LET`S BECOME A BILINGUAL FAMILY!

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LET`S BECOME A BILINGUAL FAMILY!
“LET’S BECOME A BILINGUAL FAMILY!”
il proge+o per diventare una famiglia bilingue
Con questo progetto vogliamo fornire alle famiglie con
bambini un modello d’insegnamento/apprendimento delle
lingue, chiamato “format narrativo”, ideato dalla Prof.ssa
Traute Taeschner dell’Università “Sapienza” di Roma e già
sperimentato con successo nel Nido, nella Scuola
dell’Infanzia e nella Scuola Primaria.
La modalità con cui vogliamo trasmettere alle famiglie
questo strumento è innovativa: due incontri in presenza
per spiegare la teoria e provare insieme la pratica, e poi
un tutoraggio a distanza attraverso un sito dedicato
sfruttando al massimo ciò che le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (le ICT) ci
permettono al giorno d’oggi: un forum, un blog e una
serie di attività da fare a casa che saranno proposte
nell’arco della durata del progetto con i materiali da
scaricare, istruzioni e consigli su come fare e il supporto
di un tutor dedicato.
Anche la raccolta dei dati per la ricerca che verificherà il
funzionamento e l’efficacia di questo modello per
l’apprendimento della nuova lingua da parte delle
famiglie sfrutterà in parte queste nuove tecnologie!
In questa guida descriviamo brevemente i concetti di
bilinguismo e format narrativo e vi offriamo una
panoramica generale sulle attività proposte.
Le attività sono descritte e spiegate approfonditamente
nel sito dedicato al progetto: www.bilfam.eu
BENVENUTI IN QUESTA NUOVA AVVENTURA!
Il coordinatore: Dott.ssa Sabine Pirchio
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Che vuol dire diventare una famiglia bilingue
Noi genitori che abbiamo scelto di partecipare al
progetto BilFam sappiamo bene che sapere più di una
lingua è importante per i futuri cittadini d’Europa e
del mondo.
Ma cosa s’intende effettivamente con il termine
“bilingue”?
Essere bilingue non significa necessariamente
conoscere alla perfezione due lingue ma essere in
grado di comunicare in due lingue anche a livelli
diversi di competenza.
Sono bilingui i bambini che imparano due lingue dalla
nascita o che apprendono una seconda lingua
successivamente quando già ne sanno parlare una;
anche gli adulti che imparano una lingua straniera
sono bilingui.
Cos’è il bilinguismo e cosa comporta?
Il bilinguismo non è una condizione speciale: è usuale in
molte parti del mondo. I bambini imparano a parlare
senza sacrificio, così come imparano a camminare. E’
noto che il cervello umano può benissimo gestire più di
una lingua. L’infanzia è il periodo migliore per diventare
bilingui perché il cervello è molto flessibile e i bambini
sono molto interessati all’apprendimento delle lingue:
I bambini possono imparare due o più lingue se
le ascoltano a sufficienza e hanno abbastanza
motivazione e piacere.
I bambini bilingui riconoscono le loro due
lingue e riescono a tenerle separate l’una
dall’altra fin dalla più tenera età.
UNA FAMIGLIA BILINGUE È UNA
FAMIGLIA IN CUI QUOTIDIANAMENTE SI
VIVONO ESPERIENZE IN DUE LINGUE.
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Avere due lingue è importante non solo perché dà
al bambino la possibilità di comprendere due
culture ma porta anche vantaggi cognitivi:
I bambini bilingui imparano il funzionamento delle
lingue: hanno una consapevolezza precoce delle parole,
delle strutture e dei suoni delle loro lingue.
I bambini bilingui spesso imparano a leggere prima
degli altri, specialmente se le loro due lingue sono
alfabetiche, e di solito sono facilitati nell’acquisizione di
altre lingue.
I bambini bilingui sono più capaci di prestare
attenzione, le informazioni irrilevanti li distraggono
meno facilmente e riescono meglio a passare da un
compito all’altro.
