squilla febbraio 2011 17x24 - CP Madonna del Pilastrello

Transcript

squilla febbraio 2011 17x24 - CP Madonna del Pilastrello
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:03
Pagina 1
a
l SQUILLA
Mensile della Parrocchia SS. Nazaro e Celso
Bresso
Visita Pastorale 2010
Santuari del Decanato:
San Vincenzo Diacono e Martire
in Brusuglio (chiesa manzoniana)
e da 50
t
e
r
p
o
anfranc
Don Gi
anni
Anno LXXXII - Numero 2 - Febbraio 2011
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
CARTOLERIA • GIOCATTOLI
ARTICOLI RELIGIOSI • GIOCHI PIRICI
CAPPELLETTI
Via Centurelli, 42 - BRESSO - Tel. 02.6100050
www.cappelletti.biz - [email protected]
Pagina 2
FERRAMENTA - UTENSILERIA - ELETTRICITÀ
Sala & Magni
s.r.l.
FORNITURE e ATTREZZATURE INDUSTRIALI
20091 Bresso (Milano)
Via A. Manzoni, 28 - Tel. 02.6100845
Servizi Funebri
Nebuloni s.r.l.
SERRAMENTI IN ALLUMINIOLEGNO E IN PVC - TAPPARELLE
PORTE INTERNE E BLINDATE
CANCELLI DI SICUREZZA
Show - Room
Bresso
Via Corridoni, 32
Te l .
02.66501443
w w w. f l l i t r i n c a . i t
risparmia fino al 55% con la detrazione fiscale
Funerali - Cremazioni
Trasporti Nazionali ed Internazionali
Servizio continuato 24 h su 24
Via Fulton, 12 - Milano
Tel. e Fax 02.6469101 Diurno - Notturno
Viale Affori, 11 - Milano
Onoranze Funebri
BERNA di PEREGO ELVEZIO
Via Vittorio Veneto, 41 - Tel. 02/6101328
Notturno 02/9181223 - 02/9189192
CONCESSIONARIO AUTORIZZATO DI
COCCINELLE
THE BRIDGE
PIERO GUIDI
CALVIN KLEIN
ROCCO BAROCCO
BIBLOS
CROMIA
SAMSONITE
PIQUADRO
MANDARINA DUCK
KIPLING
RAINBOW
TUSCAN’S’
GIANFRANCO CORTI
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 3
la parola del parroco
400 anni della santità di San Carlo
e 50 anni del sacerdozio di don Gianfranco Radice
Il prete che vorremmo essere
er i 400 anni della santità del
Cardinal Carlo Borromeo molti
studi sono stati intrapresi. Un bel
libro del nostro Arcivescovo, “Dalla tua
mano”, racconta la santità che San
Carlo sognava per i suoi preti e che
viveva lui stesso. Noi, che in questo
febbraio 2011 ricordiamo con gratitudine i 50 anni di sacerdozio del nostro
don Gianfranco, siamo invitati a camminare sulla stessa via: a che serve celebrare una memoria così se non per
incoraggiarci tutti a diventare più santi?
San Carlo ricorda ai suoi preti: “Estis
veluti nervi spiritualis vitae populi”.
Nella nobiltà del latino, una cosa molto
bella: “Voi preti siete le nervature della
vita spirituale del popolo”. Come i nervi
danno movimento ed energia a tutto il
corpo, così la vita spirituale del prete è
anima della comunità: insomma, un
prete santo rende santa la sua gente.
Nella storia della Chiesa, e anche nelle
nostre storie personali, abbiamo visto
come questo è vero. In latino, tutto ciò
veniva detto “forma gregis”, modello
del gregge. Come avviene ciò? Il
Cardinal Montini riprendeva questo
concetto parafrasando San Carlo: “Io
mi devo comportare in maniera tale che
quelli che mi conoscono e mi vedono
sentano un richiamo alla fedeltà alla
legge di Dio”. Chiarissimo.
C’è un altro tratto molto bello della santità di San Carlo che diventa stimolo per
noi preti: la popolarità. Questo vocabolo oggi si traduce con “notorietà”. È
ben altro. Dice ancora il futuro Paolo VI:
“La vita di San Carlo è stata una vita
estremamente offerta al popolo. Non è
stato un Santo di cella, di convento, di
studio: è stato un Santo che si è confuso in mezzo alla vita del popolo. Ha cer-
P
cato sempre di essere vicino alle aspirazioni e alle necessità della sua popolazione. Essi sono stati il suo stimolo,
direi la sua legge”. Un prete è sempre
educato dal suo popolo, mentre lo
educa alla vita del Vangelo. Senza questo vitale rapporto con il gregge, un
pastore cos’è?
Infine un ultimo tratto della santità che
San Carlo raccomandava ai suoi confratelli (e viveva lui stesso): la bontà.
Sempre in latino diceva che “patres,
non domini sumus”, “siamo padri, non
padroni”. Per essere padri occorre certamente la forza della persuasione, l’autorevolezza che mette i punti fermi, la
costanza e la tenacia, il coraggio dell’impopolarità e anche la capacità di
dire con fermezza i “no!”. Ma senza la
pazienza, la pietà, il perdono, in una
parola, la bontà, tutto ciò ci rende
padroni di anime, non pastori.
Questo è il prete che ci piacerebbe
essere. E don Gianfranco, lo sappiamo
tutti, non è lontano davvero da un
modo di essere prete così.
Don Angelo e don Pierpaolo
3
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 4
la nostra comunità
Rinati al fonte battesimale
LIVALLI Sara
AUDINO Benedetta Giuseppina Anna
DONI Eleonora
MARIANI Diego
PJETRUSHI Matilda
Riposano in Cristo
ALLIEVI Maria di anni 90
AGNETA Francesco di anni 75
TESTA Verilio di anni 79
CACCAVO Raffaele di anni 71
PASTORI Maria di anni 87
MONTANARELLA Caterina di anni 84
RICCIARDI Saveria di anni 83
GANDOLFI Andreina di anni 77
RECALCATI Luigi di anni 96
CAREGARO Elsa di anni 86
FIANO Nicola di anni 79
GHITTI Francesco di anni 76
Sposati nel Signore
----
Legati del mese di Febbraio
3
4
10
11
12
14
18
21
23
24
25
28
ore
9
ore
7
ore 17,30
ore
7
ore
9
ore
7
ore 17,30
ore
9
ore
9
ore
7
ore
7
ore
9
ore 17,30
ore
7
ore
9
CINISELLI Pietro e TAGLIABUE Angela
TAGLIABUE Natale e RISI Maria
DONZELLI Angelo e LECCHI Letizia
DONZELLI Pierina e LIBANORE Bruno
Famiglia BIANCHI Giuseppe
ANNONI Adolfo e GIUSSANI Maria
RIBOLDI Lucia e Carlo
BIANCHI Edoardo e FUMAGALLI Ines
LECCHI Suor Onorina e Giuditta
DI STEFANO Rosa e Antonio
Mons. RE DIONIGI Giuseppe, Felice e Adele
LESMA Giuseppe, Guido e PACCHETTI Giuseppina
LAMANNA Ettore e Rosina
RECALCATI Angelo,ORIANI Enrichetta e figli
LESMA Colomba e Carlo e ANNONI Anna
Per verificare il calendario 2012 dei legati in suffragio dei defunti
il Parroco chiede ai parenti
- qualora non l’avessero già fatto gli scorsi anni di passare in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19).
