scheda progetto per l`impiego di volontari in

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scheda progetto per l`impiego di volontari in
(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO
DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
PROVINCIA DI CAGLIARI
2) Codice di accreditamento:NZ03599
3) Albo e classe di iscrizione:
REGIONE SARDEGNA 3°
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
SPORT SI PUO’
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore:
Area Intervento:
Codifica
ASSISTENZA
ATTIVITA’ MOTORIA PER DISABILI
A 21
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Lo sport è un elemento fondamentale nella vita delle persone perché ci permette di capire i
valori più profondi e significativi della vita per questo i disabili, forse ancora più che i
normodotati, hanno bisogno dello sport come elemento trainante della loro vita.
Tuttavia questo concetto si va affermando ancora troppo lentamente nel senso comune
della società e nelle istituzioni, anche se in questi anni si è sviluppato, in tutto il mondo
compresa l'Italia, un grande movimento che ha visto il coinvolgimento di migliaia e
migliaia di atleti disabili.
La partecipazione e i notevoli livelli e risultati agonistici conseguiti dai, ormai, tantissimi
atleti ha ampiamente dimostrato come lo sport rappresenti per il portatore di handicap non
solo un mezzo insostituibile di recupero psicofisico, ma anche uno stimolante mezzo di
integrazione sociale.
Ciò ha stimolato la nascita di società sportive e centri di avviamento allo sport-terapia per
avvicinare i portatori di handicap alle attività sportivo-agonistiche, nelle diverse discipline
(nuoto, atletica leggera, pallacanestro, scherma, tiro con l'arco, tiro a segno, tennis tavolo, e
molte altre). Ogni disciplina sportiva, adattata ove necessario, ha una sua utilità per il
conseguimento di risultati terapeutici; lo sport consente infatti, nelle sue diverse tipologie,
a quasi tutti i disabili mentali di svolgere, a seconda delle condizioni in cui si trovano,
diversi tipi di attività motoria,
dal che può derivare una migliore conoscenza del proprio corpo, una più corretta
concezione dello spazio e del tempo, un miglioramento dell'equilibrio e della
coordinazione motoria; il tutto non disgiunto da un globale miglioramento psichico.
Infatti, lo sport, oltre che nel campo delle riabilitazioni motorie e funzionali, ha rilevante
importanza soprattutto per quanto concerne il riequilibrio psicologico del portatore di
handicap.
Questi è continuamente sottoposto a frustrazioni e fallimenti soprattutto quando si rende
conto delle proprie limitazioni e quando l'esistenza di barriere architettoniche e
comportamentali lo relegano ai margini delle società.
Lo sport ha una grande funzione educatrice e di riequilibrio tra corpo e psiche e, attraverso
tutte le implicazioni che ciò comporta, tende a compensare tensioni, desideri, frustrazioni
fino a scaricare, con l'atto agonistico, l'aggressività che potrebbe altrimenti sfociare verso
l'interno, verso se stessi. Qualsiasi competizione, anche la più modesta, stimola l'autostima,
specialmente in queste persone che passando dalla situazione di soggetti passivi a quella di
soggetti attivi si sentono coinvolti in eventi dei quali essi stessi sono i veri protagonisti,
trovando così nello sport il desiderio di affermarsi, il piacere di esprimersi, la gioia di
competere.
Lo sport, è anche gioco, e come tutti i giochi svolge una funzione terapeutica per curare e
per educare tanto il corpo quanto lo spirito e può essere utilizzato con successo a
coronamento di un programma riabilitativo di tipo tradizionale. L'aspetto socializzante
dello sport si evidenzia particolarmente nei rapporti interpersonali, non soltanto attraverso
le competizioni ma anche per mezzo dell'associazionismo, l'appartenenza a una squadra
sportiva, la pratica di sport di gruppo.
La legislazione corrente definisce come "persona handicappata colui che presenta una
minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà
di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un
processo di svantaggio sociale o di emarginazione".
L'art. 23, comma 1, della Legge 104 del 1992 (per l'assistenza, l'integrazione sociale e i
diritti delle persone handicappate) prevede che l''attività e la pratica delle discipline
sportive siano favorite senza limitazione alcuna".
Nel 2003, con la legge 189 (Norme per I promozione della pratica dello sport da parte di
persone disabili) è stato istituito il Comitato Italiano Paralimpico (CI P).
Le normative definiscono un ampio ventaglio di tipologie di supporti e di facilitazioni,
oltre che l'obbligo, non solo morale, di informazione da parte degli enti territoriali nei
confronti dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie.
Ma come si avvicinano i disabili al mondo sportivo? Il numero dei nuovi praticanti che
ogni anno partecipa ad un'attività sportiva per disabili non è in grande aumento nonostante
le statistiche rivelino un bacino di potenziali utenti purtroppo sempre crescente.
C'è ancora sicuramente un problema di strutture, di risorse ma soprattutto un limite di
informazione dato che molti disabili, e i loro familiari, non sanno che anche per loro è
possibile fare sport o non sono coscienti della funzione riabilitativa ed educativa della
pratica sportiva nella cura della loro patologia come anche per la convinzione di molte
famiglie dell'inutilità o pericolosità di questa pratica per i loro congiunti.
È quindi difficile stilare una casistica dei modi in cui i disabili entrano in contatto con lo
sport. In molte sedi, dall'INAIL ai centri di Recupero Funzionale e Neuromotorio o di
Unità Spinale si incoraggia la pratica sportiva, dapprima come terapia, poi, in presenza di
passione e talento, l'attività si può trasformare in qualcosa di più. Tuttavia la via più
semplice per entrare in questo mondo è il contatto diretto con le società sportive abilitate e
riconosciute che da anni operano a livello territoriale. Ciò può avvenire o grazie alla
mediazione dei Comitati del CIP o in occasione di eventi pubblici particolari che
coinvolgono lo sport disabili.
Infine, negli ultimi anni sta emergendo una realtà sempre più interessante: lo sport disabili
nelle scuole statali con la nascita, su iniziativa dello stesso CIP e la sensibilità di insegnanti
di sostegno e di educazione motoria, dei Gruppi sportivi disabili.
Ma come spesso accade la molteplicità dei soggetti interessati al problema non sempre è
garanzia di dialogo e collaborazione e non sempre riesce a fornire indicazioni unitarie ed
esaustive in grado di soddisfare esigenze diverse e specifiche come quelle dei portatori di
disabilità.
Non solo per le sue competenze istituzionali ma per sostenere la necessità di un punto di
riferimento qualificato e unitario sulla materia, la Provincia di Cagliari ha da due anni
attivato lo Sportello di Avviamento allo sport per i disabili in collaborazione con il CIP e la
FISDIR Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale).
Lo scopo principale è supportare le organizzazioni e gli operatori sportivi, le
amministrazioni, le aziende ma soprattutto i cittadini disabili con una più puntuale
informazione per l'avviamento allo sport delle persone disabili.
L'implementazione e lo sviluppo delle attività dello Sportello, la necessità di raggiungere
un maggior numero di utenti e di sensibilizzare e coinvolgere cittadini ed enti
sull'importanza di garantire il diritto allo sport dei disabili è l'oggetto del presente progetto
di servizio civile.
Insieme allo Sportello, con cui fattivamente collabora, la Provincia ha istituito in
collaborazione con il Comitato provinciale del CONI di Cagliari il servizio di Psicologia
dello Sport. Il servizio nasce per offrire consulenza gratuita rivolta alle Federazioni
Sportive Nazionali, agli Enti di Promozione Sportiva, alle Discipline Associate, alle
Associazioni e Società Sportive, agli allenatori, ai tecnici e ai dirigenti, agli atleti, gruppi
sportivi, ai genitori degli atleti, agli istituti scolastici e agli enti Pubblici e privati.
Uno staff di 3 psicologhe e psicoterapeute offre consulenza, in sede, on line e su
appuntamento, in materia di accoglienza, motivazione alla pratica motoria e sportiva,
abbandono della pratica sportiva (drop out), dinamiche di gruppo, aspetti connessi con l'età
giovanile e adolescenziale, gestione dello stress, autoefficacia degli operatori e burn out,
ansia da prestazione.
Con la stessa consapevolezza l'INAIL (Ente Nazionale per l'Assicurazione Infortuni sul
Lavoro) ha attivato con il Comitato Italiano Paraolimpico (CIP) una convenzione che offre
una serie di servizi gratuiti in favore delle persone con disabilità da lavoro tra cui
l'assicurazione, gli ausili protesici necessari e la copertura delle spese per un anno di
attività nella disciplina prescelta.
