1. Condizioni tecniche di fornitura 2. Tubi d`acciaio per
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1. Condizioni tecniche di fornitura 2. Tubi d`acciaio per
1. Condizioni tecniche di fornitura 2. Tubi dacciaio per acquedotti 3. Protezione anticorrosiva interna ed esterna 4. Accessori 5. Pezzi speciali 6. Flange 7. Raccorderia e Valvole 8. Istruzioni di posa 9. Voci di capitolato 10. Norme di riferimento 11. Röhrenwerk Gebr. Fuchs GmbH 133 Istruzioni di posa 8.1 Trasporto ed accatastamento Per la movimentazione di tubi d'acciaio e dei relativi componenti provvisti di rivestimento interno in malta cementizia, si fa rimando al foglio di lavoro DVGW - W 346. Le esigenze imposte alle tubazioni per quanto concerne la protezione anticorrosiva, l'assenza di incrostazioni e l'ottimizzazione delle caratteristiche idrauliche, rendono necessaria la massima accortezza nel corso delle fasi di trasporto, di magazzinaggio e di posa. Va in generale evitato qualsiasi danneggiamento a carico della protezione anticorrosiva di tubi e dei relativi componenti; anche all'interno, i tubi debbono essere protetti contro depositi o sporco. Per le fasi di carico e di scarico si debbono utilizzare apparecchiature e dispositivi adeguati. Non sono ammissibili tutte le sollecitazioni ad urto quali per esempio quelle associate alla caduta libera, (al ribaltamento o al lancio dei tubi e così via). Anche il rotolamento incontrollato dei tubi va evitato. Allo scopo di proteggere il rivestimento anticorrosivo esterno, quali mezzi di fissaggio si possono utilizzare cinghie o altri dispositivi che assicurino un'adeguata tutela. Qualora i tubi vengano sollevati per mezzo di ganci fissati alle loro estremità, debbono essere utilizzate apposite imbottiture e si debbano impiegare ganci di ampia superficie nella zona interna di intervento, così da evitare danni a carico del rivestimento interno in malta cementizia. I tubi ed i relativi componenti debbono essere assicurati nel corso del trasporto su autocarro e/o vagone contro oscillazioni, spostamenti, rotolamenti e così via. I singoli strati vanno separati fra loro mediante l'utilizzo di idonee traversine posizionate a distanze adeguate (per esempio assicelle di legno, traversine oppure travi imbottite). In caso di accatastamento e di stoccaggio, si deve creare uno strato di sottofondo sufficientemente piano e stabile, tenendo in considerazione il peso previsto della catasta e la relativa altezza. Gli strati e l'altezza 134 di accatastamento vanno scelti in modo tale da escludere qualsiasi deformazione a carico della parete metallica dei tubi, che potrebbe essere causa di danneggiamenti a carico del rivestimento interno in malta cementizia. Nel caso di tubi rivestiti esternamente in polietilene, la larghezza delle traversine in legno dovrebbe essere sempre pari ad almeno 100 mm indipendentemente dall'altezza della catasta. Nel caso in cui si debbano tenere accatastati anche i pezzi speciali, vanno adottate le opportune misure per conferire alla catasta la necessaria stabilità. Non si dovrebbero in ogni caso superare le seguenti altezze di accatastamento: Diametro nominale DN Numero di strati fino a DN 150 fino a DN 300 fino a DN 400 15 10 8 Ai fini della protezione antinfortunistica si dovrebbero possibilmente evitare altezze di accatastamento superiori a 3,0 m. 8.2 Realizzazione della trincea e del letto di posa Per la realizzazione degli scavi e delle trincee si fa riferimento alle norme DIN 4124 e DIN EN 1610. Si debbono altresì rispettare le norme DIN 19630 direttive per la costruzione di acquedotti. Nonché le competenti prescrizioni antinfortunistiche (per esempio le raccomandazioni per le imprese esecutrici VBG 37). Il fondo dello scavo va realizzato in modo tale per cui la tubazione si appoggi nell'ambito della intera sua lunghezza. Si debbono altresì prevedere le zone di estremità necessarie per la realizzazione dei collegamenti saldati o a bicchiere. 135 Istruzioni di posa Nel caso di appoggio diretto, con particolare riferimento ai tubi rivestiti esternamente in polietilene, non possono essere in linea di principio utilizzati terreni che presentino pietre, rocce o una stabilità insufficiente. In questi casi la trincea deve essere realizzata con profondità maggiore e deve essere interposto uno strato privo di pietre. Esempi per la realizzazione di scavi destinati alla posa di tubi con giunto a bicchiere ad innesto. Un caso a parte è rappresentato dalle tubazioni provviste di un rivestimento supplementare esterno antiroccia FZM. In questi casi possono essere tralasciati strati di caratteristiche particolari. La tubazione deve tuttavia anche qui appoggiata con continuità e non solo in alcuni punti isolati. Per quanto riguarda le tubazioni provviste all'esterno di un rivestimento anticorrosivo in polietilene senza rivestimento supplementare antiroccia FZM, si deve effettuare un riempimento con materiale privo di pietre fino ad almeno 30 cm al di sopra della generatrice superiore (della zona della tubazione). Nella zona della condotta ed anche nella residua zona dello scavo si deve effettuare un compattamento idoneo, in relazione alle specifiche esigenze locali. 8.3 Taglio a misura dei tubi I taglio di tubi rivestiti internamente in malta cementizia ed esternamente in polietilene viene in genere effettuato con una mola a disco (con utensile per cemento). Si possono tuttavia utilizzare anche taglia tubi a dischi o seghe a motore. Gli operatori debbono indossare occhiali protettivi e protezione antinfortunistiche. 136 Grazie alle precise tolleranze diametrali dei tubi, essi possono venire tagliati a misura nell'ambito della intera loro lunghezza mentre i tubi con giunto a bicchiere possono essere tagliati per esempio anche direttamente in prossimità del bicchiere stesso. Dopo aver effettuato il taglio a misura, si deve opportunamente eliminare il rivestimento esterno in polietilene fino a raggiungere la parete del tubo. A tal fine quest'ultimo va riscaldato dall'interno fino a circa 80° C utilizzando per esempio una normale torcia a gas da cantiere. A seguito del riscaldamento dall'interno si ottiene un riscaldamento rapido ed omogeneo senza danni a carico del rivestimento esterno in polietilene. Nel rivestimento esterno vengono effettuati un intaglio in senso longitudinale e due intagli in senso circonferenziale, cosicché il rivestimento stesso possa essere asportato dal tubo. Le estremità vengono smussate in relazione ai diversi tipi di giunto (con smusso a 65° e spalla a 1,2 mm nel caso di giunti a bicchiere ad innesto