tav-1.1-relazione generale

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tav-1.1-relazione generale
REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE
COMUNE DI CERAMI
PROV. DI ENNA
PIANO REGOLATORE GENERALE
RELAZIONE
Nota introduttiva – chiave di lettura
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1
SOMMARIO:
PREMESSE
IL PIANO REGOLATORE GENERALE
1.
- COMUNE DI CERAMI - GENERALITA’
Premesse
1.1
- Analisi dello stato di fatto - Ambiente fisico
1.1.1
- Geografia Amministrativa
1.1.2
- Geografia fisica - orografia
1.1.3
- Idrografia e risorse idriche
1.1.4
- Climatologia
1.2
- Demografia
1.2.1
- Dinamica demografica
1.3
- Attrezzature di interesse comune in atto esistenti
1.3.1
- Vincoli e risorse
1.3.2
- Parchi e Riserve
1.3.3
- Siti di interesse comunitario (SIC)
1.3.4
- Siti archeologici indicati nelle linee guida del Piano Paesistico Regionale
1.3.5
- Boschi
1.3.6
- Beni architettonici
1.3.7
- Masserie e beni isolati indicati nelle linee guida al Piano Paesistico Regionale
1.3.8
- Approvvigionamento elettrico
1.3.9
- Approvvigionamento idrico
1.3.10
- Comunicazioni telefoniche
1.3.11
- Depuratori acque reflue
1.3.12
- R.S.U.
1.4
- Sistema connettivo con le porte della Regione
1.5
- Attività economica
ALL. n. 1 Pianta dell’abitato – scala 1:4000
2.
- INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED URBANISTICO
2.1
- Le origini - la storia - il territorio
2.2
- Gli strumenti urbanistici precedenti il PRG
ALL. n. 2 Restituzione planimetrica dei fogli di mappa catastale. Perimetrazione del C.S.U.
ALL. n. 3 Restituzione su ripresa aerea del 1969. Perimetrazione del C.S.U. - scala 1:10000
ALL. n. 4 I.G.M. Fg. 261 III N.O. – Ambito di integrazione del sito urbano – scala 1:25000
3.
- FORMAZIONE DEL PIANO
4.
- DETERMINAZIONE DEI FABBISOGNI
4.1
- Fabbisogni abitativi
4.2
- Dimensionamento delle aree residenziali
4.2.1
- Il Piano Regolatore Generale
4.3
- Individuazione e scelta delle strategie di crescita
4.3.1
- La configurazione del Piano Regolatore Generale
4.3.1.1
- Le Zone residenziali
4.3.1.2
- Le zone per attività produttive
4.3.1.3
- Area industriale esistente
4.3.1.4
- Le zone destinate ad insediamenti stagionali
4.3.1.5
- Le zone di investimento turistico
4.3.1.6
- Servizi di interesse generale
4.3.1.7
- Le aree di protezione
4.3.1.8
- Verde agricolo
4.3.1.9
- Le zone di rispetto
4.3.1.10 - La viabilità
4.3.1.11 - Antenne radio-televisive – Antenne e ripetitori per la telefonia e la radio telefonia mobile
5.
- CONCLUSIONI
6.
- NOTE FINALE
ALL. n. 5 Grafico: abitanti per zone
ALL. n. 6 Grafico: densità territoriale per zona
ALL. n. 7 Grafico: superfici e zone territoriali
ALL. n. 8 Grafico: superfici e rapporti del territorio
ALL. n. 9 Tabella affollamento
ALL. n. 10 Le misure di Cerami
2
PREMESSE
L’Amministrazione Comunale di Cerami con Deliberazione n. 96 del
20/07/2000 ha affidato l’incarico per la redazione del Piano Regolatore Generale, del
Regolamento Edilizio e delle Prescrizioni Esecutive all’Arch. Girolamo Bellomo, con
studio in Palermo, viale Campania n. 46;
in data 14/11/2000 il Professionista incaricato trasmetteva, ai sensi dell’art. 3
dello schema del disciplinare d’incarico, tutti gli elaborati relativi allo Stato di
Attuazione del Programma di Fabbricazione;
in data 29/06/2001 con lo stesso Professionista veniva perfezionato e
sottoscritto il disciplinare d’incarico per la redazione del Piano Regolatore Generale,
Regolamento Edilizio e Prescrizioni Esecutive (ex art. 2 L.R. n. 71/78);
in data 11/07/2001 il Consiglio Comunale, sulla base degli elaborati dello stato
di attuazione del P.di F. prodotti dal Professionista incaricato, procedeva al riesame
delle direttive generali impartite con precedenti Deliberazioni di Consiglio Comunale
n. 34/93 e n. 32/95 apportando anche delle integrazioni.
La deliberazione di Consiglio Comunale n. 25 del 11/07/2001, “Riesame,
verifica ed eventuali modifiche ed integrazioni alle impartite direttive di massima al
P.R.G. di cui alle deliberazioni consiliari nn. 34/93 e 32/95”, veniva notificata al
Professionista in data 31/08/2001.
Con nota del 15/11/2001, assunta al protocollo del Comune di Cerami in pari
data prot. n. 7781, il Professionista incaricato trasmetteva il Piano Regolatore
Generale di Massima;
Il Consiglio Comunale con deliberazione n. 42 del 05/08/2002, “Approvazione
schema di Piano Regolatore di massima” approvava, con alcune modifiche ed
integrazioni il PRG di Massima e contemporaneamente indicava le aree da
sottoporre a P.E.. La deliberazione di C.C. n. 42/2002 veniva notificata al
Professionista con nota prot. n. 6641 del 25/09/2002, ricevuta dallo stesso il
28/09/2002.
Il Sindaco di Cerami con la su citata nota prot. n. 6641/2002, comunicava al
Professionista l’integrazione dell’incarico di redazione di PRG con quello di redazione
del Programmazione di Urbanistica Commerciale ai sensi della L.R. n. 28/1999.
In seguito veniva predisposto e regolarmente sottoscritto il disciplinare
d’incarico integrativo.
L’Amministrazione Comunale di Cerami ha fornito al Progettista del P.R.G. la
seguente documentazione:
-
Studio agricolo forestale redatto dal Dott. Agronomo Giovanni Sutera
-
Studio geologico tecnico redatto dai Dott.ri Geologi Flavio Guzzone e
Orazio Bucca, già incaricati con deliberazione di Consiglio Comunale
3
n. 73/1990.
Lo studio geologico tecnico definitivo a supporto del P.R.G. veniva
notificato al Progettista con nota n. 8992 del 29/12/2003 ricevuta in data
30/12/2003. Con la medesima nota veniva notificato al Progettista anche lo
studio geologico tecnico inerente le Prescrizioni Esecutive.
-
Documentazione cartografica scala 1:50.000 relativa al vincolo
idrogeologico.
-
Dati censuari aggiornati all’anno 2001.
