elemento standard
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TEMA: Trasporti e Mobilità Studio di massima sulla fattibilità di una linea ferroviaria sottomarina di collegamento tra le città di Ancona e Zara Premessa E’ noto che il trasporto di persone e merci su rotaia costituisce, ancor oggi, il sistema di spostamento più efficiente che si conosca, mediamente circa dieci volte più efficiente del trasporto su “gomma” e di alcune volte del trasporto sia aereo che marittimo. Volendo collegare due opposte città separate da un tratto di mare con una linea ferroviaria si renderebbe necessario costruire un tunnel in grado di resistere alla pressione esterna dell’acqua ed internamente attrezzato per essere percorso da un vettore a trazione elettrica autonoma (cioè con batterie a bordo) in grado di muoversi su binari. Se ciò fosse realizzabile sarebbe possibile collegare tutti i continenti con una linea ferrovia, e quindi spostarsi da un punto all’altro della terra in maniera “energeticamente” molto più efficiente di quanto non venga fatto ora. L’idea basilare che ha mosso tale studio di fattibilità è molto semplice, unire il vantaggio offerto dal trasporto su rotaia al “principio di Archimede”. Gli ingegneri progettisti di ponti stradali sanno perfettamente che un problema importante nella costruzione di ponti di grande luce è rappresentato dal peso proprio del ponte stesso. Nel caso specifico del tunnel sottomarino questo problema verrebbe superato grazie alla spinta idrostatica dell'acqua che “sosterrebbe” il tunnel stesso. Si tratterebbe, in sostanza, di realizzare attraverso l’unione di singoli elementi, un tunnel rettilineo della lunghezza di circa 180 km, ancorato al fondale marino ogni 500m circa. In questo studio di fattibilità si è voluto guardare al mare non come ad un’ostacolo da superare, ma piuttosto, come ad un mezzo di sostentamento per una struttura (tunnelponte) di collegamento tra le due sponde. Tale spinta di galleggiamento permetterebbe di costruire campate di notevole luce perché consentirebbe di annullare (o addirittura invertire) il peso proprio della struttura stessa. Ulteriormente, essendo la struttura una struttura chiusa, sarebbe possibile estrarre l'aria al suo interno, creando così i presupposti per un moto (quasi ideale) praticamente in assenza di resistenza aerodinamica e quindi impiegando il minimo di energia elettrica necessaria per spostarsi da un punto all’altro. Inoltre il sistema risulterebbe essere stabile, cioè se perturbato dalla sua posizione di equilibrio tenderebbe a ritornarvi spontaneamente, e sicuro dal punto di vista incendio. Un possibile sviluppo della ricerca nei materiali impiegati per la realizzazione degli elementi di unione del tunnel potrebbe portare ad un aumento della distanza tra i punti di ancoraggio della struttura e quindi ad un abbattimento dei costi di costruzione. Tutto ciò premesso, ho tentato di realizzare un primo studio di massima sulla fattibilità di questa linea ferroviaria sottomarina, a trazione elettrica, che unirebbe due città situate