Ferragosto: festa dell` Assunta

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Ferragosto: festa dell` Assunta
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"La Voce" mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarono - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redazione, amministrazione: 01027 Montefiascone,
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Il silenzio della montagna
ci parla di Dio
Ferragosto: festa dell'Assunta
Quest'anno cade di domenica. E' una solennità tanto cara al cuore dei cristiani, come a
quello dei falisci: è la festa della m a m m a salita
al cielo, e dal cielo ci indica la meta finale della
nostra vita.
A Campo Imperatore, sul Gran Sasso, a duemila metri di quota, Giovanni Paolo II ha recitato la preghiera dell'Angelus Domini, a
mezzogiorno di domenica 20 giugno, insieme con numerosissimi fedeli abruzzesi, tra cui migliaia di alpini.
Carissimi Fratelli e Sorelle!
E' un incontro particolare questo di oggi, nel quale
ci è data l'opportunità di recitare l'Angelus nella suggestiva cornice del Gran Sasso, accanto a questa Cappella
che ho a p p e n a benedetta, semplice e graziosa, incastonata com'è nel maestoso paesaggio a me ben noto e caro. Q u i il s i l e n z i o d e l l a m o n t a g n a e il c a n d o r e delle
n e v i c i p a r l a n o d i Dio, e c i a d d i t a n o la v i a della c o n t e m p l a z i o n e , n o n s o l o c o m e s t r a d a m a e s t r a per fare
esperienza del Mistero, ma anche quale condizione
per u m a n i z z a r e la n o s t r a v i t a e i r e c i p r o c i r a p p o r t i .
Si sente oggi un gran bisogno di allentare i ritmi talvolta ossessivi delle nostre giornate. Il contatto con la natura, con la sua bellezza e la sua pace, ci ritempra e ci ristora. M a mentre l'occhio spazia sulle meraviglie del cosmo, è necessario rientrare in noi stessi, nella profondità del cuore, in quel centro della nostra persona, in cui
siamo a tu per tu con la nostra coscienza'. Lì Dio ci parla, e il dialogo con Lui restituisce senso alla nostra vita...
Cari amici, vi siete qui radunati, preoccupandovi di
assicurare al vostro incontrof estoso il respiro ossigenante della preghiera. Esso, del resto, si a m a l g a m a bene con
la vostra storia e la vostra cultura, oserei dire con la vostra "spiritualità". Voi siete infatti, come "plasmati" dalla
montagna, dalle sue bellezze e dalle sue asprezze, dai
suoi misteri e dal suo fascino. La montagna apre i suoi segreti solo a chi ha il coraggio di sfidarla. Chiede sacrificio
e allenamento. Obbliga a lasciare la sicurezza delle valli, m a offre a chi ha il coraggio dell'ascesa gli spettacoli
stupendi delle cime. Essa è pertanto una realtà fortemente evocativa del c a m m i n o dello spirito, chiamato ad
elevarsi dalla terra al cielo, fino all'incontro con Dio...
So dell'impegno che state ponendo, con esemplare entusiasmo, soprattutto nella pastorale familiare. E' una scelta che merita un vivo incoraggiamento, in questo
tempo difficile in cui sulla famiglia si accaniscono forze
corrosive che ne minacciano l'unità e la serenità. E' necessario dunque che, nella società civile come nella
Chiesa, per il sostegno a questa fondamentale istituzione siano investite le migliori energie. Le famiglie cristiane siano davvero lievito nella società, vivendo la loro vocazione di "chiese domestiche", ispirate profondamente
dal Vangelo, ricche di preghiera, di tenerezza, di testimonianza.
Carissimi Fratelli e Sorelle! Affidiamoci a Maria,
che in q u e s t a Cappella è onorata col titolo suggestivo di
" M a d o n n a d e l l a N e v e " , non solo appropriato per la stupenda cornice della natura circostante, ma anche fortemente evocativo del suo mistero di d o n n a del candore: la
'Iota pulchra", l'immacolata.
Ella ci insegni la via della fedeltà a Cristo. Ci otteng a coraggio e fiducia.
Nella Basilica di S. Margherita si è soliti celebrare anche la " G i o r n a t a p r ò S e m i n a r i o " ,
che significa: credere nei valori dello spirito, sentire il bisogno di guide preparate ad indicare la
via del Cielo, e per questo scopo contribuire generosamente alla sopravvivenza dei nostri Seminari di Viterbo e Montefiascone, sentire il bisogno di pregare perché il Signore non ci faccia
mai mancare "operai per la s u a messe".
Dopo la S. Messa delle 19,30 - nella chiesa di S. Francesco - rinnoveremo la nostra dedizione a Maria, invocata sotto il nome della Quercia, patrona della nostra Diocesi, e la cui immagine si trova sul portale della chiesa.
N O TA
POLITICA_
La lettera alla quale vuole rispondere
questa "nota "è pubblicata
apag. 2 del
nale. E' bene leggerla prima, per rendersi conto della
polemica.
In questo numero, tra le lettere ricevute, se ne pubblica una avversa a questa
nota.
Merita che sia letta d a tutti perché
tutti tocchino con mano il livore che inquina, avvelena, guasta l'animo del cittadino
che esclude ogni altra visione politica all'infuori della sua. Pura miopia e schietto
egoismo.
Anche noi, come tutti gli onesti gridiamo: fuori i corrotti e via i corruttori!
Solo vorremmo che la Magistratura, alla quale siamo grati e nella quale esprimiamo fiducia, facesse presto a pronunciare le sentenze. L'«indizione» non è
ancora c o n d a n n a e non possiamo, s e n z a
processi, condannare tutto e tutti.
Dalla lettera appare vivo il desiderio
che la D.C. non solo non ricompaia più e
n e m m e n o rinnovata o rifondata, m a appare anche più chiaro che tutti i cattolici
debbano essere polverizzati e scompaiano per sempre, per sempre esclusi o banditi dalla vita pubblica e politica. L'intento
di tutti gli sforzi sembra solo questo.
Di tutt'altro parere sono invece i vescovi, i quali continuano a dire: - Cattolici,
state uniti! - M a dove? Intanto sulla dottrina sociale della Chiesa, dottrina che è nel
mondo intero la più avanzata, la più utile
all'uomo, al suo bene e al bene comune.
Se poi ci sarà chi d a questa dottrina
gior-
saprà trarre programmi moderni, attuali,
reali, costui, costoro, queste istituzioni, aggregazioni, partiti, bene vengano ché i cattolici, pietre vive della società alla quale
appartengono, hanno ancora qualcosa d a
dire, qualcosa d a fare, fondati sopra questa loro intramontabile dottrina alla quale
per divina chiamata debbono rendere testimonianza operosamente, dovendo intonare a Dio le realtà terrestri.
E' un loro diritto, è un loro dovere e
faranno del tutto per non lasciarsi escludere dal dare questo loro valido e prezioso
aiuto. Si intende autonomamente, liberamente, responsabilmente, fuori cioè di ogni implicanza di gerarchia di chiesa.
Faranno pertanto del tutto - ne siamo
certi - a restare se stessi senza farsi frastornare, incantare d a q u e s t a o quest'altra
Sibilla.
E fuori di ogni pretesa di porsi domani alla guida; "stare nei banchi dell'opposizione", come auspica la lettera, non è vergogna, m a collaborazione.
E se nel libero esercizio del suo sovrano potere democratico, il popolo italiano riserverà ai cattolici questo ruolo, bene
venga questo servizio purché la democrazia viva, si rafforzi, cresca.
M a "gli italiani - dice Martinazzoli torneranno a capire che le nostre ragioni
più alte sono anche le loro".
pag.
2
LA V O C E - n° 8 - Agosto 1993
Addirittura:
Sono rimasto esterrefatto nel leggere la
sua Nota Politica apparsa sul n° 7 del mensile d a
Lei diretto a commento del risultato delle elezioni provinciali. Per Lei siamo ancora in piena
guerra fredda con il mondo diviso in due blocchi
contrapposti, il suo mi è apparso un. linguaggio
distorto ed imbarazzato di chi si affanna ancora
a difendere una D.C. sprofondata in una crisi irreversibile. La caduta del muro di Berlino, caro
Direttore, ha provocato più danni al sedicente
partito dei cattolici che al vecchio P.C.I.
Lei afferma che il candidato D.C. è stato
bocciato perché di vecchio stampo, lo aggiungo,
non solo per questo m a anche e soprattutto perché non aveva alcun valore cristiano da proporci, si trattava di votare infatti per un divorziato,
padre di quattro figli che convive "more uxorio"
con una concubina. Se questi sono i campioni
dal nuovo, io sto dalla parte di quelli che Lei si ostina ancora a chiamare marxisti. E la miopia che
Lei attribuisce ai cattolici perché non si sono astenuti dal voto la ritorco su di Lei per il semplice motivo che oramai le ideologie, marxismo
compreso, sono andate in frantumi e sono state
cancellate dalla storia di questo Paese. La vecchia e logora D.C. è vissuta di rendita per mezzo secolo sull'anticomunismo e credendosi immarcescibile, ha gestito un potere arrogante,
Lettera aperta
esterrefatto!
clientelare e truffaldino. Non è affatto casuale
che lacommissione parlamentare antimafiacorrobori in pieno l'analisi dei magistrati palermitani, indicando con chiarezza il ruolo degli "andreottiani" (corrente egemone anche in Provincia di
Viterbo) e quello della massoneria nel sistema di
potere di "Cosa nostra". L'unità dei cattolici che
la maggioranza della pubblica opinione ha sempre respinto, non si può certo esumarla oggi,
quando persone oneste ed integerrime quali Segni, Orlando, Michelini, Scoppola, Ardigò, Gorrieri ed altri, non se la sentono più di convivere
con gli Sbardella, i Gava, i Ciarrapico, i Pomicino, i Vitalone, i Prandini e quanti altri popolano la
galassia D.C.
Giulio Andreotti, l'uomo dell'oltre Tevere, il
simbolo stesso della D.C. e del potere in Italia
dalla fine del fascismo ad oggi (e meglio sarebbe dire dalla continuazione del fascismo sub
specie democratica) ha già ricevuto la condanna
morale e politica del popolo italiano, indipendentemente dal giudizio che su di lui formulerà la
giustizia penale. La gente chiede a gran voce
che siano cacciati e puniti tutti i politici che hanno ricevuto voti dalla mafia e che siano interdetti tutti gli affaristi, i pubblici amministratori corrotti e tutti coloro che hanno contribuito a costruire
un laido consenso intorno al regime della corru-
PERSONAGGIO DEL MESE
All'lll.mo
Sig. Sindaco di Montefiascone
Eccellentissimo Sig. Sindaco, la preghiamo sentitamente affinché voglia farsi portavoce
del sentimento di gratitudine che i cittadini falisci
vorrebbero esprimere alla giunta d a Lei presieduta, al corpo dei Vigili Urbani, all'Assessore al
traffico per la dedizione e l'impegno che hanno
dimostrato e dimostrano nell'affrontare i difficili
problemi del traffico del centro storico.
Poche o nessuna Amministrazione nazionale potrà vantare in ben undici mesi di aver per
tre volte cambiato senso di marcia ad una via.
E' un record storico che potrete vantare,
solo voi. Da dove nasce tutto questo interesse
per Via della Croce? (con tutto quello che c'è d a
fare, proprio di via della Croce ve dovete impiccià!)
Ma se per puro caso sta via ve da tanto
noia chiudetela, demolitela, basta che ci dite dove dovemo passà. A Voi luminari amministratori che, della politica a.vete fatto un mestiere, non
ci permettiamo di dare consigli m a ricordarvi una grande invocazione indiana "Signore soprattutto insegnami la stupenda lezione che anche io
di tanto in tanto per il bene della popolazione
possa sbagliare".
Ringrazio per l'attenzione e saluto. Grazie
A Voi mi rivolgo, gentili amministratori, affinché durante l'estate vi ripariate dal sole.
E' arrivata
l'estate
Come ogni anno il sole picchia forte e surriscalda
le strane teste de sti amministratori.
Che poveracci fra cartelli e cartelloni
non sanno più che fa del traffico di Montefiascone.
Parlo del centro storico e dintorni.
C'è via della Croce che è la più travagliata
forse è il nome che l'ha rovinata.
Nessuno della giunta guarda il manto
che dell'asfalto vi è rimasto l'incanto.
Tutti si preoccupano dei segnali,
un giorno si entra a destra, e uno a sinistra
e il cittadino si trova nel parapiglia.
Sono un abitante de sta strana via
e all'Assessore mi voglio raccomandare
perché la sera mi dica dove devo passare.
Oh! Sindaco e Giunta che strani siete
non vi vergognate del degrado del paese.
Ma st'Amministrazione ha lavorato
guarda al piazzale Roma che palo che ha innalzato
era più bello se al posto dei sei faroni
vi stavano penzolati sei...
Siete bravi politici e nulla vi si può insegnare
ma un consiglio vi si può dare
da buoni cristiani ogni mattina
un'invocazione dovreste fare
pregando il Signore che vi insegni a sbagliare.
Lettera e poesia firmata
zione e del potere mafioso.
Altro che rinnovamento, la D.C. se vuole
sperare di sopravvivere in un prossimo futuro
deve espiare le sue colpe dai banchi dell'opposizione.
Oramai la gente è esasperata e non le concederà in tempi brevi di riciclarsi. E per concludere La prego di non importunare più i lettori con
quelle arcaiche note politiche e di non difendere
più di tanto gli indifendibili.
Un cordiale saluto d a
Marco Rossi
A c c e t t i a m o per b u o n a la f i r m a , m a di
M a r c o R o s s i ce ne s t a n n o t a n t i !
R i p e t i a m o : le lettere v a n n o s e m p r e firmate, a n c h e se u n o p u ò c h i e d e r e di n o n far
c o n o s c e r e il p r o p r i o n o m e .
GRATITUDINE!
Aiuto alla Chiesa che soffre
Reverendo don Agostino,
è con gratitudine che Le scrivo per aver
consentito di promuovere nella Sua parrocchia,
domenica 20 giugno, una giornata di sensibilizzazione a favore dell'«Aiuto alla Chiesa che soffre». La ringrazio anche a nome del nostro collaboratore don Andrea Jozewowic per la cordiale
accoglienza che gli è stata riservata.
E' in questa occasione che abbiamo ricevuto il dono di £. 1.145.450. Informeremo di ciò
la nostra sede internazionale in Germania (Koenigstein).
Una volta ancora sotto i nostri occhi si rinnova il miracolo della carità cristiana che muove
ciascun sostenitore dell'Opera, a far proprie, con
generosità e sacrificio, le preoccupazioni dei fratelli che sono nel bisogno.
La solidarietà mostrata da Lei e dalla comunità parrocchiale,
sarà ricompensata
dalle
preghiere di chi in questo momento attende l'aiuto concreto che avete donato.
Rimanendo uniti in questo vincolo di amicizia e di preghiera, La salutiamo vivamente e La
preghiamo di estendere il nostro
ringraziamento
all'intera
comunità.
Responsabile filiale di Roma
Gabriella Diano
Al Decano Parroco
della Basilica di S. Margherita
Al Presidente del Comitato
Festeggiamenti patronali di S. Margherita
Con riferimento alla Vs. richiesta in data
25.6.1993; ho il piacere di comunicarLe'che
la
Giunta Municipale, nella seduta del 7.7.1993, ha
concesso il patrocinio alla Festa Patronale di S.
Margherita.
Con lo stesso atto, si è assunta l'onere di
contribuire alla spesa che il Comitato Festeggiamenti dovrà sostenere per la effettuazione dei
fuochi d'artificio, mediante copertura della relativa spesa fino alla concorrenza di £. 1.500.000.
Distinti saluti
L'Assessore al Turismo
Aldo Paolini
Spettabile Comitato Festeggiamenti
S. Margherita
In esito alla richiesta avanzata dallo Spettabile Comitato, comunichiamo che il Consiglio
di Amministrazione
di questa Banca - nella seduta del22.6.1993
- ha deliberato un contributo
di £. 1.500.000.
L'occasione ci è gradita per porgere
diali saluti.
Banca Coop. Cattolica
Il Direttore Generale
cor-
pag.
LA V O C E - n° 8 - Agosto 1993
3
Vecchie foto
Sinodo diocesano
Il Sinodo diocesano è l'assemblea dei sacerdoti e degli altri fedeli della Chiesa particolare scelti per prestare aiuto al Vescovo diocesano in ordine al bene di tutta la comunità diocesana (can. 460)". Sarà celebrato in
questo anno pastorale nella nostra diocesi (1993-1994).