IL PIANO REGOLATORE GENERALE
Il Piano Regolatore Generale che di seguito viene esposto nella sua
configurazione finale tiene conto dei contenuti e delle indicazioni fornite con le
direttive generali del Consiglio Comunale, nonché delle indicazioni fornite con la
Delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 05/08/2002 di approvazione del Piano
Regolatore Generale di Massima.
1. - COMUNE DI CERAMI - GENERALITA’
Premesse
La popolazione di progetto presa a base per i calcoli, considerate le
componenti principali:
- popolazione residente (censimento 2001):
ab.
2460
- popolazione fluttuante:
ab.
500
- popolazione marginale:
ab.
40
risulta di 3000 abitanti.
1.1 - Analisi dello stato di fatto - Ambiente fisico
1.1.1 - Geografia Amministrativa
Il territorio del comune di Cerami ha una superficie complessiva di 9.487 ha ed
è formata dal solo capoluogo.
Altitudine massima:
mt
1234
s.l.m.
Altitudine minima:
mt
580
s.l.m.
Altitudine capoluogo:
mt
930 - 1050
s.l.m.
Il territorio comunale confina a sud con i territori dei comuni di Nicosia e
Gagliano Castelferrato, a nord con i territori del comune di Capizzi, ad est con i
territori dei comuni di Troina e Cesarò, ad ovest con i territori dei comuni di Mistretta
e Nicosia.
1.1.2 - Geografia fisica - orografia
Le quote del territorio comunale variano dal livello 580,00 di Donna Maria Ponte vecchio ai mt 1234,00 del monte D. Annunziata.
4
Dal punto di vista delle bellezze naturali Cerami costituisce uno dei più vari
paesaggi dei Nebrodi meridionali.
Coordinate geografiche:
- Latitudine 37° 44’15’’ - 37°51’ 00’’ lat. Nord.
- Longitudine 1°57’00’’ - 2°06’30’’ long. Est (Roma, Monte Mario).
- Classificazione altimetrica: Montagne Caronie - Nebrodi Meridionali.
1.1.3 - Idrografia e risorse idriche
Il comune di Cerami allo stato attuale conta n. 9 sorgenti (al momento non
utilizzate per usi potabili):
1)
Staforma in c/da Staforma;
2)
Nicità San Giuliano in c/da Nicità San Giuliano;
3)
Manile in c/da Manile;
4)
Notaro in c/da Notaro;
5)
Rahali in c/da Rahali;
6)
Lavina in c/da Lavina;
7)
Cudaro in c/da Cudaro;
8)
Margi in c/da Margi;
9)
Carattò in c/da Carattò.
1.1.4 - Climatologia
Il clima è di tipo montano con spiccata escursione termica giorno-notte,
inverno-estate.
La temperatura media del mese di gennaio è di 5°C, quella media del mese di
luglio è di 18°C.
Le caratteristiche climatiche complessive sono caratterizzate da accentuata
escursione termica annuale, temperature minime basse, media delle massime non
alte, nevicate distribuite nell’arco dei mesi invernali.
1.2 - Demografia
1.2.1 - Dinamica demografica
Caratteristiche territoriali e popolazione residente:
-
classificazione altimetrica: montagna dei Nebrodi meridionali;
-
altitudine massima: m. 1234;
-
altitudine minima: m 580,00;
-
altitudine centro abitato: m 930 – 1050;
-
superficie: ha 9487;
-
residenti rif. Censimento 2001: n. 2460;
5
-
densità: ab/Kmq 31,69.
1.3 - Attrezzature di interesse comune in atto esistenti
A) Attrezzature di interesse comune nel territorio comunale:
-
stazione CC: n. 1;
-
banche: n. 1 sportello;
-
centro culturale polifunzionale: n. 1 (ex asilo nido).
Religione e santuari:
-
n. 1 parrocchie;
-
n. 8 chiese e santuari.
Uffici pubblici:
-
ufficio PT: n. 1.
Impianti sportivi pubblici:
-
campi di calcio n. 1;
-
campi di tennis n. 1;
-
campo polivalente (pallavolo, pallacanestro): n. 1.
Strutture sanitarie:
-
pronto soccorso, poliambulatorio;
-
ambulanze n. 1 (in fase di acquisto);
-
farmacie n. 1.
Strutture sociali:
-
per anziani: n. 1 (casa di riposo posti n. 40, in fase di completamento).
Attrezzature scolastiche:
-
scuola materna n. 1, sezioni n. 3;
-
scuola elementare n. 1, classi n. 10;
-
scuola media n. 1, classi n. 6.
Giardini e spazi pubblici comunali:
-
villa comunale sup. mt 4000 circa.
Strutture ricettive
-
Alberghi: n. 1.
B) Attrezzature di interesse comune nella provincia:
Magistratura:
-
Tribunale: Nicosia.
6
Strutture sanitarie:
-
AUSL n. 4 di Enna.
Uffici pubblici:
-
recapito SCICA per Uff. SCICA di Nicosia.
1.3.1 - Vincoli e risorse
-
i vincoli che gravano sul territorio sono riportati nelle tav. ASF 2.1; ASF 2.2
-
vincolo idrogeologico (su parte del territorio) riportato nella tav. ASF 2.4;
-
vincolo sismico: grado di sismicità : 1 categoria secondo la
a
Classificazione dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
n. 3274/2003; comune danneggiato dagli eventi sismici dell’ottobre novembre 1967.
1.3.2 - Parchi e Riserve:
-
Parco dei Nebrodi (in parte del territorio nord);
-
Riserva orientata M. Sambughetti - Campanito D.A. n. 85/44 del
14/04/2000.
1.3.3 - Siti di interesse comunitario (SIC):
-
Contrada Giammaiano - cod. 3A0600-08;
-
Lago Ancipa - cod. 3A0600-05;
-
M. Sambughetti - monte Campanito - cod. 3A0600-06.
1.3.4 - Siti archeologici indicati nelle linee guida del Piano Paesistico
Regionale:
-
c/da Grottelle - Zuccaleo: necropoli dell’età del ferro;
-
c/da San Salvatore: resti dell’età del bronzo; dell’età greco-classica;
romana; bizantina;
-
c/da Lavina: fattoria ellenistica;
-
c/da Raffo Serra Dell’Orto: fattoria ellenistica, villaggio bizantino, necropoli;
-
centro urbano: necropoli con tombe a grotticelle artificiali; necropoli greca
ellenistica;
-
romana; bizantina; resti del castello medievale;
-
c/da Rahali: villaggio dell’età del bronzo antico; necropoli dell’età del
bronzo (civiltà di Rodì-Vallelunga); grotte; strutture tardo antiche medievali.
1.3.5 - Boschi:
Tutte le superfici ricoperte da boschi e macchie indicate dallo studio agricolo
forestale tra i quali quelli di c/da:
-
Sugherita; Zuccaleo; Ramici; Carcia; Rocche di Lavina; ecc.
