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Indice 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Ettore Fieramosca’s House, Capua (CE) . . . . . . . . . . . . Un GIS per Sessa Aurunca: storia, archeologia e cultura alla portata di tutti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gis e beni culturali: considerazioni sulle prospettive di integrazione e alcuni casi studio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nola tra monumenti e tradizioni . . . . . . . . . . . . . . . . Incidenti stradali coinvolgenti cani vaganti nella città di Napoli: valutazione e analisi mediante Geographical Information System (GIS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’informazione geografica a supporto della costruzione del piano d’ambito del servizio idrico integrato . . . . . . . . . . . . . LiDAR: riprodurre in maniera perfetta la realtà che ci circonda GIS tools for mapping and classification of agricultural areas at risk of abandonment in terraced cultural landscapes . . . . Università e terza missione: GIS, strumento propulsore per raggiungere l’obiettivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DB “in-fòlio”GIS realizzazione di una banca dati - e del relativo software di gestione - per il monitoraggio, il controllo e la localizzazione dei lavori pubblici nella città di Pescara . . . . Applicazione GIS per la gestione e l’elaborazione di dati di monitoraggio ambientale Esempio di integrazione tra Tecnologie Gis ESRI e tecnologie Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . Archeological survey a San Lorenzo Maggiore (BN): un esempio di applicazione GIS in supporto alla topografia antica . . . Georeferenziazione dei dati archeologici per la gestione e valorizzazione dei siti storici, alcuni esempi nel Cilento: Elea-Velia e la Civitella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un GIS per il centro antico di Napoli . . . . . . . . . . . . . . San Nicola di Bari’s church, Pietrafitta (CS) . . . . . . . . . . Il Sistema Informativo Territoriale dei borghi dimenticati: il caso studio di Roscigno vecchia . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 1 3 4 6 10 14 16 19 21 24 26 28 29 30 33 35 17 18 19 20 21 22 23 24 Il GIS a supporto della costruzione delle infrastrutture verdi Le infrastrutture verdi per ridurre la frammentazione urbana: le periferie come riserva di resilienza per la città . . . . . . . Un modello di pianificazione per i distretti agro-energetici: il caso della Tuscia Romana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un GIS per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale in Campania: la Via Annia/Popilia Spatio-temporal Extended Fuzzy C-Means Clustering Algorithm for Hotspots Detection and Prediction . . . . . . . . . . Fuzzy Transforms Prediction in Spatial Analysis and its Application for Demographic Balance Data in the Municipalities of the “Cilento and Vallo di Diano” National Park . . . . . . Sharing knowledge of Planetary Datasets through the WebBased PRoGIS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GIS e nuove tecnologie mobile per la raccolta dei dati real time, la mobilità sostenibile e per la gestione ottimizzata di flotte di mezzi e persone sul territorio . . . . . . . . . . . . . . 38 . 40 . 41 . 44 . 47 . 49 . 50 . 52 GIS DAY 2015 – Abstract 1 Ettore Fieramosca’s House, Capua (CE) Federica Nuciforo architetto [email protected] The article’s purpose is to create the basis of a system GIS in order to obtain a urbanistic framing of the exam item. The study is articulated in three phases: 1. FIRST PHASE: acquisition of dates which will compose the SOURCE of information from which to work. 2. SECOND PHASE (PREPROCESSING): organization of the work by the creation of different informative levels. 3. THIRD PHASE (PROCESSING): we have urban grading’s operations by the overlap of hystoric cartographies e of the creation of hyperlinks. FIRST PHASE: acquisition of dates which will compose the SOURCE of information from which to work. • Cartography in dwg format of Capua’s municipality (CE); • Metric relief of the San Nicola di Bari’s Church; • Historic cartography of Istituto Geografico Militare (IGM) 1954; • Photographic relief of Ettore Fieramosca’s house. SECOND PHASE (PREPROCESSING): the work is modelled on a cartographic base in SHAPE format (.shp) Many informative levels, layers, help us to identify classes of buildings. Thanks to QUERY, these layers have been marked e then converted in SHAPE files: • 201A0000 BUILDINGS • 20300001 CHURCHES A selection of this municipality has been made and then converted in a SHAPE file too. 1 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract In order to create a clearer urban grading’s work, a cut has been made by the input INTERSECT, which is a spatial selection criterion on ArcMap, based on the common points which this selection (the limit of the municipality) has with the basic SHAPE file (the cartography itself). THIRD PHASE (PROCESSING): In this phase, operations planning framework are made. This is the purpose of the work. 1. Georeferencing of the historic cartography IGM (1954). Overlap, with the control GEOREFERENCING, of the historic cartography IGM (1954) and the georeferenced cartography. 2. Ettore Fieramosca house’s georeferencing, with the control: “spatial adjustment”. The control SPATIAL ADJUSTMENT executes the superposition operation with the spotting of at least 4 control points (add control points), identified in both the cartographies and it’s specified for vector elements. 3. Realization of HYPERLINKS in order to pursue the photographic grading. In order to realize an HYPERLINK it’s necessary to create un new shape file (photography) in the contenute table. Every shape file has got an attributes table, in which we will add many fields as are the photos of our church. In the end Hyperlinks are linked to the shape file itself (photo). It means that with a simple click on the interested plan’s point, it will appear the corresponding image. In this phase are executed all transactions of urban grading, which are the purpose of this work. 2 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 2 Un GIS per Sessa Aurunca: storia, archeologia e cultura alla portata di tutti Olga Brandi, Giuseppina Fava, Daniela Galliano [email protected], [email protected], [email protected] Il progetto intitolato Un GIS per Sessa Aurunca rappresenta una valida occasione per la diffusione della conoscenza storica-archeologica della colonia di Sessa e al contempo per la fruizione dei principali luoghi della cultura presenti in loco, attraverso il connubio, in ambiente GIS, di dati territoriali Cad tradotti e connessi ad un tipo di informazione più ampia. L’antica cittadina sorta alle pendici del vulcano di Roccamonfina e la sua stratificazione monumentale sino ad epoca medievale rappresentano l’ambito geografico del progetto. La scelta di poter presentare questa location all’interno della piattaforma GIS, nasce soprattutto dalla piena consapevolezza della presenza di peculiarità storiche-archeologiche inserite all’interno di un contesto paesaggisticoambientale unico nel suo genere e degno di nota come testimoniato da numerose fonti e convalidato da nuove scoperte archeologiche che attestano la vitalità del sito sin da epoche pre-protostoriche. Un GIS per Sessa Aurunca ha quindi l’obiettivo di presentare il sito in chiave moderna attraverso due significative azioni: la digitalizzazione dei maggiori monumenti storico-archeologici visibili in loco cartografandoli e l’utilizzazione di link tra oggetti cartografati e documenti esterni quali schede descrittive e immagini. L’idea finale è quindi volta all’elaborazione di layout di stampa con la localizzazione delle emergenze archeologiche utilizzabili per finalità turistiche, e al contempo alla realizzazione di un primo nucleo di SIT documentaristico-conoscitivo come base per nuove implementazioni. 3 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 3 Gis e beni culturali: considerazioni sulle prospettive di integrazione e alcuni casi studio Francesco Miraglia Dip. di Architettura e Disegno Industriale “L. Vanvitelli” Seconda Università degli Studi di Napoli [email protected] La salvaguardia del patrimonio culturale è divenuta, da diversi anni, un’esigenza di carattere anche economico. Si consideri il caso dell’Italia, che detiene una ragguardevole quantità di beni, spesso vulnerati o, nei casi meno gravi, necessitanti di costose attività di manutenzione, cui sovente non seguono azioni che ne garantiscano la fruizione. Le operazioni di tutela, se unite alla scelta di destinazioni d’uso compatibili, possono invece rappresentare la base per una loro efficace utilizzazione economica. Studi condotti dall’autore propongono l’integrazione con il GIS di protocolli di ricerca per la datazione cronologica delle strutture storicizzate e di metodologie di rilievo del degrado della materia per il restauro dei monumenti. I risultati delle iniziali sperimentazioni sono positivi. Ne deriva, anche sulla scorta dei predetti studi, che l’implementazione del GIS può favorire la creazione di nuove modalità di approccio verso la tutela dei beni culturali, che principino dai territori che li custodiscono. Attraverso l’analisi territoriale, infatti, si può organizzare una base di dati di straordinaria importanza, che, grazie all’ausilio di sistemi informativi territoriali, può essere sistematizzata e divulgata. Si immagini un portale dinamico, multipiattaforma, integrabile con opportuni applicativi, attraverso il quale sia possibile conoscere con celerità e con molteplici ipotesi di raffinazione della ricerca - i più svariati indicatori riguardanti gli edifici interessati; questi ultimi non limitati, però, alle strutture vincolate, già inserite nella rete della conoscenza. Si pensi, invece, a diversi tessuti urbani (centri storici o porzioni di essi), agli elementi di coralità ambientale (edicole, ceppi funerari, etc.) e alle strutture con peculiarità di carattere culturale (masserie, mulini, piccoli edifici storicizzati, etc.): beni spesso non meritevoli, a giudizio degli enti di tutela, di essere vincolati. Questo particolare approccio metodologico consentirebbe l’individuazione, in linea con i dettami della Carta Internazionale del Restauro di Venezia (1964), di “monumenti” nell’accezione più estesa del termine, costituenti 4 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract l’ambiente urbano e paesistico che abbia valore di civiltà di cui parla il suddetto documento di tutela, gettando le basi per la salvaguardia di migliaia di strutture oggi misconosciute o abbandonate al degrado. Passo successivo sarà l’immissione in rete del patrimonio, non solo pubblico ma anche privato (pur con le restrizioni, per quest’ultimo, del diritto di proprietà), per quanti - stakeholder interni (proprietari, impresa, forza lavoro) ed esterni (pubblica amministrazione, fruitori) - avanzassero l’esigenza di utilizzare i beni, con interventi rispettosi, a fini economici. Si potrà, a supporto delle varie iniziative, creare anche una “rete di affinità”, individuando aree ad alta incidenza sotto il profilo della presenza di beni culturali con caratteristiche similari; in tal modo, si potrà realizzare una piattaforma geografica di fruizione culturale e turistica, che offra tutte le informazioni utili alla conoscenza, ivi comprese quelle da riferirsi alla capacità di riutilizzo compatibile ed economicamente fattibile. A margine delle considerazioni sopra riportate, il presente contributo analizza anche una serie di siti tematici incentrati sui beni culturali, evidenziandone, nella maggioranza dei casi, limiti legati, in particolare, alla settorialità della proposta o alla scarsa integrazione rispetto ai contesti di fruizione. 