Tutte le strade portano a Hong Kong

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Tutte le strade portano a Hong Kong
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La finestra sul mondo a cura di bettina gehrke e margherita sportelli
Tutte le strade
portano a
Hong Kong
Con un’economia dalla solida reputazione internazionale, una delle tre maggiori borse asiatiche, un aeroporto che è primo al mondo per efficienza, Hong Kong è
protagonista di una crescente integrazione con la Cina.
L’orientamento dei cinesi continentali al turismo e dei
giovani a nuove esperienze di turismo enogastronomico fa di queste attività dei settori emergenti. In questo
contesto, un colosso come Cathay Pacific svolge un importante ruolo, ma non manca spazio di azione per le
piccole e medie aziende italiane, come è il caso delle
maremmane Cantine Val di Toro.
Silvia Tagliaferri
Cathay Pacific, Direttore
Commerciale & Marketing
per Italia & Malta
H
ong Kong, con i suoi sette milioni di
abitanti, è una metropoli dinamica e
vibrante, che ha saputo ritagliarsi un
ruolo internazionale come centro finanziario e commerciale, oltre che come
snodo aeroportuale altamente efficiente.
Fin dall’inizio della sua storia, cominciata
quasi centocinquant’anni fa, la città ha
goduto di un prospero commercio di transito, grazie alla sua posizione strategicamente al centro delle principali rotte commerciali da e verso l’Estremo Oriente.
Parafrasando la celebre frase di Cavour, si
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cede facilmente alla tentazione di definire
quella di Hong Kong “libera economia in
libero Stato”, anche considerando le rilevanti trasformazioni politico-economiche
che la Porta d’Oriente ha vissuto negli ultimi vent’anni. Vale la pena ripercorrere i
fatti più salienti di questi decenni che sono
iniziati e coincisi con il grande passaggio
vissuto dalla metropoli asiatica: da colonia
britannica e parte di un impero secolare in
declino a parte integrante di un impero
millenario con tutte le sue contraddizioni
da superare e sfide ancora da cogliere.
In virtù del principio “un paese, due sistemi”, dal 1° luglio 1997 Hong Kong è infatti diventata una Regione Amministrativa
Speciale della Repubblica Popolare Cinese e la città continua a godere di un elevato grado di autonomia eccetto che in materia di politica estera e difesa.
Alla trasformazione politica non è seguita una altrettanto stravolgente trasformazione economica; le paure di chi temeva
un totale inglobamento di Hong Kong nel
mega-mondo cinese sono state fugate dai
fatti. Tuttavia, se non di trasformazione
economica è più corretto parlare di evoluzione; un’evoluzione che si è concretizzata soprattutto in un’espansione del settore dei servizi, arrivato a generare il 93%
del prodotto interno lordo di Hong Kong
già nel 2010.
Di fronte alle nuove sfide dettate dai rapidi cambiamenti tecnologici e dalla crescente competizione scandita dalla globalizzazione, l’economia di Hong Kong è
stata sempre più sostenuta dalla produzione di beni e servizi ad alto valore aggiunto. Consulenza, mediazione e servizi:
queste le chiavi del successo di Hong
Kong degli ultimi anni, potenziate da un
sistema di libero mercato, una dinamica
forza lavoro e un eccellente sistema di infrastrutture e telecomunicazioni.
Su questa stessa lunghezza d’onda anche
l’integrazione economico-finanziaria tra
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hong kong
Hong Kong e la Cina Continentale ha
creato significative opportunità di business, fino a rendere il settore dei servizi
alle imprese di Hong Kong il più sviluppato dell’Asia Orientale o, almeno, quello
in più rapida espansione e sviluppo. Nel
decennio 2000-2010, il valore aggiunto
del terziario della città è cresciuto a un
tasso annuale del 3,6%, più veloce quindi
del tasso di crescita medio del prodotto interno lordo “fermatosi” al 2,8%.
