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Parte da View Conference l'avventura dell'Associazione Effetti
Visivi Italiana
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La View Conference di Torino anche quest'anno si è confermata una grandissima rassegna di star, che ha visto
alternarsi in talk e workshop molti tra i più grandi nomi mondiali nel settore vfx e animazione. La cornice ideale per
presentare ufficialmente la nascita di una nuova realtà, l'Associazione Effetti Visivi Italiana.
Il logo della neonata associazione, il cui acronimo è avfx, un naming efficace che coincide peraltro con il dominio del
sito internet ufficiale: www.avfx.it
AVFX è presieduta da Franco Valenziano, decano degli effetti visivi in Italia, con all'attivo circa trent'anni sul campo
delle produzioni di casa nostra: "L'idea dell'associazione non è recente - spiega Valenziano - anzi, è nata circa dieci
anni fa negli studi di Cinecittà. Siamo soltanto all'inizio, ma per noi è una grande soddisfazione aver costituito il
risultato di una lunga serie di sforzi, con l'obiettivo di dare credibilità e visibilità ad un movimento, quello degli effetti
visivi, sempre più trasversale, che merita di essere riconosciuto e valorizzato".
Perché una nuova associazione nel panorama italiano? "Abbiamo valutato molte alternative, anche guardando alle
realtà di questo genere presenti all'estero, ma le più importanti, come il VES, hanno requisiti di accesso proibitivi per
le realtà di casa nostra, troppo elitari, quindi abbiamo cercato di strutturare qualcosa di più specifico e soprattutto
accessibile, per far si che AVFX possa trovare l'adesione di tutti i professionisti nei vfx in Italia, in particolare i
giovani".
Insieme a Franco Valenziano, sul palco del View Conference erano presenti alcuni compagni di avventura nell'avvio
dell'associazione no profit, che ha potuto contare sulle firme di 17 soci fondatori. Un lavoro di costituzione iniziale
che ha visto dunque una base di coinvolgimento tale da scongiurare un'iniziativa improvvisata e fine a se stessa,
come purtroppo troppo spesso accade.
I soci presenti, tra cui Marcello Buffa e Guido Pappadà, si sono alternati nel descrivere soprattutto gli obiettivi
pratici che AVFX si propone. Su tutti quello di cercare di dare ad un movimento in crescita un punto di riferimento
per rapportarsi con le istituzioni e contribuire al riconoscimento di una categoria che, come molte altre nel settore
creativo, risulta spesso bistrattata. Anche per colpe proprie, dovute nella sostanza all'incapacità di "fare network",
tipico della realtà italiana.
Un obiettivo concreto, quello della credibilità, che parte dall'adozione di un codice etico che deve essere
sottoscritto al momento dell'associazione. Il progetto consiste nel certificare gli iscritti che rispettano una serie di
requisiti indispensabili in termini di professionalità, tra cui l'utilizzo di software assolutamente legale e correttezza
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nei confronti dei collaboratori.
La presentazione di AVFX ha visto quale ospite d'eccezione Fabio Resinaro, uno dei registi di Mine, autentica
rivelazione dell'attuale stagione cinematografica, come testimonia il successo di pubblica e critica riscontrato nelle
sale italiane.
Anche se l'associazione vede tra i soci fondatori soprattutto nomi per così dire "della vecchia guardia" della scena
vfx italiana, Valenziano precisa come: "Il nostro obiettivo è soprattutto quello di avvicinare i giovani e coinvolgerli.
Oggi chi studia vfx sa che quasi certamente dovrà andare all'estero per lavorare nel cinema. Alcuni non torneranno,
altri potrebbero rientrare se finalmente si creasse una realtà in grado di incoraggiare investimenti nei settori che
vedono interessate le professionalità degli effetti visivi, dal cinema, ai games fino a tutte le nuove tecnologie, come
la realtà virtuale".
Oltre alla credibilità, l'obiettivo dato dalla capacità di formare una rete di rapporti ed allargare la base associativa è
finalizzata a garantire visibilità a livello nazionale e internazionale nei confronti degli operatori e delle altre figure
professionali che intervengono nell'ambito della CG industry.
