regione puglia - Centro Studi Naturalistici ONLUS

Transcript

regione puglia - Centro Studi Naturalistici ONLUS
REGIONE PUGLIA
D.G.R. 13 ottobre 2006 n. 1543 – Delibera CIPE 22 marzo 2006 n. 3
Interventi di ripristino dell’efficienza
idraulica lungo l’asta principale del fiume
Fortore a valle della diga di Occhito.
Interventi prioritari - Euro 12.000.000,00
Il responsabile Unico del Procedimento
(Geom. Sergio GASPARRELLI)
PROGETTAZIONE:
CONSULENTI GEOLOGI:
Ing. Fedele CUCULO (Autorità di bacino
Dott. Geol. Renato Bruno MASTRONARDI
interregionale del fiume Fortore)
(Autorità di bacino interregionale del fiume Fortore)
Ing. Antonio di LUZIO (Struttura Tecnica
Dott Geol. Annunziata di NIRO
Periferica ex Genio Civile di Foggia)
(Autorità di bacino interregionale del fiume Fortore)
Geom. Orlando EMANUELE (Struttura Tecnica
Dott. Geol. Maria Pina IZZO
Periferica ex Genio Civile di Foggia)
(Autorità di bacino interregionale del fiume Fortore)
Geom. Pietro FARACE (Struttura Tecnica
Periferica ex Genio Civile di Foggia)
PROGETTO DEFINITIVO
(D.lgs. 12/04/2006 n.163 - DPR 554/99)
ELAB. F – RELAZIONE DI INCIDENZA
FOGGIA GIUGNO 2009
x
1. PREMESSA
La presente relazione d’incidenza è a corredo del progetto definitivo
riguardante il “ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore a valle
della diga di Occhito” ed è stata redatta nel rispetto della normativa
nazionale e regionale vigente in materia.
Trattasi di un progetto di “manutenzione ordinaria”, così come disciplinato
dal D.P.R. 14 aprile 1993, volto al ripristino dell’efficienza idraulica dell’alveo
di magra del fiume Fortore da attuarsi attraverso pratiche di manutenzione
della vegetazione mirate e non radicali (tagli selettivi della vegetazione
secca e solo in punti di reale utilità), tramite la rimozione di materiale
terrigeno e litoide da vari punti critici con la reintroduzione dello stesso
principalmente nell’ambito dell’ alveo e con interventi di rinaturazione delle
sponde con strutture flessibili spontaneamente rinaturabili evitando nuove
artificializzazioni o la costruzione di opere impattanti con l’ambiente
circostante.
Gli interventi previsti nel suddetto progetto si rendono necessari onde
evitare che in occasione di eventi alluvionali, come ad esempio quello
verificatosi nel 2005, si manifestino fenomeni di esondazione incontrollata
del fiume e vasti allagamenti delle aree a valle e delle infrastrutture
primarie (ferrovia, autostrada e strada statale) con conseguenti interruzioni
e danni ingenti.
Così come riportato nella Relazione Generale, sono state individuate tratte
d’intervento prioritarie che saranno sostanzialmente interessate da lavori di
taglio selettivo della vegetazione secca e dal ripristino di adeguate sezioni di
libero deflusso, attraverso la rimozione parziale del materiale sedimentato
ed il trasporto dello stesso in siti adeguati o il suo ricollocamento nell’ambito
dell’alveo stesso.
Scopo della presente relazione, nel rispetto della vigente normativa in
materia di valutazione d’incidenza, è la verifica delle interferenze degli
interventi di progetto sul sistema ambientale locale e la proposta di
adozione di eventuali misure di mitigazione.
La valutazione d’incidenza rappresenta uno strumento di prevenzione che
analizza gli effetti di interventi che, seppure localizzati, vanno collocati in un
contesto ecologico dinamico, in considerazione delle correlazioni esistenti
tra i vari siti e del contributo che portano alla coerenza complessiva e alla
funzionalità della rete Natura 2000. Pertanto, la valutazione d’incidenza si
qualifica come strumento in grado di garantire, dal punto di vista sia
procedurale che sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra
la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l’uso sostenibile
del territorio.
1
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Le aree d’intervento sono localizzate lungo l’alveo del fiume Fortore e
ricadono prevalentemente nel territorio della Regione Puglia e, solo per un
tratto limitato, nel territorio molisano.
Il Fiume Fortore, che nel suo alto corso ha un andamento marcatamente
meridiano, dopo aver aggirato con un’ampia curva i rilievi su cui sono
ubicati gli abitati di Celenza Val Fortore e Carlantino, piega verso nord est
per mantenere all’incirca questa direzione fino alla foce, posta a nord del
promontorio garganico. Nasce in località Trivolicchio, nel territorio di
Montefalcone di Val Fortore. Il fiume è ricco di acqua nel periodo autunnale
e primaverile, mentre è in magra in luglio e agosto. L’ambiente è quello
tipico di un alto corso fluviale mediterraneo. Caratteristiche sono le
presenze naturalistiche, notevoli sono le specie vegetali ed animali più
strettamente legate agli ambienti fluviali. Tra le piante acquatiche si trovano
la Brasca della Laguna, il Ceratofillo sommesso e, sulle sponde del fiume,
crescono il Crescione d’acqua, il Sedano d’acqua, la Tifa maggiore, la
Cannuccia della Palude, la Salterella, il Non ti scordar di me delle paludi,
l’Equiseto dei campi, il Giunco nodoso.
Man mano che si procede verso il pendio del Colle di capo Pescara, la
vegetazione cambia e la presenza della Roverella si fa sempre più
abbondante, insieme al Carpino nero, all’Orniello, al Sorbo domestico e al
Leccio. Il sottobosco è arricchito da Ciclamino, Pungitopo, Asparago.
Importante dal punto di vista naturalistico è la presenza di uccelli, con
specie tra le quali l’Airone cinerino e la Garzetta. Numerosi sono i Silfidi di
palude, che nidificano nel fragmiteto, e le specie rapaci nidificanti nelle aree
vicine. Nei diversi ambienti sono inoltre presenti una buona varietà di
micromammiferi, carnivori e rettili.
La macchia mediterranea è caratterizzata da una vegetazione più o meno
densa di arbusti sempreverdi o piccoli alberi, spesso difficile da penetrare e
di limitato valore forestale; in generale la macchia è una conseguenza
dell’azione dell’uomo sulla lecceta. Tali ambienti sono abbastanza vasti
lungo la fascia costiera garganica e anche in alcune aree interne dove si
trovano anche delle formazioni di pseudo-macchia con la presenza
preponderante di Paliurus spina-christi, una pianta spinosa che rammenta
l'unione del Gargano con le coste dalmate da cui questa pianta proviene.
Una delle più belle ed estese aree a macchia mediterranea su duna è invece
quella del Bosco Isola, sull’istmo di Lesina. La composizione floristica non
cambia molto nella lecceta e nella macchia: spesso prevale il leccio in forma
arbustiva, assieme a molte specie di arbusti sempreverdi, tra cui spicca il
cisto di Clusius rarissimo e localizzato, presente in Italia solo in provincia di
Foggia ed in Sicilia. Tra le Gimnosperme è caratteristica la presenza dei
ginepri. L’avifauna è tipicamente rappresentata da numerose specie di
silvidi. Tra i mammiferi il più comune è sicuramente la Volpe, ma si trovano
anche Tasso e Donnola. Altre popolazioni importanti sono quelle dei rettili
con le vipere, la Testuggine comune e quella palustre. Quest’ultima, insieme
ad alcuni anfibi come la comune Rana verde italiana e la bellissima
2
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Raganella italiana, frequenta le “fantine”, piccole zone umide presenti tra le
dune costiere a macchia mediterranea del Bosco Isola di Lesina.
Di notevole interesse naturalistico sono il Bosco di Dragonara sul Fortore,
quello dell’Incoronata e alcuni tratti dell’alto corso del Cervaro, qualche
lembo sull’Ofanto. In queste selve vegetano rare farnie, roverelle, frassini,
aceri, olmi e carpini. A causa del notevole sviluppo in lunghezza di questi
habitat e dei loro frequenti contatti con altri habitat, la fauna che vive in
questi ambienti è molto ricca e comprende sia specie strettamente legate
all’ambiente acquatico che specie forestali o di ambienti aperti. Scomparsi i
cervi e i caprioli, l’unico ungulato presente è il cinghiale; tra gli altri
mammiferi che abitano gli ecosistemi fluviali e i boschi ad essi collegati vi è
innanzitutto la lontra, il più raro mustelide italiano, che ha la propria
roccaforte proprio nei fiumi dell’Italia meridionale tra cui l’Ofanto e, forse, il
Fortore. Altre specie importanti sono la puzzola e le diverse specie di
chirotteri. L’avifauna è caratterizzata dalla presenza di picchi, nibbi, martin
pescatori, gruccioni e moltissime specie di piccoli passeriformi. Anfibi e pesci
sono certamente tra i Vertebrati più tipici a rappresentare gli ambienti
acquatici.
2.1 Principali minacce
Tuttora vi sono ancora delle grosse minacce soprattutto a causa delle
trasformazioni degli habitat come si è verificato per vaste aree a paliuro in
agro di Apricena e Sannicandro Garganico, ove negli ultimi anni, sono state
dissodate e messe a coltura svariate decine di ettari di terreni. Gli incendi e
il pascolo eccessivo, anche in aree percorse dal fuoco, risultano essere le
cause limitanti per l'evoluzione naturale di molte zone a macchia e, in alcuni
casi, sono responsabili di un completo denudamento del suolo, con il
risultato, visibilissimo nei versanti meridionali, di aree ove probabilmente la
vegetazione non riuscirà più ad attecchire. Non ultime, tra le minacce
dirette a questo habitat, sono i continui tentativi di speculazione edilizia ed
urbanizzazione selvaggia, particolarmente in ambito costiero. Gli ambienti
fluviali e i boschi che li accompagnano sono certamente tra gli ambienti più
minacciati in Italia; infatti usati per lo scarico di liquami, per discarica di
rifiuti, scavo di materiali per l’edilizia, prelievo di acqua abusivo,
artificializzazione dell’alveo e delle sponde e trasformazioni agricole,
attualmente sono in grave pericolo di conservazione
3
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
3. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
3.1. -P.U.T.T. - Piano Urbanistico Territoriale Tematico
Nel PUTT/Puglia, le aree d’intervento ricadono in ambito territoriale esteso
di valore “rilevante” B e “distinguibile” C. In base all’art. 2.01 del Piano
Urbanistico Territoriale Tematico “Paesaggio” della Regione Puglia il Piano
perimetra ambiti territoriali, con riferimento al livello dei valori
paesaggistici, di:
1.1 - valore eccezionale “A”, laddove sussistano condizioni di
rappresentatività di almeno un bene costitutivo di riconosciuta unicità
e/o singolarità, con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti;
1.2 - valore rilevante “B”, laddove sussistano condizioni di compresenza di
più beni costitutivi con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti;
1.3 - valore distinguibile “C”, laddove sussistano condizioni di presenza di
un bene costitutivo con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti;
1.4 - valore relativo “D”, laddove pur non sussistendo la presenza di un
bene costitutivo, sussista la presenza di vincoli (diffusi) che ne individui
una significatività;
1.5 - valore relativo “E”, laddove non è direttamente dichiarabile un
significativo valore paesaggistico.
Fig 1 - Legenda PUTT/paesaggio – ambiti territoriale estesi
Negli ambiti di valore rilevante B e distinguibile C devono essere perseguiti
gli obiettivi di salvaguardia, conservazione e valorizzazione paesaggistico
ambientale nel rispetto degli indirizzi di tutela così come riportati dall’art.
2.02 “Indirizzi di Tutela” del P.U.T.T.. Si può tuttavia affermare che gli
interventi in oggetto saranno realizzati nel rispetto della conservazione e
salvaguardia dell’assetto attuale, con trasformazioni compatibili e poco
incidenti sul paesaggio.
Nell’elaborato f1 “Analisi territoriale” sono riportati gli stralci del
PUTT/paesaggio della Regione Puglia relativi alle diverse aree d’intervento.
3.2. -P.A.I. - Piano di assetto idrogeologico - Autorità di Bacino
Nel Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino
interregionale del fiume Fortore, adottato con Delibera del Comitato
4
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Istituzionale n. 102 del 29 settembre 2006, le aree oggetto degli interventi
sono così classificate:
Interventi relativi alla presente
proposta progettuale
Intervento
Comune
n. 1
Serracapriola
Lesina
n. 2
Carlantino
Interventi nel Progetto di Piano
Stralcio per l’Assetto Idrogeologico
del Bacino del Fiume Fortore
Pericolosità Rischio Lungh.
Codice
idraulica
idraulico
[m]
intervento
Pi
3
RI_FO001
Ri3 - Ri4
7.467
8.011,61
Pi 3
Ri3 - Ri4
RI_FO002
2.095
Lungh.
[m]
700
PU_FO006
Pi 3
Ri 3
800
n. 3
Santa Croce diMagliano
San Giuliano di Puglia
Castelnuovo della
7.529,42
Daunia
Torremaggiore
RI_FO004
Pi 3
Ri3 - Ri4
4.828
n. 4
Serracapriola
1224,24
San Paolo di Civitate
RI_FO003
Pi 3
Ri3 - Ri4
19.538
Tab. 1: classificazione degli interventi nel progetto di P.A.I. del bacino del fiume Fortore
Nell’elaborato f.1 “Analisi Territoriale” sono riportati gli stralci delle aree a
pericolosità idraulica e delle aree a rischio idraulico interessate dagli
interventi. Si evidenzia che, gli interventi in oggetto, rientrano tra quelli
proposti nel “Programma prioritario degli interventi – assetto di versante –
assetto idraulico” del Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico
del bacino interregionale del fiume Fortore.
3.3. -Vincolo paesaggistico
Le aree d’intervento sono sottoposte al vincolo secondo la Legge 29 giugno
1939 n. 1497 con vincolo specifico così come recepito dal D.Lgs 42/2004.
3.4. -Vincolo idrogeologico
Alcune aree d’intervento sono soggette a vincolo idrogeologico secondo il
Regio Decreto n. 3267 del 23 dicembre 1923 (cfr. elaborato F.1 “Analisi
territoriale”)
3.5. Vincoli -SIC/ZPS
Le aree d’intervento rientrano nella rete “Natura 2000” istituita ai sensi
delle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE come aree Sic contraddistinte dai
codici IT 9110002 “Valle Fortore - Lago di Occhito” (Fig. 2), IT 9110015
“Duna e Lago di Lesina - Foce del Fortore” (Fig. 3) e IT 7222267 “Località
Fantina - Lago di Occhito” (Fig.4) (cfr. elaborato f.1 “Analisi Territoriale”).
Si riportano nella seguente tabella i vincoli presenti nelle aree interessate
dagli interventi di progetto e nelle aree ad esse limitrofe.
5
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Intervento
Codice
SIC
Denominazione
SIC
interessato
IT
9110002
interessato
limitrofo
IT
9110015
Duna e Lago di
Lesina - Foce del
Fortore
IT
9110002
Valle Fortore Lago di Occhito
IT
9110002
Valle Fortore Lago di Occhito
IT
9110002
Località Fantina
– Fiume Fortore
Valle Fortore Lago di Occhito
interessato
limitrofo
(zona
umida)
Lago di
Occhito *
IBA 126
IT
7222267
Vincoli
Architettonici
Vincoli faunistici
Zone umide
Valle e
foce del
Fortore
IBA 203
n. 3
n. 4
limitrofo
Valle Fortore Lago di Occhito
n. 1
n. 2
SIC
Aree naturali
protette
ZPS
IBA
Bosco di
Dragonara
(area
naturale
protetta)
IT
7222265
Torrente
Tona
Castello di
Dragonara
Castellaccio
(zona di
ripopolamento)
IBA 126
IT
7222124
Vallone
Santa
Maria
IT
9110035
Monte
Sambuco
IT
7222248
Lago di
Occhito
Tab. 2: vincoli nelle aree d’intervento
Nei siti d’interesse non si riscontrano “zone archeologiche” di riconosciuto
rilevante interesse scientifico, ai sensi del titolo I del D. lvo n. 490/1999.
Nell’elaborato F.1 “Analisi territoriale” sono riportati i siti Sic e le diverse
aree d’intervento.
6
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
INDIVIDUAZIONE SITI S.I.C.
Mappa del sito SIC IT 9110015
Fig. 2: Duna e Lago di Lesina - Foce del Fortore
(fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio)
7
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
INDIVIDUAZIONE SITI S.I.C.
Mappa del sito SIC IT 9110002
Fig. 3: Valle Fortore, Lago di Occhito
(fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio)
8
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
INDIVIDUAZIONE SITI S.I.C.
Mappa del sito SIC IT 7222267
Fig.4: Località Fantina - Fiume Fortore
(fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio)
9
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
4. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
4.1 Inquadramento geografico
Le aree interessate dagli interventi di progetto sono ubicate lungo il fiume
Fortore a partire dal tratto immediatamente a valle della diga di Occhito e
fino alla località Ripalta, posta a circa 4 Km dalla foce. La criticità dei tratti
oggetto d’intervento è legata ai danni occorsi durante l’evento alluvionale
del 2005 a seguito del quale l’azione delle acque ha provocato l’erosione di
tratti di sponda naturale e soprattutto allagamenti e danni alle principali
infrastrutture più vulnerabili presenti lungo l’asta valliva del fiume Fortore
(ferrovia, Strada Statale, autostrada).
Procedendo da valle verso monte il primo tratto (int. n. 1) (cfr. elaborato
F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_1) corrisponde all’andamento anseggiante
della fase senescente fluviale ove il fiume cammina in sezione molto incisa,
con un intervallo di quote compreso fra lo zero fondale e il +20 slm della
stazione di misura di Ripalta.
La seconda area d’intervento (int. n. 4) (cfr. elaborato F.1 “Analisi
Territoriale Tav. 1_4) è posta a monte di tale zona in un’area dominata da
una morfologia completamente pianeggiante e nota come piana “Ischia”.
Per la particolare configurazione planimetrica dell’ansa fluviale del fiume
Fortore quest’ area è denominata anche “ferro di cavallo”. La tratta
d’intervento è dello sviluppo di circa 1224 m. con escursione di quota di
circa 1 metro stabile alla media di circa 28 m slm.
La terza zona d’intervento (int. n. 3b) (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale
Tav. 1_3 b) è posta immediatamente a monte del ponte di Grottavecchia
ove il fiume è posto tra la quota + 38 m e + 42 m, in corrispondenza
dell’affluenza in sinistra idraulica del Tona. L’importanza idraulica del Tona è
strettamente connessa con lo schema idraulico assunto dal Fortore dopo la
costruzione della diga di Occhito; la realizzazione dello sbarramento in terra
ha determinato una evoluzione fluviale distorta del corso d’acqua con la
mancanza di piene contemporanee sia nel fiume Fortore e che nel Torrente
Tona, per cui gli apporti di quest’ultimo tendono a depositarsi nel Fortore,
con un conseguente aumento della quantità di materiale presente in alveo.
In considerazione di tale situazione, nel passato sono state realizzate delle
opere di difesa spondale in destra idraulica, costituite da file di gabbioni a
difesa dell’incisione di magra: ad oggi tali opere sono quasi interamente
sorrenate.
La quarta zona (inter. 3a) (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_3a)
corrisponde alla tratta completamente artificiale del Fortore, in cui fra l’altro
è in attuazione un progetto di rinaturalizzazione del fiume con il Progetto
Life Fortore (quest’ultimo sviluppato con un accordo tra la Regione Puglia,
la Regione Molise e la Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali). A
livello altimetrico il tratto d’interesse si sviluppa fra la quota + 44 m slm e
la quota +50-55 m slm. In tale zona è prevista l’asportazione di materiale
10
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
sia dall’alveo fluviale, soprattutto in sinistra idraulica, che dalle vasche di
calma poste ai piedi delle opere di regolazione (soglie a profilo Creagger).
Relativamente alla realizzazione del tratto stradale con funzione arginale
(int. n.2), (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_2)questo interessa
un’area posta altimetricamente ad una quota di circa 190 m. slm., in
territorio completamente antropizzato ed interessato da coltivazioni
agricole.
4.2 Clima
Il clima del bacino del fiume Fortore, a partire dall’area costiera fino ai primi
rilievi dell’Appennino Dauno, risulta all’incirca uniforme sull’intero territorio,
essendo influenzato principalmente dalla presenza del sistema appenninico;
in particolare la fascia interna è caratterizzata da un sublima continentale
mentre sulla fascia costiera prevale un clima tipicamente mediterraneo.
I caratteri climatici sono stati desunti dai dati termometrici e pluviometrici
rilevati dal Servizio Idrografico del Ministero dei LL.PP. nelle stazioni
termopluviometriche di Pietramontecorvino a quota 236 m slm. e Lesina a
quota 25 m slm, la prima con caratteristiche climatiche e condizioni
orografiche simili all’area dell’intervento 2, la seconda assimilabile alle aree
d’intervento 1, 3 e 4. Relativamente alle precipitazioni, il periodo di
osservazione è compreso tra il 1928 e il 2003, per quanto riguarda le
temperature invece l’intervallo considerato va dal 1930 al 2001.
Nella stazione di Pietramontecorvino, i dati riguardanti le precipitazioni
evidenziano una forte aridità estiva e una bassa piovosità, concentrata
prevalentemente nei mesi di novembre e dicembre; la stagione arida è
comunque mitigata in parte da valori percentuali di umidità elevati. In
considerazione dei dati climatici, la zona oggetto di studio rientra all’interno
di un’area a clima tipicamente submediterraneo.
Valore delle precipitazioni medie
periodo: 1928 - 2003
Gen
Feb
Mar
95
83
75
Apr
Mag
Giug
Lug
Ag
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giug
Lug
Agost
6,5
7,1
9,2
12,4
17,0
21,4
24,2
24,5
Sett
Ott
Nov
Dic
78
96
97
Sett
Ott
Nov
Dic
20,7
16,0
11,9
7,9
79
51
41
30
38
56
Valore delle temperature medie
Periodo: 1930 - 2001
Dati termopluviometrici registrati alla stazione di Pietramontecorvino
Relativamente alle temperature emerge che i periodi più caldi sono
rappresentati dai mesi di luglio ed agosto, mentre le temperature più basse
si registrano nei mesi di gennaio e febbraio, con una escursione termica fra
estate ed inverno non superiore ai 24 °C e non inferiore ai 6 °C.
Per quanto riguarda la stazione di Lesina emerge che il periodo più piovoso,
con valori pari a circa il 37% delle precipitazioni totali annua, risulta essere
compreso tra i mesi di novembre e gennaio; dicembre è risultato essere il
11
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
mese più piovoso. Il periodo meno piovoso è quello compreso tra giugno e
agosto, con minimi mensili dell’ordine di 25-35 mm.
Valore delle precipitazioni medie
periodo: 1928 - 2003
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giug
Lug
Ag
Sett
Ott
Nov
Dic
70
56
46
45
33
25
29
35
56
66
79
81
Ott
17,0
Nov
12,9
Dic
9,3
Gen
7,9
Feb
8,5
Mar
10,7
Valore delle temperature medie
Periodo: 1930 - 2001
Apr Mag Giug Lug Agost Sett
13,9 18,0 22,2 24,8 24,9 21,7
Dati termopluviometrici registrati alla stazione di Lesina
Sulla base dei dati di Temperatura e precipitazioni è possibile ricavare il
diagramma di Bagnouls e Gaussen (1953) il quale permette di osservare
graficamente l’andamento comparato di temperatura e precipitazione. Il
diagramma prevede una doppia scala delle ordinate di cui quella relativa
alle precipitazioni doppia rispetto a quella della temperatura. Il periodo
secco è rappresentato dall’area sottesa dalle due curve di precipitazione e
temperatura.
30
25
20
15
10
5
0
120
100
80
60
40
20
0
Temperatura
Precipitazioni
G F M A M G L A S O N D
Diagramma di Bagnouls e Gaussen sui dati della stazione di Pietramontecorvino
30
100
25
80
20
15
10
60
Temperatura
40
Precipitazioni
20
5
0
0
G F M A MG L A S O N D
Diagramma di Bagnouls e Gaussen sui dati della stazione di Lesina
12
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
4.3 Inquadramento geologico
La geologia dell’area studiata è collegata all’evoluzione tettonica
dell’Appennino meridionale dove, nel Mesozoico, con l’individuazione di due
piattaforme carbonatiche, la piattaforma Campano - Lucana (interna) e la
piattaforma abruzzese-campana (esterna), si delimita un’area di bacino
allungata in direzione NW-SE (bacino lagonegrese). Nel bacino lagonegrese
sedimentano due unità che oggi si rinvengono sovrapposte tettonicamente:
un’unità inferiore, o unità Lagonegrese I, e un’unità Lagonegrese II.
In quest’ultima è possibile distinguere il “Flysch rosso” diviso in un membro
inferiore calcareo marnoso, di età cretacico superiore - oligocene e un
membro superiore marnoso-argilloso, di età oligocene-aquitaniano, e il
“Flysch numidico” caratterizzato da arenarie quarzose alternate a
calcareniti, marne e argille, di età Langhiana.
Durante la fase tettonica Langhiana (Miocene), la sedimentazione
quarzoarenitica nella parte occidentale del bacino è stata interrotta
dall’arrivo di coltri provenienti dalle aree più interne. Tali coltri vanno a
costituire il margine occidentale, tettonicamente attivo, di un nuovo bacino,
denominato Irpino, impostato in parte sul preesistente bacino lagonegrese.
I sedimenti depositati prendono corpo in successione flyscioide, nota come
“Complesso Sicilide”, costituita dal membro inferiore e superiore delle
“Argille Variegate”. Nel bacino Irpino la sedimentazione è terrigena sul
bordo occidentale e nella parte centrale, mentre è calcareo-marnosoarenacea nel suo margine orientale. Le facies sono prevalentemente
torbiditiche. I depositi che hanno origine da detta sedimentazione prendono
il nome di “Unita della Catena Appenninica” e sono costituiti, tra gli altri, dal
“Flysch di San Bartolomeo”, “Formazioni di Serra Palazzo” e dal “Flysch di
Faeto”.
In epoca pliocenica e infrapliocenica si vanno a costituire le “Unità del
Tavoliere” come depositi di riempimento e depositi marini alluvionali della
piana costituita dal bacino subsidente dell’Avanfossa Appenninica e
dell’Avampaese Apulo. Trattasi queste di “Argille grigio azzurre” che nella
parte superficiale assumono un colore giallastro per via di fenomeni di
alterazione.
La serie, che assume carattere regressivo a seguito del generale
sollevamento che ha interessato l’area a partire dall’inizio del Quaternario,
si chiude con terreni sabbiosi e sabbioso-conglomeratici del Pleistocene
Inferiore. Nei pressi di Serracapriola si rinviene la formazione sabbiosa
meglio nota come “Sabbie di Serracapriola”.
Le oscillazioni eustatiche quaternarie determinano depositi marini e
alluvionali terrazzati che si sovrappongono ai depositi regressivi. Detti
depositi terrazzati alluvionali e deltizi del Pleistocene superiore, affiorano
lungo la fascia occidentale del Tavoliere. Tali depositi, che poggiano in
trasgressione in parte sui depositi del ciclo bradanico ed in parte sui depositi
marini terrazzati, sono costituiti da ciottoli poligenici, a luoghi cementati,
con intercalazioni sabbiose.