e rispettivamente con giunto a circa 30° e spalla da 1,6 mm nel caso di giunti a saldare di testa). Nel caso di giunti a bicchiere ad innesto, sulla zona di estremità smussata viene applicata una protezione anticorrosiva a base bituminosa. Il calore residuo derivante dalla fase di riscaldamento effettuata per l'asportazione del rivestimento esterno in polietilene può agevolare la fase di asciugatura e di indurimento della verniciatura protettiva. Nel caso di taglio a misura di tubi provvisti di rivestimento esterno supplementare antiroccia FZM, si utilizza nel modo più opportuno una mola con disco diamantato, in quanto quest'ultimo presenta un tasso di consumo praticamente irrilevante. Il rivestimento antiroccia FZM va intagliato in senso circonferenziale e longitudinale circa fino alla sua metà, potendo successivamente essere agevolmente distaccato con l'utilizzo di un martello e di una spatola. La larghezza della zona di rivestimento che deve essere asportata è al massimo pari a 400 mm, in modo tale per cui il rivestimento antiroccia FZM abbia inizio a non oltre 200 mm dall'estremità del tubo. 137 Istruzioni di posa 8.4 Istruzioni di posa per tubi d'acciaio con giunzioni saldate Generalità Le presenti istruzioni si riferiscono in particolare alla posa ed al ripristino del rivestimento esterno in polietilene nel caso di tubi con giunzioni saldate. Sono altresì applicabili le norme tecniche più generali vigenti in materia di posa dei tubi d'acciaio. Posa in opera I tubi d'acciaio con giunzioni saldate rivestiti esternamente in polietilene ed internamente con malta cementizia possono essere posati o singolarmente o in gruppi di barre saldate precedentemente fuori dallo scavo. In quest'ultimo caso si deve fare attenzione a non superare il raggio di curvatura elastica di volta in volta massimo ammissibile. Il raggio di curvatura elastica, che identifica la deformazione limite del campo elastico, viene calcolato con la formula Rmin=500xDa. Nel caso di tubi per acquedotto con rivestimento interno in malta cementizia non sono quindi ammesse piegature a freddo dei tubi in cantiere. 138 Raggio di curvatura elastica dei tubi con rivestimento interno in malta cementizia Diametro esterno dei tubi mm Diametro nominale DN Raggio di curvatura minimo m 76,1 88,9 108,0 114,3 133,0 139,7 159,0 168,3 219,1 244,5 273,0 323,9 355,6 406,4 65 80 100 100 125 125 150 150 200 250 250 300 350 400 38,1 44,5 54,0 57,2 66,5 69,9 79,5 84,2 109,6 122,3 136,5 162,0 177,8 203,2 Angolazione massima ammissibile in gradi riferita a barre da 12m 18,1 15,5 12,7 12,0 10,3 9,8 8,6 8,2 6,3 5,6 5,0 4,2 3,9 3,4 Sulla base del raggio di curvatura minimo si può calcolare per esempio la lunghezza minima di posa di una tubazione composta da verghe saldate precedentemente fuori dallo scavo, in relazione alla profondità della trincea con la formula seguente: L=√ H*(4*Rmin-H), ove L rappresenta la necessaria lunghezza di posa, H la profondità dello scavo e Rmin il raggio di curvatura minimo di cui alla tabella sopra riportata. Il calcolo di cui sopra si intende valido a condizione che la posa della tubazione venga effettuata in modo omogeneo nell'ambito del suo sviluppo in lunghezza. A tale proposito si debbono utilizzare almeno due, o meglio tre, attrezzi di sollevamento quali escavatori, opportunamente dimensionati e posizionati. Ripristino del rivestimento esterno Il ripristino della continuità del rivestimento esterno anticorrosivo viene effettuato utilizzando nastri a freddo oppure prodotti termorestringenti secondo la norma DIN 30672. Vanno rispettate le istruzioni specifiche del produttore. 139 Istruzioni di posa Esempio: ripristino del rivestimento esterno mediante nastri a freddo A seconda delle sollecitazioni attese, si utilizzano sistemi di ripristino mediante nastri a freddo di tipo diverso, in accordo con norme le DIN 30672 ovvero DIN EN 12068, per esempio nella classe C 50 per temperature di esercizio fino a 50 °C in presenza di elevate sollecitazioni di natura meccanica. Il tubo va preparato in accordo con il foglio di lavoro DVGW GW 15; vanno accuratamente eliminati residui di sporco, olio e grasso. Applicare la mano di fondo sulla zona del cordone di saldatura e nella adiacente zona del rivestimento effettuato in stabilimento; attendere che asciughi all'aria. Avvolgere a seconda dei tipi i nastri a freddo con sovrapposizione. Il rivestimento realizzato in stabilimento deve essere sormontato su entrambi i lati per almeno 50 mm. 140 Esempio: ripristino del rivestimento esterno mediante manicotti termorestringenti Infilare il manicotto sul tubo prima dell'accoppiamento delle sue estremità e spingerlo per circa un metro rispetto alla zona di collegamento. Effettuare l'accoppiamento fra i tubi. Pulire accuratamente le estremità dei tubi da residui di grasso e sporco. Effettuare il pre-riscaldamento fino circa a 40 °C nella zona da rivestire. Rimuovere la pellicola protettiva e quindi spostare il manicotto termorestringenti sopra la zona di saldatura; la zona di sovrapposizione sul rivestimento realizzato in stabilimento è pari ad almeno 50 mm. Effettuare un riscaldamento omogeneo del manicotto termorestringente mediante una torcia a gas propano a bassa regolazione, a partire dalla mezzaria del manicotto in direzione radiale verso l'esterno, così da causare l'espulsione di aria e di umidità in senso laterale. 141 Istruzioni di posa Il processo di contrazione è terminato quando il manicotto aderisce in modo completo e senza presenza di bolle d'aria contro il tubo, mentre l'adesivo è stato spinto su entrambi i lati in modo omogeneo verso l'esterno. Tagli a misura in cantiere Effettuare il taglio del tubo mediante una mola a disco. Effettuare il riscaldamento delle estremità dei tubi dal lato interno fino a raggiungere la temperatura massima di 80 °C. Realizzare degli intagli nel rivestimento esterno in polietilene in direzione circonferenziale e longitudinale. 142 Asportare il rivestimento in polietilene. Effettuare una smussatura dell'estremità di innesto con un angolo di circa 30 ° (con spalla di 1,2 mm). Esecuzione di forature su tubi per acquedotto Per quanto concerne la scelta degli utensili per la foratura e le raccomandazioni a cui attenersi nella fase di foratura, si fa rimando al foglio di lavoro DVGW W 333. I collari di presa in carico normalmente disponibili in commercio con fascia più larga di 20 mm, possono essere installati direttamente sul rivestimento esterno in polietilene. Non risulta quindi necessario effettuare preliminarmente l'asportazione del rivestimento in polietilene. Gli utensili da utilizzarsi per la foratura debbono essere di tipo maneggevole e devono essere idonei per la realizzazione di fori in presenza della pressione massima di esercizio. La foratura viene realizzata o manualmente od a macchina. 