Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti
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Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti
Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli studenti dell’Istituto “Italo Calvino” Claudia Bruni Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, che hanno suscitato in noi profonde riflessioni e forti emozioni. Non mancano comunque argomenti di costume e società e la pagina del tempo libero. Il giornalino ospita da questo numero un racconto scritto da uno studente del nostro Istituto: a questo proposito invitiamo chiunque voglia farlo a inviarci racconti e poesie originali che saranno inseriti già dal prossimo numero. Lo stesso invitiamo a fare per le foto, che diventeranno la nostra copertina da questo momento in poi. Buona lettura! La redazione “Carpe diem” 1 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 religiosa imponi un limite alla parola, la democrazia viene limitata! L’offesa a Maometto non può riportare indietro nei secoli tutto il Dodici volti, dodici storie, dodici mondo nato dopo la Rivoluzione famiglie distrutte in nome di “Allah francese, né i rapporti umani e Akbar”- Allah è grande. Proprio pubblici al Medioevo. Non è troppo queste le parole gridate dai carnefici; per delle vignette? Eppure se e a queste affiancate in una tetra smettiamo di pubblicarle veniamo melodia le urla di soddisfazione per meno ai nostri sacrosanti principi aver vendicato il profeta. Uccidere la fondati sulla libertà d’espressione e gente in nome di Dio-Allah, è un po’ sulla democrazia.. come fare del Dio un assassino: quale religione lo ammette? In quale Nell’Islam è un grave peccato libro sacro, che sia il Corano o la rappresentare o denigrare il profeta Bibbia, viene profetizzato questo? Maometto; i musulmani sono liberi Ma più di tutti, per un credente è più di crederlo, ma non di imporlo ad offensivo uccidere, torturare, altri. Noi possiamo parlare e schiavizzare in nome del suo Dio, dialogare per trovare un punto oppure la produzione di disegni, film d’incontro solo se muoviamo da e libri che si fanno beffe degli posizioni di reciprocità.. Il estremisti e della loro visione distorta musulmano in territorio italiano può della religione? liberamente professare la sua religione nelle moschee, ma il Tanti interrogativi che, a distanza di cristiano non potrà mai avere una poco tempo dalla strage parigina che chiesa in territorio musulmano, si è consumata nel giorno dell’ “11 perlomeno negli stati estremisti, settembre europeo”, necessitano di poiché esso è consacrato ad Allah.. risposte e di riflessione con Alcune di quelle vignette sono un’urgenza ineludibile. Chiaro è che efficaci, altre, è vero, possono non esistono giustificazioni per le apparire inopportune e criticabili. Ma atrocità commesse, tuttavia la è un errore grave dividersi sulla collettività si è divisa tra coloro che libertà di espressione, che va difesa condannano totalmente i terroristi e anche quando diventa libertà di coloro i quali, a suon di se-la-sono- dissacrazione. In questo massacro cercata, definiscono con “dotte non esistono né provocatori né circonlocuzioni semantiche” allo vittime, né morti giuste e altre meno stesso modo le vittime e i carnefici. ingiuste. Esiste però la maturità e la La libertà di espressione si spinge coscienza critica di ognuno; se fino a comprendere la libertà d’offesa maturo è chi capisce la ragione e di farmi beffe del tuo credo dell’altro e immaturo chi preferisce religioso, o è vero che la mia libertà se stesso, allora sta alla ragione di finisce dove comincia quella ognuno rispettare il senso del limite. dell’altro? Dov’è il margine tra Per aver superato il limite Dante satira, libertà e offesa? punisce Ulisse condannandolo ad un E’ implicito che, se per sensibilità “folle volo” in un abisso senza fondo. Je suis Charlie - tout est pardonnè Charlie non è stato ucciso. Charlie ha deciso di ridere, ridere sempre, anche laddove verrebbe da piangere. Per questo, mercoledì 14 gennaio, alla luce dell’evento storico che ha segnato un prima e un dopo nella storia della