squilla febbraio 2011 17x24 - CP Madonna del Pilastrello
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squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:03 Pagina 1 a l SQUILLA Mensile della Parrocchia SS. Nazaro e Celso Bresso Visita Pastorale 2010 Santuari del Decanato: San Vincenzo Diacono e Martire in Brusuglio (chiesa manzoniana) e da 50 t e r p o anfranc Don Gi anni Anno LXXXII - Numero 2 - Febbraio 2011 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 CARTOLERIA • GIOCATTOLI ARTICOLI RELIGIOSI • GIOCHI PIRICI CAPPELLETTI Via Centurelli, 42 - BRESSO - Tel. 02.6100050 www.cappelletti.biz - [email protected] Pagina 2 FERRAMENTA - UTENSILERIA - ELETTRICITÀ Sala & Magni s.r.l. FORNITURE e ATTREZZATURE INDUSTRIALI 20091 Bresso (Milano) Via A. Manzoni, 28 - Tel. 02.6100845 Servizi Funebri Nebuloni s.r.l. 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Un bel libro del nostro Arcivescovo, “Dalla tua mano”, racconta la santità che San Carlo sognava per i suoi preti e che viveva lui stesso. Noi, che in questo febbraio 2011 ricordiamo con gratitudine i 50 anni di sacerdozio del nostro don Gianfranco, siamo invitati a camminare sulla stessa via: a che serve celebrare una memoria così se non per incoraggiarci tutti a diventare più santi? San Carlo ricorda ai suoi preti: “Estis veluti nervi spiritualis vitae populi”. Nella nobiltà del latino, una cosa molto bella: “Voi preti siete le nervature della vita spirituale del popolo”. Come i nervi danno movimento ed energia a tutto il corpo, così la vita spirituale del prete è anima della comunità: insomma, un prete santo rende santa la sua gente. Nella storia della Chiesa, e anche nelle nostre storie personali, abbiamo visto come questo è vero. In latino, tutto ciò veniva detto “forma gregis”, modello del gregge. Come avviene ciò? Il Cardinal Montini riprendeva questo concetto parafrasando San Carlo: “Io mi devo comportare in maniera tale che quelli che mi conoscono e mi vedono sentano un richiamo alla fedeltà alla legge di Dio”. Chiarissimo. C’è un altro tratto molto bello della santità di San Carlo che diventa stimolo per noi preti: la popolarità. Questo vocabolo oggi si traduce con “notorietà”. È ben altro. Dice ancora il futuro Paolo VI: “La vita di San Carlo è stata una vita estremamente offerta al popolo. Non è stato un Santo di cella, di convento, di studio: è stato un Santo che si è confuso in mezzo alla vita del popolo. Ha cer- P cato sempre di essere vicino alle aspirazioni e alle necessità della sua popolazione. Essi sono stati il suo stimolo, direi la sua legge”. Un prete è sempre educato dal suo popolo, mentre lo educa alla vita del Vangelo. Senza questo vitale rapporto con il gregge, un pastore cos’è? Infine un ultimo tratto della santità che San Carlo raccomandava ai suoi confratelli (e viveva lui stesso): la bontà. Sempre in latino diceva che “patres, non domini sumus”, “siamo padri, non padroni”. Per essere padri occorre certamente la forza della persuasione, l’autorevolezza che mette i punti fermi, la costanza e la tenacia, il coraggio dell’impopolarità e anche la capacità di dire con fermezza i “no!”. Ma senza la pazienza, la pietà, il perdono, in una parola, la bontà, tutto ciò ci rende padroni di anime, non pastori. Questo è il prete che ci piacerebbe essere. E don Gianfranco, lo sappiamo tutti, non è lontano davvero da un modo di essere prete così. Don Angelo e don Pierpaolo 3 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 4 la nostra comunità Rinati al fonte battesimale LIVALLI Sara AUDINO Benedetta Giuseppina Anna DONI Eleonora MARIANI Diego PJETRUSHI Matilda Riposano in Cristo ALLIEVI Maria di anni 90 AGNETA Francesco di anni 75 TESTA Verilio di anni 79 CACCAVO Raffaele di anni 71 PASTORI Maria di anni 87 MONTANARELLA Caterina di anni 84 RICCIARDI Saveria di anni 83 GANDOLFI Andreina di anni 77 RECALCATI Luigi di anni 96 CAREGARO Elsa di anni 86 FIANO Nicola di anni 79 GHITTI Francesco di anni 76 Sposati nel Signore ---- Legati del mese di Febbraio 3 4 10 11 12 14 18 21 23 24 25 28 ore 9 ore 7 ore 17,30 ore 7 ore 9 ore 7 ore 17,30 ore 9 ore 9 ore 7 ore 7 ore 9 ore 17,30 ore 7 ore 9 CINISELLI Pietro e TAGLIABUE Angela TAGLIABUE Natale e RISI Maria DONZELLI Angelo e LECCHI Letizia DONZELLI Pierina e LIBANORE Bruno Famiglia BIANCHI Giuseppe ANNONI Adolfo e GIUSSANI Maria RIBOLDI Lucia e Carlo BIANCHI Edoardo e FUMAGALLI Ines LECCHI Suor Onorina e Giuditta DI STEFANO Rosa e Antonio Mons. RE DIONIGI Giuseppe, Felice e Adele LESMA Giuseppe, Guido e PACCHETTI Giuseppina LAMANNA Ettore e Rosina RECALCATI Angelo,ORIANI Enrichetta e figli LESMA Colomba e Carlo e ANNONI Anna Per verificare il calendario 2012 dei legati in suffragio dei defunti il Parroco chiede ai parenti - qualora non l’avessero già fatto gli scorsi anni di passare in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19). 