4
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 5
notiziario
Il bacio a Gesù Bambino
Le feste natalizie si concludono con l’Epifania che, come è noto, “tutte le feste le
porta via”. Bellissimo e mai così partecipato è stato il momento di preghiera del
bacio a Gesù Bambino il 6 gennaio. Molti bimbi, molte famiglie giovani e molte
nonne e nonni. Non un gesto sentimentale; è molto di più. Affidare a Gesù le
nostre nuove generazioni è un segno di grande impegno e lungimiranza.
Impegno, perché la cura dell’educazione delle nuove generazioni è molto esigente per gli adulti: ma solo così si garantisce la costruzione di una storia buona. E
segno di lungimiranza: Gesù sa indicare quella “vita buona del Vangelo” che è
via alla vera gioia. Vera gioia: paroloni impegnativi, ma autentici. Chi lo prova lo
sa bene. D’altronde, non “provarono una grande gioia” anche i magi al vedere la
stella che indicava Gesù?
Un gennaio duro
Mai così tanti defunti in pochi giorni. Ripresa dell’anno e programmazioni.
Impegni parrocchiali, cittadini, decanali e diocesani per i nostri preti. Manca don
Gianfranco. In ospedale anche don Bruno, della Parrocchia di San Carlo. Manca il
segretario parrocchiale generale per una operazione chirurgica. Manca il vicesacrestano per nuovi impegni lavorativi. Manca l’economo parrocchiale per
sopraggiunti impegni familiari. Arrivano i ladri in casa parrocchiale. Mamma mia!
Per fortuna la nostra comunità cristiana è ricca di molti carismi e di molta pazienza. Così anche un gennaio duro si è trasformato in una palestra di virtù, per preti
e laici.
Scarp de tenis
Il mensile di strada scritto, gestito e venduto (dentro un progetto Caritas) da chi
ha perso lavoro e casa e finirebbe male, molto male, ormai lo conosciamo. La
redazione ci informa che il giorno dell’Epifania sono state vendute 290 copie alle
porte della nostra chiesa e ringrazia per l’accoglienza e soprattutto “per la grande
possibilità che viene offerta ai nostri venditori di poter continuare a svolgere
dignitosamente questo lavoro”.
La Chiesa italiana annuncia il
CONGRESSO EUCARISTICO
NAZIONALE
ad Ancona (3-11 settembre 2011)
e si prepara a viverlo nella preghiera.
VENERDÌ 11 febbraio
GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
Rosario, ore 15.15 - Eucaristia, ore 15.30
con celebrazione del sacramento dell’UNZIONE DEI MALATI
5
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 6
notiziario
Gruppo parrocchiale Terza Età
Programma attività mese di Febbraio
Giovedì 3:
Giovedì 10:
Giovedì 17:
Giovedì 24:
Ore
Ore
Ore
Ore
15
15
15
15
Raccontiamoci: La tradizione di…
Pomeriggio enigmistico
Pomeriggio in…Canto
Incontro con il Medico
Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipare
ai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.
La saggezza dei nostri anziani
Primavera di febbraio
reca sempre qualche guaio
6
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 7
commissione affari economici
Situazione economica
a cura della Commissione per gli affari economici
1) Campo sportivo oratorio
Pagamenti effettuati Gennaio 2011
OLFA - 3° acconto a lavori eseguiti
€
Totale impegnato
Totale pagamenti effettuati al 31/01/2011
Totale debito residuo
€ 500.000,00
€ 207.020,00
€ 292.980,00
Offerte per campo sportivo oratorio
(Gennaio 2011)
Per i bisogni della Parrocchia
Ricordando il nonno
NN
Dai mattoncini domenica 16/01/11
NN
Contributo della Polisportiva 1)
In memoria di un caro defunto
€
€
€
€
€
€
€
Totale offerte di gennaio 2011
Totale offerte al 31/12/2010
Totale offerte al 31/01/2011
€ 10.870,00
€ 16.770,00
€ 27.660,00
11,990,00
2.000,00
50,00
30,00
3.160,00
150,00
5.000,00
500,00
2) Mutuo Credito Sportivo - Roma (fino al 2013)
Rata di gennaio 2011
€ 16.022,74
Debito residuo in linea capitale € 67.343,63
Il nuovo campo sportivo dell’oratorio e i lavori complementari
di Roberto Cassamagnaghi
(a nome della Commissione affari economici)
I lavori per il nuovo campo di calcio e tutte le opere a esso collegate sono pressoché terminati. Mancano solo i collaudi definitivi delle luci e del terreno di gioco
da parte della Lega Nazionale Dilettanti per l’omologazione ufficiale.
Dopo la posa dell’erba sintetica, completata dalla regolamentare segnaletica
bianca del rettangolo di gioco incorporata nella stessa, è stato posto l’intaso previsto, composto da strati di sabbia e di materiale organico.
Completati, infine, i muretti in cemento armato, con la recinzione zincata, sui tre
lati della proprietà oratoriale, e cioè lungo le vie Volta, Toselli e Galliano.
Per la via Galliano abbiamo arretrato la nuova recinzione di circa 3,50 metri
rispetto all’attuale confine, perché abbiamo ceduto in affitto al Comune, per la
durata di 40 anni, una striscia che servirà per il parcheggio delle autovetture, permettendo di mantenere una maggior larghezza della strada quale ulteriore sicurezza per tutti. L’operazione ci consentirà di introitare quanto prima (con paga7
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 8
commissione affari economici
mento anticipato per tutti i 40 anni) l’intero importo di circa 33.600 euro, che contribuirà a pagare i lavori eseguiti.
Abbiamo inoltre rifatto la recinzione del campo di calcetto (area di circa 800 mq),
per una migliore fruibilità dello stesso e con maggior sicurezza per tutti.
Sono stati infine eseguiti lavori complementari: una tettoia per la raccolta rifiuti;
la sistemazione della pavimentazione in calcestruzzo; un nuovo tratto di muro in
cemento armato e rete a completamento dell’area est del campo di calcio; la
copertura del muretto basso del campo di calcetto, in modo da creare circa 40
metri di panchina; sistemazione dell’asfaltatura, ecc.