143 Istruzioni di posa L'avanzamento della punta di taglio (HSS o HM) oppure della fresa (HSS) deve essere di tipo lento e continuo, affinché vengano evitati distacchi del rivestimento interno in malta cementizia. Nel corso della fase di foratura si deve porre attenzione a che venga assicurato un sufficiente lavaggio. Nel caso di tubi provvisti di un rivestimento esterno supplementare antiroccia FZM, si raccomanda di rimuovere il rivestimento stesso nella zona della foratura. La saldatura dei tubi per acquedotto con giunti per saldatura di testa Tutte le operazioni di saldatura vanno eseguite da saldatori provvisti di un attestato idoneo per il caso d'impiego, in accordo con le norme DIN EN 287 parte 1. A causa della presenza del rivestimento interno in malta cementizia, la saldatura manuale viene di regola effettuata con elettrodi ad asta rivestiti. La scelta degli elettrodi viene effettuata in accordo con le norme DIN EN 499. Nella realizzazione delle condotte si sono peraltro diffusi gli elettrodi cellulosici che vengono saldati a cordone discendente. L'elettrodo più diffuso in generale è il tipo Cel 70 (E 42 2 C 25). Il grande vantaggio di questo procedimento consiste nell'elevata velocità di saldatura e nell'adeguata copertura con un gas protettivo, assicurata dall'alto tenore di cellulosa. A causa delle caratteristiche non consuete delle saldature effettuate su tubi con rivestimento interno in malta cementizia , per esempio i caratteristici rumori o scricchiolii, i saldatori dovrebbero in precedenza effettuare alcune saldature di addestramento. In occasione della saldatura della prima passata si dovrebbe iniziare dalla posizione di ore 3 fino a quella di ore 6, per poi effettuare la saldatura dalla posizione di ore 9 fino ad ore 6 . A questo punto si può proseguire con le normali procedure di saldatura. Gli strati di riempi144 mento e di copertura vengono realizzati ciascuno a partire dalla posizione di ore 12 verso la posizione di ore 6. Al fine di evitare inclusioni di malta cementizia nel bagno di saldatura, si dovrebbe possibilmente utilizzare una corrente di saldatura piuttosto debole. Si raccomandano i seguenti valori orientativi (in relazione allo spessore di parete): Prima passata Passata di riempimento e copertura Diametro dell'elettrodo mm Intensità di corrente A 2,5 oppure 3,2 50-80 oppure 80-130 4,0 120-180 A seconda dello spessore di parete vengono effettuate due o tre passate. Il cordone dovrebbe essere realizzato con collegamento al polo negativo, mentre tutte le altre passate vengono realizzate con collegamento al polo positivo. La luce dell'intercapedine necessaria va scelta in relazione allo spessore di parete ed al diametro del tubo; in ogni caso dovrebbe essere pari a circa 1,5 mm. Procedura operativa per la fase di saldatura 1. Effettuare la pulizia interna ed esterna nella zona delle estremità smussate. 2. A seconda delle condizioni climatiche effettuare eventualmente le operazioni di saldatura sotto uno schermo. 3. Effettuare inoltre il riscaldamento delle estremità da saldare qualora la temperatura esterna sia minore di 5 °C. 4. Allineare e fissare le estremità da saldare l'una rispetto all'altra. 5. Effettuare un controllo della luce fra i lembi ed effettuare la saldatura della passata di fondo. 6. Effettuare una leggera pulitura a mola del cordone. 7. Effettuare la saldatura delle passate di riempimento e copertura (con elettrodi sfalsati e con pulitura a mola dopo ciascuna passata). 145 Istruzioni di posa Collegamento di tubi per acqua potabile mediante giunti a bicchiere a saldare Effettuare la pulizia preliminare delle estremità di innesto e della zona del bicchiere, rispetto a sabbia, terra ed altre impurità. Effettuare l'introduzione delle estremità di innesto fino a raggiungere il fondo del bicchiere. Per effettuare il centraggio delle estremità di innesto nel bicchiere, si possono inserire dei distanziatori (cuneii di centraggio) tra il bicchiere stesso e l'estremità di innesto. Effettuare da tre a quattro saldature preliminari di puntatura. Realizzare la saldatura completa preferibilmente adottando la tecnica di saldatura a cordone discendente. A seconda della luce esistente tra il bicchiere e l'estremità di innesto, la parte terminale del bicchiere stesso deve essere allineata a caldo (risbordata) prima di effettuare la saldatura o la puntatura, in modo tale per cui la luce rispetto alla saldatura d'angolo non risulti troppo ampia. Questa interdistanza dovrebbe essere compresa al massimo fra 2 e 3 mm in relazione al gruppo di riferimento considerato (si veda anche la norma DIN EN 25817 Collegamenti mediante saldatura ad arco di elementi d'acciaio). Collegamento mediante giunti a bicchiere a saldare per acque aggressive Effettuare una pulizia preliminare della zona di innesto e delle estremità del bicchiere rispetto a sabbia, terra ed altre impurità. Effettuare un riempimento della superficie sull'anello di battuta in gomma nel fondo del bicchiere, mediante una massa di tenuta. 146 Effettuare l'introduzione delle estremità di innesto fino a raggiungere la zona di fondo del bicchiere. Ciò può essere effettuato per esempio mediante un apposito attrezzo di trazione. Effettuare una saldatura prelimare di puntatura in tre quattro posizioni. La massa di tenuta sporgente in eccesso (massa indurita a caldo a base di poliuretano che può essere fornita a richiesta a corredo ) può essere eventualmente eliminata mediante l'utilizzo di un raschiatore. Far procedere il raschiatore fino alla zona del giunto. Inserimento dell´estremità liscia fino allinterno del bicchiere. Non sono ammesse angolazioni per facilitare il centraggio. Si utilizzano appositi distanziatori (coni di centraggio) che vengano spinti fra il tubo ed il bicchiere. Completare il processo di saldatura preferibilmente addotando la procedura a cordone discendente (saldatura d'angolo). La massa di tenuta precedentemente utilizzata si indurisce sotto l'effetto del calore di saldatura. L'apporto di calore dovrebbe essere a tale riguardo mantenuto il minore possibile. A seconda della luce esistente tra il bicchiere e l'estremità di innesto, la zona terminale del bicchiere deve essere allineata a caldo (risbordata) prima della saldatura, ovvero della puntatura , in modo tale per cui l'interdistanza rispetto alla saldatura d'angolo non risulti eccessiva. Questa interdistanza dovrebbe essere compresa al massimo fra 2 e 3 mm, in relazione al gruppo di riferimento considerato (si veda anche norma DIN EN 25817 Collegamenti mediante saldatura ad arco di elementi in acciaio). 