7
Oltre la parte del Parco dei Nebrodi ricadente sul territorio di Cerami; le riserve
Sambughetti – Giammaiano; ecc..
1.3.6 - Beni architettonici
Chiese e ruderi di chiese:
1)
chiesa Madre di Sant’Ambrogio, ex San Francesco, sec. XVII (su
impianto precedente);
2)
chiesa di San Sebastiano sec. XVII (su impianto precedente);
3)
chiesa di Sant’Antonio Abate sec. XVIII (su precedente impianto);
4)
chiesa del Purgatorio;
5)
chiesa della Badia o di San Benedetto sec. XVI;
6)
monastero delle Benedettine sec. XVI;
7)
chiesa del Carmine sec. XVII;
8)
chiesa di San Biagio;
9)
convento del terz’Ordine di San Francesco di San Michele 1580
distrutto;
10) santuario Madonna della Lavina sec. XIX;
11) chiesa Maria S.S. del Tocco;
12) ex convento dei Carmelitani della Vergine Annunziata sec. XVII
(completamente rimaneggiato nel XX e adibito a scuola elementare);
13) Santuario Signora della Santetta.
Castelli e palazzi:
1)
ruderi del castello, sec. XII/XIII, posto nella sommità nord del paese;
2)
ruderi di palazzo signorile De Angelis sec. XV.
1.3.7 - Masserie e beni isolati indicati nelle linee guida del Piano Paesistico
Regionale
1)
abbeveratoio - DS X = 447665 Y= 4190206, fg 260, QI sud est;
2)
abbeveratoio - DS X = 448904 Y= 4185223, fg 260, QI nord est;
3)
masseria Pallato;
4)
masseria Salamone;
5)
stalla: Stallone;
6)
villa - masseria Pancallo;
7)
cimitero;
8)
ponte vecchio;
9)
mulino ad acqua: Marareca – Cipudduzzi;
8
10) mulino ad acqua: Roccella (sul fiume Cerami);
11) mulino ad acqua: Grande (sul fiume Cerami-Giammaiano);
12) mulino ad acqua: Mulinieddu (fiume Cerami);
13) mulino ad acqua: Cafefera (fiume Cerami, Casali);
1.3.8 - Approvvigionamento elettrico: fornitura ENEL.
1.3.9 - Approvvigionamento idrico: gestione EAS.
1.3.10 - Comunicazioni telefoniche: TELECOM.
1.3.11 - Depuratori acque reflue: n. 1 impianto in c/da Ramici – Lavina; n. 1
impianto in c/da Manile.
1.3.12 - R.S.U.: smaltimento presso discarica comunale Ganno (ex art. 12),
esaurita e in fase di bonifica; discarica in c/da Zuccaleo in fase di bonifica.
1.4 - Sistema connettivo con le porte della Regione
Palermo: S120, S113, S117, S121, A19, A20.
Catania: S120, S121, A19, S417.
Messina: S120, S289, S284, A18, A20.
Enna (capoluogo): S120, S121, S192, A19.
1.5 - Attività economica
Le attività prevalenti attualmente sono per tutto il periodo annuale:
-
agricoltura
-
zootecnia (allevamento bovini, ovini, ....);
-
terziario (commercio, servizi, ....);
-
artigianato.
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2. - INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED URBANISTICO
2.1 - Le origini - la storia - il territorio
L’entroterra siciliano è ricco di cittadine che, in mezzo al verde, sono rimaste
delle vere e proprie oasi di pace in cui è possibile respirare aria pura.
Una di queste cittadine è Cerami.
Il nome Cerami è sicuramente di origine greca, ma la fondazione del paese
risale a diversi secoli prima che i Greci pervenissero in queste zone. Le pendici del
Monte Parco, ove oggi esistono i ruderi del Castello, la vasta zona rocciosa di
Macrucoli, la boscosa Zuccalìu e le fertili vallate di Manili e Rahali erano abitate da
molto tempo, ancora prima che sopraggiungessero i Siculi.
Il centro sorge a 970 m.s.m. sui rilievi montuosi delle Caronie, che fanno parte
della lunga catena dei Nebrodi, alle falde meridionali del monte Annunziata.
Le prime notizie di Cerami risalgono al XII secolo: appartenente dapprima a
Simone Conte di Policastro, nipote di Ruggero, e quindi al figlio Manfredi;
successivamente fu in possesso degli Arnaldo; nel 1320 apparteneva a Pietro
d’Antiochia e agli eredi di Giovanni di Manna; nel 1336 il borgo venne concesso a
Russo Rosso ai cui discendenti rimase, col titolo di principato, dal 1663 fino
all’estinzione dei feudi.
Il territorio di Cerami si sviluppa nel settore più settentrionale ed anche il più a
monte del bacino del Simeto. Grosso nodo a forma di Y che si insinua fra i territori
comunali della provincia di Messina: Capizzi, Cesaro’ e Mistretta a Nord; della
provincia di Enna: Nicosia a Sud-Ovest, Troina e Gagliano Castelferrato a Sud-Est.
Per la natura boschiva e i pascoli dei suoli, l’attività economica preminente è
quella zootecnica e casearia. Permangono a tutt’oggi le caratteristiche ambientali di
borgo agricolo di origine medievale.
Il paesaggio della zona è molto variegato, spazia tra la collina, 580 mt. s.l.m., il
paesaggio di montagna dei Nebrodi e il paesaggio lacustre dell’Ancipa.
Il bacino è composto da comuni di entità demografica articolata tra un
massimo di 15.580 abitanti di Nicosia e un minimo di 3.007 abitanti di Cerami, (Enna
con 29.245 abitanti).
Cerami si pone tra i comuni del bacino con caratteristiche di economia
agricola a bassi livelli di specializzazione, da rilevare inoltre che il Comune è
classificato "zona agricola svantaggiata" ai sensi della direttiva CEE n. 75/268.
La parte rimanente delle attività economiche fa riferimento nei settori
tradizionali delle costruzioni, del commercio e del pubblico impiego. Attualmente è
assente quasi totalmente la componente turistica.
2.2 - Gli strumenti urbanistici precedenti il PRG
L'attuale elaborazione del PRG era stata preceduta in anni non recenti da altri
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strumenti di pianificazione. Un’analisi, anche se sommaria, dei contenuti di tali
strumenti è opportuna in quanto fornisce elementi utili alla comprensione della realtà
odierna.
Il Comune di Cerami con deliberazione di C.C. n. 33 del 30/03/1980 aveva
adottato il Programma di Fabbricazione (P.diF.) e il Regolamento Edilizio.
L’A.R.T.A. con D.A. n. 304/81 del 14/09/1981 approvò con modifiche ed
integrazioni il P.diF. ed il R.E. del Comune di Cerami.
Il Comune di Cerami, fino a data odierna, ha operato con lo strumento
urbanistico P.diF..
