Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti

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Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti
Anno XVI – 28 febbraio 2015
Periodico a cura degli studenti
dell’Istituto “Italo Calvino”
Claudia Bruni
Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, che hanno
suscitato in noi profonde riflessioni e forti emozioni. Non mancano comunque argomenti di
costume e società e la pagina del tempo libero. Il giornalino ospita da questo numero un
racconto scritto da uno studente del nostro Istituto: a questo proposito invitiamo chiunque
voglia farlo a inviarci racconti e poesie originali che saranno inseriti già dal prossimo
numero. Lo stesso invitiamo a fare per le foto, che diventeranno la nostra copertina da
questo momento in poi.
Buona lettura!
La redazione “Carpe diem”
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Il resto del Calvino 28 febbraio 2015
religiosa imponi un limite alla parola,
la democrazia viene limitata!
L’offesa a Maometto non può
riportare indietro nei secoli tutto il
Dodici volti, dodici storie, dodici mondo nato dopo la Rivoluzione
famiglie distrutte in nome di “Allah francese, né i rapporti umani e
Akbar”- Allah è grande. Proprio pubblici al Medioevo. Non è troppo
queste le parole gridate dai carnefici; per delle vignette? Eppure se
e a queste affiancate in una tetra smettiamo di pubblicarle veniamo
melodia le urla di soddisfazione per meno ai nostri sacrosanti principi
aver vendicato il profeta. Uccidere la fondati sulla libertà d’espressione e
gente in nome di Dio-Allah, è un po’ sulla democrazia..
come fare del Dio un assassino:
quale religione lo ammette? In quale Nell’Islam è un grave peccato
libro sacro, che sia il Corano o la rappresentare o denigrare il profeta
Bibbia, viene profetizzato questo? Maometto; i musulmani sono liberi
Ma più di tutti, per un credente è più di crederlo, ma non di imporlo ad
offensivo uccidere, torturare, altri. Noi possiamo parlare e
schiavizzare in nome del suo Dio, dialogare per trovare un punto
oppure la produzione di disegni, film d’incontro solo se muoviamo da
e libri che si fanno beffe degli posizioni di reciprocità.. Il
estremisti e della loro visione distorta musulmano in territorio italiano può
della religione?
liberamente professare la sua
religione nelle moschee, ma il
Tanti interrogativi che, a distanza di cristiano non potrà mai avere una
poco tempo dalla strage parigina che chiesa in territorio musulmano,
si è consumata nel giorno dell’ “11 perlomeno negli stati estremisti,
settembre europeo”, necessitano di poiché esso è consacrato ad Allah..
risposte e di riflessione con Alcune di quelle vignette sono
un’urgenza ineludibile. Chiaro è che efficaci, altre, è vero, possono
non esistono giustificazioni per le apparire inopportune e criticabili. Ma
atrocità commesse, tuttavia la è un errore grave dividersi sulla
collettività si è divisa tra coloro che libertà di espressione, che va difesa
condannano totalmente i terroristi e anche quando diventa libertà di
coloro i quali, a suon di se-la-sono- dissacrazione. In questo massacro
cercata, definiscono con “dotte non esistono né provocatori né
circonlocuzioni semantiche” allo vittime, né morti giuste e altre meno
stesso modo le vittime e i carnefici.
ingiuste. Esiste però la maturità e la
La libertà di espressione si spinge coscienza critica di ognuno; se
fino a comprendere la libertà d’offesa maturo è chi capisce la ragione
e di farmi beffe del tuo credo dell’altro e immaturo chi preferisce
religioso, o è vero che la mia libertà se stesso, allora sta alla ragione di
finisce dove comincia quella ognuno rispettare il senso del limite.
dell’altro? Dov’è il margine tra Per aver superato il limite Dante
satira,
libertà e offesa? punisce Ulisse condannandolo ad un
E’ implicito che, se per sensibilità “folle volo” in un abisso senza
fondo.
Je suis Charlie - tout
est pardonnè
Charlie non è stato ucciso. Charlie
ha deciso di ridere, ridere sempre,
anche laddove verrebbe da piangere.
Per questo, mercoledì 14 gennaio,
alla luce dell’evento storico che ha
segnato un prima e un dopo nella
storia della satira, il giornale è uscito
con 3 milioni di copie, grazie
soprattutto alla collaborazione di
vignettisti provenienti da tutto il
mondo, che si sono stretti in un
abbraccio di solidarietà con i
superstiti della redazione. Nella
copertina del nuovo giornale è
raffigurato Maometto con una
lacrima agli occhi, che tiene in mano
quello che è diventato il motto di
ciascun parigino “Je suis Charlie” e
sovrastato dalla frase: “tout est
pardonnè!”, “tutto è perdonato”.
