barbara colombo - Area35

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barbara colombo - Area35
Barbara Colombo
Absolute
Barbara Colombo
Absolute
A cura di:
Arianna Grava
Testi di:
Grisca Grava
Alberto Rigoni
03 marzo / 14 marzo 2015
Presentazione
La Galleria Area 35 Art Factory di Milano presenta una mostra
personale della talentuosa Barbara Colombo. L’artista presenta i lavori appartenenti al suo ultimo ciclo pittorico nei quali ha concentrato la sua attenzione su pochi colori: dominano il nero, il rosso,
l’argento a sottolineare l’essenzialità di cui sono ammanatati i suoi
monoliti; l’abbandono delle colorazioni più fantasiose e graduate
degli anni precedenti l’ha portata ad avvicinarsi all’essenzialismo
condotto dalla Scuola del Bauhaus nel primo ventennio del XX°
secolo che ha lasciato un’eredità importante alle generazioni a venire e che ha introdotto nel mondo dell’arte percezioni, linguaggi
ed espressività inedite. L’approccio all’arte dopo il Bauhaus è stato
arricchito da un nuovo modo di concepire la forma e contestualizzarla nello spazio, ogni “cosa” è portata al limite del conosciuto per
poter così scoprirne l’essenza. Secondo il programma e gli obiettivi
della Scuola di Weimar c’era la volontà di giungere ad “un’opera
d’arte unitaria” e l’unitarietà è il carattere che contraddistingue il
linguaggio delle opere presenti in Via Vigevano 35 a Milano presso
la Galleria Area 35 Art Factory. Secondo quanto lasciato in eredità
dalla scuola del Bauhaus “l’arte ha origine al di là dei metodi” e
Barbara Colombo diventa un vero e proprio artigiano della materia con la capacità di trasformare qualsiasi materiale quale premessa ineludibile di ogni attività creativa. Genera in questo modo una
sorta di “didattica della forma” in cui concentra esperienze diverse
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e lontane tra loro in un percorso estetico di grande novità e consapevolezza. La riduzione a pochi colori avvalla l’avvicinamento
alla lezione di Weimar a cui si associa lo studio delle proporzioni
dell’essere umano in rapporto con lo spazio. Lo spazio espositivo è
una sintesi della ricerca condotta in questi anni da Barbara Colombo: il percorso lungo il quale si sviluppa la mostra denota un grande equilibrio tra forma e colore nel quale la luce ha un ruolo fondamentale. Questa scelta è il frutto di una lunga meditazione, del
tempo, tanto che la pittrice arriva e vuole essere parte dell’opera.
I suoi monoliti sono blocchi compatti che si impongo nello spazio in modo silenzioso dominando incontrastati. Le opere spesso sono presentate in coppia a formare dei dittici o anche trittici
fino a giungere all’audacissimo abbinamento di un’opera di medie
dimensioni avvicinata ad un monolite piccolissimo. Un’opera di
grandi dimensioni invece vuole essere la somma di tutte le forme,
un concentrato di esperienze, emozioni, vita che si esplicano in
questo monolite nero e denso in forte contrasto con la luminosità
delle opere argento presenti all’interno dello spazio espositivo. È
un contrasto di forme e di colore quello presente alla Galleria Area
35 Art Factory che genera un equilibrio di grande fascino e che sa
condurre il visitatore nel viaggio di atmosfera nel quale le opere di
Barbara Colombo sanno condurre.
Grisca Grava
Senza titolo - 2014, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 25x25
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Senza titolo - 2014, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 90x90
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Absolute
L’equlibrio formale raggiunto da Barbara Colombo in questi ultimi
lavori è il Punto di svolta di un percorso su cui l’artista investe ogni
sua fibra.
Fino a poco tempo fa,il raggio d’azione di Colombo era più ampio:
utilizzava più colori, anche la gamma delle forme dei telai era meno
stretta.
Oggi predominano i neri e i rossi, lo scuro predomina sul chiaro,i
pezzi verticali e quelli quadrati su altre forme.
La realizzazione dell’opera rimane però laboriosa, una stratificazione di colore sulla carta che richiede tempo, un passaggio nel fuoco
che solidifica e fissa poi la superficie. I quadri di Barbara Colombo richiedono tempo: lo richiedono quotidianamente per essere
licenziati dall’autrice, lo richiedono allo spettatore che non può
certo apprezzarli con sguardo frettoloso. In questa attesa, la luce
ha buon gioco a passare e ripassare sopra le nervature ormai diventate la firma di Colombo, rincorrere e farsi rincorrere dall’occhio
di chi guarda, disegnare di continuo traiettorie nuove, diventando
così, in ultima analisi, vero e definitivo agente di pittura.