13
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Verso la costa, affiorano i depositi palustri e di colmata olocenici , costituiti
essenzialmente da limi.
Essi si rinvengono nella fascia bordante i laghi di Lesina e Varano.
La tettonica della zona è caratterizzata da piegamenti anticlinalici e
sinclinalici, con direzione prevalente NO-SE e fenomeni disgiuntivi,
generalmente a direzione appenninica e/o trasversale.
Il rilevamento geologico di superficie è stato rivolto alla individuazione e alla
delimitazione delle aree di affioramento delle diverse formazioni. Sono stati
evidenziati i litotipi di seguito descritti secondo la nomenclatura del Servizio
Geologico Italiano.:
- Alluvioni di fondo valle (a) Si tratta di depositi ghiaioso-sabbiosoargillosi, di dimensioni molto eterogenee. Frequenti sono le eteropie
sia laterali che verticali. Lo spessore varia dal centimetrico al metro.
Presentano permeabilità variabili a seconda della presenza di
materiali fini. OLOCENE
- Alluvioni prevalentemente limoso- argillose del IV ordine dei terrazzi
(fl2) Trattasi di depositi limoso-argillosi, provenienti dall’erosione dei
sedimenti plio-pleistocenici. Occupano la quasi totalità della valle del
F. Fortore, dal cui alveo attuale si elevano di circa 5-7 metri. Lo
spessore complessivo non supera i 10 metri. La permeabilità è
funzione della presenza della frazione granulometrica fine.
PLEISTOCENE SUPERIORE.
- Alluvioni ghiaioso-sabbioso -argillose del III ordine dei terrazzi (fl3).
Sono costituiti prevalentemente da sabbie e argille e rari livelli
ghiaiosi. Formano lungo il corso del fiume un’estesa piattaforma,
soprattutto in sponda destra. Lo spessore della formazione è
dell’ordine di qualche metro. La Permeabilità è variabile a seconda
della presenza di materiale a granulometria fine. PLEISTOCENE
MEDIO SUPERIORE.
- Coperture fluviali del II ordine dei terrazzi (fl2). Sono rappresentate
da ghiaie più o meno cementate, argille sabbiose, sabbie e calcari
biancastri ricoperti da uno spessore di terre ad alto contenuto umico.
Poggiano sulla superficie erosa della serie marina pliocenicocalabriana. PLEISTOCENE MEDIO SUPERIORE.
- Coperture fluviali del I ordine dei terrazzi (fl1). Trattasi di ghiaie più o
meno cementate, argille sabbiose, sabbie e calcari polverulenti
ricoperti da terre humiche. Poggiano sulla superficie erosa della serie
in esame marina pliocenico-calabriana. PLEISTOCENE INFERIORE.
- Argille di Montesecco (QCP2). Deposito di ambiente salmastro
costituito da argille marnose, siltose-sabbiose, di colore grigioazzurro, giallastre in superficie per alterazione. Sono presenti
intercalazioni di silt e sabbia, quest’ultime predominanti alla sommità
della formazione. CALABRIANO - PLIOCENE MEDIO .
- Argilliti varicolori (M1 ) Arenarie giallastre con intercalazioni di
calcareniti e di argille verdi; alternanza di argilliti varicolori,
prevalentemente rosse, con strati calcarei. Prevale l’assetto caotico.
MIOCENE INFERIORE - OLIGOCENE
14
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
4.4 Biosfera
Ai fini del presente studio sono state condotte indagini sulla vegetazione,
sulla flora e sulla fauna finalizzate all’individuazione delle associazioni
vegetali rare o di particolare valore fitogeografico e delle specie di animali
rari o di particolare valore zoogeografico.
In attuazione alla Direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
(direttiva “Habitat”), e alla Direttiva 79/409/CEE, concernente la
conservazione degli uccelli selvatici (Direttiva “Uccelli”) sono state
individuate aree di particolare interesse ambientale: proposti Siti di
Importanza Comunitaria (Sic) e zone di Protezione Speciale (ZPS).
Obiettivo della valutazione d’incidenza è la stima degli effetti che la
realizzazione di piani/progetti può determinare su un sito Natura 2000 e,
pertanto, obiettivo dell’indagine naturalistica è l’individuazione delle specie
di particolare pregio nell’ambito di una strategia di conservazione degli
stessi.
Verranno pertanto esaminati i diversi aspetti vegetazionali e faunistici
considerando come vasta area d’analisi il bacino del fiume Fortore e, nello
specifico, si analizzeranno gli habitat tipici rinvenuti nelle aree interessate
dagli interventi.
4.4.1 Inquadramento fitoclimatico
La classificazione fitoclimatica mette in relazione i parametri climatici e la
tipologia di vegetazione che naturalmente si afferma in tali condizioni.
L’utilità di questo approccio risiede nell’individuare le cenosi vegetazionali in
equilibrio con il clima di un territorio dettando quindi utili indicazioni in
merito alla vegetazione potenziale che può naturalmente insediarsi
nell’area.
4.4.1.1 Classificazione fitoclimatica di Pavari
Questa classificazione trova ampio impiego nello studio dei caratteri
forestali ed è stata applicata da numerosi studiosi per la caratterizzazione
delle formazioni boschive italiane. Pavari (1916) distingue cinque zone
climatiche; Lauretum, Castanetum, Fagetum, Picetum ed Alpinetum. La
divisione in zone e sottozone è basata essenzialmente su tre valori medi di
temperatura: media annua, media del mese più freddo, e media dei minimi
annuali. Le zone del Lauretum e Castanetum sono contraddistinte anche in
base all’andamento pluviometrico. In base ai parametri termopluviometrici a
vasta scala la zona studiata appartiene alla fascia fitoclimatica del
Lauretum, del Castanetum ed in parte del Fagetum.
4.4.1.2 Classificazione fitoclimatica di Pignatti
Pignatti (1979) propone, per un inquadramento climatico della vegetazione
italiana, una zonizzazione su base altimetrica cui fa corrispondere fasce di
15
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
vegetazione ben definita. La regione Puglia si situa nella zona bioclimatica
mediterranea comprendente tutta l’Italia peninsulare ed insulare. L’area
d’interesse appartiene alla zona medioeuropea , fascia planiziale e collinare
secondo la classificazione riportata nella tabella seguente.
Zona di
Vegetazione
Boreale
Subatlantica
Medioeuropea
Mediterranea
Fascia
superiore
inferiore
collinare
planiziale
Zona Fitoclimatica
(secondo Pavari)
Picetum
Fagetum freddo
Fagetum caldo
Castanetum freddo
Castanetum caldo
Lauretum
Ambiti di Altitudine
(m s.l.m.)
>1700
1400 (1500) - 1700 (1800)
800 (1000) - 1400 (1500)
200 (400) - 800 (1000)
0 - 200 (400)
Livello mare
(extrazonale)
Tab. 3: Prospetto della classificazione fitoclimatica di Pignatti in relazione a quella
di Pavari
Fig. 5: Distribuzione delle specie vegetali nelle diverse fasce altitudinali
4.4.1.3 Classificazione fitoclimatica di Macchia
Macchia individua cinque aree climaticamente omogenee e i corrispondenti
paesaggi vegetali (Macchia et al. 2000) (Fig. 6). L’ampia zona in esame
appartiene all’area climatica che si estende dalle Murge nord-occidentali fino
alla pianura di Foggia. Le temperature variano in un intervallo compreso fra
11°C e 14°C. Le formazioni caratteristiche di quest’area climatica sono
rappresentate dai boschi di Roverella (Quercus pubescens) (Vita et al.2002)
che, nelle parti più alte delle colline murgiane, perde la tipica forma arborea
divenendo arbustiva e cespugliosa. Le specie più frequenti nei boschi di
Roverella sono arbusti e cespugli di specie mesofite quali lo Spina-cristi
(Paliurus spina-christi Miller), il Prugnolo (Prunus spinosa L.), il Pero
mandolino (Pirus amygdaliformis Vill.) e nelle aree più miti la cosiddetta
Rosa di San Giovanni (Rosa sempervirens), l’ilatro comune (Phillyrea
latifoglia), il Lentisco (Pistacia lentiscus)e la Salsapariglia (Smilax aspera).
16
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Fig. 6: Aree climatiche omogenee (da Macchia et alii )
4.4.2 Uso del suolo - Vegetazione e flora reale
L’analisi dell’intero territorio ha permesso l’individuazione delle tipologie
ambientali delle aree nelle quali ricadono gli interventi che possono essere
raggruppate in tipologie di Habitat secondo il criterio Corine Land Cover III
livello e IV livello Feranec J., Otahel J.(tab. 4)
Tipologie
2.1.1.1
2.1.2
2.4.2
3.1.1.2.
3.1.2.1
3.2.1.1.
3.1.3.2.1
Descrizione
superfici agricole utilizzate con seminativi in aree non irrigue dominate
dalla presenza di colture intensive
seminativi in aree irrigue
sistemi colturali e particellari
territori boscati e ambienti semi naturali con la presenza di boschi di
latifoglie a prevalenza di querce caducifoglie (cerro e/o roverella e/o
farnetto e/o rovere e(o farnia)
boschi a prevalenza di pini mediterranei e cipressi (pino domestico, pino
marittimo, pino d’aleppo)
zona caratterizzata da vegetazione arbustiva e/o erbacea con la
presenza di aree a pascolo naturale e praterie continue
boschi misti a prevalenza di conifere e latifoglie a prevalenza di pini
mediterranei e cipressi (pino domestico, pino marittimo, pino d’aleppo)
Tab. 4: classificazione Corine Land Cover III e IV livello
I sopralluoghi effettuati e le indagini di campo hanno messo in evidenza che
gli interventi coinvolgono principalmente le tipologie 2.1.2, 3.2.1.1 e 3.1.1.2
e 2.1.1.1. Le altre categorie caratterizzano aree confinanti e/o distanti dalle
zone d’interesse. Nell’allegato F.1 “Analisi territoriale” è riportato l’uso del
suolo relativo alle zone d’interesse.
17
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
2.1.1.1 - superfici agricole utilizzate con seminativi in aree non irrigue
dominate dalla presenza di colture intensive
Le porzioni di territorio di questa tipologia sono caratterizzate da cereali,
leguminose in pieno campo, colture foraggere, coltivazioni industriali, radici
commestibili e maggesi; sono state individuate anche aree destinate a
colture orticole e colture foraggere. Estese sono le aree dominate dalla
presenza di grano (Triticum aestivum) alle quali sono associate le seguenti
specie di flora spontanea (note anche come erbe infestanti): agrostide
(Agrostis spica-venti), avena selvatica (Avena sterilis, Avena fatua),
stoppione (Cirsium arvense), papavero (Papaver rhoecas).
Le superfici agricole sono habitat di origine antropica caratterizzate da una
specie dominante e da varie specie infestanti. Dal punto di vista faunistico è
presente un numero ridotto di specie, ognuna con un numero elevato di
individui. Tale tipologia contraddistingue l’area interessata dall’intervento n.
2 e parte dell’area interessata dall’intervento 3_a. E’ presente nelle aree
limitrofe all’area interessata dagli interventi d’intervento 4 e 3_b.
2.1.2 - seminativi in aree irrigue
Si intendono le porzioni di territorio che, grazie alla presenza di
un’infrastruttura permanente, possono essere
irrigate stabilmente e
periodicamente e, pertanto, sono possono ospitare colture orticole e/o
industriali da pieno campo intensive o colture arboree da frutto
specializzate. Diffuse sono le colture di pomodori (Solanum lycopersicum) e
barbabietole (Beta vulgaris). In tali aree ricadono gli interventi n. 1 e n. 4.
2.4.2 - sistemi colturali e particellari
Trattasi di un mosaico di piccoli appezzamenti con varie colture annuali,
prati stabili e colture permanenti. Sono rappresentati da coltivazioni
promiscue dove convivono piccoli appezzamenti di seminativi, orti per
autoconsumo, areali di modeste dimensioni di viti, olivi e frutteti, il tutto
senza un indirizzo colturale prevalente. Un piccolo tratto dell’intervento 3_a
ricade all’interno di tale uso del suolo.
3.1.1.2. - territori boscati e ambienti semi naturali con la presenza di boschi
di latifoglie a prevalenza di querce caducifoglie (cerro e/o roverella e/o
farnetto e/o rovere e/o farnia).
Trattasi di formazioni vegetali costituite principalmente da alberi, ma anche
da cespugli e arbusti, nelle quali dominano le specie forestali e latifoglie. Si
ritrovano in maniera discontinua lungo le rive del fiume Fortore; nel tratto
del fiume interessato dall’intervento n. 3_a è presente una stretta fascia
boscata a Roverella e Farnia (Quercus pubescen, Quercus roburs), che
rappresenta un’area residuale di una superficie più estesa e ampia, ridotta
nel tempo a favore di pratiche agricole. Nelle chiarie di tale vegetazione si
insediano in modo casuale arbusti pionieri come il rovo (Rubus sp.), il
prugnolo (Prunus spinosa), la rosa (rosa sempervirens), la robbia selvatica
(Rubia peregrina).
18
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Tra le formazioni arboree sono ampiamente presenti i boschi ripariali misti a
prevalenza di pioppo nero (Populus nigra), pioppo bianco (Populus alba),
salice bianco (Salix alba) e robinia (Robinia pseudoacacia).
La Robinia è una specie alloctona rustica e invasiva che è in grado di
formare fitti popolamenti anche monospecifici in grado di coprire
completamente il suolo.
3.2.1.1. - zona caratterizzata da vegetazione arbustiva e/o erbacea con la
presenza di aree a pascolo naturale e praterie continue
Gli arbusteti costituiscono delle cenosi di piante pioniere legnose diffuse
lungo il corso d’acqua. Le specie presenti sono del tutto simili a quelle che si
ritrovano nel sottobosco delle formazioni ripariali come il rovo (Rubus sp.),
il citiso a foglie sessili (Cytisus sessilifolius), il pero mandorlino (Pyrus
amygdaliformis) , il Paliurus australis e il prugnolo (Prunus spinosa).
Lungo l’alveo del fiume, tra le numerosissime specie del genere Salix L.,
sono ampiamente diffuse il Salice bianco (Salix alba), il Salicone (Salix
Caprea) ed alcuni ibridi naturali.
Tra le formazioni erbacee troviamo una prevalenza di Artemisia (Artemisia
alba), specie di notevoli dimensioni che ama colonizzare le aree degradate
di sponda con forte aridità nel periodo estivo. Essa forma consorzi che
ricoprono completamente il suolo, tanto da precludere la crescita alla flora
locale. L’Artemisia si consocia spesso con l’ortica (Urtica dioica, u. urens)
che colonizza, nell’ambito degli argini, le zone caratterizzate da un maggiore
quantità di sostanza organica e con un elevato livello di umidità.
Non mancano consorzi erbacei di specie igrofile che rappresentano
formazioni di sponda nelle quali non prevale quasi mai una singola specie.
Tale complesso di piante rappresenta un commisto di piccole cenosi, mal
districabili fra loro, che si diffondono in funzione delle variazioni delle
condizioni edafiche locali. Ritroviamo tali formazioni nell’ambito dell’area
all’interno della quale ricade un tratto dell’intervento 3_b.
- Vegetazione elofitica
Formano cenosi ubicate lungo gli argini, i corsi d’acqua e in corrispondenza
di stagni, specchi e lame d’acqua. Diffusa è la presenza della cannuccia di
palude (Phragmites australis) e delle mazze sorde (Typha angustifolia L. e
Typha latifolia) nelle anse del fiume con acqua stagnante o corrente debole
e nei canali interessati dalle piene che conservano un substrato umido per
buona parte dell’anno. Si ritrovano in particolare nei tratti interessati
dall’intervento n. 3 (a+b).
4.4.3 Fauna
L’ indagine faunistica è stata condotta su vasta area, considerando che gli
uccelli sono la classe animale dotata di maggiore mobilità e che, a parte i
fenomeni migratori, moltissime popolazioni si spostano ciclicamente da una
zona all’altra per motivi trofici, riproduttivi, di rifugio e anche meteorologici.
19
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Il complesso territoriale d’interesse risulta molto articolato essendo
caratterizzato dalla presenza di aree naturali frammiste a zone a diversa
vocazione. Sono presenti aree “a pascolo” con lembi di vegetazione
naturale, aree umide ed aree prettamente agricole.
Nelle aree “a pascolo” si ritrovano generalmente forme di vegetazione
erbacea, con alberi, arbusti e cespugli per il pascolo del bestiame
domestico. Nell’ambito di questa zona si ritrovano le seguenti specie: Volpe
(Vulpes vulpes), lepre comune (Lepus europaeus), Donnola (Mustela
nivalis), Riccio (Erinaceus europaes), Poiana (Buteo buteo), Gheppio (Falco
tinnunculus), Tortora (Streptopelia turtur), Barbagianni (Tyto alba),
Rondone (Apus apus), Upupa (Upupa epops), Cappellaccia (Galerida
cristata), Storno (Sturnus vulgaris), Gazza (pica pica), Cornacchia grigia
(Corpus corone cornix), Pettirosso (Erithacus ribecula), Cinciallegra (Parus
major), Cinciarella (Parus caerileus), Passera europea (Passer domesticus),
Cardellino (Carduelis carduelis).
Le aree “umide” ospitano una varietà di habitat e di specie animali, grazie
alla loro complessità e al loro funzionamento dinamico. Lungo i corsi
d’acqua sono diffuse le formazioni arboree ripariali rappresentate
dal
pioppo bianco (Populus alba L.) pioppo nero e tremula (Populus nigra L.) e
da specie di salice bianco (Salix alba L.). All’interno di tali ambienti sono
presenti avvallamenti naturali o depressioni originatesi a seguito di scavi di
natura antropica, che raccolgono l’acqua piovana e si trasformano in piccole
paludi. A questi ambienti sono legati numerosi piccoli uccelli, soprattutto
insettivori. Sono presenti, anche in maniera occasionale la Garzetta (Egretta
garzetta), l’Airone cenerino (Ardea cinerea), la Nitticora (Nycticorax
nycticorax), il Germano reale (Anas platyrhynchos), l’Alzavola (Anas
crecca), il Nibbio bruno (Milvus migrans), la Gallinella d’acqua (Gallinula
chloropus), il Martin pescatore (Alcedo atthis), la Rondine (Hirundo rustica),
la Testuggine d’acqua (Emys orbicularis), la Biscia dal collare (Natrix
natrix), la Rana verde (Rana esculenta), il Rospo comune (Bufo bufo).
Nelle aree agricole sono diffusi i campi coltivati a seminativi, le zone
destinate ad orti e frutteti ed altre tipiche colture arboree con la presenza
anche di insediamenti rurali. Le aree coltivate, quando di piccole dimensioni
ed inserite in un contesto ambientale, vengono privilegiate dalla fauna come
aree di alimentazione, soprattutto nei periodi in cui l’alimentazione potrebbe
scarseggiare nelle aree naturali. Inoltre, laddove gli appezzamenti risultano
di piccole dimensioni e vi è un uso contenuto e/o addirittura nullo di
pesticidi, si ha una conseguente diffusione della fauna invertebrata, tra cui
gli insetti, che costituisce un ottimo piano trofico per tutta una serie di
animali predatori. Le specie maggiormente rappresentate sono la Volpe
(Vulpes vulpes), il Riccio (Erinaceus europaes), la Faina (Martes foina), la
Donnola (Mustela nivalis), la Passera europea (Passer domesticus), il
Gheppio (Falco tinnunculus), la Poiana (Buteo buteo), il Barbagianni (Tyto
alba), la Cornacchia grigia (Corpus corone cornix), la Cappellaccia (Galerida
cristata), il Rondone (Apus apus), la Lucertola campestre (Podarcis sicula),
il Ramarro (Lacerta viridis).
20
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
4.4.3.1 Elenco faunistico presente nell’area vasta (rilevamento dati
di archivio)
Si riporta di seguito un elenco
censite
con
lo status fenologico delle specie faunistiche
Tab. 5: Status fenologico degli uccelli censiti nell’area
Specie
Tuffetto
Svasso
maggiore
Marangone
Tarabuso
Tarabusino
Nitticora
Sgarza
ciuffetto
Garzetta
Airone bianco
Airone
cenerino
Airone rosso
Status
Presenza
Nicchia
riproduttiva
Nicchia
Trofica
Tachybaptus rificollis
M reg, W, B,
S parz
C
AU/NPR
AU
Podiceps cristatus
SB, M reg
R
AU
AU
Phalacrocorax carbo
Botaurus stellaris
Ixobrychus minutus
NycticoraxNycticorax
M
M
M
M
C
F
F
F
AU
AU
AU
AU
AU
AU
AU
Ardeola ralloides
M reg, B
R
AU
AU
Egretta garzetta
M reg, W, B
M reg, W, E
irr
C
AU
Nome scientifico
Egretta alba
reg,
reg,
reg,
reg,
W, E
W, B
B
B
AU
R
AU
AU
Ardea cinerea
M reg, W, E
C
Ardea purpurea
R
AU
AU
R
AU
AU
Mignattaio
Olegadis falcinellus
Spatola
Platalea pleucorodia
Fischione
Canapiglia
Anas penelope
Anas strepera
Alavola
Aas crecca
Germano reale
Anas platyrhynchos
Codone
Marzaiola
Mestolone
Moriglione
Anas acuta
Anas querquedula
Anas clypeata
Aythya ferina
M reg, B
M reg, B irr,
W irr, E
M reg, E, W
irr
M reg, W
M reg, W, B?
