Tiro di scherma davanti a tutti ma ho paura di
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Tiro di scherma davanti a tutti ma ho paura di
“ Tiro di scherma davanti a tutti ma ho paura di suonare il piano in pubblico 57 ritratto/Rossella Fiamingo “ Quando arrivo in aeroporto con le spade, chiamano la sicurezza. Poi chiedono il selfie sciuti insieme eppure non è mai soddisfatto al 100% di me. Per tutti e due i Mondiali vinti, mi ha detto “bravina”». Ma come si fa a dire solo bravina a una campionessa che è anche pianista e studentessa universitaria? «Per il conservatorio devo ringraziare mia madre. All’ottavo anno volevo mollare ma lei mi ha incoraggiata a completare il percorso dopo tanta fatica. L’università è un piacere personale: volevo conoscere gente anche al di fuori dello sport. Sono al terzo anno di dietistica». Che cosa suona? «Sono sempre legata a Chopin, perché mi rilassa. Mi piace anche Bach, è più schematico. Nei momenti in cui voglio ordine, lavoro su di lui e mi serve per le dita: faccio più tecnica e mi aiuta a scioglierle. Noi teniamo tutto il giorno l’arma in mano e rischiamo tanti infortuni. Bach mi aiuta a evitare problemi». C’è solo musica classica nel suo repertorio? «Sì, anche se ora vorrei iniziare a fare qualcosa di più commerciale, più facile. Mi piacerebbe provare a suonare e cantare insieme». Per la serie: ìte la suoni e te la canti”, visto che non si esibisce mai davanti a qualcuno. «Ho suonato davanti al pubblico solo all’esame finale di diploma al conservatorio: c’erano tre mie amiche e il maestro. Per il resto non sono riuscita a farlo nemmeno davanti al mio fidanzato. Mi piace molto suonare ma solo per me. L’idea di farlo davanti alla gente mi spaventa, ho paura di sbagliare. Ora, a casa nuova, passo tante ore al pianoforte. So che non c’è neanche mia madre: è insegnante di piano, ogni nota che sbagliavo mi riprendeva dal piano di sotto». Eppure tira di scherma davanti a tante persone. Sarà la maschera a proteggerla? «Sono strana. In ritiro con la Nazionale, se ci sono più di cinque persone che mi guardano mentre tiro con una compagna, mi inibisco. Chiedo sempre al c.t. se è possibile distrarli. Lui ride perché poi, in campo internazionale, quasi mi diverte quando mi guardano». Che cosa significa salire in pedana e fare un duello? «Principalmente lo faccio per divertirmi. La scherma è uno sport molto stressante, devi stare sempre attento, a mille. Se ti fai prendere dall’emozione, non riesci bene. Io sto sempre in una stanza da sola, ascolto la musica, mi parlo da sola per incoraggiarmi. Non penso né di dover vincere né di dover perdere ma a tirare una stoccata per volta. Cerco di eliminare ogni tipo di emozione. Proprio quello che mi è mancato in finale a Rio: sono stata fredda fino a un certo punto, pensavo a una stoccata alla volta fin quando mi sono resa conto che stavo per vincere. Venivo da due ori mondiali e ho pensato: “ma davvero sta succedendo questo?”. Purtroppo una cosa bella mi ha portato fuori dal match». Sembra annullare le emozioni anche quando esulta dopo una vittoria. «A tutti gli altri viene naturale urlare. A me no, dovrei pensarci prima di farlo. È una parte scenica che non mi piace, il 58 massimo che faccio è un pugnetto». Com’è il rapporto con le compagne di squadra? «La scherma è uno sport sia individuale che a squadre. In gruppo stiamo tutte bene, ma poi ci ritroviamo avversarie. Ci si ama e ci si odia. Io però sono una fan della Nazionale. Penso che ognuno debba fare il meglio, non ho mai sperato che una mia compagna andasse male. Perché devo migliorare io e non sperare che le altre perdano. A volte vinci e ti senti sola, non c’è nessuno con cui esultare a fondo pedana. Preferisco vincere con la squadra per festeggiare insieme alle altre». E ora, finito il quadriennio olimpico, che si fa? la società del giardino Le foto di Rossella sono state scattate nella Sala di Scherma della Società del Giardino, a Milano, costituita nel 1882. Su queste pedane si sono allenati grandi campioni, come il leggendario Edoardo Mangiarotti (6 ori olimpici). «Si aspettavano tutti che facessi qualcosa in tv, magari un reality. Mi hanno fatto delle proposte, ma non è il momento. L’unico a cui mi piacerebbe partecipare in futuro è Pechino Express, si viaggia zaino in spalla, come piace a me. Ho un obiettivo per il 2017: vorrei vincere il terzo Mondiale di fila. Non è mai successo a nessuno nella storia della scherma, in nessun tipo di arma. So che è difficile ma mi trovo nel periodo migliore della mia carriera, mi sembrerebbe assurdo allontanarmi dallo sport in questo momento». in finale Rossella Fiamingo nella finale olimpica di Rio persa contro la 34enne ungherese Emese Szasz: dopo essere stata in vantaggio 11-7, ha perso 13-15. Dopo aver vinto l’argento a Rio, raccontò che le erano arrivati talmente tanti sms dal premier Renzi che a un certo punto spense il cellulare... «Mi sono espressa male, ero ubriaca di gioia. Mi sono arrivati mille messaggi, ma da tutti. A ogni turno che passava, Renzi scriveva soltanto: “Mitica!”, “Vai avanti così”. Il problema è che ricevevo talmente tanti messaggi che non riuscivo a trovare quelli