Alzheimer - Migesplus
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Associazione Alzheimer Svizzera Alzheimer e altre forme di demenza Diagnosi, trattamento e assistenza Che cosa consigliano gli esperti svizzeri Redazione: Jen Haas Grafica: Buch & Grafik, Isabel Thalmann, Doris Grüniger, Zurigo Traduzione: Marina Graham, Gümligen Imagini: plainpicture, Hamburg Revisione tecnica: Dr. med. Monika Hermelink, FMH Psichiatria e psicoterapia, responsabile medica del Servizio medico regionale della Svizzera orientale Prof. Dr. Phil. Andreas U. Monsch, responsabile Memory Clinic, Ospedale universitario di Basilea Dr med. Alessandro Levorato, FMH medicina interna e geriatria, Capoclinica, Servizio sottocenerino di geriatria Ospedale Regionale di Lugano © Associazione Alzheimer Svizzera, Yverdon-les-Bains, 2008 Gli esperti che hanno formulato le raccomandazioni Le raccomandazioni sulla diagnosi, la terapia e l’assistenza delle persone affette da demenza sono state raccolte su iniziativa del Forum Alzheimer Svizzera, un’associazione di utilità pubblica di istituti svizzeri che si occupano di demenza. A queste raccomandazioni hanno lavorato più di 50 esperti svizzeri provenienti dalla medicina generale, dalla geriatria, dalla neurologia, dalla neuropsicologia e dalla psichiatria. Anche l’Associazione Alzheimer Svizzera vi ha partecipato. Un riassunto è stato pubblicato su Swiss Medical Forum N. 8 / 2008 col titolo «Konsensus zur Diagnostik und Betreuung von Demenzkranken in der Schweiz» (Consenso sulla diagnostica delle malattie da demenza e l’assistenza ai malati in Svizzera). Sia la versione breve che la versione integrale (in tedesco o in francese) possono essere scaricate dal sito www.alz.ch 2 I progressi nel campo della demenza Ancora oggi la demenza non può praticamente mai essere evitata né curata. Tuttavia sono stati fatti grandi progressi nel campo della diagnosi, del trattamento e dell’assistenza di chi è affetto da questa malattia. All’inizio del 2008 i 50 maggiori esperti svizzeri di demenza hanno raccolto, dalla loro pluriennale esperienza in questo campo, le attuali conoscenze. In una dichiarazione congiunta, hanno formulato le raccomandazioni circa la diagnosi, la terapia e l’assistenza in caso di demenza evidenziando i seguenti tre punti fondamentali: Un accertamento tempestivo e accurato è di fondamentale importanza: aiuta a comprendere la malattia e ad adottare misure adeguate per contrastarla. Le raccomandazioni riguardanti l’accertamento e la diagnosi si trovano alle pagine 7–11. Vi sono medicamenti e altri trattamenti che possono aiutare in caso di demenza: il deterioramento delle prestazioni cerebrali e altri sintomi legati alle malattie da demenza possono essere contrastati con medicamenti e trattamenti specifici. Le raccomandazioni riguardanti i trattamenti farmacologici si trovano alle pagine 12–14. Le offerte di assistenza, terapia e sostegno sono estremamente importanti per le persone affette da demenza: consentono ai malati e ai loro familiari di convivere con la malattia conducendo una vita qualitativamente migliore. Le raccomandazioni riguardanti queste offerte si trovano alle pagine 15–21. In quest’opuscolo troverete le raccomandazioni degli esperti formulate in un linguaggio comprensibile a tutti. L’Associazione Alzheimer Svizzera si è occupata delle riformulazioni e dei complementi necessari in collaborazione con questi specialisti. Le principali espressioni tecniche sono spiegate nel glossario che si trova alla fine dell’opuscolo. 