Messa di Ringraziamento – Anno C dall`OMELIA di DON PIETRO

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Messa di Ringraziamento – Anno C dall`OMELIA di DON PIETRO
Messa di Ringraziamento – Anno C
dall'OMELIA di DON PIETRO
[Gv 1, 1-18]
Soltanto una breve riflessione sulla
Parola di Dio, ed è una Parola sempre
molto ricca, soprattutto in questo tempo
di Natale. Nella prima lettura l'apostolo
Giovanni ci dice di cristiani della prima
ora che poi se ne sono andati,
pretendendo chissà che cosa: è un po' un
fenomeno che c'è in tutta la Chiesa e che
c'è anche oggi. Dobbiamo però avere
presente una verità: che la Chiesa di
Cristo è la Chiesa che si forma attorno al
Papa e attorno al Vescovo : “non c'è
Chiesa senza Vescovo”. È importante
questo! È importante averlo presente per noi, questa preoccupazione di essere uniti al Papa e
al nostro Vescovo nell'ambito della diocesi.
E poi nel Vangelo di Giovanni abbiamo delle parole stupende. “A quanti però Lo hanno
accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”: se noi Lo accogliamo, Gesù Cristo,
abbiamo questo potere grande, diventare figli di Dio e vivere da figli di Dio. Poi ancora “E il
Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”: finisce un anno, ma cos'è il tempo
che passa? Il luogo dove abita Dio in mezzo a noi, concretamente. Questo Dio che si è
rivelato in Gesù Cristo, che ci revela il volto del Padre, “Dio, nessuno Lo ha mai visto: il
Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che Lo ha rivelato.” E cosa rivela
Gesù Cristo di Dio? Rivela soprattutto la misericordia, l'amore di Dio per l'umanità. Gesù
Cristo che si fa come noi, Gesù Cristo che va a finire sulla croce, che perdona i Suoi
persecutori, ci rivela la misericordia infinita di Dio verso tutti, anche i più depravati. La
misericordia di Dio è infinitamente più grande dei nostri peccati. E come abbiamo detto –
siam qui per questo – è l'ultimo giorno dell'anno civile (l'anno liturgico è incominciato con la
prima domenica di Avvento), e credo che sia importante dire il nostro grazie. Innanzitutto il
nostro grazie lo diciamo al Signore che ci ha mantenuto la vita, ci siamo. Poi i problemi
cercheremo di risolverli, ma teniamo conto questo dato di fatto: che esserci ci dà la possibilità
proprio di dare una risposta positiva, di essere un fatto positivo per la realtà in cui viviamo.
Allora l'importanza di dire grazie al Signore. Grazie al Signore per tutti i doni che ci ha dato
in quest'anno. È vero, ci son state anche delle cose molto brutte, provate a pensare alle guerre
che ci sono, il Papa ha parlato di terza guerra mondiale che si
manifesta in tante parti della terra; e poi provate a pensare alle
conseguenze della guerra, le emigrazioni di questi popoli, la
miseria, perché la guerra porta miseria, porta fame, porta morte! La
guerra è sicuramente una cosa brutta, il Papa lo dice sempre, questo
impegno a pregare per la pace. Celebrare il Natale è appunto
celebrare e chiedere la pace, Gesù Cristo ha voluto essere Re di
pace, e è morto per essere Re di pace. Allora è importante! E poi
ancora la persecuzione dei cristiani, che si è rivelata in un modo
pauroso proprio in questo anno, tanti cristiani che sono stati uccisi per la loro fede.
Sicuramente è per noi una testimonianza importante, dovrebbe essere una forza per la nostra
fede, se ci sono delle persone che muoiono per la fede in Gesù Cristo questa è una conferma
che la fede è una forza grande. Anche noi, che forse non moriremo martiri, è chiesto di essere
dei testimoni. Abbiamo ascoltato nel tempo del Natale più volte i pastori, i poveri: allora
erano veramente i più poveri, i più emarginati.
Per definizione peccatori, che peccavano e
basta perché non entravano mai nella sinagoga
e poi non osservavano le leggi e così via, ma
diventano i primi testimoni. E anche noi
abbiamo questa missione, questo dovere, questo
compito, essere i testimoni. E cerchiamo
proprio di partire dal nostro grazie al Signore
per terminare questo anno, quello che noi
cercheremo di cantare subito dopo la
comunione, il Te Deum “Te Deum laudamus,
Te Dominum confitemur” che è il canto
ufficiale della Chiesa, per dire grazie al
Signore. Noi vogliamo dire questo grazie
davvero con il cuore, con la mente sicuramente
ma soprattutto con il cuore. Dire anche grazie a
tante persone, grazie anche fra di noi
nell'ambito delle famiglie, per riconoscere a ogni membro della famiglia le cose belle che ci
sono lì in famiglia ; tante persone che ci hanno aiutato a camminare : è importante la
riconoscenza! Mi viene in mente quel fatto, il miracolo di Gesù che guarisce dieci lebbrosi e
uno solo torna sui suoi passi per ringraziare il Signore, e Gesù si guarda attorno e dice “ma
non sono stati dieci i guariti?!”. Soltanto uno è tornato indietro, e quello, sottolinea, era un
samaritano. Noi che vogliamo e pretendiamo di essere un po' quelli più abituati ai rapporti
con il Signore, siamo molte volte quelli che mancano un po' a questo dovere della
riconoscenza.
Continuiamo la nostra Eucaristia – eucaristia vuol dire ringraziamento. Diciamo grazie,
coscienti dei tanti doni ricevuti in questo anno che finisce.