Artisti . Corriere dell arte
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Artisti . Corriere dell arte
Corriere21__ 29/11/12 12:57 Pagina 1 P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N E I.P. Fondato da Carlo Accossato nel 1994 L’arte di vendere l’arte autentica Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] CORRIEREdell’ARTE Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - Cell. 377 4648901 E-Mail: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 21 - Venerdì 7 Dicembre 2012 € 2,50 L’arte di vendere l’arte autentica Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Fondazione Roma-Arte-Musei L’invenzione del Moghul FRANCO FORZANI to le epoche passate e adesso rifondavano il presente. Akbar il Grande, imperatore analfabeta, decise che le mura della sua città dovevano farsi veli, e che le tende del suo accampamento dovevano farsi pietre. Questa trasformazione di una città in tenda di pietra è raccontata da Giancarlo Calza – il più grande esperto d’Arte Orientale, d’Italia e d’ol- cosa serve l’arte? Qual è il suo significato? Sono interrogativi preclusi al più gran numero degli appassionati, ai quali lo squadernarsi dell’intricata selva della semantica provoca vertigini: di norma si preferisce rifugiarsi nel tepore delle «cose belle» senza porsi il problema del perché Arte Moghul, Coppia di teste di leoni in bronzo dorato, seconda metà del XVI sec., considerarle tali. Colonia, Museum für Ostasiatische Kunst Eppure la storia di queste «cose belle» – che dire arte sembra a questo punto inappropriato – è costellata di ragioni le quali han fatto volta a volta risolvere per questa o quella scelta estetica, significandone una tappa: dicesi «storia dell’arte», appunto. Una ragione l’ebbe l’imperatore Akbar, «il più grande», signore dell’India al torno fra XVI e XVII secolo, di- tre – nella mostra Akbar. Il Grande Imperatoscendente – per parte di papà – da Tamerlano, re dell’India, aperta a Roma fino al 3 febbraio e più lontanamente – per parte di mammà – da 2013 presso la Fondazione Roma Museo, in Gengiz Khan (gente con la quale non si scher- Palazzo Sciarra. Visitarla potrà spiegare ad ogni zava…). Quando mise mano alla costruzione appassionato le ragioni dello stile chiamato Mòdella sua capitale Fathpur Sikri, la «Città del- ghul (e non Moghùl), o più modestamente le la Vittoria», Akbar il Grande sapeva che, se in- ragioni dell’arte. capace di rappresentarsi, il suo potere si sarebbe disperso in un futuro obblivioso. Akbar il Gran- Fondazione Roma-Arte-Musei de, che apparteneva ad una stirpe nomade, com- Via Marco Minghetti, 17 – Roma prese che il suo regno doveva lasciare nella pie- Akbar. Il Grande Imperatore dell’India tra il segno di quel succedersi di civiltà, quel Fino al 3 febbraio 2013 paradigma di valori nuovi che avevano travol- http://www.fondazioneromamuseo.it/it/840.html A Galleria Davico - Torino Micha Lobi, “Le due sponde” C’era una volta, non molto lontano da qui... ANDREA DOMENICO TARICCO iamo ormai alla terzo appuntamento della Galleria Davico dedicato alle Fiabe russe, dopo quelli precedenti del 2007 e del 2008 in cui cinquanta opere di nove artisti, sette pittori e due scultori, sono state selezionate dal prezioso contributo di Julia Rolitch, agente della galleria in Russia. La qualità tecnica e compositiva associa dimensioni oniriche a quelle surreali in S cui il senso del fantastico e del grottesco, si intersecano ad una visione senza tempo, sospesa tra la magia ed il favolistico. Emilio Gargioni dice a proposito: “…il motivo dominante che caratterizza la vita di ciascuno di noi, giovani o vecchi, operai o dirigenti, artigiani o professionisti è senza dubbio, la paura…” paura della quotidianità, dell’incertezza ed oserei affermare, in questi tempi di crisi, della precarietà. Aggiunge:”…allora segue a pag. 2 Alla Galleria Unique di Torino I pittori dell’occulto ADRIANO OLIVIERI e applicassimo una tassonomia agli artisti secondo le rispettive capacità di approfondirsi nell’occulto, inteso come misterioso aspetto celato nelle cose, probabilmente scopriremmo che molti autori contemporanei si posizionano al fondo di questa ipotetica classifica. Sebbene mitizzata, la facoltà dell’artista di condurre un discorso per immagini sulla verità celata nel mondo sen- S Enrico Colombotto Rosso sibile pare oggi assai sminuita come la prodigiosa facoltà, alchemica diremmo, di rendere consustanziale il semplice pigmento steso su una tela alla materia delle cose rappresentate, qualsiasi esse siano. Per questa ragione, forse, una parte considerevole di pubblico si appassiona alle opere di carattere surreale o aderenti a quello che è stato denominato realismo magico, dove in modo più evidente gli artisti, con una tecnica ancora tradizionale, evocano una conoscenza del mondo supe- riore a quella dell’uomo comune. La galleria torinese “Unique” (Corso Vittorio Emanuele II, 36) inaugurerà il 15 dicembre una mostra d’arte intitolata “Viaggio al centro del potere occulto”. Saranno immancabilmente presenti le opere di alcuni tra i protagonisti di Surfanta, atipico gruppo di artisti che fu tra i più accreditati a indagare il mistero nelle sue varie sfaccettature. Nel 1964 usciva il primo numero dell’omonima rivista che metteva in contatto artisti torinesi i qua- Guardando qua e là nel concorso TFF, piccoli capolavori o storie fatte di niente ELIO RABBIONE ianni Amelio, presentando il suo ultimo TFF, prometteva pellicole che, al giudizio di ognuno, si sarebbero meritate quattro/cinque stelline, insomma come a dire capolavori da far entrare nella storia della settima arte. G Gran colpo di direttore presso le folle o genuina certezza da girarsi prontamente alla voce abbaglio? Non nella negatività più assoluta, dio ce ne scampi, ma insomma un cammin facendo attraverso titoli e storie da guardare con un certo sospetto, almeno arrivati a metà strada – momento in cui scriviamo – della rassegna. segue a pag. 2 li, isolatamente, avevano fino allora operato in modo similare. Tra le opere di questi speleologi dell’ignoto saranno esposti dipinti di Lorenzo Alessandri, Lamberto Camerini, Enrico Colombotto Rosso e di Raffaele Pontecorvo, gentiluomo un poco all’antica il quale si dimise ben presto dal neonato gruppo Surfanta. Di particolare macabra evocatività paiono le sculture di Nazareno Biondo, artista uscito dall’Accademia Albertina, gli strumenti musicali del quale sono realizzati con un virtuosismo tecnico che riesce a fare del marmo il mezzo privilegiato di una ricerca plurisensoriale. Questa capacità di mostrare facoltà ignote e recondite della materia e dell’artefice che l’ha trasformata, viene declinata sul versante del gioco delle apparenze nell’opera di Maria Angela Neirotti la cui superficie segue a pag. 2 Corriere21__ 29/11/12 12:57 Pagina 2 CORRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 2 DES ARTS 7 Dicembre 2012 Segue da pag. 1 Per gli amatori più accorti alla qualità e al valore Roman Shustrov, “Ascoltando le campane” di acciaio tirata a specchio (come quelle di Pistoletto per intenderci), reca al centro un volto dipinto con sembianze mostruose il quale, celando il riflesso di chi si specchia, coagula una diversa immagine, alternativa e inquietante. Se quest’opera si situa sull’incerto territorio tra realtà e incubo, un’angosciante connessione tra movimento e divinazione compie invece Jara Marzulli nel video intitolato “Il rito” che nell’ambientazione spoglia, nella ripetitività di un gesto pseudo-propiziatorio e nei movimenti sincopati, rivivifica le atmosfere arcaiche delle antiche terre del Sud e del rito etnocoreutico del tarantismo. Se questo aspetto rituale e celebrativo del lato oscuro della vita è presente anche nelle tele di Saturno Buttò - nelle opere del quale alle seduzioni cromatico-luministiche secentesche si mescolano il gusto per la sadicità e la perversione sessuale quali esperienze liminari atte a svelare nella carne le attitudini dell’animo umano - l’opera di Angela Betta Casale ruota invece intorno al significato dei segni e in particolare del serpente che si morde la coda detto Uroboro, simbolo alchemico, gnostico ed ermetico che rappresenta la teoria dell’eterno ritorno. La mostra - accompagnata da un catalogo corredato con un ex- Lorenzo Alessandri, “Eclissi” cursus storico sulla figura dell’artista-mago scritto da Massimo Centini - presenta inoltre opere di Gabriella Bracco, Clara Marchitelli, Claudio Franchino, Graziella Caccia, Leonardo Amaro e Luigia Rinaldi. Unique Galerie d’Art di Patrick Caputo C.so Vittorio Emanuele II, 35 – Torino Viaggio al centro del potere occulto Dal 15 dicembre al 12 gennaio 2013 Emozioni su pagina bianca CHIARA GUIDO arà presentato al pubblico sabato 15 dicembre il nuovo libro di poesie di Vincenzo Filannino; una raccolta che esprime stati d’animo, emozioni e analizza anche la situazione odierna del paese in cui viviamo. Una scrittura emozionale, del tutto istintiva, che nasce a quell’impulso che tutti noi viviamo sotto pelle. La pelle come testimone delle emozioni, dei sentimenti e dei valori della vita di ognuno. Pagine bianche riempite di righe nere quasi a testimonianza del vivere quotidiano, valori come l’amicizia o la famiglia, vissuta nella figura di padre, marito e figlio; e l’amore, un punto fisso nell’esistenza di ognuno, amore fisico e l’idea di amore assoluto, che trascende le difficoltà della vita e giunge fino al letto S Segue da pag. 1 C’era una volta, non molto lontano da qui vi chiederete, come venirne fuori? Proviamo a rifugiarci nelle fiabe, che vogliono dire sogno, mistero, allontanamento dalla realtà che incombe drammatica”. Parlando di fiaba, viene naturale citare, da un punto di vista semiologico, le funzioni proppiane descritte nel testo La morfologia della fiaba russa (1928), in cui il formalista russo, analizzando, appunto, il concetto di fiaba, indipendentemente dal luogo di origine, presentava elementi ricorrenti organizzati in strutture che uniformavano le azioni dei personaggi. Dalla definizione dei sette personaggi ( Eroe, antagonista, donatore, aiutante, etc.) alle trentuno funzioni ( dall’allontanamento del luogo di provenienza al tranello, dal divieto al ritorno), Propp indicava una matrice essenziale per comprendere le trame sottese dall’evidenza, definendo un codice di lettura oggettivo. Stesso parametro applicabile ai maestri in questione pensando ai macabri pupazzi della Melancolia di Dmitrj Yako- vin, così come ai fantasmagorici Giullari sui trampoli di Armeen Gasparian, sino al Barbagianni di Natalia Krapivina. Dalle atmosfere baroccheggianti di Leonid Sergeev al boscheniano Micha Lobi con la famigerata opera Le due sponde, quasi un anelito all’infinitesimale, così come dall’universo onirico di Elena Novikova a quello del risveglio di Oleg Dozortsev od alle sculture in cartapesta di Maria Kasyanenko e suo marito Roman Shustrov. Questi eroi snaturati, al limite dell’immaginabile ridicolizzano la nostra realtà spostandoci verso un macabro altrove nel quale è possibile rifugiarsi e dal quale tentiamo disperatamente di tornare indietro. C’era una volta, viene da dire, non molto lontano da qui, un mondo simile al nostro in cui è possibile volare sino alle vette più alte della ragione ed essere finalmente felici. Galleria Davico Galleia Subalpina 30 - Torino Fiabe russe 3. Collettiva Fino al 29 dicembre Info: 011 5629152 L’universalità delle Fiabe Russe Il linguista russo Vladimir Jakovlevič Propp (1895-1970) ci ha insegnato a guardare alle fiabe, russe in particolare, con un occhio diverso: con il suo fondamentale Morfologia della fiaba, a cui hanno poi fatto seguito altri studi di grande importanza per il moderno studio del folklore (Le radici storiche dei racconti di fate; Le radici storiche dei racconti di magia; Edipo alla luce del folclore Feste agrarie russe: una ricerca storico-etnografica), abbiamo avuto modo di comprendere che ogni fiaba non è un mondo a sé, ma parte di un organismo strutturato, correlato. Seguendo motivi ricorrenti, topoi, strutture e morfemi, in linea con l’impianto tipico del formalismo, Propp ha imposto una svolta epocale allo studio della fiaba russa. Come un’officina antropologica di inestinguibile vitalità, la fiaba contiene tutti gli elementi non solo per porre in evidenza aspetti occulti dell’immaginario, ma per rivelare il suo volto “archeologico”: infatti, nelle sue radici sono adagiati importanti elementi che fanno parte del mondo mitico di culture anche molto lontane. (Massimo Centini) di morte. Quello che più colpisce è la vivida rappresentazione della quotidianità con importanti attimi di vita e i problemi connessi a questa: le difficoltà nate dall’incertezza del domani che si trovano a vivere i ragazzi di oggi, l’assenza