GRAPHISOFT guida la rivoluzione del BIM

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GRAPHISOFT guida la rivoluzione del BIM
GRAPHISOFT guida la rivoluzione del BIM
OpenBIM, Progettazione Algoritmica, Property Manager... Non hai più
scuse per non essere all’avanguardia
Il BIM sta attraversando una fase di maturazione dopo i primi anni di incertezze
ed è oggi uno strumento a disposizione di molti nella pratica quotidiana e non
solo appannaggio di alcune realtà di alto livello. Ma qual è lo stato dell’arte oggi
e quali sono soprattutto le novità che si prospettano per gli operatori BIM? Nel
Regno Unito, considerato dagli addetti del settore una delle realtà più importanti
nell’applicazione del BIM, ci si è posti l’obiettivo di raggiungere il cosiddetto “BIM
Maturity Level 2” entro il 2016: GRAPHISOFT si pone obiettivi che vanno oltre e
guarda già allo step successivo.
Figura 1: Il BIM Level Maturity secondo le BS - PAS 1192 britanniche
Il passaggio dal BIM Maturity Level 2 al successivo BIM Maturity Level 3 è
marcato dal grado di integrazione tra discipline e funzioni. Se il Level 2 è il livello
della collaborazione, il livello 3 porta verso l’interoperabilità e l’integrazione: un
workflow più esteso in cui trovano sede più fasi di progettazione; maggiore
collaborazione fra i diversi ambiti disciplinari e all’interno dei team di progetto;
gestione avanzata delle informazioni, il vero nucleo del BIM.
GRAPHISOFT fornisce gli strumenti per affrontare la nuova fase sviluppando
alcune tematiche in particolare; sono quindi 4 i fattori che abbiamo evidenziato
per illustrare i termini di questo sviluppo:
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1. L’OpenBIM, attraverso la scrittura e gestione del formato IFC
particolarmente efficace e oggi ancora migliorato con l’implementazione
del formato IFC 4.
2. Il sistema di gestione delle informazioni attraverso il nuovo Property
Manager di ARCHICAD 20, la “I” in BIM.
3. La Live connection Rhino/Grasshopper/ARCHICAD per l’integrazione con
gli strumenti di progettazione algoritmica generativa.
4. Formazione di un ambiente collaborativo condiviso su base web, il
BIMCloud, con la connessione integrata al visualizzatore per device mobili,
il BIMx.
1 – OpenBIM e formato IFC.
GRAPHISOFT fa parte dal 2007 del gruppo NEMETSCHECK e insieme a questo
porta avanti da anni lo sviluppo della piattaforma OpenBIM di cui fanno parte,
fra gli altri, anche altre realtà di primo piano come Trimble.
OpenBIM è un approccio universale alla collaborazione basato su standard e
procedure aperte per lo scambio e condivisione di dati tramite il formato IFC.
Oggi quasi tutte le Software House hanno compreso l’importanza di dialogare
tramite questo formato ma non tutti gli IFC vengono gestiti altrettanto bene.
GRAPHISOFT, forte della sua tradizione e di un incessante lavoro di
miglioramento in questa direzione può essere considerata come uno dei capofila
in questo campo. Innanzitutto perché all’interno di ARCHICAD la gestione dei file
IFC è affidata a un gestore completo (senza dover quindi ricorrere ad applicazioni
esterne) in grado di determinare settaggi accurati e un interscambio intelligente
dei dati in entrata e in uscita.
Gli IFC prodotti in ARCHICAD si contraddistinguono per:
 maggior accuratezza geometrica;
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Figura 2: maggiore accuratezza geometrica.
 una maggior pulizia e leggerezza dei file che arrivano a pesare fino a 6
volte meno rispetto agli IFC generati da altre soluzioni;
 esportazione ed importazione con possibilità di definire l’output di
destinazione e l’applicazione specifica con cui andrà a dialogare.
Figura 3: presettaggi per l'import /export dei file IFC
 Nelle stratigrafie, ogni componente mantiene le proprie caratteristiche
funzionale e, ad esempio nella clash detection (controllo delle
interferenze), le intercapedini non concorrono come elemento di
interferenza.
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Figura 4: le stratigrafie conservano un alto numero di informazioni, comprese le stratigrafie
Figura 5: le intercapedini vengono riconosciute come tali e non concorrono all'analisi delle interferenze.
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Inoltre, attraverso il gestore IFC, è possibile aggiornare i file tenendo traccia di
tutte le modifiche avvenute: il processo di interscambio fra ambiti
interdisciplinari non è mai di tipo lineare ma presuppone un continuo dialogo
circolare di andata e ritorno fino a definire il modello finale.