5 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 4 Nola tra monumenti e tradizioni Filomena Mauriello, Marilena Napolitano mena [email protected], [email protected] architetti 1. Il contesto Nola è un comune della città metropolitana di Napoli. Il Comune è situato nella terza cintura nord della città metropolitana di Napoli, a nord-est del Vesuvio, in posizione pressoché baricentrica, nonché strategica, rispetto a tutti i capoluoghi della regione Campania; è servita dalle autostrade Napoli-Bari e Caserta-Salerno e da due stazioni ferroviarie. È inoltre il centro che dà il nome all’Area Nolana. La struttura urbanistica della città è molto simile a quella storicamente descritta e definita da A. Leone nel suo libro De Nola Patria, ma oggi satura di edifici di diversa natura che hanno preso il posto di vecchi monasteri o di complessi religiosi. 2. Obiettivi Secondo la definizione di Burrough (1986) il GIS è composto da una serie di strumenti software per acquisire, memorizzare, estrarre, trasformare e visualizzare dati spaziali dal mondo reale. Il sistema GIS, infatti, consente di mettere in relazione tra loro dati diversi, sulla base del loro comune riferimento geografico in modo da creare nuove informazioni a partire dai dati esistenti. A partire da questa definizione, il nostro studio si è soffermato sulla creazione di un sistema informatico in grado di gestire e analizzare dati spaziali associando a ciascun elemento geografico una o più descrizioni alfanumeriche. La tecnologia di ArcMap è stata utilizzata per tutte le attività di editing, analisi e interrogazione dati. In particolare, il nostro lavoro è stato finalizzato al progetto di restauro della chiesa dei SS. Apostoli, sita nell’insula del Duomo. 3. La base cartografica L’obiettivo di questa fase è stato quello di porre in essere una serie di azioni mirate alla raccolta delle informazioni cartografiche per definire la struttura di base del Sistema Informativo Territoriale. Tale base cartografica è costituita da un’aerofotogrammetria; al fine di un corretto inserimento nel sistema, tale cartografia è stata sottoposta ad operazioni di acquisizione, normalizzazione, omogeneizzazione e bonifica dei 6 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract layer informativi (ad esempio, editing per la chiusura dei poligoni) ed infine, conversione nel formato shapefile. Particolare cura è stata rivolta al recupero del livello informativo relativo agli edifici di culto presenti sul territorio, che ci ha consentito di rilevare la loro distribuzione sul territorio. 4. Cartografia multilivello Una volta creata la base cartografica, si è proceduto a realizzare in modo coerente una base informativa multilivello di riferimento. Attraverso lo studio della cartografia attuale e quella storica si è potuto constatare la delimitazione dell’area del centro storico riprende l’andamento delle mura medievali. La cartografia storica del XIX secolo, acquisita nel formato .jpg, sottoposta anch’essa ad operazioni di editing e di normalizzazione, successivamente, è stata georiferita nel sistema Gauss-Boaga consentendo la costituzione di una base cartografica integrata aerofotogrammetrica-storica. Infine, con lo stesso procedimento è stato georiferito il PRG, acquisito in formato .jpg dal sito del Comune di Nola. 5. Il centro storico Il nostro studio, come detto in precedenza, si è soffermato sul centro storico. La città di Nola presenta un tessuto edilizio denso e concentrato a ridosso del nucleo originario. Attraverso la pianta di Nola del 1500 incisa da Girolamo Moceto ed allegata alla nostra cartografia di base possiamo notare come la città, all’epoca in cui venne effettuata la raffigurazione, era circondata da un terrapieno, da solide mura e da torri per un perimetro di circa 924 passi; quattro porte davano accesso alla città ed erano denominate: Vicanzio, Portello, Samuele, Cortefella. Il muro perimetrale della città era interrotto da frequenti torri quadrate. La rete viaria aveva più o meno la stessa conformazione di quella attuale. 6. Gli edifici di culto All’interno del centro storico sono stati presi in considerazioni tutti gli edifici di culto, sui quali sono state redatte schede informative allegate poi al nostro Sistema Informativo territoriale. 7. La chiesa dei SS. Apostoli La chiesa, prospettante su via S. Felice, ha il suo ingresso posto lateralmente rispetto all’intero corpo di fabbrica; sul lato meridionale confina con locali adibiti ad attività commerciale, mentre ad est ed ovest confina rispettivamente con il palazzo del Vescovo e con la sacrestia della 7 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract Cattedrale, rimanendo cosı̀ inglobata su tutti i lati. La chiesa, presenta oggi un chiaro impianto classico a tre navate, con numerose sovrastrutture, sia architettoniche che decorative, di stile barocco. Particolare è sicuramente l’ingresso esterno che non è in linea con la navata centrale, ma è posto su di un lato e consente l’accesso ad un postribolo che immette nella chiesa attraverso una scala marmorea a tenaglia, in stile barocco, realizzata su disegno di Domenico Antonio Vaccaro. La chiesa in tutta la sua vita ha avuto lunghi periodi di abbandono, alternati a periodi di splendore, che non sempre si sono rivelati dannosi; infatti proprio per il suo ruolo secondario, ha scampato quel processo di ristilizzazione. 7.1. L’evoluzione storica La Chiesa dei SS. Apostoli, per la sua storia millenaria, per gli elementi strutturali che la compongono, appartenenti ad epoche diverse, che vanno dall’età paleocristiana all’età barocca, è da considerarsi il monumento più importante del complesso architettonico che la lega al campanile del Duomo di Nola e alla Cripta di S. Felice (quest’ultima inserita nel corpo di fabbrica dell’attuale Cattedrale). All’interno del nostro progetto, è stato allegato un file in formato word relativo alla descrizione dell’edificio. 7.2. Il progetto La chiesa, annessa ad una struttura di grade prestigio come il Duomo di Nola rientra all’interno del centro storico antico ad impianto medioevale, dove, malgrado molteplici interventi successivi non tutti con esiti felici, è ancora possibile trovare interessanti testimonianze architettoniche a partire dal XIV secolo, con esempi d’epoca Romana, Rinascimentale, Barocca e del periodo Umbertino simbolo della vivacità artistica e dell’importanza che nell’alternarsi delle vicende storiche conobbe. L’accessibilità alla chiesa dei S.S. Apostoli è garantita dalla vicinanza della Circumvesuviana e da un servizio di trasporto su gomma che parte dalla stazione. La destinazione funzionale della chiesa dei S.S. Apostoli deriva dal particolare contesto in cui si trova. All’interno l’edificio accoglierà una sala conferenze adibita a: presentazione di libri, convegni, conferenze stampa, concerti, animazione per bambini. Inoltre la sacrestia ospiterà una mostra permanente destinata alla tradizione dei Gigli di Nola considerati patrimonio dell’Unesco. 8. La tradizione La Festa dei Gigli è una festa popolare cattolica che si tiene ogni anno a Nola in occasione della festività patronale dedicata a San Paolino. Oggi i gigli sono delle “macchine” alte circa 25-30 metri, a forma di piramide, costruiti essenzialmente con legno di abete, pioppo e castagno. Esistono 8 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract attualmente tre Botteghe - Tudisco, Vecchione e Scotti - che portano avanti, tenacemente ed al tempo stesso gelosamente, questa tradizione originatasi in Nola presumibilmente in epoca Barocca. A tal proposito, è stato collegato al progetto un video relativo a tale festa. 9 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 5 Incidenti stradali coinvolgenti cani vaganti nella città di Napoli: valutazione e analisi mediante Geographical Information System (GIS) Giuseppina Mennonna, Carla Murino, Leonardo Meomartino Centro Interdipartimentale di Radiologia Veterinaria Università degli Studi di Napoli Federico II Fabiana Micieli, Alessandro Costagliola, Danila D’Angelo, Orlando Paciello, Gerardo Fatone, Francesco Lamagna, Luigi Navas Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzione Animale Università degli Studi di Napoli Federico II Marina Pompameo Ospedale Veterinario ASL NA1 Centro Corresponding author : Giuseppina Mennonna, [email protected] Introduzione: Gli incidenti stradali sono una conseguenza della maggiore mobilità su ruota della società moderna. La sicurezza stradale è ritenuta motivo di grande preoccupazione per l’ONU, tanto da lanciare la “Decade of Action for Road Safety 2011-2020”. L’obiettivo della campagna è di incrementare la sicurezza stradale per salvare 5 milioni di vite nel decennio 2011-2020, con particolare riferimento alla tutela degli utenti della strada più vulnerabili. I pedoni e gli animali vaganti sono considerati gli utenti più vulnerabili della strada, soprattutto nelle aree urbane. I dati ISTAT 2013 indicano che il numero degli incidenti stradali è diminuito rispetto al 2012 del 3,7% ma, da un resoconto dell’Enpa basato sui dati della Polizia di Stato e relativo agli incidenti verificatisi nel triennio 2010-2012, emerge che, mentre è evidente un calo costante e generalizzato superiore al 17% dei sinistri stradali, quelli che hanno coinvolto animali manifestano un’allarmante controtendenza. Nel triennio considerato, infatti, c’è stato un rialzo del 6% di incidenti stradali che coinvolgevano animali. In altri termini, mentre sono in calo i sinistri imputabili al solo fattore umano, crescono quelli causati da abbandono, randagismo e crescita incontrollata di popolazioni di animali selvatici. È, quindi, necessario definire dei sistemi che possano in parte Questo studio è stato finanziato dal Progetto di Ricerca Dipartimentale 2015 “Traumi da investimento nei piccoli animali della provincia di Napoli: caratterizzazione epidemiologica, comportamentale e anatomopatologica per la messa a punto di protocolli diagnostici e chirurgici ottimali” (Decr. Dir. PG 2015 0056521). 10 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract prevenire tali incidenti. Per prevenire gli incidenti stradali, gli ingegneri del traffico e i pianificatori urbani hanno bisogno del maggior numero di informazioni possibili. Nell’analisi della sicurezza stradale, oltre a produrre la previsione più accurata mediante modelli statistici, è necessario visualizzare le informazioni geograficamente, con mappe quali quelle create grazie al Geographical Information System (GIS), che permettono di evidenziare le zone e le aree a maggiore densità di sinistri stradali, ad esempio, mediante il calcolo della densità di Kernel (KDE)1. Tuttavia, mentre sono numerosi i lavori in cui il GIS è stato utilizzato per implementare la sicurezza stradale dei pedoni 2, non esistono analoghi studi che valutino il rischio di incidenti stradali coinvolgenti cani vaganti. Obiettivo del nostro studio è stato valutare e analizzare gli incidenti stradali che coinvolgono cani vaganti nella città di Napoli utilizzando la tecnologia GIS. Materiali e Metodi: È stato condotto uno studio retrospettivo, da gennaio 2012 a dicembre 2013, sul database del Centro Interdipartimentale di Radiologia Veterinaria, del Servizio di Anatomia Patologica e dell’Ospedale Veterinario Universitario Didattico dell’Università “Federico II” di Napoli, e sulle cartelle cliniche dell’Ospedale per Animali senza Padrone dell’ASL Na1 Centro. Sono stati inclusi tutti i cani vaganti (animali randagi e animali padronali lasciati liberi o smarriti) coinvolti in incidenti stradali nella città di Napoli. Le lesioni traumatiche sono state caratterizzate con tecniche di Imaging, in sede intraoperatoria o, in caso di morte, anatomopatologicamente. Di ogni paziente si registrava: l’indirizzo del luogo di ritrovamento, la data dell’incidente, il tipo di lesione riportata (scheletro e/o tessuti molli), la razza, la taglia, il sesso e l’età. Relativamente all’età, i cani sono stati suddivisi in tre classi: giovani (0-2 anni), adulti (2-7 anni) e anziani (maggiore di 7 anni). Tutti gli incidenti sono stati geolocalizzati (latitudine e