L'ultimo celebrato per la diocesi di Montefiascone ed Acquapendente fu nel 1958. Il testo del sinodo è un riassunto delle norme concrete allora in vigore. Tante di queste sono ormai superate e per il Concilio Vaticano Il - celebrato posteriormente - e perché oggi i tempi sono diversi d a
quelli di ieri, m a tante - specialmente quelle riferentesi alla catechesi - sono ancora d'attualità, adattate naturalmente alle esigenze dell'oggi.
Ebbene preghiamo lo Spirito di Dio perché illumini clero e laici, sotto
la guida del Pastore della diocesi a stendere norme concrete che siano di
vera utilità pastorale ed organizzativa.
L'antica viabilità e lo sviluppo urbano di Montefiascone
di Giancarlo Breccola
Vediamo nel disegno n. 1 il posizionamento del centro abitato di
Montefiascone in riferimento alla linea spartiacque tra i bacini del fiume
Marta, del lago di Bolsena e del fiume Tevere,
praticamente coincidente con quella di crinale
principale (1). Nel disegno n. 2 il dettaglio del
tracciato e i due percorsi
di collegamento con il territorio; esterno al bacino
del lago (quello punteggiato di fondo valle), diretto all'interno del bacino (quello tratteggiato di
crinale secondario).
Parzialmente definit a la situazione territoriale iniziale, cerchiamo ora di percorrere a ritroso l'evolversi dello sviluppo urbano di Montefiascone.
L'ultimo importante intervento viario effettuato a Montefiascone, a parte la realizzazione delle strade e dei raccordi delle nuove zone residenziali, fu quello voluto dal Card. Aldrovandi nel 1744 quando, avutone il permesso dal Governo pontificio, fece deviare il percorso dell'esistente strad a R o m a n a rendendolo tangenziale alla Porta di Borgo e costruendo un
viadotto per rendere più agevole la via.
Il viadotto o ponte in questione è ancora quello che oggi separa via O reste Borghesi d a via delle Cannelle, le quali originariamente costituivano
un unico tracciato.
Sappiamo che precedentemente la Cassia romana lambiva la parete
posteriore della basilica di S. Flaviano.
Anche recentemente, nei pressi dell'ex lavatoio delle Cannelle, in occasioni di alcuni lavori di scavo, sono affiorati alcuni basoli di strada romana.
Questo percorso, oggi scomparso (2), proprio all'altezza della fontana delle Cannelle si diramava vèrso Orvieto e proseguiva per Bolsena.
Era dunque questo il percorso tracciato che il cardinale voleva sostituire?
La risposta non è così semplice.
Esisteva a Montefiascone, in quel periodo, un'altra strada, che conduceva a R o m a e quindi detta "romana". Ciò risulta chiaramente d a una descrizione dei Beni Stabili del capitolo della Cattedrale fatta il primo gennaio
1710(3):
"L'Ostaria della Scaletta... posta fuori della Città in contrada Guardiano sopra la strada Romana... la detta Ostaria consisteva in una sola Casa a mano manca della strada Romana per andare a Bolseno.
\
M a dal 1669 il Rev.mo Capitolo ne fece fabbricare un'altra di contro alla suddetta... et fra dette due case vi passa la strada Romana..."
Di questa stazione di posta, detta anche posta Vecchia ed oggi proprietà Scoppola in via Dante Alighieri, si trovano tracce anche in documenti precedenti.
Nel 1530 esisteva, in quella località, una casa rurale che nel 1672 ven-
Disegno n. 2
ne ricostruita come nuova osteria d a mastro Ludovico Mezi, lo stesso capomastro che stava allora lavorando alla costruzione della cupola di S.
Margherita (4).
M a tornando alla nostra strada possiamo quindi dire che la via che ufficialmente portava a R o m a e che i signori Priori volevano si usasse e r a
questa che d a Bolsena, transitando nei pressi della Stazione di Posta,
giungeva fino alla Porta del Borgo.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi per quale percorso il viaggiatore, una volta arrivato nei pressi della Porta maggiore del paese, si sarebbe dovuto incamminare per poter proseguire verso Roma.
La risposta è contenuta in alcuni documenti comunali: (5)
"...Havendo la Sacra Congregazione ordinato il riattamento della Strada Romana, conforme si vede già per la volta di Viterbo perfettionata, e
cammina più comodamente di prima, che passava per la traversa del Castagno. .. si voglia supplicare questo illustrissimo Vescovo (sitratta
delBarbarigo), acciò si degni operare appressi li signori Superiori, chela Posta sia
messa dentro la Città, e la strada passi parimente per la medesima per l'utile accidente, come si è detto".
E questo è il parere a riguardo, di uno dei consiglieri:
"Sono di parere che detta strada passi dentro la Città, che si procuri
di mettere anche la Posta de Cavalli, Calessi, Carrozze dentro la Città in
luogo comodo, perché con questo mezzo li forastieri saranno ben trattati, e porterà utile a questo Popolò in vendere de commestibili, et altro..."
1 ) Disegno tratto dalla Carta Idrografica d'Italia, Fiume Marta e Lago
di Bolsena, Roma 1901.
2) Nel 1836 questa strada era ancora esistente, come risulta da un acciaio tratto da "Italie Pictoresque", Paris, disegnato da Labrouste e inciso
da Sauvage.
Inoltre, nel 1841, il De Angelis nel suo Comentarìo così scriveva a pag.
135: "...un (ingresso di s. Flaviano) al livello del poggio sulla grande strada romana che introduce alla Chiesa
superiore...".
3) Arch. Cap. Cattedrale, Registri dei Beni del Capitolo.
4) Idem
5) Arch. Comunale, Libro delle Riformanze 1687-1693, n. 30, fogli 179
e 180, $7 dicembre 1692.
(segue)
pag.
4
LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
V a n n o d a 97 m i l i o n i a 100 m i l a lire
Il Sindaco spiega le bollette dell'acqua C
S c e n d e in c a m p o p e r s o n a l m e n t e il s i n d a c o per s p i e g a r e e chiarire la s i t u a z i o n e d e l l e b o l l e t t e d i p a g a m e n t o d e l l ' a c q u a p o t a b i l e c h e
a M o n t e f i a s c o n e c o s t i t u i s c o n o m o t i v o di a c c e s e p o l e m i c h e e di malc o n t e n t o per le s o m m e r i c h i e s t e . "A strillare perle bollette salate sono una esigua minoranza • e s o r d i s c e M a u r i z i o M i n c i o t t i in u n a n o t a
i n v i a t a al n o s t r o g i o r n a l e - e lo dimostro cifre alla mano. Su 7.029 utenze, ben 5.277pari al 75% devono pagare il minimo, cioè il solo canone di lire 99.900 che equivale ad un consumo di 4 quintali di acqua
al giorno e a 144 metri cubi all'anno. A questa cifra devono
aggiungere il 9% di IVA, 350 lire al me per la legge Merli e 6.000 di aggio. Inoltre 662 utenze (9%) pagano 139.000 lire con un superconsumo
di
36 metri cubi; 436 (6%) £. 213.600 con 72 me di superconsumo;
265
(4%) con 108 me in più e soltanto 389 utenti che sono pari al 5,5% han-
L'AGENDA DI MALAPENNA
^
no consumato
anche oltre 10 q.li di acqua al giorno e dovranno
quindi far fronte a questo enorme
superconsumo".
Il s i n d a c o M i n c i o t t i fa n o t a r e c h e q u e s t ' u l t i m a f a s c i a di u t e n z a deve p a g a r e ben 4.000 lire al m e t r o c u b o di a c q u a c o n s u m a t a o l t r e il d o v u t o e si fa p r e s t o a r a g g i u n g e r e s o m m e di oltre u n o o d u e m i l i o n i .
M i n c i o t t i ha c o n f e r m a t o la b o l l e t t a r e c o r d arrivata alla d i s c o t e c a Holl y w o o d di oltre 87 m i l i o n i di lire.
"Avevano una perdita all'interno
del loro impianto idrico che è
s p i e g a t o il s i n d a c o - ma la lettura dei loro contadurata dei mesi-ha
tori è regolare".
Nel 1992 s o n o stati c o n s u m a t i a M o n t e f i a s c o n e
1.257.083 m e di a c q u a e a f r o n t e di u n a s p e s a di g e s t i o n e d i 1 miliard o e 72 m i l i o n i , l'entrata è d i 1 m i l i a r d o e 240 m i l i o n i .
MALAPENNA
E' f i n i t a 1 a 1 la p a r t i t a fra m e d i c i e s a c e r d o t i
Per 5 m i l i o n i al g i o r n o
Camici bianchi contro tonache nere
Rocca dei Papi affittasi...
E' finita in parità, senza gloria e senza infamia, la partita di calcio fra medici e sacerdoti disputatasi sul campo sportivo di Villa Salotti a Montefiascone. Un gol per parte anche se c'è da dire subito che i "sanitari" hanno fallito un calcio di
rigore. Due sacerdoti sono dovuti uscire per infortunio... subito soccorsi dagli "avversari" in campo.
Don Pino Curre ha abbandonato al 20° del primo tempo e fino allora era stato una vera spina nel fianco per la difesa in camice bianco. L'altro infortunato è stato Don Alberto Canuzzi, dimenticatosi forse troppo presto di non essere più
under 40 ma... 60.
Comunque sono stati novanta minuti di gioco piacevole con virtuosismi individuali degni di nota da ambo gli schieramenti. li primo gol è stato segnato dai preti con uno scatenato Don Domenico Bandini che ha letteralmente infilzato l'incolpevole Germani. Il pareggio è venuto al 12° del secondo tempo con una altrettanto bella segnatura del dottor Stefano Mocini, non per nulla specialista in medicina dello sport.
Ed ecco di seguito le formazioni che si sono date battaglia senza esclusioni di colpi, ma con esclusione di gol: sacerdoti - Andrea, Fedelini, Passarella, Bandini, Frezza, Curre, Neri, Spadavecchia, Giulianelli, Trapè, Mugnaini (Canuzzi); medici - Germani, Mozzetti, Meschini, Marziali L., Minciotti, Mocini, Lozzi, Bartoleschi, Marziali R., De Simoni, Muzzi: arbitro - sig. Massimo Crescenzi; reti: Bandini al 21° del 1° tempo e Mocini al 12° della ripresa.
Umberto G. Ricci
Con 5 milioni, più 2 di cauzione che verranno restituiti se non si è procurato dei danni,
chiunque può affittare, per un giorno, la Rocca
dei Papi di Montefiascone.
In teoria potrebbe farci quello che vuole anche se l'uso dell'antica fortezza papale è congeniale per feste, ricevimenti, pranzi di nozze o di
lavoro, convegni e party vari. Al danaroso locatario, il C o m u n e mette a disposizione due grandi saloni di oltre 600 metri quadrati al primo piano e diverse altre sale e salette al piano terreno
che possono ospitare agevolmente oltre 5 0 0
persone.
L o d e v o l e i n i z i a t i v a del C o m u n e
Tante novità
nel traffico cittadino
Campi solari
alla Villa Salotti
Anche per questa estate il Comune di Montefiascone
ha organizzato i campi solari presso la Villa Cardinal Salotti in cui sono accolti bambini di ambo i sessi di età scolare.
Vengono prelevati al mattino dagli scuolabus che li riporta
a casa nel tardo pomeriggio.
Si tratta di una iniziativa ormai collaudata.nel tempo e
che comporta notevoli benefici sia ai piccoli "campeggiatori" che alle loro famiglie. Finita, infatti, la scuola, a molti genitori si pone il difficile problema dei figli che restano soli in
casa senza alcuna vigilanza. A volte si tratta di bambini piccoli che non si possono lasciare incustoditi. Ed ecco la
"scialuppa di salvataggio" offerta dai campi solari che quest'anno sono particolarmente affollati. Assistono queste
frotte di vivaci bambini le ragazze delle cooperative giovanili di servizio che hanno già alle spalle una consolidata esperienza. L'ambiente poi è quanto di meglio si possa sperare: svariati ettari di parco con querce, cerri, pini e abeti secolari, un campo sportivo, freschi viali alberati ed ambienti interni con mensa e servizi della massima efficienza. Insomma una iniziativa quanto mai positiva che il Comune ha
reso ormai insostituibile che assicura vacanze serene a
tanti bambini e tranquillità alle loro famiglie.
U.G.R.
Novità nel traffico cittadino annunciate dal sindaco
Minciotti che interessano il settore dei trasporti pubblici e la
viabilità interna al centra di Montefiascone.
Il capolinea ACOTRAL sarà spostato da piazzale Roma a via Cardinal Salotti nello slargo vicino all'edicola dei
giornali. Sarà istituito il senso unico di marcia in via Dante
Alighieri, trasversale interna della Statale Cassia in direzione di Bolsena. La consolare Cassia in tutto il suo tratto interno sarà poi preclusa al traffico pesante che sarà dirottato sulla circonvallazione nord che congiunge le Statali Umbro Casentinese Romagnola alla Cassia attraverso via S.
Maria delle Grazie, via Cardinal Salotti. Intanto il Comune
sta provvedendo alla installazione delle pensiline coperte
in tutte le principali fermate delle linee urbane ed extraurbane. Sul piazzale Roma rimarrà il capolinea del servizio di
trasporto pubblico urbano la cui istituzione ha sollevato non
poche polemiche per la scarsità di passeggeri. A tale proposito c'è da notare che un certo incremento, in tal senso,
si è avuto sulla linea per il lago di Bolsena il cui pullman è
sempre affollato. Gli altri bus, quelli che collegano le frazioni al centro cittadino, viaggiano il più delle volte a vuoto.
Per quanto riguarda il senso unico in via D. Alighieri,
non mancano le polemiche, specie da parte dei commer-
Ovviamente non rientra nel prezzo il costo
del banchetto e della festa in genere, che resta
a carico di chi usufruisce dei locali, m a il Comune si accolla le spese del riscaldamento invernale e dell'illuminazione interna ed esterna al
monumentale complesso medievale.
Per chi se lo può permettere, si tratta di uno
scenario d a sogno. La Rocca papale è stata di
recente restaurata al suo interno mentre proseguono i lavori per il ripristino del cortile, del ponte levatoio, degli archi e delle mura esterne. A t a :
le proposito non v a sottaciuta la barbarie di aver
addossato alle mura trecentesche un assurdo
casotto in cemento armato per l'installazione di
un anacronistico ascensore. I fortunati convitati
a questi party milionari hanno anche la fortuna di
poter ammirare, dall'alto della Rocca, un panor a m a meraviglioso che va dal Tirreno, all'Amiata, all'Umbria, fino ai monti Sibillini. L'aria fresca
e salubre fa il resto perché una giornata alla Rocc a dei Papi di Montefiascone, resti fra i ricordi più
belli.
Umberto G.R.
danti che prevedono un calo dei loro affari. Ma non va dimenticato il fatto che quella traversa interna della Cassia è
da tempo fonte di guai per automobilisti e pedoni a causa
dell'eccessivo traffico, specie pesante, e per le auto in sosta su ambo i lati.
U. G. Ricci
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LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
N O T E DI
Piccola storia della Reumatologia
AGRICOLTURA
I pericoli
della
siccità
Purtroppo anche quest'anno l'agricoltura deve subire notevoli danni causati dalla siccità. Sono mesi che non piove, le riserve idriche dei campi sono esaurite ed ogni giorno di
più le colture mettono in evidenza segni di sofferenza per la carenza di acqua. I cereali sono cresciuti e maturati in assenza di pioggia ed insufficiente umidità, dando un raccolto scadente di qualità e scarso di produzione; attualmente sono le viti ed gli olivi ad accusare carenza di acqua, stanno rallentando la vegetazione e c'è il rischio che venga compromesso seriamente il loro raccolto. Nel regno vegetale l'acqua è il più abbondante costituente
di tutte le cellule fisiologicamente attive. Le foglie sono costituite dal 55 all'85 per cento di
acqua ed alcuni frutti possono arrivare anche al 90-95 per cento di contenuto in acqua. Il
legno verde contiene dal 30 al 60 per cento di acqua sotto torma di linfa grezza o elaborata in continuo movimento all'interno delle piante. L'assorbimento dell'acqua dal terreno,
il trasporlo attraverso le cellule tubolari e la sua dispersione all'esterno, specialmente con
la traspirazione, determinano complessivamente il bilancio idrico degli organismi vegetali. Per le sue caratteristiche, l'acqua tiene in soluzione sia i sali minerali, che verranno trasformati in sostanze organiche dallafotosintesiclorofilliana, sia gli zuccheri ed altre sostanze nutritive necessarie per le piante e per la loro fruttificazione, che l'acqua stessa trasporta nelle parti apicali dei rami per la crescita della massa vegetale, nei frutti per la loro crescita e maturazione e nelle radici come sostanze di riserva. Durante l'estate, anche con piovosità normale, le piante risentono della temperatura elevata e del solleone, le foglie tendono ad appassire durante le ore più calde del pomeriggio, per riacquistare il proprio turgore nelle ore notturne, fresche e cariche di umidità. Questo fenomeno è il cosiddetto appassimento temporaneo o transitorio, causato dalla velocità di traspirazione, necessaria alle piante per non subire scottature dal sole dardeggiale, superiore alla velocità di assorbimento dell'acqua durante il giorno. Quando la riserva di acqua nel terreno tende ad esaurirsi, subentra un altro fenomeno chiamato appassimento permanente, che viene raggiunto solo quando nel terreno si è verificata una reale deficienza di acqua e le piante non avranno possibilità di ripresa finché non aumenterà il contenuto idrico del terreno nel quale esse affondano le proprie radici. Nei terreni che si stanno prosciugando per mancanza
di pioggia, l'appassimento temporaneo lentamente diventa permanente e le piante durante la notte impiegheranno sempre più ore per riacquistare turgore, con risultati sempre meno efficaci, finché non sarà più sufficiente tutta la notte per recuperare l'acqua perduta. Le
piante cercheranno di difendersi chiudendo tutte le aperture delle foglie, cosiddette stomi,
e tenderanno ad eliminare una parte della chioma facendo seccare le foglie più vecchie.
