Di seguito riporto il messaggio dell`Avv. Angela Marinangeli del Foro

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Di seguito riporto il messaggio dell`Avv. Angela Marinangeli del Foro
Cari Amici, cari Colleghi,
la prima fase degli aiuti alla popolazione abruzzese – duramente colpita dal terribile sisma
- si è sostanzialmente
conclusa, tutto sommato in maniera più che positiva.
Ora inizia la fase più difficile, quella della ripresa delle attività, ivi compresa quella legale, anch’essa gravemente
compromessa, proprio quando l’attenzione generale sembra scemare.
Da alcune testimonianze raccolte abbiamo rilevato che – giustamente – i primi aiuti si sono concretizzati in beni di prima
necessità mentre ora i Colleghi colpiti devono cominciare, contando solo sulle proprie forze, a riavviare i loro studi, nello stesso
momento in cui sono impegnati ad utilizzare le proprie risorse per i bisogni primari delle loro famiglie: proprio per tale motivo – insieme
all’amico e Collega Fabrizio Zega, sia personalmente che quali componenti il Consiglio Direttivo dell’Associazione degli Avvocati
Romani – abbiamo deciso di non stare con le mani in mano, ed abbiamo quindi attivato una campagna per la raccolta di tutti quei
beni materiali che servono ad un Avvocato (o praticante che sia) per svolgere la propria attività, quali ad esempio computer,
stampanti, fotocopiatrici, toner, telefoni, carta e cancelleria varia, codici e via dicendo.
A tal fine stiamo contattando tutti i Colleghi aquilani, affinché ci comunichino le singole e particolari esigenze, eventualmente
anche non professionali, in modo da poter poi effettuare una raccolta più mirata.
Tutto il materiale raccolto sarà da noi consegnato in loco direttamente ai singoli interessati, consentendoci così un
controllo immediato per evitare qualunque “dispersione”: in questo modo chiunque contribuirà potrà essere informato di ogni
destinazione.
Sicuramente ognuno di noi ha, ad esempio, un vecchio computer che usa raramente, o un telefono in più, o qualche copia di
codici in eccedenza: Vi rivolgo pertanto un accorato appello a voler donare qualcosa – ciascuno secondo le proprie disponibilità e
comunque non denaro – per aiutare chi è stato molto meno fortunato di noi. In caso di eccedenza, il materiale raccolto sarà destinato ai
bambini, secondo le indicazioni che ci verranno fornite dalle Autorità competenti.
Per contatti o maggiori informazioni potrete anche chiamarmi al seguente numero: 329.3158510, oppure
potrete chiamare il Collega Zega al seguente numero: 3394079067: è stato organizzato un punto di raccolta in un
locale sottostante il mio Studio (Piazza Conca d’Oro 15 - Montesacro) ove sarà possibile portare il materiale previo
contatto telefonico o con preavviso via email ([email protected] o [email protected]).
Da ultimo Vi segnalo che l’iniziativa ha riscosso il plauso e l’adesione del sito maurovaglio.it, da sempre impegnato in
favore degli Avvocati: la qual cosa naturalmente ci inorgoglisce, ma soprattutto ci fa essere certi del buon esito della stessa.
Vi ringrazio per l’attenzione e per quello che potrete e vorrete fare.
Con viva cordialità.
GianCarlo Lima
Di seguito riporto il messaggio dell'Avv. Angela Marinangeli del Foro di L'Aquila, che rende
l'idea dell'attuale situazione e stato d'animo dei Colleghi abruzzesi.
S. Rufina di Roio, 10 maggio 2009
Cari GianCarlo e Fabrizio, amici miei,
non vi conosco personalmente ma solo leggendo la vostra email inaspettata, ho capito che posso considerarvi un punto fermo in questa
vicenda in cui vado disperatamente alla ricerca di certezze e di soluzioni ai tanti problemi che quotidianamente mi si pongono.