Lo strumento urbanistico vigente è stato “disegnato” negli anni settanta e
rivela tutti gli elementi tipici dei piani elaborati a quell’epoca, quali l’ingiustificato
sovradimensionamento e il mero zoning applicato indistintamente compreso e avulso
della conoscenza delle specificità morfologiche del territorio.
Il P.diF. è stato attuato con singole concessioni edilizie nella zona di
completamento “B,
B*”, con piani di lottizzazione nelle zone di espansione “C”.
ALL. n. 3
Restituzione su ripresa aerea del 1969. Perimetrazione del CSU - scala 1:10.000
I.G.M. Gg. 261 III N.O. - Ambito di integrazione del sito urbano - scala 1:25.000
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3. - FORMAZIONE DEL PIANO
Un patrimonio monumentale di qualità architettonica ed artistica, un tessuto
urbano dove sono leggibili gli apporti delle diverse culture dell'abitare, un patrimonio
naturalistico di grande pregio, nella quasi totalità incontaminato.
Sono questi gli elementi base su cui Cerami deve fondare il proprio sviluppo
negli anni a venire.
Trattasi tuttavia di un processo né automatico né scontato: basta riflettere sul
fatto che il permanere dei valori prima elencati é stato finora diretta conseguenza di
una condizione di "mancato sviluppo".
La storia del "luogo" nella sua complessità è stata finora vissuta come
elemento di emarginazione rispetto al processo di sviluppo socio-economico
complessivo in atto esistente.
Uno dei compiti precipui dello strumento di pianificazione dell'uso del territorio,
il P.R.G. appunto è quello di comporre in elementi a valenza positiva quelli che
sembrano a tratti in contraddizione.
Le finalità del P.R.G., secondo il quadro di problematiche tracciato, sono:
Ø La conservazione del tessuto urbano del centro storico, riproponendolo
secondo gli usi della società modernamente organizzata.
Ø La determinazione ed il dimensionamento delle aree necessarie per
soddisfare le nuove esigenze abitative, non assorbibili dalla struttura
urbana consolidata (la "città storica") con la determinazione e
localizzazione dei servizi occorrenti per pervenire, in ogni punto del paese,
ad una qualità di vita urbana non inferiore allo "standard" determinato
secondo le risorse disponibili.
Ø La conservazione del patrimonio naturalistico, per utilizzarlo correttamente
come elemento necessario e propulsivo della rivitalizzazione di giacimenti
turistico-ricreativi nonché agrituristici.
Ø L’individuazione delle attività produttive compatibili con l'assetto territoriale
senza alterarne traumaticamente il contesto socio-economico.
Ø La regolamentazione dell'attività turistica e/o agrituristica sia nella forma
individuale ("villino in campagna") che in quella collettiva.
Ø Il controllo delle modificazioni territoriali conseguenti alla necessaria
trasformazione del tessuto produttivo.
Ø Il controllo delle modificazioni urbane.
Ø La riconfigurazione potenziata dell'attuale sistema dei collegamenti tra il
centro urbano ed i centri vicini e per quanto possibile con le “porte” della
Regione, i capoluoghi e soprattutto tra le diverse parti del territorio e ciò
sussumendo nella composizione generale: la viabilità principale, quella
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secondaria e quella di penetrazione rurale.
Le finalità sopra esposte sono state raggiunte affrontando lo studio del PRG,
con particolare attenzione verso i problemi, anche di piccola scala, con
strumentazioni scientifiche. In particolare lo studio ha focalizzato tre temi portanti
della progettazione e da cui dipende in gran parte la capacità del Piano di indirizzare
correttamente lo sviluppo dell'area:
1. I rapporti e le connessioni tra Cerami ed i comuni contermini.
2. I fabbisogni residenziali, dei servizi e di attrezzature ed il dimensionamento
del Piano.
3. La selezione delle aree.
Nello specifico: il primo dei temi affrontati: "Cerami ed il contesto territoriale in
cui é inserita" è quello che richiede l'attenzione maggiore per la capacità specifica
dell'argomento di incidere sui processi di crescita socio-economica.
Il secondo tema: "I fabbisogni residenziali" ha imposto il ricorso a procedure e
metodologie raffinate, nel convincimento che dalla sua corretta valutazione dipenda
la possibilità di attuazione rigorosa del Piano.
Il terzo tema: "La selezione delle aree" è stato affrontato con una complessa
applicazione di una metodologia scientifica che si basa sull'ottimizzazione dei costi di
infrastrutturazione urbanistica del territorio, nella convinzione che principalmente
essa consente di operare scelte rigorosamente razionali e sostenibili.
4. - DETERMINAZIONE DEI FABBISOGNI
4.1 - Fabbisogni abitativi
La valutazione dei fabbisogni rappresenta, nel processo di formazione di uno
strumento urbanistico, il momento di passaggio da una fase analitica ad una più
prettamente progettuale.
Per pervenirci è necessario partire da una interpretazione critica dei dati
analitici che si riferiscono ai diversi aspetti della realtà urbana.
Massima attenzione è stata pertanto dedicata alla valutazione dei fabbisogni
abitativi, prendendo in considerazione le principali variabili che entrano in gioco nella
loro definizione, quali la struttura del patrimonio edilizio esistente, la composizione e
la struttura sociale dei nuclei che lo abitano e la formazione dei nuovi nuclei familiari,
senza trascurare il contributo di altre variabili più difficilmente definibili quali:
-
la propensione al consumo abitativo, attuale e futuro della popolazione
residente;
-
la struttura della proprietà fondiaria;
-
la struttura del mercato abitativo.
Come detto in premessa l'attenzione alla valutazione dei fabbisogni di edilizia
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residenziale, anche se centrale, non è stata però esclusiva; è stata presa in
considerazione anche la problematica emergente nei settori produttivi: agricoltura,
artigianato, turismo di ricreazione e ricettivo e i bisogni connessi al potenziamento e
sviluppo di ciascun settore.
Il fabbisogno di aree residenziali, produttive, dei servizi, ecc. è stato calcolato,
sulla base di dati ISTAT, per 20 anni.
4.2 - Dimensionamento delle aree residenziali
4.2.1 - Il Piano Regolatore Generale
Riferendosi alle analisi di fabbisogno sin qui sviluppate ed alle considerazioni
svolte può prospettarsi un dimensionamento delle aree residenziali, da prevedersi
nel PRG, basato sui seguenti dati quantitativi:
A. Domanda: essa è data dalla somma di diverse componenti:
-
quella espressa da nuclei familiari già esistenti e privi di abitazione
(coabitanti);
-
quella espressa da nuclei familiari esistenti che abitano in alloggi inadatti
sotto il profilo dimensionale;
-
quella espressa dai nuclei familiari che nel prossimo ventennio si
costituiranno attraverso il matrimonio o rientreranno dall'estero o da altri
comuni;
-
quella espressa dai nuclei familiari in trasferimento da altri comuni per
l'insediamento lavorativo, fenomeno, questo, attualmente in evoluzione.
