veratrum album
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VERATRUM ALBUM Hahnemann, 1796 • Il rimedio meno paragonabile, il Veratrum album, determina gli effeB più pericolosi, tali da incutere, al medico in cerca di perfezione, prudenza e speranza nel debellare alcuni casi di malaBe più difficili, che finora sono rimaste normalmente senza alcun aiuto. • Esso provoca, durante l’azione direMa, una sorta di pazzia, che diminuisce, a dosi elevate, la mancanza di speranza e la disperazione, mentre a dosi minori la preoccupazione per cose banali e puramente 2 immaginarie. Hahnemann, 1796 1. riscaldamento del corpo intero; 2. bruciori in diverse parti esterne; 3. infiammazioni cutanee e gonfiori del volto e, talvolta (a dosi elevate), su tutto il corpo; 4. sensazione di formicolio nelle mani e nelle dita; spasmi tonici; 5. sensazione di costrizione alla gola e senso di soffocamento; 6. costrizione del petto; 7. spasmi da tensione nei polpacci; 8. una sensazione di paura nello stomaco (logorante?), nausea; 9. mal di pancia e dolori violenti, di tanto in tanto, negli intestini; 10. grande paura indefinita; pazzia; preoccupazione per cose banali; 11. vertigini; 12. mal di testa (confusione nel capo); 3 13. forte sete. Hahnemann, 1796 • Alcuni di quesO sintomi dell’azione direMa, quali 11, 12, 13, 15, 16 danno indicazioni per provarlo nella febbre dissenterica, se non addiriMura nella dissenteria? • La pazzia da esso provocata, accanto ad alcuni sintomi dell’azione direMa, quali 5, 6, 7, 8, 14, 16 ci insegnano ad applicarlo, con fiducia di un buon risultato, nella idrofobia. • In un cane determinò una vera e propria rabbia di 8 minuO. Gli anOchi lo esaltavano nella idrofobia. 4 (Nel tetano?). Hahnemann, 1796 • La sua azione viene considerata specifica contro le stenosi specifiche dell’esofago e contro l’asma, per i sintomi dei punO 6 e 8. • Esso sarà di efficacia duratura nelle eruzioni cutanee croniche per i sintomi dei punO 3 e 4, come ci ha insegnato l’esperienza in caso di herpes. • Esso sarà di beneficio nelle cosiddeMe malaBe dei nervi, quando alla base si trova tensione delle fibre o sintomi infiammatori (1 e 16) e quando i rimanenO sintomi hanno molta somiglianza con quelli della malaBa da elleboro, così come nelle manie di questo 5 Opo. Il caso clinico dell’oste • A un oste di campagna, dalla fibra forte e dal corpo robusto, con volto rosso e florido e gli occhi un poco prominenO, sopraggiungeva, quasi ogni maBna, poco dopo la veglia, una sensazione di paura intorno allo stomaco, che, entro molte ore, coinvolgeva anche il torace, lo stringeva, talvolta fino a causare arresto del respiro. • Dopo alcune ore il male prendeva la regione della gola e minacciava di soffocarlo (la degluOzione di 6 sostanze solide e liquide era impossibile). Terapia • Dopo il tramonto abbandonava anche questa zona e coinvolgeva solo la testa, fino verso le dieci, con pensieri mal disposO, disperaO, privi di speranza, pensieri suicidi; più tardi sopraggiungeva il sonno e scomparivano tuB i sintomi patologici. • La pazzia descriMa del Veratrum, la fibra forte di questo malato e i sintomi 6, 7, 8, 11, 13 mi comandavano di prescrivergli, ogni maBna, 3 grani per 4 seBmane: tuB i disturbi scomparirono 7 lentamente; la data di questa sua sfortunata malaBa era di oltre 4 anni. La malaBa di una donna 35enne • A una donna di 35 anni capitò, molO giorni dopo il suo ulOmo parto, e dopo molO aMacchi di epilessia nelle sue gravidanze, una indomabile pazzia furiosa, con convulsioni generali degli arO. • Era già stata traMata, per 10 giorni senza successo, con evacuazioni da sopra e da soMo. • Ogni noMe, a mezzanoMe, le veniva una febbre con forte agitazione, durante la quale si denudava di tuB i vesOO, prevalentemente di tuMo ciò che 8 si trovava intorno al collo. ProvvedimenO scarsi • La China provocava la febbre per molte ore e peggiorava la sete e la paura; lo sciroppo denso della Datura stramonium, usato secondo il consiglio di Bergius, portò a tacere gli spasmi e si arrivò a momenO di ragionamento, in cui si venne a sapere che il più grande disturbo della donna (al di fuori della febbre) era questa sensazione di soffocamento nel collo e nel peMo, al di fuori dei dolori in tuB gli arO. • Non era in grado di fare molto di più, anzi, con il suo uso conOnuato, quesO ulOmi pericolosi disturbi aumentarono, il volto era gonfio, la paura immisurabile, la febbre più elevata. 