Tiro di scherma davanti a tutti ma ho paura di

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Tiro di scherma davanti a tutti ma ho paura di
“
Tiro di scherma
davanti a tutti ma
ho paura di suonare
il piano in pubblico
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ritratto/Rossella Fiamingo
“
Quando arrivo in aeroporto con le spade,
chiamano la sicurezza. Poi chiedono il selfie
sciuti insieme eppure non è mai soddisfatto al 100% di me. Per tutti e due i
Mondiali vinti, mi ha detto “bravina”».
Ma come si fa a dire solo bravina a
una campionessa che è anche pianista
e studentessa universitaria?
«Per il conservatorio devo ringraziare mia
madre. All’ottavo anno volevo mollare ma
lei mi ha incoraggiata a completare il percorso dopo tanta fatica. L’università è un
piacere personale: volevo conoscere gente anche al di fuori dello sport. Sono al
terzo anno di dietistica».
Che cosa suona?
«Sono sempre legata a Chopin, perché mi
rilassa. Mi piace anche Bach, è più schematico. Nei momenti in cui voglio ordine,
lavoro su di lui e mi serve per le dita: faccio più tecnica e mi aiuta a scioglierle. Noi
teniamo tutto il giorno l’arma in mano e
rischiamo tanti infortuni. Bach mi aiuta
a evitare problemi».
C’è solo musica classica nel suo repertorio?
«Sì, anche se ora vorrei iniziare a fare
qualcosa di più commerciale, più facile.
Mi piacerebbe provare a suonare e cantare insieme».
Per la serie: ìte la suoni e te la canti”,
visto che non si esibisce mai davanti
a qualcuno.
«Ho suonato davanti al pubblico solo all’esame finale di diploma al conservatorio:
c’erano tre mie amiche e il maestro. Per il
resto non sono riuscita a farlo nemmeno
davanti al mio fidanzato. Mi piace molto
suonare ma solo per me. L’idea di farlo
davanti alla gente mi spaventa, ho paura
di sbagliare. Ora, a casa nuova, passo
tante ore al pianoforte. So che non c’è
neanche mia madre: è insegnante di piano, ogni nota che sbagliavo mi riprendeva
dal piano di sotto».
Eppure tira di scherma davanti a tante persone. Sarà la maschera a proteggerla?
«Sono strana. In ritiro con la Nazionale,
se ci sono più di cinque persone che mi
guardano mentre tiro con una compagna,
mi inibisco. Chiedo sempre al c.t. se è possibile distrarli. Lui ride perché poi, in
campo internazionale, quasi mi diverte
quando mi guardano».
Che cosa significa salire in pedana e
fare un duello?
«Principalmente lo faccio per divertirmi.
La scherma è uno sport molto stressante,
devi stare sempre attento, a mille. Se ti fai
prendere dall’emozione, non riesci bene.
Io sto sempre in una stanza da sola, ascolto la musica, mi parlo da sola per incoraggiarmi. Non penso né di dover vincere né
di dover perdere ma a tirare una stoccata
per volta. Cerco di eliminare ogni tipo di
emozione. Proprio quello che mi è mancato in finale a Rio: sono stata fredda fino
a un certo punto, pensavo a una stoccata
alla volta fin quando mi sono resa conto
che stavo per vincere. Venivo da due ori
mondiali e ho pensato: “ma davvero sta
succedendo questo?”. Purtroppo una cosa bella mi ha portato fuori dal match».
Sembra annullare le emozioni anche
quando esulta dopo una vittoria.
«A tutti gli altri viene naturale urlare. A
me no, dovrei pensarci prima di farlo. È
una parte scenica che non mi piace, il
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massimo che faccio è un pugnetto».
Com’è il rapporto con le compagne
di squadra?