Alberto Rigoni
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ESSENZIALITÀ DELLA FORMA
Imbattersi in un’opera Barbara Colombo significa scoprire un universo di percezioni nuove che si fondano su solidi presupposti poetico ideologici. La sua è una sorta di “autonomia espressiva” che si svincola da ogni linguaggio iconografico, un modo “rigoroso e coraggioso” di fare arte per quella peculiarità che la contraddistingue nel ricercare procedimenti inediti e assolutamente non convenzionali.
Le opere di Barbara Colombo sono dei “monoliti”: blocchi unici e compatti che vengono replicati in
dittici o trittici. Lo sperimentalismo vira verso la ricerca di nuove forme espressive e di comunicazione
liberandosi dal vincolo della rappresentazione e dal descrittivismo canonico.
Con la sua estenuante ricerca l’artista ha portato la “forma” ad essere libera di mostrarsi per quello che
è: essenzialità di linguaggio e di colore. Essenzialità intesa come strumento necessario per trasmettere emozioni; come capacità di sintetizzare cogliendo la semplicità delle cose e della materia; come
volontà di eliminare ogni elemento esornativo. I monoliti di Barbara Colombo sono l’estrinsecazione
di un’essenzialità concettuale quale espressione sintetica della forma, concisione di stile e capacità di
giungere ad una sublimazione dell’arte in cui concentra tutto: emozione, istinto, bellezza.
In questa semplificazione delle cose sono incluse implicazioni filosofiche; Diogene insegna all’uomo
che per sentirsi davvero liberi è necessario svincolarsi da ogni orpello non necessario. Questi blocchi
sono spogliati di ogni cosa, hanno del monumentale anche là dove non vi siano grandi dimensioni.
Hanno l’autorità della presenza.
L’essenziale è invisibile agli occhi e risiede all’interno di ognuno di noi.
È una nuova estetica quella che Barbara Colombo propone attraverso il suo linguaggio semplice e
diretto; in questi lavori coesistono dei principi che si dividono tra “intuizione e metodo”, e tra “soggettività e oggettività” che conducono ad un equilibrio tra forma, luce e colore giungendo ad una
straordinaria armonia d’insieme.
Quello che riusciamo ad intuire dentro questi lavori è il profondo e intimistico viaggio che l’artista ha
fatto dentro di se e che si traduce in superfici increspate e vibranti piene di luce e dense di materia.
Il monolite prende forma lentamente: fogli di carta di riso vengono amalgamati a polveri di ferro (finemente fatte cadere sulla superficie), legate con mordenti, bitume ed altri pigmenti; questa miscela
viene sovrapposta ad altri strati di carta di riso che poi vengono applicati ad un supporto di masonite.
Uno strato dopo l’altro di carta e materia danno corpo all’opera, la cui superficie si increspa a contatto
con il calore che trasforma la carta di riso da un supporto fragile a un piano solidissimo. Quando il
monolito ha preso la sua forma definitiva le “increspature diventano paesaggi di buio e colore”, sottili
altorilievi in cui la luce può insinuarsi o diventare riverbero, ma anche nascondersi per poi riemergere
e dominare incontrastata. I pigmenti si “cristallizzano in nervature” che modulano la superficie e la
rendono variabile al contatto con la luce: persino i monoliti interamente neri risultano essere luminosissimi capaci di riverberare luce. I fogli increspati e “cotti” diventano lastre compatte il cui esito finale è
la solidificazione di tutto ciò che lentamente è avvenuto in precedenza.
Il rigore delle superfici monolitiche, la ricerca dei materiali, la grande attenzione rivolta al processo
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creativo, l’astrazione geometrica oltre a quella pittorica e scultorea si concentrano in elementi di una
semplicità ed eleganza non comuni quali le opere di Barbara Colombo sono. È la materia ad essere la
protagonista indiscussa, la forza motrice del processo creativo. Il tempo ha un ruolo di primo piano nel
lavoro della giovane artista milanese, la materia e il calore legati al tempo svolgono la loro azione, più
il tempo è lungo e maggiore è la trasformazione delle superfici. In nessun modo un’opera può essere
la replica di un’altra. L’opera finale è l’esito di un contrasto intenso tra la “delicatezza della carta di riso
che si scontra con l’aggressività del mordente, del bitume, delle colle e del calore….nello scontro nulla
soccombe ma tutto si sintetizza in una superficie nuova”. La particolarità del lavoro di Barbara Colombo è che l’artista non interviene manualmente (con pennelli), ma svolge un’azione di controllo sulla
trasformazione dei materiali riducendo a “pochi tocchi” l’azione dell’artista i quali avranno un’incidenza
rilevante sull’esito finale.