4 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 5 notiziario Il bacio a Gesù Bambino Le feste natalizie si concludono con l’Epifania che, come è noto, “tutte le feste le porta via”. Bellissimo e mai così partecipato è stato il momento di preghiera del bacio a Gesù Bambino il 6 gennaio. Molti bimbi, molte famiglie giovani e molte nonne e nonni. Non un gesto sentimentale; è molto di più. Affidare a Gesù le nostre nuove generazioni è un segno di grande impegno e lungimiranza. Impegno, perché la cura dell’educazione delle nuove generazioni è molto esigente per gli adulti: ma solo così si garantisce la costruzione di una storia buona. E segno di lungimiranza: Gesù sa indicare quella “vita buona del Vangelo” che è via alla vera gioia. Vera gioia: paroloni impegnativi, ma autentici. Chi lo prova lo sa bene. D’altronde, non “provarono una grande gioia” anche i magi al vedere la stella che indicava Gesù? Un gennaio duro Mai così tanti defunti in pochi giorni. Ripresa dell’anno e programmazioni. Impegni parrocchiali, cittadini, decanali e diocesani per i nostri preti. Manca don Gianfranco. In ospedale anche don Bruno, della Parrocchia di San Carlo. Manca il segretario parrocchiale generale per una operazione chirurgica. Manca il vicesacrestano per nuovi impegni lavorativi. Manca l’economo parrocchiale per sopraggiunti impegni familiari. Arrivano i ladri in casa parrocchiale. Mamma mia! Per fortuna la nostra comunità cristiana è ricca di molti carismi e di molta pazienza. Così anche un gennaio duro si è trasformato in una palestra di virtù, per preti e laici. Scarp de tenis Il mensile di strada scritto, gestito e venduto (dentro un progetto Caritas) da chi ha perso lavoro e casa e finirebbe male, molto male, ormai lo conosciamo. La redazione ci informa che il giorno dell’Epifania sono state vendute 290 copie alle porte della nostra chiesa e ringrazia per l’accoglienza e soprattutto “per la grande possibilità che viene offerta ai nostri venditori di poter continuare a svolgere dignitosamente questo lavoro”. La Chiesa italiana annuncia il CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE ad Ancona (3-11 settembre 2011) e si prepara a viverlo nella preghiera. VENERDÌ 11 febbraio GIORNATA MONDIALE DEL MALATO Rosario, ore 15.15 - Eucaristia, ore 15.30 con celebrazione del sacramento dell’UNZIONE DEI MALATI 5 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 6 notiziario Gruppo parrocchiale Terza Età Programma attività mese di Febbraio Giovedì 3: Giovedì 10: Giovedì 17: Giovedì 24: Ore Ore Ore Ore 15 15 15 15 Raccontiamoci: La tradizione di… Pomeriggio enigmistico Pomeriggio in…Canto Incontro con il Medico Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipare ai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari. La saggezza dei nostri anziani Primavera di febbraio reca sempre qualche guaio 6 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 7 commissione affari economici Situazione economica a cura della Commissione per gli affari economici 1) Campo sportivo oratorio Pagamenti effettuati Gennaio 2011 OLFA - 3° acconto a lavori eseguiti € Totale impegnato Totale pagamenti effettuati al 31/01/2011 Totale debito residuo € 500.000,00 € 207.020,00 € 292.980,00 Offerte per campo sportivo oratorio (Gennaio 2011) Per i bisogni della Parrocchia Ricordando il nonno NN Dai mattoncini domenica 16/01/11 NN Contributo della Polisportiva 1) In memoria di un caro defunto € € € € € € € Totale offerte di gennaio 2011 Totale offerte al 31/12/2010 Totale offerte al 31/01/2011 € 10.870,00 € 16.770,00 € 27.660,00 11,990,00 2.000,00 50,00 30,00 3.160,00 150,00 5.000,00 500,00 2) Mutuo Credito Sportivo - Roma (fino al 2013) Rata di gennaio 2011 € 16.022,74 Debito residuo in linea capitale € 67.343,63 Il nuovo campo sportivo dell’oratorio e i lavori complementari di Roberto Cassamagnaghi (a nome della Commissione affari economici) I lavori per il nuovo campo di calcio e tutte le opere a esso collegate sono pressoché terminati. Mancano solo i collaudi definitivi delle luci e del terreno di gioco da parte della Lega Nazionale Dilettanti per l’omologazione ufficiale. Dopo la posa dell’erba sintetica, completata dalla regolamentare segnaletica bianca del rettangolo di gioco incorporata nella stessa, è stato posto l’intaso previsto, composto da strati di sabbia e di materiale organico. Completati, infine, i muretti in cemento armato, con la recinzione zincata, sui tre lati della proprietà oratoriale, e cioè lungo le vie Volta, Toselli e Galliano. Per la via Galliano abbiamo arretrato la nuova recinzione di circa 3,50 metri rispetto all’attuale confine, perché abbiamo ceduto in affitto al Comune, per la durata di 40 anni, una striscia che servirà per il parcheggio delle autovetture, permettendo di mantenere una maggior larghezza della strada quale ulteriore sicurezza per tutti. L’operazione ci consentirà di introitare quanto prima (con paga7 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 8 commissione affari economici mento anticipato per tutti i 40 anni) l’intero importo di circa 33.600 euro, che contribuirà a pagare i lavori eseguiti. Abbiamo inoltre rifatto la recinzione del campo di calcetto (area di circa 800 mq), per una migliore fruibilità dello stesso e con maggior sicurezza per tutti. Sono stati infine eseguiti lavori complementari: una tettoia per la raccolta rifiuti; la sistemazione della pavimentazione in calcestruzzo; un nuovo tratto di muro in cemento armato e rete a completamento dell’area est del campo di calcio; la copertura del muretto basso del campo di calcetto, in modo da creare circa 40 metri di panchina; sistemazione dell’asfaltatura, ecc. Questi interventi permetteranno di utilizzare al meglio tutte le aree esterne del nostro oratorio, riqualificando tutti gli spazi e limitando nel futuro gli interventi di manutenzione: non ci saranno più aree fangose e rami secchi e foglie, non ci saranno più reti rotte e/o rattoppate, non ci saranno più soprattutto zone buie e strani nascondigli, ma solo una grande visibilità per tutto e per tutti, e quindi una maggior sicurezza per i nostri ragazzi. Non abbiamo “sforato” con le spese e ci ripromettiamo di pubblicare nel prossimo numero della “Squilla” il costo definitivo e totale delle opere, comprensivo di tutti gli interventi. Personalmente, ringrazio per la collaborazione e i suggerimenti ricevuti, dando appuntamento a tutti il prossimo 20 marzo per l’inaugurazione ufficiale. Il campo sportivo ormai ultimato. Ancora da completare resta l’ala sud, con l’abbattimento della vecchia recinzione lungo via Galliano. 