tomo 2 - Comune di Crespina Lorenzana
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tomo 2 - Comune di Crespina Lorenzana
VIAGGI PER L'ISOLA DI CIPRO E PER LA SORIA E PALESTINA FATTI DA GIOVANNI MARITI... Digirizo-J by Google Digitized by Google Digitized by 1 Google Digitized by Google IDEI DIVERSI POPOLI CUF ABITANO J.ASORIÀ, e LA PALESTINA. CAP. I. PRincipiando alcune ora a defcriver$ Città della Sona» e della Paletti™ , mi farò dal parlare de i varj Popoli , che abitano quelle Provincie non tanto fecon( do quel moltq pflèrvato \ìq T letto, , che ne ho da per ras che io ne , a feconda da Perfone c per quello come ancora : ,,i - . .'i..-. delle relazioni avutene ficure di quei jnedefimj luoghi. i . 'ÌBjlsM:' A*:***'"- , «O? / i qurfK£" donano Wttì che abitano le tre Arabie ,% „ Ppfcn» - e la Pctréa wrjT , -iREaW;:fi Popoli Ìl tsftw .' m U .C \ fi. . -Ai. .', l,' ^iSfcM Digitized by Google Sono diftinri fiati particolari , (ti con Ifmaeiiti di Sccniii, di Saracini , » altri di nomi Agareni j e di Beduini. Vantano gli Arabi la loro dcfccndenKmael figlio di Abramo, e di za da Agar, e perciò li chiamarono ifmaelH ti, t Agareni. Scenitt lignifica popoli , abirano forto cfie le tende ; Sa- racini , e Bedani poi , vale uomini campeilri, ed erranti, nonmenche predatori Inoggi per altro fono . il no, i quali guardaarmenti, che fono la lorofuf* fanno delle continue fcore commettono de i ladronecci. riconofcono per Sovrani, tutti conofcinti folranto fotto me no di Arabi Beduini gli fillenza Princìpi Ar,i'- - , r ferie , • Non non gli Emiri delle loro Tribù che fono Principi naturali 1 a i quali onbedìfcono , ma non fi fottopongono. Gli Sciehk, oliano Capi, fono perfone di età avanzata, i configli de i quali gli afcoltano , e gli offervano , e non avendo gli Arabi Giù-dici particolari, quelli ftefli Sciehk - ne fanno Iti funzioni , ftandofene al loro giudizj , e fentenze . Qaefe Digitized by . . i Google Queiti Popoli fi legge de' fegmnno Maomettani l'iftrf- ofièrvan- , fP' *** do la circondi ione , le ablazioni » il digiuno del Ramadàn , c le preghiere: contutrocìò dirado s'imparentano co Turchi , benché fieno medelima ; mentre gli Arabi fpacciando una gran nobiltà , deprezzano ì Turchi, come loi della Religione ro balaniti ed ufurpatori delle lo- di Uomini Arabi fono tura piurrofto grande di Ila- t mmphfdi color />«' ^s1 * e , bruno , effetto del clima li loro afperto è Tempre ferio, e malinconico Sono di fofferenza grande , af. . fuefatti alle fatiche dalla fancmliezti , fin dalla quale prendono un* aria di ferocirì. nelle difgrazie > Non nè fi iì attriftario rallegrano nel- i prendendo tutto il bene , ed il male da Dio con molta raflegnazione Stanno a fenttre i pianti dei piccoli figlinoli» ed i lamenti delle donne fenza niente alterarli, nè feomporiì. Non pianA/» go- le profferita . ^j,,' rfl ;( , gpiio mai> c poco ridono, confiderando quelle cofe come una debolezza di fpirico in confeguenza poco ftimano chi oiangc, o chi trop; po ride : quindi è neceflàrio a noi Europèi di moilrarc con cflì una fcrierà grande , ed imitarli nelle loro maniere fode , e malinconiche Con quelli piccoli riguardi attrae il facilmente la ftima loro , ed ro affetto. Gli Arabi, che abitano ferti , non efercitano arti ; il lo- i De- pochi fanno leggere , e fcrivere ; pochi anche di loro coltivano i terreni , ma in condurre fi occupano piuttofto a pafeere i loro armenti, e in cavalcare C/i Arabi per h p& ™" ba "„ . Quantunque come Maometto , Arabi di , fìa permelTo a fognaci la della Poligamia , gli Legge contur- ben di rado tengono più di una mogHc, La ftima, che fanno Donne , è minore di quella , che ne hanno tutti gli altri Mao- mo- tociò delle loro Di giti z ed tìy Google Uno de ì principali divcrtimen- D'wrtiri, e giuochi de' PopoJi Arabi è Meidàn , iJ quale prende la denominazione dal luogo , ove comunemente lo fanno Meidàn , voce Perfiana lignifica Piazza Confitte eflb nel ìl"^^ . . cavalcare correndo , con fare divedi giuochi col Cavallo Con quefto- fpaflò celebrano per lo piò 1' alle- ma- gria della loro Pafqua , quella de' trimoni , c della circon- della nafcita cifione- de' toro figliuoli allora fino a . Vengono dugento perfone per volta a prenderli , e dare fpalToconquefto giuoco. Allorquando s'in- troducono in campo colle loro lanlunghe fino a dieci- braccia , i non fanno altro, che di- continuo correre confufamente , confinando ce per allora lità cia, , la bravura loro nell' agi* eoli» quale maneggiano- 1» lan- ed è quella una piccola idea della loro maniera dì guerreggiare ove non è migliore ordine, che in quelli loro giuochi ,. i quali fono accompagnati da continui urli » e ftri- A 3 6 Lafciate poi le lanca corrono che è un' afta lunga , da . la Girida due braccia circa 1 il fondo quale è più grave della cima quefta fi dalla, : corj disfidano alla corfi a duo a due , prendendo uno di elfi il divanti, lignificando cosi di sfidare V altro a poterlo arrivare Se il Ci-, vallo di quello , che infeguìfee i è Tan. to veloce da poter arrivare l'altro, che fugge , quando è ad una giufta diftanza , fraglia la Girida con tutta la forza fopra di elfo. Difirmato V uno fiati no , l' o realtro fa V iftefta cofà due fenz' armi , corro-^ medefima verfo il ove fon cadute leGiride, a : tutti colla velocità luogo i fenza fmonrare da Cavallo > nel tcm-. che corrono j le riprendono da terra con tutta facili-. tà, e deftrezza. La maniera poi, po medelìmo i colla quale procurano, di fcanfare il colpo della Girida quando loro è lan- ciata, è più Sorprendente , mentre Qualora veggono di el£uain tempo Ì ripararlo, li gettano. correi*!» col- Digitizett by Google tefla Cotto la pancia del la lo , non non recandoli Copra il piede manco. Caval- la fella le Hanno ancora frequente il divertimento del giuoco degli Scacfé ne fervono nell' ore , che del lor ripofo Non cono/cono alcun giuoco di Cane , nè tampoco le Carte medeiime. Il fuorio ancora gli diverte » ma particolarmente alcuni Flauti fatti di canna , che accompagnano col batPer il baltere alcuni Tamburini lo vi fono Uomini , e Donne di profeflìone > le danne de' quali fono lafcive , ed immodefte , e fol». nel veder quelle par , che Jìa loro permeilo il ridere 11 fumare , che è si comune anche alle Donne » può annoverarli tra i particolari divertimenti degli Arar hi, mentre amano aliai di avere dalla mattina alla fera continovamente la pipa in bocca , ed attribuirono a noi Europèi l'introduzione di tale ufo» dal quale non Duino difìacchi . . . tempo ne carfene, benché cui nofeano prcgiodjztQ il rico». dell» loro falure degli Uomini Arabi eL>nt-u iii:'-A "i ~'>j camicia bianca, A/abi. 3ta curi una gran cintola di cuoio, g quale mediante una gran fiobia, o qualche ganghero con gangherelle , la (tìngono ed allargano. Tanto V Inverno , che 1' Erta te portano Tempre l' Abba , cha è un gran mantello a righe bianche, di capra , nere comporto di pelo e e qualche ccino con quello indoiTó nell' Inverno lì guardano dal freddo e dalle piogge ; e l' Eitate per ripa-, raro il fole In reità non hanno , fe larga quattro dica , la : . non una fpecie di berretto rodò , ed intorno ad elfo una pezzuola, roda , o bianca e rolla, ed è quello rutto V ornamento I loro Emiri , o Ptin-: cipi vertono nella forma medeiìma eccettuato, che talvolta foglionO . avere l'Abba di tutto color nero.. Le calzature , o fiano babbucr co fono alla Turca , ma per lo più in Digilized by Google in luogo di ciTe tengono in piede gli Itivali par clfer fcmpre pronti a cavalcare. Alcuni di quegli Arabi» che lavorano i terreni , in vece di babbucce hanno un femplice fuolo (ottenuto con diverti fili di cuoio i che panando tra. '| dito grano , ed abbracciando il calcagno con altre legature Copra gono dali . * I mente il collo del piede all' , hanno zìone fùTa, fe non gli elfi arri- gambe. Arabi abita- fotta le le quali trafportano Tende da un Faefe altro inlieme co' loro armenri tandolo tn quelle ftura , 1' , , all' pian- , che la pa- contrade conoscono più comode per e per ven- ordinaria- che ad eftrcmicà delie Non , fpede di fen- formare una calzoni poi fono di tela bianca vano fino acque. D'ordinario, pongono le loro Tende nelle valliimettendone Compre qualcuna falla fonimira della collina vicina, e ciò per guardarli dì non elfere forpreli da qualche partito di altri Arabi loro nemici; .CO-. ^ j- allt derfi. come ancor» feggieri tro , per forprendere i pafe fpogliarli, i quali peralnella perfona , non offendono fc non in cafo di venire elfi oHeli mentre la vita de' paflèggieri fareb- be allora in pericolo. giitkrzxr foftì J Le ricchezze degli Arabi conlìftono in Beftiami , da i quali ne ricavano carne > latte , burro ,e lanai che impiegano ratto in loro fervizio deprezzando tutto ciò , che è fatto. Le jfB-if fagli forze loro conliftono nell' buoni, e veloci Cavalli, e cavalcano per Io più colla fo- avere ' gli **(. ^ 'HB B* 'ancia, la quale maneggiano molto deliramente. Adoprano anche delie lance di due braccia, le quali correndo a Cavalla fagliano addoflb al nemico, ma la lancia lunga non fe la lafciano li armano.anufeire dalle mani cora di fciabola Ma fono aliai rimerò li allorquando fi trovano a fronte, delle armi da fuoco, le quar porrandofe non fanno ben mali mai : . neggiare , talmentechè dopo la pri- ma [carici , reftano loro inutili i Pochi di loro Ibi» quegli , che non hanno Cavallo, e quelli ufano per arme una lunga mazza ferrata! ed uno fchioppo . al quale danno fuoco colla miccia . che tengono fempre accefa. Tali Arabi fono per lo più quei , che (tanno labilmenun uicdoiìmo luogo coltivan- te in do , e tanno più male di che vagano in quà , e in là terreni i quegli , quando fo- belle fattezze di Le Donne Arabe no giovani volto , hanno le quali , alterano con diver- fe macchie nere, che v'imprimono perpetuamente a guifa di nei, fatte con fèrri pungenti , e tinta nera quali l' ideilo fanno alle labbra con punteggiarle di nero; come pure di nero fi tingono le palpebre degli occhi con una certa particolar mcfturada effe chiamata Coliailiri. Si tingono anche le palme delle mani col Kennà , che è una tinta gialla come ancora le unghie , ufo già introdotto in tutto il Levante , co-: ; fllC; me ho farro Afferrare al T. Le I. Cap. L li fanno ad una delle narici giovani fanciulle un buco allato e v' inferifeono un garofano, conii- derando ciò come una particolar bellezza, ed un conrraffegno di fpofa, quantunque continovino a tenerlo anche quando hanno figliuoli. Ve ne fono alcune , le quali in luogo di un garofano , hanno infilzato nelle narici un anello di ar. gento di quefta circonferenza Digirized by Google appiè del quale attaccano qualche corallo lle , ed una piccola moneta Quefono per lo più quelle , che . tali vivono del lavoro de i terreni , o di limoline li, Allattano da per loro i figliuoe quando fono per viaggio pori bambini dierro le fpalle in tano un gli dovendo allattare avanzano un poco fopra le facco, loto fpalle levando le i quali ) e così gli allattano fot- mammelle fino alla boc- ca del bambino Paflà quella differenza tra le Donne, e gli Uomini di Arabia, che quelle in gioventù hanno manco di fcrieri , ed in vecchiaia fono difficili , e malinconiche , laddove gli Uomini invecchiando prendono un'aria più ilare. Non portano le Donne , fe una femplice camicia turchina quali Tempre niente in tefta ; non , e ten- gono ancor loro 1* Abba come gli Uomini, e poche fono quelle) che conforme l'ufo civile di Oriente por- Digitized by Goog portino calzoni i con pcllì . Si ornano i infilzare nelle trecce csdel- le piccole pallottole di rate « vetro lavopiù colori : lìmilment* , e nelle gambe infilza- e di nelle braccia no più e nelle dita delle mani portano dell' iftefTo vetro alcuni anelli varj cerchietti di vetro di colori > Le faccende delle Donne Ara- be coniiftono nel!' aver cura delle tende, che fono le loro Cafe ; nel far la prowifione dell* acqua ; nel preparare i cibi , ritrarre il latte , burro > ed il cacio come ancora è di loro incumbenza il filare ) e teflère le tende Mancati fra gli Arabi i Medici) è rellato l'ufo del medicare falò nelle Donne , e perciò ad effe ricorrono i malati. Fra le varie mafare il ; lattie guarifeono facilmente F Idro- , alla quale non è più foggerto chi una volta ne è (laro liberato Conofcono le virtù di molte erbe, pisia e le applicano con aliai profitto Digitized by Google Gli Arabi meditano molto coi fioco , e particolarmente i dolori > applicando per ogni piccola cola de' bottoni di fuoco con ferro rovente , col qual violento medica- memo tivo , guarifeono ; e quefto è il mo(i vedono molti Arabi cidel corpo. Arabi di po- \ che catrizzati in varie parti Si nutrifeono gli cibi, focaccia tortile, di erbe, dì eie di mele, di latte, dì ne di montone anche di averli vivi , uccelli , burro, di car, ed pollòno o di cammello quando Maomettana ligione Re- cllendo articolo di lo fcannare gli , che devono mangiare , e di eflxamc il fangue. tifano ancora U rifo , e particolarmente per fare una vivanda , che chiamano Pilau, la quale l'hanno ne i loro patti mattina! c fera In mancanza del rifo fanno lo dello Pilau co! Burburi , il quale è grano bollito, e dipoi macinato a mano grò ila mente Quali in condimento di ogni lor vivanda vi en- animali . . tra Digitized by Google ^ira latte il agro, quagliato) cui al danno quel fapore col lievito Gif Europèi non fanno troppo accomodarli a quel cibo. Non folo gli Arabi fanno il detto latte agro i che chiamano Lebcn , e i Turchi Ia. , ma in tutto il Levante ancora Hanno un altro cibo > che femhra a noi ben più particolare : è le Locufte , o Cavallette , delle quali nella itagione cha palTano * ne fanno raccolta» e levando ad Ognuna la teila le Iti- gurt ^_ quello , , vano in alcuni otri di pelle fcolatc confale, e no mangiare, remmo le noi me- , quando ne voglio- aflèttano come mortadella della . fa- Nè quefto cibo fcnibra nuovo in altri Pars quaedam Mtbiopant locuftis tantum vivh , fumo , fak duratis Lib. VI. Cap. in annua alimenta bae Lo ftcflb Parthi si in cibo gratae Uh. XI. Cap. XXIX. & . & XXX . Diofc. X**"* li «irì. *i(3w. Lib. II. 1 Ut™ M r«i « f Cap. ti «rà XLVI, Digitized Google S. Girolamo. Orientate! » & Lì- byae popiths quia per iefertum , &? calidam Eremi vaftttatem locnftanubts reperiuntur , locuftis vemorii eft Lib. IL Adver. bviuianum . Iacopo da Vieri litor. Orienr. Eft attiem in partibus Syr'tae pler'e , rmn fii . jque conjuetudo , advcnknte ioeujìarum multi! ridine eas collìgendo congregando advicium rejervarc Uh. I.Oip. I///.Tra le lettere dLGoffredo Guglielmo I-eilmi/io fcrittc al , & nollro celebre v'ha la XIV. del 1746. Antonio Magliabcchi (indizione Fiorentina ) nella fcrive cosi : quale il Lcibnizio Ludoipbus Cbalylioue fi- ne Aieppo expeciat comeftibilesj qitas loaiftas conditas hannss Ba^tijla nus credo adirne deerat inquieta Priucept Europae paiate Siqtiis fìtae menfae impanai, max in dcliciis erunt Ludo/pbus mih't fcribit vemffi fibi in meiuetn petere loenftas ex . . , Oriente, quo facilius fententiamttieantr non coturnice! , jcd iocitftirs fràf- 8 qiùbm piìfiì fmt Ifraelitae in Arabiae defiriis Tra le bevande degli Arabi t l'acqua tiene il primo pollo ) cilèndoloro proibito dalla Legge il bere il vino . Del Carle ne fanno un ufo continuo prendendolo , chi può , quali ad ogni ora del giorno , ma Tempre in poca quantità , e fenza zucchero ranno poi una bevanda con radiche di ligurizia, e di canne di zucchero con zibibbo , ed acqua , ed un* altra di orzo , che chiamano Bufa la quale è molto limile alla fi, : , fomiiidh tra gli Tutti i fono più) o delitti tra meno gli Arabi perdonabili, ma non v ' ^ rcmi 1ione per 1' omicidio , **7 p/r fata . A* fltto in P» ce ' ° in guerra . Ciuco prima, o poi deve enere vendicato , o dalla Tribù , ove è flato commellb , o dalla famiglia del deilo funto ; forte fe quando in quelta non non un piccolo figliuolo e le la vendetta , affettano i vi , e fuoi / Digitizsd by Google parenti che , vendicarli , Ila quegli in grado di e frattanto non gì' ifpi- rano altro, che fentimenti dì odio contro I' omicida e contro rutta la Tua cafa, inoltrandoli anche di , quando la camicia , o robe, che nano macchiate del quando altre in l'angue dell' uccifo e ctcfciuto in età farebbe da tutti vilipefo , e flirtato vile, fe non vendicane quel dal nafee fangue : ; che , che gli Arafono in continove di- bi fra di loro nè mai (Unno in pace. Onpuò credere , che il connine vii ioni , de fi della vendetta invalfo per più fecaanche in Italia , lia venuto da genli te barbara. L' ofpìtalità fra gli Arabi è in Ofpiuliiì s'"»<l' perlochè qualunque , Paueggiete di ogni Nazione , e RelifuÀnlt. gione , che fi ricoveri nelle loro tende , lo accolgono con tutta carità » alimentando lui, il fervo > ed grande ftima il cavallo, nè fono capaci di farli il mìnimo torto» che anzi prendono cura del loro ofpite , e allora Digitized by Google di ciò , che gli appartiene i come farebbero per loro ftcilì Danno immediatamente consodo luogo (opra una ftoìa, che dillendono at Cuoio, prcfentando la pipa per fumare ed il caffè , interrogando frattanto fopra it bene fìare di falute ; il qual complimento lo replicano fpcllò in tem. • della loro e ori ver fazione Il cibo lo preparano, c lo prefentano con quella medefima femplicità , che e po . , facendo comparire volto gran contentezza di troda poter renfervizj. Se avviene, che in ufo fra loro fui varli in un' occallonc dere quei convenga alloggiare ivi ancor di notte, accomodano la ftoia ftclTa per letto, e fpclTo una pietra, o la fella di guanciale Se ha ripofato , è , ove 1' ofpite Arabo povero, a cu) nel venga regalata qualche pic- del cavallo ferve la . tenda di qualche partire moneta l'accettano, e ringramoftrano difetta, uè mai li ti fc nulla ricevono Si prendono curadiaccomp^narlo fuori de' camcola , ziano . pi Digitized by Google di per liberarlo quale da ogni intuito, nel potette incorrere per parte di altri Arabi. Siccome da Paelt barbari è creche venìtte già a noiltahani collurue della vendetta che per più fecoli regnò fra noi, così pare , che polla cllcre derivata l'ottima coftumanza dell' ofpita liti pet cui tanti Spedali , e particolarmente nella noftra Città di Firenze per 1* addietro fi contavano. Inihetim " ' Paflarono- gli Arabi da i loro a n'J™~ f s deferti dell' Arabia nella Sofia, e ti finn vtnella Paleftina nel fecole. VI. e fin"»»' '" d' allori vi lì fono o poco , o all'ai "J.ì ' fempre mantenuti. I Popoli di tut^ ta la Cofta , e t'interno della Soria, e della Paleftina, ove non Ji parlai fc non Arabo , vengono chiamati generalmente Arabi contuttociò ora non fono altro, che un mefcuglio di divecfe Nazioni, c Religioni , c Digli Arapochi di veta defecndenza Araba Alconi,. che .abitano le Citta della Soria,e della Palcilina qi!an-,',V V,V^ tunP.ltfiìn*. B 3 dibile il , cattivo . ' : . , j li runque lìano di vera defcendenza Araba , fono nondimeno più civili . e la loro maniera di venirli , e è più pulita, e quali limiTorca SÌ applicano queiii ordinariamente alla mercatura: fono perfone di probità , e di retta trattarli le alla . giuftizia, Governo e iranno fottopofti a quel , fotto il quale ii trovano fenza perà mancare di riconofeere la loro vera defeendenza flabiliti i Ifinael' , come più fopra dilli e perciò hanno fempre un particolar da ; attacco agli altri Arabi, che Hanno ne' deferti , e quegli foli riconofeono di vero fangue nobile , e fispio ri! c. Molti di qt: vera otigine egli di ^abi, cne Hanno fermato Arabi per ti Aggiorno nelle Città baibu . feiano crefeer la barba li , non il lor fi la- fe non in , età provetta ; dovecebè gli Arabi de i dci'crtinon mai fe latagliano, e ciò facendo, farebbe fra loro vergogna glande la ; anzi arrivano ad avere per medefima un rifpetto tale, che è un È nn gran giuramento allorché lo fanno toccandotela ; procurano dì tenerla netta, ed è un affronto de" più grandi il prender gli Arabi per la barba ; rifpetto , che hanno per la medeiima anche meno anche i i Turchi, poco e d/ «- Criftiani Orientali, Non fanno talvolta gli Arabi **««' nome della loro famiglia , ne co- Ar" bl ' nofcono per lo più fe non il padre, ed il nonno , ma fono curiolì di il un tenere efartiifimo ricordo della afecndenza de' Cavalli, per hanno una i quali pafTione grandiflima aflblutamente una , ed conlìderazione maggiore, che non hanno per lo proprie Donne Di tre razze fono i Cavalli Arabi Attili , Kehilan , e Guidifc I Cavalli Artik fono i più cari , effendo la razza più anrica dell' Arabia Kehilan fono i Cavalli nobili i che non mancano di avere un pregio uguale agli Attik. I Guidifc fono conlìderati Cavalli ordinar), e fervono folo per le Carovane. : . B 4 Qne- Quegli delle due prime tizie fono di un' altezM mediocre) pochi eiicndovenc, clic pollano chiamarli di alca ftatura fono fnelli c gran corridori non nitrìfeono mai : ; altro ; e- non mangiano [die una volta in vcntiuuattr' forfrono la ferie* , ore, che ì la fera, mettendoli alla iella una facca con una mifura •*~~~d' orzo- Se hanno faticato) gli ri— --"tardano il mangiare un' ora per il bere poi , quantunque itracchi > e ; danno a tutte l'ore , gli fanno palleggiare per quanto iiano rìfcaldati . Arrivati alla renda gli levano la briglia e piantando la lancia in terrai gii legano a quella con una femplìee corda al collo; e fe è una Cavalla, gli mettono foltanto una corda ad un piede , nè il giorno, nè la notte glilefudati, glielo nè ) vano mai la fella , fe non quanto comil tempo di ftrigliarli Gli Arabi ufano molto Je Cavalle , nienrclìltono più alla , che faine , ed > come ancora alla porrà ^ . ire trovano litica i. . alla Digiti^ed b£ Gopgl e richieggono minore ati che il màfchio Allorché deve feguire la monche è nel mefe di Aprile , quan- alla fere-, tenzione ta , do i Cavalli hanno mangiato in campagna aperta quindici giorni di erba, hanno gli Arabi divcrii teilimonj fece- , i quali fanno poi 1* attesalo quale è il Cavallo , che ha montata la Cavalla Quando, ha par. torito altri no) , li chiamano immediatamente tcltimonj per far fede del gior- , in cui e natoli puledro, che lo -i giorno afeendenza mefe, e 1' i! , 1'. ora, deli' il a pelame, animale Que- . carta , che è chiamata Cogget c da tutti i teftimonj , e popoi in una pallottolina di ottone, l'attaccano con un cordone al colfla , fottoferirta lla lo del puledro , che è nato gliela tolgono, e celebrano- , nè più il gior- di tal nafeimento con allegrezze, e palio fra gli amici. no Digitized by Google 16 tengono per un anno lènza caval- In quello intervallo di tempo carli . efercitano a gli girare contìnova- mente in tondo «nella maniera desima . che vallerizza. no , Il il ufa nella tini Ira quarto anno e gli cavalcano , meca- gli ferra- efercitandoti alla , che confitte nel farli prendere un gran galoppo , e poi fermarli tutto in un tratto, voltandolìa delira, e a finiftra , infognando loro così per poter fuggire dal nemico dopo corfa che hanno (cagliate le lance , effendo foliti gli Arabi dì aiTalire il nemico, e fuggire. Gli ammaellrano inoltre a girare in tondo, molto piegandoli fopra di una parte . e tale infegnamento è neceflàrio per poter ricogliere le armi di terra lenza feendere da Cavallo . Ne' loro infegnamenti non li fervono mai di frulla , o di nervo ( valendoli delle -'fole ftaffe, che fon làttea cadétta* e colle punte di dietro delle medcfime toccano , e tagliano il Cavallo nella pancia . ' Di cinque anni gli Digitized by Google gli mozzano la Coda , e dopo gliela lafciano crcfcere fecondo la naturai Lo zoccolo dei piedi tengono corto, e che avanzi i quali fono alfai leggieri c i difpofizione. glielo ferri , — fenza rampini. corrono, prendono vigore, e fermati che liano , fon fubito pronti a metterli a quel palio , che vuole chi gli cavalca. Nel tempo , che corrono , tengono la teila elevata , dopo poi la gettano intieramente abballò, e lafciati colla briglia fui collo , non fanno movimento alcuno > e fenza avere in mano il freno li può continuate qualunque viaggio Se qualche accidente portarle , che chi cavalca cadelTe , il Cavallo non vi è pericolo, che faccia due pallidi ferma fin più ; che anzi tanto che l'uomo fia rimontato Gli Arabi cavalcando per viaggio poco li fervono delle briglie , ma foto ufano una cavezza , nel cavalcare tengono le ginocchia interamente piefubito fi . ga- gate , e con quelle fi tengono forte a Cavallo; e ciò procede dall'altezza delle loro felle. La maniera di ilare gli Arabi a. Cavai lo è motto fcom- mancano poìta, e grazia , tutta quella di che vi hanno non mancano . Turchi i già di deprezza , ma e vi , ftanno ben licuri. Per dare al Cavallo di correre, incurvano un il cenno poco !a vita, e correndo no interamente fopra Cavallo perchè ta , nò , e elfo la piegadel iella la altro cenno immediatamente par- vi vuole corrai Quando l' erba de i campi prinpodue gior- cipia a eflbrc di un' altezza per terlì mangiare dai Cavalli ni avanti , gli affaticano aliai , e dipoi levati loro ferri , e la fella , gli mettono in quei campi a paflurare dopo otto giorni principiano a cavalcarli nuovamente fe non hanno nei : , prima: al quindicciimo gior no fanno le monte, e dofarlo ceffitì di ( po altri quindici giorni principiano a cavalcarli andantemente , conti- nuando :i mangiare lafciarli a tanto che ve n' è giorni , ma dopo ì l' eri» trenta ggiungono un poco d'orzo. Dei D r v s i i , Paefc del Cabravano è una Ovratìù. parte del Monte Libano citeriore , "«'^"fiche guarda verfo il Mare mediterraneo Quivi ahitano più che Il . quei popoli , che fono chiamati Drufi ) e perciò la parte più meridionale di elfo Cabravano altrove viene anche detta Paefe de i Drufi Non è per quello i che ed! non facciano la loro dimora ancora per tutto il Monte Libano, e T Amili- bano le c iniicme in quelle piccopianure , che fono fri il Mare i , ed il Caftravano , e per quanto iì eftende il Littoraìe dal luogo di Gibaìl , che era I' antico Byblus fino alla Fiumara Evie predò all' antica Sidon , oggi Scida ; come pure yien da elfi abitata l'antica Eliopolì , oggi detta Balbec , ed i fuoi con- Digitized by Google contorni RUifimt de i Or»f- , trovandoli detti popoli feparara mente fparii anche in altre Contrade della Sona , e della PaldUna. La Religione de i Drulì non è antiche dell' Oriente , mentre ebbe principio nel iojo. nel qual tempo Mahained Ben-Ifmael principiò a predicare , ed a fare i più delle E 1 bene però ignoto todi quella Religione . il fondamen- Ella è dilìé- rente da quella de i Turchi , e da quelli de i Cruìiani Alcuni fra dì loro fono circondi! > ed altri nò I libri che di elTa trattano , fi coniìderano . . pieni di ofeurirà , e di errori , nè è fte/Ii Drulì venire in cognizione a fondo della medclima della quale anche poco ( o niente Gli Spirituali poi , o fiano i Miniftri della loro Religione , efil foli fanno credere di eter- facile agli ne parlano . ne bene inteli Quelli fi adunano infierne di quando in quando difeorrcndoi e (lattando fopra affari di . Re- Digilized by Google Religione , e ficcome tali Spirituali fono perfone la maggior parte ignoli lappone comune, perciò mente , che ogni giorno aggiungano nuove fciocchezze. Sembrano di avere i Drufl talvolta qualche affetto per il Maoinetrifmo; ma nel tempo fteflb odiano, e difprezzano i Turchi ed all' oppofto fono amici de i Criftiani, e (Umano la noftra Religione . Fanno orazione indifferente- ranti ai loro libri 1 nelle Mofchee Turche, e .Credono , che venuto il Mefsia , e quello più volgran mente e nelle Chiefe Criftiane ila te fatto diverfi Perfonaggi per la Maanch' cfli per Vedine Venerano altresì Sant' Elia» e quello invocano ne i loro giuramenti Credono ne i Miracoli Hanno gran venerazione donna j e la coniiderano . . Madonna , e di Sant' Elia, e quando non fon esaudire le preghiere , che ad cili fanno , credo- della no di non merirare la grazia , che domandano; e quello, che è contro la Legge de' Maomettani, tengono talvolta nelle foro Cafc le Immagini dì S. Elia, e di altri Santi. Fanno , che i Mufulmanni chiamano della Luna dì Ramadàn , ma non rigorofamente. quel digiuno Quefto i\ quanto confufamcnre è può fapere dagli ftcfll Drufì , i ho trovati affai ignoranti del- quali Dagli Spirituali la loro Religione è impollinile rilevare la minima cofa, cflèndo rigorofiflimi offervatori . del fegrcto che la . fammi In Religione de miftero impenetrabile ro elfi, che libri ferirti,' fi i ; fi conclude Drult è un nè vorrebbe- credeffe neppure, a che (i veggono i trattare Religione: C di rjiù tali ferini fono diverfi fra dì loro come mi fu aflìcuraro anche da un di loro Sacerdote Maronin, che da trent' anni abitava nelle Montagne del Calcavano , ed il quale aveva ollervato ,che gli Spirituali non ammetten r do nelle loro degli fteffi adunanze akim altro malmenano quelli Drilli , Digitized by Google con togliervi i ed aggiungervi quando in quando ciò , che loro libri di Alcuni afcrivono 1" origine do' jJÙ'i, preferii Popoli Druii ad un rcfto di unfi. erano impiegati nella , che t'oldati Guerra Canta , aggiungendo, oliere di un corpo di Francefi * che comandava un Signore della Cafa di Dreux, i quali dopo la prefadiGerufalemme fi ritirarono nelle Monrtagne.fenza che i Saracini conquiftatori gli potettero fcacciare per quarant' auni; nelle quali viflètoda Crìftiani fintantoché ebbero fra loro de i Religiofi ; Ì quali mancati., , C reftati elfi fenza le irruzioni della Criftijna. Dottrina, principiarono ad imparentarli con diverfe nazioni fèguaci del Maomettifino e che in tal forma cadeflero a poco per volta prefenre Religione , che Ma non fulMe tal feniì rifeontri , che la de i Druli fuiMeva nel 11 70. come. fi ha dall'Itinerario diRabbì C Boin quella proiettano. tìmentO) allotchè fetta Digitized by Google Beniamino , onde non poteva aver dopo fa per- principio quarant'anni i Criftiani di Gerulalcrnnie, che fu nel 1187. Diverti Autori Francefi hanno procurato in qualunque maniera di tonoiuare,mi lia permeilo così dire, dita fatta da a nominanza della loro Nazione , le differenze , e difficoltà , che s' incontrano 1 allorché lì vogliono far diteli i Drufi del Monte Libano dal predetto Conte di Dreux, o che almeno fi vogliono credere avanzi di Francefi , po, che luce rellati fegul Gli anni un libro doGeru- nella Paleftina perdita di la venne feorfi ) intitolato alla Hftoire tks Drafes Peuple du Liban formé Colmile de Francéh Chi averi cognizione delie Contrade che abitano quei Popoli , e de' Popoli ftefli , troverà in detta Opera, che 1' Autore il è ingannato in varie 1' altre allorché parlantra cofe, c far une do dello . flato di elfi, * del loro Com- Digitized by Google Commercio , vuole che le produzioni del paefe loro oltrepaffino quelle della Pcrlia, e dell'Indie ftefìe. Lo , Scritrorc dovette feguitare l' opinione! che hanno tenuto altri Autori an1' i e moderni , i quali copiatili un dall'altro! fono incorii in erroQuanto a chiamare egli i Dmfi ri popolo del Libano formato da una Colonia di Franceii , lo dinioftra con tutta la buona maniera , mentre ogli per vero dire non fa difeende- tichi . * e tutti loro directaraenre dal te di Dreux ma non , lafcia Condi far vedere , quantunque fenza buone prove , che hanno Uretra alleanza con detto- Signote- i Druli del Libano. Se i Drufì poi dicono effi medejimi di eflere difecfi dalla razza. Franca; oueflo, come li vede ogni , fe non che a tutche fenz' altra diftintutti col nome di , che alcuni li di- di >non lìriferifcc ti gli Europèi , zbne chiamano Franchi . fc' vero cono fchiertamentc Franceii C a » ma ciò ciò è piurtorto perchè fono continor vamente imbevuti di belle iftorielle ri da quei Franteli , che per affà-r Commercio hanno occafione di di dover trattare con loro La lingua , che parlano i Drilli è Araba lata per quella fola è par, giacché tetra la Soria indiflinrar tutti quei Popoli Drufi quando fanno orazioMofchéc , non ifdegnano punto 5 che i Criftiani entrino dentro per ouervarli, anzi fi mettono allora ad orare con modeftia maggiore , e più fervore , per comparire a gli occhi noftri più favj , e devoti ; Turil che non è permeffo tra i mente da I ne nelle chi, fe non per grazia fpeciale, ciò per altro fuòri Tempre del tempo delle preghiere. * 7 n£ Un fi, ! eintszìa- 1 Drufi fono uomini fortì ! ben formati, e di beli' afpetto, al che molto vi contribuifee la loro educazione. Sono allùefatti fin da piccoli alle fatiche , ed a gli ftenti. Le madri allorché pongono i lo- Digitized by Google lor }7 in culla . in vece di por* guanciale fono il capo» bambini re ad elfi il è coita me fra noi come le reni, tono folto niera, che il , glielo met- facendo in ma- capo rertiloro fempro ciondoloni Dip^i legandoli , e fafeiando le gambe infieme , fanno toccare polpa zon polpa , reftando colla punta de' piedi interamente . infuori, dal che è originato portamento della lor vita il bel . Sono quefti di naturai fincero , e fedeli Amano i foreiHeri Europèi , e fon capaci di ogni umanità verfo di loro , e di difenderli . Aborrifcono l* ufura, e perciò non poffono foffrire Ì Turchi per l' avanic , nè gli Ebrei in ogni incontro per 1* avarizia I . _ • ' Drufi hanno i particolari, chiamati loro Principi Go J J*"* i quali p,.