Artisti . Corriere dell arte

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Artisti . Corriere dell arte
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P E R I O D I C O
D I
C U L T U R A
E
I N F O R M A Z I O N E
I.P.
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Fondazione Roma-Arte-Musei
L’invenzione del Moghul
FRANCO FORZANI
to le epoche passate e adesso rifondavano il
presente. Akbar il Grande, imperatore analfabeta, decise che le mura della sua città dovevano farsi veli, e che le tende del suo accampamento dovevano farsi pietre.
Questa trasformazione di una città in tenda di
pietra è raccontata da Giancarlo Calza – il più
grande esperto d’Arte Orientale, d’Italia e d’ol-
cosa serve l’arte? Qual è il suo significato? Sono interrogativi preclusi al più
gran numero degli appassionati, ai quali lo squadernarsi dell’intricata selva della semantica provoca vertigini: di norma si preferisce rifugiarsi nel tepore delle «cose belle» senza porsi il problema del perché
Arte Moghul, Coppia di teste di leoni in bronzo dorato, seconda metà del XVI sec.,
considerarle tali.
Colonia, Museum für Ostasiatische Kunst
Eppure la storia di
queste «cose belle» – che dire arte
sembra a questo
punto inappropriato – è costellata di ragioni le
quali han fatto
volta a volta risolvere per questa o
quella scelta estetica, significandone una tappa: dicesi «storia dell’arte», appunto.
Una ragione l’ebbe l’imperatore
Akbar, «il più
grande», signore
dell’India al torno fra XVI e XVII secolo, di- tre – nella mostra Akbar. Il Grande Imperatoscendente – per parte di papà – da Tamerlano, re dell’India, aperta a Roma fino al 3 febbraio
e più lontanamente – per parte di mammà – da 2013 presso la Fondazione Roma Museo, in
Gengiz Khan (gente con la quale non si scher- Palazzo Sciarra. Visitarla potrà spiegare ad ogni
zava…). Quando mise mano alla costruzione appassionato le ragioni dello stile chiamato Mòdella sua capitale Fathpur Sikri, la «Città del- ghul (e non Moghùl), o più modestamente le
la Vittoria», Akbar il Grande sapeva che, se in- ragioni dell’arte.
capace di rappresentarsi, il suo potere si sarebbe
disperso in un futuro obblivioso. Akbar il Gran- Fondazione Roma-Arte-Musei
de, che apparteneva ad una stirpe nomade, com- Via Marco Minghetti, 17 – Roma
prese che il suo regno doveva lasciare nella pie- Akbar. Il Grande Imperatore dell’India
tra il segno di quel succedersi di civiltà, quel Fino al 3 febbraio 2013
paradigma di valori nuovi che avevano travol- http://www.fondazioneromamuseo.it/it/840.html
A
Galleria Davico - Torino
Micha Lobi, “Le due sponde”
C’era una volta,
non molto lontano da qui...
ANDREA DOMENICO TARICCO
iamo ormai alla terzo appuntamento della
Galleria Davico dedicato alle Fiabe russe,
dopo quelli precedenti del 2007 e del 2008
in cui cinquanta opere di nove artisti, sette pittori e due scultori, sono state selezionate dal prezioso contributo di Julia Rolitch, agente della galleria in Russia. La qualità tecnica e compositiva
associa dimensioni oniriche a quelle surreali in
S
cui il senso del fantastico e del grottesco, si intersecano ad una visione senza tempo, sospesa tra
la magia ed il favolistico. Emilio Gargioni dice a
proposito: “…il motivo dominante che caratterizza la vita di ciascuno di noi, giovani o vecchi,
operai o dirigenti, artigiani o professionisti è senza dubbio, la paura…” paura della quotidianità,
dell’incertezza ed oserei affermare, in questi tempi di crisi, della precarietà. Aggiunge:”…allora
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Alla Galleria Unique di Torino
I pittori dell’occulto
ADRIANO OLIVIERI
e applicassimo una tassonomia agli artisti secondo le rispettive capacità di approfondirsi nell’occulto, inteso come misterioso aspetto celato nelle cose, probabilmente scopriremmo che molti autori contemporanei si posizionano al fondo di questa ipotetica classifica. Sebbene mitizzata, la facoltà dell’artista di condurre
un discorso per immagini sulla verità celata nel mondo sen-
S
Enrico Colombotto Rosso
sibile pare oggi assai sminuita come la prodigiosa facoltà,
alchemica diremmo, di rendere consustanziale il semplice pigmento steso su una tela
alla materia delle cose rappresentate, qualsiasi esse siano. Per questa ragione, forse,
una parte considerevole di
pubblico si appassiona alle
opere di carattere surreale o
aderenti a quello che è stato
denominato realismo magico,
dove in modo più evidente gli
artisti, con una tecnica ancora tradizionale, evocano una
conoscenza del mondo supe-
riore a quella dell’uomo comune. La galleria torinese
“Unique” (Corso Vittorio
Emanuele II, 36) inaugurerà
il 15 dicembre una mostra
d’arte intitolata “Viaggio al
centro del potere occulto”. Saranno immancabilmente presenti le opere di alcuni tra i
protagonisti di Surfanta, atipico gruppo di artisti che fu
tra i più accreditati a indagare il mistero nelle sue varie
sfaccettature. Nel 1964 usciva il primo numero dell’omonima rivista che metteva in
contatto artisti torinesi i qua-
Guardando qua e là nel concorso
TFF, piccoli capolavori o storie fatte di niente
ELIO RABBIONE
ianni Amelio, presentando il suo ultimo
TFF, prometteva pellicole che, al giudizio
di ognuno, si sarebbero meritate quattro/cinque stelline, insomma come a dire capolavori da far entrare nella storia della settima arte.
G
Gran colpo di direttore presso le folle o genuina
certezza da girarsi prontamente alla voce abbaglio?
Non nella negatività più assoluta, dio ce ne scampi, ma insomma un cammin facendo attraverso titoli e storie da guardare con un certo sospetto, almeno arrivati a metà strada – momento in cui scriviamo – della rassegna.
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li, isolatamente, avevano fino
allora operato in modo similare. Tra le opere di questi speleologi dell’ignoto saranno
esposti dipinti di Lorenzo
Alessandri, Lamberto Camerini, Enrico Colombotto Rosso e di Raffaele Pontecorvo,
gentiluomo un poco all’antica il quale si dimise ben presto dal neonato gruppo Surfanta. Di particolare macabra
evocatività paiono le sculture
di Nazareno Biondo, artista
uscito dall’Accademia Albertina, gli strumenti musicali del
quale sono realizzati con un
virtuosismo tecnico che riesce
a fare del marmo il mezzo privilegiato di una ricerca plurisensoriale. Questa capacità di
mostrare facoltà ignote e recondite della materia e dell’artefice che l’ha trasformata, viene declinata sul versante del gioco delle apparenze nell’opera di Maria Angela Neirotti la cui superficie
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7 Dicembre 2012
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Per gli amatori più accorti alla qualità e al valore
Roman Shustrov,
“Ascoltando le campane”
di acciaio tirata a specchio (come quelle di Pistoletto per intenderci), reca al centro un volto dipinto con sembianze mostruose il quale, celando il riflesso di chi si specchia, coagula una diversa immagine, alternativa e inquietante. Se quest’opera si situa sull’incerto territorio tra realtà e incubo, un’angosciante
connessione tra movimento e divinazione compie invece Jara
Marzulli nel video intitolato “Il rito” che nell’ambientazione
spoglia, nella ripetitività di un gesto pseudo-propiziatorio e nei
movimenti sincopati, rivivifica le atmosfere arcaiche delle antiche terre del Sud e del rito etnocoreutico del tarantismo. Se
questo aspetto rituale e celebrativo del lato oscuro della vita è
presente anche nelle tele di Saturno Buttò - nelle opere del quale alle seduzioni cromatico-luministiche secentesche si mescolano il gusto per la sadicità e la perversione sessuale quali
esperienze liminari atte a svelare nella carne le attitudini dell’animo umano - l’opera di Angela Betta Casale ruota invece
intorno al significato dei segni e in particolare del serpente che
si morde la coda detto Uroboro, simbolo alchemico, gnostico
ed ermetico che rappresenta la teoria dell’eterno ritorno. La
mostra - accompagnata da un catalogo corredato con un ex-
Lorenzo Alessandri, “Eclissi”
cursus storico sulla figura dell’artista-mago scritto da Massimo Centini - presenta inoltre opere di Gabriella Bracco, Clara
Marchitelli, Claudio Franchino, Graziella Caccia, Leonardo
Amaro e Luigia Rinaldi.
Unique Galerie d’Art di Patrick Caputo
C.so Vittorio Emanuele II, 35 – Torino
Viaggio al centro del potere occulto
Dal 15 dicembre al 12 gennaio 2013
Emozioni su pagina bianca
CHIARA GUIDO
arà presentato al pubblico sabato 15 dicembre il
nuovo libro di poesie di
Vincenzo Filannino; una raccolta che esprime stati d’animo,
emozioni e analizza anche la situazione odierna del paese in cui
viviamo. Una scrittura emozionale, del tutto istintiva, che nasce a quell’impulso che tutti noi
viviamo sotto pelle. La pelle come testimone delle emozioni,
dei sentimenti e dei valori della vita di ognuno. Pagine bianche riempite di righe nere quasi a testimonianza del vivere
quotidiano, valori come l’amicizia o la famiglia, vissuta nella figura di padre, marito e figlio; e l’amore, un punto fisso
nell’esistenza di ognuno, amore fisico e l’idea di amore assoluto, che trascende le difficoltà
della vita e giunge fino al letto
S
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C’era una volta,
non molto lontano da qui
vi chiederete, come venirne fuori? Proviamo a rifugiarci nelle fiabe, che vogliono dire sogno, mistero, allontanamento
dalla realtà che incombe drammatica”. Parlando di fiaba, viene naturale citare, da un punto
di vista semiologico, le funzioni
proppiane descritte nel testo La
morfologia della fiaba russa
(1928), in cui il formalista russo, analizzando, appunto, il
concetto di fiaba, indipendentemente dal luogo di origine,
presentava elementi ricorrenti
organizzati in strutture che uniformavano le azioni dei personaggi. Dalla definizione dei
sette personaggi ( Eroe, antagonista, donatore, aiutante,
etc.) alle trentuno funzioni (
dall’allontanamento del luogo
di provenienza al tranello, dal
divieto al ritorno), Propp indicava una matrice essenziale
per comprendere le trame sottese dall’evidenza, definendo
un codice di lettura oggettivo.
Stesso parametro applicabile
ai maestri in questione pensando ai macabri pupazzi della Melancolia di Dmitrj Yako-
vin, così come ai fantasmagorici Giullari sui trampoli di
Armeen Gasparian, sino al
Barbagianni di Natalia Krapivina. Dalle atmosfere baroccheggianti di Leonid Sergeev
al boscheniano Micha Lobi
con la famigerata opera Le due
sponde, quasi un anelito all’infinitesimale, così come dall’universo onirico di Elena Novikova a quello del risveglio
di Oleg Dozortsev od alle sculture in cartapesta di Maria
Kasyanenko e suo marito Roman Shustrov. Questi eroi snaturati, al limite dell’immaginabile ridicolizzano la nostra
realtà spostandoci verso un
macabro altrove nel quale è
possibile rifugiarsi e dal quale tentiamo disperatamente di
tornare indietro. C’era una volta, viene da dire, non molto
lontano da qui, un mondo simile al nostro in cui è possibile volare sino alle vette più
alte della ragione ed essere finalmente felici.
Galleria Davico
Galleia Subalpina 30 - Torino
Fiabe russe 3. Collettiva
Fino al 29 dicembre
Info: 011 5629152
L’universalità delle Fiabe Russe
Il linguista russo Vladimir Jakovlevič Propp (1895-1970) ci
ha insegnato a guardare alle fiabe, russe in particolare, con
un occhio diverso: con il suo fondamentale Morfologia della
fiaba, a cui hanno poi fatto seguito altri studi di grande importanza per il moderno studio del folklore (Le radici storiche dei racconti di fate; Le radici storiche dei racconti di magia; Edipo alla luce del folclore Feste agrarie russe: una ricerca storico-etnografica), abbiamo avuto modo di comprendere che ogni fiaba non è un mondo a sé, ma parte di un organismo strutturato, correlato. Seguendo motivi ricorrenti, topoi, strutture e morfemi, in linea con l’impianto tipico del formalismo, Propp ha imposto una svolta epocale allo studio della fiaba russa. Come un’officina antropologica di inestinguibile vitalità, la fiaba contiene tutti gli elementi non solo per
porre in evidenza aspetti occulti dell’immaginario, ma per rivelare il suo volto “archeologico”: infatti, nelle sue radici sono adagiati importanti elementi che fanno parte del mondo
mitico di culture anche molto lontane. (Massimo Centini)
di morte. Quello che più colpisce è la vivida rappresentazione
della quotidianità con importanti
attimi di vita e i problemi connessi a questa: le difficoltà nate
dall’incertezza del domani che
si trovano a vivere i ragazzi di
oggi, l’assenza di quel lavoro
che fornisce una sicurezza per
il futuro e la totale disillusione;
la guerra e la povertà; il dolore
di quegli anziani costretti a vivere in scialbe strutture e l’assenza dell’amore dei figli; la
malattia mentale vissuta nella
totale indifferenza del prossimo e il grido d’aiuto nato dalla volontà di porre fine a quell’incubo. E in ultimo il sogno,
unica speranza che rimane al
genere umano, per non cedere,
per non cadere nell’oblio; il sogno, filo sottile che divide il
raggiungimento di un obiettivo dalla disperazione che questo non si avveri.
