Gallerie fotografiche: quotidiani on-line a
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Gallerie fotografiche: quotidiani on-line a
Reportage Gallerie fotografiche: quotidiani on-line a confronto I quotidiani on-line danno sempre più spazio alle immagini, ma grande è la differenza tra i quotidiani italiani e americani: questi ultimi hanno come collaboratori fotografi in grado di fornire contenuti di alta qualità, ben diversi da quelli pubblicati dai giornali italiani. Su Lens si può vedere il reportage della giovane Newsha Tavakolian, fotografa freelance ventottenne iraniana, che ha lavorato su commissione per The New York Times offrendo ai lettori del giornale, in esclusiva, immagini sulle proteste seguite alle elezioni in Iran che poche altre testate hanno potuto mostrarci. Ottime foto realizzate dallʼinterno delle manifestazioni nelle quali lʼautrice è riuscita ad inserirsi. The New York Times utilizza fotografi free-lance (ai quali commissiona specifici servizi) quando non può avvalersi dei propri fotografi interni (staff photographers): la qualità delle immagini di Newsha dimostra quanta attenzione la redazione ponga anche alla scelta dei propri collaboratori esterni. Interessante lʼintervista alla fotografa di seguito al reportage. http://lens.blogs.nytimes.com/2009/06/17/assignment-2/ The New York Times ha da poco aperto Lens: un nuovo blog che presenta alcuni tra i più interessanti reportage fotografici e multimediali realizzati dai propri fotografi. Un esempio di attenzione allʼimmagine giornalistica e alla sua qualità difficilmente riscontrabile in altre testate. Oltre alle fotografie, accuratamente didascalizzate e firmate, vengono spesso pubblicate interviste ai fotogiornalisti autori del servizio che spiegano difficoltà e modalità di realizzazione del lavoro. http://lens.blogs.nytimes.com/ La sezione “Multimedia” dellʼedizione online di The New York Times: slideshow, audio-slideshow e video realizzati in esclusiva dai fotografi di staff del giornale. Gli approfondimenti delle varie notizie vengono presentati sotto forma di storie: racconti di singole esperienze esemplificative di una condizione più generale e comune a molti cittadini realizzati con lʼinterazione tra immagini, testi, audio e grafica. http://nytimes.com/pages/multimedia/ Sulla home page dellʼedizione on-line di The Washington Post, un box dalla grafica curata ed efficace evidenzia il collegamento alla sezione Camera Works del sito che quotidianamente aggiorna e archivia contenuti multimediali PC PHOTO 46 I siti dei quotidiani on-line danno sempre più spazio alle immagini: fotografie singole, slideshow, audiovisivi, grafica interattiva e video sono sempre più usati a corredo di notizie e articoli. Ormai tutti i pezzi in home page risulterebbero vuoti se pubblicati privi di immagini. Queste ultime sono apprezzate sia dal pubblico che dagli inserzionisti (vedi articolo Fotogiornalismo 2.0 pubblicato in marzo 2009) e di conseguenza sempre più ampie sono le sezioni dedicate ai prodotti giornalistici multimediali, cui rimandano i titoli principali dei giornali on-line. Tuttavia ad un occhio mediamente attento non può sfuggire la differenza tra gallerie fotografiche pubblicate sui siti di giornali stranieri e quelle presenti sui siti di testate italiane. Il confronto Basta dare unʼocchiata alla pagina web Camera Works del quotidiano statunitense The Washington Post per capire quanta attenzione viene data alla qualità dellʼimmagine e ai contenuti giornalistici della stessa. Gli argomenti riguardano tematiche che consentono al visitatore una informazione approfondita: le truppe USA che lasciano i centri urbani dellʼIraq dopo più di sei anni, il colpo di stato in Honduras, un blog multimediale dedicato agli americani costretti ad adattarsi alla crisi economica, e molto altro. Tutti i servizi sono realizzati in esclusiva per il giornale da fotografi professionisti, molto attenti alla qualità della fotografia (non solo tecnica, ma anche compositiva e stilistica); ad ogni servizio viene dato il giusto risalto e una posizione meritevole allʼinterno della pagina; testi e didascalie sono curati e utili; la visione informa attraverso le immagini. Invece, entrando nella sezione “Foto” di alcuni quotidiani on-line italiani non si può non rimanere delusi: lʼaspetto grafico è scarno e rudimentale; i servizi riguardano tematiche di basso livello (gossip, curiosità, glamour, sport); nessuno dei lavori pubblicati è realizzato o acquistato in esclusiva per il giornale che le pubblica, ma spesso si tratta di raccolte di immagini recuperate da uffici stampa, da altri siti o blog, oppure dai lettori (gratis, per intenderci); testi e didascalie sono insufficienti e spesso presenti solo sotto la prima foto della galleria; nessuna foto è firmata ovvero non viene citato il nome dellʼautore. Insomma una sciatteria più unica che rara. 47 PC PHOTO Camera Works: la pagina on-line del quotidiano statunitense The Washington Post dedicata ai contenuti multimediali. Si apre con le foto del giorno (Day in photos): breve galleria di fotografie provenienti dalle migliori agenzie internazionali che riassumono la giornata