Il Grillo parlante N°2 - Istituto Comprensivo
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Il Grillo parlante N°2 - Istituto Comprensivo
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI FILADELFIA Via Piano delle Grazie – 89814 - FILADELFIA (VV) C.F. 96013850795 – C.M. VVIC829008 'Tel.: 7 Fax 0968/724948 e-mail: [email protected] – pec: * [email protected] – sito web: www.icfiladelfia.gov.it Il grillo parlante Il saluto del Dirigente Scolastico Marzo 2015 SOMMARIO: I saluti del Dirigente 1 Piccoli artisti 2 Il carnevale dei bimbi 3 Arriva l’inverno 4 Il Giorno della memoria 6 Le foibe 9 I giorni della merla 10 Sensazioni colorate 11 Piccoli poeti 12 Poeti in classe 13 Viva il Carnevale 14 Il Paese del drago 19 La raccolta delle olive 20 Frutti invernali 21 Donne importanti 22 Udienza papale 23 La festa del papà 26 Aspettando la Pasqua 27 Il secondo numero del nostro giornalino viene pubblicato, come da consuetudine, prima delle vacanze pasquali. In questo numero de “Il grillo parlante” sono presenti anche attività d e l l a s c u o l a dell’Infanzia realizzate a Carnevale e vengono affrontate, come al solito, varie tematiche: la shoah, le foibe, il territorio, la raccolta delle olive, i frutti invernali, la festa delle donne con le donne importanti che caratterizzano il valore dell’ 8 marzo, la festa del papà e la Pasqua. Viene altresì dato spazio a testi dei nostri piccoli poeti. Una parte importante viene riservata in questo numero del Grillo par- lante al viaggio a Roma e all’udienza papale dell’11 marzo realiz- Francesca bacia la mano al Santo Padre zato dalle quinte classi della scuola primaria del plesso capoluogo. Voglio ancora ringraziare i genitori degli alunni per l’impegno e la passio- ne che hanno profuso per il successo dell’iniziativa che ha permesso a tanti ragazzi di vivere un’esperienza ricca di tante emozioni e che per alcuni lascerà un segno indelebile nella loro vita. Sono stato anch’io testimone della partecipazione attenta e convinta all’evento da parte degli alunni per Papa Francesco “Lolo Kiko”. A tutto il personale docente ed ATA, ai genitori e agli alunni, in questi giorni tristi per l’umanità a causa del terrorismo, sento di rivolgere gli auguri più sinceri affinché le festività pasquali siano piene di pace, gioia e serenità. Il Dirigente Scolastico Francesco Ciliberto Piccoli artisti Anello Giada 3ª Sez. Infanzia Aldo Moro Caruso Desirèe 3ª Sez. Infanzia Aldo Moro Mazzotta Carmen3ªSez. Infanzia Centro Bartucca Miriam 3ª Sez. Infanzia Aldo Moro Bilotta Francesco 3ªSez. Infanzia Centro Mazzotta Rebecca 3ªSez. Infanzia Centro “Il disegno è la sincerità nell’arte” Salvador Dalì Caruso Desirèe 3ªSez. Infanzia Aldo Moro Dimova Valeria 3ª Sez. Infanzia Centro Caruso Desirèe 3ª Sez. Infanzia Aldo Moro Valeria III sez. Infanzia Filadelfia Centro Pagina 2 Il grillo parlante Alessandro Maria Francesca 3ªSez. Infanzia Centro Caruso Dasi 3ª Sez. Infanzia Centro Gugliotta Riccardo 3ª Sez. Infanzia Centro Siam mascherine liete e ridenti tutti i momenti pronte a scherzar. È carnevale cari bimbetti e due balletti si possono far. Mazzotta Rebecca 3ªSez. Infanzia Centro Marzo 2015 Pagina 3 L’inverno L’inverno è una stagione che inizia il ventuno dicembre e finisce il ventuno marzo quando arriva la primavera. Il tempo è nuvoloso e spesso piove. Quando fa molto freddo comincia a nevicare e i bambini possono uscire fuori a giocare con la neve. I bambini sono felici ma gli adulti non tanto perché la neve può provocare tanti disagi. Gli alberi sono spogli, ma alcuni mantengono le foglie e si chiamano sempreverdi. In inverno la festa più impor- tante di tutte è il Natale. Quel giorno mi sono divertita moltissimo e ho mangiato il torrone e il panettone che sono dolci natalizi. Dato che fa freddo in casa si può accendere un bel fuocherello e stare al calduccio. Quando si esce fuori bisogna indossare la sciarpa per non prendere il raffreddore e neanche il mal di gola. Le rondini vanno nei paesi caldi e tutti gli altri animaletti restano qui. I passerotti non trovano tante cose da mangiare in questa stagione e allora si nutrono di qualche mollichina ed è bello vederli che cercano cibo. Quando cade la neve si sente un gran silenzio e i prati sono coperti di un tappeto bianco. In questa stagione c’è poca luce ed è tutto buio, soprattutto quando piove. In inverno mi sento felice perché posso andare a giocare sulla neve. Un giorno ho visto dalla finestra che stavano cadendo i fiocchi di neve, ma è stato un attimo. Qualche volta invece mi sento triste perché non so cosa fare e non posso uscire. In inverno c’è tanta frutta buona: le arance, i mandarini, le pere e le mele. Anche per questo mi piace tantissimo l’inverno. Erika Caruso classe II A Filadelfia centro L’inverno Nel cuore di ogni inverno c’è una primavera palpitante. E dietro la nera cortina della notte, si nasconde il sorriso di un’alba. Kahlil Gibran L’inverno con le sue foglie secche e la sua neve bianca, sembra un’enorme distesa di cuscini bianchi che avvolge la terra. L’inverno è bello perché ci sono tante feste però il mio mese preferito è febbraio perché festeggio il mio compleanno. Questo mese è anche il più colorato perché c’è il carnevale. In inverno gli sciatori si apprestano a raggiungere le seggiovie per andare a sciare in montagna, si può anche pattinare perché si forma il ghiaccio. Tutte le persone preparano le seghe perché devono fare la legna per scaldarsi poiché in inverno fa tanto freddo. L’inverno è molto bello però, a me piace di più l’estate perche non si Caruso Davide classe III B va a scuola. Filadelfia Centro Caruso Davide III B Filadelfia centro Inverno Inverno caro, inverno sei arrivato e tutto bianco sei diventato. La neve ricopre tutta la via e io gioco insieme alla famiglia mia. Il caminetto lo accendiamo a tutte le ore perché porta tanto calore. Dai nuvoloni la pioggia cade giù e l’ombrello teniamo su. L’inverno tante feste porta con sé e il natale è il primo che c’è. Quando l’inverno se ne andrà la primavera arriverà. Chiara Masdea classe II A Filadelfia Centro Pagina 4 Ilenia Mazzotta III A Galati Valentina III A Filadelfia Centro Il grillo parlante L’INVERNO L’inverno è un po’ triste, ma dal terrazzo di mia nonna è splendido: si vede il mare e d’inverno è più azzurro, il cielo è più limpido e lo Stromboli sembra che si possa prendere con le mani. Di certo non ci sono i colori dei tramonti estivi, ma anche il mare in tempesta dal terrazzo di mia nonna è meraviglioso. L’inverno porta le feste natalizie, il Carnevale, il calore familiare, la neve e soprattutto l’attesa che arrivino giornate più lunghe e calde per stare all’aperto felici e in compagnia. L’inverno è arrivato, Il mio cuore si è spezzato. La neve scende candida sul tetto e io sto al calduccio nel mio letto. Gli uccellini vanno in cerca di molliche Antonio Bartucca II A Primaria Centro ed io gioco dentro casa con le mie amiche. Quando piove tutto è più bello perché apro il mio piccolo ombrello e per ripararmi dal freddo mi metto sciarpa, guanti e berretto! Antonio Bartucca II A Centro L’inverno L’inverno è la stagione più fredda dell’anno, inizia il 21 dicembre