Nell’opera di Barbara Colombo si intravede tradizione ed avanguardia legati in una nuova sintesi capace di ristabilire un contatto intimo tra l’arte e l’uomo. Questi monoliti modulano lo spazio e creano
una sorta di unicità fondata sull’incontro tra arte e mondo esterno.
Il linguaggio e il colore si trasformano in elementi capaci emozionare, l’osservatore che vi si trova dinanzi non potrà non sentire l’effetto ipnotico che questi affascinanti monoliti sanno esercitare. Il fine di
Barbara Colombo è quello di raggiungere l’origine delle forma con la volontà di realizzare una sintesi:
una sintesi tra forma e tecnica, tra spirito e materia, tra spirito artistico e innovazione, tra forma e vita.
Grisca Grava
Senza titolo - 2013, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 18x18
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Senza titolo - 2013, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 150x80
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Senza titolo - 2014, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 150x16,5
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Senza titolo - 2014, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 150x16,5
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Senza titolo - 2014, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 6x6 - 24,5x24,5
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Senza titolo - 2013, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 120x120
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Senza titolo - 2013, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 128x128
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Senza titolo - 2011, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 270x90 - 90x90
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Senza titolo - 2013, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 20x20
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Senza titolo - 2013, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 80x80
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Senza titolo - 2014, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 70x70
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Senza titolo - 2013, tecnica mista - carta di riso, cenere, colore in polvere, acquerelli, polvere di ferro e marmo, cm. 124x124
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Barbara Colombo
Nata Vimercate (Mi) il 04-07-1969
1987 Diploma di MATURITÀ ARTISTICA conseguito presso il Liceo Artistico “San Giuseppe” di Monza
1991 Diploma di LAUREA IN PITTURA conseguito presso l’Accademia di Belle Arti Brera Milano
MOSTRE
2014
“Why not”, mostra collettiva presso la Banca Azimut, Palazzo Bocconi, Milano
2013
“Il giudizio e la mente”, mostra collettiva presso la Fondazione Mudima, Milano
“Traces”, mostra collettiva presso la Banca Azimut, Palazzo Bocconi,
Milano.
“Il rosso ed il nero”, mostra personale presso lo SpazioValais, Milano.
Testo critico A. Rigoni
2012
“Steli ed enigmi”, Spazio Crispi, Milano. A cura di Sergio Borrini
“Periscopio”, Sale Espositive di Palazzo Borgatta, Rocca Grimalda.
A cura di Alberto Rigoni
“Astratta DUE”, Fondazione Zappettino, Chiavari. A cura di R. Zelatore e A. Rigoni
2011
54aEsposizione internazionale d’arte Biennale di Venezia-Padiglione 150 anni, Torino
2010
Installazione di opere presso Ristorante Orso Bruno di Monza
2008
Arte Fiera di Padova con Galleria Artelite2001
2007
Realizzazione di opere pittoriche commissionate da Studi di Architettura
2005/06
Installazione di Pannelli Pittorici presso l’Hotel Accademia di P.le
Accursio, Milano
2000
Installazione itinerante per”Arte Dove” di Fosdinovo (La Spezia)
Mostra collettiva presso la Fiera di Besana (Mi)
1999
Mostra personale presso la Galleria Blu di Valladolid (Spagna)
1998
Esposizione dell’opera “Forma di Terra” presso il Palavobis in Milano
1997
Mostra personale “Apparire” presso la Torre di Colnago di Cornate
d’Adda (Mi)
1996
Esposizione di lavori pittorici presso il negozio “Gioielli in Argento”
Milano
1995
Mostra personale “Specchi d’Acqua” presso il Battistero della chiesa
di S.Stefano di Lenno
1987
Mostra collettiva ”Idea per una macchina grafico-pittorica a percezione tridimensionale” presso la Galleria ”La Filanda” di Verano
Brianza (Mi)
Sesta classificata al concorso Lion’s di Monza
Selezionata al Concorso Europeo ”Jovenas Artistas Europeos” con
vincita di un soggiorno a Benidorm (Spagna) per la realizzazione di
due dipinti partecipanti ad un’esposizione itinerante Europea
1985
Realizzazione del dipinto murale in collaborazione con altri artisti
”L’Ultima Cena” presso il Day Hospital di via Riberti Monza
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BARBARA COLOMBO
ABSOLUTE
03 marzo / 14 marzo 2015
A cura di:
Arianna Grava
Testi di:
Grisca Grava
Alberto Rigoni
AREA 35 ArtFactory
Galleria Arte Contemporanea
via Vigevano 35 - 20124 Milano
Edizione a cura di
Giacomo Marco Valerio
Stampato in Italia nel mede si marzo
Presso la tipografia Grafica Monti snc