Destinatari
Il progetto si rivolge in particolare:
1) Ai soggetti con disabilità di varie tipologie (fisiche, sensoriali, intellettive e relazionali)
che necessitano di informazioni e orientamento nella scelta di un'attività sportiva che
soddisfi le specifiche esigenze.
Stimare con esattezza il numero dei disabili in Italia è impresa a cui anche l'ISTAT ha
dovuto rinunciare a causa dell'eterogeneità della problematica e della dispersione delle
fonti statistiche. Per quanto riguarda la Provincia di Cagliari possiamo riportare le cifre
fornite dall'lNAIL che ha riconosciuto nel 2011 10.147 pensioni di invalidità per cause di
lavoro e dall'INPS che, sempre nel 2011, ha rilasciato 17.064 pensioni di invalidità civile.
Nelle scuole, di ogni ordine e grado, della Provincia frequentano 31.750 studenti
riconosciuti, a vario titolo, portatori di disabilità.
Stime, concordanti, provenienti da diversi organismi non istituzionali parlano
complessivamente della presenza di oltre 180.000 disabili in tutta la Provincia.
2) Alle famiglie di persone con disabilità che necessitano di supporto nell'individuazione di
un'attività sportiva capace di migliorare la qualità della vita e favorire l'inclusione sociale
dei propri congiunti. Spesso il primo limite alla partecipazione di un disabile alla pratica
sportiva proviene proprio dalla famiglia per la paura di esporlo a situazioni mortificanti o
per remore culturali che vogliono il disabile il meno possibile esposto nel contesto sociale
o per scarsa informazione rispetto alle caratteristiche dell'handicap e della sua rispondenza
ad una pratica
sportiva.
3) Alle società sportive per favorire la capacità di inserimento e le attività a favore di
persone con disabilità.
Nella provincia sono iscritte al Registro nazionale del CONI 1019 società sportive di cui
solo 39 includono atleti portatori di disabilità
4) Alle associazioni sportive che operano specificamente per l'erogazione dei servizi
sportivi alle persone con disabilità, sia psichiche che fisiche.
Le associazioni affiliate al CONI sono le seguenti:
- SS DILETTANTISTICA PROMOSPORT AR.L Ortacesus
Discipline: Nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato
- PROMOGEST SOCIETÀ COOPERATIVA DILETTANTISTICA AR.L Quartu
S.E.
Discipline: nuoto - pallanuoto - sincro - ginnastica in acqua - salvamento
- Centro Nuoto Sinnai
Discipline: nuoto - pallanuoto - sincro - ginnastica in acqua
- CIRCOLO KAYAK LE SALINE AS. DILETTANTISTICA Cagliari
Discipline: scuola canoa e turismo amatoriale (escursioni in canoa)
- AS. DILETTANTISTICA BASKET DISABILI SARDEGNA Quartu Sant' Elena
(CA)
Sa.Spo. Sardegna Sport
5) Agli operatori sportivi (dirigenti, tecnici e istruttori) per favorire l'acquisizione delle
necessarie competenze (legislative, tecniche, psicologiche) a supporto delle attività
sportive delle persone disabili.
- dirigenti societari 5411 di cui già qualificati professionalmente per attività con portatori
di disabilità solo 84
- tecnici 3182
- ufficiali di gara 1649
6) Alle scuole e gli insegnanti, come anche gli studenti di educazione motoria per lo
sviluppo di competenze (legislative, tecniche, psicologiche) a supporto delle attività
sportive delle persone disabili e per stimolare la nascita dei Gruppi sportivi scolastici per
disabili in ogni scuola.
N° scuole della Provincia di Cagliari 78 (20 Grado)
N° scuole costituite in Gruppo sportivi scolastici per disabili 3
N° insegnanti di educazione motoria in ruolo 184
N° insegnanti di sostegno 240 (contratto a t. ind.+annuali)
N° insegnanti già formati per attività portatori di disabilità 64
N° studenti Scienze motorie Università di Cagliari 180 (60 nuove immatricolazioni
all'anno)
7) Agli operatori dei servizi sociali e previdenziali degli enti pubblici e privati per offrire
ulteriori risorse nelle pratiche riabilitative ed educative degli utenti con disabilità.
N° enti interessati circa 100
8) Le associazioni dei disabili e dei loro familiari con cui la Provincia di Cagliari collabora
attivamente e che ha voluto riunire in un organo consultivo di livello provinciale, la
Consulta, di cui attualmente fanno parte:
1)
ABC SARDEGNA - Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari
2)
AD.AO. - Associazione Disabili Andrea Oppo Cagliari
3)
ADIG Sarda - Associazione per il Diabete Infantile Giovanile Sarda Cagliari
4)
AI.AS. Cagliari - Associazione Italiana Assistenza agli Spastici Cagliari
5)
AIC - Associazione Italiana Celiachia Cagliari
6)
AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla Cagliari
7)
AISW - Associazione Italiana Sindrome di Williams - Sede Sardegna Cagliari
8)
ANFFAS - Associazione Famiglie di Disabili intellettivi e relazionali Cagliari
9)
ANMIC - Associazione Nazionale degli Invalidi Civili Cagliari
10)
AR.Pe.Ge.C. - Associazione Regionale di Pedagogia e Genetica Clinica Cagliari
11)
AS.AR.P. - Associazione Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica Cagliari
12)
AS.1. - Associazione Sarda Invalidi Cagliari
13)
AS.M. Sardegna - Associazione Sarda per lo studio della sindrome di Marfan
Cagliari
14)
AS.N.E.T. - Associazione Sarda Nefropatici Emodializzati e Trapiantati Cagliari
15)
ASC - Associazione Sarda Cefalgici Cagliari
16)
Associazione Ape Laboriosa AS.D. Cagliari
17)
Associazione Sarda dei genitori di Bambini con labiopalatoschisi Cagliari
18)
AV.I.D.I.C.AF. - Ass. Naz. Volontariato per l'Integrazione e la promozione sociale
dei
Disabili, Ipovedenti,Ciechi, Anziani e loro famiglie Cagliari
19)
Ce. D. - Centro Down Cagliari
20)
ENS - Ente Nazionale Sordomuti Cagliari
21)
DiversaMente onlus Cagliari
22)
ONLUS SPORTABILIA Cagliari
23)
Associazione Parent Project onlus Cagliari
24)
RP Sardegna - Ciechi Ipovedenti Retinopatici Cagliari
25)
UIC - Unione Italiana Ciechi - Consiglio Provinciale Cagliari
26)
VO.S.M. - Volontariato Sclerosi Multipla Cagliari
27)
AISLA - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Capoterra
28)
ALICE - Associazione per la Lotta all'lctus Cerebrale Elmas
29)
Associazione Il Fenicottero onlus Muravera
30)
AISISD - Associazione Italiana Sviluppo Integrazione Sociale
31)
Disabili Quartu S.E.
32)
AS.B.1. SARDEGNA - Associazione Spina Bifida Idrocefalo Quartu S.E.
33)
Ba.D.S. - Sportiva dilettantistica Basket Disabili Sardegna Quartu S.E.
34)
Associazione COMETA Sardeqna Quartu S.E.
35) L.I.L.A. - Lega Italiana per la Lotta contro L'AIDS Quartu S.E.
36)
Spazio Acca Quartu S.E.
37)
ASMAR - Associazione Sarda Malati Reumatici Sestu
38)
Associazione Famiglie "Dopo di Noi" Senorbì
39)
Associazione Libera-Mente Senorbì
40)
Associazione Is Angelus Sinnai
41)
Comunità di Soleminis Soleminis
Il modello della "presa in carico globale" della persona nel territorio e, quindi, della
unitarietà degli interventi fa da guida e collante nella realizzazione degli interventi di
integrazione sociosanitaria in favore di soggetti particolarmente disagiati e isolati e specie
in favore dei soggetti più "fragili e deboli".
E' necessario quindi realizzare in maniera sistematica un processo integrato di presa in
carico dei bisogni sociosanitari tra i Servizi Sanitari nelle diverse professionalità e tra
questi e i Servizi Sociali Professionali istituzionali.
Nella prospettiva della creazione di una rete a sostegno della promozione dell'attività
sportiva dei disabili, da consolidare anche mediante la sottoscrizione di uno specifico
Protocollo di Intenti, sono state individuati inoltre i seguenti soggetti collettivi a vario
titolo portatori di interesse nell'ambito del progetto.
INPS sede CAGLIARI Direzione Provinciale
Ufficio Scolastico Regionale - Ambito territoriale di Cagliari e nello specifico il Gruppo di
Lavoro per l'Handicap e il Gruppo di lavoro Interistituzionale Provinciale per la disabilità
(GLlP).