Questi interventi permetteranno di utilizzare al meglio tutte le aree esterne del
nostro oratorio, riqualificando tutti gli spazi e limitando nel futuro gli interventi di
manutenzione: non ci saranno più aree fangose e rami secchi e foglie, non ci
saranno più reti rotte e/o rattoppate, non ci saranno più soprattutto zone buie e
strani nascondigli, ma solo una grande visibilità per tutto e per tutti, e quindi una
maggior sicurezza per i nostri ragazzi.
Non abbiamo “sforato” con le spese e ci ripromettiamo di pubblicare nel prossimo numero della “Squilla” il costo definitivo e totale delle opere, comprensivo di
tutti gli interventi.
Personalmente, ringrazio per la collaborazione e i suggerimenti ricevuti, dando
appuntamento a tutti il prossimo 20 marzo per l’inaugurazione ufficiale.
Il campo sportivo ormai ultimato. Ancora da completare resta l’ala sud, con l’abbattimento della
vecchia recinzione lungo via Galliano.
8
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 9
50° di sacerdozio di don gianfranco
9
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 10
50° di sacerdozio di don gianfranco
Don Gianfranco da ragazzo
Fascino umano e spirituale
capace di indirizzare al bene
di don Romeo Maggioni
i don Gianfranco Radice (allora era
solo: Giustin) ho davanti agli occhi,
e più ancora nel cuore, una foto del
Gruppo Chierichetti che officiavano o
scorrazzavano sull’altare della chiesa
parrocchiale di Cornaredo negli anni ’40,
nel dopoguerra, tra il ’46 e il ’50. Lui era
il capo Chierichetti: aveva radunato un
bel gruppo di ragazzi vivaci, ne organizzava il servizio in chiesa e ci tirava dietro
con forme di incontri, giochi, amicizia.
Forse anche radunandoci a casa sua: ho
in mente dov’era, una casetta lontano,
all’esterno del paese, verso il ponte di
Pregnana, a fianco di una cava!
Probabilmente viveva già la passione e il
mestiere del prete d’oratorio. Non
mancò presto di entrare in Seminario. Di
quella antica compagnia seguirono il
suo esempio quattro suoi amici, entrati
anch’essi in Seminario. Segno di un
fascino umano e spirituale capace di
indirizzare al bene.
Di don Gianfranco ho poi altre immagini:
all’oratorio di Vergiate, tra una grande
banda di bambini in festa; e poi come
parroco di un paesino da lago, a Ranco,
fuori Angera.
Era la festa di Sant’Agnese: mi aveva
invitato, io giovane prete alle prime armi
tra i ragazzi di Legnano, a parlare al
gruppetto del suo oratorio femminile
sulla castità (...era ancora una virtù da
additare, allora!). Mi erano sembrate
ragazze attente e spigliate. Un’altra volta
ero andato per una Messa solenne, forse
alla festa patronale, cui era seguito un
pranzetto in un ristorante di lusso sul
lago. Segno che era amico di ogni famiglia, in un ambiente non facile com’era
quello della gente di lago!
D
Di lui ho poi memoria, in anni successivi,
di qualche tribolazione in famiglia (per la
morte del “prestigioso” fratello Giusto) e
di qualche malattia che lo aveva spaventato e un poco raffrenato nel lavoro
pastorale, ma non nel suo essere fervoroso e zelante nel ministero delle confessioni. Di ciò ho sentito continuamente
parlare in questi ultimi anni che è a
Bresso, stimato e ricercato direttore di
anime, nel servizio umile, sempre presente in chiesa.
Il prete non si misura dal fare.
Cinquant’anni di sacerdozio significano
dignità sacramentale, per le cui mani Dio
è passato in tanti cuori. Si ricorre sempre più a quella fontana di speranza e di
verità che è il prete disponibile al colloquio e che vive l’intercessione davanti a
Dio per i bisogni di tutti.
Caro don Gianfranco, ti auguro di continuare nella serenità questo tuo ministero per molto tempo ancora, e di ritrovarci sempre, come hai fatto in questi anni
passati, a celebrare la festa del nostro
paese a Cornaredo, col tuo sorriso lieto e
silenzioso, immagine vivente di Gesù,
“mite e umile di cuore” (Mt 11,29).
Già “Grande” anche quando era piccolo
10
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 11
50° di sacerdozio di don gianfranco
Un suo compagno di Seminario racconta don Gianfranco
Sull’altare, insieme da 50 anni
di don Renzo Riva, cappellano all’ospedale di Niguarda
futuro Paolo VI. Esattamente 50 anni
orsono.
Le parole dell’Arcivescovo pronunciate nel discorso dell’ordinazione
sono tuttora vive nelle nostre menti,
perché sono stati pensieri illuminati
e stimolanti.
“Credo che sia sommamente importante – così diceva il Card. Montini –
aver ben presente, proprio in questo
momento, la causa finale prossima
del sacerdozio: le anime. Il sacerdozio, sappiate, non è dignità e potere
in vantaggio di chi lo riceve: è ufficio
di mediazione fra Dio e gli uomini. E
perciò, mentre da un lato si finalizza
alla gloria di Dio, dall’altro si rivolge,
come a suo prossimo termine, alle
anime. Cari sacerdoti novelli, bisogna che il vostro cuore si porti, perdutamente, al gruppo di anime che
sarà affidato alle vostre cure: siate
pastori”.
Il ministero pastorale, don
Gianfranco lo sta esercitando da
anni nella Parrocchia dei Santi
Nazaro e Celso a Bresso, dove, per la
sua presenza assidua accanto agli
ammalati e il suo servizio alle persone anziane, si è ben meritato la
stima e l’affetto dei suoi parrocchiani. Me ne sono accorto mentre era
ricoverato nel reparto di medicina a
Niguarda: quante visite! Quanta cordialità! Quanta riconoscenza!
Giusto, allora, in occasione del suo
50° di ordinazione sacerdotale, che
la sua Comunità parrocchiale gli faccia una bella festa e con lui elevi a
Dio un caloroso grazie per il dono
del sacerdozio e per il bene che ha
profuso verso le anime che gli sono
state affidate.
iscreto. Un volto serio, ma facile a illuminarsi con un sorriso.
Come il volto, così tutta la sua
persona; compassata, ma che si
anima in una gioiosa fregata di mani
mentre interloquisce con un’altra
persona.
Riflessivo: questa è una sua bella
qualità. Misurato nelle parole, ma,
nella mente, assai creativo.
Una fede, la sua, da additare come
esempio.