di quel lavoro che fornisce una sicurezza per il futuro e la totale disillusione; la guerra e la povertà; il dolore di quegli anziani costretti a vivere in scialbe strutture e l’assenza dell’amore dei figli; la malattia mentale vissuta nella totale indifferenza del prossimo e il grido d’aiuto nato dalla volontà di porre fine a quell’incubo. E in ultimo il sogno, unica speranza che rimane al genere umano, per non cedere, per non cadere nell’oblio; il sogno, filo sottile che divide il raggiungimento di un obiettivo dalla disperazione che questo non si avveri. Guido Bertello un maestro, una scuola i è conclusa da p o c h i giorni a Torino, presso la galleria di Palazzo Birago di Vische, la mostra commemorativa del Maestro Guido Bertello a quasi vent’anni dalla scomparsa. Presentata e curata dal critico dell’arte Gian Giorgio Massara la mostra propone alcuni Guido Bertello, “il castagno”, quadri del Maeacquerello su carta stro e le opere di una ventina di suoi allievi: Lidia Bergamo, Anna Bertenasco, Anna Borgarelli, Manuela Dorella, Gian Pietro Farina, Giovanni Forneris, Luigi Garelli, Franca Gineprini Ostorero, Giusy Giolito Balestrino, Agata Granata, Anna Lomagno, Giuseppina Prosio, M. Rita Reggiani Bellini, Maurizio Rossi, Guglielmo Sardi, Liana Simoni Pozzan, Magda Tardon. S GENTILE ARTISTA L’Associazione Culturale “Le Radici” di NONE con la presente Ti comunica che è stato indetto il 12° concorso di pittura, bianco e nero e acquerello “Il MINI QUADRO”. Si terrà nella sede di via San Rocco 1 a None In attesa di vederti partecipare, Ti inviamo i nostri calorosi saluti ASSOCIAZIONE CULTURALE “LE RADICI” IL PRESIDENTE Barlolomeo BODO Le opere dovranno essere consegnate presso la sede dell’Associazione entro il 14 dicembre Per informazioni: Bartolomeo BODO - Tel. 320 0298491 Corriere21__ 29/11/12 12:57 Pagina 3 dell’ARTE CORRIERE COURRIER 7 Dicembre 2012 Alla Venaria Reale tra palcoscenico e specchi d’acqua La barca dorata dei Savoia MARIA LUISA TIBONE opo lunghe soste in diversi ambienti che la resero visibile al mondo della cultura e in cui si attuò un complesso restauro ecco che la barca lusoria dorata fatta costruire a Venezia dal re di Sardegna nel terzo decennio del Settecento si mostra in tutto il suo splendore alla Reggia di Venaria che da ora in poi è destinata ad ospitarla. Per il grande evento si è organizzato uno spettacolo permanente che dura quaranta minuti e che ne esalta la perfezione: prima animando nei palchi di un immaginario teatro diversi personaggi del Settecento poi sovrapponendole un soffitto animato ed uno sfondo con immagini acquatiche di sicuro fascino, Il tutto reso importante dalla musica di Antonio Vivaldi, attentamente scelta. Lo spettacolo è messo a punto nella Scuderia grande della Venaria da Davide Livermore. Due filmati di apertura propongono la storia e le vicende espositive di questo straordinario prodotto dell’arte decorativa del Settecento. Intorno al terzo decennio del Settecento è reso noto in Europa il varo, a Venezia di un nuovo bucintoro, l’ultimo. La grande prestigiosa imbarcazione, di cui resta solo il modello, viene ammirata e desiderata da tutti i grandi sovrani europeie. Anche il sovrano di Sardegna commette allora allo scultore Marco Calderoni veneziano la decorazione scolpita per una nuova barca lusoria sabauda, che sarà terminata nel 1731. Sull’onda del successo della prestigiosa nuova barca veneziana, una peota per dieci remi, Carlo Emanuele III mira a poter esibire, come altri signori dell’area del Po, il suo spettacolare potere. Il trasporto per alaggio, cioè traino con buoi e cavalli terminò a Torino. La bella barca dorata venne situata in una darsena coperta, all’altezza del Castello del Valentino. Ora la gente accorsa po- D La peota © Consorzio La Venaria Reale” DES ARTS Pagina 3 teva ammirare sulla prora la figura centrale del mitico Narciso, affiancata dalle immagini del Po e dell’Adige e sulla poppa, ai lati del timone su cui è avvinghiato un drago. Lo studioso torinese Luigi Griva ha sottolineato “le analogie tematiche dei dipinti su legno presenti nel bucintoro sabaudo, derivate sicuramente dal modello dogale”… Il soffitto della prestigiosa imbarcazione ricorda eventi sabaudi e i motti della casata “Opportune” e “Fert”. Ad onore del sovrano, nella decorazione dorata della peota di Torino sono riportate inoltre la Poesia, la Musica, l’Aritmetica, l’Astronomia e la Guerra. Tutte espressioni di una crescita culturale e razionale nell’età di Carlo Emanuele III che ben concorda con le immagini di pochi anni successive, nei due dipinti di Bernardo Bellotto “d.o il Canaletto”, in particolare nella Veduta dell’antico ponte sul Po dove l’artista ha rappresentato ben dieci imbarcazioni, di cui alcune arieggianti lo stile veneziano ed ha delineato nello sfondo l’edificio del Castello del Valentino nella cui darsena aveva preso posto la peota-bucintoro. La suggestione di questa navigazione spettacolare è grande. Come non pensare che anche nella grande peschiera nel giardino basso della Reggia di Venaria navigassero barche di piacere, ornate di sculture e di pitture prestigiose? La presentazione animata nella Scuderia grande ha forse il sapore di un ritorno vagheggiato. In corso fino al 31 dicembre Art Gallery La Luna – Borgo San Dalmazzo (Cn) Quattro pittori, una città arà inaugurata sabato 8 dicembre alle ore 17,30 presso l’Art Gallery La Luna di Borgo San Dalmazzo, la mostra “Convergenze><Divergenze”, con la presentazione di Maria Teresa Barolo, che qui di seguito sintetizziamo: “Storie parallele d’arte e di amicizia sono quelle di Silvio Rosso e Cesare Botto, a partire dalla formazione comune, a Torino, sotto la guida di Filippo Scroppo. Un’avventura pittorica che da mezzo secolo attraversa i territori dell’Informale, la grande maniera moderna del ‘900. Silvio Rosso e Cesare Botto, allora giovanissimi, si ritrovarono nel cuore del dibattito critico, al centro di un mondo che stava cambiando. Scroppo era arrivato a Torino nel 1934, giovane valdese di Sicilia. Dal catalogo a più voci della mostra antologica, 1979, viene fuori l’intenso ritratto di un uomo estremamente rigoroso, e severo, per cui la pittura era soprattutto “un atto di protesta e di fede”. Torre Pellice gli deve moltissimo, dalle rituali Mostre di Arte contemporanea, avviate a partire dal 1949, alla costituzione della Galleria Civica, a lui intitolata, che lo ha celebrato nel 2010 con una retrospettiva nel centenario dalla nascita. Quando Scroppo giungeva a Torino e dipingeva certi paesaggi con “cru- S In senso orario da destra a sinistra: Silvio Rosso, “Oltre la palude” Cesare Botto, “Drappo rosso”, Albino Galvano, Uovo cosmico”, Filippo Scroppo, “Emblemi plastici”, dità fauve” la vita artistica era ancora sotto il segno di Casorati e si formava il Gruppo dei Sei. Alla Scuola di Via Galliari capitò nel 1928 un giovanissimo Albino Galvano (era nato nel 1907).[…] Dopo il neocubismo e gli omaggi a Cézanne, Scroppo fonderà geometrizzazioni e dinamismo sull’esempio del Balla anni ’16-20, Magnelli e Soldati. La mostra del ’52 alla Saletta Gissi (Scroppo, Galvano, Biglione, Parisot) è do- cumentata sul Bollettino n. 9 del MAC milanese: pagine composte con rigore neoplastico, ‘a bandiera’, firmate da Albino Galvano, che alternerà sempre ricerca pittorica e scrittura critica, dimostrandosi ben informato sulla questione, non solo di termini, che oppone ‘astratto’ a ‘concreto’.[…] Il giovane Botto dipingeva le sue tele ‘astratte’, aggredite e scheggiate a colpi di neri e di spatola, illuminate da colori preziosi e improvvisi. Riproporre oggi questi lavori degli inoltrati anni ’60, come è stato fatto da Art Gallery La Luna (febbraio 2011), consente di verificarne la ‘tenuta’, e la continuità ideale, della scuola e di una maniera condivisa. Titolo a doppio significato, Macchine del tempo, che suona provocatorio: dipinti che puntano sul persistere di una fragranza del gesto estemporaneo, e insieme eludono, a favore di un nuovo spazio-tempo, i limiti della rappre- sentazione.[…] Nel 1973, alla Saletta Arte Contemporanea di Cuneo, la mostra di Rosso – Colore – parlava già la lingua nuova della materia e dell’indagine scientifica. Il commento critico, ancora una volta era di Galvano, che aveva condiviso molti aspetti della sua ricerca pittorica. (Sul versante di un gesto minimo, indolente, scarabocchiato, si è giocato il passaggio all’informale di Galvano negli anni intorno al ’56). Indossato il camice, maneggiando e incasellando provette piene di colore o di trucioli metallici d’oro e d’argento Silvio Rosso ha incominciato a preparare le sue alchimie, selezionando tinte e gradazioni di toni, dialoganti fra di loro in accordi ordinati, musicali. La ‘barocca’ Grande Scacchiera, del 1977, opera monumentale, cm 325x325, fatta di resine e ori su supporto di legno, è costata mesi di lavoro, spesi a sorvegliarne gli stati in trasformazione. Un lungo periodo di inattività e riflessione, dopo la cupa visione delle Paludi, è rischiarato dai bellissimi Fogli di Calafell (2000-05). […] ” Art Gallery La Luna Via Roma, 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) Convergenze><Divergenze Dal 9 dicembre al 26 gennaio 2013 Orari: venerdi: 16,00/19,00, sabato: 10,30/13,00 16,00/19,00 domenica: 10,30/12,30 Info: 339 7108501 Corriere21__ 29/11/12 12:57 Pagina 4 CORRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 4 DES ARTS 7 Dicembre 2012 Milano Expo, è ora di decollare ROBERTO ROVEDA ra o mai più. È questa la sensazione che si ha analizzando le vicende dell’ultimo mese legate ad Expo 2015. Oramai le adesioni ci sono e hanno superato quota 110 Paesi. Qualche lavoro sta partendo anche se l’area destinata ad accogliere i padiglioni dell’Esposizione situata a Rho, alle porte di Milano è ancora poco più di una immensa spianata. Soprattutto é partita la gara per la progettazione del Padiglione Italia che nelle intenzioni degli organizzatori di Expo dovrebbe “essere essere un vero e proprio luogoicona capace di offrire, in ambito internazionale, la magia di un viaggio dentro l’Italia. Un Paese che ha saputo sintetizzare storia, valori, prodotti, eccellenze tecnologiche. Un Paese che vanta uno straordinario tesoro culturale, paesaggistico, enogastronomico fatto di tanti saperi di intelligenze e di tradizioni territoriali che nella loro variegata unicità compongono il ricchissimo mosaico dello stile di vita italiano apprezzato O in tutto il mondo”. Insomma come al solito le belle parole non mancano e forse anche le intenzioni sono ottime. Resta il fatto che in generale Expo appare un cantiere aperto non solo dalla parti di Rho, ma anche in cabina di regia. Insomma che sia il direttore d’orchestra dell’evento non si è capito. Roberto Formigoni, Commissario Generale dell’Expo Milano 2015, è stato certa- mente indebolito dal fatto che la giunta regionale da lui presieduta per 15 anni ha dovuto dimemttersi a causa di una serie infinita di scandali che hanno coinvolto i consiglieri della maggioranza. Giuliano Pisapia, sindaco di Milano nonchè Commissario Straordinario del Governo per Expo Milano 2015 – come vedete titoli e incarichi non ven- gono negati a nessuno - non si capisce bene che ruolo effettivamente svolga. In più Formigoni e Pisapia si vedono come il fumo negli occhi. Da qui litigi e molta confusione. Rimane il fatto che il 2013 è l’anno cruciale in cui far partire i lavori e dare una fisionomia riconoscibile a questo evento che i milanesi osservano con una freddezza francamente eccessiva. Diciamocelo: in un momento di crisi economica come questo vale la pena forse di lasciare da parte scetticismi e rivalità e provare a giocarsela fino in fondo la partita. L’esempio di Torino, che con le Olimpiadi del 2006 - al di là di tutti i problemi legati a un grande evento - ha saputo rinnovarsi e rivitalizzarsi è sotto gli occhi di tutti. In Piemonte però hanno remato un pò tutti nella stessa direzione e oggi dei vantaggi godono un poco tutti. Quindi lanciamo un accorato appello ai galletti del pollaio politico lombardo: basta zuffe e un pò di sano pragmatismo meneghino. Lo stesso che vorremmo vedere nei milanesi, troppo rassegnati all’idea che Expo 2015 sia tanto fumo e poco arrosto. Il SALOTTO DELL’ARTE e PIEMONTE OPINIONI presentano il Concorso Nazionale d’Arte a premi MILLENIUM - La Rinascita Le tematiche sono quattro: - Tema apocalittico (prima sezione) - Tema post-nucleare (seconda sezione) - Tema cibernetico (terza sezione) - Tema rigenerazione (quarta sezione) Il progetto Millenium - La Rinascita è nato dal desiderio di rilanciare, all’alba della nuova era, il concetto di arte contemporanea fondandola su 4 tematiche essenziali che vogliono attrarre, esorcizzare ed affrontare con coerenza