8 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 9 50° di sacerdozio di don gianfranco 9 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 10 50° di sacerdozio di don gianfranco Don Gianfranco da ragazzo Fascino umano e spirituale capace di indirizzare al bene di don Romeo Maggioni i don Gianfranco Radice (allora era solo: Giustin) ho davanti agli occhi, e più ancora nel cuore, una foto del Gruppo Chierichetti che officiavano o scorrazzavano sull’altare della chiesa parrocchiale di Cornaredo negli anni ’40, nel dopoguerra, tra il ’46 e il ’50. Lui era il capo Chierichetti: aveva radunato un bel gruppo di ragazzi vivaci, ne organizzava il servizio in chiesa e ci tirava dietro con forme di incontri, giochi, amicizia. Forse anche radunandoci a casa sua: ho in mente dov’era, una casetta lontano, all’esterno del paese, verso il ponte di Pregnana, a fianco di una cava! Probabilmente viveva già la passione e il mestiere del prete d’oratorio. Non mancò presto di entrare in Seminario. Di quella antica compagnia seguirono il suo esempio quattro suoi amici, entrati anch’essi in Seminario. Segno di un fascino umano e spirituale capace di indirizzare al bene. Di don Gianfranco ho poi altre immagini: all’oratorio di Vergiate, tra una grande banda di bambini in festa; e poi come parroco di un paesino da lago, a Ranco, fuori Angera. Era la festa di Sant’Agnese: mi aveva invitato, io giovane prete alle prime armi tra i ragazzi di Legnano, a parlare al gruppetto del suo oratorio femminile sulla castità (...era ancora una virtù da additare, allora!). Mi erano sembrate ragazze attente e spigliate. Un’altra volta ero andato per una Messa solenne, forse alla festa patronale, cui era seguito un pranzetto in un ristorante di lusso sul lago. Segno che era amico di ogni famiglia, in un ambiente non facile com’era quello della gente di lago! D Di lui ho poi memoria, in anni successivi, di qualche tribolazione in famiglia (per la morte del “prestigioso” fratello Giusto) e di qualche malattia che lo aveva spaventato e un poco raffrenato nel lavoro pastorale, ma non nel suo essere fervoroso e zelante nel ministero delle confessioni. Di ciò ho sentito continuamente parlare in questi ultimi anni che è a Bresso, stimato e ricercato direttore di anime, nel servizio umile, sempre presente in chiesa. Il prete non si misura dal fare. Cinquant’anni di sacerdozio significano dignità sacramentale, per le cui mani Dio è passato in tanti cuori. Si ricorre sempre più a quella fontana di speranza e di verità che è il prete disponibile al colloquio e che vive l’intercessione davanti a Dio per i bisogni di tutti. Caro don Gianfranco, ti auguro di continuare nella serenità questo tuo ministero per molto tempo ancora, e di ritrovarci sempre, come hai fatto in questi anni passati, a celebrare la festa del nostro paese a Cornaredo, col tuo sorriso lieto e silenzioso, immagine vivente di Gesù, “mite e umile di cuore” (Mt 11,29). Già “Grande” anche quando era piccolo 10 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 11 50° di sacerdozio di don gianfranco Un suo compagno di Seminario racconta don Gianfranco Sull’altare, insieme da 50 anni di don Renzo Riva, cappellano all’ospedale di Niguarda futuro Paolo VI. Esattamente 50 anni orsono. Le parole dell’Arcivescovo pronunciate nel discorso dell’ordinazione sono tuttora vive nelle nostre menti, perché sono stati pensieri illuminati e stimolanti. “Credo che sia sommamente importante – così diceva il Card. Montini – aver ben presente, proprio in questo momento, la causa finale prossima del sacerdozio: le anime. Il sacerdozio, sappiate, non è dignità e potere in vantaggio di chi lo riceve: è ufficio di mediazione fra Dio e gli uomini. E perciò, mentre da un lato si finalizza alla gloria di Dio, dall’altro si rivolge, come a suo prossimo termine, alle anime. Cari sacerdoti novelli, bisogna che il vostro cuore si porti, perdutamente, al gruppo di anime che sarà affidato alle vostre cure: siate pastori”. Il ministero pastorale, don Gianfranco lo sta esercitando da anni nella Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso a Bresso, dove, per la sua presenza assidua accanto agli ammalati e il suo servizio alle persone anziane, si è ben meritato la stima e l’affetto dei suoi parrocchiani. Me ne sono accorto mentre era ricoverato nel reparto di medicina a Niguarda: quante visite! Quanta cordialità! Quanta riconoscenza! Giusto, allora, in occasione del suo 50° di ordinazione sacerdotale, che la sua Comunità parrocchiale gli faccia una bella festa e con lui elevi a Dio un caloroso grazie per il dono del sacerdozio e per il bene che ha profuso verso le anime che gli sono state affidate. iscreto. Un volto serio, ma facile a illuminarsi con un sorriso. Come il volto, così tutta la sua persona; compassata, ma che si anima in una gioiosa fregata di mani mentre interloquisce con un’altra persona. Riflessivo: questa è una sua bella qualità. Misurato nelle parole, ma, nella mente, assai creativo. Una fede, la sua, da additare come esempio. Così ho rivisto don Gianfranco Radice, quando è stato degente in ospedale a Niguarda, ogni qual volta passavo a fargli visita nella mia veste di cappellano. Ma non mi era noto solo da allora. Già in Seminario ci eravamo conosciuti e insieme avevamo camminato sulla strada verso la meta del sacerdozio: 25 febbraio 1961, ore 9, nel Duomo di Milano, consacrati dall’allora Arcivescovo mons. Giovanni Battista Montini, D 11 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 12 50° di sacerdozio di don gianfranco 1963-1988: don Gianfranco è parroco a Ranco, sul lago Maggiore Al primo posto gli