Così ho rivisto don Gianfranco
Radice, quando è stato degente in
ospedale a Niguarda, ogni qual volta
passavo a fargli visita nella mia
veste di cappellano. Ma non mi era
noto solo da allora. Già in Seminario
ci eravamo conosciuti e insieme avevamo camminato sulla strada verso
la meta del sacerdozio: 25 febbraio
1961, ore 9, nel Duomo di Milano,
consacrati dall’allora Arcivescovo
mons. Giovanni Battista Montini,
D
11
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 12
50° di sacerdozio di don gianfranco
1963-1988: don Gianfranco è parroco a Ranco, sul lago Maggiore
Al primo posto
gli anziani e gli ammalati
A Ranco don Gianfranco ha riversato tutte le sue energie, dapprima con l’entusiasmo della giovane età, poi con quella pacatezza e tenacia derivanti da una fede
profonda.
dal Consiglio pastorale di Ranco
a Comunità parrocchiale di
Ranco è lieta di unirsi ai festeggiamenti organizzati dalla
Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso di
Bresso per don Gianfranco Radice, in
occasione del 50° anniversario del
suo sacerdozio.
Prete da soli due anni, Don Gianfranco
iniziò l’esperienza pastorale di parroco
a Ranco, piccolo paese sul lago
Maggiore, in provincia di Varese. Era
un giovane sacerdote pieno di entusiasmo e vigore (spesso veniva scambiato per il coadiutore…), sostenuto
allora dalla presenza affettuosa e
riservata dei suoi cari genitori.
Ricordare le molteplici iniziative svolte da don Gianfranco nella Parrocchia
di Ranco è impossibile: in 25 anni, ha
dispiegato straordinarie energie in
ogni settore, da quello amministrativo a quello pastorale vero e proprio.
È stato saggio e prudente amministratore dei beni parrocchiali (“Se
dovessi andar via domani, non voglio
lasciare debiti”, soleva ripetere nel
Consiglio degli Affari economici),
senza per questo restare inattivo.
Non si contano i lavori effettuati nella
chiesa parrocchiale e in quella della
frazione di Uponne. Prima di tutto,
infatti, l’attenzione è stata sempre
rivolta alla chiesa, l’edificio da conservare in modo decoroso, come conviene alla “casa più bella del paese”.
Subito dopo l’oratorio e, per ultima,
la casa parrocchiale, trasformata in
un ambiente più accogliente solo
L
poco prima della sua partenza.
Parlare ora dell’attività pastorale di
don Gianfranco non è cosa semplice: le parole non sono sufficienti né
adeguate a ricostruire anni e anni in
cui egli ha riversato tutte le sue
energie, dapprima con l’entusiasmo
della giovane età, poi con quella
pacatezza e tenacia derivanti da una
fede profonda.
Al primo posto ci sono sempre stati
gli anziani, gli ammalati (soprattutto
se soli) e le persone che stavano
vivendo momenti di sofferenza per la
scomparsa di una persona cara. Don
Gianfranco sapeva ascoltare, caricarsi
del dolore e delle preoccupazioni
degli altri, consolare con parole di
fede e di conforto umano. Chissà se
ancora conserva, accanto a quella dei
suoi familiari, le foto di Luca e di
Manuelo, due ragazzi che la morte
aveva prematuramente rapito, e quella dell’anziano Togn a cui fu vicino in
modo particolare nella malattia e
nella solitudine.
È entrato con rispetto e discrezione
nella casa di tutti, accolto come uno
di famiglia. “Quest’anno ho perso tre
persone: mio marito, mia madre e
adesso don Gianfranco”: così commentava una parrocchiana all’indomani della notizia della sua partenza
da Ranco.
Solo un cenno, ora, alle mille attività
rivolte ai bambini, ai ragazzi, ai giovani. Dei bambini conosceva bene le
famiglie, era molto attento ai loro
12
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 13
50° di sacerdozio di don gianfranco
problemi, accompagnandoli sempre
nella loro crescita. Ancor oggi, divenuti padri di famiglia, non hanno
certo dimenticato le partite di pallone
nel campetto in terra battuta, dove la
veste nera diventava bianca di polvere, i pomeriggi d’estate nel bosco e al
lago e il pulmino strapieno verso il
Santuario della Madonna di Angera
per chiudere degnamente la giornata.
Con uguale entusiasmo, don
Gianfranco ha avviato e sostenuto iniziative che potessero coinvolgere
soprattutto adolescenti e giovani:
dalla Schola cantorum con fratel
Luigi, al Laboratorio missionario di
suor Giustina (tuttora esistenti), alle
gite in montagna e nelle città d’arte,
ai tornei di calcio, alle rappresentazioni teatrali, accettando e valorizzando
la collaborazione di persone capaci e
disponibili. Insomma: 25 anni di que-
sta intensa attività hanno lasciato
segni indelebili nella comunità ranchese.
Poi, sempre alla ricerca di come dare
il meglio di sé, come persona e come
sacerdote, don Gianfranco ha voluto
iniziare una nuova esperienza nella
Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso di
Bresso. E oggi, proprio a Bresso,
festeggia i 50 anni di un sacerdozio
vissuto con convinzione e profonda
dedizione, a servizio della Chiesa e
dei fratelli.
In questa importante ricorrenza, la
Comunità parrocchiale di Ranco è
particolarmente vicina con la preghiera a don Gianfranco e, riconoscente,
rivolge a lui l’augurio più caro perché
possa proseguire, con ritrovato vigore, usando le sue parole, il cammino
che il Signore addita a tutti: quello
verso la vetta della santità.
don Gianfranco a Ranco
13
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 14
50° di sacerdozio di don gianfranco
A Bresso, il suo servizio primo è con i malati e in confessionale
Una particolare sensibilità
che ci contagia
Il ministero di don Gianfranco presso gli ammalati è sorgente di vita spirituale
anche per i ministri laici della Comunione.
a cura dei ministri straordinari della Comunione
“P
rese a parlar loro del regno
di Dio e a guarire quanti
avevano bisogno di cure”
folla” (Lc 9,16)
La sorpresa dei discepoli, in noi, si
traduce in stupore ogni volta che portiamo Gesù Eucaristia agli ammalati.
Lei, don Gianfranco, ci accompagna
in questo cammino e ci sostiene con i
suoi consigli e la sua costante preghiera. Quindi non possiamo che
dire: “Signore, ti ringraziamo per il
grande dono che ci hai fatto di poterti
portare ai nostri fratelli ammalati che
soffrono uniti a te nel silenzio delle
proprie case; quando ci accolgono
con il loro sorriso pieno d’amore e di
riconoscenza per il servizio che facciamo, è per noi il segno del tuo amore
che ci unisce e ci avvolge, riempiendoci della tua presenza”.
(Lc 9,11)
Grazie, don Gianfranco, per il ministero da lei svolto nella nostra comunità,
e in particolare per la sua sensibilità e
attenzione di pastore nei confronti
degli ammalati e degli anziani, che lei
visita periodicamente nelle loro case.