9 Datura • Gli emeOci non erano di aiuto, il laOce di papavero portava la sonnolenza e aumentava l’agitazione; l’urina era di colore marrone scuro e il ventre fu cosOpato per molto tempo. • La notevole debolezza, oltre tuMo, vietava l’uso dei salassi, che in questo caso, sarebbero staO, sicuramente, di poca uOlità. • Con l’estraMo di Datura stramonium tornarono 10 i deliri, gli spasmi e i gonfiori dei piedi. Evoluzione • Di maBna le diedi mezzo grano di polvere di Veratrum album e il pomeriggio, alle 2, la stessa dose. • Comparvero deliri di altro genere, un muco denso nella bocca, ma non scomparve la febbre; seguì il sonno e presto sopraggiunse un’urina biancastra e torbida. Essa era, a dire il vero, calma e ragionevole, senza considerare la grande debolezza. • La sensazione di soffocamento al collo era scomparsa, così come lo erano la tumefazione al volto e quella ai piedi; verso sera comparve, invero, senza prendere alcun medicinale, una sensazione di costrizione 11 toracica. Guarigione • Il pomeriggio seguente le somministrai ancora un altro mezzo grano di Veratrum album. • TuB i suoi disturbi passarono, la febbre scomparve e la debolezza lasciò il posto a un buon ordine di vita. 12 E ancora… • Una colica spasOca ancora più improvvisa guarì con Veratrum album, in un altro caso. • Esso si è dimostrato efficace nella ossessione, agendo come rimedio che determina mania e spasmi. • In aMacchi isterici e ipocondriaci, con fibre tese alla base, esso sarà indicato, come talvolta lo è già stato. • La polmonite troverà, in esso, un rimedio uOle. • La sua durata è breve, circa 5, 8 al massimo 10 ore, compreso l’effeMo secondario, al di fuori dei casi difficili 13 dovuO a dosi elevate Il Opografo • L‐ie, di 24 anni, magro, di carnagione pallida…aveva lavorato presso una Opografia per un anno e mezzo… improvvisamente, per la prima volta, senh un gran dolore nel lato sx dell’addome, che lo obbligò a meMersi a leMo e che andò via dopo diversi giorni, con l’uso delle medicine ordinarie. • Da allora, comunque, soffriva di una sorda e sgradevole sensazione all’ipocondrio sx. • Qualche mese più tardi, dopo aver sovraccaricato lo stomaco con una birra dolce al gusto di cumino, fu colpito da una forte colica, la violenza della quale non 14 riusciva neanche ad esprimer. Evoluzione • L’aMacco cessò, questa volta non so come, ma egli osservò che, successivamente, non poteva sopportare determinaO Opi di cibo. Il male aumentò inosservato e la colicodinia, con i suoi sintomi disOnOvi, mise una ferma radice. • I cibi peggiori, per lui, erano le carote, ogni forma di cavolo, specialmente il cavolo bianco…e ogni sorta di fruMo, le pere in parOcolare…entro 8 giorni dopo una aMacco che era stato indoMo da quesO alimenO, il peso aumentava al punto da non poter mangiare neanche un boccone di pera, senza poi subire, a distanza di 1‐2 seBmane, un altro severo aMacco. 15 La crisi • quaMro o quaMro ore e mezza dopo mangiato, sentendosi precedentemente bene, senOva un certo movimento intorno alla regione ombelicale; a questo si sosOtuiva, improvvisamente e nella stessa zona, un pinzeMamento sostenuto da un dolore intollerabile, che terminava in 30‐60 secondi e ogni volta andava via bruscamente con un borborigmo, che si estendeva all’inguine dx, intorno alla regione del cieco 16 • Interveniva anche una costrizione sopra e soMo, così che l’aria non riusciva a passare in ambedue le direzioni. La crisi • Il disagio e i dolori aumentavano di ora in ora, l’addome gonfiava e diventava dolente al taMo…vi era inclinazione al vomito, con senso di costrizione del torace, il respiro era più corto e si manifestava con sempre maggiore difficoltà, fuoriusciva sudore freddo e vi era una sorta di stupore con totale sfinimento. • A questo punto era impossibile, per lui, degluOre anche una goccia di liquido, ancora meno ogni cibo 17 solido. La crisi • Così, giaceva stupefaMo e inconscio, con il viso gonfio e gli occhi protrusi, senza dormire per ore; l’aMacco di colica spasmodica cedeva, gradualmente, con la diminuzione del dolore, cui seguiva qualche fuoriuscita di aria da sopra e dal basso. • In tal modo, l’aMacco scompariva (talvolta solo dopo 16/24 ore dopo il suo esordio). 