INAIL sede di Cagliari
ASL CAgliari
Il Punto Unico d'Accesso dall'ASL di Cagliari rappresenta un momento nevralgico per
l'offerta e il miglioramento di tutti i servizi socio-sanitari dell'area anziani e persone con
disabilità.
Il PUA rappresenta il punto di riferimento e di indirizzo verso tutti gli altri servizi per il
paziente e i suoi familiari che hanno necessità di formulare una domanda di assistenza di
carattere sia sanitario che sociale.
I PUA nella Provincia di Cagliari sono 4, con sede a Cagliari, Quartu Sant'Elena, Muravera
e Isili.
Strutture di Accoglienza N° 8
Case protette N° 8
Strutture riabilitative N° 63
7) Obiettivi del progetto:
a) Rilevare i nuovi bisogni di sport da parte dei cittadini con disabilità di ogni età,
sesso e condizione sociale con particolare attenzione allè persone che non praticano
attività sportive e maggiormente esposte a rischi di emarginazione sociale;
Indicatori di risultato:
numero contatti / richieste utenti
numero incontri scuole ed enti pubblici e privati
b) Fornire un servizio informativo per gli utenti con disabilità che desiderano
conoscere l'offerta sportiva del territorio provinciale di Cagliari;
Indicatori di risultato:
numero contatti / richieste utenti
c) Favorire l'inserimento e l'integrazione nel mondo dell'attività sportiva dei soggetti
con disabilità, potenziandone la crescita evolutiva e psico-sociale e la capacità di
socializzazione;
Indicatori di risultato:
numero utenti partecipanti all'Azione Spazi Aperti
numero disabili nuovi iscritti a una disciplina sportiva
d) Assicurare un punto di riferimento e di sostegno sociale per i soggetti disabili e le
loro famiglie, necessario ai fini della promozione dei diritti sociali;
Indicatori di risultato:
numero consulenze specialistiche (psicologiche, sanitarie, ecc.)
e) Prevenire e arginare, attraverso l'ascolto e l'informazione forniti da operatori
competenti, le situazioni di disagio e di emarginazione sociale;
Indicatori di risultato:
numero contatti / richieste utenti
numero consulenze specialistiche (psicologiche,
sanitarie, ecc.)
f) Facilitare, nell'ambito del territorio provinciale, il contatto e l'interazione tra le varie
società che operano nel settore sportivo e gli utenti con disabilità interessati alla pratica
dell'attività sportiva;
Indicatori di risultato:
numero disabili avviati ad una disciplina sportiva
g) Sensibilizzare le Società e Associazioni Sportive all'importanza della pratica
sportiva per persone con disabilità come occasione d'impegno sociale e crescita dei
diritti civili;
Indicatori di risultato:
numero società sportive disponibili all'inserimento dei disabili
numero incontri con le società sportive del territorio
h) Consolidare la rete di collaborazione tra istituzioni politiche, sistema sportivo
territoriale e società sportive che si occupano della disabilità;
Indicatori di risultato:
numero incontri con le società sportive del territorio
numero incontri scuole ed enti pubblici e privati
i) Promuovere la pratica sportiva rivolta ai disabili nelle scuole del territorio;
Indicatori di risultato:
numero contatti / richieste studenti disabili
numero incontri scuole
numero studenti disabili avviati ad una disciplina sportiva
numero Gruppi Sportivi Scolastici costituiti
j) Proporre e sostenere momenti formativi, l'attuazione di studi e ricerche per
qualificare, anche professionalmente, insegnanti, studenti e operatori dello sport rivolto
a persone con disabilità.
Indicatori di risultato:
numero seminari formativi organizzati
numero partecipanti ai seminari formativi
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Le azioni del progetto nascono dall'analisi del contesto territoriale e delle esigenze relative
al rapporto tra pratica sportiva e motoria e disabilità e dalla consapevolezza che solo
integrando competenze e conoscenze è possibile realizzare interventi efficaci e duraturi a
favore della popolazione fragile.
La rete che si costruirà avrà caratteristiche multi-professionali e formata da tecnici dello
sport e società sportive, da personale sanitario, educatori, insegnanti, esperti sulla
sicurezza.
Azione 1: Sportello di Avviamento allo Sport per Disabili.
Lo Sportello rappresenta una risposta al bisogno delle persone con disabilità e delle loro
famiglie, di ottenere consulenze ed informazioni esatte, costanti, esaurienti, controllate e
verificate che consentano loro di raggiungere un maggior benessere psico - fisico,
autonomia personale ed integrazione sociale. L'utenza potrà usufruire del servizio mediante
il contatto telefonico, il contatto via mail e l'incontro diretto.
Lo sportello offre un servizio di ascolto, informazione, incontro, consulenza gratuiti e
rappresenta il punto di partenza per tutte le azioni del progetto, lo snodo tramite cui si
accederà ai servizi specifici dell'equipé multi-funzionale
L'ascolto avviene attraverso il contatto diretto, anche per via telefonica, per dare la
possibilità all'utente di esprimere una richiesta specifica. Spesso, durante la conversazione,
si evidenziano problematiche più complesse che richiedono l'intervento delle altre figure
professionali o servizi alle quali l'utente sarà indirizzato.
L'informazione rappresenta elemento di partecipazione, di crescita personale e sociale,
nonché strumento
perpunti
l'autonomia.
L'incontro
è uno dei
cruciali, in quanto passaggio fondamentale per programmare un
intervento atto a concretizzare l'esigibilità dei diritti della persona disabile. Tenendo sempre
presente che l'utente deve essere stimolato ad autodeterminarsi favorendo cosi
l'integrazione nel mondo in cui vive, si tende a favorire la relazione diretta con gli Uffici
competenti, a meno che non si tratti di persone impossibilitate a muoversi o a relazionarsi
con il mondo esterno.
La consulenza viene fornita dall'equipé multi-funzionale in relazione alla problematica
esposta.
Il servizio prevede la presenza degli operatori per 5 giorni alla settimana presso la sede
della Delegazione Provinciale del CIP e Regionale FISDIR, nel locale assegnatole
dall'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari, presso il "Palazzo della
Provincia Parco di Monteclaro" sito in Via Cadello.
Azione 2: Spazio Aperto
E' l'azione che prevede la fase di avviamento allo sport per gli utenti che non abbiano mai
praticato alcuna attività sportiva. Le attività consistono nell'attivazione di incontri tra gli
operatori professionali e gli utenti necessari per la verifica dei pre-requisiti psico-fisici per
l'orientamento verso la disciplina e la struttura più idonea.
Gli incontri potranno avvenire in luoghi aperti, come il Parco di Monteclaro, o chiusi in
una delle palestre degli istituti superiori di competenza della Provincia.
Per non ostacolare le consuete attività dell'utente gli incontri potranno avvenire anche nei
giorni di domenica.
Gli incontri saranno finalizzati anche alla socializzazione dello studente disabile e
stimolare le capacità relazionali e di comunicazione con i coetanei all'interno di un gruppo.
Per questo dove possibile gli incontri saranno organizzati per gruppi composti non da soli
disabili.
Si prevede la realizzazione di circa 50 incontri nell'arco dei 12 mesi di servizio.
Azione 3: Sport a Scuola
L'azione prevede la richiesta agli istituti scolastici di un incontro in cui informare e
motivare dirigenti e insegnanti sull'importanza della pratica sportiva organizzata, secondo i
criteri stabiliti dal CIP, con la costituzione di Gruppi Sportivi Scolastici che vedano la
partecipazione di atleti disabili.
Per poter costituire il Gruppo le scuole dovranno documentare la presenza di personale
qualificato munito di brevetto CIP per l'insegnamento della pratica motoria per disabili. "
brevetto potrà essere conseguito mediante la partecipazione degli insegnanti all'azione 4
del presente progetto.
Inoltre la scuola dovrà dimostrare di avere i requisiti struttuarali e le necessarie attrezzature
adatte alle discipline sportive prescelte e potrà avvalersi della consulenza dell'equipè multifunzionale del progetto.
Lo studente disabile che desidera intraprendere una pratica sportiva o ludico motoria avrà
all'interno del proprio Istituto la possibilità di svolgere un'attività consona alle proprie
condizioni psico-fisiche e comunque divertente, utile per la salute e la socializzazione.
Sarà cura dell'équipe multi-professionale prevista dal progetto indirizzarlo ed inserirlo in
una rete extrascolastica "delle opportunità" territoriali.