147 Istruzioni di posa 8.5 Istruzioni di posa per tubi con giunto a bicchiere ad innesto Generalità Le presenti istruzioni forniscono particolari indicazioni per la posa di tubi con giunto a bicchiere ad innesto rivestiti internamente con malta cementizia centrifugata ed esternamente con polietilene. Oltre a queste particolari istruzioni, si debbono altresì considerare le raccomandazioni di cui alla norma DIN 19630 (Direttive per la costruzioni di acquedotti). Accatastamento e tenuta a magazzino Per ragioni di sicurezza, il numero degli strati di accatastamento in cantiere deve essere limitato come segue: ≤ DN 150: > DN 150: max . 15 strati max. 10 strati I tubi con giunto a bicchiere ad innesto in verghe da 6 m possono essere forniti a richiesta anche in fasci. Il taglio della reggiatura dovrebbe essere effettuato soltanto mediante cesoie o attrezzi idonei. 148 Esecuzione schematica di un fascio di tubi: A seconda del diametro dei tubi ogni fascio è composto da un differente numero di tubi come segue: DN Diametro Tubi per fascio Masse in kg 80 100 125 150 200 250 300 97,0 16 1229 117,5 16 1478 143,0 12 1498 168,3 8 1152 219,1 6 1282 273,0 4 1152 323,9 4 1495 Istruzioni di posa 1. Dopo aver asportato il cappuccio di protezione, effettuare ove necessario una pulizia accurata della estremità di innesto e della zona del bicchiere 2. Spalmare un leggero strato di lubrificante sulla guarnizione in gomma già montata in stabilimento 3. L'estremità di innesto dei tubi va spinta o trascinata nel bicchiere corrispondente, di regola manualmente oppure, in caso di utilizzo di anelli antisfilamento, mediante utilizzo di appositi utensili ausiliari. In caso di utilizzo di anelli di serraggio od anelli antisfilamento Tyton® Sit, ovvero anello di sicurezza assiale antisfilamento speciale Fuchs (in bicchiere Fuchs-DKM), a seguito della fase di introduzione dell'estremità di innesto, si deve in ogni caso produrre il bloccaggio mediante un leggero arretramento dell'estremità di innesto, ottenuto per esempio con l'ausilio di un apposito dispositivo ausiliario di posa. 4. Verificare il corretto posizionamento dell'anello di guarnizione mediante una squadretta (si veda alla pagina seguente) 5. Applicare sul giunto, ad accoppiamento concluso, un consueto manicotto termorestringente o una fasciatura con nastri di protezione anticorrosiva 149 Istruzioni di posa Verifica del corretto posizionamento della sede della guarnizione di tenuta con l'ausilio di una squadretta Inserimento delle guarnizioni di tenuta ovvero degli anelli di sicurezza assiale antisfilamento I tubi con giunti a bicchiere ad innesto vengono forniti già con guarnizioni di tenuta ed anelli di sicurezza assiale montati in stabilimento. Qualora si debba tuttavia effettuare la sostituzione degli anelli di tenuta in gomma Tyton® con anelli antisfilamento Tyton® Sit per esempio in corrispondenza di deviazioni, essi debbono venire installati nel modo seguente. : Dopo aver stretto a forma di cuore l'anello, esso va inserito nel bicchiere e la zona deve essere lisciata con regolarità. Se questa operazione non può essere effettuata in modo agevole, allora si deve realizzare un'altra ansa sul lato opposto, per poi procedere alla lisciatura di entrambe queste anse. 150 Sicurezza assiale antisfilamento La sicurezza assiale antisfilamento può essere ottenuta per esempio mediante l'utilizzo dei consueti anelli antisfilamento TytonÒSit, a condizione che non vengano oltrepassati i seguenti livelli di pressione: ≤ DN 200: Pressione nominale 16 bar, Pressione di prova 21 bar > DN 200: Pressione nominale 10 bar, Pressione di prova 15 bar Il numero dei giunti da assicurare contro gli sforzi assiali viene stabilito nel foglio di lavoro DVGW GW 368 (si veda il paragrafo 8.9). In alternativa è possibile utilizzare anche il sistema Fuchs DKM a doppia camera, il quale consente una pressione di esercizio fino a PN 40 con piena sicurezza assiale antisfilamento. Dispositivi ausiliari di posa Per la realizzazione degli accoppiamenti di giunti a bicchiere ad innesto, sono disponibili i più diversi dispositivi ausiliari di posa, in relazione ai diametri di impiego. Per i diametri più piccoli, si può utilizzare per esempio una sbarra di acciaio per realizzare la spinta del tubo nel giunto successivo. Per i diametri maggiori si può in alternativa utilizzare anche la pala di un escavatore. 151 Istruzioni di posa In particolare per la realizzazione di collegamenti con resistenza assiale antisfilamento, si utilizza un apposito dispositivo ausiliario. Dopo aver effettuato l'introduzione delle estremità di innesto, l'incastro viene ottenuto mediante uno spostamento reciproco. In caso di posa di pezzi speciali, si possono altrimenti utilizzare gli utensili ausiliari di posa normalmente disponibili in commercio. Smontaggio di giunti provvisti di resistenza assiale antisfilamento Per l'allentamento delle giunzioni provviste di resistenza assiale antisfilamento (anelli TytonÒSit oppure giunti di sicurezza assiale antisfilamento in bicchiere a doppia camera DKM), si possono utilizzare appositi dispositivi di smontaggio a pattino. Questi pattini vengono inseriti a percussione nella zona dei segmenti di ancoraggio fra l'estremità di innesto ed il bicchiere, in modo tale da liberare il loro aggrappaggio. L'estremità di innesto può quindi venire rimossa dal bicchiere. Ripristino del rivestimento anticorrosivo esterno 152 Il ripristino del rivestimento anticorrosivo esterno viene realizzato mediante i normali manicotti termorestringenti di cui alla norma DIN 30672, ovvero DIN EN 12068.Il personale preposto a questa operazione dovrebbe essere provvisto di un attestato di formazione in accordo con i fogli di lavoro DVGW GW 15. Vanno altresì rispettate le istruzioni specifiche dei produttori. Ripristino del rivestimento anticorrosivo mediante manicotti termorestringenti Spingere il manicotto termorestringente comprensivo di pellicola protettiva, sul tubo prima di effettuare l'accoppiamento. Effettuare una pulizia accurata da grasso e sporco nella zona interessata. Effettuare un pre-riscaldamento a circa 40 °C mediante una torcia a propano nella zona interessata. Rimuovere la pellicola protettiva e spostare il manicotto sulla zona dell'accoppiamento. Produrre la contrazione del manicotto incominciando dalla zona sul bicchiere per poi procedere con regolarità verso l'estremità di innesto, utilizzando una torcia a propano a debole intensità. 