in immagini. Prosegue con un servizio principale di approfondimento e una serie di altri lavori non solo fotografici, ma anche video, grafici o semplicemente audio. Gli argomenti trattati sono di alto interesse giornalistico: lo scopo è quello di fare informazione e di utilizzare gli strumenti che il web mette a disposizione per consentire al visitatore di conoscere e approfondire il tema affrontato. http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/photo/?hpid=mmindex Le sezioni “Foto” delle edizioni on-line dei quotidiani italiani la Repubblica e il Giornale: una grafica che definire essenziale è eufemistico, argomenti ai limiti dello scandalistico e scarsa qualità delle immagini. Contenuti che non servono ad informare, ma solo a svagare e distrarsi. Sullʼedizione on-line del Corriere della Sera non si trova una sezione fotografica o multimediale, ma è evidenziato il collegamento a CorriereTV. I due maggiori quotidiani italiani (la Repubblica con RepubblicaTv e il Corriere con CorriereTv) hanno preferito rivolgere attenzione e investimenti alla loro web tv, assecondando la storica e cronica mania televisiva italiana. Ma i contenuti delle due piattaforme lasciano comunque perplessi: in questa pagina di apertura troviamo lʼabbattimento di un palazzo, bellezze più o meno discinte, servizi su programmi televisivi, la corsa sui tacchi a spillo. Lʼinformazione latita a favore dellʼintrattenimento. PC PHOTO 48 La pagina iniziale di una delle inutili gallerie pubblicate sul sito del quotidiano la Repubblica: argomento di nessun interesse, foto recuperate da un sito internet, didascalia solo sulla prima immagine. Un confronto impari che come al solito fa fare una pessima figura allʼeditoria italiana. E non si tratta di considerazioni peregrine, scritte solo per unʼennesima lamentela. Derivano da precise decisioni che condizionano lʼutilizzo delle immagini nelle testate italiane e sulle quali è bene riflettere. Rapporto qualità-prezzo Da decenni ormai i quotidiani stranieri hanno capito che devono farsi concorrenza non solo con testi o editoriali ma anche e soprattutto con le immagini. Il valore aggiunto di un servizio composto da ottime fotografie, su un argomento di alto valore informativo e soprattutto realizzato in esclusiva garantisce la fidelizzazione, se non lʼacquisizione di nuovi lettori, visitatori del sito e anche inserzionisti (indispensabili alla sopravvivenza di un qualsiasi prodotto editoriale). La qualità paga e quindi lʼeditore straniero paga per la qualità, investendo anche sugli operatori dellʼimmagine. Come scritto da Farhad Manjoo su Slate (articolo tradotto e pubblicato in Italia da Internazionale n. 793): “Gli inserzionisti non vogliono sborsare soldi per dei video fatti in casa. Nei giornali, per esempio, cʼè una relazione tra diffusione 49 PC PHOTO e guadagni: se un giornale pubblica un articolo interessante attira più lettori, e quindi più inserzionisti. Su You Tube questa relazione funziona al contrario: i video più cliccati sono così volgari o inutili che respingono gli inserzionisti. Paghereste per vedere il logo della vostra azienda su un video amatoriale che mostra una gaffe di Britney Spears? Probabilmente no”. Evidentemente queste considerazioni sono totalmente ignorate dai nostri editori: quando sulle edizioni on-line dei quotidiani italiani si vedono solo contenuti inutili, se non volgari, si capisce che la finalità del giornalismo nostrano è quello di assecondare le più bieche richieste del pubblico invece che fornirgli strumenti di informazione e quindi riflessione. Sesso, sangue e soldi vengono offerti a piene mani sulle home page dei maggiori mezzi di informazione, mentre si disperdono quei contenuti che potrebbero portare approfondimenti di qualità. Quello che conta è spendere poco, anche a scapito della qualità: ed ecco immagini riciclate, video già visti, fotografie recuperate qua e là, grafica trascurata. Così facendo il rischio non è soltanto quello di perdere attendibilità, ma soprattutto quello di far fuggire gli inser- zionisti verso altri lidi. E in un momento in cui i lettori si stanno sempre più spostando sul web non pare che questa sia proprio una buona idea. Diverso lʼatteggiamento di quei quotidiani statunitensi che hanno deciso di avvalersi della collaborazione di fotografi professionisti assunti dal giornale (i cosiddetti “fotografi di staff”, staff photographers: figura pressochè sconosciuta ai nostri quotidiani) o di free-lance ai quali vengono commissionati precisi servizi. Eʼ dalla loro professionalità, dal loro lavorare in esclusiva per una testata e dalla loro capacità di aggiornamento che derivano quei lavori multimediali, curati in tutto e per tutto, che hanno consentito alle edizioni on-line dei giornali di riqualificarsi offrendo a pubblico e inserzionisti prodotti giornalistici facilmente fruibili e densi di informazioni. Proposte insomma. Non ci vuole molto, il compito di chi fa informazione è soprattutto quello indicare una strada tra le migliaia di notizie che appaiono ogni giorno: cercare per poi mostrare e infine dare strumenti per analizzare autonomamente. Leonardo Brogioni Polifemo fotografia