Tra le attività conseguenti si prevede:
- lo screening della Medicina dello sport con una visita ambulatoriale;
- indirizzamento alla pratica sportiva attraverso le associazioni sportive del territorio;
- formazione di personale esterno in attività motoria; feste ed eventi multi sportivi con il
coinvolgimento delle scuole e degli studenti.
In considerazione del numero di scuole presenti nel territorio e del numero di iscritti con
disabilità si prevedono 40 incontri con le scuole.
Azione 4: La formazione
Il progetto prevede la realizzazione di momenti formativi rivolti ai destinatari individuati e
nello specifico:
1.
Insegnanti di educazione motoria
2.
Laureati e Studenti Scienze Motorie
3.
Operatori sportivi degli Enti di promozione e delle Federazioni sportive:
a.
Allenatori
b.
Ufficiali di Gara
4. Operatori socio-sanitari e della Riabilitazione
Si prevede di organizzare nell'arco dei 12 mesi del progetto di 4 seminari di formazione
con classi di non oltre 50 utenti. Ogni seminario sarà così articolato:
2 ore di medicina dello Sport,
3 ore Riabilitativa e fisioterapica,
3 ore di impiantistica e di sicurezza,
4 ore di psicologia
4 ore di teoria e didattica sportiva del disabile
per un totale di 16 ore da svolgersi in 3 giornate.
Ai partecipanti sarà rilasciato da parte della FISDIR il Brevetto CIP, riconosciuto dal CONI
e dal MIUR e valido ai fini del curriculum professionale.
I volontari saranno tenuti alla partecipazione al seminario formativo le cui ore si
svolgimento sono ricomprese nella formazione specifica ad essi dedicata.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l'espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività .
Per la realizzazione del progetto l'Ufficio Sport e il Settore politiche Sociali della Provincia
rende disponibile il proprio personale specializzato e quello incaricato delle diverse
procedure amministarive. In particolare:
- Responsabile Ufficio Sport
- Responsabile Ufficio Pubblica Istruzione, servizio orientamento e supporto
psicologico
- Responsabile Sportello Sport
- Responsabile Osservatorio Politiche Sociali
- Responsabile Sportello e Consulta disabilità
- Funzionario istruttore amministrativo Ufficio Sport
La FISDIR Regionale, partner del progetto, coinvolgerà la propria equipe di esperti
composta da:
- Il delegato provinciale
- Responsabile formazione e scuola, insegnante di educazione motoria
- 2 psicologi specializzati in psicologia dello sport
Responsabile sicurezza impianti sportivi e barriere architettoniche
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell'ambito del progetto
l/le volontarile sono inseriti all'interno delle suddette azioni con ruolo di sostegno agli
operatori nelle specifiche attività:
1.
relazioni con gli enti pubblici e privati (ASL, comune, scuole, società sportive, ecc)
2.
aiuto nell'espletamento di pratiche amministrative e burocratiche
3.
presenza al telefono attivo per le richieste delle persone in difficoltà
4.
ricerche dati statistici e procedimenti amministrativi
5.
redazione e pubblicazione materiali informativi anche online
6.
supporto alla consulenza
7.
aiuto nella programmazione di attività di animazione anche con altri soggetti del
territorio
8.
sostegno all'organizzazione delle attività formative
9.
collaborazione alla realizzazione di attività ludico, ricreative e sportive
10.
progettazione e organizzazione di momenti di animazione sportiva
11.
collaborazione nelle visite a domicilio delle persone anziani e disabili
12.
partecipazioni alle equipe di verifica e monitoraggio
13.
partecipazione ai momenti formativi (di cui all'azione La Formazione), informativi
e progettuali. Il progetto permetterà ai volontari di sostenere le diverse attività avviate
dall'equipe multi- professionale ed anche di proporne e realizzarne delle nuove utili per
rispondere alle richieste degli utenti
I volontari potranno gradualmente imparare ad approcciarsi agli utenti con l'aiuto degli
operatori che si occupano della pratica motoria e degli aspetti psicologici.
4
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
0
10) Numero posti con vitto e alloggio:
4
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
12) Numero posti con solo vitto:
14000
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
5
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Ai volontari sarà chiesto di rispettare i seguenti impegni:
- l'elasticità nella gestione degli orari di servizio in base alle esigenza dell'utente;
- disponibilità a spostarsi nel territorio della provincia al fine di raggiungere i servizi e
gli uffici di interesse dell'utente.
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Sede di
N attuazione del
.
progetto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Settore Sport
Comune
Cagliari
(Ca)
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Indirizzo
Via Cadello n.9
09121 Cagliari
65597
4
Cognome e
nome
Data
di
nascit
a
Comella
Emanuela
14/12/6
6
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
C.F.
Cogno
me e
nome
Data
di
nascit
a
C.F.
CMLMNL66T54B354
F
Anna
Dimartin
o
3/3/60
DMRNNA60C43F205K
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Per la promozione del presente progetto al fine di favorire la partecipazione e le
domande di candidatura da parte dei giovani sono previsti:
1. comunicati stampa per editoria locale e mezzi radiotelevisivi;
2. news via mail a enti e organizzazioni pubblici e privati;
3. informazione mediante circolari e locandine presso sportelli informativi (Informa
giovani, Comuni, Centri di Aggregazione, Scuole e Università)
4. comunicazioni attraverso il profilo dedicato sul soci al network Facebook
Il testo del progetto, inoltre, sarà reso pubblico e disponibile per tutta la durata del
bando attraverso il sito web www.provincia.cagliari.it/serviziocivile.
L'apporto fornito dai volontari del servizio civile alle attività del progetto sarà evidenziato
nel materiale informativo e scientifico prodotto dalla Provincia in occasione di iniziative
pubbliche, ricerche e progetti realizzati nel contesto delle attività del settore Sport e di
quello Politiche Sociali della Provincia di Cagliari.
Complessivamente la promozione specifica del progetto è calcolata nell'ordine di 36 ore di
attività.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
CRITERI UNSC
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
no
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Il Piano di monito raggio interno predisposto per la verifica delle attività del progetto
utilizza quale strumento di report la rilevazione che i volontari mensilmente dovranno
sottoporre all'OLP.
Il report è composto da tre moduli. Il primo contenente la rilevazione delle presenze
giornaliere e le ore di attività svolte dedotte dall'orario di entrata e di uscita dal servizio;
il secondo il riepilogo delle ore distribuito settimanalmente con l'indicazione delle ore
svolte nell'arco dell'intero mese, delle ore ancora da svolgere sulla base del monte ore, i
giorni di permesso e di malattia goduti. Nel terzo modulo è richiesto al volontario di
descrivere: il riepilogo delle attività svolte; le fasi e i contenuti della formazione (sia
generale che specifica); le competenze a suo giudizio acquisite nell' espletamento delle
attività; altre osservazioni da sottoporre all'attenzione dell'OLP.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
CARITAS ITALIANA NZ01752
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Ai candidati verrà richiesto un adeguato titolo di studio, almeno di ScuolA
Secondaria, e, preferibilmente, Laurea o iscrizione a corsi di studio attinenti il
progetto quali Scienze dell'Educazione elo Scienze Motorie.
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
L'assessorato allo sport della Provincia di Cagliari impegnerà per la realizzazione
del progetto € 10 mila.
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Partner del progetto è la FISDIR Federazione Italiana Sport Disabili Intellettivi,
delegazione regionale per la Sardegna, che renderà disponibile i propri esperti e che,
mediante apposita convenzione (v. allegato) coordina e gestisce lo Sportello per
l'Avviamento allo Sport dei Disabili presso la Provincia di Cagliari
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
I volontari parteciperanno alle quotidiane attività istituzionali dell'Ente ed avranno a
disposizione tutti gli impianti tecnologici e logistici presenti nelle sedi di attuazione. In
coerenza con gli obiettivi (box 7) e le modalità di attuazione (box 8) del progetto, si
indicano di seguito le risorse tecniche e strumentali ritenute necessarie ed adeguate per
l'attuazione del progetto e composte da :
a) N° 1 stanze adibita a front office
b) Postazione informatica (workstation) per singolo volontario
c) Collegamento internet
d) Stampante laser colore e scanner
e) Sistema di videoproiezione
f) Linee telefoniche
f) Cancelleria e materiali di consumo
g) Software gestione ed elaborazione dati specialistici
h) Biblioteca specialistica servizi sociali
i) Accesso a Banche dati del settore di interesse
Per lo svolgimento di alcune attività motorie con i disabili e per le attività formative
la Provincia rende disponibile i servizi e le attrezzature del Parco di Monteclaro e
una o più palestre degli istituti secondari.