153 Istruzioni di posa Tagli in cantiere Effettuare il taglio dei tubi mediante una mola a disco. Riscaldare dall'interno la zona dell'estremità di innesto fino a raggiungere al massimo 80 °C. Incidere il rivestimento in polietilene in senso circonferenziale ed in senso longitudinale. L'interdistanza fra i tagli in senso circonferenziale dipende dal diametro della tubazione (si veda il paragrafo 3.5). Asportare il rivestimento in polietilene. Realizzare uno smusso sull'estremità di innesto con un'angolazione di circa 65° (e spalla di 1,2 mm). 154 Rivestire la zona scoperta utilizzando un apposito materiale a base bituminosa idoneo per acqua potabile, come per esempio Inertol 10 BS (a richiesta fornito a corredo). Verifica dell'assenza di porosità del rivestimento esterno in polietilene in accordo con la norma DIN 19630 Prima di effettuare il riempimento della trincea, si deve eseguire la verifica, con un idoneo dispositivo ad alta tensione, dell'intero rivestimento esterno della tubazione. In caso di zone danneggiate, si deve effettuare immediatamente l'opportuna riparazione. Nel modo più opportuno, la verifica va effettuata prima di calare il tubo negli scavi. Il tubo va messo a terra mediante un magnete applicato sulla corona frontale del bicchiere. La tensione di verifica è pari ad almeno 5 KV per mm di spessore di strato di rivestimento in polietilene, a cui vanno aggiunti 5 KV; tuttavia per un valore massimo di 20 KV. 155 Istruzioni di posa 8.6 Istruzioni di posa di tubi per acquedotto con rivestimento esterno antiroccia FZM Generalità Le presenti istruzioni forniscono particolari indicazioni per la posa ed il ripristino di tubi d'acciaio provvisti di un rivestimento supplementare esterno antiroccia in malta cementizia fasciata (FZM). Vanno altresì tenute in considerazione le regole tecniche generali in materia di posa di tubi d'acciaio. Per la posa di tubi provvisti di rivestimento esterno FZM si devono altresì considerare le istruzioni di cui al foglio di lavoro DVGW GW 340 rivestimento esterno FZM per la protezione meccanica di tubi d'acciaio e pezzi speciali già provvisti di rivestimento esterno anticorrosivo in poliolefine. 156 Istruzioni di posa La posa viene effettuata con la medesima procedura già descritta per i tubi con rivestimento esterno in polietilene. Il fondo della trincea va realizzato in modo tale per cui la tubazione si appoggi con regolarità nell'ambito della intera sua lunghezza. Lo sfilamento dei tubi mediante dispositivi di sollevamento deve essere effettuato in modo tale da assicurare una movimentazione regolare e priva di urti. Nel caso di posa di verghe già pre-accoppiate, si deve porre attenzione al fatto che non venga superata la freccia di volta in volta corrispondente al massimo raggio di curvatura in ragione di Rmin=500xDa. Posa con metodologia senza scavi I tubi destinati alla posa con tecniche senza scavi, vengono provvisti di un'apposita denominazione (FZM-S). Questa esecuzione deve essere appositamente specificata in sede d'ordine. I tubi provvisti di un rivestimento antiroccia FZM in questa speciale esecuzione, possono essere posati utilizzando le consuete tecnologie di posa senza scavo, fatta eccezione per i processi ad urto, come per esempio a percussione. Esecuzione di tagli in cantiere In caso di esecuzione di tagli in cantiere, il rivestimento esterno FZM deve essere preventivamente intagliato fino a circa la metà del suo spessore (4 5mm), mediante due intagli circonferenziali ed uno in senso longitudinale. A tale riguardo si deve porre attenzione al fatto che il rivestimento esterno in polietilene non subisca alcun danneggiamento. In seguito, la parte residua del rivestimento può essere asportata mediante l'utilizzo di un normale martello e scalpello. 157 Istruzioni di posa La larghezza della zona interessata dal taglio non dovrebbe essere complessivamente più ampia di 400 mm, nel senso che gli intagli nel rivestimento esterno in malta cementizia non dovrebbero essere realizzati ad oltre 200 mm dall'estremità del tubo. Considerazioni generali sul ripristino del rivestimento esterno antiroccia con malta colabile FSH nella zona interessata dalla saldatura. La malta colabile viene fornita in apposite confezioni. Le confezioni dal DN 100 fino al DN 200 sono sufficienti per due ripristini ciascuna, mentre quelle dal DN 250 fino al DN 400 sono sufficienti ciascuna per un solo giunto. Tenendo conto dei tempi di presa ed indurimento dipendenti dalla temperatura esterna, si utilizzano due diverse composizioni: Malta invernale: Temperatura di lavorazione compresa fra + 5 e + 15 °C. Malta estiva: Temperatura di lavorazione compresa fra + 10 e + 30 °C. La presa omogenea della malta può avvenire soltanto a seguito di una ineccepibile custodia a magazzino, per un intervallo di tempo che non superi i sei mesi a seguito della fornitura. Non si dovrebbe effettuare alcun intervento di ripristino quando la temperatura esterna e quella del tubo siano scese al di sotto del punto di congelamento. Si può tuttavia sfruttare il calore residuo derivante dal processo di ripristino del rivestimento esterno in materia plastica. La dotazione complessiva per il ripristino del rivestimento esterno antiroccia è composta dai seguenti elementi: 158 Malta cementizia (malta secca ed acqua) Cassaforma in cartone speciale a perdere biodegradabile larga 50 cm Nastro adesivo per il fissaggio della cassaforma sul tubo Per l'esecuzione del ripristino si debbono tenere a disposizioni i seguenti utensili ed apparecchiature: Trapano con utensile di mescolazione Forbici o coltello La procedura di ripristino può essere effettuata da una sola persona. Grazie all'azione di presa rapida del sistema, le tubazioni possono essere sollecitate nella procedura di posa già dopo tre ore soltanto. Nel caso di tubazioni destinate alla posa senza scavi, il relativo ripristino dovrebbe essere fatto indurire per almeno 24 ore, a seconda delle sollecitazioni attese in fase di posa. Per evitare la formazione di cricche nella fase di maturazione nella cassaforma, in particolare in presenza di un elevato irraggiamento solare, si raccomanda di coprire la zona interessata con un panno umido. Le cassaforme in cartone vanno lasciate in ogni caso sul tubo, al fine di evitare la presa prematura del materiale cementizio di ripristino. 