Lez.1_offerta di lav CHIURI - DSEMS
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Lez.1_offerta di lav CHIURI - DSEMS
Master di II livello in “Analisi dei Mercati e Sviluppo Locale”, Facoltà di Economia - Università del Salento a.a. 2006 -2007 Modulo M8 “Le politiche sociali e per l’immigrazione” Docente: Prof.sa Maria Concetta Chiuri (Università di Bari) e-mail: [email protected] Durata complessiva: 8 ore Lezioni: Lunedì 26 marzo ore 14.45-17.45 Giovedì 29 marzo ore 14.45- 19.45 Parte 1- Politiche del lavoro e politiche sociali Analisi dell’offerta di lavoro individuale e familiare. Politiche del lavoro e politiche sociali Sistema fiscale ed incidenza economica del sistema fiscale sull’offerta di lavoro: la scelta dell’unità impositiva. Materiale didattico Blundell R. e T. Macurdy (1999) “Labour Supply: a review of alternative approaches”, in Ashenfelter O.C. e D. Card Handbook of Labour economics, North Holland, vol. 3a, cap. 27 Brucchi Luchino (2001) Manuale di Economia del Lavoro, Il Mulino, Bologna, cap. 3. Chiuri, M.C. e D.Del Boca (2005) “Imposte, una questione di famiglia”, La voce, http://www.lavoce.info del 06/06/2005. Haddad, L., J. Hoddinott e A. Alderman (1997) Intrahousehold Resource Allocation in Developing Countries, Models, Methods and Policies, John Hopkins University Press, published for the International Food Policy Research Institute. Longobardi E. (2005) Economia Tributaria, Mc Graw Hill , capp 15 e 20. 1 Analisi dell’offerta di lavoro individuale e familiare. Richiamo Tasso di disoccupazione = Disoccupati/ Forza lavoro Tasso di occupazione = Occupati/ Popolazione attiva Tasso di partecipazione = Forza lavoro/ Popolazione attiva dove Forza lavoro=occupati+ disoccupati • La partecipazione al lavoro per genere Fig. 3.1 e 3.2 tassi di partecipazione maschili e femminili nei paesi europei anni 1973 e1998 a confronto. Fig. 3.3 e 3.4 ↑ tasso di partecipazione femminile dovuto alla crescita salariale e alla riduzione dell’orario di lavoro (part-time) con uno spostamento in avanti del ciclo di vita (matrimoni e nascite) ↓ tasso di partecipazione maschile 2 • Modelli di offerta di lavoro ¾ La scelta individuale Si consideri il problema di massimizzazione vincolata dell’utilità definita su C, i beni di consumo e T, il tempo libero: max U (C, T ) C,T s.a. pC ≤ wL + X vincolo di bilancio s.a.L = Tmax − T vincolo temporale dove w il salario orario, L l’orario di lavoro, X il reddito non da lavoro (da risparmi, da rendite di immobili ecc.), Tmax il tempo totale a disposizione dell’individuo. Sostituendo il vincolo temporale nel vincolo di bilancio, si ha il problema: max U (C, T ) C,T s.a. pC + wT ≤ wTmax + X [1] dove wTmax+X definisce il reddito “pieno” potenziale, che definirebbe il reddito di un individuo se questi dedicasse tutto il suo tempo al lavoro. [Fig. 3.5] 3 ⇒ L’individuo non lavora se: w<w* dove w*, il salario di riserva, misura il salario necessario a convincere l’individuo a lavorare la prima ora, ed è dato dal rapporto tra l’utilità mg del tempo libero e l’utilità mg del reddito, cioè dipende dalle caratteristiche individuali. ⇔ Soluzione d’angolo [Punto A in figura] La partecipazione al mercato del lavoro avviene se: w ≥w * e la scelta dell’orario di lavoro è data dalla tangenza tra curva di indifferenza e vincolo di bilancio ⇔ Soluzione interna o di tangenza [Punto P in