l`ottocento elegante - Pianificazione Territoriale di Coordinamento

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l`ottocento elegante - Pianificazione Territoriale di Coordinamento
Delta del Po, Volpoche a Scanno Boa © Daniele Soncin - Ente Parco Delta / Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele II © Nicola Boschetti e Giovanni Zardinoni / Fratta Polesine (Rovigo) Villa Badoer © Stefano Lunardi - Immagini da archivio della Provincia di Rovigo Servizio Turismo
ROVIGO, PALAZZO ROVERELLA 29 GENNAIO - 12 GIUGNO 2011
ARTE IN ITALIA
NEL SEGNO
DI FORTUNY
1860-1890
L’OTTOCENTO
ELEGANTE
IL FILTRO
ROSA DELL’
OTTIMISMO
Una mostra per vedere e per capire, 150 anni dopo.
Vedere e capire la società veneta e italiana negli anni
in cui nel resto della Penisola “si faceva l’Italia”
e il Veneto restava ancora territorio dell’Impero.
Poi l’unificazione del Veneto, nel 1866, al Regno
italiano e ciò che questo comportò.
“Nel segno di Fortuny. L’Ottocento elegante.
Arte in Italia, 1860-1890” accompagna il visitatore
a “vivere” quei primi 30 anni della nuova Italia.
Lo porta a entrare negli ambienti della società elegante,
della ricca borghesia, del cosiddetto “bel mondo”, ma
a partecipare anche ai momenti di festa o di incontro
delle famiglie “qualunque”.
A sinistra:
Vincenzo
Capobianchi
Il vestito giallo
1875
olio su tela
Phidias Antiques
and Interiors,
Reggio Emilia
Difficoltà, problematiche sociali
e economiche, che pur in quest’epoca
non furono trascurabili, in questi quadri
sembrano non comparire. O meglio restano
sullo sfondo della rappresentazione
di una nuova gioia di vivere, della fiducia
in un radioso avvenire che la nuova comune
Patria sembrava dover riservare a tutti.
Erano gli anni del progresso e della certezza
che ogni cambiamento non poteva che
essere positivo. Gli anni in cui si sapeva
guardare avanti con la convinzione che
il domani non poteva che essere migliore
dell’oggi.
E i quadri di Fortuny e degli artisti che egli
influenzò con i suoi colori e la sua vitalità
raccontano quel magico momento.
Forse con il filtro rosa dell’ottimismo, ma
anche in questo rispecchiando le speranze,
le attese, forse i sogni, di un intero popolo.
Edoardo Dalbono
Sirene moderne
1876
olio su tela
collezione privata,
courtesy
Bottegantica,
Bologna
Giacomo Favretto
Il Mercato
di Campo S. Polo
a Venezia
1882-1883
olio su tela
Fondazione
Progetto
Marzotto-Trissino,
Vicenza
TRA UN ROMANZO
E UN SOFFIAR
DI VENTAGLIO
A sinistra:
Giuseppe
De Nittis
Ritorno dal ballo
1870
olio su tavola,
collezione privata,
courtesy
Enrico Gallerie
d’Arte, Milano
A destra, in
senso orario,
dettagli di:
Domenico Induno
Donna allo
specchio
1870
olio su tela
collezione privata,
courtesy
Enrico Gallerie
d’Arte, Milano
Federico
Andreotti
All’Esposizione
olio su tela
Phidias Antiques
and Interiors,
Reggio Emilia
Francesco
Jacovacci
Sogni
olio su tela,
Galleria Berardi,
Roma
«Le signore e i signori alla moda, i borghesi ricchi» scriveva
nel 1877 il pittore e critico pugliese Francesco Netti «ritrovavan
se stessi in quelle opere. Vedevan le stesse stoffe che avevano
addosso, i tappeti che avevano a casa, il lusso nel quale vivevano,
e poi scarpe di raso, mani bianche, braccia nude, piccoli piedi,
teste graziose. Quelle figure dipinte stavano in ozio tali e quali
come loro. Al più guardavano un oggetto, o si soffiavano con
un ventaglio. Le più occupate facevano un po’ di musica
o leggevano un romanzo. Era il loro ritratto anzi la loro apoteosi.