longitudine) mediante Google Earth. La distribuzione spaziale degli eventi è stata calcolata mediante la KDE, utilizzando un software GIS (ArcGIS 10.2.2, ESRI, Redlands, CA, USA). L’influenza dell’età, del sesso e della stagione dell’anno è stata valutata mediante il test del chi-quadro, rapportando il nostro campione alla popolazione di riferimento dello stesso periodo, e ponendo come limite di significatività p < 0.05. Risultati Il campione è risultato costituito da 251 cani, con una significativa prevalenza di maschi (54%) rispetto alle femmine (46%) (p < 0, 0001) e di soggetti appartenenti alla classe di età dei giovani (57,5%) rispetto agli adulti (25%) e agli anziani (17,5%) (p < 0, 0001). La stagione dell’anno in cui si è avuta la maggior incidenza di incidenti stradali è stata la primavera (p < 0, 0001). Le lesioni riscontrate erano 288 con una maggiore prevalenza 11 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract di quelle a carico dello scheletro, 76,8%, rispetto a quelle dei tessuti molli, 23,2%. Il calcolo della KDE ha evidenziato sei aree di maggior rischio distribuite in cinque quartieri (Pianura, Chiaiano, Scampia, Poggioreale e Ponticelli). Discussione Grazie alla tecnologia GIS è possibile riportare in forma grafica le informazioni contenute in un database relativo a sinistri stradali mediante la produzione di mappe tematiche. Queste informazioni sono utili per mettere a punto strategie di prevenzione nelle aree ad alta densità di sinistri stradali. Il GIS è stato utilizzato per prevenire gli incidenti provocati dagli animali selvatici, ad esempio, in regioni come la Sardegna, dove il problema dei sinistri stradali conseguenti a investimento di animali selvatici è un problema sempre più preoccupante, soprattutto durante la stagione riproduttiva dei grossi ungulati ma non è mai stato impiegato per analizzare il fenomeno dei sinistri stradali causati o coinvolgenti cani vaganti. Nel nostro studio pilota sulla città di Napoli, per la prima volta, sono state evidenziate delle zone a più alto rischio di investimenti stradali coinvolgenti cani vaganti, utilizzando la tecnologia GIS e il calcolo della densità di Kernel (KDE). Dai nostri risultati, è emerso che le aree a maggiore densità di investimenti stradali coinvolgenti cani vaganti sono sei. Queste aree appartengono a quartieri periferici della città e sono caratterizzate dalla presenza di strade ampie a scorrimento veloce, oltre che di molte aree verdi dove i cani possono riunirsi in gruppo. Dai nostri risultati, si evince, inoltre, che, gli incidenti stradali coinvolgono cani vaganti giovani, quindi inesperti, prevalentemente maschi. Ciò è probabilmente legato alle lunghe distanze che questi animali percorrono, su strade urbane, durante la stagione primaverile, alla ricerca del branco definitivo o di una partner. Gli investimenti stradali di cani vaganti possono comportare anche danni alle persone o alle cose e tali danni, alla luce della sentenza della Cassazione n. 10638 del 2002, “i giudici di legittimità affermano la responsabilità solidale del Comune e della ASL territorialmente competente”, possono riverberarsi sui Comuni e sulle AASSLL e, quindi, su tutta la cittadinanza. Gli studi sulla geolocalizzazione dei sinistri stradali che coinvolgono cani vaganti può rappresentare un valido aiuto per le amministrazioni locali. Inoltre, essi possono rappresentare la prima tappa di un percorso che porti ad un database integrato nel quale siano raccolte anche le informazioni relative ai sinistri stradali che coinvolgono i pedoni, nella prospettiva della “Decade of Action for Road Safety 2011-2020”. 12 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract Bibliografia: - Anderson T.K., Kernel density estimation and K-means clustering to profile road accident hotspots; Accident Analysis and Prevention 41 (2009) 359-364. - Bulajića A. et al., Identification of high-density locations with homogeneous attributes of pedestrian accident in the urban area of Novi Sad ; XII International Symposium “Road Accidents Prevention 2014”. 13 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 6 L’informazione geografica a supporto della costruzione del piano d’ambito del servizio idrico integrato Isidoro Fasolino Dip. di Ingegneria Civile - Università degli Studi di Salerno Michele Grimaldi Dip. di Chimica e Biologia - Università degli Studi di Salerno Vincenzo Pellecchia Autorità D’Ambito “Calore Irpino” [email protected], [email protected], [email protected] I servizi idrici italiani scontano un rilevante deficit infrastrutturale, sia sotto il profilo qualitativo e quantitativo dell’approvvigionamento, sia nel comparto fognario e depurativo, sia nel corredo dei sistemi di misura, controllo ed informatici che richiede interventi urgenti di completamento e adeguamento della copertura e dei livelli del servizio. A questo si aggiunge l’impegno per il rifacimento delle opere al termine della vita utile, la manutenzione straordinaria e l’aggiornamento tecnologico di ripristino dell’efficienza operativa, idrica ed energetica di impianti e reti, per coniugare sicurezza, qualità e continuità del servizio, protezione ambientale e uso sostenibile della risorsa. In un tale contesto, assume un’importanza fondamentale la pianificazione dei fabbisogni e la realizzazione degli investimenti, considerati il motore per il raggiungimento degli obbiettivi di qualità, economicità, efficienza del servizio e, non per ultimi, di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. La pianificazione del sistema delle infrastrutture urbane alla scala territoriale ha delle importanti implicazioni spaziali. Infatti, la protezione e l’uso della risorsa acqua non sono attività indipendenti da quelle di uso del suolo, anzi, queste sono reciproche, consequenziali e necessarie. Emergere quindi la necessità di una integrazione tra la pianificazione responsabile delle opere del Servizio Idrico Integrato e la pianificazione urbanistica alla scala locale. L’obbiettivo quindi è quello di proporre un riassetto della metodica di pianificazione di settore utilizzando meccanismi di input-feedback tra il Piano D’Ambito e il Piano Urbanistico Comunale. Data la natura spaziale della pianificazione di infrastrutture urbane viene presentato un Multicriteria Spatial Decision Support System (MC-SDSS) che integra metodologie di tre 14 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract aree di ricerca: sistemi di informazione geografica (GIS), sistemi di gestione di base dati (DBMS), e analisi decisionali multicriterio (MCDA). In particolare considerate le relazioni tra gli strumenti di regolazione e pianificazione del territorio, queste vengono comparate attraverso un’analisi multicriteri spaziale di tipo network ANP. L’applicazione, testata su un’area campione del territorio afferente all’Autorità d’ambito ottimale ATO Calore 1, ha evidenziato come le analisi Multicriteri spaziali possano offrire un supporto efficace alla fase di pianificazione strategica degli interventi di trasformazione territoriale, fornendo una base conoscitiva utile per le successive analisi di maggior dettaglio (micro-localizzazione). infatti alla luce degli esiti dell’applicazione sviluppata, numerose sembrano essere le potenzialità dell’approccio ANP spaziale nell’ambito della valutazione degli interventi di trasformazione territoriale. Bibliografia selezionata: - Haines-Young R. (2011), Exploring ecosystem service issues across diverse knowledge domains using Bayesian Belief Networks, Progress in Physical Geography, vol. 35, n. 5, pp. 681-699. - Kang M.G., Lee G.M. (2011), Multicriteria evaluation of water resources sustainability in the context of watershed management, Journal of the American Water Resources Association, vol. 47, n. 4, pp. 813-827. 15 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 7 LiDAR: riprodurre in maniera perfetta la realtà che ci circonda Massimiliano Moraca Libero professionista [email protected] LiDAR, acronimo di Light Detection and Ranging o Laser Imaging Detection and Ranging, è una tecnica di telerilevamento attivo per l’esecuzione di rilievi topografici ad alta risoluzione. In questo abstract verrà illustrata brevemente questa tecnologia e i suoi campi di utilizzo. La tecnologia LiDAR è una tecnica di scansione laser che consente di analizzare un’area ottenendo una nuvola di punti. Ogni punto porterà con se le coordinate e l’altezza. Il sistema per l’acquisizione dei dati è composto da un laser scanner che emette un impulso ad alta frequenza, un GPS per il posizionamento del punto e dalle stazioni GPS a terra posizionate sui vertici della rete geodedica. Il laser scanner è posizionato a bordo di un aereo o di un drone ed è composto da un trasmettitore (il laser), un ricevitore costituito da un telescopio e da un sistema di acquisizione dati. Figura 7.1: Visualizzazione della nuvola di punti tramite Lastools Gli impulsi inviati dal laser sono ad alta frequenza, tra i 10 e 150 kHz; per studi sulla morfologia di superficie si hanno lunghezze d’onda tra 1.0 ed 1.5 µm mentre per studi batimorfologici si va da 0.50 e 0.55 µm In prossimità di aree costiere, soprattutto in caso di costa composta da falesie, i rilievi sono affetti da errori causati dalla rifrazione delle superfici spigolose e dall’acqua. In questi casi si integrano i rilievi aerei con rilievi da mare posizionando il laser scanner su una imbarcazione. “LIDAR: an introduction and overview” presented by Keith Marcoe GEOG581, Fall 2007. Portland State University. 16 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract L’utilità di questo tipo di tecnologia è dovuta al fatto che si può riprodurre l’ambiente in maniera estremamente dettagliata. Infatti è possibile ottenere e dividere ad esempio la vegetazione dall’edificato e dividere edificato e vegetazione dalla superficie terrestre. Questo accade perché ogni impulso restituisce un eco della superficie su cui è rimbalzato, ad esempio se la vegetazione non è eccessivamente densa si riescono ad ottenere rami, foglie ed il terreno su cui poggia l’albero. In fase di postprocessamento si possono scindere tutte le informazioni catturate in moda da ottenere un DSM (Digital Surface Model) ed un DTM (Digital Terrain Model). Le immagini che seguono mostrano due hillshade ottenuti elaborando la nuvola di punti LiDAR di due echi differenti: Figura 7.2: Hillshade da DSM Figura 7.3: Hillshade da DTM Come si può notare in Figura 7.2 sono ben visibili edifici e vegetazione, del tutto assenti in Figura 7.3. Avere la possibilità di riprodurre in maniera cosı̀ fedele un’area apre l’utilizzo del LiDAR a moltissimi campi: • Aggiornamento dei DEM (Digital Elevation Model); • Monitoraggio dei ghiacciai; • Censimento forestale; • Analisi e monitoraggio delle frane; • Sviluppo urbano. Questi ed altri aspetti possono essere rappresentati e studiati con i LiDAR. La disponibilità di tali dati sul Geoportale Nazionale è abbastanza limitata, dai quadri unione si può notare come non tutto il suolo nazionale sia stato esaminato e delle aree esaminate non tutte sono ad una risoluzione 17 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 1 × 1. Tali dati vista la loro grandissima utilità dovrebbero essere completati e resi disponibile per tutti gli studi del caso. Altri dati molto importanti, ma assenti all’interno del Geoportale, sono i dati batimorfologici rilevati con tecnica Multibeam. Il multibeam è una tecnica simile alla tecnologia LiDAR che consente di rilevare la morfologia dei fondali con l’uso del sonar. Anche in questo caso a seconda dell’eco si possono ottenere più strati di informazioni relativi al fondale che si sta esaminando. 