Molti di questi benefici del bilinguismo sono stati trovati
anche in adulti che sono cresciuti bilingui.
Gli svantaggi del bilinguismo sono assolutamente
temporanei e costituiscono un piccolo prezzo da
pagare per i vantaggi che presenta:
I bambini bilingui a volte parlano un po’ più tardi, ma
recuperano nei tempi dovuti.
I bambini bilingui inizialmente possono avere un
vocabolario più piccolo in ognuna delle loro lingue, che
comunque complessivamente è più ampio del
vocabolario del bambino monolingue.
I bambini bilingui a volte mescolano le due lingue, ma
non a caso: il ricorso a parole dell’altra lingua è
motivato dal desiderio di comunicare in modo più
fluente o efficace e avviene nelle situazioni in cui il
bambino sa di essere compreso, ad esempio parlando
a un altro bilingue.
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Perchè “LET’S BECOME A BILINGUAL FAMILY!”
è un proge+o innova*vo
Di solito sono due le modalità di bilinguismo in famiglia:
Tutta la famiglia parla e comprende la lingua A
vivendo in una società che parla e comprende la
lingua B;
Alcuni membri della famiglia parlano e comprendono
(ad es. la mamma e il figlio) la lingua A e altri
membri della famiglia (ad es. il padre) parlano e
comprendono la lingua B.
In entrambi i casi l’educazione al bilinguismo viene
generalmente lasciata alla spontaneità degli adulti i quali,
a seconda del loro personale interesse, cercano di
motivare, nei modi più svariati, il bambino a parlare due
lingue. Nei migliori casi lo sviluppo bilingue del bambino
viene demandato ad una scuola in cui il bilinguismo è
tenuto nella giusta considerazione.
Ai genitori, nel loro compito di educare i figli parlando due
lingue, non viene fornito uno strumento con basi teoriche
concrete e verificate sperimentalmente in diversi ambiti.
Ed è proprio questo l’obiettivo del nostro progetto:
dare per la prima volta ai genitori uno strumento
valido per crescere i loro figli nella conoscenza e
nella pratica di due lingue a casa e con gli amici.
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Il modello del format narra*vo,
la base teorica delle avventure di Hocus e Lotus
Il modello proposto, il format narrativo, nasce dallo
studio accurato del processo naturale di acquisizione di
due lingue in ambito familiare e dal confronto di questo
processo con quello realizzato nelle famiglie monolingui.
Esso include inoltre una serie di strategie educative,
attività e materiali che creano le condizioni appropriate
all’apprendimento linguistico.
Insegnare una lingua, infatti, non è facile, soprattutto se
non si applica un metodo efficace. Molte famiglie in cui i
genitori parlano diverse lingue, ad esempio, si trovano in
difficoltà nonostante abbiano una perfetta conoscenza
della lingua da insegnare.
Come fare per coinvolgere i bambini
un’attività in una lingua sconosciuta?
Come fare affinché i bambini imparino anche a
parlare e non solo a capire?
Come fare a insegnare il lessico e la
grammatica della nuova lingua al punto tale
che possano essere usati in automatico, senza
pensarci?
Come rendere la “lezione” di lingua straniera
un’attività emozionante e piacevole?
Il concetto di facilitare al bambino l’apprendimento
di due lingue è una costante del format narrativo, così
come quello di instaurare una comunicazione efficace e
positiva nel rapporto con l’altro. In questo senso il format
narrativo non è solo uno strumento per insegnare le
lingue, ma è anche un mezzo per facilitare il buon
rapporto comunicativo e quindi affettivo fra i partecipanti.
Questo modello di apprendimento è stato applicato con
successo nella scuola e viene sperimentato in questo
progetto nell’ambito familiare.
Esso risponde ad una serie di domande:
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in
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Il FORMAT NARRATIVO è un modello psicolinguistico
per l’insegnamento delle lingue ai bambini della Scuola
dell'Infanzia, Primaria e del Nido.