I fatti accaduti sono la dimostrazione
concreta del fatto che la matita è
un’arma. Un’arma che con l’ironia,
con la schiettezza colpisce con
estrema precisione… anche più dei
kalashnikov. Mentre Charlie ha
parlato con le matite, i suoi assassini
hanno parlato con il fuoco e per
questo “mio padre è morto”- dichiara
così la figlia di Wolinksi, vignettista
di Charlie - “ma Wolinksi no.”
Eleonora Maccabruno
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Il resto del Calvino 28 febbraio 2015
JE NE SUIS PAS
CHARLIE HEBDO
Quello che è avvenuto il 7 gennaio
2015 alla sede del giornale satirico
“Charlie Hebdo” è ormai assodato
e non è della dolorosa dinamica di
quanto accaduto che io vorrei
parlarvi.
La mia, per quanto semplice e
banale possa essere, sarà soltanto
una riflessione critica su quanto è
accaduto e si baserà essenzialmente
sulla sfera introspettiva della
vicenda.
Inizio con il dirvi che io non sono
Charlie Hebdo, ma non
fraintendetemi, vi prego! Non sono
un fondamentalista islamico né
tanto meno sono contro la libertà di
stampa e di opinione (d’altronde
anche non essere Charlie Hebdo lo
ritengo un atto di libertà
d’espressione!)
Non “sono” Charlie Hebdo ma
“sono” sicuramente Stéphane,
Jean, Georges, Bernard, Philippe,
Mustapha, Elsa, Michel, Frederic,
Ahmed e Franck; sì, esatto, proprio
loro, parte della redazione che ha
perso la vita in seguito all’attentato
compiuto alla sede del satirico
francese.
Vi chiederete dunque che
differenza ci sia tra essere Charlie
Hebdo e immedesimarsi nei suoi
redattori. Personalmente non
apprezzo l’umorismo dissacrante
nei confronti della religione
islamica, e in generale non mi piace
nemmeno il loro humour, ma amo
infinitamente la loro voglia di
mettersi in gioco, di “fregarsene”
delle reazioni che le loro vignette
provocano, amo la loro voglia di
vivere. Ed è per quanto ho appena
detto che trovo orribile la loro
morte, tuttavia ammetto che non
sia stato affatto facile per un
musulmano trovarsi di fronte alle
vignette di Charlie Hebdo, così
derisorie e blasfeme.
Non condivido nella maniera più
assoluta il modo in cui hanno
manifestato la loro rabbia e la loro
indignazione, ma non posso
nascondere che, se mi fossi trovato
nella loro stessa situazione, avrei
provato il loro stesso risentimento.
Non “sono” Charlie Hebdo,
“sono” il musulmano ferito
nell’orgoglio, il musulmano mal
integrato nella società, visto con
sospetto, evitato per strada ed
emarginato perfino dai vicini di
casa che, molto probabilmente, si
immaginano un arsenale nucleare
nella sua cantina.
musulmani europei e dovevamo
prevedere che prima o poi
sarebbero potuti sfociare in un
qualcosa di grave e mostruoso.
Questo presagio è divenuto realtà il
7 gennaio del 2015.
Nessuno riporterà indietro le
persone strappate alla vita,
attentatori o vittime non c’è
differenza, una morte è pur sempre
una morte.
La morte fisica, la morte delle idee
e del proprio credo politico o
religioso, rimane sempre una morte
e da quel giorno niente sarà più
come prima.
Daniele De Maio
Secondo me le vignette di Charlie
Hebdo sono soltanto l’ultima delle
tante frustrazioni che è costretto a
sopportare il musulmano oggi,
anche il più integrato. Umiliazione,
rabbia, indignazione, paura,
sofferenza: sono tutti sentimenti
comuni alla maggior parte dei
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Il resto del Calvino 28 febbraio 2015
Due mondi diversi: ne
siamo sicuri?