e finisce il 20 marzo. In questa stagione c’è la festa più bella: Il Natale. In inverno fa molto freddo, ci vestiamo con abiti pesanti, si accendono i camini, la natura si addormenta, gli alberi si spogliano e molti animali vanno in letar- Mazzotta Serena III B Filadelfia Centro go. I frutti dell’inverno sono: gli agrumi, le mele e le pere. Per noi bambini questa stagione è un po’ brutta perché non possiamo uscire a giocare all’aria aperta e ci ammaliamo spesso. Io in inverno sto in casa al calduccio e dopo aver fatto i compiti, mi siedo sulla poltrona e guardo la TV. A volte vado da mia non- na Maria e insieme ai miei cugini ci sediamo vicino al camino e mia nonna ci racconta delle belle favole. L’inverno mi mette malinconia perché fa presto buio e devo stare dentro. Bartucca Caterina III B Filadelfia Centro L’inverno La neve L’inverno è arrivato un po’ di freddo ha portato. Per ora niente neve ma tanto ghiaccio. L’inverno piace ai nonni e bambini che davanti ai camini si raccontano le favolette. Speriamo che presto la neve arriverà e felici ci farà facendo tanti pupazzi e lanciandoci palle, come pazzi. La neve sembra fatata e incantata, con il suo bianco culla un piccolo bambino stanco. Quando la vedo sono contento ma mia mamma mi dice di stare attento. Francesco Caruso IIIA Filadelfia Centro Marzo 2015 Gelo E freddo Nuvole e Neve Arrivano Improvvisamente Ovunque. Fruci Giuseppe V A Centro Aristide Natali IIIA Filadelfia Centro Angela Caruso III A Centro Pagina 5 “Il giorno della memoria” De Nisi Davide V A Centro Serratore Laura V A Centro Ricordarsi di quelle vittime serve a mantenere memoria delle loro esistenze e del perché vennero troncate. La memoria di questo passato serve ad aiutarci a costruire il futuro. L’olocausto è il periodo delle persecuzioni che colpì milioni di persone, ammazzati dall’odio nazista. Circa sei milioni di persone erano ebrei gli altri erano zingari, malati di mente, handicappati o portatori di malattie. Le S.S. erano nate come squadre di persone messe a protezione di Hitler, una specie di guardia del corpo . Con il passare del tempo le S.S. acquistarono moltissima importanza all’interno del regime nazista. Avevano il compito di controllare tutti i Hitler Adolf Hitler era un giovane iscritto al partito nazionale–socialista tedesco. Hitler tra tutte le razze considerava quella ebraica infima, da estirpare come fosse una malattia . Riteneva gli ebrei esseri dal sangue impuro e credeva che fossero un pericolo per tutta la terra . Alunni V A Centro Serena Mastrandrea VA Filadelfia Centro Pagina 6 settori della vita e con la violenza dovevano realizzare il modello dell’ariano perfetto. Per questo davano la caccia a tutti coloro cui non piaceva questa politica e quindi nemici dello stato. Per questo furono organizzati i campi di concentramento nei quali erano portati i prigionieri da rieducare. Shoah 27 gennaio Classe V A Centro Diaco Lucia VA Centro Campisano Miriam VA Centro La giornata della memoria si ricorda perché Hitler ha perseguitato gli ebrei, dicendo che la loro era una razza impura, che quella pura era la razza tedesca. I tedeschi per portare la gente ebraica nei campi di concentramento dicevano che gli davano una casa e un lavoro. Nel 1942 , il giorno del suo compleanno Anna Frank ricevette per regalo un diario che diventò poi il suo diario segreto. In questo diario avrebbe voluto scrivere cose felici,invece scrisse solo cose tristi. Per combattere i tedeschi c’è stato bisogno di tutta l’Europa. Noi ricordiamo questa giornata perché non devono accadere più queste cose. Matteo Tallarico VB Filadelfia centro Il grillo parlante IL DIARIO DI ANNA FRANK Anna Frank è nata in Germania e precisamente a Francoforte nel 1929 da una famiglia di origine Ebrea. La sua fu una famiglia perseguitata dai tedeschi e furono costretti a stare nascosti in un luogo segreto fino a quando furono scoperti dalle S.S., furono arrestati e portati nei campi di concentramento. Qui morirono, per prima la madre e poco più tardi Anna e la sorella. Dopo la loro morte, gli inglesi liberarono il campo di concentramento e al padre di Anna, unico sopravvissuto della fami- glia fu consegnato il suo diario trovato nell`alloggio segreto. LA VICENDA Tutto cominciò il giorno del compleanno di Anna, il 12 giugno 1942 quando le fu regalato un diario personale. Nel periodo in cui furono costretti insieme con altre famiglie a vivere in un alloggio segreto composto di stanze piccolissime scomode e fredde, Anna decise di scrivere un diario in cui raccontava tutto di sé, gioie, dolori e speranze, ma anche delle discussioni e delle insofferenze tra persone costrette a vivere insieme. Dà un nome a quest’amica immaginaria “Kitty “.Con questo suo scritto Anna ci vuole insegnare il valore della bontà nonostante il modo disumano in cui vive. Riesce a raccontare la crudeltà cui l`uomo sottopone gli altri e vorrebbe che tutte le persone avessero rispetto dell`altro ,rispetto dell`idea, della libertà e della differenza fra gli uomini e l`amore verso tutta l`umanità Alunni V A Filadelfia Centro “Se comprendere è impossibile, Il campo d’internamento: Ferramonti di Tarsia Il campo d’internamento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, iniziò la sua attività nel 1940 quando arrivò un piccolo gruppo di ebrei provenienti da Roma, al momento della liberazione il numero era aumentato di molto 1604 ebrei e 412 non ebrei. Il campo era costituito da capannoni, recintato da una staccionata di legno sormontato dal filo spinato. Le condizioni di vita nel campo erano diverse da quelle dei lager, nessuno degli internati subì violen- Veronica Campisano V A Centro conoscere è necessario” Primo Levi za e le autorità responsabili non vollero mai trasferire le persone nei campi della morte. Le persone decedute nel campo lo furono per morte naturale e seppellite nel piccolo cimitero di Tarsia. Alunni VA centro Masdea Giuseppe VA Filadelfia Centro La giornata della memoria Il ventisette gennaio una data importante sarà perché la giornata della memoria si ricorderà. Nel 1945 una strage c’è stata e si ricorda in modo che in futuro dovrà essere evitata. Una bambina di nome Anna Frank di questa tragedia ha parlato e tutto nel suo diario ha raccontato. Sono stati gli ebrei a essere perseguitati, e addirittura furono anche maltrattati. Spero che tutto questo per sempre sia finito e che il mondo diventerà più unito. Bartucca Federica V B Centro Gugliotta Serena VA Centro Marzo 2015 Pagina 7 Per non dimenticare Olocausto Anello Chiara IV Francavilla Angitola Ora vi parlerò di un avvenimento brutto: La pagina più nera del mondo, Orrori Condanne Aspettare che qualcuno li liberi, Uccisioni di bambini, donne e uomini. Sentirsi umiliati davanti a tutti. Torture con bastoni e fruste Odio e rancore, soltanto tre misere parole: campo di concentramento! Diaco Lucia VA Filadelfia centro STERMINIO Speranza delle persone di uscire via da li, Terrore che uccideva le persone, Ebrei perseguitati Prova anche tu, una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è così bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere Felice. Anna Frank Mai Più “Never