Sviluppato alla “Sapienza” Università di Roma dalla
Prof.ssa Traute Taeschner all’interno di diversi Progetti
Europei
Socrates
Lingua,
è
stato
verificato
sperimentalmente con successo in più di 120 Scuole
dell’Infanzia e Primarie italiane ed europee ed è
attualmente utilizzato da più di 4.000 insegnanti in tutta
Europa.
Vincitore dell’ORO al Festival per il Programma di
Educazione Permanente a Berlino 2007, questo progetto
educativo vede coinvolta la Rai e la Provincia di Bolzano
per la produzione dei materiali didattici ad esso collegato.
Esso si basa su tre concetti fondamentali:
1. Apprendere la lingua straniera in modo analogo
a come si apprende a parlare la lingua prima.
Il bambino inizia a conoscere il mondo ed impara a
parlare all’interno di esperienze di carattere ripetitivo
condivise con l'adulto; format sono appunto quei
«vissuti»
che
madre
e
bambino
condividono
quotidianamente, come per esempio, nei primi mesi di
vita, la poppata, il cambio pannolini, il
bagnetto e così via. In tale contesto,
significativo sul piano emozionale e
affettivo, si sviluppa la comunicazione
verbale e non.
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2. Realizzare tecniche di insegnamento a carattere
operativo e interattivo, coerenti con i processi di
acquisizione del linguaggio.
Premessa per l'insegnamento/apprendimento della lingua
è creare una condizione ambientale favorevole,
connotata da un rapporto affettivo e di complicità che
motivi il desiderio comunicativo. Il bambino inizia a
parlare perché vuole essere capito e comunicare con la
persona con la quale è stata instaurata una relazione
affettiva; questo avviene per la prima lingua e
analogamente deve avvenire per la seconda lingua.
3. Porre la comunicazione umana, nelle sue
modalità linguistiche, al centro dell'insegnamento/
apprendimento della nuova lingua.
La realizzazione teatrale di storie, con il supporto della
gestualità, della mimica, permette che il significato delle
parole e delle frasi venga appreso attraverso un lavoro
attivo, ove l'azione scenica dà senso al suono delle parole
e la nuova lingua diventa concretamente lingua veicolare.
Le storie e i copioni teatrali che nascono dalla teoria del
format narrativo sono le fantastiche avventure di Hocus
e Lotus!
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Hocus e Lotus, i dinocroc che insegnano le
lingue ai bambini!
I personaggi
Hocus e Lotus sono indirizzati a tutti i bambini. Non ci
sono, infatti, elementi culturali che possono essere
all’origine di stereotipi e incomprensioni, come:
-
razza
colore della pelle
vestiario
celebrazioni religiose o nazionali
di conseguenza i protagonisti delle storie non sono
persone ma animali piuttosto stravaganti,
disegnati con le caratteristiche fisiche con cui i
bambini si possono identificare e che possono
amare.
Le storie
“Siamo i dinocroc Hocus e Lotus,
abbiamo la coda da dinosauro e il dente e
l’ombelico come i coccodrilli!
Quando usciamo dall’uovo facciamo CROC –
CROC – CROC e tutto il parco si emoziona.
Le nostre uova vengono dal passato, dal
mondo primitivo dei Croc – ops… – dei CroMagnon che sono stati gli uomini che hanno
imparato a parlare! Ora viviamo felici nel
parco e abbiamo molti amici simpatici: la
rana, il gufo, l’uccellino, la papera e anche il
signor Topo!”
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Le storie di Hocus e Lotus sono state scritte da un gruppo
di ricercatori europei coordinati dalla Prof.ssa Traute
Taeschner, sperimentate dalle insegnanti con i bambini
e riscritte a seconda del loro gradimento.