su opposte sponde del mare Adriatico, la prima sulla costa italiana l’altra sulla costa croata. L’utilità e l’opportunità di realizzare una tale linea di collegamento rapido è evidente, se si pensa ad un futuro esaurimento del petrolio o alla sua non più conveniente estrazione, oltre a rappresentare una possibilità di sviluppo per il territorio. Soltanto attraverso la realizzazione di vie di comunicazione che facilitino scambi reciproci di collaborazione tecnica, di rapporti sociali ed economici, si potranno approfondire le conoscenze culturali e tradizionali tra i rispettivi popoli favorendo il dialogo e la reciproca amicizia. Se si volesse sviluppare una tale idea, cioè realizzare una stazione di partenza, una di arrivo ed il loro collegamento sottomarino, già allo stadio di progettazione di massima sarebbe necessario raggruppare molti “cervelli esperti” nelle varie discipline ingegneristiche, per trovare le migliori soluzioni ai numerosi problemi da affrontare. Inoltre sarebbero necessarie autorevoli figure politiche in grado di reperire le necessarie risorse economiche, e per raggruppare intorno ad un tavolo gli stati sovrani che si affacciano sulle opposte sponde del mare per renderli partecipi del progetto. 180 km POSA IN OPERA DEL TUNNEL DI COLLEGAMENTO 1) posizionamento di piloni di diametro opportuno ancorati al fondale marino, distanziati di circa 500m l'uno dall'altro, e muniti in testa di una sella di appoggio. A metà percorso andranno posizionati due piloni vicini sui quali andrà ancorato l'elemento centrale in acciaio; 2) posizionamento dell'elemento centrale in acciaio a circa metà distanza tra le due rive (questo elemento porta ad entrambe le estremità una calotta sferica in acciaio “tappo”); 3) posizionamento del primo elemento standard su di una riva (questo elemento porta ad una estremità una calotta sferica in acciaio “tappo”); 4) posizionamento del secondo elemento standard e fissaggio al primo elemento attraverso i tiranti in acciaio; 5) spinta in avanti dei due elementi di uno spazio tale da permettere il posizionamento di un elemento; 6) posizionamento del terzo elemento e suo fissaggio all'elemento che lo precede; 7) ripetizione delle operazioni descritte al punto 5-6; 8) il primo elemento andrà “guidato” per mezzo di un natante verso il primo pilone, ed una volta superato verrà calata sul pilone l'altra mezza sella e fissata attraverso bulloni alla sella del pilone stesso; 9) Le operazioni descritte andranno eseguite contemporaneamente su entrambe le rive in modo tale da avere un avanzamento del tunnel verso il centro su entrambi i fronti. 