Guido Bertello
un maestro, una scuola
i è conclusa da
p o c h i
giorni a Torino,
presso la galleria di Palazzo
Birago di Vische, la mostra
commemorativa del Maestro
Guido Bertello
a quasi vent’anni
dalla
scomparsa. Presentata e curata
dal critico dell’arte
Gian
Giorgio Massara la mostra
propone alcuni
Guido Bertello, “il castagno”,
quadri del Maeacquerello su carta
stro e le opere
di una ventina di suoi allievi: Lidia Bergamo, Anna Bertenasco,
Anna Borgarelli, Manuela Dorella, Gian Pietro Farina, Giovanni Forneris, Luigi Garelli, Franca Gineprini Ostorero, Giusy Giolito Balestrino, Agata Granata, Anna Lomagno, Giuseppina Prosio, M. Rita Reggiani Bellini, Maurizio Rossi, Guglielmo Sardi,
Liana Simoni Pozzan, Magda Tardon.
S
GENTILE ARTISTA
L’Associazione Culturale
“Le Radici” di NONE
con la presente Ti comunica che è stato indetto
il 12° concorso di pittura,
bianco e nero e acquerello
“Il MINI QUADRO”.
Si terrà nella sede di via San Rocco 1 a None
In attesa di vederti partecipare, Ti inviamo i nostri calorosi saluti
ASSOCIAZIONE CULTURALE
“LE RADICI”
IL PRESIDENTE
Barlolomeo BODO
Le opere dovranno essere consegnate
presso la sede dell’Associazione
entro il 14 dicembre
Per informazioni:
Bartolomeo BODO - Tel. 320 0298491
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dell’ARTE
CORRIERE
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7 Dicembre 2012
Alla Venaria Reale tra palcoscenico e specchi d’acqua
La barca dorata dei Savoia
MARIA LUISA TIBONE
opo lunghe soste in diversi ambienti che la resero visibile al
mondo della cultura e in cui si attuò un complesso restauro
ecco che la barca lusoria dorata fatta costruire a Venezia dal
re di Sardegna nel terzo decennio del Settecento si mostra in tutto il
suo splendore alla Reggia di Venaria che da ora in poi è destinata ad
ospitarla.
Per il grande evento si è organizzato uno spettacolo permanente che
dura quaranta minuti e che ne esalta la perfezione: prima animando
nei palchi di un immaginario teatro diversi personaggi del Settecento poi sovrapponendole un soffitto animato ed uno sfondo con immagini acquatiche di sicuro fascino, Il tutto reso importante dalla musica di Antonio Vivaldi, attentamente scelta. Lo spettacolo è messo
a punto nella Scuderia grande della Venaria da Davide Livermore.
Due filmati di apertura propongono la storia e le vicende espositive
di questo straordinario prodotto dell’arte decorativa del Settecento.
Intorno al terzo decennio del Settecento è reso noto in Europa il varo, a Venezia di un nuovo bucintoro, l’ultimo. La grande prestigiosa imbarcazione, di cui resta solo il modello, viene ammirata e desiderata da tutti i grandi sovrani europeie. Anche il sovrano di Sardegna commette allora allo scultore Marco Calderoni veneziano la decorazione scolpita per una nuova barca lusoria sabauda, che sarà terminata nel 1731. Sull’onda del successo della prestigiosa nuova barca veneziana, una peota per dieci remi, Carlo Emanuele III mira a
poter esibire, come altri signori dell’area del Po, il suo spettacolare
potere. Il trasporto per alaggio, cioè traino con buoi e cavalli terminò a Torino. La bella barca dorata venne situata in una darsena coperta, all’altezza del Castello del Valentino. Ora la gente accorsa po-
D
La peota © Consorzio La Venaria Reale”
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teva ammirare sulla prora la figura centrale
del mitico Narciso, affiancata dalle immagini del Po e dell’Adige e sulla poppa, ai lati
del timone su cui è avvinghiato un drago.
Lo studioso torinese Luigi Griva ha sottolineato “le analogie tematiche dei dipinti su legno presenti nel bucintoro sabaudo, derivate sicuramente dal modello dogale”… Il soffitto della prestigiosa imbarcazione ricorda
eventi sabaudi e i motti della casata “Opportune” e “Fert”. Ad onore del sovrano,
nella decorazione dorata della peota di Torino sono riportate inoltre la Poesia, la Musica, l’Aritmetica, l’Astronomia e la Guerra. Tutte espressioni di una crescita culturale e razionale nell’età di Carlo Emanuele
III che ben concorda con le immagini di pochi anni successive, nei due dipinti di Bernardo Bellotto “d.o il Canaletto”, in particolare nella Veduta dell’antico ponte sul Po
dove l’artista ha rappresentato ben dieci imbarcazioni, di cui alcune arieggianti lo stile veneziano ed ha delineato nello sfondo
l’edificio del Castello del Valentino nella
cui darsena aveva preso posto la peota-bucintoro. La suggestione di questa navigazione spettacolare è grande. Come non pensare che anche nella grande peschiera nel
giardino basso della Reggia di Venaria navigassero barche di piacere, ornate di sculture e di pitture prestigiose? La presentazione animata nella Scuderia grande ha forse il sapore di un ritorno vagheggiato.
In corso fino al 31 dicembre
Art Gallery La Luna – Borgo San Dalmazzo (Cn)
Quattro pittori, una città
arà inaugurata
sabato 8 dicembre alle ore
17,30 presso l’Art
Gallery La Luna di
Borgo San Dalmazzo, la mostra “Convergenze><Divergenze”, con la presentazione di Maria
Teresa Barolo, che
qui di seguito sintetizziamo: “Storie
parallele d’arte e di
amicizia sono quelle
di Silvio Rosso e Cesare Botto, a partire
dalla formazione comune, a Torino, sotto la guida di Filippo Scroppo. Un’avventura
pittorica che da mezzo secolo attraversa i territori dell’Informale, la grande maniera moderna del ‘900. Silvio Rosso e Cesare Botto, allora giovanissimi, si ritrovarono nel cuore del
dibattito critico, al centro di un mondo che stava cambiando.
Scroppo era arrivato a Torino nel 1934, giovane valdese di Sicilia. Dal catalogo a più voci
della mostra antologica, 1979, viene fuori l’intenso ritratto di un uomo
estremamente rigoroso, e
severo, per cui la pittura
era soprattutto “un atto
di protesta e di fede”.
Torre Pellice gli deve
moltissimo, dalle rituali
Mostre di Arte contemporanea, avviate a partire dal 1949, alla costituzione della Galleria Civica, a lui intitolata, che
lo ha celebrato nel 2010
con una retrospettiva nel
centenario dalla nascita.
Quando Scroppo giungeva a Torino e dipingeva
certi paesaggi con “cru-
S
In senso orario da destra a sinistra:
Silvio Rosso, “Oltre la palude”
Cesare Botto, “Drappo rosso”,
Albino Galvano, Uovo cosmico”,
Filippo Scroppo, “Emblemi plastici”,
dità fauve” la vita artistica era ancora sotto il segno di Casorati e si formava il Gruppo dei Sei. Alla Scuola di Via Galliari capitò nel 1928 un giovanissimo Albino Galvano (era nato nel 1907).[…] Dopo il neocubismo e gli omaggi a Cézanne, Scroppo
fonderà geometrizzazioni e dinamismo sull’esempio del Balla anni ’16-20, Magnelli e Soldati. La mostra del ’52 alla Saletta Gissi (Scroppo, Galvano, Biglione, Parisot) è do-
cumentata sul Bollettino n. 9 del MAC milanese: pagine composte con rigore neoplastico, ‘a
bandiera’, firmate da Albino Galvano, che alternerà sempre ricerca pittorica e scrittura critica, dimostrandosi ben informato sulla questione, non solo di termini, che oppone ‘astratto’ a ‘concreto’.[…]
Il giovane Botto dipingeva le sue tele ‘astratte’, aggredite e scheggiate a colpi di neri e di
spatola, illuminate da colori preziosi e improvvisi. Riproporre oggi questi lavori degli
inoltrati anni ’60, come è stato fatto da Art
Gallery La Luna (febbraio 2011), consente di
verificarne la ‘tenuta’, e la continuità ideale,
della scuola e di una maniera condivisa. Titolo a doppio significato, Macchine del tempo, che suona provocatorio: dipinti che puntano sul persistere di una fragranza del gesto
estemporaneo, e insieme eludono, a favore di
un nuovo spazio-tempo, i limiti della rappre-
sentazione.[…] Nel 1973, alla Saletta Arte Contemporanea di Cuneo, la mostra di
Rosso – Colore – parlava già
la lingua nuova della materia
e dell’indagine scientifica. Il
commento critico, ancora una
volta era di Galvano, che aveva condiviso molti aspetti della sua ricerca pittorica. (Sul
versante di un gesto minimo,
indolente, scarabocchiato, si
è giocato il passaggio all’informale di Galvano negli anni intorno al ’56). Indossato
il camice, maneggiando e incasellando provette piene di
colore o di trucioli metallici d’oro e d’argento Silvio Rosso ha incominciato a preparare
le sue alchimie, selezionando tinte e gradazioni di toni, dialoganti fra di loro in accordi
ordinati, musicali. La ‘barocca’ Grande Scacchiera, del 1977, opera monumentale, cm
325x325, fatta di resine e ori su supporto di
legno, è costata mesi di lavoro, spesi a sorvegliarne gli stati in trasformazione.
Un lungo periodo di inattività e riflessione, dopo la cupa visione delle Paludi, è rischiarato dai
bellissimi Fogli di Calafell (2000-05). […] ”
Art Gallery La Luna
Via Roma, 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)
Convergenze><Divergenze
Dal 9 dicembre al 26 gennaio 2013
Orari: venerdi: 16,00/19,00, sabato: 10,30/13,00
16,00/19,00 domenica: 10,30/12,30
Info: 339 7108501
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7 Dicembre 2012
Milano Expo, è ora di decollare
ROBERTO ROVEDA
ra o mai più. È questa la
sensazione che si ha analizzando le vicende dell’ultimo mese legate ad Expo 2015. Oramai le adesioni ci sono e hanno superato quota 110 Paesi. Qualche lavoro sta partendo anche se l’area
destinata ad accogliere i padiglioni
dell’Esposizione situata a Rho, alle porte di Milano è ancora poco
più di una immensa spianata.
Soprattutto é partita la gara per la
progettazione del
Padiglione Italia
che nelle intenzioni degli organizzatori di Expo
dovrebbe “essere
essere un vero e
proprio luogoicona capace di
offrire, in ambito
internazionale, la
magia di un viaggio dentro l’Italia. Un Paese che ha saputo sintetizzare storia, valori, prodotti, eccellenze tecnologiche. Un Paese che
vanta uno straordinario tesoro culturale, paesaggistico, enogastronomico fatto di tanti saperi di intelligenze e di tradizioni territoriali che
nella loro variegata unicità compongono il ricchissimo mosaico dello stile di vita italiano apprezzato
O
in tutto il mondo”. Insomma come
al solito le belle parole non mancano e forse anche le intenzioni sono
ottime. Resta il fatto che in generale Expo appare un cantiere aperto
non solo dalla parti di Rho, ma anche in cabina di regia. Insomma che
sia il direttore d’orchestra dell’evento non si è capito. Roberto Formigoni, Commissario Generale dell’Expo Milano 2015, è stato certa-
mente indebolito dal fatto che la
giunta regionale da lui presieduta
per 15 anni ha dovuto dimemttersi
a causa di una serie infinita di scandali che hanno coinvolto i consiglieri della maggioranza. Giuliano
Pisapia, sindaco di Milano nonchè
Commissario Straordinario del Governo per Expo Milano 2015 – come vedete titoli e incarichi non ven-
gono negati a nessuno - non si capisce bene che ruolo effettivamente svolga. In più Formigoni e Pisapia si vedono come il fumo negli
occhi. Da qui litigi e molta confusione. Rimane il fatto che il 2013 è
l’anno cruciale in cui far partire i
lavori e dare una fisionomia riconoscibile a questo evento che i milanesi osservano con una freddezza
francamente eccessiva. Diciamocelo: in un momento
di crisi economica
come questo vale la
pena forse di lasciare da parte scetticismi e rivalità e
provare a giocarsela fino in fondo la
partita. L’esempio
di Torino, che con
le Olimpiadi del
2006 - al di là di
tutti i problemi legati a un grande
evento - ha saputo
rinnovarsi e rivitalizzarsi è sotto gli
occhi di tutti. In
Piemonte però hanno remato un pò tutti nella stessa direzione e oggi dei vantaggi godono
un poco tutti. Quindi lanciamo un
accorato appello ai galletti del pollaio politico lombardo: basta zuffe
e un pò di sano pragmatismo meneghino. Lo stesso che vorremmo
vedere nei milanesi, troppo rassegnati all’idea che Expo 2015 sia tanto fumo e poco arrosto.
Il SALOTTO DELL’ARTE e PIEMONTE OPINIONI
presentano il Concorso Nazionale d’Arte a premi
MILLENIUM - La Rinascita
Le tematiche sono quattro:
- Tema apocalittico (prima sezione)
- Tema post-nucleare (seconda sezione)
- Tema cibernetico (terza sezione)
- Tema rigenerazione (quarta sezione)
Il progetto Millenium - La Rinascita è nato dal desiderio di rilanciare, all’alba della nuova era, il concetto di arte contemporanea fondandola su 4
tematiche essenziali che vogliono attrarre, esorcizzare ed affrontare con coerenza un discorso profondo e di sconvolgente attualità, in cui con-vivranno ideologie e concetti differenti.
Da visioni distruttive a quelle catastrofiche, da speranze di rinascita tecnologica a visioni espansionistiche nel cosmo: sono varianti, possibilità che
hanno stimolato la fantasia di scrittori e registi della contemporaneità ed
ora ripristinati sinergicamente in un progetto collettivo.
All’Artista viene chiesto, utilizzando come spunto il tema apocalittico, o il
tema della rinascita, che già tanto ha prodotto nei secoli della passata Storia dell’Arte lasciandoci eccellenti risultati. Alle soglie del 2013, come concretizziamo in immagine questo concetto? A voi Artisti la risposta. L’ evento con assegnazione di premi finali, ed esposizione avverrà nel Palazzo della Regione Piemonte, nella splendida Piazza Castello, cuore della città di
Torino, alla presenza di una giuria, Comitato d’Onore, di giornalisti, e sarà ben pubblicizzato.