In complesso la domanda riguarderà 1.100 nuclei familiari.
B. Offerta: essa è la risultante di diverse componenti che, determinano
un'offerta sul mercato:
-
le abitazioni primarie esistenti non occupate;
-
le abitazioni attualmente occupate in condizioni di sovraffollamento che si
renderanno disponibili una volta che i nuclei familiari che attualmente le
occupano si trasferiranno in alloggi più grandi; queste ultime in gran parte
di piccola o piccolissima quadratura daranno luogo, accorpandosi, ad una
offerta di alloggi di dimensione standard.
-
Nel bilancio tra domanda ed offerta, considerate le componenti principali e
la popolazione di progetto:
- popolazione residente (censimento 2001):
ab.
2460
- popolazione fluttuante:
ab.
500
- popolazione marginale:
ab.
40
- popolazione di progetto
ab
3.000
Restano scoperte circa n. 630 nuclei familiari, ai quali dovrà garantirsi il
18
soddisfacimento del fabbisogno abitativo attraverso la riqualificazione, la
rivalorizzazione urbanistica ed il recupero edilizio della Z.T.O. “A”; le attività edilizie di
completamento e ampliamento realizzabili nella Z.T.O. “B”; la nuova offerta
residenziale derivante dal riassetto urbanistico con una più razionale utilizzazione e
densificazione delle aree già urbanizzate Z.T.O. “C1” ed eventualmente Z.T.O.
“C4”.
Ai fini del calcolo di progetto ad ogni alloggio (considerato nel suo corredo
complessivo: abitazione, garage, magazzino, locali accessori, collegamenti verticali,
ecc…) si assegna una volumetria urbanistica media di 600 mc.
I servizi saranno rapportati, per ogni zona, al numero di abitanti previsti
secondo il dispositivo del D.Interm. n. 1444/68 con le modifiche ed integrazioni della
normativa urbanistica della Regione Siciliana.
4.3 - Individuazione e scelta delle strategie di crescita
Premesso che dall'analisi del centro edificato e del territorio di Cerami, dei dati
statistici rilevati; risulta :
-
che la salvaguardia e la rivitalizzazione del patrimonio esistente sono
l’obiettivo primario del PRG di Cerami;
-
che il rapporto di soglia costi di realizzazione volume realizzabile nella
zona ex “C1” di P. di F. risulta sottodimensionato per cui diventa
necessario densificare lo standard in modo da adeguarlo ad una soglia
edificatoria più consona alla realtà economica di Cerami;
-
Che il PRG valuta come risorse di crescita il patrimonio culturale : parchi,
macchia mediterranea, beni monumentali beni archeologici, beni paesistici;
-
Che le attività produttive artigianali non inquinanti devono essere
direttamente connesse con l’ambito urbano;
-
Che il turismo stagionale dovrà essere contenuto in una area determinata
e prossima allo svincolo della costruenda arteria stradale (cosidetta Nordsud);
Pertanto il progetto di Piano regolatore Generale individua le seguenti
strategie di crescita :
1) – il miglioramento dell’assetto urbano esistente;
2) – la valorizzazione del patrimonio culturale dell’intero territorio di Cerami;
3) - la localizzazione dell’area attività produttive connesse con l’abitato;
4) - il miglioramento della rete viabilistica esterna
5) - il miglioramento della dotazione di attrezzature
19
4.3.1 - La configurazione del Piano Regolatore Generale:
4.3.1.1 - Le Zone residenziali
1. Z.T.O. “A“ - La conservazione dei caratteri morfologici e tipologici del
Centro Storico che comprende le parti di agglomerato urbano di interesse
storico, artistico e di pregio ambientale, residui archeologici, valori
panoramici nonché le aree circostanti che, per tali caratteristiche, ne sono
parte integrante. Il Centro Storico è stato definito e perimetrato anche
attraverso una analisi di netto storico rilevato da analisi dirette sul luogo, da
una planimetria (scala 1:4000) disegnata intorno al 1930 circa; dalla tavola
IGM – 1935, dalla planimetria C.S.U. 1968 della Soprintendenza ai
Monumenti. L’estensione così ottenuta è di ha 16,70 19,75. All’interno
della Zona “A” saranno consentite tutte le opere di conservazione e
valorizzazione dei caratteri morfologici e tipologici del tessuto edilizio.
2. Zona “B0“ - Area edificata satura zona: “B0”, diversa dalla Zona “A”, di
ristrutturazione e sostituzione edilizia, posta in continuità del centro storico.
L’area anche se appartiene a quella di netto storico rilevato con le analisi
sopra descritte, nel tempo, è stata soggetta a sostituzione edilizia con
parametri edificatori accentuati circa 5 mc/mq. L’azione di sostituzione
edilizia ha mantenuto in massima parte (spesso per ragioni di confine di
proprietà fondiaria) la morfologia del netto storico devastando però la
tipologia edilizia ormai non più riconoscibile, fatta eccezione per alcuni
brandelli di isolati. Sono consentite opere di ristrutturazione dei corpi edilizi;
di sostituzione nel rispetto del volume esistente e della normativa sismica
vigente.
Il D.D.G.-D.R.U. n. 1016/2009 non condividendo le
motivazioni dle progettista ha abolito tale zona
includendola nella Zona “A” - centro storico secondo la
perimetrazione della scheda C.S.U..
3. Zona “B0 Puntuale” - Area di ristrutturazione edilizia zona “B0 Puntuale”;
è riferita ai singoli fabbricati esistenti nell’area delimitata dalla linea del
bosco e bosco misto a macchia e la linea di inviluppo dell’area di rispetto
posta a mt. 150,00, nell’area di rispetto cimiteriale e in quella del
depuratore in c/da Ramici Lavina, comprende inoltre i fabbricati non
evidenziati dalla tav. 3.5 in scala 1:2000, presenti nella zona sud-ovest del
centro urbano lungo la strada che porta al Santuario Signore della
Santetta. Tali edifici sono sottoposti alla normativa edificatoria della zona
“B0” di cui all’art. 20 della L.R. n. 71/78 lettere a),
b), c), d) ad esclusione della totale demolizione e
20
ricostruzione.
4. Z.T.O. “B” - Completamento delle aree in corso di avanzato
consolidamento urbanistico: Zona “B” poste in continuità del centro storico
a ridosso della Via Regione verso nord-ovest.
5. Z.T.O. “C1” - Il contenimento delle aree destinate all’espansione urbana
entro i limiti della Z.T.O. “C 1” del P.diF. con le necessarie modifiche
nell’assetto planimetrico e negli standards edilizi.
6. Z.T.O. “C4“ - Il possibile recepimento, in deroga alla normativa regionale
sui boschi, delle edificazioni provenienti da lottizzazioni approvate e
ricadenti nell’area di protezione del territorio coperto da bosco - C/de:
Grottelle – Zuccaleo – Ramici – Carcia - e da bosco misto a macchia –
c/da Rocche di Lavina.