18 CaraMerisOche delle crisi • Le forze si ripresentavano solo dopo 3 o 4 giorni, tornando come una persona in buona salute, senza altro disagio, ad eccezione del dolore sordo e fisso precedentemente descriMo, una debolezza generale e un aspeMo malaOcci. • In queste circostanze egli non poteva mantenere la sua occupazione presso la macchina Opografica; divenne allora un compositore. • Gli aMacchi ricorrevano sempre secondo le condizioni descriMe, conOnuando da più di un anno, prima di meMersi in cura presso di me. • Si poteva facilmente supporre che gli aMacchi si presentassero a causa della flatulenza; questo, però, non 19 era il caso. Dieta • Egli poteva assumere, senza il minimo inconveniente, un buon pasto a base di piselli secchi, fagioli o patate e comunque era obbligato a fare in questo modo, dato che la sua posizione sociale non gli dava opportunità di assumere gran che di diverso. • O si poteva supporre che gli aMacchi si presentassero a causa di qualche Opo di fermentazione nelle prime vie, o da qualche idiosincrasia per le cose dolci. Ma niente era più lontano da questo caso. • Egli poteva assumere dolci coB con lievito, laMe e zucchero a volontà, senza la pur minima traccia di colica, sebbene il primo aMacco sembrasse, come ho deMo, dovuto alla birra. O poteva una nociva acidità aver determinato un aMacco dopo 4 ore…? Non era questa la causa. Succo di limone e aceto erano entrambi innocui. 20 Le solite idee • Né aveva mai vomitato materiale acido, neanche durante il conato che si presentava con la crisi o quando gli veniva ordinato un emeOco. • Nessuna delle terre assorbenO o alcaline gli era di uOlità, se prese durante o prima dell’aMacco. • Un medico aveva sospeMato parassiO intesOnali e lo soMopose al traMamento di Hernnschwan (polvere di radice di felce maschio, seguita da purganO), senza alcun risultato. • Né prima, né dopo aver eliminato alcunché 21 avesse la più piccola somiglianza con i vermi. Hahnemann allopaOco? • Avevo già provato ogni sorta dei cosiddeB potenO rimedi anOspasmodici, all’inizio del parossismo. Piccole dosi di ipecacuanha presa a secco, pediluvi Oepidi e bagni, oppio e olio di cajeput, senza alcun risultato, oltre che senza alcun effeMo palliaOvo. • Vidi solo palliare i sintomi quando conOnuava a usare, senza molesOa, la corteccia di china. • Quando venne da me, l’idea dei vermi era così radicata nella sua mente, che fui obbligato a ordinargli tuMo quanto fosse peculiare dei metodi di Nuffer (radice di felce maschio insieme a varie complesse restrizioni) e di Clossius (assunzione, per 4 seBmane, di sostanzioso formaggio 22 salato e buon vino, seguito da drasOci purganO). Hahnemann omeopaOco • Hahnemann prescrive tuB i rimedi consideraO dalla vecchia scuola: tartrato di anOmonio, artemisia in grandi quanOtà, olio di colocynthis e di castoro, sabadilla, zolfo, petrolio, canfora, assa feOda e vari sali lassaOvi. • Dunque: “poiché questa condizione richiedeva un aiuto immediato…mi convinsi a dargli una medicina che produceva sintomi morbosi molto simili. 23 Prima cura descriMa • La somiglianza della colica, l’ansietà, la costrizione del torace, la febbre, la perdita di forze, etc., prodoB dal veratrum album, mi apparivano adaB a un permanente sollievo. • Gli diedi 4 polveri, ciascuna contenenO 4 grani e gli dissi di prenderne una al giorno, facendomi sapere, ogni volta, se compariva qualche sintomo violento. Cosa che non fece. • Egli non ritornò che dopo 5 giorni. 24 Aggravamento “omeopaOco” • La sua fiducia illimitata nel mio aiuto gli aveva giocato un bruMo Oro. Il beneficio che gli avevo promesso dalle polveri lo aveva indoMo ad assumerne due, anziché una al giorno. • Dopo la seconda polvere, senza aver mangiato nulla che gli facesse male, cominciò un parossismo indescrivibile, qualcosa di molto simile alla sua colica spasmodica. • Questo non gli impedì, comunque, di assumere la terza e la quarta dose il giorno seguente (quindi 16 grani in due giorni, in luogo di 4), dopo di che questa colica arOficiale, se così posso esprimermi, accrebbe in modo terribile, al punto che, 25 per usare una sua espressione, egli loMò contro la morte, coperto di sudore freddo e quasi soffocato. Guarigione? • Ebbe bisogno di altri tre giorni per riprendersi. Io lo biasimai per l’imprudenza, nonostante non potessi evitare di confortarlo con la prospeBva di un buon esito. • AMraverso una tollerabile buona dieta recuperò la sua forza e da un anno e mezzo non ha mai avuto una minaccia di parossismo, sebbene, di tanto in tanto, abbia mangiato alimenO che prima gli erano nocivi. 