Again” EBREI Ebrei perseguitati e uccisi Bagni di gas mortali Richiami d’aiuto Ebrei portati alla morte I sorrisi crudeli delle persone naziste Razzismo che si diffuse in tutta la terra Morte che trovarono tante persone Innocenti uccisi Nazisti Il cuore buttato al vento Olocausto, un periodo molto brutto da non dimenticare mai. Julia Serrao VA Primaria Filadelfia centro Campo di concentramento Cose brutte a non finire Allegria e gioia Ma dove vi siete cacciate? Però il bello ancora deve venire Ormai bisogna stare attenti a non morire Di questa mostruosità nessuno si deve dimenticare In un mondo crudele non si può stare Con Hitler al comando Ormai nessuno poteva stare tranquillo e calmo Non c`era gioia, non c`era pace C`erano solo Emozioni forti Niente cibo, niente cure Tante torture Rinchiusi sotto i fili spinati con A righe i vestiti ormai rovinati Meglio morire subito E non soffrire Nel Tormento Odioso e odierno. Miriam Campisano VA Primaria Filadelfia Giuseppe Masdea V A Centro Aurora Bartucca IV Francavilla Pagina 8 Persecuzione Persone nascoste E impaurite Ridotte male Senza cibo E senza Cure Uccise senza pietà Zii, cugini e parenti sicuramente morti Io Odio questa pagina oscura della storia e Non voglio che sia ripetuta E vorrei che non fosse mai esistita. Mattia Creazzo V A Centro ”...orribili guardiane hanno sostituito le madri, ....” Gennaro Colitti IV Francavilla Il grillo parlante italiano che, fingendo di essere un console spagnolo, strappò alle grinfie dei nazisti più di cinquemila Ebrei ungheresi. È stato scelto questo giorno perché è la data in cui furono aperti i cancelli di Auschwitz, il più grande campo di concentramento in Polonia e fu scoperto lo sterminio di massa degli Ebrei: la Shoah. Tutto ciò fu progettato da Hitler, dittatore tedesco, perché riteneva pura la razza Tedesca e Giornata della memoria Gennaio, giorno dedicato alla memoria, vengono ricordati gli Ebrei che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte nei campi di concentramento, ma anche quelli che si sono opposti al progetto di sterminio e hanno messo a rischio la propria vita per proteggere e salvare più persone possibili. Tra questi si è distinto Giorgio Perlasca, un commerciante perseguitava gli Ebrei. Quanto è successo viene raccontato in alcuni film, tra cui “ Il bambino con il pigiama a righe”, “ La vita è bella” scene orrende di uomini, donne e bambini trattati come bestie, uccisi nei forni crematori, nelle camere a gas, che ci hanno fatto riflettere e capire quanto siamo stati fortunati a vivere in un’epoca diversa e, ricordare affinché eventi così tragici non accadano mai più. Lavoro collettivo alunni classe V Montesoro 10 febbraio Giorno del ricordo Le foibe sono delle grandi caverne o pozzi tipici della regione del Carso, utilizzate come fosse comuni per le esecuzioni collettive di cittadini italiani, sloveni e croati perché erano considerati nemici del popolo perché si opponevano al regime comunista di Tito, uomo politico e capo militare dell’ex Jugoslavia. Non è possibile dire quante sono state le persone gettate in queste caverne perché molte cavità sono state irraggiungibili e molto profonde. Quest’atroce violenza ha inizio nel 1943, ma è nella primavera del 1945 che le truppe comuniste del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani fascisti e comunque contrari al suo regime. Giornata del Ricordo Il 10 febbraio, giorno in cui nel 1947 a Parigi è stato firmato il trattato di Pace, viene riconosciuto come “Giornata del ricordo ” per celebrare la memoria dei morti nelle foibe o annegati e di coloro che furono esiliati dalle terre istriane, dalmate e giuliane. Tito, capo del partito comunista Jugoslavo, affiancato dal suo braccio destro Gilos e da Kardely, Marzo 2015 E’ questa la testimonianza dell’odio politico – ideologico per eliminare i comunisti. Le persecuzioni andarono avanti fin dal 1947 quando fu fissato il confine tra ITALIA E JUGOSLAVIA. Il giorno della memoria è il Giorno del ricordo: DUE PAGINE VERGOGNOSE DELLA STORIA DA RICORDARE PERCHE’ NON ACCADANO MAI PIU’. Alunni V A Primaria Filadelfia centro un anti italiano, misero in atto una vera pulizia etnica: cacciarono con pressioni di ogni tipo, gli italiani dalle loro case, dal loro lavoro, dalla loro terra. Migliaia d’italiani, senza nessun processo, senza nessuna accusa, se non quella di essere italiani, venivano prelevati di notte, caricati su camion, legati con fili di ferro i polsi e buttati vivi nelle foibe, voragini roc- ciose profonde otre 200 metri o annegati nel mare. Oltre 350.000 lasciarono tutto pur di rimanere italiani e vivi. Siamo dispiaciuti per gli italiani che hanno subito atrocità del genere ed è per questo che non dobbiamo dimenticare con la speranza che rimanga solo nel ricordo. Lavoro collettivo alunni V Montesoro Tutti noi dobbiamo ricordare che "la vita è una cosa splendida e grande... Ad ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi” così da contribuire a rendere il mondo più buono. (Etty Hillesum) Pagina 9 E’ proprio vero! Stiamo vivendo i giorni più freddi Giada Ruscio III B Oggi sono iniziati i tre giorni più freddi di gennaio e si chiamano i giorni della merla. Si chiamano così perché si narra di una merla con le piume candide e bianche, con un becco giallo, che però era tormentata dal mese di gennaio, che un tempo aveva solo 28 giorni. La povera merla non sopportava più gennaio e allora lei andò a parlargli e gli chiese di durare di meno, ma gennaio rispose di no. L’anno successivo però la merla fu più furba perché raccolse molte provviste e le portò nel nido per Fedele Lacaria IV B resistere al freddo. Quando la merla lo disse a gennaio, si arrabbiò così tanto che decise di andare da suo fratello febbraio e gli chiese di prestargli tre giorni, ma a febbraio gli venne un dubbio e domandò a gennaio a che cosa gli servissero quei giorni, gennaio gli rispose che si doveva vendicare di una merla dispettosa e febbraio gli diede i giorni. Quando gennaio tornò sulla Terra scatenò delle fortissime tempeste e bufere di neve, le tempeste erano così forti che la povera merla non riuscì a tornare nel suo nido e allora si nascose in un comignolo di una casa per tre giorni. Quando la bufera finì la merla uscì dal comignolo, però le sue piume non erano più candide e bianche ma nere, allora le merle da quel giorno non sono più bianche ma nere, ed ecco perché gli ultimi tre giorni di gennaio vengono chiamati giorni della merla. Dastoli Giulio V A Centro Il sole di febbraio si insinua nei rami e tinge i germogli e gonfia le foglie che sono Sara Fruci IV B Filadelfia Centro dentro. (William C. Daniele Pizzonia IV B Centro Bryant) Sara Viscone IV B Centro L’ INVERNO L’INVERNO Sabrina Mazzotta IV B Centro Cappotti di qua, maglioni di là, mamma mia che freddo che fa! Dei lampi ho paura e mi nascondo, con il mio fratellino canto girotondo. Con questo brutto tempo non so cosa fare e storie di paura mi metto ad inventare! Non saprei cosa sia successo, mi domando tutto questo brutto tempo! Ah! Adesso ricordo! L’inverno è arrivato e i cuori ha gelato. Serratore Miriam VB Filadelfia Centro È arrivato nonno inverno con i