Il D.D.G.-D.R.U. n. 1016/2009 stralcia tale zona in
attesa della deroga di cui alla L.R. n. 16/96 e ss.mm.
ed ii..
4.3.1.2 - Le zone per attività produttive
Analizzando la struttura produttiva, si è visto come una delle remore
certamente più gravi per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali consista tra l’altro
nella mancanza di zone appositamente organizzate.
Il nuovo strumento urbanistico si caratterizza anche per la particolare strategia
di localizzazione delle nuove attività produttive differenziata in base alla loro tipologia
ed alla loro dimensione. La progettazione è orientata verso una precisa articolazione
spaziale dell’offerta di aree.
La formazione di una o più zone attrezzate per l'insediamento di attività
produttive è dunque una delle proposte qualificanti il piano.
Pertanto il piano individua tre aree tra loro connesse, quasi a comporsi in
un'unica area integrata ubicate a monte del paese, a breve distanza dal centro
abitato, ma da esso separato, che si ritengano possiedano tutti i requisiti idonei allo
sviluppo di iniziative produttive:
-
Z.T.O. “DA”: zona attività produttive artigianali non moleste, compresa
l’attività di commercializzazione, espositiva, e distributiva al pubblico.
-
Z.T.O. “DB”: zona per le attività produttive compatibili con attività turisticoricreative e/o ricettive connessa con le attività rurali e zootecniche, una
sorta di polo delle nuove funzioni turistico-culturali. E’ la zona dove
insediare attività di tipo ricettivo: alberghi, centri turistici, attività ricreative,
21
centri equestri e ippici, campi di addestramento, parchi gioco per sport
equestri, ecc.
-
Z.T.O. “DC”: zona dedicata ad attività espositivo fieristica. E’ una ampia
zona a verde rado con alti filari di contorno attrezzata per fiere di
zootecnica agricola o campionarie dell’agricoltura e della zootecnia.
4.3.1.3 - Area industriale esistente
-
Z.T.O. “D1”: zona attività produttiva compatibile con i vincoli di cui al D.Lgs
n. 490/99.
Nel punto dove il torrente Giammaiano si incontra col fiume Cerami, lungo la
S120, esiste un’area, estesa ha 12.00 circa, adibita ad attività produttiva nel campo
dei bitumi per pavimentazioni stradali, betonaggio di calcestruzzo, deposito di
materiale edilizio sciolto.
Tale area è ricadente, come già detto, entro il vincolo D.Lgs n. 490/99 art.146
lett. c, in considerazione che è una delle poche attività produttive a carattere
industriale attualmente presente nella zona, il PRG ne prevede la permanenza come
Z.T.O: “D1”; con la prescrizione che le attività produttive in atto dovranno essere
riconvertite in altre compatibili con il sistema vincolistico della zona. Inoltre le attività
produttive dovranno essere non inquinanti ed a basso impatto sui luoghi.
4.3.1.4 - Le zone destinate ad insediamenti stagionali
Una trattazione a parte meritano le zone destinate ad insediamenti stagionali
(agriturismo in forma individuale).
Come si è messo in evidenza nell'analisi dello stato di fatto esiste a Cerami,
così come in tutti i centri siciliani, una forte domanda di aree per la localizzazione di
ville unifamiliari d'uso stagionale o di vacanza; tale domanda esente da qualsiasi
intento di speculazione fondiaria è espressa sia da residenti sia, e soprattutto, da non
più residenti che tornano a risiedere a Cerami per le vacanze.
Il piano individua una zona: Z.T.O. “C2”, posta in posizione ottimale rispetto al
possibile bacino d’utenza, alla grande e piccola viabilità e ai mezzi di collegamento
ed agli elementi naturali del territorio. Tale zona che è posta tra il parco Sambughetti
e la c/da Gorgo, collegata perfettamente con il centro abitato di Cerami.
Il D.D.G.-D.R.U. n. 1016/2009 stralcia tale zona in attesa
della valutazione di incidenza.
4.3.1.5 - Le zone di investimento turistico
Il piano individua oltre che nell'uso agrario razionale e moderno del suolo nel
turismo un’incisiva direttrice di sviluppo.
Viene perciò individuata una zona posta in posizione ottimale rispetto al
possibile bacino d'utenza, alla grande e piccola viabilità e ai mezzi di collegamento
22
ed agli elementi naturali del territorio (lago Ancipa, Parco dei Nebrodi, ecc…). Tale
zona, che si trova in c/da Stagliata, è collegata perfettamente con il centro abitato di
Cerami e con l’area attività produttive posta a monte nel versante nord.
In essa – zona “C3” – sono previsti sistemi ricettivi e ricreativi all’aria aperta,
di basso impatto ambientale, nel rispetto dello straordinario habitat.
Il D.D.G.-D.R.U. n. 1016/2009 stralcia tale zona in attesa
della valutazione di incidenza.
4.3.1.6 - Servizi di interesse generale
Le zone “F” (servizi di interesse generale e di interesse comune) soddisfano il
fabbisogno dei servizi e delle attrezzature di interesse generale e di interesse
comune, tale fabbisogno è stato soddisfatto tenendo conto dell’effettiva fruibilità e
accessibilità e ai raggi di influenza.
Il Comune di Cerami in atto è già dotato delle attrezzature di interesse
comune: scuole, centro culturale, centro per anziani, che però andavano integrate
con aree per parcheggio, verde attrezzato, ecc..
Nel PRG tutte la zone “F” sono state dimensionate tenendo conto del
fabbisogno dell’intera popolazione.
Inoltre i servizi sono stati dimensionati tenendo presente il soddisfacimento
dello standard riferito all’intero comune di Cerami e non ovviamente alle singole zone
territoriali omogenee.
Il P.R.G. individua anche una elisuperficie dimensionata per l’utilizzo di
elicotteri di grandi dimensioni; tale area è posta a nord del paese a ridosso della
zona attività produttive ed è ben collegata alle infrastrutture stradali più importanti.
4.3.1.7 - Le aree di protezione
Sono aree che, per vincolo di legge, devono essere mantenute nella
situazione attuale e delle quali devono essere conservate le condizioni ambientali e
di utilizzo.
In tali aree a protezione, nel caso specifico di boschi, macchie mediterranee,
fiumi e torrenti, laghi, parchi e riserve, vengono inibite o consentite con particolare
criterio le opere di trasformazione dello stato dei luoghi che in esse ricadono, e
specificamente per quanto attiene i boschi il Piano prevede, per tutti i territorio coperti
da boschi da esso indicati nella tav.3.5 in scala 1:2000, tav. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 in
scala 1:10000, in applicazione del D.Lgs n. 490/1999 e dell’art. 10 della L.R.