^, Emiri, ed hanno tutti un cofteffo Paefe. Quella però di Capi) che fpefiò diviii di fentimentì i fi trovavano gli ha fatti effere in contino ve di- folio fette, mando nello diverfirà C j vi- villani c , più anni dillurbi ma ; per accortili corfu di finalmente il de' pregiudizi di tacita divilione della quale avrebbe potuto preva- Porta Ottonianna peri'otto- lerli la met torli interamente fono cjuattr' anni, che unitili in un C on ligi io deliberarono, clie uno falò di loro doveffe avere ÌÌ lupremo comando , in; titolandolo Grande Emir o iia gran Principe Gli altri fono Principi , i nel Coniglio , ma , . quali entrano folo di Grande Emir ha il deliberare loro tal fur: morto Polliede . poterla la ideilo tra un certo Emir Man- dignità continuerà il conella fua famiglia, mancanquale fubentrerà uno degli alEmiri, la dignità de' quali elfo mando do tri Ja foi feguita ad andare di defeendenza in defeendenza nelle loro Cafe. La Città di Barati, antico Bela Capitale del Paefe de i rytus 6 Drilli, c nella quale Cale tutte ria gli Emiri, residenza- di eifi, hanno ma 1' le loro ordina- Grand' Emir, e del Digitizad by Google 59 Ernie, è fempre nella piccola Città Der-al-Gamar , che vale Paefe di della Luna , nelle Montagne fra Oriente , e Settentrione di Seida Quantunque i Druii fi liana independenti dal Gran Signore contuttociò il loro Grand* Emir paga ogni anno un piccol tributo alla Porta Ottomanna, l'equivalente del quale è a beneplacito dell' Emirj c quello è l'unico barlume di autorità , che ha il Gran Signore fopra di tal Popolo Le mogli de' Principi Drulì hanno ancora elle parte nel governo, e dopo la morte del marito refi - feguitano a comandare ché vi fono figliuoli , ; ma allor- c che fìano in età atta al comando , lafciano ad elfi le redini del governo. Quantunque fra elfi da per- metta la pluralità delle mogli, non ne prendono fe non una, la quale procurano > che iìa della nazione mcdelima > e le altre Donne , che tengono , fono fchjave i e concubine t l L'abito de Drufi condite in i una foprawclte corta palla ginocchio il lo di capra , * che di poco tortura , e dì lana dì colori diverlì pe- di e fatta a righe , Dietro le fpalle , copure davanti, principiando dal collo, e terminando a mezza vita, li partono alcune ftrifee lavorare a . me raggi le fra , quali vi fono tenuti de' fili d' oro, e d' argento. Le maniche non paflàno il gomito . Tengono vefte di fotto di quella un'altra , fa quale è tela turchina più lunga della foprawefte, maniche arrivano Hanno poi fino al e le polfo . brache, che fono della (iena rela turchina ma più Uretre , e corte di quelle , che fon confitti di portare i Levantini Le camice fono bianche e pochiffimc volte turchine. Si cingono l' una , e 1' fé , . , altra verte fopra i fianchi con una gran fafcia,la quale e comporta fino di dieci , e dodici braccia di roba, c per lo più di bordati , o li- mili . In tetta fi avvolgono delle bel- __QialÌ£gd by Google a ufo di turbanti di co- belle fafee Le loro calzature ancora fono differenti da quello degli lori diverli altti . Popoli orientali , mentre lì aflbmigliano qualche poco alle noftre (carpe, eccettuato che fono di fommacco rollo, o giallo .legati gli orecchini con un cintolo del cuoio vece di fibbie, e le bocchette fono tanto alte , che avanzano molto fopra la gamba Il taglio , la formn , ed il colore del loro abito fono talmente medelimo in elfi , che fembrano un uniforme militare. Gli abiti poi de'Ioli trovano con della difii accodano alla moda Turca Anche il vcftire de i loro Spirituali è differente da quello degli vertendo femore in altri Druli , abiti feuri o neri , o bianchi fenza armi addoifo , ed in teita tengono eguali fra ro Principi ferenza , e . , il quale è bianco Le armi, che hanno i Dru.fi , fi poflon chiamare una parte del loro «bito, mentre in pace, ed in guer- un gran turbante, ra non le abbandonano i fono quedue pillole , le quali portano fèmpre infilzate in quella falciai che unite • e lega le velli , ed una cui- ta lle fella. Di dietro portano nella mede lima un' accetta , una falcia fiafea legno piena di polvere > e lo fchioppo, ed una padrona con ven- di tiquattro cariche Tengono pochiflìmi cavalli, mentre abitando in luo. ghi montuoli Dame Drifi. ne' quali flanno for- gli divengono perciò inutili Gli abiti, egli ornamenti del- tificati riSfrtiil. ic , le , Donne Drufe fono limili a quei Donne Turche, eccettuato delle che le Drufe portano in telta un pezzo di argento fatto a cono alto im palmo , e fopra il quale tengono un velo , che le copre fino a mezza vita , dal quale ornamento fembra, che ne ricevano venuflà Con quello medeiìmo velo andando per le ftrade li coprono il vifo. Tra i Drufi è contata per una particolar bellezza delle Donne V «Aere grafie , efiendo poco ftimar . te quelle di gentile . e delicata compieflionc. Curdi fono Popoli , de i qaali è nel CurI' ordinario foggiamo Sono fparfi anche nel Diarri iftàn beck, e in divcrfe Contrade delli Sorta i ove abitano a guifa di Arabi andando con le tende da. un luogo all'altro con pafcolare i loro ladri femprc armenti. Sono quali di profeflione , ftando poco dittanti 1 . dalle pubbliche ftrade per auàlire T e fpogliare i pafièggicrì . Quelli Curdi fono quegli aiìàiTini , de i quali Guglielmo di Tiro nella fua Guerra facra al tib. XX. parla fltoria della Cap. 1 XXXI Sono i Cardi di tre Religioni . Alcuni Maomettani. Altri chnmanli di laiidi , che vale a dire feguaci Gesù, la Religione de' quali è mefcuglio di Maomerrifmo trla , e Criftianeiinio . , r -l'iÈ'nl f^fa & s*rU . P»* 1 Idola- Adorano- arin Dio» j„. jMr- 44 Dio ) Y e predano un culto di divi- nità anche al Diavolo , adorandolo perche lo temono come autore del male, ed empiamente credendo nel tempo medefìmo che un giorno deva tornare in grazia di Dio ! procu, rano perciò , dicono elfi , di poterlo avere allora per loro amico. Onorano la Madonna , che chiamano Maria Madre di Gesù Quelli Curdi Iastdi fono conofeiuti nella So* ria anche fono il nome di Nafairi. . La «fi, terza fpecie tiene la fima credenza lasidi . Sono adorano il e , culto mede* come quelli gli Sciamli Sole e tanto , gli lasidi odiano amano i La Criftiani i lingua di elfi , , Mufulmanni gli che che ed , popoli è Permana , ma quei , che abitano la colla delia Sotia parlano Arabo , e ne' loro abiti imitano gli «fi di quei luoghi i ove lì trovano ) come pure tali , lì fottopongono a quel Governo, fia Arabo , o Drufo, o Maomettano , quantunque non manchino dì avere Dig it zed by i Goog le di loro degli Sciehk, o iìano Capi, a i quali pure preftano obbedienza , riguardandoli come Uomini fra di favio come coniiglio, e riluttandoli loro Religiofi De I t Mutuali, Metuali fono Maomettani, ma feguaci della Dottrina di Ali principal fuccelfore di Maometto . Abitano nelle Montagne fopra Y antica Tiro» oggi Sur. Son nemici della Religione Criftiana i e di chi la prof ella , a fegno che le un Criftiano beve ad una loro bardacca» lia boccale fatato che ha bevuto , la gettano in terra j e la fpezzano. Sono uomini di forte compleilionci e molto limile agli Arabi de i Deferti nella loro maniera di o vivere , e vefttre Erano prima i Meniali fotal Governo del Bafsà dì ma fono ora.fei anni» che preftano ubbidienza al Capo , o Principe di Acri. De i . topofti Seida; 4* De Cua'-Sundha' i In tante varie Religioni , che han- Mao- fondamentale mettana , quantunque male enervata, ve n' è un'altra, lk quale chiamerei piuttofto una Congregazione quella quella de' Cirà-Sundrà , che hanno per mattina il libertinaggio , « nella quale fono ammeflì i Maomettani di ogni fetta. "Ira le altre depravazioni, che fi fono prorotti, no per la bafe £ muniti delle Donne Diverfe volte anno , e quando che fi troIn boom compagnia in tem. dell' wio po di notte, ammettono tutte le loro Donne in una gran fala , o fotto una tenda di loro abitazione , e fpenti i lumi , ognuno prende quella Donna, che gli viene alle mani , lenza fapere nò avanti , ne dopo chi fia quella , colla quale abbia avuto che fare. Il nome di Cilà-Sondci viene dall'atto, che fmno * , Digilized by Google no di fpegnere i lumi lignifica in Italiano tal Db i * die tanto nome Arabo. Turchi. Eflendo ornai più che noti i Turchi, m'afterròdi far quìun minuto racconto de i loro coltami. Contuttociò per non tralafciare totalmente di parlare > almeno qualche cola della loro Religione , mi varrò in parte di quanto dice fopra di ciò 1' intelligente Autore delle note al Viaggio del Signor le - Bruyn. E' <- comune opinione » che le vaTurchi fieno letama» rie Sette de' e fe bene li efarmnafiè,£e ne errerebbe anche un numero maggiore. Due fono le principali) che una di quei , che lègràano la Legge di Maometto , e l' altra dì quei , che ftifi un ano la Legge di Ali Tutti i Turchi generalmente fono della prima fetta , ed i Perfiani della feconda , e quelli differenti princi- -* 8 . . cipj di Religione gli tendono nemici fra loro irreconciliabili I Periiani fono talmente attaccati alle interpe trazioni che Ali al Tefto dell' Alcorano , che Difccpplo il Maeììro , e credono , che fia flato meglio , ha date preferifeono al jnfpirato di quello. 1 Turchi dalla parte loro acculano i Periiani di avere alterato il Libro della lor Legmal punteggiato , e di averlo Per quella caufa tutti gli Alcorani » che furono trovati in Babilonia allorché Sultan Amurat fe ne impa- ge dronì , furono trafportati a Coftan, e rinchiitli nel Serraglio , e proibito a chi fi fofle di leggerli tinopoli fii l'otto pena di cflère maledetto L' odio iene hanno gli uni contro gli airi è così grande , che non fi dan. no alcun quartiere alla guerra , ed i foli Schiavi Periiani non fono, ricevuti nel Serraglio , per quante buone qualità portano avere. I meno Turchi ancora odiati da i non fono elfi Perfiani , i quali taj- men- Digitized by Google 49 mente difprezzano i loro tre gran Dottori Abubeker , Ofman , ed Cimar che quando fra i Perlìani qualcheduno fi marita , efK mettono i le figure di detti tre di palla re i delle Dottori o di zucchero Camere loro , , quei , che fono invitati avendoli rimirati, lafcino cattive inclinazioni all' t fatte entrai- acciocché alla fella , ivi tutte le colle quali po- trebbero ammaliare i nuovi Spofi , e quando tutto il Popolo è entrato» gli fpezzano quefli fono gli articoli più importanti , che fcparano ìq. : due Serte. Inoltre Ì Perfiani rigettano co-* me apocrifi alcuni verfetti dell' Alcorano Porrano per difprezzo il color verde anche alle loto babbuc-. ce , il che i Turchi riguardano come, una grande empietà. Eili non credono i che fia permeffo di lavarli i piedi nudi Bevono del Vino fenza grande fcrupolo i e non fanno gran differenza da i cibi puri a quei , che In fine elfi fono fono impuri . . . D per- pcrfuafì , non è neceilario Mofchée per farvi clic unirli nelle dì le preghiere Si trovino quelli articoli , e qualchedun altro in una fen. tenza , che il Muphti Eefed Effendi portò contro un Governatore del Re di Pet lìa , e che il Signor Ricaut ha copiato eflefarncnte Vi fono dell' altre Sette , in cui . fon disili i Maomettani , ma le quali palTano fra loro per OrtodolTc La prima è quella di Haniffe , ed è fe. Turchi da i Tattari fi chiama Atabi fanno che ed ella è feli chiama Malechie ) guitata da' Maomettani di Tripoli! di Tunis, e di Algeri, e da alguitata da di Usbek Scafile , Ì , e La feconda . della quale gli profeffionc . La terza è quella , altri Popoli dell'Affrica. Tra non vi è differenza , fe non per qualche cerimonia legale, cuni quelle Serte de' loro Dottori. Le otdìnaric difpute di quelli differenti Scttarj raggirami-, fopra gli attributi di Dio, fopta la libertà, la la Predefr inazione ; fopra il merito buone opere e Copra la maniera , nella quale Iddio farà vilibile in Cielo fopra la Prefcienza , e fopra molti altri punti di Teologia , e di Metafiika, ove fpingotio laControycrlia, e la Dialettica più lontano, che non crederebbe chi è avvezzo a riguardarli come perfone ignoranti ; ma liccome una femplice notizia non permette di entrare in quelle delle ; ; particolarità , li può confultare ci- il Signor Ricaur n eli' Moria delImpero .Ottom anno , ed alcuni alViaggiatori,. che fi fono eileli fo- tato. l' tri pra qtieiìe materie. Non fo frattanto aftenermi di aggiugnere qui, che l'Aurore Tur-i co, che è flato tradotto dal Signóre De la. Croix , riduce tutte quelle Sette , a cinque principali La , prima , accettata dagli Uomini di Legge , afficura , che è imponibile di trovare la Calvezza fuori della Legge di Maometto. La feconda,chc è quella de i Dervifci, ed altri Religioii, . D i pre- pretendo , die la Grazia di Dio , ed il merito delle buone opere pollano falvare fenza la Legge Laterza afficura i che le buone opere foie fenza la Grazia pollano falvare. La quarta è fondata fopra la virtù morale) per la quale tutti gli Uomini , (ìano Maomettani , o fiano Ebrei , o (Iano Criftiani, che facciano opere buone, faranno falvi La quinta, ed ultima , che è feguitata da i più virtuofi fra loro , nega il lìbero arbitrio , e vuole , che tutti condotti da un' alfolura Prede Hi nazione , non è lafciaro all'Uomo alcun potere fopra lui fteflò. Si può aggrugnere , che dacché l'Alcorano comparve, fi fufeitarono, particolarmente fra gli Arabi , un gran numero di Comenrarori ; ciò, che produiTe dimoire opinioni differenti fopra rinrerperrazione, che poteva darli a tatto quel , che vi era contenuto E ficcorne i libri , che cigni giorno erano ferirti fopra di ciò, . . . andavano moltiplicandofi all'infini- to, Digitizad by Google lo ; Mahuvias fucceflòre de i quat- tro primi difcepoli di Maometto al Principato de i Saracini , Uomo molto zelante per il Maomcttifmo, fece efattamente raccorre tutt'i volumi , ed uni in Damafco i più fapienti Dottori per far lavorare alla riforma di quei Comentar) , i quali furono allora ridotti a fei volumi chiamati Zrmas , o Legge rinnovata , i quali confultano ancor oggi come oracoli dell'Alcorano. Dopo quefta compilazione furono gettati nel fiu- me tutti no flati i libri fatti , che fino allora era- ma- fopra di quefta Degli Ebbe*. Due forre di Ebrei nella Sorla , naturali del Paefe ni - fi trovano e nella Paleftina, alcu> e altri fo- Vi fono degli Ebrei Caraiche non (limano il Talmud Gli altri fono Talmudifti , e dicono afj fai male de i Caraiti , co' quali non vos reftieti ti , , . D 5 + vogliono avere in i comune neppure fcpolcti Religioni Cristiane. Se in alcuna parte dell'Alia fi trova la Religione Criftiana , oltre il Cattolicifmo, divifa in più Sette cre, che ciò ila in Sotia. Alcuni , Crjftiani vi hanno ftabil permanenza , come fono i Latini , i Maroniti , i Greci Cattolici, e gii ScifmaticL Aliti vanno , e vengono contino vamen te do per vifitate i Santuarj della Padellina > che fono gli Etìopi i o Abiilìni 9 i Cofti , gii Armeni , Ì Giorgiani , e la maggior parte i hanno quali altrove de' de' Gteei in Gerufalemmc Monafteri Scifniatici , e , » ed delle Chiefe. i l\ Criftìani Latini della Palestina trovano nelle Città di Gerufa- lemme di Betlemme , di Nazarer , e di S.Giovanni in Montanis ludicie, ed in pochi altri luoghi e quantunque iìeno nati in quei Eaeli, oflèr, ; . _ va- Digitized by Google vano efattamente fendo rito il Latino , efPadri di elfo da' , Dt ; Maroniti fono Criiìiani Cat- Marniti, 1 tolici in inftruiti Terra Santa , numero ii de' quali è il ìnag* giorc fra i Crifliani della Scria, ma particolarmenrc nelle contrada del Monte Libano La verità di eflère . per 1' lici) addietro flati fempre Cattoha trovato del contrafto tra gli Scrittori , come fa vedere il Sig. De la Roque, che ne ha fatta l' Iftoria , concludendo , che fono fiati fempre Cattolici , ed ove gli fa diteli dall' Abate S. Marone fino dal principio del Secolo V. Fu dato loro in appretto il nome di Maroniti come a gente intimità nella fenoli di detto S. Marone , i quali hanno fitto fempre un corpo feparato > ed oppolìo a tutte le Sette i che tenevano divifa la Chiefa orientale Anche il Cardinal Baronio pare , che dia . ad elfi tal Note origine nelle Martirologio Romano adì bre parlando di D S. 4 1 1 del .d'Otto- Malto Religiofo del del Mori altera di S. Marone Ejits itaque Monachi vacati junt Maroniac, . jicut a Studio Studiiae,a Saba Sabaitae & ab Abrahamo Abraa DeoDiitae, bamitae disi reper'umtur inde fortaffe nomen Maronìtarum proveitìt Sebbene poi ne'fuoi Annali chiamò i Maroniti come gente difcefa da un certo Erelìarca Marone , avendo in , ciò feguitato il fencimento di Guglielmo di Tiro j primo Scrittore Latino, che abbia parlato de' Maroniti , ed il quale , inlieme col Cardi- nal di Vitrl, fono itati facilmente confutati nel dare quella origine a i Maroniti , efTcndo incorfi in tale sbaglio per avere avuto di guida Eutichio Patriarca di Alexandria . il quale viveva nel fecolo IX. e nel X. Scrittore Arabo affai Jbfpetto , e fa- volo fo Hanno che prende Antiochia, i Maroniti un Patriarca , il ritolo di Patriarca di ma che ria reiidenza nel fa la fua Monafero nubin nel Monte Libano. ordinadi Ca- - IGrc- Digilized by Googlt I mero Greci Cattolici , anche il nu- °* molto grande nel- de' quali è ' "" le Montagne de! Cabravano , hanno un Patriarca col titolo di Patriarca di Antiochia ; ed è prefentemente Teo- dolio già Arcivescovo di Baruti , affunco a tal dignità il dì 9. di Luglio 1764. avendo poi da Roma ricevuto , me prefente in Soria , il Pallio per le mani del Padre Domenico da Lucca Minore Oflcrvante , nelmefe dell'Anno 1767. di Luglio Sorla In ftabil i Greci Scifmatici di ne iGnd permanenza non fono in gran-Sii/m"'»numero. La maggior parte anno vanno per la diffimo dì quei) che ogni Pafqua de i Santuarj della fono delle altre Provincie alla vilita Paleftina , Alia e dì quella patte della Turchia, che è in Europa, e della Mofcovia Quelli tali Greci , tra i loro Patriarchi ne hanno ancora uno dell' , . col titolo di vrebbe fare munemente Gerufalemme, ove dola tua dimora , ma co- foggiorna in Coftanti- nopoli Tur- Tutti iCrilhani Orientali, che i anziano in lingua molto corrotta , c me, ma abitano in Scrìa Siriaca Di r ii fcolara coli' A'™™. Arabo. Gli Armeni fono ancor elfi fédalla Chiefa Cattolica Ro- parati mana . Furono riuniti colla detta Chiefa nel Concìlio di Firenze nel 1439. ma poco durò la loro riunione. Moltiflìmi Armeni fi trovano 1 i quali riconofeono per vera Chiefa Romana, e che profefiano la Religione Cattolica totalmente. Altri ve là ne fono ne i , i quali fintantoché ftanno loro paeli , lì riconofeono chia- ramente féguaci di tutti i loro erAllorché poi vengano quelli parte , ove non abbiano rito , fi fanno una tana Dottrina , andando a fare le rori. in altra Chiefc del proprio ioro allora conofeere per feguaci di preghiere , e ad affiftere Ufizj nelle Chiefe Latine ai , Divini ma non fono per quello più Cattolici dì pri, volendo foltanto dimoflrarc di ma ef- Digitized by Google elTerlo colla lulìnga di , trovar più credito appretto gli altri Criltiani OrUn' almi ragione di venitodolfi . re nelle Chiefe Latine, li £ perchè non poltono andare nelle Chiefe Greche Scifmatiche , edendovi fra efji in materia di Religione una nimicizia tanto grande , che fe ori Armeno entra in una Chicli Greca, fubito la fanno g!i ribenedicono , e Y iitcflò fe qualche Greco Armeni Armeni entra in una Chiefa buon cuore , c civili iono ricchi , . negozianti, e gran politici. I Giorgiani proféflàno una molto licione Hanno dovi, del de i i limile loro Principe conofeono nello Capo fini , , , e eletti il Re- Di i Greca <Strgum de i Ve, col voto quale folo ri- fpirituale per lorq cllèndo attillato padrone ran- , ro per rituale alla Patriarchi quali fono il temporale i che per lo fpi- . Gli Etiopi, o altrimenti Abif-Ofj/i Bri— 0 A~ fono Eretici Seguitano gli er- £" • . rn. ro- * Digitized by GoogI (fe- de i Giacobiti tori . Sono circonciiì ma con fide rano la me un coftume atto religiofo. circoncifione co, e non come un Ufiziano in Lingua , ma molto corrotta Gli Emandarono Ambafciadori nel Caldèa tiopi . Concilio Fiorentino. afri. ICofd, Criftiani Giacobiti dell' Egitto , fanno le loro funzioni in lingua Cofta mcfcolata con del Greco. Sono circoncilì fini Ricevono . il come AbifBattclimo al' gli lorchè hanno rrcnra, o quarant' anni Il loro Patriarca riiiede nel Cairo , e talvolta in Alexandria , che ferve anche per gli AbuTini . Chi volelfe poi tizia delle diverfe ne di un' intera noReligioni Criftia- Oriente, può ricorrere ai varj , che ne hanno ferino ex- Scrittori . profeffo PE- Digitized by Google DESCRIZIONE DELLA CITTA' DI ACRI SULL A COSTA DELLA SORÌA ALTRIMENTI CHIAMATA SAN GIOVAN D' CAP. ACRI. IL la Città di Acri folla Colla della Saria in gradi 57. di longitud. ed in gradi ji. 40. di latitud. Era quella un' fj'j antica Cina della Fenici» chiama"" ta Ate, Accon, Acca, q Acre. U nome di S. Giovan d'Acri pare, Rtliedc W che lo acquiftafle al tempo valieri Ofpitalarj di S. quali dopo la de' Ca- Giovanni , i perdita di Genifa- lem- lemme ritirarono in quefta Città. fi che lo prenderle cU uni bella CKicfa dedicata a S. Giovanni, che era immediatamente fuori della Città dalla parte di Oriente. Altri vogliono Simun* ititi cit- descrive daica ci * , Giufeppc Flavio Iitorico nel Uh. ti Cap. X. della Guerra Giula finjazbne di quella Città, la quale è fui Mare, Mez- in una gran pianura, avendo a zogiorno, il Monte Carmelo , ad Oriente le Montagne della Galilea, ed a Settentrione un Monte chiamato la Scala de Ì Tirj Pare , che Acri appartenere alla Tribù di Afcr , ma non apparite , che fia (lata mai in potere de- m (hi fu fofii&ta, lf*lracliti Abbjamo dal prelato Giuleppc Iitorico, che fu pofleduta dal Re Demetrio figlio di Seleuco- Venne poi par tradimento in potere di Aleiìàndro figlio di Antioco Epifane. In approdo Aleilàndro gli Ebrei l'aflediò» e fa poco dopo fe lomco ; e Re de- cedèaTone inijjof*. Digitizsd by Google Cleopatra fefsò Principe Cap. . , i di quefto X1L Cap. XXI. Tolomei Re Egit- di hanno regnato , acquiftò il Tolemaidej e in tal forfu poi chiamata da i Greci , coche nome ma me madre lofepb. Ant. Imi. Lih. & III. Sotto to vi di pure così trovali negli Atti deNos vere navigatioue gli Apertoli expkta , a Tyro defcenémta Ptolemàidem Cap. XX. num, 7. I Perii l' hanno tenuta per qual, . che tempo , ed età una loro barrie, coPiame abbiamo da Strabone kmàis magna Urbi prius Ace nominata , hae Perfae receptaculo adverGeagr. fus Mgyptios tttebantur Uh. XVI. ta corneo gli Egizj di Fenicia : . Tolemaideè mana , Colonia Roda varie Me- ftata e ciò rilevali " daglie. I Saracini fe ne refero padrola chiamarono nuovamente Acca, che era uno de' fuoi primi nomi. La tennero fino all'anno U04. ni, e nel nel quale furono difcacciati dai CriL'anno 1187. Saladino Solftiani. di Egitto !a tolte a i Criftiani qnali la riprefero nel noi. dopo dano i un di tre anni attedio . Da detto- lo fpazio di cent' anni fu poffeduta in un tempo medefimo da diciannove Sovrani , che fono tempo per Enrico Re di Gerufalcmme , il Re dì Napoli) e di Sicilia, il Principe di Antiochia » i' Conte di Giaffa il Conte Galilea di Tripoli, il Principe di Legato del Papa , il il il Re di Ar, Duca di Atene, i Genearmate de* Fiorentini , de' dcgP Inglelì , e de i Geno- , Principe di Taranto menia, il rali delle Pifani veli , di S. , Gran Mauro dell' Ordine, Giovanni di Gerufalemme , il il Gran Maftro de Ì Templari , il Gran Maftro de Cavalieri Teutonici ed il Gran Maftro dell* i 1 Ordine di S. Lazzero Ciafcheduno di quelli vi aveva affoluta Signoria , ed antorità indipendente ne' loro particolari quar-r Digitized by Google tie ri della Città; peri quali divertì, e medclima in con- vari governi era la tinue divilioni, le quali furono la caufa principale dell' ultima fua irreparabile caduta, che fu nel 1201, allorché tornò nuovamente in madegl' Infedeli, che la faccheggiarono e la demolirono, né mai più li rimette Abbiamo nel Lib. I, Qip. XTF. de' Maccabei , che in quella Città no , vi fu ammazzato dal popolo per a>fi «•'- città . tradimento di Trifone fratello di Gionat* , Giuda Maccabeo con mil- Vcfpaliano , c Tito vi dimorarono nel tempo , che fi prepara- vano peri' attedio Gcrufàlemme di . Vefpafianui quidem mia etim Tito filli tu Ptolemaide interim moratus , exerchitm ortìtnabat lofeph. de Bel!» . htd: Lib. Ili Cttf. IV. Nella Città di TolemaìdcSecolo XII. come dice di Tiro nella fua lltoria della ra Sacra Lib. XXFH. fi Cap. nei* Guglielmo I. Guer£a re- nu- Digitized by Google nuto un general Configtio i ove venne deliberato di attediare Damafco al qual Conlìglio intervenne Corrado Imperatore de i Romani , Lodovico VII. Re Francia di Balduino , Re dì Gerusalemme , e molti altri Principi, Conti) e Duchi, Vefcovi ( ed Arcivcfcovi , e Legati , un de'qua- li Guido Bellagi di Firenze Cardinale di S. Grifogono Legato della Sede Apoftolica , per tralafciare molti altri Uomini Illuilri , e de i quali l'iftetTo Guglielmo di Tiro ce. ne deferivo i nomi Aggiungerò come Aeri fa vi- da divertì Apoftoli , tra i preda S. Paolo , che vi Fra Ì Santi trovali un Paoe Giuliana fua forella , che furono martirizzati fotto Va- firata quali dicò lo vi , , letiano Al tempo de Città fii i Cri/tùni qucIU Sede Vcfcovile fuflraganes di quella di Tiro Arrivato , Città nel 176*. - che io fui come ho in ella fatto ve- de- Digitized by Google dere delT.T. al Cap. XXV. fui co» per Ilare che vi trovai male , ed ftretro a reltarc rinchiufo guardingo dalla Pcftc regnare ; ma ceffato , il aperta la cala ad ogni pratica , prinad oifervarne lo (iato prefentCì e ad efaminarne il govercipiai allora no , i colhimi , ed il commercio , delanderò dando- le quali oflèrvazioni ne ragguaglio. S. Giovan d'Acri dopo ma l'ulti- fua rovina reftò moiri anni de- folata, e difabitara. Anche forco f 1* Ottomanno la Porta non curò di metterla in miglior ordine Nel Secolo XVII. Faccardino' Principe de i Druli,.il quale fi era rcfo.padcone di quali tutta la Sona, principiò a reftaurarvì qualche fabbrica, e renderla abitata; quantunque dall' altra parte guaftaiTe il PorImperio. fi to, con riempierlo, di rovine delle vecchie fabbriche alle , per impedire così Galere del Gran Signore iJ pofondo troppo vicino alla , e levare quel!' asilo , che po- ter dar Città tè- Digitized by Google teva pregiudicare alla l'uà nafeento grandezza Dalle veftigie di quello Porro, quantunque piccolo fi vede , che era flato comodo , è per renderlo ficu-, , ro da' venti Occidentali vi era un muro in forma di Molo, del ne vede qualche avanzo. Adelfo non poflòno entrare in erta grotto quale fe fe non battelli , e piccoli bafiii menti. Dopo la caduta di Faccardino la Città di Acri all' Impero. cui ogni anno il i per Bafsà di Seida vi mandava un Gon vernatore per rifeuotere i confueti tornò Ortomanno appartenenti al Gran Signo-* re. Il potere di quello Governatore non fi cftendeva , fe non pochi pailì fuori della Città , i contorni della quale erano tutti abitati da Arabi Beduini , gente ladra e che non la rifparmiava neppure agli ftefsi Ot-_ diritti , ^™/° mi m U t* Famigli» venne 4 Q**: . - 'debole Governo di Acri un certo nella Famiglia .di ' P«nàr Di&ilized by Go Omàr oriundo di un* antica Cala di Arabi Sceniti , o Beduini , al quale con buona maniera riuiciro era a poco per volta di allontanare da i contorni di efia Città gli , i quali conofceva dover tenerteli molto amici, ma Tempre da lonrano , giacché vedeva , che potevano pregiudicare alle fue idee di tirare nella Piazza di ftcfli fuoi Beduini Acri uri fiorito commercio i mediante i Mercanti Europei , che andavano a ilabilirvifi , meditando egli nel tempo medeiìmo di renderli in apprettò colle forze degli Arabi aflòluto Padrone di Acri e di tutta la Galilea Le mifure, che andava prendendo* non potevano cilèr migliori , ma morì di morte naturale avanti dì Jiotere adempire il iuo difegno La> -, . ciò un fratello e tre figliuoli , ì quali ben intefi delle mire del. loro , non ómellero di prendere , tempo per compire ciò , che al paVenné dre era reftato imperfetto mano loro ; o pure fu E ì ton- Padre il . frattanto in confermato negli Eredi di Omàr il governo della Città , che il Baisi di Seida non feppe meglio appoggiare fuorché ad una tal famiglia, mediante la quale ei riceve va maggiori rendite dalla Città di Acri ; politica i clie ufavano i figliuoli dì Omàr e che durò fintantoché non ebbero perfetta amicizia coli' Emir i a Principe degli Arabi. Prendeva buoniflima piega tal una ; affare della cala d' Omàr ; ma prin- cipiò ad entrare divinone tra lo zio , e tn i ftatclli , nè ebbe fine fa non colla morte del zio , e di un di loro golare fratelli quali furono fatti ftranfegretamente . L' altro de i , i fcappò appacificò col fe n^rrf-o- sZfc Ca P° Ari.frfri-oiUcoli, /* alla GitìUa.fa tu tr ì > nè Daher il fi , pre- di Acri, vedutoli Tenza cafo d'effére aflifìito Arabi, domandò allora e in gii al Bafsà di Seida do montagna fuo fratello non dopo molti anni Daher d'omàr, che è i fcnte il perpetuo coman- della Città di Acri* e di tutta , j la Digilized by Google Il Bafsà non ne poteva diperciò informò la Porta , ed la Galiléa fporte ; . le attere rifpofte le , quali furono Daher d' Omàr perpetuo Governatore di detti luoghi , piutche contraffargliene ilpofleflò» a rifehio che non rkonofcelìé più la Porta neppure col confueto Miri, o tributo annuale , che fempre paga di lafciare tosto al Bafsà di Seida. Abbaftanza conofeeva Daher quanto poco doveva fidarli della facondefeendenza della Porta nell* D' b " f* cile averlo lafciato perpetuo Governatore della Città di Acri , e di tutu la Galilea gliare perciò pensò di muraCittà, ma foltanto in ; ella quella parte dell' antico , ove erano le muraglie Cartello, e farla non , che era al temche fu prefa a* Criftiani > ma recinto più piccolo , e più a- di quella eftenfione po , di un dattato ai cali fuoi Non reità dell' antica Città diK<w« <M~ Acri , che qualche imperfetto avan-'" c^"fi 1* zo delle fabbriche del tempo de ì E 4 f Cri- Digilized by Google Criftiani di eflà li . Nella parte occidentale veggono i rclìdui della gran S. Andrea. Tre fineitro- Chiefa di ni di un' ala della Chiefa avanzati de ingiurie alle no una grande i tempi dan- ci idea di quella fab- brica. Contiguo era il Palazzo Ve, fopra ì fondamenti del quaCapo di Acri vi ha fatta una ia fabbricava , e che dovile le il Cafa. Quando in alcuni luoghi dovette rifare damenti» fece gettare in tile li e bulli di i dei Santi, i marmi elfi i fon- molte fia- rapprefentan- quali erano flati tro- vati fottorerra in quelli contorni che alla Furio , e probabilmente appartenevano contigua Chiefa di S. Andrea. ti Dj q U ; poco diflante fi veggono MUGaitr$x 3yiml del porto delle GaleretC , Arfcnale. dell'. Contigua fi vede una Cafltlh éi Firve. brica ormai quali dillrurta. Palazzo lla il • lieri del di Ferro , gran fabEra queed Ofpizio de' Cava- Tempio chiamato Cartello > come il vede per efler dal( Digitized by Google la dal parte Mare incamiciato dì fchiumadì ferro. In quella porzione"""* muro è tutto in efière , come pu- il re alquanto del corridore , che conduceva da un quartiere all'altro . Il Palazzo ove flava , Maftro de' Cavalieri di di Gerufalemmc , S. il Gran palazzo Giovanni ofpizh coli' annefTo Xoto 3?'^" 1' , '. f * Spedale, ed Ofpizio, al prefente è* eh. Capo di Acri , e da tut- Hi Gnvfi. la fui Famiglia, e da alcune del- '"«ir- abitato dai ta la fuc Truppe Per le mura di Cavalleria fmifurata grolfezza deldi qtefli cdìtìzj buona la parte ne fono reftare in eflère, e particolarmente due gran torri , e tutti i fotterranci , ove erano de' mu- mano e de Ì quali fe ne conferva ancora qualcheduno In una delle fuddette gran tor- lini a ri il , Capo A' Acri vi ha ampia Sala , in mezzo deluna gran Fontana prefente fatta un' la quale vedelì di acque abbellita di marmi di di- verte forre. Ne' primi anni , che io fui in Digitized by Google Acri , fi vedeva porzione di un antico Salone i del quale oggi non vi è più. veftigio fiate ferc. granito volte fin di allora e- le : rano cadute le quali , li vedeva cf- foftenute da colonne di rolli), una delle quali di bracli vede fuori cia dodici di altezza un follo accanto almura. Altre limili colonne mi detto, che erano fottrterr» in della Citta in le fu quei contorni Annetta al Palazzo nel r7(5o, "rivedeva buon» parte della Cappella del Palazzo del Gran Maftro , la quale era dedicata a Maria Vetrine , ma 1* anno appreflò fu in parte disfatta , e ridotta ad efiere it Palaz- ZAbrìa, zo Piazza Alr'' di di un figlio Davanti al del Capo Palazzo del Capo vi È una gran Piazza, la quale era piena di avanzi di antiche fabbriche , ma che fono reftate interamente demolite per rendere il luogo più fpazbfo. M$/r, Da Mezzogiorno 3 ós-ctit-tà accanto alla della piazza, porta di Naza- Digitized by Goo ret oflbrvano le rovine della (Glie- fi la, e del Monalìero di S. Chiara» ove abitavano quelle virtuofe Verle quali allorquando fu pre, fa la Città, ritagliarono il nafo, e gini sfigurarono la faccia , per non cadere in mano alla brutalità de' Barii bari i i getti j quali non vedendo fe non ogche facevano orrore , ne fecero un orribile feempio pochi avanzi di quella fab- di turre 1 brica fervono di Quartieri ad una piccola Truppa di Soldati particolari del Capo Molte Monafìerj no ti ìn nel , altre delle t v„i,aì,. no in , e < . ' f^f' un teftamento di un certo Sa- Borghcfe di detta Città , tatto da elio il di 16. dì Settembre iìS.].. e rogato da Girardo Bonifani , ove cflò lafcia una Cafa a gli Spedaltcri liba c M „a Chiefe , de t f > che era- fi*n e degli Spedali Tolcmaidc, gli trovo deferiiCodice Diplomarico del Sa~jWnwi*. Ordine Gero foli mira- ero Militate gì' iflituifce Tuoi eredi univerfali in tutti gli altri fuoi beni mobili, ed dopo aver però foddif, a varj legati , c fra gli alapprettò Luoghi piì Alla immobili fatto a tri gli . Chiefa dì Lorenzo S. Alla Chiefa , A S. Brigida quella di S. MiProvinciale All' altra della Santiffima Triniti Alla Chiefa di di . ta , . S. Maria Maddalena ove era un Monaftcro di Monache dell' Ordi, ne Ciftorcienfe. Al Monaftero, e Monache di S. Agnefe AI Convento . de de i Frati i Frati Carmine . Poverine di Predicatori Minori . , Ai A quello del Frati Alle Convertite Alle S, Lazzcro. Allo Spe. A dale di Santo Spirito quello di Sani' Antonio ; e a quello dì Santa Caterina Oltre a* deferirti . . Luoghi leggo altrove , che vi erano in quefta Città altre quattro magnifiche Chiefe , cioè di S. Croce (che Graia Cattedrale, ove rifedeva il Vefcovo Latino) dì S.Niccolò , di S. Saba , e di S. Margherilàgri ta : , ma rawìfa dì tutte quelle più. non fc -memoria alcuna , E pc~ ne li Digitized by Google poche Chiefe i che oggi vi efìftono di divedi Ririi e Religioni» fono tutte moderne Due fono le Chiefe de' Latini la prima , che è la Parrocchia , è dedicata a S. Giovan Badila, ed è nel Campo delle Nazioni Europèe. Quella c una piccola Chiefa , nella quale ufìziano i Padri di Terra Santa , che vi hanno un comodo Ofpizio per ricevere quei Relìgiofi, c Pelle, che di qui panano alla viiita grini de i Santuari della Galilea. Fuori del Campo in altro quartiere della Cittì vi è una Cappella dedicati alla Madonna , nella quale intervengono le Donne , che fegvtitail rito Latino. I Greci Cattolici pofleggono ^"",Cfl una bella Chiefa fabbricata fopra una porzione dei dìflrurto Tempio no di S. Andrea, conferendo queilq medclimo nome. La Chiefa de eflì edificata di diverfe i Maroniti è da cbUfa fai , e adornata M*™**'marmi , che han- di pianta fpccìe di 7« hanno raccolti dalle diftruttc fab- briche della Città , fra le quali fono oflèrvarfi due grolle colonne di i che foftenguno l'arco delAliar maggiore l i Cincia de' Greci Sdraiatici Oitféif erta i li più grande, che vi lia in Acri: Sci/mina. i materiali appartenevano ad antiche fabbriche disfatte Anche gli Ebrei vi hanno una tàuftet da porfido l' di erigerne una maggiore , volendo il Capo di Acri , che fi contentino del terreno di una Cafa , che accor- da ad effi di poflcderc Gli Arabi Maomettani, che è Religione dominante del Paefe vi poflèggono tre Mofchcc , due fabla bricate in quello fecolo dal prefente Capo di Acri Daher di Omar , ed una, che fa eretta nel fecolo XIII. da Seraf figlio di Malcc Meno r Sol - dano di Egitto Dall' ifteflb Seraf fu anche fatto fare il prefente Campo i che è dirimpetto allaMo!chéa> enei qua- fi Digitized by Google le in fcparati quartieri Hanno ora le Nazioni Europèe. Le rendite di quello luogo fervono fino ad oggi della fuddetta per mantenimento Mofchéa Le ftrade della Città di Acri 0 ,,/<f - . fon tutte (ìrette , e quando per !c più larghe vi pafla un Cammello è imponìbile, chevipoflapaffareunalrro , animale fon tutte di pietre DlU'Z*f> riquadrate , nè il martori cotto è in Ufo negli edifizj di quella Città , Terrazzi. come neppure ì tetti fono ricoperti di tegoli , e di embrici , ma anzi fono fatti piani a iìmilitudine di pavimenti , o di terrazzi , e fopra de" Le Cafe quali fi pub palleggiare, avendo io trovata la loro regola alquanto limile ai pavimenti , che ci deferive Vitruvio. Allorachè coprono l' ultipalco, dopo mene le travi, ed mo i travicelli , mettono fopra di c/lì un folaio di tavole di ciprefio bene accorte una coli' altra , che conficca- no fu i travicelli : detto tavolato lo ricoprono con un altro pure di affi pofte a traverfo , e fu queite difen- dono del fieno . o della paglia tritata, Ìndi della calcina con delle pierruzze mcfcelate dentro , che battono con un mazzapicchio V i gettano fopra del carbon pefto, e fu di eflb altra calcina con groffa re. na c finalmente mefcolatc infieme geflò > cenere , e dell' altro , ; calcina carbon petto , formano i terrazzi , fo- pra de' quali vi paffano un cilindro per ifpianare , e dipoi gli luftrano Colla meftola Se tali pavimenti nel talor dell' Eftate fanno qualche cre. patura cenere che "~" , » riempiono quefta di calce ed olio ; ed ho offervato rciiflono a tutte le piogge , > ne , Le incapenetra giammai l' acqua miciarurc delle fabbriche fatte a cupola fono coperte di ciottoli petifano tti , e calcina , le quali pure di luftrare con fomma q\' intonachi interni delle diligenza- Maniera iT TSTfe J fono P cimi quando è frefc* ^ fatti colla vi cal Ca- ?' 