18 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 8 GIS tools for mapping and classification of agricultural areas at risk of abandonment in terraced cultural landscapes Antonia Gravagnuolo DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II Ferdinando Di Martino DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II [email protected], [email protected] The terraced systems are considered the most important system of landscape organization in the Mediterranean (United Nations, 1994) and represent a Cultural and Natural Heritage to be safeguarded and enhanced. Today, the need for protection of cultural agricultural landscapes, and especially of terraced landscapes, is faced with the diseconomies of traditional farming practices carried out in areas not easily accessible and at high geological risk, where the risk of abandonment of Cultural Heritage is closely linked to transformation of the socio-economic context. The objective of this work, carried out as part of the Research Doctorate in Evaluation Methods for Integrated Conservation, Restoration, Management and Maintenance of Architectural, Urban and Environmental Heritage, is the testing of a methodology for classifying and mapping agricultural areas at risk of abandonment in the terraced cultural landscapes. The classification adopted takes into account the characteristics of areas in relation to parameters such as altitude, steepness and land use, affecting the distribution and maintenance of terraced areas. The proposed methodology is aimed at the classification of terraced areas on levels of risk of abandonment, using spatial data readily available or transferable to GIS, such as the Corine Land Cover, the Regional Technical Maps indicating the elevations, Maps of the Agricultural Use of Soils on a regional basis. The methodology is applied in the area of the Amalfi Coast, cultural landscape included in the World Heritage List UNESCO. Results show that it is possible to locate and classify terraced areas based on the risk of abandonment by using GIS tools integrated into a system of multi-criteria evaluation, scalable and replicable in other terraced contexts. The resulting maps can be used in the field of landscape planning to identify the geographical areas that are more vulnerable in terms of maintenance and conservation of traditional land uses, including for the protection from hydrological risk (ISPRA, 2013). 19 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract Bibliografia: - Campagna M. (2006), GIS for Sustainable Development, Taylor & Francis Group, LLC, USA. - Conforti C. (1991), La Costiera amalfitana tra consumo e tutela - il destino di un paesaggio italiano. Maiori - Sezione W.W.F. per la Costiera amalfitana. - Contessa V., Tarolli P., Romano N. (2014), Terraced landscapes in Italy: state of the art and future challenges, Tesi di Laurea, Corso di laurea magistrale in Scienze Forestali e Ambientali, Università degli Studi di Pavia. - D’Argenio F. (2012), Il dissesto idrogeologico del territorio di Atrani e della Costiera Amalfitana. Facoltà di Scienze MM.FF.NN., Università del Sannio. - Di Martino F., Giordano M. (2005), I sistemi informativi territoriali, teoria e metodi. Aracne, Roma. - Ferrigni F., Sorrentino M.C. (a cura di) (2013), Il futuro dei territori antichi. Problemi, prospettive e questioni di governance dei paesaggi culturali evolutivi viventi. CUEBC, Ravello. - Fusco Girard L. (1987), Risorse architettoniche e culturali: Valutazioni e strategie di conservazione. Una analisi introduttiva. Franco Angeli, Milano. 20 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 9 Università e terza missione: GIS, strumento propulsore per raggiungere l’obiettivo Claudia Russo, Raffaela Palma, Filomena Egizio Dip. di Economia, Management, Instituzioni - Università degli Studi di Napoli Federico II [email protected], [email protected], [email protected] L’emergere di una “terza missione” delle Università,di diffusione, al di fuori delle sue mura, delle conoscenze prodotte al suo interno: la costruzione di reti di relazioni con il mondo “esterno” (politico, economico, civile), chiama in causa un diverso rapporto con il territorio, inteso qui soprattutto come tessuto economico locale. Trasferimento della conoscenza, Università “imprenditrici”, vicinanza tra imprese ed istituzioni accademiche: sono, queste, le principali declinazioni della “terza missione” che si è progressivamente affiancata, nello scenario comparato, alle tradizionali funzioni di didattica e ricerca. Si conferma il ruolo centrale dell’Università nell’ecosistema dell’innovazione intesa come “un elemento chiave di lungo termine di competitività e produttività”. Un primo spunto di carattere generale attiene all’imprescindibilità, ai fini dello sviluppo delle aree, di un lavoro di rete che veda come attoricollaboratori l’università, il territorio (amministrazioni in primis) e le imprese. Un’analisi delle dinamiche di fondo consente di evidenziare quali siano gli interessi in gioco e, di conseguenza, di spiegare i benefici dell’implementazione di un modello di cooperazione tra le forze citate. Quattro le osservazioni da collegare: - il rapporto tra università e studente si sta evolvendo verso una dinamica in cui lo studente è il compratore del prodotto offerto dall’università: la formazione. Non una formazione purchessia, ma una formazione che significhi employability; - nei prossimi anni, a fronte di una diminuzione dei posti di lavoro a bassa o media qualificazione, vi sarà un aumento di domanda per soggetti con una formazione di tipo universitario; - il mercato del lavoro funziona soprattutto su scala metropolitana/territoriale, sono pochi i recruiter che si impegnano in attività di ricerca su scala nazionale; 21 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract - si presentano una forte mobilità interna per il proseguimento degli studi e corsi di studio ad unica specializzazione, con conseguente mismatch tra campo di studi e area di occupazione. Le conseguenze principali sono da un lato la difficoltà di trattenere i soggetti formati sul territorio (con perdita del valore aggiunto che potrebbero ad esso portare e necessità per le imprese di sostenere maggiori costi di ricerca per la copertura del posto), dall’altro la perdita di attrattiva delle università che offrono uno scarso riscontro in termini di occupabilità. Puntare sulla cooperazione tra impresa, territorio e università, allora è un’opportunità di sviluppo sia per il territorio, che per le imprese, che per l’università, anche in ottica di fundraising. Le direzioni in cui si deve muovere la collaborazione tra gli attori citati: ottimizzazione di ricerca e insegnamento per la crescita metropolitana; promozione dell’utilizzo e del mantenimento sul territorio dei laureati; stimolo all’imprenditorialità di studenti, laureati e facoltà. Gli spunti d’analisi sono molteplici e, per citarne alcuni, si possono evidenziare: - l’apertura dell’università verso il mercato attraverso la commercializzazione delle proprie ricerche. È una pratica che non solo può portare notevoli fondi (anche attraverso i brevetti) con cui attivarsi in vari campi di ricerca, ma anche conferire all’università un ruolo centrale nel progresso, tanto economico quanto sociale; - il sostegno all’imprenditorialità degli studenti, in ottica formativa, economica e di mentoring; - l’idea di orientare l’insegnamento e la ricerca, missions primarie dell’università, rispetto alle richieste dell’economia del territorio (le tre missioni dell’università che si integrano in un progetto comune di livello territoriale). Il riconoscimento di un’influenza di questo tipo rappresenta uno dei punti di maggior attrito per la riuscita di tale progetto, soprattutto nel contesto italiano, dove il rapporto tra università e impresa è vissuto con una certa diffidenza in quanto si ritiene possa minare l’autonomia dell’istituzione scolastica e la libertà della ricerca. - le politiche di incentivo da parte delle amministrazioni e la loro capacità di coinvolgere la cittadinanza, e il mondo imprenditoriale in particolare, nei progetti che riguardano lo sviluppo del territorio in relazione all’università. 22 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract Con le riforme attuate nel mondo universitario, nell’ultimo quinquennio, sia relative alla governance che al sistema contabile, è evidente che le stesse istituzioni universitarie sono poste di fronte ad una scelta di “innovazione” del proprio ruolo correlato ad un migliore sfruttamento delle risorse, sia dal punto di vista economico che dell’efficienza e dell’economicità. Per raggiungere tale obiettivo, le Università devono necessariamente sviluppare un sistema informativo da cui derivi una migliore conoscenza del territorio e che si traduca in un approccio più dinamico e in una maggiore competitività. La convergenza di tali obiettivi si ritrova nel Geomarketing che unisce la sempre maggiore concorrenza e globalizzazione dei mercati da una parte e l’evoluzione della tecnologia GIS (Geographical Information System ovvero sistemi di informazione geografica), dall’altra. Una migliore conoscenza del territorio e delle sue dinamiche permette di intraprendere strategie di marketing più efficaci e mirate. L’offerta universitaria , per essere competitiva, deve variare in funzione del territorio e del “cliente” integrando la segmentazione geografica con i classici indicatori di mercato quali variabili demografiche, socio-economiche e psicografiche; il mercato è segmentato, analizzato in ogni aspetto elementare e contestualizzato territorialmente per fornire una visione più dettagliata della popolazione residente in una data area geografica. Saranno, quindi, analizzate le scelte di analisi dei dati ottenuti tramite la tecnologia GIS che risultano essere funzionali alle decisioni strategiche delle Università e di marketing da porre in essere. Bibliografia: - Amaduzzi S., Geomarketing, EPC, Roma, 2011. - Biallo G., Introduzione ai Sistemi Informativi Territoriali, in geoforus.it - Bozzato S. (a cura di), 2010, GIS tra natura e tecnologia. Strumento per la didattica e la diffusione della cultura scientifica, Carrocci. - Carloni E., Il rapporto tra le Università e il territorio alla luce dei nuovi statuti di autonomia, 2012 - Lazzeroni M. L’interazione tra Università e contesto territoriale, Pisa, 2013. - Poletti A., Acerbi A., Introduzione agli aspetti informatici dei GIS. - Porter M. E., La strategia competitiva, TCP, Bologna, 1983. 