26 “DissertaOo historico‐medica de helleborismo veterum”, 1812, nel quale si paragonano le azioni descriMe dagli ippocraOci, con quelle dei moderni • calore interno, con disgusto per i liquidi (Grassius); bruciore intorno la regione precordiale (J. De Muralto); calore della lingua e della gola (Gesner); calore delle fauci (Bergius); infiammazione all’interno della bocca (Greding) • costrizione della gola (Winter); strangolamento delle fauci (Lorry); strangolamento intorno alla gola (J. De Muralto); strangolamento, spasmo, costrizione della gola (Reimann); gonfiore dell’esofago, con terrore del soffocamento (Gesner); mancanza di respiro (Forestus); come strangolaO, sono in grave pericolo di soffocamento (Scholzius); inspirazione molto laboriosa 27 e difficile (Benivenius) “DissertaOo historico‐medica de helleborismo veterum”, 1812, nel quale si paragonano le azioni descriMe dagli ippocraOci, con quelle dei moderni • balbuzie (Grassius); perdita della voce (Rödder); perdita della vista (Borrichius); perdita dei sensi (Vicat); delirio (Grassius) • singhiozzo (J. De Muralto); singhiozzo per ½ ora (Gesner); singhiozzo tuMo il giorno (Greding) • spasmi (J. De Muralto); crampi dei polpacci (Reimann); spasmi a mani e dita (Greding); conaO di vomito, trisma (Greding) • eccessiva debolezza (Benevenius); polso quasi esOnto, imperceBbile (Vicat); minaccia di una sincope (Lorry); perdita di coscienza (Forestus) • forO conaO di vomito, fino alla sincope (Greding); forOssimo, orribile, severo vomito (diversi autori) 28 Hahnemann, 1809 • Fosse anche Dio a illuminarci su queste invisibili alterazioni, prodoMe all’interno delle più piccole parO del nostro corpo dal miasma di quella fasOdiosa, ricorrente endemica malaBa, che insorge dalle parO di Lunenburg e Brunswick – la cosiddeMa colica d’acqua, che l’occhio dell’anatomista più aMento non può scoprire. • E fosse anche la nostra mente, capace solo di apprendere dalle impressioni dei sensi, a guidarci verso la comprensione di tali alterazioni trascendentali, mai arriveremmo alla scoperta del solo, specifico e infallibile rimedio – il veratrum album 29 Tamburrini • ParOcolare sensazione alla punta delle dita dei piedi e delle mani e nelle arOcolazioni, forma convulsiva che dal tremore può passare alla vera convulsione, agli spasmi tetanici e finalmente alla paralisi. • Gli avvelenaO possono avverOre un senso di freddo agli arO e in realtà, colle dosi tossiche, la temperatura diminuisce e può accompagnarsi a un sudore freddo e vischioso. • La circolazione dapprincipio è eccitata, ma poi fortemente depressa, quindi i polsi si fanno rari, deboli aritmici, intermiMenO e il cuore, dopo paralizzato, perde la sua irritabilità. • La respirazione in prima frequente, poi più rara, superficiale e stentata. • La morte avviene per asfissia. Gli avvelenaO percepiscono poco gli sOmoli sulla pelle 30 Cantani • Mentre Magendie e Reiche la raccomandarono nella s22chezza di individui affeB di torpore intesOnale con feci abbondanO e dure…d’altro lato Turnbull la tentò e la trovò uOle nella diarrea! • Dunque eccoci un rimedio che serve allopaOcamente e omeopaOcamente nello stesso tempo! 31 Bernatzik • bruciore alla bocca, all’esofago e allo stomaco, salivazione, intensi dolori al basso ventre, sensazione di soffocamento, vomito grave, come pure diarrea (spesso sanguinolenta); • verOgine, dolor di capo, grande debolezza, ronzio agli orecchi, formicolio alla pelle, forte prurito o senso di intorpidimento a tuMo il corpo; • polso piccolo, debole, spesso appena perceBbile, irregolare; respirazione difficile, spesso accessi di soffocazione; pupille dilatate, occhi immobili, talvolta completa perdita della volontà; assoluta anestesia della pelle, perdita della voce, contrazioni di alcuni muscoli, talvolta convulsioni. 32 Tossicologia • Nella leMeratura di ogni tempo sono staO sempre descriB casi di avvelenamento da elleboro bianco. • All’esame autopOco di due persone decedute in un lago di montagna e ritrovate dopo un mese, fu riscontrata la presenza di un gran numero di piccoli granuli nerastri nello stomaco, idenOficaO successivamente con i semi di veratrum album. • Alla speMrometria di massa furono idenOficate la veratridina e la cevadina. 33 IngesOone accidentale • La bradicardia (</= 40/minuto) e lo shock sono tra i sintomi di ingesOone accidentale della pianta. • Tali casi di avvelenamento sono dovuO, spesso, all’errore di individuazione con altre piante. • Un episodio del genere è riportato da alcuni autori italiani. • La confusione con la genziana lutea ha permesso a una persona di ingerire le foglie di elleboro bianco, lamentando, a seguito di ciò, sintomi di pirosi e vomito, associaO a bradi‐aritmia, dissociazione A‐V e 34 vasodilatazione. Avvelenamento • MolO casi di avvelenamento sono dovuO alla ingesOone accidentale di veratrum, per la sua notevole somiglianza con la genziana. • 5 persone svilupparono i seguenO sintomi: nausea, vomito, dolore addominale, ipotensione e bradicardia. 