«La scherma è uno sport sia individuale
che a squadre. In gruppo stiamo tutte
bene, ma poi ci ritroviamo avversarie. Ci
si ama e ci si odia. Io però sono una fan
della Nazionale. Penso che ognuno debba
fare il meglio, non ho mai sperato che una
mia compagna andasse male. Perché devo migliorare io e non sperare che le altre
perdano. A volte vinci e ti senti sola, non
c’è nessuno con cui esultare a fondo pedana. Preferisco vincere con la squadra
per festeggiare insieme alle altre».
E ora, finito il quadriennio olimpico,
che si fa?
la società
del giardino
Le foto di Rossella sono
state scattate nella Sala
di Scherma della Società
del Giardino, a Milano,
costituita nel 1882. Su
queste pedane si sono
allenati grandi campioni,
come il leggendario
Edoardo Mangiarotti
(6 ori olimpici).
«Si aspettavano tutti che facessi qualcosa
in tv, magari un reality. Mi hanno fatto
delle proposte, ma non è il momento. L’unico a cui mi piacerebbe partecipare in
futuro è Pechino Express, si viaggia zaino
in spalla, come piace a me. Ho un obiettivo per il 2017: vorrei vincere il terzo Mondiale di fila. Non è mai successo a nessuno nella storia della scherma, in nessun
tipo di arma. So che è difficile ma mi trovo nel periodo migliore della mia carriera,
mi sembrerebbe assurdo allontanarmi
dallo sport in questo momento».
in finale
Rossella Fiamingo nella
finale olimpica di Rio
persa contro la 34enne
ungherese Emese
Szasz: dopo essere
stata in vantaggio 11-7,
ha perso 13-15.
Dopo aver vinto l’argento a Rio, raccontò che le erano arrivati talmente
tanti sms dal premier Renzi che a un
certo punto spense il cellulare...
«Mi sono espressa male, ero ubriaca di
gioia. Mi sono arrivati mille messaggi,
ma da tutti. A ogni turno che passava,
Renzi scriveva soltanto: “Mitica!”, “Vai
avanti così”. Il problema è che ricevevo
talmente tanti messaggi che non riuscivo
a trovare quelli del maestro che mi dava
i consigli dagli spalti. Così li ho silenziati, lasciando solo il maestro. Poi hanno
romanzato la storia di Renzi e mi è di59
kirill kuoryautsev
Viaggerà pure zaino in spalla, ma si
porta le spade. Come va in aeroporto?
«Purtroppo ancora non tutti conoscono
le sacche della scherma: vanno imbarcate come “armi bianche”. Ma appena sentono “spade”, alcuni si allarmano e chiamano la sicurezza. Una volta, prima di
una gara, non mi hanno spedito la sacca
perché si erano spaventati. Li terrorizza
anche la maschera nel bagaglio a mano.
Per non parlare delle medaglie: vengono
scambiate per oggetti pericolosi. E come
va a finire? Appena capiscono che sei un
atleta, ti chiedono il selfie».
vincerò
Appassionata di musica
classica, Rossella prepara
gli affondi cantando
Puccini: All’alba vince...
Rò, «dove Ro sta per
Rossella».
ritratto/Rossella Fiamingo
“
spiaciuto, perché lui è stato solo gentile».
Una volta ha detto che il gossip aiuta
lo sport.
«Il senso era: esiste sempre solo il calcio,
degli altri sport si parla soltanto quando
si vince e per poco tempo. Se si continua a
farloèsoloperilgossip.Iovivoperlosport,
non per il pettegolezzo, ma se aiuta…».
E allora facciamo un po’ di gossip: è
tornata da poco insieme a Luca Dotto,
azzurro di nuoto, dopo che lui la lasciò
per un’altra ragazza quattro anni fa.
Come è riuscita a perdonarlo?
«Nel primo periodo pensavo solo a lui ma
poi ci avevo messo una croce sopra. Per
me era finita totalmente. E quando è tornato ero decisa a non riprovarci. Lui però
ha voluto dimostrarmi di aver sbagliato
e ha chiesto una seconda possibilità. Ci
ho pensato e ho riflettuto anche sul fatto
che ora siamo maturati e quindi ho voluto dargli fiducia. È la prima volta che concedo una seconda opportunità».