Figura 6: il gestore dei file IFC permette di applicare filtri e tiene traccia delle modifiche apportate.
2- Il Property Manager.
Siamo tutti concordi nel ritenere che il BIM non si esaurisce nella
rappresentazione tridimensionale dei manufatti, ma la sua essenza è nella
gestione dei dati e di tutte le informazioni utili per lo sviluppo della commessa,
quindi non solo informazioni geometriche ma anche e soprattutto documentali.
ARCHICAD permette di usare il Building Information Modeling come luogo di
deposito centrale di tutte le informazioni rilevanti, qualunque ne sia la fonte.
Con la versione 20, ARCHICAD ha introdotto un nuovo strumento di gestione
delle informazioni, il Property Manager con il quale è possibile creare, assegnare
e gestire le nuove proprietà degli oggetti e degli elementi di progetto. Queste
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possono essere ordinate per gruppi e categorie, e i valori possono essere settati
come valori testuali, numerici, temporali o attraverso un elenco di opzioni.
Figura 7: il Property Manager, tutte le informazioni a disposizione.
Ma la gestione di una gran mole di informazioni non è sempre e solo di
competenza degli architetti e anzi riguardano il più delle volte diverse figure e
discipline. In passato il progettista ha spesso dovuto riportare le informazioni
all’interno del progetto trascrivendole manualmente: una perdita di tempo e una
ulteriore responsabilità acquisita di fatto. La funzionalità di importazione di
masse di informazioni tramite dei semplici fogli di lavoro Excel consente invece di
sveltire tali operazioni e di riportare ogni figura alle proprie competenze originali:
sarà il progettista dell’antincendio a definire il grado di resistenza al fuoco;
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l’immobiliarista andrà a definire e gestire lo stato di vendita delle proprietà;
l’urbanista stabilirà le fasi programmatiche all’interno della commessa, ecc.
Figura 8: esportazione di masse di informazioni. Non servono complessi database ma un semplice foglio excel.
Ora che le informazioni sono ben strutturate all’interno del modello BIM, è
auspicabile che vengano palesate e non rimangano implicite. Attraverso un filtro
di selezione intelligente e il nuovo comando di Sovrascrittura Grafica, ARCHICAD
permette oggi di cambiare il tipo di visualizzazione grafica non solo in base alle
caratteristiche “fisiche” dell’oggetto ma anche a seconda delle informazioni
documentali che il progettista, o altra figura coinvolta, gli ha attribuito: le
strutture antincendio verranno categorizzate con diversi colori sia in 2d che nel
3d; lo schema di vendita delle proprietà verrà evidenziato attraverso tavole
tematiche che non richiedono di intervenire sui parametri delle singole zone ma
che sono determinate a monte dalle informazioni in esse contenute, ecc.
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Figura 9: sovrascritture grafiche, permettono di evidenziare e tematizzare qualsiasi aspetto del progetto.
È possibile inoltre porre dei vincoli all’interno del sistema di filtri e utilizzare lo
strumento di sovrascrittura per operare un code checking interno: ad esempio
possiamo stabilire come vincolo che tutti gli elementi con determinate
caratteristiche (ad esempio, porte con larghezza di apertura < 80 cm) vengano
evidenziati con un dato colore mentre a tutto il resto viene attribuita una
colorazione neutra.
Ognuna di queste sovrascritture può essere facilmente salvata in un set di regole
applicabili ai singoli elementi come a gruppi di questi.
La stessa esportazione IFC terrà conto delle sovrascritture grafiche attribuite così
che anche in fase di coordinamento le informazioni possano essere impiegate
per il lavoro di analisi e gestione del progetto.
La combinazione di questi nuovi strumenti, il Property Manager unito
all’Importazione dei Dati e alla Sovrascrittura Grafica, introduce un nuovo
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sistema di lavoro che coinvolge ancora di più e in modo più serrato la
collaborazione fra soggetti e apre nuovi orizzonti alla rappresentazione e agli usi
del progetto.
3. Il BIM incontra la Progettazione Algoritmica.
Forse la novità più incisiva nel panorama dell’architettura (ma anche del design e
dell’engineering) è rappresentata dalla cosiddetta progettazione generativa per
algoritmi: il progettista non è più chiamato a operare diverse scelte sulla base dei
vincoli imposti ma sulla base di questi definisce un codice sorgente (gli algoritmi)
in grado di generare diverse possibili configurazioni progettuali fino al
raggiungimento di quella ottimale. Non più il progetto ma il processo guidano il
percorso verso il risultato finale.