4 di loro mostrarono bradicardia sinusale, come evidenziato dall’ECG, mentre 1 ebbe un blocco atrio‐ventricolare completo 35 Cuore • Studi eleMrocardiografici, condoB su 12 pazienO avvelenaO da elleboro bianco, hanno mostrato le seguenO alterazioni del tracciato, in 10 persone: bradicardia 38‐40/m, riduzione intervallo PQ e del QT, ritardo transitorio nella conduzione interventricolare dx e incompleto BBS; extrasistoli ventricolari; depressione di ST e onde T a punta. • È stato ipoOzzato che la bradicardia sia dovuta a un aumento del riflesso vagale, ma che le anomalie del tracciato dipendano dalla azione direMa degli alcaloidi sul miocardio. • L’atropina, infaB, corregge la bradicardia, ma non tali alterazioni, le quali sono beneficamente influenzate dalla eliminazione delle tossine e dalla somministrazione di cocarbossilasi e vitamine del gruppo B 36 Hahnemann (III volume, 2° ed, 1825) • È del tuMo falso che i pazienO colpiO da malaBe emozionali e mentali richiedano, di regola, dosi enormi di medicina, come i loro medici ancora immaginano. • In tali malaBe la salute generale è molto poco coinvolta, e i soggeB spesso molto robusO soMo questo aspeMo; di regola, la malaBa si è situata negli organi invisibili delle sfere emozionali e mentali, non raggiungibili dall’anatomia (che servono come 37 medium dell’anima puramente spirituale, dalla quale il corpo materiale viene regolato). Dosaggio • Non ho mai trovato necessario dare una dose maggiore di una singola goccia, spesso una piccola porzione di una goccia, della Ontura di elleboro bianco, diluita a tal punto che una goccia contenga un quadrilionesimo di grano della radice. • Questa dose può, quando necessario, essere somministrata all’insaputa dei pazienO nelle loro bevande ordinarie. 38 Altre indicazioni • I parossismi dei dolori, simili a quelli che la radice di elleboro bianco può produrre per se stessa, e che sempre porterebbero il paziente, per breve tempo, a una sorta di delirio e mania, cedono spesso alla più piccola dose della sopra citata soluzione. • Anche nelle forme di malaria che si manifestano solo con freddo esterno, o si presentano solo con calore interno e urina scura, la radice viene spesso impiegata vantaggiosamente, sopraMuMo quando la sudorazione fredda del corpo o, alla fine, quella della fronte, sia presente. • In molte affezioni ipocondriache, come anche in parOcolari forme di ernia inguinale, risulta molto uOle, essendo un rimedio intermedio in tuB quesO evenO. 39 AnOdoO • Se lo stato predominante è il dolore pressivo alla testa, con freddo del corpo e sopore incosciente, la canfora ne è l’anOdoto. • Se in uno stato ansioso, distraMo, accompagnato da freddo del corpo, o dove sia presente una sensazione di bruciore nel cervello, l’aconito risulta, invece, uOle. • Le altre affezioni croniche provocate dall’abuso della radice di elleboro bianco, ad esempio la febbre quoOdiana di pomeriggio, sono meglio rimosse da piccole dosi di corteccia di china. • Ho visto, inoltre, che gli effeB di questa radice, anche a 40 piccole dosi, dura cinque giorni e anche più. VerOgini • 2. VerOgini; tuMo gira in tondo con lui (dopo 3,5 ore) • 7. Intossicazione e verOgini (dopo 24 ore) • 8. Quando cammina la cefalea aumento fino alle verOgini, ma è rimossa sedendo (dopo 2 ore) • 17. VerOgini conOnue, per 3 giorni 41 Mente • 12. La sua coscienza è come in un sogno • 13. Delirio mite; freddo per tuMo il corpo, con occhi aperO, allegro, talvolta con aMeggiamento sorridente; chiacchiera su soggeB religiosi e giura di essere soddisfaMo, prega, e pensa di essere altrove che a casa (dopo 1 ora) • 18. Intorpidimento della testa, con nausea, per 2 giorni 42 Cefalea • 27. Al ma1no, al risveglio, o5usa pressione alla calo5a • 28. Cefalea pressiva emilaterale, accompagnata a dolore nello stomaco (dopo 4 ore) • 29. Cefalea pressiva sorda, che si estende dalle tempie alla fronte, è aggravata sdraiandosi in avanO, ma scompare piegandosi in dietro e con la pressione esterna; d’altra parte, ritorna dopo essersi rialzato (dopo 3 ore) • 30. Cefalea pressiva, a pia5o, nel vertex, che divenne pulsante con il movimento • 40. Dolore qua e là nel cervello, a crisi, associato a senso di contusione e pressione 43 Testa • 43. Il sangue affluisce molto alla testa, piegandosi (dopo 8 ore) • 45. Brividi alla caloMa della testa e, nello stesso tempo, ai piedi (dopo 1 ora) • 47. Sudorazione fredda alla fronte • 48. TrafiMura pruriginosa, erosiva e persistente sul cuoio capelluto, che obbliga a graMare (dopo 10,5 ore) • 49. Sensazione nei capelli, sul lato dx della testa, come se un ciuffo fosse eleMrizzato, con i capelli come driB alla punta, e con lieve brivido della pelle soMo di essi (dopo 5 ore e più) 44 Occhi • 66. Eccessiva secchezza delle palpebre • 85. Quando si alza dalla sedia vede macchie nere e scinOllio, a causa dei quali non riesce ad alzarsi per 8 ore, ma deve sedere o sdraiarsi (dopo 