Ciò che caratterizza la mentalità del
mondo
moderno
è
la
contrapposizione tra Oriente ed
Occidente, non più intesi come punti
cardinali, ma come specifiche regioni
del globo. L'Europa contro l'Asia, noi
contro loro. Una frattura che, dopo gli
avvenimenti degli ultimi tempi, sta
(forse) divenendo insanabile.
assenza di apertura verso altre
culture. Tutto questo va contro la
concezione liberal-democratica della
società occidentale, nella quale
esistono leggi di tutela dell'individuo
e più in generale dei diritti umani.
Le radici storiche sono incerte, per
alcuni nel conflitto tra America e
Medio Oriente che nacque durante la
Guerra Fredda, altri le vedono
affondare nella guerra in
Afghanistan; altri ancora, credono
che le Crociate abbiano creato delle
Il termine Oriente ha già una crepe che si sono poi riproposte in
connotazione europocentrica, cioè si tempi moderni.
pone l'Europa come punto di
osservazione del mondo: è per In campo socio-politico, la differenza
questo motivo che intellettuali come tra Medio Oriente e Occidente è
Edward Said credono che esso sia innegabile: al liberalismo occidentale
l'invenzione degli occidentali, i quali (se non americano) è contrapposto il
lo hanno usato in primo luogo per regime teocratico tipico dei paesi
crearsi una loro identità culturale e islamici. Bisogna però menzionare i
poi per poter raccogliere in una sola tentativi di rivolta di queste nazioni:
categoria tutto ciò che era concepito basti pensare alla “Primavera
come “diverso”. Questo fa sì che gli Araba”, nata tra il 2010 e il 2011, che
orientali vengano stereotipati e ha portato a vere e proprie
disumanizzati,
creando rivoluzioni, con cambiamenti di
nell'occidentale una falsa parvenza di governo e proteste ancora in corso.
conoscenza che, in realtà, non c'è.
La popolazione araba è dilaniata da
guerre, fame e corruzione, e la
Filosofia a parte, le cause di questa continua violazione dei diritti umani
rottura sono molteplici e complicate, e civili ha portato a gesti di estrema
hanno spesso origini lontane. La violenza.
cultura orientale, vista da un punto di
vista turistico, è considerata esotica: Gli estremismi religiosi, le
appena si pensa a paesi come l'Egitto problematiche del Medio Oriente e
o la Turchia l'immagine che ci viene le difficoltà di inserimento nella
alla mente è di mercati colorati, società occidentale sono la causa
caotici, ma anche di bazar pieni di della violenza che ha caratterizzato la
oggetti misteriosi. Queste visioni cronaca di questo periodo: essa è
allegre e stravaganti si scontrano con infine sfociata nell'attentato del 7
l'altra faccia di ciò che conosciamo gennaio scorso alla sede del giornale
della civiltà islamica: la società satirico “Charlie Hebdo”, a Parigi.
maschilista e patriarcale, gli Un atto orribile, di indescrivibile
estremismi che portano ad atti di crudeltà che ha portato scompiglio e
terrorismo e guerre “sante”, la totale paura in tutta Europa. Ha invaso
giornali, web e social network,
facendo crescere l'inquietudine che
caratterizza il nostro rapporto con i
mussulmani, e con gli orientali in
genere.
Ciò che è successo non deve portarci
a generalizzare su un'intera
popolazione, che non è composta da
terroristi ma da persone come noi,
che la guerra non la vogliono, e che
aspirano soltanto a migliori
condizioni di vita per loro e per i loro
figli, in un ambiente non segnato da
guerre di religione che di religioso
hanno ben poco, e che hanno come
unico scopo la conquista del potere
tramite il terrore, in un territorio
segnato da decenni di violenze e
soprusi.
Ma l'Islam moderato esiste, e
difende la libertà di stampa
attraverso manifestazioni di
piazza: la condanna agli attacchi
terroristici è unanime, il Corano
infatti insegna a rispettare le altre
religioni e a proteggere le
minoranze, proprio perchè il
frutto della fede deve essere
l'amore fraterno. Il Segretario
Generale del Centro Islamico
Italiano, Abdellah Redouane, ha
esternato la vicinanza dei
mussulmani alle famiglie delle
vittime, ma ha anche sottolineato la
necessità di “restare uniti contro le
barbarie e la violenza, (…) non solo
per garantire e difendere la libertà di
stampa e di opinione, ma più in
generale per proteggere la
democrazia”, poiché questo,
continua, “è dovere inderogabile di
ognuno di noi, di ogni credente”.