Il suo ministero sacerdotale è testimonianza dell’amore di Gesù che
annuncia, accoglie, perdona, conforta, e che attraverso la sua carità
rafforza fede e speranza.
“Alzò gli occhi al cielo, recitò sui pani
la benedizione, li spezzò, e li dava ai
discepoli perché li distribuissero alla
14
squilla febbraio inserto 17x24
1-02-2011 9:13
Pagina 1
don gianfranco radice 50° di sacerdozio
50 anni da sacerdote
squilla febbraio inserto 17x24
1-02-2011 9:13
Pagina 2
don gianfranco radice 50° di sacerdozio
don Gianfranco... remare!
con l’indimenticabile
sorella suor Carla
la partenza di
don Giuseppe Hounder
squilla febbraio inserto 17x24
1-02-2011 9:14
Pagina 3
don gianfranco radice 50° di sacerdozio
celebrazione eucaristica con il card. Martini
educati a guardare “oltre”
un saluto tra “colleghi”
squilla febbraio inserto 17x24
1-02-2011 9:14
Pagina 4
don gianfranco radice 50° di sacerdozio
“e allora caro
don Isacco,
và dove
l’obbedoienza ti
chiama”
coadiutori del passato
sempre presenti
di nuovo tra noi:
risanato e risanante
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 15
50° di sacerdozio di don gianfranco
Una dimostrazione di grande affetto dai suoi ammalati dopo l’operazione
Don Gianfranco, il Signore
si serve di lei per venire da noi!
di Mina Belloli
entornato, don Gianfranco, bentornato! Non è una formalità
questa frase, sono parole sincere d’amicizia e di affetto rivolte a chi
ha fatto tanto per noi anziani e ammalati della nostra Parrocchia.
Abbiamo atteso con trepidazione questo giorno pregando per lei e ricordando come lei, a volte stanco e affaticato, è venuto nelle nostre case a
portare la pace alle anime e il conforto nei momenti di dolore che hanno
attraversato le nostre vite.
Con lei è entrato il Signore nelle
nostre case. La sua mano benedicente alzata per l’assoluzione delle nostre
colpe sempre ci ha commosso e riempito di pace.
B
Nell’Eucaristia abbiamo sentito come
il Signore, nella sua bontà infinita, si
serve della sua persona per venire a
noi impossibilitati ad andare da Lui,
nella sua chiesa, fino al punto di celebrare nelle nostre case la Santa
Messa.
Noi la ringraziamo, don Gianfranco,
per tutti questi doni che ci ha fatto e
che, se Dio lo permetterà, continuerà
a farci, mentre le auguriamo una
completa e pronta guarigione, per la
quale anche noi pregheremo.
Ci ricordi anche lei al Signore, che
certamente gradisce la sua dedizione
verso chi soffre nel corpo e nell’anima, con umiltà e spirito di sacrificio.
Ci benedica, don Gianfranco!
Momento festoso a Ranco nei primi anni ’60
15
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 16
colori dell’oratorio
16
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 17
colori dell’oratorio
I nostri ragazzi ad Assisi
Sessanta adolescenti
commossi ed entusiasti
di Luca Corciulo e Stefano Lecchi
on Pierpaolo quest’anno ci ha
dato l’inaspettata opportunità di
visitare una bellissima città:
Assisi.
Il 27 dicembre, dopo esserci svegliati
molto presto, siamo partiti per un
lungo viaggio che ci ha portati nella
città di Francesco e Chiara. Il primo
giorno, ospiti presso una comunità di
suore, ci siamo sistemati nelle camere, poiché era ormai tarda sera. Ma
nei giorni successivi, fin dall’alba,
abbiamo visitato la città e i diversi
luoghi riguardanti la vita di San
Francesco e Santa Chiara.
Abbiamo incontrato diverse testimonianze molto interessanti e commoventi; in particolare, ci hanno colpito
le parole di una donna della Caritas
che raccontava il modo in cui aiutava
le persone in seria difficoltà, offrendo
tanto amore e carità. Fra le altre testimonianze, abbiamo ascoltato due
suore e un frate che ci hanno parlato
D
del loro fantastico cammino di fede:
sono stati anche loro molto commoventi, raccontandoci che prima di
dedicarsi al Signore avevano vissuto
diverse esperienze difficili, compiendo molti sacrifici: una di loro portò
avanti il suo cammino nonostante
una grave malattia, ora superata.
Ascoltando e visitando quei bellissimi
luoghi, abbiamo vissuto una bella
esperienza che ci ha lasciato tanta
dolcezza nel cuore.
Questo, però, non sarebbe stato possibile senza l’aiuto del nostro don
Pierpaolo, che ha fatto tutto il possibile per metterci a nostro agio. Con la
passione che lo contraddistingue, è
riuscito a farci gustare l’incanto di
questa città, la bellezza dello stare
insieme, facendoci superare e combattere le fatiche e il gelo di Assisi, e
riuscendo a far apprezzare a tutti i
sessanta ragazzi la visita di almeno
una chiesa al giorno!
17
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 18
gruppi, associazioni, movimenti
Giornate della famiglia, della vita, del malato, della solidarietà
Una piccola impronta di Dio
nella storia di tutti
Scrive a tutte le parrocchie il direttore di uno strumento strategico
della pastorale nel nostro territorio
di Alfio Regis, direttore del “Centro della famiglia del decanato di Bresso”
questo il tema proposto per la
Giornata per la Vita rispetto alla
quale il Consiglio Permanente della
CEI ha indirizzato il messaggio “Educare
alla pienezza della Vita” che ben si colloca nell’ambito del tema “Educare alla Vita
Buona del Vangelo” che sarà guida negli
Orientamenti Pastorali dell’Episcopato
italiano per il decennio 2010-2020.
Anche quest’anno la Giornata della Vita,
su espresso desiderio del nostro
Arcivescovo, viene collocata nell’ambito
delle “Quattro Giornate” relativa ad
aspetti inerenti il vissuto quotidiano,
famiglia, vita, salute e solidarietà con
una tematica unificante: l’attenzione ai
piccoli in quanto primi destinatari dell’annuncio e della sollecitudine di Gesù e
della Chiesa.
Noi tutti, Operatori e Volontari, del consultorio Centro della Famiglia del
Decanato di Bresso, per il tramite dei
suoi Soci, i Parroci tutti del Decanato,
esprimiamo alle Comunità di riferimento
piena adesione alla sfida dell’Educare, in
particolare alla Vita, adesione che vuole
anche essere fermo proposito di impegno e testimonianza a servizio delle
tante persone e famiglie sempre più in
difficoltà.
Siamo consapevoli di dover meglio
comunicare ed agire sul territorio di
competenza, fra l’altro sempre più chiamati a collaborare e cooperare in una
rete non solo estesa ai Consultori
Cattolici ma anche a quelli Pubblici, agli
Ospedali ed agli Enti Territoriali, salvaguardando identità e missione.