Tenteranno di assorbire acqua dal terreno più velocemente, ma l'appassimento delle foglie rallenta il fenomeno di osmosi, per cui la velocità di traspirazione sarà sempre più alta di quella di assorbimento dell'acqua dal terreno nel quale, il contenuto idrico va sempre
più diminuendo per assenza di pioggia. Il volume complessivo di acqua delle piante subirà inesorabilmente una lenta macontinua diminuzione, finché lepiante passeranno dall'appassimento permanente all'avvizzimento, che porta alla necrosi degli organi erbacei e carnosi, rendendo il fenomeno irreversibile, causando la totale caduta delle foglie, dei fiori e
dei frutti e causando, infine, la morte della pianta.
La terapia della malattia reumatica
E' ormai accertato che la terapia della malattia reumatica si basa sull'uso principale
di aspirina, penicillina e cortisonici.
Ma questa semplice conclusione ha avuto un lungo travaglio storico. Innanzi tutto, come abbiamo precedentemente visto, la comprensione delle pause del reumatismo articolare acuto non è stata né breve né facile.
Pertanto ancora nel 1680 il grande Sydenham curava questa malattia principalmente con i salassi, compiuti con sanguisughe, convinto di allontanare con il sangue gli umori malsani che depositandosi nelle articolazioni producevano febbre e gonfiore.
La svolta terapeutica si intravede nel 1763 ad opera di un pastore protestante inglese, il rev. Edwards Stones, il quale convinto assertore della storia secondo laquale... molte malattie naturali portano in sé la loro stessa guarigione e che i rimedi non sono troppo
lontani da esse..., notò che una pianta che cresceva rigogliosa in zone malsane e paludose, il salice bianco, possedeva nella propria corteccia una sostanza particolarmente amara, simile a quella che si estraeva dalla corteccia peruviana (Chinino) e come questa riusciva a calmare le febbri malariche anche quella scoperta dal reverendo doveva avere le
stesse proprietà. In effetti essendo la malaria come le malattie reumatiche in genere più frequente in zone ad elevata umidità e malsane, entrambe queste sostanze dovevano essere efficaci.
Così pensando somministrò la polvere di corteccia di salice a pazienti malarici e con
gran stupore vide che essi traevano grande beneficio sia per la scomparsa della febbre che
dei dolori. Ma affinché tale sostanza fosse impiegata nei reumatismi altri avvenimenti erano necessari.
Nel 1831 Pagenstecher, farmacista di Berna, distillò da una pianta spontanea dei prati appartenente al gruppo delle rosacee e nominata regina dei prati, l'Aldeide Salicilica.
Nel 1835 il tedesco Lovig manipolando chimicamente (ossidando) tale sostanza ottenne l'acido salicilico, molecola di base dell'aspirina.
Nel 1860 i tedeschi Kolbe e Lutman riuscirono a sintetizzare artificialmente la molecola avviandone la produzione industriale. Sempre Kolbe con i suoi collaboratori, compiendo esperimenti su se stessi con tale sostanza ne scoprirono l'effetto analgesico ed antipiretico ed iniziarono l'applicazione nel reumatismo articolare acuto.
Ma il grande Bouillaud sentenziava che questa sostanza da sola non poteva fermare l'evoluzione della malattia a livello cardiaco. In effetti bisogna attendere l'avvento della
penicillina e l'intuizione del pediatra francese Grenet nel 1949 che li associò entrambi nella terapia del reumatismo ottenendo risultati strabilianti.
Le porte della moderna terapia antireumatica erano aperte ed aspettavano l'ingresso trionfale dei cortisonici che avvenne qualche anno più tardi.
La malattia reumatica si può considerare sconfitta ed il lavoro congiunto di medici, filosofi e reverendi premiato.
Dott. Busà Angelo Cesare
Medico Chirurgo
Reumatologo
Gimberto
Lucia Paoletti in Trapè
Professioni allo specchio
Il Barbiere
Mentre andiamo in macchina ci giunge la
notizia della scomparsa repentina di Lucia Paoletti, domenica 25 luglio, mentre il giorno avanti era in gita con i coetanei del 32 a Frasassi ed alla
Madonna di Loreto.
Egli taglia la barba ed i capelli;
è esperto
di massaggi
e di
frizione,
i suoi clienti riesce a far più belli
con l'aiuto di forbici e
Di notizie locali poi
Lucia era il perno della famiglia sia per lo
sposo Federico - che per la famiglia della figlia
come lo era per il suo papà novantaseienne che
veniva accudito con tanto amore.
sapone!
t'aggiorna
nel mentre che ti liscia testa e
chi fallisce,
guancia:
chi ruba, chi ha le corna,
e così spera de buscà la
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suoi familiari che ora continuerà ad assistere dal
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LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
6
Taccuino economico e tributario
a cura del dr. Franco Radicati
E' ormai trascorso l'ingrato periodo dedicato ai versamenti delle numerose imposte, e tra molti affanni e proroghe, ognuno è
riuscito infine a presentare la propria dichiarazione dei redditi.
Con gli ultimi versamenti sembra essere diminuita l'attenzione sul problema fiscale, ed in particolare sulla necessità di semplificare il sistema. Infatti, dopo i proclami di tutte le parti politiche, i titoloni dei giornali, le tirate di orecchie ai "tecnici lunari", sembra
che tutti abbiano subito dimenticato le fatiche e le apprensioni causate dal modello
740, forse per preoccuparsi di altri problemi
altrettanto e ancor più gravi del nostro paese.
Tuttavia sta lentamente camminando in
Parlamento il primo decreto predisposto dal
Ministro Gallo in materia di semplificazione.
Si tratta di un primo timido passo nella
direzione auspicata, che non annullerebbe
certo completamente le vessazioni ridicole
e talvolta assurde alle quali il contribuente è
datempo assoggettato da parte dei burocratifiscali; ciò nonostante, una sollecita approvazione del provvedimento dimostrerebbe
se non altro che i buoni propositi di pochi
giorni fa non si sono già liquefatti con il caldo estivo. E intanto gli italiani si accingono a
celebrare il mese di Agosto, tradizionalmente dedicato a viaggi e ferie, con le tasche
molto più leggere rispetto agli scorsi anni. Le
prime stime sul prelievo fiscale del mese di
giugno indicano infatti che le imposte versate quest'anno superano di ben il 47% quelle
versate nello stesso periodo dello scorso
anno, con riguardo al gettito complessivo.
L'aumento si rileva ben più consisten-
te, raggiungendo il 76,5% in più rispetto al
1992 con riferimento alla sola IRPEF.
Anche per questo motivo, saranno ferie
non troppo allegre quelle che ci attendono in
questo mese; il paese si trova infatti in piena
fase di recessione economica, come si è dimostrato dal calo generalizzato dai principali indicatori del primo trimestre - dati ISTAT sotto riportati (variazioni % rispetto al 1° trimestre 1992):
Prodotto interno lordo
- 0,9%
Importazioni
-10,7%
Domanda totale interna
- 2,3%
Investimenti fissi
-14,7%
Costruzioni
- 3,9%
Consumi delle famiglie
- 0,6%
E nonostante il calo nei consumi, l'inflazione riprende a crescere, anche se di poco:
in luglio si è infatti avuto un aumento del
+0,4%, che porta il tasso tendenziale annuo
al +4,4%.
"Mal comune mezzo gaudio", recita il
proverbio; ed infatti in crisi recessiva più o
meno manifesta si trovano attualmente tutti
i paesi Europei, ed occidentali in genere, che
stanno affrontando, visti nel loro insieme,un
periodo nero dal punto di vista economico.
Ciò, purtroppo, contrariamente a quanto afferma il proverbio sopra citato, non può
né deve consolarci: i collegamenti economici e finanziari tra i paesi industrializzati sono
infatti talmente stretti che difficilmente una
nazione potrà risolvere autonomamente i
propri problemi (la crisi valutaria ha dimostrato!); solo quando tutto il monda occidentale avrà trovato una via d'uscita comune si
potrà superare la crisi economica in atto nel
nostro paese.
Angolo della
A eh® s e r v o n o g l i
^
aìyti 80,,,
Il problema di maggiore attualità in questi giorni è
quello del cosiddetto conflitto fra l'ONU, gli Stati Uniti, altri paesi che compongono la spedizione umanitaria in
Somalia e l'Italia. Qualcuno ha voluto presentare questo
dissidio come dovuto alla grande bontà, comprensione
e umanità degli italiani da una parte ed alla durezza di
cuore, alla bellicosità dell'ONU e degli USA dall'altra. Altri hanno presentato come coraggiosa e realistica la presa di posizione dell'ONU e degli USA e vile quella dell'Italia. La verità è prima di tutto che qualunque missione
umanitaria può diventare una missione di guerra e chiamarla di polizia è soltanto un eufemismo. Può divenirla
perché, finché bande terribili e rivali capeggiate da capì
spietati e sanguinari come Aidid occupano il territorio su
cui si dovrà • svolgere l'azione umanitaria, l'azione
umanitaria non si può svolgere. L'ha detto per esempio
Miriam Mafai, una giornalista certo non sospettabile di
simpatie per gli USA, la quale ha detto che le azioni umanitarie sul territorio dove è una forte guerriglia è meglio
non farle. Quindi questa vicenda della Somalia dimostra: 1) Che se si vogliono portare aiuti alle popolazioni
e non ai capi banda, bisogna disarmare i capi banda; 2)
che per disarmare i capi banda bisogna compiere azioni di guerra e di polizia che a questo punto sono la stessa cosa; 3) che se azioni di guerra e di polizia non si possono fare perché il mondo si scandalizza - essendo in
gran parte composto di ipocriti e falsi pacifisti - allora è
meglio non fare azioni umanitarie.
La persona più realistica che ho sentito parlare negli ultimi tempi con coraggio e fermezza, è stato il Ministro degli Esteri della Bosnia, il quale a proposito degli
aiuti umanitari ha detto le^seguenti parole: "Voi volete
portare cibo e medicinali alle nostre popolazioni; ma se
prima non è risolto il problema politico e militare, le fate
vivere un po' più a lungo solo per farle uccidere dalle granate e dai cecchini".
Lodovico Mocini
Sanità
Rubrica a cura di I. e P. Gianlorenzo in collaborazione con la DD.AA. e del personale
1) - L'amministratore straordinario della USL VT/1 ing. Paolo Equitani ha controfirmato le delibere di nomina dei vincitori dei
concorsi interni con i quali è stato completato l'organigramma dei medici ospedalieri
dei presidi di Montefiascone ed Acquapen-,
dente. Cinque concorsi riservati perotto posti di aiuto ed uno riservato perii posto di veterinario di area A.
j
Concorso per 2 posti di Aiuto Chirurgo
(Primario dr. Angelo Brinchi)
1° Ettore Santini,
2° Franco Ferri
Concorso a 1 posto di Aiuto Medicina
Generale (Primario dr. Francesco Rollo)
1° Remo Brenci
4) - Direzione Servizio Veterinario:
Concorso per 1 posto di Veterinario coadiutore area funzionale A) (Primario dr. Paolo
2) - Ospedale di Montefiascone:
Concorso interno riservato per titoli ed Burla)
1° dr. Angelo Contu
esami per la copertura di 2 posti di Aiuto corresponsabile ospedaliero di Chirurgia Ge5) - La USL VT/1 ha indetto un concornerale (Primario prof. Vincenzo Pugno).
so per l'assunzione di n. 4 terapisti della
1°dr. Attilio Mancini,
riabilitazione da affiancare alle 10 unità già
2° dr. Giuliano Bruni
Concorso per due posti Aiuto di Medici- in servizio sul territorio del comprensorio
na Generale (Primario dr. Alessandro dell'unità sanitaria locale.
Compagnoni).
Il concorso è per soli titoli e i 4 vincito1° Giuseppe Piermattei,
ri saranno assunti part'time per un anno al2° Ugo Ronchini
le dipendenze del CAD (centro assistenza
Concorso per un posto di Aiuto Ostetri- domiciliare) diretto dalla dr.ssa Proietti e
cia e Ginecologia (Primario dr.ssa Anna dal dr. Pietro Villecco responsabile del distretto di Montefiascone.
Giordano)
1°dr.Giovanni Braguti
6) - Avviso importante
3) - Ospedale di Acquapendente:
per tutti quelli che a causa della loro
malattia hanno già esaurito tutti e 16 i bollini di esenzione rilasciati a suo tempo dalla
USL VT/1.
In tale eventualità il paziente deve farsi fare un certificato dal suo medico curante che attesti che non può fare a meno delle cure continue a causa della sua malattia.
Deve poi recarsi al Comune per sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva di notorietà
nella quale l'interessato attesti di aver esaurito tutti e 16 i bollini a suo tempo rilasciati
dalla USL VT/1 e di averne bisogno di altri
per proseguire la sua cura come risulta anche dal certificato redatto dal suo medico
curante. Con il certificato e la dichiarazione
di notorietà deve recarsi alla USL VT/1 per
fare domanda dopodiché gli verranno rilasciati altri bollini di esenzione per l'acquisto
di medicinali. Per sicurezza è meglio che,
quando va alla USL per fare domanda, si
porti con se la vecchia tessera e i tagliandi
dei bollini consumati.
RETTIFICA
In riferimento alla nota che riguardava il Consultorio apparsa sul n°
6 di questo giornale precisiamo
che il numero di telefono di detto
ufficio è il seguente: 828202
pag.7LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
Omaggio alla Cupola
P. Marino ci scrive dall'Africa
Meglio parlare di dischi volanti
Ambanza, le 11.6.1993
Cari Amici, saluti Qa va? qa va pas? tant pisi Rieccovi una lettera comune, come la fossa comune, m a non come la testa del sindaco. Totò Riinai, Santapaola, Tangentopoli, Craxi, Andreotti, Ciampi, avvisi di garanzia,
percorribilità strade, Indurain, Fiorentina in... serie B... vi sento tutti i giorni come se fossi a Velletri, grazie all'allacciamento di RA11 e RAI 2 sull'ond a corta internazionale: 13 M e 25 M. Non sono più così lontano. Prima c'era un p r o g r a m m a per l'Africa la mattina e la sera; o rinunciare ad accendere la radio o sbàtterla per terra, tanto si sentiva male.
Comunque non dovete pensare che se le cose vanno male d a voi io
ne sia triste, anzi... mal comune... Marinazzo! Se l'Africa comincia a farti
questo effetto, rientra presto al tuo Paesetto! (meno male che ho rinunciato alla rima con Marinazzo!) Eh no! se lascio l'Africa lontana e la buccia di
banana, vado in Bosnia, ho voglia di sparare! Per il momento sond solo poveri pappagalli che fanno le spese del mio 'doublé canon' che non perdona. Non dovete pensare agl'innocenti pappagalletti variopinti, perché si
tratta di pappagalloni brutti e cattivi, salvo in padella, infatti valgono 2 piccioni e sono colpevoli di decimare le nostre piantagioni di noix d'acajou: legittima difesa.
Per ritornare alla politica, i malagasy hanno vinto la prima tappa del
giro della democrazia. Hanno un nuovo presidente, il buon Zafy Albert, già
chirurgo di Stefano, originario di queta regione e che non disdegna la nostra compagnia. S e n z a troppe illusioni, si tratta di un O.L. Scalfaro al di sopra di ogni sospetto contro decine, centinaiadi mazzettari e mafiosi. Quindi la strada verso il buon governo è ancora lunga. Se poi parliamo di strade qui, ò meglio stare zitti o parlare di dischi volanti.