Il Bando è rivolto a pittori, fotografi e scultori ecc.
Per info: 345 3806837 – 339 6807922
oppure inviando una mail [email protected]
Scadenza: giovedì 10 gennaio 2013
Figurazione e poesia tra le mani di un artista
ELENA PIACENTINI
dolfo Damasio nasce a Torino nel 1942, da madre pittrice e padre insegnante di musica; i forti tratti e le vicissitudini della famiglia d’origine segneranno il suo sensibile animo e le scelte artistico-culturali. A seguito di studi ed
esperienze lavorative parallele alla passione creativa, frequenta
in età matura gli studi artistici superiori come screening personale di conoscenza nel campo della comunicazione visiva che lo
porteranno dal 2004 alla presentazione al pubblico e alla critica
di mostre personali presso biblioteche e musei. Ha esposto in collettive in Italia e in Europa, tra cui nel 2009 presso il Museo Archeologico di Amelia, presso il museo Casa Dante a Firenze, nel 2010
a Roma presso la galleria Cassiopea, a Parigi al Palais des Congrès e presso la Galerie Breova di Praga, nel 2011 partecipa alla
9a edizione del Salon d’art Shopping e presso il Carrousel du
Louvre. Dell’artista si ricordano poi alcune personali a Torino, tra
le più importanti, nel 2004 presso il Circolo Ufficiali, nel 2011 presso il Castello del Valentino, nel 2012 presso l’Aci Club. Nel gennaio 2013 esporrà alcune tavole alla biblioteca civica Primo Levi.
A
espressivo è interessante citare alcuni stralci del maestro Piero
Dorazio ripresi da L’oeil écoute, catalogo Valente Arte, Finale
Ligure,1986: “...la musica e la pittura moderna non rappresentano null’altro che gli elementi di cui sono fatte: colori, linee,
superfici e spazi, materie, suoni, timbri, movimento nel tempo,
luci e ombre, chiaro e scuro, forte e adagio, orizzontale, verticale, diagonale, caldo e freddo, alto e basso, insomma tutti quei
fenomeni che più direttamente influenzano e orientano la nostra
esistenza ogni giorno, poiché costituiscono gli aspetti essenziali della realtà in cui ci orientiamo, per mezzo dei nostri sensi e
della nostra intelligenza. Sia la musica che la pittura si rivolgono proprio ai sensi piuttosto che alla ragione (...). Un pittore vive in mezzo ai suoi colori come il musicista, il quale non si separa mai dai suoi suoni, tutti e due pensano continuamente ad
organizzarli e a scoprirne le combinazioni e gli aspetti più segreti e più improbabili. In solitudine, essi provano e poi provaSopra: “Casa, Città (Il viaggio)”, cm. 66 x 86 no ancora per vedere e sentire, se mettendo insieme gli elementi
In basso: “Tramonto” (I), cm. 54 x 84 del loro linguaggio, ne risulterà un’opera compiuta”. MolteIncisioni lignee, la cornice è parte integrante del quadro, colori tempera
plici poi gli spunti riguardanti ispirazioni universali umane quaTra le premiazioni, nel 2009 il terzo premio selezionato da li la Maternità e il mondo animale quasi a voler elevare la fraFrancesco Preverino con l’opera Casa, Città, Viaggio gile bellezza di situazioni comuni: il messaggio assume così la
presso l’Ecomuseo del Freidano di Settimo Torinese connotazione di “...prodotto di un’esperienza di vita che si trae nel 2009 e 2010 è vincitore dell’Internazionale Italia sforma in forme e colori...” (da Dario Durbè, Maurizio FagioArte di Villa Gualino in Torino; di lui hanno scritto lo Dell’Arco, Due passi indietro e tre in avanti. Colloquio con
Giovanni Cordero, Anna Maria Cossu, Marilina Di Piero Dorazio, catalogo Galleria Nazionale d’Arte Moderna,
Cataldo, Edoardo Di Mauro, Gian Giorgio Massara. Roma, Electa, Milano 1983). La composizione delle tavole
Adolfo Damasio lavora sull’immagine, la sua ricer- comporta estese ed estenuanti operazioni: in primis l’artefice
ca è segnata da flashback e memorie, tradotte sul sup- compie l’incisione a mezzo di sgorbia, scalpello o punteruoporto in legno: egli imprime nella fibra rapide idee lo, per inserire poi gradazioni cromatiche riprese ora dall’inche scorrono nella sua psiche - in questo modo pare tero prisma ottico ora da lievi successioni tonali. La visione
trattenere fervori legati ad istanti che scaturiscono da bidimensionale è accompagnata da lemmi poetici; l’artista crea
complessi moti di pensiero - mentre accoglie con co- un binomio indissolubile tra figurazione e poesia intesa come
cente intensità creativa il proprio substrato di remi- chiave di lettura fondamentale per contenere il dialogo svolniscenze giovanili. Nelle sue corde s’incanalano pro- to. Damasio suscita esperienze estetiche che vanno al di là delfondi legami con la musica, per connotare alcune ta- la pura percezione cromatica o figurativa, avvicina lo spettavole dell’artista, quali ad esempio Casa, Città, Viag- tore ad eufonie intriganti: silenzi e melodie esterne al tempo
gio, Barrage, Pi greco, Paradiso, Falci di Luna, Me- cronologico quasi volesse mescolare sensazioni antiche o scoditerraneo e per comprendere parte del suo stilema nosciute nello stesso attimo.
Corriere21__ 29/11/12 12:58 Pagina 5
Una mostra alla GAM di Torino
La Scarpitta di Cenerentola
ADRIANO OLIVIERI
prestigiosi curatori convocati in occasione
della mostra dedicata a Salvatore Scarpitta, allestita alla GAM di Torino, hanno celebrato l’artista rammentandone la simpatica
vivacità di narratore. Appellandolo confidenzialmente Salvatore, per l’agio concesso loro
da una pluridecennale amicizia, gli storici convenuti hanno delineato un profilo umano più
che storico-artistico. Secondo l’opinione di alcuni esegeti, nonché testimoni dell’epoca - naturalmente non convocati tra i curatori - le suddette prerogative caratteriali dell’italoamericano sarebbero tuttavia da interpretare come
affabulatorie. Gli stessi osservatori ci informano inoltre del fatto che Burri, Fontana e
Conrad Marcarelli, nelle loro discussioni private, mostrassero assai poca stima verso Scarpitta citato come un’invenzione di mercato,
precisamente di Leo Castelli, mentre viceversa un parere assai più favorevole manifestasse un sodale dell’artista, il pittore americano
Norman Bluhm. Si evincono quindi due posi-
I
zioni estreme: quella degli amici dell’artista,
convinti assertori del suo valore e di quello
della mostra, e i semplici studiosi, assai più
tiepidi nel riconoscere un merito creativo a
Scarpitta e, insieme, un valore all’esposizione. Sensibili divergenze d’opinioni estese anche al modo d’intendere l’arte contemporanea
e il ruolo svolto dai musei.
Un numero crescente di studiosi rimprovera alla GAM di tradire sistematicamente il proprio
compito, ossia quello di occuparsi dell’arte moderna con un occhio competente al territorio,
evitando di sdoppiare il ruolo ricoperto dal Museo di Arte Contemporanea di Rivoli e da altre
istituzioni pubbliche e private cittadine. Uno
scarso afflusso di pubblico, se fosse confermato, sancirebbe un ulteriore dissenso collettivo.
Non essendo tuttavia questi indici assoluti di
qualità non resta che domandarci come questa
mostra possa essere utile, se non alla collettività e scarsamente agli storici, a se stessa. Una
cosa pare certa: con l’Ottocento piemontese non
si fanno affari. I musei-arlecchino, servi del patrimonio che loro malgrado si trovano a dover
Valerio e Antonio Capra all’ Ostello del Conte Rosso - Avigliana
Percorsi diversi e affinità di temi
arà inaugurata sabato 8 dicembre alle ore
17 presso l’Ostello del Conte Rosso –
piazza Conte Rosso, 20 Avigliana – la mostra “Valerio e Antonio Capra – Opere pittoriche”, organizzata dalle Associazioni Culturali
“Arte per Voi” e P.P.L.A.F. e dalla Scuola di
Ceramica Piero della Betta.
La mostra si compone di una selezione di dipinti recenti di Valerio e Antonio Capra, rispettivamente figlio e padre, che si distinguono per percorsi artistici differenti e nello stesso tempo ci prospettano, nelle loro opere pittoriche una relativa affinità di temi. “La mia
pittura – ci dice Antonio Capra - è materica,
astratta e paesaggistica, nella quale si riconosce Venezia, città che amo sopra ogni altra.
Il colore per me è materia viva da macinare ed
applicare alle tele, rendendo esplicita l’energia recondita e misteriosa, nelle forme astratte che scatenano puri vortici
cromatici, come nelle citazioni “naturalistiche”, come memorie di paesaggi,
di cieli, acque e suggestioni della laguna veneta”. L’istanza creatrice esoterica, “esplicita nel quadro esoterico con
bambù”, vagliata attraverso profonde”.
E come presenta Paolo Nesta: “Nelle comuni apparenze che rinviano, più o me-
S
no esplicitamente, a soggetti della tradizione
figurativa “paesaggistica”, per Valerio Capra, infatti, entrano in gioco valenze colte, che,
al di là ancora della sua formazione accademica e oltre ad un già pregevole tragitto di
esperienze espositive, si sono andate intanto
sedimentando grazie ad una consolidata consuetudine con il mestiere di restauratore di miniature, carte e libri antichi. Antonio Capra,
invece, macina colori e li applica sulle tele,
come materia viva, da cui scaturisce una energia recondita e misteriosa, che, come sa bene,
proviene da distanze siderali, pronta a manifestarsi intatta in tutta la sua forza creatrice
primigenia, che, rappresa per un istante in forme astratte scatena puri vortici cromatici, ma
allo stesso modo può mostrarsi”.
tutelare e dei vincoli
verso alcuni membri
dei loro consigli di
amministrazione,
non riescono a sostenere questo doppio
ruolo e ora che le
istituzioni erogano
meno finanziamenti
questi oneri saranno
da corrispondere
maggiormente a entità private. Questo
non fa che aumentaSalvatore Scarpitta, “Rajo Jack Spl”, 1964. © GAM Torino - Fondazione CRT
re gli interessi in
questione mentre le migliori speculazioni si ot- utile grimaldello nelle mani dei distruttori deltengono con artisti strumentalizzabili, possibil- l’Arte. L’approfondirsi di Scarpitta sul confimente deceduti, le opere dei quali, nei casi del- ne concettuale di ciò che è realtà e di ciò che è
le peggiori aberrazioni di mercato (ma non è arte genera controversia tra chi considera un
questo il caso), possano essere retrodatate o peg- rigurgito freudiano di scarso interesse il gioco
gio ancora. Ecco nascere allora l’annosa que- di rispecchiamenti nei quali l’artista si proietstione del valore dell’arte contemporanea, ed ta divenendo egli stesso pilota delle auto da
ecco perché alcuni musei profondano le loro at- corsa che costruisce e chi, viceversa, subisce
tenzioni ad artisti e non ad altri.
il fascino poetico dell’America dei circuiti auNella circostanza specifica, crediamo che la tomobilistici e delle periferie polverose. Se conmostra in corso alla GAM, contrariamente al- cettualmente Scarpitta è quasi commovente nel
l’effetto desiderato, ridimensioni l’artista. A tracciare il desiderio utopico di libertà nello
Scarpitta - del quale il museo torinese s’inca- spirito della frontiera in versione anni Sessanrica, con successo, di risarcire la scarsa atten- ta, formalmente le opere raccontano un’Amezione critica ed editoriale trascurando tuttavia rica da strapaese, molto old, che nei casi midallo sguardo retrospettivo l’intera produzio- gliori ci appaino reperti da museo etnografico
ne pittorica - riconosciamo il valore delle ope- o, al peggio, oggetti precocemente invecchiare con bende e fasce in straordinario anticipo ti prossimi al concetto di paccottiglia esaltato
sull’Arte povera sebbene debitrici di Burri, da molti artisti del XX secolo.
Fontana e Manzoni, dai quali però si emanci- Voler forzatamente trovare la propria Cenepano ponendo la materia in estrema tensione. rentola fa correre il rischio di restare con in maL’artista crea così un ponte culturale tra la di- no una Scarpitta vuota.
namicità futurista e la piena processualità di
un oggetto esclusivamente funzionale a rap- GAM Torino
presentare il proprio iter creativo, materiale e Via Magenta, 31 – Torino
ideologico. Non è poco, per alcuni; poco per Salvatore Scarpitta
altri, propensi a interpretare invece questa pro- Fino al 3 febbraio
cessualità come ripiegata su se stessa nonché Info: 011 4429518
Spazioborgogno - Milano
Il wall painting di Gijs Frieling
MARIANNA
ORLOTTI
400 mq di superficie muraria dello
Spazioborgogno
di via Ripa di
Porta Ticinese a
Milano
sono
l’immensa tela
bianca sulla quale l’artista olandese Gijs Frieling in collaborazione con Job
Wouters e lo stilista Dries van
Noten ha realizzato il grande
wall painting intitolato West moon street, un
originalissimo combine-painting in cui l’arte pittorica si
fonde con le creazioni dello stilista belga per la collezione
F/W 2012/13 presentata al
Grand Palais di Parigi lo scorso gennaio. Entrando nello
spazio espositivo si è catapultati in un mondo degno della
fantasia di Lewis Carroll, come una moderna Alice camminiamo in un percorso romantico e psichedelico dove si
incontrano case, alberi, parole, frasi, piovre giganti, pesci
e farfalle, personaggi addob-
I
A sinistra: Antonio Capra
In alto: Valerio Capra
Ostello del Conte Rosso
Piazza Conte Rosso, 20 – Avigliana
Valerio e Antonio Capra – Opere pittoriche
Dall’8 al 23 dicembre
Info: www.artepervoi.it
Gijs Frieling e Job Wouters “West moon street”, 2012
bati in stile voodoo, fiori, arcangeli, chitarre elettriche...