Fin da subito siamo impegnati a garanti-
É
re continuità di comunicazione pur
meglio utilizzando i moderni sistemi
informatici, ma soprattutto costruendo
una rete di persone referenti per ogni
Parrocchia nella certezza che le “comunità” virtuali sono solo strumento facilitatore nell’ambito di comunità reali radicate su legami solidi e stabili fra le persone fondati sulla condivisione, corresponsabilità e comunione.
Consentitemi, infine, a titolo personale
ed in questo mio primo anno di sevizio
presso il Centro della Famiglia, di indirizzare a tutti Voi un messaggio fortemente
orientato a generare Speranza e Vita
Buona, consapevoli del tempo attuale
quanto mai denso di criticità e di complessità a volte davvero insostenibili
come già avvenuto nel corso della storia,
ma altrettanto convinti che “Gesù è davvero Risorto” e che “E’ con noi tutti i
giorni fino alla fine del mondo”.
Con fraterna amicizia .
18
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 19
arte e fede
Continua il nostro viaggio fra le immagini del Santo Vescovo Borromeo
Il «Digiuno di San Carlo»:
un ritratto “dal vero”
Lo splendido dipinto, opera di Daniele Crespi, è conservato nella chiesa
di Santa Maria della Passione a Milano
di Luca Frigerio
a figura di San Carlo emerge
dall’oscurità con la forza di una
fiamma vivida, luce che guida
su un incerto cammino. Un’ombra
di barba incornicia il volto scarno, la
fronte corrucciata nell’intensità della
lettura e della meditazione. Vive di
niente, il Borromeo. È un principe
della Chiesa, l’abito ne dà evidenza,
ma il suo pasto consiste qui in un
tozzo di pane e in un sorso d’acqua.
Evangelica testimonianza, vissuta
ogni giorno, nella solitudine della
propria stanza: perché la coerenza
inizia prima di tutto con sé stessi. E
il suo nutrimento, quotidiano e inesauribile, è nel Crocifisso che sta lì,
di fronte a lui.
Questo conservato nella basilica di
Santa Maria della Passione a
Milano, unanimemente attribuito
alla mano di Daniele Crespi, è forse
il ritratto più intenso e più vero del
Santo Vescovo Carlo. Il volto è pallido, segnato dalle privazioni, scavato
dalle preoccupazioni per il suo gregge, bagnato dalle lacrime che, ancora e sempre nuove, il rimeditare la
Passione di Cristo suscita in lui. Ma
lo sguardo è vivo, e va dritto. E la
sofferenza, quella sofferenza che
sembra il grido di tutta l’umanità, si
stempera infine in un timido sorriso,
interiore felicità dell’estasi, segno
dell’amore di un padre…
Daniele Crespi dipinse il quadro
attorno al 1625, poco più che ventenne. E sembra incredibile, pensando alla maturità e alla profondità
L
che ispira quest’opera. Della nuova
Accademia Ambrosiana voluta dal
cardinale Federico Borromeo, del
resto, il Crespi era uno degli allievi
più dotati, anche se forse non dei
più assidui. Intendiamoci: sui precetti borromaici del buon dipingere –
riassumibili nel motto “quotidianità
e decoro” – il nostro pittore non
aveva nulla da eccepire, e facilmente li aveva fatti suoi, seppur con le
varianti e le innovazioni del genio. Il
fatto era, semmai, che di “apprendere” Daniele sembrava proprio non
averne bisogno. Era nato “imparato”, lui. Sarà stato il clima familiare
in cui era cresciuto. Sarà stata quella
lontana parentela con l’altro Crespi,
Giovan Battista detto il Cerano, che,
questo sì, interessava a Daniele
osservarlo nelle sue lezioni ambrosiane. Sarà stato quel prodigioso
talento che gli agitava il pennello,
lasciando a bocca aperta colleghi e
committenti. Sarà stato tutto questo
e altro ancora, ma il giovane Crespi
sembrava bruciare le tappe. Come
se intuisse, come se sapesse, che la
sua vita sarebbe stata un lampo, e
non c’era tempo da perdere tra aule
e disquisizioni. Vivrà trent’anni
appena, infatti, falciato anch’egli
dalla peste, quella del 1630 di manzoniana memoria.
Sono soprattutto i particolari, in
questa tela della Madonna della
Passione, a colpirci. Come sempre,
d’altra parte, nella pittura di Daniele
Crespi. Quel pane, ad esempio, che
19
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 20
arte e fede
sulla tavola nuda del Vescovo ricorda l’altro della mensa di Emmaus, di
caravaggesca memoria. Il cappello
cardinalizio, posato su un altro
banco, ai piedi del Cristo in Croce,
simbolo dell’affidamento totale e
assoluto del ministero sacerdotale e
pastorale di Carlo. L’acqua limpida e
cristallina, che dice già di un’intima
purezza dell’anima. O quei due
uomini sullo sfondo, che scrutano
dalla porta senza osare entrare, per
paura di disturbare, per timore di
distogliere il Santo dalla sua devota
meditazione.
E intanto osservano, apprendono,
capiscono...
Crespi portò una ventata rivoluzio-
naria nella pittura lombarda del
primo Seicento. E questo dipinto ne
è forse una delle più alte testimonianze. Nulla di superficialmente
devozionale vi è in quest’opera, che
dice invece dell’essere autentico di
un uomo di Dio, della sua forza,
della sua fede. Di un uomo che
agiva come predicava, e come pensava. Carlo Borromeo morì di consunzione, a soli 46 anni, dopo aver
dato tutto alla sua gente e alla sua
Chiesa. Davvero qualcosa di straordinario era accaduto, se si pensa
che il suo predecessore era morto di
indigestione senza aver mai messo
piede nella diocesi che gli era stata
assegnata...
20
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 21
recensioni
Matrimonio e amore
Un film originale ed espressivo
Sonata a Kreutzer
Le quattro volte
di Alessandro Palladini
dal Circolo Cinematografico Bresso
n Tolstoj inconsueto quello che
si presenta alla lettura di questo
“romanzo didattico”. La trama
del racconto è da commedia: parla
dell’amore in crisi di una coppia dell’aristocrazia russa di fine ottocento,
dell’invaghirsi di lei per un violinista
(da qui il titolo del romanzo) e dell’uxoricidio a seguito della scoperta
del tradimento da parte del marito.
In realtà la trama del romanzo è strettamente funzionale a Tolstoj a dispiegare una riflessione sul matrimonio,
così come esplicitato nelle argomentazioni conclusive in appendice al
racconto. Ne emerge una visione
datata, in cui il legame nuziale è
esclusivamente finalizzato alla procreazione, senza la minima menzione
all’amore di coppia. E’ evidente come
una tesi di questo tipo finisca col portare Tolstoj su una posizione pessimistica, in cui il matrimonio diventa la
tomba dei sentimenti e luogo di soli
doveri.