Gli argomenti delle storie si riferiscono ai contesti di
vita del bambino e ai loro problemi. Ad esempio la
prima storia, Hocus il Dinocroc, affronta il tema
dell’identificazione, la seconda gli amici con cui
giocare, poi c’è l’argomento dello sporcare, dello
scambio di giocattoli e così via… sono storie nate
dal mondo infantile e esprimono concetti ed
emozioni che il bambino capisce in quanto già
da lui vissute.
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Sono ambientate nel parco, luogo conosciuto e
amato dai bambini.
Hocus e Lotus nascono da uova e nelle storie non
compaiono i genitori. Le loro esperienze e avventure
prescindono quindi da un particolare stile educativo
tipico di ogni relazione genitore-figlio.
Insieme ai loro amici vivono fantastiche avventure
ricche di emozioni!
I cartoni anima*
Ogni episodio è un’avventura di Hocus e Lotus musicata
e cantata in maniera tale che i bambini vogliono
ascoltarla in continuazione.
I testi sono stati sviluppati appositamente per
promuovere il processo di acquisizione del linguaggio
attraverso la ripetizione e l’abbinamento tra immagine e
parola pronunciata. Infatti non vi sono i sottotitoli e
nemmeno traduzioni poiché non ce ne è bisogno.
Crescere bilingui in famiglia con Hocus e Lotus
Le condizioni o,mali
Crescere bambini bilingui richiede un po’ di
programmazione e di sistematicità all’interno della
famiglia. Tuttavia, con la giusta guida, i materiali adatti e
una buona dose di gioia ed entusiasmo, crescere i propri
figli bilingui è possibile!
E’ importante creare le condizioni ottimali a favorire
l’apprendimento di una nuova lingua.
Creare una buona relazione affettiva:
la motivazione ad imparare una lingua è proprio la
buona relazione affettiva, e questa nasce con la
buona comunicazione. I materiali di Hocus e Lotus, le
istruzioni contenute nella guida e i consigli del tutor
vi permetteranno di comunicare in modo ottimale
con i vostri bambini nella nuova lingua e favorirne
quindi l’apprendimento.
Creare un mondo di esperienze esclusive per la
nuova lingua:
è necessario incontrare interlocutori che capiscano e
parlino esclusivamente la nuova lingua, altrimenti la
nostra tendenza naturale è quella di parlare la lingua
che già conosciamo. Attraverso lo stratagemma della
magia, che ai bambini piace tanto, creiamo il mondo
magico di Hocus & Lotus dove si parla e si
comprende solo la nuova lingua.
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Le a,vità nella nuova lingua
Ci sono diverse attività che voi genitori potete fare per
vivere insieme al vostro bambino delle esperienze nella
lingua straniera che lo porteranno ad acquisirla.
E’ importante che ogni giorno si trovi il tempo per fare
almeno una di queste attività, per dare continuità
all’esperienza della nuova lingua.
Il tempo richiesto è variabile a seconda dell’attività,
alcune durano appena 5 minuti, altre richiedono più
tempo. Potete quindi scegliere quante e quali attività
programmare per ogni specifico giorno e preparare le
condizioni ottimali che facilitano l’apprendimento della
nuova lingua.
Il gioco insieme
Come prima cosa bisogna proporre l’attività nella
nuova lingua come un’attività ludica da fare
insieme, non come un obbligo
o come una “lezione”.
Se il bambino si sente stanco o
ha fame, si può rimandare
a momenti successivi o
proporre le attività
meno impegnative
anche se già svolte il
giorno precedente.
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Il mondo magico
Una volta deciso di giocare a Hocus e Lotus o alla “nuova
lingua”, si entra nel mondo magico in cui tutto si
svolge in uno spazio immaginario e nella lingua
straniera: è il parco di Hocus e Lotus. Si indossa la
maglietta magica, essenziale per entrare nel mondo
magico perché è un elemento reale che rappresenta
l’appartenenza a un mondo in una nuova lingua; in poche
parole ci si veste per “vivere” la nuova lingua. Il mondo
immaginario permette l’identificazione con i personaggi
che lo popolano e la maglietta consente di “VEDERE” la
nuova lingua.