3 Demenza: sintesi dei punti essenziali Un disturbo del cervello La demenza è quello stato patologico del cervello dove diverse facoltà risultano compromesse rispetto ad un livello precedente. Tutte le forme di demenza sono accomunate da un deterioramento della memoria. In più, è pregiudicata anche un’altra funzione, che può essere il linguaggio, l’azione, la capacità di riconoscere le cose o le persone, e di pianificare e organizzare le incombenze di tutti i giorni. Si parla di demenza quando i disturbi limitano la persona interessata nello svolgimento delle sue attività quotidiane. Le cause possono essere diverse Diverse sono le cause che possono portare alla demenza. Le forme di demenza si distinguono in reversibili e irreversibili. Le prime possono essere parzialmente o totalmente eliminate con una terapia appropriata. Nelle seconde, invece, è il cervello a essere direttamente compromesso e il suo tessuto subisce un processo di degenerazione progressiva. Tra le cause più comuni di demenza irreversibile vi sono la malattia di Alzheimer e la demenza vascolare. Altre malattie sono la demenza a corpi di Lewy, la demenza frontotemporale e la demenza di Parkinson. Un accertamento tempestivo e accurato aiuta a fare chiarezza sulle cause dei disturbi. A tutt’oggi non si conoscono ancora le cause che portano alle malattie da demenza. La scienza ipotizza che si tratti di una combinazione di svariati fattori. Uno dei principali è l’età: a 60 anni il rischio di demenza è ancora basso, ma in seguito raddoppia ogni cinque anni. Per il momento, in Svizzera vi sono 100 000 persone affette da demenza. Ogni anno a questa cifra si aggiungono 25 000 nuovi casi. Nessuna speranza di guarigione, solo terapie efficaci Le forme di demenza irreversibile durano dagli otto ai nove anni, passando attraverso diversi stadi. Viene pregiudicata in misura sempre maggiore la vita quotidiana del malato. Stando alle conoscenze attuali, le forme di demenza 5 Sintesi dei punti essenziali irreversibile non possono essere impedite, né arrestate o guarite. Tuttavia, numerose terapie possono migliorare sensibilmente la qualità della vita degli interessati e dei familiari che li assistono. Grazie a una diagnosi precisa è possibile istituire la terapia farmaceutica giusta e adottare il trattamento e l’assistenza specifici più opportuni per il tipo di malattia. Evitare la demenza Vi sono misure preventive che aiutano a ridurre il rischio di demenza. Oltre ai farmaci che favoriscono la circolazione sanguigna, ricordiamo una sana alimentazione (dieta mediterranea), un’attività fisica regolare, il mantenimento del peso forma, il controllo della pressione sanguigna e del colesterolo, un allenamento regolare delle prestazioni intellettive e la cura delle relazioni sociali. Tutte queste misure preventive sono tanto più efficaci quanto prima vengono adottate nell’arco della vita. 6 Accertamento e diagnosi Diagnosticare una forma di demenza allo stadio iniziale è molto importante. Aiuta a chiarire subito la situazione e a pianificare tempestivamente i passi successivi: istituire una terapia, elaborare un piano di assistenza, riorganizzare le giornate, lasciare che il malato prenda decisioni importanti in prima persona. Un accertamento accurato della demenza ha i seguenti vantaggi: • Dopo un accertamento è possibile capire se le alterazioni constatate rientrano nella norma o se sono la conseguenza di una malattia. Se non emerge un risultato chiaro, l’esame viene ripetuto in seguito. • È possibile anche capire se mediante una terapia adeguata, il disturbo è reversibile e lo si può eliminare totalmente o in parte, o se piuttosto si tratta di una demenza irreversibile che potrebbe essere stabilizzata per un certo periodo. • L’accertamento della demenza consente di capire di quale forma di demenza molto probabilmente si tratta. • Dall’accertamento della demenza emerge anche in quale stadio della malattia si trova il malato. • L’accertamento della demenza consente infine di capire se il malato sia (ancora) abile alla guida. Il medico deve procedere a un accertamento della demenza nei casi seguenti: • Il paziente si lamenta col medico di un peggioramento della memoria o di altre facoltà mentali. Rispetto a prima, non si sente bene a livello psichico, ha perso slancio e interesse alle cose o teme di avere la