A-1
(FG
1938)
M reg, W, B,
S parz
M reg, W
M reg, B
M reg, W, B
M reg, W, B
Moretta
Aythya fuligula
R
F
R
AU
AU
AU
AU
C
AU
C
AU/NPR
AU
R
F
F
F
AU
AU
AU
AU
AU
AU
AU
M reg, W, B
R
AU
AU
Falco
pecchiaiolo
Nibbio bruno
Pernis apivorus
M reg, B
F
AB/CA
AB/CA
Milvus migrans
R
AB/AU/NC
AB/AU/CA
Nibbio reale
Milvus milvus
F
AB/CA/NPR
AB/CA
Falco di palude
Albanella reale
Albanella
minore
Circus aeruginosus
Circus cyaneus
M reg, B
SB,
Mreg,
Wpar
M reg, W
M reg, W
C
R
AB/CA
AB/CA
CA/I
Circus pygargus
M reg, B par
F
AB/CA/NPR
AU/CA
R
AB/NPR
AB
C
AB/CA
AB/CA
C
AB/CA
AB/CA
A
AB/CA
CA/I
C
C
R
R
C/RIP
UB/NC
CA
AU/CA
AB/CA
CA/I
I/CA
Astore
Accipiter gentilis
Sparviere
Accipiter nisus
Poiana
Buteo buteo
Aquila reale
Aquila chrysaetos
Gheppio
Falco cuculo
Lodolaio
Lanario
Starna
Falco tinnunculus
Falco vespertinus
Falco subbuteo
Falco biarmicus
Perdix perdix
SB, M par, W
par
SB,
Mreg,
Wpar
SB, Mreg, W
SB,
Mpar,
Wpar
SB, Mreg, W
Mreg
B, Mreg
B, Mreg
SB
AB/CA
CA/I/NC
I/CA/NPR
21
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Specie
Nome scientifico
Status
Presenza
Nicchia
riproduttiva
Nicchia
Trofica
C/RIP
CA/NC
CA
C/RIP
I/CA/NC
I/CA
R
AU/NC
AU
R
AU/NP
AU
Quaglia
Coturnix coturnix
Fagiano
Phasianus colchicus
Porciglione
Rallus acquaticus
Voltolino
Gallinella
d’acqua
Folaga
Gru
Corriere
piccolo
Pavoncella
Gambecchio
Combattente
Beccaccino
Croccolone
Beccaccia
Chiurlo
Piro
piro
culbianco
Piro
piro
piccolo
Gabbiano
comune
Porzana porzana
B,
Mreg,
Wpar
SB
(ripopolato)
SB,
Mreg,
Wpar
Mreg
Gallinula chloropus
SB, Mreg, W
C
AU/NC
AU
Fulica atra
Grus grus
SB, Mreg, W
Mreg
C
R
AU/NPR
AU
CA/I
Charadrius dubius
Mreg, B
F
AU/NP
AU
Vanellus vanellus
Calidris minuta
Philomachus pugnax
Gallinago gallinago
Gallinago media
Scolopax rusticola
Numenius arquata
Mreg, W
Mreg
Mreg
Mreg, W
Mreg
Mreg, W
Mreg
C
F
C
C
R
C
F
AU/I
AU
AU
AU
AU
AB/I
AU
Tringa ochropus
Mreg
F
AU
Tringa hypoleucos
Mreg, B, W
F
AU
Larus ridibundus
M reg,E, W
C
Gabbiano reale
Larus cachinans
S, E, M reg,
W
C
Colomba livia
SB
C
CA/AUr/NC
CA/AUr
Colomba palumbus
SB, M reg,W
F
AB/NPR
AB/CA
Piccione
selvatico
Colombaccio
Tortora
dal
collare
Tortora
Cuculo
Barbagianni
Civetta
Allocco
Gufo comune
Rondone
Martin
pescatore
Gruccione
Upupa
Picchio verde
Topino
Rondine
Balestruccio
Cutrettola
Ballerina
bianca
Scricciolo
Passera scopat
Pettirosso
Usignolo
Stiaccino
Saltimpalo
Passero
solitario
Merlo
AU/CA
AU/CA
AU/CA
Streptopelia decaocto
SB, Mirr
F
AUr/CA/NC
AUr/CA
Streptopelia turtur
Cuculus canorus
Tyto alba
Athene noctua
Strix aluco
Asio otus
Apus apus
M reg, B
M reg, B
SB, M parz
SB, M reg, W
SB, M parz
SB, M reg,W
M reg, B
C
F
C
C
F
C
C
CA/AB/NC
I/MM/CA/NP
CA/AUr/NC
AUr/CA/NC
AB/NC
AB/CA/NC
AUr/CA/NC
CA
I/MM/CA
CA/AUr
AUr/CA
AB
AB/CA
AUr/CA
Alcedo atthis
SB, M reg, W
F
AU/NC
AU
Merops apiaster
Upupa epops
Picus viridis
Riparia riparia
Hirundo rustica
Delichon urbica
Motacilla flava
M reg, B
M reg, B
SB, Mirr
M reg, B
M reg, B
M reg, B
M reg, B
F
C
F
R
F
F
F
AU/NPR
CA/I/NC
AB/AU/NC
AU
AU/CA/NC
UB/NC
I/CA/AU
AU/CA
CA/I
AB/AU
AU
AU/CA
UB
I/CA/AU
Motacilla alba
SB, M reg,W
C
AU/I
AU/I
Troglodytes troglodites
Prunella modularis
Erithacus ribecula
Luscinia megarhynchos
Saxicola rubetra
Saxicola Torquata
SB
M reg, W
M reg, W, SB
M reg, B
M reg, B
SB, M reg,W
F
F
F
F
F
F
AB/NC
I
AC/INC
AB/I/AU/NP
AU/CA/NPR
CA/AB/NB
AB
I
AB/I/CA
AB/I/AU
AU/CA
CA/AB
Monticala solitarius
M reg, B
C
CA/I
UB
Turdus merula
SB, M reg,W
C
CA/I
CA/I
22
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Specie
Tordo
Usignolo
di
fiume
Capinera
Pigliamosche
Codibugnolo
Cinciarella
Cinciallegra
Pendolino
Averla piccola
Averla
capirossa
Gazza
Taccola
Cornacchia
Storno
Passera
europea
Passera
mattugia
Fringuello
Verzellino
Cardellino
Zigolo capinera
Strillozzo
Cicogna bianca
Falco
pescatore
Succiacapre
Turdus philomelos
M reg, W, B
C
Nicchia
riproduttiva
AU/NPR
Cettia cetti
SB
F
AB/I/NPR
AU
Sylvia atricapills
Muscicapa striata
Aegithalos caudatus
Parus caeruleus
Parus major
Remiz pendulinnus
Lanius collirio
SB, W, M reg,
M reg, B
SB, Mpar, W
SB, Mpar, W
SB, Mpar, W
SB, M reg,W
SB, M reg,W
F
F
R
R
C
F
F
AB/I
AB/I
AB/I/NPR
AB/I/NC
AB/I/NC
AU/NC
I/CA/NC
AB/I
AB/I
AB/I
AB/I
AB/I
AU
I/CA
Lanius senator
M reg, B
F
CA/I/NCN
CA/I
Pica pica
Corpus monedula
Corpus corone cornix
Sturnus vulgaris
SB, Mpar, W
SB, Mpar, W
SB, M reg,W
M reg, B, W
C
C
C
C
UB/NC
CA/AUR/NC
CA/I/NC
UB/NC
UB
CA/AUR
CA/I
UB
Passera italiane
W irr
C
UB/NC
UB
Passer montanus
SB, M reg,W
C
CA/I/NC
CA/I
Fringilla coelebs
Serinus serinus
Carduelis carduelis
Emberiza
melanocephala
Miliara calandra
Cicoria cicoria
SB, M reg,W
SB, M reg
SB, M reg,W
C
F
F
AB/I/NPR
CA/I/NPR
I/CA/NC
AB/I
CA/I
I/CA
M reg, B
F
I/CA/NPR
I/CA
SB, M reg,W
M reg, E irr
C
R
CA/I/NC
CA/I
AU
Pandion haliaetus
M reg, W irr
Caprimulgus europaeus
M reg, B
Nome scientifico
Status
Presenza
Nicchia
Trofica
CA/I
AU
AU/I/NPR
AU/I
23
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Tab. 6:Status fenologico degli anfibi censiti nell’area
Specie
Rospo comune
Rospo smeraldino
Raganella italiana
Rana
verde
italiana
Rana appenninica
Bufo bufo
Bufo viridis
Hyla intermedia
C
F
R
Nicchia
riproduttiva
AU/I/CA
AU/I/CA
AU/I/CA
Rana esculenta
C
AU
AU
Rana italica
C
AU
AU
Presenza
Nicchia
riproduttiva
Nicchia
Trofica
Testudo hermanni
C
I
I/CA
Emys orbicularis
R
AU
AU
F
E/CA
E/CA
Nome scientifico
Presenza
Nicchia
Trofica
AU/I/CA
AU/I/CA
AU/I/CA
Tab. 7: Status fenologico dei rettili censiti nell’area
Specie
Testuggine
comune
Testuggine
palustre
Geco verrucoso
Tarantola
muraiola
Ramarro
Lucertola
campestre
Biacco
Cervone
Biscia dal collare
Biscia tassellata
Nome scientifico
Hemidactylu
turcicus
Tarantola
mauritanica
Lacerta viridis
F
E/CA
E/CA
C
I/CA
I/CA
Podarcis sicula
C
UB
UB
Coluber viridiflavus
Elaphe
quatuorlineata
Natrix matrix
Natrix tassellata
C
UB
UB
F
CA/I
CA/I
C
F
AU
AU
AU
AU
24
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Tab. 8: Status fenologico dei mammiferi censiti nell’area
Specie
Barbastello
comune
Serotino
comune
Vespertillo
maggiore
Nottola comune
Pipistrello nano
Riccio
Crocidura
minore
Talpa romana
Arvicola
terrestre
Arvicola di savi
Ratto
delle
chiaviche
Topo selvatico
Topolino
domestico
Volpe
Donnola
Faina
Presenza
Nicchia
riproduttiva
Nicchia
Trofica
Barbatella
berbastellus
F
UB
UB
Eptesicus serotinus
F
UB
UB
Myotis myotis
F
UB
UB
Nyctalus nocciola
Pipistrellus
pipistrellus
Erinaceus europaeus
Crocidura
suaveolens
Talpa romana
F
UB
UB
F
UB
UB
F
I/CA
I/CA
F
I/CA
I/CA
F
I/CA
I/CA
Arvicola terrestris
C
AU/I/CA
AU/I/CA
Microtus savii
F
I/CA
I/CA
Rattu norvegicus
C
UB
UB
Apodemus Sylvaticus
C
CA/I
CA/I
Mus domesticus
C
UB
UB
Vulpes vulpes
Mustela nivalis
Martes foina
C
F
C
UB
UB
UB
UB
UB
UB
Nome scientifico
25
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Legenda
Stanziale
S
Migratore parziale
MP
Migratore regolare
MR
Migratore irregolare
MI
Accidentale
A
Raro
R
Frequente
F
Comune
C
Ripopolamento
RIP
Nidificante probabile
Nidificante possibile
N PR
NP
Nidificante certo
NC
Ubiquitario
Canneto
UB
AU
Vegetazione palustre
AU
Incolto
I
Colture agricole
Edificato
CA
E
Nicchia riproduttiva rifugio
Nicchia Trofica
NRR
NT
Specie che vive e si riproduce nello stesso territorio
Specie che effettua spostamenti accompagnata da una parte della
sua popolazione
Specie che compare annualmente e regolarmente su uno stesso
territorio
Specie che irregolarmente e senza continuità compare su un
territorio
Specie presente su un territorio in maniera irregolare con pochi
individui
Specie presente su un territorio in maniera regolare con pochi
individui
Specie presente costantemente su un territorio con un numero di
individui non eccessivo
Specie presente su un territorio con un elevato numero di individui
in modo predominante
Specie diffusa sul territorio e che incrementa la sua popolazione
mediante azioni di ripopolamento
Uccello che difende il territorio effettuando la parata nuziale
Uccello osservato in periodo di nidificazione nell’habitat adatto
Uccello osservato in periodo di nidificazione con trasporto di
materiale per la costruzione del nido
Specie presente in tutti gli ambienti presenti su un territorio
Serie di ambienti naturali, semi - naturali o artificiali con acqua,
dolce, salmastra o salata, compresa la vegetazione circostante
(canneto, vegetazione palustre)
Pascoli, praterie, prati naturali, utilizzati per il pascolo del bestiame
Aree coltivate a cereali e ortaggi, a vegetazione bassa e vegetazione
arborea oliveti,, frutteti..)
Masserie abitate o disabitate
Luogo dove ogni singola specie faunistica trova le condizioni ottimali
per la riproduzione e il rifugio anche al di fuori del periodo di
riproduzione
Luogo dove ogni specie faunistica trova disponibilità alimentare
26
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
5. LA STRATEGIA DI CONSERVAZIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI
DELL’UNIONE EUROPEA
Per molti fiumi italiani, caratterizzati dalla presenza di ambienti naturali di
rilevante interesse, insieme al quadro normativo direttamente legato alla
difesa del suolo ed alla tutela delle acque bisogna considerare anche il
complesso di norme comunitarie e nazionali concernenti la conservazione
della natura.
Di seguito si riporta un inquadramento generale della materia, ponendo
l’attenzione soprattutto sulle strategie di conservazione messe in atto
dall’Unione Europea.
5.1 La Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE)1
La Direttiva comunitaria 79/409 ha come oggetto la tutela di alcune specie
di uccelli selvatici e si applica agli "uccelli, alle loro uova, ai nidi ed agli
habitat" (art. 1).
L’istituzione di "protected areas" o di "biotopes" è prevista in quanto
ritenuta una "misura primaria di conservazione, mantenimento e
ristabilimento degli habitat" delle specie protette (art.3).
La Direttiva non prevede esclusivamente interventi di protezione in situ ma
anche misure generali idonee alla conservazione delle popolazioni di uccelli
mediante divieti quali la cattura, l'uccisione, la distruzione dei nidi o delle
uova, il disturbo durante la ricerca del cibo nonché il divieto della
commercializzazione di uccelli vivi o morti o parti di essi che si riferiscono
alla generalità del territorio della Comunità Europea e non definiscono lo
status di determinate aree speciali.
5.2 La Direttiva “Habitat” (92/43/CEE)2 e la legislazione italiana
sulla conservazione della natura
La Direttiva europea 92/43 ha lo scopo di "contribuire a salvaguardare la
biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della
flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati Membri" (art.
2).
In particolar modo la Direttiva Habitat, anche interagendo positivamente
con la precedente Direttiva “Uccelli”, si propone di mantenere o ripristinare
in uno stato di conservazione soddisfacente gli habitat naturali e
seminaturali e le specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario,
prevedendo a tal fine la realizzazione della rete “Natura 2000”.
L’entrata in vigore della Direttiva Habitat è di poco posteriore a due
interventi legislativi emanati dal governo italiano in materia di
1
Dir. 79/409/CEE del 02-04-1979 - Direttiva del Consiglio concernente la conservazione degli
uccelli selvatici - Pubblicata nella G.U.C.E. 25 aprile 1979, n. L 103. Entrata in vigore il 6 aprile
1979
2
Dir. 92/43/CEE del 21-05-1992 - Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche - Pubblicata nella G.U.C.E. 22
luglio 1992, n. L 206. Entrata in vigore il 10 giugno 1992
27
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
conservazione delle risorse naturali, la legge 6 dicembre 1991 n. 3943, e
la legge 11 febbraio 1992 n. 1574.
Lo sfasamento temporale ha fatto sì che entrambi gli atti legislativi italiani,
pur rappresentando il riferimento fondamentale in tema di differenti
tipologie di aree importanti per la conservazione della natura, non abbiano
potuto pienamente recepire direttamente tale Direttiva.
Successivamente il governo italiano ha approvato il regolamento di
attuazione della Direttiva con il DPR 8 settembre 1997, n. 3575, che ne
riproduce il testo richiamandone le definizioni principali (art. 2), adeguando
l’ordinamento italiano alle richieste comunitarie sia per le “Zone Speciali di
Conservazione” che per le “Zone di Protezione Speciale” e individuando nel
Piano di Gestione lo strumento pianificatorio per conseguire l’obiettivo di
conservazione prefissato.
5.3 La rete Natura 2000
Al fine di contrastare il preoccupante declino della biodiversità l’Unione
Europea, anche in accordo con la Conferenza di Rio del 1992, ha stabilito di
creare una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione
denominata “Natura 2000”.
Lo strumento legislativo su cui è basata la rete “Natura 2000” è appunto la
Direttiva comunitaria “Habitat”, in combinazione con la precedente Direttiva
“Uccelli”.
Il processo di creazione della rete “Natura 2000” si realizzerà per fasi
successive. Il primo passo è compiuto dai vari paesi membri dell’Unione
Europea, che propongono una lista di Siti di Importanza Comunitaria
(pS.I.C.); successivamente l’Unione Europea selezionerà la lista definitiva
dei siti da inserire nella rete “Natura 2000”. Sulla base di questa lista
saranno così designate le Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.) e si
stabiliranno dei piani di gestione e sviluppo specifici per ognuna di queste
aree.
Della rete “Natura 2000” faranno parte anche le Zone di Protezione Speciale
(Z.P.S.) individuate sulla base della Direttiva “Uccelli”.
L’obiettivo è quello di promuovere l’attuazione della rete tenendo conto
delle istanze economiche, sociali e culturali e delle specifiche caratteristiche
regionali e locali di ogni Stato membro. In particolare, i piani di gestione
naturalistica dovranno tener conto dei piani di sviluppo e, quindi, delle
attività economiche presenti localmente.
La rete Natura 2000 è di fatto principalmente basata su una politica di
accordi volontari conclusi con tutti i partner locali (amministrazioni locali,
3
L. 06-12-1991, n. 394 - Legge quadro sulle aree protette - Pubblicata nella Gazz. Uff. 13
dicembre 1991, n. 292, S.O.
4
L. 11-02-1992, n. 157 - Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il
prelievo venatorio - Pubblicata nella Gazz. Uff. 25 febbraio 1992, n. 46, S.O.
5
D.P.R. 08-09-1997, n. 357 - Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche
- Pubblicato nella Gazz. Uff. 23 ottobre 1997, n. 248, S.O.
28
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
proprietari terrieri, categorie produttive, etc..) in quanto si ritiene che il loro
coinvolgimento costituisca la miglior garanzia del successo a lungo termine
della rete.
Grande attenzione è stata quindi posta sulle consultazioni locali
propedeutiche all’attuazione di azioni di conservazione dei siti che devono
entrare a far parte della rete, per quanto poi, in caso di insuccesso di questa
politica concertativa, la Commissione Europea possa applicare strumenti
normativi cogenti per assicurarne la realizzazione.
5.4 Siti d’interesse comunitario (Sic)
I lavori in oggetto non interessano zone ZPS, (Zone di Protezione Speciale),
aree naturali protette, quali parchi o riserve, nè zone umide d’importanza
internazionale (individuate dalla convenzione di Ramsar), ma andranno ad
interessare tre Siti di Interesse Comunitario (SIC) e due siti IBA (Important
Bird Area).
I siti della Rete Natura 2000 direttamente interessati, sono così definiti dal
Progetto Bioitaly:
Elenco Sic
Codice
Tipo
Nome
Regione
Sup.
Ha
Regione di
appartenenza
Valle del Fortore
Mediterranea
8369
Puglia
Lago di Occhito
Duna e Lago di
IT 9110015
E
Mediterranea
9823
Puglia
Lesina –
Foce del Fortore
Località Fantina –
Mediterranea
365
Molise
IT 7222267
C
Fiume Fortore
Tab. 9: elenco Sic (fonte: Ministero dell’Ambiente – Rete Natura 2000)
IT 9110002
E
Così come richiesto dalla normativa vigente in materia, si procederà alla
valutazione dell’incidenza che gli interventi in progetto possono avere su un
sito della rete Natura 2000.
29
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Intervento
Comune/i
n. 1a
Serracapriola
Lesina
n. 1b
Località
Lunghezza
del tratto
interessato
[m]
Codice
Sito
Dal Ponte di Ripalta
al ponte della
Ferrovia
5628,04
IT 9110002
IT 9110015
Valle del Fortore - Lago
di Occhito
Duna e Lago di Lesina foce Fortore
Dal Ponte della
ferrovia alla foce del
Fortore
2383,57
IT 9110015
Duna e Lago di Lesina foce Fortore
700
IT 9110002
Valle del Fortore - Lago
di Occhito
IT 7222267
Località Fantina - Fiume
Fortore
IT 9110002
Valle del Fortore - Lago
di Occhito
Merse Gelardo
(immediatamente a
valle della diga di
Occhito)
n. 2
Carlantino
n. 3a
San Giuliano di
Puglia
Castelnuovo della
Daunia
Santa Croce di
Magliano
Castelnuovo della
Daunia
Dragonara
n. 3b
Torremaggiore
Grottavecchia
2079,50
n. 4
Serracapriola
San Paolo di
Civitate
Ischia
1224,24
5449,92
IT 9110002
IT 9110002
Valle del Fortore - Lago
di Occhito
Valle del Fortore - Lago
di Occhito
Tab. 10: relazione tra interventi e siti pS.I.C.
5.5 Important Birds Area (IBA)
Trattasi di aree prioritarie che ospitano un numero cospicuo di uccelli
appartenenti a specie rare, minacciate o in declino, che risultano importanti
indicatori di livello di biodiversità in un’area (Fig. 7). Questi siti, anche se
non rientranti nella disciplina della valutazione d’incidenza così come
previsto dall’articolo 6 della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione
degli Habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche,
nota come Direttiva Habitat, vengono ugualmente discussi in accordo alle
sentenze della Corte della Commissione delle Comunità Europee del 2
agosto 1993 e del 7 dicembre 2000.
Tuttavia, gli interventi in progetto non determinano un impatto potenziale
significativo sulla specie dell’avifauna caratterizzanti i siti IBA.
Nelle aree d’interesse ricadono le seguenti IBA:
30
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Nome IBA
Monti della Daunia
Codice
126
Regione
Puglia – Molise Campania
Promontorio del
Gargano
203
Puglia
Superficie (ha)
75.027
207.378 superf. terrestre
35.503 superf. marina
Tab. 11 – elenco IBA
L’IBA 126 “Monti della Daunia” racchiude una vasta area montuosa preappenninica che comprende le vette più alte della Puglia ( Monte Cornacchia
e Monte Saraceno) , il medio corso del fiume Fortore e il lago di Occhito,
quest’ultimo interessato dalla sosta di uccelli acquatici.
Criteri relativi a singole specie
Specie – nome scientifico
Nibbio reale Milvus milvus
Ghiandaia marina Coracias garrulus
Status
Criterio
B
B
C6
C6
Specie (non qualificanti) prioritarie per la gestione
Nibbio reale (Milvus milvus)
Albanella reale (Circus cyaneus)
Lanario (Falco biamircus)
Nell’IBA 203 “Promontorio del Gargano e zone umide della
Capitanata” sono state riunite le tre IBA confinanti che ricadono
parzialmente o interamente nel territorio del Parco Nazionale del Gargano,
ovvero l’IBA 128 “Laghi di Lesina e Varano”, l’IBA 129 “Promontorio del
Gargano” e l’IBA 130 “Zone umide del golfo di Manfredonia.
Criteri relativi a singole specie
Specie Nome scientifico
Fenicottero Phoenicopterus ruber
Volpoca Tadorna tadorna
Fischione Anas penelope
Falco di palude Circus aeruginosus
Biancone Circaetus gallicus
Lanario Falco biarmicus
Pellegrino Falco peregrinus
Avocetta Recurvirostra avosetta
Avocetta Recurvirostra avosetta
Occhione Burhinus oedicnemus
Gabbiano corallino Larus melanocephalus
Gabbiano roseo Larus genei
Gabbiano roseo Larus genei
Sterna zampenere Gelochelidon nilotica
Ghiandaia marina Coracias garrulus
Picchio rosso mezzano Picoides medius
Status
B
W
W
W
B
B
B
B
W
B
W
B
W
B
B
B
Criteri
C2, C6
A4i, B1ii, C3
B1ii, C3
C6
C6
B2, C2, C6
C6
C6
A4i, B1ii, B2, C2, C6
C6
C2, C6
A4i, B1ii, C2, C6
C6
C2, C6
C6
C6
Specie (non qualificanti) prioritarie per la gestione
Airone rosso (Ardea purpurea)
Moretta tabaccata (Aythya nyroca)
Folaga (Fulica atra)
31
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Fig. 7: IBA della Regione Puglia (fonte: Lipu – Bird Life Italia)
32
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
6. INTERAZIONE TRA VEGETAZIONE E CORRENTE
Negli ambienti fluviali la transizione tra l’ambiente acquatico e quello
terrestre non è confinata ad una ristretta fascia di vegetazione riparia, ma si
estende attraverso un’ ampia fascia cotonale costellata di deboli rilievi e
bassure e di una vasta gamma tipologica di zone umide.
La vegetazione può avere molteplici effetti nei confronti dei processi fluviali,
sia per quanto riguarda i fenomeni di esondazione ed i processi responsabili
dell’arretramento di una sponda, sia relativamente ai fenomeni di
sedimentazione e di trasporto solido. Alcuni di tali effetti possono essere
considerati positivi o stabilizzanti, altri viceversa negativi o destabilizzanti.
Negli alvei dei corsi d’acqua sono presenti situazioni di scabrezza fortemente
eterogenee, caratterizzate dalla presenza di associazioni vegetali arbustive
o arboree riparie, naturali o piantate, e di materiale sedimentato nella zona
centrale di alveo. Le sponde naturali rientrano nelle cosiddette aree di
margine o ecotoni, cioè di zone di transizione tra l’ambiente acquatico e
quello terrestre in cui proprio per la graduale variazione di profondità,
velocità, granulometria, umidità, ecc, si riscontra una biodiversità animale e
vegetale particolarmente elevata. La vegetazione riparia svolge ruoli chiave
nell’assetto morfologico ed ecologico.
La presenza di qualsiasi tipo di vegetazione in alveo e sulle sponde
comporta un aumento della scabrezza idraulica al contorno, aumentando di
conseguenza la resistenza al moto e riducendo la velocità. L’aumento della
scabrezza produce, a parità di portata, un innalzamento del livello
dell’acqua e dunque un maggiore rischio di esondazione. La resistenza
dovuta alla vegetazione, a differenza di quella relativa al materiale in alveo,
cambia nel tempo, sia in relazione ai periodi vegetativi, sia per effetto della
corrente. La vegetazione infatti, soggetta alla forza di trascinamento della
corrente, tende a piegarsi: l’entità della flessione dipende dalla resistenza a
flessione dello stelo o del fusto e dalla forza esercitata dalla corrente stessa.
La forza di trascinamento dipende dalla velocità del flusso, che a sua volta
dipende in parte dal grado di flessione delle piante.
Nello schema che segue (fig.8) sono riportati gli effetti sulla corrente dovuti
alla presenza di vegetazione in alveo e sulle sponde (Regione Lazio, 2000).
33
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Fig. 8: schema dell’influenza effetti della vegetazione sulla corrente idrica
(fonte: Manuale di Ingegneria Naturalistica – Regione Lazio)
Quando l’acqua scorre attraverso la vegetazione di tipo flessibile, questa si
piega sotto determinate condizioni e perciò la sua altezza diminuisce.
Questo accade nel caso in cui la copertura erbosa è totalmente sommersa.
Nel momento in cui la vegetazione si piega, la scabrezza al contorno si
riduce sensibilmente.
Nel caso in cui la vegetazione sia più alta del livello dell’acqua, caso che può
verificarsi in alveo nei periodi di magra, sulle sponde durante le piene e
nelle aree golenali nel caso di piene eccezionali, se la pianta viene investita
fino al tronco, si può assumere che essa abbia un comportamento rigido. Di
contro, bisogna tenere conto della flessione della chioma e delle proprietà
meccaniche dei rami e delle foglie.
La resistenza al flusso attraverso una data area vegetata è funzione di
molte variabili tra le quali: la velocità del flusso, la distribuzione della
vegetazione in direzione longitudinale e trasversale rispetto alla corrente, la
scabrezza del contorno, e le proprietà strutturali e idrodinamiche associate
agli steli e alle foglie delle piante.
Bisogna tener conto inoltre, che la vegetazione può contribuire ad
aumentare il rischio di esondazione, dal momento che, aumentando la
scabrezza del fiume, impone livelli d’acqua maggior, a parità di portata,
rispetto ad un alveo non vegetato. Inoltre l’aumento della profondità del
flusso può portare a valori e distribuzioni di velocità tali da estirpare la
vegetazione. In sostanza quindi la presenza di vegetazione può aumentare
la pericolosità di un evento e quindi il rischio idraulico ad esso associato.
34
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
L’effetto negativo della vegetazione sui livelli dell’acqua diventa
particolarmente significativo nel caso di corsi d’acqua stretti (b<10h); in
questo caso la vegetazione sulle sponde influisce sulla distribuzione della
velocità non solo vicino alla sponda, ma anche nella zona centrale dell’alveo.
Inoltre, la presenza di piante isolate costituisce un punto di discontinuità per
il deflusso creando problemi di erosione dell’alveo piuttosto che costituirne
una protezione. L’eventuale sradicamento e trascinamento delle piante può
creare occlusioni o parzializzazioni della sezione idraulica, specie nei punti di
discontinuità creati dalle opere idrauliche; inoltre la vegetazione comporta
un aumento del deposito (rallentamento della corrente e intrappolamento).
Dal punto di vista ecologico, non vi è dubbio però che la presenza di
vegetazione sia un fatto positivo, riconosciuto ormai anche dalla normativa
comunitaria (la direttiva europea sulle acque 2000/60 fa esplicito
riferimento alle piante come elemento del “buono stato ambientale” che
deve essere raggiunto) e dalla legislazione italiana (il D.L.gs 152/99
prescrive la tutela della fascia riparia).
In quest’ottica si procederà ad un intervento che pone in sinergia
“manutenzione” e “qualità ambientale” del corso d’acqua, cercando di
perseguire risultati positivi attraverso una manutenzione mirata e studiata
all’interno di ciascuna situazione.
35
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
7. INTERVENTI DA REALIZZARE
I vari interventi in progetto riguarderanno alcuni tratti del fiume Fortore
interessati dagli eventi alluvionali dell’anno 2005. La finalità del progetto è
quella di ripristinare l’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume
Fortore a valle della Diga di Occhito ed assicurare il progressivo
miglioramento delle condizioni di sicurezza delle principali infrastrutture con
conseguente riduzione del rischio idraulico. La criticità delle varie aree è
dimostrata dai danni verificatisi durante l’alluvione del 2005, a seguito del
quale l’esondazione del fiume Fortore ha interessato le principali
infrastrutture viarie di collegamento, ovvero la rete ferroviaria, l’autostrada
e la strada statale, causando ingenti danni e determinando un pericolo per
la pubblica e privata incolumità.
L’obiettivo generale del progetto può essere sintetizzato nei seguenti punti:
1) migliorare le condizioni di deflusso dell’alveo di magra, attraverso il
taglio selettivo della vegetazione e la rimodellazione plano altimetrica
dell’alveo;
2) consentire, nelle tratte interessate dai lavori, il transito nell’alveo di
magra di portate tali da permettere una gestione più elastica delle
eventuali operazioni di laminazione delle piene da parte della Diga di
Occhito;
3) migliorare le condizioni di sicurezza delle principali infrastrutture.
I suddetti interventi sono stati considerati prioritari ed inseriti nel
“Programma prioritario degli interventi - Assetto di versante ed assetto
idraulico” nell’ambito dello Studio propedeutico al Progetto di Piano Stralcio
per l’assetto idrogeologico del bacino interregionale del fiume Fortore,
adottato con Delibera del Comitato Istituzionale n. 102 del 29 settembre
2006.
Tali interventi sono stati finanziati nell’Ambito del Programma Quadro sulla
difesa del suolo che prevede azioni per la messa in sicurezza di vaste aree a
rischio incendi, a rischio idraulico e idrogeologico e per la protezione della
coste nella Regione Puglia.
Dai rilievi effettuati si evidenzia che il normale deflusso delle acque è
ostacolato, laddove l’alveo si presenta parzialmente ostruito dai sedimenti
depositatisi nel tempo, dal materiale franato proveniente dall’erosione delle
sponde e dalla presenza di una fitta vegetazione.
Sono stati pertanto privilegiati quegli interventi ad impatto minimo i quali,
una volta terminati, possono portare notevoli benefici e cioè:
- asportazione localizzata di materiale vegetale morto ed eventuale
dirado delle piante instabili, presenti all’interno dell’alveo e nelle
immediate vicinanze di attraversamenti e che rappresentano una
condizione di criticità al regolare deflusso delle acque o che possono
provocare danni ai beni esposti; l’eventuale dirado verrà eseguito
secondo le indicazioni di personale esperto che stabilisca esattamente
le modalità dell’intervento in modo da garantirne nello stesso tempo
36
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
l’efficacia e la tutela degli aspetti ambientali (tagli selettivi e solo in
punti di reale utilità);
- ridistribuzione e/o asportazione, circoscritta e localizzata a punti
critici, del materiale litoide presente in alveo;
- interventi di protezione delle sponde franate a seguito dell’ultimo
evento alluvionale, con tecniche di ingegneria naturalistica.