Entrando nel dettaglio delle singole voci,
alta finanza e assicurazioni, real estate,
consulenze business e professionali, ma
anche il turismo e le nicchie di eccellenza
hanno evidenziato le performance migliori con tassi di crescita medi oscillanti
tra il 4 e il 5,7%.1
Molti fattori hanno contribuito alla reputazione internazionale di Hong Kong,
conosciuta e riconosciuta come uno dei
principali e complessi snodi commerciali di tutta l’Asia. L’apertura al grande
mercato continentale a seguito dell’in-
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gresso della Cina nel WTO (World Trade
Organization) nel dicembre 2001 ha
dato un ulteriore impulso a rafforzare il
ruolo di Hong Kong quale hub del commercio internazionale. Tenendo conto
della peculiarità della metropoli, più
orientata verso l’esterno, e delle sue vicissitudini storico-culturali, si comprende perché il perseguimento di una politica commerciale nel e attraverso il WTO
sia stata di vitale importanza per la città
in relazione all’impatto sul commercio
estero e al suo effetto a catena sull’industria e sull’occupazione.
Fedele, inoltre, al principio “big market,
small government”, la strategia economica del governo di Hong Kong si è basata
su scelte che hanno creato un ambiente
business-friendly, accreditando sempre di
più la città quale polo finanziario internazionale, rafforzando la sua posizione di
business-hub nel commercio e nella logistica, creando quindi un circolo virtuoso
in termini di connessioni navali e aeree.
1. Per tali dati si è fatto riferimento all’Information Services Department dell’Hong Kong Special Administrative Region Government:
www.gov.hk
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Hong Kong è esempio tradizionale di economia basata sullo scambio dei beni e dei
servizi, la sua posizione strategica alle
porte della Cina sicuramente ne amplifica le grandi qualità.
La regione ha storicamente svolto una
funzione di punto di collegamento tra la
Cina e il resto del mondo, diventando un
hub commerciale e finanziario di primaria importanza nell’area Asia-Pacifico. Seconda destinazione in Asia, sesta al
mondo per gli investimenti diretti esteri e
primo investitore in Cina, il territorio ha
sviluppato un volume di commercio internazionale equivalente a circa un terzo
di quello dell’intera Repubblica Popolare.
HK ha una delle tre maggiori borse valori
in Asia (si tenga presente la quotazione del
2011 di Prada, unica azienda italiana a essere quotata alla borsa di Hong Kong) e il
suo aeroporto internazionale Chek Lap
Kok è il primo scalo al mondo per volume
di merci smistate. Il modernissimo aeroporto, nato nel 1998 a sostituzione dello
L’aeroporto internazionale di
Hong Kong, Chek Lap Kok,
è il primo scalo al mondo per
volume di merci smistate
storico Kai Tak, è uno dei più frequentati
sia in termini di traffico di passeggeri (53,9
milioni nel 2011, + 5,9%) sia di volume di
carichi internazionali (3,9 milioni di tonnellate di cargo, + 4,6% rispetto al 2010).
Nel 2011, per il quinto anno consecutivo,
l’aeroporto di Hong Kong è stato nominato primo al mondo per l’efficienza delle
sue strutture dall’ACI (Airport Council International). Nel 2013 Cathay Pacific terminerà presso l’Hong Kong International
Airport il suo Terminal Cargo, mentre a
poca distanza dall’aeroporto si trova Cathay Pacific City, sede degli uffici, dell’amministrazione e del top management
della compagnia. La struttura è interamente sviluppata grazie a materiale sostenibile ed energia rinnovabile.