Immagini che si rifanno all’arte e alle tradizioni popolari, motivi decorativi che spaziano dallo Yemen alla Norvegia. “Sebbene il meraviglioso
spazio diretto da Piercarlo
Borgogno è di fatto una galleria, cercheremo di trasformarlo in qualcosa d’altro, un
luogo dove fermarsi, oppure
mangiare, ascoltare musica o
leggere un libro …” Questo
l’intento dell’artista che spiega inoltre come il suo metodo
di lavoro coinvolga non solo
gli occhi, ma tutto il corpo,
unendo gesto e colore, in una
sorta di performance in cui la
gestualità viene vissuta come
momento di massima concentrazione per ottenere il controllo della corretta quantità di
colore da stendere sulla superficie del muro con movimenti
fluidi e alquanto lenti.
Spazioborgogno
Via Ripa di Porta Ticinese 113
– Milano
West moon street
Fino all’11 dicembre
Info: 335 5654727
Corriere21__ 29/11/12 13:00 Pagina 6
CORRIEREdell’ARTE
COURRIER
Pagina
6
DES
ARTS
7 Dicembre 2012
Tinber Art Gallery - Pragelato
Arteauguri 2012 allo Spazio Arte Castello - Torino
Il surrealismo magico
di Andrea Berlinghieri
ELENA PRANDO
a Tinber Art Gallery tinge di noir la
veste festiva inaugurando la stagione
espositiva invernale con la Personale
dell’artista Andrea Berlinghieri dal titolo
Sperimentazioni.
L’artista nasce nel 1974 a Savigliano seguito
dalla madre negli studi artistici, si trasferisce
a Torino nel 1998 e frequenta corsi specialistici all’Istituto Europeo di Design. Dal 2003
lavora a Giaveno presso lo studio di un im-
L
Andrea Berlinghieri, « Exit n. 4”
portante artista figurativo.
La Personale allestita nelle caratteristica sala
Velho e sala Moiani comprende circa trenta
lavori dipinti su tavola e tela. L’artista si inserisce nell’ambito della figurazione del Surrealismo “Magico” Lo spazio pittorico, dipinto con affascinante maestria, presenta una
inquietante serie di animali chimerici, fate inquietanti, mostri liberati da bestiari medioevali, quasi a rimembrare il sinistro substrato valsusino e indicare il ricorso storico all’età di Mezzo contemporanea; essi irrompono da immaginari portali come evocazioni di visioni oniriche, transitano in
immobili e gelidi contesti notturni dando
vita ad atmosfere tenebrose e fosche; tuttavia, come asserisce Silvana Nota nell’introduzione dell’invito “...mostri, follia ed elementi magico-surrealistici, nell’opera di Andrea Berlinghieri trovano una
lettura più profonda e positiva rispetto al
semplice inconscio traslato; essi appaiono
con un’anima ironica, spesso giocosa, più
legata al mondo di fiabe dove gli orchi esistono per dare più forza ai maghi buoni, e
la tenebra svolge il suo compito di far
risaltare la luce”.
Tinber art Gallery
Via Albergian 20 – Pragelato
Souchères Hautes
Sperimentazioni
Personale di Andrea Berlinghieri
Dall’ 8 al 23 dicembre, dal 26 dicembre al 6
gennaio e 12/13 gennaio 2013
Info : www.tinberartgallery.it
Laura Zeni alla Banca Intermobiliare, Sala Colonne - Milano
Tra il mondo interiore
e quello esterno
MARIANNA ORLOTTI
ssolutamente un gioco, ma anche una
filosofia, per imparare a stabilire un
contatto tra il mondo interiore e quello esterno, inducendo riflessioni sulla propria condizione e la possibilità di elevarla in
una dimensione di profonda serenità”. Queste le parole con cui il curatore della mostra,
A
Fortunato D’Amico, presenta il lavoro dell’artista Laura Zeni. In mostra una selezione
di 30 opere realizzate tra il 2010 e il 2012,
profili di teste in bianco e nero o disegnate
con matite colorate, pennelli, pennarelli e pastelli, stampe su tela e collage che danno forma ad un universo mentale equilibrato, eccentrico e divertente in cui ognuno può ritrovare la propria forma di pensiero. Riprendendo il titolo di una sua precedente esposizione, si tratta di mille teste da indossare in
diverse occasioni della giornata o della vita.
Il segno si compiace in piacevoli decorativismi che contengono codici, icone, parole e memorie, dati molto spesso immagazzinati a livello inconscio nella
nostra mente. I soggetti della Zeni si
propongono di indurre riflessioni, provocare cambiamenti e trasformazioni positive perdendosi nelle turbolenze dei pensieri disegnando un contatto tra il mondo interiore e quello
esterno. La poetica delle sue opere si
muove nella concretezza delle speculazioni della mente e degli effetti
reali provocati sulle persone, sanando gli squilibri, per ricondurre lo spettatore a uno stato di costante positività.
Banca Intermobiliare, Sala Colonne
Via Meravigli 4 - Milano
Laura Zeni...che Meraviglia!
Fino al 13 dicembre
Info: 333 3863202
Laura Zeni, “Ritratti interiori. I dodici mesi” stampa su tela
Scatti fotografici e versi d’autore
MARIA LUISA ALBERICO
ll’interno della rassegna Arteauguri 2012, vernissage mercoledì 12 dicembre alle 17 presso Spazio Arte
Castello Torino, sarà ospitata la personale di
Anna Maria Angelini Chiarvetto, raccolta
dei documenti più significativi della sua inconfondibile produzione fotografica, unitamente alla presentazione dell’ultima sua raccolta di poesie “ Gioco alterno”, Campanotto editore 2012. Le letture saranno commentate dal critico d’arte Angelo Mistrangelo che sottolinea come la dimensione poetica dell’autrice, il suo “lirico astrattismo”si distenda , accanto al fascino della fotografia, nel “fluire inesausto dei versi tra ricordi e sottili
emozioni, tra una quotidianità rivisitata e il senso profondo dell’esistenza”. Poesie che, prosegue ancora il critico, rinnovano “incontri, sensazioni, silenzi..” ed il cui ascolto farà assaporare le atmosfere palpitanti dei colori sfumati, accesi da una
luce interiore di evidente suggestione. Contestualmente prenderà avvio
A
la rassegna Arteauguri 2012 che vedrà esposti i dipinti in piccolo formato di Daniela
Lignana e Vincenzo Polastri, le sculture di
Gianni Riva, le ceramiche d’arte di Scialabà con Paola Tricerri e Nicoletta Biglia.
Una particolare sezione sarà dedicata al ricordo del maestro Piero Lerda.
Spazio Arte Castello
Piazza Castello, 9 – Torino
Arteauguri 2012
e personale di A.Maria Angelini Chiarvetto
Info: 011 5785220
A. Maria Angelini Chiarvetto
Galleria Arte per Voi - Avigliana
Le fiabe di Daniela Masera
BARBARA STABIELLI
le incombe un cerchio nero quasi compiuto, che
rappresenta in tutte le opere il male, in questo cal fascino delle fiabe si trasforma in forma e co- so il lupo che spalanca le fauci, il male che tutto
lore, nelle opere di Daniela Masera, esposte fi- divora, a metafora della società moderna che tutno al 16 dicembre presso la Galleria Arte per to annienta, consuma e distrugge. Ecco che la fiaVoi di Avigliana, che presentano una trasfigura- ba assurge a monito etico, e l’artista intende rizione geometrica ed astratta, capace di trasmette- portarci alla morale della fiaba classica, che oggi
re con essenzialità tutta l’emozione inconscia ti- come non mai appare perduta e dimenticata.
pica delle fiabe tradizionali europee.
Le opere esposte sono quindi idee narrative che ci
Come un moderno Kandinskj, la Masera si muo- raccontano una storia, sono vere e proprie allegove tra forme geometriche e colori puri, suscitan- rie della condizione umana che raccontano per imdo impressioni, suoni e ricordi, dove le fiabe più magini, favole che sono già state narrate mille e
amate diventano immagine interiore, composi- mille volte, ma oggi non sembrano più ascoltate.
Ogni tavola interpreta personaggi e situazioni con un segno grafico eccellente: poche
linee verticali per dare l’idea
del bosco oscuro nel quale
“Cappuccetto rosso” si perde, poche linee ondulate per
suscitare in noi la sensazione del mare nella “Sirenetta”, la forma più acuta e spigolosa, ovvero il triangolo: il
tunnel dell’inconscio che porta “Alice nel paese delle meraviglie”, dove incontrerà
pazzi personaggi identificati
da cerchi colorati, come l’arancione per il Cappellaio
Matto, mentre il male nero
che incombe presenta una
carta da gioco: cos’altro se
non la Regina di cuori.Il tragitto narrativo è percorso in
ogni opera-fiaba da un cordone grezzo che, fungendo
Daniela Masera, “Cappuccetto rosso” da firma ed elemento ricorrente, riporta il riguardante
zione spiccatamente grafica. E grafica è anche la alla realtà materica e tattile. Ad accompagnare la
formazione dell’artista, che dopo gli anni trascor- Masera, le creazioni di bigiotteria dell’artigiana
si all’Istituto d’Arte Aldo Passoni di Torino, si è torinese Franca Piaser.
dedicata alla videografica e all’illustrazione sempre tramite pc, ritornando poi al lavoro manuale Galleria Arte per Voi di Avigliana
ed artistico attraverso la pittura acrilica su tavola, p.zza Conte Rosso 1
con varie incursioni di materiali. L’immaginario Di Fiaba in fiaba
fantastico si trasforma così in visioni puramente Personale di Daniela Masera
grafiche, per dare vita alle storie tradizionali co- Fino al 16 dicembre
me “Cappuccetto rosso”, il triangolo rosso sul qua- Info: www.artepervoi.it/
I
Corriere21_6-11
29-11-2012
13:39
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CORRIEREdell’ARTE
NEWYORK NEWYORK
COURRIER
7 Dicembre 2012
foto © aut.
DES
ARTS
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MONOGRAFIA
Il Criticismo pop di Giuseppe Pitruzzello
ANDREA DOMENICO TARICCO
Due casi eclatanti nel mondo dell’arte
Piccoli furti tra amici
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MAURO LUCENTINI
I
n funzione diretta del sesquipedale valore attribuito alle opere d’arte sul mercato internazionale e in modo particolare su
quello americano, aumenta la
quantità di falsi, contraffazioni,
furti e appropriazioni indebite di
cui arriva notizia praticamente
ogni giorno. Di speciale interesse sono due casi riferiti ultimamente dai media di New York. Il
primo riguarda un notissimo personaggio, la signora Imelda Marcos, oggi sugli ottant’anni e residente a Manila, a suo tempo soprannominata “la farfalla d’acciaio”, vedova di un ex dittatore
delle Filippine e essa stessa importante donna politica. Il District
Attorney o Procuratore Giudiziario del quartiere di Manhattan
Cyrus Vance ha annunciato l’arresto e deferimento a giudizio della sua ex segretaria Vilma Bautista, una minuscola signora filippina di età avanzata non vedente
che procede col bastone, per aver
rubato e venduto o tentato di vendere con la complicità di diverse
persone e su più continenti quadri che si trovavano nel palazzetto newyorkese che la signora
Marcos occupava a Manhattan fino al 1986. Tra questi, una versione di uno dei più famosi dipinti
di Monet, Le bassin aux
Nymphéas del 1899, venduta due
anni fa attraverso una galleria
d’arte a Londra per 32 milioni di
dollari. Quando ho telefonato la
notizia a un uomo politico italiano che sapevo essere stato a suo
tempo stretto amico della signora Marcos, il senatore Mario
D’Urso, questi mi ha detto: “È
una persona che ha fatto moltissimo per l’arte, tra l’altro aprendo un importante museo a Manila, e posso dire soltanto che spero che il maltolto le venga restituito o che venga indennizzata del
danno”. Negli anni in cui erano
al potere, i Marcos accumularono grandi ricchezze e Imelda, accreditata a New York in quanto
parte della missione all’ONU, offriva in questo palazzetto, nel
quartiere più elegante di New
York, sontuosi ricevimenti e party.
Quando il presidente Marcos fu
scalzato dal potere nel 1986, una
parte del suo patrimonio fu rivendicata dal governo filippino.
Questa svolta finale della vicenda Marcos spiega anche, probabilmente, come mai la ex presidentessa, tuttora molto attiva politicamente e tuttora assai ricca
(ha dichiarato qualche tempo fa
di possedere una ventina di milioni), sembra non essersi neppure accorta del furto. Se, infatti, an-
che questi oggetti non fossero oggetto di confisca, come probabilmente sono, sarebbe strano che
una intenditrice d’arte come lei
non si fosse neppure accorta d’esser stata alleggerita due anni fa di
un quadro dei più celebri di Monet, oltre al quale sono poi stati
trafugati, ma non ancora venduti, altri dipinti importanti messi
sul mercato, tra cui un altro Monet, L’Église et la Seine à Vétheuil
del 1881, La Baie de Langland di
Sisley (1887) e Le cyprès de Djenan Sidi Said di Marquet (1946).