La Protezione civile di Verona, che gestisce la tendopoli di Santa Rufina di Roio in cui mi trovo, grazie all’aiuto dei Vigili del
Fuoco di Arezzo, mi ha restituito un mio pc malandato che però mi permette di aprire una finestra sul mondo ed oggi siete apparsi
voi….
Voglio dirvi intanto chi ero prima del 6 aprile 2009 e chi sono oggi a distanza di un mese dall’immane tragedia che ha
colpitola mia gente e la mia famiglia.
Mi chiamo Angela Marinangeli, ho 40 anni, sono felicemente sposata da 12 anni ed ho due bambini, Domenico di 10 anni e Luisa di 7
anni.
Sono iscritta presso il Consiglio dell’Ordine di L’Aquila da 15 anni ed esercito ( o meglio esercitavo) la libera professione in
campo civile e penale, in questa città in uno studio che avevo inaugurato autonomamente 7 mesi fa dopo 14 anni passati in uno studio
associata con altri colleghi.
Credevo di aver raggiunto un’eccellente traguardo professionale, con la convinzione di una stabilità futura data da un volume di lavoro
che mi permetteva di ottimizzare i miei risultati sul lavoro senza andare a danno del mio ruolo fondamentale di madre e di moglie.
Avevo una splendida casa a L’Aquila in una zona centrale ma mi ero trasferita dal mese di gennaio qui a Santa Rufina di Roio
poiché, dopo una lunga malattia, nel mese di febbraio era venuto a mancare mio suocero ed avevamo deciso di fare compagnia a mia
suocera almeno fino alla Santa Pasqua per poi tornare a casa nostra a L’Aquila.
Il terremoto ci ha sorpresi proprio qui, nella casa che, dopo anni di immane sacrificio, i miei suoceri avevano costruito
credendo fosse un luogo sicuro ed inespugnabile.
La terra tremava da mesi nella nostra zona ed il terremoto era divenuto un compagno di giornata senza che nessuno ci
allertasse più di tanto o suscitasse in noi quella preoccupazione che avrebbe potuto, col senno di poi, salvare tante vite umane.
Anche quella notte, alle 11,30 c’era stata una brutta scossa tanto da spaventare terribilmente i nostri bambini che
pretendevano di dormire tutti nella nostra camera da letto con quelli che consideravo i “soliti” capricci e che tali non erano.
Domenico, in particolare, disse una frase che oggi con mio marito consideriamo una premonizione.
E’ entrato in camera nostra in pigiama, con il cuscino sotto il braccio dicendo:” …mamma io non sto tranquillo a dormire in
cameretta perchè la casa trema…………possiamo dormire tutti nella stessa stanza così se muoriamo lo facciamo tutti insieme?”.
Ripensandoci ora, dopo tutto quello che è accaduto, mi assale una tristezza immensa pensando a queste piccole creature che
erano consapevoli di un pericolo che noi adulti non abbiamo compreso.
Comunque Domenico e Luisa quella notte hanno dormito con noi ed è stata la loro salvezza perché il muro della mia camera è
crollato sui loro lettini nella stanza a fianco……….
Alle 3,20 nella nostra camera era come se ci fosse un elicottero che atterrava. Un rumore pazzesco di mura che si staccavano
e calcinacci che ci entravano nella bocca sollevando una polvere immensa che non mi permetteva di vedere i miei figli.
Sentendomi gridare, sono riusciti a venirmi vicino e ci siamo rifugiati sotto la trave di una porta mentre tutt’intorno continuava
a tremare con una violenza mai vissuta, come se qualcuno tenesse nelle mani la nostra casa e la facesse sbattere in aria per sgretolarla.
….scendevamo le scale e le mura del piano di sopra crollavano dietro di noi…..fino a quando abbiamo raggiunto il portone di uscita che,
per la pressione del peso del piano soprastante, si era aperto sulla strada principale del paese.