La formula magica
Poi ci si dà la mano e si conta nella lingua straniera, ad
occhi chiusi, fino a dieci (o anche solo fino a 3, se il
bambino è molto piccolo). E’ un passaggio graduale e un
momento intimo, di condivisione. Quando riapriamo gli
occhi e lasciamo le mani siamo ormai nel mondo di Hocus
e Lotus!
Siamo pronti per iniziare l’attività di quel giorno!
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Viviamo insieme un’avventura di Hocus e Lotus!
La drammatizzazione della storia costituisce il “piatto
forte” delle attività proposte all’interno del modello del
format narrativo perchè permette di vivere in prima
persona esperienze significative nella lingua straniera
grazie alle sue caratteristiche:
Le storie di Hocus e Lotus favoriscono
l’identificazione negli eventi narrativi; le storie,
cioè, si inseriscono nel contesto di vita del bambino
e nelle tematiche psicologiche e relazionali infantili.
E’ un’attività teatrale di gruppo in cui la storia è
vissuta in forma motoria, gestuale, mimica,
espressiva, relazionale e, naturalmente, verbale.
L’adulto e il bambino impersonano tutti insieme i vari
personaggi e il significato delle parole è
trasmesso attraverso i gesti, l'espressione del
viso e l'intonazione della voce.
Gli sguardi durante il teatro mimico-gestuale sono
fondamentali per dirigere l’attenzione verso gli elementi
immaginari della storia e per creare momenti di
condivisione e di complicità che fanno felici i bambini
e quindi anche l’adulto.
In questa attività ognuno partecipa al proprio livello:
guardando e ascoltando, facendo le azioni e i gesti,
facendo versi e rumori, o producendo parole e frasi.
In questo modo tutti possono condividere
l’esperienza e questa non è mai la stessa, man
mano che conosciamo meglio la storia e la lingua
diventiamo sempre più produttivi e autonomi.
E’ un’attività che dura circa 15 minuti.
Assicuriamoci che il bambino sia disponibile a
partecipare e coinvolgiamolo attivamente e
positivamente.
Facciamo questa attività preferibilmente sempre
nella stessa stanza e nello stesso momento della
giornata.
Facciamo in
interrompa.
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modo
che
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nulla
e
nessuno
ci
Can*amo la canzone con i ges*
La canzone cantata con i gesti crea un vero e proprio
minimusical che permette al bambino di:
riascoltare la storia con il supporto della
musica
e
dei
gesti
vivendo
ancora
un’esperienza
esclusivamente
in
lingua
straniera;
rinforzare la conoscenza dei suoni, delle parole
e delle regole della nuova lingua attraverso la
musica e il ritmo;
rinforzare la conoscenza del significato delle
parole attraverso l’associazione con gli stessi
gesti già conosciuti nel format.
Il minimusical dura circa 5 minuti.
Le canzoni possono essere ascoltate anche più
volte al giorno: in macchina andando o tornando
da scuola, la sera prima di prepararsi per andare
a dormire, ecc.
Il significato delle parole della canzone non va
tradotto né spiegato: l’esperienza con
il format è sufficiente per dare
senso al minimusical.
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Guardiamo il cartone animato glo+odida,co
Il cartone animato delle Avventure di Hocus e Lotus da un
lato utilizza le tecniche grafiche e di animazione del
cartone, dall'altro inserisce nel cartone alcuni importanti
principi dell'apprendimento linguistico. Ad esempio la
contiguità temporale dell'evento e del linguaggio
.
Il linguaggio che il bambino sente è riferito a ciò che vede
e l'azione è comprensibile anche senza il linguaggio
verbale.
Abitualmente nei filmati sono soprattutto le parole che fanno
comprendere la storia; nel nostro cartone animato
linguistico è la storia che fa capire il linguaggio
permettendone l'apprendimento.