un discorso profondo e di sconvolgente attualità, in cui con-vivranno ideologie e concetti differenti. Da visioni distruttive a quelle catastrofiche, da speranze di rinascita tecnologica a visioni espansionistiche nel cosmo: sono varianti, possibilità che hanno stimolato la fantasia di scrittori e registi della contemporaneità ed ora ripristinati sinergicamente in un progetto collettivo. All’Artista viene chiesto, utilizzando come spunto il tema apocalittico, o il tema della rinascita, che già tanto ha prodotto nei secoli della passata Storia dell’Arte lasciandoci eccellenti risultati. Alle soglie del 2013, come concretizziamo in immagine questo concetto? A voi Artisti la risposta. L’ evento con assegnazione di premi finali, ed esposizione avverrà nel Palazzo della Regione Piemonte, nella splendida Piazza Castello, cuore della città di Torino, alla presenza di una giuria, Comitato d’Onore, di giornalisti, e sarà ben pubblicizzato. Il Bando è rivolto a pittori, fotografi e scultori ecc. Per info: 345 3806837 – 339 6807922 oppure inviando una mail [email protected] Scadenza: giovedì 10 gennaio 2013 Figurazione e poesia tra le mani di un artista ELENA PIACENTINI dolfo Damasio nasce a Torino nel 1942, da madre pittrice e padre insegnante di musica; i forti tratti e le vicissitudini della famiglia d’origine segneranno il suo sensibile animo e le scelte artistico-culturali. A seguito di studi ed esperienze lavorative parallele alla passione creativa, frequenta in età matura gli studi artistici superiori come screening personale di conoscenza nel campo della comunicazione visiva che lo porteranno dal 2004 alla presentazione al pubblico e alla critica di mostre personali presso biblioteche e musei. Ha esposto in collettive in Italia e in Europa, tra cui nel 2009 presso il Museo Archeologico di Amelia, presso il museo Casa Dante a Firenze, nel 2010 a Roma presso la galleria Cassiopea, a Parigi al Palais des Congrès e presso la Galerie Breova di Praga, nel 2011 partecipa alla 9a edizione del Salon d’art Shopping e presso il Carrousel du Louvre. Dell’artista si ricordano poi alcune personali a Torino, tra le più importanti, nel 2004 presso il Circolo Ufficiali, nel 2011 presso il Castello del Valentino, nel 2012 presso l’Aci Club. Nel gennaio 2013 esporrà alcune tavole alla biblioteca civica Primo Levi. A espressivo è interessante citare alcuni stralci del maestro Piero Dorazio ripresi da L’oeil écoute, catalogo Valente Arte, Finale Ligure,1986: “...la musica e la pittura moderna non rappresentano null’altro che gli elementi di cui sono fatte: colori, linee, superfici e spazi, materie, suoni, timbri, movimento nel tempo, luci e ombre, chiaro e scuro, forte e adagio, orizzontale, verticale, diagonale, caldo e freddo, alto e basso, insomma tutti quei fenomeni che più direttamente influenzano e orientano la nostra esistenza ogni giorno, poiché costituiscono gli aspetti essenziali della realtà in cui ci orientiamo, per mezzo dei nostri sensi e della nostra intelligenza. Sia la musica che la pittura si rivolgono proprio ai sensi piuttosto che alla ragione (...). Un pittore vive in mezzo ai suoi colori come il musicista, il quale non si separa mai dai suoi suoni, tutti e due pensano continuamente ad organizzarli e a scoprirne le combinazioni e gli aspetti più segreti e più improbabili. In solitudine, essi provano e poi provaSopra: “Casa, Città (Il viaggio)”, cm. 66 x 86 no ancora per vedere e sentire, se mettendo insieme gli elementi In basso: “Tramonto” (I), cm. 54 x 84 del loro linguaggio, ne risulterà un’opera compiuta”. MolteIncisioni lignee, la cornice è parte integrante del quadro, colori tempera plici poi gli spunti riguardanti ispirazioni universali umane quaTra le premiazioni, nel 2009 il terzo premio selezionato da li la Maternità e il mondo animale quasi a voler elevare la fraFrancesco Preverino con l’opera Casa, Città, Viaggio gile bellezza di situazioni comuni: il messaggio assume così la presso l’Ecomuseo del Freidano di Settimo Torinese connotazione di “...prodotto di un’esperienza di vita che si trae nel 2009 e 2010 è vincitore dell’Internazionale Italia sforma in forme e colori...” (da Dario Durbè, Maurizio FagioArte di Villa Gualino in Torino; di lui hanno scritto lo Dell’Arco, Due passi indietro e tre in avanti. Colloquio con Giovanni Cordero, Anna Maria Cossu, Marilina Di Piero Dorazio, catalogo Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Cataldo, Edoardo Di Mauro, Gian Giorgio Massara. Roma, Electa, Milano 1983). La composizione delle tavole Adolfo Damasio lavora sull’immagine, la sua ricer- comporta estese ed estenuanti operazioni: in primis l’artefice ca è segnata da flashback e memorie, tradotte sul sup- compie l’incisione a mezzo di sgorbia, scalpello o punteruoporto in legno: egli imprime nella fibra rapide idee lo, per inserire poi gradazioni cromatiche riprese ora dall’inche scorrono nella sua psiche - in questo modo pare tero prisma ottico ora da lievi successioni tonali. La visione trattenere fervori legati ad istanti che scaturiscono da bidimensionale è accompagnata da lemmi poetici; l’artista crea complessi moti di pensiero - mentre accoglie con co- un binomio indissolubile tra figurazione e poesia intesa come cente intensità creativa il proprio substrato di remi- chiave di lettura fondamentale per contenere il dialogo svolniscenze giovanili. Nelle sue corde s’incanalano pro- to. Damasio suscita esperienze estetiche che vanno al di là delfondi legami con la musica, per connotare alcune ta- la pura percezione cromatica o figurativa, avvicina lo spettavole dell’artista, quali ad esempio Casa, Città, Viag- tore ad eufonie intriganti: silenzi e melodie esterne al tempo gio, Barrage, Pi greco, Paradiso, Falci di Luna, Me- cronologico quasi volesse mescolare sensazioni antiche o scoditerraneo e per comprendere parte del suo stilema nosciute nello stesso attimo. Corriere21__ 29/11/12 12:58 Pagina 5 Una mostra alla GAM di Torino La Scarpitta di Cenerentola ADRIANO OLIVIERI prestigiosi curatori convocati in occasione della mostra dedicata a Salvatore Scarpitta, allestita alla GAM di Torino, hanno celebrato l’artista rammentandone la simpatica vivacità di narratore. Appellandolo confidenzialmente Salvatore, per l’agio concesso loro da una pluridecennale amicizia, gli storici convenuti hanno delineato un profilo umano più che storico-artistico. Secondo l’opinione di alcuni esegeti, nonché testimoni dell’epoca - naturalmente non convocati tra i curatori - le suddette prerogative caratteriali dell’italoamericano sarebbero tuttavia da interpretare come affabulatorie. Gli stessi osservatori ci informano inoltre del fatto che Burri, Fontana e Conrad Marcarelli, nelle loro discussioni private, mostrassero assai poca stima verso Scarpitta citato come un’invenzione di mercato, precisamente di Leo Castelli, mentre viceversa un parere assai più favorevole manifestasse un sodale dell’artista, il pittore americano Norman Bluhm. Si evincono quindi due posi- I zioni estreme: quella degli amici dell’artista, convinti assertori del suo valore e di quello della mostra, e i semplici studiosi, assai più tiepidi nel riconoscere un merito creativo a Scarpitta e, insieme, un valore all’esposizione. Sensibili divergenze d’opinioni estese anche al modo d’intendere l’arte contemporanea e il ruolo svolto dai musei. Un numero crescente di studiosi rimprovera alla GAM di tradire sistematicamente il proprio compito, ossia quello di occuparsi dell’arte moderna con un occhio competente al territorio, evitando di sdoppiare il ruolo ricoperto dal Museo di Arte Contemporanea di Rivoli e da altre istituzioni pubbliche e private cittadine. Uno scarso afflusso di pubblico, se fosse confermato, sancirebbe un ulteriore dissenso collettivo. Non essendo tuttavia questi indici assoluti di qualità non resta che domandarci come questa mostra possa essere utile, se non alla collettività e scarsamente agli storici, a se stessa. Una cosa pare certa: con l’Ottocento piemontese non si fanno affari. I musei-arlecchino, servi del patrimonio che loro malgrado si trovano a dover Valerio e Antonio Capra all’ Ostello del Conte Rosso - Avigliana Percorsi diversi e affinità di temi arà inaugurata sabato 8 dicembre alle ore 17 presso l’Ostello del Conte Rosso – piazza Conte Rosso, 20 Avigliana – la mostra “Valerio e Antonio Capra – Opere pittoriche”, organizzata dalle Associazioni Culturali “Arte per Voi” e P.P.L.A.F. e dalla Scuola di Ceramica Piero della Betta. La mostra si compone di una selezione di dipinti recenti di Valerio e Antonio Capra, rispettivamente figlio e padre, che si distinguono per percorsi artistici differenti e nello stesso tempo ci prospettano, nelle loro opere pittoriche una relativa affinità di temi. “La mia pittura – ci dice Antonio Capra - è materica, astratta e paesaggistica, nella quale si riconosce Venezia, città che amo sopra ogni altra. Il colore per me è materia viva da macinare ed applicare alle tele, rendendo esplicita l’energia recondita e misteriosa, nelle forme astratte che scatenano puri vortici cromatici, come nelle citazioni “naturalistiche”, come memorie di paesaggi, di cieli, acque e suggestioni della laguna veneta”. L’istanza creatrice esoterica, “esplicita nel quadro esoterico con bambù”, vagliata attraverso profonde”. E come presenta Paolo Nesta: “Nelle comuni apparenze che rinviano, più o me- S no esplicitamente, a soggetti della tradizione figurativa “paesaggistica”, per Valerio Capra, infatti, entrano in gioco valenze colte, che, al di là ancora della sua formazione accademica e oltre ad un già pregevole tragitto di esperienze espositive, si sono andate intanto sedimentando grazie ad una consolidata consuetudine con il mestiere di restauratore di miniature, carte e libri antichi. Antonio Capra, invece, macina colori e li applica sulle tele, come materia viva, da cui scaturisce una energia recondita e misteriosa, che, come sa bene, proviene da distanze siderali, pronta a manifestarsi intatta in tutta la sua forza creatrice primigenia, che, rappresa per un istante in forme astratte scatena puri vortici cromatici, ma allo stesso modo può mostrarsi”. tutelare e dei vincoli verso alcuni membri dei loro consigli di amministrazione, non riescono a sostenere questo doppio ruolo e ora che le istituzioni erogano meno finanziamenti questi oneri saranno da corrispondere maggiormente a entità private. Questo non fa che aumentaSalvatore Scarpitta, “Rajo Jack Spl”, 1964. © GAM Torino - Fondazione CRT re gli interessi in questione mentre le migliori speculazioni si ot- utile grimaldello nelle mani dei distruttori deltengono con artisti strumentalizzabili, possibil- l’Arte. L’approfondirsi di Scarpitta sul confimente deceduti, le opere dei quali, nei casi del- ne concettuale di ciò che è realtà e di ciò che è le peggiori aberrazioni di mercato (ma non è arte genera controversia tra chi considera un questo il caso), possano essere retrodatate o peg- rigurgito freudiano di scarso interesse il gioco gio ancora. Ecco nascere allora l’annosa que- di rispecchiamenti nei quali l’artista si proietstione del valore dell’arte contemporanea, ed ta divenendo egli stesso pilota delle auto da ecco perché alcuni musei profondano le loro at- corsa che costruisce e chi, viceversa, subisce tenzioni ad artisti e non ad altri. il fascino poetico dell’America dei circuiti auNella circostanza specifica, crediamo che la tomobilistici e delle periferie polverose. Se conmostra in corso alla GAM, contrariamente al- cettualmente Scarpitta è quasi commovente nel l’effetto desiderato, ridimensioni l’artista. A tracciare il desiderio utopico di libertà nello Scarpitta - del quale il museo torinese s’inca- spirito della frontiera in versione anni Sessanrica, con successo, di risarcire la scarsa atten- ta, formalmente le opere raccontano un’Amezione critica ed editoriale trascurando tuttavia rica da strapaese, molto old, che nei casi midallo sguardo retrospettivo l’intera produzio- gliori ci appaino reperti da museo etnografico ne pittorica - riconosciamo il valore delle ope- o, al peggio, oggetti precocemente invecchiare con bende e fasce in straordinario anticipo ti prossimi al concetto di paccottiglia esaltato sull’Arte povera sebbene debitrici di Burri, da molti artisti del XX secolo. Fontana e Manzoni, dai quali però si emanci- Voler forzatamente trovare la propria Cenepano ponendo la materia in estrema tensione. rentola fa correre il rischio di restare con in maL’artista crea così un ponte culturale tra la di- no una Scarpitta vuota. namicità futurista e la piena processualità di un oggetto esclusivamente funzionale a rap- GAM Torino presentare il proprio iter creativo, materiale e Via Magenta, 31 – Torino ideologico. Non è