La presenza di vegetazione in alveo, sia lungo le sponde che nel corso
d’acqua, rappresenta un ostacolo al normale deflusso delle acque, influendo
sia sulla grandezza della sezione di deflusso che sui parametri di scabrezza
del fondo alveo e delle sponde. La scabrezza dovuta alla vegetazione, a
differenza di quella determinata dal materiale in alveo, cambia nel tempo
sia in relazione ai periodi vegetativi, sia per effetto della corrente. In
generale l’aumento della scabrezza in un corso d’acqua implica un
innalzamento del livelli dell’acqua e un maggiore rischio di esondazione.
Si riporta la tabella riassuntiva degli interventi previsti (tab. 12) la cui
descrizione sarà trattata in maniera specifica nei paragrafi che seguono
mentre per quanto riguarda il rilievo fotografico delle aree d’intervento si
rimanda agli elaborati del progetto e.1, e.2, e.3, e.4.
Intervento
Comune
1
Serracapriola
Lesina
2
Carlantino
3
Santa Croce di
Magliano
San Giuliano di Puglia
Castelnuovo della
Daunia
Torremaggiore
4
Serracapriola
San Paolo Civitate
Tipologia dell’intervento
Taglio selettivo della vegetazione secca,
ripristino di un’adeguata sezione di
deflusso attraverso la ridistribuzione dei
sedimenti in alveo e/o la rimozione ed il
trasporto
Realizzazione di una difesa spondale con
gabbioni rivestiti ubicata al piede del
versante, delocalizzazione di un tratto
della strada comunale da area
inondabile
Taglio selettivo della vegetazione secca
in alveo, ripristino della sezione idraulica
delimitata dalle difese spondali incls,
ripulitura delle numerose vasche di
calma poste a valle delle soglie in cls,
rimozione dei sedimenti e riditribuzione
degli accumuli di materiale
Rimozione della vegetazione secca in
alveo, risagomatura delle sezioni,
rimozione del materiale franato in alveo,
rivestimento delle sponde con tecniche
di ingegneria naturalistica
Lunghezza
(ml)
8.011,61
700
7.529,42
1.224,24
Tab. 12: sintesi degli interventi
37
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
7.1 - Intervento n. 1 - Tratto Ponte di Ripalta – foce del fiume
Fortore.
L’intervento n. “1” (Fig. 9) prevede l’ esecuzione dei lavori in due tratti del
fiume Fortore:
tratto 1_a: dal ponte di Ripalta – al ponte della ferrovia, per una
lunghezza di ml. 5628,04 circa;
tratto 1_b: dal ponte della ferrovia verso la foce, per una lunghezza
di ml. 2383,57 circa.
Dette tratte saranno interessate da interventi consistenti nel taglio selettivo
della vegetazione secca (conformemente a quanto riportato dal DPR
14/04/1993 art. 2 comma 1 lettera a), nell’asportazione del materiale
vegetale legnoso trasportato dalle acque di piena, nell’eliminazione delle
ostruzioni poste a monte e a valle delle infrastrutture presenti, nel ripristino
di un’adeguata sezione di libero deflusso attraverso la rimozione parziale del
materiale sedimentato. Il suddetto materiale verrà ricollocato nell’ambito
dell’alveo stesso e /o trasportato in siti adeguati in conformità a quanto
previsto dal DPR 14/04/1993 art. 2 comma 1 lettera c.
In particolare si procederà all’ individuazione puntuale della vegetazione
secca che dovrà essere tagliata ed asportata e all’ eliminazione delle
ostruzioni esistenti, onde evitare il persistere di eventuali impedimenti al
passaggio di eventuale materiale galleggiante in occasione di eventi di piena
(cfr. elaborato d.3.1.2).
Il taglio selettivo è stato previsto nel rispetto della conservazione della
funzionalità ambientale e del sistema fiume. Gli alberi da eliminare saranno
puntualmente individuati, catalogati in base al diametro del fusto e la loro
rimozione successiva sarà eseguita mediante il taglio al colletto degli stessi,
con la conservazione della ceppaia in loco. Solo in caso di ulteriori necessari
lavori di rimodellazione della sagoma fluviale, la ceppaia sarà estirpata ed
allontanata a rifiuto. Il legnatico di risulta sarà principalmente e
prioritariamente ricollocato in alveo, previa idonea lavorazione, ed utilizzato
come protezione del piede di eventuali sponde in erosione attraverso la
realizzazione, ad esempio, di protezioni longitudinali del piede delle sponde
mediante “palificate di sostegno”. Il materiale legnoso non riutilizzabile per
la formazione di difese spondali, sarà oggetto di biotriturazione, pertanto
tutto il materiale legnoso rimarrà in ambito fluviale, al fine di non alterare
l’equilibrio biovegetativo dell’ambiente naturale.
Tali interventi si rendono necessari al fine di rimuovere lungo il corso
d’acqua potenziali situazioni di pericolo, ovvero elementi che con la loro
presenza, durante un evento di piena, potrebbero aumentare sia le
condizioni di rischio per le infrastrutture presenti lungo il corso d’acqua, sia
aumentare le condizioni di pericolosità per i territori di valle (possibili
fenomeni esondativi) anche con fenomenologie caratterizzate da un tempo
di ritorno più basso (nel senso che il fiume, in caso di ostruzioni presenti
lungo il suo corso, potrebbe esondare anche con portate più basse e quindi
con maggiore frequenza).
38
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Relativamente al ripristino della sezione di deflusso si procederà alla
rimozione del materiale sedimentato in alveo mediante l’utilizzazione di
idonei mezzi meccanici. Si prevede prioritariamente il ricollocamento in
alveo del
materiale eccedente, e, solo in casi di situazioni di
sovralluvionamento, il materiale estratto verrà allontanato nel rispetto delle
vigenti normative
Per poter procedere con le suddette lavorazioni occorrerà ripristinare la
viabilità esistente per consentire ai mezzi meccanici idonei l’arrivo al fiume,
ricostituire le cosiddette “calate al fiume”
per accedere direttamente
all’alveo, eseguire il taglio di canne e rovi presenti lungo il corso d’acqua
per permettere l’esecuzione delle lavorazioni principali (asportazione della
vegetazione secca e rimozione degli ingombri litoidi). Per quanto riguarda la
viabilità di cantiere, laddove nelle aree adiacenti al corso d’acqua non sono
presenti passaggi che consentano il transito dei mezzi di lavorazione, si
prevede la realizzazione di nuove piste e/o di nuove calate, tramite
asportazione dello strato superficiale di terreno e la posa in opera di misto
granulare stabilizzato, compatibilmente con le condizioni naturali esistenti.
Al fine di rendere minimi gli impatti sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche
esistenti andranno recuperate le configurazioni morfologiche dell’alveo
caratterizzate da maggiori condizioni di stabilità, in modo tale da garantire
un maggiore equilibrio nelle dinamiche del trasporto solido, evitando bruschi
cambiamenti di pendenza del profilo longitudinale del corso d’acqua e
pendenze eccessive delle sponde laterali. Si eviterà di effettuare rettifiche
delle sezioni trasversali non creando sezioni larghe e piatte; la rimozione dei
sedimenti avverrà quindi in maniera da avere sempre una zona della
sezione caratterizzata da profondità maggiori al fine di ottenere, soprattutto
in caso di magra, un flusso idrico concentrato con velocità discrete. Inoltre
compatibilmente con le condizioni di sicurezza idraulica, si cercherà di far
assumere in senso longitudinale alla zona caratterizzata da profondità
maggiori un andamento sinusoidale, in modo tale da simulare un
andamento naturale di tipo meandriforme, sempre nell’ambito dell’alveo di
magra. Gli interventi dovranno essere eseguiti durante la stagione
autunnale, periodo favorevole sia dal punto di vista idraulico (ovvero prima
dell’arrivo della stagione invernale caratterizzata da deflussi importanti) sia
dal punto di vista ambientale (cioè un periodo non particolarmente attivo sia
per lo sviluppo della flora che per la vita della fauna).
Qualora nella rimozione dei sedimenti si rendesse necessario eliminare
piante vive, queste verranno selezionate in modo da potere essere
successivamente piantumate e ricollocate sempre nell’ambito dell’alveo di
magra, compatibilmente con le esigenze di protezione civile e di sicurezza
idraulica.
Per quel che concerne il taglio dei rovi e delle canne presenti lungo il corso
d’acqua, necessario per la corretta esecuzione delle lavorazioni principali, al
fine di rendere minimi gli impatti sull’ambiente fluviale si eviterà
l’eliminazione completa delle zone di ombreggiamento e, in presenza di
acqua, il taglio verrà eseguito al di sopra del pelo libero mentre lungo le
sponde si eviteranno estirpazioni.
39
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Fig. 9 Area intervento n. 1
7.2 - Intervento n. 2 - Località Merse Gelardo – comune di
Carlantino
Nel dettaglio l’intervento n.“2” (Fig. 10) è localizzato in agro del Comune di
Carlantino, in località Merse Gelardo. In quest’area il fiume Fortore, in
sinistra idraulica, è privo di difesa spondale e di conseguenza, per un tratto
di circa 100 ml, la strada comunale Carlantino -Colletorto, unica arteria
viaria che assicura l’accessibilità alla diga di Occhito per chi proviene dal
versante molisano, corre in adiacenza al corso d’acqua con una quota pari a
quella del fondo alveo. Il suddetto tratto stradale è soggetto perciò a
continui allagamenti, anche quando transitano in alveo portate minime
(dell’ordine di 30 mc/s) (cfr. elaborato d.3.2.4).
In questo tratto, a seguito dei fenomeni esondativi, l’acqua invade tutta la
carreggiata stradale lambendo il versante che delimita la strada medesima.
L’intervento in oggetto prevede il posizionamento di una serie di gabbioni
rivestiti ubicati al piede del versante e con funzione anche di protezione del
versante medesimo da possibili fenomeni di scalzamento al piede ed il
conseguente spostamento più a monte del tracciato stradale, per il breve
tratto che corre in adiacenza al fiume Fortore.
40
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
L’area oggetto di criticità, essendo stata classificata a rischio idraulico
elevato R3, rientra tra gli interventi proposti nell’ambito del Progetto di
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Fortore.
Il nuovo tratto sostitutivo, di lunghezza pari a circa 700 metri e larghezza di
mt 500, verrà posizionato più a monte rispetto all’attuale localizzazione, in
un’area a vocazione agricola, e si ricongiungerà a monte e a valle con i
tratti della viabilità comunale già esistente.
L’esistente tratto stradale fungerà anche da difesa spondale per il fiume.
L’intervento si completa con la realizzazione, in corrispondenza del nuovo
tratto stradale, di opere di protezione delle scarpate che si origineranno
dalla sua realizzazione, nonché di un idoneo ed efficiente sistema drenante
completo (canalette superficiali e trincee drenanti), ricorrendo a tipologie
tecniche di Ingegneria Naturalistica. E’ prevista inoltre la realizzazione di n.
2 scatolari in c.a per l’attraversamento di due corsi d’acqua che drenano
verso il fiume Fortore e di una briglia a monte e una briglia a controbiglia in
c.a a valle di uno dei due attraversamenti.
Il tipo di criticità presente è di natura prevalentemente idraulica per
l’impossibilità del corso d’acqua di contenere delle portate in alveo minime
(pari a circa 30 mc/s). Tra le varie ipotesi progettuali si è ritenuto
opportuno optare per lo spostamento del tratto stradale oggetto di criticità a
maggiore distanza dall’alveo, evitando opere di difesa e minimizzando
l’impatto ecologico sul corso d’acqua. Di contro, mantenendo la strada in
quella sede, la stessa sarebbe inevitabilmente rimasta esposta ai danni da
esondazioni per portate anche minime e, di conseguenza, a continui lavori
di manutenzione.
Tale soluzione è in grado di soddisfare gli obiettivi di maggiore sicurezza a
seguito dell’allontanamento della strada dall’alveo fluviale, di contenimento
dei costi a lungo termine per interventi di manutenzione e di protezione al
piede del versante da possibili fenomeni di erosione da parte delle acque di
esondazione.
L’intervento da realizzarsi, pur essendo modesto in termini di lunghezza del
tratto interessato è da considerarsi significativo ed innovativo in termini di
approccio seguito e di soluzione tecnica adottata per risolvere problemi di
rischio idrogeologico (alluvione ed erosione). Infatti si è valutato
conveniente realizzare un nuovo tratto stradale a monte e permettere
all’esistente tratto viario di svolgere la funzione di difesa spondale del corso
d’acqua, piuttosto che irrigidire l’alveo o realizzare nuove opere per la loro
difesa; pertanto la strada da realizzarsi deve intendersi come necessaria
opera accessoria dell’intervento principale, che consiste nell’individuare la
strada esistente come opera di difesa spondale.
L’intervento proposto si completa con la ripulitura dei corsi d’acqua che dal
versante drenano verso il fiume Fortore e dei bacini connessi alle due briglie
esistenti lungo i suddetti corsi d’acqua e con la realizzazione di cunette e
tombini lungo il nuovo tratto stradale.
41
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Fig. 10: Area intervento n. 2
7.3 - Intervento n. 3 - Località Dragonara - Grotta Vecchia
L’intervento n. “3” (3a + 3b) (Fig. 11 e Fig. 12) si sviluppa su una
lunghezza di circa 7529 ml (5.540 ml tratto 3_a + 2080 ml tratto 3_b) e
consiste nel taglio selettivo della vegetazione secca in alveo, nel ripristino
della sezione idraulica delimitata dalle difese spondali in cls
e nella
rimozione dei sedimenti dall’alveo fluviale (cfr. elaborato d.3.3.2). Nel
dettaglio, per il taglio selettivo della vegetazione secca in alveo e per il
ripristino della sezione idraulica delimitata da difese spondali artificiali si
procederà con le stesse modalità esecutive previste per l’intervento 1.
L’intervento si completa con la previsione di pulitura delle numerose vasche
di calma poste a valle delle soglie in cls presenti lungo il tratto fluviale in
oggetto. In realtà lungo il tratto considerato negli anni ottanta furono
realizzate numerose soglie trasversali con la formazione a valle di bacini di
calma; nel corso degli anni i bacini di calma sono stati riempiti dai sedimenti
trascinati e depositati dal corso d’acqua, con conseguente alterazione del
funzionamento idraulico. Il fiume in occasione di eventi di piena esonda
provocando, in corrispondenza dei bacini di calma, rotte arginali non
potendo più dissipare la propria energia nei bacini di calma stessi oramai
completamente intasati.
42
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
In corrispondenza della confluenza del Torrente Tona e fino al ponte della
Strada Provinciale Torremaggiore - Santa Croce di Magliano, per un tratto
avente una lunghezza di circa 2000 metri, si procederà con la rimozione di
sedimenti e con il taglio selettivo della vegetazione secca, secondo le
modalità esecutive previste per gli altri interventi. I sedimenti prelevati
verranno prioritariamente distribuiti in zone idonee all’interno dell’ambito
fluviale e, solo in presenza di condizioni di sovralluvionamento, si prevede il
ricollocamento in zone idonee, previa valutazione chimico-fisica e nel
rispetto delle normative vigenti.
Per quel che concerne la rimozione di sedimenti in alveo, la quantità di
materiale da rimuovere è stata stimata confrontando i rilievi topografici
delle sezioni trasversali eseguiti nel 1982 con quelli più recenti eseguiti sia
per la redazione del progetto di PAI (anno 2004), sia con quelli eseguiti per
la redazione della presente progettazione esecutiva (anno 2008).
Fig. 11: Area intervento 3_a
43
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Fig. 12: Area intervento 3_b
7.4 - Intervento n. 4 - località Ischia
L’intervento n. “4” (Fig. 13) è ubicato in territorio del Comune di
Serracapriola, in località Ischia, dove il fiume Fortore planimetricamente
presenta un meandro molto accentuato e, per tale caratteristica, questa
località è anche nota come “Ferro di Cavallo”.
In corrispondenza della suddetta accentuata ansa, in occasione dell’ultimo
evento alluvionale (Marzo 2005), il fiume Fortore ha eroso la sponda
sinistra, provocando il franamento di una consistente parte della stessa (il
fiume nel suddetto tratto scorre incassato con una profondità rispetto al
piano campagna di circa 10 metri), con una conseguente fuoriuscita
dall’alveo originario delle acque del fiume. Dette acque, incanalatesi in una
naturale depressione, già via di fuga delle piene storiche, hanno invaso la
vasta piana di Ischia, contribuendo a distribuire la piena lungo il fronte
infrastrutturale (ANAS, Autostrada e Ferrovia).
L’intervento prevede la rimozione del materiale franato in alveo a seguito
dell’evento alluvionale del gennaio 2005, nella risagomatura delle sezioni
(vedi intervento 1) e nel rivestimento delle sponde, in corrispondenza del
meandro, attraverso tecniche di ingegneria naturalistica (essenzialmente si
prevede la messa a dimora di piante e vegetazione autoctone in grado di
rendere le sponde più resistenti alla forza di trascinamento dell’acqua
durante gli eventi di piena e nello stesso tempo aumentare la resistenza al
44
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
taglio del materiale costituente le sponde) (cfr. elaborato d.3.4.2) . In
quest’ultimo caso non si è scelto di realizzare una protezione rigida della
sponda proprio per non contrastare la naturale evoluzione del meandro, ma
si è optato di intervenire in maniera tale da evitare evoluzioni dei meandri
troppo repentine e per questo pericolose durante gli eventi di piena. Il
rivestimento delle sponde con vegetazione porta inoltre anche un altro
positivo effetto, ovvero quello di ridurre le velocità della corrente,
aumentando il coefficiente di scabrezza e riducendo la forza di erosione
della corrente stessa, oltre ad un indubbio miglioramento dell’impatto
visivo.
Fig. 13: Area d’intervento 4
7.5 Siti di stoccaggio del materiale
Nella descrizione delle varie fasi lavorative dei quattro interventi in progetto
si è precisato che il materiale sedimentato in alveo, verrà prioritariamente
reinserito nella dinamica fluviale, ovvero ridistribuito nell’ambito dell’alveo
fluviale e, solo nei casi di sovralluvionamento, si prevede l’asportazione
dall’alveo e la sistemazione in siti idonei, previa caratterizzazione chimicofisica e compatibilmente con le condizioni ambientali circostanti.
In tale fase sono stati individuati 3 siti di stoccaggio, ritenuti idonei a
seguito di valutazioni tecnico ambientali e per la loro limitata distanza
rispetto alle aree di intervento. Sono state individuate 3 aree di cui due in
45
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
prossimità della foce, dove presumibilmente si avrà più materiale da
allontanare dall’alveo, ed una in località Grottavecchia nei pressi
dell’intervento indicato con la sigla “3_b”.
L’area 1 (Fig. 14 e foto 1) e’ ubicata in prossimità della strada statale
adriatica dove negli anni ’70 era stato prelevato del materiale lapideo per
l’esecuzione dei rilevati autostradali.
L’area 2 (Fig. 14 e foto 2) è ubicata in destra idraulica del fiume, in
prossimità della località Ripalta che presenta un fronte depresso rispetto ai
terreni limitrofi legato alle precedenti attività antropiche.
L’area 3 (Fig. 15 e foto 3) è un’area adiacente alla ripa alta del fiume
Fortore in sponda sinistra ubicata alla località Grottavecchia.
Sia l’area 2 che l’area 3 rientrano nel sito Sic “Valle del Fortore – Lago di
Occhito” ma trattasi di ambienti già fortemente antropizzati e quindi, non
rilevanti in termini di specialità della flora e della fauna.
Si riporta di seguito lo stralcio planimetrico delle aree individuate quali
idonee al deposito del materiale estratto dall’alveo fluviale (cfr. elaborato
d.1 “Corografia con indicazione aree d’intervento”).
Fig. 14: planimetria con ubicazione delle aree di deposito
46
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Area di deposito
Foto 1: Area 1 di possibile deposito del materiale terrigeno
in eccesso da rimuovere dall’alveo fluviale
Area di deposito
Foto 2: Area 2 di possibile deposito del materiale terrigeno
in eccesso da rimuovere dall’alveo fluviale
47
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Fig. 15: planimetria con ubicazione dell’area di deposito
Foto 3: Area 3 di possibile deposito del materiale terrigeno
in eccesso da rimuovere dall’alveo fluviale
48
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
8. CRITERI DI VALUTAZIONE
Nell’analisi ambientale vengono spesso impiegate, per il calcolo degli impatti
elementari, le matrici a livelli di correlazione variabili. Tale metodologia si
basa su una serie di operazioni che consentono di pervenire al valore
dell’impatto elementare dell’opera in progetto sulle singole componenti
ambientali. Essa mette in relazione due liste di controllo (componenti
ambientali e fattori ambientali) e il suo scopo è quello di stimare l’entità
dell’impatto elementare dell’opera in progetto su ogni componente, offrendo
dati utili dati alle fasi di comparazione e di scelta.
La prima operazione da svolgere è la scelta delle componenti da analizzare
e dei fattori da prendere in esame.
Di questi si dovranno stabilire, caso per caso, sia le magnitudo proprie che
le magnitudo minima e massima possibili, in modo da ottenere un valore
d’impatto elementare compreso in un intervello di valori limite. Si
evidenzieranno successivamente, per ogni componente, i relativi livelli di
correlazioni e la loro influenza complessiva. La fase di calcolo consiste nello
sviluppare i sistemi di equazione relativi ad ogni componente. Essi sono
composti da equazioni lineari che individuano l’entità dei livelli di
correlazione e la loro somma complessiva.
L’impatto elementare si ottiene dalla sommatoria dei prodotti tra l’influenza
ponderale di un fattore e la relativa magnitudo:
n
Ie = ∑ (P& x Mi)
i =1
dove
Ie = impatto elementare su ogni componente
P = livello di correlazione relativo ad un determinato fattore
M = magnitudo del fattore
Sostituendo nella formula Mi con le magnitudo minima e massima dei fattori
considerati, si ottiene per ogni singola componente il relativo impatto
elementare minimo e massimo.
Per tali valutazioni è stato utilizzato il programma VIA 100x100/TI della
Russi Software snc. (regolarmente licenziato). Il risultato di tale
elaborazione permette il confronto degli impatti elementari per ogni singola
componente. Inoltre è possibile individuare l’impatto massimo e minimo e
stabilire se l’impatto dell’opera prevista si avvicina o meno a un livello
rilevante di soglia (criticità).
La procedura di calcolo degli impatti prevede lo sviluppo matriciale con il
ricorso all’impiego di tre livelli di correlazione con fattori moltiplicativi fissi, A
= 2B e B = 2C, e con un valore complessivo di A+B+C = 10 con A =
elevata, B = media e C = bassa. I livelli di correlazione possono arrivare
fino a 7, con fattori moltiplicativi e influenza complessiva variabili da input.
Il livello di correlazione indica in che misura un fattore impattante
realmente influisce sulla valutazione di impatto ambientale di un sito.
49
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Relativamente ai singoli fattori, l’attribuzione dei valori di magnitudo
(minima, massima e propria) dipenderà dalla quantità di dati a disposizione
e dalla possibilità di individuare differenze significative tra i valori della scala
prescelta. Se per esempio si hanno pochi dati a disposizione e l’ambiente a
cui si riferisce è molto omogeneo, si sceglierà una scala di magnitudo più
limitata (per esempio da 1 a 3), dove la magnitudo minima sarà 1 e quella
massima 3. La magnitudo propria sarà attribuita invece in base alle
condizioni reali del luogo in esame e con grado di stima proporzionale ai
valori d’intervallo. La magnitudo non è altro che un peso assegnato a quel
livello di correlazione specifico di un’opera al fine di stimare quanto, e in che
misura, un fattore influisce realmente su una determinata componente
ambientale nel caso studio in questione.
Si riassumono le sequenze di operazioni da svolgere per il calcolo degli
impatti elementari per ogni componente:
- scelta delle componenti e dei fattori da prendere in esame;
- assegnazione delle magnitudo ai singoli fattori, compresi i livelli
minimi e massimi indispensabili per il confronto dell’impatto
elementare dell’opera in progetto nell’intervallo ammesso riferibile
agli scenari presi in considerazione;
- individuazione per ogni componente dei fattori incidenti e attribuzione
del livello di correlazione;
- calcolo dei valori d’influenza per ogni singola influenza con sviluppo
dei sistemi di equazione relativi ai livelli di correlazione e all’influenza
complessiva dei valori;
- calcolo per ogni singola componente dell’impatto elementare, inteso
come sommatoria dei prodotti tra l’influenza ponderale di un fattore e
la sua relativa magnitudo.
Nello studio per la valutazione degli impatti si è proceduto inizialmente ad
effettuare un esame qualitativo delle azioni di progetto che ha portato alla
stesura di una chech list al fine di evidenziare i fattori di interferenza e le
componenti coinvolte.
Nell’ esame delle diverse componenti ambientali si è valutato la presenza
delle emergenze vegetali e faunistiche di interesse comunitario di cui alla
Direttiva 92/43/CEE e 79/409/CEE .
50
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
9. SITO VALLE DEL FORTORE – LAGO DI OCCHITO
(REGIONE PUGLIA)
Codice:
IT 9110002
Estensione
9380 ha
Regione biogeografica
Mediterranea
Si sviluppa lungo il corso pugliese del fiume Fortore ed è caratterizzato da
una interessante vegetazione arborea ripariale e dal piccolo bosco planiziale
di Dragonara costituito da specie igrofile (Salix alba,Populis alba) in
prossimità del fiume e da boschi di latifoglie (Quercus petrae, Quercus
pubescens). In particolare lungo il corso del Fortore vi è l’invaso artificiale di
Occhito, biotopo di elevato interesse sotto il profilo avifaunistico poiché
importante zona umida. Alcuni interventi di arginatura effettuati lungo il
corso d’acqua in località Dragonara hanno determinato una frammentarietà
della continuità della componente vegetale ripariale di Salici e Pioppi. In
alcuni tratti si riscontra una perdita di habitat a seguito di sottrazione di
aree per un utilizzo a fini agricoli.
La matrice fondamentale dell’ecotessuto è rappresentato da una
eterogeneità di tipologie. In particolare l’ecosistema è costituito da
seminativi di aree irrigue e seminativi in aree non irrigue, da zone agricole
eterogenee (colture annuali associate a colture permanenti e sistemi
colturali e particellari complessi) all’interno dei quali sono inserite tessere
costituite da boschi di latifoglie, boschi di conifere e boschi misti, macchie a
sclerofilla. Presenti anche aree destinate al pascolo naturale.
9.1 Habitat
Nel Sic è presente l’ habitat di interesse comunitario 92A0 ( Foreste a
galleria di Salix alba e Populus alba) costituito dalle fitocenosi riparali
arboree, in genere dominate da specie dei generi Salix e Populus (Tab. 13).
Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992
(scheda 3.1 Rete Natura 2000)
%
Superficie
Grado di
Valutazione
Codice
Tipo
Rappresentatività
relativa
Conservazione
Globale
Coperta
Foreste
a
galleria
92A0
di Salix
85
A
C
A
A
alba e
Populus
alba
Tab. 13: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992
51
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
In alcuni tratti il corso d’acqua scorre incassato e, pertanto, la vegetazione
ripariale è in contatto con le diverse fitocenosi presenti nelle aree adiacenti
al sito; di contro sono presenti anche molti tratti in corrispondenza dei quali
la “fascia ripariale” è estremamente limitata o addirittura è assente la
vegetazione arborea ed arbustiva sulle sponde del corso d’acqua, eliminata
per lasciare posto a campi coltivati che, in alcuni casi, hanno invaso l’alveo
stesso e che, in occasione di eventi di piena, vengono allagati.