6/04/1996 n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, un’area di protezione larga:
-
mt. 50,00 per boschi di superficie da 0,5 a 1,00 ha;
-
mt. 75,00 per boschi di superficie da 1,01 a 2,00 ha;
-
mt. 100,00 per boschi di superficie da 2,01 a 5,00 ha;
23
-
mt. 150,00 per boschi di superficie da 5,01 a 10,00 ha;
-
mt. 200,00 per boschi di superficie superiore a 10,00 ha:
L’area di protezione di cui sopra è stata segnata nelle tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4
in scala 1:10000 e tav. 3.5 in scala 1:2000.
Le zone sottoposte alla norma della D.Lgs n. 490/1999 art. 146 lett. c, ossia i
territori finitimi a torrenti, fiumi e corsi d’acqua per una estensione di 150,00 mt dalla
sponda o piede dell’argine, sono individuate nel PRG nella tav. 3.5 in scala 1:2000
per l’area urbana e nelle tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 in scala 1:10000 per l’intero territorio
comunale. Dette aree sono sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 146
D.Lgs del T.U. n. 490/1999.
L’area contermine il lago Ancipa, per una profondità di mt. 300,00 dalla linea di
battigia, ricade sotto le prescrizioni dell’art. 146 D.Lgs del T.U. n. 490/1999. Tale
area viene individuata nelle tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 in scala 1:10000.
Il Piano Regolatore Generale nella redazione necessaria
per apportare le modifiche e le correzioni è stato integrato
con n. 8 elaborati in scala 1:10.000 di verifica e
visualizzazione del PAI – SIMETO.
Gli stessi elaborati contengono l’assetto ultimo (fornito
dal Comune di Cerami) delle aree SIC e ZPS ricadenti nel
territorio di Cerami. Nell’elaborato PRG tav. 3.2 scala
1:10.000 è stata riportata la fascia di rispetto di cui alla
lettera d) dell’art. 15 della L.R. n. 78/76.
Per quanto riguarda le zone di rispetto per uso idrico con
nota prot. n. 601 del 25/01/2010 il Responsabile dell’Area
Tecnica del Comune di Cerami ha comunicato che nel territorio
comunale non sono presenti punti di captazione o sorgenti
destinate al consumo umano.
4.3.1.8 - Verde agricolo
Il “Verde agricolo” è stato sussunto nel Piano come bene produttivo in quanto
tale, grazie alle sue caratteristiche agricole, turistiche e ambientali, i cui rinnovati
caratteri si dovranno collegare al territorio avanzato, in termini di organizzazione e di
imprenditorialità.
4.3.1.9 - Le zone di rispetto
Si impongono come aree non aedificandi, e inibiscono qualsiasi intervento, e
riguardano:
-
il cimitero, a sud-ovest del centro abitato per una fascia adiacente il suo
perimetro di 50,00 mt di raggio, individuata dalle tavv. 3.5 e 2.3 in scala
1:2000, e dalla tav. 2.2 in scala 1:20000;
24
-
il depuratore in c/da Lavina per una fascia profonda mt. 100,00 individuata
dalle tavv. 3.5 e 2.3 in scala 1:2000, e dalla tav. 2.2 in scala 1:20000;
-
il depuratore in c/da Manile per una fascia profonda mt. 50 individuata dalla
tav. 3.5 e 2.3 in scala 1:2000, e dalla tav. 2.2 in scala 1:20000.
4.3.1.10 - La viabilità
I problemi più importanti in campo viabilistico sono rappresentati dal
collegamento tra il centro abitato di Cerami e la grande viabilità, oltre che dalla
viabilità di distribuzione dell'intero territorio.
A tale scopo il territorio è stato diviso in comparti delimitati da due arterie
principali (anelli), da arterie secondarie, da strade di servizio e di distribuzione.
I due grandi anelli formati dalle arterie principali percorreranno l'intero territorio
tenendo come punto di raccordo la statale S120.
Alcune strade esistenti, per le loro caratteristiche peculiari e per i territori che
attraversano, comunali e/o vicinali, il Piano Regolatore Generale per esse ne
prevede l’ammodernamento.
In questo modo non solo ogni singolo comparto potrà essere sottoposto a
sviluppo agricolo o agrituristico (tutte le aziende attive presenti nel territorio rientrano
in un comparto) ma sarà possibile integrare perfettamente tutti gli elementi dello
sviluppo individuati:
-
i giacimenti culturali del territorio;
-
il patrimonio archeologico;
-
il patrimonio boschivo e ambientale presente e futuro;
-
l'insediamento turistico;
-
l’insediamento produttivo e commerciale.
Il D.D.G.-D.R.U. n. 1016/2009 prescrive di escludere la
viabilità richiamata nel parere del Genio Civile di Enna n.
7821 del 02/09/2005. Pertanto le motivazioni sopra esposte dal
Progettista ancorchè condivise vengono di fatto disattese.
4.3.1.11 - Antenne radio-televisive – Antenne e ripetitori per la telefonia e la
radio telefonia mobile
Nelle nuove costruzioni, ristrutturazioni, o nelle opere di manutenzione
straordinaria gli edifici, con più di una unità immobiliare o nei quali comunque
possono essere installati più apparecchi radio o televisivi con necessità di antenna,
potrà essere installata un'unica antenna radio-televisiva centralizzata o di una
rastrelliera con apposita canalizzazione dove porre l'antenna, nel rispetto della
normativa vigente di riferimento.
Le antenne e i ripetitori per la telefonia e radio telefonia mobile, ecc…,
25
potranno essere installati, nel rispetto della normativa sulle concessioni e/o
autorizzazioni edilizie, della normativa relativa all’inquinamento elettromagnetico
nonché di altre che riguardano la tipologia specifica dell’installazione, in qualsiasi
luogo idoneo del territorio del comune di Cerami, fatta eccezione per le aree e Z.T.O.
urbane e periurbane, per i siti di interesse monumentale, per quelli storico artistico,
archeologico, paesistico, ambientale, comunitario nonché le aree ad essi contigue.
5. - CONCLUSIONI
Il progetto di Piano Regolatore Generale fin qui esposto, ha ricercato scelte
capaci di assicurare uno sviluppo sostenibile, valutando la complessità del tessuto
del “luogo”: la morfologia, i beni culturali, i beni paesaggistici, i beni naturalistici,
l’ambiente socio-economico, l’edificato, la storia, coniugandolo con la normativa
urbanistica in vigore e quella più generale in essa rifluente.
6. - NOTE FINALI
Cartografia utilizzata:
-
aerofotogrammetria scala 1: 2.000, scala 1:10.000, (fornita dal Comune);
-
ortofoto (fornite dal Comune);
-
carte catastali scala 1:2.000; scala 1:1.000;
-
I.G.M. scala 1:25.000;
-
I.G.M. scala 1:50.000.
Strumentazione e Softwares utilizzati:
-
Autocad Architectural; ArcViewGIS 3.2; CorelDRAW9; Photoshop; Word;
Excel.