0 difendono fopra del- Digitized by Google delia (loppa , o capecchio , c vi mettono poi l'ultimo intonaco) che è comporto di geflò , il quale è dì una tal qualità , che non rcliftercbbe fe non avertè di fotto quel piano di ftoppa , o capecchio Vi fono in Acri due Balzarti , Btaufrì, o Mercati ben forniti di tutto il ne- tsns«i, * . ceflario vitto ; ; uno per ogni genere l' altro dì robe ufuali, e di jfi&Sf ' da ' In quclti medefìmi Balzarti vi fono- due Bagni pubblici dì ragioneed ornati di marmi. vole ftruttura Molte Calle , fono, anche botteghe di che contribuifeono a rendere le quelli luoghi aflai popolati ^ Sull'antico Porto di Mare vi e r & un Cartello, o piuttofto una gran pZ'mV Torre, nella quale vi fono montati divertì cannoni conlìdevazionc . , ma SÌ è luogo di poca trovano ripofte in efTo molte dell'antiche anni del tempo, ne erano padroni i Criftiani ; ed il Capo Acri vi tiene li polvere , ed altre munizioni da gucrin cui , ra. U in quella fuddctro Capo Daher d'Omàr torre fece ftrangolare il ed vn fuo fratello , che , , dilli altrove , gli erano d' impedimento alla fua preferite grandezza Fuori della moderna Città cirTom JMtffirfMica un miglio, li veggono gli avanzi della Torre Maladetta , che reità come angolo nella parte fettentrionale vicina al Marc ; l'opra della quafuo zio come . poco fa vi è ftato fabbricato un Mulino a venro. Fu da quella parre che gl'Infedeli entrarono, e prefele ro la Città ai Criftiani Dalla prefente Città alle vec- mura vi è un miglio, nel chie la diftanza di circa fare il giro delle qcali foltanto dalla parte dì terra fi occupa poco più di un' ori Dall' . ifieffa parte la Città era contornata da tre ordini di muraglie, fra le quali vi erano due folli , uno efterno l'altro interno, e ne* quali vi paflava l'acqua del Mafe , i quali ellén- e ào fiatati la maggior parte nella pro- pria Digitized by Google perciò fe ne conferva di pria rocca Di fpazio in loro qualche avanzo fpazio vi erano delle grolle Torri, All' intorno del recinro delle vecchie mura, e per quella Campa, . veggono molte grolle , e roton, le quali avevano ferviro per battere la Città con macchine » gna de fi pietre allorché non L' aria tifavano di S. i cannoni.. d' Acri Arì» idi*, Giovan è al di d'oggi poco lina , e V efpedimolrra per le gran c'%*- rienza ce lo malattie , che ogni anno vi regnano nel gran calore dell' F.ftate t provenienti dalla Grettezza della Città , c da alcuni ftagni di acqua i che fono poco fuori di clli Procurano dì andare rimediando a qucfto in. conveniente; e per agevolarne l'efil Capo d'Acri ha regaquei terreni a chi gli afeiughce coltiverà fettuazione) lati rà , La cura migliore , che poiFono prendere gli Europei per guardarli dalla malignità dell'aria, bo moderato , fuggendo F j è un ci- --, i'-aria dclla t * la notte ma i che i ficcarne il non levarli pri-. non dilegui una il Sole nebbia > e guazza, che ogni mattina abbondantemente vi cade fino al Giovan d A F ri a <?unque è giorno d oggi polieduto da Dahec d' & «n»«4' /bri. ' , Omàr nomo di avanzata età , ed il domìnio del quale fi eftende a tutta la Galiléa. Contuttociò fi contenta di ellere ogni an- no invertito re > da parte dei Bafsà di a titolo di affitto delle terche pofilede ; e perciò nel tem- Seida i po di tale inveflitura paga il Miri > o fia diritto al Gran Signore , che confine in una certa data Quantunque Daher convenienze! nientedimeno fomma ufi tali è confiV derato dalla Porta come un ribello t che a lei conviene (offrirlo , mediante le forze, ch'egli ha, e 1' aflìftcnza , che può avere dagli Arabi fuoi amici, di 11 dì io. di Luglio 1 760. il Baisi Seida fa coftretto ad invertirlo fcprs alcuni anche del- comanda Popoli chiamati Metuali i che abitano le montagne fra Acri , e Sur , o fia l'antica Tiro , i quali fpontanc amente ii erano dichiarati dei partito di Daher d'Omar. Fu (coperto edere ciò accaduto per un maneggialo dello fteflò Daher, per avere in tal forma un Popolo , che lo difendette quandalla parte di Seida fbne (lari ternata qualche invaiione nel terri- do torio di Acri . Da detti Metuali può incontro dodicimila avere ad ogni tomini a cavallo I titoli-, che prende Daher d* Omar fono Sciehk , o Ila Capo di Acri , Prìncipe de' Principi , Signore di Nazaret , di Tiberiade , di Saffi», e Principe Galilea _ . , e Capo di tutta la , o danno di Eccel- Gli Europèi parlandogli Temendogli lenza gli . Oltre ai fuflìdj , che pub ave- quello Capo dagli Arabi , tiene pronti al fuo fervizio da cinquemila Uomini di Cavalleria , e foli mille Uomini di Fanteria, che Iranno re V i - fi eli» Digitized by Google nella Città ta al . La Cavalleria è modo Arabo fciabola . monta- di lancia La Fanteria , , e di che è perlo- più comporta di Uomini della Coila di Barberia i che chiamano Mugra, fono armati di fchioppo , di pillole i dì fciabola , e di coltella , e quelli non fi muovono di Acri, fc bini non quando il Capo va in perfona a qualche fpedizione. Per molti anni Daher d' Omàr perfetta tranquìiha goduta lità , e pace ; ma avendo avuta una.numcrofa famigliai ed i figlioli crefeiuti in età , hanno pretefo ciafeheduno di avete in mano un particolar governo, avendo perciò .principiato a fard de' partiti di Arabi contro te il il Padre , il quale più vol- è dovuto trovare a de' fatti di figliuoli , da' quali arme co'medelimi mediante il fuo valore, ne è fempre nfcito vitroriofo , c colla fua polidea ha faputo in ogni incontro ap- Alla fi Alla morte del Padre pare, che vedranno delle fiere rcvoluzionì in quefta Provincia approfitterà tempo da di riacquiftare , e forfè in quel Bafsà di Seiquel Paefc al il Gran Signore.. Il Capo di Acri governa _ i fuoi popoli con giuftizìa, ciò, che in pecchi altri a lui limili fi rrova ; quantunque non vada efente ancor elio dal comun difetto de i Principi Orientali di lafciarfi portare dall' interefic I Miniftri della fuaCorrc fono la lnmaggior parte Greci Cattolici clulivamentcilfnoTefotiete, avendo buon fcril Capo riguardo foltanto al vizio , ed alla fedeltà , colla quale elfi amminiflrano gli affari , fenza far differenza di Religione, ed anzi qualche parzialità di inoltrata da luiverfo i Crifiiani in qualche occafìone , è ftata la caufa principale , che ha popolata la Città , e le campa- SnC 'u tributo, o F 4 ila teflatico» .al qua- Digitized by Google 88 quale ha foggettati ifuoi Popoli) non è niente alterato da quello , che aflcgna il Gran Signore in foie piaike cinque di Levante, o iia uno Zecchino) ed un quarto di moneta FioSi pretende, che Daher d'O- niàr iia un gran ricco Signore Contuttociò talvolta pare , che Iia in ne. celTità , o almeno così finge , e ricorre a' più ricchi Signori dei filo Paefe fenza inquietare il hallo popolo, per aver danaro , fempre a titolo d' impreftiro , e mantiene la parola , quando I il fuo erario è pingue delitti gaftjgati col maggior rigore, e con pena capitale fono allorché qualche Uomo è Irato prefo in familiarità indecente con qualche Donna ; 1' Uomo è impiccato , e la Donna è niella in tata in mare. un facco > e get- II gravillimo delitto poi contro natura è gaftigato colJe cartonare fotto i piedi per tre giorni a cin«juecenro per gioww , e talvolta or. ten- Digitized by Google tengono grazia con qualche sborfo di danaro Daher d' Omar è un Uomo fratto pierofo verfo de' poveri, e non la- eom ajj;a. p icia incontri di giovare ad elfi , ove aevoti dri fcorgc laverà neceflìtà. dì Il n.di Marzo 1760. una fieriflìma burrafca di mare fece perdere fullc Colle del golfo di Acri due ballimenrì , che uno Francefe , e P altro Trieltino , ì avevano dugento Pellegrini fra Greci, ed Armeni, che dall' Arcipelago erano deftinati per Giaffa , per poi panare alla vifita de i Santi Luoghi di Gerufalemme . Molti quali di quella infelice gente lì falvarono in terra , ma alcuni villani dì quei contorni , chiamati Gorani, perfone difumane li va c ladre , quei baltimenti , , , vedendo perdereorfero tulla e principiarono ad avanzata al ri- ammazzare tutta quella povera gente , che era naufragio, rubandoli, e fpogliandoli di quanto avevano falvato gli fteifi due Capitani di na. A vi convenne foftHrc la medefima dì- capo di fomma grazia, in fole quindici per- lì falvarono colla fuga , e vennero in Acri nel tempo , che la pemaggior fuoco Il Capo d' Acri ragguagliato di , mandò fubito de i fuoi foldati fulla riva del mare , ove non trovarono, fe non corpi morti ; e prefi alcuni Gorani, che vennero loro alle mani , o innocenti , o colpevoli > che fonerò , gli conduflero in Acri , ove immediatamente fenza altro efame furono impiccati Pensò poi a dare qualche follievo a quei quindici' Pellegrini , che fi erano fai vati, dando ad elfi quartiere, delle robe per ricoprirli , e da mangiare ; ma itine itc era nel . quefto accidente . artaccaralì tra loro la pelle , foli otto Armeni ne reftarono in vita A quefti il Capo i dopo aver loro fatto pagare dal fuo Teforierc una fomma . di danaro , gli fece continovare il lor viaggio in Gerufalcmme , e perchè non 6' impegnaflero per allora nuovamente in mare , gli fece accompagnare da vctrfl-d^Jiiai- foldati * cavallo per la vii di terra, la quale azione cattivò a lui la benevolenIn apprcilò za di tutto il popolo . quell'atto di cariti ha fruttato poco a Daher d' non Omar, mentre quegli otto Armeni tornati al loro Paefe, c raccontare le accoglienze del Capo d'Acri , ne è venuto , che negli anni dopo , molti che vanno al Pellegrinaggio di Ccrufalemme , procurano di andare in Acri , ove pagano il loro tributo di difecfa in terra , in vece di andare in Giana ; e l'iilelìò fanai ritorno , contrattando la venmercanzie , e compra di diverfe no dita mentre la maggior parte dì detti Pellegrini fon negozianti, ed alcuni fra loro anche molto ricchi. La Città d' Acri è diftinta nei- Religione Maomettana colla dignità di Muftì Capo della medefiIl Capo li contenta , che iia man;i;a dato quello Miniftro dalla Porta Ottomanna , ma non ne permette l' anla . nual permuta volendo , che chi prende, qualche carica , fa continui quan- Agi Mia quanto piaceri al Capo medcfìmo; mentre in altre parti dalla Soda > tutte le perfone , che occupano qualche dignità nel Governo , fono mutate ogni anno L" Agà della Dogana , o ila Do- Degana ganicre i accudisce alle rilcoifioni del- . Colite Dogane ; ed ha anche un poter limitato per gaftigare i piccoli le delitti Gli altri Minifìri fubaherni delDogana fono di ogni Religione. primo Scrivano ù un Maronita fono Greci Cattolic Greci Scifmatici , e le Guardie fono Arabi Maomettani, ed Ebrei. Vtftrtdt: Gli abiti, co' quali fi vcftono H'dZZ'I ? U Uomini in s- Giovan d' Acri fono interamente conformi all'ufo fAiri. la Il gli altri Scrivani ci , ' Turco, cioè ampj,e lunghi, eccertnato l'ornamento della teda, che in vece di un femplice Turbante , o Cauk, che è una fpecie di berrettone, fopra il quale i Turchi avvolgono un Turbante; quelli di Acri tengono un Jljiriufc rodò» Digitized by Google un berretto, ed intorno al medelimo avvolgono una gran Safcia limile ad un Turbante , ma dì robe di feta , e cotone , di che è fimile ad con fiorellini di filo e di feta limili d' oro j d' argenro ad una piccola ftoflà , all' eftremità della quale attaccano due> o tre^ nappine , le quali appefe ad uà cordiverfi colori, , done pendono fpalle filile Le Donne ancora alla Turca , e elTe vertono quando vanno fuori dì cafa fono coperte da capo a pie- di con pena fi un panno bianco, eba apveggono loro i piedi In tut- ta la Soria fono foggerre a queft' ufo anche le Donne Criftianc > co- me pure Europèe. Oniàr , come uomo le noftre Daher d' accorro, allorché principio ad afior Ccnimnch. dare il piede nel libero poflèflb di Acri , e di rutta la Galilea , pensi modo d' introdurvi anche le ricchezze , rivoltandoli perciò con tut- al to 1' impegno mercio . Le alla parte del finezze , com- c le huone ae_cq- Digitized by Google 9* coglìenzc , che principiò ad ufare a i che di Europa , mercanti CriiHani andavano a flabilirvifl ; la corren- clic tezza i e la buona giufttzia faceva loro, richiamarono ben prclto de' Franccii , degl' Inglcli , e degli Olandcli ad approfittare de i van, taggi cio i di che feoprivano nel commerAcri per i fuoi abbondanti prodotti, e particolarmente di Cotone. Seppe ancor diftinguerc , che per maggiormente affezionare i Negozianti Europèi era nccclTario procurar ad elfi un abbondante Guercio delle mercanzie de i loro paeli Per far ciò principiò ad agevolare ì dìritti , e rendere il fuo paefe più comodo, e più vanraggbfo a i Mercanti Turchi , ed Arabi della Cirtà di Damafco , i quali per Io avanti provvedevano turro ciò, che era necei&rio per renere alimentato il . commercio loro Seida nue » . Ed , invero nella fi ed abbondanti piazza di fecero contile Carovane Digitized by Gl dalla Città di Damafco con pregiu- dizio di altee Città , che fino allora avevano fatto quel commercio. Apri in tal maniera la ftrada a i me- delimi Europèi di avere dal di lui paefe una efportazione maggiore di varj capi di .Mercanzìe, c particolarmente di droghe, di telerie, e di altre merci , che fomminiftra il' vallo commercio della Città di fco. In tal forma il traffico Damadi A- refo di qualche confiderazionc , divedi Principi Europèi pcniatono a mandarvi i loro refpcttivi Confoli per proteggere , ed aififtere i Negozianti, e fudditi Criftiani Europei 1 Franccft vi hanno avuto per qualche tempo un Viceconfole dependente da quello di Scida. Per cri eflendoli incontri divetli avuti co' Nego- ed in luogo del quale ogni fettimana affumc tal carica uno de' Negozianti ivi riabiliti) dovendo però femprc dependere dal Confole Generale di Seidi. zianti , fu tolto , in Confili A '" • 9« Gl'lnglclì ancori vi tengono un Viceconfolc della loro Nazione , il quale depende dal Confole Generale di Aieppo Quello protegge anche gì' Imperiali , e i Tofcani con pa. tente dell' In ternunzio Imperiale di , ed i Veneziani con patente del Confolc Veneziano di Cipro. Anche i RaguEi ricorrevano Cotto l'ifleflà protezione con ordine dalla parte del Confole di Ci- Cottali tinopo li pro feguirano e così , fare ora a quantunque in Cipro non vi iia Confole Raguféo. Gli Olandefi fono protetti da un Confole particolare dependente dal Confolc Generale di Aieppo. Le fpefe , che occorrono alie Sptfe pi* fitdirtie mercanzie da fpedirli da Acri in "Criftianitài fon regolate dal più 'al le meno di fui Cipro piede medeiimo di quel, delle quali parlai nel Tom. L Cap. XXI. ed „ , il limile per tutta la Colla della Sorla Fintantoché il di Acri Capo (ite Acri. non ha dovuto guardarli fe non da Digitized by Googl nemici di fuori, non ha tenuto altro, chs una piccola truppa, ciìendo licuro di trovare ad ogni fuo bifogno l' alliitenza di tutti gli Arai bi. In apprettò gli altari tato to, mentre faccia, figliuoli fieri , fattili Arabi «no i hanno mufuoi proprj e di fpirito turbolen- , dalla loro de i partiti di hanno princi- coli' altro, piato ancor vivente il padre a pretendere di cflèrc prefcelti nella, Sovranirà , che ora elio gode ; il quale negandola ad ognuno , fe «li è perciò fatti , come altrove dilli, varie volte apertamente nemici , e diverfe volte riconciliati. Ma conofeendo quanto poco debba di lor fidarfi , gli convenuto è di rin- forzare ìe fuc truppa a foldo e di qui ha principiato a decadere qualche poco il commercio di quella Piazza , nè per quanta CTira ed attenzione abbia, avuta , gli è flato mai poflibile accordare, e unire 1* opulenza del fuo commercio coli' armi ... Di: . . G 98 Sicurtà di ètri • . Diverfe differenze inforte tra i mercanti , e gli afficuratori fopra qualche caricamento di mercanzie fetto in Caifa in vece di Acri, o in Acri in vece di Caifa i mi danno motivo di dovere fpiegare la differenza, che vi è fra quelli due Luoghi , e quanto fi oflcrva ora a tal riguardo da ì Francefi , che è la nazione prima dell' altre (labilità , e fopra le orme della quale camminano tutte I altre in quello 1 I per noleggiare contratti battimento , un che deve andare a por- tare, o a caricare Mercanzie in San Giovan d' Acri fi £inno comunemente addirittura per detto Luogo mentre ivi rifeggono i Confoli, ed , Negozianti , e dalia qual Piazza foltanto ricevono i Capitani le fpe^ dizioni de i loro carichi , e de' loro battimenti per Crìflianità , o per altrove. Contuttociò fanno bene i Capitani , che non in Acri , ma. in Caifa dovrebbero andare a dar fondo all'ancorai il .qual. luogo è i Digitized by Google dittante di Acri circa otro miglia nel medesimo , mentre il Acri non è recipiente di Golfo Porto d' grotti Bastimenti Acri lpiaggia d' , li e ftando alla fottopottebbeto 3 pencolare t e perderli , dovecchè in Caifa hanno buon fondo , e buoni fpiaggia Nientedimeno per co. modo de caricamenti è ora riabilito da qualche anno , che da i primi dì Alaggio a tutto Settembre, qualunque battimento , in luogo di Caifa , vada alla fpiaggia dirimpetto i Porto d' Acri , ove non è fottoad alcuno inconveniente , cfquei cinque meli, ficuri da ogni contrario vento per la ftagionc~~"— regolata , che corre ncll' Eftate in al Sona ; gli altri fette meli poi deve attòlutamente un battimento ftare alla fpiaggia di Caifa , e lì fcarìcare , c caricare le mercanzie > tutta la il che li fa per mezzo de i battelli che li mandano da Acri per farne il trafporio : e fopra tal intendono ora regolate littema le s* Sicurtà San Giovan di piazza per quella d' Acri ove In quella Città d'Acri fu «yi<KOi-per la prima volta mi trovai in ocelli™» Ai j: onc dej ^^,,0 , e della Pafqua de i Jf"" fognaci della Accadde db di Setta nell' Maometto. anno 17Ó0. nel loro quale cadeva il principio della giorattinenza il di 16. d'Aprile, o no , in cui faceva la Luna nuova Maomettani chiamata Luna di , da Ì Ramazàn , che è uno cV loro mefi la Appena adunque, che veggono Luna di quello mefe ne è dato . parte al Cadì , o ad altri Giudici , o Uomini di Legge , e Religione, lepalla condo Ì luoghi, il quae ne un atto nella fua Cancelleria quel Se non veggono la Luna in ritardano giorno , in alcuni luoghi il digiuno un giorno dol Le fortezze danno cenno Ramazàn colprincipio del mefe di dell'artiglieria. lo fparo digiuno confitte 11 loro noi non Digitized by Google non mangiare, né bere, riè fumare dal levar de! Sole lino al tramontaiicchè net corfo di quel mefe » fanno dì giorno notte , e di notte re giorno. Le Donne gravide , e gli am) come pure quei , che fi trovano in viaggio, o in campo di guerra, non fono obbligati al rigomalati re. de! digiuno , re flando però ad eili l'obbligo di foddisfarvi in altro tem- po , quando che non hanno più legittimi impedimenti. Se poi avendolo principiato lopraggiunge loto qualche impedimento, allora fc fono coftrette a fofpenderlo , devono poi continovarlo in altro tempo dal termine che lo avevano interrotto , Per ì ragazzi principia la loro obbli- gazione di anni dieci. Continova quello digiuno per B^iram P un intero mefe , ed il primo del mef'fjt 'J*{ fe di Scienval , che è il decimo me- Màtmitfe del loto anno, celebrano la Fcioni, fta del Bairàm fqua , la , o fia la loro Pa- quale è accennata collo fparo j G Digitized by Google ro del cannone > e Felle per il loro paefe j li quale viene fecondata di tutti i Crilliani col non aprire le Botteghe Dura quella tre giorni , i . quali consumano ni alla moda colatoti in canti , e Tuo- gio, con balli , e veggono per le piaz- loro che , fi ze , e per i pubblici Carle I Maomettani i per celebrar la Pafqua il primo penlìero è di riconciliarli co che fanno pubil 1 loro nemici, blicamente per le iliade con abbrac. ciarli reciprocamente allorché s'in- contrano Quindici, o venti giorni dopo , „ vana u Bairam partono per la Mecca le t tc Carovane Turche , quella di Da-mafai, quella del Cairo, e quella . cbf agii a.,™ di Aleppo . La Carovana di Dama- i Turchi la più cofpicua darò un breve ragmi è fla, nella maniera , che to comunicato dal Signor Giorgio feo è fra e di quella io guaglio de' più bravi Dragomanni della Sotia , il quale oltre ad cllère Speltos, uno cognito di tutta le Lingue Orientali , Digirized by Google li, è anche pratico de* coltami , e delle Leggi di tutt'i Maomettani, avendogli inoltre la fua avanzata età dato luogo di trovarli preferite a vedere per diverfe volte le loro principali Felle Partendo adunque la Carovana da Damafco, principiano la marcia quaranta Deli, oliano Soldati foprannomìnati Pazzi, i quali montati a portano ciafeheduno una , banderuola di fera di color verde Sono feguitati da o rollò , cavallo giallo tre . Compagnie Segmen di , i quali fono un altro ordine di Soldati dodi elfi ne vengono diverfe altre Compagnie di Spahìs , che fono Soldati a cavallo Dopo di quelli viene una truppa di Soldati Barberefehi, che chiamano Mugrabini, ed i quali fono a piedi , guardando fei pezzi di cannoni da campagna. Sono i medeiimi feguitati da i Soldati del Cartello di Damafco, i quali fono armati di maglia di ferro , che vengono feguiri da due Compagnie dì : po . C 4 Gian- 104 Giannizzeri , Agà co' loro tutti a dopo di loro V Agà Corte del Bafsà, o come di- cavallo- Viene della remmo il Maggiordomo . Le tre co- de di cavallo periate in cima dì tre precedono il Bafsà . il quale fi vede accompagnato da tutta la fua Corte, e dopo di lui lei cavalli da maneggio ornati con tutafte to lo sfarzo. Dopo il Mahnial do ne fegue che è un grande Stendar, il quale è portato da qucfti fei cavalli , dì fera nera uno de' più bei Cammelli ornato nella maniera più bizzarra con pen- ne , con , fonagli e , con collane di ve- tro dì varj colori Il Mahmai è contornato di più frange d'oroj oro , fregiato di palle d' e tutto ciò è fatto in coniìde- razior.c dell'Alcorano . il quale è co- perto da quefto Stendardo. L'Alcorano poi è accompagnato da un tappeto nuovo , che lo invia il Gran Signore ogni anno per coprire il Sepolcro di Maometto , e riportano Òigitized by Google in tuo luogo le il vecchio , per il qua- hanno un' eilrema coniiderazio- ne i nè credono , che vi iia teforo Mondo , che polla metterli in paragone con quello Il Cammello , che ha fervilo in nel . quello trafporto , è efente di porta- re in avvenire alcun pefo Quello Mahmal , o ih Stendardo è feguiraro nella Marcia da . Compagnie di Soldadopo molti carichi di prowilioni , ed robe appartenenti al Bafsà , e diverfe altre tefea Ne . vengono Cammelli altre fua Corte Tutti quei Maomettani , che vogliono andare a quello Pellegrinaggio, lì unifeono con tal Carovana > che fono femore in gran quantità nome di , i quali Haggì , poi acquillano o Pellegrini no in gran conlìderazione tri , il e fo- fra gli al- - Maomettani. come^ Quella gran Carovana , ancora quella del Cairo, e dì po> devono eflérc alla fl *^j; Mep-'^'/jJ' Mecca il pri- dì Sacrifizio. primo, o fecondo della Luna di Zulhidgè , che è il terzo Mefe dopo Pafqua, ed il dì li. di effo tanil Corbàn Bairàm , che vuol di- la no re Pafqua del Sacrifizio , il qual Sa- non è altro , che formare una gran quantità di Montoni , le crifizio carni de' quali fono diftribuite per dare a mangiare ai poveri , e continova per tre giorni fulle montagne di Arafar. In Mecca non fi trattengono le Carovane , fe non fili dieci giorni , e poi nuovamente partono per tornare ciafeheduna di dove venne La Carovana dì Damafco è obbligaro ad andare a incontrarla il Bafsà di Tripoli di Soria , il quale le porrà , e vettovaglie, andando lontano venti giorni da Da. de' rinfrefehi mafco Per intelligenza dell'anno Turco, e de i fuoi meli , di alcuni de' quali ho fopra parlato, bifogna falere , che l'Anno 621. dell' Era Crifliana , è il principio dell' Egira , che . -1 -. è la Digitizeé-by Google. è U loro Epoca , dalla quale principiarono a conrare il lor anno, che è di trecento cinquantaquattro gior, i quali follo divilì in dodici me- ni che tengono V ordine fi , , che fe- gue Muharrèm Sefer di giorni 30. 20. Giamzil-EuvelGiamzil-Afalr Redgcb — Zutkaadè Zulhidgè -giorni 3J4. Il Muharrèm , che è il primo Mete, anticipa ogni anno undici giorni , e dodici quando noi V abbiamo bifeftile Da- vo a " a P° r[ 3 di dover temere il di lui potere in Soria , ed in panico] are p er ]• amicizia , che palla fra cfi Bafsà di ' 0 d'' Ara bi ; e perciò Seida, di Damafco , e di Trìpoli di Soria hanno ordine di non fate a detto Daher cofà da difpiacerli. S Ncl to,alc fP°§ lio ignito n el J*!i'J°£ù o'^-jm/ 1 757- nc l Deferto, delia gran Caduo, folti- n dilla fpugiio di jjssi diT/a Mma. *iia Miaaiovim di Damafco , che tornava dalla Mecca , vogliono , che Daher d' Omar Capo di Acri molto vi contribuiire col fuo configlìo. Enendo flato un fjtto memorabile , e di grande flrcpìto mi , lo deferiverò come fa raccontato nella mia perma- nenza in Acri E' necellàrio fapere vendo le , che do- Carovane di Damafco in- k traprendere il viaggio per Mecca ; il Bafsà conduttore , che è quello di Damafco , contratta il paffaggio per il Deferto con gli Arabi , per ren- dere liberi i paiTÌ > e per poter eflè- rc feortato da qualche partita di lo- ro Digitized by Google Por ottener ciò convengoItefli di uno sborfo , il quale è pagato in due rate , cioè all' andare % ed al tornare della Carovana. In detto anno non li trovarono d' accordo del prezzo , che fuol effér contrattato per render libero . no ro Gli Arabi ricor- pailàggio. tal rerò al Capo di Acri , come diatore appreilb il loro Bafsì di me- Dama- per la ; il quale ne ptovò piacere buon' amicìzia , che panava anchefra elio, ed il detto Bafsài ma inutili furono tutte le fue premure , e niente di più potò ottenere da render contenti gli Arabi del Defeo ferto . 11 Bafsà rifiutò perciò ogni e felicemente arrivò con , Carovana a Medina , a il voto del fuo Pellegrinaggio Gli Arabi inranto difgufiati ; divertì Sciehk , o Capi di loro vennero in Acri , e fecero palefi a Dahcr d'Omar l'intenzione, che ave- feorta rutta la fua compire . . vano . vano di aflalire > e fpogliare la Carovana, al ritorno, che doveva fare dalla Mecca U Capo di Acri difgueflb di non efiere riu. ftato ancor feito nella fua mediazione, approvò la loro refoluzione. Seguito che folle lo fpogiio di detta Carovana , iiccome farebbe confluito in cofe , delle quali gli Arabi non ne fanno ufo , come fono gio- balfami , legni aloè . e molta altre robe cicche delle Indie t che fono contrattate alla Mecca reftava foro da fapere > ove averebbero ie , telerie , ; potuto vendere tante robe , mentre in ogni, altro Paefe marittimo della Soria, ove fono Bafsà , e fedeli fudditi del be Gran Signore flato permeffo loro , non fareb- vendere roba tubata i e particolarmente Io fpogiio di una Carovana , che i Turchi tanto confi derano Il Capo di Acri gli levò da quello dubbio offerendoli il fuo Paefe per ficuro afilo , ove potevano portare tutto a vendere ne dava , che elio gb'c- la libertà Digitized by Google Il colpo ad elfi ritifcì i e fra le U Mahmal , che , codì/li piufopra in quello Capito, è il gtande Stendardo i che riportano ogni anno da Medina in Coftantinopolì , offendo flato Cui Sepolcro di Maometto, riponendolo altre prede vi fu me lo poi nel Regio teforo . Fu grande la preda , che fe, e tutto vennero a vendere in Acri, e per la Galilea. La poca cognizione, che avevano gli Arabi de'Deferti , del merito di quelle robe , faceva loro dare il turto per vihffimo prezzo , premendo ad elfi folo di liberarfida quell'impacci, e prender danari- cero gli Arabi In tal incontro cri dello fece delle Capo il di A- compre conlide- e tutti quei che erano nel , paefe, fepperoapproflttarfi. di quella ricevè la occalìonc I cavalli gli maggior parte in regalo Daher d'Omàr , il quale gli dii Iribuì tra gli altri Capi delle Campagne a lui fottoporabili , . iìc , e tra i tuoi foldati . Uno di quo fìì j medefimi Cavalli della prima raz- za dell'Arabia Perrea , V niellò Capo di Acri nel 1760. lo donò ad un certo Signor Ottavio Watfon , dal quale poi nel 1761. fu venduto in Firenze al Signor Guido da Bagnano , c per contraflegno del vero il detto Cavallo aveva nella cofeia la finifìfa ta una cicatrice di lancia- avuta nel fiero combattimento ehe ebbero contro gli , Atabi in quell'in- . Daher d' Omàr ebbe gravi lamenti dalla Porta e da tatti i Baf, sà per l'accoglienza, che faceva a quegli Arabi , e per la permilTione che dava loro di vendere le robe rubate : al che rifpofe bi erano troppo fuoi , che gli Arabuoni amici per non aififterli , e proteggerli quando ricorrevano a lui , e iì rifugiavano nelle fue Terre , e che di più farebbero pronti a difenderlo , fe eh' ci potcrte efiere infaftidito , e moleftaro nel fuo proprio Paefe ; e che anzi gli aveva conofccflcro , Digitized by Google pronti ad unirli con eflb,. fe. averte dimoftrata la minima volontà di eftendere le fue conquide . Rimandò contuttociò il Mahmal al Gran Signore , fcrivendo al Gran-Vilir , per mezzo del quale ebbe dulia Porta molti ringraziamenti. Al Bafsàdi Damato ». che-con- duceva la Carovana della Mecca, gli fii poi tagliata la telta in una Città dell'Alia minore , in un bagno , nel tempo, che andava a Collantìnopoli. Nel Mele trovai in refoluzione Greco gione di Agoflo i?fio.. mi Acri prefenre alla mala prefa da un Criftiana Scifmatico , ed di Zf^. Biga . mutar Relila Muful- abbracciare Formata sì andò da Muftì , fui intenzione idea fatta al fe ne quale efpofc la dal Giudice gli furon fatte diverfe interrogazioni fopra i motivi, che lo indicevano a : rinnegare la fua Fede Qualunque fodero , ne retto immediatamente paf. Digitized by fato l'atto in Cancelleria, efenzaiftruìtlo della nuova Religione , che riferbanfi a farlo dopo, lo fecero ca- valcare Copra verde altri i un cavallo , veftito di ed accompagnato da molti a cavallo . ed a piedi Uomini fa condotto per la Città fra le acclamazioni del popolo infedele) che lo accompagnava con fuoni di (frumenti , e canti di allegria . Finita che fu quella cavalcata dotto in una cafa , ove , venne conaveranno gli fatta fare la folira profeffione di Fetagliandoli il prepuzio con quelle formalità defcritre nel T.L al Cap.VL de , nel!' articolo della circonciiione ; e reftò ammetto nella Religione Maomettana. Notili , che fe un Ebreo vuol farli Maomettano , bifogna prima , così che confetti di credere nel Meflia altrimenti non è accettato talora in Levante Criftianì Cartolici qual- Non manca nche tra i che fconiigliato , e male accorro, che ricorra a volere abbracciare la legge di Maometto Ss queulì fono perfone, che godano falfa fti . della protezione di qualche (i prefcntano al j allorché le o altra perfona Religiofa Mufulmanni , la avvili immediata mente fatti il quale ne Confole, della fua per cfaniinarc , il è obbligato a mandare primo Dragomanno zione ConfoMuftì, per effe* , Giultizia egli : il Na- medefi- mo la verità, e fopra di che fa-lc dovute interrogazioni a quello , chi: dite di volere rinnegare ; avendo libertà di metterli anche in vjfta Ì vantaggi della Rcligion Criftiana, lènza però parlare di quella di Mao- metto fe dopo varie 'domande perfide quell'Apoflata nella fua mal: nata intenzione; allora il Drago- manno data parre al Confole del feguìto , ne forma un certificato , il quale è dipoi regiftrato negli Atti pubblici della Cancelleria Alcuno fi abbandona ad ab- bracciare la Religione Maomettana Culla falfa fperanza di poter godere jn Hi Digitized by Google in Mondo ricchezze ma ben prefto fi avvede quello onori ; difgraziato e4 t quanto tal fallaci iiano ftate fue lufinghe , mentre li trova finalmente abbandonato nelle magmiferie , e deprezzato dagli Itefii Maomettani , i quali , per quanto (Sano attaccati alla lor Religione , non hanno poi confid erazione 4i le giori la loro , che mutano propria credenza : oltre di che le difprezzano riguardandole come tanti baftardi della Religione Mufulmanna E* vero che fi è veduto qualcheduno arrivare a poffedere nel Governo qualche pofto di con- quelle Perfone . fiderazione di , ma fono fenomeni , che radimmo comparilcono fono Ottomanno ciclo VIAG- il 11? VIAGGIO DA ACRI A L MONTE CARMELO. CAP- III. Partendo Carmelo te ta de' ti da Acri per fi il MonPor- palla dalla Mugrabini , o altrimen- detta Porta di Nazaret Ufciti fuori delia Città a O- gji* ^ (i veggono le rovine di una s. gjo. fun. riente, grandiflìma Chiefa , che fu dedicata a S. Giovanni j e dalla quale, come accennai al Capitolo IL vogliono *"* " ™ " 1 che la Città prendane la denominazione di Sin Giovanni d* Acri So. no pochi anni j che avanzi affai diftinguere ne vedevano gli grandi , e da poter ben V ampiezza di quelto Tempio ma il i fe prefente H 3 Capo di A* cri Digitized by Google cri fi rifare è fcrviro di quei materiali per le mura delia Città , ed è ora tanto demolito , che appena fc ne vede qualche fotterraneo L' antica Città li eltcndeva fuori i -umt Bt- /«. di quella Porta ancor per un quarto di miglio. Seguitando fempre la riva del Mare alla volta di Mezzogiorno, dopo dugencinquanta palli, o due ftaàj > come dice Giufeppe Iftorico , diftanre dalle rovine dell'antica To- lenuide , fi trova il Fiume Belus de! quale Plinio £ii. V. Cap. XIX. Rivai Pagida , five Belus , vitri fertites arenai parvo Stori mijcens tore fletto al Ztf. _— dimofira la . L'Au- XXXVLCap. XXVI. prima origine, che da quelle arene ha arato il verro Si pub ofiervare quanto fu quello fiume parli anche Giufeppe Iftorico , dopo avere ferino delolemaidc Ab ea BUla Città di T . temUrbe àìflms diwbus fladìis priteterlabìtur Fluvhlus , quem -ovcant ìieieiim, ex'iguus prorfui, cuipr'ipè efi Digitized by fepulcrum Memnonìs , babau juxt» /e centum fere cubitorum fpatium , fid admìratione dtgnifiìmum ; efl e- emittens arenam > quam cum exhau- ferìnt multile Naves parìter accedente! , focus idem rarfiis impletur De Bello lud. Lib. II. Cap. IX. Prefentemente alcuni Bache vengono a quelle , ttimenti fpiagge prendono di detta rena , , e ciò più di ogni altro Veneziani , ed i Ragufei fervendofcne tuttavia per ufo di fir vetro ma dirò dì più , che non falò la rena , che è vicino al lido del Belus j ma tutta quella che fi trova fopra quefla fpìaggia> ed anche per quanto fi eftendc il lido da Tiro fino a Giana , è al cafo per ricavarfene molto vetro ; non è però utile 11 prenderne di più > che iia il Info- per zavorra 10 fanno i .