satira, il giornale è uscito con 3 milioni di copie, grazie soprattutto alla collaborazione di vignettisti provenienti da tutto il mondo, che si sono stretti in un abbraccio di solidarietà con i superstiti della redazione. Nella copertina del nuovo giornale è raffigurato Maometto con una lacrima agli occhi, che tiene in mano quello che è diventato il motto di ciascun parigino “Je suis Charlie” e sovrastato dalla frase: “tout est pardonnè!”, “tutto è perdonato”. I fatti accaduti sono la dimostrazione concreta del fatto che la matita è un’arma. Un’arma che con l’ironia, con la schiettezza colpisce con estrema precisione… anche più dei kalashnikov. Mentre Charlie ha parlato con le matite, i suoi assassini hanno parlato con il fuoco e per questo “mio padre è morto”- dichiara così la figlia di Wolinksi, vignettista di Charlie - “ma Wolinksi no.” Eleonora Maccabruno 2 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 JE NE SUIS PAS CHARLIE HEBDO Quello che è avvenuto il 7 gennaio 2015 alla sede del giornale satirico “Charlie Hebdo” è ormai assodato e non è della dolorosa dinamica di quanto accaduto che io vorrei parlarvi. La mia, per quanto semplice e banale possa essere, sarà soltanto una riflessione critica su quanto è accaduto e si baserà essenzialmente sulla sfera introspettiva della vicenda. Inizio con il dirvi che io non sono Charlie Hebdo, ma non fraintendetemi, vi prego! Non sono un fondamentalista islamico né tanto meno sono contro la libertà di stampa e di opinione (d’altronde anche non essere Charlie Hebdo lo ritengo un atto di libertà d’espressione!) Non “sono” Charlie Hebdo ma “sono” sicuramente Stéphane, Jean, Georges, Bernard, Philippe, Mustapha, Elsa, Michel, Frederic, Ahmed e Franck; sì, esatto, proprio loro, parte della redazione che ha perso la vita in seguito all’attentato compiuto alla sede del satirico francese. Vi chiederete dunque che differenza ci sia tra essere Charlie Hebdo e immedesimarsi nei suoi redattori. Personalmente non apprezzo l’umorismo dissacrante nei confronti della religione islamica, e in generale non mi piace nemmeno il loro humour, ma amo infinitamente la loro voglia di mettersi in gioco, di “fregarsene” delle reazioni che le loro vignette provocano, amo la loro voglia di vivere. Ed è per quanto ho appena detto che trovo orribile la loro morte, tuttavia ammetto che non sia stato affatto facile per un musulmano trovarsi di fronte alle vignette di Charlie Hebdo, così derisorie e blasfeme. Non condivido nella maniera più assoluta il modo in cui hanno manifestato la loro rabbia e la loro indignazione, ma non posso nascondere che, se mi fossi trovato nella loro stessa situazione, avrei provato il loro stesso risentimento. Non “sono” Charlie Hebdo, “sono” il musulmano ferito nell’orgoglio, il musulmano mal integrato nella società, visto con sospetto, evitato per strada ed emarginato perfino dai vicini di casa che, molto probabilmente, si immaginano un arsenale nucleare nella sua cantina. musulmani europei e dovevamo prevedere che prima o poi sarebbero potuti sfociare in un qualcosa di grave e mostruoso. Questo presagio è divenuto realtà il 7 gennaio del 2015. Nessuno riporterà indietro le persone strappate alla vita, attentatori o vittime non c’è differenza, una morte è pur sempre una morte. La morte fisica, la morte delle idee e del proprio credo politico o religioso, rimane sempre una morte e da quel giorno niente sarà più come prima. Daniele De Maio Secondo me le vignette di Charlie Hebdo sono soltanto l’ultima delle tante frustrazioni che è costretto a sopportare il musulmano oggi, anche il più integrato. Umiliazione, rabbia, indignazione, paura, sofferenza: sono tutti sentimenti comuni alla maggior parte dei 3 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 Due mondi diversi: ne siamo sicuri? Ciò che caratterizza la mentalità del mondo moderno è la contrapposizione tra Oriente ed Occidente, non più intesi come punti cardinali, ma come specifiche regioni del globo. L'Europa contro l'Asia, noi contro loro. Una frattura che, dopo gli avvenimenti degli ultimi tempi, sta (forse) divenendo insanabile. assenza