Inoltre i volontari potranno usufruire di:
1. Rassegna stampa quotidiana a cura dell'Ufficio Stampa della Provincia
2. Accesso alla rete intranet dell'Ente
3. Automezzi di servizio;
4. Servizio tipografico interno.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
SI, attraverso l'apposita Convenzione (n. 2446 del 18.01.2008) stipulata tra la Provincia di
Cagliari e l'Università degli Studi di Cagliari che prevede, all'art. 2, previa valutazione del
consiglio di classe, l'incremento di ulteriori crediti formativi oltre quelli riconosciuti per
legge (V. ALLEGATO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
SI, attraverso l'apposita Convenzione (n. 2446 del 18.01.2008) stipulata tra la Provincia di
Cagliari e l'Università degli Studi di Cagliari che prevede, all'art. 2, previa valutazione del
consiglio di classe, l'incremento di ulteriori crediti formativi
oltre quelli riconosciuti per legge (V. ALLEGATO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Al termine del servizio l'ente rilascerà a richiesta un proprio Attestato di Partecipazione
certificante le competenze acquisite dal volontario. L'attestazione di quanto appreso si
baserà sulla valutazione data dall'OLP riguardo il servizio svolto dal volontario e dai
risultati emersi nel Piano di monitoraggio.
Per la partecipazione ai seminari formativi di cui alla specifica Azione prevista nel
box 8) ai volontari del servizio .civile sarà rilasciato da parte della FISDIR il Brevetto CIP,
riconosciuto dal CONI e dal MIUR e valido a tutti gli effetti ai fini del
curriculum professionale dei volontari.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Cagliari, sede della provincia di Cagliari
30) Modalità di attuazione:
La formazione generale dei volontari viene effettuata da Arci Servizio Civile Nazionale,
attraverso il proprio staff nazionale di formazione con esperienza pluriennale dichiarata
all'atto dell'accreditamento attraverso i modelli:
- Mod. FORM
- Mod. S/FORM
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
si
ARCI SERVIZIO CIVILE NZ00345
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
I corsi di formazione prevedono:
- lezioni frontali, letture, proiezione video e schede informative;
- formazione a distanza
-dinamiche non formali: incontri interattivi con coinvolgimento diretto dei partecipanti,
training, giochi di ruolo, di cooperazione e di simulazione, giochi di conoscenza e di
valutazione.
La metodologia didattica utilizzata è sempre finalizzata al coinvolgimento attivo dei
partecipanti attraverso l'utilizzazione di tecniche di simulazione comportamentale.
33) Contenuti della formazione:
La formazione dei volontari ha come obiettivo il raggiungimento delle finalità di cui
all'art. 1 della legge 64/2001: la formazione civica, sociale culturale e professionale
dei volontari. Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all' interpretazione dei
fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile.
Attraverso i corsi di formazione si intende altresì fornire ai volontari competenze operative
di gestione di attività in ambito no-profit.
I contenuti della formazione generale, in coerenza con le "Linee guida per la formazione
generale dei giovani in servizio civile nazionale", (determinazione Direttore UNSC del 4
aprile 2006) prevedono:
Identità e finalità del SCN
- la storia dell' obiezione di coscienza;
- dal servizio civile alternativo al servizio militare al SCN;
- identità del SCN.
SCN e promozione della Pace
- la nozione di difesa della Patria secondo la nostra Costituzione e la giurisprudenza
costituzionale in materia di difesa della Patria e di SCN;
- la difesa civile non armata e nonviolenta;
- mediazione e gestione nonviolenta dei conflitti;
- la nonviolenza;
- l'educazione alla pace.
La solidarietà e le forme di cittadinanza
- il SCN, terzo settore e sussidiarietà;
- il volontariato e I'associazionismo;
- democrazia possibile e partecipata;
- disagio e diversità;
- meccanismi di marginalizzazione e identità attribuite.
La protezione civile
- prevenzione, conoscenza e difesa del territorio.
La legge 64/01 e le normative di attuazione
- normativa vigente e carta di impegno etico;
- diritti e doveri del volontario e dell'ente accreditato;
- presentazione dell' ente accreditato;
- lavoro per progetti.
Identità del gruppo
- le relazioni di gruppo e nel gruppo;
- la comunicazione violenta e la comunicazione ecologica;
- la cooperazione nei gruppi.
Ai fini della rendicontazione, richiesta dalle citate linee guida, verranno tenute 32
ore di formazione attraverso metodologie frontali e dinamiche non formali e ulteriori
l0 ore attraverso formazione a distanza.
34) Durata:
La durata complessiva della formazione generale è di 42 ore, questa è parte
integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Presso le sedi di attuazione di cui al punto 16.
36) Modalità di attuazione:
In proprio mediante gli operatori professionisti della FISDIR Regionale
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Dott.ssa Emanuela Comella, Cagliari 14.12.1966
Dott. Samuele Secci, Muravera, 27.08.1979
Dott.ssa Sara Sulas, Cagliari, 30.10.1979
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Dott.ssa Emanuela Comella, Laurea in Scienze Motorie, Abilitazione all'insegnamento
nelle Scuole Superiori
Dott. Samuele Secci, Laurea in Psicologia dello Sviluppo e della Formazione
Dott.ssa Sara Sulas, Laurea in Psicologia del Lavoro e delle Oganizzaioni, Master
in Psicologia dello Sport e dell'attività fisica, Abilitazione all'insegnamento nelle
Scuole Superiori
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche
attive che favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che
l'apprendimento effettivo sia soprattutto apprendimento dall'esperienza.
Le metodologie utilizzate saranno:
Lezione partecipata - consente di trasmettere elementi conoscitivi e di
omogeneizzare le disparità di conoscenze teoriche;
Lezione frontale - finalizzata alla trasmissione diretta delle informazione di
base;
Il lavoro di gruppo - permette di suddividere il gruppo in sottogruppi, di operare
in autonomia su aspetti che prevedono la partecipazione attiva dei partecipanti,
permette lo scambio delle reciproche conoscenze ed esperienze, fa crescere
l'autostima e la consapevolezza delle proprie capacità, stimola e crea lo "spirito
di gruppo"
Learning by doing - apprendere attraverso l'esecuzione dei compiti così come si resentano
in una giornata di servizio. Si tratta di Role Playing individuale in cui
si simulano in modo realistico una serie di problemi decisionali ed operativi.
Casi di studio - finalizzati a esemplificare le buone prassi.
40) Contenuti della formazione:
Modulo 1 / 12 ore
Legislazione sportiva
Enti di Promozione sportiva
Il Coni e le Federazioni sportive
Natura giuridica delle società sportive
La legislazione sportiva e la disabilità
Competenze della Provincia di materia di sport
Competenze della Provincia in materia di disabilità
Modulo 2 / 12 ore
Tecniche di ascolto
Tecniche di comunicazione
Mappa dei servizi per la disabilità
Principali problematiche legate agli utenti (patologie e
sintomatologie)
Modulo 3 / 32 ore
Le diverse disabilità
Medicina dello Sport
Riabilitazione e fisioterapia
Elementi di Psicologia dello sport
Teoria e didattica sportiva del disabile
Modulo 4 / 12 ore
Impiantistica e sicurezza sportiva
Sicurezza e pratica sportiva in luoghi aperti
Ausili per la pratica sportiva dei disabili
Modulo 5 / 4 ore
Rapporto Scuola / Sport / Disabilità
Costituire un Gruppo Sportivo Disabili nella scuola;
41) Durata:
La durata complessiva della formazione specifica è di 72 ore.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il monitoraggio del piano di formazione specifica e generale, acquisito dall'Ente di
1 ° Classe Caritas, prevede:
- Incontro con i volontari quale di "restituzione" verbale immediatamente successivo
all'esperienza di formazione e follow-up con i formatori
- analisi dei report pre-strutturati allegati al rilevamento mensile delle presenze dei
volontari.
E' prevista la compilazione di un questionario di verifica contenente:
l. valutazione delle conoscenze acquisite nella formazione generale.
2.valutazione delle conoscenze acquisite nella formazione specifica.
3.valutazione del progetto e della sua realizzazione da parte del volontario.
4.valutazione dei precedenti contenuti da parte dell'esperto del monitoraggio.
Data
Il Responsabile legale dell’ente /
Firmat
oNote esplicative per la redazione dei progetti di servizio civile
nazionale da realizzare in Italia.
L’elaborato progettuale va redatto in maniera chiara, seguendo in modo puntuale la numerazione e
la successione delle voci riportate nella scheda.
Ente
1) Indicare l'Ente proponente il progetto. Per gli enti iscritti agli albi regionali o delle
Province autonome, in caso di co-progettazione, indicare prima l’ente proponente il
progetto e poi gli altri enti intervenuti nella co-progettazione, specificando per questi ultimi
il codice di iscrizione all’albo.