poco, per alcuni; poco per Salvatore Scarpitta altri, propensi a interpretare invece questa pro- Fino al 3 febbraio cessualità come ripiegata su se stessa nonché Info: 011 4429518 Spazioborgogno - Milano Il wall painting di Gijs Frieling MARIANNA ORLOTTI 400 mq di superficie muraria dello Spazioborgogno di via Ripa di Porta Ticinese a Milano sono l’immensa tela bianca sulla quale l’artista olandese Gijs Frieling in collaborazione con Job Wouters e lo stilista Dries van Noten ha realizzato il grande wall painting intitolato West moon street, un originalissimo combine-painting in cui l’arte pittorica si fonde con le creazioni dello stilista belga per la collezione F/W 2012/13 presentata al Grand Palais di Parigi lo scorso gennaio. Entrando nello spazio espositivo si è catapultati in un mondo degno della fantasia di Lewis Carroll, come una moderna Alice camminiamo in un percorso romantico e psichedelico dove si incontrano case, alberi, parole, frasi, piovre giganti, pesci e farfalle, personaggi addob- I A sinistra: Antonio Capra In alto: Valerio Capra Ostello del Conte Rosso Piazza Conte Rosso, 20 – Avigliana Valerio e Antonio Capra – Opere pittoriche Dall’8 al 23 dicembre Info: www.artepervoi.it Gijs Frieling e Job Wouters “West moon street”, 2012 bati in stile voodoo, fiori, arcangeli, chitarre elettriche... Immagini che si rifanno all’arte e alle tradizioni popolari, motivi decorativi che spaziano dallo Yemen alla Norvegia. “Sebbene il meraviglioso spazio diretto da Piercarlo Borgogno è di fatto una galleria, cercheremo di trasformarlo in qualcosa d’altro, un luogo dove fermarsi, oppure mangiare, ascoltare musica o leggere un libro …” Questo l’intento dell’artista che spiega inoltre come il suo metodo di lavoro coinvolga non solo gli occhi, ma tutto il corpo, unendo gesto e colore, in una sorta di performance in cui la gestualità viene vissuta come momento di massima concentrazione per ottenere il controllo della corretta quantità di colore da stendere sulla superficie del muro con movimenti fluidi e alquanto lenti. Spazioborgogno Via Ripa di Porta Ticinese 113 – Milano West moon street Fino all’11 dicembre Info: 335 5654727 Corriere21__ 29/11/12 13:00 Pagina 6 CORRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 6 DES ARTS 7 Dicembre 2012 Tinber Art Gallery - Pragelato Arteauguri 2012 allo Spazio Arte Castello - Torino Il surrealismo magico di Andrea Berlinghieri ELENA PRANDO a Tinber Art Gallery tinge di noir la veste festiva inaugurando la stagione espositiva invernale con la Personale dell’artista Andrea Berlinghieri dal titolo Sperimentazioni. L’artista nasce nel 1974 a Savigliano seguito dalla madre negli studi artistici, si trasferisce a Torino nel 1998 e frequenta corsi specialistici all’Istituto Europeo di Design. Dal 2003 lavora a Giaveno presso lo studio di un im- L Andrea Berlinghieri, « Exit n. 4” portante artista figurativo. La Personale allestita nelle caratteristica sala Velho e sala Moiani comprende circa trenta lavori dipinti su tavola e tela. L’artista si inserisce nell’ambito della figurazione del Surrealismo “Magico” Lo spazio pittorico, dipinto con affascinante maestria, presenta una inquietante serie di animali chimerici, fate inquietanti, mostri liberati da bestiari medioevali, quasi a rimembrare il sinistro substrato valsusino e indicare il ricorso storico all’età di Mezzo contemporanea; essi irrompono da immaginari portali come evocazioni di visioni oniriche, transitano in immobili e gelidi contesti notturni dando vita ad atmosfere tenebrose e fosche; tuttavia, come asserisce Silvana Nota nell’introduzione dell’invito “...mostri, follia ed elementi magico-surrealistici, nell’opera di Andrea Berlinghieri trovano una lettura più profonda e positiva rispetto al semplice inconscio traslato; essi appaiono con un’anima ironica, spesso giocosa, più legata al mondo di fiabe dove gli orchi esistono per dare più forza ai maghi buoni, e la tenebra svolge il suo compito di far risaltare la luce”. Tinber art Gallery Via Albergian 20 – Pragelato Souchères Hautes Sperimentazioni Personale di Andrea Berlinghieri Dall’ 8 al 23 dicembre, dal 26 dicembre al 6 gennaio e 12/13 gennaio 2013 Info : www.tinberartgallery.it Laura Zeni alla Banca Intermobiliare, Sala Colonne - Milano Tra il mondo interiore e quello esterno MARIANNA ORLOTTI ssolutamente un gioco, ma anche una filosofia, per imparare a stabilire un contatto tra il mondo interiore e quello esterno, inducendo riflessioni sulla propria condizione e la possibilità di elevarla in una dimensione di profonda serenità”. Queste le parole con cui il curatore della mostra, A Fortunato D’Amico, presenta il lavoro dell’artista Laura Zeni. In mostra una selezione di 30 opere realizzate tra il 2010 e il 2012, profili di teste in bianco e nero o disegnate con matite colorate, pennelli, pennarelli e pastelli, stampe su tela e collage che danno forma ad un universo mentale equilibrato, eccentrico e divertente in cui ognuno può ritrovare la propria forma di pensiero. Riprendendo il titolo di una sua precedente esposizione, si tratta di mille teste da indossare in diverse occasioni della giornata o della vita. Il segno si compiace in piacevoli decorativismi che contengono codici, icone, parole e memorie, dati molto spesso immagazzinati a livello inconscio nella nostra mente. I soggetti della Zeni si propongono di indurre riflessioni, provocare cambiamenti e trasformazioni positive perdendosi nelle turbolenze dei pensieri disegnando un contatto tra il mondo interiore e quello esterno. La poetica delle sue opere si muove nella concretezza delle speculazioni della mente e degli effetti reali provocati sulle persone, sanando gli squilibri, per ricondurre lo spettatore a uno stato di costante positività. Banca Intermobiliare, Sala Colonne Via Meravigli 4 - Milano Laura Zeni...che Meraviglia! Fino al 13 dicembre Info: 333 3863202 Laura Zeni, “Ritratti interiori. I dodici mesi” stampa su tela Scatti fotografici e versi d’autore MARIA LUISA ALBERICO ll’interno della rassegna Arteauguri 2012, vernissage mercoledì 12 dicembre alle 17 presso Spazio Arte Castello Torino, sarà ospitata la personale di Anna Maria Angelini Chiarvetto, raccolta dei documenti più significativi della sua inconfondibile produzione fotografica, unitamente alla presentazione dell’ultima sua raccolta di poesie “ Gioco alterno”, Campanotto editore 2012. Le letture saranno commentate dal critico d’arte Angelo Mistrangelo che sottolinea come la dimensione poetica dell’autrice, il suo “lirico astrattismo”si distenda , accanto al fascino della fotografia, nel “fluire inesausto dei versi tra ricordi e sottili emozioni, tra una quotidianità rivisitata e il senso profondo dell’esistenza”. Poesie che, prosegue ancora il critico, rinnovano “incontri, sensazioni, silenzi..” ed il cui ascolto farà assaporare le atmosfere palpitanti dei colori sfumati, accesi da una luce interiore di evidente suggestione. Contestualmente prenderà avvio A la rassegna Arteauguri 2012 che vedrà esposti i dipinti in piccolo formato di Daniela Lignana e Vincenzo Polastri, le sculture di Gianni Riva, le ceramiche d’arte di Scialabà con Paola Tricerri e Nicoletta Biglia. Una particolare sezione sarà dedicata al ricordo del maestro Piero Lerda. Spazio Arte Castello Piazza Castello, 9 – Torino Arteauguri 2012 e personale di A.Maria Angelini Chiarvetto Info: 011 5785220 A. Maria Angelini Chiarvetto Galleria Arte per Voi - Avigliana Le fiabe di Daniela Masera BARBARA STABIELLI le incombe un cerchio nero quasi compiuto, che rappresenta in tutte le opere il male, in questo cal fascino delle fiabe si trasforma in forma e co- so il lupo che spalanca le fauci, il male che tutto lore, nelle opere di Daniela Masera, esposte fi- divora, a metafora della società moderna che tutno al 16 dicembre presso la Galleria Arte per to annienta, consuma e distrugge. Ecco che la fiaVoi di Avigliana, che presentano una trasfigura- ba assurge a monito etico, e l’artista intende rizione geometrica ed astratta, capace di trasmette- portarci alla morale della fiaba classica, che oggi re con essenzialità tutta l’emozione inconscia ti- come non mai appare perduta e dimenticata. pica delle fiabe tradizionali europee. Le opere esposte sono quindi idee narrative che ci Come un moderno Kandinskj, la Masera si muo- raccontano una storia, sono vere e proprie allegove tra forme geometriche e colori puri, suscitan- rie della condizione umana che raccontano per imdo impressioni, suoni e ricordi, dove le fiabe più magini, favole che sono già state narrate mille e amate diventano immagine interiore, composi- mille volte, ma oggi non sembrano più ascoltate. Ogni tavola interpreta personaggi e situazioni con un segno grafico eccellente: poche linee verticali per dare l’idea del bosco oscuro nel quale “Cappuccetto rosso” si perde, poche linee ondulate per suscitare in noi la sensazione del mare nella “Sirenetta”, la forma più acuta e spigolosa, ovvero il triangolo: il tunnel dell’inconscio che porta “Alice nel paese delle meraviglie”, dove incontrerà pazzi personaggi identificati da cerchi colorati, come l’arancione per il Cappellaio Matto, mentre il male nero che incombe presenta una carta da gioco: cos’altro se non la Regina di cuori.Il tragitto narrativo è percorso in ogni opera-fiaba da un cordone grezzo che, fungendo Daniela Masera, “Cappuccetto rosso” da firma ed elemento ricorrente, riporta il riguardante zione spiccatamente grafica. E grafica è anche la alla realtà materica e tattile. Ad accompagnare la formazione dell’artista, che dopo gli anni trascor- Masera, le creazioni di bigiotteria dell’artigiana si all’Istituto d’Arte Aldo Passoni di Torino, si è torinese Franca Piaser. dedicata alla videografica e all’illustrazione sempre tramite pc, ritornando poi al lavoro manuale Galleria Arte per Voi di Avigliana ed artistico attraverso la pittura acrilica su tavola, p.zza Conte Rosso 1 con varie incursioni di materiali. L’immaginario Di Fiaba in fiaba fantastico si trasforma così in visioni puramente Personale di Daniela Masera grafiche, per dare vita alle storie tradizionali co- Fino al 16 dicembre me “Cappuccetto rosso”, il triangolo rosso sul qua- Info: www.artepervoi.it/ I Corriere21_6-11 29-11-2012 13:39 Pagina 7 CORRIEREdell’ARTE NEWYORK NEWYORK COURRIER 7 Dicembre 2012 foto © aut. DES ARTS Pagina 7 MONOGRAFIA Il Criticismo pop di Giuseppe Pitruzzello ANDREA DOMENICO TARICCO Due casi eclatanti nel mondo dell’arte Piccoli furti tra amici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MAURO LUCENTINI I n funzione diretta del sesquipedale valore attribuito alle opere d’arte sul mercato internazionale e in modo particolare su quello americano, aumenta la quantità di falsi, contraffazioni, furti e appropriazioni indebite di cui arriva notizia praticamente ogni giorno. Di speciale interesse sono due casi riferiti ultimamente dai media di New York. Il primo riguarda un notissimo personaggio, la signora Imelda Marcos, oggi sugli ottant’anni e residente a Manila, a suo tempo soprannominata “la farfalla d’acciaio”, vedova di un ex dittatore delle Filippine e essa stessa importante donna politica. Il District Attorney o Procuratore Giudiziario del quartiere di Manhattan Cyrus Vance ha annunciato l’arresto e deferimento a giudizio della sua ex segretaria Vilma Bautista, una minuscola signora filippina di età avanzata non vedente che procede col bastone, per aver rubato e venduto o tentato di vendere con la complicità di diverse persone e su più continenti quadri che si trovavano nel palazzetto newyorkese che la signora Marcos occupava a Manhattan fino al 1986. Tra questi, una versione di uno dei più famosi dipinti di Monet, Le bassin aux Nymphéas del 1899, venduta due anni fa attraverso una galleria d’arte a Londra per 32 milioni di dollari. Quando ho telefonato la notizia a un uomo politico italiano che sapevo essere stato a suo tempo stretto amico della signora Marcos, il senatore Mario D’Urso, questi mi ha detto: “È una persona che ha fatto moltissimo per l’arte, tra l’altro aprendo un importante museo a Manila, e posso dire soltanto che spero che il maltolto le venga restituito o che venga indennizzata del danno”. Negli anni in cui erano al potere, i Marcos accumularono grandi ricchezze e Imelda, accreditata a New York in quanto parte della missione all’ONU, offriva in questo palazzetto, nel quartiere più elegante di New York, sontuosi ricevimenti e party. Quando il presidente Marcos fu scalzato dal potere nel 1986, una parte del suo patrimonio fu rivendicata dal governo filippino. Questa svolta finale della vicenda Marcos spiega anche, probabilmente, come mai la ex presidentessa, tuttora molto attiva politicamente e tuttora assai ricca (ha