via San Zanobi 19r, Firenze

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via San Zanobi 19r, Firenze
COMUNICATO STAMPA
La mostra si terrà presso la Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r, Firenze)
da venerdì 17 febbraio (inaugurazione ore 18.00) al 6 maggio
ULTIMO DOMICILIO di LORENZO CASTORE
Mostra a cura di LAURA SERANI
Una mostra fotografica che si presenta come albums di famiglia in tre dimensioni, le case raccontano
storie e segreti: i quadri alle pareti, le fotografie, gli oggetti sul comò e i libri nella biblioteca, in risonanza
tra loro, riflettono i desideri e le aspirazioni, gli affetti e i ricordi, la personalità di chi le abita, spesso più
dei segni su un volto, più di uno sguardo. Un progetto fotografico che ci presenta, in continuum dialettico
tra un approccio documentario ed uno narrativo, le case amate, vissute, frequentate o caparbiamente
cercate.
Si inaugurerà venerdì 17 febbraio presso la Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r,
Firenze) “Ultimo Domicilio” del fotografo Lorenzo Castore, a cura di Laura Serani.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 6 maggio, a ingresso libero, dal lunedì al sabato con orario 15-19,
o su appuntamento, ai contatti 055 481106 e [email protected]. La galleria sarà chiusa i
giorni 13-19 aprile, 25 aprile e 1 maggio.
La mostra è accompagnata dalla presentazione del libro tratto dal progetto fotografico esposto.
L'incontro, che vedrà protagonisti l'autore Lorenzo Castore e la curatrice Laura Serani, si terrà sabato 25
marzo alle ore 18 all'interno della galleria della Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r,
Firenze). L'ingresso all'iniziativa è gratuito, fino ad esaurimento posti.
Lorenzo Castore, Firenze, 1973. Il suo lavoro è caratterizzato da progetti di lungo termine - in bianco e
nero e a colori - che hanno come tema principale il quotidiano, la memoria e la relazione tra piccole storie
individuali e la Storia. Ha esposto il suo lavoro in numerose mostre personali e collettive in Italia e
all’estero. Ha vinto il Premio Mario Giacomelli (2004), il Leica European Publishers Award (2005) e la
Rana d'oro come miglior film documentario corto al Camerimage Film Festival (2012). Ha pubblicato
due libri monografici: Nero (2004) e Paradiso (2006). Ha realizzato due cortometraggi: No Peace Without
War (2012) - con Adam Cohen - e Casarola (2014).
Laura Serani, curatrice e autore. Delegata artistica del Mois de la Photo à Paris, nel 2008 e nel 2014,
direttrice artistica dei Rencontres de Bamako, la Biennale africana della fotografia - in Mali, nel 2009 e
nel 2011, curatrice di Fotografia Europea a Reggio Emilia, dal 2007, Laura Serani é stata Direttrice della
fotografia, dell’audiovisivo e della Collezione fotografica della Fnac per l’Europa, il Brasile e Taiwan,
dal 1985 al 2006. Autore di vari libri tra i quali La fotografia tra storia e poesia (Edizioni Mazzotta) e
Ultimo Domicilio di Lorenzo Castore (Edizioni L'Artiere), di saggi introduttivi (Ara Güler, Malick
Sidibé, Luigi Ghirri, Sarah Moon, Bernard Plossu, Sophie Zenon, Gabriela Morawetz, Claude Nori,
Nicola Lo Calzo, Coniglio Viola, Maimouna Guerresi, François Halard), e di testi per cataloghi e
pubblicazioni collettive. Laura Serani ha collaborato con diverse istituzioni culturali (la Maison
Européenne de la Photographie e l’Institut Italien de culture a Parigi, il MAMM - Museo delle arti
multimédia di Mosca, la National Gallery di Bosnia a Sarajevo, la Gulbenkian Foundation a Lisbona, la
Fondazione Le Stelline a Milano, la Collezione Maramotti a Reggio Emilia) e festival internazionali (I
Rencontres d’Arles, la Biennale della fotografia a Moscou, Encontros da Imagem a Braga, Photomed in
Francia, il SIFest in Italia). Attualmente presidente della giuria per la fotografia della Fondation Les
Treilles e membro del Prix Niépce, ha partecipato alle giurie di diversi premi (Word Press Photo, New
York Photo Awards, Vipa a Vienna). Laura Serani vive a Parigi.
"Ultimo Domicilio" nasce - ancora inconsapevolmente - nel 2008 quando, durante un viaggio a Sarajevo
e Mostar, Lorenzo Castore fotografa interni di case abbandonate durante la guerra, lasciate dietro di sé
da un giorno all'altro insieme a tutti gli effetti personali appartenuti a chi le abitava. È una rielaborazione
della traumatica esperienza in Albania e Kosovo nel 1999 e si sviluppa negli anni in altri luoghi e in altri
paesi: Italia, Francia, Stati Uniti, Polonia. Nel tempo, "Ultimo Domicilio" diventa un video di 18 minuti
realizzato in collaborazione con il compositore Emanuele de Raymondi, nel 2015 Laura Serani ne cura
la pubblicazione per L’Artiere e la mostra.
Con queste parole Laura Serani presenta il lavoro di Lorenzo Castore «nel suo modo di trattare la
questione della trasmissione e della memoria, la contaminazione tra narrazione e auto-narrazione é
permanente e la realtà risulta filtrata dallo sguardo emotivo che posa sui luoghi. Castore che ama le storie
della gente, che sa intuire e andare incontro ai destini più sorprendenti, sembra tessere un legame
particolare anche con i luoghi che, sensibile al genius loci, sa ascoltare. Le case sono delle boite à
musique, dei carillon di suoni familiari, Castore ne racconta in immagini le vibrazioni e persino i silenzi».
Prosegue: «con “Ultimo Domicilio” si penetra, come seguendo Castore in visita a dei conoscenti, in case
poco ordinarie, quelle di un poeta italiano, di una pittrice francese, di un regista americano, … Case a
cavallo tra due secoli, tra l’Unità d’Italia e il crollo del muro di Berlino, tra la famiglia borghese immobile
e il tempo delle rotture e delle peregrinazioni. Case della resistenza e dell’esilio, politico e poetico. O in
quella della nonna, a Firenze, simbolo della famiglia e destinata a sparire, dove, come dietro le quinte,
appare e scompare la figura emblematica e enigmatica del padre; poi, nella sua prima casa di giovane
adulto, a Cracovia, piccolo museo di oggetti e di immagini fetiche. Il progetto si lascia leggere come una
mappa, dove tanti indizi più o meno dissimulati portano a disegnare il profilo delle persone, la cui
presenza immaginaria risulterà più forte della loro assenza dalle immagini.». Conclude «se realizzando il
ritratto delle case, Castore realizza quello dei suoi abitanti, alla fine, quello che sembra affiorare in
filigrana, é un autoritratto dell’autore alla ricerca della propria identità, passata e futura. E i frequenti
simboli e riferimenti affettivi, letterari e artistici, sembrano suggerire, in una sorta di foto-sintesi, il
ritratto della famiglia e della casa d’elezione.La petite recherche di Castore, come per accentuarne gli
accenti proustiani, si articola in sette capitoli, uno per casa; sette come i misteri, come i cieli e i mari
antichi. Per avventurarsi, protetto dal numero magico, alla ricerca dell’equilibrio perfetto, del paradiso
perduto, dell’archetipo della casa ideale, dove la poesia aleggia su ogni cosa e dove rimettere insieme i
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