- , gno di zavorra. Vicino al detto Fiume Belus come fi oiìcrva per la teftimonianza fopra referita del medefimo Iltorico H 4 Giù- — Giufcppe , Mcnnone , ne è vi era il fepolcro di del quale adeltò non ve vefligio Difcende qucflo Fiume , che e , da i Monti del- di piccoliflimo corfo la Tribù di Afer 11 Fiume Belus fi chiama pte-fenremenre dagli Arabi Kardane.e ' palla a guado vicino al Mare Vi fu Copra di elfo un bel Ponte , che Saracel' avevano fatto fabbricare i fi . ni) ma è ora di (frutto. il fuddetto Panato Fiume > in diftanza di circa nove miglia da Afi arcri Tempre fui lido del Mare riva Fiumara Nahr-el- Me- alla diana. Le molte arene , che fono in quelli contorni, allorché nell' Efiate fon follcvate da i venti , ferrano I* imboccatura di quella Fiumara , e non potendo fgorgare in Mare le acque li allarga , come una c forma più dentro terra fpecie di Iago. Laddove Inverno ò talmente piena , che vi clfenè pericolofa a paflarfi , non nell' do alcun ponte . U Digitized by Google Ildì io. di Febbraio 1761. manno il Sì- Cavacco Drago- Britannico volendo traver- gnor Coftantino a cavallo, perde la vita anne- farla gar! doviii . Quella Fiumara Nahr-el-Me- Turni* chatta è il Torrente Cifon > nel cìjoa. quale furono condoni dal Popolo > ed ucciii i quattrocencinquanra falallorché il Sanlì Proferi di Baal) Profeta Elia fece conofeere agli ro Isdraeliti quale era il vero Dio , che meritava le loro adorazioni Tabor zioni. , e prende due diverfe direè per Oriente t che La minore ricevendo le acque Monte Tabor, mon Lago , , che cadono dal e dal Monte Her- va nel Mare di Galilea di Tiberiade. L'altro , o lia ramo mag- giore feorre preflò di Naim , e parlando da quelle pianure riceve tutte I' acque , che vengono dal Monte Efraim , dalla Sammaria , dal Campo Maggedo , e di Efdrelon , e feorren« altre Digitized by Cooglt rendo le radici del Carmelo , fcaturifce nel Mare Mediterraneo a Settentrione di Caìfa Una limile accurata detenzione ce l'ha laicista l'Adricomio nel fuo Teatro di Terra Santa; e tanto è flato oflervato da' più moderni Viaggiatori , avendo ancor io ocularmente riconofeiuta tal verità Alcuni Scrirrori però vogliono ( che ilCìfon sbocchi in . . Mare , non al non faranno , Monma for- Settentrione del te Carmelo»bensì all'Anita)) fè detti luoghi elfi flati prefenti in ed averanno dovuto preftar fede alla relazione ro da Oflervatori (fermi. Lontano dal fatta lo- meno accorti, Maro un miglio, o due fra il fiume Belus, ed il Torrente Cifòn ftanno fpeflo accampati certi Popoli , che fono ivi chia- mati Corani , i quali per altro non fono fe non una fpecie di Curdi Daher d'Omar, che ha fapuro in turto il fuo Paefe reprimere le inin gran , tiene anche quello piccolo folenze degli Arabi Ibggezione Digitized by Google Popolo vagabondo , che ha per meU rubare , ne vi è ora peri- fticro colo > che un Viandante andando verib il Carmelo , benché folo , lìa infastidito . Incirca tre dalia fi miglia Fiumara Nahr -el di diftanza ca^/à «io- Mcchatra sa. arriva a Caifa nuova fiata per diverli co bricato i , la quale è anni un Calale fab- materiali delle rovi* ne dell' antica Città di Caifa > della quale parleremo andando avanti. Al prelente dalla parte di Terra è tutta muragliata in forma di Città i ed appartiene al Capo d' Acri il fare un Caftcllo » , quale vi ha fatto e melTi una Dogana In quella nuova Città niente vi . è da ofiervariì di particolare , clfendo fabbricata di piccole Cafe fenz' ordine rabo . E' governata da un Signore AGli > che è l'ilteflo Doganiere Greci Cattolici , Gre. abitanti fon ci Scifmatici, e Maomettani, Quei , che vogliono andare a vili- vifitare li Chicli della Madonna * che è nel Monte Carmelo , qui Ìli Caifa nuova pagano un Cafarro , o fia il Paflàggio , che è a ragione di paoli cinque per tefta di no/tra mo- neta ben è vero i che nitri gli Europèi che fanno la loto permanenza nella Cirtà d'Acri , non fon fog: , gettì a quello aggravio , reftringcn- doii ai Foreftieri. Poco dì/tante da Caifa nuova , da Acri è ì* antica Città di Caifa , conofeiuta oggi col nome di Caifa vecchia. tempo de' CrifKani fu chiamata anche Porfira , ed era Chiefa Vefcovìlc fuffrarica di quella di Tiro. Fudiltrurta Saladino ; nè fi veggono in elfo altro, che le rovine della Chiek Cattedrale , della quale ne refta tuttavia qualche avanzo Le Cafe fono tute miglia tredici A . te demolite , infieme con quelle » che vi furono fabbricate pofteriormente da' Maomcrtani i avendo Ognuno abbandonato quel luogo pct andare ad abitare in Caifa nuova Secondo qualche Geografo particolarmente , e Claudio Tolomeo Ada C ^'f'^^ mu ta s^„ ' XV. Tav. che Caifa vecchia poflà efSicaminon Tal conpuò tirare con qualche ragione» quando fioflèrvi, che tra Tolemaide , ed il Carmelo non vi à alrro Luogo , che quello ,_ove fi vegIV. dell' Lìb. V. Cap. lembra , j ferc la Citta di gettura . fi ga qualche probabilità di enervi fiata una Città , eflendo le altre parti fenza la minima aptutte arcnofe parenza di enervi Hate fabbriche al, Città , tanto meno di L' Adricomio nel Teatro T. S. ci deferive Caira come 3J. fabbricata da Caifa FonForfè il prefente nome lo tefice ha trovato adattato per dare un Fondatore a detta Città , la quale è ftata anche chiamata F.pha, Hepha cune . pag- una Città _ a ftì C'fi jj • . e Kepha, Capha, c Gaba, i quali nomi hanno diveriì altri lignificati, che comprovano quanro poco li debba dar dietro all' etimologia . Wi torna Dìfintta qui in acconcio l' av- 4* Avi « ca ,p ver . . Iltì venire un groflo sbaglio, clic fi legge nel Dizionario Biblico del CsJmct ; il quale Autore , fecondo le , lo attinfe di Adriano Relando; ed è, che andando pervia Acri a Caifa vi fanno fue citazioni di Terra da miglia trenta di diilanza , e miglia quindici andandovi per Mare ; le quali certamente non fon tante, come più di una volta ho fperimentato io medelìmo per ambedue le ftradc , mentre ho trovato non eflere più di miglia otto per linea retta ( o ila traverfando il feno per Mare da una Città all' altra e fole tredici miglia andando per terra corteggiando Tempre il lido del Mare Lo sbaglio poi del Relando . nafee per efferfi egli ferviro della detenzione Geogràfica di Scierif Ibn-ldriS) il quale o nota le dette miglia con diverta mifura della noftra, o pure erra. La fpiaggia davanti Caifa vecchia era quella, ove davano fondo ancora i Battimenti ; ma di preall' fen- Digitized by Goog ferite è neceflario ai Capitani di ef- i che il vero porto è dirimpetto a Caifa nuova, ove il fondo del Mare è buoniilìmo, e le gomene non fon fottopofte a (offrirà danno alcuno i ove che dirimpetta a Caifa vecchia eflèndo il fondo tut- ferc inceli to ripieno di grolle pietre , quelle fegano le gomene, e mettono 1 Battimenti in procinto di perderfi . Più avanti di Caifa vecchia fulla punta , che chiamali del Car- melo , che e una lingua di terreno che fporge in Mare , vi è un piccolo Cartello fatto fabbricare dal Gran Signore per impedire ai Corfari Cri- andare a sbarcare in quel, ed a contrattare la ven- ftiani di la 1 "piaggia dita de' Battimenti Turchi prefe aì , , il e Mercanzie che facevano fenza timore, comportandolo- il Capo d'Acri per vantaggio delle fue Dogane . Alla guardia di fletto Ca- rtello vi rta un Caflellano Turco, il quale fa piccola figura 11 Capo di Acri fpeflò fpoglia con Digilized by Google con prepotenza il detto Cartello audelle lue poche Artiglierie , ed delle medefime il mo di fabCaifa nuova Quefto Cartello è menta . Tor- bricato felle rovine di una piena tutta re antica, delle quali è fin dal rerapo Ja Corta della Soria che quelli Paeli erano dominati da' Tali Torri fervevano per Criftiani . dare avvili in qualche fcgnali di fuochi con occorrenza Arrivati alle falde del Monte voglia afeendere è bene fmontar da cavallo Carmelo chiunque l'opra , effendo la ftrada molto ripida , e feoicefa Digitized by Google DEL MONTE CARMELO SUOI CONTORNI. CAP. IV. Principiando a falice il Monte^^, f .._, Carmelo da quella parte , che fina <tj„. come un Promontorio fi fpor- Ur fai ge in mare , s' incontra a niltra della tlrctta rinchiufo da dal quale quadrata un ilrada mano li- un Orto- debolilìimo muro , entra in una Grotta ria forza di fcarpello Da fi quella full» . mano liniftra grelTo in un'altra più. li dà l'ìn- La pìccola. prima averi circa braccia ventiquattro di lunghezza, braccia diciotto di larghezza , e otto di altezza La più piccola Grotta è molto irre. golare . nù parvemi i che poteflè ef- M" ,tr ~ maggiore eflcnfione di bracdi lunghezza , e quattro fere di otro cia di larghezza. Sono tenute quefte Grotte in gran venerazione da i Maomettani ilimandolc come 1' ordinario ioggiorno del Profeti Elia , e perciò le riguardano qual Mofchéa f nominandola EI-Kader, cioè la Verde , alla cura della quale vi ila un Dervifc co j il , forta Tur- di Rcligiofo quale colla fua Famiglia abi- un contiguo tugurio. ta in Si vuole mero , che un nu- ivi flette > i qualuogo per levarli dalle moleflie , che ricevevano dagli Arabi , unendo rroppo vicini alla Arada maeltra. li di Rcligìofi Carmelitani abbandonarono tal Lafciata quella Grotta, nella quale mediante qualche piccola mollerà è permeilo di entrare i per una ftrada ripida i e ftretta in qualche parte nella tagliata Rocca a for- ma di fcala , prima di arrivare alia tumulti del Monte li trova il Con- ven- Digitized by Googl , ove Jknno prefentememe \ Padri Carmelitani Scalzi , cuilodj di quello Santo Monte E' ammirabile U fin» tura di Convento, nel quale vi fo- vento quello no tutte le neccllàrit: ilan/e officine, alcune Celle, e U , orJ / e le £•"•*»< Chicfa '""* medclima, il tutto accomodato nelGrotte naturali, che quì le diverte fi trovano. Rcliano quelle dice del Monte* che guarda 4 F'rancefì in lulla quella pen- parte, mare. G|i fcprji anni Negozianti di Acri vi il fabbricarono una lfanza , della quale li fervono per toro comodo vanno ivi per pafiare qualche tempo ; come pure vi fono (fatallorché te aggiunte alcune piccole Csìlcttc per comodo di ricevere un maggior numero di Rehgiolì. Nella Chiefa fi ha I' entratura per due buche della Grattai ridotte a porte collo fcarpello , una , che corrifponde nella Piazzetta avanti il Convento» e l'altra neil' interno del Convento medclìmo La Chier l fa, . Dfcjilized by Google fa, che è irregolare, è lunga circa braccia quindici, e larga braccia fei. fono due Altari , il maggiore de- Vi dicaro alla e Madonna del Carmine , l'altro a S. Elia. Efcmplare è la vita >che fanno in quello luogo due Sacerdoti , a due Laici Carmelitani Scalzi , ftando fempre in orazione, e a lavorare un piccolo Orticello, che hanno contiguo al Convento. Vivono quei Religiofi, e man- tengono la Chiefa di carità, cho raccolgono fino da i Maomettani da i quali fono molto ftimari per la vita penitente , che gli veggono fare. Quefto Convento . e ftioì Refono fotto la protezione del ligiofi Confole Ftancefe di Scìda , c per fotto il Cpnfolato di Acri , giacché tutto quefto Monto appara tiene ora al comando del Capo di Acri, al quale devono pagare ogni anno un piccolo tributo per poter celiare tranquilli pofleffori di quel eflò Digitized Jay Google Santuario Tutte lo Feite dell' anno battono Copra il Convento la . Bandiera di Francia. Se devono quei Reìigìofi fare qualche annual provvilìone per la loro Chiefa , e piccolo Convento t vanno in Acri > ove vi è un Ospizio di loro appartenenza» ma nel quale nefluno vi abita, fe non per qualche bifogno Le alrre provviiìoni giornaliere per il vitto bifogna . che vadano a farle a Gufa nuova, che è dittante dal Convento tre p^,, miglia, e mezzo. E m devozione , che han- <?„ 30 . no i Maomettani per la piccola mittani Chiefa del Monte Carmelo , che B '".9J': nelle loro maggiori neceflità , e particolarmente per qualche malattia, fu biro tale la ricorrono Immagine che fi S. Flia a di quella 1' fupplicare S. Vergine » venera in detta Chiefa , e di farà fpecie a chi , cofa , che conlìdera la proibizione) eh' elfi hanno di preftar culto alle Immagini. Tal loro fervore l'ho oilcrvato 1 3 an» 134 fra in quaranta giorni , dia Settembre, c Ottobre del i 7 6a. mi trattenni in ancori io compagni» di quei Religioli ? 53- " ^*P° Acri, Carne- avendo Guerra co' fuoi figliuoli, è fpa- alcuni 1 Convento .fri h ^l'A e ' ra *i*' Ambi Beduini (ì approfitrarono della ^ua lontananza per aflàlire il Convento, ove abitano quelli pochi Religioli Carmelitani , il quale lo fpogliarono di tutte quelle povere fuppel letti li i e commefiibili , che vi erano. I Religioli fe ne lappa- rono in Acri, ed uno, che ve ne Sedate le , non fu Arapazzaro turbolenze tra il Capo, ed i figli ; reflò i detti lor . Religioli Convento , fi reilituirono al rimettendolo in or- dine nella miglior forma, che ad permeile il loro (tato Cijltrne In tutto lo fpazìo contenuto fin» «'-dalla pendice del Monte fra le GrotP Convento , fi vegM,t".' te El-Kader, ed il gono diverfe Cifterne fatte per ricevere negli antichi tempi le acque piovane. Fui curiofo di farmi cakelfi % . re in una di eflc , che trovai molto grande, ed offérvai , che non era al, che una Grotta naturale rive- tro un tenaciffimo intonaco, ma tempo , e corralo in mol- Ititadi guaito dai nè capace farebbe a mio , l' acqua In poca diftanza per 1" Auftro da ove è di preferite il Convento de i Religiofi, li vede una Grotta, che chiamano la Grotta di Eliféo , fui fuppofto che hanno quei Popoli Orientali , che folle il Ritiro di quel te parti parere di ritenere . C-otta fi Profeta. Arrivati finalmente alla fommi- Oavnti tà del Monte , prima di tutto fi ve- * * Slide una gran fabbrica demolita , che tefla precifamente fopra il piccolo Convento rovine di Chiefa , Sono quelle le un gran Monaftcro , e deferitto. che al dire dell' vi aveva fino fabbricare Carmelum prommtorium , Ha lem Adriconiio S. Elena ubi Santfa Ecclefiam conftruxtx in Tbeat. T. S. . Adric. E' tale la «abilita, colla quale fu costrutta quefìa fabbrica , che fembrano piutto/ro muraglie di un Cartello La prima volta , che io fui in tal luogo nel 1760. il muro ) che guarda il mare , era ancor più alto, ma i buoni Religiolì Carmelitani , che poco fotto vi hanno il lor Convento, temendo, che per qualche accidente non vernile a cadere porzione di quella gran muraglia fopra di loro , ne demolirono per l'altezza di fei braccia, il che non incontrò 1* approvazione di ogniuno, fui reflenb eli un pezzo di antichità , che li veniva a diftruggere. Anche Niceforo Callilto nella Sua Ifloria a! Ut. Vili. Qip. XXXI. parla di quelF antico , e gran Momftero , che già a fuo tempo era . quali diftrutto Poco dittante dalle rovine di quella Chiefa , e Monaftero vi ù una piccola Grotta, la quale ferve di Cappella, ed è dedicata alla Ma- donna, con Cimitero appreflb de i Religio/i In quefta medeiima Gap. . pel- pella ufiziarc qualche volGreci Scamatici , I i particolar devoziovenerano co, che ivi luogo, ove elio fi ritirava extrema parte Propbetae refpicìt vanno ad ta fra l'anno quali ne a hanno una S. me un Elia a fjrc orazione. In jttgi , qua mare , Eliae fpelunca fpetiattir Nkeph. CaiCip- XXXI. lift. Ub. Fili. Dirimpetto a detre Grotte vì fono due Cifterne, fatte nella for. fopra detenne , in una delle quali nelT Inverno li conferva qualche poco di acqua ) che ferve per ufo del vicino Convento de i Religioii Car- ma medelìma melitani delle altre più . Dinante un mezzo miglio dal- Conventi Grotta, feendendo un d'^\ Jb" £ poco dalla parte di Ponente , fi veggono le rovine del Convento di S. Angelo , il quale Umilmente era la deferitta i Padri Carmelitani , ed in quecontorno vi era un Villaggio chiamato S. Angelo , ma non ve ne de llo reftanodi 1 pre fonte memorie alcune- n„_ 1)8 Dopo £7%™ ìn cinque miglia arrivi fi una Valle » oVe Èuna focgcntedi j0 0 rfi * clI lla detta comunemente laFontaMargbc-ni di S. Elia SÌ veggono qui vicino de i buoni avanzi di un gran Convento , che chiamali oggidì il Convento di S. Broccardo , in confidcrazione , che qui abitava detto Santo allorché chìefe le Regole Carmelitane a S. Alberto Patriarca di Gc, s. . "'<* rufilemme , e fin di quei rempi di l'empiici perfone (olitane , ed anacorete divennero Ccnobiti. Quefto medelìmo è il Monaftcro di Santa Margherita Vergine , del quale ne pari* nella Tua Storia Orientale Iacopo di Vitrì Uù. I Gip. MI. Dirimpetto a tal fabbrica vi è una Dalla capace di ricevere dodici Cavalli , degna di oilèrvarli per tutta fcavata a forza di eflere ferro nel maflb. L'acqua, che cade tigua Fontana della Valle in la Rocca , , dalla (correva pe'l un canale con- mezzo fatto nel- ed in poca diiìanza dal ma- Digitized by Google 139 mare ferma per girare le more dì un Mulino , che è ora tutro dìftrutto. L'acqua, che perfetdifima tutviene da quei Monti, va a perderli in mare, fenza che ira fi» tavia più ricavato utile neflùno. Poco più baffo nella Valle fìefdi fa vi è un' altra buona fingente acqua , e fi naioli del fervono di quella i Carmelo, quando Eftate l afeiutta la Cinema Sopra della Fontana di Re«eli* vicina Convento. al lot S. Campati Elia Co mlTÌ un Campo , domandato il Campo de i Cocomeri, trovandofi in refta detto terreno molte pietre rotonde di varie grettezze, le quali al didentro fono ingombrate di materia criItallinaaUomigliantealla midolla del Cocomero . Diverti ridicoli raccon- da quella gente li fentono fatti fopra di tali pietre , fino a confidcrarle come effetto di una maledi- ti data zione F.Ua , allora Campo gli dal Santo Proto quando dal Padrone del negato rpalvenne J Gheduno dì quei frefcarii ma ^—-* ; Cocomeri per fono ben quelli rin- efiérti fchetzi naturali. Si trovano ancho altre pierruzze , che molto li gliano a varie forte di frutte alìòniì, e del- ne trovano in altri luoghi monruofi della Soria. Tutte le fabbriche , che fono le limili fe Fabbriche C *ó "nmò dìfiragC'«<lofi, 1 uef* a P atte del Monte Carmelo Offrono con tino vamente della muazione per opera degli Arabi, che t le disfanno , fervendoti di quelle Damismancando elfa grolle pietre per portare in ta per fabbricare , di pietre t*ar» iti Statfinn. Ott0 migli" dittante dal Pto- montorio del Carmelo, inoltrandoli per Oriente , li arriva ad un luogo fopra 1* iltelTo Monte , che guarda 1' Occidente, chiamato dagli Arabi Manfut, e dagli Europèi il luo- go del Sjctifaio di Elia ; in me- moria di quanto confeguì da Dìo S. il Profeta, allorché fece conoscere il vero Dio , dal qua- a gli Ifdraeliti le ottenne con fiamma ccleflc la con- Digitized by Google co nlu inazione del fuo Sacrifizio ; ove talli Profeti di Baal rcftati Ì che efauditi nel Sacrifizio loro, furono poi condotti nel torrente Cifon , ed ivi ucciil, comedi tutto ciò fe ne ha dirtelo ragguaglio nel tib. III. Cap. XVIII. 4e' Rè In quefto contorno fi veggono fino al numero di quaranta Grotte inficine, le quali vi è tutta la proba- fenza eiìcr , che fieno Anacoreti. fiati Ritiri bilità Monte Carmelo Il Fenicia e , apparteneva , dì Santi refta nella la Meridionale parte Manaflc . ta miglia go di Eliféo Ha . ; a quella di un' eftenfione di tren- Fu quefto Monte il luo- Profeti Elia , ed e rinomatiffimo non meno ritiro de i è ftato nelle Sacre Carte per V ab* bondanza delle fue produzioni , e per la bontà de i fuoi frutti ma : non è cosi ora , j^Muùt fecondo U canuto Calmar, alla Tribù dì Afer, e dal- efièndo tutto oc- cupato da bofeaglie. Si riconofee per altro la falli- tami , brità del fuo terreno dalla quintili , che aafeono in quel fuoloicome falvia , aflenzio , ruta, timoi perda, uTopo, e fpigo , che naturalmente vi vengono lenza cul- delle varie erbe rura alcuna , come pare i fiori giacinti , giunchiglie, tazzette, anemoli tulipani, e ranuncoli. Alcuni anni fono vennero Copra quello Monte due Alemanni, quali efpreflàmente vi fi trattenne- i ro per raccorre, e riconofeere l'erbe più rare, che vi nafeonp , e partirono molto contenti delle feoperte , ed «nervazioni quivi di loro fette. Amemiiimo è il Monte Carme- lo, e vantaggiato per il divertimento della caccia , abbondante tli varia forte di volatili , e quadrupedi, fra i quali: ancho delle Tigri. Dappoiché rimane tal Monte l'otto il comando di Daher d' Omar Capo di Acri , è anche libero dagli Arabi Beduini, che qui continovamentc foggìornsvano , i quali vi ave- Digitized by Google avevano anche un Capo particolare clic abitava per lo più nel piano. Sopra flato un "' il Monte Cafmelo vi n'^'/m nome iraw"*! è, Cartella dello Hello chiamato una volta Ecbatanc , Ne abbiamo la reilimonianza di PUnid al Lib. V. Cap. XiX. PrQutButorium Carmelnm-, tir in Moine Qpprdunt eodem nomine , quondam Eeùalaw di3um . In detto Ecbatane, come.fi ha da Erodato LXIV. MoRe di.Perfia Lib. Ili Cap. ri Cambi/e Figlio dì Ciro Pitagora fpollò andava folo fapta quello Monte , e foio iì «atteneva in quel Tempio iefwj» t« Toì.ìà > qu^yifat «tri fcju, : M« ^ lamblicus in viia Pytbagarae . Vefpafìano ancora vi è quìlìa-* to per confortare l'Oracolo del £«• melo, ma dice Tacito, che non vi era nè Simulacro, nè Tempio, ina folo l'Ara, e la venerazione. S. Luigi Re di Francia trovali* doli prefentc fopra quello Morite 1" anno 11J4. ottenne dal Superiore de i Carmelitani, che fei de iJiioi Re- cariati*. Religiofi andailèro feco in Francia , da i quali hanno avuta origine i Carmelitani in detto Regno AvenGuglielmo di Sanvico il Lczana negli Annali Carmelitani Tomo IV. all'anno 1254. Alquanti anni prima era già venuta quella Religione dalla Sona. doli ciò da appreflò Tofcana , mentre Ja troviamo nel Contado Pifano nel 1240. per un Documento , che è nel Convento anzi abbiamo notizie per un -in di Pila altro , Documento poteffe ivi efiitente, eflère fino del che vi 124}. Paca- rono poi i Padri in Firenze circa il 1 168. mentre in dett' anno adì 30. di Giugno fu gettata la prima pietra Convento del Carmine, come ii legge in una cartapecora originale eiiftente nell' Archivio del medefimo .... Si vede bene, che Copra dì del . quello Monte vi fono fiate antichifiime i e belle fabbriche , come oflcrvali per i materiali , che fon ferviti ad altre fattevi pofteriormcnte.cioè a quelle medefime fabbriche , che oggi li veggono diltruggere , e andae per le belle Colon, re in rovina graniteli/a orientale ne di no quivi fparfe Giacché ii , , che" To- o male impiegate. Colonne, è parla di da oflcrvaf li ne i tempi di mezzo quanta gran barbarie fi folle intradotta in luogo del buon guflo- de i Colo„ af a,,,"*, Fabbri. tempi addietro > mentre per tutta la Soria , e particolarmente- neHc Città marittime , Il vede eflete (tare adoprare male a propolìto per ripieno di muri, e dì fondamenti Colonne belliifime di marmi, e granidiverti le gnali fenza dubbio alcuno erano fcrvite prima per fabbricheanteriori ,. e di ottima architettura . Se dopo, un guflo barbaro li fono nuovamente introdotte nella noflra Europa/ Je idée di grande» non è. flato, però così in Levante ed in particolare nelle Città della Soria , ove fotterrano giornalmente tutti quei marmi , che per la loro groflezza non tanno neppure mati , r. . neggiare. K. GÌ- _"?! GITA DA ACRI A L .: CASTELLO DI GEDDÌN, AL VILLAGGIO E LORO CONTORNI. CAP. tbi . 1 DI ZIB, 1 mJM V. Acri entrando in ftrada per h parte di Tramontana , in mezzo miglio dalla Citun poco verfo Oriente , fi arriva diftanza di tà a Bohattebè , luogo- lituato in piccola eminenza j ove fi veggono le rovine di un" antica Chiela che dalla fina coftruzione moftra, che appartenere una volta a' Criftiani di Rito Latino , ed in altri tempi è anche (tata Mofchéa Turca. Po, Digitized by Google Pochi pafli dittante vi è una piccola Mofchéa , ed appretto un pozzo delta migliore acqua che fi ,. trovi ne i conrorni della Città di Acri Fra quella Mofchéa , e là Ghiefa deferitta evvi un Cimiteril per i Maomettani , ove fono moltifi . limi Depolìti di quegli li , che morirono già ftefli Infede- nell' affedio di Acri. Prendendo nuovamente la Ara- *'**"'* da, che va per Setrentrione, fi entra nella pianura di Acri, fertile perle molte coltivazioni di grant,.di erzi , dì legumi , e di cotoni, e memorabile per la morte di Folco I. Re'di Gerufalcmme , Corite diGantè, genero di Baldulno HI., il qua? ie nel 1 142. correndo, dietróad una Lepre cadde da GavallbVcà 3 pò* mo della fella fpeezarali là tetta , * *™- . fe morì poi H di' io. Novembre di dett' anno, appunto tre giórni ne dopo la caduta to racconto di mo di . Ci fa cìrcoftanzìii- r . : " ' tal fliccefio ' Gùgliet» Tirò '-nella fin lite™ dèlia K i Guer- 'fcgr* Uh. XV. Cp. XXFTf. Scorto per la. pianura fei.iiii- Gwcia ' Ab„tìh:a & m- glia *"* ' la collina per' prende fi le Orienrale ibùd,iS Sciita il , h par- ove giunti fi lancia 3 Abuffinàn, il Villaggio di di cotoni e molto prendendo nuova direzione per TraT montana fi arriva al Villaggio, di fertile quale è . \ Kuicliàd luogo di .poca rendita , come pure è quello di Anca poco dittante CtpiloU cadi». , Pallate tre - - 7 • ':. miglia por quella co n; na) e ffi ra nuovamente per Orienre , .e filendo in un Colle più eminente, per cattive fi-rade fi giugne dopo due miglia al Cartello di , il quale è dittante da hai poco più di unìici miglia. E' governato da un particolare Sciclik , o Geddìn . per altro il quale fottopofto a quello di Acri Capo Arabo, è buon trattamento , che mi fedetto Sciehk di Geddìn mi Il Z7'Tr';- ce il Digitized by Google fenza che ave/Te ei conofcenza di ine, fece prepararmi varj all' rinfrefchi ufo loro dandomi comodo quarcura del i e Facendo prender e de i Cavalli: L' iftefla fera fui tramontai, tiere Servirore ; che quello Capo in compagnia di altri trenta Arabi del Sole oflèrvai , accomodò li fu dettò giorno il , a ravolà egli faceva : ;, Còme mi irt quél maggior trattamento dell' , ivi- anno eflendo il dì 13. Luglio 17011 che cadeva appunto in tal giorno la feconda fetta del loro Baìrim è Pafqua Ne qui farà fuor di propofìto j che ió raccónti la (riameall' ufo degli Arabi Signori s e di quei , che ahitano per ié Città che è poco dtffimile dal • toftùme de i Turchi Gli Arabi , avendo dirteli irt Ma»Ur* tetra var j- tappéti ì mettono nelftie» zo una lunga tavola, la quale non è alta da terra , fe iion un palmo , « fìa . rà di mingiate -, '• larga un - K -" mezzo , fenza al- braccio , a cuna copertura di tovaglia, j o altra ra- Digitizsd by Google roba .-Djilribuifcono fopra la mcdeftjni diverti, graffi" piatti, di Pilau , o lìa rifo cotto aliai afciutto , mettendo nel _mezzo un gran Montone cotto lena tutto intiero, la pancia del quale è tipienad» un'altra forre_di Pilau.Se jl ninnerò de i Comniénfali è maggiore, dv trenta perfone , ne pongo.110 di detti animali ancor più d^uno. Tra quelli piatti principali frappongono molti altri tondini» ne iqua. li vi fono diverfe forte di erbe cotte, e carne fatta .in .varie forme, frammifchiandoyi .molte ciotole: di latte rapprefo, ma fatto agro apporta col lievito; elfi chiamano tal piatr Vi to Leben, ed i Turchi Iagùrt è anche preparato il pane, che è '""mia specie di focacce mal cotNon vi fono in te , ed aliai fonili _ . . tavola nè cultclli.,: ne,. " nè jondinii nè chieri , 4111 dUfloyo Còsi nè bic r foltanto qualche cucchiaio di legno. „ accqnwdar» la Abbono tutti quei, :ch& ' ; -a forchette, falviette, tavola , andare a man- Digitized by Google mangiare tì lavano diligentemente mani, e lafciate le loro babbuciiano le pianelle fuori della , o ti pre fontano turti davanti il Capo invocan, ed Iddio , gli altri facendo Io lìeflo « gettano tutti infieme a federefopra quei tappeti, colle gambe in croce Uno de i Servitori difende una gran tovaglia fuile ginocchia di tutti) la quale contorna interamente la tavola, e fenza altri compii-, menri principiano a mangiare le ce tavola; la medeiinva do fi . . Quantunque vi fieno icucchiaj, poco fe ne fervono , ma. addirittura mettendo le mani nel Pilàtt ne prendono tanto da empire la palma della mano, e formatane come una polpetta così la mangiano prendendo qualche volra mefcolato iniieme or di una.cofa , ed or dell'altra Da bere , che £ fempre acquai; lo i fervitori , che fono bevendo ordinariamente in, odi cocco, e dirado chieggono a vicino i tazze di terra:, in bicchieri di vetro. K 4 Bc=- Breviilimo è il tempo t che ii a tavoli; e da quella lì alzano ringra- trattengono un tempo tutti in ziando Dio > e lavateli colli diligen- paliano da quella ad un'altra tavola, la quale è ripiena di frutte, e di dolci , ove ii accomodano Gufia. te che abbiano parcamente di quelle robe è levata la tavola , e lenza moverli dal loro pollo, bevono il , cafle i e fumano » facendo qui un lun- go crocchio. Intanto panano a mangiatagli avanzi della prima tavola i dependenti del Padron della Cafai e do: po di elfi Ì ragazzi e in fine tra- ; ìportati i relìdui della prima , e della feconda tavola nelle ftanze del riti- ro delle Donne , rocca a loro a clìèl' ultime a fervirli , ed anche al- re le Padrone ancor e(fe il di Cafa ; bevendo poi fumando co- caffè, e 1 '"binTi ^oh" fatino, che per JUtomata- zion& dell' Alcorano ni. i difpofi- Maomettani non Digitized by Google non poflbno mingi are male , che lia di nefiunani* proibito agli Ebrei nel Teftimento vecchio , come impuro Ma non fari forfè a cognizione di ognuno , che la proibizione di ber vino non l' hanno per precetto dell* Alcorano i ma bensì per autorità v del Taalìm,cheè unó de i lor«.Li- — ; bri Santi, e chi- trafgrediffe quella legge, e folle fcoperto , farebbe fot>''topofto a gravi gaftighiv -L'aótora del Taalìm fondi la ragione di tal proibizione fòpra un' lltoria, o idirei piuttofto fopra una Parabola doliti quali i Maomettani fi fervono niolro frequentemente ne , i loro erano non re fra . : (tati prefcelti Mondo, di Dice adunque * che duo Angeli) mio chiama-^ e' l'altro Marot, i quali difcorli vi furono to Aror, per governare il colla proibizione per 'altro poter: una her vino. Eflandona* betliiTìma Donna ;ed il fuo niariro alcune ditteriJnze domeniche , la Donna-, che aveva defidcrio di edere in buoni armoni» col Digitized by Google conforre , pensò per comodamento facilitare 1- d' interporre gli acufi- quelli due Angeli , e perciò ad andare infua Cala, ove furono diftintamente accolti , e fu lord prefentjto del vino a bere , che non feppero ricufare , ma anzi trovatolo buono , ne bevvero un può troppo Ribaldati , c: quali inebriati zj di gì' invitò , principiarono a quella . voler trattare Donna con maniere con alquan- to libera, Ut quale trovandoli confuti » ed impicciata , rkorfe ad un' altuzia domandando ad e(Ti di quali quando volevano Cielo i ed eglino per compiacere a lei , gliene, jnfegnarono edinarasdiatamente prevalendotene» difrrarve.daloro,ed andò in Cielo, ove avendo efpofte le fue fupplìche al Trono di Dio » ella fu Cubito convertita, in. una Stella , ed i due Ari- parole andare fi fetvivano. al geb prevaricatori furono condannati Giudi- di li ite fino al giorno del zio attaccali peri piedi a delle- catene di fèrro ne chiamati Babìl. grofle i pozzi Do- Digitized by Google . Domandando però mag- alla gior parte de ì Maomettani, ifna particolarmente ad i più idioti , per qtul ragione Ila lqr prpibito .il vi- no; raccontano Colo, che Maometto paiìindo. un giorno per un Villaggio , vcdde , che li faceva in elfo grande allegria i in occalione , che ivi ceicbravanli alcune nozze . e ?eden- do , che il vino era (a cauta maggiore di quella vivacità concepì della (lima per elio , trovandolo così , proprio a rallegrare lo fpiciro . La mattina confecntiva ripafsò. Maometto per l' iilelfo luogo , e vedendo terreno in varie parti afperfo di fanguc j domandò qual folle di ciò il , e fentendo , che quelle la cagione la fera antecedente aveva egli vedute sì ajlegje , rifcaldatc «oppa :dal Vino erano venuteava, iteffe genti ,.cbe rte difpjjrc i c 1 finalmente;- elfcndafi ; alcune erano- .flate morte_, altre ferite , e che .perciò era quel fuolo; afperlo di fangue. Maometto deprezzò Cubito il vino, quaft- battute ed : tunque 1'avefle lodato i fuoi feguaci a II Capo , e Cofiiìgiiò non berne più . dì Gcddi'n la fera rtef- fa un' ora dopò il tramontar del Sole volle venire a vedermi mariigiare, -piacendoli, che io fecondai ; li gli il fuo coftume delle quali cofe Arabi molto eflendonii fi compiacciono, dovuto attenere dal ber vino per non darli 1 minima om- la bra di difpiaccre , né difgufio nella propria Caia , fapendo edere a loro proibito di farne ufo Utile mi fu di aver procurato d' incontrare il fuò genio ,. giacché fui da elio con . numerofa- compagnia mandato a ve> quelli condere diverli luoghi di -< La mattina 'tàtrì. - * • -' ] i , >' -:._:. confecutiva ouer-^ vai tjuefro Cartello di Geddìn, che è in qualche parte reftacrato folle rovine -dell" antico Cartellò Indìn, che fu già de i Cavalieri Tentoni' ci. Vi fono in quello contórno, diverte abitazioni di Arabi. Maomettani dependenti dal Capo tnedeiìmo. Ri- Digitized by Google Cartello Rilìede quefto "57 ne i Monte Saron verfo Oriente, egodedi bella fituazione , avendo fono di fe varie colline, l'amena, c fertile campagna di Acri,c4 confini del il mare, DtiMmn Monte Saron,iopra del qua- S«w. Il -- poco mi tratterrò, delcrivendonc alcuni luoghi , è nella Tribù di Afcr. . )e alcun Dopo . Geddìn in offervaro il Cartello j£-s di cuMia. compagnia di dieci, 0 dodici perfone il Capo mi mandò a vedere un fuo giardino , o fia un grand' Orto chiamato Gcddòn , al quale lì arriva dopo aver fatte fei miglia per cattivùTime ftrade mpnruofc , e fcofcefe ri. , ma rivettile di piccoli L'Orto diGeddòn è in albe- una fpa- ziofa Valle, la quale per diverfe miglia è rivettila di alberi fruttiferi , ma particolarmente di ulivi, di : mandorli, di pcfchi, di albicocchi, e di fichi, U rerreno, che da ogni parte riceve le acque , che Corro- no dalle diverfe forgenti del Mon- Digitizedby te , produce molti cotoni . Ornano quella Valle diverfe conferve d' acqua,' per la quale gli Arabi hanno paflìoJie grandrllìma. Appretto ad una ;_. .'_:. >-- di quelle vafche , ed ali" ombra degli alberi fu preparata una buona colatkftte y tornando di li , e per la ftra- dà medefima Villaggio Ii'iftcfio al Cartello di Geddin. giorno quàttr' ore a- J r 'Jj '. vanti il tramontar del Sole, prefi congedo dal Capo di Geddìn, mio generofo ofpite ; ed incamminar^ dòmi verfo Oriente , arrivai dopo féi ridglìa al Andai mo a' Villaggio di Terfcià ripofare Scrivano del in Cafa del Capo di pri- Geddin , if quale il detto Capo mi aveva date delle lettere di raccomandazione. Quella none prefi ivi ripofo in per una Capanna ricoperta giacché il di frafche calore della ftagione » non permetteva ih quel luogo di (rare in cala, mentre quanrunqué il Villaggio réftì fópra 1' irteflb Morite Saron , ha conturtociò inforno di fé alcune maggiori eminen^, clm rin- Digitized by Google w una valchiudendolo quali come rendono nel tempo di Eftatc un foggiorno molto incomodo Gode anche quefto Villaggio che delle abbondantiflime acque , le, lo . fcorrono da rette le parti del Monte Saron , per cui è renile dicotoi ni , e di ogni fotte di frutti- a prodotto de i tabacchi , che fe non fono di tutcolpa ta la perfezione , è piuttofto quali aggiugne fi il degli agricoltori, che, raccolti che quelle digli abbiano , non ulano ligenze , che mettono in pratica quegli delle Montagnedi Gibeletto. vm*gg'>* trova £ M/m Partendo da Tertcia, a Tramontana cento ftrada il fi . palli fuori di Villaggio di Malia; ove è vi , e nella quale un' antica Chiefa anziano qualche volia i Greci Cit" Quello Villaggio quantuntolici que li* or* rinterro > nientedimeno efière llato ne i tempi fi dilìingue . \ __OiSÌiÌ£e*i-k£GoogIe i6o Valle, fin.dal principio della quale trovano divedi Mulini. Le acque , che vengono dalle partì più alte del Monte Saron , in quella valle , e che fanno andare i derti Mulini fon ricevute in grandi fi . - conferve dì buona coftruzione fatte addila di torri tonde, le qua li pie- ne che fieno , tramandino acqua 1* filile ruote di più ciTe, e l'acque mepoi in altre fimili che fono a qualche diftanmaniera fteffa fan- per alcuni canali Miteni 0 piè di pallano deiiroe conferve za no . . , , le quali nella girare altri Mulini, Scendendo j fi •; j abbailo Vafla verfo Ponente quefta di trovano di, che Mulini verfe altre fabbriche antiche fembrano altri eilère fiati forma , ma di preferite lafciati in abbandono L' acqua che in abbondanza feotre nel mezzo della Valle , forma un piccolo Eiuniej abbondante di fabbricati in altra • pefei, il quale va a perderiì. fra divedi Orti, e i Campi, che fono nel- Digilized by Google t&l nella pianura d' Acri fino durli in Le a con- Mare Colline circoltanri alla Val- fono ricoperte di bofcaglie ; nel fondo poi) ove pattai* acqua, vi fopiantati da una parte , e dall' altra tutti platani , che per la loro, grettezza fanno ben distinguerò qiian^ le no to vecchi pollano ellère > rendendo quefto luogo ben deljziofo. mezzo di quella Valle lem- A mulini ^ a tano quattro miglia da. man una gran Chie- lìniftra trovali i JJM,™!; gufto Gotica tutta fabbricata di pietre. Rellai invero forprefo di fa di trovare in quello luogo una fabbrica tanto bella, e refa ricettacolo degli armenti", che fon condotti a pascolare in quei contorni-. Contiguo alla Chiefa vi è anche un quartiere fabbricato colla folidità mede- fembra poter elfere flato , che l'abitazione pcriMinillri della ftefsima Chiefa ; ne altro potei rilevare da qualche Crilliano, fe non che Hata anticamente dedicata al-, fa elTere L la Digitized by Google Madonna; come la ed a S. ftiani alla Madonna» Giorgio Cogliono dire orientali , i Cri- di cflère dedicate noa hanno altra poi iti va notizia. Tal defcritta ChieCa è limata alle radici di un altro antico Catutte quelle ChieCe, delle quali Ca]ttlh fi Mtuttfur- " ftello de i Cavalieri Teutonici chia- mato Mqnteforte . al quale fi aCcende rampiconi per una difficile ftrada ) e col Coftegno degli alberi , che fono Copra la pendice. Gli Arabi lo nominano ora il. Cartello incantato. Non fono ivi fe non ammali! di pietre ,CaCe dìflrurtc i e qualche avanzo di gran: nè faprei fe quello un luogo anche Teutonici i vedendovi- dìoCa fabbrica polla ftato eflere anteriore da i de ì marmi , e delle colonne di lavopili antico de i loro tempi Quel- fi ro lo . , no che rende ftupore è , come padaeiTete flati li trafportati , non meno e he tutti gli altri materiali non euendovi ftrada alcuna ; o bifogna fupporre > che lìa quefta Digilized by Googll rtata guaftata, ciò che non appare, lo quali azzarderei didire, che il parto più comodo per arrivare al Cartello era per i levatoio il , mezzo di un ponte quale, andartè a a potare fulla cima di un altro vicino Monte, che gli è dirimpetto , Culla parte Mezzogiorno >di , ove è comoda , la quale oflervai ,che aveva anticamente avuta una voltata verfo del Cartello di Monteforte , fcguitando la quale fi caderebbe ora in un profondo precipizio) che. è ftrada due Monti. Alcuni Arabi mi dittero , che una ftrada. fot- tra querti dalla Chiefa vi era terranea , che conduceva alla cima del Cartello, ma in oggi è ripiena, come veramente ne che oilèrvai qual-. veftigio il Cartello di Montee difeeiì dal Monte Saron , traverfando- Labiato forte , dl M" ' nella pianura di Acri la pcrandarc verfo Ponente, vano divedi luoghi ni de i quali diftnirti, li tro- alcu- dimoftrano di effere 'Li fta- Digitized by Google Irf 4 Aite graffo Terre colle loro Chiefe Tra quefti vi è Bcdar Territori» Bsdumus Àcon 1. , Munici- già pio. Bedar Matncipium , fittati in quoti cut» Juis agrìs Rex krufalem Bstbelee- mitì Epifcopo eum haereditarh jare èim dedit. Adricomtus in Tè. T. S.pag. i. Guglielmo di Tiro parla di ral donazione nel liù. XI. Cap. XII. della Tua Iftoria g™p rrr " ' della Guerra Sacra Traverfata che fi abbia da Le^ vanta a Ponente la Pianura di Acri poco più larga dì feì miglia , fi perviene alla riva del mare ad una graffa Terra chiamata Zib, ove fono dei vecchi edifizj diltrutti > non refìandovi fe non un Caftello di non mcmor-abila antichità , che è guardato da pochi Soldati del Capo di Acri, a cui appartiene. Zib è già cognito nelle Sacre Carte, lofue Cap. XII. Cap. XIX. forto i nomi di Achfaph , e Àchziba \ il Re del qual luogo fu combattuto , c vinto da Giofuè Plinio Lib. V. Cip. XIX. & . Digitized by Cooglt taf. XIX. lo chiama Oppóniti Ee~ tòppa Dal deferito luogo alla Cirtà nove miglia di di- d* Acri vi fono ftanza. L ; VlAG- 166 VIAGGIO DA ACRI A NAZARET CITTÀ DELLA GALILÉA. CAP. tranquillo VI governo di Dahet ILd" Omar Scichk.oCapodi Acri, e la fui vigilanza per tener lontani gli Arabi Beduini da tutto il Paefe ha , refa che è Cotto la il Galiléa Provincia, per la fuo una quale comando iicuriflìma ognuno può fenza timore di cattivo evento intraprendere qualunque viaggio Un tal buon incontro ne i tempi appunto i che io mi trovava in Acri iccemi nafeere il deliderio di dare . una per quei Paefi più celebri della Galiléa , principiando dalla fcorl'a Città dì Nazaret fa- sci by Google Informatomi della maniera i che doveva tenere per adempire quemia brama , trovai t che un fem.uomo » che mi fofle di guida io lla plice per ma le Arade > era fufficientiffimo > pure trovato da unirmi con al- buona compagnia > il di Gennaio dell'anno 1761. da Acri dalla Porta chiamaNazaret verfo Oriente . fuori di Acri , al princifi vede un monticcllo > che fi vuole effer quivi {tato alzato da i Maomettani , che ci tre perfone di di 2. partii ta di Poco piar della Pianura fi fortificarono allorché volta attediarono , ultima 1* e prct'ero la Cit- tà dì Acri fi ) nel qual luogo veggonlotto di eflb alcuni avanzi di più antica fabbrica. Traverfata nura di Acri, la fi fertiliffima arriva ad un Pia- rifagli altro piccolo Monte chiamato Telkifsàn ( fu cui era già un Villaggio di queIlo nome In poca diftanza fi veggono i Villaggi di Miàr edi Damùrt . , L 4 Bit- ài J/'j^,*' ,'jì ó„-' ari* • Casèllo Panati tali luoghi fi entra fra cerre deliziofe , e piccole Valli tutadorne di alberelli falvaticì iAbtiia. te . Dal fondo di elTe fi veggono dìveriì Villaggi , e fra elìì Ticrì , che potrebbe piuttofto chiamarli una grofTerra ; rollando a delira in una & eminenza il Caflello di Abelìn con un groiló Calale contiguo , ove bella comanda il fratello del fottopolìo. Capo lufeph Capo d'Acri, d' Omar a cui è . Retta quello circa otto midillante da Acri , e qualche antica fabbrica t e gl'imperfetti avanzi di una Chicfa farebbero congetturare eflcrc fiato quello un luogo riguardevole i e forfè la Città di glia Zàbulon , che deve eflèrc nella Tribù dì Afer , che vien polla vicino a Tolemaide ; e fe così folle , farebbe ivi appunto » ove morì , e venne fepoito Ahialon Giudice del Cittì di Digitizéò by Google ed incendia^ de i Roman , Monco quali formalizza che fi fi incendiata quella Città tanto bella e. particolarmente , per le fue Cafe edificate a lìmilitudine di quelle di Tiro , di Sidon , e di Berito . h- fipb. de BtthJud. Lib. Il Cap. XXII. ri 3Ì £?u, tal Toi jhuijtafov Ki/LÀIIit ÌXfit rÌK altlac ófigfut Zil&ri é Bifput-i Tali ÌtJafujf(ftJi i: Tópu $ Mirpitnr Quella Città fu in appceflb Sedo Vefcovile, ed Eliodoro Vefcodi cfla l'anno 315. intervenne al Concilio Nicéno. Ufcitida quelle Valli fi entra in un* altra maggior Vallata chia- vo Campo di Zàbulon > che è due migliai e lunga ledici, la quala è fertile , e tutta coltivata E' quella dittante per fei miglia da Abelin Si veggono in efta i Villagmata larga fjJJL viii*xgi di 7^/. . gi di Benedie , e Tabùl Sulla parte delira fi parta da F°«t' & una Fontana chiamata la Fonte dì ZaM"»Zàbulon , contiguo alla quala vi è nn miferabile ricovero per gieri , i Paffèg- e particolarmente per le vet- Da qaefta Fonte alla Città di Nazaret ti fono fei miglia ; ed ordinariamente tutto il Viaggio da fi fa a Cavallo in fette ore Acri a Nazaret DEI.