Uscendo, lo scenario è stato impressionante.
Le case, guardando a destra e a sinistra erano crollate e si sentivano i nostri compaesani, rimasti sotto le macerie, gridare
aiuto bloccati nelle case.
Dovevamo raggiungere la piazza ma il rischio che le case che ci dividevano da lì ci crollassero addosso era altissimo,
……….abbiamo rischiato, cominciando a correre, tenendo i bambini scalzi ed impauriti per mano e salendo sulle pietre delle case cadute
che continuavano a rotolare sulla strada colpendoci le gambe… intanto le luci pubbliche hanno cominciato a lampeggiare per poi
spegnersi del tutto lasciandoci nel buio più totale.
………..quando siamo arrivati nella piazza sopra il paese ho creduto che il mondo fosse finito e quella notte non sarebbe mai più stata
seguita da una giornata di sole e di luce.
Solo dopo, con il cuore impazzito di paura ci siamo guardati ed abbiamo compreso che la nostra famiglia era salva, ed allora ho
benedetto il Signore di avermi lasciato i miei due figli che oggi, guardo con occhi diversi come si fossero rinati per la seconda volta.
In trenta secondi è crollata la casa a L’Aquila, la casa a Santa Rufina di Roio, lo studio….. è caduto giù tutto ciò che più
generazioni avevano realizzato faticosamente……
Ora vi dico chi sono oggi.
Vivo in tenda qui nella tendopoli di Santa Rufina di Roio ed in questo momento alle 21,15, ho davanti ai miei occhi Domenico e Luisa
che dormono beatamente nei loro letti che hanno sistemato attaccandoli a destra e sinistra del nostro lettone.
La sera si addormentano dandoci la mano e dicono di aver finalmente realizzato il loro sogno di dormire nella stessa stanza
con mamma e papà….dicono anche che questo è il periodo più bello della loro vita in cui anche se la terra trema non può farci più del
male e chiunque li incontra della Protezione civile è gentilissimo e gli dà tanti baci.
Tutto ciò che mi resta dopo una vita di agi e di un benessere, che andava molto al di là del necessario, è racchiuso in questa
tenda blu del Ministero in cui custodisco l’unica vera ricchezza, i miei figli.
Non ho altro, al momento, di cui occuparmi e mentre mio marito è già impegnato nella ricostruzione con mille difficoltà, io mi
sono messa a disposizione dei nostri compaesani che, come noi, hanno perso tutto...ma hanno un peso in più che è l’età avanzata e
l’incapacità di guardare al di là di oggi.
Il mio compito è quello di motivarli e non perdere le speranze di rivedere il loro paesello risorgere ma la fatica è tanta e vivere in tenda
già da un mese comincia a farsi sentire emotivamente e fisicamente.
Il fatto di essere un avvocato, tra l’altro, mi ha posto in una posizione di prestigio ma sono sempre faticosamente in prima
linea poiché qualsiasi questione tecnico-legale si pone, anche in ordine alla ricostruzione, mi viene sottoposto dai miei compaesani con
uno sguardo pieno di speranza in attesa di un’interpretazione giuridica da parte mia che vada a loro vantaggio.
Io non ho più un computer, tranne questo con cui ti scrivo che è stato recuperato sotto le macerie della mia cucina, ho
tentato di recuperare i codici nello studio ma la scossa ha fatto cadere a terra tutta la mia biblioteca e per disgrazia ci si è rotto sopra
un tubo dell’acqua dell’appartamento soprastante per cui non ne resta più nulla e anche tante nozioni che prima erano pane quotidiano,
vagano nella mia mente appesantita dai tanti pensieri.
Quello che vi chiedo è la possibilità di avere un pc, una stampante con qualche cartuccia, dei codici ma soprattutto
informazioni giuridiche sui decreti e legislazioni emesse a nostro favore nell’ottica della ricostruzione che potrete inviarmi anche via
email.