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Come precisato da Fabio Resinaro a View Conference, Mine è un prodotto low budget, costato poco più di un
milione di dollari nato da una co-produzione Italia-Spagna-USA. Fabio Resinaro, così come l'inseparabile collega
Fabio Guaglione, non si limitano alla regia dei loro film. Il loro percorso nasce dalla sceneggiatura e tocca momenti
fondamentali come la produzione esecutiva. Gente che mastica cinema, sotto tutti i punti di vista, con i segni sulle
mani di chi la gavetta l'ha fatta per davvero. Resinaro, più per necessità che per passione, soprattutto nei
cortometraggi che hanno costituito la fase iniziale della sua carriera, ha saputo sviluppare anche una conoscenza
concreta delle tecniche di CG e Post Produzione.
Stefano Leoni, altro socio fondatore di AVFX sostiene che: " Lo scenario italiano è interessante, in quanto ci sono
giovani capaci, serve soprattutto più visibilità nei confronti delle produzioni internazionali. Qualcosa si sta muovendo
in verso positivo, anche per il fatto che il mercato italiano offre un rapporto qualità/prezzo sicuramente più favorevole
di quello americano e di quello inglese, tanto che diversi artisti italiani, complice anche un calo generale dei grandi
studi londinesi, stanno rientrando qui da noi".
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Mine ha visto un intenso lavoro di post produzione. I limiti nel budget hanno comportato una fase di ripresa limitata
nel tempo e focalizzata su un solo set: la spiaggia di Fuerteventura, nelle Canarie. Nessun deserto, ma tanto mare
all'orizzonte, da rimuovere digitalmente, oltre una serie di effetti da creare da zero per esigenze di sceneggiatura,
come la tempesta di sabbia che costituisce uno dei momenti cruciali del film. La post produzione di Mine,
supervisionata da Corrado Borean, può contare su un totale di ben 550 shot. Il coordinamento generale degli effetti
visivi è stato curato da Franco Valenziano, che si è occupato di seguire la produzione dell'intero team Vfx che ha
lavorato sul film.
Per Stefano Leoni gli aspetti decisivi per la crescità del movimento degli effetti visivi italiano è dato da alcuni fattori
essenziali: "La formazione dei giovani, in un settore in grande crescita. Difficile essere totalmente autodidatti. Oggi
ci sono buone scuole, anche in Italia, che possono dare le basi per capire non solo la tecnica, ma anche come ci si
rapporta con un contesto di produzione, dove ci sono condizioni di stress notevoli e le date di consegne sono
assolutamente tassative. Inoltre, anche grazie alla collaborazione tra più studi, che può essere favorita dalle
sinergie che possono generarsi grazie ad AVFX, bisogna saper costituire delle realtà che abbiano i numeri per
risultare credibili e appetibili alle produzioni internazionali".
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Lo chiamavano Jeeg Robot, scritto, diretto e prodotto da Gabriele Mainetti, è stata la rivelazione assoluta della
scorsa stagione cinematografica italiana. Una produzione interamente "Made in Italy", anche per quanto concerne
gli effetti visivi, certamente non hollywoodiani a livello di impatto sulla scena, ma decisivi per garantire al film un
look avvincente e credibile.
Quali sono i progetti di AVFX per iniziare ad acquisire la visibilità necessaria per iniziare ad avere un peso specifico
in termini di rapporti e rappresentatività nel settore? "Inizieremo a farci conoscere - spiega il presidente Valenziano partecipando a tutti gli eventi sul territorio e i festival italiani, in modo da dare agli addetti ai lavori e alla stampa
l'opportunità di conoscerci direttamente, per arrivare in primavera ad organizzare un primo evento
dell'associazione".
La quota associativa riferita al 2017 è di 50 euro, risulta valida fino al 31 dicembre del prossimo anno e prevederà
per gli aderenti alcuni benefit che l'associazione stessa sta definendo.
Ulteriori informazioni sull'Associazione Italiana Effetti Visivi e sulla modalità di iscrizione sono contenute all'interno
del sito ufficiale www.avfx.it
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