La vegetazione ripariale è costituita da un esile fascia di alberi ed arbusti
presenti in alveo e lungo le sponde; nelle immediate vicinanze del fiume
domina il Salice rosso (Salix purpurea) con la presenza del Salice bianco
(Salix alba) e del Salice fragile (Salix fragilis). Non sono rari gruppi a Lisca
maggiore (Thypha latifoglia), Sedano d’acqua (Apium nodiflorum), Salterella
comune (Lythrum salicaria) e Canapa acquatica (Eupatorium cannabinum).
Sulla scarpate dei terrazzi alluvionali o in posizione più esterna diffuse sono
le formazioni di pioppo bianco (Populus alba) e di Olmo comune (Ulmus
minor).
Lo stato arbustivo è variamente sviluppato e diversificato con la presenza di
formazioni a boschi a Roverella (Quercus pubescens) a forte impronta
mediterranea, del rovo comune (Rubus ulmifolius), del prugnolo selvatico
(Prunus spinosa), del pero mandorlino (Pyrus amygdaliformis); lo strato
erbaceo è sovente rigoglioso e ricco di erbe palustri. Si ritrovano in
particolare i popolamenti erbacei di greto rappresentati in prevalenza dalla
specie esotica Paspalum paspaloides. Sui substrati ciottolosi, frammisti a
sabbie ed argille compatte, in corrispondenza dei primi terrazzi che
affiancano il letto del fiume, le specie presenti sono rappresentate
dall’Artemisia alba, dalla festuca a foglie robuste (Festuca robustifolia) e
dalla fumana comune (Fumana procumbens). L’artemisia alba domina le
praterie aride e la si trova sempre più spesso associata ad altre specie a
formare un mosaico sia con le praterie semiaride e sia con formazioni
arbustive a prevalenza di Paliurus australis, di lentisco (Pistacia lentiscus),
di Tamerici (Tamarix africana), di Olmi (Ulmus minor) e di Pioppi (Populus
alba) (cfr. elaborato f.2 “ Repertorio fotografico).
L’habitat 92A0 risulta in eccellente stato di conservazione.
La collocazione fitogeografia è mediterranea.
9.1.1 Fattori di minaccia
La foresta si insedia direttamente sui substrati degli alvei fluviali investiti
con minor forza dalla corrente di piena ordinaria. Infatti la colonizzazione
avviene contemporaneamente da parte di specie legnose, soprattutto salici
e pioppi, e da parte delle specie di sottobosco. Solo nel caso di una graduale
attenuazione nel tempo dell’azione della corrente fluviale la foresta si
insedia su precedenti stadi erbacei di alte erbe.
Altre azioni potenzialmente distruttive dell’habitat 92A0 sono rappresentate
dalla forte pressione antropica esercitata dall’attività agricola intensiva
sull’ecosistema fluviale, con perdita della vegetazione spontanea nelle aree
adiacenti all’alveo, da alcuni interventi idraulici di artificializzazione
52
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
dell’alveo e delle sponde, dalle captazioni idriche, dall’estrazione di
materiale in alveo, dalla costante pressione agricola e pastorale, dal
cambiamento della qualità delle acque a seguito di sversamenti di eccessive
quantità di azoto e fosforo, provenienti dalle acque reflue urbane e dalle
colture agricole, dall’emissione di composti organici volatili.
9.2 Vegetazione e flora
La vegetazione del Sic rientra nella fascia climatica della Regione
Mediterranea caratterizzata dalle serie tipiche di boschi di querce, sostituiti
lungo i corsi d’acqua da boschi riparali ed idrofili di Pioppi bianchi (Populus
alba), Pioppo nero (Populus nigra), olmo (Ulmus minor) e Salici (Salix alba).
Si ritrovano sporadici esemplari di roverella e farnia (Quercus robur). Lo
strato arbustivo è costituito frequentemente da rovi Rubus caesius, prugnoli
selvatici (Prunus spinosa) e asparagi selvatici (aspargus acutifolius).
La vegetazione riparia arborea, arbustiva o erbacea ricopre con buona
continuità il percorso delle sponde naturali. Lo spessore di questa fascia di
vegetazione, che ha funzioni di tampone tra l’ambiente fluviale e quello
esterno, è variabile a seconda delle condizioni di sponda e di argine. La flora
e la vegetazione di queste zone risultano in parte modificate e per certi
versi impoverite dall’ingresso di specie alloctone non peculiari di questi
habitat acquatici, spesso introdotte con le pratiche colturali ed agronomiche.
Tra queste la robinia (Robinia pseudoacacia L.), specie alloctona con elevato
potere di riproduzione agamica che predilige le esposizioni calde e
soleggiate, terreni meno fertili purché sciolti, ed invade ormai da tempo tali
ambienti.
Ai margini delle anse fluviali e lungo le sponde dei corsi d’acqua dove la
velocità della corrente è ridotta predominano le alofite di grande taglia,
riferite
all’associazione
Typha
angustifoliae
–
Schoenoplectetum
tabernaemontani. Questa vegetazione può presentarsi in facies diverse,
caratterizzate dalla predominanza di una specie rispetto alle altre, come la
Typha latifolia in acque profonde, la Typha angustifolia in acque poco
profonde da oligo a mesotrofiche, la Phragmites australis in acque fluenti
lentamente o nelle zone di sponda con limi e/o argille sempre umide. Nelle
anse fluviali che rimangono isolate durante i periodi di magra si rinvengono
le vegetazioni costituite da idrofite natanti tra le quali prevalgono le
comunità di Lemna (lenticchie d’acqua).
Diffusa la presenza di specie nitrofile (Urtica doica), indicatrici di elevata
presenza di sostanze chimiche provenienti presumibilmente da attività
colturali.
9.2.1
Fattori di minaccia
Tra le minacce di degrado si possono indicare le modificazioni strutturali e le
alterazioni degli equilibri idrici dei bacini a seguito di processi di
urbanizzazione, di sbarramenti del corso d’acqua, ad interventi di
artificializzazione dell’alveo, a captazioni idriche, all’estrazione di sabbia e
ghiaia e alla complessiva modifica del regime delle portate. Rappresentano
53
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
inoltre possibili minacce il cambiamento di qualità delle acque dovuto allo
scarico di eccessive quantità di azoto e fosforo provenienti dalle acque
reflue urbane e dalle colture agricole, l’emissione di composti organici
volatili, la diffusione di specie alloctone invadenti (robinia, quercia rossa), il
pericolo di diffusione di incendi.
9.3 Fauna
Per quanto riguarda l’avifauna si rinvengono specie importanti di interesse
comunitario, soprattutto specie migratrici. In particolare il SIC che si
sviluppa lungo l’asta del fiume Fortore svolge una duplice funzione di area di
rifugio per quelle specie che prediligono gli ambienti umidi e di corridoio
faunistico e per tutte quelle specie che seguono l’asta fluviale, sia per i loro
movimenti giornalieri verso le aree di alimentazione e di sosta che per gli
spostamenti migratori.
Sono state segnalate 18 specie di cui 5 d’interesse comunitario. Tra le
specie prioritarie è stata evidenziata la presenza del lanario (falco
biarmicus), nidificante ed inserito nella Lista Rossa come specie in pericolo.
IL Lanario predilige gli spazi aperti, come anche le pietraie o le zone semi
desertiche contigue a rilievi caratterizzati da ripidi versanti. Nell’habitat
mediterraneo è legato alle formazioni rocciose a strapiombo e si ciba
principalmente di uccelli e di roditori. Gli ambienti in cui si ritrova più
frequentemente sono i pascoli, i campi incolti e le coltivazioni di cereali,
interrotti da querceti, macchie di olivi e fichi d’india. L’abitudine di
procacciarsi il cibo in aree aperte permette al Lanario di occupare territori
con bassa biomassa, che di per sé costituirebbero una seria limitazione per
un predatore di queste dimensioni.
Il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) è un uccello appartenente
alla famiglia dei picchi. Il Picchio rosso maggiore in Italia è una specie
protetta. Vive nei boschi di conifere e nei boschi di latifoglie o nei pioppeti
industriali. I tronchi vengono risaliti a saltelli, aggrappandosi con i forti
artigli e aiutandosi con la coda. E’ inserito nella Lista Rossa come specie
vulnerabile.
L’averla piccola (Lanius collirio) si riproduce in luoghi aperti con arbusti
sparsi, piccoli alberi e cespugli, in brughiere, pascoli con siepi e cespugli
sparsi o boschetti. Questa specie viene inserita nella categoria Spec. 2,
ovvero con un non favorevole stato di conservazione ed oramai in declino
(Bird Life Internatonal, 2004).
Il Nibbio reale (Milvus milvus) è una specie particolarmente adattata ad
ambienti molto frammentati, con presenza di boschi e di zone aperte con
vegetazione bassa. Nidifica nei boschi maturi ed occasionalmente su alberi
di macchia, a quote inferiori agli 800m; l’altezza massima di nidificazione in
Italia è pari a circa 1400m. Di solito si alimenta su aree aperte, quali
ambienti agrari, praterie e pascoli, che sorvola planando a bassa quota alla
ricerca di cibo. Frequenta anche le discariche alla ricerca di resti alimentari.
La specie ha uno status di conservazione favorevole, pur essendo
54
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
concentrata in Europa. E’ segnalato nella Lista Rossa come specie in
pericolo.
Tra i mammiferi la lontra (Lutra lutra), il cui habitat naturale si identifica
con ambienti strettamente correlati alla presenza di corsi d'acqua, è oramai
una specie estinta.
Tra gli anfibi sono diffusi il tritone italiano (Triturus italicus) e tra i rettili la
lucertola muraiola (Podarcis muralis); segnalata la presenza dell’Ululone dal
ventre giallo (Bombina variegata riclassificato come Ululone appenninico
Bombina pachipus) e del cervone (Elaphe quatorlineata).
Tra i pesci figura l’Alborella (Alburnus albidis).
Non è rinvenibile alcuna specie di invertebrati e piante di interesse
comunitario.
9.3.1 Fattori di minaccia per la fauna
I più importanti fattori di minaccia per la fauna sono rappresentati
dall’attività venatoria, dalle alterazioni degli habitat, dall’uso di pesticidi,
dall’inquinamento delle acque, dall’incendio e dal taglio dei boschi, dalle
intense attività agricole e dal bracconaggio.
Nello specifico, per il Nibbio bruno (Milvus migrans) il taglio e/o l’incendio
delle siepi, causate dall’intervento umano, nonché l’uso indiscriminato di
pesticidi, rappresenta un importante fattore di minaccia. Le minacce per la
conservazione del Nibbio reale ( Milvus milvus) sono il bracconaggio, l’uso di
bocconi avvelenati, le trasformazioni degli agro-sistemi e l’eliminazione delle
discariche rurali. Uno dei fattori limitanti è la scarsa disponibilità di boschi
maturi per la nidificazione.
Le popolazioni di Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) sono in
declino e tendono alla frammentazione a causa dell’inquinamento chimico e
del degrado dei siti produttivi, a seguito delle diverse modificazioni degli
habitat.
Tra i pesci l’arborella (Alburnus albidus) è una specie endemica dell’Italia
meridionale che preferisce i tratti medi ed inferiori di fiumi e torrenti, di
ambienti lacustri di pianura e di zone collinari. E’ stata censita in Abruzzo,
Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Presenta una discreta valenza
ecologica ed è in grado di tollerare modeste alterazioni di qualità delle
acque, mentre risultano negative le alterazioni degli alvei fluviali (D’Antoni
et al. 2003).
55
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
9.4 LE AZIONI DI PROGETTO
In prima analisi sono state individuate le interferenze opera-ambiente in
grado di costituire elementi di rischio per le componenti ambientali
considerate, con particolare riferimento alla componente habitat, flora e
fauna. L’obiettivo è quello di stabilire la compatibilità delle eventuali
modificazioni indotte dall’intervento proposto con gli usi attuali e con il
mantenimento degli equilibri interni
Gli interventi che ricadono nel Sic in esame sono quattro; di questi, gli
interventi n.1 n.3 n.4 riguarderanno tratti non continui, ma localizzati in
corrispondenza dell’alveo del fiume Fortore, per lunghezze così come
riportate nella tabella seguente (Tab. 14 – cfr elaborato f.1 “Analisi
territoriale”).
Codice
Sito
Intervento
n. 1a
IT
9110002
Valle del
Fortore Lago di
Occhito
n. 2
n. 3a (parte)
n. 3b
n. 4
Comune
Località
Serracapriola
Lesina
Carlantino
Castelnuovo della
Daunia
Torremaggiore
Serracapriola
San Paolo di Civitate
Colle d’Arena
Piana Paradiso
Merse Gelardo
Lunghezza.
dell’intervento
nel
sito [m]
4.570
700
Dragonara
2.920
Grottavecchia
2.079,50
Ischia
1.224,24
Totale
11.493,74
Tab. 14: riepilogo interventi ricadenti nel sito
Per quanto riguarda l’intervento n. 2 (delocalizzazione di un tratto di strada
comunale da un’area frequentemente soggetta a processi di allagamento),
questo ha una limitata estensione (700 m) e, anche se ricade all’interno del
Sic in oggetto, insiste su un ambiente agricolo fortemente antropizzato;
pertanto, gli impatti non sono distinguibili da quelli generati dal normale
traffico dei mezzi e dal normale svolgimento delle attività agricole in zona.
Per gli interventi n. 1, n 3 e n. 4, così come riportato nella Relazione Tecnica
ilustrativa, le attività da effettuare consistono nel taglio selettivo della
vegetazione secca, nella riprofilatura delle sezioni, nella realizzazione di
protezioni di sponda con tecniche di ingegneria naturalistica, nel ripristino di
un’adeguata sezione di deflusso attraverso la ridistribuzione dei sedimenti in
alveo e/o la loro rimozione ed il trasporto. Tali operazioni determinano
un’incidenza dovuta all’esecuzione degli interventi che consistono in
modifiche prodotte principalmente dal passaggio dei mezzi meccanici,
dall’asportazione della vegetazione secca, dalla rimozione di materiale
dall’alveo fluviale.
Gli interventi non andranno assolutamente ad interferire con l’habitat
d’interesse comunitario 92A0 (Foreste a galleria di Salix alba e
Populus alba), poiché l’ipotesi progettuale, nel rispetto della conservazione
56
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
della funzionalità ambientale, prevede il taglio della vegetazione secca
presente in alveo o ai margini dello stesso, l’asportazione del detrito
vegetale legnoso trasportato dalle acque di piena, l’eliminazione della
vegetazione arbustiva (canne, paglie e rovi) per permettere e facilitare le
operazioni da eseguire in alveo (il materiale legnoso sarà utilizzato in parte
per la realizzazione delle difese spondali, mediante l’utilizzo delle tecniche di
ingegneria naturalistica, e in parte oggetto di biotriturazione mediante
idonei macchinari), la ridistribuzione e/o allontanamento dei sedimenti.
Si potranno avere perturbazioni delle specie d’interesse comunitario solo
durante le fasi di lavorazione, causate dal rumore e dalla presenza di
eventuali polveri. Le possibili interazioni fra il cantiere e la fauna stanziale
sono molto relative in quanto gli animali presenti, all’apertura del cantiere,
si potranno allontanare rientrando nel sito, alla fine dei lavori, in modo
molto graduale. E’ possibile mitigare l’impatto scegliendo accuratamente i
siti da destinare a cantiere e ripristinando, alla chiusura di questi, le aree
non più utili. In linea generale è consigliabile che i depositi di materiale,
anche se temporanei, vengano posizionati al di fuori delle aree naturali (es.
terreni agricoli).
Al fine di procedere con gli interventi di cui sopra, occorrerà ripristinare le
piste di servizio e le rampe esistenti per l’accesso al fiume e/o crearne di
nuove. Tuttavia, l’estensione delle strade di servizio che si andranno a
realizzare andranno ad interessare prevalentemente terreni agricoli o di
scarso valore ambientale (cfr. elaborati d.3.1.1.1. – d.3.3.1.1. – d.3.4.1.1.).
57
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
9.5
INDIVIDUAZIONE
OPERE-AMBIENTE
DEGLI
ELEMENTI
DELLA
INTERFERENZA
9.5.1 Valutazione impatti
Per la valutazione degli impatti sono state considerate le modificazioni
apportate dal passaggio dei mezzi meccanici, dagli scavi di sbancamento e
dal movimento terra, dall’asportazione e/o ridistribuzione del materiale
litoide dall’alveo, dal ripristino di un’adeguata sezione di deflusso e dal
taglio della vegetazione.
Check list di controllo fattori/componenti
Sito: Valle del Fortore - Lago di Occhito
Tipo sito: E – Regione biogeograficaMediterranea
Cod: IT 9110002
Sup: 9380 ha
Habitat interessati
Tipo di opera
Codice
Habitat
Natura 2000
Codice
Si
- Risagomatura delle sezioni
- Protezioni di sponda
X
92A0
212
- Rimozione dei sedimenti
stradale da area inondabile
92A0
Vegetazione/Flora
X
Fauna
2111
- Realizzazione di sistemi drenanti
Int. 3b
+
n. 3a
(parte)
deflusso
92A0
- Rimozione dei sedimenti
X
Vegetazione/Flora
Fauna
Habitat
3211
X
Vegetazione/Flora
2111
X
Fauna
X
meandro con tecniche di ingegneria
naturalistica
- Rimozione del materiale franato in
Habitat
X
3112
- Rivestimento delle sponde del
Int. 4
X
X
- Taglio selettivo della vegetazione
- Ripristino di un’adeguata sezione di
Habitat
X
- Delocalizzazione di un tratto
Int. 2
Componente
Corine
- Taglio selettivo della vegetazione
Int. 1
No
92A0
212
Habitat
X
Vegetazione/Flora
X
Fauna
alveo
- Risagomatura delle sezioni
- Taglio selettivo della vegetazione
Tab. 15 Check list di controllo fattori/componenti
58
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
9.5.2 Effetti fisici
9.5.2.1 Fattore 1 - Modificazioni morfologiche
Le modificazioni morfologiche della zona sono legate ai movimenti di terra
per la realizzazione del nuovo tratto stradale, per la formazione di piste di
servizio, di piazzole e di rampe per l’accesso al fiume. Gli accumuli di
materiale di riporto proveniente dagli scavi in loco saranno temporanei e
successivamente riutilizzati nelle fasi di reinterro o trasportati in discariche
autorizzate.
Per quanto riguarda l’intervento n. 2, l’immersione del tracciato al margine
di un appezzamento di terreno coltivato, permette di conservare l’integrità
morfologica a piccola scala.
Relativamente all’accumulo di materiale proveniente dall’estrazione fluviale
nei siti preventivamente individuati, poiché trattasi di aree antropizzate e
fortemente degradate, le modificazioni morfologiche avranno un impatto
positivo sull’ambiente circostante poiché si andrà a ripristinare una
morfologia alterata da interventi vari realizzati in passato.
Per quanto riguarda gli interventi in alveo, la rimozione del materiale
comporterà una modificazione della morfologia dell’alveo e della dinamica
fluviale, ripristinando le sezioni naturali, con un aumento della sezione di
deflusso e variazioni delle portate. L’approccio progettuale è tale da rendere
minimo l’impatto sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche esistenti e, nel
tempo, il fiume tenderà a depositare nuovamente il materiale solido e a
ristabilire le condizioni esistenti.
Relativamente agli interventi di protezione di sponda e agli interventi da
realizzare a protezione del tracciato stradale, questi verranno effettuati
mediante le tecniche di ingegneria naturalistica; pertanto una corretta
“ricostruzione morfologica” a fine opera e l’utilizzo delle suddette tecniche
porteranno a valutare l’incidenza di tale fattore non significativa.
9.5.2.2 Fattore 2: Modificazioni del drenaggio superficiale
Le modifiche sono molto limitate. Si potrebbe ipotizzare come rischio di
alterazioni del regime idrico superficiale, inteso come modifica delle attuali
condizioni di deflusso delle acque superficiali, quello connesso alla
realizzazione del tratto stradale, alle formazione delle piste di servizio e
delle piazzole, alla creazione di rampe per l’accesso al fiume. Si presterà
particolare cura nel ripristino delle condizioni iniziali, ovvero alla
ricostituzione dell’idrologia superficiale in tempi brevi, e nel miglioramento
delle condizioni di drenaggio presenti con la realizzazione di canalette di
scolo ed eventuali opere di drenaggio, opportunamente ubicate. Per quanto
riguarda gli interventi da attuare in corrispondenza dell’alveo, questi non
incideranno sul drenaggio superficiale.
59
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
9.5.2.3 Fattore 3: Caratteristiche pedologiche
Gli impatti causati dalla realizzazione degli interventi possono determinare
una modificazione delle caratteristiche pedologiche dei terreni a seguito di
fenomeni di compattazione nei tratti interessati dal passaggio degli
automezzi, nei tratti in cui si prevede la realizzazione di piste e di piazzole di
servizio e nelle aree temporaneamente occupate dal deposito di materiale.
La compattazione del suolo sarà limitata alla fase di cantiere e non
determinerà una modifica del profili pedologico se non in corrispondenza
degli scavi per la realizzazione di strade di servizio. Le modificazioni non
saranno permanenti e si ripristineranno le condizioni iniziali dell’area al
termine delle varie attività.
Si utilizzerà la viabilità poderale per il transito degli automezzi, le piste
esistenti per l’accesso al fiume, le aree a margine con scarso valore agricolo
per l’eventuale deposito di materiale e per la realizzazione di nuove piste.
Non si ravvedono effetti chimico-fisici di alterazioni delle componenti dei
suoli.
9.5.2.4 Fattore 4: Occupazione suoli
La realizzazione sia del tratto stradale nell’intervento 2 che delle piste per
consentire l’accesso al fiume e necessarie per il transito dei veicoli pesanti,
comporterà la sottrazione di superfici al margine di ampie zone agricole.
Poiché trattasi di suoli agricoli produttivi, ma qualitativamente meno
pregiati, la loro rimozione per gli interventi in oggetto arrecherà un danno
limitato alla sola area specifica. L’occupazione dei suoli durante la fase di
cantiere (deposito di materiale, utilizzo di piste da parte dei mezzi ecc.)
determinerà una sottrazione aggiuntiva temporanea di una porzione di
territorio nell’intorno delle piste di servizio e delle piazzole.
9.5.3 Effetti biologici
9.5.3.1 Fattore 1: Modificazioni habitat, vegetazione e flora
Per tale fattori si è valutato l’impatto causato dalla creazione e/o dal
ripristino di piste per l’accesso ai fiumi, l’eliminazione della vegetazione
secca all’interno e lungo l’alveo fluviale, la rimozione del materiale
sedimentato e la risagomatura delle sezioni. E’ da evidenziare che in alcuni
tratti degli interventi n. 1 e n. n. 3b, l’uso del territorio circostante ha
comportato una riduzione sempre più crescente della vegetazione riparia ad
una ristretta fascia di arbusti e, pertanto, le modificazioni previste non
andranno a compromettere ulteriormente la naturalità dell’ambiente
circostante.
Per quanto riguarda le piste necessarie per il transito dei veicoli, si utilizzerà
la viabilità poderale esistente a servizio dei singoli appezzamenti di terreno,
come si evidenzia anche dagli elaborati tecnici specifici. Accanto alla
viabilità esistente, per la quale si prevede un suo ripristino, verranno create
nuove piste di servizio con asporto di limitate quantità di terreno vegetale.
60
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Per quanto riguarda l’accesso al fiume tramite le cosiddette “calate”,
laddove queste sono già presenti, si prevede l’eliminazione delle specie
arbustive o di sottobosco ed erbacee presenti (equiseto, angelica, ortiche);
nei tratti in cui si prevede la realizzazione di nuove piste, oltre
all’eliminazione delle specie arbustive ed erbacee presenti, si interviene con
interventi locali di compattazione del terreno.
Le suddette saranno localizzate laddove non si provocano interferenze con
le specie vegetali presenti di interesse comunitario.
Non è previsto, in maniera assoluta, il taglio e/o l’eliminazione della
vegetazione ripariale, in quanto l’ipotesi progettuale non lo introduce come
intervento per la funzione ecologica che essa esercita: questo tipo di
vegetazione crea ombra e diminuisce l’escursione termica, arricchisce la
varietà della fauna fluviale aumentando la varietà della risorsa trofica,
protegge l’acqua da polvere, concimi e pesticidi, assorbe nitrati e fosfati,
favorisce lo sviluppo di microambienti acquatici. Inoltre le fasce ripariali
svolgono una importante funzione sull’ecosistema, incrementando la varietà
paesaggistica e connettendo l’ambiente terrestre con quello acquatico. Non
è da trascurare anche l’importante effetto di protezione delle sponde da
fenomeni di erosione. L’impatto su tale componente è basso poiché non si
prevede nessuna frammentazione degli habitat presenti.
Si ha una sottrazione significativa, rispetto alla loro estensione locale, delle
specie erbacee annuali e poliannuali, ma la loro capacità di riprodursi in
tempi brevi è molto rapida poiché le stesse sono dotate di un apparato
radicale profondo che non viene alterato dalle operazioni di taglio. Inoltre la
permanenza delle stesse specie lungo le sponde o ripe, che non verranno
interessate dall’intervento, tenderà a favorire il “rinnovellamento” naturale
in tempi brevi per naturale inseminazione.
Le modificazioni indotte sulla vegetazione della zona saranno limitate al
taglio del materiale vegetale morto e all’eventuale dirado delle piante
instabili presenti all’interno dell’alveo e nelle immediate vicinanze di
attraversamenti, laddove la loro presenza rivesta una particolare criticità.
Per quanto riguarda l’impatto che la rimozione del materiale sedimentato in
alveo può avere sulla vegetazione presente in alveo o nella golena di
magra, poiché trattasi di tipologie vegetazionali caratterizzate da apparati
radicali profondi, la rimozione del suddetto materiale non inciderà sulle loro
funzioni biologiche in quanto i massimi spessori presunti di scavo non
eccederanno il metro di altezza dal piano campagna; ci saranno
perturbazioni solo delle forme radicali di sviluppo superficiale.
Con le operazioni di asporto del materiale dall’alveo si inciderà sulla scala di
rinnovamento naturale degli elementi vegetazionali esistenti provocando a
livello di impatto nello sviluppo, il passaggio da formazioni fortemente
disetanee a formazioni che tendenzialmente avranno un forte elemento di
coetaneità. Comunque anche tale impatto, se pur evidente, si ritiene non
debba avere futuri effetti sulle formazioni esistenti tali da alterarne gli
ecotipi; infatti il naturale governo comunque provocherà una “selezione” fra
gli elementi di rinnovamento tali da determinare una scala di naturale
sviluppo che tenderà necessariamente ad una conservazione generazionale,
61
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
ristabilendo quelle che sono le normali fasi di successione e sostituzione
delle piante.
9.5.3.2 Fattore 2: Interazione fauna
Gli impatti derivanti dalle opere di progetto possono interferire con le specie
animali presenti nel SIC relativamente al periodo della riproduzione, mentre
per le specie migratrici o svernanti l’impatto è poco significativo o
addirittura nullo poiché non si determina un’alterazione dei luoghi di sosta e
di svernamento. Inoltre, per le specie che si riproducono negli ambienti
umidi e non, non si ravvisa una sottrazione di habitat idoneo alla specie.