La visione del cartone animato costituisce un moltiplicatore
dell’esperienza con la nuova lingua e permette:
il rinforzo delle conoscenze linguistiche già
acquisite;
una migliore comprensione di determinati
eventi o oggetti di difficile comprensione
durante il format (ad esempio i colori).
Il cartone animato dura circa 5 minuti.
Non traduciamo o spieghiamo in italiano il cartone
animato: le sue caratteristiche e l’esperienza con il
format sono sufficienti per comprenderlo.
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Leggiamo insieme l’e-book
L’e-book delle Avventure di Hocus e Lotus ci dà modo di
ascoltare la storia (di cui abbiamo già fatto la
drammatizzazione, cantato la canzone e guardato il cartone
animato) accompagnata dalle immagini. In questo modo:
rinforziamo il lessico che abbiamo iniziato ad
apprendere
familiarizziamo con il linguaggio tipico della
narrazione, che è in parte diverso da quello
della drammatizzazione e della canzone
Ascoltare la storia al computer voltando le
pagine dell’e-book può durare circa 15 minuti,
anche se dipende da quanto ci si sofferma su ogni
pagina.
Consigliamo di far decidere al bambino la velocità
di “lettura”, se può di fargli sfogliare le pagine.
Quando la storia inizia ad essere un po’ conosciuta
possiamo ripetere quello che dice il narratore
oppure provare ad anticipare quello che sta per
dire (premendo pausa o togliendo l’audio
temporaneamente) per poi andare avanti.
E’ importante non tradurre o denominare le figure
in italiano; se il bambino chiede cos’è una figura
che non viene nominata nel testo della storia,
rispondiamo sempre con la parola nella lingua che
stiamo imparando e, se non la sappiamo,
prendiamo tempo e ci informeremo più avanti in
modo da essere pronti per la lettura successiva!
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Il teatro delle marione+e di Hocus e Lotus
Uno spettacolo di marionette è un’attività coinvolgente
che permette ai bambini di diverse età di partecipare in
modo diverso a seconda del loro sviluppo.
Lo spettacolo di marionette con i personaggi delle storie
di Hocus e Lotus è l’occasione per rimettere in scena le
storie (e quindi il linguaggio) già vissute con altre
modalità.
Bisogna considerare che, pur essendo anche questa
un’attività teatrale, rispetto alla drammatizzazione il
teatro delle marionette è più complesso, perché mancano
gli indizi derivanti dalle espressioni facciali e dalla finezza
della gestualità.
Se il bambino è molto piccolo l’adulto farà lo
spettacolo per lui, ma con bambini più grandi e
storie già conosciute si possono distribuire i ruoli e
fare insieme lo spettacolo magari per un pubblico
di nonni o amichetti.
La durata di questa attività è variabile e
dipende dal nostro stile di recitazione con le
marionette, ma preventiviamo di ritagliarci almeno
15 minuti e di dedicare buone due ore un sabato o
domenica pomeriggio per preparare il teatro e lo
scenario.
Con bambini grandini (dai tre anni circa) e con una
certa autonomia rispetto alle storie di Hocus &
Lotus dobbiao anche metterci d’accordo prima sulla
distribuzione dei ruoli della storia.
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Il nostro Hocus parlante
Immaginate il divertimento di trasformarsi in Hocus e
mandare messaggi alle altre famiglie partecipanti al
progetto. Con questa attività possiamo creare il nostro
“Voki” ossia un avatar di Hocus, registrare il nostro
messaggio e spedirlo ad un’altra famiglia che sta
imparando la stessa lingua oppure caricarla sul nostro
sito www.bilfam.eu.
La durata di quest’attività è estremamente
variabile: il nostro Hocus può semplicemente dire
“Hello!” oppure raccontare una storia intera, o
ancora presentarsi e fare domande alla famiglia
destinataria.
Sta a noi e ai nostri bambini usare la nuova lingua
appresa nelle storie per produrre un messaggio
personale.