- Digitrzed-by Googli DELLA CITTÀ DI NAZARET Qy/NTO CA OSSERVARE IH (SSA VI e' NE' SUOI C A CONTORNI Città Tribù nella ^ , . V IL P. 'Azarer della di Galilea Zàbulon, È -1 * fituata in gradi 53. 15. di long, e 31. 30. di latit. Il gran Miftero dell' Incarnazione del Divin Verbo feguito qui ci perfuade abbaftanza dell' eccellenza di quefto luogo, e della ftima, in cui deve efiere appretto il Mon-^ do Criftiano . Noftro Sonore fu quivi educato , Lue. Cap. IV. ver. 16. e vi fece la fua ordinaria dimora , allorché per trentatrè anni trattenne qui in ter- fi Na- Nazaret ha tenuto tra rto il terzo poquattro Città Vefcovill le Metropolitane Cotto di il Patriarcato Gcnifalemme . Tettati Metropolieft Nazarenui unum filum ba- tams beiis fiigragaìieum , Tyberiadenfent Epifiopum . laeab. a Vttr. Li'b. I. Cip. IVI. v'"f v\: Al tempo de 1 la»™/ nov ° 1 uciìa . * dagli Ebrei , Romani i Citta ad e ^ contiabitata e fino all'Impero di Co- Magno . Dipoi i Saracini cdiCriiìiani l'hanno avuta alternativamente Trovali ora Cotto il Dominio Arabo di Daher d'Omàr Capo di Acri , e Principe di tutta la flantino . Galilea. stam prt. La Città di Nazaret dopo lo «hime he calamità Ìww 'do furono Ccaccìati cidentali dalla fofrerte , i quan- CrifHani oc- Terra Santa, è ta per moltiffimo tempo un fia- mifera- bit luogo , comporto di poche CaCe e quelle abitare dagli Arabi , aven- done loro difinitte tutte le fabbriche che vi erano , e particolarmente le " Chicle. Na' Digitized by Google Ne'primi inni dello fcorfo fecolo riprincipiò quella Città a refpiraro alquanto i allorché dall'Emlr Faccar- dino Principe dc'Druli, del quale avrò luogo di parlare altrove, il di ndel mefe di Settembre dell' Anno comò abbiamo dal Waddingo de i Minori Oflérv. fu concetto ai Padri di Terra Santa > Minori Oflcrvanti di riftabih'rvi la Chiefa dell' Annunziazione , e allora principiò nuovamente a popò-, 1S10. negli Annali lari!. Dopo la debolezza del coman- do di detto Principe in quelle parti della Galiléa , e la fua morte , ricadde quello Paefe fotto le tiran- nie degli le Ottomanni, ed efpofto al- conrinove feorrerie degli Arabi E' riforto finalmente in quello fecolo fotto Daher d' Omar , di cui ho più volte fatto menzione ; i! quale tutto rivolto allo feopo del Commercio . non pensò fe non .a rendere maggiormenre libere le principali Città de'la Galiléa da tutte b incurfioni degli Arabi e agevola- , re ad ognuno di venire a nuovamente popolarle : per ciò fare le vi- etava fpeliò , e prefcelfe la Città di Nazaret per un luogo di fua Villeggiatura , ove fi tratteneva diverli Meli dell' anno amminiftrandovi buona giuftizia Oflèrvò i che il numero maggiore delle nuove genti , che andavano ad abitarla? erano Cri/i uni , (pinti a qui venire, in confiderazione di una Città a loro tanto cara Gli accettò volentieri , ed aumentati gli abitatori , e le cafe , fi è di nuovo ridotto un paefe , al quale non disdice il nome di Città . Ritiratoli Daher d* Omàr di qui i non ha laicia rp , fc non il fuo Palazzo > nel quale foltanto qualche volta l' anno vi va per pochi giorni vi a diporto In appretto il detto Capo ha rilafciate tutte le rendite di quefta Città , e delle Campagne adiacenti ai Padri di Terra Santa , i quali pen- Digilizad by Google penfano inoltre a rifquotere tutt'i diritti » che fi pervengono al Capo Daher , a cui pagano un' annua ionima di danaro a guiià dì un affìtto. Le Cafc della preferire Cuti fono tutte fabbricate di pietra , fopra parte de' Monti» che la circondano i i quali fono tutti Aerili , e falfoli Li flrada principale i che divide la Cktà , ha u fuo corto da Tramontana a Mezzogiorno. 0 Oriente della Città fi vede la bella Chicfa dell' Annunzialo- zuzioat. ne S. Elena fcbbricò qui un bel . ^™* A . Tempio tìttis , Inde orienta* verjus defeex- . Nazareth perveiùt , Domo Dei Genitrici permoenum Angelicite t alianti Templum, Nùepb. Vili. Cap. Fu Callift. $r Salw reperta-, exeitavit LO. IJi- XXX, quella in appretto difìrutta da' Saraceni , e riedificata come dilli nel 1620. dai Padri di Terra Santa! I hanno quali dipoi in più volte vi fonerei diverti travagli . Sono ora Digilized by Google ora circa anni trenta > che hanno fatta mutare intieramente di faccia > e conftruzione quefta Chiefa, aven- dola rimeflà in miglior ordine Prima di entrare in Chiefa fi trova davanti una Piazzetta, che rende ornamento maggiore alla facciara, che quantunque iìa fabbrica , non lafcia di avere qualche buon ornamento. La Chiefa è di tre navate divìfe da diverfi Pilaftri di pie- di Paefi barbari tre . In quella di mezzo 1' riliede Aitar maggiore dedicato all' Arcangelo Gabbriello , al quale fi afeende per due fcalc , i balaultri delle quali fon dì ferro . eccellente lavoro d' uno dei medefimi Padri , abiliilimo in quella protelìione > che morì poi dì Pelle in Acri V Anno 1760. Dietro all' Altare vi è U Coro per i Religiofi , e fotto ad elfo e fòtto all' Altare refta la grotta, la Cappella dell' Annunziazione Si fcende a quefta Cappella . OffM, «w-JS^per una ct. --- belliflima fcala di fini marmi Digitized by Google mi comporta dì quindici fcalini la quale rcfta fra le due leale , che conducono all'Aliar maggiore, effondo finiata in una maniera molro , Chiefa del no- fintile alla bclliffima ftro S. Miniato Cattedrale al Monte dell' antica , o alla Città di Fie- fole. Scefa la detta feala fi venera il luogo.» ove Maria Santiflima fu an- nunziata dall' Angelo. Si oflerverà in quello fotterraneo due colonne dì graniteli bigio Orientale , e non di porfido rof- come dice lo Zuallardo. nel Uh. W- del fno viaggio di Gerufa-lemme. Effe colonne , fembra , chepoffo fano effere qui fiate polle per foftenere, o aificurare la volta della Grotta. Una di eflc è rotta, e mancante di circa un braccio nella parte, che dovcrebbe toccar terra ;contuttociò ii foilkne il rimanente fofpefo alla volta, che fuppongo per. ellèrc aflìcurara fino dal pio con Aio princiqualche pernio; quanrun- M que I 7 fi que da' Criftiani di quella Cini fia con lì dento come efletto di un miracolo > a confuiìoiie di alcuni Mao- mettani i che la ruppero , non iaprei fe per difprczzo , o fìvvcro , come altri dicono > filila fperanza di trovarvi forto un teforo , come loro era flato fuppoflo L' Altare dell' Annunziazìonc > che tiene in quella Grotta ii primo pollo* è bene adornaro di Marmi , e di arredi , non mancandovi in quello Santuario un competerne numero di lampane di argenro-, doni di diverfi Principi Criftiani . Si vede a mano manca entrando in quelle Grotte un altro altare dedicato all' Arcangelo Gabbriello. Rimontando dalla Grotta oflervafì dirimpetto) corri fpond ente fopra la porta) un organo con un'orcheftra , che quantunque piccola rende del finimento agli altri ornamenti della Chiefa Nella navata , che refla in corti» Efifiolae , fi trova a man delira un un Altare dedicato a S. Antonio di Padova) ed in fronte. della navata un altro Altare a'SantiGiovacchinO) ed Anna Culla iiniftra del quale vi , è una porta , per cui li entra nella Sagrcllìa ricca di (acri arredi Nella navata iiniilra vi è 1" Altare di S. Franccfco d'Affili , ed in fronte vi è quello di S. pe Giukp- adorni di belle Tavole tutti Per le giori dell' Solennità anno i , e Fcfìe mag- Religioii parano tutta la Chiefa dì Arazzi % ove fono efpreffi diverii Miller; della vita di Maria tatto magnifico dono pietà di Cala d' Au- Vergine dalla , lirla La Chiefa. dì Nazaret è liticaogni genere con tutto il decoro, al. pari di qualunque altra Chiefa Cattolica dì Europa ta in. . Ogni Compieta , fera dopo unitili tutti cantata li i Religio- e molti de' Cattolici di Nazafanno una Pnxelfione per la , Chiefa cantando divedi Inni; vifitano t ii » ret M tano in primo luogo la Grotta i e cintando il verietto Verb'um caro, vi aggiungono bìc , dicendo b'te Vefbitm caro faélmn ejl. Dopo padano all' Altare di S. Giufeppe > a quello di S. Giovacchino , e finalmente all' Aitar maggiore 11 Padre Ambrogio Myìler di CmvtBta ài Nazavtt. Fulda, che era allora Guardiano di quello Santo Luogo , dopo foddisfatta la noftra devozione nella vinta della Chiefa , ebbe la bontà di far vedere tutto il Convento, dentro il recinto del quale è iituata la già de(cnrta Chiefa'. Oflervai offer quefto grande , a fpazioiiflimo i le mura del quale , non meno che la porrà , che è di ferro , è farto rutto in forma di Cartello , e ben gii è flato a quei Religiofi Padri di edere cosi fortificati per liberarli talvolta da quaU che attentato degl' Arabi , eflendò pur corredato di Mulini , di Spezie ria , di Officine, di Giardini, e quivi d'Orti, f - Digitized by Googll Il numero de' Religiofi , che qui fogliono (larvi, è di' dodici a' quindici » ma per lo più fe ne trovano Tempre in maggior numero quando li coniiderino i Pellegrini, o Vifitatori, che vi vanno Fra loro vi fono due Padri , Ì quali colla perfetta cognizione dell' Arabo fervono di Curatisi Cattolici della Citta ; vi è in «lire nn Macftro per infegna l' Italiano a' figliuoli de , che Nazzareni lingua , i ' unitamente alla lettura del Latino* ammaeilrando loro anche nel canto fermo per fervido della Cliiefa -Gli abitatori di Nazaret fono Akhtitri due terzi Cartolici , qualche -Greco rf; Min>"• Scifmatico, c pochi Maomettani E' particolare fentirc qualmente in queihi Città tutti padana !' Italiano , eflèndoli introdotta quella Lin. - . . : gua quali di padre in figlio , facilità» che de veli ti ferire alla Squola , chp hanno * come dilli, i Padri nel lor Convento , ed no andare tutti. i M 3 alla quale piccoli devo- ragazzi» ovt ove imparano anche tutte le opere diCtilliani pietà. Il Popolo di Nazaret è (lato in ogni tempo comporto di cattiva gente , comurtocìò negli anni prefenti fe ne può dire diverfamentc . 1 Gceci Scialatici vi hanno in -Nazaret una piccola Chiefa forterranea dedicata all' Arcangelo GabbriellQ,ove fi' ritirano per farvi le — . C6 a"J'.' loro funzioni. «#»;«•* ar «< ili . dm- ra . jj on mi ellcnderò nella manicdeferirete gli abiti degli Uo- * Na- mini- di Nazaret , giacché fono mol. to limili a quegli degli Arabi:, de' sarti, quali pure difeorlì le Donne ti gli altri già al Cap. I. , ma diflèrenziano da tut- Paefi della Galilea. Vertono indotto una camicia le maniche della quale turchina, fono rno Irò larghe, e lunghe, che arrivano tinoia toccar terra. La tela delle maniche è-lavorara a rtrifee per lo più turchine , rofle , c . bianche . Quando fono Spofe , quella Digitized by Google camicia l'hanno bianca, c le maniche ornate a ftrifce di vatj , con qualche rozzo ri- ftefTa colori allegri Sopra della camicia portano che è della roba medefiche li cingono alla vita con una ma una no di , velie, , larga cintola di cuoio. brache lunghe fino le Tengopie- a' e quelle pure fono a righe di dì- ; e poche fono quelle i che qualche volta ufino le babbucce Portano in reità una fpecie di berretto fchiaceiaro, con una gran Safcia , o fia una fafeia a più doppj di tela turchina , con ftrifce di fe- fcalze ra rolla , li fafeiano la fronte , le- gandola dietro la tetta con due cocche , una delle quali lardano cadere altra lì fpalle dietro alle coprono il , mento e coli' j e la bocca. Maomettani in Nazaret non vi hanno Mofchéa, quanrunque iia luogo dì loro dominio ; non vi tengono I aailtrn , , Digitized by Google Miniitri né di Religione to , me , ni: di Stadi quello luogo , coPadri di Terra Santa una ed il godendone dilli i i rai quale fpecie dì Sovranità : Capo di Acri non ifdcgna di dare Guardiano di Nazaret il titolo di Capo di Nazarer. Capfiila A Tramontana di Nazaret difi«o r7 fonte dal Convento dell' Annunz az ' onc fl oflcrva una piccola CapCafaiì s Omfitpi.fcfìz di proprietà dc'medclimi Paal ' dri di. di Terra Santa Cab di S, fotto Giufeppc fabbricata nel luogo > il titolo Quella è ove era prima . una gran Chiefa, della quale non ne avanza altro , che un pezzo di muro, come Ohfi in- titolata la smagiga. fi oflérva dietro alla detta Cappella Nella Parre Occidentale della Città vi è una Chiefa , nella quafo i 0 quache volta l'anno vanno ad ufiziarvi i Padri di Terra Santa E' qnefta un' antica Chiefa di una fola navata , che fu dedicata ai quaranta Martiri che vogliono fabbricata ove era la Sinagoga , nella ic , ; id by Google quale noftro Signore dinioltrò , che nella fua Perfona era compita la Profezia di Ija. Cap. LX1. ver. ì.e a. riguardante la fua miflione S. Lue. Cap. IV. ver. 18. e io. E' flato quello Luogo per del tempo cattivi/fimo in fervilo per ma è ora ftalla , » ed è armenti ; flato di vili reftaurato e rimetto in full' Altare del quale vi è rapprefenraro in un quadro Noftro Signore,allorchè fi trova fpiegando la fudderta Profezia Di quì poco dittante vi è una Fontana abbondante dì acqua la buona forma , . quale ferve per ufo degli abitanti Paefc E quella chiamata la Fontana della Madonna , perchè con buona congettura fembra , che efla poflà efferli fcrvita dell' acqua di quefta Fonte, come prorTìma alla fui Cafa , e quali 1' unica % che quì 1 del . follò di vìva (ergente. Un' rabi 1 che ve n' era più a che chiamavano gli Acioè Fontana nuova, altra Occidente , Aìn -gedide » /^""^ la m*ì—- «a. vaimi dittero tani' anni cafionc di che , » che che erano più di otera feccata in oc- fi un gagliardo Terremoto Ove , Città (offèrte quella era quella Fonte , vi è un gran malli) fatto in forma rotonda, rovefeiatolì in occafione dello ftelìb Terremoto> è chiamato queftomaffo . Menfa Chrifti , e gli abitanti di Nazaret hanno della, venerazione per quella pietra , considerandola come un luogo > fopra il quale Noftro Signore abbia mangiar o qualche volta co i fuoi Apoftoli devota congettura per la quale non mancano di bruciarvi d' intorno de, gl* - '. fiZZ . incenfi Circa un miglio dinante dalla Città di Nazaret nella parte Meridionale i rimane il Monte detto dagli Arabi Scin , e da quei di Nazaret la Montagna del Precipizio dalla quale i Nazareni volevano precipitare Noftro Signore, dalle mani de' quali ci difparve S. Lue. Cap. IP. ver. zo. e ;o. Qae- Digitized by Google Quefto Monte ha il fuo corfo Mezzogiorno a Tramontana, alla cima di citò > che è alto i ed incomodo a (alido, li trova una Grotta ridotta in forma di un piccolo Tabernacolo col fuo Altare > in memoria di quanto era qui accaduto Si vede i che era flato anche dipinto , ma non fe no conofee ora altro , che qualche tratto di da Quali . Nella fommìtà poi del Monte una gran Chiefa , ed un Mo- vi era nastero , ma è ora tutto diil rutto > te- ttandovi folo alcune Oliarne , le qua- ricevevano le acque per ufo del Monaftero medefimo. Dirimpetto alla Montagna del Precipizio , nella parte Orientale ne refla un' altra non meno afpra * che li un quella deferitta, alla diflanza di tiro di balestra Sono . quelle due Montagne di- vite da un torrente , che feorre foltanto qualche volta nell' Inverno t ricevendo tutte le aeque de i con- tor- /la la rtrada duce , che comunemente con- nella gran Pianura della Ga- lilea. Il Monte Sein , o altrimenti il Monte del Precipizio , come ho detto altrove lon- chiamato eflèndo , , tano dalla prefentc Città di Nazaret circa un miglio, ha dato perciò luogo a vatj dubbj, & P°"a e Tcr e veramente quello , dal quale i Nazatenj volevano precipitare Noftro Signore mentre , fecondo le Sacre Carte , Cini la di fabbricata Nazaret vi dev' fopra . eflèr Et fttrrexerttm & ìlimm extra Gvitatem & dttxerunt Uhm ad ejecerttnt «fatte 1 , fttperci- iittm Mantis , fttper quem tìvttas iiiorum erat aedificata-, ut precipitare^ rum S. . lue. Cip. IV. ver. 20. irteflb pano dì & Luca ci afqualmente , ejecermit iilum extra Gvitatem , onde fi vede , che certamente fu menato fuori della medefìma E' vero , che dice , che lo condu lièto nella fòmmità del L' fittirà . Mon- _Digitized by Google Monte , Copra del quale la Città era , per precipitarlo i ma ciò polla beniìiìmo conciliar- fabbricata panni, che qualora li oflèrvi , che il Monte Scin non è altro che un Monte medefimo con quello, dove è anche oggi fabbricata la Città di Nazaret, e così pare, che l'abbia intefa il S. Evanti , geli JU . Scendendo la Montagna delj£Precipizio dalla parte, ehevaverfo Nazarer li trovaTÌo nella parte di Ponente moire rovine , le quali appartengono ad un Monafterodi Monache , e ad una Chiefa , che già altre volte vi fu , intitolata S. Maria del Timore Dittante tre miglia da Nazaret fra Ponente , e Mezzogiorno , fi trova Sana , Iafà , o Santa Città della Tribù di Zàbulon , Patria di Zebedeo , padre di S. Iacopo maggiore e di S. Giovanni Evangeliìla i In quorum mtivìtatis loco palerà vifitur Ecciefia; ma di quella Chiefa, della quale ne fa menzione 1' A4ricomia , **ff* • Tbeat. iti T. poflà ellervi Convento pag. S- fene fcorgono appena 141. Pare , che fimilmente un gli Arabi di- le pietre (lato giacche » . rtingaono quello Luogo anche nome Deir che vale a di Monaftero Adelfo un , Safta piccob'flìmo non è altro Borgo,, che un Campo fi vede , , col dire. , che- rilìede in una Collinetta, ben coltivata . In e fra le viri medeiime ove era la-Chiefa , un Alta- re Copra cui per la Fella de i Santi Apoitoli i Padri di Nazaret vanno a celebrarvi la Meflà VIAG- Digitized by Google DA NAZARET A CANA DI GALILÈA E T1BERIADE. CAP. VI IL VIAGGIO A Settentrione di Nazaret Cammino facendo per diverfe Colline > e Fianuie ( D'"" * M> dopo quattro miglia digradai lì arriva » di Galilea, o altrimenti dipìnta col Nome di minore Città della Tribù di Zàbulon. Noftro Signore diftinfe qne-^,*^ Cam Cam Città con farvi il fuo primo rni-,^ racolo di convertire l'acqua in vino in occafìone delle Nozze , che Ita ivi furono fatte , Cltri, alle quali v'inter- venne inlìeme colla fua Santiflima Madre ed i fuoi Difcepoli , come più ampiamente in S. Gio. Of. //. ver. i. a it. Tor- Digitized by Google la Tornando No/tro Signore dalGiudea nella Galiléa , venne nuoe in quella Città , e qui al- un certo Principe il di lui figliuolo, che era in Cafarnao infermo) e vicino a morire , e quello fu il fuo fecondo Miracolo. Hoc forum fietmdum file preghiere di guarì gunm fccit dea lefits , Galikam in cum vemjjet a . Ioan. Iti- IV, Cap. ver. J4- Fu anche illnnre la Città di Cana per enere fiata Patria dell' Apoftolo S. Simone, perciò detto Cananèo ,di S. Marrco Apoftolo , ed Evangelica, e del Difcepolo Naranaello da alcuni creduto S. Barro"ftwrfwJntt di *' ' Cana di Galiléa non è ora , fe non Ufl mifcrabil Villaggio i che conferva 1' antico nome. Rifiede in una Collina , la quale è contornata da una huona Campagna fertile per le produzioni di Grani, e di Orzi Quefto , non meno che tut; . ti gli altri luoghi della Galiléa , fo- Digitized by Google no governati da divertì Agì , o Signori Arabi, ma tutti folto il codi Daher d'Omar Capo di mando Acri j e da cuo dependenti Arrivato in quello luogo fui Caa „ da _ cortefemente accolto da un povero ibi abitata. Prete GrecoCartolico, il quale aveva qui una piccola Cafa Da elio fui informato, che quel Villaggio era abitato la maggior parte da Greci di varie Serte , e da pochi Arabi Maomettani. Mi conduile a vedere un luogo diftrurto , il quale voleva il buon uomo , che fóffe la Sala , nella quale fegu) il Miracolò di convertire 1* acqua in vino , ma fon però quivi !e rovine di quella €hiefa> - che vi aveva- fatta fabbricare -la pia S. Elena in memoria di quanto accadde in quella Gina Et in Cuna . Galilaeae Y ubi Simonis Cananaei »«ftiae celebratole , aì'tant quoque aedem aedificavìt. Nicepb. CaliisJ. 150. Iti. Via Gap. XXX. Fu quella Chiefà convertita in Mofchéa , ma venne in apprelfo ds- N ma- molita da un tremoto , e ridotta poi in una fta'H ; e per nuove rovine Sofferte fu lafciata finalmente in abban- dono fi alle ingiurie vede ora , rche fe de i tempi non il femplice mura , c braccia delle . Non fuolo > le ba- delle colonne di marmo , dalle quali era foftenuta. Qualche volta Prete Greco celebra la Mefla fra quelle rovine , avendo prefo la cuftodia dì quel luogo , che fu già una. volta con- dell'anno l'ifteflb ; facelo a Dio W„. , - A Ponete di Cana, e poco da fi vede in cima di un Monte nna fabbrica j divenuta oggi una Mofchéa , che fu già una piccola Chiefa fabbricata nel luogo , ove dicono efiere flato fepolto Giona. ,, effa dittante Qtjus ftpulchrum tempore Hìeronymi 4dricemius adhuc ibi oHendrbatfir . vi Tbeal, T. S.pag. 14°- SÌ chiama Trìàn, M'f" - £ * Lafciata fo Oriente ton-tepf. di Traan > s' Canai c andando veril Villaggio Ma °" incontra ove abitano Arabi Digilizad by Google mettani ( e de'Criftiani, e dipoi il Villaggio di Alefca diftrutto , c fenza abitanti i trovandoli poco dopo il Villaggio di Lupi , e l' altro chiamato Kan-Lupi, i quali due ultimi non mancano di abitanti ni de' quali fono reno il , le occupazio- lavoro del ter- . Dopo otto miglia da Cana vi Campa ti un luogo chiamato Campo delle'' Spighe Tra quei Criftìani è tradizione , che qui feguilfc il fatro narratoci da S. Matteo al Caj> XII. ver. i. che gli Apoftoli in giorno di Sabato avendo fame, nè avendo da mangiare coglionerò qui delle fpighe di Grano per cibarli , per cai i Farifei fe ne dolfero col Signore per aver quelli ciò fatto in giorno di fol- spighe. . Sabato. Alcune quel contorno fono in i che fanno fupporre eneruna Chiefa rovine r vi (lata già anticamente fabbricata in memoria di tal farro, ragione forfè perla quale no fra i iì confervapochi Criftiani di quelle Pro- Di gitized by Google vincie tali ricordanze di Sacra Moria Dal Campo delle Spighe , e di- cS-* 1 da e(To da otto per le novo miglia incontrali altro luogo t che il ftante Quarcfmio Liù. VII. Cap. I. chiama Meiifa Cbrtfit ì ed oggi Tavola della moltiplicazione, ellèndo qui flato operato da Noftro Signore il Miracolo di faziare cinquemila pedone con cinque Pani , e due Pefci S. Mattb. Cap. XIV. ver. 17. In quefto luogo S. Elena aveva fatta fabbricare la Chiefa de_ i Dodici Troni , che chiamavate in Greco r\ JsJfUtt&pam Duodecim Throimrim Tcmplnm flottiti , qm. . qiunque hominttm milCallifi. Lib. Vili loca Cbrijbts pavit ita . Nicepk Cap. XXX.. Moni' <W- Circa un miglio fuori di ftrada a Tramontana fi vede il Monte delle Beatitudini , ri come altri dicono delle Felicità , eflendpvi tradizione -, che qui Noftro Signore infognane la , ed il ReMattk. Gap. V. perfe?ione Crifliana gno de' Cicli . S. Re- Digitized by Google Retta quello Monte quafi ifo-> una Pianura , e da elio dovegii vedere in dillanza fui Ma- tato in vasi rc dì Tiberiade le Città di Betfai- da di Cafarnao , di Corozain , ma fon ori diftruttc Vcdcfi la Città dì Betulia chiamata oggi di Saffét , la quale è go* vernata da un figliuolo del Capo di Acri La maggior parte degli Abitanti di quella Città fono Ebrei , i , . Belali» 'SS* . hanno Tempre abitato in buon numero , quantunque fc ne iia riflretta la popolazione dopo i fiequali vi riflimi tremoti, che foffri quella Città nel 1759. ove moltiifimi di loro re-, ftarono opprefli fotro le rovine. Scefi dal dini , Monte delle BeatituCampagna fi ar- c riprefa la » riva al diftrurto Villaggio di Maven fituato foptl il Monto a piede del quale è la Città di Tiberiade» che è diftante da Mtnfa Chrìftì circa quattro miglia. In quelii contorni , i quali non fono molto coltivati, fi trovano in ab* N 3 faon- t bori danza degli anima!! fai va ridi i, tan- to volatili, che quadrupedi, c fra quelli molte Gazzelle , che fono una fpccie di pìccoli Caprioli c;,ti ji TtberjaSi . La Tribù di Città di Tiberiade nella Zàbulon è dna cipali Cittì della delle prin- Decapoli lontana , da Nazaret circa ventiquattro miglia. Fu fabbricata da Erode Antipa Tetrarca della Galilea ad onore di Tiberio Auguilo , e dal nome del H>» 1 la chiamò Tiberiade quale i fa . *i S UTfifffftt T,fiefiu tp,M , Irl M féya yàf b '? ÙKsìopsìTt, ai- in iritupn airi! Tipep^J» Mtìq. ud. m. xvm, cap. . Jtjipb m E'quefta fabbricata fulla riva Occidentale , verfo la parte Meridionale del Lago di Genezareth ; TiC(j»«» rifui rjc f sitisi Aifivj, , a-f'm Tij Fitncifinh Ut'itS» èì Cara [Vfùìw. Sttft. j>ag. idi. Le antiche mura fi ellendevano quali per tre miglia verfo Mezzogiorno, delle quali anche diprefentc fe ne veggono alcuni avanzi In . lar- Digitizad by Google larghezza poi poco fi edcndevano avendo da una patte il Lago dì Gc- nezareth e dall' altra i i Monti Si refe qucfta Città a Vcfpafia- no. Dopo la deitruzione di Gerufalemme fotto Tito gli Ebrei rimafero ad abirarla fino al Secolo IV. dell' Era Criftiana ' . -La prefero i GrifUani nel lieo, fotto Goffredo Buglione, e nel n8<5. fu da loro perfa per tradi Raimondo III. Conte di dimento Tolofa . Allorché regnavano in quelle patti i Rè Crifliani di Gerafalemme Vefcovilc fuffraganea del lac ob. a Vitr tu Città Vefcovado di Nazarer Lik l Cip. 5°"- La Città . prefente è affai più piccola dell'antica, non avendo fe non un circuito di circa un miglio La fua forma tende al quadrato , e le mura giorni fi , che fi veggono ai noftri dice effere fiate fabbricate da una Donna Ebrea. In effa fono due Porte , una Oc* N 4 «- »*» **r cidentale, d'altra a Mezzogiorno, che è la più piccola , e per la quale li entra , ed elee eflèndo i' altra murata. L'apparenza elterna della Città è maninconica per le lue mura, , le quali fono fabbricate delle mede- lime pietre dì quei Monti > i quafono di color nero , e di color li ferreo Entrati nella Città non de altro, che dcfolazione antico ta , ma . iì ve- Anche in tempo è Hata poco popolaora non (ì è ridotta , fe non ad ellcre abitata da pochi Ebrei, da pochi Greci Scifmatici , e da qualche iniienienon Maomettano, che tutti afeenderanno a cento perfone Le poche fabbriche che eraCittà, turano demolite dal tremoto del 1750. e fra elle anche rio nella un gran Palazzo , che vi aveva fatto fabbricare poco avanti il Capo Selébi figlinolo dì Daher d' Omar Capo d'Acri, fuo il figlio il quale ha ceduto a detto dì quella Città q overno Co- gptizeò by Google^ Come fi ha dall' Iltorico Gu- glielmo di Tiro Uè. IX. Cip. XIII, vi aveva fabbricare , ed alcune Chiefe , delle quali fe ne veggono leveitigie. Reità ben in ellere nella parte Se ttant rionale della Città Culla riva Tancredi ornate appena del Lago una grande a „ . s.'pietre. e antica Chic- , una fola navata) dedicata a S. Pietro Apollolo , che fembra poter clTere quella, della quale parla Nicefb. Callifl. Hifi. Ub. Vili. Cip. XXX. EU' ò fiata molto tempo per ufo di nulla, c non fono molti anfa di ni che furifeattata da iCriftìani, ai il Capo di Acri ben volentieri concedè dando loro cosi coraggio quali la di andare, ad abitare una Città del tutto abbandonata. I Foreftieri viaggiatori vanti a dover pernottare Città , la ricovero pofo. , in quella Chiefa fuddetta è nella quale Nel tempo che po cho tro- , di Acri Dahcr il d' il prendono loto ri? prefenre Ca^ Omar andava eden- tYc*7 dì Acri- DigrtjzHd by Google eflendendo lle le fue conquide in que- parti della Galiléa, ii refe pa- drone anche deila Città diTiberiade fenza renitenza, e fi ritirò in effa con poche Truppe, per enervare prenderebbe il Bafsà di effondo Città, che apparteneva alla giurifdizione del fuo quali pafsi Damafco, Comando Non andò guari , che il detto Bafsà venne fotto la Città con ottomila Uomini ove avendo perfo inutilmente qualche niefe , gli con, venne lafciar V imprefa , e ritirarli abbandonando anche quello Pacfc al fortunato Daher Non è per quello che il luogo fia inelpugnabile , ma . il non averlo allora prefo , fu un ef- fetto dell' ine fperca miniera di guerreggiare di quella gente Fuori dell, Otti nell, par.» sette ntriona le li veggono le rovine /Sftfc. atti, un che reità fopra un Monte) che più d'ogni aldi fortiflimo Cartello , tro domina la Città di Tiberiade forfè quivi anticamente , coftruiro per impedire ai nemici di fortificarli un polio troppo fvanraggiofo alla Per quante ingiurie averte Forte, ii era confer- in Città fofìerre quello varo la maggior parte in ne* medeiimì che le tremoti dillruflèro ie Mofchce Cafe II , della Città di andare in finì Mare ertere del ma , 1759. Chiefe , e ancor elio le , rovina , e non fe non mucchi di grolla Torre . o Lago dcrro anche ne diftinguono ora di farti , ed un pezzo , fe Oggi dì Tiberiade ha avute varie de- nominazioni, Mare Lago , 'j' r'ibetiaife chiamato trovandoli di Galilea e talora Mare j c di Genczareth , così detto per una Città di tal nome» che eiifteva fulla fua riva nella parte Settentrio- nale del tali , Lago nella Tribù di Ncph- , e Cafarnao fuc acque, che fono dolci .°^f'7 fra Betfaida Le e tanto perfette, che di quefte fole fi fervono vengono Dan gli abiranti di dalle J rAmafa. Tiberiade forgenti di Jor , e porte alle radici dell' Antiliba- no, ove fu poi Paneade, chiamara Digitized by Google fn appretto Ccfarea dì Filippo . Di queilo i-ago entrano net Fiume Giordano , e vanno finalmente a sboccare nel Mar Morto. La lunghezza del Lago da Ponente a Levante è dì circa fei miglia e dieiorto in , tentrione lunghezza da Set- all'Allibo. lìa quello Quantunque un reci-- piente di poca efìenlìone, è [oggetto a foffrire delle burrafohe , porendofene attribuir la caufa ai Monti da i quali è contornato) ove i Venti tro- vando contralto» mettono un il Lago in moto. n'ero Sopra quello Mare , o Lago j che vogliam dire , non vi naviga alcun Battello. Trent' anni fono dicono, che ve ne fofse -qualcheduno , perchè ì luoghi circonvicini erano più popolati ' . j Varie memorabili Città erano torno di quello Lago > allo quali all' in non fe oc veggono fe non imperfetti fra' quali furono Cafar, nao , Betfaida , Betfan , Gadara » TaRij Gorozain. veftigj richea Rinomati Aimo è il Mare di Galilea nelle fiere Carré, per efiere ftaro molto frequenraro da Noftro Signore , come pure rinomati fono quei conrorr.i, che ha la illultrati fua Divina Dottrina Prodigj avendo , , e col- con de' di più qui fatti di Complici Pefcarori diveriì A portoli, Mattfi. Cap. IV. Ver. 18. A Settentrione di Tiberiadc , e circa un miglio dittante dalle mura della prefente Città vi era un Bor- go chiamato Ammaus iiano aveva poflo , B<"'S a Ji *' ove Vefpa- fuo accampa- i! mento quando andò contro Tiberiadc & wiMut Oùirrariaioi lofeph. Bello Ind. di Ora veftigia Ammaus do prefa ral 3ì ari ìifM t3( Uh. IV. Q,p. T. De del fuddetro Borgo Ammaus nqn poche ti veggono fe , non Ttfm , ^ lignifica Torma aven- denominazione dalle acque calde , che vi fono , idonee a curare varie malattie; fufaffHff«nffAm ÌÌ A>pai«, J W4 Xfyur' & Jf. yì,t t , Bugni <j* >£ Ji Aam ""- h «ùrf Digilized by Google io6 air) rqyìl SiffiSt iiàrav rflc aulirti irrìfcu, Jofepb, Uh. IV. Caf. L De Bello Ind. Le acque fcaturifcono Tempre abbondimi dalle radici del Monte Ma- nella diilanza di pochi palli dal ^el rigoletto , per onon l- polTibile prendere pietra un palmo fott' acqua i tanto è il ìor calore Da elio entrano in una Manza , ove fono due piccole Vafche per prendervi quei bagni. Gli Arabi Te ne approfittano con vantaggio della lor fallite Da dette Vafche 1' acque vanno addirittura a perderli nel Lago di Tiberiade •Vi è tutta la probabilità, che tali Bagni follerò anticamente bene in ordine , e corredati di buone fabbriche , e comodi ma ade0b il fono reli un- miferabile luogo , alla cuftodia de! quale neppure vi Ila alcuno Il piccolo ricovero che vi è f lo fece il Capo di Tiberiade, perchè fu corretto per qualche in- re di Galilea, ye paflano , una . . . i . , Digitized by Google comodo a prendere quelle acque Quefto Bagno è pubblico > e fenaa fpeia Le acque ibnozulfuree, e (ala- te, c le loro efalazioni d'ingrato odorcj lafciando per ove panano, un fedimento di color di marrone VIAG- VIAGGIO DA UBERI ADE AL MONTE TABOR, E DI QUIVI ALLA. CITTÀ DI NAIM, E RITORNO IN CAP. Ttftior NAZARET. IX. TNtraprend end o viaggio dalla Tibe- ¥i*tt. I "ade per Ponente il arriva a Einet-Tefgiar, o Campo de i Mercanti, che è contornato da un muro tutto ornato dì marmi. Qui ripofano le Carovane , che partano per andare al Gran -Cairo ci fi ferma anche il Bafsà di Da ninfeo quando tutti gli anni va in Gcrufalcmme. Calivi pure ciafehedun Lunedì dell' anno vi è una Fiera t o Mercato di Beftiami , ove concorre : mot- molta gerire da diverte pairti; come ebbi luogo di oftervarc io fteflò trovandomi ivi appunto in un tal giorno , e notai , che oltre al beftiame contrattano, anche altre diverfe robe per vitto j e .veftwo. Dirimpetto >i : al detto Kan, è il csfieih di Caftello di Finelìar, ove motti in- Fkcfitr. addìcrro pugavafi un Cafarro ni o Ita diritto per il pauaggio »' la metà del quale andava al Bafsà di Damafco , e 1' altra metà agli Arabi Beduini, di', quelle Contrade ; ma ora eflendo quelli luoghi lotto il Capo di Acri;,_.non fi paga pia niente , ed è libero il tranlito.: Vicino aqueifo Caftello ewi Sùb hfif un luogo, che le genti del. Paefe/ C<ft"** chiamano Siub-Juscf; cioè Cifterna* 0 ''-/'^di Giufeppe, credendo, cher in-edà foffe meilò- Giufeppe e poi vendu1 i , to da'fuoi fratelli agi' Ifniae liti , che andavano in Egitto Seciò fofleS bifcgnerebbe j che Dothàin , ove ciò fucceflc , non foue di qui troppo lontana, laddove S. Girolamo U met. O mette dodici miglia difcofta da Sebafte . Dotha'tfi , ubi inventi lajepbfra- tres fmt ftcara rwjientes> qui <ùr *foue badie in duodecima a Sebafte miliari» cantra Aquilonis piagata efienditur. S- Hiermym. Dejìtu, et nominiiiu ttnr. Hthr. -Dal che ii deduce , che Y opinione prelente non fufTìfle, mentre da ove era una volta Sebalre al Cartello Finciìar,; ed alla prètefa Cifterna vi farebbero fi attende beniflimo a cavallo, per Zia flato detto il contra- quanto ne * Con varj nomi .