2) Indicare il codice di accreditamento dell’ente.
3) Indicare l’albo di iscrizione, specificando se si tratta di albo nazionale, oppure regionale. In
questo ultimo caso necessita specificare l’albo della regione nella quale l’ente è iscritto.
Infine specificare la classe di iscrizione.
Caratteristiche del progetto
4) Indicare il titolo del progetto (es: Città solidale, Giochiamo insieme…).
5) Indicare il Settore e l’area di intervento del progetto con relativa codifica, utilizzando i
codici dell’allegato 3. In caso di progetti articolati su più aree di intervento la codifica va
effettuata tenendo presente l’area prevalente. E’ vietata la redazione di progetti per più
settori. Di contro pur essendo consentita la redazione di progetti per più aree all’interno
dello stesso settore, si consiglia, ai fini di una maggiore comprensione ed intelligibilità dei
progetti stessi, di limitare al minimo le aree di intervento nell’ambito dello stesso progetto,
soprattutto quando quest’ultimo è articolato su più ambiti territoriali diversi tra loro, anche
se questa opzione dovesse comportare la redazione di un numero superiore di progetti.
6) Definire il contesto territoriale e dell’area di intervento entro il quale si realizza il progetto
descrivendo la situazione di partenza (situazione data) sulla quale il progetto è destinato ad
incidere, mediante pochi e sintetici indicatori. Il contesto è rappresentato dalla ristretta area
territoriale di riferimento del progetto e dall’area di intervento dello stesso. E’ opportuno,
quindi, evitare di riportare indicatori a livello nazionale ed internazionale o politiche
generali di settore. Gli indicatori devono rappresentare in modo chiaro la realtà territoriale
entro la quale è calato il progetto, con particolare riferimento all’area di intervento nella
quale si vuole operare. In presenza di attività difficilmente misurabili attraverso indicatori
numerici è possibile quantificare il numero degli interventi che si intendono realizzare
nell’arco di tempo di durata del progetto, proponendone una accurata descrizione. Gli
indicatori sono scelti dall’ente proponente il progetto. (Es.I Assistenza anziani in un
comune: popolazione complessiva del comune, popolazione del comune con età superiore
ai 65 anni, altri enti che già si occupano degli anziani nell’ambito territoriale prescelto; Es
II Salvaguardia ambientale e prevenzione antincendio dei boschi: ettari di bosco dell’area
territoriale di intervento, ettari di bosco che il progetto intende sottoporre a sorveglianza;
frequenza degli incendi ed ettari di bosco distrutti negli ultimi 5 anni, altri enti che operano
nello stesso campo; Es. III Salvaguardia beni artistici e storici: bacini archeologici,
monumenti storici o artistici presenti nell’area, breve descrizione del loro valore artistico,
storico o archeologico. Riferimenti ad eventuali lavori analoghi svolti negli anni precedenti
sui beni in argomento presenti sul territorio e ad altri enti operanti nel settore nell’ambito
territoriale interessato dal progetto). Individuare i destinatari diretti del progetto, cioè
soggetti o beni pubblici/collettivi favoriti dalla realizzazione del progetto, quelli su cui
l’intervento va ad incidere in maniera esplicita e mirata e che costituiscono il target del
progetto. Normalmente il progetto ha effetto anche su altri soggetti che costituiscono i
beneficiari favoriti indirettamente dall’impatto del progetto sulla realtà territoriale e
dell’area di intervento.
7) Descrizione degli obiettivi del progetto, tenendo presente la realtà descritta al precedente
punto 6) ed utilizzando possibilmente gli stessi indicatori in modo da rendere comparabili i
dati e le diverse situazioni all’inizio e alla fine del progetto. Si tratta di indicare in modo
chiaro cosa si vuole fare (situazione di arrivo), con la realizzazione del progetto.
8) Effettuare una descrizione del progetto e degli ambiti di intervento tenendo presente il
contesto e gli obiettivi descritti ai precedenti punti 6) e 7). In particolare occorre in primo
luogo individuare le azioni e le coerenti attività da porre in essere per il raggiungimento
degli obiettivi fissati, ponendole anche in uno schema logico-temporale (diagramma di
Gantt) il più accurato e dettagliato possibile, che si presti ad una facile azione di controllo
concernente l’andamento delle attività stesse. In questo ambito devono necessariamente
essere individuati il ruolo dei volontari e le specifiche attività che questi ultimi dovranno
svolgere nell’ambito del progetto. Individuare, infine, tutte le risorse umane sia sotto il
profilo qualitativo che quantitativo necessarie all’espletamento delle attività previste dal
progetto e per il raggiungimento degli obiettivi in precedenza fissati. Pertanto, necessita
specificare non solo il numero delle risorse umane impegnate ma anche la professionalità
delle stesse coerenti con le attività da svolgere. Non vanno inserite nel computo le figure
dell’OLP, del RLEA, dei Formatori (per formazione generale e specifica), dei Selettori,
degli Esperti del monitoraggio e della valutazione ed ogni altra figura prevista dal sistema
del servizio civile nazionale relativa sia all’accreditamento, che alla realizzazione dei
progetti.
9) Indicare il numero dei volontari richiesti per la realizzazione del progetto che non può
essere superiore alle 50 e non inferiore alle 4 unità – due per i progetti di competenza delle
regioni e delle province autonome - tenendo presente i precedenti punti 6), 7) e 8), in
quanto la congruità del numero dei volontari richiesti è rapportata al contesto entro il quale
si colloca il progetto, agli obiettivi fissati, alle azioni previste per la loro realizzazione. Per
i progetti articolati su più sedi di attuazione l’indicazione di almeno un volontario per sede,
deve essere effettuata per ogni singola sede alla successiva voce 16 della scheda. E’
opportuno controllare che il numero dei volontari inserito nel box 9), coincida con la
somma di quelli inseriti alla voce 16) della scheda progetto e con la somma dei box 10),
11) e 12). In caso di differente indicazione del numero dei volontari richiesti nelle diverse
voci della scheda progetto (9 e 16) è ritenuto valido il totale indicato alla voce 16 del
format progetto.
10) Indicare il numero dei volontari richiesti che usufruiscono della fornitura di vitto e alloggio
e le modalità di fruizione di detti servizi. Per i progetti articolati su più sedi di attuazione
l’indicazione dovrà essere effettuata per ogni singola sede nell’ambito del procedimento di
approvazione delle graduatorie.
11) Indicare il numero dei volontari richiesti che non usufruiscono di vitto e alloggio. Per i
progetti articolati su più sedi di attuazione l’indicazione deve essere effettuata per ogni
singola sede nell’ambito del procedimento di approvazione delle graduatorie.
12) Indicare il numero dei volontari richiesti che usufruiscono della fornitura del solo vitto e le
modalità di fruizione di detto servizio, con riferimento alle attività previste per la
realizzazione del progetto e all’orario giornaliero. Per i progetti articolati su più sedi di
attuazione l’indicazione deve essere effettuata per ogni singola sede nell’ambito del
procedimento di approvazione delle graduatorie.
13) Indicare il numero di ore di servizio settimanale dei volontari che non può essere inferiore
alle 30 ore (orario rigido). In alternativa indicare il monte ore annuo delle ore di servizio
che non può essere inferiore alle 1.400 ore (monte ore al netto delle giornate di permesso
previste per i volontari). In quest’ultimo caso occorre precisare le ore settimanali
obbligatorie che non possono essere inferiori a 12 ore (orario flessibile).
14) Specificare se il progetto si articola su 5 o 6 giorni di servizio a settimana. Detta
indicazione deve essere fornita anche se si adotta il monte ore annuo. Si ricorda che in
nessun caso è possibile articolare un progetto su un numero di giorni inferiore a 5.
15) Indicare eventuali condizioni e disponibilità richieste per l'espletamento del servizio (es:
pernottamento, disponibilità a missioni o trasferimenti, flessibilità oraria, impegno nei
giorni festivi…).