Per il nibbio bruno, specie che si riproduce nel periodo maggio-giugno negli
ambienti umidi, si possono avere eventuali impatti causati dal rumore
durante le fasi di lavorazione.
Per il lanario non si evidenziano interferenze significative poiché questa
specie nidifica su pareti ed è legata agli ambienti per le attività trofiche.
L’alborella grazie alla discreta valenza ecologica, è in grado di tollerare
modeste compromissioni di qualità delle acque ma risente negativamente
delle alterazioni degli habitat fluviali (canalizzazione e modifiche degli alvei,
prelievi di ghiaia e sabbia) che possono causare la riduzione delle aree di
frega (D’antoni et alii, 2003).
Per quanto riguarda gli impatti legati al rumore e alla dispersione di fumi e
polveri, questi sono transitori poiché legati esclusivamente alla fase di
cantiere e ininfluenti per le specie tutelate.
Per le comunità macrobentiche, data l’assenza di dati, si ipotizza che le
medesime subiscano una diminuzione della diversità biologica, a seguito del
prelievo di materiale, con conseguente semplificazioni delle biocenosi, in
termini di diversità e abbondanza. Un impatto significativo si può avere sugli
anfibi presenti a causa di un riscaldamento dell’acqua a seguito delle
operazioni di movimentazione del materiale. E’ comunque da evidenziare
che l’oscillazione termica è poco sensibile poiché siamo in presenza di acque
caratterizzate da valori di temperatura relativamente alti.
9.5.3.3 Fattore 3: Acque superficiali
Gli impatti previsti in fase di cantiere riguardano un aumento della torbidità
dei corsi d’acqua nei tratti d’intervento a causa della quantità di materiale
movimentato durante le fasi di lavorazione; tale variazione può indurre ad
una conseguente riduzione della trasparenza dell’acqua che potrebbe avere
effetti negativi sulla fotosintesi e in generale sulla fauna acquatica. In
generale la consistenza delle opere e la durata dei lavori non sono in grado
di produrre modifiche sostanziali ed irreversibili al contesto biologico fluviale
esistente.
Nessun impatto è rappresentato dall’alterazione del regime idrico
superficiale, inteso come modifica alle attuali modalità di deflusso delle
acque che possono innescare eventuali fenomeni di riassetto dell’alveo. La
62
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
filosofia del progetto parte dalla necessità di ristabilire le condizioni di
ordinario esercizio del fiume Fortore, se non a livello ante sbarramento
oramai cinquantennale e non più ripristinabile per la presenza dell’invaso,
ma quanto meno ad un post non troppo lontano (anni ’80). Infatti è stato
verificato che la gran parte dei sedimenti si sono depositati successivamente
alla realizzazione dello sbarramento sul Fortore che, sebbene abbia
interrotto l’apporto verso valle dei sedimenti provenenti dalla parte montana
del bacino, ha provocato anche una riduzione della fluente sia in termini di
quantità che di frequenza. A questo riguardo, mentre il bacino montano era
caratterizzato dall’affioramento di terreni miocenici fortemente dilavabili,
con la prevalenza di argille e marne che per la loro caratteristica di
elemento fine sedimentavano soprattutto alla foce, il taglio del fiume
Fortore avvenuto con la realizzazione della diga, ha determinato una
variazione di apporti, modificando le torbide fluviali da elementi limo
argillosi in limo sabbiosi.
9.5.4.1 Sicurezza idraulica
Gli interventi hanno come obiettivo la riduzione del rischio idraulico della
zona e la messa in sicurezza delle principali infrastrutture presenti.
Pertanto, per garantire la funzionalità dell’alveo, occorre prevedere
interventi di manutenzione dell’alveo.
9.5.4.2 Inquinamento delle acque
Il rischio di inquinamento delle acque superficiali è per lo più legato alla
possibilità che si verifichino incidenti durante le fasi di lavorazione, con
sversamento di liquidi o sostanze inquinanti (olii, benzina, ecc). Tali
fenomeni sono di natura accidentale e comunque di modesta entità,
ritenendo pertanto un impatto complessivo sull’ambiente idrico
sostanzialmente poco significativo.
9.5.4.3 Produzione e diffusione di polveri
Le immissioni in atmosfera saranno legate esclusivamente agli scarichi di
automezzi e alle polveri dovute al transito sulle piste e alla movimentazione
di terreno nelle fasi di escavazione. I disturbi prevedibili sono dovuti alla
ricaduta delle polveri sulla vegetazione.
63
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
9.6 Ecosistema
Un corso d’acqua può essere considerato una successione di ecosistemi che
sfumano gradualmente l’uno nell’altro e sono interconnessi con gli
ecosistemi terrestri circostanti: dalla sorgente alla foce variano infatti i
parametri morfologici, idrodinamici, fisici e chimici e, in relazionead essi, i
popolamenti biologici.
Il River Continuum Concept propone una visione unificante dell’ecologia
fluviale che richiama ’attenzione sulla stretta dipendenza della struttura e
delle funzioni delle comunità biologiche dalle condizioni geomorfologiche ed
idrauliche medie del sistema fisico (Vannote et al.,1980 – tratto dal
manuale ANPA “I.F.F. Indice di funzionalità fluviale).
La concezione del continuum fluviale mette in evidenza come le comunità
acquatiche e il metabolismo fluviale siano condizionate non solo dalle
condizioni locali ma anche dai processi che si verificano nei tratti a monte.
E’ da evidenziare che nei singoli corsi d’acqua numerosi fattori provocano
spostamenti locali o generalizzati dallo schema ideale tracciato dal river
continuum concept, poiché la transizione delle caratteristiche fisiche dalla
sorgente alla foce non è infatti uniforme ma mostra accelerazioni o
rallentamenti in relazione a numerosi fattori. Pertanto nella progettazione di
lavori fluviali è dunque importante rispettare la diversità ambientale per
evitare la rottura della stabilità dell’ecosistema locale e le sue ripercussioni
sui tratti situati più a valle. A tal fine le interruzioni provocate dagli
interventi di ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore per i tratti in
progetto, non comporteranno una interruzione delle connessioni ecologiche
e, di conseguenza, non incideranno in maniera rilevante sulla diversità
biologica animale e vegetale.
64
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
9.7 Valutazione impatto sito SIC “Valle del Fortore – Lago di
Occhito” - IT 9110002
Lista componenti
1 vegetazione
2 fauna
3 ecosistema
4 qualità ambiente idrico
Lista fattori
1 modificazioni morfologiche
2 modificazioni del drenaggio superficiale
3 caratteristiche pedologiche
4 occupazione suoli
5 modificazione della vegetazione
6 interazione fauna
7 alterazione dell’ambiente idrico
8 produzione e diffusioni di polveri e rumore
Indici dei livelli di correlazione
A = 2B
B = 2C
C=1
Sommatoria = 10
Risultati:
VALORI IMPATTO
COMPONENTI
OPERA IN
PROGETTO
MINIMI
MASSIMI
Vegetazione
27,14
10,00
100,00
Fauna
25,00
10,00
100,00
Ecosistema
26,67
10,00
100,00
Qualità ambiente idrico
26,67
10,00
100,00
65
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
RISULTATI
GRAFICO A ISTOGRAMMA : in ascissa sono riportati le componenti in ordinata gli impatti elementari
IMPATTO
MINIMO
IMPATTO
ELEMENTARE
IMPATTO
MASSIMO
Per il sito “ Valle del Fortore – Lago di Occhito” un’incidenza maggiore si ha a carico della vegetazione che
può ripercuotersi sulla diversità biologica della fauna alterando, in maniera live il valore ecosistemico. La
qualità dell’ambiente idrico potrebbe risentire di un’eventuale modificazione temporanea a seguito
dell’esecuzione delle opere ed a seguito di accidentali
66
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10 SITO: - DUNA DI LESINA – FOCE DEL FORTORE
(Regione
Puglia)
Codice:
IT 9110015
Estensione
10830 ha
Regione biogeografica
Mediterranea
Il sito è interessato da diverse tipologie di habitat (prioritarie e non), ben
rappresentate e
con un diverso grado di conservazione. La matrice
fondamentale dell’ecotessuto è costituita da un mosaico di piccoli
appezzamenti (Codice Corine 2.1.2) con seminativi irrigati stabilmente e
periodicamente grazie alla presenza di infrastrutture permanenti.
1150*
Lagune costiere
2260
Dune con vegetazione di sclerofille dei CistoLavenduletalia
Dune con prati dei Brachypodietalia
2240
2230
Dune con prati dei Malcomietalia
1310
Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie
annuali delle zone fangose e sabbiose
Globale
Valutazione
Conservazione
Grado di
relativa
Superficie
à
Rappresentativit
% Coperta
prioritarie
* specie
Tipo
Codice
Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (scheda 3.1 Rete Natura 2000)
60
A
C
A
A
10
A
B
A
A
5
B
C
C
C
5
B
C
B
B
5
A
C
A
A
1510*
Steppe salate mediterranee (Limonietalia)
3
A
C
B
A
2250*
Dune costiere con Juniperus spp.
5
A
C
A
A
91F0
Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus
3
A
C
B
A
5
B
C
B
B
3
A
C
A
A
3
A
C
A
A
3
B
C
B
B
3
A
C
A
A
robur, Ulmus laevis, e Ulmus minor, Fraxinus
excelsior o fraxinus angustifolia
1210
Vegetazione annua delle linee di deposito marine
1420
Praterie e fruticeti alofili mediterranei e
termoatlantici
1410
Pascoli inondati mediterranei
2270*
Dune con foreste di Pinus Pinea e/o Pinus
pinaster
92A0
Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba
Tab. 16: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992
67
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Il Lago di Lesina ha origine nel periodo Eocenico quando, per l’azione
combinata dei sedimenti trasportati dal vicino fiume Fortore e della sabbia
trasportata dalle correnti, il braccio di mare adiacente alla foce del fiume
venne chiuso da un cordone dunale. Questo si estende su una superficie di
5010 ha, presenta un perimetro di circa 50 Km ed una profondità massima
di circa 1,5 metri. Il Lago presenta due aperture artificiali, il canale
Acquarotta ed il canale Schiapparo, costruiti in passato con funzioni di
bonifica sanitaria del comprensorio, e due affluenti: il canale San Lorenzo ed
il Lauro.
Il cordone dunale è caratterizzato da una fitta macchia mediterranea, cenosi
a leccio, tratti di gariga e alcuni lembi a cisti, tra i quali spicca per la rarità il
Cistu clusii.
La salinità della acque è variabile e la scarsa profondità rende abbastanza
difficile il ricambio delle acque con conseguente equilibrio idrobiologico
molto delicato. Le sponde ospitano ampie popolazioni di vegetazione alofita:
Arthrocnemum fruticosum, Suaeda marittima, salicornia europea, Salsola
soda,
Halimione
portulacoides,
Arthrocnemum
glacum,
artemisia
coerulescens.
Ampia è anche la diffusione di vegetazione a canneto, presente soprattutto
negli alvei dei canali interrati e sul versante orientale, e di Juncus
maritimus, Holoschoenus australis, ed Altea officinalis.
Ampia e ben rappresentata la popolazione avicola di passo o svernante.
In particolare sono presenti la folaga, il moriglione, la moretta, il codone, il
fischione, il germano reale, la moretta tabaccata, lo svasso maggiore, il
tuffetto, l’airone rosso, l’airone bianco, la garzetta, l’airone cenerino, il
tarabuso, il tarabusino, il cannareccione, il basettino, il cavaliere d’italia, il
falco di palude, l’albanella reale, il falco pescatore.
10.1 Habitat
I siti di questa tipologia sono caratterizzati prevalentemente da habitat che
presentano tutta l’articolazione degli habitat delle coste sabbiose e delle
dune litoranee, con la loro caratteristica vegetazione psammofila, che vanno
dalle dune embroniali, alle dune bianche, fino alle depressioni interdunali e
alla vegetazione con carattere secondario. Sono presenti dune con
vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavenduletalia (2260), dune con prati dei
Brachypodietalia (2240), dune con prati dei Malcomietalia (2230) e dune
costiere con Juniperus spp. (2250*), dune con foreste di Pinus Pinea e/o
Pinus pinaster.
I settori dunali più interni ospitano ginepreti e pinete costiere. Tra gli
Habitat presenti nel sito compaiono anche i pascoli inondati mediterranei
(1410), le steppe salate mediterranee (Limonietalia), le formazioni ad
alofite (1310 e 1420).
La biodiversità è elevata, sia a livello di specie che di comunità, determinata
prevalentemente dalle caratteristiche del suolo. Piccole variazioni di quota o
variazioni micromorfologiche determinano condizioni ecologiche idonee per
comunità vegetali e animali molto diversificate. Nel loro insieme, si tratta di
68
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
habitat in cui è facile un sostanziale cambiamento floristico e faunistico
determinato anche da piccole variazioni nei parametri fisici e morfologici.
Nel primo tratto all’interno del Sic (tratto oggetto degli interventi in esame)
il fiume Fortore è caratterizzato dalla presenza dell’habitat 92 AO (Foreste a
galleria di Salix alba e Populus alba), rappresentata da un esile fascia di
alberi ed arbusti vegetanti nell’alveo e lungo le sponde del fiume e che
delimitano ampie aree intensamente coltivate. Le formazioni forestali sono
improntate dalla presenza di specie della famiglia delle Salicaceae; in
particolare nelle immediate vicinanze del fiume è presente il Salice rosso
(Salix purpurea L.) e, in posizione più esterna il Salice bianco (Salix alba L.)
e il salicone (Salix caprea). Diffusi sono anche i pioppi bianchi (Populus alba
L.), i pioppi neri (Populus nigra L.) e i pioppi tremoli (Populus tremula L.);
alle specie suddette si accompagnano in misura diversa esemplari di
roverella (Quercus pubescens), e di olmi (Ulmus minor).
Lo strato arbustivo è variamente sviluppato e diversificato; è stata rilevata
la presenza di specie alofite quali le Tamerici (Tamerix L.).
Lo strato erbaceo è ricco di erbe palustri e caratterizzato dalla presenza del
cardo (Sylibum Marianum), del finocchio selvatico (Foeniculum volgare),
dell’aneto (Anethum graveolens), dell’ebbio (Sambucus ebulus) e della
campanula (Campanula L.).
10.1.1 Fattori di minaccia
Rappresentano possibili minacce per queste tipologie di habitat dunali
l’erosione costiera, l’abbassamento della falda acquifera, l‘ingressione in
falda di acque marine, fenomeni di erosione dunale, il cambiamento di uso
del suolo, le eventuali azioni di “pulizia” e spianamento della spiaggia con
eliminazioni delle comunità ad esse associate. Inoltre, laddove le dune si
trovano in litorali soggetti a forte pressione turistica con associati fenomeni
di urbanizzazione e con l’assenza di una regolamentazione degli accessi al
sistema dunale e litoraneo, ciò può comportare la distruzione della
vegetazione dunale e l’esposizione delle dune a marcati processi di
erosione. A tutto questo si aggiunge un elevato rischio d’incendio
determinato dall’intensa frequentazione stagionale, dal potenziale virologico
della vegetazione dunale e dagli eventuali interessi speculativi.
Rappresentano minacce sugli habitat forestali di ambiente fluviale le
modificazioni strutturali e le alterazioni degli equilibri idrici dei bacini, il
cambiamento della qualità delle acque, dovuto allo scarico di eccessive
quantità di azoto e fosforo, la diffusione di specie alloctone invadenti negli
habitat forestali, il pericolo d’incendio. In particolare, l’abbassamento della
falda acquifera ed il prosciugamento del terreno potrebbero costituire un
serio rischio per le tipologie vegetazionali presenti e, di conseguenza, per la
fauna che esse ospitano.
Nelle fitocenosi ripariali sono indicatori di un cattivo stato di conservazione
l’elevata copertura vegetale di specie nitrofile (Urtica doica), indicatrici di
elevata presenza di sostanze chimiche, provenienti presumibilmente da
attività colturali, e la presenza di specie esotiche, sia vegetali che animali.
69
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.2 Vegetazione e Flora
Grazie alla disponibilità di acqua si ritrovano piante quali i pioppi bianchi,
neri e tremoli (Populus alba, Populus nigra e Populus tremula), i salici (Salix
alba), gli Olmi (Ulmus minor) e le roverelle (Quercus robur).
Frequente è la presenza della robinia (Robinia pseudoacacia) che colonizza
abbondantemente le sponde. La costante presenza di acqua favorisce lo
sviluppo di piante strettamente legate all’ambiente acquatico quali le
idrofite. Laddove l’acqua diviene meno profonda le idrofite cedono il posto
alle alofite, che mantengono sommerso il solo apparato radicale come la
cannuccia comune o le tife (Tipha latifoglia, Tipha angustifolia), specie note
e ampiamente diffuse.
Si rinviene altresì la Salicornia europea, pianta erbacea perenne con fusto
cilindrico, verde in estate che diventa rosso in inverno.
Non è segnalata nessuna pianta d’interesse comunitario.
10.2.1 Fattori di minaccia
Le possibili minacce sono rappresentate dalle modificazioni strutturali e
dalle alterazione degli equilibri idrici dei bacini, legati: a processi di
urbanizzazione , ad interventi di artificializzazione dell’alveo, a sbarramenti
dei corsi d’acqua, all’estrazione di sabbia e ghiaia e alla modifica delle
regime delle portate, al cambiamento della qualità delle acque dovuto allo
scarico di acque reflue urbane e provenienti dalle attività agricole,
all’inquinamento derivante dall’utilizzo di biocidi e fertilizzanti in agricoltura
e all’abbandono di rifiuti speciali (elettrodomestici, batterie, ecc),
alll’invasione di specie esotiche. La presenza di specie alloctone invasive
(Robinia, quercia rossa) comporta il rischio della perdita di un elevato
numero di specie, con una conseguente progressiva omogeneizzazione delle
biocenosi e l’alterazione profonda degli ecosistemi.
Da non dimenticare la minaccia rappresentata dagli incendi boschivi con un
aumento della frequenza e dell’estensione dovuto a cause accidentali e
soprattutto dolose, anche in relazione agli usi tradizionali del territorio.
10.3 Fauna
Segnalate 52 specie di uccelli di cui 4 d’interesse prioritario. Sono presenti
le specie: Plegadia falcinellus, Pluvialis apricaria, Porzana parva, Porzana
porzana, Recurvirostra avosetta, Sterna albifrons, Sterna sandvicensis,
Phalacrocorax pygmeus, ciconia nigra, Ciconia ciconia, Burhinus
oedicnemus, Caprimulgus europaeus, Falco columbarius, Coracias garrulus,
Numenius tenuirostris, Acrocephalus melanopogon, Alcedo atthis, Ardea
purpurea, Ardeola ralloides, Aythya nyroca*, Botaurus stellaris, Chlidoniae
hibridus, Chlidoniae niger, Circus cyaneus, Circus pygargus, Circus
aeruginosus, Egretta alba, Egretta garzetta, Himantopus himantopus,
Ixobrychus minutus, Nycticoras nycticoras, Platalea leucorodia, (uccelli);
E’ stata individuata come specie prioritaria il Tarabuso (Botaurus stellaris),
un uccello solitario e difficile da trovare in Italia, appartenente alla famiglia
70
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
degli aldeidi. Il Tarabuso frequenta paludi, rive fluviali, acque stagnanti e
rive lacustri e si rinviene frequentemente nelle aree caratterizzate dalla
presenza di canneti, nel fitto dei quali nidifica. In genere evita le zone
soggette a gelo invernale per cui le popolazioni presenti nelle zone più
settentrionali migrano in Europa meridionale durante la stagione fredda. Il
Tarabuso si nutre principalmente di rane, pesci e insetti, che cattura
mimetizzandosi tra le canne.
10.3.1 Fattori di minaccia
Sono inserite nella categoria delle specie minacciate nella Lista Rossa
Nazionale IUCN le seguenti specie:
Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE
(scheda Rete Natura 2000)
Codice
Nome
Popolazione
Riprod
Migratoria
Riprod
A050
A055
A059
A061
A153
Anas
Valutazione sito
Svern
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
A
A
A
A
A
A
Stazion
P
penelope
Anas
querquedula
Aythya
P
C
B
C
B
P
C
B
C
B
A
A
A
ferina
Aythya
fuligula
Gallinago
P
gallinago
Tab. 17: Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE
Le cause di declino di queste specie vanno ricercate nei cambiamenti
ambientali ed in particolare nelle trasformazioni degli habitat nei quali
possono nidificare.
Altri fattori di minaccia sono rappresentati dall’inquinamento delle acque
dolci a causa di scarichi agricoli e industriali, alla diffusione sempre più
frequente di incendi, alla riduzione degli habitat al fine di ottenere aree da
coltivare.
71
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.3.2 Pesci
Tra i pesci figura il nono (Aphanius fasciatus), l’alborella meridionale
(Alburnus albidus) e il ghiozzo (Padogobius panizzai). L’alborella
meridionale popola i tratti medi ed inferiori di fiumi e torrenti anche se
presenta una discreta valenza ecologica e sembra in grado di tollerare
modeste compromissioni di qualità delle acque; di contro le alterazioni degli
alvei fluviali risultano negative (D’antoni et alii, 2003).
10.3.3 Anfibi e rettili
Tra gli anfibi e rettili segnalati è stata accertata la presenza del rospo
comune (Bufo bufo), della rana agile (Rana dalmatica), della lucertola
muraiola (Podarcis muralis), del ramarro (Lacerta viridis) e del cervone (
Elaphe quatuorlineata). Sono elencati nell’Allegato II della Direttiva
92/43/CEE la Testuggine di Hermann (Testudo hermanni), l’ululone dal
ventre giallo (Bombina variegata), il tritone crestato italiano (Triturus
carnifex) e la Tartaruga comune (Caretta caretta) specie prioritaria
fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite
dell’estinzione nelle acque territoriali italiane. La specie è minacciata
dall'inquinamento marino, dalla riduzione degli habitat di nidificazione e
dagli incidenti causati dalle reti a strascico e dagli altri sistemi di pesca.
Importante è anche la presenza della Tartaruga comune europea (Emys
orbicularis), specie che vive lungo i corsi d’acqua a decorso lento ed in
ambiente ricchi di vegetazione.
10.3.4 Mammiferi
I mammiferi elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE sono la lontra
(lutra lutra) specie estinta e, come specie di chirotteri, il Rinolofo maggiore
(Rhinolophus ferrumequinum).
Per quanto riguarda la lontra, questo splendido mustelide ha risentito in
maniera importante delle modificazioni arrecate agli ambienti fluviali, quali
l’alterazione delle sponde, la cementificazione, la captazione delle acque e
l’inquinamento, fenomeni che hanno modificato ampi tratti dei corsi
d’acqua, distruggendo e frammentando l’habitat e rendendo impossibile la
sopravvivenza delle popolazioni.
Il Rinolofo maggiore o anche detto ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus
ferrumequinum) predilige zone calde e aperte con alberi e cespugli, aree
calcaree prossime ad acque ferme o correnti, anche in vicinanza di
insediamenti umani; si spinge eccezionalmente anche oltre i 2000 m, ma
per lo più si mantiene a quote non superiori agli 800 m. Nel periodo estivo
trova riparo in edifici, fessure rocciose, cavi degli alberi e talora in grotte e
gallerie minerarie; lo svernamento avviene in cavità sotterranee naturali o
artificiali con temperature variabili tra i 7 e i 12 °C. Il Rinolofo lascia i rifugi
all’imbrunire per cacciare in zone con coperture arboree ed arbustive sparse
o su pendici collinari o in corrispondenza di pareti rocciose e giardini.
Trattasi di una specie sedentaria ed infatti la distanza tra il rifugio estivo e
quello invernale è usualmente di 20-30 Km.
72
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.3.5 Fattori di minaccia vertebrati
Secondo la lista Rossa dei Vertebrati, pubblicata dal WWF Italia nel 1998, la
specie Rhinolophus ferrumequinum è “vulnerabile”, cioè corre un alto rischio
di estinzione nel futuro e medio termine. A parte l’inquinamento, il maggior
pericolo è rappresentato dall’azione di disturbo da parte dell’uomo nei suoi
rifugi abituali (grotte e costruzioni).
I fattori di minaccia per la tartaruga palustre sono rappresentati dalla
scomparsa o deterioramento degli habitat ed in particolare dall’intensa
urbanizzazione degli ambienti di pianura e costieri (D’antoni et alii, 2003).
10.3.6 Invertebrati
Segnalata la specie d’interesse comunitario Coenagrion mercuriale, specie
rara e in declino in tutto il suo areale in relazione alla sistemazione idraulica
dei piccoli corsi d'acqua, alla pulizia periodica dei canali, nonché
all'inquinamento da pesticidi e all'eutrofizzazione delle acque.
73
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.4 LE AZIONI DI PROGETTO
Le attività da effettuarsi nell’ambito del Sic interessano un tratto del fiume
Fortore di lunghezza pari a 2,598 Km, a circa 4 km di distanza dalla sua
foce (Tab. 18 – cfr elaborato f.1 “Analisi territoriale”).
Lunghezza
Codice
Sito
Intervento
Comune
Località
dell’intervento
nel
Sito [m]
IT
Duna e Lago di
9110015 Lesina - foce del
n. 1b
Serracapriola
Colle d’Arena
n. 1° (parte)
Lesina
Piana Paradiso
2.598.57
Fortore
Tot.
2.598.57
Tab. 18: riepilogo interventi ricadenti nel sito
Le attività da effettuare consistono nel taglio selettivo della vegetazione
secca, nel ripristino di un’adeguata sezione di libero attraverso la
ridistribuzione dei sedimenti in alveo e/o la rimozione ed il trasporto dello
stesso in siti adeguati.
Tali operazioni determinano un’incidenza dovuta all’esecuzione degli
interventi che consistono principalmente in modifiche dovute al passaggio
dei mezzi meccanici, all’asportazione della vegetazione secca, alla rimozione
di materiale dall’alveo e al ripristino di adeguate sezioni di deflusso..
Gli interventi da eseguire non provocheranno una frammentazione
dell’habitat d’interesse comunitario 92 AO e non andranno assolutamente ad
interferire con quelli caratterizzanti l’ambiente dunale, visto la distanza degli
interventi dagli stessi. Inoltre si prevede come ipotesi progettuale, nel
rispetto della conservazione della funzionalità ambientale, solo il taglio della
vegetazione secca presente in alveo, l’eliminazione della vegetazione
arbustiva (canne e rovi) per permettere e facilitare le operazioni da eseguire
in alveo, l’asportazione del materiale vegetale legnoso trasportato dalle
acque di piena. Si potranno avere perturbazioni delle specie d’interesse
comunitario solo durante le fasi di lavorazione, causate dal rumore e dalla
presenza di eventuali polveri. Anche in questo caso le possibili interazioni
fra la fase di cantiere e la fauna stanziale sono molto relative in quanto gli
animali presenti, all’apertura del cantiere, si potranno allontanare
rientrando nel sito, alla fine dei lavori, in modo molto graduale. E’ possibile
mitigare l’impatto scegliendo accuratamente i siti da destinare a cantiere e
ripristinando, alla chiusura, le aree non più utili. In linea generale è
consigliabile che i depositi di materiale, anche temporanei, vengano
posizionati al di fuori delle aree naturali (es. terreni agricoli).
74
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.5 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DELLA INTERFERENZA
OPERE-AMBIENTE
10.5.1 Valutazione impatti
Per la valutazione degli impatti sono state considerate le modificazioni
apportate dal passaggio dei mezzi meccanici, dagli scavi di sbancamento e
movimento terra, dall’asportazione del materiale litoide dall’alveo e dal
taglio della vegetazione.
