il vicino sospetto

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il vicino sospetto
IL VICINO SOSPETTO
Era una fresca mattina d’estate, mio marito era già uscito per andare a
lavorare e come al solito avevo trovato il biglietto sul tavolo:
“Amore ti amo ,ti auguro una buona giornata, ci vediamo questa sera baci il
tuo Giacomo.”
Ogni volta che leggevo quel biglietto mi sentivo volare ,lui aveva molte
attenzioni per me .C’ eravamo sposati da un anno ed io ero incinta di quattro
mesi,non avevo voluto sapere il sesso del nostro piccolo e mio marito era
d’accordo con me.
Quella mattina era tutto normale, come al solito :il caffè sul fornello pronto per
essere scaldato,la tazza sul tavolo .Io mi ero alzata ,sembravo uno zombi ,ma
non era un problema perché essendo in maternità non dovevo correre al
lavoro ;dunque mi ero diretta alla finestra per dare aria alla camera ,il
piccolo/a si muoveva nel mio pancione e ciò mi rendeva estremamente felice
ma,quello che vidi fuori dalla finestra mi turbò profondamente.
Nel giardino accanto, su cui si affacciava la mia camera, era arrivata una
persona . Questo era strano , quella casa non l’ aveva mai voluta nessuno
perché il proprietario era un tipo severissimo e affittava con prezzi esorbitanti
.Ma la cosa più strana era che il nuovo vicino era proprio quel cattivo del
proprietario.
Dopo questo, avevo deciso di chiamare Sandro Fill, il mio collega al
distretto.Ovviamente come avrete capito io ero un’assistente detective, strano
per una donna no?
Da quel giorno io, ogni mattina ,davo quasi più importanza a guardare fuori
dalla finestra piuttosto che leggere il biglietto lasciato da mio marito. Quello
che vedevo mi colpiva molto ogni giorno:, il signor Gritz, cioè il vicino
perfido,faceva sempre le stesse cose ,ma non erano mansioni normali ,cioè
lui ogni mattina chiudeva le finestre e le imposte e di notte le apriva e alle
undici della sera arrivava sempre un uomo vestito di nero e gli porgeva una
bottiglia - non riuscivo a vedere cosa c’era dentro- e poi l’uomo se ne andava;
ma durante le notti di luna piena l’uomo non si presentava e Gritz non apriva
le finestre .
Avevo notato che usciva solo di notte e questo mi suonava molto strano.
Essendo io un’investigatrice, volevo indagare, ma Fill mi aveva frenato
perché diceva che non ci si poteva basare su cose così per un’investigazione
.Io non avevo mollato e per la prima volta non avevo ascoltato quanto mi
aveva detto il mio capo e migliore amico.
Avevo deciso di continuare le mie indagini ,avevo notato che pian piano il
giardino di Gritz era diventato arido, non curato e il motivo doveva essere
perché lui usciva di notte solamente e non riusciva a curarlo con la luce del
sole, ma l’enigma era:perché usciva solo di notte!?
Avevo speso giornate intere su quel pazzo vicino, tanto che spesso non
ascoltavo nemmeno mio marito, da quanto ero presa da questa storia. Ma Fill
non voleva saperne di iniziare l’investigazione e questo mi faceva molto male.
Non trovando altri indizi su questa vicenda ,avevo deciso di puntare la mia
attenzione solo su Gritz .
Mi ero appuntata la sua descrizione su un foglio:alto - magro -poco socievole
;
niente, non avevo trovato che tre parole .Erano le nove e mezzo
della mattina quando mi decisi ad andare a trovare la signora Rosy ,l’unica
che lo aveva visto in viso, perché voleva in affitto la sua casa. La signora mi
diede altre informazioni sull’uomo ,però niente che potesse servirmi, mi aveva
detto che aveva l’iride degli occhi trasparenti ed era pallido ,con pochi capelli.
Io non vedevo uno spiraglio di luce, non trovavo niente che potesse
convincere il mio capo ad investigare, ma il mio istinto sentiva che sotto c’era
qualcosa di strano e pericoloso.
Una sera mentre guardavo fuori dalla finestra ,ebbi un dolore causato da mio
figlio nel ventre,e casualmente ,piegandomi,notai il binocolo di mio marito
così mi passò per la mente di guardare con esso cosa c’era dentro la bottiglia
che trasportava l’uomo che andava sempre da Gritz.
Fatto anche questo, riuscii solo a scorgere un liquido rosso, ma comunque
non avevo nessuna prova che convincesse Fill .
Passai così una settimana d’inferno ,fino a che ,un bel giorno alle otto e
trenta del mattino mi squillò il telefono ,era Fill .Anche lui senza farmi sapere
niente, si era messo al lavoro ed aveva scoperto che sei persone erano
morte per cause non naturali nella mia città, di giorno ,erano state ritrovate
appese per i piedi completamente dissanguate.
Tutto faceva pensare ad un mistero incredibile , perché queste descrizioni
combaciavano con gli atteggiamenti strani di Gritz ;ma cosa poteva essere
successo?,non avevo parole.
Nessuno seppe darci altre informazioni; oltre a quelle che avevamo già
scoperto, tutto portava al mio vicino però, come poteva essere?
Un giorno , io e Fill decidemmo di recarci nella sua casa. Sospettando che lui
fosse un vampiro ,anche se pareva molto stano,pensammo di andare di sera
,dopo il calar del sole,lo so era un rischio ma in fin dei conti faceva parte del
nostro mestiere,lui ci aprì la porta .
Appena entrati notammo che aveva una goccia rossa sulla magli e sul tavolo
c’era la bottiglia che ogni sera gli mandava quell’uomo, ma non scoprimmo
altro
Usciti dalla casa io mi sentii delusa , ma come ho già detto , non ero io il capo
investigatore ,il capo era Fill e lui subito aveva capito tutto .
Mi aveva detto che ovviamente ,Gritz non poteva essere l’assassino perché
io ero testimone che lui non si era mosso mai da casa,ma l’ amico che gli
portava la bottiglia si muoveva da quella casa e visto che, a mia insaputa,Fill
aveva preso un po’ del sugo rosso dalla casa di Gritz,i test di laboratorio
dicevano che era sangue.
Insieme concludemmo che Gritz chiedeva il sangue a Bilt cioè l’uomo
sconosciuto.
Furono mandati tutti e due in prigione ,alla fine scoprimmo che :
Gritz non era un vampiro, ma era un medico che aveva speso tutti i suoi averi
in cure mediche; ora gli restava solo la casa e il sangue, che si faceva portare
,serviva per le trasfusioni perché lui soffriva di una rara malattia e per questo
non poteva veder nessun tipo di raggio ultravioletto , nemmeno quelli della
luna,infatti i vicini morti avevano tutti ilo suo gruppo sanguigno . Da quel
momento egli riceve tutte le cure necessarie in prigione.
Bilt invece era un recidivo che uccideva per svago e denaro, era appena
uscito con la condizionale .
Finito questo caso io ero riuscita a godermi la maternità e nella casa accanto
si era trasferita un famiglia molto simile alla mia e così sono ritornata a
leggere i biglietti di mio marito con attenzione e gioia.
Carolina Forante IE