Francesca Juhasz
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Il resto del Calvino 28 febbraio 2015
I Terroristi non sono veri
Mussulmani
In seguito all’attacco terroristico avvenuto a Parigi il
7 gennaio scorso, la comunità islamica di Chiusi ha
organizzato una manifestazione pacifica per
dimostrare l’estraneità della loro religione con la
violenza di Parigi.
“La nostra religione non insegna ad uccidere, anzi.
Essa insegna a vivere in pace, a rispettare gli altri
specialmente all'estero” spiega Jemaa Mlik, tunisino
di prima generazione, in Italia da quasi venti anni.
“Soprattutto quando si è ospiti, bisogna rispettare la
terra, le piante, gli animali e la gente”, continua. La
manifestazione si è svolta con la presenza
dell’Assessore delle politiche sociali, Andrea
Micheletti, il quale si è più volte complimentato con
gli organizzatori.
Jemaa Mlik ha iniziato la manifestazione
ringraziando tutti per la presenza, per poi spiegare
come nel Corano non si faccia riferimento alla
violenza verso il prossimo e che la religione
islamica è pacifica e rispetta gli altri. Chi uccide in
nome di Allah non è un vero mussulmano.
Nonostante questa manifestazione sia stata
un'occasione positiva per chiarire la posizione dei
mussulmani chiusini sugli attacchi terroristici di
gennaio, molti abitanti del posto, come il signor
Luca Bacci che è intervenuto nella manifestazione,
sono convinti che non ci sia alcun motivo di scusarsi
per i fatti di Parigi. Si è poi discusso sull'integrazione
degli islamici nella nostra società, i quali, per
timidezza o riservatezza e un po' anche per paura,
non riescono a far parte completamente della nostra
società.
La manifestazione si è poi conclusa con i
ringraziamenti a tutta la cittadinanza, e si è mostrata
come un ottimo momento di dialogo, di confronto,
tra due civiltà così diverse ma così simili. Dai
pensieri e i discorsi dei presenti si è dedotto come i
terroristi che si dichiarano islamici in realtà non lo
siano affatto. Il loro uccidere in nome di Allah non è
altro che una bestemmia per qualunque religione,
per qualunque credente.
Gionatan Samo
Altro intervento interessante è stato quello di Hassan,
il quale ha spiegato il significato del saluto arabo,
Salām "‫" ﺳﻼم‬, cioè “pace”, ribadendo l'importanza
del rispetto per gli altri; ha letto poi un brano del
Corano che cita: ”Se uccidi un uomo è come se
uccidessi l'intera umanità”.
Dopo un commovente minuto di silenzio, sono stati
toccati temi importanti come la discriminazione, che
non fa altro che danneggiare i mussulmani di
seconda generazione, e danneggerà quelli di terza:
questa rappresenta una catena che deve essere
spezzata il prima possibile attraverso solidarietà e
apertura mentale.
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Il resto del Calvino 28 febbraio 2015
Notizie dal Calvino
possibilità di incontrarsi solo una volta alla
settimana durante l'anno scolastico per le prove.
"Almeno tu": testo controcorrente
Dalle interviste fatte abbiamo rilevato un
entusiasmo che si è manifestato nella felicità
provata per aver messo in atto uno spettacolo così
attuale.
"Almeno tu": questo è il titolo dello spettacolo
oggi rappresentato al teatro di Città della Pieve
con la regia di Giuseppe Faletra. Il nostro artista in
un lontano passato, quando si narrava ch'egli
errasse per le vie di Como, ha ideato questo atto
unico che prende di mira il conformismo del
mondo di oggi: lo spettacolo è uno specchio che
riflette lo spettatore, proiettandolo nelle azioni
quotidiane, costringendolo ad affrontare le
banalità e gli automatismi di questa società
consumistica.
Potremo rivederli all'opera nel prossimo nuovo
show che si terrà il 30 maggio 2015, potendo solo
immaginare cosa vaga nella mente del regista,
aspettando con fervore l'ultima sua creazione.
Fillidemariaclotilde Serpilli
Successo enorme per i ragazzi intenti ad aprire
una finestra sulla quotidianità, in modo ironico ma
con grande efficacia, mettendo in atto una
tagliente critica alla società del consumismo, dove
chi si contraddistingue viene emarginato perchè
differente dal modo di vita della massa.