suoi guanti salutando dalla slitta tutti quanti . Sulla neve camminando Piano, piano addormenta tutto il mondo com’è strano! Sparge attorno freddo e brina decorando di gelo la mattina. E’ arrivato nonno inverno con i suoi guanti salutando dalla slitta tutti quanti . Matteo Tallarico VB Filadelfia Centro Martina Campisano IV B Pagina 10 Il grillo parlante L'inverno Vien l'inverno pian pianino, stanco di camminare decise di sedersi su un rametto ma il rametto si spezzò, e l'inverno si spaventò,allora con nuvole piogge e vento scatenò. Giada Monterosso V Francavilla A. Alessandra Mazzotta V Francavilla A. Simona Curcio IV B Filadelfia Andrea De Caria V Francavilla A. INVERNO Siamo in inverno. Il cielo è pieno di nuvole, ogni tanto cade qualche fiocco di neve che rallegra i bambini. Gli uccellini infreddoliti non cantano più, tutto è silenzio! Intanto nel bosco umido, gli animaletti stretti nelle loro tane ,dormono beati. I bambini infreddoliti vanno a scuola incappucciati. Nelle case attorno al camino acceso tutta la famiglia è riunita e finalmente si trascorre un po’ di tempo insieme. Serratore Federica IV A Centro Catrin De Nisi V Francavilla A. L’INVERNO Arrivò l’inverno e tutto si tinse di grigio. Il cielo fu pieno di nuvole, il sole vi si nascose dietro e tutto intorno fu freddo e silenzio. Scese sui campi la candida brina e li coprì di bianco ,e gli alberi stecchiti e nudi erano come fantasmi solitari. Tutto era malinconico e triste e nel buio della notte il cielo ricamato di stelle e Illuminato da una argentata luna era uno spettacolo meraviglioso. Villelli Giorgia classe IV A Centro Marzo 2015 L’INVERNO Alice Natali IV A Giorgia Villelli IV A Grandi e violente nuvole ricoprirono l’ immenso cielo che divenne scuro e grigio. All’improvviso pioggia e vento piegarono i rami nudi degli alberi e la gente impaurita correva verso casa dove i comignoli fumavano e i bambini, al sicuro, ignari del brutto tempo, continuavano i loro giochi con urla di gioia. Poi ,bastò che il pallido sole facesse capolino tra le nuvole e il cuore di tutti si riempì di gioia. Dastoli Chiara IV A Centro Pagina 11 Piccoli poeti Cristina Conidi V Francavilla A. Cartellone realizzato dagli alunni II A L’inverno Il passerotto sulla mia finestra mi dice che l’inverno è arrivato in fretta. Verde era il mio prato ora la neve lo ha imbiancato. Presto l’inverno finirà e il mio prato rifiorirà. Luca De Nisi V A Centro L’inverno è arrivato tutto incappucciato. L’inverno è arrivato e tante cose ha portato: tuoni, lampi e pioggia freddo, gelo e neve. L’inverno è arrivato, piante e alberi raggrinziti, uccelli infreddoliti e camini inceneriti. L’inverno è arrivato, ma tra un po’ via andrà e il sole splenderà Virginia Galati classe II A Centro Federica Serratore IV A Centro L'INVERNO PAZZERELLO L'inverno è pazzerello si vedono tante persone con l'ombrello vengon bagnate dalla pioggia pazzerella e dalle bombe d'acqua. L'inverno nuvoloso vien con il temporale odioso la pioggia preme e i bambini giocano con i fiocchi di neve. L'inverno sta per finire e ogni cor si rallegra di luce e di calor. Elena Carchedi IV A Centro LA NEVE La neve è come un lupo che correndo per regioni,città,paesi con il suo pelo imbianca tutto. Noi bambini usciamo per giocare e la neve con noi vuol restare. La neve assomiglia a un vecchietto povero e stanchetto che con la sciarpa e il cappello non fa altro che fare il dispettosello. Ma non ci fa restare chiusi in casa anzi:ci fa prendere la slitta e ci fa correre a tutta pista!!!! Noi bambini con ansia l'abbiamo aspettata e per lei un pupazzo abbiamo preparato!! Noi tutti speriamo che ogni anno ritornerà perché gioia e divertimento ci porterà!!! Sara Viscone IV B Francesco Anello e Daniele Dastoli IV B Centro Pagina 12 Filadelfia Centro Il grillo parlante Poeti in classe IL TRAMONTO SOGNO AL TRAMONTO Nel ciel tutto si tinge di colori come la tela del pittore intinta di un rosso caldo. il sole accarezza il mare chinato a raccogliersi la gonna ricamata. Poi indietreggia ,non per paura, ma per lasciar il posto alla luna che intanto riempie la sua pelle di un pallido color. La sua luce batte come il bacio di un fantasma che candido sfiora la terra. Ogni prato imbruna come il cielo scuro che fa posar le stelle sul suo orizzonte. Natali Alice IV A Filadelfia centro Dastoli Chiara IV A Centro I COLORI DEL TRAMONTO Il cielo si dipinge di tanti colori di rosso intenso, il rosso delle rose di arancione caldo, del giallo del sole al primo mattino. Scende pian piano con i suoi colori il sole e si fa accarezzare dolcemente dal mare calmo dalle acque variopinte e dorate. La spiaggia riceve gli ultimi raggi del sole e lentamente il cielo diventa sempre più scuro, cala la dolce notte illuminata dalla luna si spengono le luci delle case. Tutti vanno a dormire e sognano un mondo migliore un mondo di pace, dove tutti si vogliono bene. Carchedi Elena IV A Centro Giovanna Mastrandrea II B Centro Un luogo meraviglioso O tramonto , rosso chiaro e pieno d’amore, agli inizi del cielo stellato soave melodia d’angeli che cantano in coro. O tu che cadi nelle celesti acque melodiose dove alcun’ onda ti attraversa, nuvole candide fiancheggiano il celeste. Riempimi il cor d’amore quando ti vedo e ripensar alla mia vita tu mi fai. Io dal mio balcone ti vedo e sogno il celeste paradiso. Tommaso De Nisi IV A Filadelfia centro Bartucca Sabrina IV A Filadelfia Centro NEVICA Nelle giornate di sole, con il cielo limpido, dal terrazzo di casa mia si vede un panorama meraviglioso; il momento più dello della giornata per osservare il panorama è l’ora del tramonto. Dal mio terrazzo si vede tutta la piana di Sant’Eufemia e il pontile, mentre dalla parte destra si vede la Presila. In lontananza è possibile vedere il sole arancione, come il fuoco, tuffarsi nel mare azzurro, come il cielo. Le cose più belle che si possono osservare dal mio terrazzo sono due delle isole Eolie cioè Stromboli e Vulcano. Molte volte mi è capitato di vedere fuoriuscire del fumo dal cratere dello Stromboli. All’improvviso il cielo diventò bianco e cominciò a nevicare, i bambini felici dietro i vetri delle finestre stavano incantati a guardare i fiocchi che volteggiavano come farfalle in primavera e silenziosi si posavano dappertutto. Poi tutto si coprì di bianco e fu festa ,lanci di palle e simpatici pupazzi. Nelle piazze del paese risate e schiamazzi rallegravano i passanti che ogni tanto si chinavano a prendere un po’ di neve e sorridevano, forse, pensando ai bei tempi quando anche loro bambini si divertivano con la neve. Giovanna Mastrandrea II B Filadelfia centro Rondinelli Nadia IV A Centro Marzo 2015 Pagina 13 Viva Viva il Carnevale Anello Moira IA Filadelfia Centro Bretti Martina IA Filadelfia Centro Pizzonia Mariagrazia IA Filadelfia Simone Raimondi IA Filadelfia Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fanno male … G Rodari Serratore Francesco I A Filadelfia Fanaru Ester I A Filadelfia Marinosci Lorenzo IA Filadelfia Saele Mattia IA Filadelfia Pellegrino Sofia IA Filadelfia Pagina 14 Il grillo parlante Frevaru curtu e amaru Febbraio Febbraio sei un mese tanto bello anche quando ci fai