malattia di Alzheimer. • familiari e le altre persone che gli stanno vicino riferiscono che qualcosa è cambiato in lui in termini di comportamento, memoria o altre facoltà mentali. Questo è un motivo particolarmente valido per prescrivere un 7 Accertamento e diagnosi accertamento, perché spesso allo stadio iniziale della malattia l’interessato non parla di queste alterazioni o addirittura tende a negarle. • Il medico nota che il suo paziente non rispetta gli appuntamenti, si esprime in modo impreciso o prolisso, ripete sempre le stesse cose, si comporta in modo strano o sembra trascurato. Tutti hanno diritto a una diagnosi della propria malattia. Una demenza non diagnosticata o una semplice presunzione di demenza aumenta la sofferenza del malato e dei suoi familiari. Un accertamento accurato si svolge in due fasi. Nella prima fase, il medico di famiglia decide se sono necessari ulteriori investigazioni Una fase importante dell’accertamento è rappresentata da un approfondito colloquio tra il medico di famiglia e l’interessato. Se è possibile e se il paziente è d’accordo, al colloquio dovrebbero partecipare anche le persone più vicine all’interessato. Dopo di che, il medico esegue dei brevi test specifici che servono a diagnosticare le forme di demenza. I test più utilizzati sono i seguenti: Mini Mental State Examination (MMSE), il test dell’orologio e il questionario sulla riduzione delle facoltà mentali per le persone anziane. Oltre a ciò, un esame di laboratorio può aiutare a individuare le cause delle alterazioni osservate. Se i risultati sono incerti o, al contrario, evidenti, si eseguono esami più approfonditi. Il medico di famiglia indirizza il paziente in una clinica della memoria soprattutto se l’interessato ha meno di 65 anni oppure se i sintomi della malattia o il decorso della malattia sono atipici. La stessa cosa avviene quando le indicazioni fornite dal paziente e dai familiari contrastano con i referti medici o quando gli interessati sono sottoposti a uno stress eccessivo. 9 La seconda fase dell’accertamento si svolge in una clinica della memoria. Da questa si ottiene una diagnosi precisa. L’accertamento interdisciplinare presso una clinica della memoria permette di diagnosticare o escludere con certezza una demenza. La diagnosi contiene anche indicazioni sulle cause e sullo stadio della malattia, dati molto importanti per poter pianificare una terapia e un’assistenza adeguate. L’accertamento presso la clinica della memoria è incentrato sull’esame neuropsicologico che analizza ogni singola prestazione cerebrale e permette di distinguere un’alterazione normale da un’alterazione sospetta. Tutti gli altri esami servono a chiarire le cause della malattia, come ad esempio, un tumore o un’emorragia. Tra le altre cose, si ricorre a metodiche diagnostiche che riproducono per immagini la struttura o il funzionamento del cervello, di solito la tomografia computerizzata o la tomografia a risonanza magnetica. Raramente e solo in caso di problemi specifici si esegue una tomografia a emissione di positroni (PET) o una tomografia computerizzata ad emissione di fotone singolo (SPECT). Se le alterazioni della prestazione cerebrale sono lievi e non pregiudicano la vita quotidiana, si parla di MCI (mild cognitive impairment), ovvero di un deterioramento cognitivo lieve. In molte persone affette da MCI le facoltà mentali restano stabili o tornano a migliorare. Col passar del tempo, invece, altri soggetti sviluppano una forma di demenza. Per questo, è necessario ripetere gli esami diagnostici a distanza di sei o dodici mesi. 10 Accertamento e diagnosi Il medico comunica la diagnosi al paziente e ai suoi familiari. Il medico comunica la diagnosi di «demenza» al malato e, se questo è d’accordo, ne informa anche i familiari più stretti. Una diagnosi aiuta tutti gli interessati a prendere in prima persona misure importanti (disposizione del paziente, procura preventiva). I