π I punti di forza
La crescente integrazione della città di
Hong Kong con la Cina, la trasparenza e la
certezza del diritto, un sistema giudiziario
forte e completamente indipendente
hanno reso la città il punto nevralgico del
Pacifico. La maggior parte delle imprese
che operano nell’area Asia-Pacifico si stabiliscono a Hong Kong per diverse ragioni: la
moneta pienamente convertibile, la grande
disponibilità di capitali e la profonda conoscenza del mercato della Cina continentale da parte degli operatori di HK. Secondo
l’ultimo Annual Survey, Hong Kong SAR
Government’s Census & Statistics Department, nel 2011 ben 6948 compagnie straniere erano rappresentate a HK con 1340
Direzioni regionali (Regional Headquarters), 2412 Uffici regionali/commerciali
(Regional Offices) e 3196 Uffici locali
(Local Office), con un aumento complessivo del 5,9% rispetto al 2010 e del 55,5% se
il dato viene confrontato con il 2001.
I maggiori settori di interesse per gli investimenti a Hong Kong sono le tecnologie
innovative, il trasferimento di know-how,
l’Information Technology, le industrie
creative, le telecomunicazioni e alcune
aree di servizi finanziari e della complessa consulenza amministrativa.
Secondo il rapporto Doing Business 2010
della Banca Mondiale, Hong Kong rimane il terzo “paese” al mondo più idoneo
allo svolgimento di attività imprenditoriali dopo Singapore e Nuova Zelanda.
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π Il grado di apertura di HK
al commercio internazionale
e all’investimento estero
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π Le eccellenze della regione
Hong Kong nella graduatoria risulta essere al primo posto per il rilascio di permessi di costruzioni, al secondo per il commercio transfrontaliero e al terzo per il rispetto dei contratti, la protezione degli investitori e il pagamento delle tasse. Per
tutti questi motivi per diciassette anni
consecutivi l’economia di Hong Kong è risultata la più libera al mondo.
L’industria del turismo, in particolare
quello dalla Cina Continentale, ha beneficiato di misure di liberalizzazione da
parte della Repubblica Popolare Cinese e
nel 2011 ha registrato un flusso di visitatori pari a 42 milioni; il settore dell’abbigliamento, dell’artigianato, della gioielleria, delle calzature, dei prodotti ottici, dei
cosmetici, degli orologi e soprattutto il
settore dei prodotti eno-agroalimentari
sono in crescita esponenziale.
vivere. Dato non trascurabile e sicuramente fondamentale nel quadro qui delineato
è che Hong Kong è diventata leader mondiale nelle aste di vino, superando la posizione di New York e Londra.2 Per il prodotto enogastronomico, Hong Kong si appresta a essere quello che è stato per la moda:
il vero e proprio trend setter asiatico.
Il consumo di vino a Hong Kong
è in forte crescita perché la nuova
generazione è aperta a
nuove esperienze di consumo
enogastronomico
π Lo sviluppo turistico
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π Il mercato del vino
Il governo di Hong Kong ha abolito i dazi
doganali all’inizio del 2008; questa decisione ha avuto il grande effetto di “aprire
le porte dell’Asia” in particolare per il
commercio del vino e quindi aumentare
le importazioni in città di più dell’80% rispetto all’anno precedente.
L’organizzazione logistica della città e la
sua posizione strategica hanno attirato
numerose aziende operanti nel settore
del vino, sfruttando il territorio come un
mercato del vino “internazionale e flessibile” con strutture di livello globale.
Hong Kong è l’unico mercato tra quelli
emergenti a non avere produzione locale,
rappresentando pertanto un mercato neutrale per i fornitori di tutto il mondo.
Il consumo di vino a Hong Kong è in forte
crescita sia per la nascita di nuove distribuzioni sia per il fatto che la nuova generazione è particolarmente aperta a esperienze di consumo enogastronomico e
guarda all’Italia come esempio del saper
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Proprio la facilità di connessione aerea di
una metropoli come Hong Kong è il pilastro su cui poggia uno degli assi portanti dell’economia della città: il turismo.