è flato dtftinchiail Monte Tabor , trovandoti mato -itabyrium Itabyrion , e Ta- ilo da qualche Scrittore . !j , "tò . byriutn , e prefentemente dagli Aia- blGebel-a-Tor. Que- , D igiliz ad by Google Quello 'bel. Monte riiiede nel S>****>«>* mezzo, del Campo della Galilea;*' T4itr Thabar: mani efi ptltberrìmus me» ilojhiiikeae Campo , mira-mwaSta* te ex amai parie qeqwhter jìmim m -. Mnf-m qu?l »c(ff„ Campo, T, S- pag._i±i. della Galilea il -.. . è.andtt ^ conofciiito l'orto la denoniinazwniB di Piano di Esdrelon, di Valle: di ,H Jezfael, e- di. Campo Maggedo, e ~> dagli: Arabi -fatto q uello, di -Mirge * ehn.- Aanier,; cioè di Prato- de 1=- Fi- glio di Aamer:il Tabor Tribù d'iiracar -nolb. ai è (ituato confini di' 2abulsn ». èTdi^ Nephrali. 0. r:b "' ~ Le antiche Crifliane Tradizio^iar '"«f «M.Ié.trihmcwarize dc'Sanrf Pattò * rraf confermare, dalla Chiefa pare', cht^-Z'T ' ci^vjno.di dubbio vchc>ìl Monte Ta-bor è vera'iienté ii luògo , òvaJBg.J la Trasfigura/ione di Nonro Signore,, prefenri Si 'Pierro, Jaco: ' & Giovanni; Evangelica ; éd ove comparvero Mose, ed Ella. 8Tak Mattb. Cip. XVII ver. i. i. x. po,;' c . <> r Giulcppc Flavio Gówfoarore.7*" O i del- A Gi-frpp. Digilized by Google v ''' ; della GalUca in quaranta giorni fece contornare di un muro la cima di quello Monte per la circonfe- renza di venti ftadii , o liano due ''' miglia, e mezzo.' ''A '• Taber Agli refi- abitanti del Tabor .«fòt. venute a mancare l' acque , fi die* Granale dero a compolizione a Placido Ge* neralc Acli > Armata di Vcfpafiano'. ti ìi èTi^'f»' **«* *apj»«f, fTi^Asf- jf a p/nriJodo •(I W.aire'K >1 CJuf , tÓm fya»; *ai Txyftott J hfiph. lad. Lib IV: Gap. IV, - -; Elena. Madre dell'Impera» Coftantino vi edificò varie Niceforo Itterico Lik Vili parlando di una Chieta.» che fece detta Santa in, Tiberiade, foggiugne , che altra limile ne fece -nel Monte Tabor in quel luogo , o.ve credei! da alcuno fenza buon fondamento > che Melchifedech ofleriiTe il fuo facrifizio al Signore , e che Abramo ricevelfe da elio la benediziotf&Jt «itile Vf\a%ièa VeBelIo ahftfet Tàbir . :. ,j S. ore : Oliere Gip. . XXX Ghiefa con Monaftero nel luogo delTrasfigurazione > chiamala la la Chiefa de' tre Tabernacoli , fabbricaia in memoria di quanto avrebbe defiderato S. Pietro i allorché in occailone della Trasfigurazione dille aNofìro Signore : Domine , bonum eji wùs hic effe fi vis , faeiamus hic trìa Tabernacula , tibì unum , Mayfi unum , EHae unum S- Matth. Cap. XVII. ver. 4. L' iileffa S. Elena lafciò inoltre a quello Monaftero molto danaro per aflegnamento di quelli, che abirailero quel luogo Ih ipjò autem iransformatitnis loco, qui fplendo; & . . rem illum mìrificum cottjpexere', Airibus pukberrimam extrtt- poflolis xit. Ecckfiami quo beo multarli epecuniam in fiibfìd'tum ibi mauerent , locumque ipfum t'tam re/iquit eis , qui excoloretit Gap. . Nicepk Callijl. Lib. Vili. XXX, Trovali eziandio enervi Jlatì fui Tabor due Monafterj , uno di S. Mose di Monaci di Rito Latino dell' O j Or- Digilized by Google Ordine di S. Benedetto , e 1" altro di El'u de i Monaci di Rito Greco & dell'Ordine di S. Baiìlio , i quali avevano i loro rerpetrivi Abati. Bonìfaz'o De perenni cuhu T. S. dite ellèrvi lìato anche un Monafrero ben dotato da' Rè di Ungheriai nei quale mantenevano gran q ;intirà di Alonaci Ungiieri dell' Ordine di S. Paolo primo Eremita . ... . V Il Tabjr è flato un Vefcovado dépsmlénte dal Patriarcato di Gerufalcmme Allorché nel 1099, £u prefo Monrc da Goffredo di Bu, elfo vi riftabilì le Chicle » Zl m qaefto Ttbtr /offoglìonc ' f" che °#""-ti erario già fiate per l'avari* & Elena. Sotto Balduino I. i Saracini lo ammazzarono i Reliche vi erano Anno Domini cttm Turtaè , qui krofilymam vi fcbbricate da riprefero) ed giolt 1 1 1 3 , captati . adveneram » re i' feaa recef- Jtjjent Moiiflfter'uim Ckrifiiatiorum in & MonaMonte Tabor everr-rant , che* omnts occidera?it,,......Er*nt ijn Digitized ìjlì Saninomi Vtrì germina Cllinhfr tenjitimi vitae reiigìofae eifervamìfi QMtefmm Lik VÌI Cèfi IL Jntù Pereg. /K . Tornò queAo Monte in mano de i Cristiani ma venne poi l' anno 1187. in potere di-Saladino, che rovinò tutte Je Chiefc I Crifthni lo ripresero nel ; 12JÌ. e vi rifabbricarono, e reftaurarono Varie Chiefe . Papa Aleffandro IV. lo diede ai Templari, e fu nuovamente fortificato. Finalmente nel i 290. il Soldino di igftto dìirruile, e devaftò quello luogo » jiè da allora in poi è flato mai più abitato, nè mai fono fiate relìaUrate alcune delle vecchia fabbriche. - 1 ... , Nel mele di Gennaio dei 17 Si. tempo ebbi il piacere di a- f* nel qnal fccndere a quello Monte r lo ritrovai delizioio , quale io lo aveva trovato deferitto da varj Iftorici La fua formai per fervinni della £->fe comune di aleunairto, che O 4 tit Digitized by Google ne ha parlato , è fìntile ad un pan di zucchero è di piccoli che dal fonda lo rivedo, no lino alla cima ; ove arrivati veggono bene gli avanzi delle fi grolle mura , dalie quali ne era contornata la cima , e forfè porzione dì quelle medclime, che Giufeppe Governatore della Galilea vi alberi fece fabbricare degli avanzi di Dentro . al circuito mura vi tali è una pia- nura di circa due miglia di giro i nel mezzo della quale non femori i che vi mai delle fabbriche. iìano ftate Oflèrvafi però) che qualora Monte era quello abitato, lecafe erano ra- mura. veggono le rovine fente alle Si fe tutte, la che vi erano, delle ma Chie- di quel- Trasfigurazione non eiìfte che i tre Tabernacoli , che vi della altro i furono fabbricati in memoria di quanto qui fucccfle Vi fono fparfe in quà , e in là diverfe Cifterne , le quali fervivano Digitized by Google non piovane» Munte eflèndovi in quello acque. altre La pianura , benché fuflìmo in tempo d' Inverno , la trovai abbondante di fiori e di erbe , odorofe . E' quella frequentata da branchi delle Pecore, fittate Armenti per approun ottimo pattalo i che e dagli di fomminillra tal luogo. Fuori di detta pianura nella parte Auftrale vi età un gran Bagno del quale fe ne veggono de i buoni avanzi di edilizio , ma rellando fopra una pendice i e cadendoli con- tinovameme della terra dal terreno fupcriore, va perdendofenc ti memoria , c reitera in poco tempo tutto ricoperro ftri > e naicofto ai no- poderi. Prima lì vedevano ancora al- tre rovine di Torri , e Palazzi , ma ora fono ancora quelle perdute , nà ne feorgono velligj alcuni , o affai imperfetti per giudicate di ciò , che fodero una volta Ilari Broccardo , in fe . tempo del quale elicevano , dice che in dette rovine ci fi ricoveraffcro Leoni , ed altre beitie Sum irt to adhuc rutilai varine patatiorum,& Utrrium t quae badie funi laùbula Leonum , jy aliafunt bejtiaruni Brotardus in Defiript. T. S. Parte t Cap. Bifogna che allora vi fonerò in quelle patti de' Leoni, ma prefentcmtnte non fe ne trovano ; ben è Vero i che vi fono delle Tigri , e mol. . VI ti tu'p'rr'li. w , Cinghiali Fu militato quefto ée Girolamo, da poi da S. Luigi ìb«i<i vi- Stat* il a j tre fantCl r- S. Paola Rè Monte da Romana di Francia , S, , e e da c devote Perfone, che vi andavano a venerare il Miftero della Trasfigurazione. giorno d'oggi non lamolto frequentato da i "''''^"'Criftiani Orientali, ma parrìcolarmenie da i Gre;i si Cattolici, che Scifmatici , e da i Padri di Terra Santa Minori Ofièrvanti , i quali ogni anno nel giorno della TrasfigurazioICrifiìanì Fino al frtqatma- fc i a di elTer „ , f'J* ne vanno a celebrarvi la fella SÌ vede dal Tabor la bella Pi». , JrtTahr. Digilized by Google «ora di Esdrelon, che è nna vathfCampagna ben coltivata di , orzi , e cotoni Si veggono pulima grani re le boe , tréa. Sre . montagne di Hermon , di Gel- di Samaria , e dell' Arabia PeIra Ponente, c Auftro lì fcoanche qualche poco del Alare lediterraneo il Monte» fi troviavanzi di una piccola Chie- Scendendo no gli fa , eretta in memoria dell' ordine» che diede Noflto Signore a gli A portoli , che lì trovarono prefenti alla Trasfigurazione di > non di dir niente quanto avevano veduto . Et deillis de Monte , praecepit IefitS , dktns . Nemini dixeritis fiendentibus eh dome Fi/ius homìnìs a mortttit refurgat , S. Mattb. Cap. XVII. ver. & Scefo ii Monte a pie del me- K'f'f^' * defimo ii trovano! grotti Villaggi di ^ahl'-ì. Saad, e di Tabu ri poco abitati, ma con delle rovine di antiche fabbriche, CtielIodìTaburi, vi è apparenza , che polla enere fiato l' amica Citta del Tabor . Vicino al Villag, gio gio di Taburi fi veggono le rovine della Chiefa de' nove A portoli, in memoria dei nove Apoftoli, che ivi quando Noftro Signore rimafero Tabor. Debora ordinò afccfe al Il Tabtr ctitbre «/Dio d' Ifdraelle a dalla parie di Barac hglio di viubh Abinoem di condurre nel ''"""""""diecimila Soldati parte della Tabo* Tribù di Nephtali , e parte della Tribù di Zàbulon , che gli avrebbe meno nelle mani Sifara Generale di Jabin. Itti. Gip. IV. ver. 6. 7. In divari! altri luoghi del chio Teltamcnto il ti Monte Tabor ma , Vec- trova nominato nel Nuovo Te- ftamento non n' è parlato giammai» anzi quando S. Matteo al Cap. XVII. Trasfigurazione) e che Noftro Signore fcco condufle S. Pietro > S. Iacopo , e S. ver. parla 1. Giovanni » dice della fola chtxit ìllos in Moment excelfum DtiiaGttà N "' m ' A due miglia dal Villaggio Taburi, limata già, come dì/Ti, appiè del Monte Tabot , ed a Mezzogior- ni gitiz ed by Google no di detto Monte lì trova Naim Città della Tribù d' Ifioar , fituata fotto del Monte Hermon te Settentrionale. nella par- '. ' Vicino alle porte di quefta Città Noftro Signore refufeitò il figlio unico della Vedova. S. Luca Cap. In efla abitava Simon Fariféo, in cafa del quale S. Maria Maddalena andò a' piedi del Signore, ove per la'fua fede ottenne U perdono de i fuoi peccati. S. Lue. VII. ver. li. Cap. . " ' * t VII ver. 44. a ;o. Reftò Città tempi di S. Girolamo PerCtvìlas ufque ad tempora fino ai . manjit m Hieronytni Adrieom. Tbeat.'T. S. T' * pag. 37. Prefentemente Naim non è altro , che un piccolo Villaggio , ove fono pochi avanzi di antiche Fabbriche E' abitato da Criftiani , da . Stai» fri f™"^ . Maomettani, e da Ebrei.! Il torrente Cifon ;- di cui par- Torrenti cifon. paflà d' apprclTo , Cap. III. e feorrendo per la Pianura *li Efdrsion t fi divìde in due rami r- che lai al -Naim, DigitÌ2e<M>y Google che uno va a diterraneo, e 7 (caricarti nel 1' altro, noi Mar Me- Lago di Ti? beriadc Appretto quello Torrente nel di Efdrelon Si farà Generale delie 1 ruppe di Jabin. Rè di Cana- Campo con tutto, IQ.daBarac. jwp i.-La, il fuo. efercito fu vin. Pianura di Efdrelon ,.ch"a- f'" tìr'",i nma. mtha Maggedo> e Valle ^r r"*' di : Jezrael è lunga venti miglia, e larga dodici. Varj fatti memorabili fono In ella fur0 i,o, disfatti qui feguiti e losla Rè. d; Ifdraelie ,.1' ,tmo da Jchu, e l'altro da Faraone ite <H.Egi"0- Ub. IV..&g.Cap.lX.. ver. i-i-.e Cap. XIII. ver.iy.. ; pa Naiin tornando a. Nazaret, . -Pco?'i4:, 0-. : : > jchc.èdiftan^ rocchio per quelle vertir mc Campagne, che le,« lilea. , lì che di- aroenifli- fono.le.pifi bel- lc;più ferrai. di tutta - non otto,- miglia,, ..prefenta altra di particolare - la Ga- Tj Tra i Compagni trapreà d» Acri U, ,, co' quali indell» Viaggio Ga- Digitized by Google rrovavafi il Procuratore , Chiela Greca di Acri , il fu pregato a trattenerli in Galilea della qmale Nazaret ancor qualche giorno pei? trovarli ad uno fporalizio di u-* na fanciulla Greca . Tutti dell» Compagnia ci trovammo dtfpofti ad approfittare di quello, incontro . Gii anche in Cipro ho veduti varia volte degli fpolalizj fecondo l'ulàn^ za Greca , ma avendo trovati anche quei della Sorta efeguìti nelle formf medelime guaglio, » voglio dame qui un Rag: Convenute ambe le partì dì spofiiiih contrarre Matrimonio , il che più Gr/f». delle volte faccede fenza che icontraenti fi (ìano mai veduti; U giorno precedente allo fpofalizio » Je parenti » ed amiche conducono 1» Spofa al Bagno i e nel tempo della lavanda li trattengono cantando delle Canzoni, Ibpra che la futura. feli- cità , pra altri iìmiìi foggetti il ella farà per godere « e Co. - giorno-dopo » fitto un invito di Digitized by Google di nitri gli amici) fi radunano nella della Spola. » e ciò dopo mezzo ah in cui fra loro ho , tempo èmpre veduto celebrare gli fponfacoftume di andare , nè è fempre Scorno li nella Chiefa per darli 1' anello La Spoli frattanto vcftita degli migliori , e adorna di gioie fecondo il fuo flato , Te ne Ila così accomodata nel mezzo di una ftan» za i fcnza proferir parola, o quelle poche fotto voce , e con modefìia grande Intanto vanno Uomini ,. e abiti . Donne facendole complimenti, la modefìia poche , i degli anticipati quali gli accetta col- niedciizna , o punte parole . e rifponde In Sork pe- Uomini non fono ammelTÌ a complimenti come lì uk comunemente in Cipro. Venuta V ora dello fpofalizio rò gli fare tali, , > la nel l'ala ove vi è eretto un Altare Bifogna qui fapcre ,. che i Greloro fponfali fanno un Com- Spola è condotta nella , mezzo ci ne' pare > ed una Comare > V incombenza za de in li delle funzioni, e d'irtruir- tempo che ]\'el necellario il Comare fanno li aiMcre a gli Spofi quali è di i tempo de' loro futuri doveri rano devono Spoli , le quali merà d' rolfa c nel ; le il , Ulivo i Preti prepa- Compare Corone . e la , colle qua- inghirlandati clìcre gli fon compofte di ralegate e j tempo che , con feta le tallono tutte le altre Donne della converfazionc cannano delle Canzoni adattate alla funzione. Terminate condotti Preti , i le Ghirlande fono Spoii gli in préfenza de' quali fon vcftiri de i loro Donna dà la manall' ufo Greco ; Oriente ancora, il pri- Paramenti. La ritta all' Uomo ma c di tutto mo 1' porto è parte la manca la Spofa adunque cosi reftando ceve la manritta dall' Uomo Stando te replicate , in quella (ìtuazione, Diacono comincia le quali vengono dal il alternativamen- Papas, P : ri- delle preghiere o Prete, e in- e inrcrrotte dagli alianti con contì- nui Kyrie Efctfon , e Amiti , fpeffo incenfando or lo Spofo, ad or la Spofa. mentre eflendo già Ghirlande , il Compauna Copra il capo della In quello benedette re tiene le l' Spola , e la Comare I' altra fopra Benedetto anche 1' Anello Spofo lo nuziale , il Sacerdote lo mette prima nel dito mignolo della ma. no delira dell' lo della Uomo Spofa > e poi in quelfacendo così tre , volte. Terminata quella funzione , i due Spofi accompagnati da i loro Padrini girano tre volte intorno alPreti l' Altare > cantando frartanro i delle Laudi , e i Parenti gettano per aria de i pugni di Grano * indican- do a così gli profperità Spofi > e alle Terminate i ed abbondanza loro Cale le tre girate, il Sa- pane zuppato nel vino, bevendo anche cerdote dà a quello, gli Spofi del e dipoi gettano la in- Tazza Digitizsd by Google e la fpezzano Finite così che appartengono alla Chicfa ; lo Spofa balla colla Sponon ballano più per , ed elfi poi quel giorno ; continovando la fella gì' invitati . i quali fono ferviti di rinfrefchi confidenti in caffè, vino di Cipro , liquori , e palle lavorate in in terra . i le finzioni, r la diverfe guife . peterne fono mente Venuta un' ora comgli. Spo/i lafciati final- in libertà per quella fera . E' ufo comune in tutto il Leche la mattina confecotiva , vante debbano effer meilì alla v'fta de'pa- renti, e de i più intimi amici iconttillegni del compito Iminéo ; co* quali quella idiota gente feioccamente fuppone di far palefe la verginità della novella Spofa Soggiugnerò qui , che anche i - Jereus , o fi dica Preti polfono prender moglie , quando fono arrivati ad eflèr Diaconi, che è circa gli anni trenta di loro età i Kofmicus e la lor Papadia Donna prende , il nome di quali voglia dire Pretcffa diftinra con tal nome , folo perchè fe un Prete non poflòno riconofciuta per moglie di morra per altro queita prendere altre mogli , : PAR- Digitized by Google PARTENZA DA NAZARET PER SAFFURI, SCIEFÀMER, E RITORNO IN ACRI. C A P. X. P Arrendo da Nazaret alla volta di Settentrione , dopo poco tratto' di ftrada indirizzando il cammino per la parte di Ponente , fi arriva in una Pianura-, ove forge una Monragnetta , la quale è dittante da Nazaret citea fei miglia. Sopra di erta vi e un Villaggio %"?f&'ri chiamato Saffùri , ma fu elfo ben ìbeì eln^ altro in antico tempo , che un Vii- tkt Cifri faggio tà . più ; perciocché coiHtuìva di Sepphoris forte Città la Cit- Metropoli, e di tutta" la- Seppia- la Ga- 4 Digilizad by Google a 3"o Tribù nclk lilii A6«i Trovo <E Stfpbùrìs. con Zàbulon di defcritra diverli altri qucfta nomi, dì . Cini Saftbra, Fippori, C fu finalmente Diocefaréa , come Serfbra, chiamata anche abbiamo in S. Epifanio Adv. bae- jejès Zìi. I pag. Safiùri tempo dì Romani era ìjó". un già Cartello a Gabìnio Generale de ì uno de i cinque con- e fu , appellati luridica Converta greffi Antigono figlio di farrofene padrone Erode il" fu Grande, - Ariftobqlo da Ànti- fcacciaro figlio di patro Qualche anno dopo fe ne impadronì un certo Giuda , capo di molte mafnade di ladri Varo Prenderne della Galiléa la riprefe, e conduffe i Abitanti. la fortificete e la bruciò fchiav'i rutti gli Erode Anripa la fece principale fortezza Galiléa. della . Ceftio Gallo Governatore dèlia Sona , volendo gailigare la ri- bel- Digitized by Google bellione degli Ebrei ,v' inviòCcfennio Gallo ed appena arrivato folto la Città, gli abitanti lì referofenza reliftenza. Sentito i Safforiti l' arrivo di Vefpaliano in Tolemaide, li dettero volontariamente ad elfo , il quale i alle loro richiede vi mandò feimi- la Uomini, e mille Cavalli . Potendoli raccogliere tutto ciò dalle An- tichità , e Guerre Giudaiche fcritte dall' lllorico Fu no 319. Giufeppe . in appreilb dillrutta 1' andell'Era ^Crilliana per una indizione de i Cittadini , Anno ae- (Ariftianae rati dvflructa ejl Urbs Sepphoris oò feditionem Civium Hadrian. Re/and, Ub. 1IL Più rinomata . poi è quella Città di :SafFùri, per efiere ftara Patria -de S, i Genitori di 'Maria Verginei Giovacchino, e Saffùri non È Anna. ora come S. , dilli, -fenonun %" teraplice Villaggio ,depen- uffkri. dente dal Capo di Acri , e stimo .da Arabi Maomettani, e da qual: P 4 che che Criìliano. Si vede bene elTervi una Città , come ledìmoibano diverfe rovine; e al tempo de ì Latini , quando elfi regnavano in Palcrtina , parrebbe, che avellerò q:jì avuta qualche Fortezza, mentre alcune muraglie di ella non dimoftrano antichità maggiore di quei tempi. Refta fem P rC Ìn elTerC la artc P 0r en " lc > ove era la Tribuna magI AiWrf Aims. giorc di una bella Chicli, che qui -vi era fabbricata in onore de i t>H. Giovacuhino , ed Anna , e da i pochi avanzi fi olFerva quanto magnifico , e bel Tempio doveva fiata le Crilliant SiGh ' i>fli- . eficre. E' fiato quello per più anni Mofchca Maomettana, ma rovinala maggior parte , hanno lafciarane ro a _ i Criftiani di potervi celebra- re la Mefia , come fanno ancor prefenremenre alcuni Greci , che non potei allora rinvenire fc erano Car-tolici, o Scifmatici Si veggono ancora fparfì in quei contorni molti capitelli di marmo , e de i pezzi di . co- Digitized by Google colonne di e capirclli marmo G reco fcannelì ite,, di ordine Corintio , le quali per altro ii vede affai bene, che non fon fervile per ufo della Chiefa , ma che fono avanzi di monumenti molto più antichi: :,, Da Safl'ùri levandomi dalla diritta ftrada , che conduce, a San Giovan d'Acri, Aimai bene di andare a vedere quelle Campagne , che refrano fra la detta Città di Aeri, ed il Monte Carmelo , che invero trovai ben coltivate per Grani , Cotoni, ed Orzi, ed ogni altro com. meftibile .' - i-j . r j e . : . Dopo eiTcr palTato per alcune yiih^^is Pianure, ed avere afeeie diverfe Col- * Sciifé. line, che fon ripiene di Ulivi, fi ar--"" > riva al Villaggio di Scietamer, il quale è lìtuato in Collina, e Je fuc Cafe fon fabbricate in pendio rivolte a Polente , avendo davanti la veduta del Golfo di S. Giovan d'Acri.,: di dove giudicai edere dinarite dodici miglia '. - . . .Ollcrvai in .. ,_ eflb varj Edifi/j che mi fecero credere di tempi piurtofto Terra» che un iempliec Qui fi veggono le rovine diftruttij elfcre una flato in altri grotta Villaggio . di una Chicfa pìuttolto grande antica ftruttura nata follante , , di e della quale è rovi- mi difiero San Foca Mar- volta: la eflere ftata dedicata a tire. luogo è qucfto» e gli abitanti fono la maggior parte Greci Cattolici. Appartiene al dominio del Capo di Acri , ma il quale ne dà in affitto tutte le renPopolatillìmo uno di quelle principali ca- fe Criftianc Cattoliche , dandogli an- dite a che titolo di Sciehk il , o Capo I migliori Cotoni, che produCernì /i fàrfàmtr. cxna tutte le Campagne della Galilea , fono quei de i contorni di Scie- fimer , fuperando di gran lunga tur- te le altre qualità come tutti deferitti gli luoghi referifeono al : e altri della tanto quelli prodotti de i Galilea > fi Commercio di Aori 'Dtgitized by Google Lafciare quelle amene Coltine nella Pianura) che è fra ed il Mate In tale occàliohe arriva fi elle , pallai . predò donde ha lus Palude Cendcvia , PaIgJt il Fiume Be- Ctnémi** al Gap. 111. la fua origine del quale parlai i finalmente feci ritorno in d' Acri. Trovai la Galilea una delizioProvincia , non folo per la fua e di qui S. Giovan fa bella umazione , e delle fertilità Campagne, quanto ancora per le diverte fotgentidi acqua) dalle quali è irrigata , che fempre la fanno verdeggiare e quantunque io in diverfe occalionì mi lìa trovato a viaggiare per ella in quella medefi; ma ftagione dell' Inverno vati fempre i Prati ricoperti di fioche la natura ha Fparlì anche , che fono in ri, ; ho tro- tra le piccole bofeaglie quella regione. La vi fi 1* poi può viaggiare her d' e licutezza Omar aflòluto , dacché Da- , ne ha Comando colla quale il , Governo , contribui- re fce fo non poco a anche chi ta in quel ben rendere voglioè Viaggio flato una vol- di replicarlo , volentieri V1AG- Digitized by Google VIAGGIO DALL' CIPRO ISOLA. DI ALLA CITTÀ GAP. DI TIRO. XI. 7^7. che era L'Anno desinato per lafciare da 1 giorno del Levante re in Tofcana , rifolvei , il me Ag- e torna- , prima di la San, di andare a vilìrare Città dì Gerufalemme , ed in tal accattone oflervare diverfe altre Citrà della Sona, e della Pafar ciò ta leftina Il dì io. di Marzo di detto Anno adunque prefo congedo per qualche niefe da i mici Amici > m' imbarcai fopra la Nave Snow nominata S. Anna, comandata dal Capitano Onorato Chauvet Francefe J}8 1' ane la notte medefima ) falpara cora , ci mettemmo alla vela per la volta di Tiro . Ma il dì 20. giorno confecutivo avendo, già fatto qualche miglio di cammino, li rlfvegUò una fiera btirrafca , che ci obbligò a tornare d'onde eramo nalmente tempo , il ci dì 14. Fi- partiti. rafierenatofi ponemmo il novamente in viaggio, e la mattina del dì 27. arrivò nel Porto dello Scalo di fi ahmJ» si/i Avanti d'inoltrarmi, avvertiper fempre , che tutte le Cicca marittime mercantili del Lenre ' raa P^tico'armeate della Soria, lì chiamano generalmente Scarò ora it Città del itrf? * * ^ li del Levante luoghi di ; quali comoda vogliali fcefa , dire e diccela PalTeggieri , che quanto ancora , per le mercanzie , che quivi s' imbarcano 7 e sbarcano ; in alcuni luoghi de i quali fi fa ciò mediarne certe fcalc piane di legno farte ia comoda forra;» , me)'!? Ì? u " non tanto per i vanno , e vengono pic- Digitized by CoogI piccolo Ponte, per rendere più facile F accettò dal Mare alla Terra , e dalle quali fcale probabilmente hanno prcfo più Città marittime le nome di Scali particolarmente il dopo la dellruzione de buoni Por> i , che aveva ciafcheduna Città. ti di effe DEL- DELLA CITTÀ TIRO DI OGGI SUR. CAP. XII. TiroCoitaCittà diSoria dell' Ada nella riìicde in gra- di 54. 30. di long, e 33. di kt. Secondo Gìofuè Cip. XIX. ver 19. alla Tribù di Afcr, ma per toccò non ne ebbero il non vedendoli , che ne fbflero mai (cacciati i Cananèi Fu già q;icfti una celebrariflima Città della Fenicia. Fzechicllo Cip. XXVII. altro gl'Israeliti pofìèflò , . XXVIII. ce ne deicrive diffafamente la fua nobiltà , c fplen- e Cip . jl'i/it chrA T.». dì didezza. Due fono ,,i fìare le Città dì Ti. ro to. La più antica didima col nome di Palae-Tyrus , e 1' altra fempliceniente Cittì di Tiro; l'uria li- mata in Terra ferma, e 1* altra in Itola La Città di Tiro , di cui parlali in Giofuè intender deve» dell'ami a Tiro; giacchi' quella, che Giufeppe Iftorko nelle Antichità Giudaiche , Lib. Vili. Gip. Tempio di HI dbe ci fàbbrica- Salomone , farebbe fabdopo di Giofuè E , che Giufeppe bricata dugento . qui Infogna fupporrc piutroito Itterico voglia parlare dì una refluirà zione dell'antica Tiro, o di un* aggiunta alla meddima, mentre la nuova Città non era fabbricata neppure al tempo di Salomone Secondo Ifaia Cap. XXTIl ver. 13. fembra , che Tiro folle fabbricata da i Sidóni , mentre egli la chia. ma figlia di Sidon Anche Giuftino Cap. Ili vuole , che ca- Lib. XFITI. fofle fabbricata do- dopo J'yrtif di Sidon ; come Pbocnices Urbi nei Cellario clarifwia , etìam ferantiqua, fofierior tamen Sidone , littore a Sitfouiis condita . lib. iti. Cap. XII. Nabucodònosor prefe » e diSono qui dubflrufle quefta Città bi, i pareri , fe la Città devaftata da . ÌNabucodonofor foffe Paiae-Tyrus , o la nuova- Tiro , mentre-, Profeti ne avevano predetta la rovina i ed i> il V anti; ma iiccome Città* fecondo Ezech'icHo Capver- 14. a 20. non doveva riforgimento ca; XXVI cilère rifabbricata ci tì, ; i virtuoli Inori- ,che Ji'^nno fcritro di quefta Cìr- , concedono !, che allorché i Pro- pafiano della dcfola/.ione totaeili dell' anle, di Tiro, intendono predicono il riftabi, e quando liinento 1 bifogna intendere della nuova Città) che continovi) poi ad effcr famofa, e rinomata per la navigazione , ed il Commercio feci tica Digitizèd by Google Alefiàndro Magno conquida di Tiro . fi accinfc Era già di» q.,eiìa Città in Ifola dittante quattro dadi, cioè mezzo miglio da Terraferma Eilendoli riufeiro vano ogni aliro ten> per poterla meglio , e fortornettere di unirla . tativo , determinò batrere , col Continente , e perciò riempiere quello (cretto , che la divideva ; e portenrofamenre efegui il fuo gran penderò , riempiendo quello fpazio di mare terra , di pietre , di alberi , e di a fegno che venne ad aflòg- , il Mare , ed ove prima dole acque renderlo un luogo adattato alle Tue operazioni miContuttociò vedendo Alef- getrare minavano litari . fandro la rigorofa renitenza de i Tini anediati , (tette in forfè fc doveri continovare , o lafciare queir imprefa nè glie ne farebbe riufdra conquida, ; la fi fe non dito da Pitagora venne in Re foire flato di af- Cipro , che una ri- fuo foccorfo con jpettabile fquadra di Navi Fu da cffo finalmente prefa il fettimo . CL= mele da Tyrus feptimo da che era battuta qumn oppugnavi coept.i érat > . Tir, « i metifs , capta ejl QJCttrtius . Lib. IV. Cap. IV- Dal Dominio dc paff* pafsò ...j/iifivrj, lotto Adriano ftt- *"*'* la tropoii della Sorla Rc » de quello remvurò , di Sìria Romani, i c la fece Me- e continovi) ad > ciTere Città mercantile, e nobile. L'Imperadore Severo '" Tiro Colaaia ama- Colonia Romana *" I>cggi • Romane pre fedele la feco colicene le le ComRepubblica, ed all' per eflère alla Impero Romano co e , , allora ricca, c e fi ftara mantenne an- fiorita Città. Impero Romano 7'htvifat io mano di- nelle mani degli Arabi, che gii Arali, nero lungamente Dall' venne la ren- . Nel' 1 1 il. fuaflèdìara da Baiduino I. fecondo Re di Gerusalem- me ma dopo , quattro meù di afle- dio fu coftrètto a lafciarla T:ninr,-.ano éc • He nel Fu 1 1 poi prefa Torto Balduino ji. dopo cinque meli di II. af- Saladino vi tenne l' attedio nel u§8. ma inutilmente, poiché fu corretto a levarlo. Nel Digitized by Goo Nel d' Egitto 1189. la prefe il 2+; Soldano dopo aver foflenuto l'inun crudclilfimò allòdio Contro il folito della felice Cittì di meli tre no otfervati J'""™'' ^" 'ì 'f.. itti. . barbarie di q?iel Conquilìatore i , furo- patti fatti in taleòc- calionccon quei CrifHani molti però de i quali fi ritirarono in Tolemaide, gli altri dopo la prefa ariche di qnefta Città feguita nel 1291. abbandonarono finalmente Tiro , che fu diftruttà , riè mai più è riforta ; Secondo i Poeti Cadmo fu fi- glio di Agenore Redi Tiro. F.lifa, o Didonc ci dice Virgilio nel Ub, 1. che fu figlia di Bèlo di dovè fc ne fuggì in per libefarii dalli tirannia fratello Pigiualioné , efié del le aveva ammazzato Siehéo fuo marito, ed ivi arrivata edificò la podell' F.ncidì, Re di Tiro, Affrica fuo tente Città di Cartagine. Ma lafeiatO da parte quahtò di più ce ne pofTono dire i Poeti troveremo di iicura memoria fra Uomini illuftri di quella Citta a? Re gii il Vernisi lo- j'! ^' n a US Re Hiram amico di David, e di Salomone, al q;ialc accordò, e diede de i Cedri del Libano, ed altro legname nccelfarb per la colìruzione del Tempio di Gcrufalemme ricevendone in contraccambio Grano , ed ottimo Olio Ree. Uè. III. . Cap. V. Abbiamo ancora fo Cip. IX. che che terminata fu nel Libro i\ef- dopo venti anni, la fabbrica del Tempio , e qr.clla della propria Caia di Salomone ; avendo il Re Hiram già fomminiftraro a Salomone de i Cedri, degli Abeti, e dell'Oro quanto era flato il fuo bifogno ; allora Salomone diede ad Hiram venti Città della Terra di Galilea , le quali non piacquero ad Hiram , e che perciò le chiamò Chabul , che vale a dire in lingua Fenicia ciò che non piace . ttrà ylvTTa, tÌ K àtmin cnaaim . Ant. lud. lib. Vili. Cap. V. , pentiti* Jofepb. II fanciullo Abdemone, che fciogliev» con maraviglio!» fotrigliez- za Digitized by Google za tutti i problemi di Salomone fu di Tiro, bfipb. Aut. lud. Ub. VITI. , Cap. Il Ebbe i natali Città quefta in Apollonio Iftorico Greco, che viveva fotto V Olimpiade CLXXX. ai tempi del Gran Pompeo Ulpiano celebre Giureconfulto fu egli pure di Tiro , ed afecfe all' onore di effere Tutore, e Segretario di Alefiandro Severo, e finalmente Prefetto del Pretorio mazzato da i ; fu poi am- Soldati della Guardia Pretoriana Guglielmo di Tiroi cosi detto perchè ne fu Arcivefcovo , sicura vogliono , che foflè Francefe , altri Tedeico , ma il fenrìmento più abbracciato è eh' ei foffe di Tiro dove bensì lo , te . parti ed andò Nel tcranenfe 1 1 , di , da pìccolo fanciul- a ftudiare in Occiden- 79. aflìftè al Concilio del quale ne diftefe Lagli Atti.. Ci ha lafciata un' efatta Ifto- Guerra Sagra, che è molto conliderara, ed apprezzata. fìa della CU Nel i4» Nel tèmpo delle fiere perfecuzioni, the forlrirono i Criftiani, e particolarmente fotto Diocleziano e Maflimiano , riceverono nella Città di Tiro la palma del Martirio S. Doro'éo, no , ti , . , e e Tirannio, S. S. Nilio piano , S. Zanobi 4in. Barou. in , VabiTdTi . Stipa- S. e S. Ul- nume- quorum colligit .Car- Martyr. Som. Rinomatami furono ogni invenzione di Titiì,t<hl tempo i Tini fa città ài varie Arti, c Tin , innnnierabili San- altri Martiri rum filila Dei fiientìa in per l' Scienze a effi attrìbuite > e celebri per la navigazione > per il commercio , e per le ricchezze. Carragine emula j e nemica Città di Roma, Tebe, e Cadice furono Colonie loro. Culmine eerte eius pene erbe tote diffitfae funt Carthago in Africa , in Boetia Tbebae Cades ad Occanum . Q. Curtius lib. IV. Cap. ÌV. t ne ianno i Salomoche egli fe- Tirii fervito nella Flotta navale , Digilized by Google ce coftruire in Afiongaber preilodj Aila;h nel Lido del Mar Rollo per Reg. Lib. Ut mandarla ad Olir . Cap. IX. Ercole era la Deità de i 1 ini a cui avevano eretto un Tempio i il quale Gefare fpogliò de i ric- ed che vi erano f Caefar ) Tyri omnia Hercuhs donaria jubftii- chi doni l\t , , . quod comugem , & filìttm Pom- fuga recepìffent. Dion. HiJI. XLIL Vi era nella Città ancora un Tempio eretto a Giove Olimil ; ma ai tempo di Coftantino Grande faranno quelli fiati demolicome fu fatto di molti altri , ehe pei! in Lib. altro pio ti , erano per l' Oriente dedicati a delle falfc Deità . S. Paolo Apoftolo dopo Varie : navigazioni approdò in Tiro, ed trattenne fette giorni, ove li ivi trovò Difcepoli. altri in .Syrìam , Navigabinais £r venimas Tyrum , ubi Navis expofttura era! onus hvetitis autem D'tfiipulis maiijimui tn'tm ibì dkbits feptem. ver. 3. 