dichiarato qualche tempo fa di possedere una ventina di milioni), sembra non essersi neppure accorta del furto. Se, infatti, an- che questi oggetti non fossero oggetto di confisca, come probabilmente sono, sarebbe strano che una intenditrice d’arte come lei non si fosse neppure accorta d’esser stata alleggerita due anni fa di un quadro dei più celebri di Monet, oltre al quale sono poi stati trafugati, ma non ancora venduti, altri dipinti importanti messi sul mercato, tra cui un altro Monet, L’Église et la Seine à Vétheuil del 1881, La Baie de Langland di Sisley (1887) e Le cyprès de Djenan Sidi Said di Marquet (1946). A quanto pare la segretaria Bautista agiva con la complicità di due nipoti e di due agenti immobiliari newyorkesi. Se riconosciuta colpevole, potrebbe essere condannata a un massimo di 25 anni di reclusione. L’altro caso straordinario di questi giorni è la denuncia, fatta dalla massima esperta americana delle opere di Edward Hopper, la docente universitaria Gail Levin, della famiglia di un pastore protestante che fu grande amico del pittore americano scomparso nel 1967, per essersi a suo giudizio appropriata di centinaia di dipinti, aquerelli e disegni dell’artista, di valore complessivo inestimabile. Alcune delle opere sono già state vendute, altre sono in vendita. La maggior parte fanno ancora parte di una collezione di cui la famiglia si dice proprietaria, esibite nella casa del pittore a Nyack, un villaggio vicino a New York, trasformata in museo. Secondo il testamento di Hopper, confermato da quello della moglie che morì poco dopo, tutte le opere dovevano andare al Whitney Museum di New York, il quale infatti ne ha ricevute più di duemila. Tutte le altre sarebbero state arbitrariamente trattenute dal pastore battista rev. Arthayer Sanborn, che possedeva copia delle loro chiavi di casa, e, dopo la sua morte nel 2007, dai suoi familiari. Claude Monet, "Le bassin aux nymphéas", 1899, olio su tela 89x92cm. © National Gallery, Londra Q uando si parla di arte pop, viene subito in mente la grande stagione americana del secondo dopoguerra, che discendeva dal cinismo della Nuova Oggettività, pensando a mostri sacri come George Grosz od a Otto Dix, o dagli equilibri del neoplasticismo olandese. Le immagini televisive, riprese dal cinema e dalla pubblicità, alimentavano questo discorso di serialità, di massificazione e gli standard dettati dai mass media condizionavano le scelte individuali. Ecco venire fuori maestri che la divulgarono nel mondo come Roy Lichtenstein e Robert Rauschenberg, che nel 1964 vinse il premio internazionale della Biennale di Venezia consacrando definitivamente l’egemonia degli artisti americani nel mondo. Andy Warhol ne fu il re indiscusso. Le manifestazioni, così come le convergenze nel panorama europeo furono molteplici, pensando al londinese Richard Hamilton così come all’italiano Mimmo Rotella. A distanza di circa cinquant’anni nulla è cambiato. Le televisioni si sono trasformate in tablet, i telefoni in cellulari e le missive in sms. La velocità e la corsa al denaro più febbrile. In questo panorama Giuseppe Pitruzzello reindirizza le componenti strutturali del discorso pop, applicando un criticismo all’ennesima potenza finalizzato non tanto a scardinare gli elementi della vita quotidiana, nella de- scrizione del suo mondo contemporaneo, parco nel descrittivismo cromatico, od allegro in quell’angoscia esistenziale celata dai colori sgargianti o dalle luci dei neon. No, Pitruzzello nega queste negazioni, mistificando attraverso le sue iperrealistiche figure i dettagli d’una realtà ormai sconosciuta e vanificata in tutte le sue chiavi di lettura, restituendocela com’è, senza veli. Nuda e cruda. Allora prendono forma i canoni polemici della Lupa capitolina, in cui destabilizza la scultura bronzea originale, custodita nei Musei Capitolini a Roma, famosa per allattare Romolo e Remo, sostituiti dall’immagine dell’euro, posto sopra la bandiera europea. Allora compare un Pavarotti mentre canta il suo nessun dorma, ma nessuno è pronto al risveglio. Pensiamo all’opera Nuovo conio in cui l’immagine oggettiva della vecchia moneta da cinquanta lire viene soppiantata dall’avvento dell’euro nell’irreale tramonto di un’era. Si fondono gli archetipi - il sacro e il profano, il bene e il male - e la miscela induttiva prende corpo nei richiami individuali di una storia, la grande storia di cui tutti ne facciamo parte. I suoi assemblaggi digitali esprimono la metafisica del linguaggio poetico, oltre che artistico e definiscono i parametri d’un simbolismo aulico aperto a tutti, amatori e profani, addetti ai lavori e miscredenti. Nessu- Da Costantino Nigra a Giulia Molino Colombini Giuseppe Pitruzzello, “Nuovo conio” na crisi per l’artista della nostra contemporaneità, dunque, pronto a parlare con l’arte di se stesso e di noi tutti. email: [email protected] Rif. ed esposizione: Casa d’Aste Art&Robert Via Principe Amedeo 20 – Torino Info: 011 8129790 Hotel Statuto Via Principi d’Acaja 17 – Torino Info: 011 4344638 SEGNALIBRO L’entusiasmo risorgimentale in un’epoca lontana BARBARA STABIELLI I l Piemonte ottocentesco rivive nelle pagine del nuovo libro edito da Neos, un’antologia scritta a più mani che ci racconta l’entusiasmo risorgimentale in una Torino lontana, che non esiste più. C’era una volta l’Ottocento rievoca personalità ben note come Gioberti, d’Azeglio e Nigra, ma anche personaggi meno conosciuti che ci raccontano l’atmosfera del periodo, come il pedagogista Vincenzo Troya, il patriota e massone David Levi, sostenitore della causa nazionale. Molto interessanti le forti figure femminili delineate nel libro, sempre in bilico tra ragione e sentimento: la popolana Rosa Vercellana, passionale amante di Vittorio Emanuele II, più conosciuta come la Bella Rosin, l’aristocratica e risoluta Co- stanza, che a vent’anni, il 17 gennaio 1814, andò in sposa a Massimo d’Azeglio, interprete della così detta “intelligenza del cuore”, e la borghese Giulia Molino Colombini, poetessa risorgimentale che promuove, con l’istruzione, l’emancipazione femminile. “Nella foto che conserviamo nei nostri cassetti e nel nostro cuore, Voi apparite fiera, una donna vestita di scuro ma capace di portare tanta luce nelle persone che avete aiutato e tanta determinazione nelle cause che avete sostenuto. È con emozione che affido queste mie poche righe a chi vorrà ricordare, anche attraverso questo scritto, il vostro messaggio, valido ieri, valido oggi, valido domani: quello di una Società giusta, in cui le donne e gli uomini possano vivere fianco a fianco, senza discriminazioni e differenze, costruendo un futuro all’insegna della libertà, della democrazia, della cultura. In cui la parola Cultura significhi innanzi tutto Rispetto”, spiega Bruna Bertolo nel saggio dedicato alla Colombini, che sembra calzare perfettamente per tutti gli interventi che arricchiscono il volume curato da Giusi Audiberti, come i saggi di Barbara Borini, Vittorio G. Cardinali, Enrico Chiaves, Roberto Favero, Milo Julini, Amedeo Pettenati, Marisa Porello, Lidia Prunotto, Gemma e Luciano Rota, Teodora Trevisan. A metà tra racconto e Stor ia, i saggi portano il lettore nelle at- mosfere ottocentesche dove, nel monologo di una sartina rivivono i primi passi delle nascenti Società Operaie, nelle riflessioni di un copista l’elogio del pennino ed il rivoluzionario passaggio dalla penna d’oca al pennino d’acciaio e nelle atmosfere fosche e noir della vecchia Torino, fatta di isolati fatiscenti ed oscuri, dove nel vicolo dei Sotterratori (ed il nome è tutto un programma) si consumavano efferati delitti. Aa. Vv. C’era una volta l’Ottocento Antologia a cura di Giusy Audiberti Collana “Racconti” Neos Edizioni Pagg. 168 Euro 15,00 Corriere21_6-11 29-11-2012 14:09 Pagina 8 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 8 DES ARTS 7 Dicembre 2012 Alla Galleria d’Arte La Telaccia di Torino Collettiva alla Galleria Arte Città Amica Percorsi figurativi e ricerche informali Settanta sfumature di creatività I naugura venerdì prossimo, 14 dicembre, nelle sale della Galleria d’Arte “La Telaccia”, in via Santarosa, nei pressi di piazza Statuto a Torino, la collettiva di D’Agostino, Di Pasquantonio, Gamberini (Graff), Santin, Rota e Tripodi. Gli artisti, che spaziano tra ricerche informali, pennellate materiche e cromatismi luminosi, riflettono scelte consapevoli e studi consolidati. Galleria d’Arte La Telaccia Via Santarosa 1 (p.za Statuto) Torino Dal 14 al 22 dicembre Mostra collettiva di Livio D’Agostino Ugo Di Pasquantonio Raffaele Gamberini (Graff) Pamela Rota Sergio Santin Domenico Tripodi Info: 0115628220 www.latelaccia.it Dall’alto in centro, in senso orario: R. Gamberini (Graff), S. Santin, D. Tripodi P. Rota, U. Di Pasquantonio, L. D’Agostino © gli artisti / LaTelaccia L a Galleria torinese Arte Città Amica inaugura oggi, venerdì 7 dicembre, la collettiva intitolata L’Arte in tutte le sue manifestazioni, aperta al pubblico sino al 20 dicembre. Sono una settantina gli artisti ad esporre opere dalle tematiche varie, stili e tecniche diverse, dal figurativo all’informale, dall’incisione alla fotografia: Giampiero Actis, Egidio Albanese, Corrado Alderucci, Mauro Azzarita, Santina Barbera, Enrica Berardi, Eugenia Botezato, Fabrizio Brazzale, Valeria Caldera, Adriano Carpani, Gian Castelli, Anna Cervellera, Ernesto Cosenza, , Isidoro Cottino, Alessandro Criscuoli (Chantal), Giovanna D’Avenia, Alfredo De Leonardis, Michele De Stefano, Valeria Facello, Franco Fassone, Silvia Finetti, Luciana Francone, Nobue Fujii, Maria F. Gamba, Martino Gaudiano, Carla Gentile, Giorgio Grosso, Fiorenzo Isaia, Gaetano Lanatà, Attilio Lauricella, Elda Lazzaretto, Savino Letizia, Gabriella Lucatello, Giovanna Magaddino, Giuseppe Maina, Adelma Mapelli, Mirella Mendola, Maria R. Giovenale (Moja), Laura Mosca, Mary Morgillo, Francesco Murlo, Nikolinka Nikolova, Cristina Novella, Giuseppe Pietro Obertino (Ober), Franca Valeria Oliveti, Amalia Passaro, Angelo Piras, Paolo Pirrone, Nazareno Randò, Gaetano Rizzari, Antonio Robella, Giovanni Russo, Fernanda Sacco, Bianca Sandri, Giuseppe Sanino, Maria Scalia, Rita Scotellaro, Renata Seccatore, Gianni Sesia Della Merla, Ilario Simonetta, Flavio Ullucci, Luciano Valensin, Pietro Giorgio Viotto, Roberto Vitali, Laura Zecchini, Loredana Zucca. Galleria Arte Città Amica Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 Torino “L’Arte in tutte le sue manifestazioni” Collettiva Dal 7 al 20 dicembre Info: 011 7717471 www.artecittaamica.it Nell’ambito della candidatura a Città Europea della Cultura Nicola Arena alla Galleria TeArt – Torino Il progetto CreArt a Lecce L’atteggiamento positivo del continuo mutare CHIARA GUIDO M aterico e astratto. Due modi di intendere l’arte e la capacità di saperli fondere fino a creare un linguaggio artistico del tutto personale. La tecnica utilizzata molto particolare: unione di stucco, tempera in polvere e vinavil stesi su juta grezza. E il colore, assoluto protagonista, che occupa con preponderanza l’intera scena. Tutto questo alla mostra personale di Nicola Arena inaugurata mercoledì 21 novembre presso la galleria TeArt. “Impermanenze”, il titolo, che vuole sottolineare la caducità delle cose terrene, degli attimi della vita e della vita stessa. Tutto ciò che è esistente è impermanente; tutto ciò che viviamo subisce continue trasformazioni ed evoluzioni, permettendo all’essere umano una sorta di non staticità. La positività di tale atteggiamento si rispecchia nelle opere dell’artista: un’esplosione di colori, a volte mischiati a volte uni- ci, ma che si amalgamano nell’esprimere la felicità del continuo mutare. Il fondo bianco, a rappresentare la vita di ognuno, sul quale si stagliano accenni di colori accesi, quasi ad indicare i continui cambiamenti cui l’uomo, volente o nolente, è sottoposto; a volte è il fato a scegliere per lui, ma anche ciò che ci può essere di negativo nel cambiamento, è vissuto dall’artista. L’importante è esistere, cambiare, mutare; proprio perché è la metamorfosi a renderci vivi. L’ondeggiare delle onde di un mare apparentemente tranquillo, rappresentate in modo estremamente veritiero, è proprio sinonimo di questo: variazioni. La fragilità transitoria del vivere umano è inconsistenza e assenza dell’io umano in contrapposizione allo spessore materico del colore, quasi caratterizzato da solidità scultorea. Il tutto legato al potenziale dell’astratto, svincolato totalmente da qualunque tipo di immagine. Galleria TeArt Via Giotto 14 Torino “Impermanenze” Mostra personale di Nicola Arena Fino al 7 dicembre Info: 011 6966422 Nicola Arena, 1994 © l’artista / TeArt foto © aut. DAVIDE TAURO L a notizia è dei giorni scorsi. Lecce, “perla del barocco”, firma un progetto