Il processo creativo si arricchisce di nuove potenzialità, rendendo possibile la
valutazione di diversi scenari possibili (optioneering) prima di adottarne uno
specifico.
Per fare questo ci sono diversi strumenti a disposizione; GRAPHISOFT, non ha
sviluppato una soluzione proprietaria ma ha deciso di rivolgersi a chi lo sa già
fare, e bene e ha quindi messo a punto una piattaforma di collaborazione con
Rhino – Grasshopper, la più nota e probabilmente la migliore fra le soluzioni
disponibili sul mercato.
La Live Connection Rhino/Grasshopper/ARCHICAD getta un ponte fra le due
realtà, il BIM con la sua capacità di controllo e gestione del progetto, e
l’Architettura Algoritmica Generativa, flessibile e dalle grandi potenzialità
creative: le due fasi, integrandosi, generano un flusso di lavoro senza
discontinuità in cui i benefici del controllo e della libertà creativa sono
reciprocamente interconnessi.
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Figura 10: la Live Connection Grasshopper/ARCHICAD per la sincronizzazione in tempo reale fra i due programmi.
Ma in cosa consiste la Live Connection?
Si tratta di un plug-in gratuito da installare sia su Rhino che su ARCHICAD e che
permette il reciproco riconoscimento: in ARCHICAD comparirà la finestra per
gestire la sincronizzazione dei file, mentre in Grasshopper comparirà un nuovo
tab di comandi con i principali strumenti di disegno di ARCHICAD; ad ogni entità
generata in Grasshopper potremo quindi associare un’entità progettuale di
ARCHICAD (muri, solai, curtain wall, travi, pilastri, ecc.). Appena associati i relativi
algoritmi, in ARCHICAD compariranno quasi istantaneamente le entità assegnate
come oggetti nativi di ARCHICAD. Ma si può fare di più: è possibile assegnare già
in Grasshopper i settaggi di questi elementi (spessori, materiali, layer, ecc) o
addirittura attribuirgli delle stratigrafie o Profili Complessi precedentemente
definiti in ARCHICAD. La generazione di forme complesse e la loro gestione
incontra le possibilità di uno strumento di progettazione più specifico, in grado di
gestirne ad esempio le rappresentazioni grafiche e determinare le quantità
attraverso liste e abachi.
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Figura 11: la Live Connection produce una virtualizzazione di ARCHICAD all'interno di Grasshopper
Ma quali sono le altre soluzioni simili disponibili nel mercato?
Da un lato ci sono dei plug-in che traducono le entità di Grasshopper all’interno
di altri software: funzionano generalmente come esportatori/traduttori che non
mantengono quindi la corrispondenza con i file di origine. Inoltre traducono le
geometrie generate in sistemi di coordinate ai quali applicare gli oggetti o in
elementi di massa generici e non in elementi nativi. E’ il caso di Grevit,
Hummingbirds, o VisualArq, per citarne solo alcuni.
In alternativa ci sono diverse soluzioni proprietarie, quali “Dynamo” per Revit,
“Marionettes” per Vectorworks o “Generative Components” per Bentley.
Innanzitutto ognuna di queste soluzioni è limitata al proprio applicativo mentre
Grasshopper, in quanto soluzione indipendente può essere approcciato da
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chiunque, indipendentemente dalla piattaforma e il software impiegato
(oltretutto con Rhino 6, Grasshopper sarà disponibile anche per utenti Mac).
In secondo luogo, le soluzioni proprietarie sono limitate agli strumenti disponibili
all’interno del software specifico: con Grasshopper invece, nel caso ARCHICAD
non preveda una determinata funzione non implica che non possa essere
sviluppata comunque ed importata altrimenti.
Grasshopper è uno strumento già molto diffuso ed apprezzato e con esso, grazie
a una vasta comunità di utenti che lo sostiene, sono disponibili diversi plug-in di
analisi: analisi strutturale, analisi per l’ottimizzazione e l’ingegnerizzazione dei
componenti, analisi energetica, ecc.
Infine i comandi a disposizione di Grasshopper sono numerosissimi, frutto di anni
di rapido ed intenso sviluppo: pensiamo ad esempio all’implementazione del
“data tree”, la funzionalità che permette di gestire interi insiemi di dati piuttosto
che singole entità: in tal modo, anziché reiterare un comando per n volte è
sufficiente definirlo una volta soltanto per tutti gli n gruppi di elementi con un
risparmio di tempo significativo.