4. & XXI. MI Apofi. Cip. 11 gl'alide Origene, che nacque in Alexandria l'Anno 185. di Noftro Signore , morì poi 1' Anno156. nella Città di Tito, ove ebbe fcpoltura,e la quale li vedeva ancori nel Secolo XIL Haec eadem Origenis corpis oci ul( Tyrus ) & tat > licei jic/tt oculata fide etiam badìe Gag. Tyr. Lib. XIII. mfpktre . Cap. I Co/lamino Magno nel 33;. fece convocare qui un Concilio , nel quale fu condannato S. Atana(ìo j privato del fuo Vefcovado ) e bandito di Alexandria. Altro Concilio vi fu tenuto nel 44R. ove fu affoltitD Ibas celebre Vcfeovo di Ede/fa , il quale era flato accufaro , che fofleneva gli errori di Neftorìo Nel ji8. alcuni Prelati vi ten- nero un Sinodo ove furono confermati gli Atti legìttimi del Concilio Coltanjinopolitano , La Digitizad by Google La Città di Tiro era Sede di foiropofto al Pa- un Arcivefcovo triarcato di Antiochia fotto di fe quattordici , ed aveva Suffragane! Innocenzio II. otdinò poi , che 1' Arcivefeovodi Tiro rendelìc obbedienza al Patriarca di Gerufalemme , ed ottenellc nella Cbiefa di quella Città . la dignità medeiìma , che avevano anche i fu ai prcdcccflòri con quella di Antiochia Col nome di Sur è oggi conofciiita la Città di Tiro, nome per Tim,»ggi altro antico! che deriva dall' Ebrai- Sur, co Zot , Sor , o Tfor , dal quale i Greci ne dcduvforo quello di Tiro ed i Romani 1" altro di Sarra , con cui elfi 1* hanno talvolta anche chiamata. CI. Bscharl. Geograpb. Sucr. Part. il Ltb. Il Gip. X. La Nave , che mi condune , pam £ diede quì fondo alla fua Ancora, I'"> dittante dalla Città mezzo miglio a Settentrione in un Porto , guardato da Ponente da varj fcogli , che li unifeono quafi colla Città , e da Orien. Fornia J/i la Pnifiìa Oriente è difefò dalla Terraferma , ove perciò i Battimenti trovano' un luogo com > e figuro Avanti di sbarcare enervai la la trovai , che ™° . •uri™, forma della Penifola di figura come un' accetta i il colì' Iftmo , che 1* attacca colla Terraferma , e nella par- lo della quale è te più larga era fabbricata la Citta di Tiro i della quale la prefente péto» mi- Città di Sur ne occupa piccoiifitmà porzione Andando per fccndcrc in ter- ra con ^ ran difficoltà clltra ' coìlo Di'rr™rf'' Schifo della Nave nel Porto inteTiro. riore* vale a dire piuttolto in una buona Darfena di forma circolare che è dentro il recinto della Città Allorché le mura, che la circondario» non avevano fofferto alcun danno, e che tuttavia elìftevano , entra . Vafi in quello Porto intcriore per una bocca , che guarda tra Oriente ) e Tramontana , della quale vi reità anche di prefente qualche indizio , che fi ferrane colla catena Ora Digitized by Google Ora poi eficndq rovinate in molto parti le muraglie , che lo contorna- altre aperiì trovano varie , luogo per entrar, che danno Settentrio. c particolarmente da ne ; ma da ognuna di elle , e col più pìccolo Schifo di una Nave non è poflibile inoltrarli entro, fe vano ture vi non per poco Non le è tratto folo la - mancanza del- acque che impedifee d' introdurliberamente , e più oltre in queDarlena , ma fono l' ideile rovidelle muraglie , che ne hanno e il didentro , , , viii fla ne ripieno l'ingreifo i tempi noftri continova Tempre più a guadarli e che anche a Oltre alle pierre delle mura dili enerva anche una quanti- strutte, tà di li Colonne di granirelii orienta, e di color rollò di color bigio e di altra forte di no qui itati marmi , che fo- trafportati efprellamen- te dagli Arabi per guadare quella Darfena, acciò in ella non pollino rifugiarli le Galere, o altri baftir men- 1J * menti proprj da fare sbarchi Le mura, che la circondavano furono di una folida iìruttura, edi . quando quando in erario guernitc ma dagl'imperfetavanzi vedelì bene , che non Cono di una' erande antichità, e come feci oficrvare al Cap. IV. ne di grolle Torri, ti una riprova le molte , c vaColonne , clic fon fcrvite di liano rie materiali per collniirlc. ^ 1TO Tir» città più foni dilli so- ria. t uttl 1* cra ' a Città più forte di Soria anche negli ulrimi tempi, che Aveva una di Terra. la Terra do follò Mare , cingevano alrre grolle e , ; Criitiani. i la e da quelle di coprivano tre ed un largo , la muraglie tennero fola Porrà dalfa parte Due mura dalla parte di elfendo profon- fiancheggiata da ogni banda di baluardi, E altra la forte prefenre di quella inclita Città. Dodici giorni permanenza, che qui io feci, appena mi diedero luogo di rinvenirne l'antica circoli ferenz a trovai bene, di ; Digitizett by Google che la preferite Città di Sur j non contiene fc non una pìccolìffimi parte di quel luogo j ove fu 1' antica Città , non vedendoli nel rimanente terreno , fuorché un anine mano di pietre , che appena danno luogo di potere fpafléggiarc Le mura della Città fono la diitrutte fino a i fonè reftata in eflèrc pordi alcune Torri , fopra le quali ne fono fiate fabbricate altre da i Turchi , i quali nella parte Set- maggior parte damenti folo ; zione tentrionale della Città hanno vi fatto , o rifarcito un Caftello , che è ora abitato da una guardia di Mugrabini , o Soldati di Barberia , che fono al fcrvizìo del prefente Capo di Sur Due Porte ha ora la Città , una Psrfr accanto al Cartello > che guarda la '' c'"i ' parte Settentrionale > e altra I' a Oriente fatta dal Capo Hanzer .c*tuàrilt Oriente della Città fi veg- rfi Tiro. gono gli avanzi della bclliflìma Chiefa la Cattedrale di Tiro Anche . A . ' Eufebio clic Panfilo ci dice nella fua Iftoria Ecclcliailica Ltb. X. CipIV. che quella Chiefa forpaflàva in bellezza tutte le altre Ctuefe della Fenìcia Era cfTa di tre navate , ed il completo della fabbrica di fruito Gotico , avendo due Torri grandi , non di facciata, ma dietro Je due ale, alle quali li afecndeva per due fcale a chiocciola, c lì vede tuttavia alcuna porzione di effe L' interno fembra , che in tut. parti non corrifpondeflè medefimo gulto Gotico, mentre capitelli di Colonne , che te le fue al diverti veddi erano di ordine Corintio Qui appretto , oltre a molti altri diverti pezzi di marmo, olTcrvai varie Colonne di fuperbo granitaivi lo , rolfo orientale di circa braccia diciotto di altezza, e fra clic, due, che fpiccano da un folo pezzo .tra- mezzo lo il alle quali occupa in triangoterzo poflo, un'altra colonna angolate , cflendo formato tutto quello Digitized by Google di un folo pezzo dell' Granito, ed £ si ben lavorache /'farebbe degno di nliglior Ho gruppo iiinio to , . Mi fuppofi, che tutte le Colonne, die reggevano le ali di quo- Ch icfa, : te dovettero effere della fpc- ma cie mede-lima, gr.iniicllo iiyìo determinare altre Colonne ?' dal,' di >''- fecero piuttofto , che di varie Colonne , che aveva-/ Tempio, moire quello e devono edere forterrate, apparifee h f1 altre a credere forti fofTéro le no ornato ini ' eofiie terreno elevato, che -1 ""u In qucftà " ," 1* Ftderitol- Anno Cattedrale 1190. fepolro fu già 1' lmperadore jetttmn Federico L Barbaroflà , come ii ha al "'j^'^ detto anno dalia Cronica di Pao- Tiro , lino di Piero Fiorentino, che fta ora fotto i torchi di Firenze Burbamffa . AlmericojVI-Rc di Gerufalcm- me ma , y™"'% fposò nella Cattedrale nieaeii- Gerafaitm. Maria pronipote dell' Impera- *' Jp°f« tot Emanuello di Collanti no poli quale fu unta , , la e coronata Regina R Qu- , ^ ait $ Tir». US . Tiro Uh. XX, Cap. t v c ma amica Chiefa di S. qjalc reftaquali fottertaca falTi , che le fono inquella Cliiefa iTappartcncn^a de i Gtcd (Otturici CugCtelmo dt aMaiis " ccmro dc " J S"* el ' *a pigolai 'é* ss Qmgio icatMiti. Giorgio, la da mucchi di timo r, A- '/io g/< Stijhititt. «j« M< ftth . E ^ rc; Scifmatìci -' ' i . ma difegna- di larvenc t'ab- pianta. y un s* r ' hanno alcun i Cjpo Bizzarro > o .Metca'o £ K) Sjr l'pel q aie trovati foia mente ciò, A* è ncceilàrio al viver dell' uomo , ed & ' , Maorr.ctt.jni fono quei, ''" nuovo. il bi itare ;ina di Dc«.ir,a hanno "' é "' .T 'CoH P cr orj n , v Tq.naio , p Mifchéa clle vi «zzj,ro. vi ancora cITi vicino alla Datfena una Chicla nuovamente fatta da loro reflajrarc, la qaalc è dedicata a S. Cil>r hSir vif-« , fcmpli-c veilire; ed ove vi e Bagno > ed una Botte- al pubbiii:-) (, a Dogana e demro la Citta. un al Poeto i óve pteliede A(jfl,o Signore Greco, riftuotcn- vicina do Digirized by Google . do i zie o , lì zer non . dazj di quei generi di mercan- che s* imbarcano dalla Città» sbarcano in e)!à. E da notarli, che lo Sciehk Han- °fZ%a non i Ì partecipa effettiva mente dazj di quelle mercanzie , fé che sbarcate che iiano, entrano nel fuo fi Dasìibe pis"«o "r * Paefe , oppure che pattino per il Paefe per edere imbarcate. I Battimenti Europèi , che Coverebbero andare in Seida nel tempo d' Inverno , vanno ad ancorarli nel Porto di Sur , e qui sbarcano le mercanzie , che hanno condotte, e per mezzo de i Battelli di quella Cotta le mandano in Seida»' ricevono nella forma medeiima quelle , che devono caricare , e quantunque tali sbarchi , ed imbarchi lì facciano nel Porto di Sur , non ottante ciò i dazj di quelle mercanzie gli riceve il Bafsà di fuo Seida. II Capo Hanzer ne va così d* accordo per non entrare in impegni col Bafsà ma vedendoli un giorno * / ; Ri o DÌG>itiz&d_by GoOgI lóo o non l'alerò forte, e Iienc alleato, vorrà éffer Acri, e fi da meno del Capo di renderà in rurto , e per tutto difpotico drone ed , . Pa- allòluto . Son cinque anni che anche la Città di Sur ad imitazione di Acri è tòlta in uni tal cual mafi niera dall' ubbidienza della Porta Sciéhk Hanzer del Paefe de i Maomettano Arabo Mentali ne è fatto Capo, e gando però al Balsà to il comando del fe Signore, padi tìeida , lot- quale farebbe un Tributo a fuo , di doverne riconofecre il Gran Signore riferbandoli poi per quella Città piacere , , 1 fé tutte l entrate Città della , e quelle delle circonvicine Campagne Ha dovuto quello Capo fodrire varj contraili con gì' iitellì fuoi Paefani , avanti di poter renderli Signore, avendogliene per lungo tempo contrattato il pofielfo Ma l'an. no 1766. enttaro dentro a mano armata, dopo un'uediione da am- Digitizsd by Google 2<5l be qualche cento di per- le patti di fidie» il Città rcftò finalmente mano ìdi cheggiù i Uanzcr , fpogiiando quale il i in la fac- miferabili abi- che avevano . }i Cl ,p0 EUcndo la Città di Sur aper- /ms" fi> * ta da ogni banda, né potendo ef- >' s" r fer difefa in cafo di qualche miovo attacco, Ilanzcr rclòfene Padrone principiò fopra parre de i vecchi fondamenti a farvi delle fonili muraglie, come faceva artualmente nel tempo della mia permanenza. Siccome la Città dalla parte J*ó?a aij! e di Tramontana lì prefenta in forma '^'°" tanti di tutto ciò i ' J- di Anfiteatro nel hogo più elevato, %,T , il Capo medefimo vi faceva coftruiro anche una Cafaper fua abitazio- ne contigua no do ca la alle mura che guarda, parte Meridionale , includen- nella nuova fabbrica un' antiTorre per fervire in cafo di ncanche per fua difefa. ceflirà. Andai in quella nuova abita/io- 'y,p a f„.. yilìta a quello Ca- ta aièupo ne per fare una po, il quale trovai, R j all'ufo 1oto> *»*« col- Digitized by Google i6i colle gambe incrocicchiate fra teriali di quella fabbrica , i ma- che t'ama- va U tabacco , avendo intorno di fe cinqje, o fei perfone di fuo fervizio. Volle fapere da me di qual Paefe io era i e qual motivo mi aveva Mi indotto a fere qjel viaggio fece accomodare accanto di fe, e mi fece fcrvire di pipa , e di cafre Mi domandò come mi piaceva quella fabbrica, e reftò contento nel fencire approvato il fuo difegno M' invitò di andare ogni giorno a . ritrovarlo come veramente , a fare per i feguirai pochi giorni i che ivi mi Sur primi- piaadrf- " 'l'aie fl. P trattenni. Spopolatiffima fi era refa quea Città, mentre oltre elTere ftata ^ pacato priva di ogni forre er di Commercio, gli abitanti erano anche continovamente inquietati or da' Popoli Memali, ed or dal Bafsà. beida, ed in ogni occorrenza erano il berfeglio delle diflèrenze de i loro confinanti di li Digitized by Google 11 Capo Hanzer per renderli ananseranno ad abitarvi , da ogni aggravio , avendo per detto tempo riiìretto anche il Co- abitata ha efenraio per cinque . ni tutti quei, che o Teftatico alla fola metà. Inoltre perchè fi rifabbricaflero le Cafc ha concetto- di fervidi fenza. fpefa non fola delle pietre belle » e riquadrate, che fono fra le rovine del Paefc ; ma di più regala anche il terreno a chiunque volcffe fabbricare nuove Cafc , o femplici Botteghe Tali facilità vanno facendo riforgere queita Città, non mai come era una voltai ma da poter rifiorire in qualche parte i! Commercio ; ed è ora abitata da circa tremila pcrraggio, fonc . Tre Religioni trovaniì di pre- fcnto. in Sur; la Maomettana, che èia dominante, la Greca Scifmatica, che è la più. numetofa , e la Greca Cattolica ) che è comporta dt pochi, R 4 "te ... ««'£"'»' , . toPatft, » fe Le Campagne di Sur fono ftaP er molli anni ' nculte > e trafan- ammendate, ma vanno tendolì in di preferite rimet- buon ordine . Il Grano è Uno de i loro maggiori prodotti a fégno da poterne diftribuire a gli altri Scali circonvicini delia Socia, c da farne de i caricamenti anche per Criltiànìrà , come pure' fono abbondanti d' Orzi , e di Civaie Molti Tabacchi producono le Colline circonvicine , ed ìl commercio maggiore di quello articolo è per Damiata. La piantazione de i Gelfi era abbandonata , e tornando ora a riforgere , ben predo fari in grado quel Pack di fom mi murare delle Sere , le quali non faranno inferiori a quelle di Scida per la loro lucentezza, e bianchezza. Limitato è il Commercio del- le Mercanzie di Europa per la fcarfezza degli Abitanti, e fra quei pochi non lì e per anco inrrodorto il luuo,e l'ambizione, come è feguito Digitized by Google 2(55 to nelle altre Città Marittime delia Soria > ove , aumentato il col lullo hanno Commercio deli Eu- ropèi. Tiro Avendo io letto in Guglielmo di V't" * 0 Lib. di Tiro fimiim, , XIII. Cip. IH. trattando che Vitri genus ekgantifin eodem rerum genere & facile obtinens pr'tncìpatmn va , de are eadem piamele colligi**r * «ùrabUhet confidar qaod inde , , qtìae in ad remami etiam de/atta» provincia! aptam vafis mirabiiìbus , & per/pì- cua jinceritate praectpiiìs materium praebet ;ed oucrvando nel giro delle mura della vecchia Città , nella parte Auftrale , ove lambifce il Mare, molti pìccoli marti di vetro; domandai ad un Arabo , che meco era , fe vi fonerò (tare in Sur delle Fornaci di verro o fe di prefenre ve ne erano e mi rifpofc di nò con allèrir;. che tali malli fi formavano riaturalmenre per le mate, , , rie vetrine , delle quali fon le arene di quelli pingui Lidi- ; t'eitcr- Digitized by Google i66 L' ellerno di tali malli era fi- porcellanajed dentro di un colore verdema, mifchiato di qualche rn ile alle terre cotte di il di re ben lucente particella rolla Lumnibt trovate '"* , ma uuefta fenza lu- cenrezza In occafìonc che io mi trovaya ; n qUe ft a Cirtà , mi adoperai per voice rinvenire qualcheduna delie rinomate Porpore di Tiro , il colore delle quali era tanto frimaio fra diligen; pure per quante ze io mcttelfi in pratica, non mi fu mai potàbile di trovare alcuna conchiglia, nella quale foilè il detto animaletto: ma Io iiclTo Arabo, che mi ferviva di guida per emetti Pacfi, e che era nativo dell' iftcflà Città di Tiro , mi fece oiTervarc al Lido del Alare alcuni piccoli animali, che erano una fpecie di Lumagli antichi che no la , alle quali nella tefta materia , , Mi molto lì aifomigliavaed interamente nelfoggiunfc , che tra- mandavano quegli un liquore color Carmst j cosi chiamando elfi U di Por- Digitized by Google Digitized by.GfXìglt . Digitized by Google Porpora , particolare raccorlo. ma che bifognava aver attenzione per Cubito E veramente prendendo io diverfe di quelle Lumache appe, na avutele nelle mani, ch'io me le trovava tinte di un bel color di Porpora. Rimettendole nell' acqua oflèrvai , che nuotando gettavano in buona copia del color tnedelìnu>. Eflèndomi quello fembrato un particolare animale e del quale per quanto ila a mia notizia non trovo , che ne (ia ftàra fatta menzione, ne dò perciò qui la fua Figura in politure diverfe, iafeiando la cura di (ludiare fopra di efìo a qualche efperto Naturalifta Tali Lumache le trovai poi anche in Baruti vicino al Lido del Mare , ma tanto ivi , che in Tiro > , non comparirono tutti i giorni ; » che mi dicevano quele fecondo ciò le genti) principiano a farli vede- re verfo la Primavera , e nell'Autun- no più non fi veggono .Gli Arabi non fanno fare alcun ufo di quelli animaletti, nè del loro colore. Gì- DA TIRO A PÓZZI I DI RAS-ELEI N, ED A PALl-TYRUSi CAP. XIII. della Porta OrientaPOcodifuori Tiro è un' antica Torle re vi che per quanto t fi può con- anticamente Città , e dentro di elfo vi fono divedi pozzi di perfcrtifliina acqua di polla DÌ quefta foltanto fi fervono ora gli abitanti di Sur ; come pure tutti i Battimenti di ogni Nazione i che vanno in quel Porto procurano di farne la for piowifione a preferenza di quella di ogni altro Scalo della Soria. Furono tali pozzi probabilaien- getturare , nella reflava . ~ - -.piaìtizcd-by-Goagle.. mente fcavati dai Tini, allorché per cinque Anni fii loro impedito dagli All'ini di poter fervidi dell'acque, che entravano. in Città per mezzo dc^li ;i-qmdottÌj de' quali parlerò andando avanti .: ,, Son fondi quindici braccia e con cui le fccchic, o bigoncioli, attingono , calati che fieno , appena ; ^ reftano ricoperti dall' acqua , congetturandoli, che la fua altezza non ila conrurtociò più di due palmi: non mai vengono ne della ripullula folito fegnO • Mi fu . efaufti e fempre , nuova, fino al ;~ raccontato da quei di . ptrtitol*- Sur una particolarità di queir' ac-'itèdii/»'qua, che trovai fpeciale Verfo if ' primi di Ottobre diventa torbidaifl prende un colore arancino, che cretal do lo riceva dalle arene di colore , che fono nel fondo de i pozzi , a fegno ebe non fe ne poffono Allora quei fcrvirc per alcun ufo del Paefe prendono cinque , o fei brocche di acqua del Mare , e la . un . get- Digitized by Google gettano dentro , e di 11 a due , o tre le aeque tornano limpidilfime , e perfette, la qua! funzione fon coftretti a replicarla ogni anno Non mi feppcro di ciò dare ragione alcuna , ie non che facevano così , perchè così avevano vedu- ore to fate ai loro Antenati , e Colo feioc- camente chiamano quefta opcrazio» ne il matrimonio dell' acqua della Terra , con quella del Marc . Alcuni vecchi marinari Europe', che varie volte in tal occaiìo- ne li erano, trovati in quefto Potto di Sur , mi diflero, che gli abitanti del luogo fanno una tal funzione col concotfo di quafi rutti quei della Città , e che fi rrasferìfeono a i detti pozzi fallando, e cantando; e dopo che avevano fatto quel mefcuglio dell* acqua falata coli' acqua dolce , tornavano colla medefinia allegria alle cafe loro Di lì poi a tre ore vanno co' loro vali ad attignerla , c che veramente di torbida che era , I' avevano vedu- . Digitized by Google intornare dura Andando rriolo litmo fa'ndro chiara , e buona. Ti- dalla Penifola di che vi fece fare AlefAlagno , il quale li eflende , per lo fpazio di fetrecento paffì Tyrus quondam Infitta praeaho mari feptingentis p-jfibus divi/a , ra Alexandrì oppugnanti! mmc -ce- operibas Cominens Plin. làb. V- Cap. XIX. Queflo trarrò di luogo è ripieno prefentemehte di arene, che fono trafporrare dal Mare , c da' venti', or da una parte , ed ot dall' . altra Tali arene , che occupano lo (pazfo di quefìo Urino, fono della fpecie mcdelima di quelle, che fi trovano fopra rutto il Lido della Terraferma tanto dalla parte Meridionale , che dalla Settenrrionalc . Arrivati dalla parte oppojla che è la Terraferma , andando verfo Auftro , c feorrendo per una bella Pianura , dopo quattro miglia di {bada fi arrivaaipozzi di Ras -Eléin , così chia- fe- chiamati dagli Arabi , che vale Capo della fonte Da molti Europèi Cono flati i Pozzi di Salomoma non trovandoli di ciò la , vera ragione , è meglio pillare Torto idenzio tale opinione ; menquelli chiamati ne - tre al Rè di tempo di Salomone elfcndo Tiro Hiram , ad ciìò pare piutuna tal' tollo che deva appropriarli opera Tre fono i pozzi il , maggior de i quali ha trentaquattro braccia di diametro , ed è di forma ottagona, elevaro quindici braccia dalla parte di Mezzogiorno dalle altre parti a chi Io. rimira dall' ed un poco , meno fembrando Aulire, una ; grolTa Torre riquadrata i mediante un' altra fabbrica di limi! forma , nel mezzo della quale è lìruato Tra Oriente , e Mezzogiorno comoda flradafarra di pietre ma ora maltenuta per mez. vi è una , , zo della quale li afeende a cavallo in cima di quefìo Pozzo , la j> lino Orar- ftruttura del quale è ammirabile, mentre, in vece di eflèr fabbricato non di pietre riquadrate, che un pictte , mente tutto ti è altro, comporto di piccoliflìme e di grolla rena tanto tenace- collegate iniieme un fecolì mallo naturale abbia gin , che fembra ; e per quan- pattati una tale bell'opera, non ha fofferta la minima alterazione Le acque fono per ferrini me , e talmente abbondanti, che fon Tempre a livello dell'orlo Difccndono, fecondo il più comun parere , per fotterranei meati dalle Montagne dell' Antilibano , ie più vicine delle quali lon dittanti circa cinque miglia L' abbondanza di tali acque , unita all'opinione dì quei, che- come ditti , con poca tagione attribuìfeono . queit 'opera a Salomone , ria fatto sì, che hanno anche applicato al Pozzo medcfiino quelle parole della Cantica Cap.lV.ver. 15. Puteus aquarum vivenrium, quae fiuitnt impetit de Ubano. I naturali del S Paefe dicono che Digitized by Google che non fi trova il fondo di quello primo Pozzo , nè io ebbi luogo di poterne fare la prova , mancandomi una corda , ed un pefo adeguato per arrivare con facilità a! fondo ; ma £b dai Signore la Roque , che il Signore de Noìnrcl collo fcandaglio di una Nave trovò circa trenracinque piedi dalla fuperficie dell' acqua „ Mon/ieur de Nointel . cillepren mier Européen , qui air fair taire „ certe épreuve par la moyen de li „ fonde d' un VeifTeau > jettóe cn fa préfence dans le principal Refcr„ voir La fonde trouva le fonds en„ viron à trente-cinq pieds de la fu„ perfide de l 'cau, Monticar Gali and i „ qui écoit prefent a certe Épreuve i m m' cn a pluiìeur fois afluré , er j' apprens que depuis d' autres Vola meme chofe li yageurs ont fair „ avec le mérne fuccés. la Reque du Moni Liban n Vtyage de Syrie , „ . & i, feconde Dal fante. deferitto Pozzo le a-;que, fecondo l'amica ideai andavano a Orien- ^ Digitizsd by Google Oriente per un acquidorro di circa , in. due altri Pozzi di forma quadra , che uno di dieci braccia di. larghezza , e 1* altro di quìndici braccia braccia trenta, fatti di materiali mili a quelli della Conferva giore . Le acque , che anche li- magin elfi vengono dal fondo, reftano più biffe due i o tre braccia dalla fuperficic ; chiara prova della minor fecondità delle loro polle, per cui avevano bifogno del foccorfo dell' acque dell' Pozzo per potere di qui en— altro nel grande Acquidorto , che conduceva nella Città di. Tiro . Gli Acquidotti , che da i Pozzi introducevano 1' acqua fino in Tiro, .hanno il lor corto da Mezzo- traro le giorno a Tramontana ne reftano in effere . Moltiffimi anche a' noftri feguitandofenc tutte le tracce per lo fpazio di tre miglia fino a giorni ,.. dove voltano prendendo un' altra direzione da Oriente a Ponente. Quando io. mi. trovai in quello punto di ftrada, che S 2 refta dirimperto né to alla Città di Sur circa un miglio incamminai per la Collina verfo jn' Antico per lo fpazio di un altro , ove è una Mofchéa Maopoco più fopra molte , e rovine > fra le quali non lì vede ordine alcuno da poter rilevare quello , che qui anticamente vi folle , e l' miglio mettana feguitano le medclime fino ad un Villaggio, che è poco di lì dittante Certo fi è che io non feppi difbinguere altro , che gli avanzi di una Chicfa i o che almeno fembrava di elTere fiata tale, e niente di più patticolare , che una Torre di fab. brica . palai .Tjr*i . non ' antichilTima , Paefani non feppeto darmi al, fe non che fentito ave- tra contezza vano t che amicamente quello luogo li chiamane Tiro. Andai tra me pcnlàndo fe quello poteva edere Pa/ae-Tyrus , né faprei rifolvermi in contrario , appoggiato anche fulla autorità di Strabene > che pone la detta Città di Pa/ae-Tyrus trenta (ladi lontana dalla nuova Tiro par Au- Digitized by Google {Irò che , diftanza farebbe all' Strah. Lib. . della incirca nella quale io , tb «a^«<( mi trovava XVI i„tt»>m Da Tiro io era andato ai de- avuti ntitt Pozzi di Ras-Eleui in com- Campagne * 7 "' B ' pagnia di due Francefi> che uno ferirti Medico , e l' altro Paffeggiere , e con efli feguitai a tratrencrmi tutto quel giorno. Scorrendo adunque con elfi quelle Campagne , moiri/Timi degli Abitanti ci venivano incontro invitandoci ad andare alle lor Cafe per vedere ricevere alcuni malati da noi , fperando dì configli, e medi- E qui farò noto i che tutti i Villaggi della Soria ho trovato , che quella Gente crede , che ogni Europèo poflà avere la Nel cafo prefente non s' ingannavano > giacché in camenti . in virtù di medicare . tre Pcrfonc vi era uno , che veramente profetava quell'Arte , ma -che procurò dì tenerla celata per • non c. eifere attediato S 3 da quei villani Ar- 278 Arrivati però ne' contorni di Palae* Tyrus in una miferabil Cafa, che reftava in una Collinetta , elfo fu copreghiere ftretto alle un Prete di Greco, che era con noi) di entrare , evilirare un povero Criftiache non kprci per vero dire in ella no ) dì qual Religione , il quale era gra- vamento malato Il Medico vò immediata mente fangue> . gli ca- e vol- qualche fe il male gli dava luogo di fomminiftrarli altri vati. : Era quell' infermo uno de' mele allora ivi trattenerli per poco per vedere no mitratili contadini di quelle Campagne Coricato fe ne itava fopra un monte di fterpi , fu de i quali vi era diilefo un panno lano a righe bianche > e nere , ed un coltrone copriva lui medefimo Accanto vi era il Cammino in piana terra. Poco più in là due Bovi In un cantone della ftanza la Moglie turta dolente , flando colla faccia mezza coperta ; ed un piccolo iiglioletto . . . / / Digitized by Google to (lava accanto dell' infermo Padre i al quale di quando in quando fomminiiìrava quakhe cucchiaiata di acqua, nella quale era (temperata della femplke farina cruda , fenz' altro „ Cte pii s'affitta, n dt ptttt rffit ftgfio* Nel tempo » che ivi ftavamo trattenendoci rimirando da quella Collina le Campagne adiacenti i li , feoprì in poca diftanza una gran quantità di Donne Arabe , che alcune (lavano lavando de' panni ad una Fonte , ed altre , che li bagnavano in un recinto di acque veniente dalla Fonte medelima Sì l*une> che le altre eraho nude : ad una tal vifta il PalTeggierc Franccfc , che con noi . fua connaturai vivacità di volere Collina , ed inviarli verfo quel luogo , per vedere più d' appretto j diceva egli , i coftumi di quei Popoli , ed invirò ancora me a tenerli compagnia ; ma io aveva più era , pensò colla immediatamente (tendere la • zio pratica che egli di tal genia da non poterlo albe compiacere , e gli mefli in villa nel tempo mede (imo i diverii pericoli trare, , che poteva incon- non tanto andando troppo cino a quelle Donne , vi- quanto anco- ra , fc in quel mentre , che andava verfo di elle folle padato qualche Arabo da quei contorni e che era quello un piacete , ed una oilcr; vazìone , colla quale ei poteva affoluramente mettete la vita a repentaglio ; e lo conlìgliai a reftare pìuttoftomeco, giacche per la parte mia io era aflblutamente determinata di non volerlo feguitare Procurò fua il feufa la allora di . tirar dalla Medico, ma elio diede per iche non voleva per quel- , me?./.' Allora ota lafciare quel malato noftro buon compagno il principiò a batter ì piedi, e rammaricarli della fua cattiva forte aver fcco neppure una lente , non che un cannocchiale , per potere con tale aiuto approlfimare per non Digitized by Google gli oggetti > colla Collina come la fe accollare 1' c quafi fe la prendeva e eolla , Fonte fteflà , natura avene dovuto una più. all'altra. Mai non mi fon trovato con un capo così curiofo come quello a, vendo dovuto lotiche da elio t che genio ) privi di ei ci chwmalle codardi , e dì fpirito freddo : e per verità egli dimoftrò di oliere di men- una cofiituzionc ben focofa , tre fuperati tutti gli ollacoli che io gli folo , aveva polli davanti , fcefe folo dilla Collina, e li avviò verfo la Fonte. lo flava in oflervazione di vedere qual tratramento averebbe otte- nuto accoftandofi troppo , e reftai quali forprefo , quando io veddi ufeire tutte le Donne dal Bagno > e Fonte , e che tali quali come erano fi approflimarono ad eflb j invitandolo ad avanzarli anche maggiormente > ed ei non mancò con reverenze mille complimenti > e dalla di dimoftrar co i cenni il fuo gra- gradimento ed inoltrandoti fra loro» fu da elle ricevuto» dando fchìerate in forma di femicircolo ; ma appena credettero di poterlo avere ben : mezzo, nel li riftnnfero in cerchio» reftando allora dentro , gli fallarono addoflb , chi graffiandolo , e chi dandoli de' pugni. Buon per ed egli lui , che che non gli Trofei li perde di animo , e perciò di fcappare dal- mani accompagnandolo però per buon tratto con tirargli de' , i colpi de i quali non anda- le lor eflè fallì rono tutti 3 VOtO. Al Medico , ed a me , che di luogo eminente eramo fpetratori , fu motivo quefta feena di rifa » e di coriipamone » e particolarmente allorché tornò da noi così malmenalo e reftò allora perfuafo » che in ; Levante non bifogna deiiderarc non con Donne , ma neppure eiTere curiofi dì vederle» e particolarmente quando fono più infolo di praticare iìeme ta la , inoltrando premura per effe far allora tut- conofeere a») rifpetto , che è loro dovuto , quantunque non ne tengano gran conto quando lì trovano a folo a il folo. Dirò di piùi che noi' Eftate }n a f «riandando a (pailó per le Campagnejìfi'" wllr della Soria, ho molte volte incan-s°s*** trate di quelle combriccole di Don- * ' ' ne vicino a qualche Fonte , che intieramente nude ftavano bagnandoEffe non lì muoli , o lavandoli vono dalla politura , nella quale io* noi e folcanto fi coprono con una . mano vifo, confluendo tutta la lo- il ro vergogna nel non farli conofee- Tornando verfo Sur incontrai p'^w/' porzione degli AcouidotriVch'ioavc- a Sur. va lafciati attendendo alla Collina Sono quali quelli . fa avere tefa Non di lavoro dità , archi-, tre grotti ne' è diftinta l'arte, e poi la fi natura , La hanno , minor, foli- di quello, che pof- una Fabbrica natura poi li la meglio in- è diftinta in clH ricoprendo coli' andar del tem- po po quelli bei monumenti di una verte tanto folida, che fenibrano effere piurtoflo gettati , che lavor ati Le acque adunque , che ttaboccavano dal Canale , che pafla fopra i detti archi , e quelle , che gemevano , tra le conneflìoni delle Pietre, unite con qualche particella hanno col continovo co, formato intorno intorno a det- arenofa lare ti archi tante graffe fpugne , e lun- pietra limili a quei, di cui fc ne ornano le nofttc grotte Le quali hanno talmente ricoperto archi , e le bali loro , che t detti ghi cannelli di . quatì non fe ne veggono più tre, colle quali fono Nella flati le pie- fabbricati medefima an- dirittura dando verfo la Città fi trova il rimanente di quello bell'Acquidotto > che traverfando l' Ifbno portava le acque nella Città di Tito. Il canale, che paflàva fopra tutti gli archi, e per il quale (correva 1' acqua è largo due braccia . Le fabbriche degli Acquidosi, che a»5 veggono tuttavia l'opra l' Ifty che un' opera che fi mo din loft rerebbcro tale foftb ftata fatta pofteriormente ad Alcflandro Magno, come fu di opinione il fopra nominato Signor la Roque , mentre Aleflandra uni l' Ifola col Continente Ma abbiamo poi negli Annali de'Tirii fcritti da Menandro , che tali Acquedotti vi erano già al tempo di Salmanafar Rè degli Affini , che viveva cir. anni avanti dugentoquindici Aleflàndro Magno. Giufeppe Iftorico ci riporta le ftclfc lue parole. ca Rex AJsyrius{SalCujlotks ad Fluvium , ) qui aquam difpojìiit , qw>d cum per Tyrios probiberent conwiuos qittnqxe annos fiere t , co- Re-vertens dutem & manafar AquaeduBus puteis inde je fitften- arti flint effofRs tare . Auttq. Ind. Lib. IX. Cap. XIV. Reità da accordare ciò con gli Scrittori , che ci hanno lafciato me- moria, chcTiro foiTc aflòlutamente in Ifola t e quello rcfta ftabilito allor- ché lì conllderi , che gli Acquidot- ti potevano beni/Tulio traverfàre dal Continente all'-Ifbla per mezzo di un' arcovata fondata nel Mate , e fe da quei pochilfimi relidui , che ogli veggono , potette congetturarli che fodero di più moderna Annui. potrebbe anche darli , che de- gi rà moliti ì primi ne fodero itati in ap- pretto rifabbricati de' nuovi. Ecco quanto bre , retta della cele- e rinomatiflìma Città di Tiro della quale ce ne ha il > tempo edace appena lafciati quelli pochi , ed imperfetti avanzi VIAG- Digitized by Go VIAGGIO DA TIRO CASTEL PELLEGRINO, T A N T U R A, E NAHR- ELTEMASIEH. E CAP. XIV. Rana già diverfi giorni che io mi tratteneva nella Città di , Tiro per attendere qualche Battimento, o qualche Battello, che paflàfle alla Città di Giaffa , per ove io doveva incamminarmi ; ma ve- dendomi pillare il tempo inutilmente, rifolvei, come feci, di noleggiare io iitedefimo un piccolo Battello. Reftai d'accordo di pagare al Rais , o lia al Padrone di elfo 288 tanta di quella moneta , clic leva a circa dieci de' noftri equivafeudi; ed egli in compagnia di un altr' uodoveva puntare a trafportarmi nel Porto di Giaffa , con patto di dover navigare corteggiando la Ter- mo perchè io voleva tendere in tutti i luoghi di quella Corta che io aveflì creduto meritare ortèrvazione Caputili ? .d' Apriledcl 1757. a ore *^ uc **°P 0 mczzo gi° rrl ° feci partenfra" Tira f Acri.' za dal Porto di Tiro alla volta di Auftro , e dopo tre ore ci trovammo dirimpetto a Scanderòn , che è dittante fei miglia da Tiro Io aveva gran delìderio di principiare a mettere qui piede in terra per oflèrvare !e rovine del Forte che vi fu fabbricato da Aleflandro Magno, allorché andò per cfpugnare la Città di Tiro , e che fu poi rcftaurato da Balduino I. Rè di Gerufalemme per l'effètto mcdciìmo t ma non coli' ifterto elìto , mentre . come ii è veduto » fu Tiro conquiftata da Balduino II. dodici anni dopo. ra f , . Digitizsd by Googl Dovetti cedere ni, ed alle ìnfìnuizio- mìo Battellierapjirefentù quel luogo contigli de! ai re, che mi di difficile dirtela -, ed inoltre effère in quei tempi abitato da perfone (ofpettc di ladroneccio ftàme le diffe- renze fra i , che da qualche mefe erano popoli di quei contorni . Re- Itai ocularmente pernialo della prima ragione , e parvemi giclta 1* algiacché era a mia notizia, , che pochi giorni avanti in quel contorno , palandovi un certo Sig. Martin Negoziante Francete , era flato ivi tra all'alito , e fpogliaro di quello , che aveva, avendone rifentito del danno anche la fua propria pedona mentre gettato giù dal cavallo fi ruppe un braccio ; • . ; Preii informazione dal Battel- Umazione di quello ForScanderòn , che mi ditte- eherc liere della re di in cattivo flato , e iituato 1 in tino ftretrilumo palio , ove vi abitava lina guardia per rifeuotcre un dazio da i viandanti T Of- Sutiirì» Offerirai ( che chiamano quello mìkTsìim- I u °g° anche Scanderetra , per diitinitrtits e guerlo da una Città , che porta il Sttt&iio. nome fieno di Scanderòn, la quale è Tiruata all' eftremità del Mar Me- Golfo di Laiazzo. Queftonoftro trovali in varj Scrittori nominato anche Scandali» ; i quali fono finalmente tutti nomi Arabi j che altro non vogliono lignifiditerraneo nel non Aleflàndrino , giacché Scander in Arabo vuol dire Alef- care fe , £andrò ' jMttìr Poca più a oltre al detto Cartello un luogo chiamato Anacùr, o Nuachlr, che vale a dire Colà fat- itoaibir. vi è ta a forza di fcarpcllo flrada , che è fopra chiamano la flrada eucndomi poi ftaro , come » è la la quale alcuni Alcflandro di riferito .- di alcu- ni Signori Franceli Negozianti di Sei- molto ftretta » ed ora guafla i e che perciò eraii anche refo un pericolofo palleggio EiH per alda , elìère . tro la giudicavano piuttoiio opera Romana Con- Continovando un' ora di notte il cammino, td&ttBtom pafsò li il Capo Bianco chiamato dagli antichi Geo». grafi nome Album Promomorium , acquiftato tra bianca , per una qualità di pieche li vede dalla, parre Mare, anche molte miglia Quello. Capo è dinante da Scanderòn quattro miglia Girato, dall' altra, banda tal Promontorio , era, già notte avanzata quando, ci trovammo aver fatte di in diftanza di . .. , altre tre miglia, eifendo dirimpetto al Villaggio di Zib Come aderto , di cui favellai al vedremo , non fu troppo, compirò il travamento , che " }t fi. ricevè dalle Guardie , che danno afitOa nel Caftello di detto Villaggio Il * zito. J . Padrone del Battello partendo da Tiro aveva preli feco. otto Arabi , i pattare in Acri , al quali volevano che io aveva acconfenriro per non pregiudicare al fuo intere/Te ma Fattoli tempo migliore , fi pensò di ,- labiate detti Arabi in terra vicina T i al 2C,Z al detto Villaggio di Zib , e feguitar noi il viaggio. Quindi accollato il Battello vicino a terra, li mene in Mare un piccolo Schifo , che era capace di ricevere folamenre cinque o fei perfone , c nel quale ci s' imbarcarono frattanto quattro di quegli Arabi ; ma appena fi furono quepartiti lli dal diatamente fentimmo Battello fenza , alcun fcaricare che immecenno ci dal Cartello molte fucilate a pìccola munizione. Principiammo tutti a gridare , efTere noi perfone amiche , ma ciò niente fervi , mentre eflì replicarono Io ed uno de' quattro Arabi, che erano nello Schifo , reltò ferito leggiermente Tornati che furono al ftelfoj . Battello, ci fcaricarono anche diverfe fpingarde caricate con palle, che coli' aiuto Divino altro non fece- ro , che ftazzonare la vela. Ci allon- tanammo da terra , feguitando a navigare in qualche maggior diftanza e dopo due miglia accollato nuovamente il Battello al lido, fi melfero finalmente in terra le otto Perfalenza che li trovarti: reliflen, zi alcuna. , Prllmnl<, La mattina confccutiva al di rio dll ' trovammo avanzata Carmela. 