L a mia bottega funziona sempre bene. Marinooo! e la modestia?
Pfui! Qui la legge della giungla è ben onorata e poi bisogna farsi coraggio.
La salute non peggiora. Siamo già nell'inverno australe, è delizioso. M a la
polvere! L a passata callaccia di quest'anno è stata la più micidiale, mi si erano concallate anche le p . J e g h e delle braccia e dei piedi. Il mio inossidabile vecchiardetto pianta vaniglia e avocadi a rotta di collo e io pianto papaie e... fiorii incredibile! C o m e l'Africa possa cambiare meridiani e paralleli: Marino che coltiva fiori! Dovrebbero essere crisantemi, m a per il momento non sono che splendidi hibiscus rossi e bianchi. Avevo piantato anche cactus biphidus pedunculatus spinosissimus, la troppa acqua me l'ha
annegato.
Sto per chiudere il mio sproloquio e quasi dimenticavo i miei ultimi
malori. Ben due volte i malandrini sono entrati chez moi. Mi hanno soffiato calzoni, soldi e le tre camicie che avevo comprato all'lpervivo di Viterbo... al prezzo di due. La s e c o n d a volta, era durante la siesta. Il ladrunco(segue a pag. 8)
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Festa in cielo, festa in terra.
Festa in terra specialmente a Montefiascone. Tutto il popolo falisco, in quel giorno, in ogni suo ordine, si trova in piedi per
rendere fervente omaggio di culto alla sua celeste patrona. Con
devota partecipazione ne venera l'insigne reliquia della sacra testa portandola solennemente in processione e celebrando in suo
onore un magnifico pontificale nel suo stupendo tempio.
Festa anche in cielo. La celebrano tutti i nostri patroni e protettori che, raccolti intorno alla santa, si congratulano con lei per
i numerosi attestati di devozione a lei resi da ogni parte d'Europa ed insieme si congratulano per le tante belle chiese a lei dedicate, di cui la più ammirata è senz'altro questa nostra, non per altro che per la sua maestosa cupola. Anzi, soggiunge precisando
S. Flaviano, non solo per la maestosa cupola, ma anche perché è
l'unica cupola. Santa Margherita sorride ed invita a benedire tutti insieme la nostra fortunata cittadina, che ha tanti cari amici in
cielo e tanti ammiratori in terra.
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LA V O C E - n° 8 - Agosto 1993
8
La meraviglia della vita umana
E' il tema della sig.na Antonella e dato per concorso nazionale dalla Federazione
Regionale per la Vita (Lazio). Oltre ai 10 temi già premiati a Roma - in Campidoglio
- è stato segnalato insieme a pochi altri, questo della sig.na Ugolini e premiato presso la sala regia del Comune di Viterbo il giorno 20.5.1993. La sig.na Antonella si è diplomata quest'anno
presso l'Istituto Magistrale
"S. Pietro" di
Montefiascone.
E' pianto e rabbia, è notte e silenzio, è gente che corre, è paura e dolore, è mafia e criminalità. Ma è vita!
E' amore e dolcezza, è musica e poesia, è sole e primavera, è speranza e amicizia. E' vita!
La vita è tutto questo e tutte le altre cose che noi
sappiamo metterci dentro. E' bella! E' vero... ci sono tanti
aspetti negativi: c'è il dolore, la sofferenza, la paura, la povertà, la solitudine, ma tutti questi sentimenti ci ricordano
che siamo vivi e che non dobbiamo mai arrenderci, nemmeno di fronte ai problemi che ci sembrano più complessi.
E' facile arrendersi, il difficile è continuare a lottare
per gli ideali in cui si crede, anche quando sembra che tutto e tutti siano contro di te.
Basterebbe guardare un tramonto, sentire dell'acqua fresca scorrere tra le mani per capire che la vita è un
miracolo, è un dono preziosissimo.
Nessuno puòrifiutarlo,nessuno può soffrire al punto di decidersi a togliersi la vita, c'è sempre la speranza!
Noi non siamo soli, non lo siamo mai stati, e non siamo neppure incompresi, la gente ci capisce perché è come
noi: prova i nostri stessi dolori e piaceri, vive sotto il nostro
stesso cielo, avverte le nostre stesse delusioni e speranze.
Tutti amiamo, tutti soffriamo, ma proprio perché siamo "Tutti" dobbiamo unirci ed andare avanti, sperare, lottare, credere. Nessuno desidera veramente morire, è vero,
tutti speriamo in una vita migliore, ma il desiderio che alcuni hanno di morire è falso.
A pensarci bene, neanche coloro che si "bucano"
vogliono veramente farsi del male, perché in fondo, anche
loro, come tutti, sono alla ricerca di qualcosa di migliore, di
qualcosa che, anche se per poco, li faccia illudere di star
bene.
Tutti vogliamo vivere, tutti siamo allaricercadella felicità; forse parlare di "felicità" è un po' esagerato, diciamo
che tutti cerchiamo la serenità, la tranquillità, la pace.
(da pag. 7)
lo forza la porta della mia camera, il tempo di afferrare il mio doublé canon, ma il lestofante era
già lontano, gli ho sparato dietro due colpi di avvertimento, mentre il mio vecchiardetto mi rimproverava di sprecare due cartucce. Quasi quasi gli avrei sparato, ma poi sarei rimasto orfanello nel grande convento.
Buon divertimento
cari ragazzi della Colonia!
E così vi mando ancora i suoi saluti e
quelli degli altri due confratelli: Gentalinapastore tedesco e Lasix gattaccio menefreghista e
mangialucertole. Ultima curiosità: festeggerò il
Corpus Domini con il panettone di Sandrone.
Spedito i primi di dicembre 1992, è arrivato i primi di giugno 1993! In buono stato. Che cuccagna!
Voilà, c'est tout, pour cette fois. A la prochaine.
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Ognuno ha il suo modo di andare alla ricerca di questi valori ; alcuni scelgono le strade sbagliate: droga, violenza, criminalità... partendo forse da presupposti sbagliati, e
cioè che la tranquillità, la serenità e la pace siano sinonimo
di potere, prestigio, soldi.
In realtà la serenità non va ricercata nelle cose materiali; essere sereni significa essere in pace con gli altri e
soprattutto con se stessi.
Tante situazioni negative non dipendono dalla vita
in sé, ma dalla nostra incapacità di vivere, affrontare i problemi e sperare in un domani migliore con un atteggiamento sempre positivo. Basta sapere quello che veramente si
vuole dalla vita senza spendere le nostre energie rincorrendo sogni impossibili, alla ricerca di valori sbagliati eseguendo l'esempio di falsi miti.
Non dobbiamo farci condizionare da niente e da
nessuno; dobbiamo vivere la nostra vita per noi e non per
gli altri, senzatuttavia danneggiare per raggiungere i nostri
scopi, coloro che ci stanno intorno.
La vita è un dono meraviglioso. E'bellissimo aprire
gli occhi ogni mattina, vedere il sorriso di un anziano, ascoltare il rumore del mare; meraviglioso è il sole che splende
in una giornata d'estate, quando tutto è calmo e tranquillo.
Quante cose stupende ha da offrirci la vita!
Non dovrebbe bastarci un giorno, né un'esistenza
intera per fare tutto ciò che vorremmo.
A me non basterà una vita per soddisfare tutta la mia
energia, la mia voglia di vivere, di conoscere, di fare, di
piangere, di ridere e perché no, anche di soffrire.
Guardandomi intorno mi accorgo che tante, troppe
cose in questo mondo non vanno come dovrebbero; ma ne
vedo tante altre positive; "finché c'è vita c'è speranza"... è
per questo che non mi stancherò mai di gridare che la vita
è un miracolo meraviglioso!
Ugolini Antonella
S i a m o nel
1936. S o n o un
gruppetto di ragazzetti
della
colonia estiva che
si teneva, allora,
alla R o c c a d e i
Papi. La signora
assistente
era
Nevi Vincenza.
Il nostro unico Intervento
è quello di cambiar canale
Me ne sono accorto d a qualche tempo e,
con sgomento, mi rendo conto che sta per diventare un'abitudine. Quella di affrettarsi a cambiare canale o a girare pagina quando l'occhio
mi cade sulla Bosnia, la Croazia o Sarajevo. Lo
ammetto: più che ipocrisia, è una vigliaccheria
bella e buona. La stessa cosa mi capita davanti a un malato terminale o a un cane che sta muorendo schiacciato d a un'auto. Di fronte alle sciagure irreparabili, è istintivo sentir nascere in sé
un moto di insofferenza, il desiderio che esse
giungano al più presto al loro naturale compimento per non doverne più prendere atto, per
cancellarle quasi non fossero mai avvenute.
Eppure, a volte, davanti a fatti particolarmente orrendi, un soprassalto di pietà mi coglie
anche se cerco di vietarmi a sentimenti di umanità nei confronti di una tragedia che, anche se
sembra impossibile, diventaognigiornopiù barbara. Oggi qualcuno ha sparato su un gruppo di
ragazzini che giocavano nelle acque basse di
un fiume e una bambina è morta. Ci potrà essere domani qualcosa di più crudele? Forse sì: il
male ha molta più fantasia di quanto possiamo
immaginare. Ieri ci sembrava che lo stupro pianificato di donne di una etnia d a parte di maschi
dell'etnia opposta per fecondarle di una stirpe di
nemici fosse il punto di non ritorno di questa inarrestabile discesa degli inferi. C'era di peggio
che far nascere creature d a odiare, c'era qualc o s a d i più disumano? C'era. Dev'essere occorso un coraggio sovrumano per mettere nel mirino un piccolo essere che ride e trasformarlo in
un cadaverino. Ci abitueremo anche a questo?
La d o m a n d a che viene spontanea è: c o s a
si può fare perché queste infamie cessino? La risposta spontanea e ragionata è: niente. Pare
proprio che in quel maledetto Paese chiamato
ex Jugoslavia si siano spenti i cuori e la ragione.
Nessuno vuole aiuti umanitari, nessuno vuole
piaceri; a tutti preme soltanto continuare il massacro finché l'ultimo vincitore non verrà eliminato dall'ultimo avversario morente.
E allora, se è questo che deve succedere,
succeda subito. Distruggetevi senza pietà l'un
l'altro, ma fatelo in fretta. Prima che questa lebbra ci contamini facendo diventare anche noi,
per istinto di difesa, prima indifferenti e poi insensibili. Lasciateci almeno la capacità di vergognarci per appartenere come voi alla razza umana.
Goffredo Balestra
Portano tutti il sinalone con il colletto bianco e il cappelletto coloniale. Ormai sono tutti nonni, e qualcuno, forse, è andato nella colonia
del cielo. Ora è un'altra cosa: si v a al mare, non c'è più una divisa
particolare... l'assistenza è diversa... m a i ragazzi rimangono,
malgrado tutto, sempre buoni, estrosi, pronti ad essere plasmati sia sul
piano umano che cristiano. Forse noi grandi non siamo più quelli che
dovremmo essere!
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LA V O C E - n° 8 - Agosto 1993
Rischio lacustre
Tutti gli anni, ad ogni stagione estiva, il nostro lago si prende le sue vittime; uccide delle vite umane.
Cosi, nel primo pomeriggio del 26 giugno,
inesorabilmente, nel breve tempo di un battito
d'ali, ha stroncato la giovane vita di un ragazzo
appena diciannovenne. In un attimo ha soffocato il palpitare del suo cuore, ha detto maledettamente basta alla sua breve e verde esistenza.
Tutto ciò mi annichilisce, mi addolora tremendamente, mi lascia sbigottito, mi offende
profondamente.
Non conoscevo il ragazzo, nonostante ciò,
forse per la rapidità dell'evento, mi sento partecipe del vuoto che lascia, al d r a m m a raccapricciante di quanto è accaduto. Posso immaginare
lo straziante dolore dei suoi cari, di chi lo amava,
di chi viveva vicino a lui, di chi lo penserà e lo sognerà, di chi oggi non avrà che il suo ricordo lasciando al pianto disperato lo sfogo di una realtà inaccettabile.
M a cosa fare? Si può ovviare a tali drammi? E' possibile prevenire o intervenire tempestivamente per scongiurare la fatalità mortale?
reparto di Terapia Intensiva con attrezzature e
personale preparato a manovre specificatamente rianimatorie.
Oppure, altro esempio: una persona che,
cadendo in acqua o altrove, batte la testa e conseguentemente perde conoscenza; in questo
frangente l a p r e s e n z a d i un sanitario saràfondamentale, dopo collegamento via radio provvederà immediatamente a farla trasportare all'ospedale di Acquapendente, dove il paziente in
questione verrà sottoposto ad una T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata), apparecchiatura diagnostica in dotazione nel presidio ospedaliero acquesiano. Per poter poi inviarlo,
nel caso fosse necessario, senza perdita di tempo, nella struttura più idonea alla soluzione del
quesito. In questo caso, il tempo non perduto,
come sovente accade, l'accortezza del medico,
ma soprattutto la fortuna di averlo tempestivamente sul luogo del dramma, concorreranno alla migliore soluzione di un fatto che altrimenti potrebbe risultare irreparabile.
Insomma, le chiacchiere stanno a zero, un
conto è, in caso di bisogno, poter disporre di
Conversazione
da "Morano"
E'ilsig. Cesare Mocini
in affabile
conversazione
con l'amico Pietro
Ferri,
nel 1976, qualche
mese
prima della sua salita al
cielo.
Il padre era il pescatore
Pietro
Mocini,
nonno
dell'attuale gestore del rinomato
ristorante
"Da
Morano al lago":
Ubaldo
Mocini.
Non lo so! Credo che nel caso specifico, alla luce dei fatti, che cosi caoticamente si sono
succeduti, ben poco o nulla si poteva fare.
Questo però non ci esime dal fatto che un
pronto intervento medico sul luogo non esiste.
Sovente accadono casi come malori d a insolazione o d a crisi lipotimiche (abbassamento improvviso della pressione sanguigna), crisi asfittica causata d a allergia o d a semplice puntura di
insetti, ferite, distorsioni, traumi cui un medico,
prontamente, sul luogo, potrebbe iniziare immediatamente quelle pratiche per evitare complicanze e limitare al minimo i danni.
Certamente l'ideale sarebbe che sulla
spiaggia, alla vista di tutti, ci stazionasse un apparato sanitario munito di ambulanza equipaggiata di medico e personale specialistico, collegata via radio con il Pronto Soccorso dei due presidi ospedalieri di Montefiascone e Acquapendente, e decidere collegialmente come e dove
trasportare l'eventuale bisognoso di cure sanitarie. Esempio: una persona che rischia di annegare ed ha bevuto acqua, deve essere soccorsa
in modo serio, aiutata con tutti i crismi, non semplicemente sdraiarla bocconi sulla spiaggia per
fargli uscire l'acqua dalla bocca, come si vede
nei films, il cinema è finzione, la realtà è ben altra cosa. Esso v a assistito in modo professionale, e un medico provvisto di ambulanza sul luogo saprà sicuramente ridurre al minimo le complicanze che sono inevitabili, e dopo le prime cure, manovre oculate di soccorso, p r o w e d e r à
certamente ad inviarlo alla struttura ospedaliera
più idonea al caso, e in particolar modo in questo, previo accordo via radio, all'ospedale di
Montefiascone, poiché in questa struttura vi è un
gente professionalmente preparata e opportunamente equipaggiata sul luogo, e un conto dover attendere che questi arrivi su di un mezzo a
sirena spiegata o, peggio ancora, dover affidare ad un mezzo qualsiasi il "disgraziato" perché
possa essere aiutato per ciò che gli è accaduto.
Certamente tutto questo richiede denaro,
organizzazione, volontà politica di farlo, ma è
così che si dimostra di servire i cittadini, è così
che vanno spesi i soldi dei contribuenti. Ma chi
ode questa suppHca? Chi recepirà la richiesta
sacrosanta di questi diritti umanitari? Forse gli
stessi che n o n vedono che lungo il fondale della nostra spiaggia lacustre vi sono bottiglie di vetro rotte e lattine dai bordi rugginosi e pericolosamente taglienti, proprio là dove vanno i bambini ignari del pericolo a giocare?
Chi spezzerà una lancia in favore di una sì
nobile iniziativa? Gli stessi forse che oggi si occupano di sorveglianza e di prevenzione? Sono
loro che riusciranno a dare un senso a questi
propositi che dovranno impegnarsi nello spendere i soldi di tutti.
IL N O N F A R E CIO' può essere molto,
molto grave...
