Il giornale di Sicilia - Confcommercio Palermo
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Confcommercio Palermo Via Emerico Amari 11. - 90139 Palermo (PA) Tel. 091.582716 - 589430 - 581334 - 585975 - Fax 0916110196 web: www.confcommercio.pa.it - e-mail: [email protected] Rassegna Stampa Il giornale di Sicilia Martedì 28 Gennaio 2014 pagina 18 OROLOGI DI LUSSO FALSI, PRESO «MISTER ROLEX» - ORA LE INDAGINI PUNTANO AI PRODUTTORI DELLA MERCE CACCIA ALLE DITTE "PIRATA" GUARDIA DI FINANZA. Sequestrati decine di cronografi delle marche più prestigiose e diversi strumenti di precisione. Scatta denuncia anche per ricettazione. In un magazzino di via Roma trovato un laboratorio clandestino: un artigiano produceva prodotti identici agli originali. Con 300 euro si poteva acquistare la copia di un Rolex Daytona che, originale, costa almeno 30 volte di più. Un'altra sua specialità sono i «Tag Heuer» ed i Cartier, ma vendeva pure penne «Mont Blanc». Denunciato «mister Rolex». Un artigiano dalle mani d'oro che sfornava orologi di lusso, tutti rigorosamente taroccati. I militari della Guardia di Finanza lo hanno scovato in un laboratorio clandestino di via Roma, nei pressi della Vucciria. A lui sono arrivati seguendo alcune segnalazioni, qualcuno nella zona aveva notato uno strano via vai. Ma la voce della sua attività si era comunque sparsa da tempo, in tanti sapevano che in città c'era un orologiaio esperto che realizzava cronografi e quant'altro perfettamente identici agli originali. Con 300 euro si poteva acquistare la copia di un Rolex Daytona che, originale, costa mediamente almeno 30 volte di più. Un'altra sua specialità sono i «Tag Heuer», icone dell'eleganza e della sportività, soprattutto il famoso modello «Monaco» che Steve Mc Queen portava al polso nel film sulla 24 ore di Le Mans. Oppure i «Cartier», molto ricercati dalle signore. Anche in questo caso, piuttosto di spendere 10 mila euro, con 300-400 euro si acquista una copia identica. A prima vista anche l'occhio più esperto non nota alcuna differenza e questo in fondo conta per l'acquirente tipo: sfoggiare al polso un Rolex, senza che si sappia che sia solo una patacca. Ma a distanza di 1-2 anni, i nodi vengono al pettine. Il cinturino inizia ad avere qualche problema ed a perdere le viti, il quadrante si appanna, le lancette perdono colpi. E il falso resta sempre e solo un falso. Palermitano, 53 anni, l'indagato in sostanza gestiva una vera e propria piccola azienda artigianale dove venivano assemblati e realizzati prodotti abilmente contraffatti. Dopo avere ricevuto le segnalazioni, i baschi verdi hanno tenuto sotto osservazione per alcuni giorni lo stabile e quando hanno capito che c'era qualcosa di losco sono entrati in azione a colpo sicuro. Sono entrati nell' atrio del palazzo ed hanno notato una scala che celava l'ingresso ad un vano alquanto nascosto. Dentro c'era «mister Rolex» che proprio in quel frangente stava lavorando su alcuni orologi. Il laboratorio era molto organizzato, con strumenti di precisioni ed altri ferri del mestiere. Riscontrata l'assenza di ogni autorizzazione, i militari hanno approfondito l'ispezione, scoprendo la giacenza di numerosi prodotti di lusso, come orologi «Rolex», «Cartier» e «Tag Heuer», e penne «Mont Blanc», tutti con i loghi rigorosamente contraffatti. Nel locale c'erano anche diversi strumenti utilizzati per la fabbricazione del materiale, come pinze e cacciaviti e un piccolo tornio. In tutto sono stati sequestrati 50 orologi, mentre l'artigiano è stato denunciato a piede libero per contraffazione e ricettazione. Pagina 1 - Confcommercio Palermo - Archivo News. Confcommercio Palermo Via Emerico Amari 11. - 90139 Palermo (PA) Tel. 091.582716 - 589430 - 581334 - 585975 - Fax 0916110196 web: www.confcommercio.pa.it - e-mail: [email protected] «Eccezionale il lavoro della Guardia di Finanza - afferma Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio -. La scoperta di un laboratorio di orologi e accessori di lusso falsi è la seconda importante operazione nel giro di pochi giorni contro la contraffazione. un lavoro a tutela di tutto il mondo delle imprese sane e che lavorano nel pieno rispetto delle regole e per il quale siamo grati alle Fiamme gialle». Obiettivo: alzare il livello delle inchieste Ora le indagini puntano ai produttori della merce Caccia alle ditte «pirata». La finanza alza il tiro. Non più la denuncia del solito extracomunitario che vende borse Gucci o Vuitton taroccate sotto i portici di via Ruggero Settimo, ma indagini mirate per scoprire i laboratori pirata. Il blitz da «mister Rolex» in via Roma è arrivato poche ore dopo l'operazione a Ballarò dove è stata scoperta un'altra centrale delle griffe contraffatte. In un appartamento si producevano borse, fibie e scarpe, qualcuno assemblava i pezzi e poi incollava le etichette fasulle. Una piccola azienda a tutti gli effetti, rigorosamente criminale, totalmente in nero. Dunque anche in città il colossale business dei prodotti di lusso contraffatti inizia ad avere solidi agganci e le inchieste sembrano confermare questo trend. Palermo come Napoli? «Non proprio, andiamoci cauti - dicono dal comando della Guardia di Finanza -. Di sicuro possiamo dire che già da tempo stiamo cercando di individuare i canali di approvvigionamento della merce falsificata e adesso si vedono i risultati. Grazie alle indagini siamo arrivati ai laboratori e questo costituisce un passaggio successivo rispetto al semplice contrasto alla vendita dei prodotti contraffatti». Le indagini sui due blitz in via Roma ed a Ballarò sono ancora in corso. I finanzieri stanno cercando di individuare eventuali complici e la rete dei favoreggiatori. «Siamo partiti dall'esigenza di scoprire da chi si riforniscono i venditori - dicono i finanzieri ed abbiamo individuato i laboratori. In questo momento non possiamo dire che sono coinvolte grosse fabbriche o realtà produttive rilevanti, tutto è ancora piuttosto artigianale. Questo non significa che non ci siano, le inchieste sono in via di svolgimento. Bisogna essere prudenti, ma i segnali ci dicono che siamo nella direzione giusta. Trovare chi assembla i prodotti contraffatti e in parte anche li realizza significa alzare il livello delle indagini». Ma che ruolo svolge in questo business la criminalità organizzata? L'industria del falso interessa soltanto ai manovali del crimine? «Dove ci sono illeciti guadagni, ci sono sempre gli interessi della criminalità - aggiungono dal comando delle fiamme gialle -, un collegamento diretto ancora non è stato individuato, ma sicuramente non tralasciamo nessun indizio». Di sicuro a Ballarò, centro di mille traffici illeciti, qualcuno sapeva cosa si produce in quell'appartamento male in arnese. E con ogni probabilità i responsabili erano stati autorizzati al commercio, previo pagamento della tangente alla famiglia della zona. Pagina 2 - Confcommercio Palermo - Archivo News.