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EXTRA DI AZ MARMI N. 269-270 (Periodico di informazione tecnica e cultura a cura dell’Editoria Bra)
FUNERAL MAGAZINE
N. 15 - Ottobre-Novembre/October-November 2011
Periodico 7/8 - Poste Italiane S.p.A.
Acciaio Inox ispirato
all’Arte per la Memoria
Manodopera d’autore
BIONDAN SPA • Via del Vegron, 2 • 37141 Montorio (VR) • Tel. 045.8950555 • Fax 045.8950444 • [email protected]
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Il primo raduno di carri
funebri del mondo
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Cronaca di una giornata speciale. Rotto il tabù che separa il
mondo degli operatori funebri dal resto dei cittadini. Un’iniziativa
riguardante il settore funebre che inaspettatamente si trasforma in
una manifestazione gioiosa. Valnico sinonimo di fabbrica di cofani.
di
Uberto Tommasi
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A
rriviamo a
Monsano
(An) alle dieci
del mattino e
troviamo già radunati una
quarantina di automezzi che
hanno scelto di partecipare
al primo convegno di carri
funebri del mondo, voluto
da Terenzio Palanca con
l’intenzione di realizzare il
sogno di vedere riconosciuta
la sua iniziativa nel Guinnes
dei primati più strani del
pianeta.
La grande piazza è già
colma di visitatori e qua e la
si intravedono telecamere
appartenenti a televisioni
locali e nazionali decise
ad immortalare la ghiotta
notizia. Il luogo del raduno
è delimitato da fasce
colorate bianco e rosse
e custodito da numerosi
giovani appartenenti alla
sicurezza. Verificati i nostri
accrediti ci viene permesso
di entrare nel recinto. Un
carro napoletano di legno,
realizzato in stile barocco
e lavorato da intagliatori,
pittori e scultori e trainato
da quattro grandi cavalli
frisoni di colore nero attira
la nostra attenzione. I
cocchieri ci spiegano che si
tratta del mezzo che portò
nel suo ultimo viaggio Totò,
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il principe De Curtis, a quel
tempo esso apparteneva
alle Onoranze Bellomunno
che poi lo cedettero alle
Onoranze Cesarano, gli
attuali proprietari. Accanto
scopriamo autofunebri,
autentiche testimonianze
della storia di questi mezzi.
In esposizioni vi sono dalle
vecchie Fiat 1900 e 238 T,
Mercedes B8, modificate
da diversi artigiani, fino agli
ultimi modelli realizzati in
Italia su Maserati, Mercedes e
Crysler.
NOI SOLI
In breve scopriamo anche
di essere gli unici giornalisti
delle riviste di settore, i soli
pare che hanno deciso di
dare credito a questo tipo di
iniziativa.
Il raduno prevede un breve
viaggio fino al paese di santa
Maria Nuova.
All’ultimo momento
scegliamo di salire anche noi
sopra un carro, scroccando
un funerale, come commenta
scherzosamente il nostro
autista Evandri Andrea
della Onoranza Evandri
& Pistolesi snc, di Torre
San Patrizio (An) un
venticinquenne appartenente
alla terza generazione dei
proprietari dell’azienda.
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Sopra: la carrozza funebre che trasportò Totò nel suo ultimo viaggio
In alto a sinistra: Evandri Andrea
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Durante il percorso
attraversiamo paesi e
frazioni dove l’accoglienza
è festosa. La gente si
affolla lungo la strada
salutando, sorridendo e
scattando fotografie come
se festeggiasse la rottura di
un tabù, e si fosse infranta
quella barriera invisibile
che divide il mondo degli
operatori funebri dal
resto dei cittadini. Un
record questo visibilmente
apprezzato dai protagonisti
del mondo funerario che,
per tradizione superstiziosa,
spesso subiscono una sorta
di emarginazione. L’arrivo
nel piccolo paese di santa
Maria Assunta è trionfale,
le persone si affollano
attorno ai carri e chiedono
anche farsi fotografare a
cassetta della carrozza con
i cavalli trasportata fino
lassù. Un piccolo rinfresco
accoglie i partecipanti e la
folla prende d’assalto una
pizzeria che a fatica riesce a
servire tutti gli avventori. Il
ritorno si conclude verso le
14 nello spiazzo di partenza
e gli addetti ai lavori, circa
200, si affollano nei posti
precedentemente prenotati
trasportando con se, davanti
alle specialità servite,
l’euforia di un’avventura
insolita.
In alto: parte posteriore di una 1900 Fiat trasformata
Sopra e a sinistra: immagini del raduno
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LE INTERVISTE
VALNICO SINONIMO
DI FABBRICA DI
COFANI
Il primo intervistato
è Paolo Recanatini
titolare del GRUPPO
VALNICO, un nome
divenuto sinonimo
di costruttore di
cofani. Paolo è stato
sponsor e collaboratore
dell’iniziativa, il primo a
dare credito a Terenzio
Palanca. Le sue parole:
“I nostri clienti hanno
aderito volentieri a
questo raduno rassicurati
dalla serietà della nostra
azienda e credo che abbia
influito il fatto che siamo
gli unici a non gestire
un’onoranza funebre
concorrente. Hanno
capito innanzitutto
che questa operazione
sarebbe stata utile a
rompere la barriera
che separa il mondo
funerario dal pubblico
ed a sdoganare la loro
professionalità. E’ ora che
questo lavoro, paziente
e silenzioso, venga
rivalutato come merita,
considerato che grazie
a questi operatori la
funzione funebre non si
è ridotta ad una fredda
Sopra: Paolo Recanatini della Valnico
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pratica da sbrigare, essi
oltre a ridare dignità
ai defunti e svolgere
pratiche oberate da
arcaiche burocrazie, sono
anche degli psicologi
che sanno accogliere e
consolare i dolenti. Pochi
o nessun lavoro al mondo
riassume tanti incarichi
delicati ed indispensabili.
Io ho 41 anni e da
quando ho fondato il
Gruppo Valnico l’azienda
è sempre stata in crescita,
in controtendenza con
l’andamento del mercato.
Ho iniziato questo lavoro
con umiltà innanzitutto
cercando di comprendere
le reali esigenze del
mercato, interpretando
i cambiamenti del gusto
dell’acquirente senza
tentare di imporre
dall’alto idee astruse. I
nostri cofani vogliamo
che siano l’ultimo
dignitoso vestito di un
uomo”.
Sopra: affascinante immagine di un carro funebre modificato da un artigiano
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Parole semplici ed
efficaci quelle del
giovane imprenditore
marchigiano che
simbolizzano lo spirito di
un’azienda che ha saputo
farsi strada tra i colossi
del settore.
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Il PROMOTORE
Lasciamo Paolo
attorniato dalla piccola
folla dei suoi clienti
amici, che dimostrano
con strette di mano
e pacche sulle spalle
la gioia di essere
stati protagonisti di
questa avventura e
passiamo ad intervistare
Terenzio Palanca la
persona che ha voluto
e perseguito con fede
incrollabile questa
iniziativa. Terenzio è
un personaggio non
comune, il cranio
completamente rasato,
la struttura forte, la
voce profonda, il piglio
tosto ed una grossa
collana d’oro al collo lo
inserirebbero di diritto
nella categoria degli
attori caratteristi. Il suo
racconto: “Ho lavorato
10 anni per realizzare
questo sogno, assistito
da Simonetta Natalini,
esperta di computer, qui
accanto a me. Il risultato
come avete potuto
constatare di persona è
stato ottimo. Alcuni dei
carri convenuti hanno
viaggiato per centinaia di
chilometri e pensate che
la carrozza con i cavalli
ha dovuto utilizzare, per
arrivare qui, trasporti
speciali. Nella mia vita
ho tentato e realizzato
dei record. Fui il primo
ad applicare, negli anni
‘60 un avviamento
elettrico ad una Vespa.
Nel 1960 presentai
alla trasmissione di
Barbara D’Urso un
porta cono gelato per
cani, precedentemente
avevo presentato a “Uno
Mattina” un acquario
con 15 grammi si
acqua. Con il raduno di
carri funebri ho voluto
spiegare al mondo che
questo viaggio che tutti
dobbiamo fare è meglio
percorrerlo con gioia,
tanto di là si dice che
si stia meglio. Hanno
Sopra: Terenzio Palanca con Simonetta Natalini
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cercato in vari di
ostacolare il mio record,
addirittura qualcuno ha
cercato, senza successo,
di precederci ed il mio
paese santa Maria
Nuova che non aveva
accettato che il raduno
si tenesse in piazza, oggi
ha dovuto ricredersi,
vedendo il grande
afflusso di pubblico e
la partecipazione di
giornalisti di televisione e
carta stampata”.
Salutiamo Terenzio
felice del suo successo
ad avviciniamo altri
partecipanti al convegno.
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A rispondere alle nostre
domande è Agostino
Fasulo ventiquattrenne
amministratore delegato
dell’Onoranza Sandrino
Russo srl, azienda
fondata nel 1950 dal
nonno, il cui nome è
ancora oggi il marchio
dell’impresa di Atripalda
(Avellino). La ditta,
ci spiegano, utilizza,
oltre alle auto funebri
moderne, dei carri
monumentali, veri gioielli
realizzati da sapienti
artigiani.
Il racconto di Agostino:
“La domanda di
essere trasportati
nell’ultimo viaggio sopra
carrozze con cavalli
ha avuto un’impennata
ed oggi rappresenta il
30/40% del nostro lavoro.
La gente, sempre più
spesso, lo pretende nel
testamento.
Nell’azienda lavoro con
mia madre Francesca
Russo, e sono felice di
farlo. Da poco abbiamo
festeggiato i 60 anni
Sopra: Agostino Fasulo amministratore della Sandrino Russo con la madre
A destra: uno dei carri utilizzati dalle onoranze Sandrino Russo
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di attività facendo
realizzare da un
pasticcere una grande
bara di zucchero, come
una dolce insegna della
morte. Questo raduno
ci è piaciuto, era ora
che qualcuno inserisse
una nota lieta in questo
settore”.
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Scambiamo due parole
con un altro impresario,
Pier Luigi di Zio delle
onoranze “la Fiaccola”
di Loreto Aprutino (Pe),
che ci racconta come la
sua azienda fosse sorta
per iniziativa del padre
che nel 1960 iniziò con
una Fiat 238 T a benzina,
1200 di cilindrata. La
macchina dalle finiture
splendenti è tenuta
benissimo e fa bella
mostra di sé già caricata
sopra un camion per
essere riportata a casa.
Pier Luigi, ci spiega
di essere felice di aver
aderito al raduno e di
aver, durante la lunga
giornata, avuto modo di
ritrovare amici e colleghi
con cui aveva scambiato
pareri ed impressioni.
Sopra: il carro Pier Luigi di Zio
A destra: Pier Luigi Di Zio
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Alla sera, quando i
carri hanno ormai
sgombrato la piazza e
gli addetti alla sicurezza
levato le recinzioni,
assistiamo all’arrivo di
strani personaggi tra
il claunesco ed il folle
che, probabilmente
attirati dalle notizie
dei telegiornali, si sono
precipitati per tentare
vanamente di inserirsi
nel raduno, prontamente
respinti dagli addetti alla
sicurezza. Fra i mezzi
penetrati nel piazzale c’è
anche una moto ornata
con simboli di morte,
con a rimorchio una
bara piena di altoparlanti
dai quali, ai limiti dei
decibel, fuoriescono
strazianti note di canzoni
d’altri tempi. Cacciati da
tanto frastuono leviamo
il campo, pensando
che probabilmente
anche i nuovi venuti
meriterebbero di essere
premiati, ma questa volta
con un Guinnes per il
kitsch furioso.
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