Check list di controllo fattori/componenti
Sito: Duna di Lesina - Foce del Fortore
Tipo sito:E–Regione biogeografica Mediterranea
Cod: IT 9110015
Sup: 9823 ha
Habitat interessati
Tipo d’intervento
Codice
Codice
Habitat
Corine
Si
No
Componente
Natura
2000
Riprofilatura
X
Habitat
delle sezioni
Taglio selettivo
Int.
della
1b
vegetazione
+ 1a
Protezioni di
X
Serracapriola
92A0
Lesina
sponda
Rimozione
Vegetazione/
Flora
212
X
Fauna
sedimenti
Tab. 19: Check list di controllo fattori/componenti
10.5.2 Effetti fisici
10.5.2.1 Fattore 1 - Modificazioni morfologiche
Non si hanno rilevanti modificazioni morfologiche. Per quanto riguarda gli
interventi in alveo, la rimozione del materiale comporterà una modificazione
della morfologia e della dinamica fluviale con un aumento della sezione di
deflusso e variazioni per quanto riguarda le portate. L’approccio progettuale
è tale da rendere minimo l’impatto sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche
esistenti e, nel tempo, il fiume tenderà a depositare nuovamente il
materiale solido e a ristabilire le condizioni esistenti. Per la corretta
esecuzione delle lavorazioni dell’intervento 1b, è stata prevista una viabilità
di cantiere (vedasi planimetrie allegate) ottenuta attraverso il ripristino di
quella esistente e la realizzazione di nuova viabilità. Per quanto riguarda le
piste
necessarie in tutte quelle aree adiacenti al corso d’acqua non
75
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
raggiunte da alcuna viabilità, queste andranno ad
prevalentemente terreni agricoli o di scarso valore ambientale.
interessare
10.5.2.2 Fattore 2: Modificazioni del drenaggio superficiale
Per quanto riguarda gli interventi da attuare in corrispondenza dell’alveo,
questi non incideranno sulla modifica del drenaggio superficiale. Le
variazioni sono da considerarsi nell’idrologia superficiale dovute alla
presenza delle piste e delle piazzole di servizio; poiché le stesse si
realizzeranno su superfici in parte antropizzate (uso agricolo), la limitata
incidenza è vincolata al ripristino e alla realizzazione di canalette di scolo
che evitino l’accumulo di acqua.
10.5.2.3 Fattore 3: Caratteristiche pedologiche
Gli impatti causati dalla realizzazione dell’intervento determinano una
modificazione delle caratteristiche pedologiche a seguito di fenomeni di
compattazione nei tratti interessati dal passaggio degli automezzi, nei tratti
in cui si prevede la realizzazione di piste in terra per l’accesso al fiume e
nelle aree temporaneamente occupate dal deposito di materiale. Si
utilizzerà la viabilità poderale per il transito degli automezzi, le piste
esistenti per l’accesso al fiume e le aree a margine, con scarso valore
agricolo, per l’eventuale deposito di materiale.
Non si ravvedono effetti chimico-fisici di alterazioni delle componenti dei
suoli.
10.5.2.4 Fattore 4: Occupazione suoli
Vi sarà un’occupazione temporanea dei suoli per l’eventuale deposito di
materiale proveniente dalle lavorazioni.
10.5.3 Effetti biologici
10.5.3.1 Fattore 1: Modificazioni habitat, vegetazione e flora
Il Sic è caratterizzato da una eterogeneità di habitat poiché comprende
un’ampia area che si sviluppa fino alla foce del Fortore, includendo il lago di
Lesina e gli habitat in esso rappresentati. In realtà gli interventi di progetto
ricadenti nel suddetto Sic sono localizzati lungo il tratto del fiume Fortore
che va dal ponte della ferrovia verso la foce, per una lunghezza di circa 2
Km. Tali interventi non riguarderanno la foce del fiume, posta a circa 4 Km
di distanza egli abitati ad esso connessi.
Per quanto riguarda l’impatto che la rimozione del materiale sedimentato in
alveo può avere sulla vegetazione presente in alveo o nella golena di
magra, poiché trattasi di tipologie vegetazionali caratterizzate da apparati
radicali profondi, la rimozione del suddetto materiale non inciderà sulle loro
funzioni biologiche in quanto i massimi spessori presunti di scavo non
76
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
eccederanno il metro di altezza dal piano campagna; ci saranno
perturbazioni solo delle forme radicali di sviluppo superficiale.
Con le operazioni di asporto del materiale dall’alveo si inciderà sulla scala di
rinnovamento naturale degli elementi vegetazionali esistenti, provocando, a
livello di impatto nello sviluppo, il passaggio da formazioni fortemente
disetanee a formazioni che tendenzialmente avranno un forte elemento di
coetaneità. Comunque anche tale impatto, se pur evidente, si ritiene non
debba avere futuri effetti sulle formazioni esistenti tali da alterarne gli
ecotipi; infatti il naturale governo comunque provocherà una “selezione” fra
gli elementi di rinnovamento tali da determinare una scala di naturale
sviluppo che tenderà necessariamente ad una conservazione generazionale,
ristabilendo quelle che sono le normali fasi di successione e sostituzione
delle piante.
Non è previsto, in maniera assoluta, il taglio e/o l’eliminazione della
vegetazione ripariale, in quanto sia l’ipotesi progettuale non lo prevede sia
per la funzione ecologica che essa esercita.
L’impatto sulle modificazioni degli habitat presenti è poco significativo.
Per quanto riguarda la vegetazione si potrà avere una sottrazione
significativa, rispetto alla loro estensione locale, delle specie erbacee
annuali e poliannuali, ma la loro capacità di riprodursi in tempi brevi è
rapida poiché le stesse sono dotate di un apparato radicale profondo che
non viene alterato dalle operazioni di taglio. Inoltre la permanenza delle
stesse specie, lungo le sponde o ripe che non verranno interessate
dall’intervento, tenderà a favorire il “rinnovellamento” naturale in tempi
brevi per naturale inseminazione.
Va altresì precisato che tali interventi hanno un impatto nullo sul paesaggio
poiché tali operazioni avvengono “sotto chioma”.
10.5.3.2 Fattore 2: Interazione fauna
Gli impatti derivanti dalle opere di progetto possono interferire con le specie
animali presenti nel SIC relativamente al periodo della riproduzione, mentre
per le specie migratrici o svernanti l’impatto è poco significativo o
addirittura nullo poiché non si determina un’alterazione dei luoghi di sosta e
di svernamento. Inoltre, per le specie che si riproducono negli ambienti
umidi non si ravvisa una sottrazione di habitat idoneo alla specie.
Per quanto riguarda gli impatti legati al rumore e alla dispersione di fumi e
polveri, questi sono temporanei e legati esclusivamente alla fase di cantiere.
Per le comunità macrobentiche, data l’assenza di dati, si ipotizza che le
medesime subiscano una diminuzione della diversità biologica a seguito del
prelievo di materiale con conseguente semplificazioni delle biocenosi, in
termini di diversità e abbondanza. Un impatto significativo si può avere sugli
anfibi presenti a causa di un riscaldamento dell’acqua a seguito delle
operazioni di movimentazione del materiale. E’ comunque da evidenziare
che l’oscillazione termica è poco sensibile poiché siamo in presenza di acque
caratterizzate da valori di temperatura relativamente alti.
77
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.5.3.3 Fattore 3: Acque superficiali
Gli impatti previsti in fase di cantiere riguardano un aumento della torbidità
dei corsi d’acqua a causa della quantità di materiale movimentato durante le
fasi di lavorazione nei tratti d’intervento; tale variazione può indurre ad una
conseguente riduzione della trasparenza dell’acqua che potrebbe avere
effetti negativi sulla fotosintesi e in generale sulla fauna acquatica. In
generale la consistenza delle opere e la limitata durata dei lavori non sono
in grado di produrre modifiche sostanziali ed irreversibili al contesto
biologico fluviale esistente.
Nessun impatto è rappresentato dall’alterazione del regime idrico
superficiale, inteso come modifica alle attuali modalità di deflusso delle
acque che possono innescare eventuali fenomeni di riassetto dell’alveo. Fra
l’altro le tratte di riprofilatura sono talmente marginali, rispetto a tutto il
progetto, da non incidere sulla valutazione complessiva di interferenza
ambientale.
10.5.4.1 Sicurezza idraulica
Gli interventi hanno come obiettivo la riduzione del rischio idraulico della
zona e la messa in sicurezza delle principali infrastrutture presenti.
Pertanto, per garantire la funzionalità dell’alveo, occorre prevedere
interventi di manutenzione dell’alveo.
10.5.4.2 Inquinamento delle acque
Il rischio di inquinamento delle acque superficiali è per lo più legato alla
probabilità che si verifichino incidenti durante le fasi di lavorazione, con
sversamento di liquidi o sostanze inquinanti (olii, benzina, ecc.). Tali
fenomeni sono di natura accidentale e comunque di modesta entità,
ritenendo pertanto un impatto complessivo sull’ambiente idrico
sostanzialmente poco significativo.
10.5.4.3 Produzione e diffusione di polveri
Le polveri nella fase di cantiere saranno generate dai mezzi di trasporto e di
movimentazione di terreno nelle fasi di escavazione. I disturbi prevedibili
sono dovuti alla ricaduta delle polveri e sono da considerarsi a carico della
vegetazione.
78
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.6: Ecosistema
Un corso d’acqua può essere considerato una successione di ecosistemi che
sfumano gradualmente l’uno nell’altro e sono interconnessi con gli
ecosistemi terrestri circostanti: dalla sorgente alla foce variano infatti i
parametri morfologici, idrodinamici, fisici e chimici e, in relazionead essi, i
popolamenti biologici.
Il River Continuum Concept propone una visione unificante dell’ecologia
fluviale che richiama ’attenzione sulla stretta dipendenza della struttura e
delle funzioni delle comunità biologiche dalle condizioni geomorfologiche ed
idrauliche medie del sistema fisico (Vannote et al.,1980 – tratto dal
manuale ANPA “I.F.F. Indice di funzionalità fluviale).
La concezione del continuum fluviale mette in evidenza come le comunità
acquatiche e il metabolismo fluviale siano condizionate non solo dalle
condizioni locali ma anche dai processi che si verificano nei tratti a monte.
E’ da evidenziare che nei singoli corsi d’acqua numerosi fattori provocano
spostamenti locali o generalizzati dallo schema ideale tracciato dal river
continuum concept, poiché la transizione delle caratteristiche fisiche dalla
sorgente alla foce non è infatti uniforme ma mostra accelerazioni o
rallentamenti in relazione a numerosi fattori. Pertanto nella progettazione di
lavori fluviali è dunque importante rispettare la diversità ambientale per
evitare la rottura della stabilità dell’ecosistema locale e le sue ripercussioni
sui tratti situati più a valle. A tal fine le interruzioni provocate dagli
interventi di ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore per i tratti in
progetto, non comporteranno una interruzione delle connessioni ecologiche
e, di conseguenza, non incideranno in maniera rilevante sulla diversità
biologica animale e vegetale.
79
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
10.7 VALUTAZIONE IMPATTI SITO “DUNA DI LESINA - FOCE DEL
FORTORE” – Cod. IT 9110015
Lista componenti
1 vegetazione
2 fauna
3 ecosistema
4 qualità ambiente idrico
Lista fattori
1 modificazioni morfologiche
2 modificazioni del drenaggio superficiale
3 caratteristiche pedologiche
4 occupazione suoli
5 modificazione vegetazione
6 interazione fauna
7 alterazione ambiente idrico
8 produzione e diffusioni di polveri e rumore
Indici dei livelli di correlazione
A = 2B
B = 2C
C=1
Sommatoria = 10
Risultati:
valori impatti
COMPONENTI
OPERA
IN PROGETTO
MINIMI
MASSIMI
Vegetazione
21,67
10,00
100,00
Fauna
18,33
10,00
100,00
Ecosistema
20,00
10,00
100,00
Qualità Ambiente idrico
20,00
10,00
100,00
80
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
RISULTATI
GRAFICO A ISTOGRAMMA : in ascissa sono riportati le componenti in ordinata gli impatti elementari
IMPATTO MINIMO
IMPATTO
ELEMENTARE
IMPATTO MASSIMO
l’incidenza risulta poco significativa sia a carico della vegetazione che della fauna non alterando il valore
ecosistemico. La qualità dell’ambiente idrico risente di un’eventuale modificazione temporanea a seguito
dell’esecuzione delle opere e di accidentali sversamenti.
81
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
11
SITO: LOCALITA’ FANTINA- FIUME FORTORE
(REGIONE MOLISE)
Codice:
IT 7222267
Estensione
365 ha
Regione biogeografica
Mediterranea
Il sito è occupato prevalentemente da aree a vocazione agricola. I
seminativi in aree non irrigue sono i più rappresentativi (Corine Land Cover
211) con una percentuale pari al 67,8%; i boschi, prevalentemente
rappresentati da specie igrofile, sono piuttosto esigui e rappresentano il
2,7% del sito, mentre i cespuglieti rappresentati prevalentemente da
Tamerice (Tamarix gallica L.), Tamerice maggiore (T. africana), Olmo
(Ulmus minor), Sanguinello (Corpus sanguinea), Paliuris spina-christi, ed
asparago pungente (Asparagus acutifolius), sono diffusi prevalentemente
nella prossimità dell’alveo fluviale. Sui versanti acclivi e caratterizzati da
marcate forme erosive sono presenti i cespuglieti a sclerofille sempreverdi
con Pistacia lentiscus, Phillyrea latifoglia, Pyrus spinosa, Smilax aspera,
riconducibili a formazioni di macchia.
Le aree pascolive, rappresentate principalmente dalla Phragmites australis,
occupano gran parte dell’alveo del fiume Fortore in area molisana. Non
mancano rimboschimenti recenti con essenze di pioppi neri (Populis nigra).
11.1 Habitat
L’habitat 92A0, inserito nella Direttiva UE 92/23, Foreste a galleria di Salix
allba e Populus alba, è circoscritto in appezzamenti di ridotte dimensioni.
Nella tabella che segue sono indicati i tipi di habitat presenti nel Sic elencato
nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992
(Tab. 20)
Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (scheda 3.1 Reta
Natura 2000)
Codice
Tipo
%
Rappresentatività
Coperta
Superficie
Grado di
Valutazione
relativa
Conservazione
Globale
C
A
A
Foreste di
9340
Quercus ilex e
Quercus
15
A
rotundifolia
82
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Foreste
alluvionali di
*91E0
Alnus glutinosa
5
B
C
B
B
10
B
C
B
B
e Fraxinus
excelsior
Foreste a
92A0
galleria di Salix
alba e Populus
alba
Tab. 20: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992
A seguito della revisione effettuata dalla società Botanica Italina nel 2005,
sono stati individuati i seguenti tipi di habitat caratterizzanti il Sic (Tab. 21):
Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (scheda 3.1 Reta
Natura 2000)
Codice
Tipo
%
Rappresentatività
Coperta
Superficie
Grado di
Valutazione
relativa
Conservazione
Globale
Foreste a galleria
92A0
di Salix alba e
3
B
C
B
B
2
B
C
B
B
Populus alba
Percorsi
substeppici di
6220
graminacee e
piante annue dei
TheroBrachypodietea
Tab. 21: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992
Si conferma la presenza dell’habitat 92A0, anche se di limitata estensione,
mentre si esclude la presenza degli habitat 9340 (Foreste di Quercus ilex e
Quercus rotundifolia) e 91E0 (Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e
Fraxinus excelsior), in quanto completamente assenti.
11.1.1 Fattori di minaccia
Le possibili minacce a cui sono sottoposti tali tipologie di habitat suddetti
sono rappresentate da fenomeni di erosione e degradazione del suolo,
incendi non controllati, presenza di tratti in corrispondenza dei quali l’alveo
presenta argini artificiali, aree estese destinate a pascolo, alterazione del
regime idrico, scarichi di reflui provenienti prevalentemente dalle attività
83
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
agricole. In corrispondenza delle aree golenali, a seguito della riduzione
delle portate del corso d’acqua, si è diffusa una fitta vegetazione elofitica a
Pragmites australis che rappresenta, anche se in modo occasionale, area di
pascolo per bovini ed equini.
11.2 Vegetazione e flora
Nell’allegato II della Direttiva 92743/EEC non sono state segnalate piante
d’interesse comunitario. La vegetazione è rappresentata da specie tipiche
degli ambienti fluviali quali il Tamerice (Tamarix africana e Tamarix gallica),
e il Salice bianco, comunità a carattere relittuale. Ampi tratti sono occupati
da una fitta vegetazione elofitica a Phragmites australis in cui si sviluppa un
pascolo bovino ed equino a carattere occasionale.
11.2.1 Fattori di minaccia
La vegetazione è interessata da episodi di disturbo rappresentati dagli
incendi, dallo scarico di reflui provenienti dalle attività agricole, dalle attività
in alveo e dall’estensione di pratiche agricole.
11.3 Fauna
Tra le specie faunistiche (Tab. 22) troviamo quelle riportate nell’Allegato I
della Direttiva 79/409/CEE. Nell’area in oggetto esistono situazioni
ambientali che vedono le varie specie di uccelli utilizzare il territorio sia
come nicchia trofica che come nicchia riproduttiva.
Uccelli elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE (scheda 3.2 a Rete Natura 2000) *specie prioritarie
Codice
Nome
Popolazione
Valutazione Sito
Migratoria
Popolazione Conservazione Isolamento Globale
Riprod
Riprod Svern. Stazion.
A023 Nycticorax
P
nycticorax
A024 Ardeola
P
ralloides
A026 Egretta garzetta
P
A027 Egretta alba
P
A029 Ardea purpurea
P
A034 Platalea
P
leucorodia
A072 Pernis apivorus
P
A073 Milvus migrans
P
A074 Milvus milvus
P
A081 Circus
P
aeruginosus
A082 Circus cyanaeus
P
A084 Circus pygargus
P
A094 Pandion
P
haliaetus
A101 Falco
P
84
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
A103
A119
A120
A131
A132
A133
A151
A154
A155
A224
A229
A231
A379
biarmicus*
Falco peregrinus
Porzana porzana
Porzana parva
Himantopus
himantopus
Recurvirostra
avosetta
Burhinus
oedicnemus
Philomachus
pugnax
Gallinago media
Tringa glareola
Caprimulgus
europaeus
Alcedo atthis
Coracias
garrulus
Emberiza
hortulana
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
Tab. 22:Uccelli elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE
Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE (scheda 3.2 b Rete Natura 2000)
Codice
Nome
Popolazione
Valutazione Sito
Riprod
Migratoria
Popolazione Conservazione Isolamento Globale
Riprod Svern. Stazion.
A097 Falco
P
vespertinus
A099 Falco subbuteo
P
A118 Rallus
P
acquaticus
A145 Calidris minuta
P
A147 Calidris
P
ferruginea
A156 Limosa limosa
P
A160 Numenius
P
arquata
A162 Tringa totanus
P
A165 Tringa ochropus
P
A168 Actitis
P
hypoleucos
A230 Merops apiaster
P
A382 Emberiza
P
melanocephala
Codice
1103
1120
Pesci elencati nell’Allegato 2 della Direttiva 92/43 CEE (scheda 3.2 e Rete Natura 2000)
Nome
Popolazione
Valutazione Sito
Riprod
Migratoria
Popolazione Conservazione Isolamento
Riprod Svern. Stazion.
Alosa falax
P
C
C
C
Alburnus albidus
P
C
C
C
Globale
C
C
85
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Invertebrati elencati nell’Allegato 2 della Direttiva 92/43 CEE (scheda 3.2 f Rete Natura 2000) *specie prioritarie
Codice
Nome
Popolazione
Valutazione Sito
Riprod
Migratoria
Popolazione Conservazione Isolamento Globale
Riprod Svern. Stazion.
1084
Osmoderma
P
D
eremita*
1089
Morinus funereus
P
D
Altre specie importanti di fauna (scheda 3.3 Rete Natura 2000)
Nome scientifico
Popolazione
Potamon fluviatile
P
Anguilla anguilla
P
Motivazione
A
A
A seguito dell’aggiornamento della scheda Natura 2000, si rinvengono come
specie stazionarie la Nycticorax nycticorax, l’ Ardeola ralloides, l’ Egretta
garzetta, l’ Egretta alba, l’Ardea purpurea, la Platalea leucorodia, la Pernis
apivorus, il Milvus migrans, il Circus aeruginosus, il Circus cyanaeus, il
Circus pygargus il Pandion haliaetus, il Falco vespertinus, la Porzana
porzana, la Porzana parva, l’Himantopus himantopus, la Recurvirostra
avosetta, il Burhinus oedicnemus, il Philomachus pugnax, il Gallinago
media, il Tringa gl’areola, il Caprimulgus europaeus, l’Alcedo atthis e
l’Emberiza hortulana.
Le specie che utilizzano il sito per lo svernamento sono il Milvus milvus il
Falco biarmicus*, il Falco peregrinus e il Coracias garrulus.
L’Alcedo atthis utilizza il sito come nicchia trofica.
Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE (scheda 3.2 b Rete Natura 2000)
Codice
Nome
Popolazione
Valutazione Sito
Riprod
Migratoria
Popolazione Conservazione Isolamento Globale
Riprod Svern. Stazion.
A099 Falco subbuteo
P
A118 Rallus
P
acquaticus
A145 Calidris minuta
P
A147 Calidris
P
ferruginea
A156 Limosa limosa
P
A160 Numenius
P
arquata
A162 Tringa totanus
P
A165 Tringa ochropus
P
A168 Actitis
P
hypoleucos
A230 Merops apiaster
P
A382 Emberiza
P
melanocephala
11.3.1 Fattori di minaccia
Rappresentano possibili fattori di minaccia i cambiamenti ambientali, in
particolare laddove si hanno modificazioni degli ambienti in cui le specie
faunistiche possono riprodursi. Sono altresì da considerare lo sviluppo di
pratiche agricole intensive con sottrazione degli habitat presenti, l’uso di
pesticidi, la propagazione di incendi.
86
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
11.4 LE AZIONI DI PROGETTO
Le attività da effettuarsi interessano due tratti non continui del fiume
Fortore ricadenti nell’ambito del Sic per una lunghezza complessiva pari a
980 m (Tab. 23 – cfr elaborato f.1 “Analisi territoriale”)
Lunghezza
Codice
Sito
Intervento
Comune
Località
dell’intervento
nel
Sito [m]
Santa Croce di
Località Fantina
IT 7222267
n. 3a (parte)
Magliano
Dragonara
San Giuliano di Puglia
980
- Fiume Fortore
Totale
980
Tab. 23: riepilogo interventi ricadenti nel sito
Le attività da effettuare consistono nel taglio selettivo della vegetazione e
nella riprofilatura delle sezioni. Sarà effettuata l’asportazione localizzata di
materiale morto ed eventuale dirado delle piante instabili presenti all’interno
dell’alveo, in particolar modo nelle immediate vicinanze degli
attraversamenti che presentano una situazione di criticità al regolare
deflusso.
Tali operazioni determinano un’incidenza dovuta all’esecuzione degli
interventi che consistono in modifiche dovute al passaggio dei mezzi
meccanici, all’asportazione della vegetazione secca e/o deperente, alla
rimozione di materiale dall’alveo.
Vista la presenza dell’habitat d’interesse comunitario 92A0 (Foreste a
galleria di Salix alba e Populus alba), gli interventi di rimozione del
materiale dall’alveo e gli interventi consistenti nel taglio della vegetazione
non andranno assolutamente ad interferire con le aree caratterizzate dalla
presenza delle formazioni evidenziate poiché si è previsto di localizzare gli
stessi interventi a valle dell’habitat perimetrato. Particolare accortezza verrà
pertanto posta nell’evitare qualsiasi tipo di disturbo; a tal fine le aree
destinate al deposito di eventuale materiale, al passaggio e alla sosta dei
mezzi meccanici saranno opportunamente individuate nelle aree agricole,
tralasciando le aree naturali mentre per il passaggio dei mezzi meccanici si
utilizzerà la viabilità interpoderale esistente. Durante le fasi di lavorazione, il
rumore causato dalla movimentazione dei mezzi meccanici e la formazione
di polveri potranno determinare perturbazioni di carattere temporaneo sulla
vegetazione e sulle specie d’interesse comunitario.
87
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
11.5 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DELLA INTERFERENZA
OPERE-AMBIENTE
11.5.1 Valutazione impatti
Per la valutazione degli impatti sono state considerate le modificazioni
apportate dal passaggio dei mezzi meccanici, dagli scavi di sbancamento e
movimento terra, dall’asportazione del materiale litoide dall’alveo e dal
taglio della vegetazione.
Check list di controllo fattori/componenti
Sito: Località Fantina - Fiume Fortore
Tipo sito: C - Regione biogeografia Mediterranea
Cod: IT 7222267
Sup: 365 ha
Habitat interessati
Tipo d’intervento
Codice
Codice
Habitat
Corine
Si
No
Componente
Natura
2000
Riprofilatura delle
sezioni
Int. 3 a
Taglio selettivo
della vegetazione
Santa Croce di
Habitat
X
Magliano
San Giuliano di
Puglia
92A0
3112
X
Vegetazione/Flora
Castelnuovo
della Daunia
X
Fauna
Tab. 24: Check list di controllo fattori/componenti
11.5.2 Effetti fisici
11.5.2.1 Fattore 1 - Modificazioni morfologiche
Le modificazioni morfologiche hanno un impatto nullo. Per gli interventi di
rimozione del materiale dall’alveo si prevede una modificazione della
morfologia e della dinamica fluviale con un aumento della sezione di
deflusso e con variazioni delle portate. L’approccio progettuale è tale da
rendere minimo l’impatto sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche esistenti e,
nel tempo, il fiume tenderà a depositare nuovamente il materiale solido e a
ristabilire le condizioni esistenti.
88
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
11.5.2.2 Fattore 2: Modificazioni del drenaggio superficiale
Per quanto riguarda gli interventi da attuare in corrispondenza dell’alveo,
questi non incideranno sulla modifica del drenaggio superficiale. Le
modifiche sono molto limitate e le variazioni sono da considerarsi
nell’idrologia superficiale. Gli interventi prevedono un ripristino delle piste
esistenti e, pertanto, la limitata incidenza è vincolata al ripristino delle
canalette di scolo al fine di evitare accumuli di acque meteoriche.
11.5.2.3 Fattore 3: Caratteristiche pedologiche
Gli impatti causati dalla realizzazione dell’intervento determinano una
modificazione delle caratteristiche pedologiche a seguito di fenomeni di
compattazione nei tratti interessati dal passaggio degli automezzi, nei tratti
in cui si prevede il ripristino delle piste esistenti e nelle aree
temporaneamente occupate dal deposito di materiale. Si utilizzerà la
viabilità poderale per il transito degli automezzi, le piste esistenti per
l’accesso al fiume le aree a margine, con scarso valore agricolo, per
l’eventuale deposito di materiale. Non si ravvedono effetti chimico-fisici di
alterazioni delle componenti dei suoli.
11.5.2.4 Fattore 4: Occupazione suoli
Vi sarà un’occupazione temporanea dei suoli per l’eventuale deposito di
materiale. Le superfici interessate sono aree a prevalente uso agricolo.