di apertura verso altre culture. Tutto questo va contro la concezione liberal-democratica della società occidentale, nella quale esistono leggi di tutela dell'individuo e più in generale dei diritti umani. Le radici storiche sono incerte, per alcuni nel conflitto tra America e Medio Oriente che nacque durante la Guerra Fredda, altri le vedono affondare nella guerra in Afghanistan; altri ancora, credono che le Crociate abbiano creato delle Il termine Oriente ha già una crepe che si sono poi riproposte in connotazione europocentrica, cioè si tempi moderni. pone l'Europa come punto di osservazione del mondo: è per In campo socio-politico, la differenza questo motivo che intellettuali come tra Medio Oriente e Occidente è Edward Said credono che esso sia innegabile: al liberalismo occidentale l'invenzione degli occidentali, i quali (se non americano) è contrapposto il lo hanno usato in primo luogo per regime teocratico tipico dei paesi crearsi una loro identità culturale e islamici. Bisogna però menzionare i poi per poter raccogliere in una sola tentativi di rivolta di queste nazioni: categoria tutto ciò che era concepito basti pensare alla “Primavera come “diverso”. Questo fa sì che gli Araba”, nata tra il 2010 e il 2011, che orientali vengano stereotipati e ha portato a vere e proprie disumanizzati, creando rivoluzioni, con cambiamenti di nell'occidentale una falsa parvenza di governo e proteste ancora in corso. conoscenza che, in realtà, non c'è. La popolazione araba è dilaniata da guerre, fame e corruzione, e la Filosofia a parte, le cause di questa continua violazione dei diritti umani rottura sono molteplici e complicate, e civili ha portato a gesti di estrema hanno spesso origini lontane. La violenza. cultura orientale, vista da un punto di vista turistico, è considerata esotica: Gli estremismi religiosi, le appena si pensa a paesi come l'Egitto problematiche del Medio Oriente e o la Turchia l'immagine che ci viene le difficoltà di inserimento nella alla mente è di mercati colorati, società occidentale sono la causa caotici, ma anche di bazar pieni di della violenza che ha caratterizzato la oggetti misteriosi. Queste visioni cronaca di questo periodo: essa è allegre e stravaganti si scontrano con infine sfociata nell'attentato del 7 l'altra faccia di ciò che conosciamo gennaio scorso alla sede del giornale della civiltà islamica: la società satirico “Charlie Hebdo”, a Parigi. maschilista e patriarcale, gli Un atto orribile, di indescrivibile estremismi che portano ad atti di crudeltà che ha portato scompiglio e terrorismo e guerre “sante”, la totale paura in tutta Europa. Ha invaso giornali, web e social network, facendo crescere l'inquietudine che caratterizza il nostro rapporto con i mussulmani, e con gli orientali in genere. Ciò che è successo non deve portarci a generalizzare su un'intera popolazione, che non è composta da terroristi ma da persone come noi, che la guerra non la vogliono, e che aspirano soltanto a migliori condizioni di vita per loro e per i loro figli, in un ambiente non segnato da guerre di religione che di religioso hanno ben poco, e che hanno come unico scopo la conquista del potere tramite il terrore, in un territorio segnato da decenni di violenze e soprusi. Ma l'Islam moderato esiste, e difende la libertà di stampa attraverso manifestazioni di piazza: la condanna agli attacchi terroristici è unanime, il Corano infatti insegna a rispettare le altre religioni e a proteggere le minoranze, proprio perchè il frutto della fede deve essere l'amore fraterno. Il Segretario Generale del Centro Islamico Italiano, Abdellah Redouane, ha esternato la vicinanza dei mussulmani alle famiglie delle vittime, ma ha anche sottolineato la necessità di “restare uniti contro le barbarie e la violenza, (…) non solo per garantire e difendere la libertà di stampa e di opinione, ma più in generale per proteggere la democrazia”, poiché questo, continua, “è dovere inderogabile di ognuno di noi, di ogni credente”. Francesca Juhasz 4 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 I Terroristi non sono veri Mussulmani In seguito all’attacco