Vi chiedo le cartucce per la stampante poiché la mia macchina e quella di mio marito sono sotto le macerie quindi ho difficoltà
a scendere a L’Aquila ( ieri m’hanno donato una bicicletta ma dovrei fare 5 Km di salita e discesa e sinceramente non sono in grado)
Cari amici, sapeste che sensazione strana ho ora che non possiedo più nulla di materiale ed ogni chiave del mio portachiavi
non ha più una porta da aprire……..
Dovrei sentirmi persa nel mondo eppure non mi sono mai sentita così ricca.
Ora valgono solo i sentimenti veri e nulla di ciò che prima di teneva sveglia la notte, per un’udienza importante o per una
sentenza attesa con trepidazione, può più scalfirmi, ora che per tetto abbiamo tante stelle la notte e tante nuvolette e pioggia di giorno
mi accorgo di essere un puntino sperso nel mondo ma con tanta voglia fare e costruire.
I miei figli sono l’inizio e la fine di questo mio mondo e renderli non dico felici ma almeno sereni deve essere il mio scopo per
il futuro….loro mi guardano come se la mamma si fosse trasformata in Rambo visto che, in effetti, nella tasca ora, al posto della mia
inseparabile Mont Blanc e dei tacchi alti per andare elegantemente in udienza, c’è un coltello multiuso nei tasconi dei pantaloni da
campo.
Spero siano orgoglioso della loro mamma ed abbiano compreso che reagire a tutta questa tragedia è l’unica nostra arma di
difesa.
L’augurio che mi faccio è di operare sempre per il bene loro e della mia comunità di Santa Rufina e quando questa terra avrà
smesso di tremare e saremo un po’ più tranquilli, spero di potervi ospitare nella nostra nuova casa e nel mio studio………..se Dio vuole.
Ora vi saluto e vi abbraccio immensamente.
Avv. Angela Marinangeli tessera 378 Consiglio dell’Ordine di L’Aquila - cell. 32...
Attualmente residente nella tendopoli di Santa Rufina di Roio, tenda n° 28
Cari Amici e Colleghi,
l'iniziativa che abbiamo evidenziato nelle nostre precedenti mail ha avuto un riscontro notevole presso i
colleghi abruzzesi i quali hanno manifestato, semmai ce ne fosse stato ulteriore bisogno, un grave disagio,
non tanto nella carenza di beni di prima necessità quanto, piuttosto, di quei beni strumentali alla
professione, così come da noi supposto.
Dobbiamo purtroppo segnalare che la risposta degli Avvocati del Foro di Roma all'appello lanciato ha avuto
un forte riscontro verbale, al quale però non è seguita una pari risposta concreta; vogliamo credere che ciò
sia dovuto a difficoltà oggettive e pertanto, al fine di facilitare le auspicabili manifestazioni concrete di
solidarietà, vi informiamo che abbiamo attivato, presso la "Center Office Roma Srl", i cui dati troverete
nell'allegato, una "Lista Solidarietà" che permetterà di versare gli importi che ognuno vorrà e potrà destinare,
anche un solo euro! Per facilitare il tutto il pagamento potrà avvenire con ogni modalità: presso il punto
vendita, con bonifico, con assegno o vaglia postale.
Vogliamo specificare che la società indicata si è impegnata a fornire i beni che verranno acquistati preferibilmente fotocopiatrice stampante multifunzione compatte e/o notebook, così come ci sono stati
sollecitati - a reale prezzo di costo.
Vi invitiamo ad affrettarvi ed a far circolare questa mail presso ogni vostro contatto, tenuto conto che, per
ovvie ragioni, abbiamo fissato come data di chiusura dell'iniziativa quella del 06 giugno p.v..
Vi ringraziamo di cuore per quanto vorrete fare e rimaniamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Un caro saluto,
GianCarlo Lima e Fabrizio Zega