Hanno collaborato alla redazione del Piano:
per i disegni e la rappresentazione grafica:
-
Arch. Anna Maria Peri;
-
Geom. Ciro Lo Galbo;
-
Giuseppe Bellomo;
per le ricerche storiche e filologiche:
-
D.ssa Loreta Cacicia, UNI-PA e giornalista professionista;
per l’editing e le riprese fotografiche:
-
Arch. Anna Maria Peri;
-
Giuseppe Bellomo;
-
Maria Sardisco.
IL PROGETTISTA
Girolamo Bellomo
- architetto -
ALL. n. 5
Abitanti per zone
1800,00
1600,00
1580,00
1400,00
1200,00
abitanti
1033,00
Centro Storico
1000,00
B
B0
808,00
B0 - puntuale+area deroga
800,00
683
C1
D+D1
600,00
F
parco urbano
400,00
195,00
200,00
231
156
parco sub-urbano
pertinenza stradale
Ce
0,00
Cts
0,00
1
zone
ALL. n. 6
Densità territoriale per zona
140,00
125,06
Centro Storico
120,00
B
abitanti per ettaro
100,00
B0
94,50
B0 - puntuale+area
deroga
C1
80,00
80,00
D+D1
F
60,00
parco urbano
39,96
parco sub-urbano
40,00
pertinenza stradale
Ce
20,00
0,00
4,61
0,00
1
zone
5,004,62
Cts
ALL. n.7
Superfici e zone territoriali
160,00
Centro Storico
136,67
140,00
B
B0
120,00
B0 - puntuale+area
deroga
C1
superfici ha
100,00
D+D1
80,00
F
59,25
60,00
parco urbano
50,03
parco sub-urbano
40,00
33,81
pertinenza stradale
19,75
Ce
20,00
8,26
0,00
4,88
8,55
2,79 3,21
0,00
1
zone
0,33
Cts
ALL. n. 8
Superfici e rapporti del territorio
1000,00
871,26
900,00
783,84
800,00
Aree da urbanizzare
700,00
superfici ha
615,00
Boschi e macchie
600,00
SIC, Riserva e bosco
Sambughetti
500,00
407,00 398,00
SIC e bosco Ancipa
400,00
327,53
300,00
255,34
SIC Giammaiano
200,00
Parco Nebrodi zona B
100,00
Parco Nebrodi zona D
0,00
1
zone
ALL. n. 9
TABELLA AFFOLLAMENTO
vani:
occupanti:
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
2
3
• ***
• ***
•
4
5
6
7
8
***
•
***
•
•
***
***
•
•
***
***
•
LEGENDA
sovraffollamento critico
sovraffollamento
affollamento standard
affollamento di tendenza
•
***
***
LE MISURE DI CERAMI
PROVINCIA ENNA
Indicatore
Superficie territoriale
Popolazione residente
Famiglie
Abitazioni occupate
Densità demografica
Saldo movimento
naturale
Saldo movimento
migratorio
Abbonati televisione
Abbonati telefono
uso privato
Autovetture circolanti
Cons. energia elettrica
usi domestici/utenti
Aziende agricole
Superficie agricola
utilizzata
Sup. agric. util./aziende
agricole
Imprese totali
Unità Locali totali
Addetti totali
U.L./abitanti
Addetti/abitanti
Addetti/U.L. totali
U.L. ind./U.L. tot.
Addetti ind./addetti tot.
Abitanti/autorizz.
comm. fisso minuto
Sportelli bancari
Depositi bancari/sportelli
SIST
REGIONE SICILIA
1997
1997
1997
1991
1997
Unità di
misura
Kmq.
N°
N°
N°
Ab./Kmq
1997
Per 1000 ab.
-3,8
0,6
2,1
-0,4
ISTAT
1997
1997
Per 1000 ab.
N°
-13,4
649
-6,9
43.506
-0,6
1.071.718
2,2
16.071.964
ISTAT
RAI
1995
1994
N°
N°
774
958
55.655
73.269
1.609.162
2.354.945
19.276.904
29.665.306
TELECOM
ACI
1997
1990
Kwh.
N°
1.945
506
2.080
29.267
2.625
404.204
2.467
3.023.337
ENEL-SIST
ISTAT
1990
HA
6.523
195.402
1.598.901
15.045.525
ISTAT
1990
1991
1991
1991
1991
1991
1991
1991
1991
HA
N°
N°
N°
%
%
%
%
%
12,9
120
146
519
4,7
16,7
3,6
24,0
55,3
6,7
8.539
10.346
35.196
5,6
18,9
3,4
20,8
24,5
4,0
210.665
247.107
1.009.965
5,0
20,3
4,1
18,8
23,8
5,0
3.301.551
3.872.441
17.976.421
6,8
31,7
4,6
26,5
38,3
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
1995
1996
1996
N°
N°
Mil.ni Lire
100
1
19.656
66
60
24.694
60
1.584
32.445
57
24.300
41.575
ISTAT
ABI-SIST
BANKITALIA
Anno
Comune
Provincia
Regione
Italia
Fonte
94,9
2.904
1.246
1.304
31
2.562,1
183.642
65.226
62.968
72
25.710,37
5.108.067
1.821.135
1.639.258
199
301.341,03
57.563.354
21.642.350
19.735.913
191
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ISTAT
ALL. n. 10
Confronti
Indicatore
Impieghi bancari/sportelli
SIST
Posti letto
alberghieri
Posti letto
extralberghieri
Seconde case
vacanza
Partite IVA 1991
Contribuenti IRPEF 1992
Articoli di
ruolo R.S.U.
Imponibile IRPEF/contrib.
Imposta IRPEF/contrib.
Aliquote IRPEF
Ricchezza immobiliare/ab.
ICI/abitanti
Trasf. erariali/ab.
1996
Unità di
misura
Mil.ni Lire
1995
N°
0
986
69.989
1.737.417
ISTAT
1995
N°
0
19
40.546
1.601.554
ISTAT
1991
1991
1994
N°
N°
N°
156
384
1.054
12.660
21.547
67.189
326.407
687.722
1.879.813
2.711.423
7.807.834
28.205.055
ISTAT
CERVED
MIN. FINANZE
1997
1994
1994
1994
1997
1997
1997
N°
Migl.Lire
Migl.Lire
%
Migl.Lire
Migl.Lire
Migl.Lire
1.165
13.141
2.684
12,6
15.032
50
667
70.925
16.976
3.366
15,2
21.552
83
522
1.792.943
19.722
4.078
17,3
31.711
136
534
25.725.068
23.354
4.964
19,0
57.772
285
425
ANCI-CNC
MIN. FINANZE
MIN. FINANZE
MIN. FINANZE
SIST
ANCI-CNC
MIN. INTERNO
Anno
Comune
Provincia
Regione
Italia
Fonte
5.173
15.108
32.508
43.059
BANKITALIA
ALL. n. 10
Confronti