anziani e gli ammalati A Ranco don Gianfranco ha riversato tutte le sue energie, dapprima con l’entusiasmo della giovane età, poi con quella pacatezza e tenacia derivanti da una fede profonda. dal Consiglio pastorale di Ranco a Comunità parrocchiale di Ranco è lieta di unirsi ai festeggiamenti organizzati dalla Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso di Bresso per don Gianfranco Radice, in occasione del 50° anniversario del suo sacerdozio. Prete da soli due anni, Don Gianfranco iniziò l’esperienza pastorale di parroco a Ranco, piccolo paese sul lago Maggiore, in provincia di Varese. Era un giovane sacerdote pieno di entusiasmo e vigore (spesso veniva scambiato per il coadiutore…), sostenuto allora dalla presenza affettuosa e riservata dei suoi cari genitori. Ricordare le molteplici iniziative svolte da don Gianfranco nella Parrocchia di Ranco è impossibile: in 25 anni, ha dispiegato straordinarie energie in ogni settore, da quello amministrativo a quello pastorale vero e proprio. È stato saggio e prudente amministratore dei beni parrocchiali (“Se dovessi andar via domani, non voglio lasciare debiti”, soleva ripetere nel Consiglio degli Affari economici), senza per questo restare inattivo. Non si contano i lavori effettuati nella chiesa parrocchiale e in quella della frazione di Uponne. Prima di tutto, infatti, l’attenzione è stata sempre rivolta alla chiesa, l’edificio da conservare in modo decoroso, come conviene alla “casa più bella del paese”. Subito dopo l’oratorio e, per ultima, la casa parrocchiale, trasformata in un ambiente più accogliente solo L poco prima della sua partenza. Parlare ora dell’attività pastorale di don Gianfranco non è cosa semplice: le parole non sono sufficienti né adeguate a ricostruire anni e anni in cui egli ha riversato tutte le sue energie, dapprima con l’entusiasmo della giovane età, poi con quella pacatezza e tenacia derivanti da una fede profonda. Al primo posto ci sono sempre stati gli anziani, gli ammalati (soprattutto se soli) e le persone che stavano vivendo momenti di sofferenza per la scomparsa di una persona cara. Don Gianfranco sapeva ascoltare, caricarsi del dolore e delle preoccupazioni degli altri, consolare con parole di fede e di conforto umano. Chissà se ancora conserva, accanto a quella dei suoi familiari, le foto di Luca e di Manuelo, due ragazzi che la morte aveva prematuramente rapito, e quella dell’anziano Togn a cui fu vicino in modo particolare nella malattia e nella solitudine. È entrato con rispetto e discrezione nella casa di tutti, accolto come uno di famiglia. “Quest’anno ho perso tre persone: mio marito, mia madre e adesso don Gianfranco”: così commentava una parrocchiana all’indomani della notizia della sua partenza da Ranco. Solo un cenno, ora, alle mille attività rivolte ai bambini, ai ragazzi, ai giovani. Dei bambini conosceva bene le famiglie, era molto attento ai loro 12 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 13 50° di sacerdozio di don gianfranco problemi, accompagnandoli sempre nella loro crescita. Ancor oggi, divenuti padri di famiglia, non hanno certo dimenticato le partite di pallone nel campetto in terra battuta, dove la veste nera diventava bianca di polvere, i pomeriggi d’estate nel bosco e al lago e il pulmino strapieno verso il Santuario della Madonna di Angera per chiudere degnamente la giornata. Con uguale entusiasmo, don Gianfranco ha avviato e sostenuto iniziative che potessero coinvolgere soprattutto adolescenti e giovani: dalla Schola cantorum con fratel Luigi, al Laboratorio missionario di suor Giustina (tuttora esistenti), alle gite in montagna e nelle città d’arte, ai tornei di calcio, alle rappresentazioni teatrali, accettando e valorizzando la collaborazione di persone capaci e disponibili. Insomma: 25 anni di que- sta intensa attività hanno lasciato segni indelebili nella comunità ranchese. Poi, sempre alla ricerca di come dare il meglio di sé, come persona e come sacerdote, don Gianfranco ha voluto iniziare una nuova esperienza nella Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso di Bresso. E oggi, proprio a Bresso, festeggia i 50 anni di un sacerdozio vissuto con convinzione e profonda dedizione, a servizio della Chiesa e dei fratelli. In questa importante ricorrenza, la Comunità parrocchiale di Ranco è particolarmente vicina con la preghiera a don Gianfranco e, riconoscente, rivolge a lui l’augurio più caro perché possa proseguire, con ritrovato vigore, usando le sue parole, il cammino che il Signore addita a tutti: quello verso la vetta della santità. don Gianfranco a Ranco 13 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 14 50° di sacerdozio di don gianfranco A Bresso, il suo servizio primo è con i malati e in confessionale Una particolare sensibilità che ci contagia Il ministero di don Gianfranco presso gli ammalati è sorgente di vita spirituale anche per i ministri laici della Comunione. a cura dei ministri straordinari della Comunione “P rese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure” folla” (Lc 9,16) La sorpresa dei discepoli, in noi, si traduce in stupore ogni volta che portiamo Gesù Eucaristia agli ammalati. Lei, don Gianfranco, ci accompagna in questo cammino e ci sostiene con i suoi consigli e la sua costante preghiera. Quindi non possiamo che dire: “Signore, ti ringraziamo per il grande dono che ci hai fatto di poterti portare ai nostri fratelli ammalati che soffrono uniti a te nel silenzio delle proprie case; quando ci accolgono con il loro sorriso pieno d’amore e di riconoscenza per il servizio che facciamo, è per noi il segno del tuo amore che ci unisce e ci avvolge, riempiendoci della tua presenza”. (Lc 9,11) Grazie, don