prendere l’ombrello. Sei un grande giocherellone quando ci porti l’acquazzone. Sei piccolino e grazioso, carino e tanto spiritoso, quando con canti e balli porti allegria a tutti quanti. Lucrezia Mazzotta I B Alunni I B Filadelfia Centro Masdea Alessandro I B Mazzotta Carmela IB Gugliotta Francesca IB Bova Vincenzo I B Limardi Lorenzo I B Febbraio viene a potare la vite con le dita intirizzite: senza guanti ed ha i geloni ed un buco negli zoccoloni. Mazzotta Carmela IB Lucrezia Mazzotta I B (Gianni Rodari) Francesco M.IB Febbraio Il mese più corto dell’anno pioggia e vento porterà ma quando Carnevale arriverà gioia e felicità ci sarà per grandi e per piccini, per timidi e birichini. Mazzotta Carmela IB Alunni I B Centro Limardi Lorenzo I B Marzo 2015 Angelika Fruci IB Pagina 15 Carnevale in versi ……... Il quindici febbraio carnevale avverrà, Caruso Giacomo IIIB Centro È arrivato il carnevale Scoppia come un temporale Con coriandoli e stelline E graziose mascherine Riempie tutti di allegria Con canti e balli per la via Sono tutti sorridenti Sono tutti assai contenti L’allegria non fa mai male Viva viva il Carnevale Lavoro collettivo IIA Centro e ogni bambino la maschera indosserà, ogni bambino festeggerà, e la sfilata farà di Arlecchino mi vestirò e coriandoli in aria butterò. La maschera della nostra regione è Giangurgolo il vecchio golosone per me carnevale è una festa di allegria perchè si festeggia in compagnia Il Proverbio dice : A Carnevale Bilotta Antonella VB Centro Carnevale Carnevale Ogni scherzo sempre vale Con coriandoli e allegria Noi giochiamo in compagnia Francesco Fruci IIA ogni scherzo vale! Il Carnevale che allegria! La più allegra e colorata festa che ci sia Canti e balli a più non posso Con le mascherine addosso Dai coriandoli colorati Ai carri tutti addobbati Dalla musica a più non posso Allo scherzo grosso grosso Ma di offendersi no, no, no! Oggi non si può Il Carnevale che sballo! Tutti stanchi…su dai,è l’ultimo ballo! Virginia Galati IIA Filadelfia Anello Giovanni VB Filadelfia Centro È arrivato Carnevale E si sa…ogni scherzo vale Tra coriandoli e stelle filanti Ci divertiamo tutti quanti C’è Arlecchino bello e birichino Colombina alta e carina C’è la fata turchina Che fa magie dalla sera alla mattina E mangiando dolci fritti Tutti ascoltano e stanno zitti È passato Carnevale Ma lo scherzo ancora vale Francesca Ginese IIA Centro Ecco arriva il Carnevale E si gioca sulle strade Mangia, ride e fa scherzetti Ai più piccoli e ai vecchietti Con il naso tutto rosso Fa ridere tutti a più non posso Poi si siede a tavolino E si mangia un biscottino Oggi arriva carnevale E si gioca sulle strade Tra coriandoli e scherzetti Si torna a casa più contenti Si saluta Carnevale Che a tutti ha fatto giocare Caterina Bartucca IIA Centro Carnevale sta arrivando scherzi e burle sta portando. La maschera della mia regione è Giangurgolo il golosone, con le bombolette noi bambini spruzziamo e il carnevale festeggiamo Arlecchino e Pulcinella, Balanzone e Brighella ,ma Pantalone a chi lo lasciamo? vieni con noi! che ci divertiamo! Lorenzo Caruso Classe VB Filadelfia Centro Kevin Briatico Montesoro Pagina 16 Il grillo parlante CARNEVALE Il Carnevale Carnevale sta arrivando e tanta gioia sta portando. Mascherine colorate e coriandoli a palate. Per le strade noi giriamo e a crepapelle noi ridiamo. Tanti scherzi noi facciamo e le chiacchiere mangiamo. Carnevale è un giorno di allegria e tutti insieme ci facciamo compagnia. Viva, viva il Carnevale! Caruso Angela IIIA Cristian Caruso III A Centro Il Carnevale è arrivato ed è tutto colorato. Tutte le persone mascherate fanno festa per le strade. Le maschere tipiche sono tante: Arlecchino, Balanzone, Brighella e Pulcinella. Con canti e balli tutti sfilano dietro ai carri. Son molte le persone a cui piace questo evento e speriamo che non ci sia il vento. A Carnevale insieme stiamo e le maschere indossiamo. Serratore Marika IIIA Centro CARNEVALE CHE FESTA! Carnevale sta arrivando, le mascherine stanno tornando. Dolcetti e scherzetti a volontà Oh che festa si farà Carnevale in Conidi Omar III A poesia mette Pulcinella e Balanzone Mazzotta Giuseppe IIIA Filadelfia Centro Arlecchino e Colombina tanta allegria Giangurgolo e Pierrot Gianduia e Brighella Meneghino e Pantalone Scherzose mascherine! Di certo non mancano Principi e principesse Eroi e coccinelle, Fatine e angioletti, maghi e diavoletti, Scherzi e risatine, Galati Valentina III A Centro Serratore Marika IIIA Centro Bartucca Elisabeth IIIA Ragazzi e bambini. Carnevale è divertente Carnevale i dolcetti sono a bizzeffe È arrivato Carnevale che sfila per le strade e tanti bambini dietro a ballare. Tra tanti suoni, fischi e colori di coriandoli, mascherine colorate riempiono l’aria di allegria e la tristezza portano via. e tutti noi gridiamo viva viva il carnevale Conidi Anna VB Centro Mazzotta Ilenia IIIA Centro Giuseppe Mazzotta III A Centro Marzo 2015 Pagina 17 Giangurgolo maschera calabrese Carnevale vecchio e pazzo s'è venduto il materasso per comprare pane e vino tarallucci e cotechino. E mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia a un pallone. … G. D’Annunzio Giangurgolo é la maschera calabrese della commedia dell’arte che fu rappresentata nei più grandi teatri italiani al pari delle maschere considerate maggiori e conosciute in tutto il territorio italiano. Il suo nome deriva da Gianni e Gurgolo che vuol dire bocca larga o grande bocca che ne specifica la sua caratteristica di persona di molte chiacchiere, di grande ingordigia e di fame smisurata. La maschera nacque per mettere in ridicolo le persone che volevano imitare i cavalieri di Spagna. CARNEVALE Ridere non fa mai male soprattutto a Carnevale. Scherzi e marachelle ne combineremo delle belle. Pulcinella e Balanzone, Meneghino e Pantalone e GIANGURGOLO chi è ? La maschera per me. Appartiene alla mia regione ed è un grande golosone. Il Carnevale è bello assai e non smetterò di amarlo mai. Dai, festeggia si con me! Perché è la festa più bella che c’è. Maria Mazzotta VB Centro Giangurgolo ha un naso enorme e una spada smisurata, lunghissima che pende su un fianco, un alto cappello a cono, un corpetto stretto con un cinturone nero, i pantaloni a sbuffo a strisce gialle e rosse fin sotto il ginocchio e cal- ze bianche. Non va dimenticata la maschera rossa che gli copre il viso: Giangurgolo appare come il tipico signorotto ricco, spaccone e spavaldo. Esige rispetto dalle persone umili, al contrario assume atteggiamenti di umiltà davanti a chi può rappresentare una minaccia. Finisce sempre deriso soprattutto per il suo aspetto fisico. Alunni VA Centro Il Carnevale Carnevale bello, divertente e pazzerello! Porti sempre tanta gioia molte maschere e poca noia. Io mi vesto da vampiro mia sorella d’Arlecchino e con mamma e papà alla sfilata si va. Passeranno tanti carri con luci, colori e molti balli Lancerò tanti coriandoli stelle filanti sui rami degli alberi. Faremo tanti scherzetti ai bambini e anche ai vecchietti! Alessia Serratore VA Centro Diaco Lucia VA L’origine dei coriandoli La tradizione vuole che i coriandoli e le stelle filanti siano di origine