Caratteristiche organizzative
16) Pur conservando la progressione numerica nell’ambito della scheda progetto, questa voce
è posta fuori dal format al fine di consentire la sua compilazione automatizzata nella
parte relativa alle sedi di attuazione, che possono essere trasportate sullo schema
direttamente dagli archivi del programma Helios. Pertanto, il predetto programma non
prevede l’inserimento manuale delle sedi di attuazione. Ciò allo scopo di eliminare i
controlli incrociati tra il supporto cartaceo, i dati inseriti in Helios ed il rispetto dei
requisiti previsti dal decreto legislativo n. 81/2008 in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro. La certezza che lo schema sia stato riempito correttamente
utilizzando le procedure previste dal programma Helios è accertata tramite un codice di
riconoscimento. L’invio dello schema senza il predetto codice non sarà preso in
considerazione ed il progetto risulterà incompleto e quindi non ammesso alla valutazione
di qualità. Premesso quanto sopra e che ogni riga rappresenta una sede di attuazione del
progetto, indicare per ogni sede interessata:
 la sede di attuazione di progetto dell’ente presso il quale si realizza il progetto come
risulta indicata in fase di accreditamento. Il progetto può far capo sia a sedi alle dirette
dipendenze dell’ente accreditato, che a sedi facenti capo ad enti associati, consorziati,
federati o legati da vincoli canonico-pastorali o da accordi di partenariato a quello
accreditato;
 il comune di ubicazione delle sedi di progetto;
 l’indirizzo (via/piazza e numero civico) delle sedi di progetto;
 il codice identificativo assegnato alle sedi interessate in fase di accreditamento;
 il numero dei volontari richiesti per le singole sedi;
 il cognome, nome, data di nascita e codice fiscale degli Operatori Locali di Progetto
operanti sulle singole sedi. E’ fondamentale abbinare le singole sedi di progetto con i
singoli OLP. Si ricorda che a seconda dei settori di intervento del progetto il rapporto
OLP/N. dei volontari è pari a 1 OLP ogni 4 o 6 volontari. In caso di presenza di due o
più operatori locali di progetto su una singola sede occorre inserire i nominativi ed i
dati anagrafici richiesti senza cambiare riga. Fermo restando il rapporto OLP/numero
dei volontari (1 a 4, oppure 1 a 6) uno specifico OLP può essere indicato per una
singola sede di attuazione progetto e, avendone i requisiti, per progetti diversi, purché
realizzati nella stessa sede. Al fine di evitare che due enti diversi immettano lo stesso
nominativo con la conseguenza di dover respingere per intero o tagliare le sedi di
entrambi i progetti, il sistema avverte l’ente all’atto del secondo inserimento dello
stesso nominativo. I curricula degli OLP e le relative autocertificazioni devono
pervenire, a pena di esclusione, obbligatoriamente in originale.
 il codice fiscale, il cognome, nome e data di nascita degli eventuali Responsabili
locali di ente accreditato. E’ indispensabile che i singoli Responsabili locali di ente
accreditato siano abbinati alle singole sedi di progetto, anche se ciò comporta ripetere
lo stesso nominativo su più sedi di progetto. Al fine di evitare che due enti diversi
immettano lo stesso nominativo con la conseguenza di dover respingere per intero o
tagliare le sedi di entrambi i progetti, il sistema avverte l’ente all’atto del secondo
inserimento dello stesso nominativo. I curricula dei RLEA e le relative
autocertificazioni devono pervenire, a pena di esclusione, obbligatoriamente in
originale.
17) Indicare le eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale
con particolare riferimento alla proposta di SCN prevista dal progetto in cui sono impiegati
i giovani, in modo da collegare il progetto stesso alla comunità locale dove i volontari
prestano servizio. Specificare il numero di ore espressamente dedicato all’attività di
sensibilizzazione.
18) Inserire:
 criteri autonomi di selezione proposti nel progetto e descrivere i criteri autonomi con i
quali si vuole effettuare la selezione dei volontari. Necessita, a tal fine, descrivere un
sistema compiuto e coerente con le esigenze poste dall’attività del progetto, con
l’indicazione non solo delle modalità (es. colloquio, test attitudinali), ma anche dei
criteri di valutazione e della scala dei punteggi attribuibili. In ogni caso il meccanismo
di valutazione, fermo restando le cause di esclusione previste dal presente prontuario,
deve consentire l’attribuzione di un punteggio finale ad ogni singolo candidato. I
predetti criteri di valutazione devono essere resi noti ai candidati, con adeguate forme
di pubblicità, prima delle prove selettive. A questa voce è attribuito un punteggio per i
soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativo
sistema dagli enti di 1^ classe. Qualora i criteri proposti risultino non idonei e
funzionali alla formazione di una graduatoria l’Ufficio e le RPA limiteranno detta
voce, dando il punteggio zero ed obbligando l’ente ad adottare i criteri di
valutazione predisposti dall’Ufficio.
 criteri UNSC, qualora l’ente intenda avvalersi dei criteri elaborati dall’Ufficio, definiti
ed approvati con la determinazione del Direttore Generale dell’11 giugno 2009, n.173.
A tal fine basta richiamare la predetta determinazione, oppure non compilare la
presente voce. Questa scelta per gli enti innanzi richiamati comporta l’attribuzione
del punteggio zero nella relativa voce.
 criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento per gli enti iscritti alla 1^
classe dell’albo nazionale e degli albi regionali e delle Province autonome Effettuare
un semplice rinvio al sistema di selezione verificato dall’Ufficio nazionale o dalle
competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento;
 criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento e acquisiti da enti di 1^
classe per gli enti iscritti alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito il predetto servizio
dai citati enti.
19) Specificare, inserendo SI nella casella, se per la selezione dei volontari è previsto il ricorso
a sistemi di selezione verificati dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e
Province autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Gli enti
accreditati alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito da enti di 1^ classe il predetto servizio
sono tenuti a specificare da quale ente lo stesso è stato acquisito. Il punteggio acquisibile
per questa voce non è cumulabile con quello della precedente voce 18.
20) Elaborare un piano di rilevazione interno, completo di strumenti e metodologie, incentrato
sulla rilevazione periodica dell’andamento delle attività previste dal progetto (cosa
funziona e cosa non funziona nel progetto). Gli enti iscritti alla 1^ classe e quelli iscritti
alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito il predetto servizio da enti di 1^ classe possono
effettuare un semplice rinvio al sistema di monitoraggio verificato dall’Ufficio nazionale o
dalle competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento. Si precisa che a
questa voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^
classe che non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Qualora il piano
proposto non risulti idoneo ai fini del rilevamento delle attività previste, il progetto è
escluso dalla valutazione di qualità. Il punteggio acquisibile per questa voce è non
cumulabile con quello della successiva voce 21.
21) Specificare, inserendo SI nella casella, se per il monitoraggio dei progetti è previsto il
ricorso a sistemi verificati dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province
autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Gli enti accreditati alla
3^ e 4^ classe che hanno acquisito da enti di 1^ classe il predetto servizio sono tenuti a
specificare da quale ente lo stesso è stato acquisito. Il punteggio acquisibile per questa
voce non è cumulabile con quello della precedente voce 20 e della successiva voce 42.
22) Vanno indicati eventuali requisiti, oltre quelli previsti dalla legge 64 del 2001, che i
candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alla realizzazione del
progetto; in tal caso, l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto.
L’introduzione dei requisiti aggiuntivi (es: particolari titoli di studio e/o professionali,
particolari abilità, possesso di patente auto, uso computer, lingue straniere…) deve essere
adeguatamente motivata, esplicitandone le ragioni in relazione alle attività previste dal
progetto. In nessun caso potrà prevedersi, tra i requisiti, la residenza in un determinato
comune o regione. E’ consigliabile individuare requisiti facilmente verificabili attraverso
certificazioni, come ad esempio i titoli di studio.
23) Indicare l’ammontare delle eventuali risorse finanziarie aggiuntive che l’ente intende
destinare in modo specifico alla realizzazione del progetto. Si tratta di risorse finanziarie
non riconducibili a quelle necessarie per l’espletamento delle normali attività dell’ente
(spese postali, di segreteria, le quote di ammortamento delle macchine d’ufficio e le spese
del personale non dedicato in modo specifico alla realizzazione del progetto) e a quelle
impegnate dall’ente per far fronte agli obblighi imposti dall’accreditamento, ivi compresi
quelli per il personale. Non possono inoltre essere valutati i costi sostenuti per la
formazione generale dei volontari, che vengono coperti con il contributo corrisposto
dall’Ufficio nazionale. In particolare, i costi evidenziati dovranno trovare riscontro in
quanto indicato alla voce 25 (risorse tecniche e strumentali necessarie per la realizzazione
del progetto) e nelle voci relative alla formazione specifica.