E si faceva a gara per averle».
Attilio Simonetti
La visita
alla balia
1880
acquerello
su carta
collezione privata,
Roma
RIVIVONO A PALAZZO ROVERELLA
LE SPERANZE E
LE FELICI FOLLIE
DELL’ITALIA UNITA
A sinistra:
Attilio Simonetti
Le grazie
1876
acquerello
su carta
collezione privata,
Roma
Giovanni Boldini
L’attesa
1878
olio su tela
Collezione
Linda Crotti
Carate Brianza,
Milano
Domenico Morelli
La sultana e le
schiave di ritorno
dal bagno
1883 ca.
olio su tela
Fondazione
Internazionale
Balzan, Milano
è un Ottocento tutto a colori, alla moda, quello che propone
la grande mostra di primavera di Palazzo Roverella a Rovigo.
L’Ottocento vitale ed elegante dei grandi salotti à la page,
delle corse, dei balli e dei ricevimenti. E, al medesimo
tempo, delle feste popolari, dei carnevali, dei balli
mascherati e degli incontri tra le fronde, dei travestimenti
e degli idilli. Poi l’Ottocento dei sogni popolato da carnose
odalische e ammaliato dai conturbanti profumi d’Oriente.
è una mostra positiva e serena quella con cui la Fondazione
Cassa di Risparmio di Padova, il Comune di Rovigo
e l’Accademia dei Concordi riprendono il filone classico
nella programmazione espositiva del Palazzo: quello della
pittura in Italia a cavallo tra gli ultimi due secoli.
L’attenzione di Dario Matteoni e Francesca
Cagianelli, che della mostra sono i curatori,
si è focalizzata sul trentennio 1860-1890.
Tre decenni di grandi speranze, di euforia,
di fiducia, avviato, e per certi versi attivato,
dall’unificazione del Regno d’Italia.
Certo fu un periodo di luci e ombre e questa
mostra sceglie, non per intento celebrativo
e tanto meno per scelta di occultare altre
realtà, di mettere in evidenza le prime più
che le seconde. A voler dar conto di una
vitalità e di un vitalismo particolari, forse
mai più rivissuti dalla storia successiva
dell’arte in Italia.
Colore e sensualità che trovano in uno
spagnolo, Mariano Fortuny, il loro profeta
in pittura. Fortuny dalla sua terra aveva
portato il calore e il colore, il gusto per
trasporre su tela la gioiosità e la giocosità
della vita, facendo della pittura lo specchio
variopinto di queste sensazioni. Tavolozze
di accesa cromia, tele di virtuosistica
elaborazione. Sensazioni che nelle diverse
scuole del Paese assumono peculiarità
diversissime: dal gusto quasi calligrafico
di alcuni, alla luminosità – il cosiddetto
“Impero del bianco” – in altri, al colorismo
di tradizione settecentesca per altri ancora.
Così come diverse sono le “storie”:
dalla celebrazione delle vicende patrie,
a cronache sociali, talvolta intrise di
religiosità, ma soprattutto racconto partecipe
di una borghesia che stava ridefinendo
il suo ruolo nel nuovo Stato unitario.