A quanto pare la segretaria Bautista agiva con la complicità di due
nipoti e di due agenti immobiliari newyorkesi. Se riconosciuta
colpevole, potrebbe essere condannata a un massimo di 25 anni
di reclusione. L’altro caso straordinario di questi giorni è la denuncia, fatta dalla massima esperta americana delle opere di Edward Hopper, la docente universitaria Gail Levin, della famiglia
di un pastore protestante che fu
grande amico del pittore americano scomparso nel 1967, per essersi a suo giudizio appropriata di
centinaia di dipinti, aquerelli e disegni dell’artista, di valore complessivo inestimabile. Alcune delle opere sono già state vendute,
altre sono in vendita. La maggior
parte fanno ancora parte di una
collezione di cui la famiglia si dice proprietaria, esibite nella casa
del pittore a Nyack, un villaggio
vicino a New York, trasformata
in museo. Secondo il testamento
di Hopper, confermato da quello
della moglie che morì poco dopo, tutte le opere dovevano andare al Whitney Museum di New
York, il quale infatti ne ha ricevute più di duemila. Tutte le altre sarebbero state arbitrariamente trattenute dal pastore battista rev. Arthayer Sanborn, che
possedeva copia delle loro chiavi di casa, e, dopo la sua morte nel 2007, dai suoi familiari.
Claude Monet,
"Le bassin aux nymphéas", 1899,
olio su tela 89x92cm.
© National Gallery, Londra
Q
uando si parla di arte pop, viene subito in mente la grande stagione americana del secondo dopoguerra, che discendeva dal cinismo
della Nuova Oggettività, pensando a mostri sacri come George Grosz od a Otto
Dix, o dagli equilibri del neoplasticismo
olandese. Le immagini televisive, riprese dal cinema e dalla pubblicità, alimentavano questo discorso di serialità,
di massificazione e gli standard dettati
dai mass media condizionavano le scelte individuali. Ecco venire fuori maestri
che la divulgarono nel mondo come Roy
Lichtenstein e Robert Rauschenberg, che
nel 1964 vinse il premio internazionale
della Biennale di Venezia consacrando
definitivamente l’egemonia degli artisti
americani nel mondo. Andy Warhol ne
fu il re indiscusso. Le manifestazioni,
così come le convergenze nel panorama
europeo furono molteplici, pensando al
londinese Richard Hamilton così come
all’italiano Mimmo Rotella. A distanza
di circa cinquant’anni nulla è cambiato.
Le televisioni si sono trasformate in tablet, i telefoni in cellulari e le missive in
sms. La velocità e la corsa al denaro più
febbrile. In questo panorama Giuseppe
Pitruzzello reindirizza le componenti
strutturali del discorso pop, applicando
un criticismo all’ennesima potenza finalizzato non tanto a scardinare gli elementi della vita quotidiana, nella de-
scrizione del suo mondo contemporaneo, parco nel descrittivismo cromatico, od allegro in quell’angoscia
esistenziale celata dai colori
sgargianti o dalle luci dei neon.
No, Pitruzzello nega queste negazioni, mistificando attraverso le
sue iperrealistiche figure i dettagli
d’una realtà ormai sconosciuta e vanificata in tutte le sue chiavi di lettura, restituendocela com’è, senza veli. Nuda e cruda. Allora prendono forma i canoni polemici della Lupa capitolina, in cui destabilizza la scultura
bronzea originale, custodita nei Musei
Capitolini a Roma, famosa per allattare Romolo e Remo, sostituiti dall’immagine dell’euro, posto sopra la bandiera europea. Allora compare un Pavarotti mentre canta il suo nessun dorma, ma nessuno è pronto al risveglio.
Pensiamo all’opera Nuovo conio in cui
l’immagine oggettiva della vecchia moneta da cinquanta lire viene soppiantata dall’avvento dell’euro nell’irreale tramonto di un’era. Si fondono gli archetipi - il sacro e il profano, il bene e il
male - e la miscela induttiva prende corpo nei richiami individuali di una storia, la grande storia di cui tutti ne facciamo parte. I suoi assemblaggi digitali esprimono la metafisica del linguaggio poetico, oltre che artistico e definiscono i parametri d’un simbolismo
aulico aperto a tutti, amatori e profani,
addetti ai lavori e miscredenti. Nessu-
Da Costantino Nigra a Giulia Molino Colombini
Giuseppe Pitruzzello, “Nuovo conio”
na crisi per l’artista della nostra contemporaneità, dunque, pronto a parlare con l’arte di se stesso e di noi tutti.
email: [email protected]
Rif. ed esposizione:
Casa d’Aste Art&Robert
Via Principe Amedeo 20 – Torino
Info: 011 8129790
Hotel Statuto
Via Principi d’Acaja 17 – Torino
Info: 011 4344638
SEGNALIBRO
L’entusiasmo risorgimentale in un’epoca lontana
BARBARA STABIELLI
I
l Piemonte ottocentesco rivive
nelle pagine del nuovo libro
edito da Neos, un’antologia scritta a più mani che ci racconta
l’entusiasmo risorgimentale in una
Torino lontana, che non esiste più.
C’era una volta l’Ottocento rievoca personalità ben note come
Gioberti, d’Azeglio e Nigra, ma
anche personaggi meno conosciuti che ci raccontano l’atmosfera
del periodo, come il pedagogista
Vincenzo Troya, il patriota e massone David Levi, sostenitore della causa nazionale. Molto interessanti le forti figure femminili delineate nel libro, sempre in bilico
tra ragione e sentimento: la popolana Rosa Vercellana, passionale
amante di Vittorio Emanuele II,
più conosciuta come la Bella Rosin, l’aristocratica e risoluta Co-
stanza, che a vent’anni, il 17 gennaio 1814, andò in sposa a Massimo d’Azeglio, interprete della così detta “intelligenza del cuore”,
e la borghese Giulia Molino Colombini, poetessa risorgimentale
che promuove, con l’istruzione,
l’emancipazione femminile. “Nella foto che conserviamo nei nostri
cassetti e nel nostro cuore, Voi apparite fiera, una donna vestita di
scuro ma capace di portare tanta
luce nelle persone che avete aiutato e tanta determinazione nelle
cause che avete sostenuto. È con
emozione che affido queste mie
poche righe a chi vorrà ricordare,
anche attraverso questo scritto, il
vostro messaggio, valido ieri, valido oggi, valido domani: quello
di una Società giusta, in cui le
donne e gli uomini possano vivere fianco a fianco, senza discriminazioni e differenze, costruendo un futuro all’insegna della libertà, della democrazia, della cultura. In cui la parola Cultura significhi innanzi tutto Rispetto”,
spiega Bruna Bertolo nel saggio
dedicato alla Colombini, che sembra calzare perfettamente per tutti gli interventi che arricchiscono
il volume curato da Giusi Audiberti, come i saggi di Barbara Borini, Vittorio G. Cardinali, Enrico
Chiaves, Roberto Favero, Milo Julini, Amedeo Pettenati, Marisa Porello, Lidia Prunotto, Gemma e
Luciano Rota, Teodora Trevisan.
A metà tra racconto e Stor ia, i
saggi portano il lettore nelle at-
mosfere ottocentesche dove, nel
monologo di una sartina rivivono
i primi passi delle nascenti Società Operaie, nelle riflessioni di
un copista l’elogio del pennino
ed il rivoluzionario passaggio
dalla penna d’oca al pennino
d’acciaio e nelle atmosfere fosche
e noir della vecchia Torino, fatta
di isolati fatiscenti ed oscuri, dove nel vicolo dei Sotterratori (ed
il nome è tutto un programma)
si consumavano efferati delitti.
Aa. Vv.
C’era una volta l’Ottocento
Antologia
a cura di Giusy Audiberti
Collana “Racconti”
Neos Edizioni
Pagg. 168
Euro 15,00
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ARTS
7 Dicembre 2012
Alla Galleria d’Arte La Telaccia di Torino
Collettiva alla Galleria Arte Città Amica
Percorsi figurativi e ricerche informali Settanta sfumature di creatività
I
naugura venerdì prossimo,
14 dicembre, nelle sale della Galleria d’Arte “La Telaccia”, in via Santarosa, nei
pressi di piazza Statuto a Torino, la collettiva di D’Agostino,
Di Pasquantonio, Gamberini
(Graff), Santin, Rota e Tripodi.
Gli artisti, che spaziano tra ricerche informali, pennellate
materiche e cromatismi luminosi, riflettono scelte consapevoli e studi consolidati.
Galleria d’Arte
La Telaccia
Via Santarosa 1
(p.za Statuto)
Torino
Dal 14 al 22 dicembre
Mostra collettiva
di Livio D’Agostino
Ugo Di Pasquantonio
Raffaele Gamberini (Graff)
Pamela Rota
Sergio Santin
Domenico Tripodi
Info: 0115628220
www.latelaccia.it
Dall’alto in centro, in senso orario:
R. Gamberini (Graff), S. Santin, D. Tripodi
P. Rota, U. Di Pasquantonio, L. D’Agostino
© gli artisti / LaTelaccia
L
a Galleria torinese Arte Città Amica inaugura oggi, venerdì 7 dicembre, la collettiva intitolata
L’Arte in tutte le sue manifestazioni, aperta al pubblico sino al 20 dicembre. Sono
una settantina gli artisti ad esporre opere dalle tematiche varie, stili e tecniche
diverse, dal figurativo all’informale, dall’incisione alla fotografia: Giampiero Actis, Egidio Albanese, Corrado Alderucci,
Mauro Azzarita, Santina Barbera, Enrica
Berardi, Eugenia Botezato, Fabrizio Brazzale, Valeria Caldera, Adriano Carpani,
Gian Castelli, Anna Cervellera, Ernesto
Cosenza, , Isidoro Cottino, Alessandro
Criscuoli (Chantal), Giovanna D’Avenia,
Alfredo De Leonardis, Michele De Stefano, Valeria Facello, Franco Fassone,
Silvia Finetti, Luciana Francone, Nobue
Fujii, Maria F. Gamba, Martino
Gaudiano, Carla Gentile, Giorgio
Grosso, Fiorenzo Isaia, Gaetano Lanatà, Attilio Lauricella, Elda Lazzaretto, Savino Letizia, Gabriella
Lucatello, Giovanna Magaddino,
Giuseppe Maina, Adelma Mapelli,
Mirella Mendola, Maria R. Giovenale (Moja), Laura Mosca, Mary
Morgillo, Francesco Murlo, Nikolinka Nikolova, Cristina Novella,
Giuseppe Pietro Obertino (Ober),
Franca Valeria Oliveti, Amalia Passaro, Angelo Piras, Paolo Pirrone, Nazareno Randò, Gaetano Rizzari, Antonio
Robella, Giovanni Russo, Fernanda Sacco, Bianca Sandri, Giuseppe Sanino, Maria Scalia, Rita Scotellaro, Renata Seccatore, Gianni Sesia Della Merla, Ilario
Simonetta, Flavio Ullucci, Luciano Valensin, Pietro Giorgio Viotto, Roberto
Vitali, Laura Zecchini, Loredana Zucca.
Galleria
Arte Città Amica
Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15
Torino
“L’Arte in tutte le sue
manifestazioni”
Collettiva
Dal 7 al 20 dicembre
Info: 011 7717471
www.artecittaamica.it
Nell’ambito della candidatura a Città Europea della Cultura
Nicola Arena alla Galleria TeArt – Torino
Il progetto CreArt a Lecce
L’atteggiamento positivo
del continuo mutare
CHIARA GUIDO
M
aterico e astratto.
Due modi di intendere l’arte e la
capacità di saperli fondere
fino a creare un linguaggio
artistico del tutto personale. La tecnica utilizzata
molto particolare: unione di
stucco, tempera in polvere
e vinavil stesi su juta grezza. E il colore, assoluto protagonista, che occupa con
preponderanza l’intera scena. Tutto questo alla mostra
personale di Nicola Arena
inaugurata mercoledì 21
novembre presso la galleria
TeArt. “Impermanenze”, il
titolo, che vuole sottolineare la caducità delle cose terrene, degli attimi della vita e della vita stessa.
Tutto ciò che è esistente è
impermanente; tutto ciò che
viviamo subisce continue
trasformazioni ed evoluzioni, permettendo all’essere umano una sorta di non
staticità. La positività di tale atteggiamento si rispecchia nelle opere dell’artista:
un’esplosione di colori, a
volte mischiati a volte uni-
ci, ma che si amalgamano
nell’esprimere la felicità del
continuo mutare. Il fondo
bianco, a rappresentare la
vita di ognuno, sul quale si
stagliano accenni di colori
accesi, quasi ad indicare i
continui cambiamenti cui
l’uomo, volente o nolente,
è sottoposto; a volte è il fato a scegliere per lui, ma
anche ciò che ci può essere
di negativo nel cambiamento, è vissuto dall’artista. L’importante è esistere, cambiare, mutare; proprio perché è la metamorfosi a renderci vivi. L’ondeggiare delle onde di un
mare apparentemente tranquillo, rappresentate in
modo estremamente veritiero, è proprio sinonimo
di questo: variazioni. La
fragilità transitoria del vivere umano è inconsistenza e assenza dell’io umano
in contrapposizione allo
spessore materico del colore, quasi caratterizzato
da solidità scultorea. Il tutto legato al potenziale dell’astratto, svincolato totalmente da qualunque tipo di
immagine.
Galleria TeArt
Via Giotto 14
Torino
“Impermanenze”
Mostra personale
di Nicola Arena
Fino al 7 dicembre
Info: 011 6966422
Nicola Arena, 1994 © l’artista / TeArt
foto © aut.
DAVIDE TAURO
L
a notizia è dei giorni scorsi. Lecce,
“perla del barocco”, firma un progetto europeo definito “di rete”, che
ruota attorno al concetto di valorizzazione
e salvaguardia della creatività, in concomitanza con la candidatura del capoluogo
del Salento in qualità di Città Europea della Cultura 2019.