Non sappiamo ciò che il destino ci riserva,
m a saremmo dei folli a credere di essere esenti d a eventi dolorosi, e non dimentichiamo che
laggiù sulle rive del lago, all'ombra degli alberi,
o al sole sulla spiaggia, ci sono i nostri figli, le
persone che più amiamo, ad essi dobbiamo il
meglio di cui si può disporre, e che in caso di bisogno potrebbe aiutarci ad averli ancora vicino,
felici, belli e soprattutto magnificamente, stupendamente, vivi...
Pino Roncella - Segreteria Aziendale FIALS CISAL
\
pag.
9
Roberto Marchionni
Il giovane
Roberto il 14 luglio
avrebbe compiuto
19
anni, ma la festa di
compleanno
l'ha voluta celebrare
in cielo,
perché è perito
tragicamente il giorno 26
giugno presso le rive
del nostro
lago. Roberto stava dando gli esami di maturità,
aveva dato gli scritti, rimanevano
gli orali che,
data la sua buona preparazione,
sarebbero
riusciti veramente bene. Li ha completati
In
cielo, dove è stato promosso
per
l'eternità.
Se riuscissimo,
vorremmo
solo portar
conforto a mamma Elena Lanzi, a papà Cesare ed al fratello Angelo, nonché a tutti / famigliari ed amici. Quanto è difficile ripetere in
questi casi: "Padre, sia fatta la tua
volontà"!
E' giunto il tempo della Croce... poi verrà la
Risurrezione!
Al Direttore de "La Voce"
don Agostino Ballarotto
Un ragazzo gioca nell'acqua a pallavolo.
E' estate ed è caldo. La palla vola lontano e lui
nuota per riprenderla. Forse un crampo, un metro di troppo e un signore dietro commenta: "Se
l'è cercata".
Ora di lui è rimasto solo un corpo all'obitorio, era un ragazzo di venti anni. Non lo conoscevo ma il corpo era lì da vanti a tutti noi, gonfio, tumido, viola, e tutti lo vedevamo morire impotenti. L'uomo ripete: "Se l'è cercata, questa è incoscienza".
Avrei voglia di urlare, di dirgli che se al posto del ragazzo ci fosse stato suo figlio non avrebbepermesso
che qualcuno pensasse prima
alla sua incoscienza che alla sua vita.
E' giusto che un ragazzo di venti anni
muoia? Questo c'è da chiedersi prima di tutti.
Passano una decina di minuti e da lontano
si sente una sirena e ci si chiede a cosa serva una autoambulanza dopo tutto il tempo che il corpo è rimasto inerte sulla spiaggia. Ma non è l'autoambulanza dell'Ospedale, è quella del paese
di Marta con alla guida, sembra, un benzinaio.
L'autista scende e qualcuno urla di fare qualcosa e il carabiniere sopraggiunto
qualcosa fa:
prende i nomi di chi lo conosceva e cerca di ricostruire la dinamica dei fatti. Ma il corpo è ancora sulla sabbia. Forse una delle nostre auto sarebbe stata la sua salvezza.
Ed è passato tanto tempo, troppo, per Roberto. Qualcuno dice che è già morto da un pezzo; sapremo solo dopo che sulla spiaggia era
ancora vivo e che sarebbe morto prima di arrivare in ospedale. Ciò mi fa pensare a sua madre e
a cosa penserà quando saprà che tutti noi lo abbiamo lasciato morire, perché forse c'era una
possibilità che si salvasse.
E' morto un ragazzo di venti anni e non gli
sta bene.
Siamo ragazzi e forse siamo un po' incoscienti ma anche il signore del "gli sta bene"lo è
stato. Un ragazzo non può morire.
Si è spesso definito il lago come trappola
mortale per chiunque vi si avventuri ma forse, e
dico forse, se ci fosse stato qualcuno più competente, Roberto non sarebbe morto e ora giocherebbe a pallavolo
nell'acqua.
Per avere al lago un bagnino dovremo aspettare un'opera di volontariato? Nessuno di
noi vuole più sentir dire: "è morto un ragazzo di
venti anni solo perché voleva recuperare una
palla".
Manuela Marziali
pag.
10
LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
Il 10 luglio u.s. i "Religiosi Concezionisti" hanno
celebrato i loro 40 anni di presenza a Montefiascone, al
servizio della persona che soffre. Presenti alla ricorrenza molte personalità, sia religiose che civili, e ciò a dimostrazione della importanza di tale avvenimento.
La mattina, alle ore 10, l'Istituto "Villa S. Margherita" si è presentato agli ospiti con una veste completamente nuova, piante e fiori (stupendi) costeggiavano il
percorso per arrivare al vecchio teatro, anch'esso rivestito di nuove luci e pannelli.
Ha aperto i lavori il Direttore del Centro P. Terenzio D'Ortenzio, non senza commozione ha ricordato il
percorso dei 40 anni che i Concezionisti hanno dedicato agli ammalati del territorio. E' con le parole del Fondatore, P. Luigi Monti, che il Direttore ha ricordato il
" mandato fondamentale e primario di dedicarsi in modo del tutto particolare ai soggetti bisognosi" sottolineando il principio primario del valore supremo dell' handicappato che ispira al fratello una forte valenza cristiana e Concezionista. Il Direttore ha concluso ringraziando, anche e nome della Comunità, tutti gli amici di
Villa S. Margherita e ricordando i Confratelli che lo
hanno preceduto nella direzione dell'Istituto.
Ha fatto seguito l'intervento del Padre Generale
della Congregazione, Padre Aurelio Mozzetto, il quale
ha detto che l'Alto Lazio e il Viterbese in particolare, sono state per il Fondatore P. Monti la prima terra di missione, ricordando che il successo della presenza dei
Concezionisti a Montefiascone è opera di Maria "La
Guardiana" della Congregazione, ed è all' Immacolata
che ha affidato il futuro dell'Opera.
Il Padre Provinciale invece ha collocato il significato di Villa S. Margherita nel contesto della presenza
dei Figli dell' Immacolata Concezione in Italia. Afferma
inoltre che questa Opera "si pone ai vertici degli interessi dell' istituzione in quanto prende in seria considerazione i bisogni dei portatori di handicap in una società in cui conta solo la produttività".
Hanno fatto seguito vari interventi: quello dell'Onorevole Dottor Galbiati, del Direttore Sanitario Dottor E mesti, di Padre Polat, primo Direttore del Centro,
della Dottoressa Tomaccini; di particolare rilievo è stato l'intervento del Sindaco di Montefiascone Dottor
Minciotti, che insieme all' Amministrazione Comunale,
ha espresso un sentito riconoscimento alla Congregazione, annunciando a tutti che, con una delibera comunale, la via che porta a Villa S. Margherita, prenderà il
nóme del Fondatore dei Concezionisti, P. Luigi Monti.
Ha concluso questa prima parte dei lavori Padre
Franco Decaminada, Presidente dell'IDI., che ha voluto precisare come è necessario ormai conciliare l'attività umanitaria della Congregazione con le più moderne competenze tecnico-scientifiche, volendo così anticipare i cambiamenti che Villa S. Margherita effettuerà negli anni che seguiranno.
Ha concluso il Convegno il Vescovo Emerito di Viterbo Mons. Luigi Boccadoro. Monsignor Fiorino Tagliaferri, Vescovo attuale di Viterbo, non avendo potuto partecipare personalmente alla commemorazione,
ha inviato le sue felicitazioni con una lettera di encomio
alla Comunità, nella quale afferma che i Concezionisti,
con la loro opera, diffondono speranza e rendono più umana la vita!
Dopo la benedizione del Vescovo, tutti i partecipanti sono stati invitati dal Direttore P. Terenzio ad incontrare i ragazzi ricoverati, in quanto ci ha ricordato,
sono "loro" i veri protagonisti di questa lunga avventura.
( O V . K I ( . A / I O M : IM I I H.I I DI:I I.'IMMACOIJVI A C O N C K / . i o n k
VILLA SANTA
MARGHERITA
Quattro decenni
al servizio della persona che soffre
Così si presentava Villa Margherita negli anni 50.
S o n o d a ricordare: P Erasmo, P Ludovico, Fr. Alfonso
LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
pag. 11
Un quarantennio fecondo
Sabato 10 u.s. si è celebrato il quarantennio di vita dell'Opera di carità-benefica e di assistenza sociale che i Figli della Immacolata Concezione, i Concezionisti, istituto del Padre Luigi Monti, fondato quasi un secolo fa, vi hanno iniziato nel 1953.
Dei protagonisti e attori di quell'inizio vi erano almeno d u e : il Padre Ludovico Polat e il Vescovo Luigi Boccadoro.
A quest'ultimo f u dato trarre la conclusione di una celebrazione che occupò le ore della mattinata con relazioni ed interventi utili e preziosissimi per descrivere i frutti colti e l'abbondante messe e intravedere le prospettive di un prossimo, abbondante, fecondo avvenire!
L'esempio di Gesù e l'ordine "di andare in
ogni città e di curare gli infermi che vi si trovano "
toccarono l'animo religioso di Luigi Monti e ne
determinarono la missione.
Essendo piissimo si era consacrato a Dio,
ma ora aveva scoperto la strada per meglio servirlo; stando già di servizio all'ospedale, celebre
e notissimo di Santo Spirito in Roma, si aggregò
in quel servizio degli infermi i primi compagni ospedalieri "Figli della Immacolata Concezione di
Maria". L'Alto Lazio fu il suo primo campo di azione.
Quando nel 1951 fui mandato qui, li trovai
all'Ospedale falisco giunti qui da qualche anno.
Si presentarono subito, ma per conoscere delle
persone occorre - dicono in Liguria - mangiare
con esse tanto sale, li conobbi però subito a
I superiore P. Terenzio, alcuni medici ed amici di Villa S. Margherita
mezzo del Professor Sciacca, titolare della chirurgia, un uomo di eccezionali doti che al rigore scientifico univa una chiara onestà.
Tutti sanno quanto fossimo amici. Egli che di quei religiosi aveva da
anni familiarità quotidiana me ne diceva, pur essendo sempre critico delle realtà religiose, un gran bene. Mi parlava di Fratel Clemente, un colosso fisico ed un atleta dello spirito, capace, diceva, di attraversare il lago e
di stare ventiquattr'ore in camera operatoria. Egli morì innanzi tempo a Roma dopo una splendida missione in Africa, lasciando profumo di santità.
Vi era poi, ed è qui presente, il P. Ludovico Polat, tutto dedito alla spiritualità ed alla pastorale. Erano - concludeva - le due anime dei Concezionisti.
Ma erano i due aspetti di un'unica missione di "curare i corpi guarendo le anime", come diceva il P. Monti.
Lo si può conoscere il Fondatore, morto nel 1900, dalla vita monumentale scritta dal P. Erasmo Perniola. La stampa laica ed anche laicista
dell'epoca definisce il P. Monti il più interessante personaggio del 1800.
All'ospedale erano - dice sempre Sciacca - come gli Ebrei in Egitto.
Occorreva per essi un "esodo" una "Pasqua". E il Signore la stava preparando. Quelle parole di Gesù che erano risuonate nel cuore di P. Monti, nello stesso giro di tempo, erano risuonate nell'animo di Mons. Rossi, di qui,
Vescovo a Civitavecchia e proprietario insieme col nipote Rossi, canonico a S. Margherita, di questa terra ove si trova la Clinica Villa S. Margherita; lasciarono tutto al pronipote, Luigi Rossi, a condizione che ne facesse un'opera di testimonianza cristiana e di carità benefica.
Il Rossi era medico, di capacità e di iniziativa, diede mano all'opera
qui e a Bisentina "Onpi" per gli anziani e ci riuscì e l'opera si affermò. Ma
Luigi Rossi se era intraprendente era anche generoso di cuore. I molti bisogni di allora ai quali non sapeva resistere, lo costrinsero a divenire non
abile amministratore.
Aveva come consigliere sanitario il Prof. Sciacca il quale veniva a dirm i : "Il Rossi non può superare le difficoltà ed occorre evitare che l'opera finisca ai privati, occorrono religiosi, ci vogliono i Concezionisti". Concludevo dicendogli: "Datti dunque da fare e parlane al Superiore Generale".
P. Erasmo capì al volo, agì con rapidità, sebbene trovasse subito l'intoppo dell'economia, dei soldi che non aveva. Le Congregazioni religiose
amministrano molti debiti e molti crediti, le opere continuano e colossali,
ma non hanno mai denaro contante. Comunque si concluse il trasferimento auspicato, la Pasqua avvenne. E da quel giorno - 40 anni fa - non ci fu
sera e non ci fu mattino che non trovasse i religiosi all'opera di riordino, ingrandimento, espansioni... e la buona notizia si diffuse per i paesi del lago e dilagò oltre provincia e l'opera crebbe.
I miracoli, le guarigioni miracolose del testo evangelico proclamato,
qui non le ho viste. Ho visto però il rinnovato e costante miracolo che avviene nelle case religiose, che ognuno porti, oltre la rassegnazione, con
gioia la croce della propria malattia ed anziché attendere guarigione e conforto sia egli a confortare e guarire.
Ho letto nell'ultima pagina dell'opuscolo celebrativo che i religiosi si
propongono di ristrutturare la clinica e dedicarsi ad una sessantina di anziani non sufficienti.
Ecco il proposito! Questo è il problema delle famiglie oggi. Non vi sono più istituti che accolgono questo tipo di infermi. Abbiamo saputo stamani dal Relatore che in Olanda, e proprio nei giorni scorsi, le autorità avessero approvato una clinica per i volontari suicidi.
Il Vescovo diocesano con gli Ospiti di Villa S. Margherita
I religiosi propongono un altro modo per risolvere il problema, quello evangelico, di curarsene con amore, che la vita è di Dio.
Anni e anni fa venni una sera e qui mi accolse con quel suo modo tutto premuroso il primo Superiore, P. Ludovico Polat. "Venga, venga"mi disse, "Ma guardi- risposi - che ne ho tre con me!"Egli guardò, parve sorpreso, ma disse: "Fa lo stesso, entrate".
Erano stati tre ottimi sacerdoti, di lungo e fedele servizio, ma ora uno non parlava più, uno non capiva più, un terzo vegetava soltanto.
Questa villetta accanto ospitò per anni e gratis...: Don Gelsomino di
Acquapendente, Don Sante e Don Alfonso di Montefiascone.
A curarli chiamò una romagnola, Derna, spiccia e robusta, una comunista, come usava allora, della più bell'acqua, che poteva vedere i preti come polvere negli occhi. Ma si affezionò talmente ai tre "bambini" da farli campare per anni.
Come potremmo non essere grati? Penso che le anime sante sacerdotali abbiano influito su questa nuova e progettata attività di Villa Santa
Margherita che con questa notizia inizia il secondo quarantennio.
+ Luigi Boccadoro
pag.
12
LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
S. Margherita - 20 luglio 1993
50° di Don Giovanni d'Ascenzi - Vescovo di Arezzo
Presenti il Vescovo Fiorino, il Vescovo Emerito Luigi e
una trentina di sacerdoti
nelle personali
ricordatane
date dei
loro ministeri,
Mons. D'Ascenzi
ha celebrato
l'Eucaristia
qui
ove ha
iniziato.
Ringrazio
il Decano che mi ha chiamato
a unire la mia
nota, personale
e modesta;
un coro di universale
plauso in
questa festa tutta nostra perché solo
falisca.
Nel 1951 trovai Don Giovanni
incaricato
dal
Vescovo
Giovanni Rosi dell'assistenza
spirituale ai Coldiretti, una associazione
cattolica sorta in quegli anni. Si era proposto
il fine inaudito e formidabile
di trasformare
la società
mezzadrile in una civiltà contadina
di piccola
proprietà.
Occorreva
a tal fine conoscere
la dottrina sociale
della
chiesa e Don Giovanni ne era un valido esperto. Ma a chi applica tale dottrina alle realtà della vita, occorre una grande fede per evitare il rischio di divenire socialista,
rivoluzionario,
violento.
Sua Ecc.za Mons. Giovanni D'Ascenzi con i concelebranti: Mons. Luigi Mocini
e Mons. Francesco Zarletti. Ha lasciato come dono alla cattedrale una bella
pisside con lo stemma del Papa e il suo episcopale.
Don Giovanni aveva ereditato dalla madre, che lo aveva educato, una fede viva, chiamato a viverla nei misteri della direzione
spirituale
in Seminario
e della penitenzeria
in
Cattedrale.
Era questa fede a dargli autorevolezza,
umiltà e mitezza, armato solo di queste virtù aggredì e risolse il
problema,
trasformando
con rivoluzione
pacifica il volto agricolo
dell'Alto Lazio.
Per questo fu chiamato in campo nazionale per lo stesso servizio e missione e la Coldiretti divenne il baluardo
più
valido all'invadenza
del comunismo
alla vigilia o sul punto di
trasformare
in bolscevica
la nostra
Italia.