23 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 10 DB “in-fòlio”GIS realizzazione di una banca dati - e del relativo software di gestione - per il monitoraggio, il controllo e la localizzazione dei lavori pubblici nella città di Pescara Giuliano Rossi Comune di Pescara - Dirigente Settore LL.PP. - Progettazione Strategica - Mobilità Sergio Soriano Comune di Pescara - Servizio Amministrativo Contabile LL.PP. Sergio Vespasiano Progettazione Ricerca Consulenza Architettura Urbanistica Ambiente Design - Pescara Pierpaolo Palka, Emanuele Cavallini Dipartimento INGEO - Università degli Studi “G. D’Annunzio” - Chieti-Pescara [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] Premessa: L’Amministrazione Comunale di Pescara ha intrapreso da tempo, in un’ottica di progressiva eliminazione degli obsoleti archivi cartacei, una idonea azione di Monitoraggio delle Opere Pubbliche finalizzato alla costituzione di una Banca Dati che, oltre a rappresentare un indispensabile supporto per gli uffici preposti, potrà essere consultata dal Cittadino mediante accesso dedicato (banner) inserito nel sito istituzionale. Caratteristiche Banca Dati Si prevede una doppia classificazione degli interventi. La prima, utilizzata nella Mappa, individua le seguenti categorie: • Tutti i lavori; • Lavori in corso; • Lavori terminati; • venti luoghi (luoghi di particolare interesse). La seconda, utilizzata nell’Elenco Interventi, individua le seguenti categorie: 24 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract • Nuove Costruzioni; • Ristrutturazioni - Restauri - Straordinarie Manutenzioni; • Urbanizzazioni - P.U.E. - Progetti Innovativi; • Mobilità - Arredo Urbano - Parcheggi; • Manutenzioni; • venti luoghi. (luoghi di particolare interesse). Le Schede Interventi (“in-fòlio”), che saranno aggiornate costantemente, conterranno tutte le informazioni - calibrate alla categoria di riferimento -necessarie per effettuare un effettivo monitoraggio dei lavori. Dalla Scheda citata, sarà possibile, inoltre, accedere a una serie di informazioni multimediali (organizzate secondo alberi gerarchici di cartelle e sottocartelle) relative al singolo intervento (foto, pdf, vettoriali, filmati, ecc.). Completata la consultazione, l’Utente avrà la possibilità di comunicare con l’Ente mediante una finestra di dialogo (gradimento del servizio, degli interventi, proposte migliorative, eventuali disservizi, ecc.) in un ottica di sinergia dinamica propositiva e risolutiva. Caratteristiche Software I software in commercio per la gestione dei dati sono molteplici; pochi, però, sono quelli in grado di gestire e legare un elemento a supporti cartacei georeferenziati, i cosiddetti GIS. Infatti, oltre ai costi eccessivi, non vi è la possibilità di personalizzarli secondo le proprie esigenze. Il lavoro svolto ha portato alla realizzazione di un software GIS, concepito per il suo funzionamento in Internet ed in Intranet, per la gestione di una Banca Dati “digitale” legata al Monitoraggio dei Lavori Pubblici eseguiti e da realizzarsi nel territorio comunale della Città di Pescara. Questo strumento permette di visionare i disegni ed i documenti tecnici forniti dai progettisti e dall’Amministrazione - in modalità vettoriale, raster e attraverso presentazioni ed animazioni video. Ciò fornisce al Cittadino e alla stessa Amministrazione uno strumento dinamico e trasparente in grado di localizzare gli interventi attraverso la consultazione di mappe georeferenziate e seguirne l’iter tecnico-amministrativo. 25 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 11 Applicazione GIS per la gestione e l’elaborazione di dati di monitoraggio ambientale Esempio di integrazione tra Tecnologie Gis ESRI e tecnologie Microsoft Luigi De Rosa ENEA – Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile SSPT-PROTES-BIOGEOC – Laboratorio di BioGeoChimica Ambientale [email protected] Obiettivo del seguente lavoro è fornire uno strumento per la consultazione e l’elaborazione dei dati provenienti da campagne di monitoraggio ambientale. Il “data sample” utilizzato per lo sviluppo delle applicazioni realizzate è costituito da valori chimici, chimico- fisici, ecotossicologici e microbiologici ottenuti da campagne di monitoraggio delle acque sotterranee e superficiali del territorio della Piana Campana, tristemente nota per il persistente degrado ambientale, effettuate da Unità Ambientali dell’Enea. I dati sono stati estratti da schede di campionamento contenenti dati anagrafici, risultati analitici e immagini fotografiche per ogni singolo campione prelevato. Il lavoro si articola in tre fasi. Nella prima fase è stata realizzata una banca dati ed un’applicazione software per la gestione e la consultazione di tali dati, utilizzando tecnologie Microsoft. Nella seconda fase è stato realizzata un’applicazione Gis, tramite integrazione di tecnologie software Microsoft ed Esri, che partendo dalla generazione di un geodatabase numerico, tramite l’utilizzo di opportune interfacce software sviluppate ad hoc, fornisce una serie di elaborazioni spaziali dei dati su cartografia di base e fornisce un’interfaccia grafica per la selezione e la consultazione dei dati contenuti nel geodatabase. Infine la terza fase, in corso di ultimazione, prevede la realizzazione di un portale webgis per la condivisione pubblica dei dati su piattaforma open source MapServer, opportunamente customizzato tramite lo sviluppo di codice HTML e mapfile. Conclusioni: L’applicazione Gis desktop e l’applicazione WebGis sviluppate, per la loro versatilità, consentono di generare e gestire una banca dati ambientale riferita ad una qualsiasi attività di monitoraggio. Le interfacce grafiche sviluppate offrono tutte le funzionalità per l’inserimento e la gestione 26 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract di dati di monitoraggio ambientale, indipendentemente dall’ambito geografico da cui provengono. In definitiva, l’integrazione tra tecnologie Microsoft per lo sviluppo e la gestione delle interfacce, e tecnologie Gis, in particolare ESRI, per l’elaborazione e gestione geografica del dato, ha consentito la creazione di una piattaforma software aperta e scalabile, per la diffusione e la consultazione dei dati ambientali sia in ambiente desktop che in ambiente server/web. 27 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 12 Archeological survey a San Lorenzo Maggiore (BN): un esempio di applicazione GIS in supporto alla topografia antica Daniela Galliano [email protected] Con questo contributo viene posto l’accento sulle potenzialità delle tecnologie GIS in supporto all’archeologia. Nello specifico all’interno della piattaforma GIS verranno gestiti i dati provenienti dall’ attività di survey topografico riguardante il territorio del comune di San Lorenzo Maggiore, nella Valle Telesina, comparto a Nord-Ovest di Benevento. L’area in esame si colloca a metà distanza tra l’antica colonia di Beneventum e quella di Telesia, interessata altresı̀ dal transito di un importante asse viario conosciuto come Via Latina. Partendo dalla raccolta dei dati sul campo si è passati poi al loro trasferimento all’interno del GIS, dove sono stati catalogati e adeguatamente georiferiti, associati tramite l’utilizzo di link a ulteriore documentazione comprensiva di immagini grafiche e fotografiche. L’elaborazione di questi offre la possibilità di svolgere sia analisi cognitive che analisi spaziali nonché elaborazioni statistiche, permettendo cosı̀ un ampliamento delle conoscenze legate alle dinamiche insediative e alla ricostruzione dell’antica viabilità. 28 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 13 Georeferenziazione dei dati archeologici per la gestione e valorizzazione dei siti storici, alcuni esempi nel Cilento: Elea-Velia e la Civitella Luigi Scarpa Scuola di Master di Pianificazione Urbana DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II Clelia Cirillo, Giovanna Acampora, Marina Russo CNR Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale U.O.S., Napoli, Italia [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] Keywords: Cultural heritage; archeologia; biodiversità; conservazione; restauro; valorizzazione; didattica; GIS; documentazione scientifica; analisi spaziale; analisi tessiturale La georeferenziazione dei dati relativi alla eredità culturale, costituisce ancora, per il nostro Paese, una modalità operativa assolutamente limitata. Lo stesso MIBAC, attraverso le schede del catalogo non opera una georeferenziazione completa ed esaustiva delle entità trattate, limitandosi ad una semplice geocodifica delle entità stesse. La situazione relativamente al patrimonio archeologico è particolarmente complessa; ogni Soggetto di ricerca, pubblico o privato, opera in piena autonomia senza alcuna modalità condivisa o standard di riferimento: Ognuno dei ricercatori costruisce un proprio apparato e struttura di dati esclusivamente dedicato alle proprie esigenze. Molto difficile, di conseguenza, la distribuzione dei dati delle ricerche e la condivisione dei dati stessi, anche dove si riuscisse a superare l’attuale situazione di stallo in merito alla libera circolazione dei dati, Open data e Linked Open data. In pochi casi sono in corso di realizzazione sistemi complessi di dati geografici, come nel caso di Pompei, con i recenti bandi destinati alla conoscenza del patrimonio architettonico della città antica. Vengono qui presentati due esempi, nell’ambito dell’area del Parco Nazionale del Cilento, Ellea-Velia e la Civitella, nell’ambito dei quali sono state sperimentate e valutate diverse situazioni di lavoro con i dati archeologici georeferenziati, sia ai fini della conoscenza e tutela dei siti stessi, sia ai fini della loro divulgazione e valorizzazione. 29 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 14 Un GIS per il centro antico di Napoli Clelia Cirillo, Giovanna Acampora, Barbara Bertoli, Marina Russo, Raffaela Esposito CNR Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale U.O.S. , Napoli, Italia Luigi Scarpa Scuola di Master di Pianificazione Urbana DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II Corresponding author : Giovanna Acampora [email protected] [email protected], [email protected], [email protected] [email protected], [email protected] L’eredità culturale della città di Napoli trova nel contesto del suo centro antico un particolare significato in quanto caratterizzato da una storia complessa ed originale, che si trova riflessa nel palinsesto edilizio stratificato che ne costituisce la peculiarità maggiore. Mai come nel caso del Centro Antico di Napoli gli interventi di recupero e di riqualificazione urbana andrebbero supportati da indagini scientifiche descrittive degli aspetti storico-culturali, economici, sociali ambientali architettonici e urbanistici; le analisi urbane per un centro storico dovrebbero prevedere la ricostruzione dinamica del processo storico di formazione e di trasformazione della struttura urbana ed edilizia cosı̀ da poter analizzare il rapporto tra morfologia urbana e tipologia edilizia. Il progetto GIS intende contribuire alla valorizzazione degli spazi verdi del centro antico di Napoli; la cartografia da elaborare in ambiente GIS, consentirà di: a) identificare la struttura del manufatto e dell’impianto urbano mediante l’inserimento nel database delle informazioni realizzate, costruendo strati informativi (layers) ad hoc; b) individuare la dinamica territoriale attraverso l’interpolazione dei layers secondo adeguati rapporti tra livelli scalari e livelli descrittivi e realizzando analisi spaziali intese ad interrelate i dati sullo stato degli spazi c) associare le potenziali alterazioni dei giardini storici con le variabili ambientali nell’ottica di una geografia proiettiva. L’idea nasce dalla constatazione del ritardo di conoscenza in Italia, nel campo del restauro dei giardini storici e dall’intenzione di contribuire alla valorizzazione del verde storico del centro antico di Napoli. La valorizzazione e il restauro di un giardino storico richiedono conoscenze specifiche relative all’evoluzione storica del giardino stesso, alle specie impiegate in epoca storica, alle conoscenze della biologia e della coltivazione delle piante. In questa ottica la valorizzazione del centro antico richiede il ridisegno su mappe scientifiche del patrimonio edilizio, allo scopo di assicurare informazioni alle attività di pia30 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract nificazione urbana, intese a descrivere il valore storico-culturale e ambientale degli elementi urbani. La messa a punto di una mappa GIS, in una scala adeguata alla lettura dei caratteri architettonici/ambientali degli spazi costruiti e degli spazi verdi, ha lo scopo di mettere a punto una logica per riportare in banche dati le caratteristiche del paesaggio della Napoli antica. Il dialogo tra il paesaggio dei luoghi antichi e quello dei luoghi attuali si traduce nella lettura e rilettura delle stratificazioni, delle aggiunte e delle integrazioni che si sono susseguite nel corso del tempo. Di questa tematica Leon Battista Alberti ne fa una trattazione teorica nel suo De Re Aedificatoria; egli afferma che lo studio delle antiche rovine andrebbe integrato dallo studio delle proprietà spaziali e dall’analisi delle logiche di collocazione del contesto. Il GIS diventa lo strumento ideale per realizzare questo dialogo, in quanto collega logicamente informazioni descrittive alla cartografia. Relativamente all’utilizzo della tecnologia digitale, è stato necessario attribuire un codice informatico all’edificato; a tal riguardo nel progetto GIS gli isolati del tracciato ippodameo sono stati codificati con i numeri corrispondenti a quelli utilizzati da Roberto Pane nel suo studio sul Centro Antico di Napoli finalizzato al restauro urbanistico del cuore antico della città (Pane et alii,1970). Bibliografia: 1. Aliotta, G., Pollio A. (2008), Storia delle piante coltivate nel Centro Antico di Napoli in Le piante. 