L’iniziativa - che costituisce uno dei più
importanti e visibili avvenimenti culturali
continentali - potrebbe portare grandi vantaggi al in termini culturali, sociali ed economici. Messo in atto dalla Fondazione Comunale per la Cultura di Valladolid (nella
Regione Autonoma di Castiglia e Leon,
Spagna), il progetto CreArt, Network of Cities for Artistic Creation (questa la denominazione ufficiale dell’iniziativa) ha l’intento di mettere in relazione 14 metropoli
europee. Lecce avrà tempo fino al 14 dicembre per poter candidare gli artisti inte-
ressati (cinque i finalisti che potranno
esporre le loro opere esporranno nelle sale dell’ex convento dei Teatini). CreArt nasce fondamentalmente per promuovere e
sostenere mediante un network di energie
virtuose la giovane creatività artistica, cercando al contempo di scovare i giovani talenti nei luoghi della formazione artistica
ed in circuiti alternativi. Cinque le edizioni previste per il progetto CreArt, mentre
un catalogo ne documenterà le fasi di realizzazione, i profili degli artisti finalisti e
un testo critico.
“Quando penso a un momento di confronto e di condivisione - spiega Lorenzo
Madaro, Direttore artistico e consulente
esterno della manifestazione - penso ad
un confronto, sempre auspicabile, tra diversi linguaggi, dalla fotografia al video,
dalla pittura all’installazione, al disegno, capace di creare un punto di contatto tra i giovani ed i professasti che da
anni si occupano di arte a tutto tondo.”
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CORRIEREdell’ARTE
Spettacoli
continua dalla prima pagina
TFF, piccoli capolavori o storie fatte di niente
Deve essere stata una svista (il potente produttore Procacci avrà insistito un po’troppo?) il primo film in concorso, di natura
italiana, quel Smettere di fumare fumando
in cui Gianni Pacinotti, in arte (?) Gipi, tratteggia per 68’ il suo allucinato proposito,
tra attimi e parole e momenti divertiti in
cui soltanto lui è padrone d’afferrare una
motivazione, un senso, un percorso, una
concretezza. Come tutto il resto, anche il
concorso afferra qua e là i grandi temi dell’attualità, i giovani, la mancanza di lavoro, il bisogno di fuga, la società in tutte le
sue deficienze, e allora ti imbatti nel tedesco Am himmel der tag della trentenne Pola Beck e nella sua Lara che si scopre incinta, tra troppo alcool e incontri occasionali, un fatto che dovrebbe cambiare la sua
vita. Il destino è un altro, più feroce di ogni
speranza, il film un esempio di debolezze
narrative e ripetizioni, di luoghi comuni di
cui la storia dovrebbe necessariamente prosciugarsi. Sono le sceneggiature le prime
radici di debolezza, troppe volte non sanno dove andare a parare e si mettono a parlottare, a passeggiare, ad andare su e giù
per questo o quell’ambiente, magari perlustrando quel sesso che rimane sempre il
rifugio di ogni cineasta inesperto: come
per la altrettanto giovane slovacca Iveta
Gròfovà, che nel suo Az do mesta As sposta la sua sbandata Dorota dalla ricerca di
un posto di lavoro ad un qualcuno poco
raccomandabile che le assicuri almeno un
pasto sicuro. Soggetto triste e concreto che
gira su se stesso, nella spasmodica ricerca
di un divertimento facile da raccontare ma
sempre sull’orlo del precipizio della ba-
COURRIER
7 Dicembre 2012
Tim Roth e Jack O’Connell in una scena di “The liability”, foto © aut./Grindstone/Lionsgate
nalità. Anche Una noche, opera prima dell’inglese Lucy Mulloy, zoppica narrativamente in quei quadretti turistici del degrado di Cuba visualizzati a scapito dell’approfondimento della tragedia di due fratelli che sognano la fuga verso Miami. Ci
sono per fortuna i battiti d’ali, quelli che
riescono a salire ben in alto: da applaudire The liability di Craig Viveiros (Gran Bretagna), eccellente ritratto di un sicario professionista interpretato da Tim Roth e del-
l’apprendistato al crimine di un giovane
sbandato. Ben raccontato, con un ritmo
esatto che corre tra il thriller e il gangsteristico, il film è lo studio avvincente, sfumato, crudele e sanguinoso di due esistenze, l’una in lotta con l’altra, un meccanismo quasi perfetto. Del tutto perfetto
è Shell di Scott Graham, nato nel ’74, narratore di una manciata di solitudini, dell’incessante vento del nord, di un padre
e di una figlia che passano le loro gior-
Sopravvivere per vivere oltre
ELISA SCATTOLINI
S
opravvivere. Sopravvivere alla crisi
economica, alla malattia, a un mondo in cui non ci si riconosce più o che
non ci ha mai riconosciuti, molte le situazioni in cui ci si deve difendere dalla
vita. Al Torino Film Festival – giunto a
metà strada el momento in cui scriviamo
queste note - molte pellicole erano intessute su questo richiamo alla forza della
sopravvivenza, alla capacità – e alle difficoltà – di riuscire a nuotare in un mare
in tempesta. Pensiamo a Terrados, per
esempio, con cui lo spagnolo Demian
Sabini ha fotografato il difficile periodo
che sta vivendo il suo Paese attraverso le
alterne vicende di un gruppo di giovani,
la triste indolenza della disoccupazione
blandita da giornate trascorse sui terrazzi della loro città. Tra la voglia di reagire
e lo scontro con la realtà, la necessità di
andare avanti li porterà a scegliere dei valori da seguire, nonostante tutto. Pensiamo anche a Present Tense, della turca
Belmin Söylemez, dove la sopravviven-
za a un lavoro che non c’è viene vissuta
dalla protagonista leggendo i fondi di caffè per procurarsi il biglietto di sola andata per il sogno: l’America. Ancora una
volta, la difficoltà non mina la tenacia della resistenza, tra un oggi in caduta libera
e un domani ancora tutto da scrivere. Si
parla di malattia, invece, e della forza di
un uomo, costretto in un polmone di acciaio, di combattere per avere una vita
sessuale e affettiva nello statunitense The
Sessions di Ben Lewin. Basato sulla reale vicenda di Mark O’ Brien, poliomielitico, è un agrodolce inno alla capacità
di reagire anche in condizioni estreme
come quelle del protagonista. Helen Hunt,
nel ruolo forte di “sex surrogate”, terapista del sesso, esibisce largamente il suo
corpo senza tuttavia mai cadere nella volgarità. Di lotta senza fine per salvarsi da
una società che pare non accorgersi di
noi si sono occupate molte pellicole, con
esiti alterni, tra le quali segnaliamo il dirompente Call Girl: un film duro, a tinte forti, ispirato a uno scandalo politico a
sfondo sessuale scoppiato in Svezia ne-
nate a riparare macchine e a vendere carburante, dei loro incontri sporadici, delle altre infelicità, del bisogno d’affetto e
di certa morbosità che s’insinua tra i rapporti, della voglia di sparire o di evadere.
Un piccolo capolavoro, che riempie ogni
angolo del racconto con corposità e non
il nulla, un ritratto femminile della giovanissima Chloe Pirrie – spero che la giuria si ne ricordiper un premio – che difficilmente potremo dimenticare. (e. rb.)
gli anni Settanta. Potere, corruzione, prostituzione d’alto borgo e via scendendo
nei meandri di un inferno dantesco i cui
dannati sono spesso le anime più fragili.
Come quella di Iris, giovane dimenticata dalla famiglia, presto divenuta succulento boccone per questo tritacarne umano, per oltre due ore di un thriller magistralmente girato dallo svedese Mikael
Marcimain. Quando sopravvivere significa “vivere sopra”, “oltre” ciò che ci sta
attorno: è questo ciò che resta di una delle chicche del Festival, Good Vibrations.
È la storia di Terry Hooley, leggenda della musica nordirlandese, che in piena
guerra civile decide di aprire nella via più
“calda” di Belfast un negozio di dischi.
La forza della musica non solo riuscirà a riunire giovani altrimenti destinati
a scontrarsi per strada, ma anche a far
diventare il piccolo negozio una vera e
propria fucina di talenti per un nuovo
genere musicale, il punk. Deliziosa sceneggiatura, generosa dispensatrice di
momenti esilaranti, perfetto incastro di
fiction e girati storici, ottimi interpreti
per una delle pellicole senza dubbio
più interessanti della manifestazione.
All’Alfieri, Preziosi regista e interprete
foto © aut./Alfieri
D
imenticate il nasone, dimenticate il mastodontico effetto pompier che fece inorgoglire con il relativo successo l’autore Edmond Rostand e quanti dal 1897 in poi
s’avvicinarono al personaggio ed avrete il Cyrano messo in scena ed interpretato da Alessandro Preziosi, per il cartellone dell’Alfieri nei giorni scorsi davanti ad un pubblico osannante, giovanissime in primo piano e mamme a spendere apprezzamenti più che pieni d’entusiasmo. Il Cyrano di oggi non si tira
indietro per i suoi tratti men che passabili, pecca della mancanza di fiducia in
sé, solo alla fine, dopo quindici anni di
silenzi, quando avrà ritrovato il coraggio
di dichiarare il proprio amore, darà pienamente forma alla propria dignità. Al
di là delle smargiassate, dei motti di spirito, dei suggerimenti di parole gentili,
della facilità di composizione, della passione per la libertà e per la filosofia, del-
cial modo nella stringatezza del secondo tempo) delle scene di Andrea Taddei,
la bellezza compositiva di certi duelli o
di certi movimenti d’insieme proposti
da Nikolay Karpov. Mentre si vorrebbe
alleggerire con forza le invenzioni musicali di Andrea Farri o correggere le voci di certi giovani attori. Strada facendo
resta da promuovere la Rossana di Veronica Visentin. Preziosi in veste di regista coordina la compagnia e inventa
momenti divertenti, da protagonista s’impadronisce anche troppo del palcoscenico – e del pubblico – dando tuttavia
credibilità alla timidezza e agli stupori di
Cyrano come alla malattia del suo esistere, al suo eroismo ma pure al mondo di quei sogni che s’è inventato per
animare giorno dopo giorno un amore doppiato, falsamente sonoro. (e.rb.)
“Edipo tiranno” al Teatro di Genova
Il tormento della conoscenza
Q
uel che più colpisce in questo Edipo tiranno che, per la regia di Marco Sciaccaluga e nella traduzione irripetibile di Edoardo Sanguineti, inaugura la
nuova stagione del Teatro di Genova, è
la scena – di un vago sapore beckettiano
(solo tre anni fa il medesimo Stabile ci
regalò un apprezzabilissimo Godot) – inventata da Jean-Marc Stehlé e Catherine
Rankl. Una scena antica e suggestiva, fatta di dirupi e di anfratti e di un grande albero, che rimanda ad un mondo arcaico,
popolato di pastori, a metà tra storia e leggenda, tra culti e superstizioni, tra oracoli e esistenze autentiche, che spazza via
quel classicismo (seppur qua e là rivisi-
tato) che sempre abbiamo conosciuto.
Una scenografia che nel proprio culto per
un’età arcaica ingloba la presenza del coro, totalmente chiuso nella persona, nella voce, nella autorevolezza di un Eros
Pagni in stato di grazia. Poi la vicenda,
che si dipana come tutti sappiamo, un
giallo anti litteram, dove chi ha ucciso e
chi conduce le indagini si riuniscono nella stessa persona, tra la ricerca di Edipo
della verità e dell’assassino di Laio e la
figliolanza di Giocasta, tra la peste che
uccide un’intera città (che sconvolgeva
ieri ed il tempo stesso di Sofocle) e l’accecamento del protagonista: forse qui l’allestimento di Sciaccaluga non sempre
ARTS
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S
ino a sabato 8 dicembre il duo di cabarettisti Marco e Mauro si esibirà
con Luca Frencia e la sua band in
Concerto: una ripresa del loro tradizionale
repertorio rigorosamente piemontese adattato alla musica. Lunedì 10 la Cooperativa
Artistica International porta in scena Schiuma da barba e biberon, bizzarra vicenda di
tre amici alle prese con misteriosi pacchetti dal contenuto sorprendente. Il regista Ivan
Fabio Perna propone una toccante commedia scritta da Herb Gardner, Una coppia di svitati, in scena il 12: l’ebreo Nat e
l’italo-americano Midge portano avanti una
riflessione sull’anzianità all’interno della
società, svolgendola in un rocambolesco
susseguirsi delle avventure più svariate. Nella sera successiva torna a esibirsi il gruppo
musicale Ij Taròch, che da anni propone un
vastissimo repertorio di canzoni piemontesi all’insegna della genuinità. Interessante
rende giustizia allo svolgimento, alcuni
tratti s’ingarbugliano sino a mancare di
chiarezza, gli interpreti secondari (ad eccezione di Aldo Ottobrino che è un eccellente Creonte e di Orietta Notari, muta presenza pronta ad esplodere nel finale) non sempre riescono ad esprimere lo
spessore dei loro personaggi, chiamati
anche i più piccoli a narrare grandi importanze. Anche l’Edipo di Nicola Pannelli, oltre a salire e scendere – lui zoppo
– con troppa facilità su per quei sentieri
montagnosi, alterna moduli di convincimento a momenti in cui è troppo colloquiale oppure collerico oppure gravato
delle risate che butta in platea oppure fuorviato dal peso sbagliato delle battute, troppo si spoglia della propria sovranità per
vestire le vesti di un uomo facile a scordare la sua essenza di sovrano. (e. rb.)
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Un Rigoletto per Hoffman
con leggerezza
U
n festival che allinea ancora, allo scadere del suo trentesimo compleanno, i
trenta/quarantenni con le loro opere prime
e seconde, apre l’edizione 2012 con il debutto di un autore che di anni ne ha settantacinque. Dustin Hoffman con l’effervescente Quartet si mette dietro la macchina
da presa e sulla sceneggiatura di Ronald Harwood (Servo di scena, Lo scafandro e la farfalla, l’Oscar per Il pianista di Polanski) inquadra le antiche glorie del mondo della musica, ospiti nella campagna inglese della casa di riposo dedicata a Sir Thomas Beecham,
direttore d’orchestra, e lo fa con una leggerezza, un ventaglio di tic e di invidie e di ultime speranze, con una padronanza del mezzo davvero encomiabili. Tutti riuniti, vecchi tromboni e impenitenti seduttori, dame
del belcanto ancor oggi in vena di graffi e
acidità, vecchi amori traditi e mai perdonati, tra i saloni vecchie voci e antichi musicisti pronti a rifare se stessi, ogni cosa ed
ogni esistenza ormai candidamente al tramonto hanno il loro punto d’incontro nel
quartetto del Rigoletto, ovvero il Bella figlia dell’amor che lì omaggerà il bicentenario verdiano. E’ la giovinezza del racconto a divertire, il ritmo che gli è stato
impresso, lo sguardo pieno d’amicizia e
d’affetto di Hoffman a commuovere e a
far apprezzare Quartet: dove già non divertisse l’autore, ci penserebbero i quattro interpreti. Si chiamano Maggie Smith,
Tom Courtenay (quanto dirà ai giovani di
oggi l’attore di Lean o dell’arrabbiato cinema inglese?), Billy Connolly e Pauline Collins e valgono il biglietto. (e. rb.)