medici non comunicano la diagnosi unicamente se il malato ha dichiarato espressamente di non volerla conoscere o se si ritiene che questa notizia peggiorerebbe il suo stato di salute. Il medico valuta l’idoneità alla guida. • Di norma, una persona affetta da una forma grave o medio-grave di demenza non è più idonea alla guida. • Qualcuno non è più in grado di guidare già in presenza di una forma lieve di demenza, ad esempio se guida in modo incauto, se soffre di sonnolenza diurna, se ha un deficit di attenzione, se ha difficoltà di orientamento nello spazio o se negli ultimi tempi sta collezionando una serie di piccoli incidenti. • Se il malato non rinuncia volontariamente alla patente, nonostante il medico dubiti della sua idoneità alla guida, l’ufficio cantonale della circolazione o il servizio di controllo dei veicoli a motore lo invitano a una guida di controllo. Il giudizio degli esperti è definitivo. 11 Trattamento farmaceutico Tutti hanno diritto a un trattamento se si pensa che ciò possa lenire le sofferenze del malato e se ciò non è in contrasto con la sua volontà. Oggi, numerose terapie – se istituite in tempo – migliorano la vita delle persone affette da demenza e dei familiari che si occupano della loro assistenza. Farmaci contro i disturbi delle funzioni cerebrali in caso di malattia di Alzheimer lieve o medio-grave (antidementivi) In presenza di una malattia di Alzheimer lieve o medio-grave, alcuni farmaci possono temporaneamente migliorare le prestazioni cerebrali o ritardare il loro decadimento. Questi farmaci appartengono alla famiglia degli «inibitori della colinesterasi», sono indicati in caso di MMS maggiore di 10 (su 30 punti) e sono rimborsati dalla cassa malati. È bene che il primo trattamento cominci appena possibile, allo stadio iniziale della malattia. Se il farmaco è ben tollerato e se la terapia viene seguita scrupolosamente, l’effetto del trattamento può essere valutato per la prima volta dopo 3-6 mesi. Prima di poter dire che un farmaco ha avuto successo si deve verificare se la prestazione cerebrale del malato, la sua autonomia nell’espletare le mansioni quotidiane, il suo comportamento e il suo umore si stabilizzano o se invece migliorano solo momentaneamente. Se il trattamento non è stato efficace o se si dubita del suo effetto, il medico tenta nuovamente con un altro «inibitore della colinesterasi». 12 Sono tre gli «inibitori della colinesterasi» ammessi contro la malattia di Alzheimer: Donepezil (Aricept®), Galantamina (Reminyl®), Rivastigmina (Exelon®). La Rivastigmina può essere impiegata anche nella Parkinsondemenza. Questi medicamenti non sono ammessi per il trattamento di altre malattie da demenza anche se alcuni studi ne hanno in parte dimostrato l’efficacia. Stando alle attuali conoscenze, gli «inibitori della colinesterasi» non sono efficaci contro il MCI e quindi non vengono somministrati in presenza di questa condizione. Trattamento farmaceutico Medicamenti contro i disturbi delle funzioni cerebrali in caso di malattia di Alzheimer grave o medio-grave (antidementivi) In presenza di una malattia di Alzheimer grave o medio-grave (MMS compreso fra 3 e 19), la Memantina (Axura®, Exiba®) può temporaneamente migliorare la prestazione cerebrale o rallentare il decorso della malattia. Si tratta di un medicamento prescrivibile e rimborsabile dalla cassa malati. La Memantina non può essere usata per il trattamento di altre malattie da demenza e non può essere associata a un «inibitore della colinesterasi». Tuttavia, da alcuni studi emerge che i due medicamenti insieme producono un effetto maggiore che non se assunti separatamente. Medicamenti contro i sintomi psichici di una malattia da demenza (psicofarmaci) Spesso le persone affette da demenza soffrono di problemi psichici. Prima di poterli trattare, bisogna scoprirne la causa. Molti problemi psichici migliorano o scompaiono con l’adozione di misure appropriate (lenimento dei dolori, riorganizzazione della giornata, dell’ambiente abitativo, dell’alimentazione, ecc.). Se non si ottengono i risultati sperati, possono essere di aiuto i farmaci seguenti: • In caso di depressione è indicato un antidepressivo della famiglia degli «inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina». • In caso di ansia, irrequietezza e sintomi paranoidi-allucinatori, è indicato il «neurolettico» Risperidone (Risperdal®, Risperidon Sandoz® ecc.). • In caso di disturbi del sonno, è importante adottare anzitutto misure non medicamentose, come l’attività fisica di giorno, una quantità sufficiente di luce diurna, una giornata carica di impegni e una buona igiene del sonno. Inoltre, sono indicati medicamenti calmanti che non esplicano un’azione anticolinergica e che quindi non hanno un effetto negativo sulla demenza. 14 Assistenza, terapia, sostegno Un’assistenza, una terapia e un sostegno adeguati a chi soffre di demenza sono di fondamentale importanza in tutti gli stadi della malattia. Il loro obiettivo è permettere ai malati di demenza, ai loro familiari e a tutti coloro che prestano aiuto di vivere nel modo migliore possibile. Oltre a una diagnosi precoce e al trattamento farmaceutico, per le persone affette da demenza sono estremamente importanti le misure psicosociali. Per misure psicosociali si intendono le offerte integrate di sostegno, assistenza e terapia. Esse preservano o migliorano la qualità della vita di chi è affetto da demenza, dei loro familiari e di tutti coloro che si danno da fare in una situazione del genere, tra cui anche il personale curante professionale. Più autonomia e più benessere per il malato I malati di demenza hanno bisogno di sostegno in tutto l’arco della giornata per poter superare le conseguenze della loro malattia. Le funzioni intellettive deteriorate devono essere migliorate o stabilizzate. Quindi, un obiettivo importante delle offerte di assistenza e terapia è quello di mantenere e promuovere le capacità ancora esistenti del malato, il quale, nella sua vita quotidiana, deve poter contare sulla propria autodeterminazione e continuare a vivere secondo le proprie abitudini il più a lungo possibile. Un altro obiettivo è quello di mantenere il benessere psichico: vi sono terapie non medicamentose che impediscono o curano i problemi psichici come la depressione, l’ansia, le idee deliranti o i disturbi comportamentali – in alternativa o in aggiunta ai farmaci. Queste offerte aumentano le probabilità che il malato possa continuare a vivere a casa propria per tutto il tempo che desidera. Tutti i malati dovrebbero poter fare questa scelta. Coadiuvare i familiari e alleviarli dal peso della malattia Il 60 per cento circa delle persone affette da demenza vivono a casa propria. In Svizzera sono più di 300 000 le persone, vicine ai malati, direttamente 15 Assistenza, terapia, sostegno interessate da una demenza. Tra queste, familiari e persone vicine ai malati, membri dello stesso nucleo familiare, vicini, amici e assistenti in genere. Tutti hanno bisogno di offerte di sostegno. Queste informano sugli effetti della malattia e insegnano a rapportarsi correttamente a un malato di demenza. I consultori possono essere di aiuto quando si tratta di prendere decisioni importanti. Gli assistenti imparano ad affrontare le difficoltà, a preservare la propria salute e a gestire i problemi psichici come la vergogna, i sensi di colpa e la tristezza. Ulteriori offerte alleggeriscono invece i familiari prima che sia troppo tardi. Formazione e perfezionamento del personale specializzato Numerosi specialisti aiutano i familiari nell’assistenza quotidiana e nella cura dei malati di demenza. Inoltre, in Svizzera gli specialisti devono occuparsi anche di 40 000 malati di demenza ricoverati negli istituti. La cura, l’assistenza e la terapia di un malato di demenza sono compiti molto impegnativi. Chi lavora in questo campo deve