Gianfranco, per il ministero da lei svolto nella nostra comunità, e in particolare per la sua sensibilità e attenzione di pastore nei confronti degli ammalati e degli anziani, che lei visita periodicamente nelle loro case. Il suo ministero sacerdotale è testimonianza dell’amore di Gesù che annuncia, accoglie, perdona, conforta, e che attraverso la sua carità rafforza fede e speranza. “Alzò gli occhi al cielo, recitò sui pani la benedizione, li spezzò, e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla 14 squilla febbraio inserto 17x24 1-02-2011 9:13 Pagina 1 don gianfranco radice 50° di sacerdozio 50 anni da sacerdote squilla febbraio inserto 17x24 1-02-2011 9:13 Pagina 2 don gianfranco radice 50° di sacerdozio don Gianfranco... remare! con l’indimenticabile sorella suor Carla la partenza di don Giuseppe Hounder squilla febbraio inserto 17x24 1-02-2011 9:14 Pagina 3 don gianfranco radice 50° di sacerdozio celebrazione eucaristica con il card. Martini educati a guardare “oltre” un saluto tra “colleghi” squilla febbraio inserto 17x24 1-02-2011 9:14 Pagina 4 don gianfranco radice 50° di sacerdozio “e allora caro don Isacco, và dove l’obbedoienza ti chiama” coadiutori del passato sempre presenti di nuovo tra noi: risanato e risanante squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 15 50° di sacerdozio di don gianfranco Una dimostrazione di grande affetto dai suoi ammalati dopo l’operazione Don Gianfranco, il Signore si serve di lei per venire da noi! di Mina Belloli entornato, don Gianfranco, bentornato! Non è una formalità questa frase, sono parole sincere d’amicizia e di affetto rivolte a chi ha fatto tanto per noi anziani e ammalati della nostra Parrocchia. Abbiamo atteso con trepidazione questo giorno pregando per lei e ricordando come lei, a volte stanco e affaticato, è venuto nelle nostre case a portare la pace alle anime e il conforto nei momenti di dolore che hanno attraversato le nostre vite. Con lei è entrato il Signore nelle nostre case. La sua mano benedicente alzata per l’assoluzione delle nostre colpe sempre ci ha commosso e riempito di pace. B Nell’Eucaristia abbiamo sentito come il Signore, nella sua bontà infinita, si serve della sua persona per venire a noi impossibilitati ad andare da Lui, nella sua chiesa, fino al punto di celebrare nelle nostre case la Santa Messa. Noi la ringraziamo, don Gianfranco, per tutti questi doni che ci ha fatto e che, se Dio lo permetterà, continuerà a farci, mentre le auguriamo una completa e pronta guarigione, per la quale anche noi pregheremo. Ci ricordi anche lei al Signore, che certamente gradisce la sua dedizione verso chi soffre nel corpo e nell’anima, con umiltà e spirito di sacrificio. Ci benedica, don Gianfranco! Momento festoso a Ranco nei primi anni ’60 15 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 16 colori dell’oratorio 16 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 17 colori dell’oratorio I nostri ragazzi ad Assisi Sessanta adolescenti commossi ed entusiasti di Luca Corciulo e Stefano Lecchi on Pierpaolo quest’anno ci ha dato l’inaspettata opportunità di visitare una bellissima città: Assisi. Il 27 dicembre, dopo esserci svegliati molto presto, siamo partiti per un lungo viaggio che ci ha portati nella città di Francesco e Chiara. Il primo giorno, ospiti presso una comunità di suore, ci siamo sistemati nelle camere, poiché era ormai tarda sera. Ma nei giorni successivi, fin dall’alba, abbiamo visitato la città e i diversi luoghi riguardanti la vita di San Francesco e Santa Chiara. Abbiamo incontrato diverse testimonianze molto interessanti e commoventi; in particolare, ci hanno colpito le parole di una donna della Caritas che raccontava il modo in cui aiutava le persone in seria difficoltà, offrendo tanto amore e carità. Fra le altre testimonianze, abbiamo ascoltato due suore e un frate che ci hanno parlato D del loro fantastico cammino di fede: sono stati anche loro molto commoventi, raccontandoci che prima di dedicarsi al Signore avevano vissuto diverse esperienze difficili, compiendo molti sacrifici: una di loro portò avanti il suo cammino nonostante una grave malattia, ora superata. Ascoltando e visitando quei bellissimi luoghi, abbiamo vissuto una bella esperienza che ci ha lasciato tanta dolcezza nel cuore. Questo, però, non sarebbe stato possibile senza l’aiuto del nostro don Pierpaolo, che ha fatto tutto il possibile per metterci a nostro agio. Con la passione che lo contraddistingue, è riuscito a farci gustare l’incanto di questa città, la bellezza dello stare insieme, facendoci superare e combattere le fatiche e il gelo di Assisi, e riuscendo a far apprezzare a tutti i sessanta ragazzi la visita di almeno una chiesa al giorno! 17 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 18 gruppi, associazioni, movimenti Giornate della famiglia, della vita, del malato, della solidarietà Una piccola impronta di Dio nella storia di tutti Scrive a tutte le parrocchie il direttore di uno strumento strategico della pastorale nel nostro territorio di Alfio Regis, direttore del “Centro della famiglia del decanato di Bresso” questo il tema proposto per la Giornata per la Vita rispetto alla quale il Consiglio Permanente della CEI ha indirizzato il messaggio “Educare alla pienezza della Vita” che ben si colloca nell’ambito del tema “Educare alla Vita Buona del Vangelo” che sarà guida negli Orientamenti Pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020. Anche quest’anno la Giornata della Vita, su espresso desiderio del nostro Arcivescovo, viene collocata nell’ambito delle “Quattro Giornate” relativa ad aspetti inerenti il vissuto quotidiano, famiglia, vita, salute e solidarietà con una tematica