terroristico avvenuto a Parigi il 7 gennaio scorso, la comunità islamica di Chiusi ha organizzato una manifestazione pacifica per dimostrare l’estraneità della loro religione con la violenza di Parigi. “La nostra religione non insegna ad uccidere, anzi. Essa insegna a vivere in pace, a rispettare gli altri specialmente all'estero” spiega Jemaa Mlik, tunisino di prima generazione, in Italia da quasi venti anni. “Soprattutto quando si è ospiti, bisogna rispettare la terra, le piante, gli animali e la gente”, continua. La manifestazione si è svolta con la presenza dell’Assessore delle politiche sociali, Andrea Micheletti, il quale si è più volte complimentato con gli organizzatori. Jemaa Mlik ha iniziato la manifestazione ringraziando tutti per la presenza, per poi spiegare come nel Corano non si faccia riferimento alla violenza verso il prossimo e che la religione islamica è pacifica e rispetta gli altri. Chi uccide in nome di Allah non è un vero mussulmano. Nonostante questa manifestazione sia stata un'occasione positiva per chiarire la posizione dei mussulmani chiusini sugli attacchi terroristici di gennaio, molti abitanti del posto, come il signor Luca Bacci che è intervenuto nella manifestazione, sono convinti che non ci sia alcun motivo di scusarsi per i fatti di Parigi. Si è poi discusso sull'integrazione degli islamici nella nostra società, i quali, per timidezza o riservatezza e un po' anche per paura, non riescono a far parte completamente della nostra società. La manifestazione si è poi conclusa con i ringraziamenti a tutta la cittadinanza, e si è mostrata come un ottimo momento di dialogo, di confronto, tra due civiltà così diverse ma così simili. Dai pensieri e i discorsi dei presenti si è dedotto come i terroristi che si dichiarano islamici in realtà non lo siano affatto. Il loro uccidere in nome di Allah non è altro che una bestemmia per qualunque religione, per qualunque credente. Gionatan Samo Altro intervento interessante è stato quello di Hassan, il quale ha spiegato il significato del saluto arabo, Salām "" ﺳﻼم, cioè “pace”, ribadendo l'importanza del rispetto per gli altri; ha letto poi un brano del Corano che cita: ”Se uccidi un uomo è come se uccidessi l'intera umanità”. Dopo un commovente minuto di silenzio, sono stati toccati temi importanti come la discriminazione, che non fa altro che danneggiare i mussulmani di seconda generazione, e danneggerà quelli di terza: questa rappresenta una catena che deve essere spezzata il prima possibile attraverso solidarietà e apertura mentale. 5 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 Notizie dal Calvino possibilità di incontrarsi solo una volta alla settimana durante l'anno scolastico per le prove. "Almeno tu": testo controcorrente Dalle interviste fatte abbiamo rilevato un entusiasmo che si è manifestato nella felicità provata per aver messo in atto uno spettacolo così attuale. "Almeno tu": questo è il titolo dello spettacolo oggi rappresentato al teatro di Città della Pieve con la regia di Giuseppe Faletra. Il nostro artista in un lontano passato, quando si narrava ch'egli errasse per le vie di Como, ha ideato questo atto unico che prende di mira il conformismo del mondo di oggi: lo spettacolo è uno specchio che riflette lo spettatore, proiettandolo nelle azioni quotidiane, costringendolo ad affrontare le banalità e gli automatismi di questa società consumistica. Potremo rivederli all'opera nel prossimo nuovo show che si terrà il 30 maggio 2015, potendo solo immaginare cosa vaga nella mente del regista, aspettando con fervore l'ultima sua creazione. Fillidemariaclotilde Serpilli Successo enorme per i ragazzi intenti ad aprire una finestra sulla quotidianità, in modo ironico ma con grande efficacia, mettendo in atto una tagliente critica alla società del consumismo, dove chi si contraddistingue viene emarginato perchè differente dal modo di vita della massa. Gli sketch proposti rispecchiavano perfettamente i modo, gli stili... in una parola la routine giornaliera attuale, dove tutti corrono irrefrenabilmente senza fermarsi a guardare le bellezze intorno a loro, soggiogati da