Vi sono infatti dei ministeri, nella Chiesa,
pastoralmente più validi degli episcopati
e Don Giovanni ne ricoprì per anni uno di questi. E noi, edificati da queste sue virtù,
memori del bene ricevuto, gli diciamo
"grazie".
Mons. Mocini riceve l'attestato-targa ricordo per la sua preziosa attività svolta
come coadiutore, Rettore del Seminario, canonico attuale della Basilica di S.
Margherita. In ricordo ha donato alla chiesa £. 2.500.000
+ Luigi Vescovo Emerito
I tre Vescovi presenti: Sua Ecc.za Mons. Fiorino, Sua Ecc.za Mons. D'Ascenzi,
Sua Ecc.za Mons. Boccadoro a tavola presso il Seminario talisco con ai lati
Mons. Angelo Ercolani e Mons. Sante Bagnata.
D. Giovanni Musolino, autore del volume "Le Confraternite di Montefiascone" di
cui parleremo nel prossimo numero del giornale e D. Pino Curre, il novello
sacerdote, nativo di Ischia e provvisoriamente a Sipicciano, in sostituzione del
nostro D. Virginio Manzi, che andrà parroco a Blera.
Sua Ecc.za il Vescovo che posa con alcune coppie di sposi che hanno ricordato il loro
anniversario di matrimonio.
Il Vescovo e alcune coppie di sposi.
pag. 13
LA V O C E - n° 8 - Agosto 1993
La Voce è grata ai suoi
SOSTENfTORI: Angeloni Tini Maria, Z.G., Porroni Emanuela,
Zucdii Luigi, Carelli Vincenzo, Fulvi Angelo, Nunziati Massimo,
Romoli Leonella, Giun maria Giuseppe, Scoppola Maria Vittoria,
Grandi Eros, larussi Armida, Cricco Antonio, Vergari Francesco,
Bellacima Camillo, Danti Nazzario, Franco Quinta, Manzi Spartaco, Andreuzzi Maria Grazia, della Casa Rosabianca, Moretti Angela, Ceccarini Lucia, Mezzetti Paolo, Onofri Antonio, Francolini Costantino, Minciotti Guido, Bellacima Adele, Fanali Quinto, Saraca
Oliviero, Rossetti Vincenzo, Mecali Fernando, Leonardi Daniela,
Leonetti Luigina, Classe 1939, Trapè Quinto, Menghini Alessandro, Corona De Simone Anna, Zampetta Felicetto, Trapè Giovcancarlo, Mocini Alvaro, Farina Ida e Nevi Mario, Di Costanzo Iolanda, Focarelli Dino, Azzolini Lucia, Mencio Marcello, Lanzi Mario,
Grossi Dina, Manzi Francesco, Coralloni Vincenzo, Arini Marisa,
Morano Attilio.
AMICI: Salmistraro Pier Luigi, ©armatori Alberto, Ferri Maria,
Ceccarelli Marcello, Sensi Giorgio, Ciucci Oliviero, Paolini Felice,
Giuliani Piera, BVurla Iole, Manzi Igino, Fnlicca Giancarlo, Menichelli Rinaldo, Brodo Settimio, Nami Vito, Scorsino Tommasina,
Pepponi Dario, Stefanoni Italo, Draghi Giuseppe, Marenghi Franceschina, Ranucd Giulio, Ceccarelli Gianfranco, Teofilo Anna,
Marianello Filippo, Broccoletti Attilio, Lucchi Arduino, Santini Giancarlo, Basili Luigina, Stefanoni Fernando, Nami Marco, Ubaldi
Francesco, Stefanoni Edvige, Napoli Vanda, Paoletti Settimio, Or-
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Due trionfi per l ' A t l e t i c a B a n c a C a t t o l i c a
Montefiascone.
Il 3 e 5 giugno al campo scuola di Viterbo si
sono svolti i campionati provinciali individuali
settore giovanile. Per i colori giallo-verdi hanno
colto la medaglia d'oro Carlo A n g e l o n i nel
lancio della palla e Daniele Gatti nei 1000 metri piani. Notevoli le loro prestazioni, Angeloni ha
ottenuto il tempo di 3' 26".
Dopo mesi di preparazione hanno colto finalmente delle vittorie prestigiose; l'oscuro lavoro dei preparatori e degli allenatori ha prodotto splendidi frutti. Una nota di merito per questi
ragazzi che con impegno e tanta volontà, oltre
naturalmente alle loro notevoli doti atletiche, sono riusciti a salire sul gradino più alto a livello provinciale.
Qualche giorno dopo sono stati entrambi selezionati per la rappresentativa provinciale per l'incontro tra Rieti e Viterbo disputatosi nella città sabina. Gatti nei 60 metri ad ostacoli è giunto terzo
mentre Angeloni ha ottenuto la seconda piazza nella sua specialità preferita.
fei Angelo, Salepicchi Elide Meatta Antonietta.
BENEMERITI: Moscetti isidoro, Baldi Guido, Menichelli Giovanni,
Materazzo Enzo, Rubbi Rosalba, Moisè, Marenghi Lamberto, Ugolini Antonella, Fulvi Agostino, Napoli Cesare, Carelli Biagio, Torri Marina, Ugolini Angelo, Pezzato Paolo, Pagliaccia Augusto,
Quattanni Adelio, Malucci Mara.
Amici della cattedrale
Sono entrati a far parte degli "amici della Cattedrale": Angeloni Tini Maria Monanni Luigi, Luzzi Lucia e"Clara, Crocetti Assunta, Trapè Domenico, Brachino Callisto, Andolfi Ginevra, Scoponi Nunziata, Torri Noemi, Famiglia Scalia, N.V., Camicia Elio, Atsoggiu Pietro, Luzzi Lucia, Sportelloni Umberto, Franceschetti Rinaldo e Lupino Consilia, Benatti Mario, Pronti di Giammarco Irene, Famiglia
Couch, Azzolini Lucia, i familiari in suffragio di Ugo Panichi, Mecali Giuseppe, Rosa e Lorenzo Nunziati.
Mons. Luigi Mocini L. 2.500.000 (in occasione del suo 50° di sacerdozio).
Anagrafe cittadina
NATI: Angeloni Martina di Vincenzo e Stefanoni Rita; Lucchi
Alessandro di Gianfranco e Salvatori Antonella; Gevi Emanuele di
Enzo e Gentili Cristina; Gianlorenzo Gloria di Claudio e Ugolini
Laura; Gianvincenzi Roberta di cario e di Bartolozzi Rossana; Saraca Federica di Cario eStamini Anna Rita; Laura Matteo di Ermete e Porroni Antonella; Alameddine Morgana di Moukhtar e di Saraca Marina; Morincasa Emanuela di Paolo e Foschi Paola; Mezzetti Chiara di Maurizio e Rossi Anna Rita.
MATRIMONI: Bernardini Nazzano - Orru Carla; Ciarmatori
Stefano - Calabresi Daniela; Benella Bruno - Capati Manila; Scarangella Massimigliano - Agostini Marilena; Paolini Giovanni - Toni Francesca Rosita Sonia; Monanni Mauro - Marianello Stefania;
Porroni Roberto - Cevolo Marisa; Filiè Fausto - Cappanella Carla
; Morleschi Marcello - Ugolini Loredana; Liberti Paolo - Moresa
Emma; Torregiani Giuseppe - Mancini Anna Rita; Cappucci Luciano - Maurizi Tiziana; Dell'Accio Francesco - Gazzola Maria Luisa;
Notazio Claudio - Mancini Anna; Bellacima Antonio - Nami Elena.
MORTI: Marchionni Roberto 1974; Fabi Assunta 1908; Mattai Rosa 1924; Mecali Giuseppe 1913; Cannavacciolo Luca 1969;
Pepponi Rinaldo 1911 ; Pepponi Modesta 1916; Nunziati Lorenzo
1925; Paoletti Lucia 1932; Tini Stefano 1954; Panichi Ugo 1919.
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Continua la corsa della Banca Cattolica Baseball verso i Play Off
A 6 partite dalla fine del campionato, Ja
squadra del Montefiascone baseball è ancor prima, , con un buon margine sulle inseguitrici, anche se nulla è ancora deciso. Fino a questo punto i giovani montefiasconesi hanno sempre giocato al massimo, cercando di commettere meno
errori possibili e di aggiudicarsi più vittorie. La
squadra ha dimostrato di essere molto competitiva, e soltanto in rare occasioni ha avuto qualche momento di defaillance, che non ha però inciso sul morale. Nelle ultime partite ancora d a
giocare, i falisci ci dovranno mettere tutto il loro
cuore per non rovinare una stagione fino ad ora
ottima.
Anche per quanto riguarda il settore giovanile la società della Banca Cattolica deve essere molto fiera, soprattutto per i ragazzini, che al
loro secondo anno insieme hanno dimostrato di •
essere già una squadra molto competitiva. Lo
dimostra il fatto che i ragazzini montefiasconesi
sono campioni regionali in carica avendo battuto le rinomate squadre di Nettuno, fino ad ora il
tempio del baseball per le nuove leve. Nella seconda settimana di luglio è stato poi organizzato un torneo a cui ha partecipato una squadra
americana in torneé qui in Italia. Ebbene i nostri
ragazzini si sono ben comportati, conquistando
il secondo e il terzo posto (erano stati divisi in due
squadre per far si che giocassero tutti), dietro gli
americani che invece hanno dimostrato di avere
una mentalità totalmente diversa e più avanzata della nostra.
Anche i cadetti si sono dimostrati molto
migliorati in confronto alla passata stagione, anche se hanno ancora dei margini di miglioramento molto ampi. Quest'ultimi oltre ad aver di-
sputato un buon campionato, sono stati invitati a
disputare un torneo in Spagna, e precisamente
a Barcellona, insieme a tante altre squadre. Anche se sono arrivati soltanto quinti, i nostri giocatori hanno portato lontano il nome di Montefiascone, e tutti i concittadini ne dovrebbero essere fieri. Voglio a questo punto ricordare che tutti i montefiasconesi sono invitati al campo di via
Fiordini.per sorreggere la squadra anche nei
momenti più difficili, e soprattutto se la squadra
militante in serie B arriverà ai Play Off
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pag.
LA V O C E - n° 8 - Agosto 1993
14
Leonetti Domenico
Q ET giunto il momento di sciogliere le vele g m. 4,6)
S o n o i n o s t r i u o m i n i c h e , d o p o u n a vita di l a v o r o e s a c r i f i c i , h a n n o r a g g i u n t o il p r e m i o della vita eterna.
Camicia Camillo Se n'è andato il 6 maggio all'età di 77 anni. E' rimasto giovanotto, ha fatto l'agricoltore, i suoi parenti lo ricordano con tanto affetto.
Catteruccia Domenico
Del 1918, è salito a Dio il 2 giugno. Ha svolto un compito comunale
importante: tener pulite le vie della città.
Piergiovanni Genuino
Dopo una vita spesa a favore della famiglia, ha dovuto portare una croce pesante per tanti anni, o r a è nella gioia di Dio da dove continuerà a proteggere i suoi tre figli e i nipoti, m a soprattutto la sposa L i n d a C e c c a r i n i che lo ha assistito con tanto amore. Se n'è andato all'età di 77 anni, il 24 giugno.
Dopo la sposa Caterina, dopo la figlia Maria, che è salita a Dio
il 15 giugno, il 10 luglio ha lasciato
questa vita D o m e n i c o L e o n e t t i ,
già sofferente da tempo, all'età di
83 anni. Era circondato dall'affetto
delle sue figlie L u i g i n a e Maria (ora in cielo), del genero S e r a f i n o
M a u r i z i , del nipote Maurizio, nonché degli altri familiari già nominati
nell'annuncio della morte di Maria.
Che possa vivere nella pace
di Dio per l'eternità!
Panichi Ugo
Bellacima Adele
Una vita spesa all'utilità degli
altri, per molti anni è stata la domestica affettuosa di A d a m o del Can u t o ; conservatasi buona fino agli
ultimi giorni della sua vita. Nativa di
Bagnoregio, è morta a R o m a 1*11
giugno all'età di 78 anni.
Montebove Iride
Bertuccini Assunta
E' una m a m m a che poteva
godersi con tranquillità gli ultimi annidi vita ed ha preferito la pace eterna in Dio, andando a Lui il 9 luglio,
all'età di 59 anni.
E' la brava m a m m a e nonna,
di cui abbiamo parlato nel numero
precedente, andata a vivere per
sempre, insieme con lo sposo Orlando, nella luce di Dio.
Omaggio dei nipoti ad Agostino Fulvi
Un 'esile respiro naufragato in un
composto e doloroso silenzio di pochi cari
ha decretato, purtroppo, la tua annunciata
morte, falciando anche quell'ultima briciola
di speranza che non ci voleva abbandonare.
Come una candela sei stato consumato da un'implacabile fiamma, che giunta alla fine del suo percorso ha vacillato
spegnendosi lentamente e lasciando solo il
fumo di quello che c'era prima.
La rettitudine con cui hai affrontato
questa breve sosta in un mondo tanto caotico e ingiusto ti ha permesso di varcare
quest'indesiderata soglia a testa alta, a-
ucva
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dempiendo fino all'ultimo minuto di lucidità
al tuo compito di padre di famiglia.
La chiave di interpretazione della
tua vita è sempre stata la semplicità con cui
hai saputo imboccare la strada giusta in un
labirinto intricato e ingannevole, per mezzo
della quale hai affrontato ogni situazione
nel migliore dei modi e con il sorriso sulla
bocca.
Presenza affettuosa e rassicurante
grazie alla tua umiltà, ai tuoi atteggiamenti e ai tuoi modi di fare ti sei reso una persona indispensabile, nonostante non volessi
assumere questo ruolo, e il vuoto a noi lasciato si è ben presto rivelato incolmabile.
Ma in noi resterà per sempre lo
splendido ricordo della tua ilarità osservando quel bacino d'acqua, dove spesso si riflette il sole, che tu dal tuo giardino guardavi ogni sera con compiacenza. Tuoi
*
*
*
*
Caprio Teresa
Paolo e Stefano
Moisè Pietro
anniversario - 9 agosto
Il tempo passa ma non cancella il dolore dentro di noi. Il suo ricordo è sempre vivo e non sarà mai
dimenticato, perché quando viene
a mancare una persona cara, qualcosa dentro noi se ne va insieme a
lui per sempre.
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LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
Tini Stefano
Il 20 giugno veniva stroncato dal male
del secolo, all'età di 38
anni, il rag. Stefano Tini, presso l'ospedale di
Acquapendente dove era momentaneamente
ricoverato, perché è lì
che lavora suo fratello, il
dr. Vincenzo.
Da circa un anno
Stefano non stava più
bene, forse sapeva del
male, anche se lo nascondeva per non allarmare la mamma Maria
Angeloni, che aveva
subito, qualche anno fa,
la perdita del marito Giovanni e della giovane sposa del figlio
Vincenzo. La mamma intende ringraziare tutti gli amici di Stefano, in particolare Stefano Lombardelli e Carlo Catasca, come
pure il personale medico e paramedico degli ospedali di Montefiascone ed Acquapendente, per la gentilezza e la premura avuta nei riguardi del figlio.
Stefano ora si trova nella gioia del d e b , tra le braccia amorose del Padre Eterno.
Mecali
Giuseppe
Quante conversazioni
abbiamo avuto. A raccontare eri sempre tu, che avevi
tante cosa da dire, del tempo del tuo servizio militare,
della prigionia, ecc. L'ultima
volta che ci siamo visti, addolorato com'eri non hai
quasi parlato... era la fine.
Una corsa all'ospedale, il tempo di ricevere gli ultimi sacramenti e poi sei salito nella pace di Dio, dove ora ti trovi in compagnia della sposa e della figlia Marisa, mentre lasci nel
dolore il figlio Fernando con la sposa Aurelia", che t'hanno sempre assistito con vero amore. Non lo dimostravi, ma avevi 80 anni. Ora in D b rimarrai sempre giovane.
Pepponi Rinaldo
Non aveva mai conosciuto l'ospedale, poi s'è dovuto ricoverare in gravi condizioni e,
quando ormai sembrava avesse superato tutto, il cuore ha ceduto e il nostro Rinaldo, conosciuto dagli amici come "pahe
epasta", perché era stato, oltre
che apicoltore anche commerciante, s'è trovato in Dio a godersi il premio eterno.