unificante: l’attenzione ai piccoli in quanto primi destinatari dell’annuncio e della sollecitudine di Gesù e della Chiesa. Noi tutti, Operatori e Volontari, del consultorio Centro della Famiglia del Decanato di Bresso, per il tramite dei suoi Soci, i Parroci tutti del Decanato, esprimiamo alle Comunità di riferimento piena adesione alla sfida dell’Educare, in particolare alla Vita, adesione che vuole anche essere fermo proposito di impegno e testimonianza a servizio delle tante persone e famiglie sempre più in difficoltà. Siamo consapevoli di dover meglio comunicare ed agire sul territorio di competenza, fra l’altro sempre più chiamati a collaborare e cooperare in una rete non solo estesa ai Consultori Cattolici ma anche a quelli Pubblici, agli Ospedali ed agli Enti Territoriali, salvaguardando identità e missione. Fin da subito siamo impegnati a garanti- É re continuità di comunicazione pur meglio utilizzando i moderni sistemi informatici, ma soprattutto costruendo una rete di persone referenti per ogni Parrocchia nella certezza che le “comunità” virtuali sono solo strumento facilitatore nell’ambito di comunità reali radicate su legami solidi e stabili fra le persone fondati sulla condivisione, corresponsabilità e comunione. Consentitemi, infine, a titolo personale ed in questo mio primo anno di sevizio presso il Centro della Famiglia, di indirizzare a tutti Voi un messaggio fortemente orientato a generare Speranza e Vita Buona, consapevoli del tempo attuale quanto mai denso di criticità e di complessità a volte davvero insostenibili come già avvenuto nel corso della storia, ma altrettanto convinti che “Gesù è davvero Risorto” e che “E’ con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Con fraterna amicizia . 18 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 19 arte e fede Continua il nostro viaggio fra le immagini del Santo Vescovo Borromeo Il «Digiuno di San Carlo»: un ritratto “dal vero” Lo splendido dipinto, opera di Daniele Crespi, è conservato nella chiesa di Santa Maria della Passione a Milano di Luca Frigerio a figura di San Carlo emerge dall’oscurità con la forza di una fiamma vivida, luce che guida su un incerto cammino. Un’ombra di barba incornicia il volto scarno, la fronte corrucciata nell’intensità della lettura e della meditazione. Vive di niente, il Borromeo. È un principe della Chiesa, l’abito ne dà evidenza, ma il suo pasto consiste qui in un tozzo di pane e in un sorso d’acqua. Evangelica testimonianza, vissuta ogni giorno, nella solitudine della propria stanza: perché la coerenza inizia prima di tutto con sé stessi. E il suo nutrimento, quotidiano e inesauribile, è nel Crocifisso che sta lì, di fronte a lui. Questo conservato nella basilica di Santa Maria della Passione a Milano, unanimemente attribuito alla mano di Daniele Crespi, è forse il ritratto più intenso e più vero del Santo Vescovo Carlo. Il volto è pallido, segnato dalle privazioni, scavato dalle preoccupazioni per il suo gregge, bagnato dalle lacrime che, ancora e sempre nuove, il rimeditare la Passione di Cristo suscita in lui. Ma lo sguardo è vivo, e va dritto. E la sofferenza, quella sofferenza che sembra il grido di tutta l’umanità, si stempera infine in un timido sorriso, interiore felicità dell’estasi, segno dell’amore di un padre… Daniele Crespi dipinse il quadro attorno al 1625, poco più che ventenne. E sembra incredibile, pensando alla maturità e alla profondità L che ispira quest’opera. Della nuova Accademia Ambrosiana voluta dal cardinale Federico Borromeo, del resto, il Crespi era uno degli allievi più dotati, anche se forse non dei più assidui. Intendiamoci: sui precetti borromaici del buon dipingere – riassumibili nel motto “quotidianità e decoro” – il nostro pittore non aveva nulla da eccepire, e facilmente li aveva fatti suoi, seppur con le varianti e le innovazioni del genio. Il fatto era, semmai, che di “apprendere” Daniele sembrava proprio non averne bisogno. Era nato “imparato”, lui. Sarà stato il clima familiare in cui era cresciuto. Sarà stata quella lontana parentela con l’altro Crespi, Giovan Battista detto il Cerano, che, questo sì, interessava a Daniele osservarlo nelle sue lezioni ambrosiane. Sarà stato quel prodigioso talento che gli agitava il pennello, lasciando a bocca aperta colleghi e committenti. Sarà stato tutto questo e altro ancora, ma il giovane Crespi sembrava bruciare le tappe. Come se intuisse, come se sapesse, che la sua vita sarebbe stata un lampo, e non c’era tempo da perdere tra aule e disquisizioni. Vivrà trent’anni appena, infatti, falciato anch’egli dalla peste, quella del 1630 di manzoniana memoria. Sono soprattutto i particolari, in questa tela della Madonna della Passione, a colpirci. Come sempre, d’altra parte, nella pittura di Daniele Crespi. Quel pane, ad esempio, che 19 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 20 arte e fede sulla tavola nuda del Vescovo ricorda l’altro della mensa di Emmaus, di caravaggesca memoria. Il cappello cardinalizio, posato su un altro banco, ai piedi del Cristo in Croce, simbolo dell’affidamento totale e assoluto del ministero sacerdotale e pastorale di Carlo. L’acqua limpida e cristallina, che dice già di un’intima purezza dell’anima. O quei due uomini sullo sfondo, che scrutano dalla porta senza osare entrare, per paura di disturbare, per timore di distogliere il Santo dalla sua devota meditazione. E intanto osservano, apprendono, capiscono... Crespi portò una ventata rivoluzio- naria nella pittura lombarda del primo Seicento. E questo dipinto ne è forse una delle più alte testimonianze. Nulla di superficialmente devozionale vi è in quest’opera, che dice invece dell’essere autentico di un uomo di Dio, della sua forza, della sua fede. Di un uomo che agiva come predicava, e come pensava. Carlo Borromeo morì di consunzione, a soli 46 anni, dopo aver dato tutto alla sua gente e alla sua Chiesa. Davvero qualcosa di straordinario era accaduto, se si pensa che il suo predecessore era morto di indigestione senza aver mai messo piede nella diocesi che gli era stata assegnata... 