Che il tema lo interessasse, forse
anche per i riflessi autobiografici
(ebbe numerosi figli senza provare
vero amore per la consorte), lo testimoniano
le
diverse riscritture del testo:
per ironia della
sorte il romanzo fu pubblicato postumo
proprio dalla
moglie.
n un paesino calabrese vive i suoi
ultimi giorni un vecchio pastore.
Nello spiazzo di terra nera, una
capra dà alla luce un capretto bianco
che il giorno della sua prima uscita si
perde finché si abbandona ai piedi di
un grande abete. Di lì a poco, l’ albero
viene tagliato. Prima è utilizzato come
albero della cuccagna, poi è trasformato in carbone. Il fumo della cenere
ricopre il paesaggio. L'essere umano,
l'animale, il vegetale, il minerale: "In
noi ci sono quattro vite successive,
incastrate l'una dentro l'altra" é la
frase attribuita a Pitagora e indicata
dal
regista
Michelangelo
Frammartino come il titolo: "Abbiamo
quattro vite e dobbiamo conoscerci
quattro volte. In Calabria ho imparato
a ridimensionare il ruolo dell'uomo: si
può liberare il cinema dalla tirannia
dell'umano, che é un privilegio ma
anche una condanna alla solitudine?".
Niente attori, solo facce riprese da
lontano; niente dialogo, solo parole
troncate; niente musica, solo rumori
d'ambiente. Un viaggio in quelle zone
che spesso non vediamo più, e non
solo quelle geografiche ma anche dell'anima. Un film originale ed espressivo, e che é pastoralmente consigliabile e nell'insieme
poetico.
Lev Tolstoj
Sonata a
Kreutzer
Ed. Paoline
2010
Giovedì
24 febbraio,
ore 21
al Cinema
San Giuseppe
U
I
Circolo
Cinematografico
Bresso
Le quattro
volte
21
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 22
cineteatro San Giuseppe
Cinema Teatro San Giuseppe
Via Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94
Programma di febbraio
**CINEFORUM
LO SPAZIO BIANCO
Giovedì
**FILM
5
6
10
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
17
ore 21.00
L’ORSO YOGHI
Sabato 19
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
LE QUATTRO VOLTE
Giovedì
*FILM
Sabato 12
IO SONO L’AMORE
Venerdì
18
Domenica 20
**CINEFORUM
ore 16.00
IMMATURI
Giovedì
*FILM
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
ore 21.00
12
Venerdì
11
Domenica 13
**CINEFORUM
Sabato 15
SPETTACOLO PER BAMBINI
Sabato
*FILM
ore 15.00
HAPPY FAMILY
Giovedì
**TEATRO
4
CHE BELLA GIORNATA
Venerdì
Domenica
**CINEFORUM
ore 21.00
NOI CREDEVAMO
Venerdì
*FILM
3
24
ore 21.00
QUALUNQUEMENTE
Venerdì
25
Domenica 27
Sabato 26
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà.
22
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 23
calendario liturgico
23
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 24
i numeri della comunità
Orari delle SS. Messe in Bresso
SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30
sabato e vigiliari: ore 18.30
festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18
Santuario della Madonna del Pilastrello
feriali, sabato e vigiliari: ore 17.30
festivi: ore 10
SAN CARLO - feriali: ore 7.30 - 8.30 - 18.30
sabato e vigiliari: ore 19
festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19
MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30
sabato e vigiliari: ore 17.30
festivi: ore 10 - 17.30
Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)
sabato e vigiliari: ore 18.30
festivi: ore 11
Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celso
feriali:
ore 8.30-9.30
sabato:
ore 16-19
www.santinazaroecelsobresso.it
[email protected]
Telefoni utili
Prevosto - don Angelo Zorloni
02 610 08 82
Orari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17,30 - 19
Don Gianfranco Radice
02 610 17 79
Oratorio - don Pierpaolo Zannini
02 610 17 68
Carabinieri
02 610 89 51
Vigili del Fuoco
115
Croce Rossa
02 610 73 68
Ambulanza
118
Servizio di guardia medica
02 34567
Comune
02 614 551
Vigili Urbani
02 614 554 00
Ospedale Bassini
02 6176.1
Acli
02 66 50 10 72
Associazione Centro sociale anziani
02 610 72 36
AVIS
02 614 00 95
Biblioteca Comunale
02 614 55 349
Casa dell’Anziano
02 66 50 30 70
Centro della Famiglia
02 66 50 34 39
Centro di ascolto Caritas
366 4892343
Cinema-Teatro San Giuseppe
02 66 50 24 94
Parrocchia San Carlo
02 614 26 60
Parrocchia Madonna della Misericordia
02 610 09 96
24
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 25
farmacie di turno
Farmacie di turno - FEBBRAIO
(Bresso - Cormano - Cusano)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
COMUNALE N° 2 - Bresso
Via A. Strada, 56
BRUSUGLIO - Cormano
Via Veneto, 27
GIUGLIANO - Cusano
Via Sormani, 89
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
DEL CORSO - Cusano
Piazza Trento e Trieste, 4
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
RIVOLTA - Cormano
Via Caduti della Libertà, 10
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
PALTRINIERI - Cusano
Via Cooperazione, 20
SCOTTI - Bresso
Via Manzoni, 14
COMUNALE - Cormano
Via Gramsci, 44
BAIO - Bresso
Via Vittorio Veneto, 5/d
FORNASÈ - Cormano
Piazza Bernini
COMUNALE - Cusano
Via Ticino, 5
MODERNA - Bresso
Via Vittorio Veneto, 51
TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21
COMUNALE N° 1 - Bresso
Via Roma ang. Via Tasso, 87
MORETTI - Cusano
Viale Matteotti, 2
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
BRUSUGLIO - Cormano
Via Veneto, 27
GIUGLIANO - Cusano
Via Sormani, 89
COMUNALE N° 3 - Bresso
Via Piave, 23
DEL CORSO - Cusano
Piazza Trento e Trieste, 4
COMUNALE N° 4 - Bresso
Via Papa Giovanni XXIII, 43
RIVOLTA - Cormano
Via Caduti della Libertà, 10
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
PALTRINIERI - Cusano
Via Cooperazione, 20
SCOTTI - Bresso
Via Manzoni, 14
COMUNALE - Cormano
Via Gramsci, 44
BAIO - Bresso
Via Vittorio Veneto, 5/d
FORNASÈ - Cormano
Piazza Bernini
COMUNALE - Cusano
Via Ticino, 5
MODERNA - Bresso
Via Vittorio Veneto, 51
TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21
COMUNALE N° 1 - Bresso
Via Roma ang. Via Tasso, 87
MORETTI - Cusano
Viale Matteotti, 2
COMUNALE N° 2 - Bresso
Via A. Strada, 56
BRUSUGLIO - Cormano
Via Veneto, 27
GIUGLIANO - Cusano
Via Sormani, 89
GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30 DEL GIORNO SUCCESSIVO
25
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 26
visita pastorale 2010
Una storia ottocentesca che coinvolse la famiglia dell’illustre scrittore
(foto di copertina)
San Vincenzo Diacono
e Martire in Brusuglio
(chiesa manzoniana)
di Francesco Boso
a chiesa fu eretta nel 1564 ed
assolse al suo compito per oltre
due secoli e mezzo, fino ai primi
anni dell’ottocento. Già sul finire del
XVIII secolo però, i parroci iniziarono a
lamentarsi dello stato sempre più fatiscente e pericolante della struttura, che
peraltro cominciava a divenire limitata,
in termini di spazio, in rapporto al
numero dei cittadini di Brusuglio che
era in costante crescita.