Sui social metto foto in costume? D’estate
lo fanno tutti, io sono solo più formosa
Grazie alle foto che pubblica sui social,
la gente si è accorta anche della sua
bellezza oltre che del talento.
«Da quando ho preso la medaglia alle
Olimpiadi brasiliane c’è chi mi ama e chi
mi straodia. Appena posto una foto in
costume, mi scrivono “metti sempre foto
in costume, egocentrica!”. Altri invece mi
apprezzano. Preferisco essere vista come
una campionessa che come una bomba
sexy, ma d’estate il 99,9% delle persone
mette foto in costume e i miei sono scatti
normali. Solo che, essendo un po’ formosa, si vedono più curve rispetto ad altri.
E poi chi vuole parlare male di me lo fa
comunque».
Si consola facendo shopping. Si è definita “malata”. Quanto è grave?
«Io faccio quantità, non è che prendo solo
una cosa da 5.000 euro. Almeno una
volta ogni due settimane devo spendere.
Finisco coi vestiti e passo alle borse, poi
alle scarpe, poi ai gioielli. È un modo per
sentirmi bene. Non guardo mai il conto,
maauncertopuntosochedevofermarmi».
Certo, considerato il premio in denaro per le medaglie, che rammarico
aver perso l’oro. Avrebbe potuto spendere il doppio.
«Già, quel momento di disattenzione mi
è costato 75.000 euro!».
© riproduzione riservata
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che sguardo
Uno sguardo intenso di
Rossella Fiamingo, nata a
Catania il 14 luglio 1991.
Ha vinto due Mondiali
nella spada (2014 e 2015)
e la medaglia d’argento
all’Olimpiade di Rio.
ritratto/Il fascino della lama
Rossella Fiamingo
Ma cosa avete
da urlare?
È
la regina azzurra della spada e il suo modo
discreto di vivere e duellare: non ha ceduto
ai reality in tv per puntare a uno storico tris
mondiale. suona chopin al piano e ha
perdonato il tradimento del suo fidanzato
luca dotto: «non capisco perché le altre
gridino così tanto in pedana»
di alessia cruciani ~ foto di martino lombezzi
la regina della spada ma non guarda Il
trono di spade («Non riesco a seguire le
serie tv»), avrebbe infilzato volentieri con
la lama i professori del liceo, che la rimproverano per le assenze a causa delle
gare («Come Zorro lasciava la Z sui nemici, io avrei voluto lasciare la R»). Non le
hanno mai detto: “chi di spada ferisce, di
spada perisce” («Sono troppo angelica!»)
ma concorda col detto “ne uccide più la
penna che la spada”. («Quando fai male
una gara: passi da essere la migliore, la
più forte, la più tutto a quella che va buttata fuori dalla squadra»). Due volte di
fila campionessa del mondo di spada e
argento olimpico a Rio, Miss Rossella
Fiamingo sta spopolando tra social, comparsate in tv, un po’ di sano gossip e tanto, tanto talento. «Miss Rossella… Mi
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mancava, mi hanno storpiato il nome
tante volte ma Rossella O’Hara mi mancava. Via col vento? Vorrei che il vento mi
portasse sempre in posti caldi». E lo dice
mentre sta per iniziare a piovere in una
fredda giornata milanese, al riparo però
tra le suggestive pareti della sala di scherma della storica Società del Giardino.
Ma non è per il caldo che è rimasta a Catania, al contrario di altri suoi conterranei
della Nazionale. A trattenerla è il legame
con Giovanni Sperlinga. Che Rossella ha
definito «maestro, filosofo e psicologo».
«Lui è stato il mio primo maestro fin da
quando avevo 7 anni, ne sono passati 18
e siamo sempre insieme. Mi aiuta in pedana e sul comportamento in gara. Anche
dicendomi quella semplice parola che mi
aiuta ad avere più sicurezza. Siamo cre-