11.5.3 Effetti biologici
11.5.3.1 Fattore 1: Modificazioni habitat, vegetazione e flora
Non si hanno modificazioni indotte sugli habitat presenti e si escludono
cambiamenti sul valore di conservazione del sito. Non sono previste opere
che impediscano la fruizione continua dell’habitat e non vi sono perdite,
neanche parziali, sull’habitat di riferimento.
Non si effettuerà l’eliminazione della vegetazione ripariale, per la funzione
ecologica che essa esercita: questo tipo di vegetazione crea ombra e
diminuisce l’escursione termica, arricchisce la varietà della fauna fluviale
aumentando la varietà della risorsa trofica, protegge l’acqua da polvere,
concimi e pesticidi, assorbe nitrati e fosfati, favorisce lo sviluppo di
microambienti acquatici.
Con le operazioni di asporto del materiale dall’alveo si inciderà sulla scala di
rinnovamento naturale degli elementi vegetazionali esistenti, provocando, a
livello di impatto nello sviluppo, il passaggio da formazioni fortemente
disetanee a formazioni che tendenzialmente avranno un forte elemento di
coetaneità. Comunque anche tale impatto, se pur evidente, si ritiene non
debba avere futuri effetti sulle formazioni esistenti, tali da alterarne gli
ecotipi; infatti il naturale governo comunque provocherà una “selezione” fra
gli elementi di rinnovamento tali da determinare una scala di naturale
sviluppo che tenderà necessariamente ad una conservazione generazionale,
89
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
ristabilendo quelle che sono le normali fasi di successione e sostituzione
delle piante.
Per quanto riguarda l’accesso al fiume, si utilizzerà la viabilità poderale
esistente a servizio dei singoli appezzamenti di terreno per permettere il
transito dei veicoli. Si procederà con l’eliminazione delle specie arbustive o
di sottobosco ed erbacee presenti (equiseto, angelica, ortiche). Si valuta
una sottrazione significativa, rispetto alla loro estensione locale, delle specie
erbacee annuali e poliannuali, ma la loro capacità di riprodursi in tempi
brevi è rapida poiché le stesse sono dotate di un apparato radicale profondo
che non viene alterato dalle operazioni di taglio. Inoltre la permanenza delle
stesse specie lungo le sponde o ripe, che non verranno interessate
dall’intervento, tenderà a favorire il “rinnovellamento” naturale in tempi
brevi per naturale inseminazione.
Per quanto riguarda l’impatto che la rimozione del materiale sedimentato in
alveo può avere sulla vegetazione presente in alveo o nella golena di
magra, poiché trattasi di tipologie vegetazionali caratterizzate da apparati
radicali profondi, la rimozione del suddetto materiale non inciderà sulle loro
funzioni biologiche in quanto i massimi spessori presunti di scavo non
eccederanno il metro di altezza dal piano campagna;
ci saranno
perturbazioni solo delle forme radicali di sviluppo superficiale.
Nel ripristino delle sponde con interventi di ingegneria naturalistica si
utilizzeranno specie autoctone o di comunità vegetali correlate
dinamicamente con la vegetazione naturale potenziale.
11.5.3.2 Fattore 2: Modificazioni fauna
Gli impatti derivanti dalle opere di progetto possono interferire con le specie
animali presenti nel SIC relativamente al periodo della riproduzione, mentre
per le specie migratrici o svernanti l’impatto è poco significativo o
addirittura nullo, poiché non si determina un’alterazione dei luoghi di sosta
e di svernamento. Inoltre, per le specie che si riproducono negli ambienti
umidi non si ravvisa una sottrazione di habitat idoneo alla specie. Non vi
sarà sottrazione di siti di nidificazioni. Si ipotizza un probabile abbandono
temporaneo della zona all’apertura del cantiere a seguito del rumore e
dell’emissione di gas di scarico dei mezzi pesanti.
Per quanto riguarda gli impatti legati al rumore e alla dispersione di fumi e
polveri, questi sono temporanei e legati esclusivamente alla fase di cantiere.
Per le comunità macrobentiche, data l’assenza di dati, si ipotizza che le
medesime subiscano una diminuzione della diversità biologica a seguito del
prelievo di materiale con conseguente semplificazioni delle biocenosi, in
termini di diversità e abbondanza. Un impatto significativo si può avere sugli
anfibi presenti a causa di un riscaldamento dell’acqua a seguito delle
operazioni di movimentazione del materiale. E’ comunque da evidenziare
che l’oscillazione termica è poco sensibile poiché siamo in presenza di acque
caratterizzate da valori di temperatura relativamente alti.
90
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
11.5.3.3 Fattore 3: Acque superficiali
Gli impatti previsti in fase di cantiere riguardano un aumento della torbidità
dei corsi d’acqua a causa della quantità di materiale movimentato durante le
fasi di lavorazione nei tratti d’intervento; tale variazione può indurre ad una
conseguente riduzione della trasparenza dell’acqua che potrebbe avere
effetti negativi sulla fotosintesi e in generale sulla fauna acquatica. In
generale la consistenza delle opere e la limitata durata dei lavori non sono
in grado di produrre modifiche sostanziali ed irreversibili al contesto
biologico fluviale esistente.
Nessun impatto è rappresentato dall’alterazione del regime idrico
superficiale, inteso come modifica alle attuali modalità di deflusso delle
acque, che possano innescare eventuali fenomeni di riassetto dell’alveo. Fra
l’altro, le tratte di riprofilatura sono talmente marginali rispetto a tutto il
progetto, da non incidere sulla valutazione complessiva di interferenza
ambientale.
11.5.4.1 Sicurezza idraulica
Gli interventi hanno come obiettivo la riduzione del rischio idraulico della
zona e la messa in sicurezza delle principali infrastrutture presenti.
Pertanto, per garantire la funzionalità dell’alveo, occorre prevedere
interventi di manutenzione dell’alveo.
11.5.4.2 Inquinamento delle acque
Il rischio di inquinamento delle acque superficiali è per lo più legato alla
probabilità che si verifichino incidenti durante le fasi di lavorazione, con
sversamento di liquidi o sostanze inquinanti (olii, benzina, ecc.). Tali
fenomeni sono di natura accidentale e comunque di modesta entità,
ritenendo pertanto un impatto complessivo sull’ambiente idrico
sostanzialmente poco significativo.
11.5.4.3 Produzione e diffusione di polveri
Le polveri nella fase di cantiere saranno generate dai mezzi di trasporto e
nelle fasi di escavazione, dalla movimentazione di terreno nelle fasi di
escavazione. I disturbi prevedibili sono da considerarsi a carico della
vegetazione e dovuti alla ricaduta delle polveri.
91
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
11.6: Ecosistema
Un corso d’acqua può essere considerato una successione di ecosistemi che
sfumano gradualmente l’uno nell’altro e sono interconnessi con gli
ecosistemi terrestri circostanti: dalla sorgente alla foce variano infatti i
parametri morfologici, idrodinamici, fisici e chimici e, in relazionead essi, i
popolamenti biologici.
Il River Continuum Concept propone una visione unificante dell’ecologia
fluviale che richiama ’attenzione sulla stretta dipendenza della struttura e
delle funzioni delle comunità biologiche dalle condizioni geomorfologiche ed
idrauliche medie del sistema fisico (Vannote et al.,1980 – tratto dal
manuale ANPA “I.F.F. Indice di funzionalità fluviale).
La concezione del continuum fluviale mette in evidenza come le comunità
acquatiche e il metabolismo fluviale siano condizionate non solo dalle
condizioni locali ma anche dai processi che si verificano nei tratti a monte.
E’ da evidenziare che nei singoli corsi d’acqua numerosi fattori provocano
spostamenti locali o generalizzati dallo schema ideale tracciato dal river
continuum concept, poiché la transizione delle caratteristiche fisiche dalla
sorgente alla foce non è infatti uniforme ma mostra accelerazioni o
rallentamenti in relazione a numerosi fattori. Pertanto nella progettazione di
lavori fluviali è dunque importante rispettare la diversità ambientale per
evitare la rottura della stabilità dell’ecosistema locale e le sue ripercussioni
sui tratti situati più a valle. A tal fine le interruzioni provocate dagli
interventi di ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore per i tratti in
progetto, non comporteranno una interruzione delle connessioni ecologiche
e, di conseguenza, non incideranno in maniera rilevante sulla diversità
biologica animale e vegetale.
92
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
11.7 VALUTAZIONE IMPATTO SITO SIC “LOCALITA’ FANTINA FIUME FORTORE” – IT 7222267
Lista componenti
1 Vegetazione
2 Fauna
3 Ecosistema
4 Qualità ambiente idrico
Lista fattori
1 modificazioni morfologiche
2 modificazioni del drenaggio superficiale
3 caratteristiche pedologiche
4 occupazione suoli
5 modificazione vegetazione
6 disturbo fauna
7 alterazione ambiente idrico
8 produzione e diffusioni di polveri e rumore
Indici dei livelli di correlazione
A = 2B
B = 2C
C=1
Sommatoria = 10
Risultati:
VALORI IMPATTO
COMPONENTI
OPERA IN
PROGETTO
MINIMI
MASSIMI
Vegetazione
17,14
10,00
100,00
Fauna
15,00
10,00
100,00
Ecosistema
16,00
10,00
100,00
Qualità ambiente idrico
15,00
10,00
100,00
93
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
RISULTATI
GRAFICO A ISTOGRAMMA : in ascissa sono riportati le componenti in ordinata gli impatti elementari
IMPATTO MINIMO
IMPATTO
ELEMENTARE
IMPATTO MASSIMO
l’incidenza risulta non significativa sia a carico della vegetazione che della fauna. La qualità dell’ambiente
idrico risente di un’eventuale modificazione solo a seguito di accidentali sversamenti, ma non a seguito
dell’esecuzione delle opere. E’ di entità trascurabile la compromissione del valore escosistemico.
94
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
12 CONCLUSIONI
I fiumi e i loro sistemi ripari a vegetazione arbustiva e arborea
rappresentano i principali corridoi ecologici naturali ed assumono
un’importanza determinante per la vita e la dispersione di molte specie e
per il mantenimento della funzionalità degli ecosistemi da essi attraversati.
E’ proprio su tali considerazioni che la finalità della progettazione in esame è
quella di assicurare il progressivo miglioramento delle condizioni di
sicurezza preservando la qualità ambientale del territorio. Tale tipo di
impostazione ha portato ad escludere interventi di tipo strutturale.
Dall’analisi dei grafici emerge che le criticità evidenziate sono dovute
maggiormente alla realizzazione delle strade, al taglio della vegetazione, e
alla rimozione dei sedimenti. Tali interventi comunque non provocano una
significativa influenza sulle variazioni degli habitat e delle popolazioni
faunistiche presenti, né variazioni negli indicatori chiave del valore di
conservazione degli elementi abiotici (modifiche irreversibili della qualità
dell’acqua).
Per quanto riguarda la vegetazione, come ampiamente descritto nei
paragrafi precedenti, si procederà con il taglio della vegetazione secca, non
andando ad incidere sulla vegetazione presente in alveo o sulle sponde, che
si trova in buono stato di naturalità. Relativamente alla componente fauna,
gli impatti derivanti dalle opere in progetto non interferiscono con le specie
animali all’interno del SIC, non determinando un’alterazione dei luoghi di
sosta e svernamento.
Quanto sopra esposto permette di affermare che l’impatto che si produrrà
sarà poco significativo sulle varie componenti ambientali (suolo,
vegetazione, fauna, acque). Le interazioni individuate tra gli interventi da
effettuare con le diverse componenti e fattori ambientali, anche alla luce
degli interventi di minimizzazione illustrati, permettono di concludere che le
opere risultano compatibili con il sistema paesaggistico - ambientale
analizzato e, pertanto, gli interventi da realizzare rispetteranno le
caratteristiche del territorio, nella direzione della salvaguardia e della
valorizzazione delle aree.
A conclusione si riporta un esempio che illustra differenti modalità di
intervento per risolvere un problema di salvaguardia idraulica( Fig. 15) (da
Bache & Mac Askill 1984 modificato). Data una situazione caso A che
richiede interventi di riassetto delle sponde fluviali, il progetto può optare
per soluzioni che risolvano solo le esigenze idrauliche e produttive (caso B)
con canalizzazione del corso d’acqua e completo recupero delle sponde ad
attività agricole oppure in progetto si possono adottare soluzioni miste (caso
C) in cui accanto al rispetto degli obiettivi tecnici viene anche ottimizzato
l’inserimento degli interventi nell’ecosistema e nel paesaggio.
95
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
tratto da “Qualità ed impatto ambientale”
Sergio Malcevschi
Fig. 15: varie modalità d’intervento
96
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
13 MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
Stante il tipo di attività proposta per le varie aree d’intervento, va
evidenziato come queste si possano realizzare con modalità a limitato
impatto; pertanto l’impatto degli effetti negativi può essere confinato alle
fasi transitorie di cantiere. La “misura di mitigazione” appartiene alla
famiglia degli interventi tesi all’ottimizzazione ambientale dell’opera,
affinché essa presenti il requisito di sostenibilità ambientale. In genere, si
riserva la denominazione “misura di mitigazione” a quel complesso
d’interventi che si “aggiungono” ad una determinata opera con la funzione
specifica di ridurre la vulnerabilità delle componenti ambientali sensibili: la
cosiddetta mitigazione “passiva” svolge quasi sempre la funzione di scudo
protettivo di ricettori sensibili e vulnerabili, riducendo appunto la loro
vulnerabilità. Verranno pertanto di seguito descritte le mitigazioni da
adottare per ridurre gli impatti negativi che di solito si riscontrano durante
le fasi di cantiere.
Le considerazioni non devono intendersi come prescrizioni ma come
indicazioni che sarà opportuno seguire.
Le aree di deposito dei mezzi e dei materiali, così come tutti gli spazi che
occorrono per le manovre, verranno individuate in zone agricole,
tralasciando le aree non antropizzate.
Le infrastrutture, quali strade di cantiere, saranno ridotte all’essenziale e
l’accesso ai vari siti da parte degli automezzi sarà assicurato
prevalentemente sfruttando la presenza di strade esistenti.
Il sistema di rampe d’accesso ai fiumi sarà dato prevalentemente dalle
rampe già esistenti, sulle quali si opererà con una azione di pulizia con
conseguente eliminazione delle specie erbacee e arbustive presenti.
Laddove le piste saranno realizzate ex novo, si opererà con sterri di limitata
entità. Le piste che non saranno più utilizzate dopo la chiusura del cantiere
saranno rinaturalizzate con zolle di vegetazione preventivamente prelevate
durante la realizzazione delle pista e opportunamente conservate. Qualora
ciò non fosse possibile, queste piste saranno nuovamente inerbite
utilizzando appropriate specie autoctone, su indicazione di specialisti in
materia, e non andranno inseriti elementi che possano modificare nel brevemedio periodo la tipologia dei siti.
Le costruzioni di cantiere saranno minime e provvisorie e smantellate subito
dopo l’esecuzione dei lavori.
Nella fase di cantiere saranno limitate al massimo le attività nel periodo
riproduttivo delle specie animali e concentrate esclusivamente nelle ore
diurne; saranno impiegati inoltre tutti gli accorgimenti tecnici possibili per
ridurre o eliminare la dispersione di polveri nel sito e nelle aree circostanti.
Sarà posta una particolare attenzione a non rimuovere o spostare pietraie
per non danneggiare le specie che usano queste quali rifugio o nicchia
trofica e, laddove presenti, saranno individuate le zone rigorosamente non
accessibili all’interno di un sito (es. tane di ibernazione di una specie
animale).
97
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
Si eviterà l’accumulo di materiale di cantiere, che eventualmente sarà
rimosso prontamente, e il materiale prelevato, laddove non vi sarà la
ricollocazione in alveo, verrà trasportato in discariche o siti idonei ed
autorizzati.
Saranno previste tutte le procedure di sicurezza atte ad evitare dispersioni
accidentali degli olii o altro materiale derivante dai mezzi meccanici utilizzati
durante le operazioni di cantiere.
L’eventuale dirado verrà eseguito secondo indicazioni di un tecnico
specializzato che stabiliscano esattamente le modalità dell’intervento in
modo da garantirne l’efficacia e la tutela degli aspetti ambientali.
I tronchi e i cumuli vegetali provenienti dal taglio della vegetazione,
svolgendo un importante ruolo nel costituire habitat per i pesci, verranno
collocati lungo le sponde in modo da formare pozze, rifugi ombrosi o aree
cruciali per la riproduzione.
I tronchetti di ramaglia, delle specie esotiche invasive dotate di alta capacità
vegetativa, vanno rigorosamente allontanati dall’ambiente fluviale, onde
evitare il rischio di un loro radicamento e di un abnorme diffusione.
Ad esempio, nel caso del bacino del Fortore, si tratta soprattutto della
Robinia (Robinia pseudoacacia), ma anche in minor misura del Prugnolo
tardivo (Prunus serotina) e di altre specie, i cui residui vanno asportati ed
eliminati.
Negli interventi di protezione delle sponde si procederà con l’utilizzazione di
specie autoctone o di comunità vegetali correlate dinamicamente con la
vegetazione naturale potenziale.
98
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
14
INTERVENTI DI RIPRISTINO AMBIENTALE
Un intervento di Ingegneria Naturalistica deve basarsi su una approfondita
conoscenza delle caratteristiche ambientali dell’area d’intervento per
riproporre tipologie vegetazionali, con funzioni antierosive e di
consolidamento, coerenti con il territorio ed affini a stadi della serie
vegetazionale autoctona. La conoscenza della vegetazione reale e potenziale
dell’area, nonché la ricostruzione della serie dinamica della vegetazione per
individuare gli stadi pionieri più evoluti, compatibilmente con le
caratteristiche ecologiche stazionali e con le necessarie caratteristiche
biotecniche, risultano quindi elementi fondamentali per la progettazione.
Gli interventi di progetto hanno, nel complesso, un impatto nullo sul
paesaggio, poiché tali operazioni avvengono “sotto chioma”.
Le sponde dell’alveo saranno interessate da interventi di ingegneria
naturalistica con specie autoctone tali da determinare una ricucitura
vegetazionale tra la scarpata e l’ambiente circostante.
Si prevede la realizzazione di piccoli gradoni e di terrazzi in modo da
consentire la messa a dimora di essenze e talee di salici prelevati
direttamente nell’ambiente circostante.
Ad esempio, nell’intervento di controllo dell’erosione di sponda, laddove
questa non interessi infrastrutture stradali da proteggere ma campi agricoli,
è possibile realizzare una “copertura diffusa” che consolidi la sponda
realizzando allo stesso tempo una fascia riparia di salicacee abbastanza
fitta. La superficie della sponda, preventivamente riprofilata per ridurne la
pendenza, viene completamente rivestita di astoni di salice intimamente
affiancati tra loro, disposti lungo la linea di massima pendenza. In questo
modo, lo strato di rami di salice copre l’intera superficie e protegge quindi il
terreno dall’erosione sin dal momento della posa. Oltre all’azione protettiva
immediata, la radicazione intensiva e il ricaccio vegetativo degli astoni
danno vita ad una fascia arbustiva che mantiene la sua elasticità nel tempo
e costituisce lo stadio pioniero della nuova gestazione arborea principale
(CIRF “La riqualificazione fluviale in Italia”).
Qualora nella rimozione dei sedimenti fosse necessario eliminare piante
vive, si procederà alla successiva piantumazione delle stesse o di nuove
specie, sempre nell’ambito dell’alveo, compatibilmente con le esigenze di
protezione civile e di sicurezza idraulica. Saranno quindi individuate le
singole piante che, rappresentando un ostacolo, saranno oggetto di
delocalizzazione, previa valutazione dell’autorità forestale competente.
I tronchetti vanno in parte abbandonati in piccole cataste nei terreni ripari
ed in parte disseminati lungo l’alveo in modo tale che il materiale legnoso
possa generare nuovi habitat e nuove reti alimentari.
Infine, relativamente ai siti di deposito del materiale di estrazione dall’alveo
fluviale, sono state individuate aree morfologicamente depresse e/o
degradate, idonee ad accogliere lo stesso previa valutazione di
compatibilità, e pertanto oggetto di recupero ambientale.
99
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
15 BIBLIOGRAFIA
AA.VV. — 2002 Valutazione di piani e progetti aventi un’incidenza
significativa su siti della Rete Natura 2000. Guida metodologica alle
disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva Habitat 92/43 CEE.
Commissione Europea.
ANDREOTTI S. ZAMPETTI G.: “Le buone pratiche per gestire il territorio e
ridurre il rischio idrogeologico”- Lega ambiente
Autorità di Bacino del Magra - 1998. Elementi di progettazione ambientale
dei lavori fluviali. Biologia Ambientale n° 2/1998
ANPA/2000: “ I.F.F. Indice di funzionalità fluviale” – manuale ANPA
BATTISTA G., DE LISIO L., CARAFA M., COLONNA N. 1998 Check-list degli
uccelli del Molise con note sullo status e sulla distribuzione. Riv. Ital. Orn.,
Milano 68(1): 11-26.
BATTISTI C., 2004. Frammentazione ambientale, connettivita’, reti
ecologiche. Un contributo teorico e metodologico con particolare riferimento
alla fauna selvatica. Provincia di Roma, Assessorato alle politiche
ambientali, Agricoltura e Protezione civile pp.
BLASI C.. ACOSTA A., CARRANZA I,., Dl MARZIO P. e PAURA B. 2001 – La
biodiversità nella problematica ambientale - Relazione sullo stato
dell’ambiente della provincia di Campobasso. Assessorato Ambiente
Provincia di Campobasso
BOCCALARO F. 2006: “Difesa del territorio e ingegneria naturalistica –
manuale degli interventi di recupero ambientale” Dario Flaccovio Editore
BOON P.J. - 1992. Essential elements in the case for river conservation. In
“River conservation and management”, P.J. Boon, P. Calow, G.E. Petts
(eds.). .1. Wiley & Sons. pp. 11-33.
BRICHETTI P. 1992 - Tarabusino lxobrychus minutus. In: Brichetti P., De
Franceschi P., Baccetti N. (Eds.) - Fauna d’Italia Voi. XXIX. Aves. I
Gaviidae-Phasianidae. Calderini, Bologna.
BRICHETTI P. E GARIBOLDI A. 1997 Manuale pratico di ornitologia.
Vol1Edagricole Bologna.
BRICHETTI P. e GARIBOLDI A. 2000 - Manuale pratico di ornitologia Vol. 2
Edagricole Bologna.
BRICHETTI P.,DE FRANCESCHI P. & BACCETTI N. (eds), 1992- Fauna
d’italia. XXIX. Aves. I, Gavidae-Phasianidae. Edizioni Calderini, Bologna. pp.
964 1 XXVII.
BRUNNER A., CELADA C., ROSSI P.,GUSTIN M. 2002 « Sviluppo di un
sistema nazionale delle ZPS sulla base della rete IBA (Important Bird Areas)
Lipu-Bird Life Italia
100
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
CAMPANILE G. COCCA C. (2005)“ I boschi della Puglia: caratteristiche
problematiche” Foresta -172-177.
e
CAVAZZA 5. - 1990. L’approccio concettuale e procedurale della
progettazione ambientale delle opere idrauliche. In: supplemento agli Atti
del convegno “Giornata di studio sulla regimazione idraulica dei corsi
d’acqua e impatto ambientale sul territorio montano”, Belluno, 6 aprile
1990. Ordine Ingegn. Prov. Belluno, LIPU, WWF. Belluno, pp. 1-15.
CHIAVETTA M. 1981 - I Rapaci d’Italia e d’Europa ed Rizzoli.
COMMISSIONE EUROPEA DG X1.D.2 - Rete NATURA 2000.
COMMISSIONE EUROPEA, Direttiva 92/43/CEE
COMMISSIONE
EUROPEA,
Direttiva
79/409/CEE
concernente
la
conservazione degli uccelli selvatici G.U. delle Comunità Europee n. L 103
del 25/4/1979
COMMISSIONE EUROPEA, Direttiva 79/409/CEE
D’ANTONI S., DUPRÉ E., LA POSTA S. e VERUCCI P. 2003 - Fauna Italiana
inclusa nella Direttiva Habitat. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio.
DE MARCHI A. 1992 Ecologia funzionale , Garzanti ed.
EUROPEAN COMMISSION DG ENVIRONMRNT 1999 interpretation Manual of
European Union Habitats.
FENAROLI L. 1993 Macchia Mediterranea GIUNTI Editore – Firenze.
FRATICELLI F. - Uccelli Passeriformi. 2000 Edagricole - Bologna.
GARIBOLDI A., ANDREOTTI A. E BOGLIANI G. 2004. La conservazione degli
uccelli in Italia. Strategie e azioni. Alberto Perdisa Editore
GALLI G: 2006: “Linee guida per la caratterizzazione della biodiversità nelle
fasce fluviali” Autorità di Bacino del fiume Arno.
GENSBOL 13. Guida ai Rapaci Diurni d’Europa, Nord Africa a Medio Oriente.
1992 Zanichelli Editore S.p.A. - Bologna.
LOMBARDI L. “La valutazione di incidenza di piani e progetti in Toscana:
alcuni casi di studio”
MACCHIA F., CAVALLAIO V., FORTE L., TERZI M. (2000) “Vegetazione
clima della Puglia” Cahiers Options Mediterraneennes 53: 28-49
e
MALCEVSCHI S., B1SOGNI L.G., GARIBOLDI A. - 1996. Reti ecologiche ed
interventi di miglioramento ambientale. Il Verde Editoriale, Milano, pp. 222.
MESCHINI E., FRUGIS 5. (Eds.), 1993 -Atlante degli uccelli nidificanti in
Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 1-344.
MUROLO G: 1989 elementi di ecologia ed ecologia applicat, Calderoni ed.
Bologna
101
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari
NAIMAN R.J., LONZARICH D.J., BEECI-IIE T.J., RALPH S.C. - 1992. GeneraI
principles of classification and the assessment of conservation potential in
rivers. In “River conservation and management”, Boon, Calow. Petts (eds.).
J.. Wiley & Sons: p. 93-123.
NARDINI A. SANSONE G. 2006 - CIRF “La riqualificazione fluviale in Italia –
linee guida, strumenti ed esperienze per gestire i corsi d’acqua e il
territorio” – Mozzanti Editore
NEWBOLD C., HONNOR J., BUCKLEY K. - 1989. Nature conservation and the
management of drainage channels. Nature Conservancv Council, Association
of DrainageAuthorities, 108 pp.
PIGNATTI S. 2002 Flora d’Italia Edagricole ed., Bologna
PICCHI S., SCALERA R., ZAGHI D. Comunità - Ambiente: “Il bilancio di Life
Natura in Italia” Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio – 2006
estratto dalla giornata di studi di Venzone (UD) “Siti d’interesse comunitario
(SIC): la valutazione d’incidenza”- 16 novembre 2002
Progetto MITO 200 1-2002, Centro Italiano Studi Ornitologici — Parma
Regione Lazio- Assessorato all’ambiente 2003: “ Manuale di ingegneria
naturalistica applicabile al settore idraulico” – Ministero dell’Ambiente PODS
PON-ATAS 2000-2006
REGIONE LIGURIA- 1997. Opere e tecniche di ingegneria naturalistica e
recupero ambientale. Reg. Liguria, Assess. Edilizia, Energia e Difesa del
Suolo, Genova, 199 pp.
STATZNER B., HIGLER B.. - 1985. Questions and comments on the river
continuum concept. Can.J. Fish. Aquat. Sci., 1038-1044.
102
Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia
- Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza
Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore
a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari