Marie Galante

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Marie Galante
FONDAZIONE
GIORGIO CINI
ONLUS
THE LUDWIG VAN PICTURE SHOW
n. 8 – 10 maggio 2008 – ore 17 a Palazzo Cini
Marie Galante
Un film di Henry King (1934)
da un romanzo e una commedia di Jacques Deval, con Spencer Tracy, Ketti Gallian,
Helen Morgan, Siegfried Ruhman, Stepin Fetchit, Lelsie Fenton, Jay Flippen, Ned Spars, Arthue Byron
Ketti Gallian
Spencer Tracy
Henry King
Marie, una graziosa postina ciclista della provincia francese, è rapita da un brutale capitano di nave,
portata in America per essere venduta ad una qualche bordello e poi però abbandonata a Panama.
Ossessionata dal desiderio di poter ritornare in patria e costretta però ad arrangiarsi per vivere,
finisce per anadare a cantare in un ritrovo notturno dei bassifondi, dominio e tana di una banda di
gangster. Il covo è anche sede di un disegno terroristico incentrato su vicende panamensiamericane.
Gli agenti del servizio segreto americano FBI frequentano in incognito lo stesso locale, per tentare di
controbattere le mosse eversive dei terroristi banditi. Una buona serie di peripezie avvita l’azione
finché si giunge ad una vera terribile sparatoria fra agenti e vbanditi durante la quale Marie resta
gravemente ferita. Le cure dell’agente FBI doktor Crawbett (Tracy) la salvano e le consentono di
soddisfare, uscita dall’ospedale, il sogno del rimpatrio salvifico. Lieto fine che non era previsto dalla
commedia di Deval, predisposta per Parigi nello stesso 1934, dove l’eroina che porta il nome
esoticocaraibico di una isoletta a forma di galletta della Guadalupa patria del migliore rhum bianco
della zona, moriva pateticamente. Alla commedia parigina (che non rinnovò per Deval il successone
della sua commedia musicale Tovarish,e che anzi fu un solenne fiasco, aveva prestato speranzoso
di un insediamento parigino che andò a fallire, l’esule Kurt Weill anch’egli prossimo come l’eorina
della pièce ad un ulteriore espatrio transoceanico.
Il film tenta di essere un polisenso di genere, si tratta infatti di un mélo, che tende al thrillinggangsteristico-spionistico-poliziesco, in salsa di musical per la invadenza del suo assetto musicale
d’ambientazione prevalentemente circoscritta al club di malaffare.
Il lieto fine scongiura la intrusione della connotazione tragico-drammatica.
L’operazione cinematografica fu un tentativo abbastanza riuscito di lanciare come diva Ketti Gallina e
riuscì in pieno ad avviare la carriera del giovanissimo Spencer Tracy.