Solo nel 2009 il settore turistico ha contribuito al 3,3% del PIL, impiegando oltre
193.200 persone, pari al 5,5% dell’occupazione totale. Nel primo semestre 2011 gli
arrivi internazionali sono aumentati del
14,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a 19,3 milioni di persone in termini assoluti e stabilendo un
nuovo record di arrivi.3
In questo quadro, la Cina Continentale
continua a essere il più grande mercato di
provenienza con i suoi 12,7 milioni di arrivi nel primo semestre 2011, pari al
65,7% del totale degli arrivi a Hong Kong.
A un grande afflusso di arrivi fa da contraltare un’adeguata offerta alberghiera:
184 hotel, per un totale di 61.828 camere
(dato aggiornato a giugno 2011).
In un solo anno (giugno 2010 - giugno
2011), l’offerta totale di camere è aumenta-
2. Si veda a riguardo il sito
www.sothebys.com , dove è ribadito come HK abbia raggiunto il
primo posto sorpassando New
York, leader nel mercato dal 1994
e Londra dal 1970.
3. Si faccia riferimento al riguardo all’Hong Kong Tourism Board:
www.tourism.gov.hk e www.discoverhongkong.com
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π Cathay Pacific Airways
e China Trader Award
In questo contesto, Cathay Pacific Airways, compagnia aerea di Hong Kong, fin
dal 1946 – anno della sua nascita – ha
svolto il ruolo di vettore aereo, ambasciatrice e ponte virtuale tra Oriente e Occidente, tra Europa e Cina.
Negli ultimi due decenni, e con un’accelerazione vissuta soprattutto negli ultimi
anni, il ruolo di Hong Kong nello scenario economico-finanziario internazionale
è diventato centrale; in questo quadro Cathay Pacific e la città di Hong Kong sono
diventati sinonimi l’uno dell’altra ed elementi imprescindibili per le aziende che
guardano all’Oriente.
Spostando l’attenzione sul caso italiano
nello specifico, anche attraverso la compagnia aerea è passata una maggior integrazione socio-economica tra Italia e
Hong Kong prima e tra Italia e Cina poi.
Ventisei anni fa è stato inaugurato il
primo volo diretto Roma-Hong Kong, nel
2010 è stata la volta del volo Milano-Hong
Kong, diventato giornaliero solo un anno
dopo l’apertura della rotta.
Milano in particolare è un caso di successo che si spiega alla luce degli intensi
scambi commerciali e delle sinergie esi-
stenti tra Italia e Cina, dal punto di vista
sia cargo sia passeggeri, dando un ulteriore impulso positivo alle imprese italiane
che operano in Cina.
Cathay Pacific Airways organizza annualmente l’evento più importante per le imprese italiane che hanno attività commerciali a Hong Kong e in tutta la Cina: il
China Trader Award. L’evento nasce per
premiare le aziende italiane che eccellono
nelle seguenti categorie: dinamismo, innovazione, creatività e know-how. Ogni
anno la giuria (composta da grandi personalità del mondo accademico, commerciale ed economico) premia le imprese che si
iscrivono al concorso e delle quali valuta le
performance con un criterio di giudizio
che annualmente cambia secondo parametri accurati e sempre innovativi.
Il giudizio della nona edizione del China
Trader Award si basava sul merito delle
imprese nel campo della responsabilità,
da intendersi sia dal punto di vista sociale sia nei confronti dell’ambiente. Anche
quest’anno l’evento è stato di grande successo e ha portato al conferimento di due
premi speciali: quello dedicato all’imprenditoria femminile e il Premio Speciale Hong Kong.