3. di Aprile ia noftra navigazione fino al Promontorio del Carmelo) che è dittante diciaflettc miglia da Zib. ne Montato il Cavo i cioè a dire panata la Punta del Promontorio , li feoprì Cartel Pellegrino i ove ar, io volli feendere in terra- per Vedere gli avanzi di quelle Fabbriche i e di quel Forte Cartel Pellegrino) chiamato og- Gufiti gi dagli Arabi Atlik , è lontano aal-*'**™** la Punta del Carmelo da fette miglia. Eri quefla una Fortezza fabbricata da Raimondo figlio di un altro Raimondo Conte di Tolofa. Fu anche fortificato da i Templache lì fcrviflero ri , i quali dicefi , rivato * a tal effetto del valore di un Teforo di antiche monete, che trovaro- no in quefto luogo La denominazione T 3 di Carte! Pel- Digilized by Google Pellegrino ha dato a fupporre , che quì> ove approdailero i Pelle- -fotte grini che andavano , alla ritira Santi Luoghi della PaleiUna Galilea ma non > mentre , de i e della è ciò probabile^ la fua filiazione farebbe (lata fvanraggiofa per andare nell'una, e . Altri voglio- nell' altra Provincia no j che li fia così chiamato per eilè- re Irato mantenuto quel Cartello a fpefe do' Pellegrini , o Ita co'dazj» che pagavano allorachè Volevano andare alla Santa Città di Gemfalemme, ed è quello il fentimento più approvato . Secondo Guglielmo di Tiro mavalì ai Ove rtello , tib. fuoi X. Cap. XXfl. tempi Pietra chia- Incita fu fabbricaro quèfto era altre volte un'lfola » Ca- come può oflcrvare anche Oggi , che è quali da per tutto circondato dalie acque. Catfrum Peregrhiotum quon- fi dam t&da Petra 3 7. Marts fifa » Adrkomius pag. in Infoia in corde Il Incifa. piccolo Porto , ove io sbarcai è dalla parte Meridionale, ma non vi polfono entrar altro, che pìccoli non ftanno anche ) i quali Battelli troppo gliardi lìcuri i Vi allorché folliano ga- venti Auftrali. fi vede di prefentc qual- che avanzo di grandi Fabbriche , che fon tutte fatte di buone pietre , c fra effe una , che è la più elevata > di forma ottagona , della quale non ne retta in eflere fuorché una porzione, che ftimai enere fiata una Chiefa Si veggono ancora alcuni rima. togli della Fortezza DeUe tuttavia cafc ve ne farebbero alcune dalle abitabili, ma fono abbandonate ; e nel breve Inizio di tempo , che qui mi trattenni , non fcppi aifoiutamente vedere in quello luogo nell'una perfona , nè tampoco niuna beftia . ben è gli Arabi quando qualche volta vanno a pafcolare i loro armenti in quei contorni, li fervono de i piani terreni per ricovero degli animali. Tutte le ftrade di Ca- veto, che rtel Pellegrino fon vote fotto terra, ed hanno comunicazione col Mare., AlBafsà di Danufco appartiene quefto luogo , inlìeme colle fue Campagne adiacenti , le quali fon dì grano fertili c,i-jo e d' , orzo Fatta nuovamente vela ' iìi 1 al mio piccolo Battello , prefto arrivai al vicino Cavo di Tantura. E' quella una punta , fopra della quale è fab- Torri , che erano lungo la Coita, e particolarmente fopra i Promontori , e fopra le lingue di Terrai che più fporgevano in Mare , ma è quefta bricata una delle quali rovinata! folite . Voltato detto Cavo fi feoproin Mare cinque Ifoletre , o piuttofto cinque Scogli , che fono poco dittanti da terra Tramezzo de i tre più piccoli limati per Mezzogior- no . no) può entrare con un Battello, pur io andando a vedere li come feci Tantura Villaggio di 11 ... cafe , . Villaggio di Tantura è den- Tantura. tro terra v i c no clic vi j à[ Mare. Le poche fono appartengono a gli Ara- Di gitiz ed by Google Arabi ) vicine che coltivano quelle circonCampagne i producenti del grano in abbondanza, e di una qualità ottima , e preferibile a quello di ogni altra contrada della Soda, e della PaleiHna. Gli Europèi , che fanno il commercio di tal commeftibile , trattano ordinariamente co' Mercanti nazionali di S. Giovan d' Acri , e da S. Giovan d' Acri poi lo manda- no a caricare co' Battelli in Tanra- ra a riiìuo del venditore fin tanto che Battèllo il non è arrivato, e (caricato in Acri. 11 Capo di Acri Daher d' Omar, più volte per l' addietro nominato ,. aveva eftefe le fue conquiile Marittime fino a quella Terra di Tantura , ma avendo trovata un» forte renitenza nel Bafsà di feo , tiene arme tarli al , comando l' Dama- del quale appar- ha dovuto dopo varj lafciarne acquilìo , gior traffico de' grani , fatti d' e conten- di farvi foltanto egli il mag- degli orzi , c . loft di ogni forra dì civaie vano T»nt*T» V è antica D°T* ' non meno , che di quel poco coione t che colti- Campagne nelle adiacenti , il quale per altro è di una molto leidente qualità Tanrura era un' antica Città della Terra di Chanaam chiamara Dor , Dora , o Nephath t cioè Marittima Giofuè la conquido , e feoneilèndo toccata fifle il Rè di eto, poi alla Tribù di Manaffe. Iof.Cap. XII. ver. 23. Cap. XVII. ver. ir. E' confiderara quella qual termine della Cotta della Fenicia) come fi può vedere nel Cellario al lib. III. Cap. XIII. ove pure fi dice » che la Città di Dora era ancora allora come è oggi Tanrura, vici. & na al fido del Mare . Non potei qui vedere niente di antico 11 Monte Carmelo fi eftende Tirato M«ae fino a quella Terra , e gli Arabi chia- iti sirmtie. j^^q ta ( ellremirà di dcrto Monte Rafel - Hecel Trifone Tiranno della Soria che fec« afiàflinarc il Giovane An- Digitized by Google tìoco VI- per volergli ufurpare il Refu poi attediato in quella Otti per Mare, e per Terra da Anno- gno , to Sedete con centoventimila Soldati a piedi» e con ottomila Soldaa cavallo, Machab. I.ib. X Cap. ti XV. Trifone foggi , ma fu poi vinmorre , guiderdone la morte data to-) c datagli la da tuo meritato per all'innocente Giovane Antioco, Al tempo de Ì tà Vefcovile fotto Crii! iani era il . . Cit-J*'^™^ Metropolitano di Cefatéa di Paleftina dot* . Gugì. di Ti- XIV. Cap. XII. *ro Lib. Fatte Tei miglia da Tanrura *' incontta tthl Fiumara, che chiama- ^,àstk'~ no gli Arabi Nahr-Eltemafieh, cioè Fiume de' Coccodrilli , de' quali ni dilTelo che fe ne trova qualcheduno dì piccolìflima forma, quantunque da altri fia flato ferino, che ve n'era di una grandezza tale, che portavano via qualche volta infino , i Bovi, Vi un fu già quì maro Coccodrillo , Cartello chia- 0ppUam al tempo di CmuUhm ma Pli- vi era TÌmafto t fé non il Fuìt Opp'tdtm Crocodilon , eli PO»- Ub. V. Cap. XIX. non Plinio fiume . flumen . Qui dentro cune poche Cafe terra , lino per macinare nefizio dell' acque vi fono al- e qualche muGrano col be- il di detra Fiuma- Arabi chiara Nahr-Eltemafieh. Gli mano qucflo luogo Zercà , nome , il quale danno talvolta anche alla medelìma Fiumara Qui a Zercà mio non Battello in terra , difceli dal mentre ave- di trovare fra quegli rei corfo rilìco Arabi de i conrrafli , non efièndo de i migliori di quelle conrraprofeguii alla volta di Ce, onde quelli de faréa di Paleftina VlAG- Digitized by Google N AHR-E L TEM ASIEH A CESARÉADI PALESTINA. GAP. NAvigando XV. dalla Fiumara Na~ he - Eltemalìch terra terra > che Copra di quel li, la quale fegnitando il cammino j che faceva il mio Battello > chiamava ad alta voce , perchè andammo a sbarcaollervai , do adunavafi molta gente re in quelle Terre . Il Battelliere m' informò, che queglierano Arabi della Samaria , Popoli molto cattivi , e che ciò fanno ogni volta , che navigano i Battelli troppo vicino a quei lidi , c fe qualche incauto delle loro retta , arrifchìerebbe d'eflere. da elfi maltrattato , c fpogtiato ; e che gli Arabi dell'altre Cotte, della Sorla non s'impegnavano a feender mai in quelle (piagge i e che molto (i riguardavano dovendo talora e per le lor Terre Marittime, fteifi e li ftraccarono di feguitarci per lo fpazio di due miglia , ma poi ci abbandonarono dicendo a noi mille iniquità Sì pervenne finalmente dirimpetto, a Cefarói di Palcftina , che è dittante fei miglia dal Fiume Na-. . hr-Eltemafieh $ « Ceiàréa. di Paleltìna chiamava- .fi ne' primi tempi ne * forfè Torre di Strabe- da Straberne famofo Gene- di Dario. Strafori* Turris eaCaefarea. Plin. Db. V. Cap. XIII. Erode il Grande > o altrimenti chiamato Erode l' Afcalonita f che ral dem che ulrremado l' abbellì , la chiamò dipoi Ceiàrea in onore di Cefare Augufto « dal quale aveva ricevuta la conferma del Regno della Giudèa . Oriutiifima fu la fabbricò , e Digitized by Google la* quella Città di Regj , e privati Palazzi , e di altri grandiofi Edifizj , i quali erano tutti di marmo.. Nel mezzo della Cini vi era un Colle , e fopra di elTo Erode fabbricò un Tempio , il quale dedicò a Ccfare , avendovi fopra col- locate due flarue, che farc tanto Olimpia alla , grande come e l' Giunone vano altra di di Argo . una di CeGiove d' il Roma limile Non manca- alla magnificenza di quella i Teatri, nè gli Anfiteatri , i quali li rimiravano anche dì lontano da chi veniva dal Mare. Città né Corredata fu inoltre di ampie fogne , per le quali entrava 1' acqua del Mare, che allagando nell' diate le ftrade , le nettava dalle immon- dezze . Ammirabile fu il fuo Porto che Erode fteflb edificò con immenfa fpefa , e iatica , fimile in grandezza al porto Pitelo , che cosi chiamavafi uno de i Poni di Atene Dopo dieci anni , dacché Erode aveva principiata a fabbricare quefta fta , ne fece la Deneh' Olimpiade maggior pompa , e Città di Cefaréa dita che i CXCIL feguì colla magnificenza , della quale vien compita definizione dall' IftoGiufeppe Flavio nelle Antichità Giudaiche Uh. XVI.-Ga$.V.\xii** fatta rico concorfero molti arMutici , Lottatori , e gran numero di Gladiatori , di bcftic feroci e turto.ciò,che in tali fpettacoli era in maggior con fi de razione non tanto ih Roma , che in altri efieri Paefi L' Imperarrice Giulia volle ancor ella contribuire a quella fuperba le occalione vi tefici , Fella inviando da Roma tante cofe preziofe , che ad Erode loro va- il lore alcendèva a cinquecento talenti. •- - Oltre un' infinità di Popoli* che vi concorfe da tutte le Parti per vedere così grandiofe Felle , intervennero ancora degli Ambalciatori di diverfe Nazioni , che Erode fenza rilparmiarc fpefa alcuna gli alloggio, e trattò fuperbamente, dan- V loro ogni giorno nuovi diverti, menti, e tempre, più grandi, de' pri 7 do mi ; avendoli per qoÌ'ì certa » ch,e Au? , ed Agrippa dicevano fovenguilo re, che la magnanimità di [irodc era così fuperiorc alla tua. Corona, che eghaverebbe meritato di regnare, [a- pra tutta la Qxiiv aurii Soria , e l'Egitto. Kal Kxis&px., $ .4>£f*W Tt vakfxK.it tìttir, «fisi yip iiiai il! i§ fc*«Wof ré Stipisi fyxfa Antfjjl-, A.'. Uè. XVI Cip. V. Fu ftabi. lito da Erode mcdelimo ,. che l'ir ileliè Fette, Giuochi, e Combatti-, t\q. Ind. menti confacrati a Celare , follerò di- poi rinnovati ogni cinque anni Vcfpatìano avendo fatta que-r ito Città Coionia Romana , la chia- mò Flavia, ab herode Rege condita {C<wjareà)nunc Colonia prima Flavia a Ve)pafiam Imperami dedutta. Plhi. XIII, Ccfaréa negli anni 548. di Noftro Signore fortri una gran follevazione Ltb. V. Cap. - : V dal- dalla parte de i Giudèi) e de Samaritani) i quali) a lìmilitudine delie Fazioni Verdi i e Turchine , precipitarono addoffo a i Criftianì , che vi abitavano > uccidendone molti bruciarono ancora le Chiefe , ed ammazzarono nel Pretorio l' ifteflò Stefano , che era Prefetto delti Città togliendo tutte le fue foftanze Hoc i : . anno ( j+8. ) JHenfi Ittita indìéftane quarta > Itidaei ér Samaritani Caefareae Pakflinae tumultuati funi , e£* Vsneinfiar faBionum Prafinae , tae in Cbriftianos in ea Urbe babìttrntes irrtterunt oceiderunt , -, ^ Ecckjias multos rerum cremarmi > Ste- fbanum Gvitatis Praefiélum inPraetorio interfecerunt àiriptterunt ed . eum , & bona eiui Theophanes in Cbron. an». 548. Imp. luftìntanì Sotto l' Impero di Eraclio anno ebbe Cefaréa l' 1* infelice forte di tutte le altre Città della Sona di cadere nelle mani di Omar terzo fuccefiore del Regno , e degli Errori di Maometto. Digitized by Google Fu riprefa colla forza a i Sara- Balduino L Rè di Gerufal' anno vidi.. affittito da' Gcnovelì , i quali molto contribuirono alla prefa di quella Città. Fu cino da- lemme perciò a loro aiTegnata te la terza par- delle fpoglie, che furono quivi fatte , fra le quali toccò ad forie per una. grolla elfi in fomma un Ca- tino di color verde, il varo in una Mofchéa , quale.fu tra-"-— che ri diedero a credere eflere di. Smeraldo > c fu perciò da elfi portato a. Genova per : una, rarità degna di quella Città. Confervali tuttavìa quello Catino nella Chiefa Cattedrale di S. Lorenzo , in una Cappelleria in Cbrmt Evfiiigeiii > moftrandplì Colo a i Gran Pcrfgnaggi , quando vi iia.un Decreto Al tempo, iteilb dì dì Tiro lo moftravano a' Nobili Foreftieri , che panavano per di quel Senaró . Guglielmo quella Città,, quali per un mira- colo ; perniali dal colore che ha che forfè veramente Smeraldo Eccone rifteflè fue parole. In hoc eo. V z dem Digilized by Google ! dei» Oratorio repertum etf vai cokris viriatffìmi , in modum paropfidis fermatura j quod praedìHi Ianucnfes Sivaragdum reputante! , prò multa Jumma pecunia? in fortem recipiente s , Ecclefiae fuse prò excelienti obtnferunt ornata , unde ufque badie tranfeuntibus per tos magnatibits vas idem quafi prò miraculo fiìent offendere perjuadentes quod -verejìt id, & -, quod color effe indicai finaragdinus Guigi. Tyr. Lib. X. Cap. XVI. Allorché efìb Balduino I. prete li , nel luogo più eminente di effemore il Tempio, che Città fa eiifteva ad onor di Cetare vi aveva fabbricato Erode > ma era allora una Mofchéa e in ella elTcndoii rifugiati , multulìmì degli abitanti della Città fu perciò ivi fattala maggiore uccisone a fegno , che i foldati Crìftiani (guazzavano nel fangue fino alla noce de i piedi. Diftefa relazione abbiamo di quelli fatti dall' iftelfp Guglielmo. Lib. X. Cap. XV. e XVI I Criftiani perfero nuovamente Digitizad by Google Città di Cefarea l'anno n87.fotto ilfàmofo Saladino; la ri1 191. e nuovamente per- te quefta prefero nel la racquiftarono l'anno iiji. S. Luigi IX. Rè di Francia, da cui fu reitaurata , e fortificala ; finalmente nel 1164. cadde duta, fono ma di nuovo mani nelle degl' Infede- ne mai più è riforta Fui a ritrovare il filo, ove era il Tempio dedicato a Cedei quale ne refla in eflére , qualche muraglia, come pure dì uri Caftclio, the gli era conriguo. Si veggono eziandio alcune fogne , delle quali più fopra parlai , ma la maggior parte ricoperte, e ripiene dalle rovine. OfTervai in quella defolata Città molte colonne di varie forte di marmi , e vidi bene , che molte di quelle fabbriche erano fiali , fabbricato S*<>'t>Pr *~ ' fare te refi rivenite di neri giurie de* no marmi bianchi dall' antichità , , ma e dall' in- tempi, che non fi pollb, nè conliderare per diflinguere tali fe non d' anprelTo V ì . Del Digitized by Google F ejarea. tr"if 3 061 famofo Port0 > chevi k°* YxoÀa-, non potei ravvìfarne memoria alcuna ) onde fcmbra, che in quello lavoro non vi riufciflc felicemente, o che foflè di poca durata come pare , che ciò ci venga avvifato ro anche da Guglielmo di TiUb. X. Cap. XV. il quale a rempo fuo la dcfctiife Città fenzit Porco A chi ( fc Cefaréa è nella gìurifdizione partiti, feì Bafsà di Damafco, dalla quale, CrfaréaAi eflcndo interamente abbandonata, Ftiiejima. vant aggio alcuno. Erode Agnppa dando udienza Kotizit rim'nribeveirìXi Cefaréa ai Tini , ed a i Sidonii dcih G«.i. c he domandavano ad eflo la pace, •vt6àto& degli abiti Reali, ed afeefo In Trono parlò ad efiicon grande al- non ne r j c j ra , e ricevendo con compiacenza popolo i fu qui perAngelo del Signore, e fptrò concimato da' vermi. Aéi. Apift. terigia le adulazioni del colici dall' Cap. XII. a ver. 2- ad 23. Dopo la deltruzione della Città di Gerufalenime fatta da Tito, tu- Digitized by GoogI furono in furono Città portate tutoflili, ed i prigioni, ed ivi cwìodire, mentre offen- qiiefla te le fpoglie farti do Inverno non potevano navigare alla volta di Roma. Tiio celebrò qui con gran llo la natività del luo fratello ta- Do- miziano, magnificandola in gran parte coli' oppreffione de' prigioni 1 neli acquifto ti di fat- Gerufalemme , menile duemilacinquecenro furono quei i ebe morirono combattendo colle Fiere ro , , e lottando fra di lo- e confumati dalle fiamme. Cornelio Centurione della Coorte i che chiamava!! Italica i Uomo giufto , rcligiofo , ed elemoiìnìero era in quella Cirtà , allorché meritò per le fue virtù di eflèr chiamato da Dio alla Fede, ed enere poi battezzato da S. Pietro . AB. Apoft. Cap. X. Secondo S. Girolamo vedovali a fuo tempo ridotta in Chiefa la Cafs del detto Centurione In qua (Cae/area) Cornelu domain Cèri/li vitSt Ecclefiam. S. IBcrmy*. i* Epi. Digitized by Google tapb. Psuloe Maltis ginem ; San Filippo i : ad Euftocb. V,r- . uno de fette pri* mi Diaconi aveva Gafa qui in Cefa, i , ov' erano quattro Fanciulle Pro* ,• che facevano profefiione di ; nella qual Cafa S. Paolo vi alloggiò qualche giorno, allorché réa , i'ctdlc Verginità tornava da' fuoi viaggi dellaGreciai p dì altre parti dell'" Alia per paifare in Gerufalemme , ed in tal occàlione Acabo gli profetizzò, che in Gerufalemme farebbe (lato pcr- Ebrei, e meffo .^tf. Apoft. Cap. XXI. fcgLiitato dagli ri a' fer- Verificatali la profezia di bo , Aca- Paolo tornò quivi prigione t Prendente Felice difpurò conrro Tertullo Oratore. Fello Porcio Proconfole i c Pre- ove 5. in prefenza dei fidente della Giudea dopo di Feli, elTendo venuto di Gerufalemme ce in Ceiaréa fece qui condurre S. , Paolo pereiTere giudicato al fuo Tri- bunale , ma egli a Ccfare, fi eìléndofene appellato ivi finché non trattenne ' Digitized by Goog condotto Fu Cip. XXIII. Roma a & KXlV. . AB. Apoff. XXV. Eiièndo Cefarea di Palertina li rcfidcn/a del Prelidcnte della dea erano , giudicati quella colarmente fotto no, Prelidentì i e Firmiliano in tempo Orna- delle fie^ Gallieno Mallidi Diocleziano, e di Vale- re perfecu/ioni di miano vano. Moltillìmi , Giu- condotti affine i più de i CriProvincia, e parti- quivi d'ellére ftìani di e , quali innume- furono i Criiliani , che ri (ofil Martirio Di quarantaquatelfi ce ne diltingue i nomi il Cardinal Baronio i fra i quali li conta S. Reparata Protettrice della Città di Firenze, e Titolare di quella Chiefa maggiore. Il famo/b Origene t'ornando da Atene inCcfai'ca terminò in queito luogo l'efpOiL«onc della Cantica, che aveva già principiata in "Are-i He Incboiivit autem {Atheurs) expafiiiowtn in Cauticum Canthoritm , qnam ail qui'iluta ufyue librum ibiraliili frirono . tro di 1 . dem agens produxit . Delude Caefaream revertens , opus illud decem emHÌne Itbris comprebenjum ad exitum perduxit Enfiò. Pampb. Ecciejtafl. Hitt. Ub. VI. Cap. XXXIL Molti Perlonaggi di un merito grande , c raro lì contano fra gli Arcivcfcovi , e Vefcovi di Cefaréa , delle azioni , c virtù de i quali ne fon piene le Iflorie Eccleliaftiche Teofilo Ardvefcovo di comando di S. Vittore Papa nel!' anno 1 96. di . N. Sig, convocò in quefta Città un Concilio , nel quale furono condannati quei , che facevano la Feda di Pafqua con gli Ebrei il dì ì+.della Luna di Marzo Agricolao li trova , che lì fottofcrijlc negli Atti del Concilio di Ancira 1' anno 314. Eufebio Panfilo fortofcrìllè nel Concilio di Nicéa l'anno }jf. come ancora nel Concilio di Tiro tenuto l' anno 3 3 j contro S, Aranafio. Quello Eufebio fu uno de i più celebri perfonaggi del fuo fccolo per le Scienze , e per Letteratura. Hliruì una famofa . U Digitized by Google Scuola in quella Cefaréa di PaleM- na . Moltiffime Opere abbiamo di quello Autore ripiene di fpiriro, e di eloquenza. Fu accettammo, e benaffetto all'Imperatore Coftantino l'anil Grande, al quale > correndo no trentèlimo del fuo Impero , fece, quella belliflìma Orazione , che troAcacio vali fra le altre fuc Opere ìottofcrilfe nel Concilio di Scteucia . l'anno ìSy. Talaflìo nel Concilio Coftantinopolitano l' anno 38 1. Eu* logio nel Concilio Dìofpolirano l* anno 415. Glicone noi Concìli» Calcedonenfe l'anno 451- D'Ire- neo è fatta menzione negli At- Concilio Calcedonenfi fottofctilTe nel Concìlio Gcrofolimitano l'anno 5ì6- e Giovanni nel Concìlio Coftantinopolitano l'anno ssì- ti dell' ideilo fe. Ella A tempo dì Guglielmo di Ti- ro aveva Cefaréa di Paleftìna venti Suffraganei fotto di fé , i nomi de' quali gli abbiamo dallo Scrittore fteffo Uh, XIV. Cap. XII Ec- Digitized by Google Ecco che quefta celebre Cirrà onorata già colla prefenza de i Re e degl'Imperatori , Reiidenza del Prendente della Giudèa , Metropoli della Paleftina , e Sede di tanti inlìgni perfonaggi ; fuperba per i lempj , per le Piazze , per i Teatri , per gli Anfiteatri , e per i Palazzi nalmente famofa in pace guerra nè ; è ora del tutto , ^fied in f popolata vi fono in efia altro i che pochi , ed rimanente un difordinaro ammaf, le quali , nel tempo che imperfetti avanzi di Fabbriche il fo di pietre danno una certa tiprova di quel , ella fu una volta, ci rammenta- ci che no altresì, che Papi» noftri triónfi, e mfire pompe; pajfano i Regni Ogni cofi mortai tempo interrompe. Paffuti le Signorie . . . ', Pitrar. Tr. del : Tempo. «Murata VIAG- Digitized by Google \ in VIAGGIO D A CESARÈ A DI PALESTINA A R S Ù R AD e di lì GIAFFA. A CAP. XVI LAfdara Cefaréa di Paleftina , e corteggiando Tempre la terra s' incontrano fulla fpiaggia alcune rovine , che mi fembraronu effere avanzi di una Torre, contigua alla quale vi fonerò Di qui poco parti che alcune dittante abi- alquanti dentro terra vi è un Cafale gli la ^fi1' ' , Arabi chiamano Arsùr,ove una Mofchéa, al- è un Cartello, ed * ' cs "^"fì Air.j la cuftodia della quale vi ila i jitir, uno de Santoni Maomettani. ^' 1ucico luogo dittante venti ove trovo > che a miglia da Celarci Salomone fabbricane la Città dì A- Cittì di a . ,. Apuli»- *»• sòr» Afsùr, o Arsìd, la quale lanciato il fuo proprio nome fu poi chiamata Apollonia , della quale fanno menzione Tolomeo al Lib. V. Cap. XVI. e Plinio al Lib. V- Cap.. XIII. dalle Guerre , venne riftabìlita, e ria- bìtata per comando di. Aulo Gabinio Governatore della Soria, e della Giudèa. Itfepb. De Bella, Lib. I. Cap. Fu attediata da Goffredo- Buglione dopo la prefa di Gerufalemme , ma trovandola ben preiidiata i ne potendole impedire il foccorfo ne abbandonò V , Imprefa , rìferbandoiì ad altro tempo delle vettovaglie a poterne efeguire la conquifta ; ma prevenuto della morte , fu adempito il fuo deuterio l'anno dopo dal fuo fuc- t Digitized fey Googll Balduina l che fucceflbre nuovamente , e de i Genovefi Lib. IX. Cap. Tornò l' attediò prefe coli' aiuto 1» Guglielmo di Tiro XIX. e Lib. X. Cap. XVI. degl' Infedeli l' an. mano in no iz6$. ed cfli tuttavia la poffeggono , non eilendo però ora , come già ditti , fe non un piccolo Calale . Da varj Scrittori è fiato con- Artir mm , che Arsùr fotte la Città di Antiparrìde, già fiata fabbricata da tr,i,. Erode il Grande in onore di AntiAlcuni viaggiatopatro fuo padre getrurato . ri to hanno ricevuto l' , e pongono Amipatride al luogo Adriano Relando al Lib. di Arsùr iiteflb fentiroen- . Ili della fua Paleftina Illuftrata fa vedere con buone ragioni, che gli avanzi , che fono ad Arsùr di una Città , fono quei d'Apollonia , e non di Amipatride i la qual Città deve reftarc molto più dentro terra fra Lidda , e Cefaréa 11 Cellario pure fa folranto menzione di Apollonia foggiungendo Quando id tiomen nafta fit incertum efi , nee vero du. : bium a Mitcedonhis , ve! Syriae , vd Hi enim /Egypti Regibus accepijfe Ma marhima ora inter je arma aecertavcritiit Celfarius Qeograpb. III Gap- XIII Defcrivenpoi il luogo ftcflb la Città di An. de . Aut. Uh do tipatride va d'accordo colli luna- zione datale dal Relanda Jtrript in Giaffa, vi , ' . Dal Cafalc Arsùr fino a Giada fono cinque miglia, ove arrivai il dì 8. dì Aprile dell'anno 17157. un| ora avanti notte. Subito sbarcato andai a ritrovare il Signor Giovanni Damiano t quale agifee in quello Scalo in il qualità di Vice Confole Imperiale , e. . accoife con tuti il quale mi gentilezza nella propria Cafa. Ad Tofcano ta, e(To cfpoti la mia brama di trasferirin Gcrufalem- mi immediatamente me alfine di prima del dì trovarmi in detta Città, di Aprile . che era 1 Domenica delle Palme, per efletempo di andare al Fiume Giordano colla gran Carovana , che partir doveva da Gerufalemmc la notre di Io quella Domenica. la re a Digilized all' Io Capevi di dovermi prefentare Ofpizio , che hanno nella Città i Reverendi Padri di Ter- di Giaffa ra Santa , per dar parie a quel Procuratore del viaggio , che io era per intraprendere ; ma il Signor Damia- no s'incaricò egli di far le mie veci co n ligi and orni a ftarmene riguardato in fua Cafa , e a non rendermi troppo palefe alle genti del Paci'c, per poter panare con maggior sicurezza per le ifrade della Giudèa lenza dare a gli Arabi alcuna ombra , o fofpetto di cilér io una perfona Europèa Ì . In quella ilclla fera sborfaì al Procuratore di Terra Santa in Giaffa, che è tempre un Rcligiofo Spagnuolo del , cento cinque zecchini mi diede una la piaftre di moneta Gran Signore, che fanno fomma , ed venti- egli all'incontro ietterà di credito del- ftelìà, l'opra la Procura di Gerufalemmc Qucfto è un depolito , che eiafchedun Pellegrino focolare è obbligato a fare quando da Giaffa parte per X Digitized by - _L_ Google per Gcrufalemme , e quei danari fervono per le fpefe » che fon neceliaric verti andando alla videa de' di- Santuarj della Paleftina. Comentre è tal ufanza niodifllma > non li penfa più a niente fino al ritorno in Giatfà , elTendo cura della Procura dì Gcrufalemme il fare tutte le fpefe Se taluno trovane appretto fi di fe una fomnia maggiore , li può lalciare in Giaffa ancor quella , ed è prudenza il farlo per non fottoporli per le ftrade a qualche inconveniente dalla degli parte Arabi predatori . Di quella pure ne danno una Cambiale , fopra 1' ifteffa Procura di Gcrufalemme , la quale allorché li torna in Giaffa dà una lettera, nella quale vi è il conto di ciò , che ha pagato la Caifa , e fe vi è avanzo , il Procuratore di anzi Giaffa lo reftiruifee 5. di ti . La mattina vegnente, cioè il dì Aprile murai gli abiti , e lafcia- quei di Europèo , io mi velili da ca- Digitized by Google capo a pie all'Araba, avendo già da qualche fatte crefcere bafctre ; nè in forma altra re quel viaggio , non tempo le può fanon fi folo per conofeerc dagli Arabi , clic poffono rifcontrarlì per iftrada, quanto ancora perchè non è permeilo entarli Gerufalemmc Tettiti all' Europèa, fenon con un Comando del Gran Signore o in compagnia e fono la protezione del Bafsà di Datrare in , mato) . Erano nè , , . io* dieci ore della mattina, io fapeva tiva della cafo mi il giorno , nè l' ora polimia partenza , nel qual fon trovato molte altre volte in apprettò giacché bìfogna , prendere i tempi rotti , e ne' quali li crede , che le Aride pofiano ellcre più licurc ; e per non far penetrare Arabi il momenro) che parte qualche Pellegrino lo era a tavola verfo il mezzo giorno, allorché mi fu intimato « che fra mezz' ora io dovetti ettère pronro par partire, agli . Come fegul Le poche ore , che io reftai Giana non mi dettero luogo di oflemre ; onde mi rifcrbcrò il mio da Gerufalemme in quella Città, ove mi trattenni alquanti in poterla a parlarne allorché deferiverò ritorno giorni FINE DEL SECONDO TOMO D.igitized.by Googll INDICE DE I CAPITOLI, Che contiene il quelli E MATERIE Secondo Viaggi Tomo di Capitolo,:. t~\ei diversi popoli, che abit ano la soria, e la paleSTINA, pag. lj Degli Arabi. Ambi, Origini degli e i. . 2. 3, Stilata, e completane degli Arabi, e ro naturali . Gli Arabi per una Mugli, più non tengono, fenun 4. Divertimenti degli Arabi . . di acendarfi. Ritcbizzc digli Arabi. Forse degli Arabi, e hro Armi. Dilli Donne Arabe, Cibi , , bevande degli Arabi . L' omicidio tra gli Arabi non i mai àina lo . lo). lo . Abiti degli Uomini Arabi Maniera i, 1. nomi divtrfi Principi Arabi . Religione degli Arabi. j. 8. 9. 10. in 1 s. {tr1». Ofpittlità i« grande fi ima fra gli Arabi. 19. Digilized by Google In che tempo gli Arabi fina mani in St- il. ria , ed in Pattfona. Degli Arabi, chi abitane le Città della 11. Sarla.e delia Pallina. Ricetto, Ibe hanno gii Arabi per la Barba - n. De Cavalli Arabi Di i Ove abitane i Reiterane de i 1J. . Diusi. 19. Drufi . Orafi. i93°- Ajcèndenza de i Drufi. Ih Naturale de i Dmfi , e loro eMatianr . }ó. Governa di i Drufi. J74°Abiti de i Drufi. 4»' . Vefiire ielle Dame Drafe . De Di 1 Curdi. 4!- tre Religioni fino ' Cardi di Sorta. 4!- O'i-di 4)4). 44454"- Maomettani. Curdi ìafidi. Cardi Siiamfi. Dl Db [ 1 MlTUiLli CiU'-SoiiiiiV. Religioni Cristiane. De i Latini De i De Ì Maroniti. Greci Cattatili De i Greti Slamatici. Degli Annerii. De i Giargiani. DegrF.tìopì, 0 Abifiini CA- Digilized by Google CAPITOLO II. descrizioni- dflla citta- ni ACRI SULLA COSTA DELLA SORIA. ALTRIMENTI CHIAMATA SAN GIOVAN rumi V,ir'\ Da chi Ccfr ACRI itti* Città di 6± A, Airi 6», fu ùoffrtkta. mimfSmjS qufjia città ag . jjjS Città di Airi WAcri nrlU Famiglia di Oaàr ,6S. Dabtr fornir fi Ja Sigmrt ii Ai Siala fnf"" . di i Sfitielt i di f. Ciò, Cappella di Varie Olirli , g de i CfliaT Gtrvfelcmmì Man S. c Mnefleri, f SptStli tfr W3h Campii digli E*ropéiT Di oiijed by Google ('.: .:.j.-jy, , .¥.i!,ni,-tla 7'i.rri- ylr/fl di ,.- rfi A" jf/.f ,] 0.//*. - . rfW/J Cifri Governo Avi. Ss. . dì Ac ri .s 9 JM>. r,7/,„. . *. ,;',- CWM » ( f a „:/,,( pi. , , Dame rf,« f Ar;. 95- SMff.fr Ipt4in Itmétc.natu Europa vi,-.-,- .w /}.CmamertÌB *i A Sunna clic lì fama per lo SfM BimttlM mtfi d, JSgmat de i Oria» Hairàmt* Il Cupi ili Asn , 9 S. - lo S Pa/qn.j del \« . Credete filitele ÌoS. m CAPITOLO VIAGGIO DA ACRI CARMELO. (Uffa di S. Gin. AL dilla III. MONTE ... fuori ititi aura . ii7» 117- Digilized by Google CAPITOLO CONTORNI Divini/m ile i IV. 12 „ . Urtile CUe Jono al jaltr te. 119. Musar del Carmelo Convento del Carmelo r fogli* 0 'Sìdagli }(• m. Crolla di FMfìo. Convento di S- Elena. limita dt i blia H(. .16. 'Ì1- iberna. HI. Campo ne t uocom/ri Ftbbricbt del Carmelo Ijp. dtfirug^ g'ndofi luogo del titutawit Sacrifizio del 1 Manu Matti Carmelo Carmelo. 140. 14I1 4L Digilized by Cooglt Mnlt Alcune ufi memorabili del . Cér. mr(t. 141. Colonne di Attuili tallìritlH •4* . CAPITOLO V. GITA DA ACRI AL CASTELLO DI ZIB. E LORO CONTORNI. 14S. ,AÌ. Cbitja ii ktiuutthì Pianata di Acri. 147. Villaggio di Abnffinin, di Kahbad . 1 di Anct. I48. Capello diQeiiìn. I48. Trattamento Mutata dal Capi di Geidìn 1 4 I. Maniera Smmeiart air Araba [4». Vm, e bevande fruibile a i Mtumit Captila di hiìn . Dtl Monte San*. urto j 5 6. M7. UUtMHf, rWétgt, diieriia. Vithfgw d. Matta MI. Valle di Kirfin. Me £ Keriin WJHB* iella di Monte Urti . Municipio di Sedar. «1 gngk lerra. . i6x. té,. ttà. CA- DÌ gitiz ed by Google CAPITOLO VI. VIAGGIO DA ACRI A NAZARET lòfi. CITTA" DELLA GALILEA Villaggi di Tetti/là* , di Miir , r di Dt - Cittì di Zabaloa Campo di Zàbulon, Villaggi diBtwidit, * , di Tabul . Fatti di Z fiuti». (I CAPITOLO DELLA CITTA' QUANTO VI VII. NAZARET DI , W DA OSSERVARE IN ESSA, E NE' SUOI CONTORNI '7'- . Varia vitande di Nazaret, ffr. jjS. 17). Slato prefente di Natane. Cbiefa dell' Annanziazìone . 17& tafpilla dtlt Amamiazioat "So. Convento di Nozartt. Abitatori di Nazaret. Cbìtfa da i Greti. Uanitra di vrjìirt delle Capptllt lotto <**»•• il ritti» "* tal. pongt di il Na- Cefa di S- nJ."* Digliized by Google ttitoltita della U Siatgbgt 1*4. , Madonna. IStì. : i Ho. a iti Timori ? r t o t o Fatti memorabili in efft Cittì Stato fri fette Cani. viti. . £ Malta , VtlUttiJì Trikn, di Mtf'a, di Lupi mirìade acquilUtt A.il C Bggfa [«ori Me Città. Tomi, o Bagni di Ammutii. CA- _DÌQÌ IiZ6d tw-Googlt 3JJ CAPITOLO IX. VIAGGIO DA TI BERI Ali E AL MONTE T ABOR E DI QUIVI ALLA CITTA' DI MA1M E RITORNO IN , NAZARET. Ilo ì iti. Fmtk luogo itila I Traifigmuxinu Ab mure da aia. — ICrifliani frtóÉHrttn» il Tébor. Cìh ftTJTmà dal 7V/W. i di Saatl. e di Tthtr Dillo Cilti di Slam prtfritte di lift, ìli. Naim Haim . di by Google, CAPITOLO X. PARTENZA DA NAZARET SAFFURI, E SCIEFAMER, E TORNO PER RI- IN ACRI. Villaggio di Siffén cbt t l' dntica Otti di Sepptorlt. j, Bbtrfi man di Sepphorij, >|o. SlMt, infinti dì Seffiri. Ciiefs il i Sunti dimettimi, ti M CAPITOLO XI. VILLAGGIO DALL' ISOLA DI PRO ALLA CITTA' DI TIRO, CI . Pinti Ut - jt ilnamaw torti! di Stria~. Scali , le Città de! ij? y» CAPITOLO XII. DELLA CITTA' DI TIRO , OGGI SUR. U foào Bau i X Tiro erifa da /. D»t cittì £ Tira Stai™ Maf no. Uro p4h daii Rr s>rj tu i Roman Calana Romana. • ira 144. lira vita/ in mano dtfli Ariti. gfe lire in nana Ai i RI di Qtrmjélem- Tiro taraa in mane Aigr Inflitti turni* agra 145. t:«jt mtm„rab,l, Ai i Tini, e itila città Tira. t. Stata prtjenittdi Tira oggi Sur. i%t. m Tgg U g Forma itti,, Fedina Pnifila tiTin . Bariarejq Utterrtn mila ÓHttdrqli di Tiro. jfl Almerico: V. Re di Gtnfaltmmi Sfafa Maria mila Cattedrali ài Tira. 157 Chiifa dì S. Ghfh di i Cattolici. 158 Già"t'O^S'J Scamatili I. Pjg gj Bogana Ai Sur . Digilized by Google OJfervaaeBI fiprs Diti ì ibi fi pagana MO, tfuev* abitatimi! del Capo di Sur Vifita fatta al cape Sor prmiipta ad Predetti «ti Hanzrr. tflir ritbitato CAPITOLO ' i£i. ,a,. . patir, t (.'Mummia. XIII. GITA DA TIRO A I POZZI DI HASE - ELEIN ED A PAI.AE- TYRUS. . 6 Atqmt Tire. -.6». PaitiieiorltA di qutjit Aiqut, iltmPoiz, 211. di It>tontri H Rmi-EUì». Avuti nella ìli. Campai** Ai m. eie unfifit 1* vtrgoga» d'Ut Atquidetti pregimi t Sur ArsMj. alt. CA- Digiiized by Google ai CAPITOLO XIV. VIAGGIO DA TIRO A CASTEL PELLEGRINO TANTURA E , , NAHR-ELTEMAStEH. Cajlilhdi Scavdtrha fra Tiro, e Ai Scarnitr'oa chiamala ambe Scandir l Si. ;„!.,!,<, AMiitr, a . Nuicblr. ama m CAPITOLO o^ss XV. VIAGGIO DA NAF1R- ELTEMASIEH A CESAREA D[ PALESTINA, tu, Cfiria di PskfliM* . j 01 . _^^ i^^*':-cl by Google Parlo di Cifiri* . Aiti apparlitnt Ct/trfa PilrjHu. Ji Netizir rimartbtmli d'Ita Cini CAPITOLO VIAGGIO DA CESAREA ili j Ci- XVL TÌT PALF . FINE DILL' INDICE DSL IBCOHDO TOMO Jì9 SPIEGAZIONE DELLA Che I. TAVOLA trovali collocata a pag. 166. Tomo di quello fecondo Lumaca lori di Tiro co' firn proprj conel tempo che Ha ferma in , Mare e fpecìalmente ove najce la , Corallina a" 0 , Jopra gli fogli a fior acqua Quando II. nuota per vendo le ali Veduta dalla parte III. della l' acqua mo- di fitto, ofia panda A. Cernetti , 0 occhi della Lumaca , quali anche toccandoli non ì li riti- ra afe. B. Due piccole eferefeenze , falle quafono due macchie dì colore furo, e di forma tonda Tra dette ef- li . erefienze vi è un' apertura la bocca di que/lo C. Due eferefeenze , 0 fa Animale immollili tanto dalla parte fuperiore , che dalla parte inferiore dell'Animale. Digilized by Google D. Ove principiano Due E. due le membranacee ali ali E col moto ondo/o delle quali nuota F. Vefckbetta G. Apertura U , ove è , per colore il cui getta fuori colore H. Incanalatura formata dall' ejlremità delle due ali, per la quale il colors , eòe è già pagato dell' apertura paga G I. Colore al naturale , V che getta animale L. Sono cbìufe due ali E Jòprappo&e e quando CAnimale è in ripo- le , fo come al MI. M. Due membrane riore dell' nella parte infe- Animale , che fi parto- O no dati; e terminano in , che fono una Jpecie di al'tette , ma le quali non fi allargano dì più dì quello Jpazio , che è nella figura FIRENZE MDCCLXIX. NELL A STAMPERIA dm Utenza di' DI S. A. R. Superim i Digitized by Google r t Digitized by Google Digitizsd by Google Adi 14. Maggio 17*»- fede ptr me infrafcritto Cancelliere Sacra Accademia Fiorentina , come annatilce l* aonrefló Faffi della fri el' Atti veelianti „ Ad) 11. Maggio i;6p. „ Noi fottofiritti Oh/sii in „ fpofizìone de i Capitali , „ noflra ,, veduto ,, ma „ I Accademia , ordine alla die Sfatati orila Fiorentina abbiamo 1 ben canfdtrato il Stando 1V- Alt* Offra intitolata Viaggi per V di Cipro, per la Saria, e per li loia „ Pale lì ina fatti da Giovanni Mari» Fio„ Tentino dall' Anno 1760. all' Anno „ 17ÉS. tompofia ptr darfi in luci dai „ ditto Giovanni Mariti nofiro Accadimi„ 10 e I' abbiano ritrovata degna di tf„ fir data alle Jìampe , ti ptr la lingua , , „ { 7 tomi antera ptr la materia 1 E ptr fair della verità ne (aitiamo la prtjinte „ Attefiaàont, „ Maggio I7«p. atejlo fipraddem di 11. alo Conte Fiero Piernccl uno de'Cenfori. = Io Luigi Bernardo Rodi Dottore dell' una =e dell'altra Legge, ed uno de' Cenfori Io Michel' Angelo Cecchertlli Cancelliere. i ; Drgrlized by Google