figura] 4 ¾ Effetto reddito Fig. 3.6 ↑ X reddito non da lavoro ⇒se il tempo libero è un bene normale ↑ le ore di tempo libero (↓ le ore di lavoro) ¾ Effetto reddito ed effetto sostituzione Fig. 3.7 e 3.8 ↑ w il salario orario ⇒ le ore di tempo libero ↑ o ↓ (le ore di lavoro rispettivamente ↓ o ↑) a seconda che prevalga l’effetto reddito o l’effetto sostituzione In genere, prevale l’effetto reddito per chi ha un orario lungo di lavoro, oppure reddito (da lavoro e non) elevato ⇒ Fig. 3.9 Curva di offerta di lavoro inclinata all’indietro (backward bending) 5 ¾ La scelta familiare Quale modello che descriva le scelte di offerta di lavoro di un nucleo familiare? o Il modello unitario max U (C, T1, T2 ) s.a. pC ≤ w1L1 + w2 L2 + X [2] da cui l’offerta familiare: L1* = L1 * (w1, w2, X ) L2 * = L2 * (w1, w2, X ) I modelli alternativi (non-cooperativo, cooperativo, collettivo, …) Ogni coniuge compie le proprie scelte sulla base delle proprie preferenze, considerando la presenza di beni pubblici (risorse condivise), esternalità e trasferimento di reddito all’interno della famiglia. Numerosi gli approcci sviluppati a partire dalla fine degli anni ‘80. 6 o Il modello di Ulph (1988) con equilibrio di Nash. L’individuo 1 sceglie l’ottimo livello di consumo C1 per dati livelli di C2 : max U1 (C1 + C2 ) C1 ≥ 0 [3] s.t.pC1 ' ≤ X1 e ugualmente l’individuo 2 sceglierà C2 per dati livelli di C1. Assumendo U1 e U 2 strettamente quasi-concave, la soluzione del problema sarà data dalla soluzione delle seguenti funzioni di reazione per 1 e 2: C1 = R1(C2 , p, X1) C2 = R2 (C1, p, X 2 ) . o Modello di Nash Bargaining (McElroy e Horney, 1981) max N = [U1(C , T1 ) − V1 ( p, w1, X1, E1 )][U 2 (C , T2 ) − V2 ( p, w2 , X 2 , E2 )] s.a. pC + w1T1 + w2T2 ≤ (w1 + w2 )Tmax + X1 + X 2 [4] Da cui l’offerta familiare: L1* = L1 * ( p, w1, w2 , X1, X 2 , E1, E2 ) L2 * = L2 * ( p, w1, w2 , X1, X 2 , E1, E2 ) 7 o Modello collettivo (Chiappori, 1988 e 1992) max U1(C1, T1 ) s.a. U 2 (C , T2 ) ≥ U 2 ( p, w2 , X 2 , E2 ) [5] s.a. p(C1 + C2 ) + w1T1 + w2T2 ≤ (w1 + w2 )Tmax + X1 + X 2 cioè la Pareto efficienza, oppure equivalentemente: max U1(C1, T1 ) s.a. pC1 + w1T1 ≤ w1Tmax + ϕ (w1, w2 , X1, X 2 , E1, E2 ) Da cui l’offerta familiare: L1* = L1 * ( p, w1,ϕ ( p, w1, w2 , X1, X 2 , E1, E2 )) L2 * = L2 * ( p, w2 , X − ϕ ( p, w1, w2 , X1, X 2 , E1, E2 )) 8 ¾ L’analisi empirica Per gli uomini l’elasticità (dell’offerta di lavoro rispetto al) del salario è negativa (domina l’effetto reddito) La stessa offerta è inelastica rispetto al reddito non da lavoro X Per le donne l’elasticità (dell’offerta di lavoro rispetto al) del salario è positiva (domina l’effetto sostituzione) La stessa offerta è elastica rispetto al reddito non da lavoro X La verifica empirica finora prodotta evidenzia il ruolo basilare della famiglia nelle scelte individuali e la necessità di approfondire come il processo decisionale si formi all’interno della famiglia (es. scelte di pensionamento, scelte di partecipazione dei coniugi, ecc.) 9 ¾ Test dell’ipotesi di “income pooling” Schultz (1990) Bourguignon, Browning, Chiappori and Lechene (1993) Bourguignon et al. (1994) Thomas (1990) Hoddinnott and Haddad (1995) Browning (1995) ¾ Test sulle proprietà delle curve di familiare/offerta di lavoro familiare domanda Browning and Chiappori (1996) Fortin and Lacroix (1997) ¾ Test tra modelli non unitari: cooperativi vs. noncooperativi Udry (1996) ¾ Quali implicazioni di policy? L’impatto di un trasferimento non è neutrale rispetto al componente familiare che lo riceve [Lundberg, Pollak and Wales, 1996 lo dimostrano con l’esperimento naturale della G.B della metà degli anni ’70 “income transfer from the wallet to the purse”]. 