europeo definito “di rete”, che ruota attorno al concetto di valorizzazione e salvaguardia della creatività, in concomitanza con la candidatura del capoluogo del Salento in qualità di Città Europea della Cultura 2019. L’iniziativa - che costituisce uno dei più importanti e visibili avvenimenti culturali continentali - potrebbe portare grandi vantaggi al in termini culturali, sociali ed economici. Messo in atto dalla Fondazione Comunale per la Cultura di Valladolid (nella Regione Autonoma di Castiglia e Leon, Spagna), il progetto CreArt, Network of Cities for Artistic Creation (questa la denominazione ufficiale dell’iniziativa) ha l’intento di mettere in relazione 14 metropoli europee. Lecce avrà tempo fino al 14 dicembre per poter candidare gli artisti inte- ressati (cinque i finalisti che potranno esporre le loro opere esporranno nelle sale dell’ex convento dei Teatini). CreArt nasce fondamentalmente per promuovere e sostenere mediante un network di energie virtuose la giovane creatività artistica, cercando al contempo di scovare i giovani talenti nei luoghi della formazione artistica ed in circuiti alternativi. Cinque le edizioni previste per il progetto CreArt, mentre un catalogo ne documenterà le fasi di realizzazione, i profili degli artisti finalisti e un testo critico. “Quando penso a un momento di confronto e di condivisione - spiega Lorenzo Madaro, Direttore artistico e consulente esterno della manifestazione - penso ad un confronto, sempre auspicabile, tra diversi linguaggi, dalla fotografia al video, dalla pittura all’installazione, al disegno, capace di creare un punto di contatto tra i giovani ed i professasti che da anni si occupano di arte a tutto tondo.” Corriere21_6-11 29-11-2012 13:48 Pagina 9 CORRIEREdell’ARTE Spettacoli continua dalla prima pagina TFF, piccoli capolavori o storie fatte di niente Deve essere stata una svista (il potente produttore Procacci avrà insistito un po’troppo?) il primo film in concorso, di natura italiana, quel Smettere di fumare fumando in cui Gianni Pacinotti, in arte (?) Gipi, tratteggia per 68’ il suo allucinato proposito, tra attimi e parole e momenti divertiti in cui soltanto lui è padrone d’afferrare una motivazione, un senso, un percorso, una concretezza. Come tutto il resto, anche il concorso afferra qua e là i grandi temi dell’attualità, i giovani, la mancanza di lavoro, il bisogno di fuga, la società in tutte le sue deficienze, e allora ti imbatti nel tedesco Am himmel der tag della trentenne Pola Beck e nella sua Lara che si scopre incinta, tra troppo alcool e incontri occasionali, un fatto che dovrebbe cambiare la sua vita. Il destino è un altro, più feroce di ogni speranza, il film un esempio di debolezze narrative e ripetizioni, di luoghi comuni di cui la storia dovrebbe necessariamente prosciugarsi. Sono le sceneggiature le prime radici di debolezza, troppe volte non sanno dove andare a parare e si mettono a parlottare, a passeggiare, ad andare su e giù per questo o quell’ambiente, magari perlustrando quel sesso che rimane sempre il rifugio di ogni cineasta inesperto: come per la altrettanto giovane slovacca Iveta Gròfovà, che nel suo Az do mesta As sposta la sua sbandata Dorota dalla ricerca di un posto di lavoro ad un qualcuno poco raccomandabile che le assicuri almeno un pasto sicuro. Soggetto triste e concreto che gira su se stesso, nella spasmodica ricerca di un divertimento facile da raccontare ma sempre sull’orlo del precipizio della ba- COURRIER 7 Dicembre 2012 Tim Roth e Jack O’Connell in una scena di “The liability”, foto © aut./Grindstone/Lionsgate nalità. Anche Una noche, opera prima dell’inglese Lucy Mulloy, zoppica narrativamente in quei quadretti turistici del degrado di Cuba visualizzati a scapito dell’approfondimento della tragedia di due fratelli che sognano la fuga verso Miami. Ci sono per fortuna i battiti d’ali, quelli che riescono a salire ben in alto: da applaudire The liability di Craig Viveiros (Gran Bretagna), eccellente ritratto di un sicario professionista interpretato da Tim Roth e del- l’apprendistato al crimine di un giovane sbandato. Ben raccontato, con un ritmo esatto che corre tra il thriller e il gangsteristico, il film è lo studio avvincente, sfumato, crudele e sanguinoso di due esistenze, l’una in lotta con l’altra, un meccanismo quasi perfetto. Del tutto perfetto è Shell di Scott Graham, nato nel ’74, narratore di una manciata di solitudini, dell’incessante vento del nord, di un padre e di una figlia che passano le loro gior- Sopravvivere per vivere oltre ELISA SCATTOLINI S opravvivere. Sopravvivere alla crisi economica, alla malattia, a un mondo in cui non ci si riconosce più o che non ci ha mai riconosciuti, molte le situazioni in cui ci si deve difendere dalla vita. Al Torino Film Festival – giunto a metà strada el momento in cui scriviamo queste note - molte pellicole erano intessute su questo richiamo alla forza della sopravvivenza, alla capacità – e alle difficoltà – di riuscire a nuotare in un mare in tempesta. Pensiamo a Terrados, per esempio, con cui lo spagnolo Demian Sabini ha fotografato il difficile periodo che sta vivendo il suo Paese attraverso le alterne vicende di un gruppo di giovani, la triste indolenza della disoccupazione blandita da giornate trascorse sui terrazzi della loro città. Tra la voglia di reagire e lo scontro con la realtà, la necessità di andare avanti li porterà a scegliere dei valori da seguire, nonostante tutto. Pensiamo anche a Present Tense, della turca Belmin Söylemez, dove la sopravviven- za a un lavoro che non c’è viene vissuta dalla protagonista leggendo i fondi di caffè per procurarsi il biglietto di sola andata per il sogno: l’America. Ancora una volta, la difficoltà non mina la tenacia della resistenza, tra un oggi in caduta libera e un domani ancora tutto da scrivere. Si parla di malattia, invece, e della forza di un uomo, costretto in un polmone di acciaio, di combattere per avere una vita sessuale e affettiva nello statunitense The Sessions di Ben Lewin. Basato sulla reale vicenda di Mark O’ Brien, poliomielitico, è un agrodolce inno alla capacità di reagire anche in condizioni estreme come quelle del protagonista. Helen Hunt, nel ruolo forte di “sex surrogate”, terapista del sesso, esibisce largamente il suo corpo senza tuttavia mai cadere nella volgarità. Di lotta senza fine per salvarsi da una società che pare non accorgersi di noi si sono occupate molte pellicole, con esiti alterni, tra le quali segnaliamo il dirompente Call Girl: un film duro, a tinte forti, ispirato a uno scandalo politico a sfondo sessuale scoppiato in Svezia ne- nate a riparare macchine e a vendere carburante, dei loro incontri sporadici, delle altre infelicità, del bisogno d’affetto e di certa morbosità che s’insinua tra i rapporti, della voglia di sparire o di evadere. Un piccolo capolavoro, che riempie ogni angolo del racconto con corposità e non il nulla, un ritratto femminile della giovanissima Chloe Pirrie – spero che la giuria si ne ricordiper un premio – che difficilmente potremo dimenticare. (e. rb.) gli anni Settanta. Potere, corruzione, prostituzione d’alto borgo e via scendendo nei meandri di un inferno dantesco i cui dannati sono spesso le anime più fragili. Come quella di Iris, giovane dimenticata dalla famiglia, presto divenuta succulento boccone per questo tritacarne umano, per oltre due ore di un thriller magistralmente girato dallo svedese Mikael Marcimain. Quando sopravvivere significa “vivere sopra”, “oltre” ciò che ci sta attorno: è questo ciò che resta di una delle chicche del Festival, Good Vibrations. È la storia di Terry Hooley, leggenda della musica nordirlandese, che in piena guerra civile decide di aprire nella via più “calda” di Belfast un negozio di dischi. La forza della musica non solo riuscirà a riunire giovani altrimenti destinati a scontrarsi per strada, ma anche a far diventare il piccolo negozio una vera e propria fucina di talenti per un nuovo genere musicale, il punk. Deliziosa sceneggiatura, generosa dispensatrice di momenti esilaranti, perfetto incastro di fiction e girati storici, ottimi interpreti per una delle pellicole senza dubbio più interessanti della manifestazione. All’Alfieri, Preziosi regista e interprete foto © aut./Alfieri D imenticate il nasone, dimenticate il mastodontico effetto pompier che fece inorgoglire con il relativo successo l’autore Edmond Rostand e quanti dal 1897 in poi s’avvicinarono al personaggio ed avrete il Cyrano messo in scena ed interpretato da Alessandro Preziosi, per il cartellone dell’Alfieri nei giorni scorsi davanti ad un pubblico osannante, giovanissime in primo piano e mamme a spendere apprezzamenti più che pieni d’entusiasmo. Il Cyrano di oggi non si tira indietro per i suoi tratti men che passabili, pecca della mancanza di fiducia in sé, solo alla fine, dopo quindici anni di silenzi, quando avrà ritrovato il coraggio di dichiarare il proprio amore, darà pienamente forma alla propria dignità. Al di là delle smargiassate, dei motti di spirito, dei suggerimenti di parole gentili, della facilità di composizione, della passione per la libertà e per la filosofia, del- cial modo nella stringatezza del secondo tempo) delle scene di Andrea Taddei, la bellezza compositiva di certi duelli o di certi movimenti d’insieme proposti da Nikolay Karpov. Mentre si vorrebbe alleggerire con forza le invenzioni musicali di Andrea Farri o correggere le voci di certi giovani attori. Strada facendo resta da promuovere la Rossana di Veronica Visentin. Preziosi in veste di regista coordina la compagnia e inventa momenti divertenti, da protagonista s’impadronisce anche troppo del palcoscenico – e del pubblico – dando tuttavia credibilità alla timidezza e agli stupori di Cyrano come alla malattia del suo esistere, al suo eroismo ma pure al mondo di quei sogni che s’è inventato per animare giorno dopo giorno un amore doppiato, falsamente sonoro. (e.rb.) “Edipo tiranno” al Teatro di Genova Il tormento della conoscenza Q uel che più colpisce in questo Edipo tiranno che, per la regia di Marco Sciaccaluga e nella traduzione irripetibile di Edoardo Sanguineti, inaugura la nuova stagione del Teatro di Genova, è la scena – di un vago sapore beckettiano (solo tre anni fa il medesimo Stabile ci regalò un apprezzabilissimo Godot) – inventata da Jean-Marc Stehlé e Catherine Rankl. Una scena antica e suggestiva, fatta di dirupi e di anfratti e di un grande albero, che rimanda ad un mondo arcaico, popolato di pastori, a metà tra storia e leggenda, tra culti e superstizioni, tra oracoli e esistenze autentiche, che spazza via quel classicismo (seppur qua e là rivisi- tato) che sempre abbiamo conosciuto. Una scenografia che nel proprio culto per un’età arcaica ingloba la presenza del coro, totalmente chiuso nella persona, nella voce, nella autorevolezza di un Eros Pagni in stato di grazia. Poi la vicenda, che si dipana come tutti sappiamo, un giallo anti litteram, dove chi ha ucciso e chi conduce le indagini si riuniscono nella stessa persona, tra la ricerca di Edipo della verità e dell’assassino di Laio e la figliolanza di Giocasta, tra la peste che uccide un’intera città (che sconvolgeva ieri ed il tempo stesso di Sofocle) e l’accecamento del protagonista: forse qui l’allestimento di Sciaccaluga non sempre ARTS Pagina S ino a sabato 8 dicembre il duo di cabarettisti Marco e Mauro si esibirà con Luca Frencia e la sua band in Concerto: una ripresa del loro tradizionale repertorio rigorosamente piemontese adattato alla musica. Lunedì 10 la Cooperativa Artistica International porta in scena Schiuma da barba e biberon, bizzarra vicenda di tre amici alle prese con misteriosi pacchetti dal contenuto sorprendente. Il regista Ivan Fabio Perna propone una toccante commedia scritta da Herb Gardner, Una coppia di svitati, in scena il 12: l’ebreo Nat e l’italo-americano Midge portano avanti una riflessione sull’anzianità all’interno della società, svolgendola in un rocambolesco susseguirsi delle avventure più svariate. Nella sera successiva torna a esibirsi il gruppo musicale Ij Taròch, che da anni propone un vastissimo repertorio di canzoni piemontesi all’insegna della genuinità. Interessante rende giustizia allo svolgimento, alcuni tratti s’ingarbugliano sino a mancare di chiarezza, gli interpreti secondari (ad eccezione di Aldo Ottobrino che è un eccellente Creonte e di Orietta Notari, muta presenza pronta ad esplodere nel finale) non sempre riescono ad esprimere lo spessore dei loro personaggi, chiamati anche i più piccoli a narrare grandi importanze. Anche l’Edipo di Nicola Pannelli, oltre a salire e scendere – lui zoppo – con troppa facilità su per quei sentieri montagnosi, alterna moduli di convincimento a momenti in cui è troppo