Baccanti, versi 809-861: Pènteo: Portatemi qui le armi, e tu

Transcript

Baccanti, versi 809-861: Pènteo: Portatemi qui le armi, e tu
Baccanti, versi 809-861:
Pènteo:
Portatemi qui le armi, e tu piantala di parlare!
Dioniso:
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Hai voglia di vederle sedute insieme sui monti?
Pènteo:
Una voglia pazza: sarei disposto a pagare una cifra enorme [moltissimo, avendo dato una innumerevole
quantità d'oro].
Dioniso:
E come mai t'è venuta questa gran voglia? [E perché sei caduto nel grande desiderio di ciò?].
Pènteo:
Mi farebbe soffrire vederle ubriache [dolorosamente le vedrei ubriache].
Dioniso:
Però saresti contento di vedere cose che ti fanno soffrire [e tuttavia vedresti volentieri cose per te amare]...
Pènteo:
Ma certo [sappilo con certezza]! Però standomene seduto in silenzio sotto gli abeti.
Dioniso:
Ma ti rintracceranno, anche se arrivi di nascosto!
Pènteo:
E allora (me ne starò seduto) in posizione visibile [visibilmente]: la tua osservazione è sensata [dicesti infatti
bene queste cose].
Dioniso:
Bene! Devo accompagnarti? Vuoi metterti in [intraprenderai il] viaggio?
Pènteo:
Accompagnami al più presto: non perdiamo altro tempo [ti rifiuto il mio tempo]. (1)
Dioniso:
E allora avvolgiti intorno al corpo un peplo di bisso.
Pènteo:
E questo che (significa)? Da uomo (che sono), devo diventare donna [entrare a far parte delle donne]?
Dioniso:
(E') perché non ti ammazzino, se per caso lassù si accorgono che sei un uomo [qualora tu sia visto là come
uomo].
Pènteo:
Hai di nuovo ragione [dicesti bene ancora questo]: sei come uno che abbia un'antica saggezza [saggio da
tempo] (oppure: Come sei pieno di antica saggezza! [Come sei uno saggio da tempo]).
Dioniso:
(E') Dioniso (che) mi ha insegnato queste cose.
Pènteo:
E come può essere ben realizzato quello che tu mi consigli?
Dioniso:
Ti vestirò io: entriamo in casa [ti getterò (una veste addosso) io, essendo entrato in casa].
Pènteo:
Quale vestito (mi metterai)? Da donna? Ma (non posso), la vergogna mi trattiene.
Dioniso:
(Evidentemente) non sei più così desideroso di vedere le mènadi [spettatore desideroso delle mènadi]...
Pènteo:
Quale vestito dicevi di volermi mettere addosso [dici di gettarmi intorno alle membra]?
Dioniso:
Prima di tutto [meén] allungherò i capelli [stenderò lunga la chioma] sulla tua testa.
(1) I codici dànno tou% croénou deé s' ou\ fjonw%, che sarebbe da tradurre "e il mio tempo è tuo" (lett.: "e non
ti rifiuto il (mio) tempo"; s' = soi); fjoneéw (propriamente "invidio") regge infatti il dativo della persona e il
genitivo della cosa.
Altri interpreti, pur correggendo s' ou\ in soi, intendono diversamente: "T'invidio l'indugio", cioè "non
capisco come fai a indugiare in un momento simile" (Dodds).
Pènteo:
E poi quale altro tipo di acconciatura avrò? [E la seconda forma di acconciatura quale (sarà) per me?]
Dioniso:
Un peplo lungo fino ai piedi [adattato ai piedi]; e in testa ci sarà una mitra.
Pènteo:
Oltre a questo, mi metterai anche qualcos'altro?
Dioniso:
Un tirso in [per la] mano e una pelle screziata di cerbiatto.
Pènteo:
Però non dovrei [potrei] indossare vesti femminili...
Dioniso:
Ma (se non fai così) verserai (molto) sangue, attaccando battaglia con le baccanti.
Pènteo:
Giusto: bisogna prima andare a vedere.
Dioniso:
(E') certo più saggio che dar la caccia al male col male [lett. plurale].
Pènteo:
E come passerò attraverso la città senza farmi vedere dai Cadmei [sfuggendo ai Cadmei]?
Dioniso:
Andremo per strade solitarie: ti farò io da guida.
Pènteo:
Qualsiasi cosa (è) meglio che farmi prendere in giro dalle baccanti! [Tutto (è) meglio, di modo che le
baccanti non ridano di me]. Entriamo in casa e... deciderò quel che mi sembra meglio [entrati in casa,
deciderò ciò che (mi) sembri1].
Dioniso:
Possiamo fare così: sono a tua completa disposizione [è possibile: la mia disponibilità è presente in tutto2].
Pènteo:
(Ora) posso [potrei] entrare: o andrò (sul monte) con le armi, o darò ascolto ai tuoi consigli.
(Pènteo entra nella reggia)
Dioniso (alle baccanti del Coro):
Donne, l'uomo è caduto nella rete [si è messo nel lancio (di rete)]: andrà dalle baccanti, dove sconterà le sue
colpe con la morte [essendo morto].
E adesso tocca a te [(è) tuo lavoro], Dioniso: non sei lontano (dalla mèta): vendichiamoci di lui. Per prima
cosa mandalo fuori di senno, infondendogli una leggera pazzia: perché se rimane in sé [ragionando bene],
non ne vorrà sapere di3 indossare un vestito da donna, mentre, se galoppa lontano [fuori] dalla ragione, la
indosserà. Ho voglia che si esponga alla derisione dei Tebani [che sia debitore di riso verso i Tebani],
lasciandosi traportare per la città travestito da donna [in forma di donna], dopo le minacce di prima, per cui
si credeva [era] terribile.
Ma (ora) andrò a mettere addosso a Pènteo l'abbigliamento dopo avere indossato [labwén] il quale se ne
scenderà nell'Ade4, sgozzato dalle mani di (sua) madre: conoscerà (così) Dioniso, il (figlio) di Zeus, che è [è
per natura] dio in tutto e per tutto [completamente], terribile e dolcissimo per gli uomini.
(1) C'è un vistoso anacoluto, che giustifica l'uso dei puntini di sospensione: infatti Pènteo inizia con il duale
e\lqoénte e prosegue poi, come in un ultimo guizzo di orgoglio, con il singolare bouleuésomai.
(2) Toè eu\trepeév è sostantivato (lett.: "il mio disponibile", cioè "la mia disponibilità"). Altri intendono
eu\trepeév come predicativo; lett.: "la mia parte (toè e\moén) è presente (paéra = paéresti) come disponibile in
tutto"; quindi: "per parte mia, sono del tutto disponibile".
(3) I codici riportano il futuro qelhései, rispetto al quale ou\ mhé sarebbe negazione enfatica. Il Murray
corregge invece nel congiuntivo qelhés+, sottintendendo un verbo di timore che lo regga: "(temo) che non
voglia indossare".
(4) Il genitivo $Aidou sottintende dwémata ("le case dell'Ade").