159 Istruzioni di posa Ripristino del rivestimento cementizio antiroccia in corrispondenza delle giunzioni di linea saldate, mediante malta colabile (FSH) e casseforme Fissaggio della cassaforma nella zona del giunto già in precedenza ricoperto con manicotti termorestringenti o fasce. Posizionamento della cassaforma dal lato inferiore e suo allineamento. Fissaggio della cassaforma in cartone nella sua mezzaria mediante nastro adesivo e sigillatura alle sue estremità. Il nastro adesivo va fissato non all'estremità della cassaforma stessa, bensì a livello del rivestimento di malta finito in stabilimento. Per quanto riguarda i diametri dal DN 100 fino al DN 200 si devono predisporre due giunti da ripristinare per ogni dotazione. Va verificato che la cassaforma aderisca perfettamente a livello ed in modo omogeneo nell'ambito dell'intera circonferenza del tubo. Prelevare i contenitori d'acqua dai secchi. Effettuare una breve mescolazione forzata della malta secca e quindi aggiungere l'acqua in dotazione. Completare la mescolazione fino ad ottenere un impasto omogeneo senza parti grossolane. 160 Una volta completata la mescolazione, la miscela va colata nella cassaforma. Quest'ultima può essere lasciata sul tubo come cassaforma a perdere. Lo spessore dello strato di malta cementizia fasciata dopo il ripristino nella zona del giunto dovrebbe essere pari ad almeno 7 mm. A seconda delle esecuzioni (maggiore spessore di malta) si potrebbero quindi dover inserire delle imbottiture supplementari. Ripristino del rivestimento cementizio antiroccia nella zona dei giunti mediante fasce impregnate di malta cementizia. Si tratta a tale proposito di nastri di tessuto impregnati di malta cementizia. Ogni nastro va avvolto in quattro strati e presenta una larghezza di 12 cm nella sua esecuzione normale, per una lunghezza di 3 m. Effettuando una sovrapposizione di circa due terzi, si ottiene circa il medesimo spessore di strato corrispondente al rivestimento realizzato in stabilimento. A differenza rispetto alla malta colabile nelle casseforme, i nastri impregnati di malta cementizia possono essere utilizzati anche per la fasciatura in cantiere di pezzi speciali o zone in corrispondenza di giunti a bicchiere. A causa della alcalinità della miscela cementizia, in fase di lavorazione delle fasce si debbono indossare guanti protettivi. 161 Istruzioni di posa La fascia impregnata di cemento viene immersa nell'acqua fino a quando non risulta completamente impregnata. L'acqua in eccesso va eliminata tramite una leggera pressione. Il nastro viene avvolto sotto una leggera trazione, in presenza di una sovrapposizione al 60% , sulla posizione interessata. Dopo circa tre ore si può procedere alle lavorazioni successive. Ripristino del rivestimento esterno antiroccia mediante manicotti in gomma Per quanto riguarda i tubi con giunti a bicchiere ad innesto che presentino il rivestimento antiroccia FZM fino alla loro estremità, si possono utilizzare per il ripristino del rivestimento antiroccia nella zona scoperta appositi manicotti in gomma. In tale caso il rivestimento esterno antiroccia viene fatto proseguire fino all'estremità del tubo. 162 La protezione meccanica conferita dal rivestimento esterno antiroccia si estende nell'ambito della intera lunghezza del tubo, cossichè la zona del giunto non deve più essere ricoperta mediante manicotti termorestringenti o fasce. Il manicotto in gomma viene spostato nella posizione interessata prima dell'accoppiamento e viene rivoltato. A seguito dell'esecuzione dell'accoppiamento e della verifica del corretto posizionamento della guarnizione, il manicotto viene nuovamente spostato nella zona del bicchiere e rimesso in posizione. In tale modo esso aderisce in modo preciso e fisso al rivestimento. 8.7 Posa con tecnologie senza scavi Generalità Per la posa senza scavi di tubazioni destinate al trasporto e alla distribuzione di acqua ed all'evacuazione di acque reflue, si utilizzano allo stato attuale le tecnologie ed i procedimenti più disparati. Il processo in 163 Istruzioni di posa generale più utilizzato è tuttavia quello della trivellazione orizzontale controllata. Vengono inoltre utilizzati i più diversi procedimenti a spinta ed a trazione. Le principali istruzioni per la posa mediante il processo di trivellazione orizzontale vengono fornite dal foglio di lavoro DVGW GW 321 " procedimenti di trivellazione orizzontale controllata per la posa di tubazioni gas ed acquedotto esigenze, assicurazione qualità e collaudi." Vengono ad esempio indicate le forze di trazione massime ammissibili relativamente a tubi d'acciaio, in relazione al raggio di curvatura minimo ammissibile (Rmin=500xDa). Nel foglio di lavoro DVGW GW 322 sono altresì indicate le esigenze, l'assicurazione di qualità ed i collaudi per i procedimenti a spinta ed a trazione. Rivestimenti esterni e protezioni aggiuntive Oltre al rispetto dei parametri di processo, si deve assicurare la massima attenzione nella scelta dei sistemi di rivestimento esterno e nella loro corretta applicazione. Come già nel caso della posa in trincee o scavi a cielo aperto, i tubi con rivestimento esterno in polietilene vanno posati in terreni privi di rocce o sassi. In presenza di terreni rocciosi o sassosi ed in tutti i casi in cui non possa escludersi a priori il verificarsi di danneggiamenti a carico del rivestimento esterno dei tubi, si dovrebbe utilizzare un rivestimento esterno supplementare di elevata protezione e resistenza meccanica. In alternativa rispetto al rivestimento esterno in polietilene, si può utilizzare per esempio un rivestimento in polipropilene oppure, quale protezione meccanica supplementare per i rivestimenti in materia plastica, un rivestimento esterno in malta cementizia fasciata di tipo "antiroccia". Proprio quest'ultimo trova più frequentemente impiego in occasione della posa con tecnologie senza scavi, giacché esso presenta una resistenza meccanica assai più elevata rispetto a quella dei rivestimenti in materia plastica. In accordo con le prescrizioni del foglio di lavoro DVGW GW 340 "rivestimenti esterni antiroccia in malta cementizia fasciata FZM per la protezione meccanica di tubi d'acciaio e pezzi speciali rivestiti esternamente con poliolefine", in caso di effettuazione di posa con tecnologie senza scavi, va previsto il rivestimento FZM-S. 164 Per quanto riguarda questa esecuzione, rispetto a quella normale denominata FZM-N, il rivestimento esterno in materia plastica dei tubi viene irruvidito mediante sabbiatura e provvisto di uno strato di adesivo prima di procedere con il rivestimento supplementare con malta cementizia fasciata. In tal modo si possono