colloquiale oppure collerico oppure gravato delle risate che butta in platea oppure fuorviato dal peso sbagliato delle battute, troppo si spoglia della propria sovranità per vestire le vesti di un uomo facile a scordare la sua essenza di sovrano. (e. rb.) 9 Un Rigoletto per Hoffman con leggerezza U n festival che allinea ancora, allo scadere del suo trentesimo compleanno, i trenta/quarantenni con le loro opere prime e seconde, apre l’edizione 2012 con il debutto di un autore che di anni ne ha settantacinque. Dustin Hoffman con l’effervescente Quartet si mette dietro la macchina da presa e sulla sceneggiatura di Ronald Harwood (Servo di scena, Lo scafandro e la farfalla, l’Oscar per Il pianista di Polanski) inquadra le antiche glorie del mondo della musica, ospiti nella campagna inglese della casa di riposo dedicata a Sir Thomas Beecham, direttore d’orchestra, e lo fa con una leggerezza, un ventaglio di tic e di invidie e di ultime speranze, con una padronanza del mezzo davvero encomiabili. Tutti riuniti, vecchi tromboni e impenitenti seduttori, dame del belcanto ancor oggi in vena di graffi e acidità, vecchi amori traditi e mai perdonati, tra i saloni vecchie voci e antichi musicisti pronti a rifare se stessi, ogni cosa ed ogni esistenza ormai candidamente al tramonto hanno il loro punto d’incontro nel quartetto del Rigoletto, ovvero il Bella figlia dell’amor che lì omaggerà il bicentenario verdiano. E’ la giovinezza del racconto a divertire, il ritmo che gli è stato impresso, lo sguardo pieno d’amicizia e d’affetto di Hoffman a commuovere e a far apprezzare Quartet: dove già non divertisse l’autore, ci penserebbero i quattro interpreti. Si chiamano Maggie Smith, Tom Courtenay (quanto dirà ai giovani di oggi l’attore di Lean o dell’arrabbiato cinema inglese?), Billy Connolly e Pauline Collins e valgono il biglietto. (e. rb.) Dicembre all’Erba Cyrano timido e (troppo) divertito l’abilità di spadaccino, della difesa che si chiama andare contro le regole. Forse tutto acquista un taglio maggiormente moderno, accettabile, ma a tratti si finisce col rimpiangere quell’atmosfera romantica e barocca che circola nel testo, si vede con un occhio non troppo preparato un certo gioco d’attore smodatamente divertito, di cui non s’avverte il bisogno, si pensa che l’effetto della voce dialettale o della smorfia in più per catturare un’altra risata e un altro applauso non è poi così necessario. In un’altalena di toni divertiti e alti e attimi che si racchiudono intimamente in se stessi, piace ritrovare nella prosa inventata dalla traduzione e dall’adattamento di Tommaso Mattei i versi di certe tirate che dovrebbero poggiare sui martelliani di Mario Giobbe, constatare l’efficacia (in spe- DES e fedele ripresa del dramma shakespeariano, la nuova versione di Riccardo3 offerta dalla compagnia Blusclint, venerdì 14: testo arricchito da suggestioni tratte dalla riscrittura di Carmelo Bene, narra la parabola discendente di un futuro re crudele e senza scrupoli, intenzionato a conquistare il potere ricorrendo a ogni sorta di inganni e sotterfugi. Altrettanto singolare si prospetta Fuga di un rospo (il 15) per la regia di Riccardo De Leo, testo per un imprecisato futuro dove vige la regola del divertimento: un giorno Giacomo prende la drastica decisione di isolarsi da ogni attività sociale, scatenando la totale confusione in chi non comprende per quale motivo egli abbia scelto di non divertirsi più. A grandi richiesta, torna Arsenico e vecchi merletti, brillante commedia di Joseph Kasserling diretta da Piero Nuti, nel cast l’immancabile Adriana Innocenti: attorno alle manie omicide di due simpatiche vecchiette ruota un’azione vivace e spassosissima, regolarmente scandita da un sagace humour mescolato alle tinte fosche del noir. In scena dal 19 dicembre al 13 gennaio. (ma. ma.) Nicola Pannelli ed Eros Pagni in “Edipo tiranno” per la regia di Marco Sciaccaluga foto © M. Norberth / Teatro di Genova Corriere21_6-11 29-11-2012 13:54 Pagina 10 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 10 DES ARTS 7 Dicembre 2012 TORINO e PIEMONTE “ Gigi Ch essa C o s tu m i s ta e s c en o g r a fo ” Wunderkammer GAM -Galleria Civica d’Ar te Moder na e Contemporanea di Torino Via Magenta 31 – Torino Fino al 6 gennaio Info: 011 4429518 Inedita mostra dedicata ad una quindicina di bozzetti realizzati da Gigi Chessa per alcuni degli spettacoli che si svolsero nel Teatro di Torino, tra cui spicca L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini allestita per l’inaugurazione nel 1925. “ Rif l es s i d ’O r ient e” MAO - Museo d’Ar te Orientale Via S. Domenico 11 – Torino Fino al 24 febbraio Info: 011 4436927 La mostra, la prima del suo genere in Italia, intende far conoscere al grande pubblico il fascino e l’importanza di questi capolavori di tecnica metallurgica, che non si limitano a costituire uno dei più importanti capitoli della storia artistica cinese ma stimolano la riflessione sulle differenze e i parallelismi tra Oriente e Occidente in un ambito culturalmente significativo. “ L’ a t t o p o l i t i c o d e l l a p s i c o a n a l i s i I l c a m m i n o d e l l a p s i c o an a l i s i L’ a rt e e l ’ i n v e n z i o n e ” Ser i e di Lezi o ni Museo Regionale di Scienze Naturali Via Giolitti 36 – Torino Sabato 15 dicembre Info: zacchetti [email protected] Gian Luigi Castelli, Leggere l’arte nell’ottica culturale della psicoanalisi Franco Quesito, Dai bordi dell’arte moderatore Cesare Miorin “ O p e re d a l l a C o l l e z i o n e M u rd e rm e d i D a m i e n H i r s t ” Pinacoteca Giovanni e Mar ella Agnelli Via Nizza 230 – Torino Fino al 10 marzo Info: 011 0062713 La mostra curata da Elena Geuna propone una selezione di opere dalla Murderme collection di Damien Hirst. L’artista ha iniziato a collezionare alla fine degli anni ’80, scambiando le sue opere con quelle di artisti amici che con lui formavano il gruppo degli Young British Artists. Partendo da Nature morte au crâne et pot di Picasso, una contemporanea wunderkammer ospiterà una raccolta di memento mori, tema che ripercorre tutta la collezione mettendo in evidenza l’ossessione e il fascino di Hirst per la morte. IL CORRIERE DELL’ARTE I l p r i m o M u s e o d e l l o S p o rt i n I t a l i a Stadio Olimpico Via Filadelfia 96b – Torino Info: 800 486664 Nato dalla collaborazione tra la Città di Torino e la Società Autentico Sport che ha dato vita a questa esposizione permanente, il Museo dello Sport ha aperto i battenti con una preziosa collezione di cimeli - oltre 300.000 pezzi - messa a disposizione da Onorato Arisi, il Presidente onorario. Numerosi i campioni dello che hanno implementato il materiale esposto dando in prestito i loro ricordi più preziosi. Tanti hanno presenziato alla giornata inaugurale: da Giuseppe Bergomi a Livio Berruti, da Stefania Belmondo a Giorgio Cagnotto. Il museo rimarrà aperto 7 giorni su 7, dalle 10 alle 18 e al suo interno verrà aperto il primo punto Info Sport della città, che fornirà news sugli appuntamenti in programma. “S e g n o M a te ri a S pa z i o” Dis eg ni d i Luci o F o nt a n a Galleria Benappi Via Doria 10 – Torino Fino al 19 gennaio Info: 011 883262 Lo studio dei disegni amplia e approfondisce la conoscenza dell’artista, mette di fronte all’ideazione e alla progettazione, alla nascita di opere originali. Particolarmente nel caso di Fontana i disegni sono fonte essenziale di conoscenza delle tavole innovative che hanno legami di vitale continuità anche se non sempre evidenti. I disegni hanno il pregio di appartenere al filone di ricerca, liberi da richieste di mercato e mai ripetitivi. “ A rte e ba mbi n i ” Galleria d’Ar te Pir ra C.so Vittorio Emanuele II 82 – Torino Fino a gennaio 2013 Info: 011 543393 Il nucleo della rassegna sono le opere inedite di Nadezhda Vor obieva, che confermano la straordinaria inclinazione di questa artista per i soggetti legati all’infanzia e a tutto ciò che la rievoca. Nelle sue tele di grande suggestione si respira soprattutto la spensieratezza della prima età. In mostra anche opere di Mariya Myslina e Vasilij Selivanov , alle quali si affiancano quelle di alcuni postimpressionisti russi, quali Olga Bogaevskaja e il marito Gleb Savinov, parte della collezione permanente della Galleria. “ Q u a t t r o s eco l i d i m is t er i L u o g h i e v o l t i d e i M i s t e r i d i Tr a p a n i ” PHOS - Centr o Polifunzionale per la Fotografia e le Ar ti V isive Via Garibaldi 35 bis – Chieri (To) In corso Info: 011 7604867 - www.phos-sito.eu IL CORRIERE DELL’ARTE È REPERIBILE A MILANO PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : È REPERIBILE A ROMA PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : • P.za Castello • Molino delle Armi ang. Ticinese • C.so Magenta f.te Teatro Litta • C.so Garibaldi 83 • Via Boscovich 22 • P.le Principessa Clotilde • Bookstore Triennale • Bookstore Palazzo delle Stelline • Bookshop Villa Necchi Campiglio Via Mozart 14 • P.za Oberdan ang. v.le Piave • P.za Croce Rossa • P.za Colonna • P.za Colonna ang. l.go Chigi/Tritone • P.za S. Silvestro • L.go Argentina • Via Nomentana • C.so Francia • P.za Fontanella Borghese • P.za Porta Maggiore • Dorothy Circus Gallery Via dei Pettinari 76 • La Diagonale Libreria Via dei Chiavari 75 Segnalazioni della Settimana in ITALIA Vernissage Venerdì 7 dicembre - ore 17,30 Galleria Arte Città Amica Via Rubiana 15 – Torino “L’arte in tutte le sue manifestazioni” Collettiva Sabato 8 dicembre - ore 17,00 Ostello del Conte Rosso P.za C.te Rosso 20 – Avigliana (To) Valerio e Antonio Capra “Opere pittoriche” Sabato 8 dicembre - ore 17,30 Tinber Art Gallery Via Albergian 20 – Pragelato (To) Personale di Andrea Berlinghieri Sabato 8 dicembre - ore 17,30 Art Gallery La Luna Via Roma 92 – Borgo S. Dalmazzo (Cn) “Convergenze > < Divergenze” Lunedì 10 dicembre - ore 18,00 Galleria ViviArteViva Via Madonna delle Rose 34/C – Torino “Un viaggio nell’Arte” Collettiva Martedì 11 dicembre - ore 18,00 Piemonte Artistico Culturale P.za Solferino 7 – Torino “Poesie di Natale” 43a edizione e “Ritratto femminile a Torino nel ’900” Mercoledì 12 dicembre - ore 17,00 Spazio Arte Castello P.za Castello 9 – Torino “Scatti fotografici, versi d’autore e Arteauguri 2012” Mercoledì 12 dicembre - ore 18,00 Galleria TeArt Via Giotto 14 – Torino Mostra-mercato di Natale delle opere realizzate dai Soci Venerdì 14 dicembre - ore 17,00 Galleria d’Arte La Telaccia Via Santarosa 1 – Torino Mostra collettiva di Livio D’Agostino, Ugo Di Pasquantonio Raffaele Gamberini (Graff), Pamela Rota Sergio Santin, Domenico Tripodi Sabato 15 dicembre - ore 18,00 Unique Galerie d’Art di Patrick Caputo C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino “Viaggio al centro del potere occulto” Domenica 16 dicembre - ore 18,00 Centro Culturale Musicale “Ottorino Respighi” Via Monti 11/E – Torino “Il balletto romantico ed espressionista” a cura della flautista Valentina Nebulone CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Dir ettor e Editoriale Pietro Panacci Dir ettor e Responsabile Virginia Colacino Condir ettor e Elio Rabbione Assistente di Dir ezione Chiara Pittavino Comitato di Redazione Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Segreteria editoriale Anna Maria Perrone Cor rispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Cor rispondente da New York Mauro Lucentini Hanno collaborato M.L. Alberico, M.T. Barolo, F. Forzani Borroni, C. Guido, M. Marascio, A. Olivieri, M. Orlotti, E. Piacentini, E. Prando, R. Roveda, E. Scattolini, B. Stabielli, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza e G. Vece Fotografo uf ficiale Antonio Attini Redazioni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Fir enze Natalia Radicchio Tel. 333 8547025 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa Arti Grafiche Civerchia Latina e Moncalieri (To) Distribuzione EditService S.r.l. - Leinì (To) M a r i a Cr is t i n a Ca r l in i “ O p e re ” Fondazione Mudima Via Tadino 26 – Milano Fino al 22 dicembre Info: 02 29409633 Fondazione Stelline Chiostr o della Magnolia C.so Magenta 61 – Milano Fino al 13 gennaio Info: 02 45462411 La mostra, a cura di Flaminio Gualdoni, presenta in due importanti sedi dedicate all’arte contemporanea di Milano un’ampia di Maria Cristina Carlini. Per l’occasione sono state selezionate opere monumentali e di medie dimensioni, lavori storici degli Anni ’80 e alcuni inediti datati 2012 di forte impatto realizzati appositamente per la mostra con legno di recupero. L’artista da sempre predilige il grés, col quale crea i bozzetti delle grandi sculture che poi realizza con i materiali a lei più consoni, quali l’acciaio corten, la resina, il legno di recupero, la lamiera, il ferro. S t e v e Mc C urry “ V i a g