essere sostenuto e deve ricevere una buona formazione e un buon perfezionamento professionali. Ciò vale per i professionisti che lavorano negli studi medici, nell’ambito dello Spitex, degli ospedali, degli istituti e di altre istituzioni. Tutti i professionisti impegnati nel lavoro con gli anziani sono qualificati e sono in grado di trattare i malati di demenza. Chiarire e coordinare le offerte I familiari svolgono in prima persona alcuni dei compiti di terapia e assistenza in favore del malato di demenza. Per sostenerli occorre del personale qualificato. Prima che i malati e chi li cura si avvalgano di una delle possibili offerte di sostegno, assistenza e terapia, è necessario che gli esperti mettano a fuoco le loro reali esigenze. Una combinazione di offerte accuratamente selezionate e coordinate tra loro è più efficace di un’unica misura. 17 Tenere conto delle esigenze individuali Le prestazioni di sostegno, assistenza e terapia devono essere adeguate alla gravità della malattia, ai sintomi e alle capacità del malato. Queste prestazioni devono tenere conto anche della situazione di vita, delle possibilità e delle caratteristiche personali del malato e di chi lo assiste. Dato che, col passar del tempo, il quadro della malattia cambia, a intervalli regolari gli esperti devono chiarire le esigenze del malato e adeguare le offerte di conseguenza. Coinvolgere le istituzioni I malati di demenza e i loro familiari sono sostenuti dalle istituzioni, tra cui medici di famiglia e specialisti competenti, cliniche della memoria e altre istituzioni mediche specializzate. Consigli e assistenza sono offerti anche dai centri di cura ambulatoriali, dai gruppi di auto-aiuto, dall’Associazione Alzheimer Svizzera e da altri servizi specializzati e servizi locali di presa a carico. Le offerte di assistenza, terapia e sostegno per i malati di demenza e i loro familiari sono necessarie e di comprovata efficacia. 18 Molte offerte di assistenza, terapia e sostegno aiutano i malati e i familiari curanti a convivere meglio con la demenza. Alcune misure sono assolutamente necessarie e dovrebbero essere offerte in maniera capillare su tutto il territorio nazionale. Altre sono molto utili o auspicabili. L’efficacia di alcune terapie e di alcuni piani di assistenza è scientificamente dimostrata. Per altre terapie o piani di assistenza esistono, invece, solo valori empirici, raccolti però in anni e anni di esperienza. Secondo alcuni gruppi di esperti, le offerte qui di seguito elencate sono necessarie o molto utili (nel Glossario trovate una breve spiegazione delle varie terapie): • Terapie utili al mantenimento o al miglioramento delle prestazioni cerebrali e quindi alla promozione dell’autonomia: allenamento della Assistenza, terapia, sostegno memoria, riabilitazione della memoria, terapia di orientamento nella realtà (ROT), sostegno nelle funzioni quotidiane (ad es. igiene personale). • Piani di assistenza che interessano le capacità e le esigenze individuali, favoriscono il benessere e riducono lo stress: terapia dei ricordi, piano «dei tre mondi», terapia di autoconservazione, «Snoezelen», terapia di presenza simulata (SPT), mangiare con le dita, massaggi, contatti, ecc. • Ambiente adeguato alle capacità e alle esigenze del malato, tale da semplificare la sua vita quotidiana: divisione e arredamento degli spazi interni ed esterni adeguati alla malattia da demenza, uso mirato della luce, dei rumori, della musica, delle voci, ecc. • Psicoterapie che aiutano a superare i momenti difficili della malattia: consulenza psicologica (in caso di crisi), terapia comportamentale e cognitiva, terapia psicodinamica, terapia familiare, interventi in caso di crisi, ecc. • Terapie orientate al corpo che riducono lo stress e alleviano i disturbi fisici e psichici: movimento (passeggiate, ritmica, danze, giochi), fisioterapia, lenimento del dolore (posizione, massaggi, calore) • Offerta di formazione