20 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 21 recensioni Matrimonio e amore Un film originale ed espressivo Sonata a Kreutzer Le quattro volte di Alessandro Palladini dal Circolo Cinematografico Bresso n Tolstoj inconsueto quello che si presenta alla lettura di questo “romanzo didattico”. La trama del racconto è da commedia: parla dell’amore in crisi di una coppia dell’aristocrazia russa di fine ottocento, dell’invaghirsi di lei per un violinista (da qui il titolo del romanzo) e dell’uxoricidio a seguito della scoperta del tradimento da parte del marito. In realtà la trama del romanzo è strettamente funzionale a Tolstoj a dispiegare una riflessione sul matrimonio, così come esplicitato nelle argomentazioni conclusive in appendice al racconto. Ne emerge una visione datata, in cui il legame nuziale è esclusivamente finalizzato alla procreazione, senza la minima menzione all’amore di coppia. E’ evidente come una tesi di questo tipo finisca col portare Tolstoj su una posizione pessimistica, in cui il matrimonio diventa la tomba dei sentimenti e luogo di soli doveri. Che il tema lo interessasse, forse anche per i riflessi autobiografici (ebbe numerosi figli senza provare vero amore per la consorte), lo testimoniano le diverse riscritture del testo: per ironia della sorte il romanzo fu pubblicato postumo proprio dalla moglie. n un paesino calabrese vive i suoi ultimi giorni un vecchio pastore. Nello spiazzo di terra nera, una capra dà alla luce un capretto bianco che il giorno della sua prima uscita si perde finché si abbandona ai piedi di un grande abete. Di lì a poco, l’ albero viene tagliato. Prima è utilizzato come albero della cuccagna, poi è trasformato in carbone. Il fumo della cenere ricopre il paesaggio. L'essere umano, l'animale, il vegetale, il minerale: "In noi ci sono quattro vite successive, incastrate l'una dentro l'altra" é la frase attribuita a Pitagora e indicata dal regista Michelangelo Frammartino come il titolo: "Abbiamo quattro vite e dobbiamo conoscerci quattro volte. In Calabria ho imparato a ridimensionare il ruolo dell'uomo: si può liberare il cinema dalla tirannia dell'umano, che é un privilegio ma anche una condanna alla solitudine?". Niente attori, solo facce riprese da lontano; niente dialogo, solo parole troncate; niente musica, solo rumori d'ambiente. Un viaggio in quelle zone che spesso non vediamo più, e non solo quelle geografiche ma anche dell'anima. Un film originale ed espressivo, e che é pastoralmente consigliabile e nell'insieme poetico. Lev Tolstoj Sonata a Kreutzer Ed. Paoline 2010 Giovedì 24 febbraio, ore 21 al Cinema San Giuseppe U I Circolo Cinematografico Bresso Le quattro volte 21 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 22 cineteatro San Giuseppe Cinema Teatro San Giuseppe Via Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94 Programma di febbraio **CINEFORUM LO SPAZIO BIANCO Giovedì **FILM 5 6 10 ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 17 ore 21.00 L’ORSO YOGHI Sabato 19 ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 LE QUATTRO VOLTE Giovedì *FILM Sabato 12 IO SONO L’AMORE Venerdì 18 Domenica 20 **CINEFORUM ore 16.00 IMMATURI Giovedì *FILM ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 ore 21.00 12 Venerdì 11 Domenica 13 **CINEFORUM Sabato 15 SPETTACOLO PER BAMBINI Sabato *FILM ore 15.00 HAPPY FAMILY Giovedì **TEATRO 4 CHE BELLA GIORNATA Venerdì Domenica **CINEFORUM ore 21.00 NOI CREDEVAMO Venerdì *FILM 3 24 ore 21.00 QUALUNQUEMENTE Venerdì 25 Domenica 27 Sabato 26 ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà. 22 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 23 calendario liturgico 23 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 24 i numeri della comunità Orari delle SS. Messe in Bresso SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30 sabato e vigiliari: ore 18.30 festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18 Santuario della Madonna del Pilastrello feriali, sabato e vigiliari: ore 17.30 festivi: ore 10 SAN CARLO - feriali: ore 7.30 - 8.30 - 18.30 sabato e vigiliari: ore 19 festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19 MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30 sabato e vigiliari: ore 17.30 festivi: ore 10 - 17.30 Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato) sabato e vigiliari: ore 18.30 festivi: ore 11 Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celso feriali: ore 8.30-9.30 sabato: ore 16-19 www.santinazaroecelsobresso.it [email protected] Telefoni utili Prevosto - don Angelo Zorloni 02 610 08 82 Orari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17,30 - 19 Don Gianfranco Radice 02 610 17 79 Oratorio - don Pierpaolo Zannini 02 610 17 68 Carabinieri 02 610 89 51 Vigili del Fuoco 115 Croce Rossa 02 610 73 68 Ambulanza 118 Servizio di guardia medica 02 34567 Comune 02 614 551 Vigili Urbani 02 614 554 00 Ospedale Bassini 02 6176.1 Acli 02 66 50 10 72 Associazione Centro sociale anziani 02 610 72 36 AVIS 02 614 00 95 Biblioteca Comunale 02 614 55 349 Casa dell’Anziano 02 66 50 30 70 Centro della Famiglia 02 66 50 34 39 Centro di ascolto Caritas 366 4892343 Cinema-Teatro San Giuseppe 02 66 50 24 94 Parrocchia San Carlo 02 614 26 60 Parrocchia Madonna della Misericordia 02 610 09 96 24 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 