π L’impegno responsabile
verso Hong Kong
Cathay Pacific Airways è una compagnia
“socially and environmentally responsible”
come recita la mission aziendale. L’impegno della linea aerea nei confronti della comunità di Hong Kong è veramente significativo a partire dal programma “I Can Fly”
per i giovani aviatori e da tutte le iniziative
benefiche che vengono attuate tramite raccolte fondi a bordo e da parte dei dipendenti. Cathay è uno dei maggiori investitori di
Hong Kong e il suo più grande brand internazionale e si impegna quotidianamente grazie al programma “Fly greener” a
compensare le emissioni con un program-
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ta di 1724 unità, mentre il tasso di occupazione medio ha registrato un aumento di
4 punti percentuali. Si è allungata anche la
durata media di un soggiorno in città, arrivata a 3,6 notti: segno che Hong Kong è
sempre più vissuta dai turisti cinesi e internazionali come una destinazione a sé.
Il governo ha intrapreso una serie di iniziative per promuovere lo sviluppo alberghiero e continuare a soddisfare le richieste dei visitatori, avviando anche lo sviluppo di un’ampia gamma di attrazioni turistiche al fine di diversificare il target in arrivo a Hong Kong e renderla una destinazione turistica completa.
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ma rivolto a tutti i passeggeri. La mission
di Cathay sottolinea inoltre: “We Support
Hong Kong” e come tutto lo staff sia assolutamente legato alla città perché “Hong
Kong is our home”. Cathay Pacific supporta Hong Kong anche occupandosi dell’accesso da e per il resto del mondo a residenti, viaggiatori d’affari, turisti e cargo.
π Case Study: Cantine Val di Toro
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Anna Maria Cruciata è titolare dell’azienda agricola Val di Toro, nella Maremma,
precisamente nella zona del Morellino di
Scansano. La signora Cruciata e il marito,
dopo aver lavorato nel settore della finanza e aver conosciuto il mercato asiatico,
cominciarono la loro produzione nel
2008, anno dell’inizio della crisi economica globale ma anche anno di un eccesso di offerta di vino rispetto alle richieste
del mercato. Nel 2009 allestirono un piccolo stand alla Hong Kong International
Wine & Spirits Fair. Capire i protagonisti
del mercato e il suo andamento fu estremamente utile per la coppia che si era appena affacciata al mercato asiatico, tanto
che ad oggi partecipano a numerose fiere
asiatiche.
L’azienda esporta il 90% della sua produzione: il 50-55% viene trasportato in Asia
e il 35-40% nell’Europa del Nord.
In Asia in genere si preferisce il vino
rosso, in quanto sono rossi i grandi marchi più noti agli asiatici e spesso i gusti
più amati sono il corposo e il barricato. Si
presuppone che gli asiatici diventeranno
grandi conoscitori di vino perché lo
amano, lo studiano e lo considerano parte
di ciò che chiamano Life Style, approfondendo anche le loro conoscenze enogastronomiche per poter imparare ad apprezzare le migliori forme di abbinamento.
Si presume che gli asiatici
diventeranno grandi conoscitori
di vino perché lo amano
e lo considerano parte di ciò
che chiamano Life Style
La produzione delle Cantine Val di Toro è
composta da due vini rossi, il Val di Toro
e il Reviresco, un bianco, l’Auramaris, e
un rosé, l’Alfa Tauri. I due rossi sono quelli più apprezzati dal pubblico di Hong
Kong, sia il più giovane sia lo strutturato.
L’azienda non esporta solo a Hong Kong
ma anche in Cina, dove le potenzialità
sono moltissime e il mercato ancora da
studiare. La passione della signora Cruciata delle Cantine Val di Toro e l’abilità
nelle scelte strategiche hanno portato a
espandere l’azienda anche in Cina via
Hong Kong, regione che considera non
necessariamente il ponte verso il continente ma un mercato in quanto tale, che
interessa e ha grandissime potenzialità. π
π Riferimenti bibliografici e sitografia
www.hktdc.com
www.tourism.gov.hk
www.cathaypacific.com
www.discoverhongkong.com
www.gov.hk
Nota congiunturale e di commercio estero
Hong Kong SAR, edito da ICE Istituto Nazionale
per Il Commercio Estero, Roma, marzo 2012
www.wto.org
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