Se n'è andato il 16 luglio,
air età di 82 anni. Lascia nel dolore la posa Pasquina Gianlorenzo, le due figlie, di cui una sposata con Nazzario Danti, il cui padre, Salvatore, è salito al cieb b stesso giorno, 16 luglio, del
1974. Una preghiera per lui al Signore, sicuri d'essere ricambiati.
pag. 15
Cannavacciolo Luca
Tutto procedeva per il meglio, già pensava ai progetti futuri; faceva il carpentiere
con la ditta Bologna, era fidanzato con la giovane Katia lacoviello, aveva la passione per
le moto.
Sabato 10 luglio la stava provando una
per la strada del lago. Luca non stava bene,
in un tratto di strada perde il controllo della
moto e va a schiantarsi contro il pulmino della Italviaggi, dalla parte opposta della carreggiata. L'impatto è mortale.
Per Luca è la fine. Un'altra giovane vita è stroncata per sempre. Forse Luca neppure se n'è accorto, s'è solo trovato tra le
braccia del Creatore, in un mondo d'una dimensione diversa dal nostro, libero ormai dai
condizionamenti terreni, capace di portare
aiuto e consolazione a sua madre Luigina Crocetti, al padre Vincenzino, infermiere nel reparto dialisi di Viterbo, alla sorella Stefania ed alla giovane fidanzata Katia.
Quante lacrime versate, quanto dolore e vuoto lasciato... è la realtà della vita umana, di cui non riusciamo a darcene ragione se non risalendo a Dio, che ci è
Padre soprattutto in questi momenti, il quale sa trovare il bene anche da queste situazioni tragiche.
Vogliamo qui ripetere ai nostri giovani il consiglio che i genitori, pietrificati dal
dolore per la perdita della figlia in un incidente stradale, hanno dato solo due mesi
fa: "Quando andate in macchina abbiate la massima prudenza ". E Luigina e Vincenzino dicono la stessa cosa.
Mattei Rosa e Nunziati Lorenzo
Rosa e Lorenzo si erano conosciuti e sposati a Piansano il 18 gennaio
1945. Da allora sono
stati sempre uniti nel
bene e nel male, specialmente in questi
ultimi anni della vita,
trascorsi soprattutto
in casa, a causa del
male, e in casa, per
tanti "anni, hanno
continuato a ricevere Gesù Eucaristia, perché erano uniti anche sul piano della fede.
Il 2 luglio se ne va al Creatore la signora Rosa, il 23 luglio la rincorre lo sposo Lorenzo, non ancora settantenni, ma felici di continuare a vivere in Dio - insieme
- per l'eternità. Lasciano un grande vuoto ai loro figli e rispettive famiglie. Che Itidio
li accolga nella sua pace, da dove continueranno a proteggere i loro cari.
Moscetti Flaviano
Morto all'età di 77 anni, che ancora non dimostrava
di avere, è stato stroncato in pochi mesi da un male incurabile.
Flaviano non ha avuto certamente una vita facile: ha
provato l'amarezza ed il rimpianto di non aver conosciuto
la mamma, morta giovanissima, laguerra e la lunga prigionia in Africa, il duro lavoro di operaio, lontano dal suo paese per molto tempo.
In pensione da diversi anni, era conosciuto come esperto cercatore di funghi, che sempre, per primo, scovava nei boschi di Montefiascone.
Lascia nel dolore la sposa Maria. La numerosa famiglia Moscetti lo vuole ricordare a tutti quanti lo hanno conosciuto, con affetto e stima, sicuri che vivrà sempre nel loro ricordo.
pag.
LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
16
Verso il
tramonto
Vera festa di famiglia
Il nostro concittadino Desiderio Sensi, trasferitosi a Roma nel lontano 1935, dove,
oltre che messo su famiglia, ha sempre lavorato, è rimasto sempre attaccassimo alla sua
città nativa, nella quale, ormai da pensionato, vi trascorre lunghi periodi. Ebbene suo figlio,
il dott. ing.re Franco, direttore operativo dell'Azienda municipalizzata nettezza urbana di
Roma, ha vinto il concorso per Direttore Generale della stessa azienda. Papà Desiderio
non entra più nella pelle! Non solo per questo, ma anche per la laurea conseguita da due
sue nipoti. Alessandra Sensi, figlia del Dr. Franco, il 13 luglio s'è laureata in Scienze Economiche e Commerciali, presso l'Università degli Studi di Roma, riportando il lusinghiero risultato di 110 e lode. Daniela Ceselli, figlia della Signora Antonietta Sensi, lo stesso giorno, la stessa ora in cui si laureava sua cugina, ha discusso la sua tesi, laureandosi in Lettere riportando lo stesso risultato della cugina 110 e lode.
Verso il tramonto
Chi non vuole pensar come a la vita
Toglie il vigore il numerar degli anni,
Se da l'età crescente a noi è fornita
Schiera di acciacchi, e d'infiniti danni.
La giovinezza è sempre ben vestita
Il corpo è nuovo, e son dorati i panni.
Poi la salute, del tempo svanita
Che potesse tornar, troppo t'inganni.
Papà Desiderio, quanto ci vorrà per bagnare i tre grandi avvenimenti? Noi partecipiamo di cuore alla sua gioia e soprattutto a quella di suo figlio e delle sue nipoti e a tutti diciamo: ad majora!
Corrode il tempo, e annulla e porta via
Dell'esser nostro la parte vitale
Cancella, e seppellisce ogni energia.
Ringraziamento
Bello il passato, - e non ci sembrò tale
Meglio accettarlo, - con filosofia
Pazienza ci accompagni, - tanto è uguale.
Piciolio
Diodato
Il nostro poeta, pieno di saggezza ed umanità, compie 80 anni, il 12 settembre p.v. per questo ha voluto comporre tale sonetto.
Da parte di tutti i lettori de "La Voce" e in particolare della Direzione, giungano a lui le più vive congratulazioni e il grido sincero:
ancora altri 80!
Come si alleva un
delinquente
»
La Direzione di Polizia di Houston, nel Texas (U.S.A.) ha pubblicato questo Codice perché i genitori ne facciano oggetto di riflessione. Non è fuori luogo sottoporlo anche a molti genitori italiani.
1 - Fin dai primi anni, date al vostro figliuolo tutto quello che vuole. In
tal modo egli crescerà convinto che tutto il mondo dev'essere ai suoi piedi.
2 - Se dice parolacce, rìdete. Così egli si crederà molto spiritoso.
3 - Non preoccupatevi di dargli una formazione religiosa: "tanto, quando sarà grande, sceglierà da se la religione che gli pare".
4 - Provvedete voi a riordinare tutto ciò che egli butta all'aria: crescerà con la convinzione che sono sempre gli altri i responsabili.
5 - Non sgridatelo mai. Non ditegli mai: "questo è male", altrimenti potrebbe sorgere in lui un "complesso di colpa ". Da grande, quando per qualche grossa marachella avrà a che fare con il Codice Penale, sarà convinto di essere "una vittima della società".
6 - Lasciategli leggere tutto quello che vuole: si convincerà che solo il
corpo ha bisogno di pulizia, mentre lo spirito può arrotolarsi nel pattume.
7 - Litigate sempre in sua presenza, e quando la famiglia si sfascerà,
non ne sarà
impressionato.
8 - Rifornitelo sempre di denaro, senza che debba rendervene
conto.
Evitategli ogni difficoltà e perfino il pensiero che debba faticare per guadagnarsi la vita.
9 - Soddisfate tutti i suoi desideri: giocattoli, cibo, bevande; fumo, comodità. Non opponetevi mai ai suoi capricci.
10 - Difendetelo sempre contro tutti, anche quando ha torto.
11 -E quando sarà diventato un fior di mascalzone, dichiarate che non
avete mai potuto fare niente di lui.
12 - Preparatevi una vita di dolore e di lacrime: l'avrete
senz'altro.
Grazie a tutti coloro
che hanno collaborato
per la buona riuscita della festa della Madonna
Madre della Chiesa,
svoltasi alle Primie nei
giorni 26/27 giugno
1993. Merita un elogio il
consiglio direttivo per la
sua tempestività, gli abitanti in via Paternocchio
che hanno dato il loro generoso contributo, il Signor Antelio Jacoponi organizzatore della gara di
Mountainbike e stretto
collaboratore; i signori Maxi Shop, Comune di Montefiascone, Cassa di Risparmio, Molino Ovidi, Cantine Leonardi, Trattoria Morano, Presciuttini Lorenzo, Scaffalgamma, Centrale latte, Comalca, Scarino Franco, M.O.B., Bar Pieretti, Ortopedia Marzetti, Cantine Stefanoni, F.lli La Corte, AGIP Cannelle, Danti Luciano, Bar Corso, Eurotacco, Carletti Mauro, Cantine Trapè, CE.PAN, Cantina Coop. Montefiascone, Peparello Massimo, Officina
Napoli & Menghini, Tabaccheria Menghini, Oreficeria Milioni, Presciuttini Claudio, Rocchi
Calzature, Paola Parrucchiera, Marzetti Francesco, Bar Centrale, Santini Elia, Caprio Angelo, Ranucci Costantino, Centro Calzature, Ferramenta Leonardi, Ciutti Erasmo, Vecchio
Giuliano, Cricco Daniela, Rosella Biancheria, Maurizi Serafino, Fratelli Rubeca, GSB Supermercato. A tutta la cittadinanza che è stata presente alle manifestazioni va un caloroso saluto.
Il responsabile dell'Associazione Menghini Alvaro
Laurea
La giovane signorina Verdiana Fedeli, figlia del 1 0 Consigliere della Corte di Cassazione Dott. Massimo Fedeli, si è recentemente laureata presso la 1* Sezione del IV Anno dell'Università della Sapienza in Roma, in Giurisprudenza col massimo voto di 110 e
lode, sostenendo la Tesi in Diritto Commerciale "sulle offerte pubbliche ed acquisto". Relatore il Ch/mo Prof. Gambino. Alla neo Dottoressa Fedeli vivissimi rallegramenti e gli auguri più sentiti per un radioso avvenire.
Diploma
Il giovane Fabrizio Ospitoni si è diplomato, presso l'Istituto Tecnico Commerciale e
per Geometri di Orte, in Ragioneria nella specializzazione in IGEA, con una lusinghiera e
ben meritata votazione. Al neo Ragioniere i più vivi rallegramenti e sentiti auguri per un brillante avvenire.
Alfredo Gaddi
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LA V O C E - n ° 8 - A g o s t o 1993
pag. 17
Il toro innamorato del Lago di Bolsena
I contadini di Monte Bisenzo, coloni dei
Brenciaglia, avevano notato sulla spiaggia del
lago le orme di un bove che, ogni mattina, apparivano poi sparivano nel bagnasciuga.
Pensarono si trattasse di un loro bovino
che la notte uscisse a mangiare fieno e, al mattino, tornasse nel recinto.
Le stive però erano intatte ed intorno a
queste non vi era maneggio di bovini. Il capoccia, al quale nulla passava inosservato, informato di ciò volle occuparsene direttamente con lunghe appostate notturne nei pressi del recinto. Lina bella notte il sospetto che lo torturava da
quando ne era stato informato, diventò realtà:
l'enigmatico "personaggio" era il toro dell'azienda che, abbandonati i fragranti pascoli dell'azienda, se ne andava all'Isola Bisentina dove una delle mucche ivi pascenti mugghiava per richiamare l'attenzione di un amante cui avrebbe
voluto donare tutta se stessa.
Quando stava per mettersi in acqua e spegnere i suoi bollori di amore, udì in lontananza.il
mugghio di un toro che rispondeva ai suoi richiami: "Eccomi, ti raggiungo" le comunicò il toro, "tra
poco sarò da te".
Il capoccia non credeva ai suoi occhi. Vide
allora il bianco animale entrare lentamente nell'acqua e, come fosse diventato improvvisamente una leggerissima barca, prendere il largo, verso l'isola e verso questa scomparire.
Il capoccia al mattino raccontò ai dipendenti la storia. Costoro furono pervasi da un profondo senso di meraviglia.
All'isola intanto il pastore di mucche, accortosi della scappatella bovina, dopo averlo comunicato al fattore, attese che la mucca mostrasse, con l'ingrossarsi della pancia, l'avvenuta fecondazione! E questo avvenne dopo un po'
di giorni. Il personale dell'isola fece festa il giorno del parto. Un maschio.
Al Monte Bisenzo i Brenciaglia vollero vedere il rampollo e se ne rallegrarono con gli isolani. Lé scappatelle bovine non finirono qui. Gli
erano giunti all'orecchio altri mugghi e il toro non
voleva credere ai suoi orecchi: altre mucche lo
desideravano all'isola e questi andò. Non una
sola volta ma tante altre. Sempre di notte. Avvenute le effusioni di amore, scendeva in acqua e
tornava in azienda.
Il tempo passò e le numerose gravidanze
dettero i loro frutti. Vitelli, vitelli e vitelli videro la
luce nei prati e intorno alle bellissime chiese dell'isola. Una notte il toro radunò la numerosa famiglia ai piedi del Monte Tabor dove hanno inizio i giardini e vicina è la spiaggia dell'isola. Ad
un segnale questa scese in acqua e se ne andò
seguendo la scia paterna e si diresse verso il litorale di Montefiascone. Approdò nel punto della spiaggia dove oggi sorge la pizzeria-gelateria
"Isola blu". Qui toro, mucche e vitellame sostò
per poco. Avevano fame e, poco più avanti, trovarono del foraggio nei pressi di Burano, proprietà dei Pieri, coltivata dal noto poeta locale
Zacchielle.
Quando furono sazi si rimisero in acqua. Il
toro guidava il branco. Una parte si orientò verso l'isola ed una verso Monte Bisenzo.
Ciò che ho raccontato non è frutto della
mia fantasia. Ho ascoltato da ragazzo i racconti di Tommaso Maiucci e Zacchielle. Da adulto
quelli dei fratelli Monfechiarini di Capodimonte.
Attendibili si possono considerare le notizie
giacché le persone di cui sopra godevano la stima della popolazione per essere persone serie.
Giorgio Zerbini
Gesù Bambino è pronto
Compleanno
Si chiama Alessandro Grandi ed è nato il 4 giugno nel nostro civile ospedale da Sonia Antonio
e da Eros. Siccome il piccolo vive in una casetta vicino alla chiesa di S. Margherita, già l'abbiamo prenotato a fungere da Gesù Bambino, la
notte di Natale, mentre i suoi genitori impersoneranno Giuseppe e Maria. E' diventato cristiano l'8 agosto. Ci complimentiamo fin d'ora oltre
che con i genitori, anche con i nonni paterni e
materni.
Da destra il signor Italo Salvatori per tanti anni
Segretario Comunale, il fotografo Giuseppe
Breccola che gentilmente aveva accettato il
berretto dei Granatieri di Sardegna e, vicino a
lui.... senz'altro qualcuno ricorderà anche il nome
Se non andiamo errati il 24 agosto ricorre
l'anniversario della morte di Giuseppe Breccola
Mica si scherza!
50 anni fa
Giovanni e Luca (appoggiato all'albero)
il giorno del loro compleanno
t
E' stato festeggiato il 13 luglio scorso il sesto annodi vitadeifratelli Giovanni e Luca Morleschi.
Si tratta naturalmente di due gemelli. Sei anni fa
allietarono la casa di Raffaele ed Anna con la loro nascita ed oggi l'allietano ancora con la loro
crescita sana ed intelligente.
E' stata fatta bisboccia alla salute dei due affinché abbiano tantissimi compleanni ancora da festeggiare. Auguri sentitissimi ai due gemelli ma
anche ai genitori, estensibili anche ai nonni paterni Francesco (Checchino) ed Adriana, materni Pietro e Luigina Lanzi. Anche "La Voce"
invia infiniti auguri unitamente allo scrivente.
Giorgio Zerbini
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Bellissima per non dire meravigliosa questa inquadratura di foto fatta atre personaggi che senz'altro sono stati per Montefiascone!
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E' il piccolo Giuseppe, venuto alla luce il 5 maggio, facendo perdere la testa, oltre che ai genitori Giovanni Babbini e Marisa Camicia, ai nonni materni Pietro e Ida e paterni Giuseppe e Lina, ed agli zii Margherita ed Alberto.
Ora sono tutti movimentati per lui che li guarda
soddisfatto di tanta attenzione e premura.
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pag.
18
LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
Quattro pittori
espongono
a Capodimonte
Presso la sede comunale, in un suggestivo scenario paesaggistico ricco di bellezze panoramiche e architettoniche,
quattro Pittori di Montefiascone hanno esposto una cinquantina di opere di pregevolissima fattura ottenendo ampio successo di critica e di pubblico.