3 ore) • 86. Diplopia • 89. AspeMo offuscato degli occhi, con cerchi blu intorno ad essi • 91. Frequente afflusso di lacrime agli occhi, con 45 arrossamento, come se ci fosse catarro (dopo 6 ore) Orecchio • 112. Una pressione nell’orecchio dx, al maBno (dopo 2 giorni) • 115. Nell’orecchio dx, dapprima una sensazione come di un respiro freddo, seguita da senso di calore, poi ancora freddo e così via, alternando diverse volte (dopo 26 ore) • 1 1 8 . Q u a n d o s i a l z a d a l l a s e d i a h a , immediatamente, flusso e ronzio nelle orecchie, come se non avesse visto altro che fuoco davanO 46 agli occhi, per 8 ore (dopo 4 ore) Volto • 102. Un prurito qua e là al volto e dietro le orecchie, come se dovessero uscire brufoli (senza perceBbile arrossamento), con senso di escoriazione dietro le orecchie stesse (dopo 28 ore) • 106. Gonfiore del volto, che dura molO giorni (Greding) • 108. Contrazione nella guance al maBno, scinOllio davanO l’occhio sx, pallore al volto e senso di svenimento, poi vomito di una quanOtà di schiuma bianca ‐ un aMacco che ricorre per 3 giorni (Greding) 47 Naso • 125. Sensazione come se il naso fosse troppo secco internamente, analogamente a quanto avviene per l’inalazione della polvere di una strada (dopo 3 ore) • 132. Un odore di concime nel naso (dopo 16 ore) 48 Mascellare • 140. Dolore lancinante aprendo le mascelle, nell’arOcolazione mascellare, che gli impedisce di abbassare sufficientemente la mandibola (dopo 4 ore) • 145. Un dolore ulceraOvo, per se, anteriormente, sulla mascella inferiore (dopo 9 ore) • 146. Dolore nelle ghiandole soMomascellari, come se fossero pinzeMate (dopo 3 ore) • 147. Le ghiandole della mandibola sono gonfie; mal di gola nello stesso tempo, sopraMuMo sul lato sx, ove la degluOzione provoca una specie di soffocamento e costrizione delle fauci, che dura ancora un po', dopo la degluOzione stessa (dopo 1 ora) • 158. Non riesce a parlare 49 Secchezza della bocca • 161. Bruciore in bocca, come se fosse sfregata con il pepe, anche se non è secca (dopo 1 ora) • 168. Al maBno, dopo il risveglio ed essersi alzato, sensazione di secchezza estremamente noiosa nella bocca e vischiosità, per un’ora, senza sete, che è solo poco alleviata dopo averla sciacquata (dopo 20 ore) • 169. Salivazione alternata a secchezza 50e vischiosità nella bocca (dopo 24 ore) Colica di acqua • 171. La saliva scorre incessantemente fuori della bocca, come nel vomito • 175. Una quanOtà di acqua affluisce improvvisamente nella gola (rigurgito); non può essere degluOta abbastanza e, a causa della sua raccolta in trachea, provoca spesso soffocamento (dopo 12,5 ore) • 176. Qualcosa di molto freddo risale in esofago (anche una parte posteriore, lontana nel palato, è molto fredda), subito dopo che una quanOtà di fluido leggero, di sapore salato‐ dolciastro e molto caldo è stato eruMato (rigurgito), dopo di che il freddo nell’esofago e nel palato cessa per alcuni momenO, ma poi ricompare (dopo 24 ore) 51 Gola • 183. Senso di ruvidezza nella gola • 184. Raucedine nella gola • 185. Secchezza nella gola, che non può essere alleviata dal bere (dopo 6 ore) 52 Diaframma • 190. Singhiozzo per ½ ora (Gesner) • 192. Singhiozzo al maBno, fumando il tabacco, al quale è abituato (dopo 24 ore) • 194. EruMazione vuota (immediatamente) • 197. EruMazione vuota la sera, dopo essersi coricato a leMo, seguita da una sensazione graffiante e graMante nel laringe, quasi come dopo una pirosi (dopo 12 ore) • 200. Eru5azione forzata, maggiormente di aria 53 (dopo 6 ore e ¾) Gusto • 207. Gusto diminuito; un sapore pastoso in bocca (dopo 1/4 ora) • 209. Saliva insapore, mancanza di gusto nella bocca • 210. Sapore e senso di freddo nella bocca e sete, come da gocce di menta piperita • 211. Sapore putrido, erbaceo, nella bocca, quasi come la tussilago (petasites) (dopo 3 ore) • 212. Sapore di menta piperita nella gola, con sensazione come di calore che risale dall’esofago alla bocca, che persiste ed è accompagnato a nausea e inclinazione al vomito 54 AppeOto • 216. Fame di fru5a • 229. La colazione era seguita dalla tendenza al vomito, che scomparve dopo aver mangiato carne al maBno (dopo 12 ore) • 230. Grande nausea, prima del vomito • 232. Inclinazione al vomito, con sapore di bile nella bocca • 235. Nausea con grande sete e diuresi, per 3 giorni (Greding) • 242. Vomito (immediatamente) (Smyth, Muralto, 55 Greding, Ledelius) Addome • 282. Violenta pressione nello scrobiculus cordis, che si estende fino allo sterno, agli ipocondri e alle ossa iliache (dopo 8 ore) • 306. Dolori taglienM nell’intesMno (dopo 12 ore) • 308. Colica flatulenta, che colpisce