La moto - Moto Club Presolana Enduro

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La moto - Moto Club Presolana Enduro
Turismo
intervista
di Paola Verani
La moto
È PIÙ DI UN GIOCO
Emilio Petrone da sette anni è presidente e amministratore delegato della
Mattel Italia, il colosso dei giocattoli che produce, fra l’altro, Barbie, Big Gin
e il brand Fisher Price; da una vita invece coltiva la passione per la moto:
da fuoristrada, da viaggio, da città... perché la sua è una voglia matta che è
riuscito a trasmettere anche alle figlie
S
i definisce un “motociclista
onnivoro”, nel senso che
gli piace tutto quello che
ha a che fare con la moto:
la usa sempre, d’estate e
d’inverno, al posto dell’auto. Poi gli piace molto viaggiare. E, pur
avendo un lavoro di grande responsabilità, che gli lascia poco tempo libero, e
due figlie piccole, appena possibile parte
insieme a sua moglie. È il caso di dire
una famiglia su due ruote. Le due bambine, Federica e Francesca, di 5 e 3 anni,
già sono state contagiate... La più grande
ha da poco ricevuto in regalo un Malaguti
Grizzly, “una vera moto in miniatura, che
sta imparando a guidare nel cortile di
casa”. Dice che le tante
macchine, moto e piste
Hot Wheels avute in dono
- tutti giochi rigorosamente Mattel - “hanno avuto
la loro influenza!”.
E a te chi ha trasmesso la
passione per le moto?
“È cominciata molto presto, perché mio padre era
un grande appassionato di
moto e motori in generale,
e come spesso succede
mi ha trasmesso la sua
passione”.
Sin da piccolo seguivo i piloti e le gare,
poi, verso gli 11 anni, ho cominciato, di
nascosto, ad usare il Ciao Piaggio di mio
padre. E, siccome andava pianissimo,
ho iniziato ad elaborarlo montando pezzi
Polini e Pinasco, che all’epoca erano il
massimo. Il Ciao, alla fine, era una bomba, faceva gli 80 km all’ora, e impennava
che era un piacere...
Poi, un giorno, mio padre decise di usare
Le metamorfosi di Ken
Emilio Petrone, 44 anni,
nei panni di Presidente
e A. D. della Mattel Italy
(o di Ken, per rimanere
in tema) e in quelli di
motociclista “on-off”,
ovvero di viaggiatore e
crossista.
di nuovo il suo motorino e, ovviamente,
scoprì tutto... E allora niente motorino
per un po’”.
Poi come è continuata la tua carriera
motociclistica?
“Di moto, devo dire, ne ho avute tante,
e di tutti i generi. Dopo il famoso Ciao,
un po’ come tutti I ragazzi degli Anni 70
sono passato al fuoristrada. Ho avuto un
Caballero e poi un Cimatti Kaiman, con
cui ho fatto qualche gara di cross.
Ho avuto anche un bellissimo SWM 50
col motore Sachs. Poi, a 16 anni, ho
ricevuto da mia madre un bellissimo
regalo: un indistruttibile Gilera Arcore 125
con cui ho girato l’Italia e ho iniziato ad
appassionarmi al turismo. Dopo Vespa
200, altra grande compagna di viaggio,
una Honda CB 750 Four, una Honda XT
600 e varie supersportive. Ho anche avuto una BMW 1150 GS. L’anno scorso l’ho
cambiata per una Harley-Davidson Street
Glide: con carena, radio
e borse è perfetta per
viaggiare, a patto di non
avere fretta. Poi ho anche
una Honda CRF 250
da enduro, e varie moto
da regolarità degli Anni
70, soprattutto Ancillotti
ma anche un AIM 50.
Moto bellissime, che agli
appassionati fanno venire
le lacrime agli occhi solo
a nominarle”.
Hai amici motociclisti?
“Si ne ho parecchi,
soprattutto appassionati
di fuoristrada. E siccome
faccio parte sia del “Registro Storico Ancillotti” che
del Motoclub Presolana
Il tassello ritrovato
Dopo molti anni di
“digiuno”, Emilio Petrone,
l’anno scorso, ha ripreso
a praticare fuoristrada
con gli amici del
Presolana Enduro.
Enduro, ci vediamo ai raduni e qualche
volta alle gare”.
Quali viaggi ti sono rimasti più impressi?
“I primi: quelli fatti a 16 anni con la vespa
stracarica di bagagli, tenda e sacco a pelo,
e che in autostrada faceva a stento gli 80
km/h. Bisognava resettare la mente, non
aver fretta e godersi il paesaggio... pero’ la
sensazione di libertà era impagabile. Poi
ricordo altrettanto bene le ultime avventure. Dopo oltre 20 anni di astinenza, l’anno
scorso ho deciso di ricominciare con il
fuoristrada e di farlo alla grande: prima
uscita, insieme a Roberto, Silvio e agli altri
ragazzi del Presolana Enduro. È stata durissima, un vero shock: questi ragazzi sono
dei campioni, vanno in moto e gareggiano
da sempre, e io non riuscivo a far nulla di
meglio che continuare a cadere per stargli
dietro. Poi, col tempo, sono migliorato, loro
sono diventati più pazienti e ora le uscite
di gruppo funzionano meglio!”.
Quale strada ti è rimasta nel cuore?
“Una strada secondo me bellissima è
ilpasso del Col di Tenda, una ottima alternativa alle strade più note per chi voglia
andare in Costa Azzurra o a Montecarlo
dall’Italia. E in moto è perfetta: ci sono
stato la scorsa estate con la mia HarleyDavidson ed è stato un viaggio molto
bello, tante curve, paesaggi mozzafiato e
pochissimo traffico”.
Programmi per il futuro?
“Mi piacerebbe molto fare un viaggio negli
Stati Uniti, a cavallo di un’H-D, naturalmente. Ma anche fare un lungo viaggio in
fuoristrada, in Sardegna, ad esempio, dove
ci sono ancora paesaggi
bellissimi e incontaminati”.
Quale consigli ti senti di
dare a chi si avvicina al
mototurismo?
“Di iniziare per gradi, evitando di strafare. E questo
vale innanzitutto per la
moto, dove consiglierei di
iniziare con modelli comodi e relativamente leggeri, che poi tra bagaglio e passeggero tanto leggeri non saranno. E anche per
la scelta degli itinerari: meglio iniziare per
gradi onde evitare liti con la moglie/compagna e conseguente interruzione delle
attività mototuristiche... A questo proposito, noi italiani siamo fortunati perché
spesso possiamo visitare posti bellissimi
in poche ore”.
“I viaggi che mi sono
rimasti più impressi
sono i primi: quelli fatti
con la Vespa stracarica,
tenda e sacco a pelo”
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