L’OTTOCENTO
ELEGANTE
Da Giovanni Boldini
a Giuseppe De Nittis,
da Domenico Morelli
a Francesco Paolo Michetti,
IL PRIMO DEI DUE FORTUNY
“Fortuny come acquafortista eguaglia Goya e si avvicina a Rembrandt” Théophile Gautier
Mariano Fortuny
Musicanti arabi
1872
olio su tela
Museo Fortuny,
Fondazione Musei
Civici, Venezia
da Francesco Netti
a Edoardo Dalbono,
da Edoardo Tofano
a Rubens Santoro,
da Ettore Cercone
a Giuseppe Sciuti
da Pio Joris
a Francesco Jacovacci
a Herman Corrodi,
da Attilio Simonetti
a Giulio Rosati,
da Vincenzo Capobianchi
a Ludovico Marchetti,
da Giovan Battista Quadrone
a Lorenzo Delleani
a Alberto Pasini, Gerolamo Induno
Il baciamano
1877
olio su tela
collezione privata,
courtesy
Enrico Gallerie
d’Arte, Milano
Vincenzo
Capobianchi
Venditore
di antichità
collezione privata,
courtesy
Phidias Antiques
and Interiors,
Reggio Emilia
da Gerolamo Induno
a Eleuterio Pagliano,
da Giacomo Favretto
a Antonio Mancini,
un’ondata di colore
invade la pittura
italiana, dando vita
a scene in costume,
soggetti orientalisti
e ambientazioni
neosettecentesche
nel segno di un
gusto internazionale
che attraversa l’Europa.
Mariano Fortuny, per i veneziani ma non solo,
è colui che ha abitato quello che poi è diventato
il Museo Fortuny. Il Fortuny al centro di questa
mostra non è lui ma il padre, il grande Marià
Fortuny i Marsal, catalano, nato nel 1838 a Reus
e mancato a Roma nel 1874, padre di Mariano
Fortuny i de Madrazo, il Fortuny di Palazzo Fortuny.
Fortuny padre, di famiglia povera e presto orfano,
riuscì, grazie al riconoscimento del suo
straordinario talento, a compiere studi d’arte
prima a Barcellona e poi a Roma. Da qui passò
a Napoli dove intesse rapporti con l’ambiente
artistico della città. Allo scoppio della guerra
ispano-marocchina, il giovane artista venne
incaricato dal suo governo di immortalare le
scene delle battaglie e per questo si trasferì
in Marocco: da questa esperienza derivò la
passione per l’Africa e per i temi cosiddetti
orientalisti. Rientrato da Tangeri raggiunge
Parigi, dove studia Delacroix, per tornare poi
a Roma dove realizza una serie di opere che
gli confermano una fama ormai internazionale.
Il matrimonio con Cecilia de Madrazo, figlia
del direttore del Prado, lo rende ancor più
protagonista del bel mondo europeo.
Con la moglie vive prima a Parigi poi a Granada
e infine a Roma, salvo viaggi a Londra e in altre
capitali europee. Il 21 novembre del 1874, ad
appena 36 anni, una febbre malarica spegne
la sua vita e la sua effervescente creatività.
Il testimone idealmente passò al giovane figlio
di 3 anni che divenne scenografo, disegnatore
di tessuto e pittore e che più tardi scelse
Venezia come città di elezione. A Venezia,
Fortuny Jr. morì nel 1949 e nel 1956 la sua
casa divenne il Museo Fortuny.
IL “VENTAGLIO IN CORNICE”
Nelle opere dei “Fortunyani”, da Michetti, a
Di Chirico a Pagliano, presentate all’Esposizione
di Napoli del 1877, il quadro diveniva un vero
“ventaglio in cornice”. Apparivano come
il vero contraltare della falange macchiaiola:
il “colorito afflitto” delle loro opere sbiadiva di
fronte all’esplosione cromatica dei fortunyani,
così come di fronte alla loro “fattura coquette”.
Tale esplosione cromatica ovviamente dilagava
oltre le frontiere del realismo per gridare le
ragioni di una pittura affidata esclusivamente
alle leggi dell’occhio. L’ondata fortunyana
investe la gran parte degli artisti italiani,
da Roma a Napoli, da Torino a Venezia,
soprattutto nel trentennio 1860-1890, con
un vero e proprio apice negli anni Settanta.