Gli sketch proposti rispecchiavano perfettamente i
modo, gli stili... in una parola la routine giornaliera
attuale, dove tutti corrono irrefrenabilmente senza
fermarsi a guardare le bellezze intorno a loro,
soggiogati da un irresistibile stile di vita suggerito
da uno schermo televisivo che non ci trasmette
altro che la verità superficiale, e forse neanche
quella, ma solo cose che ci invogliano alla banalità
e occludono le reali meraviglie che possono
essere delle azioni banali come uscire con la
famiglia per passare del tempo insieme, godersi le
giornate fra amici o aiutarsi a vicenda.
La scenografia dello spettacolo è stato realizzata
con materiale riciclabile (plastica, cartone, latta) al
quale tutti possono ridare respiro con piccoli gesti
semplici.
Nell’orario
scolastico puoi
portare tutti gli
apparecchi elettrici
ed elettronici, che
non usi più, nei
cassonetti che trovi
in ogni piano!
Ad esempio:
• Phon
• Caricabatterie e telefoni
• Piccoli elettrodomestici
• Tastiere del computer ecc…
Scade la
fine di
aprile!
NO PILE E MONITOR
Ottimo lavoro svolto dai ragazzi avvicinatisi con
tanta passione al mondo teatrale, avendo la
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Costume e società
50 sfumature di gatto
Tra i membri della famiglia dei “felidae”, il “felis silvestris” è il più famoso ed il più vicino a noi, ed è
colui che noi chiamiamo gatto. Fin dai primordi della società è stato un animale molto rispettato: gli
egizi lo veneravano ed anche i buddisti ripresero la figura di questo felino nella loro cultura con
accezione positiva nel mito del “Gatto rosso-oro”. Ormai il gatto per noi è divenuto animale da
compagnia e spesso ci dimentichiamo della sua regalità. Non è venerato solo nella religione, si parla di
lui in molte opere anche più vicine a noi, ci basti pensare al soriano Marramachiz in “Gattomachia” di
Lope de Vega, all'utilizzo che ne fa Carrol nel suo "Alice in wonderland", o a come Sepulveda utilizzi
questo animale come maestro di volo di una gabbianella nel suo libro più famoso. Il gatto si presta ad
ogni ruolo, dalla regale figura araldica nel blasone della famiglia Lavagna, alla più discreta ed
impacciata figura del gatto cicciottello in “Garfield”; dall'essere protagonista di un'ode di Neruda, al
ritrovarsi a dover inseguire Jerry in “Tom e Jerry”. Tralasciando le varie valenze che vengono date
all'animale, oggi giorno per molti di noi è diventato fondamentale in casa, poiché parte integrante della
famiglia. La vera peculiarità del gatto però si trova intrinseca nella sua stessa psiche: i gatti, proprio come
le donne, sono bellissimi e regali, difficili da capire, spesso non facili da sopportare, impossibili da
controllare, ma, cosa più importante, non li si può non amare.
"Non si possiede mai un gatto. Semmai si è ammessi alla sua vita, il che è senz'altro un privilegio".
Beryl Reid
Enrico Pontefice
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Il resto del Calvino 28 febbraio 2015
Tempo Libero
L’angolo della fantasia
La ragazza delle farfalle
Le nuvole la guardavano da lassù, quella tinta turchese che aleggiava in tutto il cielo.
La ragazza correva spensierata nel grande prato verde, fatto di infiniti gambi freschi, ricchi della rugiada
primaverile portata dalla mattina. Il rosso bagliore dell'alba stagliava fra le nuvole, ed il suo sorriso bianco e
perfetto risaltava nel dolce viso giovanile.
I suoi occhi imbruniti somigliavano a delle perle marine perse tra gli abissi, omogenei in quel colore così
puro. Le sue lunghe chiome marroni, ricche di sfumature che andavano dalla spiga di grano estiva alla
scura corteccia secolare, scorrevano con il vento, librandosi nell'aria come piume.
I suoi piedini umidi e candidi passavano veloce fra i fiori, i suoi passi non si udivano sul terreno, poiché era
così gentile nei suoi movimenti quasi da non pesare sul prato.
Farfalle di tutti i colori seguivano le piccole orme che
lasciava, le svolazzavano dietro: alcune erano bellissimi
esemplari dalle ali viole e blu notte, mentre altre erano più
chiare ed accese, come una grande farfalla dalla schiena
porpora e arancio. Tutte la seguivano, uno svolazzare di
mille delicati insetti l'accompagnavano.