un irresistibile stile di vita suggerito da uno schermo televisivo che non ci trasmette altro che la verità superficiale, e forse neanche quella, ma solo cose che ci invogliano alla banalità e occludono le reali meraviglie che possono essere delle azioni banali come uscire con la famiglia per passare del tempo insieme, godersi le giornate fra amici o aiutarsi a vicenda. La scenografia dello spettacolo è stato realizzata con materiale riciclabile (plastica, cartone, latta) al quale tutti possono ridare respiro con piccoli gesti semplici. Nell’orario scolastico puoi portare tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici, che non usi più, nei cassonetti che trovi in ogni piano! Ad esempio: • Phon • Caricabatterie e telefoni • Piccoli elettrodomestici • Tastiere del computer ecc… Scade la fine di aprile! NO PILE E MONITOR Ottimo lavoro svolto dai ragazzi avvicinatisi con tanta passione al mondo teatrale, avendo la 6 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 Costume e società 50 sfumature di gatto Tra i membri della famiglia dei “felidae”, il “felis silvestris” è il più famoso ed il più vicino a noi, ed è colui che noi chiamiamo gatto. Fin dai primordi della società è stato un animale molto rispettato: gli egizi lo veneravano ed anche i buddisti ripresero la figura di questo felino nella loro cultura con accezione positiva nel mito del “Gatto rosso-oro”. Ormai il gatto per noi è divenuto animale da compagnia e spesso ci dimentichiamo della sua regalità. Non è venerato solo nella religione, si parla di lui in molte opere anche più vicine a noi, ci basti pensare al soriano Marramachiz in “Gattomachia” di Lope de Vega, all'utilizzo che ne fa Carrol nel suo "Alice in wonderland", o a come Sepulveda utilizzi questo animale come maestro di volo di una gabbianella nel suo libro più famoso. Il gatto si presta ad ogni ruolo, dalla regale figura araldica nel blasone della famiglia Lavagna, alla più discreta ed impacciata figura del gatto cicciottello in “Garfield”; dall'essere protagonista di un'ode di Neruda, al ritrovarsi a dover inseguire Jerry in “Tom e Jerry”. Tralasciando le varie valenze che vengono date all'animale, oggi giorno per molti di noi è diventato fondamentale in casa, poiché parte integrante della famiglia. La vera peculiarità del gatto però si trova intrinseca nella sua stessa psiche: i gatti, proprio come le donne, sono bellissimi e regali, difficili da capire, spesso non facili da sopportare, impossibili da controllare, ma, cosa più importante, non li si può non amare. "Non si possiede mai un gatto. Semmai si è ammessi alla sua vita, il che è senz'altro un privilegio". Beryl Reid Enrico Pontefice 7 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 Tempo Libero L’angolo della fantasia La ragazza delle farfalle Le nuvole la guardavano da lassù, quella tinta turchese che aleggiava in tutto il cielo. La ragazza correva spensierata nel grande prato verde, fatto di infiniti gambi freschi, ricchi della rugiada primaverile portata dalla mattina. Il rosso bagliore dell'alba stagliava fra le nuvole, ed il suo sorriso bianco e perfetto risaltava nel dolce viso giovanile. I suoi occhi imbruniti somigliavano a delle perle marine perse tra gli abissi, omogenei in quel colore così puro. Le sue lunghe chiome marroni, ricche di sfumature che andavano dalla spiga di grano estiva alla scura corteccia secolare, scorrevano con il vento, librandosi nell'aria come piume. I suoi piedini umidi e candidi passavano veloce fra i fiori, i suoi passi non si udivano sul terreno, poiché era così gentile nei suoi movimenti quasi da non pesare sul prato. Farfalle di tutti i colori seguivano le piccole orme che lasciava, le svolazzavano dietro: alcune erano bellissimi esemplari dalle ali viole e blu notte, mentre altre erano più chiare ed accese, come una grande farfalla dalla schiena porpora e arancio. Tutte la seguivano, uno svolazzare di mille delicati insetti l'accompagnavano. Alcune farfalle si posarono sulle sue spalle e sopra a qualche ciocca della chioma color castagna, alcune rimanevano dietro di lei, molte le coprivano quasi tutto il