2. Capasso B. (1905), Napoli greco-romana esposta nella topografia e nella vita. 3. Cirillo C. (1991), La lettura dell’isolato semplice del Centro Antico di Napoli in Storia Architettura e Tecnologia dell’Insula 34 del Decumanus Major a cura di R. Iovino, Napoli. 4. Cirillo C. (2006), Ambiente, territorio e Ricerca, Napoli. 5. Comitato Centro Storico UNESCO (2010) Il Centro Storico Unesco di Napoli: indirizzi e metodologie per la redazione del Piano di Gestione, Napoli. 6. Coppola, C. (1982), Il verde segreto Napoli: una ricerca, Lapleiade. 7. Ferraro I. (2002), Napoli Atlante della città storica, Centro antico, CLEAN Napoli. 8. Fraticelli V. (1993), Il giardino napoletano. Settecento e Ottocento, Electa Napoli. 9. Giannetti A. (1994), Il giardino napoletano: dal Quattrocento al Settecento. Electa Napoli. 31 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 10. Giuliano A. (1966), Urbanistica delle città greche, Milano p.15 11. Greco E. (1985), Considerazioni su alcuni modelli di organizzazione dello spazio agrario nelle città greche dell’Italia meridionale in Archeologia Polona. 12. Greco E. (1986), L’impianto urbano di Neapolis greca: aspetti e problemi in Atti del 25 Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto pp.187. 13. http://www.itreetools.org/eco/ 14. Maria Luisa Margiotta Pasquale Belfiore (2000), Giardini Storici Napoletani, Electa Napoli. 15. Scarpa L. (2001), Lo spazio geografico nei GIS, Napoli. 16. Napoli M. (1959), Napoli greco-romana, Napoli. 17. Pane R et alii (1970), Il centro antico di Napoli: restauro urbanistico e piano di intervento, Ed. Scientifiche Italiane 18. Scarpa L. (2012), Metodologie e strumenti multimediali per l’analisi e la modellazione dello spazio storico del territorio in Ambienti multimediali per i beni culturali, a cura di F. Cantone, Napoli. 19. Unesco (2014), UNESCO siti italiani www.patrimoniounesco.it/UNESCO/ siti_italiani.htm 20. Schifano J.N. (1986) La nostra ultima chimera. Napoli città d’arte, Napoli 32 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 15 San Nicola di Bari’s church, Pietrafitta (CS) Donatella Caramante, Daniela Ciardi, Marianna Le Rose, Federica Nuciforo Liberi professionisti Corresponding author : Federica Nuciforo, [email protected] The article’s purpose is to create the basis of a system GIS in order to obtain a urbanistic framing of the exam item. The study is articulated in three phases: 1. FIRST PHASE: acquisition of dates which will compose the SOURCE of information from which to work. 2. SECOND PHASE (PREPROCESSING): organization of the work by the creation of different informative levels. 3. THIRD PHASE (PROCESSING): we have urban grading’s operations by the overlap of hystoric cartographies e of the creation of hyperlinks. FIRST PHASE: acquisition of dates which will compose the SOURCE of information from which to work. • Cartography in dwg format of Pietrafitta’s municipality (CS); • Metric relief of the San Nicola di Bari’s Church; • Historic cartography of Istituto Geografico Militare (IGM) in 1954; • Photographic relief of the San Nicola di Bari’s Church. SECOND PHASE (PREPROCESSING): the work is modelled on a cartographic base in SHAPE format (.shp) Many informative levels, layers, help us to identify classes of buildings. Thanks to QUERY, these layers have been marked e then converted in SHAPE files: • 201A0000 BUILDINGS • 20300001 CHURCHES 33 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract A selection of this municipality has been made and then converted in a SHAPE file too. In order to create a clearer urban grading’s work, a cut has been made by the input INTERSECT, which is a spatial selection criterion on ArcMap, based on the common points which this selection (the limit of the municipality) has with the basic SHAPE file (the cartography itself). THIRD PHASE (PROCESSING): In this phase, operations planning framework are made. This is the purpose of the work. 1. Georeferencing of the historic cartography IGM (1954). Overlap, with the control GEOREFERENCING, of the historic cartography IGM (1954) and the georeferenced cartography. It’ s interesting notice the increase of the number of the buildings in the last 50 years. 2. Chiesa di San Nicola di Bari’s georeferencing, with the control: “spatial adjustment”. The control SPATIAL ADJUSTMENT executes the superposition operation with the spotting of at least 4 control points (add control points), identified in both the cartographies and it’s specified for vector elements. 3. Realization of HYPERLINKS in order to pursue the photographic grading. In order to realize an HYPERLINK it’s necessary to create un new shape file (photography) in the contenute table. Every shape file has got an attributes table, in which we will add many fields as are the photos of our church. In the end Hyperlinks are linked to the shape file itself (photo). It means that with a simple click on the interested plan’s point, it will appear the corresponding image. In this phase are executed all transactions of urban grading, which are the purpose of this work. 34 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 16 Il Sistema Informativo Territoriale dei borghi dimenticati: il caso studio di Roscigno vecchia Paolo Franco Biancamano DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II Giovanni D’Alessio Università degli Studi della Basilicata Luigi Esposito Università degli Studi di Salerno Antonio Calandriello [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] In coerenza con le raccomandazioni Unesco al paesaggio storico urbano (HUL), è stato avviato un progetto condiviso e aperto a nuove sperimentazioni denominato RuLaLab (Rural Landascape Lab) che ha come obiettivo di diffondere la conoscenza di patrimoni parzialmente o del tutto dimenticati a causa delle numerose trasformazioni dell’ultimo secolo. In particolare il lavoro ivi presentato si innesta in continuità con il lavoro presentato al GIS DAY 2014 “Il sistema informativo territoriale per la valutazione delle trasformazioni del paesaggio storico urbano: il caso studio di Sassano”. Il primo lavoro del progetto RuLaLab parte dal monitoraggio di un borgo non più abitato, che comunque conserva delle caratteristiche di pregio storico, architettonico ed ambientale, finalizzato al corretto recupero e manutenzione. Infatti il patrimonio edilizio dimenticato rappresenta uno spaccato di vita vissuta fino al momento dell’abbandono, ed oggi ha un evidente valore non solo nel settore architettonico, urbanistico e storico, ma soprattutto storico-sociale. Le esigenze di spazi, le tipologie strutturali, le caratteristiche dell’infrastruttura viaria, l’impiantistica dell’epoca rappresentano una misura valida per il raffronto tra una civiltà rurale di ieri e la civiltà di oggi, legata ai consumi ed al settore terziario. Il patrimonio abbandonato però è minacciato non solo dal continuo declino naturale, ma soprattutto dalla scarsa conoscenza dei luoghi che può comprometterne il recupero, innestando trasformazioni non coerenti. Come caso studio è stato selezionato il borgo di Roscigno Vecchia, abbandonato nel 1903 con un editto con cui è stato imposto ai cittadini l’abbandono delle proprie abitazioni in seguito al verificarsi di un lento ma graduale movi35 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract mento di frana. Il paese è stato abbandonato con un esodo che è durato per tutti gli anni del ’900 fino a culminare all’inizio degli anni ’80. L’abbandono degli edifici ne ha decretato nella maggior parte dei casi la rovina, in quanto l’incuria dei successivi anni ha provocato danni ingentissimi, fino a culminare in numerosi crolli. Dai primi anni ’80 del secolo scorso, la Sovraintendenza ai Beni Culturali ha posto l’attenzione su problema, ponendo dei vincoli sul borgo e avviando il recupero di alcuni fabbricati. Il lavoro è stato realizzato a patire dalle Mappe Catastali d’Impianto risalenti ai primi anni del ’900 per i Comuni della Provincia di Salerno. Esse rappresentano un precisissimo stato di fatto dei luoghi, in scala 1:1000 per il centro storico di Roscigno. Da una sovrapposizione con le Basi Catastali attuali si è riusciti a delineare la vettorializzazione dei terreni, dei fabbricati e le strade dell’epoca. Ogni fabbricato è stato classificato in base al numero di particella dell’epoca, inoltre si è provveduto all’isolamento delle strade e l’associamento ai vari toponimi dei luoghi. Da alcuni rilievi in situ è stato possibile osservare, ove possibile, le possibili altezze dei vari edifici per ricavarne le volumetrie, lo stato di fatto, il degrado presente sui vari fabbricati e gli elementi architettonici presenti. È stato ricreato inoltre un modello TIN e un modello 3D dei vari layers informativi. Il database invece raccoglie campi tabellari sul tema dell’abbandono e l’analisi architettonica. Il progetto RuLaLab è stato concepito come un contenitore aperto, e di conseguenza il database è stato concepito in modo da essere sempre implementabile nei vari campi tabellari, in questo modo ad esempio per ogni singolo manufatto, inserendo nuove informazioni, può essere aggiornato a partire dalla base cartografica d’epoca, che rappresenta la base del progetto, per descrivere la sua evoluzione nel tempo. Bibliografia: - Caterina G., 1989, Tecnologia del recupero edilizio, UTET, Torino. - Di Martino F. & Giordano M. 2005, I Sistemi Informativi Territoriali: Teoria e Metodi, Aracne Editrice S.r.l., Napoli. - Fiore V. 2007, La cultura della manutenzione nel progetto edilizio ed urbano, Lettera Ventidue Edizioni, Siracusa. - Gabrielli B., 2013, Rigenerare nel paesaggio storico urbano, International Seminar, Bari, Castello Svevo 22 marzo 2013, www.ordarchbari.it - Lauria M., (a cura di), 2008, Che fine hanno fatto i Centri Storici Minori?, Edizioni Centro Stampa di Ateneo, Reggio Calabria. 36 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract - Pinto M. R., 2004, Il riuso edilizio. Procedure, metodi ed esperienze, UTET Libreria, Torino. - Sessa S., Di Martino F., 2011, Le funzionalità ArcMap, AecCatalog e ArcToolbox del toolEsri/ArcGIS, Aracne Editrice S.r.l., Napoli. - Viola S., 2012, Nuove sfide per città antiche, Liguori Editore, Napoli Unesco, 2011, Recommendation on the Historic Urban Landscape, http://portal. unesco.org 37 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 17 Il GIS a supporto della costruzione delle infrastrutture verdi Michele Grimaldi Dip. di Chimica e Biologia - Università degli Studi di Salerno Ilaria Lodato, Daniel Signorelli Corso di laurea in Scienze ambientali - Università degli Studi di Salerno [email protected], [email protected], [email protected] In Europa, le dinamiche insediative degli ultimi decenni hanno interessato porzioni di territorio sempre più vaste, diffondendosi nello spazio naturale non urbanizzato. La Direttiva Habitat, oltre ad introdurre nuovi e pragmatici approcci alla conservazione degli ecosistemi e della biodiversità, delinea un percorso per giungere alla configurazione di scenari territoriali basati sulle relazioni ecosistemiche. La prospettiva di programmazione e gestione delle reti ecologiche rimanda ad un generale ripensamento degli strumenti urbanisti locali di controllo e regolazione degli usi del suolo. I piani territoriali alla scala regionale e provinciale di ultima generazione internalizzano tale concetto, identificando le reti ecologiche all’interno dei propri quadri strategici. Infatti la pianificazione del territorio assume un ruolo fondamentale nel preservare la biodiversità, attraverso la individuazione dell’infrastruttura verde. Tale infrastruttura è un sistema gerarchico multi-scalare, composto da sottosistemi connessi tra loro secondo un gradiente di scala che va da quella locale a quella più ampia dell’area vasta. L’obiettivo primario dello studio è la definizione di una metodologia, implementata in ambiente GIS, in grado di supportare la costruzione della rete ecologica, a partire da un grado di conoscenza ordinariamente reperibile. La metodologia si articola in una procedura multi-step che integra analisi spaziali e modelli quantitativi dell’analisi del paesaggio afferenti alla landscape ecology. Inoltre utilizza informazioni da satellite per integrare e aggiornare i dati di base. La metodologia è stata applicata all’area del Bacino idrografico del fiume Irno, ed ha consentito di esplicitare una tassonomia di azioni propedeutiche alla costruzione dell’infrastruttura verde. 