gli intesMni qua e là e tu5o l’addome; più a lungo viene tra5enuta l’aria, e più difficilmente può essere espulsa (da 6 a 12 ore) • 310. Pressione dolente nella regione del cieco, come da aria spasmodicamente incarcerata (dopo 1 ora) • 311. Frequente eliminazione di flaO (nelle prime ore) 56 Aria e altro • 320. Insieme all’aria fuoriescono feci soBli inosservate (dopo 4, 16 ore) • 321. Dopo cena l’aria viene eliminata con feci fluide inosservate; poi diarrea di feci acide, con tenesmo (dopo 1 ora) • 324. Feci diarroiche frequenO e violente (immediatamente) (Benivenius) • 325. Defecazione veloce, spesso soffice (nelle prime ore) • 338. Una evacuazione diarroica (dopo 12 ore) 57 SOpsi ed emorroidi • 341. CosMpazione, per la presenza di feci dure e grosse (dopo 3, 14 ore) • 342. CosOpazione il primo giorno • 348. Bruciore anale durante l’evacuazione (dopo 12 ore) • 352. Emorroidi sanguinanO (dopo 10 ore) 58 Uro‐genitale • 354. Bruciore nella parte anteriore dell’uretra, durante la minzione (dopo 3 ore) • 359. Dolore nell’uretra, come se fosse streMa dietro il glande, accompagnato a urgenza nella minzione, inefficace, per la vescica vuota (dopo 24 ore) • 364. L’urina, scarsa, è gialla e torbida, anche al primo flusso (dopo 24 ore) • 368. Grande sensibilità degli organi genitali (dopo 12 ore) 59 Importante • 3 8 4 . P a l p i t a z i o n e c o n a n s i a , e r e s p i r a z i o n e perce1bilmente più veloce • 385. Ansia eccessiva, tale da fermare il respiro • 388. Costrizione toracica: non può fare un respiro sufficiente, a causa dello spasmo delle vie aeree, per la presenza di muco denso e vischioso (dopo 4,5 ore) • 391. Spasmodica contrazione dei muscoli intercostali, verso il lato sx, che impedisce il respiro (dopo 3 ore) • 401. Costrizione spasmodica del laringe, con pupille contra5e • 402. A5acchi di costrizione del laringe, a5acchi soffocanM, 60 con protrusione degli occhi (dopo ½ ora) Esofago • 409. Un dolore pressivo nella regione dello sterno, dopo aver mangiato e bevuto • 410. Pressione nella regione dello sterno (dopo 2 ore) • 411. Pressione che termina in una fiMa soMo l’ulOma costa dx, peggiore respirando (dopo 24 ore) • 412. Dolore tagliente nel torace (dopo 15 ore) 61 Tosse • 426. Formicolio nelle vie aeree inferiori, che provoca tosse, con lieve espe5orazione (dopo 1, 6 ore) • 427. Tosse breve, secca, eccitata da un formicolio nella parte inferiore dello sterno (immediatamente) • 428. Formicolio nelle ramificazioni più basse delle vie aeree, che provoca tosse, senza espeMorato (dopo 24 ore) • 434. Formicolio al torace, come se dovesse tossire, nel mezzo dello sterno (dopo ½ ora e 1 ora) 62 Colonna • 448. Dolore reumaMco con il movimento, a sx, tra le scapole e dalla nuca al sacro; è parOcolarmente forte con l’evacuazione • 452. La colonna è dolente camminando, e dopo una dolenzia Orante, come contusa; questo dolore è rimosso dalla pressione (dopo 11 ore) 63 Arto superiore • 462. Singole fiMe nell’arOcolazione della spalla sx, anche da fermo (dopo 4 ore) • 470. Alla metà dell’omero sx un dolore Orante in basso, come da ulcerazione, sdraiandosi (dopo ½ ora) • 471. Dolore Orante nella piega del gomito, fleMendolo; di conseguenza, gli sembra che sia gonfio e come se non potesse piegarlo perfeMamente; nello stesso tempo una sensazione di paralisi nel braccio (dopo 15 ore) • 472. Dolore nel mezzo dell’avambraccio sx, come se l’osso venisse premuto • 476. Un prurito erosivo sul lato interno del polso (dopo 24 ore) 64 Mano • 478. Formicolio nella mano, come se si fosse addormentata • 480. Le dita si addormentano, come morte (dopo 1 ora) • 481. La seconda fila delle aste ossee delle dita è dolente, afferrando qualcosa (dopo 20 ore) • 482. Brufoli rossi non dolenO sulla parte posteriore delle dita, tra la seconda e la terza arOcolazione (dopo 20 ore) 65 • 483. Dolore tensivo nel dito medio, muovendolo (dopo 20 ore) Arto inferiore • 487. Notevole difficoltà nel camminare, come una paralisi, dapprima all’arMcolazione dx dell’anca, poi anche a quella sx • 506. Dolore nel camminare, immediatamente so5o il ginocchio, nell’osso, come se si fosse ro5o e non fosse del tu5o fermo • 508. Le Obie, di sera, sono brucianO, come emerse da un gran freddo (dopo 14 ore) 66 • 509. Dolore pesante nelle gambe, come da affaMcamento Piede • 523. Dolori lancinanM brevi nelle dita del piede dx, stando in piedi, per due ore (dopo 14 ore) • 524. Dolori lancinanO nell’alluce (dopo 5 ore) • 526. Prurito quasi profondo nella parte inferiore del calcagno sx (dopo 2 ore) • 527. Una violenta trafiMura in un callo del piede sx (dopo 14 ore) 67 Prurito • 5 3 1 . S