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Costruiamo il nostro libro di Hocus e Lotus
Creare il proprio personale libricino di una nuova storia di
Hocus e Lotus significa imparare ad utilizzare le proprie
competenze narrative e della nuova lingua in modo
nuovo.
Le immagini da mettere in sequenza per raccontare
la storia insieme facilitano il compito, e il libricino
costruito personalmente è un prodotto tangibile
della propria bravura.
Questa attività richiede circa una mezzora,
per ordinare le immagini in sequenza e raccontare
la storia, una storia nuova rispetto a quelle già
conosciute, utilizzando creativamente le parole e le
strutture della lingua che stiamo imparando.
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Il nostro video di famiglia bilingue
I video di famiglia in cui si riprendono momenti
importanti come le feste, i primi passi dei bambini, le
prime parole, sono strumenti con cui costruiamo la nostra
autobiografia.
La nostra scelta di diventare una famiglia bilingue è
altrettanto importante e merita di essere documentata!
Carichiamo i video dei vostri format e magari anche di
altre attività (ad es. i nostri spettacoli di marionette) sul
sito così che tutti possano vedere quanto siamo bravi.
Inoltre, in questo modo potremo ricevere consigli da altre
famiglie e dal tutor per divertirci sempre più con la lingua
straniera e le avventure di Hocus e Lotus.
Questa attività dura tanto quanto l’attività che
stiamo riprendendo, oltre ai tempi di sistemazione
della telecamera e upload sul sito.
Facciamo in modo di non dover pensare alla
telecamera mentre stiamo facendo l’attività:
piazziamola su un cavalletto oppure si può chiedere
a qualcun altro di occuparsi delle riprese mentre noi
ci “immergiamo” nel mondo magico di Hocus e
Lotus.
Un buon video è un video in cui si vedono le persone
e quello che fanno: è importante che non si vedano,
perciò, solo i nostri piedi o qualche parte del soffitto
della nostra casa, ma che ci siamo noi, tutti per
intero, e che mostriamo come ci divertiamo ad
imparare la nuova lingua
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Gira gira con Hocus e Lotus
Il gioco dell’oca è uno dei giochi da tavola più conosciuti
e che riesce a coinvolgere grandi e piccini attorno a un
tavolo.
Il gioco dell’oca di Hocus e Lotus, oltre a divertirci,
ci permette di utilizzare le nostre conoscenze dei
personaggi, delle storie e delle ambientazioni delle
storie di Hocus e Lotus per arrivare primi al
traguardo e nello stesso tempo rinforzare le nostre
conoscenze!
La durata del gioco dipende in parte dal
numero di giocatori, ma per due adulti con un
bambino si possono considerare circa 20 minuti a
partita.
L’importante è divertirsi usando la nuova lingua,
quindi se serve collaboriamo pure nel dare le
risposte alle domande aiutando il bambino,
soprattutto se piccolo, a dare le risposte giuste,
suggerendo con i gesti o con le azioni delle storie.
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Me,amoci alla prova con un nuovo cartone
animato
Si sa che non è semplice guardare la tv in una lingua
straniera e comprendere ciò che succede al punto da
poterlo raccontare sempre nella nuova lingua.
Ma con i cartoni animati glottodidattici di Hocus e Lotus
questo non è impossibile.
Proviamo quindi a guardare insieme l’episodio 51 e
a raccontare insieme la storia con l’aiuto di alcune
immagini e poi mostriamo al tutor con un voki o
una videochiamata quanto siamo bravi!
Proviamo la nuova lingua nel mondo reale
Il mondo fantastico di Hocus e Lotus ci ha permesso di
trovare la giusta motivazione per usare la nuova lingua,
ma man mano che aumenterà la nostra familiarità con la
lingua, sarà naturale cercare nuovi contesti in cui
utilizzarla.
Allora perché ogni tanto non fare nella nuova lingua
un’attività che normalmente si fa in italiano?
Per esempio si può organizzare una cena nella lingua
straniera, o fare il bagnetto ai bambini, o andare a
giocare al parco, o preparare i bagagli per le vacanze o
cucinare i pancakes.