38 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract Bibliografia selezionata: - Bailey T.C. e Gatrell A.C., (1995) Interactive Spatial Data Analysis, Longman, Harlow, Essex, England. - Cavalli, Gerundo R. Grimaldi M, (2009), Density measurements and landscape metrics in the analysis of urban form, in Advance in Models and Methods for planning, Scarlatti F., Rabino G. Pitagora Editrice pp. 29- 39 - Malczewski, J., 2004. GIS-based land-use suitability analysis: a critical overview. Journal of Progress in Planning 62, 3-65. 39 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 18 Le infrastrutture verdi per ridurre la frammentazione urbana: le periferie come riserva di resilienza per la città Pasquale De Toro, Tiziana Venditto DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II [email protected], [email protected] A seguito del terremoto avvenuto a L’Aquila nel 2009, è emerso il ruolo centrale dei vuoti urbani e degli spazi liberi sulla frammentazione urbana della città stessa. Molte di queste aree hanno un’importanza fondamentale per garantire e migliorare le funzioni di connettività ecologica di un territorio situato tra i maggiori serbatoi di biodiversità dell’Appennino Centrale. L’obiettivo è quello di proporre un modello valutativo che, attraverso l’utilizzo di opportuni indicatori, sia in grado di suggerire delle soluzioni progettuali spazialmente definite, tali da affrontare un processo di rigenerazione urbana che guardi alle infrastrutture verdi, sia come possibilità di sopperire alla frammentazione ecosistemica che come volano di uno sviluppo territoriale resiliente. A questo scopo l’integrazione tra metodi di valutazione multicriterio e sistemi informativi geografici risulta particolarmente significativo. 40 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 19 Un modello di pianificazione per i distretti agro-energetici: il caso della Tuscia Romana Davide Marino Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente (CURSA) Università del Molise Fabio Recanatesi Dip. di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) - Università della Tuscia Roberta Mele Dip. di Architettura e Progetto - Università di Roma “La Sapienza” [email protected], [email protected], [email protected] Le attuali direttive europee promuovono l’utilizzo di fonti di energie rinnovabili e in particolare con la direttiva 2003/30/CE l’Unione Europea incentiva l’uso dei biocombustibili, ottenuti attraverso la trasformazione di biomasse di origine agro-forestale in filiere agro-energetiche. Per avviare questo processo occorre un’attenta analisi del territorio, delle risorse disponibili e delle normative urbanistiche vigenti per valutarne la vocazione agro-energetica di un’area evitando programmazioni non coerenti. L’articolo propone l’elaborazione di un modello di pianificazione di un distretto agro-energetico nell’area della Tuscia Romana, a partire da un precedente studio che, a seguito della valutazione della biomassa potenziale ricavabile da scarti del settore agricolo e da quello forestale, ha identificato le due aree più idonee dove localizzare lo sviluppo della filiera agro-energetica. Si vuole verificare quindi la compatibilità di queste localizzazioni con la normativa vigente definita dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) della Regione Lazio. Tale modello, che si basa sull’integrazione degli strumenti GIS con le analisi multicriterio, si pone come strumento progettuale in grado di integrare dati provenienti da fonti diverse, garantire una visione multidisciplinare, effettuare un’analisi multiscala in un’ottica di sostenibilità sia ambientale che economica. Keywords: distretti agro-energetici; pianificazione energetica; biomassa. Bibliografia: - Buchholz, T., Rametsteiner, E., Volk, T.A., Luzadis, V.A., 2009. Multi criteria analysis for bioenergy systems assessments. Energy Policy 37, 484495. 41 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract - Campagna M. (2006). GIS for Sustainable Development, Taylor & Francis Group, LLC, USA. - Colantoni, A., Recanatesi, F., Baldini, S., Felicetti, M., Romagnoli, M., 2013. Decision analysis for the determination of biomass in the territory of Tuscia Romana by geographic information system and forest management plans. J. Agric. Eng. 44(s2), 16-18. - Delfanti, L.M.P., Bedini, R., Romagnoli, M., Recanatesi, F., Meacci, F., Caruso, L.,Manzo, A., Salvati, L., 2014. Estimation of agroforestry biomasses available for energy purposes in a municipality in central Italy as instrument for energy planning. Appl. Math. Sci. 8 (131), 6577-6587. - Feizizadeh B., Jankowski P. (2014). A GIS based spatially-explicit sensitivity and uncertainty analysis approach for multi-criteria decision analysis, Computers & Geosciences 64, pp. 81-95. - Higgs G. (2008). GIS for Environmental Decision-Making, Andrew Lovett and Katy Appleton, USA. - Kinoshita, T., Inoue, K., Iwao, K., Kagemoto, H., Yamagata, Y., 2009. A spatial evaluation of forest biomass usage using GIS. Appl. Energy 86, 1-8. - Malczewski J., Ogryczak W. (1995). The multiple criteria location problem: 1. A generalized network model and the set of efficient solutions, Environment and Planning A, 27, pp. 1931-1960. - Perpina, C., Martı́nez-Llario, J.C., Pérez-Navarro, A., 2013. Multicriteria assessment in GIS environments for siting biomass plants. Land Use Policy 31, 326-335. - Recanatesi, F., Tolli, M., Lord, R., 2014. Multi criteria analysis to evaluate the best location of plants for renewable energy by forest biomass: a case study in central Italy. Appl. Math. Sci. 8 (129-132), 6577-6587. - Saaty T. L. (1980). The analytical hierarchy process, New York, NY: McGraw Hill. - Saaty T. L., Vargas L. G. (2001). Models, methods, concepts and applications of the analytic hierarchy process, Dordrecht, Netherlands: Kluwer Academic Publisher. doi:10.1007/978-1-4615-1665-1. 42 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract - Sacchelli, S., De Meo, I., Paletto, A., 2013. Bioenergy production and forest multi functionality: a trade-off analysis using multi scale GIS model in a case study in Italy. Appl. Energ. 104, 10-20. - Zambelli, P., Lora, C., Spinelli, R., Tattoni, C., Vitti, A., Zatelli, P., Ciolli, M., 2012. A GIS decision support system for regional forest management to assess biomass availability for renewable energy production. Environ. Model. Softw. 38, 203-213. 43 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 20 Un GIS per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale in Campania: la Via Annia/Popilia Rosa Anna Genovese DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II [email protected] La Via ab Regio ad Capuam, nota come Via Popilia o Via Annia è l’importante strada storica costruita dai magistrati romani per congiungere stabilmente Roma con la “Civitas foederata Regium”, estrema punta della penisola italica. Sebbene quello di Via Popilia sia entrato nell’uso comune, la questione su quale appellativo sia corretto attribuire alla strada rimane ancora dibattuto. Una corrente interpretativa sostiene la liceità del nome Via Popilia, individuando in Publio Popilio Lenate il console che l’avrebbe fatta costruire nel 132 a.C., come si legge nel Cippo di Polla. Altri studiosi sono propensi ad indicare la strada con il nome di Via Annia, poiché sarebbe stata costruita dal console Tito Annio Lusco. Una diversa ipotesi vuole il tracciato iniziato da Popilio ma completato l’anno dopo da Tito Annio Rufo nel 131 a.C. La distanza tra Capua e Reggio è indicata in tre trascrizioni di periodi diversi: 321 miglia (Lapis Pollae), 329 miglia (Tavola di Peutinger), 330 miglia (Itinerario Antonino). Considerando che un miglio romano corrisponde a 1452 mt., la distanza equivale a 475 km. circa, misura coincidente all’incirca con quella attuale. La Via Popilia parte dall’antica Capua (odierna Santa Maria Capua Vetere). Capua è il punto di convergenza del sistema viario antico (in essa confluiscono la Via Appia e la via Latina), assicurando in tale modo il collegamento di Roma ai centri interni delle regioni meridionali; quello con la fascia costiera della Puglia per le rotte marittime verso l’oriente; il collegamento con la punta estrema della penisola, Reggio, grazie al tracciato della Popilia. Tale tracciato si dirama dalla Via Appia a pochi chilometri a sudest dell’antica Capua (lungo la strada tra Recale e Caserta); la diramazione lascia tracce evidenti sugli allineamenti ancora conservati sul territorio. La ricerca da me coordinata sul tema, è stata pubblicata nel 2015 (insieme con le relative Carte delle emergenze archeologiche) nel volume “La Via ab Regio ad Capuam. Un Itinerario culturale come motore dello sviluppo economico e turistico del territorio”. Essa si è avvalsa del contributo di archeologi, architetti ed esperti del settore che hanno sviluppato l’appro44 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract fondimento e la definizione del: 1) tracciato campano della Via ab Regio ad Capuam; 2) le ipotesi di itinerario o dei tratti incerti non verificati; 3) le ipotesi di tracciato derivanti dalla letteratura; 4) la viabilità secondaria coeva alla Via Annia/Popilia; 5) la viabilità medievale di possibile connessione o innesto sul tracciato della strada ed, infine; 6) la viabilità moderna (post medievale) di possibile connessione o innesto sul tracciato della Via Annia/Popilia. Nel corso di tale ricerca è stato anche possibile individuare ed indicare, sulla cartografia moderna dell’IGM 1:100.000, i centri maggiori ed i territori comunali moderni che si sviluppano lungo il tracciato campano della Via Annia/Popilia a seguito della creazione di un GIS, realizzato con la collaborazione dell’arch. Barbara Cardone e del dott. Ferdinando Di Martino. I centri campani percorsi dalla Via ab Regio ad Capuam ed i territori che ad essa affluiscono sono stati, poi, messi in relazione con le eccellenze del territorio e, cioè, con i Siti culturali e naturali, iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO che, si ricorda, nella Regione Campania sono i seguenti otto, tra i cinquantuno Siti italiani: Le Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata; Il Centro storico di Napoli; Il Cilento e il Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula; La Costiera Amalfitana; I Longobardi in Italia. I luoghi del potere, la chiesa di S. Sofia a Benevento; Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta con il Parco, l’Acquedotto del Vanvitelli e il Complesso di San Leucio; Le Celebrazioni di grandi strutture processionali a spalla (Patrimonio Immateriale); La Dieta Mediterranea (Patrimonio Immateriale). Le fasi di lavoro per la realizzazione del GIS sono state, pertanto, le seguenti: 1) Raccolta dei dati attraverso a) scansioni ad alta qualità della cartografia 1:100.000 dell’IGM relativa alla Regione Campania, b) acquisizione dello shapefile in coordinate WGS84 dei Siti campani iscritti nella World Heritage List dell’UNESCO, c) acquisizione della Carta amministrativa campana (WGS84) dal SIT ufficiale della Regione; 2) PreProcessing consistente nell’omogeneizzazione dei dati raccolti in livelli informativi ottenuti