24) Individuare i copromotori e partner che costituiscono la rete finalizzata ad una migliore
realizzazione del progetto. Specificare il loro concreto apporto alla realizzazione dello
stesso, allegando la documentazione dalla quale risulti il codice fiscale, gli impegni
assunti a firma del loro legale rappresentante. Detto apporto, riferito esclusivamente alle
concrete attività previste dal progetto, deve essere dettagliato e non generico e può
riguardare tutte le fasi di realizzazione dello stesso ad esclusione della formazione
(generale e specifica) e della certificazione delle competenze delle professionalità
acquisibili, per le quali è già prevista l’attribuzione di specifici punteggi. I predetti enti in
nessun caso possono essere sedi di attuazione dell’ente che presenta il progetto o di altri
enti accreditati, né iscritti autonomamente all’albo nazionale, regionale o delle province
autonome degli enti di servizio civile. Ai fini dell’attribuzione del punteggio possono
ricoprire il ruolo di copromotore o partner gli enti non profit, le società profit e le
Università.
25) Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto,
evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario porre particolare
attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la sua omissione è motivo di
non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa è strettamente collegata agli obiettivi
fissati alla voce 7 e alle attività previste alla voce 8 della scheda.
Caratteristiche delle conoscenze acquisibili
26) Indicare gli eventuali crediti formativi cui la partecipazione alla realizzazione del progetto
dà diritto, indicando l'Ente che riconosce i crediti ed allegare la copia degli accordi
intervenuti in merito. Gli accordi per il riconoscimento dei crediti devono essere stipulati
prima della presentazione del progetto. Pertanto, qualora i predetti accordi all’atto della
presentazione del progetto non siano stati ancora perfezionati è opportuno non indicare
nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progetto degli accordi in itinere e delle semplici
promesse. Nel caso in cui l’Università riconosca genericamente l’attribuzione di crediti ai
propri studenti impegnati nel servizio civile nazionale al di fuori di uno specifico accordo
con l’ente, dovrà allegarsi una nota dell’Università che esplicitamente riconosca all’ente il
beneficio per i propri volontari. Ai crediti formativi non è attribuito alcun punteggio in fase
di esame, valutazione e selezione dei progetti.
27) Indicare gli eventuali tirocini riconosciuti ai giovani per la partecipazione alla realizzazione
del progetto, specificando l'Ente che riconosce i tirocini ed allegare la copia degli accordi
intervenuti in merito. Possono essere allegati accordi che riguardano tirocini necessari per
poter accedere agli albi professionali, che danno luogo a crediti formativi, ovvero effettuati
presso altri enti a tal uopo abilitati da leggi regionali. Gli accordi per il riconoscimento dei
tirocini devono essere stipulati prima della presentazione del progetto e non essere
sottoposti ad alcuna condizione di natura discrezionale. Pertanto, qualora i predetti accordi
all’atto della presentazione del progetto non siano stati ancora perfezionati è opportuno non
indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progetto degli accordi in itinere e delle
semplici promesse.
28) Specificare le competenze utili alla crescita professionale dei volontari acquisibili con la
partecipazione alla realizzazione del progetto. Le predette competenze devono essere
attinenti al progetto, certificate e riconosciute. Qualora l’ente che certifica e riconosce le
competenze acquisite sia terzo rispetto a quello proponente il progetto, occorre e produrre
copia degli appositi accordi, la cui stipula deve avvenire prima della presentazione del
progetto. Pertanto, qualora i predetti accordi all’atto della presentazione del progetto non
siano stati ancora perfezionati è opportuno non indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del
progetto degli accordi in itinere e delle semplici promesse.
Formazione generale dei volontari
29) Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anche diversa da
quella di realizzazione del progetto.
30) Specificare se la formazione è effettuata:
a) in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente;
b) in proprio, presso l’ente con servizi acquisiti da enti di servizio civile di 1^ classe;
c) dalla Regione o Provincia autonoma, attraverso enti dotati di specifica professionalità
(per i soli enti iscritti alla 3^ e 4^ classe);
scegliendo tra le opzioni innanzi previste ed indicare se si prevede l’intervento di esperti,
secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle Linee guida per la formazione generale
dei volontari.
31) Specificare, inserendo SI nella casella, se per la formazione dei volontari è previsto il
ricorso a sistemi verificati dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province
autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Gli enti accreditati alla
3^ e 4^ classe che hanno acquisito da enti di 1^ classe il predetto servizio sono tenuti a
specificare da quale ente lo stesso è stato acquisito. Il punteggio acquisibile per questa
voce non è cumulabile con quello delle successive voci 32 e 33.
32) Indicare le metodologie alla base del percorso formativo individuato per i volontari e le
tecniche che si prevede di impiegare per attuarlo facendo riferimento alle Linee guida per
la formazione generale dei volontari Si precisa che a questa voce è attribuito un punteggio
per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativo
sistema dagli enti di 1^ classe, ovvero il servizio di formazione dalle Regioni e Province
autonome. Il punteggio acquisibile per questa voce è non cumulabile con quello della
precedente voce 31.
33) Specificare i contenuti della formazione generale dei volontari facendo riferimento alle
Linee guida per la formazione generale dei volontari agli specifici settori di attività previsti
dall’allegato 3, alle caratteristiche e all’ordinamento del servizio civile, ivi compresi i
principi, gli ordinamenti e la storia dell’obiezione di coscienza, alla difesa della Patria
come diritto/dovere costituzionali con mezzi non violenti, ai diritti umani, alla carta etica
del servizio civile nazionale, alle diverse forme di partecipazione attiva alla vita della
società civile e all’ordinamento dell’ente proponente il progetto. Si precisa che a questa
voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che
non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe, ovvero il servizio di
formazione dalle Regioni e Province autonome. Il punteggio acquisibile per questa voce è
non cumulabile con quello della precedente voce 31.
34) Indicare la durata della formazione generale che complessivamente non può essere
inferiore alle 30 ore e non può essere espressa con un indicatore diverso dalle ore (es.
giorni, settimane, mesi). E’ attribuito un punteggio ulteriore per un numero di ore di
formazione superiore alle 30. La formazione dei volontari è obbligatoria per cui l’assenza
della stessa o anche una durata inferiore al minimo stabilito comporta l’esclusione del
progetto.
Formazione specifica dei volontari
35) Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anche diversa da
quella di realizzazione del progetto.
36) Specificare se la formazione è effettuata:
 in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente;
 affidata ad enti di servizio civile di 1^ classe;
 affidata ad altri soggetti terzi;
scegliendo tra le opzioni innanzi previste.
37) Indicare Cognome, Nome, luogo e data di nascita del/i formatore/i.
38) Specificare, per le singole aree di intervento, qualora il progetto ne preveda più di una, le
competenze, i titoli e le esperienze del/i formatore/i cui è affidata la formazione specifica.
Allegare i relativi curricula in originale e rilasciati nella forma dell’autocertificazione.
39) Indicare le metodologie alla base del percorso formativo per i volontari e le tecniche che
saranno impiegate per attuarlo tra le quali non rientrano l’affiancamento e
l’accompagnamento.
40) La formazione specifica dei volontari varia da progetto a progetto secondo il settore di
intervento e le peculiari attività previste dai singoli progetti. Essa concerne tutte le
conoscenze di carattere teorico pratico legate alla specifiche attività previste dal progetto e
ritenute necessarie dall’ente per la realizzazione dello stesso.
41) Indicare la durata della formazione specifica che non può essere inferiore alle 50 ore,
tenendo conto che la somma delle ore indicate con quelle previste per la formazione
generale non può esse inferiore alle 80 ore e non può superare le 150. La durata, quindi, non
può essere espressa con un indicatore diverso dalle ore (es. giorni, settimane, mesi). E’
attribuito un punteggio ulteriore per un numero di ore di formazione superiore alle 50. La
formazione specifica dei volontari è obbligatoria per cui l’assenza della stessa, o una durata
che, cumulata con le ore previste per la formazione generale, risulti inferiore al minimo
stabilito di 80 ore comporta l’esclusione del progetto.
Altri elementi della formazione
42) Approntare un piano di rilevazione interno completo di strumenti e metodologie adeguate,
incentrato sull’andamento e la verifica del percorso formativo predisposto, sulla valutazione
periodica dell’apprendimento di nuove conoscenze e competenze, nonché sulla crescita
individuale dei volontari. Gli enti iscritti alla 1^ classe e quelli iscritti alla 3^ e 4^ classe che
hanno acquisito il predetto servizio da enti di 1^ classe possono effettuare un semplice
rinvio al sistema di monitoraggio presentato e verificato dall’Ufficio nazionale o dalle
competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento. Si precisa che a questa
voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che
non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Il punteggio acquisibile per
questa voce non è cumulabile con quello della precedente voce 21. Qualora il piano
proposto non risulti idoneo ai fini del rilevamento delle attività della formazione generale e
specifica, il progetto è escluso dalla valutazione di qualità.