g i o i n t o rn o a l l ’ U o m o ” Palazzo Ducale P.za Matteotti 9 – Genova Fino al 24 febbraio Info: 010 5574004 Oltre 200 fotografie di grande formato compongono la mostra antologica che raccoglie i più celebri scatti degli ultimi 30 anni del fotografo di Philadelphia: intensi ritratti, paesaggi mozzafiato, strade che si perdono all’orizzonte creano un percorso espositivo ricco e pieno di suggestione, dove le foto si accostano per assonanza di soggetti ed emozioni, mostrando i legami che accomunano luoghi e persone, seppur in latitudini diverse. Volti di bambini, pastori, guerrieri e lavoratori raccontano la drammaticità della guerra e la precarietà dell’esistenza. “ G en e r i e ri ge n e r i ” Galleria Mar cor ossi Ar te Contemporanea Via Garibaldi 18/a – Verona Fino al 23 dicembre Info: 045 597753 La mostra propone, accanto alle vedute cittadine di Damioli, delle figure inedite, i possibili abitanti delle città, che solitamente l’artista ritrae sdraiati a Central Park, a passeggio per le strade o come visitatori di Musei. Le città di Damioli sono sottratte al disordine della vita, tutto è nitido e ideale, la realtà è filtrata dal metodo stesso della sua pittura: preciso, netto, pulito. Le sue figure sono delle presenze di grande impatto visivo, verosimili ma non realistiche. Editor e Associazione Culturale Arte Giovani Torino - P.IVA 06956300013 Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 50,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero “ C a p o g ro s s i U n a re t ro s p e t t i v a ” Collezione Peggy Guggenheim Palazzo Venier dei Leoni Dorsoduro 701 Venezia Fino al 10 febbraio Info: 041 2405440 www.guggenheim-venice.it Oltre settanta opere raccontano l’evoluzione pittorica di Giuseppe Capogrossi, protagonista assoluto della scena avanguardista italiana del secondo dopoguerra. La mostra ripercorre l’iter artistico del grande maestro romano, passando attraverso l’analisi di quel suo alfabeto segnico che lo ha reso celebre in tutto il mondo, con lavori che spaziano dalle prime produzioni figurative degli Anni ‘30 per arrivare alle monumentali tele astratte degli Anni ‘60. “ E d w a rd We s t o n U n a re t ro s p e t t i v a ” CIAC Centr o Italiano Ar te Contemporanea Via del Campanile 13 Foligno (Pg) Dal 16 dicembre al 17 febbraio Info: 0742 621022 www.centroitalianoartecontemporanea.com Dopo la prima tappa nell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena, approda a Foligno la grande mostra dedicata ad Edward Weston (1886-1958), artista americano considerato uno dei più grandi maestri della fotografia del Novecento. A oltre quindici anni dall’ultima retrospettiva personale in Italia, saranno visibili alcuni dei suoi più celebri bianchi-e-neri, per ripercorrere il suo incessante lavoro di indagine sul mezzo fotografico e presentando al pubblico la modernità della sua visione. Sh ay F ri sc h “Camp o 10 05 35 B/N” GNAM Galleria Nazionale di Ar te Moder na di Roma V.le delle Belle Arti 131 Roma Fino al 27 gennaio Info: 06 32298221 www.gnam.beniculturali.it Il lavoro dell’artista israeliano consiste nella creazione di campi elettrici e nella loro interazione con lo spazio circostante. Il campo è generato dall’assemblaggio di moduli, conduttori di corrente elettrica, attraverso i quali passa l’energia che si fa “forma”. Questi componenti industriali mantengono all’interno una carica elettrica la cui perenne attività è rivelata da spie luminose. Arretrati: euro 4,00 c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 ABBÒNATI al CORRIEREdell’ARTE a soli 50 euro per un anno 22 numeri a casa tua Corriere21_6-11 29-11-2012 14:00 Pagina 11 GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491 E-mail: [email protected] CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Gallerie ACCADEMIA Galleria Via Accademia Albertina 3/e – Torino - Tel. 011 885408 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì Fino al 24/1/2013 “Marilyn in Six” Warhol e Rotella A.C.I. GALLERY Associazione Arte Cultura Immagine C.so Novara 20/f – Torino - Tel. 011 2483717 Orario: lun. - sab. 16,00-19,00 [email protected] ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino - Tel. 011 7717471- Fax 011 7768845 www.artecittaamica.it Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00; lunedì chiuso Dal 7 al 20/12 “L’Arte in tutte le sue manifestazioni” Collettiva ARTE PER VOI Associazione Culturale P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To) Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791 [email protected] - www.artepervoi.it Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636 [email protected] Orario: sab. - dom. 15,00-19,00 Fino al 16/12 “Di fiaba in fiaba” Personale di Daniela Masera Dall’8 al 23/12 Valerio e Antonio Capra “Opere pittoriche” c/o Ostello del Conte Rosso (p.za C.te Rosso 20 – Avigliana) ART GALLERY LA LUNA Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) - Cell. 339 7108501 [email protected] Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 Dal 9/12/2012 al 26/1/2013 “Convergenze > < Divergenze” GIORGIO MAROSI Galleria C.so Francia 209/B – Torino - Tel. 011 7495348 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16-19,30 esclusi lunedì e festivi Opere grafiche di Emanuele Luzzati LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c – Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 [email protected] - www.lalanternaarte.com Orario: lun. - sab. 16,00-19,00 A. Arcidiacono, S. Attisani, G. Boffa, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso, Gigli, E. Gribaudo, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, U. Nespolo, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Sesia della Merla, F. Tabusso, G. Valerioti, naïf croati e grafica nazionale ed internazionale LA ROCCA Galleria Via della Rocca 4 – Torino - Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026 Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiuso Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti Fino al 17/12 “I cieli, i mari e i sogni di Moby Dick” Opere e pensieri di Andrea Agostini LUCE Gallery C.so S. Maurizio 25 – Torino - Tel. 011 8141011 [email protected] - www.lucegallery.com Orario: mer. - sab. 15,30-19,30 Fino al 29/12 Personale di Sam Falls LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To) - Tel./Fax 011 9492688 [email protected] - www.luna-art-collection.com Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi C.so Siracusa, 24/a – Torino - Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323 Cell. 335 360545 [email protected] Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30; mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00 Sono aperte le iscrizioni ai corsi Fino al 20/12 “Epifanie” Collettiva a cura di Fernando Montà Gallerie Roma RINASCENZA CONTEMPORANEA Associazione Culturale Via Palermo 140 – Pescara - Cell. 328 6979208 [email protected] www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com Orario: mar. - sab. (su appuntamento) Fino al 17/1/2013 “Icarus. L’estasi sensibilista” Collettiva PIEMONTE ARTISTICO CULTURALE Galleria d’Arte dal 1957 P.za Solferino 7 – Torino - Tel./Fax 011 542737 [email protected] - www.piemonteartistico.it - presente su facebook Orario: lun. - sab. 15,30-19,30 Fino al 7/12 “Tra Piemonte e Argentina” Retrospettiva su Carlo Bossone Dall’11 al 22/12 “Poesie di Natale” 43.a edizione e “Ritratto femminile a Torino nell’800” MACRO - MUSEO ARTE CONTEMPORANEA ROMA Via Reggio Emilia, 54 – Roma - Tel. 06 671070400 www.macro.roma.museum/ MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO Via Guido Reni - Roma - Tel. 06 3210181 www.fondazionemaxxi.it SENESI Galleria d’Arte Via Cernaia 19 – Savigliano (Cn) - Tel. 0172 712922 www.senesiarte.com Fino al 31/12 Artisti dell’Associazione Art en Ciel c/o Associazione culturale L’Onda (via S. Andrea 44 – Savigliano) A.L.P.G.A.M.C. Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea GIAMPIERO BIASUTTI Arte Moderna e Contemporanea Via della Rocca 6/B – Torino - Tel. 011 8141099 - Fax 011 8158776 [email protected] - www.galleriabiasutti.com Orario: mart. - sab.10,30-12,30/15,30-19,30 Fino al 31/1/2013 “Enigma” Personale di Sandro Chia SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA Via Galileo Galilei 45 – Biella - Tel. 015 355414 Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento Fino al 31/1/2013 “Non voglio essere me stesso” Personale di Giuliano Galletta STORELLO Galleria d’Arte Via del Pino 54 – Pinerolo (To) - Tel. 0121 76235 Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte Via Bonafous 7/1 – Torino - Tel. 011 8173511 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 CENTRO ARTE LA TESORIERA C.so Francia 268 – Torino - Tel. 011 7792147 Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso o su appuntamento Fino al 31/1/2013 Pittura italiana dall’800 al ’900 DAVICO Galleria Gall. Subalpina 30 – Torino - Tel. 011 5629152 Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiuso Fino al 29/12 “Fiabe russe” TEART Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino - Tel. 011 6966422 Orario: mart. - sab.17,00-19,00 Dal 12 al 22/12 Mostra-mercato di Natale delle opere realizzate dai Soci LA TELACCIA Galleria d’Arte Via Pietro Santarosa 1 (p.za Statuto) – Torino - Tel/Fax 011 5628220 www.latelaccia.it Orario: lun. - sab. 15,00-19,30 Fino al 13/12 Mostra personale di Lucia Filippi Dal 14 al 22/12 Mostra collettiva di Livio D’Agostino, Ugo Di Pasquantonio, Raffaele Gamberini (Graff ), Pamela Rota, Sergio Santin, Domenico Tripodi TINBER ART GALLERY Via Albergian 20 – Pragelato (To) - Tel. 0122 78461 [email protected] Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 In permanenza Opere di Tino Aime, Jean-François Béné, Gianni Bertola, Enrico Chaillier, Dino Damiani, Pierflavio Gallina, Vinicio Perugia, Mariangela Redolfini, Guido Ronchail Dall’8 al 23/12 Personale di Andrea Berlinghieri (apertura al pubblico dal 26/12/2012 al 6/1/2013 e il 12 e 13/1) TERRE D’ARTE Galleria Via Maria Vittoria 20/A – Torino - Tel./Fax. 011 19503453 www.terredarte.net Orario: lun. - sab. 10,30-13,00/16,30-19,30 Ceramiche italiane del Novecento ULTIME FRONTIERE Galleria Via Varazze 11 – Torino - Tel. 349 8462892 Visite su appuntamento “Uomini a bordo” AVERSA Galleria Via Cavour 13 int. cortile – Torino - Tel. 011 532662 Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 Arte Antica CASA D’ASTE DELLA ROCCA Via della Rocca 33 – Torino - Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244 [email protected] - www.dellarocca.net UNIQUE Galerie d’Art di Patrick CAPUTO C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino - Tel. 011 5617049 - Cell. 334 8017314 [email protected] - www.galerieunique.com Orario: mart.- sab. 10,00-12.30/15,00-19.30 Dal 15/12/2012 al 12/1/2013 “Viaggio al centro del potere occulto” VIVIARTEVIVA Galleria Artistica e Culturale Via Madonna delle Rose 34/C – Torino - Cell. 347 9453075 - Fax 011 3114769 [email protected] - www.viviarteviva.it Orario: lun. - sab.16,00-19,00 Dal 10 al 21/12 “Un viaggio nell’Arte” Collettiva Gallerie Milano ANTIQUUM ORATORIUM PASSIONIS di S. AMBROGIO P.za Sant’Ambrogio – Milano - Cell. 335 6405004 [email protected] Visite su appuntamento MERCURIO Galleria d’Arte Contemporanea Via F.lli Calandra 20/F – Torino - Cell. 333 3656300 [email protected] - www.galleriamercurio.com In permanenza Opere di Roberto Demarchi OTTORINO RESPIGHI Centro Culturale Musicale Via Vincenzo Monti, 11/E – Torino - Cell. 348 6387959 [email protected] - www.centromusicaleottorinorespighi.it Orario: visite su appuntamento Sono aperte le iscrizioni ai corsi musicali Il 16/12 alle ore 18,00 “Il balletto romantico ed espressionista” a cura della flautista Valentina Nebulone GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491 E-mail: [email protected] FONDAZIONE GIANNI E ROBERTO RADICE Via Pierfrancesco Mola, 39 - Milano - Tel. 02 39214197 - Cell.: 347 1230644 Visita solo su appuntamento Opere della Fondazione STUDIO D’ARS Via Sant’Agnese, 12/8 – Milano - Tel. 02 860290/86450302 [email protected] - www.fondazionedars.it Orario: lun. - giov. 15,30-19,00; mart. 21,00-23,00; ven. 17,00-19,00; sab. e festivi chiuso LUIGI CARETTO Galleria Via Maria Vittoria 10 – Torino - Tel. 011 537274 Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese SANT’AGOSTINO Casa d’Aste C.so Tassoni 56 – Torino - Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 14:04 Pagina 12 CORRIEREdell’ARTE 29-11-2012 Venerdì 7 Dicembre 2012 Corriere21_6-11 Pasquale FILANNINO “La Gran Madre vista dai Murazzi”, olio su tavola, 50x40 cm. tel. cell.: (+39) 340 5526730 email : [email protected] - sito web : https://sites.google.com/site/filanninopittore STUDIO: via Medail, 21 – TORINO (ITALY)