© Stefano Lunardi - Immagini da archivio della Provincia di Rovigo Servizio Turismo
IL POLESINE,
LA TERRA
DEI GRANDI
ORIZZONTI
© Nicola Boschetti e Giovanni Zardinoni
Nella pagina a fianco:
Fratta Polesine (Rovigo), Villa Badoer
Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele II
Delta del Po, Volpoche a Scanno Boa
Villa Baoder, detta “la Badoera”, ospita uno
dei musei che accolgono le testimonianze delle
città e necropoli che stanno riaffiorando, prima
tappa di un percorso che porta a scoprire come
questa terra abbia radici antiche che “parlano”
greco, siracusano, etrusco, romano oltre che,
naturalmente, veneto.
Daniele Soncin - Ente Parco Delta
E intorno alla mostra, la magia del Polesine.
La “Terra dei grandi orizzonti”, “la Mesopotamia
d’Italia” è pronta a svelare le sue meraviglie a
chi sappia accorgersene e coglierle.
Molti, e molto diversificati, gli itinerari che
vengono proposti in occasione della Mostra.
Tappa d’obbligo resta Villa Badoer a Fratta
Polesine. La dimora palladiana ospita, infatti,
una sezione “satellite” dell’esposizione di
Palazzo Roverella. Essendo a Fratta e proprio
nell’anniversario dei 150 anni dell’Unità
d’Italia, non può mancare una visita alla culla
della Carboneria che proprio qui, e forse non
è un caso, prese vita.
Dalla storia patria alle testimonianze di quando
questa terra dominava i mari tanto da dare
il nome di una sua città all’Adriatico.
L’OTTOCENTO
ELEGANTE
ARTE IN ITALIA
NEL SEGNO DI FORTUNY 1860-1890
Sede e orari:
Palazzo Roverella
Rovigo, Via Laurenti 8/10
Feriali: 9.00-19.00
Sabato: 9.00-20.00
Festivi: 9.00-20.00
Chiuso i lunedì non festivi
Mostra a cura di:
Francesca Cagianelli
Dario Matteoni
Direzione:
Alessia Vedova
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI
Sergio Campagnolo,
Padova
Biglietti:
intero € 9;
ridotto € 7 (dai 6 ai 18 anni,
over 65, studenti universitari,
insegnanti con documento,
categorie convenzionate);
Informazioni, prenotazioni,
laboratori, visite riservate
ad associazioni o aziende:
gratuito
(fino ai 6 anni,
portatori di handicap
con 1 accompagnatore,
giornalisti con tesserino,
militari in divisa);
promozione € 5
(martedì e mercoledì
9.00-13.00);
Palazzo Roverella
Tel. 0425.460093
Cell. 348.3964685
Produzione e
organizzazione:
Anonima Talenti
Coordinamento generale:
Fondazione Cassa di
Risparmio
di Padova e Rovigo
Area Comunicazione
e Relazioni Esterne
29 gennaio - 12 giugno 2011
gruppi (min 20 persone)
€ 7 e gratuito per 1
accompagnatore;
gruppi scolastici
€ 3 e gratuito per 2
accompagnatori;
visite guidate per gruppi
(max 25 persone):
adulti € 75, scuole € 25.
Con il biglietto della mostra
sarà possibile visitare
a tariffa ridotta la mostra
di Villa Badoer
a Fratta Polesine (RO).
Da lunedì a venerdì
Orario: 9.30-18.30
Sabato 9.30-13.30
[email protected]
www.ottocentoelegante.it
Servizi in mostra:
accesso per disabili
e audio guide.
In copertina:
Edoardo Tofano
Donna con ventaglio
olio su tavola
collezione privata
LA MOSTRA È PROMOSSA DA:
IN COLLABORAZIONE CON:
Comune
di Rovigo
Accademia
dei Concordi
Provincia
di Rovigo
BORTOLONI/REBESCHINI
Call center attivo da
settembre