e informazione per aiutare i familiari curanti a superare la loro difficile situazione di vita: consulenza, gruppi di familiari e loro formazione, sportelli, consulenza telefonica, siti web • Consulenza giuridica, finanziaria ed etica ad altri familiari e agli esperti per aiutare gli interessati a prendere da soli le decisioni importanti. • Offerte ad alleviare le incombenze ai familiari curanti e a preservare la loro salute: presa a carico a domicilio, centri diurni e notturni, vacanze Alzheimer 19 Altre domande? Fissate un appuntamento col vostro medico di famiglia. Innanzitutto, parlate col vostro medico di famiglia preparandovi bene prima: annotate i particolari di eventi straordinari, quando sono accaduti e tutti i dubbi che avete sulla diagnosi, il trattamento e l’assistenza. Dopo aver parlato col medico, fatevi dare del materiale informativo da leggere attentamente e con calma a casa. Tutti hanno diritto a una diagnosi precisa della propria malattia. Perciò, il medico deve prendere sul serio i vostri timori o il vostro desiderio di sottoporvi a un accertamento della demenza. Se questo non dovesse accadere, ditegli che non siete d’accordo. Se continuate a non ottenere nulla, consultate un altro medico o contattate una clinica della memoria. Tutti hanno diritto a un trattamento che prevedibilmente possa lenire la loro sofferenza. Se un medico non cura una persona malata o se lo fa in maniera insufficiente o discordante con i nostri consigli di trattamento, chiedetegli spiegazioni. Se la sua risposta non è soddisfacente, ditegli che non siete d’accordo. Se nemmeno questo dovesse servire, rivolgetevi al Telefono Alzheimer o contattate una clinica della memoria. Rivolgetevi a una clinica della memoria per una consulenza dettagliata. In caso di dubbi e incertezze riguardo a una diagnosi di demenza o a un trattamento, ricordate che una clinica della memoria saprà fornirvi informazioni con la dovuta competenza. Molti di questi centri medici offrono anche consulenza e servizi di sostegno. Chiedete l’indirizzo di una clinica della memoria al Telefono Alzheimer o alle sezioni cantonali dell’Associazione Alzheimer Svizzera. 20 Chiedete agli esperti del Telefono Alzheimer Il Telefono Alzheimer dell’Associazione Alzheimer Svizzera risponde alle vostre domande e vi offre la sua consulenza per tutto ciò che riguarda le malattie da demenza. Inoltre, i nostri consulenti vi metteranno a disposizione ulteriore materiale informativo. Telefono Alzheimer: 024 426 06 06 (tedesco, francese, italiano) lunedi–venerdi : ore 8–12 e 14–17 Approfittate dell’offerta su www.alz.ch In Internet, all’indirizzo www.alz.ch, trovate altri opuscoli e fogli informativi sulla demenza. Leggendoli, ne saprete di più su diagnosi, cura e assistenza, medicamenti e altri tipi di terapia, consigli medici su come convivere con la demenza ecc. Le pubblicazioni possono essere ordinate telefonicamente o scaricate direttamente da Internet in formato PDF. 21 Glossario Medicamenti anticolinergici Tomografia a risonanza magnetica farmaci che inibiscono l’effetto del neurotrasmet- (abbreviata MRI o MRT, detta anche titore acetilcolina. Poiché la malattia di Alzheimer risonanza magnetica nucleare) provoca una carenza di acetilcolina, i medica- tecnica diagnostica in cui si utilizzano i campi menti che peggiorano questa carenza non magnetici per raffigurare il tessuto degli devono essere somministrati. organi umani. Comunemente nota anche come «scansione» o «tunnel». Antidementivi medicamenti utilizzati per il trattamento della Clinica della memoria demenza. centro medico specializzato in disturbi delle prestazioni cerebrali. Oltre all’accertamento e alla Antidepressivi consulenza offre anche tutta una serie di terapie. medicamenti utilizzati per il trattamento della depressione. Mild Cognitive Impairment (MCI) deterioramento lieve delle funzioni cerebrali. Tomografia computerizzata (TAC o CT ) tecnica