del maestro che mi dava i consigli dagli spalti. Così li ho silenziati, lasciando solo il maestro. Poi hanno romanzato la storia di Renzi e mi è di59 kirill kuoryautsev Viaggerà pure zaino in spalla, ma si porta le spade. Come va in aeroporto? «Purtroppo ancora non tutti conoscono le sacche della scherma: vanno imbarcate come “armi bianche”. Ma appena sentono “spade”, alcuni si allarmano e chiamano la sicurezza. Una volta, prima di una gara, non mi hanno spedito la sacca perché si erano spaventati. Li terrorizza anche la maschera nel bagaglio a mano. Per non parlare delle medaglie: vengono scambiate per oggetti pericolosi. E come va a finire? Appena capiscono che sei un atleta, ti chiedono il selfie». vincerò Appassionata di musica classica, Rossella prepara gli affondi cantando Puccini: All’alba vince... Rò, «dove Ro sta per Rossella». ritratto/Rossella Fiamingo “ spiaciuto, perché lui è stato solo gentile». Una volta ha detto che il gossip aiuta lo sport. «Il senso era: esiste sempre solo il calcio, degli altri sport si parla soltanto quando si vince e per poco tempo. Se si continua a farloèsoloperilgossip.Iovivoperlosport, non per il pettegolezzo, ma se aiuta…». E allora facciamo un po’ di gossip: è tornata da poco insieme a Luca Dotto, azzurro di nuoto, dopo che lui la lasciò per un’altra ragazza quattro anni fa. Come è riuscita a perdonarlo? «Nel primo periodo pensavo solo a lui ma poi ci avevo messo una croce sopra. Per me era finita totalmente. E quando è tornato ero decisa a non riprovarci. Lui però ha voluto dimostrarmi di aver sbagliato e ha chiesto una seconda possibilità. Ci ho pensato e ho riflettuto anche sul fatto che ora siamo maturati e quindi ho voluto dargli fiducia. È la prima volta che concedo una seconda opportunità». Sui social metto foto in costume? D’estate lo fanno tutti, io sono solo più formosa Grazie alle foto che pubblica sui social, la gente si è accorta anche della sua bellezza oltre che del talento. «Da quando ho preso la medaglia alle Olimpiadi brasiliane c’è chi mi ama e chi mi straodia. Appena posto una foto in costume, mi scrivono “metti sempre foto in costume, egocentrica!”. Altri invece mi apprezzano. Preferisco essere vista come una campionessa che come una bomba sexy, ma d’estate il 99,9% delle persone mette foto in costume e i miei sono scatti normali. Solo che, essendo un po’ formosa, si vedono più curve rispetto ad altri. E poi chi vuole parlare male di me lo fa comunque». Si consola facendo shopping. Si è definita “malata”. Quanto è grave? «Io faccio quantità, non è che prendo solo una cosa da 5.000 euro. Almeno una volta ogni due settimane devo spendere. Finisco coi vestiti e passo alle borse, poi alle scarpe, poi ai gioielli. È un modo per sentirmi bene. Non guardo mai il conto, maauncertopuntosochedevofermarmi». Certo, considerato il premio in denaro per le medaglie, che rammarico aver perso l’oro. Avrebbe potuto spendere il doppio. «Già, quel momento di disattenzione mi è costato 75.000 euro!». © riproduzione riservata 60 che sguardo Uno sguardo intenso di Rossella Fiamingo, nata a Catania il 14 luglio 1991. Ha vinto due Mondiali nella spada (2014 e 2015) e la medaglia d’argento all’Olimpiade di Rio. ritratto/Il fascino della lama Rossella Fiamingo Ma cosa avete da urlare? È la regina azzurra della spada e il suo modo discreto di vivere e duellare: non ha ceduto ai reality in tv per puntare a uno storico tris mondiale. suona chopin al piano e ha perdonato il tradimento del suo fidanzato luca dotto: «non capisco perché le altre gridino così tanto in pedana» di alessia cruciani ~ foto di martino lombezzi la regina della spada ma non guarda Il trono di spade («Non riesco a seguire le serie tv»), avrebbe infilzato volentieri con la lama i professori del liceo, che la rimproverano per le assenze a causa delle gare («Come Zorro lasciava la Z sui nemici, io avrei voluto lasciare la R»). Non le hanno mai detto: “chi di spada ferisce, di spada perisce” («Sono troppo angelica!») ma concorda col detto “ne uccide più la penna che la spada”. («Quando fai male una gara: passi da essere la migliore, la più forte, la più tutto a quella che va buttata fuori dalla squadra»). Due volte di fila campionessa del mondo di spada e argento olimpico a Rio, Miss Rossella Fiamingo sta spopolando tra social, comparsate in tv, un po’ di sano gossip e tanto, tanto talento. «Miss Rossella… Mi 56 mancava, mi hanno storpiato il nome tante volte ma Rossella O’Hara mi mancava. Via col vento? Vorrei che il vento mi portasse sempre in posti caldi». E lo dice mentre sta per iniziare a piovere in una fredda giornata milanese, al riparo però tra le suggestive pareti della sala di scherma della storica Società del Giardino. Ma non è per il caldo che è rimasta a Catania, al contrario di altri suoi conterranei della Nazionale. A trattenerla è il legame con Giovanni Sperlinga. Che Rossella ha definito «maestro, filosofo e psicologo». «Lui è stato il mio primo maestro fin da quando avevo 7 anni, ne sono passati 18 e siamo sempre insieme. Mi aiuta in pedana e sul comportamento in gara. Anche dicendomi quella semplice parola che mi aiuta ad avere più sicurezza. Siamo cre-