In questo modo avremo modo di portare la lingua
straniera nel mondo reale, in un contesto di
conversazione in famiglia, facendole assumere una
valenza nuova.
Questa attività richiede circa 5 minuti per la
visione del cartone animato e circa altrettanti per il
racconto della storia. Il voki lo sappiamo già
costruire, quindi mostrare la nostra abilità al tutor
sarà un gioco da ragazzi!
Il tempo richiesto per questa attività
dipende solo da noi e dal tipo di specifica attività
decidiamo di fare.
L’importante è usare SOLO la lingua straniera,
oltre ovviamente a gesti, azioni ed espressioni
facciali.
Il tutor ci fornirà un lessico di base per le diverse
possibili attività: a noi usarlo al momento giusto
e proporlo ai bambini.
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Provare la nuova lingua
Dopo aver accumulato un gran numero di esperienze
positive con la nuova lingua nel mondo magico di Hocus
e Lotus e nelle nostre attività familiari, possiamo provare
a usare le nostre abilità per fare nuove conoscenze.
Possiamo allora contattare un’altra famiglia partecipante
al progetto - che stia imparando la nostra stessa lingua
straniera – e interagire in videoconferenza per conoscerci
e magari raccontare insieme una storia di Hocus e Lotus.
E poi raccontiamo al tutor come è andata!
Rispondiamo al quiz di Hocus e Lotus
Metterci alla prova riconoscendo il nome di alcune
immagini tratte dalle avventure di Hocus e Lotus, ci dà
l’opportunità di verificare le nostre crescenti competenze
nella nuova lingua confrontandoci con il lessico presente
nei format del primo livello.
Inoltre, tale attività è un’altra opportunità di
apprendimento in cui rinforziamo l’associazione tra
i suoni della nuova lingua e i significati.
Il tempo che occorre per svolgere tale attività è
legato al nostro livello di apprendimento e alla nostra
velocità di risposta per ogni domanda del quiz.
Ci sono complessivamente 6 quiz, uno per ogni storia
del primo livello e ogni quiz ha 5 domande. Per
ognuna viene presentata un’immagine e una voce
pronuncerà tre parole nella lingua straniera: a noi
decidere qual è la parola giusta per quell’immagine.
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Ma diventare una famiglia bilingue con Hocus e
Lotus è molto di più che imparare una nuova lingua
Giocare all’inglese o al francese o al tedesco o allo
spagnolo con Hocus e Lotus tutti i giorni, o più volte a
settimana, crea l’abitudine e la meccanica del gioco in
famiglia che ha molti effetti positivi sul bambino e
sull’adulto:
Comunicazione e possibilità di rinsaldare i
legami affettivi: il bambino è felice ed entusiasta
del rapporto molto speciale che crea con l’adulto.
Insieme condividono esperienze positive e gioiose in
una nuova lingua, in un mondo magico che insegna
anche a risolvere conflitti!
Motivazione: l’adulto si sente realizzato e gratificato
constatando che il bambino apprende una nuova
lingua. E’ motivato a dare il meglio di sé in ogni
nuova esperienza che affrontano insieme.
Ricordi positivi in famiglia: il bambino otterrà in
questo modo un saldo nucleo di punti di riferimento
affettivi e sociali nell’ambito del gioco condiviso.
Unità familiare: organizzare un viaggio speciale
nella fantasia tutti insieme è un po’ come andare in
vacanza ogni giorno. Ci si ritrova insieme, fuori dalla
routine, rilassati e gioiosi. Le belle emozioni vissute
non si esauriscono con l’esperienza, ma si
protraggono nel tempo in stati d’animo positivi.
Aumento dell’autostima: adulto e bambino fanno
insieme un’attività facile e gradevole, il bambino fa le
stesse cose di un adulto! Il bambino sa fare quello
che fa l’adulto e ciò aumenta la sua autostima.
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