Le condizioni della chiesetta peggiorarono sempre di più, tanto che era minata la sicurezza degli stessi fedeli e
molte funzioni venivano fatte nell’oratorio privato dei Manzoni. Il parroco di
quel tempo (Don Agostino) scrisse
diverse lettere di suppliche alla curia,
affinché fosse realizzata una nuova
chiesa, ed evidenziando il bisogno
urgente ed autentico dei cittadini di
Brusuglio, dato che a causa delle cattive condizioni igieniche alcuni fedeli si
erano ammalati di tifo petecchiale, e
due di loro non sopravvissero. Nel
marzo 1830 scomparve Don Agostino,
che tanto si era battuto per la causa dei
suoi parrocchiani, e fu nominato parroco Don Dionigi, che seguì le orme del
suo predecessore e che con decisione
riuscì a portare avanti il suo progetto
ed a non demordere nonostante le difficoltà. Il 1843 segna l’inizio dei lavori
per la nuova chiesa parrocchiale di San
Vincenzo. Lavori approvati dall’illustrissima Donna Giulia Manzoni, madre di
Alessandro, e affidati alla bravura dell’architetto Moraglia; e sempre dalla
L
famiglia Manzoni furono sopportate
gran parte delle spese necessarie alla
sua costruzione. La vecchia chiesa del
‘500 fu abbattuta insieme al caseggiato
adiacente. Nonostante qualche battibecco tra Moraglia e il parroco Don
Dionigi Rollandi (l’architetto in una lettera scrisse : “ Signor curato guardi che
io non faccio miracoli”, e Don Rollandi
replicò con un’altra lettera: “ Lo so…Io
però non ho la pazienza di Giobbe”).
Nel 1845 fu disegnato dallo stesso
Moraglia il progetto dell’altare maggiore ed i lavori della chiesa furono ultimati nel 1846. Sulla volta della navata
dell’altare principale compariva tra le
altre opere un bell’affresco che rappresentava nostro Gesù sopra ad un
masso dal quale escono sette zampilli
d’acqua per lavarsi chiedendo perdono
per i sette peccati capitali in cui l’uomo
rimane troppo spesso catturato.
Questo prima dell’anno 1980, data in
cui purtroppo una banda di teppisti
diede fuoco all’interno della chiesa
incendiando alcuni parametri e legnami, e perfino il pulpito fu attaccato e
rovinato dalle fiamme. A constatare
l’entità dei danni venne anche l’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini,
molto triste e rammaricato per l’accaduto. Tuttavia nel 2002 iniziarono i
restauri per riparare i danni di quell’incendio doloso, in cui contribuirono
economicamente, e non solo, il comune di Cormano, la fondazione Cariplo
tramite delle donazioni e tanti fedeli
della chiesa di Brusuglio.
26
squilla febbraio 2011 17x24
1-02-2011 9:04
Pagina 27
Esame della vista
Applicazione lenti a contatto
Apparecchi acustici Amplifon
20091 Bresso (MI) - Via Vittorio Veneto, 11
Tel. 02.6106069
CAFFÈ
RISTORANTE
ALBERGO
Via Tagliabue, 10
20091 Bresso (Milano)
Tel. (+39) 02.66504043
Fax (+39) 02.66504045
[email protected]
www.vecchiomulino.com
IDEE PER ARREDARE
di PIZZI ERNESTO
20091 Bresso (MI)
Via V. Veneto 8/B
Tel. 02/6105434
Fax 02/6105434
IMPIANTI ELETTRICI CIVILI
INDUSTRIALI
ANTENNE - AUTOMAZIONI
CONDIZIONAMENTO
IMPIANTI ELETTRICI di Perini Andrea
Via De Amicis, 26 - 20091 Bresso (MI)
Cell. 349.40.33.654 - Cell. 338.57.95.834
Fax. 02/61.42.06.57 - Email: [email protected]
Ortopedia
AGAZZI
• Busti • Corsetti su misura • Cinti erniari
• Ferri chirurgici • Apparecchi medicali
• Scarpe ortopediche • Calze elastiche
• Carrozzelle
Forniture Mutualistiche USSL - INAIL
20091 BRESSO (Mi) - Via Vittorio Veneto, 11 - Tel. 02.6103324
squilla febbraio 2011 17x24
libreria al
1-02-2011 9:04
Pagina 28
girasole
libri e...novità delle maggiori case editrici
... cose di
COSETTA
••••• Icone e biglietti personalizzati
per ogni occasione:
battesimi, comunioni, cresime, matrimoni
accessori e abbigliamento
VIA ROMA, 16 - 20091 BRESSO (MI)
TEL. 02 66 50 10 89
VIA CENTURELLI, 38 - BRESSO - TEL. 02.66500947
Gioielleria - Orologeria
Idee d’argento
Boffi... dal 1945
Opere Edili
Specializzato in Imbiancature
Interni - Esterni
Industriali
Via Vittorio Veneto,11 - Bresso (Mi) - Tel. 02/6100865
CONFEZIONI SU MISURA
SERVIZIO CUSTODIA
PULITURA
RIPARAZIONI
20091 BRESSO (MI) Via Centurelli, 9 - Tel. 02.6140257
di Cerulli Ivan
Via Marconi, 64 - 20091 Bresso (Mi)
Tel/Fax. 02.61039419 - Cell. 333.3337566
E-Mail: [email protected]
Redazione: Ambrogio Giussani - Luca Baraggia
Walter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina Villa
Dario Landreani, Francesco Boso
Foto: Autori vari - Bruno Vanetti - Flavio Campetti - Valentina Villa - Copertina: Realizzazione grafica a cura di L. W. B. & F. C.
Direttore:
Don Angelo Zorloni
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978
Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02.66104118 - e-mail: [email protected]
Direttore: ANGELO ZORLONI