10)una volta effettuato il collegamento delle due parti di tunnel all'elemento centrale in acciaio si potrà tagliare le calotte in acciaio ed ottenere il collegamento continuo. ESISTENZA DI UNA SOLUZIONE D d (sezione trasversale) Si introduce un parametro “m” di convenienza (0 < m < 1) cosicchè si può esprimere il diametro interno d in funzione del diametro esterno D, cioè d = mD (per m=0 si ha un pieno di diametro D, per m =1 si ha una circonferenza di diam. D). L’area della sezione anulare Aanul vale: Aanul =D2 - d2)/4=D2(1 - m2)/4 La spinta idrostatica (per unità di lunghezza L di tubo) del liquido vale: S=LD2/4 (dove L rappresenta il peso specifico del liquido; L z 1t/m3) Il peso del tubo (per unità di lunghezza L) può essere espresso come PT = T Aanul =T D2(1 - m2)/4 (dove T rappresenta il peso specifico del tubo) Se si impone l’uguaglianza tra la spinta idrostatica S che agisce sul tubo ed il peso PT del tubo stesso, si ottiene: S = PT LD2/4 =T D2(1 - m2)/4 da cui si ricava: m = [1- (L / T)]1/2 per T z 2,5t/m3 (2,5t/m3 è il peso specifico del cemento armato) m z 0,774. Se m è maggiore di questo valore si avrà una spinta di galleggiamento sul tubo. Si assume di avere una spinta di galleggiamento S=0,5t/m, da cui si ricava un mz 0,7785 e per D=6,5m un dz5,06m. SCHEMA TUNNEL (sezione trasversale elemento tipico) D B b h H D = 6,50m d = 5,06m B = 1,72m b = 0,75m h = 1,00m H = D+2h = 6,50m + 2x1,00m =8,50m d CARATTERISTICHE INERZIALI ELEMENTO IN CALCESTRUZZO b h G yG B B=1,72m ; b = 0,75m ; h = 1,00m ; K=B/b=2,293333 Area ATrap dell’elemento trapezioidale ATrap = (k+1)bh / 2 = (2,2933+1)x0,75mx1.0m / 2 =1,235m 2 Posizione del baricentro yG dell’elemento trapezioidale yG = h(k+2)/[3(k+1)] = 1,00(2,2933+2)/[3(2,2933+1)] = 0,434m Momento d’inerzia JT dell’elemento trapezioidale rispetto al suo asse baricentrico JG =bh3[(k+2)2-3] / [36(k+1)]=0,75mx(1,0m)3[(2,2933+2)2-3]/[36(2,2933+1]=0,097m4 Momento d’inerzia JEL dell’elemento standard c=0,5D+yG=0,5x6,5m+0,434m=3,684m JEL = 0,049(D4-d4) + 2(ATrapc2) = 0,049[(6,50m)4-(5,06m)4]+2[1,235m2(3,684m)2]=88,87m4 Modulo di Resistenza elastico WEL dell’elemento standard WEL = 2JEL/ H = 2x88,87m4 / 8,50m = 20,91m3 Area AEL dell’elemento standard AEL = (D2-d2)/4 + 2ATrap =3,14[(6,5m)2-(5,06m)2] /4 + 2x1,235m2 = 15,54m2 Area AT dell’elemento elemento standard resistente a Taglio AT =2AEL/ =2x15,54m2/3,14=9,89m2 Peso Elemento = AEL x t = 15,54m2x 2,5t/m3 = 38,86t/m Peso Totale Elemento = 38,86t/m x 33,33m = 1295t ELEMENTO STANDARD d d d h2 R r h1 Mi Li d = 7,5cm h1 = 3,575m h2 = 3,970m r = 2,63m R = 3,10m = 15° Filettatura trapezia Tr 75x10 hf= 0,55cm (altezza filetto) du= d - 2xhf =7,5cm – 2x0,55cm = 6,4cm (diametro fondo filetto) Area ATIR,netta del tirante metallico ATIR,netta = du2/4 = 3,14x(6,4cm)2 / 4 = 32,10 cm2 GUARNIZIONE DI TENUTA Materiale : Alluminio P - Al Mg 4,5 UNI 7790 Carico di Rottura Rmin.=2800kg/cm2 Carico di Scostamento dalla linearità Rp(0,2)=1300kg/cm2 CURVA CARATTERISTICA DELL'ACCIAIO PER TIRANTI Tensione di tiro acc,tiro nel tirante acc,tiro = 7500kg/cm2 ; perdita di tensione per rilassamento =15% acc,tiro=1125kg/cm2 Tensione effettiva acc,eff del tirante acc,eff= 6375 kg/cm2 Forza di compressione Fcomp indotta nell’elemento di calcestruzzo Fcomp= acc,eff ATIR n°tiranti = 6375kg/cm2x32,10cm2x60 = 12278t Tensione cls di compressione indotta nell’elemento di cls cls= Fcomp / AEL,CLS = 12278t / 16,02m2 = 766t/m2 perdita di tensione per fluage =20% cls= 152t/m2 Tensione effettiva cls,eff indotta nell’elemento di calcestruzzo cls,eff= 608 t/m2 N.B.:con calcestruzzo ad alta resistenza si potrebbe usare un materiale molto più resistente a trazione MOMENTO FLETTENTE MRd,max. RESISTENTE MASSIMO DELL’ELEMENTO DI CALCESTRUZZO MRd,max.