meglio trasmettere al tubo le elevate forze di taglio che si manifestano in occasione della posa. In fase di posa mediante procedimenti a spinta o a trazione, a seconda della tipologia e della qualità dei terreni e dei parametri di processo, può risultare più vantaggioso effettuare la posa di tubi con un rivestimento in materia plastica. In particolare in presenza di terreni argillosi e di lunghi tempi di posa, esiste il rischio che il rivestimento esterno FZM sia sottoposto a sollecitazioni di attrito troppo elevate e che il rivestimento stesso quasi scompaia nel terreno circostante. Malta cementizia Tubo d'acciaio Mano di fondo epossidica Adesivo Polietilene Malta cementizia fasciata Composizione del rivestimento esterno a tre strati in materia plastica con protezione supplementare esterna FZM (con interposizione di adesivo fra la malta cementizia esterna FZM ed il rivestimento in materia plastica). Ripristino del rivestimento esterno e delle relative protezioni supplementari Qualora si effettui la posa di tubi con rivestimento in materia plastica, senza ulteriori protezioni meccaniche supplementari, per il ripristino del rivestimento esterno in corrispondenza dei giunti debbono essere utilizzati sistemi che siano in condizione di sopportare le notevoli forze 165 Istruzioni di posa di taglio che si manifestano in occasione della posa. Fra essi si annoverano per esempio manicotti termorestringenti o fasce apposite per la posa senza scavi, protezioni a strati di vetroresina o masse da applicare a spatola, a base di materiali termoindurenti. Per quanto riguarda il ripristino del rivestimento esterno antiroccia nella zona dei giunti di tubi provvisti di rivestimento FZM, si può utilizzare la malta colabile in casseforme. Il vantaggio offerto da questo tipo di ripristino consiste nella realizzazione di una zona omogenea e liscia di raccordo fra il rivestimento esterno applicato in stabilimento e quello realizzato in cantiere. Questa zona dovrebbe essere fatta indurire per almeno una giornata al fine di raggiungere la resistenza necessaria per la posa senza scavi. Qualora si richiedano tempi di presa più brevi, si possono utilizzare per esempio sistemi da applicare a spatola a base di materiale termoindurente. A tale riguardo è tuttavia essenziale ottenere anche in questo caso una zona di raccordo omogenea tra il rivestimento applicato in stabilimento e quello realizzato in cantiere. In occasione della posa con sistemi a trazione, si deve porre la massima attenzione a che sulla tubazione venga esercitata una sollecitazione omogenea, con esclusione di zone di concentrazione delle sollecitazioni per esempio sui cavalletti o rulli, giacché in questo modo si potrebbe verificare un danneggiamento a carico del rivestimento esterno FZM. 8.8 Riparazione di zone danneggiate Rivestimento esterno in materia plastica Qualora vengano riscontrati danni a carico del rivestimento esterno in polietilene, gli stessi possono venire riparati sul posto in modo da garantire comunque una protezione anticorrosiva di lunga durata. In presenza di danni di piccole dimensioni si suggerisce l'utilizzo dei cosiddetti Kits di riparazione, che possono essere forniti in rotoli o in Kits singoli. 166 Questi Kits di riparazione vanno posti in opera seguendo le istruzioni specifiche fornite dai produttori. In presenza invece di danni che si estendono fino a raggiungere la superficie del tubo, si deve dapprima utilizzare un apposito materiale di riempimento. Qualora i danni presentino dimensioni maggiori si possono utilizzare nastri a freddo o a caldo per la riparazione. Dopo aver eseguito la riparazione, la posizione interessata deve essere sottoposta ad un ulteriore collaudo a livello di 20 KV con un dispositivo ad alta tensione. Rivestimento esterno FZM e rivestimento interno in malta cementizia Per la riparazione di danni a carico del rivestimento esterno in malta cementizia fasciata FZM oppure a carico del rivestimento interno in malta cementizia centrifugata, si deve utilizzare una malta realizzata con sabbia fine quarzosa essiccata e cemento Portland, con un rapporto di miscelazione 1:1. Alla malta asciutta viene aggiunta acqua fino a raggiungere la consistenza adeguata. La posizione da sottoporre a riparazione viene dapprima pulita ed inumidita con acqua. La malta può essere applicata tramite una spatola. Deve essere evitata l'asciugatura troppo rapida della zona riparata in aria o per irraggiamento solare. In certi casi la zona può essere costantemente inumidita con acqua oppure utilizzando un panno umido. 167 Istruzioni di posa 8.9 Calcolo delle tratte di tubazioni da assicurare in fase di posa di tubi con giunto a bicchiere ad innesto con dispositivi antisfilamento incorporati. In corrispondenza di curve, derivazioni, variazioni sezionali, valvole chiuse e tappi di estremità di tubazioni composte da verghe con giunti a bicchiere ad innesto, la pressione interna genera forze che possono venire determinate in base al foglio di lavoro DVGW GW 310. In linea di massima queste forze possono essere contrastate mediante l'utilizzo di plinti di ancoraggio in accordo con il foglio di lavoro DVGW GW 310, oppure mediante l'utilizzo di tubi con giunti a bicchiere con dispositivi antisfilamento incorporati. Il foglio di lavoro DVGW GW 368 "giunzioni di tubi, pezzi speciali e valvole" fornisce indicazioni in merito alle tipologie costruttive di giunti a bicchiere ad innesto con dispositivi antisfilamento incorporati nonché in merito alle loro metodologie di calcolo. Il numero delle verghe che deve essere assicurato dipende del diametro esterno dei tubi (DE), dall'entità della pressione di prova del sistema (STP), dal coefficiente di scabrezza (µ) e dalla copertura della tubazione stessa (H), nonché, in presenza di curve e di derivazioni, anche dalla resistenza opposta dal terreno. Per ragioni di sicurezza, per esempio in occasione di scavi successivi, si raccomanda di assicurare la tubazione per una estensione di almeno 12 m su entrambi i lati rispetto a curve, a valvole, a derivazioni, a tappi di chiusura oppure a variazioni sezionali. Qui di seguito vengono indicate le lunghezze da assicurare in metri con riferimento a tubi d'acciaio con giunto a bicchiere ad innesto per 6 e12 m, in relazione a diversi parametri ed in presenza di una pressione di prova del sistema (STP) di 45 bar. 168 Pressione di prova 45 bar, verghe da 6 m: Materiale di riempimento: pietrisco, ghiaia, sabbia Copertura H=1m Coefficiente di scabrezza µ=0,50 Pressione ammissibile sul terreno sh=4 N/cm² Angolaz. (gradi) 