FRANCO TANGARI - la sua produzione esprime in forma antologica, con soggetti diversi, la evoluzione dell'artista che da una iniziale, particolare attenzione al disegno, passa ad una sempre più marcata valorizzazione del colore, espresso, nella sua più recente produzione, in toni particolarmente contrastanti. Infatti nella sua opera più recente: "Il funambolismo della vita", in una policromia dai
forti contrasti
e pur armoniosamente
realizzata, è
racchiusa, in
un passepartout costituito
da una immaginaria lente,
una serie di
corpi contorti
nel mantenere il proprio equilibrio, in una faticosa
"Il funambolismo della vita" - olio su tela
strada sempre in salita che, pur nel diverso destino di ciascuno, è cosparsa da continui pericoli derivanti dai numerosi trabocchetti della vita.
GERMANO BARTOLOZZI - la sua produzione è contraddistinta da
un tocco
di colore
romantico
che dona,
pur a soggetti semplici divita
comune,
una nota
di gradevolezza,
espressione di
interess a n t e
sensibilità
artistica.
"Natura morta" - olio su tela
UGO GRIMALDI - le sue opere esprimono in gran parte il disegno accademico realizzato mediante una considerevole tecnica prospettica che
si realizza felicemente soprattutto nel quadro "La Rocca Farnese a Capodimonte".
"Mucche al
pascolo" olio
"Evanescenza" - acquerello
FRANCESCO
MARZETTI - opere in
acquerello e tecnica-vista essenzialmente ispirate al verde-rame etrusco con figure mitologiche e monili (orecchini e
collane) curati nei minimi particolari e pertanto
ricchi di immagine e colore altamente suggestivi.
La inaugurazione
della Rassegna di Pittura ha avuto luogo presso
la Sala dei Congressi
del Palazzo Comunale
di Capodimonte il 17 luglio scorso. Dopo l'indirizzo di saluto e di apprezzamento rivolto dal
Sindaco Fanelli ai quattro artisti, Francesco
Tangari ha intrattenuto i
presenti con una accurata ed interessante relazione su "La evoluzione della pittura nel XIX
secolo".
Ha presenziato alla cerimonia un pubblico numeroso e raffinato, tra
cui: l'On.Ie Bruni, don Agostino Ballarótto, il Prof. Ficari, i dottori Frigo, Alberigi, Scoppola, Belloni, la Prof. Capuani, l'Avv.
Zerbini, il Direttore Filesi
della Carivit, Donna Franca,
Enrica ed Angela Brenciaglia, Goffredo Balestra ed altri.
Del tutto assente, ancorché invitata, la Amministrazione Comunale di Montefiascone.
Nel complimentarci con
gli Artisti per la eccellente qualità delle opere esposte e con il
Sindaco Fanelli per aver ospitato con tanta convinzione e
partecipazione questa interessantissima rassegna di pittura, viene spontaneamente
da chiedersi: ma non c'era
proprio modo di allestire a
Montefiascone una manifestazione culturale così importante?!
Evidentemente rimane
tuttora valida la amara considerazione che "nessuno è profeta in patria" e che spesso, i
migliori siano costretti a ricercare altrove l'apprezzamento,
in questo caso meritatissimo,
che non si riesce a trovare in
casa.
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LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
IL QUINTO COMANDAMENTO
Non uccidere
Il quinto comandamento
risuona con chiarezza
lenta nella quale viviamo: non
uccidere.
il comandamento rivela la sacralità della vita umana, essa: "fin dal suo inizio, comporta l'azione creatrice di
Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il
Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il signore della vita dal
suo inizio alla sua fine: nessuno in nessuna circostanza,
può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un
essere umano innocente". (n° 2258)
Il quinto comandamento tocca alcuni problemi attuali della nostra società:
L'aborto
Il catechismo afferma la dottrina tradizionale della
Chiesa. Fin dal primo secolo è stato dichiarato che "l'aborto diretto, cioè voluto, come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale". (n° 2271)
La Didactié scriveva: "non uccidere il bimbo con l'aborto, e rlon sopprimerlo dopo la nascita".
Colpa grave costituisce anche la cooperazione formale a un aborto. Questa colpa è sanzionata con la scomunica per "evidenziare la gravità del crimine commesso, il
danno irreparabile causato all'innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società". (n° 2272)
Jl catechismoricordache "l'embrione, poiché fin dal
concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per
quanto è possibile, come ogni altro essere umano". (n°
2274)
Gli interventi sull'embrione sono leciti se rispettano
la vita e l'integrità dell'embrione stesso... è immorale produrre embrioni umani destinati ad essere sfruttati come
"materiale biologico dtsponbile"... "contrari alla dignità personale dell'essere umano, alla sua integrità e alla sua identità unica, irrepetibile sono gli interventi sul patrimonio cromosomico o genetico". (n°2275)
e forza nella società
vio-
L'omicidio volontario
E' gravemente peccaminoso e grida vendetta dal
cielo.
Ogni azione fatta per provocare indirettamente la
morte di una persona è proibita dal comandamento, come
è scandalosa ingiustiziae una colpa grave tollerare, da parte della società, condizioni di miseria che portano alla morte senza porvi rimedio.
Crimini particolarmente gravi sono: l'infanticidio, il
fratricidio, il parricidio e l'uccisione del coniuge.
li suicidio
Dio è padrone anche della vita di ciascuno e ognuno è responsabile della propria vita davanti al Signore che
l'ha donata. Ciascun uomo è tenuto a riceverla con riconoscenza... siamo gli amministratori, non i proprietari della vita che Db ci ha donata.
Il suicidio è gravemente contrario al giusto amore di
sé, all'amore del prossimo in quanto spezza i legami di solidarietà, all'amore del Dio vivente.
Gravi disturbi psichici, l'angoscia o il timore grave
della prova, della sofferenza o della tortura possono attenuare la responsabilità del suicida
Il catechismo invita a non disperare della eterna salvezza di coloro che si sono uccisi. Dio, attraverso vie che
sofo lui conosce, può preparare l'occasione del pentimento.
La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita.
L'eutanasia
La sacralità della vita fonda il rispetto anche della vita minorata o indebolita. In questi casi le persone richiedono un rispetto particolare.
La presenza dei cristiani nella vita sociale e politica
Gli ammalati o gli handicappati devono essere sostenuti perché possano vivere un'esistenza, per quanto
possibile, normale. L'eutanasia diretta è moralmente inaccettabile.
Il cosiddetto "accanimento terapeutico" può essere
sospeso perché non si vuole procurare la morte, si accetta di non poterla impedire. In questo caso la decisione deve essere presa dal paziente se ne è in grado o da coloro
che ne hanno legalmente diritto.
D'altro canto, anche se la morte è considerata imminente, le cure ordinarie non possono essere interrotte.
La legittima difesa
A livello personale è legittimo far rispettare il proprio
diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo
aggressore un colpo mortale.
A livello sociale, la legittima difesa è un dovere grave per chi è responsabile della vita altrui, del bene comune della famiglia o della comunità civile.
Difendere il bene comune della società esige che si
ponga l'aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, l'insegnamento tradizionale della Chiesa ha riconosciuto fondato il diritto e il dovere della legittima autorità pubblica di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto,
senza escludere, in casi di estrema gravità, la pena di morte. (n° 2266)
Se i mezzi incruenti sono sufficienti per difendersi
dall'aggressore bisogna usare questi.
Il quinto comandamento include in se stesso il rispetto della dignità delle persone evitando lo scandalo,
il rispetto della salute, il rispetto dell'integrità del corpo; la
difesa della pace evitando l'ira, l'odio, la guerra. Severe riserve morali sono per l'accumulo delle armi; le pubbliche
autorità hanno il diritto e il dovere di regolare la produzione e il commercio delle armi.
Davanti alle esigenze del quinto comandamento
sentiamo la parola di Gesù che proclama: "Avete inteso
che fu detto agii antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso
sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque siadira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio "
(Mt. 5,21-22); e ancora: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt. 5,9).
Don Fabio dr. Fabene
La Presidenza della Conferenza Episcopale italiana, riunita il 14 giugno, ha pubblicato un "Messaggio" sul
significato della presenza rinnovata e unitaria dei cristiani nella vita sociale e politica.
Quello che riportiamo è un riassunto del Messaggio compiuto da Don Fabio dr. Fabene.
Con grande franchezza e coraggio i Vescovi italiani intervengono sulle vicende italiane tracciando orientamenti chiari per la Chiesa che è in Italia e per il bene della
nazione intera. In questo momento difficile nel quale "si sta
aprendo un nuovo periodo storico" i Vescovi suggeriscono
quanto segue:
1 - E'urgente l'impegno, la decisa volontà da parte di
tutti a voltare pagina. Lo esige non solo la consapevolezza della degenerazione del recente passato, ma
la presenza di molte energie sane e disponibili a dedicarsi al bene comune. Lo chiede anche una feconda,
lunga e viva tradizione.
2 - L'unità dei cattolici nell'impegno sociale e politico,
non è una formula politica, è un valore pastorale
che si radica sul valore della comunione ecclesiale e
nelle esigenze della evangelizzazione.
"L'unità cattolica impegna storicamente ad una forte elaborazione culturale e di comunicazione che diventi
capacità progettualerinnovatricedella società secondo gli ideali del Vangelo ed umani".
L'unità dei cattolici è un compito di servizio al bene comune e all'unità di tutti. E' un impegno permanente lasciato alla libera maturazione delle coscienze.
Questa indicazione pastorale di un quadro unitario di
impegno non deve portare a confondere la Chiesa
con nessuna forza politica, né consente di rilasciare a chicchessia deleghe in bianco, ma interpella la coscienza dei cristiani perché in politica privilegino un
progetto di impegno unitario.
3 - L'impegno unitario richiama l'importanza e l'urgenza
della testimonianza della vita personale sui valori umani e cristiani che qualificano una vera democrazia.
E' indispensabile, per lo sviluppo della società italiana,
il contributo di persone che vivono i grandi valori della
dottrina sociale cristiana.
E' forte la necessità di una rieducazione alla mora• lità della vita sia personale che collettiva che richiama
una reale conversione delle persone, ed è doverosa la
coerenza verso tutti i valori connessi con la dignità della persona.
4 - Occorre puntare con chiarezza e determinazione alla
soluzione di problemi concreti che la gente sente
con evidenza, quali "i problemi della famiglia e della casa, del lavoro e dell'economia, dell'educazione dei giovani, della vita e della sanità, dell'attenzione alle aree e alle fasce più deboli della popolazione, della pace".
5 - Pericredentiègiuntoil tempo della coerenzaedella creatività in cui sviluppare le indicazioni del
Concilio Vaticano II. Il Concilio distingue nettamente
la sfera ecclesiale da quella politica ma non autorizza
a privatizzare la fede e alla sua irrilevanza per la vita
concreta.
In questo tempo di creatività è urgente costruire sulla
salda roccia dei valori veri assunti globalmente.
6 - E' quanto mai urgente e indilazionabile che la coscienza morale venga formata al senso del dovere.
Il nostro è il tempo della speranza che è possibile per
il grande patrimonio di valori spirituali, di ricchezze culturali, di energie morali, di iniziative e opere sociali di
cui è custode il nostro Paese.
Ciò che è necessario è "un risanamento e un rinnovamento a favore dell'unità" non soltanto dei cattolici, ma di tutti i cittadini.
Il quinto comandamento è trattato
nei numeri 2258 - 2330
Calendario Parrocchiale
8 agosto - San Domenico
Auguri a tutti coloro che portano questo
nome, in particolare a tre sacerdoti di Mon-
tefiascone: D. Domenico Cruciani, D. Domenico Stefanoni e D. Domenico Bandini, nonché al rettore del Seminario di Vi-
terbo D. Domenico Severi.
19 agosto
Assunzione della Beata Vergine Maria
Giornata prò Seminario in S. Margherita
24 agosto - S. Bartolomeo
Festa nella chiesa del Seminario
Pro Defunctis
7
13
20
27
28
4
11
18
24
25
Roberto Marchionni
agosto:
Rosa Mattei
agosto: •
Giuseppe Mecali
agosto:
Ida Coli in Tagliaferri
agosto:
Rocco Paceri
agosto:
settembre: Luca Cannavacciolo
settembre: Lorenzo Nunziati
settembre: Elisa Mezzetti
settembre: Pro Defunctis
settembre: Lucia Paoletti
pag.
LA VOCE - n° 8 - Agosto 1993
20
Festa
dei cinquantenni
Il 4 luglio - alle ore 11,30 - presso la chiesa della Madonna Pellegrina alla Rocca, si sono
trovati uniti per ringraziare il Signore i "giovani"
nati nel 1943.
Ha celebrato la S. Messa Don Giuseppe
Trapè. Dopo aver pensato alto spirito, si sono
trovati presso il Ristorante "Il Caminetto" per un
simpatico e brioso simposio comunitario.
Sono tutti riconoscibili, per questo1 non riportiamo i loro nomi.
Cinquantaquattrenni
Si tratta della classe 1939, che ogni anno si
trova unita a festeggiare l'anniversario dei 50.
E' il 20 giugno, appuntamento ore 11,30 a San
Flaviano dove, tutti uniti, abbiamo ascoltato la Santa Messa. Il parroco Don Biagio Governatori, ci ha
ricordati definendoci non "classe di ferro" ma "classe di acciaio". Parole ben dette!
Abbiamo voluto ricordare i nostri coetanei
scomparsi dal 1989 ad oggi: sono 12.
Dopo la Messa tutti da "Morano" a consumare il pranzo insieme alle nostre mogli. La signora Alessandri Serafina in Uvini, ha fatto onore alla
classe. Presente anche Don Virginio Manzi, che si
è liberato dagli impegni per stare in mezzo a noi. Unisco la foto dei presenti, insieme a un caloroso abbraccio, stimolando gli assenti per avere, il prossimo
anno, una presenza sempre più numerosa.
Vostro coetaneo organizzatore
Menghini Alvaro
i
Sessantunenni
E' il 24 luglio. Il pullman è pieno: 54 persone. Sono la classe d'argento 1932 che quest'anno abbina il pranzo alla gita che ha per meta: Grotte
di Frasassi - Madonna di Loreto. E' stato veramente bello ritrovarsi uniti nella piccola casa di Loreto per ascoltare la S. Messa e pregare la Vergine. Era con noi - gioiosa - anche la signora Lucia Paoletti (classe 1932), che il
giorno dopo sarebbe salita al cielo, improvvisamente, ma preparata, perché
assistita dalla Madre del Cielo.
Tempo di confetti
Sono tante le coppie che in questo periodo coronano il loro sogno d'amore con la benedizione del Signore. Non riusciamo a nominarle tutte, anche se a tutte porgiamo i nostri migliori auguri:
- la sig.na Carla Cappannella s'è unita al sig. Fausto Filiè il 26 giugno nella stupenda basilica di S. Flaviano. La ricordiamo soprattutto per ringraziare papà Egisto e la sposa Mariolina per il servizio prestato nella basilica di S. Margherita dove, nella casa del custode, è nata la sposa Carla.
- il 24 luglio ha coronato il suo sogno d'amore la signora Maria Pascucci con lo sposo Alberto Ricci. Auguroni, cari sposi, e portate sempre alto l'impegno cristiano coniugale che vi siete assunti.
KITUMBA
Galleria di Arte e Cultura
Congratulazioni
Il 7 luglio Fernanda Carloni si è laureata
brillantemente in Lingue e Letterature Straniere
Moderne presso l'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, discutendo la tesi: "Il tema della
donna nella narrativa di Crebillon Fils" con il
ch.mo Prof. Benedetta Craveri. Mentre ci complimentiamo con la neo laureata, auguriamo di
poter al più presto mettere a frutto la preziosa
laurea.
Sembrano due sposetti di primo canto, in
realtà Enzo Agostini e Speranza Piciollo celebrano le nozze d'argento il 24 agosto, a Grotte S.
Stefano, dove hanno celebrato il matrimonio, circondati da tre figli: Fausto di 24 anni, Massimiliano di 23 e Danilo di 10.
Complimenti, e sempre avanti, perché la
strada da percorrere è ancora lunga...
Per comodità dei lettori de "La Voce"
Potete versare sul c.c. n° 1853/76 presso la
Banca Cattolica o sul c.c.n° 10/61268
presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone, preoccupandovi di mettere il vostro
nome per essere inseriti nella rubrica "La
Voce è grata si suoi".
Il 20 luglio è stata inaugurata la Galleria
Kitumba con l'esposizione "Tempo e Magia,
frammenti di cultura zairese" con una interessante conferenza sullo Zaire.
E' una novità assoluta per Montefiascone
e merita d'essere visitata almeno per curiosità.
La Galleria è situata nel centro storico tra il Palazzo Comunale e la chiesa di S. Andrea, in locale d'epoca ristrutturato e attrezzato per esposizioni d'arte. E' aperta nella stagione estiva
(dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 21 di tutti i giorni, compresi i festivi) e nel periodo di fine anno.