Dicembre all’Erba
Cyrano timido e (troppo) divertito
l’abilità di spadaccino, della difesa che
si chiama andare contro le regole. Forse
tutto acquista un taglio maggiormente
moderno, accettabile, ma a tratti si finisce col rimpiangere quell’atmosfera romantica e barocca che circola nel testo,
si vede con un occhio non troppo preparato un certo gioco d’attore smodatamente divertito, di cui non s’avverte il
bisogno, si pensa che l’effetto della voce dialettale o della smorfia in più per
catturare un’altra risata e un altro applauso non è poi così necessario. In un’altalena di toni divertiti e alti e attimi che
si racchiudono intimamente in se stessi,
piace ritrovare nella prosa inventata dalla traduzione e dall’adattamento di Tommaso Mattei i versi di certe tirate che dovrebbero poggiare sui martelliani di Mario Giobbe, constatare l’efficacia (in spe-
DES
e fedele ripresa del dramma shakespeariano, la nuova versione di Riccardo3 offerta
dalla compagnia Blusclint, venerdì 14: testo arricchito da suggestioni tratte dalla riscrittura di Carmelo Bene, narra la parabola discendente di un futuro re crudele e senza scrupoli, intenzionato a conquistare il
potere ricorrendo a ogni sorta di inganni e
sotterfugi. Altrettanto singolare si prospetta Fuga di un rospo (il 15) per la regia di
Riccardo De Leo, testo per un imprecisato
futuro dove vige la regola del divertimento: un giorno Giacomo prende la drastica
decisione di isolarsi da ogni attività sociale, scatenando la totale confusione in chi
non comprende per quale motivo egli abbia scelto di non divertirsi più. A grandi richiesta, torna Arsenico e vecchi merletti,
brillante commedia di Joseph Kasserling
diretta da Piero Nuti, nel cast l’immancabile Adriana Innocenti: attorno alle manie
omicide di due simpatiche vecchiette ruota un’azione vivace e spassosissima, regolarmente scandita da un sagace humour mescolato alle tinte fosche del noir. In scena
dal 19 dicembre al 13 gennaio. (ma. ma.)
Nicola Pannelli ed Eros Pagni in “Edipo tiranno”
per la regia di Marco Sciaccaluga
foto © M. Norberth / Teatro di Genova
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7 Dicembre 2012
TORINO e PIEMONTE
“ Gigi Ch essa
C o s tu m i s ta e s c en o g r a fo ”
Wunderkammer
GAM -Galleria Civica d’Ar te
Moder na e Contemporanea di Torino
Via Magenta 31 – Torino
Fino al 6 gennaio
Info: 011 4429518
Inedita mostra dedicata ad una quindicina di bozzetti realizzati da Gigi Chessa per alcuni degli spettacoli che si svolsero nel Teatro di Torino, tra cui spicca
L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini
allestita per l’inaugurazione nel 1925.
“ Rif l es s i d ’O r ient e”
MAO - Museo d’Ar te Orientale
Via S. Domenico 11 – Torino
Fino al 24 febbraio
Info: 011 4436927
La mostra, la prima del suo genere in Italia, intende far conoscere al grande pubblico il fascino e l’importanza di questi capolavori di tecnica metallurgica, che non
si limitano a costituire uno dei più importanti capitoli della storia artistica cinese
ma stimolano la riflessione sulle differenze e i parallelismi tra Oriente e Occidente
in un ambito culturalmente significativo.
“ L’ a t t o p o l i t i c o d e l l a p s i c o a n a l i s i
I l c a m m i n o d e l l a p s i c o an a l i s i
L’ a rt e e l ’ i n v e n z i o n e ”
Ser i e di Lezi o ni
Museo Regionale di Scienze Naturali
Via Giolitti 36 – Torino
Sabato 15 dicembre
Info: zacchetti [email protected]
Gian Luigi Castelli, Leggere l’arte
nell’ottica culturale della psicoanalisi
Franco Quesito, Dai bordi dell’arte
moderatore Cesare Miorin
“ O p e re d a l l a C o l l e z i o n e
M u rd e rm e d i D a m i e n H i r s t ”
Pinacoteca
Giovanni e Mar ella Agnelli
Via Nizza 230 – Torino
Fino al 10 marzo
Info: 011 0062713
La mostra curata da Elena Geuna propone una selezione di opere dalla Murderme collection di Damien Hirst. L’artista
ha iniziato a collezionare alla fine degli
anni ’80, scambiando le sue opere con
quelle di artisti amici che con lui formavano il gruppo degli Young British Artists.
Partendo da Nature morte au crâne et
pot di Picasso, una contemporanea wunderkammer ospiterà una raccolta di memento mori, tema che ripercorre tutta la
collezione mettendo in evidenza l’ossessione e il fascino di Hirst per la morte.
IL CORRIERE DELL’ARTE
I l p r i m o M u s e o d e l l o S p o rt i n I t a l i a
Stadio Olimpico
Via Filadelfia 96b – Torino
Info: 800 486664
Nato dalla collaborazione tra la Città di Torino e la Società Autentico Sport che ha dato
vita a questa esposizione permanente, il Museo dello Sport ha aperto i battenti con una
preziosa collezione di cimeli - oltre 300.000
pezzi - messa a disposizione da Onorato Arisi, il Presidente onorario. Numerosi i campioni
dello che hanno implementato il materiale
esposto dando in prestito i loro ricordi più preziosi. Tanti hanno presenziato alla giornata
inaugurale: da Giuseppe Bergomi a Livio Berruti, da Stefania Belmondo a Giorgio Cagnotto.
Il museo rimarrà aperto 7 giorni su 7, dalle
10 alle 18 e al suo interno verrà aperto il primo punto Info Sport della città, che fornirà
news sugli appuntamenti in programma.
“S e g n o M a te ri a S pa z i o”
Dis eg ni d i Luci o F o nt a n a
Galleria Benappi
Via Doria 10 – Torino
Fino al 19 gennaio
Info: 011 883262
Lo studio dei disegni amplia e approfondisce
la conoscenza dell’artista, mette di fronte all’ideazione e alla progettazione, alla nascita di opere originali. Particolarmente nel caso di Fontana i disegni sono fonte essenziale di conoscenza delle tavole innovative che
hanno legami di vitale continuità anche se
non sempre evidenti. I disegni hanno il pregio di appartenere al filone di ricerca, liberi da richieste di mercato e mai ripetitivi.
“ A rte e ba mbi n i ”
Galleria d’Ar te Pir ra
C.so Vittorio Emanuele II 82 – Torino
Fino a gennaio 2013
Info: 011 543393
Il nucleo della rassegna sono le opere inedite di Nadezhda Vor obieva, che confermano la straordinaria inclinazione di questa
artista per i soggetti legati all’infanzia e a tutto ciò che la rievoca. Nelle sue tele di grande
suggestione si respira soprattutto la spensieratezza della prima età. In mostra anche opere di Mariya Myslina e Vasilij Selivanov ,
alle quali si affiancano quelle di alcuni postimpressionisti russi, quali Olga Bogaevskaja e il marito Gleb Savinov, parte della collezione permanente della Galleria.
“ Q u a t t r o s eco l i d i m is t er i
L u o g h i e v o l t i d e i M i s t e r i d i Tr a p a n i ”
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per la Fotografia e le Ar ti V isive
Via Garibaldi 35 bis – Chieri (To)
In corso
Info: 011 7604867 - www.phos-sito.eu
IL CORRIERE DELL’ARTE
È REPERIBILE
A MILANO
PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :
È REPERIBILE
A ROMA
PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :
• P.za Castello
• Molino delle Armi
ang. Ticinese
• C.so Magenta
f.te Teatro Litta
• C.so Garibaldi 83
• Via Boscovich 22
• P.le Principessa Clotilde
• Bookstore Triennale
• Bookstore
Palazzo delle Stelline
• Bookshop
Villa Necchi Campiglio
Via Mozart 14
• P.za Oberdan
ang. v.le Piave
• P.za Croce Rossa
• P.za Colonna
• P.za Colonna
ang. l.go Chigi/Tritone
• P.za S. Silvestro
• L.go Argentina
• Via Nomentana
• C.so Francia
• P.za Fontanella Borghese
• P.za Porta Maggiore
• Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari 76
• La Diagonale Libreria
Via dei Chiavari 75
Segnalazioni della Settimana
in ITALIA
Vernissage
Venerdì 7 dicembre - ore 17,30
Galleria Arte Città Amica
Via Rubiana 15 – Torino
“L’arte in tutte le sue manifestazioni”
Collettiva
Sabato 8 dicembre - ore 17,00
Ostello del Conte Rosso
P.za C.te Rosso 20 – Avigliana (To)
Valerio e Antonio Capra
“Opere pittoriche”
Sabato 8 dicembre - ore 17,30
Tinber Art Gallery
Via Albergian 20 – Pragelato (To)
Personale di Andrea Berlinghieri
Sabato 8 dicembre - ore 17,30
Art Gallery La Luna
Via Roma 92 – Borgo S. Dalmazzo (Cn)
“Convergenze > < Divergenze”
Lunedì 10 dicembre - ore 18,00
Galleria ViviArteViva
Via Madonna delle Rose 34/C – Torino
“Un viaggio nell’Arte”
Collettiva
Martedì 11 dicembre - ore 18,00
Piemonte Artistico Culturale
P.za Solferino 7 – Torino
“Poesie di Natale” 43a edizione
e “Ritratto femminile a Torino nel ’900”
Mercoledì 12 dicembre - ore 17,00
Spazio Arte Castello
P.za Castello 9 – Torino
“Scatti fotografici, versi d’autore e Arteauguri 2012”
Mercoledì 12 dicembre - ore 18,00
Galleria TeArt
Via Giotto 14 – Torino
Mostra-mercato di Natale
delle opere realizzate dai Soci
Venerdì 14 dicembre - ore 17,00
Galleria d’Arte La Telaccia
Via Santarosa 1 – Torino
Mostra collettiva
di Livio D’Agostino, Ugo Di Pasquantonio
Raffaele Gamberini (Graff), Pamela Rota
Sergio Santin, Domenico Tripodi
Sabato 15 dicembre - ore 18,00
Unique Galerie d’Art di Patrick Caputo
C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino
“Viaggio al centro del potere occulto”
Domenica 16 dicembre - ore 18,00
Centro Culturale Musicale “Ottorino Respighi”
Via Monti 11/E – Torino
“Il balletto romantico ed espressionista”
a cura della flautista Valentina Nebulone
CORRIEREdell’ARTE
COURRIER DES ARTS
Dir ettor e Editoriale
Pietro Panacci
Dir ettor e Responsabile
Virginia Colacino
Condir ettor e Elio Rabbione
Assistente di Dir ezione
Chiara Pittavino
Comitato di Redazione
Giorgio Barberis, Rolando Bellini,
Massimo Boccaletti, Franco Caresio,
Angelo Caroli, Claudia Cassio,
Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,
Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara,
Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,
Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,
Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone
Segreteria editoriale
Anna Maria Perrone
Cor rispondente da Berlino
Sabatino Cersosimo
Cor rispondente da New York
Mauro Lucentini
Hanno collaborato
M.L. Alberico, M.T. Barolo, F. Forzani Borroni,
C. Guido, M. Marascio, A. Olivieri,
M. Orlotti, E. Piacentini, E. Prando,
R. Roveda, E. Scattolini, B. Stabielli,
A.D. Taricco, D. Tauro
Realizzazione grafica interna
a cura di E.S. Laterza e G. Vece
Fotografo uf ficiale Antonio Attini
Redazioni distaccate
Milano Rosa Carnevale
Tel. 339 1746312
Fir enze Natalia Radicchio
Tel. 333 8547025
Roma e Napoli Fabrizio Florian
Tel. 388 9426443
Palermo Caterina Randazzo
Tel. 334 1022647
Concessionaria di Pubblicità interna
Stampa
Arti Grafiche Civerchia
Latina e Moncalieri (To)
Distribuzione
EditService S.r.l. - Leinì (To)
M a r i a Cr is t i n a Ca r l in i
“ O p e re ”
Fondazione Mudima
Via Tadino 26 – Milano
Fino al 22 dicembre
Info: 02 29409633
Fondazione Stelline
Chiostr o della Magnolia
C.so Magenta 61 – Milano
Fino al 13 gennaio
Info: 02 45462411
La mostra, a cura di Flaminio Gualdoni,
presenta in due importanti sedi dedicate
all’arte contemporanea di Milano un’ampia di Maria Cristina Carlini. Per l’occasione sono state selezionate opere monumentali e di medie dimensioni, lavori storici degli Anni ’80 e alcuni inediti datati
2012 di forte impatto realizzati appositamente per la mostra con legno di recupero. L’artista da sempre predilige il grés, col
quale crea i bozzetti delle grandi sculture
che poi realizza con i materiali a lei più
consoni, quali l’acciaio corten, la resina, il
legno di recupero, la lamiera, il ferro.