milanese. Nell’antichità si usava lanciare oggetti sui cortei mascherati, dai fiori ai frutti ma anche qualcosa di più sgradito che richiese l’intervento delle autorità per proibirne l’uso. Alla fine del settecento, a Milano, si cominciarono a usare confetti di gesso, ma erano pericolosi così anch’essi furono vietati. Si andò così alla ricerca di qualcosa di più leg- gero e s’incominciò a immergere i semi di coriandolo, un’erba selvatica molto comune, nel gesso o nella farina lasciandoli essiccare. Finalmente si arrivò al coriandolo di carta e alle stelle filanti che forse furono ispirate ai nastrini di carta su cui erano trasmessi i messaggi. Alunni VA Centro Mazzotta Silvia IVB Centro Pagina 18 Il grillo parlante Alla scoperta del territorio Francavilla Angitola: il paese del drago Una tradizione secolare lega la fondazione di Francavilla Angitola alla vittoriosa campagna nell’Italia meridionale del generale bizantino Niceforo Foca il vecchio, nel biennio 885-886. Francavilla era casale di Rocca Niceforo, poi Rocca Angitola che ricordava nel nome il generale bizantino Niceforo Foca ricordata anche nella scelta del Santo Patrono, San Foca. Il nome Francavilla è legato al privilegio di essere stato “paese franco” cioè libero da dazi e gabelle, in epoca feudale, ossia dopo la conquista normanna dell’Italia meridionale (XI secolo); la località era ricordata anche nel “Libro di Ruggero” del grande geografo arabo Al-Idrisi (metà del XII secolo). La relativa libertà venne meno dopo la conquista angioina (Battaglia di Benevento 1266). Francavilla divenne feudo dapprima dei Sangiorgio (1270), poi dei Sanseverino (1309). Sotto gli spagnoli fu data alla famiglia Hurtado de Mendoza fino alla fine della feudalità (1806).L’evento più drammatico in età moderna fu lo spaventoso terremoto del 1783 che distrusse completamente il paese. Alunni Classe V Francavilla Angitola De Nisi Catrin V Francavilla A. Talora Fabio V Francavilla A. De Caria Andrea V Francavilla A. Mazzotta Alessandra V Francavilla A. Mazzotta Matteo V Francavilla A. Francavila Angitola oltre a poter vantare radici che si perdono nel tempo ha oggi tre importanti parrocchie che, oltre ad essere luoghi di culto, sono siti che meritano di essere visitati per la loro storia e perché conservano al loro interno importanti opere d’arte per lo più sconosciute. La chiesa del Patrono del paese San Foca Martire; la chiesa della Madonna del S.S. Rosario; la chiesa della Madonna delle Grazie. Francavilla è sede di tre Marzo 2015 Conidi Cristina V Francavilla A. importanti conventi: Il convento di Santa Maria della Croce dei padri Domenicani del 1502; Il convento di Santa Maria dell’Annunziata dei padri Domenicani del 1545; Il convento di San Francesco dei p.p. riformati del 1621. Merita inoltre una menzione particolare, l’antico Borgo Pendina, un borgo di origine medievale che ha mantenuto praticamente intatta la sua struttura e nel quale sono presenti numerose testimonianze, sotto forma di abitazioni gentilizie, una Pagliarola, due frantoi e il Calvario Greco con cinque icone sovrapposte da altrettante Croci. Alunni Classe V Francavilla Angitola Isolabella Sofia V Francavilla A. Bonelli Caterina V Francavilla A. Galati Cristian V Francavilla A. Pagina 19 Intervista ai delle olive Marica Messina IV Montesoro Quando avevi la mia età andavi a raccogliere le olive? Si, anche prima. Raccontami come si svolgeva la giornata. Quando uscivo da scuola andavo a raccogliere le olive e, quando non andavo a scuola, da mattina presto fino a sera. Come si raccoglieva? Gli uomini andavano avanti e con una canna buttavano le olive a terra e le donne le raccoglievano a mano. Quanti chili ne raccoglieva una persona in una giornata? Dipendeva anche dalla persona, ma si raccoglie- nonni: va una mezzarola e mezza,cioè un settanta Kg a persona. E' vero che spesso le olive raccolte o l'olio prodotto veniva diviso con il proprietario dell'uliveto? Si faceva metà per uno. E in che modo? Dividendo in parti uguali. Come venivano trasportate le olive? Venivano trasportate con l'asino. Come avveniva la molitura? Avveniva mettendo le olive in un grande piatto,dove c'erano due mole di pietra che giravano lentamente, finché non si otteneva una pasta. E' vero che l'olio prodotto spesso non bastava ad una famiglia per condire i cibi per due intere annate? A volte non bastava, quindi si faceva cambio dando una cosa ad la raccolta un'altra famiglia,e loro davano olive. Quanto durava la raccolta delle olive? Da settembre quando c'era la prima caduta, fino a febbraio. Cosa si mangiava durante le giornate di raccolta? Si mangiava fagioli, patate, peperoni, olive ecc…. Dove si mangiava? Sotto le piante d'ulivo. E quando pioveva? Ci mettevamo al riparo, quando smetteva di piovere si riprendeva la raccolta. Il maestro mi ha detto che spesso le olive venivano raccolte a metà o un terzo. Che cosa significa? Significa che a volte si faceva a metà, altre volte due parti al proprietario, una parte toccava a coloro che raccoglievano le olive. Angelica Gugliotta IV Montesoro Olive verdi schiacciate Angelica Gugliotta IV Montesoro Katia Vitale IV Montesoro Olive nere infornate Silvia Giampà IV Montesoro Pagina 20 Prendere le olive mature nere, metterle in acqua per 3-4 giorni, cambiando l’acqua mattina e sera. Passati questi giorni mettere un po’ di sale e peperoncino macinato poi metterle al sole per un po’ di giorni. Per farle avvizzire si accende il forno a legna,chi non ha il forno a legna può accendere quello elettrico. Si mettono le olive nel forno per un po’e quando si raffreddano diventano rugose pronte per essere mangiate. Alunni IV Montesoro Prendere le olive verdi e schiacciarle e, se si preferisce, si può lasciare il nocciolo oppure toglierlo. Dopo averle schiacciate, si mettono in un secchio con acqua per farle diventare dolci, l’acqua si deve cambiare mattina e sera per quattro giorni. Poi, passati questi giorni, si scola l’acqua e si mette nelle olive sale, aglio, finocchio, peperoncino e a piacere anche un po’ di origano. Infine si mettono in un contenitore( in dialetto detto salaturi) con sopra delle pietre così le olive producono la salamoia. Passati un po’ di giorni si possono mettere in contenitori di vetro con sopra la propria salamoia. Alunni IV Montesoro Il grillo parlante L’arancia, il mandarino e il limone sono frutti invernali che maturano presso le tiepide rive del mare, specialmente in Sicilia ed in Calabria. Esistono due tipi di arance, quelle dolci e quelle amare. Il mandarino è un frutto più piccolo dell’arancia, ma ha un sapore più dolce e si sbuccia con più facilità. Il limone è ormai diventato indispensabile in ogni cucina. Il suo succo è agro , è un buon disinfettante dell’intestino. Descrivo l’arancia L’arancio L’arancio è un albero sempreverde, originario della Cina e del Giappone, ha le foglie allungate e carnose e fiori candidi detti zagare. Un albero adulto produce circa 500 frutti all’anno. Asia Michienzi II B Filadelfia centro Veronica Rondinelli II B Filadelfia Centro Oggi, tornata da scuola, siamo andati con il mio papà dai miei nonni perché loro hanno una pianta di arance e ne abbiamo raccolte