e nte l e b ra c c i a e l e ga m b e co m e addormentate, anche sdraiandosi (dopo 8 ore) • 534. Prurito sulle braccia e sulle gambe, come se dovesse uscire un’eruzione, ma senza arrossamento (dopo 2 ore) • 535. Prurito erosivo della cute (dopo 12 ore) 68 Generalia • 542. Dolore nelle parM muscolari del corpo, associate e sensazione di contusione e dolenzia • 550. Gli arM si addormentano • 551. Dolore a tu1 gli arM, come se fossero esauriM da eccessivo affaMcamento • 570. Estrema debolezza • 578. Sincope • 585. Sbadigli 69 Freddo • 611. Freddo per tu5o il corpo • 612. Freddo e sensazione di freddo in tuMo il corpo (dopo 11 minuO) • 614. Freddo che corre per tu5o il corpo, subito dopo l’assunzione • 615. Sensazione di brividi interni, che correvano a5raverso di lui, dalla testa alle dita di entrambi i piedi, subito, con sete (immediatamente dopo l’assunzione) • 617. Tremore, orripilazione della pelle, sopraMuMo al volto (dopo 2 ore) • 619. Rigor conMnuo nel dorso e alle braccia • 625. Brivido febbrile, al maBno, e freddo, senza sete, per ½ ora, non seguiO da calore, con debolezza agli arO, e sopraMuMo alle cosce (dopo 24 ore) 70 Febbre • 632. Calore e arrossamento del volto, e calore delle mani, con disposizione disaMenta, prestando aMenzione solo alle cose delle immediate vicinanze, e tendenza a sobbalzare (dopo 1 ora) • 635. Febbre ogni giorno, prima di mezzanoMe • 637. Calore per tuMo il corpo e sudorazione generale, senza sete, con pallore al volto (dopo 2 ore) • 645. Sudorazione fredda • 681. Calore e arrossamento del volto e calore alle mani, con disposizione noncurante, dando aMenzione solo alle cose delle immediate vicinanze, e tendenza a 71 sobbalzare (dopo 1 ora) Mente • 684. Disposizione irrequieta, oppressione e ansia (dopo 1 ora) • 689. Egli geme, si gira di lato, non sa come calmarsi (dopo 2, 3 ore) • 693. Umore triste, apaOco, fino al pianto (dopo 24 ore) • 700. Silenziosità • 704. Contrariato, quando si presenta la causa (dopo 4 ore) • 705. Si arrabbia molto, ogni cosa lo eccita (dopo 1 ora) • 711. Quando si Oene occupato è allegro, ma quando non ha niente da fare è come stordito, non pensa in modo appropriato, calmo e assorbito in se stesso (dopo 2, 15 ore) 72 Riepilogo sintomi di avvelenamento (i numeri arabi indicano la materia medica di Hahnemann) • verOgini (1, 8, 2, 7, 17), cefalea (27, 30, 40, 25, 29, 28, 31, 32, 34, 24, 74); pupille dilatate (56, 57, 58), lacrimazione (91, 90), acufeni (118); scialorrea (171, 169) bruciore della bocca, faringe, esofago e stomaco (161); singhiozzo crampiforme (190, 192), eruMazioni (200, 194, 197); gastralgia (282), nausea (230, 18, 235), conaO di vomito (232, 229), vomito (242, 244), dolori intesOnali (306, 308, 300, 305, 310, 302, 299, 286, 294) diarrea talvolta sanguinolenta (324, 321, 338, 319, 325); respirazione frequente all’inizio (384), poi sempre più superficiale e stentata (385, 401); accessi di soffocamento (402, 426, 434, 388), perdita della voce (158); fasOdio alla punta delle dita (524, 483) e alle arOcolazioni (448, 472, 506, 509, 522, 542, 73 491, 462, 518, 505, 499, 515) Riepilogo sintomi di avvelenamento (i numeri arabi indicano la materia medica di Hahnemann) • tremore (617), spasmi tetanici (516, 492, 490, 495, 553, 503), convulsioni (520, 108, 556), paralisi (487); iniziale calore (682), senza aumento effeBvo della temperatura (681, 637); successivamente freddo agli arO (45, 625) e diminuzione della temperatura (611, 614, 615, 619, 612), con sudorazione fredda (47, 645); formicolio della pelle e prurito per tuMo il corpo (526, 513, 476, 534, 535), con intorpidimento (478, 550, 551, 566, 480); iniziale aumento della frequenza cardiaca; poi bradicardia (583), aritmia e sensazione soggeBva di cardiopalma (405); insonnia (596, 590), collasso (570, 578, 563, 531, 584), perdita della volontà (700, 74 711, 693) Riepilogo sintomi del colera (i numeri arabi indicano la materia medica di Hahnemann) • spasmi clonici (520, 108, 556), con crampi nei polpacci e nelle gambe (516, 492, 490, 495, 553, 503); frequenO evacuazioni di materia liquida, mista a fiocchi giallastri o rossastri (324, 321, 338, 319, 325), agitazione ingravescente, senso di angoscia e oppressione, con gemito e sbadiglio (684, 689, 568); freddo gelido di tuMo il corpo, diminuzione della temperatura (611, 614, 615, 619, 612), sudorazione fredda (47, 645); diminuzione dei sensi (700, 711, 693), spossatezza (570, 578, 563, 531, 584); voce fioca (158); polso lento e piccolo (583); • Secondo Hahnemann, anche: psicosi (13); disperazione e preoccupazione per cose banali e del tuMo immaginarie (684, 689, 568) 75