Alcune farfalle si posarono sulle sue spalle e sopra a qualche
ciocca della chioma color castagna, alcune rimanevano dietro di lei, molte le coprivano quasi tutto il corpo,
solo il viso sorridente e spensierato rimase fuori da quei sgargianti colori.
Mentre la ragazza era immobile ed eretta sul prato, gli insetti la ricoprivano sempre di più con il loro flusso
di energia. Il flusso andava ingrandendosi maggiormente, ricopriva ora tutta la ragazza, sommersa da un
fiotto di farfalle svolazzanti attorno a lei. Il movimento continuo era in perfetta sinergia, un turbine di
emozioni che librava nel prato.
Il vortice si alzava, e la ragazza staccò i piedini da terra, librandosi in aria. Emozioni sprigionate da quelle
cromature, e l'immenso rumore dello sfarfallio, in quel prato verde.
Si alzava sempre di più, con maggior veemenza, il mucchio di farfalle con dentro la giovane ragazza si
fermò e con eleganza gli insetti si staccarono dal gigantesco cumulo, formando stormi intenti a volare
circolarmente attorno al loro nucleo, e, poco alla volta, i piccoli insetti si staccarono tutti, e ciò che rimase
era solo la pura aria mattutina: la ragazza se ne era andata. Ora era libera, un frammento nella dolcezza di
ogni farfalla.
Ermano Buikis
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Le ricette di nonna Maria
PIZZA DI CARNEVALE
Questa pizza tipica della penisola sorrentina, viene preparata nel periodo carnevalesco,
subendo più o meno variazioni.
La leggenda vuole che la ghiottoneria sia stata preparata per la prima volta da un cuoco un
po' “sbadato” che lavorava alla corte del re Ferdinando IV.
Probabilmente la sua poca esperienza lo ha portato a confondere gli ingredienti e ad
aggiungerne altri, dando vita a questa deliziosa variate della pizza Margherita!
INGREDIENTI
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500 g di pasta brisé
250 g di mozzarella
200 g di salsiccia suina
2 uova
100 g di parmigiano reggiano mixato con pecorino romano
sale e pepe
Una versione prevede l'utilizzo di pinoli ed uva passa, da aggiungere agli ingredienti già
citati.
PREPARAZIONE
Stendere la pasta brisé con un mattarello; sminuzzare la salsiccia e riporla in una ciotola
assieme alle due uova (sia albume che tuorlo), quindi mescolare il tutto con una frusta.
Stendere sulla pasta brisé questo composto insieme alla mozzarella tagliata a cubetti.
Aggiungere sale e pepe e una spolverata di parmigiano mixato con pecorino romano.
Richiudere il tutto sotto un altro strato di pasta brisé e cuocere in forno preriscaldato a 180°,
per circa 20-30 minuti. BUON APPETITO!
Daniele De Maio
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Quiz delle Date dei secoli
di Davide Mariottini
Politica
1947 in Italia ci fu l’ultima ………………………..
1231 nasce in Friuli Venezia Giulia il primo …...............................
Rivoluzioni
1798 in Francia la caduta della……………………….
26 Ottobre 1917 in Russia scoppia la rivoluzione ………………………..
Guerre
8 Novembre 1917 la grande disfatta d’Italia ………………………
Dal 1 Luglio al 18 Novembre 1916, la più grande carneficina della Grande Guerra, la
battaglia di ……………….
Religione
814 d.C. Carlo Magno muore e il potere passa ai …………………………
25 Dicembre 800 d.C. Carlo magno viene incoronato dal ………………..
Civiltà
476 d.C.. Caduta del……………………………………….
il 27 gennaio 1945 si aprono le porte di ………………………….
Economia
1 Agosto 1914 a New York …………………. chiude a causa della guerra
24 ottobre 1929 a New York iniziano gli Anni della …............................
Tecnologia
1804 parte il primo ……………… in Galles
1930 in Italia Benito Mussolini introduce un nuovo elettrodomestico la …………………
Scienza
1892 vengono scoperti i …...................
1846 William Morton effettua la prima.............................
Cultura
1851viene inaugurata, in Inghilterra, la prima ….............................
1855 in Francia nasce il …...................................
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Il giornalino è stato realizzato dalla Redazione dell’Istituto “Calvino” di Città della Pieve. Le foto pubblicate
sono rispettivamente di Gionatan Samo e Giada Castorrini.
Direttrice di Redazione: Fillidemariaclotilde Serpilli
Coordinamento: Prof.ssa Alessandra Capponi
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