un po’. Arrivate a casa abbiamo pranzato e quando ho finito di mangiare ho preso un’arancia . l’arancia che ho deciso di mangiare era di colore arancione e aveva dei puntini sulla buccia. L’ho sbucciata piano piano con le unghie, mentre la sbucciavo usciva il succo che mi poteva schizzare negli occhi. Finita di sbucciare avevo le mani piene di succo di arancia e del suo profumo. L’arancia sbucciata era bianca all’esterno e quando l’ho divisa in spicchi ho notato che ogni spicchio aveva una pellicina più sottile che racchiudeva la polpa. Ho mangiato uno spicchio, il suo sapore era dolce, un po’ acre però molto buono. Io bevo spesso del succo si arancia perché mi piace ed è ricco di vitamina C. Mastrandrea Giovanna II B Filadelfia centro A l u n n i II B Alunni IIB Veronica Rondinelli II B L’arancia Anche se non sono rosa I fiori dell’arancio ornano la sposa I suoi spicchi tanto buoni Sono la gioia dei golosoni Se la spremuta spesso berrai di meno ti ammalerai. L’arancia è un agrume E sull’albero sembra un lume Devi togliere la buccia E ti serve la cannuccia Se vuoi fare colazione Con la bibita arancione Profumata e un po’ gelata Per essere mangiata Deve essere sbucciata Veronica Rondinelli II B Filadelfia centro L’albero delle arance e l’uccellino Era bello quell’aranceto, gli alberi erano cresciuti rigogliosi con fiori profumatissimi e frutti deliziosi. In mezzo a tanto verde c’era però un alberello che non era cresciuto e non aveva né fiori in primavera e né frutti in inverno. Era perciò tanto triste e trascorreva le giornate piangendo anche perché un contadino lo voleva tagliare. Un uccellino, che aveva coMarzo 2015 Mastrandrea Miriam II B Centro struito il nido tra i rami di questo alberello, pensò di aiutarlo. Con il suo becco tolse le foglie dai rami più alti. I raggi del sole così riuscirono a raggiungere il piccolo alberello che crebbe e dopo un po’ di tempo tutti ammirarono i frutti che pendevano dai suoi rami. Lavoro collettivo – classe II B Filadelfia centro Alunni II B Veronica Rondinelli IIB Pagina 21 Il progresso della conoscenza avviene perché possiamo basarci sul lavoro dei grandi geni che ci hanno preceduti. M.Hack Samantha Cristoforetti Samantha Cristoforetti è nata a Milano il 26 aprile 1977. Aviatrice, ingegnere e astronauta italiana è la prima donna italiana a far parte degli equipaggi dell’Agenzia Spaziale ed è anche la prima italiana ad andare nello spazio. Ha studiato a Bolzano e a Trento e si è laureata in ingegneria meccanica all’Università Tecnica di Monaco di Baviera in Germania. In seguito è ammessa all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, dove consegue la laurea in Scienze aeronautiche prima di recarsi negli Stati Uniti per la specializzazione. Nel 2009 viene selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea. La sua prima missione incomincia il 22 novembre 2014 nel corso della quale vengono svolti esperimenti sulla fisiologia umana, vengono fatte analisi biologiche e viene studiata la stampa 3D in assenza di peso. Spesso comunica e condivide la bellezza dello Rita Levi Montalcini e i suoi neuroni Rita Levi Montalcini, una famosissima scienziata, nata a Torino nel 1909, vinse il premio Nobel in neurobiologia, nel 1986. Rita Levi Montalcini era una bambina come tante, nelle giornate primaverili usciva con la sua badante, Antonietta, soprannominata da lei Cincirla, e le amiche. Quando le amiche le chiedevano di che religione fosse, non sapeva cosa dire, diventava rossa dalla vergogna. Un giorno tornata a casa, andò dal padre un po’ curiosa di sapere che religione professasse. Il padre le rispose: potrai scegliere tu quando raggiungerai la maggiore età, ma se qualcuno te lo chiede ora, rispondi di essere una libera pensatrice. Rita, rimasta soddisfatta ed orgogliosa delle parole del padre, ogni volta che le veniva chiesto quale fosse il suo Spazio attraverso il social network. È affascinante ammirare le foto che ci invia del nostro pianeta visto dallo spazio così come aveva fatto poco tempo fa Luca Parmitano altro astronauta italiano che è stato nello spazio per quasi sei mesi. Alunni V A Filadelfia Centro Un’italiana coraggiosa credo religioso rispondeva di essere una libera pensatrice, ma le amichette rimanevano a bocca aperta perché non avevano mai sentito parlare di questa religione. Rita Levi Montalcini è morta in età avanzata oltre i 100 anni, ma con il cervello lucidissimo perché tenuto in allenamento con la lettura e lo studio continuo. Miriam Serratore V B Filadelfia MARGHERITA HACK Margherita Hack è stata una grande astrofisica e divulgatrice scientifica. È nata a Firenze il 12 giugno 1922, é morta a Trieste il 29 giugno 2013. Il padre era di origine Svizzera e di religione protestante, mentre la madre toscana, era di religione cattolica. Ciò ha influenzato il suo credo religioso diventando nel tempo atea. Nel 1945 si è laureata in fisica a Firenze. È stata professore di astronoPagina 22 mia all'Università di Trieste e la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico dal 1964 al 1987. Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata membro dei gruppi di lavoro dell’E.S.A. e della N.A.S.A. Ha pubblicato numerosi lavori su riviste scientifiche ed è stata pre- miata per la sua divulgazione scientifica e di grande cultura astronomica. Alunni V A Filadelfia Il grillo parlante Papa Francesco Francesco, dopo Ratzinger sei arrivato Per illuminare tutto il creato. Sei candido e paffutello, e guidi il mondo nel modo più bello; con gentilezza e armonia ci guidi verso una nuova via. Con amore accogli i tuoi fratelli e li rendi tutti un po’ meno monelli. Con il cuore in mano, tu giri il mondo, donando a tutti un bene profondo. Francesco hai scelto come nome , per rispecchiare la tua vera religione. Abbracci tutti con sincerità e ami tanto la povertà Gesù ti ha mandato e a noi tutti ti ha donato, come un raggio di sole tu sei arrivato, e la luce ci hai portato. Miriam Campisano V A Filadelfia Il nostro viaggio a Roma inizia con la visita ai Musei Vaticani Il Papa Il Papa è una persona Gentile e affettuosa. Riesce a tenere uniti i cuori delle persone con poche parole d’amore, che parlano di umiltà, di fratellanza e di comprensione. È una persona speciale: Il Papa. Fruci Giuseppe V A Filadelfia Per essere grandi bisogna prima di tutto essere piccoli. L’umiltà è la base di ogni vera grandezza. IL PAPA L’11 che bello, vederti vestito di bianco, passarci di fianco, la folla felice urlava il tuo nome. Oh Papa Francesco, che gioia che onore! Io sono un bambino, il cui cuoricino è stato contento di averti vicino. Giuseppe Masdea V A Filadelfia Centro Papa Francesco La Cappella Sistina è il tesoro più importante nel percorso dei Musei Vaticani. È conosciuta soprattutto per gli affreschi di Michelangelo che ricoprono la volta e rappresentano “Il Giudizio Universale” ma Marzo 2015 hanno contribuito anche artisti quali il Botticelli, il Perugino, il Pinturicchio, il Ghirlandaio e altri. È conosciuta in tutto il mondo per essere il luogo nel quale si riuniscono i cardinali per eleggere un nuovo Papa. Dopo aver ascoltato le spiegazioni della guida c’è da dire che