11° 22° DN 100 - DN 125 - DN 150 Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe=6 m 30° 45° 90° Tratto di estremità - - 12 16 20 - 12 15 21 25 - 12 14 19 25 30 DN 200 - 17 23 28 34 38 DN 250 12 27 32 38 43 48 DN 300 14 35 41 46 52 56 Pressione di prova 45 bar, verghe da 12 m: Materiale di riempimento: pietrisco, ghiaia, sabbia Copertura H=1m Coefficiente di scabrezza µ=0,50 Pressione ammissibile sul terreno sh=4 N/cm² Angolaz. (gradi) Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe=6 m 11° 22° 30° 45° 90° Tratto di estremità DN 100 - - - - - - DN 125 - - - - - 24 DN 150 - - - - 24 27 DN 200 - - - 24 28 36 DN 250 - - - 26 37 45 DN 300 24 24 24 35 46 54 169 Istruzioni di posa Pressione di prova 45 bar, verghe da 6 m: Materiale di riempimento: pietrisco, ghiaia, sabbia, argilla, argilla alluminosa o marnosa Copertura H=1m Coefficiente di scabrezza µ=0,25 Pressione ammissibile sul terreno sh=3N/cm² Angolaz. (gradi) Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe=6 m 11° 22° 30° 45° 90° Tratto di estremità DN 100 - 12 19 28 37 43 DN 125 - 20 29 37 46 52 DN 150 12 29 38 46 55 61 DN 200 15 47 56 64 73 79 DN 250 34 66 74 82 91 97 DN 300 51 83 91 99 108 114 Pressione di prova 45 bar, verghe da 12 m: Materiale di riempimento: pietrisco, ghiaia, sabbia, argilla, argilla alluminosa o marnosa Copertura H=1m Coefficiente di scabrezza µ=0,25 Pressione ammissibile sul terreno sh=3N/cm² Angolaz. (gradi) 170 Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe=6 m 11° 22° 30° 45° 90° DN 100 - - DN 125 - - DN 150 - DN 200 Tratto di estremità - - 29 41 - 24 38 51 - 24 29 47 60 - 24 31 47 65 77 DN 250 - 33 50 66 83 96 DN 300 24 50 67 83 100 112 8.10 Foratura Le indicazioni per la scelta dei dispositivi di foratura e per il processo di foratura stessa vengono fornite dal foglio di lavoro DVGW W 333. I dispostivi di foratura normalmente disponibili in commercio possono essere montati direttamente sul rivestimento esterno in polietilene a condizione che presentino una fascia di larghezza maggiore di 20 mm. Non risulta quindi necessario procedere ad una asportazione preventiva del rivestimento in polietilene. I dispostivi utilizzati debbono essere di tipo maneggevole e debbono essere idonei per l'esecuzione di forature in presenza di pressioni di esercizio pari a quella ammissibile. L'esecuzione della foratura viene effettuata manualmente oppure a macchina. L'avanzamento della punta (HSS oppure HM) oppure della fresa (HSS) deve essere lento e continuo, in modo da escludere distacchi nel rivestimento interno in malta cementizia. Nel corso della foratura si deve assicurare un sufficiente lavaggio. Nel caso di tubi provvisti di rivestimento supplementare FZM, si raccomanda di asportare il rivestimento stesso nella zona di applicazione del dispositivo di foratura. 8.11 Prova di pressione La prova di pressione idraulica di tubi per acquedotto in acciaio viene effettuata in accordo con la norma DIN 4279. La parte terza di questa norma indica tre possibili procedimenti: Procedimento normale Procedimento normale accelerato Procedimento speciale Si possono sottoporre a prova di pressione idraulica tratte fino a circa 1500 metri di lunghezza, oppure l'intera tratta della tubazione posata. La seconda alternativa è raccomandata in particolar modo per le tubazioni con giunti saldati, in virtù della loro resistenza agli sforzi assiali. 171 Istruzioni di posa Prima di procedere con l'innalzamento della pressione di prova, la tubazione deve essere coperta ed assicurata in modo tale per cui la pressione di prova stessa non possa provocare alcuna modificazione posizionale della tubazione. La velocità di riempimento dovrebbe essere pari a circa 0,05 m/s in modo tale da assicurare l'evacuazione dell'aria in corrispondenza delle posizioni di sfiato nelle posizioni più elevate. Si ottengono conseguentemente i seguenti valori di portata di riempimento: Diametro nominale DN 100 150 200 250 300 400 Portata di riempimento in l/s 0,3 0,7 1,5 2,0 3,0 6,0 Prima di procedere con la prova idraulica di tenuta vera e prova si deve attendere la saturazione della malta cementizia del rivestimento interno della tubazione. A tal fine la tubazione stessa viene riempita con acqua e, a seconda del procedimento di prova, si imposta già la pressione di verifica prima di procedere con la prova di tenuta vera e propria. La pressione di prova è determinata in accordo con le norme DIN 4279 come segue: per pressioni di esercizio fino a 10 bar: 1,5 x la pressione nominale per pressioni di esercizio maggiori di 10 bar: la pressione nominale + 5 bar 8.12 Disinfezione La disinfezione preventiva delle tubazioni per acquedotto viene effettuata in accordo con il foglio di lavoro DVGW W 291. In presenza di tubi provvisti di rivestimento interno in malta cementizia è opportuno effettuare la disinfezione stessa contemporaneamente alla prova di pressione idraulica, in quanto in tal caso l'agente di disinfezione viene spinto ad elevata pressione attraverso i pori del rivestimento interno. 172 Dopo un accurato lavaggio della tubazione (a livello di circa 3 5 volte rispetto al volume contenuto nella tubazione, in presenza di una sufficiente velocità di lavaggio), ha luogo la disinfezione, che per i piccoli diametri può in certi casi essere addirittura evitata in virtù del lavaggio accurato già effettuato. Nella maggioranza dei casi, quale agente di disinfezione si utilizza un mezzo acquoso con soluzione di cloro; possono essere tuttavia utilizzati anche altri tipi di agenti, per esempio il permanganato di potassio, l'ozono oppure il perossido di idrogeno. I processi di clorazione vengono effettuati a livello statico o con procedimento a flusso, oppure nell'ambito della prova di pressione idraulica di tenuta. L'approvazione della consegna delle tubazioni dopo la loro disinfezione, ha luogo soltanto dopo aver effettuato una adeguata indagine microbiologica rispetto alle infezioni. Questo tipo di esame va effettuato in accordo con le prescrizioni legislative vigenti. Anche l'evacuazione degli agenti di disinfezione utilizzati deve essere effettuata in modo ecologicamente compatibile. Si può effettuare una diluizione della soluzione di disinfezione, oppure l'agente di disinfezione medesimo può venire neutralizzato mediante l'aggiunta di mezzi di riduzione. A questo punto la soluzione acquosa può essere scaricata nella rete di canalizzazione pubblica, oppure in canali di raccolta; ove ciò sia ammesso dalla legislazione in vigore si possono anche considerare eventuali evacuazioni direttamente nel terreno. 173