corpo, solo il viso sorridente e spensierato rimase fuori da quei sgargianti colori. Mentre la ragazza era immobile ed eretta sul prato, gli insetti la ricoprivano sempre di più con il loro flusso di energia. Il flusso andava ingrandendosi maggiormente, ricopriva ora tutta la ragazza, sommersa da un fiotto di farfalle svolazzanti attorno a lei. Il movimento continuo era in perfetta sinergia, un turbine di emozioni che librava nel prato. Il vortice si alzava, e la ragazza staccò i piedini da terra, librandosi in aria. Emozioni sprigionate da quelle cromature, e l'immenso rumore dello sfarfallio, in quel prato verde. Si alzava sempre di più, con maggior veemenza, il mucchio di farfalle con dentro la giovane ragazza si fermò e con eleganza gli insetti si staccarono dal gigantesco cumulo, formando stormi intenti a volare circolarmente attorno al loro nucleo, e, poco alla volta, i piccoli insetti si staccarono tutti, e ciò che rimase era solo la pura aria mattutina: la ragazza se ne era andata. Ora era libera, un frammento nella dolcezza di ogni farfalla. Ermano Buikis 8 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 Le ricette di nonna Maria PIZZA DI CARNEVALE Questa pizza tipica della penisola sorrentina, viene preparata nel periodo carnevalesco, subendo più o meno variazioni. La leggenda vuole che la ghiottoneria sia stata preparata per la prima volta da un cuoco un po' “sbadato” che lavorava alla corte del re Ferdinando IV. Probabilmente la sua poca esperienza lo ha portato a confondere gli ingredienti e ad aggiungerne altri, dando vita a questa deliziosa variate della pizza Margherita! INGREDIENTI • • • • • • 500 g di pasta brisé 250 g di mozzarella 200 g di salsiccia suina 2 uova 100 g di parmigiano reggiano mixato con pecorino romano sale e pepe Una versione prevede l'utilizzo di pinoli ed uva passa, da aggiungere agli ingredienti già citati. PREPARAZIONE Stendere la pasta brisé con un mattarello; sminuzzare la salsiccia e riporla in una ciotola assieme alle due uova (sia albume che tuorlo), quindi mescolare il tutto con una frusta. Stendere sulla pasta brisé questo composto insieme alla mozzarella tagliata a cubetti. Aggiungere sale e pepe e una spolverata di parmigiano mixato con pecorino romano. Richiudere il tutto sotto un altro strato di pasta brisé e cuocere in forno preriscaldato a 180°, per circa 20-30 minuti. BUON APPETITO! Daniele De Maio 9 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 Quiz delle Date dei secoli di Davide Mariottini Politica 1947 in Italia ci fu l’ultima ……………………….. 1231 nasce in Friuli Venezia Giulia il primo …............................... Rivoluzioni 1798 in Francia la caduta della………………………. 26 Ottobre 1917 in Russia scoppia la rivoluzione ……………………….. Guerre 8 Novembre 1917 la grande disfatta d’Italia ……………………… Dal 1 Luglio al 18 Novembre 1916, la più grande carneficina della Grande Guerra, la battaglia di ………………. Religione 814 d.C. Carlo Magno muore e il potere passa ai ………………………… 25 Dicembre 800 d.C. Carlo magno viene incoronato dal ……………….. Civiltà 476 d.C.. Caduta del………………………………………. il 27 gennaio 1945 si aprono le porte di …………………………. Economia 1 Agosto 1914 a New York …………………. chiude a causa della guerra 24 ottobre 1929 a New York iniziano gli Anni della …............................ Tecnologia 1804 parte il primo ……………… in Galles 1930 in Italia Benito Mussolini introduce un nuovo elettrodomestico la ………………… Scienza 1892 vengono scoperti i …................... 1846 William Morton effettua la prima............................. Cultura 1851viene inaugurata, in Inghilterra, la prima …............................. 1855 in Francia nasce il …................................... __________________________________________________________________________________ Il giornalino è stato realizzato dalla Redazione dell’Istituto “Calvino” di Città della Pieve. Le foto pubblicate sono rispettivamente di Gionatan Samo e Giada Castorrini. Direttrice di Redazione: Fillidemariaclotilde Serpilli Coordinamento: Prof.ssa Alessandra Capponi ® Riproduzione riservata 10 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015