S t e v e Mc C urry
“ V i a g g i o i n t o rn o a l l ’ U o m o ”
Palazzo Ducale
P.za Matteotti 9 – Genova
Fino al 24 febbraio
Info: 010 5574004
Oltre 200 fotografie di grande formato compongono la mostra antologica che raccoglie
i più celebri scatti degli ultimi 30 anni del
fotografo di Philadelphia: intensi ritratti, paesaggi mozzafiato, strade che si perdono all’orizzonte creano un percorso espositivo ricco e pieno di suggestione, dove le foto si accostano per assonanza di soggetti ed emozioni, mostrando i legami che accomunano
luoghi e persone, seppur in latitudini diverse. Volti di bambini, pastori, guerrieri e lavoratori raccontano la drammaticità della
guerra e la precarietà dell’esistenza.
“ G en e r i e ri ge n e r i ”
Galleria Mar cor ossi
Ar te Contemporanea
Via Garibaldi 18/a – Verona
Fino al 23 dicembre
Info: 045 597753
La mostra propone, accanto alle vedute cittadine di Damioli, delle figure inedite, i possibili abitanti delle città, che solitamente l’artista ritrae sdraiati a Central Park, a passeggio per le strade o come visitatori di Musei. Le città di Damioli sono sottratte al disordine della vita, tutto è nitido e ideale, la
realtà è filtrata dal metodo stesso della sua
pittura: preciso, netto, pulito. Le sue figure sono delle presenze di grande impatto visivo, verosimili ma non realistiche.
Editor e Associazione Culturale Arte Giovani
Torino - P.IVA 06956300013
Abbonamenti
Annuale (22 nn.):
euro 50,00 per l’Italia
euro 120,00 per l’estero
“ C a p o g ro s s i
U n a re t ro s p e t t i v a ”
Collezione Peggy Guggenheim
Palazzo Venier dei Leoni
Dorsoduro 701
Venezia
Fino al 10 febbraio
Info: 041 2405440
www.guggenheim-venice.it
Oltre settanta opere raccontano l’evoluzione pittorica di Giuseppe Capogrossi, protagonista assoluto della scena avanguardista italiana del secondo dopoguerra. La mostra ripercorre l’iter artistico del grande
maestro romano, passando attraverso l’analisi di quel suo alfabeto segnico che lo ha
reso celebre in tutto il mondo, con lavori
che spaziano dalle prime produzioni figurative degli Anni ‘30 per arrivare alle
monumentali tele astratte degli Anni ‘60.
“ E d w a rd We s t o n
U n a re t ro s p e t t i v a ”
CIAC
Centr o Italiano Ar te Contemporanea
Via del Campanile 13
Foligno (Pg)
Dal 16 dicembre al 17 febbraio
Info: 0742 621022
www.centroitalianoartecontemporanea.com
Dopo la prima tappa nell’ex Ospedale
Sant’Agostino di Modena, approda a Foligno la grande mostra dedicata ad Edward Weston (1886-1958), artista americano considerato uno dei più grandi
maestri della fotografia del Novecento. A oltre quindici anni dall’ultima retrospettiva personale in Italia, saranno visibili alcuni dei suoi più celebri
bianchi-e-neri, per ripercorrere il suo
incessante lavoro di indagine sul mezzo fotografico e presentando al pubblico la modernità della sua visione.
Sh ay F ri sc h
“Camp o 10 05 35 B/N”
GNAM
Galleria Nazionale di Ar te Moder na
di Roma
V.le delle Belle Arti 131
Roma
Fino al 27 gennaio
Info: 06 32298221
www.gnam.beniculturali.it
Il lavoro dell’artista israeliano consiste nella creazione di campi elettrici e nella loro
interazione con lo spazio circostante. Il campo è generato dall’assemblaggio di moduli, conduttori di corrente elettrica, attraverso i quali passa l’energia che si fa “forma”.
Questi componenti industriali mantengono all’interno una carica elettrica la cui perenne attività è rivelata da spie luminose.
Arretrati: euro 4,00
c.c. postale n. 45958055
intestato a Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Aut. Tribunale di Torino
n. 4818 del 28/07/1995
ABBÒNATI
al CORRIEREdell’ARTE
a soli 50 euro
per un anno
22 numeri a casa tua
Corriere21_6-11
29-11-2012
14:00
Pagina 11
GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy
Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491
E-mail: [email protected]
CORRIEREdell’ARTE
COURRIER
DES
ARTS
Gallerie
ACCADEMIA Galleria
Via Accademia Albertina 3/e – Torino - Tel. 011 885408
[email protected]
Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì
Fino al 24/1/2013 “Marilyn in Six” Warhol e Rotella
A.C.I. GALLERY Associazione Arte Cultura Immagine
C.so Novara 20/f – Torino - Tel. 011 2483717
Orario: lun. - sab. 16,00-19,00
[email protected]
ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino - Tel. 011 7717471- Fax 011 7768845
www.artecittaamica.it
Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00; lunedì chiuso
Dal 7 al 20/12 “L’Arte in tutte le sue manifestazioni” Collettiva
ARTE PER VOI Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To)
Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791
[email protected] - www.artepervoi.it
Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636
[email protected]
Orario: sab. - dom. 15,00-19,00
Fino al 16/12 “Di fiaba in fiaba” Personale di Daniela Masera
Dall’8 al 23/12 Valerio e Antonio Capra “Opere pittoriche”
c/o Ostello del Conte Rosso (p.za C.te Rosso 20 – Avigliana)
ART GALLERY LA LUNA
Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) - Cell. 339 7108501
[email protected]
Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00
Dal 9/12/2012 al 26/1/2013 “Convergenze > < Divergenze”
GIORGIO MAROSI Galleria
C.so Francia 209/B – Torino - Tel. 011 7495348
[email protected]
Orario: 10,00-12,30/16-19,30 esclusi lunedì e festivi
Opere grafiche di Emanuele Luzzati
LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO
Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c – Moncalieri (To)
Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962
[email protected] - www.lalanternaarte.com
Orario: lun. - sab. 16,00-19,00
A. Arcidiacono, S. Attisani, G. Boffa, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso,
Gigli, E. Gribaudo, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi,
U. Nespolo, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,
G. Sesia della Merla, F. Tabusso, G. Valerioti, naïf croati
e grafica nazionale ed internazionale
LA ROCCA Galleria
Via della Rocca 4 – Torino - Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026
Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiuso
Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti
Fino al 17/12 “I cieli, i mari e i sogni di Moby Dick”
Opere e pensieri di Andrea Agostini
LUCE Gallery
C.so S. Maurizio 25 – Torino - Tel. 011 8141011
[email protected] - www.lucegallery.com
Orario: mer. - sab. 15,30-19,30
Fino al 29/12 Personale di Sam Falls
LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo
Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To) - Tel./Fax 011 9492688
[email protected] - www.luna-art-collection.com
Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata)
In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata
di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino,
Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking,
Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso,
Silvio Vigliaturo
MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi
C.so Siracusa, 24/a – Torino - Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323
Cell. 335 360545
[email protected]
Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;
mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00
Sono aperte le iscrizioni ai corsi
Fino al 20/12 “Epifanie” Collettiva
a cura di Fernando Montà
Gallerie Roma
RINASCENZA CONTEMPORANEA Associazione Culturale
Via Palermo 140 – Pescara - Cell. 328 6979208
[email protected]
www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com
Orario: mar. - sab. (su appuntamento)
Fino al 17/1/2013 “Icarus. L’estasi sensibilista” Collettiva
PIEMONTE ARTISTICO CULTURALE Galleria d’Arte dal 1957
P.za Solferino 7 – Torino - Tel./Fax 011 542737
[email protected] - www.piemonteartistico.it - presente su facebook
Orario: lun. - sab. 15,30-19,30
Fino al 7/12 “Tra Piemonte e Argentina” Retrospettiva su Carlo Bossone
Dall’11 al 22/12 “Poesie di Natale” 43.a edizione
e “Ritratto femminile a Torino nell’800”
MACRO - MUSEO ARTE CONTEMPORANEA ROMA
Via Reggio Emilia, 54 – Roma - Tel. 06 671070400
www.macro.roma.museum/
MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni - Roma - Tel. 06 3210181
www.fondazionemaxxi.it
SENESI Galleria d’Arte
Via Cernaia 19 – Savigliano (Cn) - Tel. 0172 712922
www.senesiarte.com
Fino al 31/12 Artisti dell’Associazione Art en Ciel
c/o Associazione culturale L’Onda (via S. Andrea 44 – Savigliano)
A.L.P.G.A.M.C.
Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
GIAMPIERO BIASUTTI Arte Moderna e Contemporanea
Via della Rocca 6/B – Torino - Tel. 011 8141099 - Fax 011 8158776
[email protected] - www.galleriabiasutti.com
Orario: mart. - sab.10,30-12,30/15,30-19,30
Fino al 31/1/2013 “Enigma” Personale di Sandro Chia
SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA
Via Galileo Galilei 45 – Biella - Tel. 015 355414
Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento
Fino al 31/1/2013 “Non voglio essere me stesso”
Personale di Giuliano Galletta
STORELLO Galleria d’Arte
Via del Pino 54 – Pinerolo (To) - Tel. 0121 76235
Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso
In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu,
Garis, Luzzati, Massucco, Musante
BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte
Via Bonafous 7/1 – Torino - Tel. 011 8173511
Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30
CENTRO ARTE LA TESORIERA
C.so Francia 268 – Torino - Tel. 011 7792147
Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso
o su appuntamento
Fino al 31/1/2013 Pittura italiana dall’800 al ’900
DAVICO Galleria
Gall. Subalpina 30 – Torino - Tel. 011 5629152
Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiuso
Fino al 29/12 “Fiabe russe”
TEART Associazione Artistico-culturale
Via Giotto 14 – Torino - Tel. 011 6966422
Orario: mart. - sab.17,00-19,00
Dal 12 al 22/12 Mostra-mercato di Natale delle opere realizzate dai Soci
LA TELACCIA Galleria d’Arte
Via Pietro Santarosa 1 (p.za Statuto) – Torino - Tel/Fax 011 5628220
www.latelaccia.it
Orario: lun. - sab. 15,00-19,30
Fino al 13/12 Mostra personale di Lucia Filippi
Dal 14 al 22/12 Mostra collettiva di Livio D’Agostino, Ugo Di Pasquantonio,
Raffaele Gamberini (Graff ), Pamela Rota, Sergio Santin, Domenico Tripodi
TINBER ART GALLERY
Via Albergian 20 – Pragelato (To) - Tel. 0122 78461
[email protected]
Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00
In permanenza Opere di Tino Aime, Jean-François Béné, Gianni Bertola,
Enrico Chaillier, Dino Damiani, Pierflavio Gallina, Vinicio Perugia,
Mariangela Redolfini, Guido Ronchail
Dall’8 al 23/12 Personale di Andrea Berlinghieri
(apertura al pubblico dal 26/12/2012 al 6/1/2013 e il 12 e 13/1)
TERRE D’ARTE Galleria
Via Maria Vittoria 20/A – Torino - Tel./Fax. 011 19503453
www.terredarte.net
Orario: lun. - sab. 10,30-13,00/16,30-19,30
Ceramiche italiane del Novecento
ULTIME FRONTIERE Galleria
Via Varazze 11 – Torino - Tel. 349 8462892
Visite su appuntamento
“Uomini a bordo”
AVERSA Galleria
Via Cavour 13 int. cortile – Torino - Tel. 011 532662
Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00
Arte Antica
CASA D’ASTE DELLA ROCCA
Via della Rocca 33 – Torino - Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244
[email protected] - www.dellarocca.net
UNIQUE Galerie d’Art di Patrick CAPUTO
C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino - Tel. 011 5617049 - Cell. 334 8017314
[email protected] - www.galerieunique.com
Orario: mart.- sab. 10,00-12.30/15,00-19.30
Dal 15/12/2012 al 12/1/2013 “Viaggio al centro del potere occulto”
VIVIARTEVIVA Galleria Artistica e Culturale
Via Madonna delle Rose 34/C – Torino - Cell. 347 9453075 - Fax 011 3114769
[email protected] - www.viviarteviva.it
Orario: lun. - sab.16,00-19,00
Dal 10 al 21/12 “Un viaggio nell’Arte” Collettiva
Gallerie Milano
ANTIQUUM ORATORIUM PASSIONIS di S. AMBROGIO
P.za Sant’Ambrogio – Milano - Cell. 335 6405004
[email protected]
Visite su appuntamento
MERCURIO Galleria d’Arte Contemporanea
Via F.lli Calandra 20/F – Torino - Cell. 333 3656300
[email protected] - www.galleriamercurio.com
In permanenza Opere di Roberto Demarchi
OTTORINO RESPIGHI Centro Culturale Musicale
Via Vincenzo Monti, 11/E – Torino - Cell. 348 6387959
[email protected] - www.centromusicaleottorinorespighi.it
Orario: visite su appuntamento
Sono aperte le iscrizioni ai corsi musicali
Il 16/12 alle ore 18,00 “Il balletto romantico ed espressionista”
a cura della flautista Valentina Nebulone
GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy
Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491
E-mail: [email protected]
FONDAZIONE GIANNI E ROBERTO RADICE
Via Pierfrancesco Mola, 39 - Milano - Tel. 02 39214197 - Cell.: 347 1230644
Visita solo su appuntamento
Opere della Fondazione
STUDIO D’ARS
Via Sant’Agnese, 12/8 – Milano - Tel. 02 860290/86450302
[email protected] - www.fondazionedars.it
Orario: lun. - giov. 15,30-19,00; mart. 21,00-23,00; ven. 17,00-19,00;
sab. e festivi chiuso
LUIGI CARETTO Galleria
Via Maria Vittoria 10 – Torino - Tel. 011 537274
Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30
Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese
SANT’AGOSTINO Casa d’Aste
C.so Tassoni 56 – Torino - Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577
Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30
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Pagina 12
CORRIEREdell’ARTE
29-11-2012
Venerdì 7 Dicembre 2012
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Pasquale FILANNINO
“La Gran Madre vista dai Murazzi”, olio su tavola, 50x40 cm.
tel. cell.: (+39) 340 5526730
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