sovrapponendo la citata Carta ai Siti campani della WHL dell’UNESCO ed assegnando il sistema di coordinate alle scansioni delle carte IGM con un processo programmato ad hoc; 3) Processing con la creazione di nuovi shapefiles sulle carte precedente45 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract mente acquisite con l’applicativo ARCGIS 9.3/ESRI. Si sottolinea l’importanza del metodo di lavoro adottato utilizzando il sistema informativo territoriale GIS che ha permesso, oltre alla rappresentazione dell’enorme quantità dei dati raccolti (storico-territoriali, storicoarchitettonici, emergenze significative dei beni materiali ed immateriali) durante la fase della conoscenza, la loro implementazione nel corso dell’approfondimento delle varie fasi e consentirà, con l’avanzamento della ricerca, la visualizzazione e la gestione (in un data base) dei dati relativi ai territori comunali moderni posti lungo il tracciato della Via Annia/Popilia). Bibliografia: - Bracco, V. 1977, Della Via Popilia (che non fu mai Popilia), in “Studi lucani e meridionali”, Galatina. - De Caro, S. 2007, Archeologia e paesaggi di città in Campania in “Archeologia, Città, Paesaggio”(a cura di R.A. Genovese), Arte Tipografica Editrice, Napoli, pp.53-58. - Genovese, R.A. 2015, Historic Urban Landscape: a possible utopia in Conference Proceedings “Heritage and landscape as Human Value”, ICOMOS 18th General Assembly (Florence, 10-14 November 2014), Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli. - Genovese, R.A. 2015, Conoscenza, tutela e valorizzazione della Via Annia / Popilia e dei territori attraversati in Campania in “La Via ab Regio ad Capuam. Un Itinerario culturale come motore dello sviluppo economico e turistico del territorio” (a cura di L. Caruso e M. Lazzari), Zaccara editore. 46 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 21 Spatio-temporal Extended Fuzzy C-Means Clustering Algorithm for Hotspots Detection and Prediction Ferdinando Di Martino DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II Spatio-temporal Extended FuzzySalvatore C-Means Clustering Algorithm for Hotspots Detection and Prediction Sessa Centro interdipartimentale diDiricerca Urbanistica “Alberto Calza Bini” Ferdinando Martino , Witoldin Pedrycz , Salvatore Sessa Università degli Studi Napoli Università degli Studi di di Napoli Federico II Federico II Dipartimento di Architettura, Via Toledo 402, 80134 Napoli, Italy email: [email protected], [email protected] Witold Pedrycz University of Alberta, Department of Electrical and Computer Engineering, Edmonton, AB, Canada Università degli Studi di Napoli Federico II 1 2 1,3 1 3 Centro Interdipartimentale di Ricerca “Alberto Calza Bini”, Via Toledo 402, 80134 Napoli, Italy 2 University of Alberta, Department of Electrical and Computer Engineering, Edmonton, AB, Canada [email protected], [email protected], e-mail: [email protected]@ualberta.ca Abstract. We present a spatio-temporal extension of the extended fuzzy C-means (SEFCM) method for detecting hotspots in spatial analysis. Our approach considers a modified distance metric in which is considered the temporal part of the pattern’s features based on the distance which a spatio-temporal extension C-means of We present a spatio-temporal extension of measure the inextended fuzzy (SEFCM) the Fuzzy C-Means algorithm is proposed. Each pattern if formed by three features, the geographical coordinates and the period in which is occurred in the event. The detected cluster are spheres;Our we can map the hotspots method for detecting hotspots spatial analysis. approach considers a mocorresponding to a specific period on the map as circles. The method is applied to a spatial dataset formed by the epicenters of earthquakes occurred in the South Italy since 2001. The results are compared with the one dified distance obtained metric in which is considered the temporal part of the pattern’s applying the EFCM algorithm to each subset of patterns occurred in a specific period. The results show that, for every period, the hotspots obtained using tour method cover for over the 75% the hotspots detected features based on the distance measure in which a spatio-temporal extension of the sing the EFCM method. We present a method for predicting the hotspots produced in a period based on the Spatiotemporal EFCM algorithm,. The results show that the prediction approach used can be an efficient method Fuzzy C-Meansfor predicting algorithm is proposed. Each if years formed hotspots; we consider a training dataset formed by eventpattern occurred in the last preceding a by three features, specific year and a test dataset formed by events occurred in the first three month of this year; applying the the geographical coordinates and period inareawhich occurred the event. SEFCM prediction phase we obtain hotspotsthe that cover for over 50% the of the detectedis hospot in that year. Keywords: EFCM, spatio-temporal EFCM (SEFCM), GIS, hotspot Predicted hotspots in 2014 (yellow) and hotspots detected in 2014 (blue) Figura 21.1: Predicted hotspots in 2014 (yellow) and hotspots detected in 2014 (blue) The detected cluster are spheres; we can map the hotspots corresponding to a specific period on the map as circles. The method is applied to a spatial dataset formed by the epicenters of earthquakes occurred in the South Italy since 2001. The results are compared with the one obtained applying the EFCM algorithm to each subset of patterns occurred in a specific period. The results show that, for every period, the hotspots obtained using tour method cover for over the 75% the 47 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract hotspots detected sing the EFCM method. We present a method for predicting the hotspots produced in a period based on the Spatiotemporal EFCM algorithm. The results show that the prediction approach used can be an efficient method for predicting hotspots; we consider a training dataset formed by event occurred in the last years preceding a specific year and a test dataset formed by events occurred in the first three month of this year; applying the SEFCM prediction phase we obtain hotspots that cover for over 50% the area of the detected hospot in that year. Keywords: EFCM, spatio-temporal EFCM (SEFCM), GIS, hotspot. 48 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 22 Fuzzy Transforms Prediction in Spatial Analysis and its Application for Demographic Balance Data in the Municipalities of the “Cilento and Vallo di Diano” National Park Ferdinando Di Martino DiARC - Università degli Studi di Napoli Federico II Salvatore Sessa Centro interdipartimentale di ricerca in Urbanistica “Alberto Calza Bini” Università degli Studi di Napoli Federico II [email protected], [email protected] We present a prediction algorithm based on fuzzy transforms for spatial analysis. We apply this method for forecasting problems by exploring the demographical balance data measured every month since 1 january 2003 to 31 october 2014 in the municipalities of “Cilento and Vallo di Diano” National Park located in the district of Salerno (Italy). We use this method for predicting the value of the parameters “birthrate” and “deathrate” in november 2014 and we compare them with the real rates, calculating the corresponding errors. We apply this process for all the municipalities in the area of study, moreover we present a fuzzification process to establish the thematic maps of theses parameters and of the errors in the analyzed period. Keywords: fuzzy transform, forecasting, GIS, time series. 49 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 23 Sharing knowledge of Planetary Datasets through the Web-Based PRoGIS Michele Giordano Geospatial Institute, UK, Nottingham University [email protected] The big amount of raw and derived data available from various planetary surface missions (Mars and Moon in this case) needs an integrated GIS to use it for scientific use: we aim not to replicate a desktop GIS with all its complexity but to create a web interface, PRoGIS, with minimal controls focusing on the usability and visibility of data, to allow planetary geologists to share annotated surface observations. These observations in a common context are shared between different tools and software (PRoGIS, Pro3D, 3D point cloud viewer). Our aim is to use only Open Source components that integrate Open Web Services for planetary data to make available a universal platform with a WebGIS interface, a 3D point cloud and a Panorama viewer to explore derived data. On top of this tools we built capabilities to make and share annotations through users. We use Python and Django for the server-side framework and Open Layers 3 for the WebGIS client. For good performance previewing 3D data (point clouds, pictures on the surface and panoramas) we employ ThreeJS, a WebGL Javascript library. Additionally, user and group controls allow scientists to store and share their observations. PRoGIS not only displays data but also launches sophisticated 3D vision reprocessing (PRoVIP) and an immersive 3D analysis environment (PRo3D). Figura 23.1: PRoGIS displaying camera footprints 50 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract Acknowledgements: The research leading to these results has received funding from the European Community’s Seventh Framework Programme (FP7/20072013) under grant agreement n. 312377 PRoViDE. Bibliografia: - Jeremy Morley, James Sprinks, Jan-Peter Muller, Yu Tao, Gerhard Paar, Ben Huber, Arnold Bauer, Konrad Willner, Christoph Traxler, Andrey Garov, Irina Karachevtseva: Contextualising and Analysing Planetary Rover Image Products through the Web-Based PRoGIS, EGU General Assembly Conference Abstracts, Vol. 16, p. 16013. - J. Morley, N Lin, J-P Muller, D Shin, G Paar: PRoGIS: A Web Tool to Understand and Process Mars Rover Imagery in a Planetary Context, Lunar and Planetary Institute Science Conference Abstracts, Vol.43, p. 2896. - J.G. Morley, M. Giordano, J. P. Muller , Y. Tao, J. Sprinks, R. Barnes, S. Gupta, C. Traxler, G. Paar: Progis 2.0 : An Integrated Approach To Planetary Rover Image Visualisation And Analysis Using An Open Source Web-Gis, ESA’s Planetary GIS Workshop, 5-7 May 2015, ESAC, Madris, Spain. 51 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO GIS DAY 2015 – Abstract 24 GIS e nuove tecnologie mobile per la raccolta dei dati real time, la mobilità sostenibile e per la gestione ottimizzata di flotte di mezzi e persone sul territorio Salvatore Amaduzzi Università degli Studi di Udine - Dipartimento Scienze Umane [email protected] Il grande successo degli smart phone e dei tablet ha portato a una proliferazione di piattaforme HW/SW con le seguenti caratteristiche: facili da programmare, di costo relativamente basso, integrate con i sensori e le unità di acquisizione (GPS, accelerometro, bussola, videocamera, . . . ) dei dispositivi mobili, con estesa connettività dati (Wi-Fi/GSM/GPRS/HSDPA/Bluetooth). Google, Microsoft, Apple e gli altri importanti player IT/Web stanno offrendo soluzioni, anche gratuite, sempre più user friendly e sofisticate che possono essere utilizzate nella vita di ogni giorno sia per svago che per lavoro. Google maps, Bing Maps, Google transit, latitude, Google cordinate, iBeacon, qrcodes. . . possono facilmente essere utilizzati per rappresentare, analizzare, tracciare, ottimizzare, . . . . I dispositivi wearable (smart glasses, watches, . . . ) sono sempre più alla portata di tutti e contano ormai innumerevoli utilizzi. L’obiettivo di questo lavoro è di descrivere i trend e le tecnologie innovative che stanno influenzando e nei prossimi anni influenzeranno in modo significativo la vita di tutti i giorni. Keywords: Dispositive wearable, WFM (Work Force Management), GIS, Droni, Smart Glass, Realtà Aumentata, iBeacon, Navigazione Indoor. 52 Il GIS PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO Typeset by Silvia d’Ambrosio using the LATEX macro package.