= WEL cls,eff = 20,91m3 x 608 t/m2 = 12713tm Se si limita la spinta idrostatica agente sugli elementi di cls ad un valore p=0,50t/m, allora per una generica campata di luce di 450m, si avranno le seguenti sollecitazioni: che indurranno sull’elemento generico la seguente distribuzione di tensioni: in appoggio cls,idr= Mapp / WEL = 8437tm / 20,91m3= +/- 404 t/m2 cls,idr= Tapp / AT = 112,5t / 9,89m2= 11,4 t/m2 in mezzeria cls,idr= Mmez / WEL = 4218tm / 20,91m3 = -/+ 202 t/m2 Lo stato finale di sollecitazione nel generico elemento si modificherà come segue In appoggio 'cls,stat = cls,idr+ cls,eff = -/+404t/m2 ”+” -608t/m2= (-1012t/m2(sup.) ; -204t/m2(inf.)) In mezzeria campata 'cls,stat = cls,idr+ cls,eff = +/-202t/m2 ”+” -608t/m2= (-406t/m2(sup.) ; -810t/m2(inf.)) Diagramma delle sollecitazioni In appoggio In mezzeria campata La freccia elastica dovuta alla spinta idrostatica nella generica campata vale: fidrzqL4/(384EJ)=0,5t/mx(450m)4/(384x3,0x106t/m2x88,87m4)=0,200m (L/2247) Supponendo sia rispettata l’ipotesi che le generiche sezioni rette nella deformazione si conservino piane e che non vi sia scorrimento relativo tra calcestruzzo e tirante metallico, allora sotto queste condizioni, nel tirante più lontano dall’asse neutro si avrà un incremento di sollecitazione che varrà: in appoggio = Mapp / (EELJEL) = 8437tm / (3,0x106t/m2x88,87m4) = 3,1645x10-5 rad (curvatura) = h2 = 3,1645x10-5 rad x 3,970m = 1,2563x10-4 (allungam. unitario) Incremento di tensione ' 'acc= Eacc= 1,2563x10-4 x 2,1x107t/m2 = 2638 t/m2=264kg/cm2 acc,fin.= acc,eff +/- 'acc= 6375 kg/cm2+/-264kg/cm2= +6639kg/cm2 in mezzeria campata = Mapp / (EELJEL) = 4218tm / (3,0x106t/m2x88,87m4) = 1,5821x10-5 rad (curvatura) = h2 = 1,5821x10-5 rad x 3,970m = 6,2809x10-5 (allungam. unitario) Incremento di tensione ' 'acc= Eacc= 6,2809x10-5 x 2,1x107t/m2 = 1319t/m2=132kg/cm2 acc,fin.= acc,eff +/- 'acc= 6375 kg/cm2+/-132kg/cm2= +6507kg/cm2 TRANSITO DI UN VETTORE DEL PESO COMPLESSIVO DI 80t si prende in considerazione l’ipotesi di arresto di una navetta per fuori servizio al centro di una generica campata, ed il conseguente soccorso con una navetta identica. Calcolo della freccia f femerg. = kf PL3 / (192EELJEL) = 0,01092x160tx(450m)3 / (3,0x106t/m2x88,87m4) = 0,597m (L / 750) ffin. = femerg. - fidr = 0,597m - 0,200m = 0,397m (L / 1133) Lo stato tensionale nel generico elemento vale: in appoggio cls,emerg= Mapp / WEL = 5688tm / 20,91m3 = +/- 272 t/m2 in mezzeria cls,emerg= Mmez / WEL = 12290tm / 20,91m3 = -/+ 588 t/m2 Sovrapponendo con lo stato tensionale dovuto alla spinta idrostatica si ottiene: in appoggio cls,emerg. finale = cls,emerg+ 'cls,stat = +/- 273 t/m2”+” (-1031t/m2(sup.) ; -203t/m2(inf.))= (-758t/m2(sup.) ; -476t/m2(inf.)) in mezzeria campata cls,emerg. finale = cls,emerg+ 'cls,stat = -/+ 590 t/m2 ”+” (-406t/m2(sup.) ; -810t/m2(inf.))