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Enna, sindacati difendono Medicina in romeno. «I corsi ultima occasione per il nostr... Pagina 1 di 6
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Enna, sindacati difendono Medicina in romeno
«I corsi ultima occasione per il nostro territorio»
REDAZIONE (//MERIDIONEWS.IT/AUTORI/REDAZIONE/) 2 SETTEMBRE 2015
CRONACA (/categorie/cronaca/) – Le organizzazioni sindacali dell'ospedale
Umberto I si schierano a favore della convenzione siglata da fondazione
Proserpina, Regione e Kore con l'ateneo Dunărea de Jos. Un accordo sul quale
pende la diffida inviata ieri dal Miur. Per le sigle sindacali «il problema non è
nell'ingresso di università straniere di spirito europeo, ma nell'università italiana
che ha bisogno di una buona riforma»
Il giorno dopo il polverone mediatico e mediatico
(http://meridionews.it/articolo/36347/enna-critiche-al-corso-dimedicina-rumeno-ministra-giannini-diffidati-soggetti-coinvolti/),
una voce prova a difendere l'apertura a Enna dei corsi di laurea in
Medicina e Professioni sanitarie dell'ateneo rumeno Dunărea de Jos
(http://meridionews.it/articolo/36252/ateneo-rumeno-apre-facoltadi-medicina-a-enna-ludu-chi-potra-pagare-avra-libero-accesso/).
Ieri le polemiche sono culminate con la diffida agli enti coinvolti
nella convenzione - firmata dalla fondazione Proserpina di
Vladimiro Crisafulli, Regione siciliana e Kore - presentata dalla
ministra dell'Istruzione Stefania Giannini. Adesso a parlare in favore
dell'apertura di una succursale - con docenti e personali e lezioni in
rumeno (http://meridionews.it/articolo/36289/medicina-a-ennalezioni-in-romeno-e-docenti-stranieri-crisafulli-ora-lospedalepuo-diventare-policlinico/) - dell'università di Galați sono le
organizzazioni sindacali dell'ospedale Umberto I di Enna. Secondo Aaroi (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri
italiani), Anaao (Associazione medici dirigenti), Cisl medici e
Cosmed (Confederazione sindacale medici e dirigenti) il progetto che
dovrebbe partire tra poche settimane andrebbe «inquadrato
all'interno dell'accordo di Schengen». Ossia la libera circolazione
dei cittadini europei nei confini dell'Unione. Secondo i sindacati «il
problema non è nell'ingresso di università straniere di spirito
europeo, ma nell’università italiana che ha bisogno di una buona
riforma». Problemi che, sottolineano i referenti delle sigle sindacali,
portano ogni anno migliaia di giovani esclusi dalle graduatorie
nazionali a studiare all'estero. «Con un esborso economico ben
superiore alla tassa fissata, che comprende anche i testi
universitari», precisano riferendosi alla retta di circa novemila euro
che gli aspiranti studenti ennesi dovrebbero sostenere.
Un tasto dolente è quello relativo alle esercitazioni obbligatorie che
gli aspiranti professionisti nel settore sanitario devono seguire fin dal
primo anno. Sulla base della convenzione stipulata la scorsa
(http://meridionews.it/5-per-mille/)
http://meridionews.it/articolo/36364/enna-sindacati-difendono-medicina-in-romeno-i-... 03/09/2015
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precisano che «per quanto riguarda l’uso delle risorse pubbliche
l’adesione dei medici e del personale dell’ospedale è stata e sarà a
titolo gratuito e al di fuori dell’orario di servizio». Le sigle sindacali
invitano dunque a interrogarsi su alcuni punti, a cominciare dalla
costante «migrazione sanitaria» che porta i siciliani a curarsi fuori
dai confini della Sicilia «con un esborso da parte della Regione
siciliana di 250 milioni di euro annui». Quella realizzata in collaborazione con palazzo d'Orleans è «l'unica
iniziativa della Regione siciliana, in controtendenza con quanto
denunziato da vari studi e rapporti tipo lo Svimez
(http://meridionews.it/articolo/35713/dal-2000-sud-italiacresciuto-meno-della-grecia-il-pil-di-un-siciliano-meta-diquello-di-un-trentino/)». Una misura che «non può essere svilita
da polemiche che si fondano sulla perdita di posizioni
autoreferenziali che hanno paura di confrontarsi e accettare la sfida
sia didattica che formativa». La collaborazione con l'Umberto I «non
policlinico, ma parte integrante del Sistema sanitario nazionale e
regionale, può dare alla formazione medica un
contributo fondamentale, orientando i nuovi professionisti verso il
saper fare e verso quei valori di qualità, efficacia, appropriatezza,
corretto uso delle risorse e attenzione al sociale che possono rendere
equo e sostenibile il servizio sanitario pubblico in un’epoca di
risorse economiche limitate». La collaborazione con l'ateneo
rumeno, dunque, «è l’ultima occasione del territorio ennese per
uscire dalla spirale delle dismissioni di strutture e dell’abbandono
del territorio dal punto di vista sanitario». E concludono: «La
presenza della facoltà di Medicina ad Enna non può che
rivitalizzare, sia dal punto di vista scientifico che umano le
prestazioni della struttura per rispondere ai bisogni sanitari del
popolazione ennese e di tutto il centro Sicilia, da sempre
depauperato dalle città sede di atenei».
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