10 Politiche del lavoro e politiche sociali Effetti prodotti da diverse politiche di sostegno alla famiglia ¾ Effetto di una politica passiva del lavoro (es. indennità di disoccupazione vs. Reddito minimo di inserimento) [Fig. 3.10] ⇒ potenziali disincentivi al lavoro ¾ Effetto di una politica attiva del lavoro (es. sussidio ai servizi per l’infanzia) [Fig. 3.11] ⇒ potenziali incentivi al lavoro 11 Il trattamento fiscale della famiglia ¾ Effetto delle imposte sull’offerta di lavoro Un sistema di tassazione progressivo mantiene il vincolo di bilancio convesso La presenza dei trasferimenti o di sistemi di tassazione regressivi rende non convesso il vincolo di bilancio ⇒ potenziali disincentivi al lavoro Dibattito in corso sulla semplificazione del sistema fiscale per ridurre i potenziali disincentivi al lavoro. ¾ Effetto della scelta dell’unità impositiva Il reddito dei coniugi può essere tassato separatamente o congiuntamente a seconda che l’unità impositiva sia l’individuo o la famiglia. 1) Un problema di equità orizzontale 2) Un problema di efficienza (disincentivi al lavoro) 3) Un problema di neutralità al matrimonio 12 a) Sistema di tassazione separata Tassazione individuale: TF= T(YM)+T(YF) E’ neutrale verso il matrimonio. Non influenza le scelte degli altri componenti familiari. Presuppone che la capacità di spesa sia indipendente da quella degli altri membri. per ottemperare ad obiettivi di equità, il metodo è di solito corretto con detrazioni o deduzioni per carichi familiari. b) Sistema di tassazione familiare La scelta della famiglia come unità impositiva deriva dall’ipotesi che la stessa sia l’unità decisionale e che il suo benessere coincida con quello di ogni componente. b.1 Cumulo: TF= T(YM+YF) b.2 Tassazione per parti: b.2.1 Splitting: TF= 2*T((YM+YF)/2) b.2.2 Quoziente familiare: TF= Q*T((YM+YF+ΣiYi)/Q). 13 il regime di cumulo, a meno di opportune correzioni, è iniquo verso la famiglia bireddito. Crea distorsioni sull’offerta di lavoro del coniuge “debole”, dal momento che quest’ultimo riceverebbe un aggravio di imposta rispetto al caso di tassazione separata. Per questa stessa ragione, il regime di cumulo non risulta neutrale verso il matrimonio. I metodi di tassazione per parti hanno la caratteristica che, a causa della progressività dell’imposta, il vantaggio fiscale aumenta col crescere del reddito, favorendo i nuclei con reddito elevato, creando un potenziale problema di equità verticale (che può essere opportunamente corretto). Sia la tassazione per parti che il cumulo consentono di parificare il trattamento delle famiglie monoreddito a quelle bireddito (equità orizzontale). La tassazione per parti favorisce le unioni legali e questo incentivo è tanto maggiore quanto più ampia è la disuguaglianza dei redditi tra i coniugi. Sia lo splitting che il quoziente familiare, a confronto con la tassazione individuale, trasferendo parte del carico fiscale sul coniuge con reddito più basso, creano distorsioni nelle scelte lavorative del coniuge con reddito più basso. 14