diagnostica in cui, da diverse posizioni, Mini Mental State Examination (MMSE) o viene fatta tutta una serie di radiografie dalle Mini Mental Status (MMS) quali un elaboratore crea poi un’immagine è il più conosciuto dei test brevi e serve a valutare tridimensionale. la prestazione cerebrale. Il punteggio massimo è 30, il minimo 0. Se il risultato è inferiore a Test brevi per la diagnosi della demenza test semplici, rapidi ma anche molto approssimativi che aiutano a decidere la prescrizione di ulteriori accertamenti. Piano “dei tre mondi” piano di cura per le persone affette da demenza che vivono in istituto. Prevede tre livelli di assistenza a seconda dello stadio della malattia. Accertamento interdisciplinare della demenza accertamento della demenza nell’ambito del quale vengono impiegate metodiche riprese da diverse specializzazioni: geriatrica, neurologica, neuropsicologica, psichiatrica ecc. 22 27 punti, è possibile che la prestazione cerebrale sia compromessa (demenza lieve). Se il risultato è inferiore a 20 punti, si parla di demenza media. Sotto i 10 punti la demenza viene definita grave. Neurolettici medicamenti utilizzati in caso di sintomi paranoidi-allucinatori (v. sotto). Esplicano anche un’azione sedativa. Esami neuropsicologici esami relativi al funzionamento dei processi mentali e del sistema nervoso. Sintomi paranoidi-allucinatori Terapia di presenza simulata (SPT) sintomi per cui l’interessato crede di trovarsi in tipo di assistenza in cui si tenta di calmare il situazioni che invece non sono reali (ad esempio, paziente facendogli ascoltare le voci registrate è convinto di essere perseguitato), e/o vede delle persone curanti. oggetti e persone e/o sente voci e rumori in realtà inesistenti. Tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo (SPECT) Tomografia a emissione di positroni (PET) tecnica diagnostica simile alla PET. tecnica diagnostica di medicina nucleare dove i processi metabolici dell’organismo vengono resi visibili con sostanze lievemente radioattive. Snoezelen (si pronuncia snuslen) tipo di assistenza che rivolge ai sensi del paziente stimoli piacevoli (ad es. tocco, rumori e musica, Terapia psicodinamica stimolazione visiva, carillon, ecc.) serie di tecniche con le quali vengono trattati i conflitti interiori e interpersonali, ad es. psicoanalisi. Terapia comportamentale psicoterapia nell’ambito della quale il paziente riconosce degli schemi comportamentali Psicofarmaci problematici e li sostituisce con nuovi schemi medicamenti che influenzano le funzioni psichiche. comportamentali non problematici. Esempi: ansiolitici, sonniferi, stimolanti. Terapia di orientamento nella realtà (ROT) metodo di assistenza con il quale, grazie ad informazioni-chiave (ad es. comunicazione dell’ora del giorno), le persone affette da demenza riescono a orientarsi meglio nel loro quotidiano. Igiene del sonno abitudini di vita, ambiente in cui si dorme e tecniche di addormentamento che favoriscono l’inizio e il mantenimento del sonno notturno. Terapia di autoconservazione piano di cura che rafforza la personalità di un malato di demenza trasmettendogli informazioni su se stesso. 23 Associazione Alzheimer Svizzera Rue des Pêcheurs 8E 1400 Yverdon-les-Bains Tel. 024 426 20 00 Fax 024 426 21 67 [email protected] www.alz.ch Telefono Alzheimer: 024 426 06 06 ✁ Tagliando-risposta Voglio saperne di più P.f. inviatemi: opuscolo «Vuoti di memoria? Un accertamento può aiutare a capire.» (gratuito) opuscolo «Consigli utili per i familiari e i curanti» (gratuito) il bollettino «memo» (tre volte all’anno, gratuito) Desidero diventare membro socio individuale (quota annua Fr. 40.–) socio collettivo (quota annua Fr. 200.–) Signora Signor Cognome Nome Via, n. NPA, località Mi interesso (risposta facoltativa) come malato come familiare per motivi professionali per altri motivi Spedire a: Associazione Alzheimer Svizzera, Rue des Pêcheurs 8E, 1400 Yverdon-les-Bains