si rimane a bocca aperta e in religioso silenzio una volta entrati dentro. Pagina 23 Udienza Papale W Papa Francesco Da due anni Papa abbiamo cambiato; Papa Francesco è arrivato da una terra lontana. A marzo da lui sono andata, ed è stata una bellissima giornata. Sulla papamobile è passato e una lettera alla guardia 11/03/15 gli ho donato. Il Papa la leggerà? Mi auguro di si perché per una persona a me cara dovrà pregare. Papa Francesco sei il migliore e sei sempre nel mio cuore. Chiara Valia V B Filadelfia Centro Il Papa È finalmente arrivato il giorno tanto atteso. Oggi incontreremo il Papa! Usciti dall’albergo ho notato che anche il cielo era un po’ cambiato. Il sole faceva capolino era, infatti, uno splendido mattino. Nell’attesa del Papa il cuore mi batteva forte, quando è arrivato e ci è passato accanto il mio cuore non era più in affanno. Che emozione! È stata un’esperienza indimenticabile! Julia Serrao VA Centro Ho incontrato il Papa L’undici marzo ci fu l’udienza. Oh che esperienza! ho visto il Papa da vicino: mi ha toccato, e tanto mi ha emozionato! Quest’occasione fortunata mai più mi ricapiterà e nella mia vita avrò tanta felicità. Anna Conidi V B Filadelfia Centro In attesa del Papa Le mie emozioni sul viaggio a Roma Vi vorrei raccontare le mie emozioni su due giornate molto speciali che sono state il dieci e l’undici di marzo. Giorno undici abbiamo incontrato una persona molto, ma molto speciale, Papa Francesco. Scesi dal pullman ci siamo incamminati verso i Musei Vaticani, mentre camminavamo, io osservavo i palazzi, i monumenti e le strade, e mi rendevo conto sempre più di quanto fosse grande e bella Roma. Arrivati ai Musei Vaticani e dopo aver messo l’auricolare ed essere entrati, ho Marzo 2015 Pagina 24 visto cose meravigliose che non avevo mai visto in vita mia e da quel momento ho capito perché tutto il resto del mondo ci invidia queste cose! Da grande ci tornerò, voglio vedere queste meraviglie ancora una volta. La mattina dopo siamo andati in piazza San Pietro per assistere all’udienza Generale di Papa Francesco. Quando l’ho visto passare non credevo ai miei occhi, non credevo che fossimo là, credevo che stessi facendo un sogno, oppure che stavo guardando tutto in TV! Io volevo tantissimo che mi toc- L’incontro con Papa Francesco ci ha lasciato un segno importante. Lui è venuto tra noi, ha fatto il giro della piazza con la papamobile più volte,i suoi gesti e il suo sorriso ci ha incantato. Intorno a noi una piazza gremita di gente emozionata, ha voluto vicino i disabili, ha parlato con loro, Francesca ha avuto la possibilità di realizzare il suo desiderio di baciare la mano di Sua Santità, insomma un Papa speciale e noi in quei momenti ci sentivamo speciali per averli condivisi con Lui. casse, ma non fa niente, l’importante e che l’ho visto da vicino. Il tema di questa Udienza era sui nonni; ha detto che per lui i nonni sono persone molto importanti, ha raccontato che il popolo filippino durante il suo viaggio lo salutava dicendo “Lolo Kiko” che significa nonno Francesco, poi ha raccontato una storiella sui nonni che gli raccontava sua nonna. È stato bellissimo! Alla fine noi, insieme al Papa, abbiamo recitato il Padre Nostro in latino. Julia Serrao V A Filadelfia Il grilloPagina parlante 24 Sua santità tra di noi “I bambini portano vita, allegria, speranza ” Papa Francesco Cappella di San Sebastiano con la tomba di S.Giovanni Paolo II Banda musicale Città di Cirò Marzo 2015 Il Pagina 25 Il papà Il mio papà è forte e paziente Mi vuole bene e per me è sempre presente. Fa il poliziotto e protegge la gente quando esce di pattuglia non c’è scampo per nessun malvivente. Mi fa arrabbiare quando mi dice di lavare i denti ma lui fa bene perché così li avrò sempre splendenti. Caruso Davide III B Filadelfia Centro Mazzotta Serena III B Il mio papà Caro papà tu sei la mia felicità. Ogni giorno imparo nuove cose e tu sei sempre nel mio cuore. A volte sono disubbidiente ma tu sei sempre così paziente. I tuoi baci e abbracci sono sempre così affettuosamente esagerati, sei proprio simpatico e bello tu sei il mio papà modello. Ti voglio bene papà. Ruscio MariaChiara III B Filadelfia Gemelli Sofia III B Filadelfia Centro Papà Al mio dolce papà Voglio bene a volontà. Tu per me sei forte e grande rappresenti il mio gigante. Sei simpatico e generoso sei un papà meraviglioso. Stammi sempre vicino te lo chiede il tuo piccino. Erika Andrada Primaria Polia Il mio papà Il mio papà per me è come un orsacchiotto. Il mio papà è dolce. Il mio papà è grande Il mio papà è bello. Il mio papà è un eroe. Francesco Pellegrino III B Francesco Pellegrino III B Erika Andrada Primaria Polia “Il modo in cui trattiamo nostro figlio è lo stesso con cui nostro figlio tratterà il mondo”. (Fedor Freybergh Filadelfia Centro Il mio papà Papà tu sei tanto per me, sono orgoglioso di te perché non ti arrendi mai. Tu giochi sempre, diventi bambino con me. Con te non ho paura di niente. Tu mi proteggi, con te mi sento bene. Sei un papà sempre gioioso e Pagina Marzo 262015 felice. Hai un sorriso riservato; quando sbaglio, mi correggi ma in maniera garbata e per questo ti voglio tanto bene. Tu mi dai sempre la mano e mi aiuti a trovare il futuro. Mi lasci vivere, rispetti le mie scelte, quasi sempre. Vito Buccinnà Primaria Polia Timpani Giada Primaria Polia Il grilloPagina parlante 26 Paonessa Irene IV Francavilla Mazzotta Serena III B Talora Fabio V Francavilla A. De Nisi Vanessa II Francavilla Benedetta De Cicco III B Centro Raimondi Matteo III B Centro Anello Laura II Francavilla Marzo 2015 De Caria Andrea V Francavilla Pasqua è gioia, è festa le uova di cioccolata a sorpresa, i fiori e le colombe rallegrano la Pasqua coi loro colori. Le campane che suonano a festa annunciano il Cristo Risorto, ma la gioia più bella è la pace nel mondo e l’amore nei cuori. Giada Ruscio III B Filadelfia Centro Sofia Gemelli III B Centro De Sibio Nicola IV Francavilla Bartucca Aurora IV Francavilla Pagina 27 I bimbi della scuola dell’Infanzia illustrano l’uscita didattica presso l’industria “Dolciaria Monardo” ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI FILADELFIA C.F. 96013850795 C.M. VVIC829008 Tel.: 0968/724161 Fax 0968/724948 e-mail: [email protected] pec: [email protected] sito web: www.icfiladelfia.gov.it Miriam 3 sez. A. Moro Giurge Emilia 3ª sez. A. Moro Flora Natali 3 ª Sez A. Moro Il grillo parlante Federica Amendola 3ª Sez.Centro Bretti Alessio 3ª sez. A. Moro Giovanni Marinosci 3 sez. A. Moro Flora Natali 3 ª Sez. A.Moro Sofia Serratore 3ª Sez.Centro Alessia Riga 3 ª Sez I A. Moro Desireé Caruso 3 ª Sez A. Moro La mattina di Pasqua le donne giunte nell’orto dove avevano seppellito Gesù, videro il macigno rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all’imboccatura dell’anima, che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro. Il macigno dell’incomprensione, dell’egoismo, dell’interesse personale. Pasqua sia allora il rotolare del macigno, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi. E se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la risurrezione di Cristo. (Don Tonino Bello) Bartucca Miriam 3ª sez A. Moro