= (-996t/m2(sup.) ; -220t/m2(inf.)) queste sono sollecitazioni di uno stato di emergenza. Durante il normale funzionamento si avrà le seguente freccia massima ffin. = 0,5femerg. - fidr = 0,5x0,597m - 0,200m = 0,098m (L / 4545) e le seguenti sollecitazioni in appoggio cls,norm. finale = 0,5cls,emerg+ 'cls,stat = 0,5(+/-274 t/m2) ”+” (-1031t/m2(sup.) ; -203t/m2(inf.))= (-894t/m2(sup.) ; -340t/m2(inf.)) in mezzeria campata cls,norm. finale = 0,5cls,emerg+ 'cls,stat =0,5(-/+ 295 t/m2) ”+” (-406t/m2(sup.) ; -810t/m2(inf.))= (-553t/m2(sup.) ; -663t/m2(inf.)) Incremento di Tensione nell’acciao Supponendo sia rispettata l’ipotesi che le generiche sezioni rette nella deformazione si conservino piane e che non vi sia scorrimento relativo tra calcestruzzo e tirante metallico, allora sotto queste condizioni, nel tirante più lontano dall’asse neutro si avrà un incremento di sollecitazione che varrà: in appoggio = Mapp / (EELJEL) = 2844tm / (3,0x106t/m2x88,87m4) = 1,0667x10-5 rad (curvatura) = h2 = 1,0667x10-5 rad x 3,970m = 4,234905x10-5 (allungam. unitario) Incremento di tensione '’ '’acc= Eacc= 4,234905x10-5 x 2,1x107t/m2 = 889 t/m2=89kg/cm2 acc,fin.= acc,eff +/- 'acc= 6650 kg/cm2+/-89kg/cm2= +6739kg/cm2 = 89kg/cm2 in mezzeria campata = Mapp / (EELJEL) = 6145tm / (3,0x106t/m2x88,87m4) = 2,3126x10-5 rad (curvatura) = h2 = 2,3126x10-5 rad x 3,970m = 9,18102x10-5 (allungam. unitario) Incremento di tensione '' '’acc= Eacc= 9,18102x10-5 x 2,1x107t/m2 = 1928 t/m2=193kg/cm2 acc,fin.= acc,eff +/- '’acc= 6507 kg/cm2+/-193kg/cm2= +6700kg/cm2 = 193kg/cm2 Con questi valori del si può avere un numero infinito di cicli senza che nel tirante metallico si manifesti qualche cedimento dovuto a stress. CEDIMENTO UNITARIO (1m) DI UN APPOGGIO GENERICO Il cedimento di 1,00m di un appoggio generico provocherà la comparsa di un momento flettente Mced che vale: in corrispondenza dell’appoggio che ha ceduto M ced=+22 EELJEL / (5L2) = 5793tm in corrispondenza degli appoggi immed. adiacenti M ced,adiac=-14 EELJEL / (5L2)= -3686tm . Il momento flettente Mced indurrà a sua volta uno stato tensionale: cls,ced. = Mced / WEL. = 5793tm / 20,91m3 = +/- 277 t/m2. CALCOLO DELLA SOLLECITAZIONE INDOTTA DALLA PRESSIONE IDROSTATICA D s dm pidrost. d R R D = 6,50m d = 5,06m dm = 5,78m (diametro medio) s = 0,72m (spessore parete) pidrost.=11kg/cm2=110t/m2 (pressione idrostatica alla profondità di 110m) per l’equilibrio vert. di un concio di tubo, costituito dalla metà superiore della sezione ed un tratto longit. di 1m, si deve avere pidrost. dm = 2R da cui si ricava R = 0,5 pidrost. dm cls,idrost. = R / A = 0,5 pidrost. dm / (s x 1) = 0,5x110t/m2x5,78m / 0,72m = 442t/m2. La pressione idrostatica opera un “cerchiaggio benefico” sull’elemento di calcestruzzo. 1.1100 2.2230 FONDALE MARINO PESO COMPLESSIVO=80t 20.4 450 mt ELEMENTO STANDARD IN CALCESTRUZZO COLLEGATO A TERRA E POI SPINTO IN MARE COLLEGAMENTO EFFETTUATO CALOTTE METALLICHE DA TAGLIARE A POSIZIONATO A META' PERCORSO ELEMENTO INIZIALE IN ACCIAIO 6.5000 6.45 15.0000 5.0000 33,33 1.1100 2.2220 33,33 mt