25 farmacie di turno Farmacie di turno - FEBBRAIO (Bresso - Cormano - Cusano) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Martedì Mercoledì Giovedì COMUNALE N° 2 - Bresso Via A. Strada, 56 BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27 GIUGLIANO - Cusano Via Sormani, 89 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 DEL CORSO - Cusano Piazza Trento e Trieste, 4 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 PALTRINIERI - Cusano Via Cooperazione, 20 SCOTTI - Bresso Via Manzoni, 14 COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44 BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/d FORNASÈ - Cormano Piazza Bernini COMUNALE - Cusano Via Ticino, 5 MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51 TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21 COMUNALE N° 1 - Bresso Via Roma ang. Via Tasso, 87 MORETTI - Cusano Viale Matteotti, 2 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27 GIUGLIANO - Cusano Via Sormani, 89 COMUNALE N° 3 - Bresso Via Piave, 23 DEL CORSO - Cusano Piazza Trento e Trieste, 4 COMUNALE N° 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXIII, 43 RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 PALTRINIERI - Cusano Via Cooperazione, 20 SCOTTI - Bresso Via Manzoni, 14 COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44 BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/d FORNASÈ - Cormano Piazza Bernini COMUNALE - Cusano Via Ticino, 5 MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51 TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21 COMUNALE N° 1 - Bresso Via Roma ang. Via Tasso, 87 MORETTI - Cusano Viale Matteotti, 2 COMUNALE N° 2 - Bresso Via A. Strada, 56 BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27 GIUGLIANO - Cusano Via Sormani, 89 GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30 DEL GIORNO SUCCESSIVO 25 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 26 visita pastorale 2010 Una storia ottocentesca che coinvolse la famiglia dell’illustre scrittore (foto di copertina) San Vincenzo Diacono e Martire in Brusuglio (chiesa manzoniana) di Francesco Boso a chiesa fu eretta nel 1564 ed assolse al suo compito per oltre due secoli e mezzo, fino ai primi anni dell’ottocento. Già sul finire del XVIII secolo però, i parroci iniziarono a lamentarsi dello stato sempre più fatiscente e pericolante della struttura, che peraltro cominciava a divenire limitata, in termini di spazio, in rapporto al numero dei cittadini di Brusuglio che era in costante crescita. Le condizioni della chiesetta peggiorarono sempre di più, tanto che era minata la sicurezza degli stessi fedeli e molte funzioni venivano fatte nell’oratorio privato dei Manzoni. Il parroco di quel tempo (Don Agostino) scrisse diverse lettere di suppliche alla curia, affinché fosse realizzata una nuova chiesa, ed evidenziando il bisogno urgente ed autentico dei cittadini di Brusuglio, dato che a causa delle cattive condizioni igieniche alcuni fedeli si erano ammalati di tifo petecchiale, e due di loro non sopravvissero. Nel marzo 1830 scomparve Don Agostino, che tanto si era battuto per la causa dei suoi parrocchiani, e fu nominato parroco Don Dionigi, che seguì le orme del suo predecessore e che con decisione riuscì a portare avanti il suo progetto ed a non demordere nonostante le difficoltà. Il 1843 segna l’inizio dei lavori per la nuova chiesa parrocchiale di San Vincenzo. Lavori approvati dall’illustrissima Donna Giulia Manzoni, madre di Alessandro, e affidati alla bravura dell’architetto Moraglia; e sempre dalla L famiglia Manzoni furono sopportate gran parte delle spese necessarie alla sua costruzione. La vecchia chiesa del ‘500 fu abbattuta insieme al caseggiato adiacente. Nonostante qualche battibecco tra Moraglia e il parroco Don Dionigi Rollandi (l’architetto in una lettera scrisse : “ Signor curato guardi che io non faccio miracoli”, e Don Rollandi replicò con un’altra lettera: “ Lo so…Io però non ho la pazienza di Giobbe”). Nel 1845 fu disegnato dallo stesso Moraglia il progetto dell’altare maggiore ed i lavori della chiesa furono ultimati nel 1846. Sulla volta della navata dell’altare principale compariva tra le altre opere un bell’affresco che rappresentava nostro Gesù sopra ad un masso dal quale escono sette zampilli d’acqua per lavarsi chiedendo perdono per i sette peccati capitali in cui l’uomo rimane troppo spesso catturato. Questo prima dell’anno 1980, data in cui purtroppo una banda di teppisti diede fuoco all’interno della chiesa incendiando alcuni parametri e legnami, e perfino il pulpito fu attaccato e rovinato dalle fiamme. A constatare l’entità dei danni venne anche l’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, molto triste e rammaricato per l’accaduto. Tuttavia nel 2002 iniziarono i restauri per riparare i danni di quell’incendio doloso, in cui contribuirono economicamente, e non solo, il comune di Cormano, la fondazione Cariplo tramite delle donazioni e tanti fedeli della chiesa di Brusuglio. 26 squilla febbraio 2011 17x24 1-02-2011 9:04 Pagina 27 Esame della vista Applicazione lenti a contatto Apparecchi acustici Amplifon 20091 Bresso (MI) - Via Vittorio Veneto, 11 Tel. 02.6106069 CAFFÈ RISTORANTE ALBERGO Via Tagliabue, 10 20091 Bresso (Milano) Tel. (+39) 02.66504043 Fax (+39) 02.66504045 [email protected] www.vecchiomulino.com IDEE PER ARREDARE di PIZZI ERNESTO 20091 Bresso (MI) Via V. 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W. B. & F. C. Direttore: Don Angelo Zorloni Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978 Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02.66104118 - e-mail: [email protected] Direttore: ANGELO ZORLONI