Figura 12: la potenzialità del freeform e il controllo del BIM con cui è possibile gestire meglio le rappresentazioni
grafiche e liste e abachi.
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4. Dal Teamworking al BIMcloud
Il BIM è fondamentalmente un lavoro collettivo: uno dei temi cruciali è quindi la
collaborazione, sia all’interno del team di progetto che con le altre figure
coinvolte. Il teamworking di ARCHICAD si distingue dalle soluzioni analoghe per
due peculiarità essenziali.
Da un lato il sistema di condivisione delle parti di progetto che permette di
assegnarle a diversi utenti con un sistema di riserva aperto e flessibile e non
circoscritto a moduli prestabiliti.
Figura 13: con il teamworking è possibile condividere ogni parte del progetto con chiunque senza limitazioni.
Dall’altro la tecnologia Delta Server che permette lo scambio delle informazioni
relative alle sole modifiche in atto e non di tutto il modello.
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Per fare questo, GRAPHISOFT ha messo a punto nel 2009 il BIM Server, che
permette la gestione dei progetti in condivisione all’interno dello studio o con
accesso remoto. A partire del 2014, GRAPHISOFT permette di trasferire le
funzioni di condivisione dei progetti via web: Il BIMCloud è la soluzione ideale per
grandi realtà che permette di gestire team di lavoro e progetti di grandi
dimensioni e complessità. La tecnologia Delta Server è stata ulteriormente
migliorata con la funzione Delta Cache Server: i file vengono scaricati da un
computer interno al team di lavoro e da questo trasmesso successivamente agli
altri computer connessi in rete, quindi un unico download anziché tanti quanti
sono i computer connessi. Il BIMcloud è una soluzione scalabile, semplicemente
aggiungendo diversi server virtuali anziché implementare la dotazione hardware
locale; il BIMCloud permette di gestire inoltre più team di progetto con più
librerie all’interno di un sistema maggiormente articolato. Ma soprattutto il
BIMCloud si integra con il visualizzatore di progetto su dispositivi mobili, il
BIMxPro. Si tratta di un’applicazione disponibile sia su dispositivi iOs che Android
per la visualizzazione dei modelli tridimensionali e della documentazione 2D: i
disegni, pianta, prospetti, sezioni e dettagli, sono in relazione con il modello 3D
così che si possa passare, attraverso una transizione fluida ed accattivante dal
punto di riferimento nel 3D al disegno bidimensionale. E’ possibile inoltre
interrogare ogni oggetto e ogni elemento nella scena e ricavarne, da ovunque ci
si trovi, le informazioni che si vuole rendere disponibile o accedere a un link
esterno per connettersi ad altre informazioni ulteriori. Recentemente sono state
implementate le funzioni di misurazione e annotazioni che, unite al sistema di
messaggistica fra device e studio, rendono il BIMxPro una soluzione completa
tanto per una efficace comunicazione con il cliente che con il cantiere. Con il
BIMcloud e il BIMxPro e da questi l’apertura verso sistemi di comunicazione
basati sul formato BCF (BIM Collaboration Format), gli utenti GRAPHISOFT hanno
a disposizione una serie di potenti strumenti di comunicazione e condivisione
efficaci e integrati senza limiti. Prossimamente la soluzione BIMcloud,
originariamente pensata per grandi studi, verrà offerta ad un pubblico più ampio
attraverso formule più semplici e meno costose e di maggiore fruibilità.
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Figura 14: Il BIMCloud e il BIMxPro sono strumenti integrati che permettono un flusso di comunicazione continuo con
lo studio e fra tutti gli attori coinvolti.
Conclusioni
Di fronte alla sfida del BIM e la crescente complessità della professione,
GRAPHISOFT offre soluzioni leggere, intuitive e flessibili che permettono di
focalizzarsi unicamente sul proprio lavoro senza complicazioni, così da portare il
BIM nella pratica quotidiana.
La versatilità di ARCHICAD e la sua capacità di dialogo con più strumenti, siano
queste soluzioni partner che altre reperibili sul mercato, rendono il nostro
software una soluzione completa in ogni fase di lavoro e non solo limitatamente
alle fasi di Progettazione in senso stretto: tramite l’integrazione con Grasshopper
il BIM entra nel processo già dalle prime battute della progettazione, mentre le
fasi di gestione della documentazione di progetto sono favorite dai nuovi
strumenti di gestione dei dati e dal supporto IFC.
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