Una proposta "Captiva" di nome e di fatto
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Una proposta "Captiva" di nome e di fatto
Portale dell'Auto Pagina 1 di 1 Home Page FAQ Contatti Username Passwo Home / Rubriche / Captiva" di nome e di fatto « indietro Il Giornale di Vicenza - sabato 18 marzo 2006 - pag. 6 Per conquistare l'europa Chevrolet presenta uno Sport Utility Vehicle dalle manie sportiveggianti dotato di un ottimo turbodiesel da 150 cavalli Una proposta "Captiva" di nome e di fatto Ricerca Inserimento Annunci Servizi per gli utenti privati Servizi per i concessionari Registrazione Utenti L'assalto all'Europa da parte di Chevrolet potrà contare in un futuro ormai prossimo su una nuova protagonista. Si tratta della Chevrolet Captiva, primo SUV compatto della casa americana a venire equipaggiato con un moderno diesel common rail. Basterà? Non ne siamo ancora certi, ma stando ai dati di vendita (+26% nel 2005) sembra proprio che il nuovo corso Chevrolet, unito all'assorbimento di Daewoo, stia dando i frutti sperati. Non potendo toccare con mano questo nuovo modello, prima di iniziare a scrivere, come di consueto, sono state analizzate dettagliatamente le immagini della nuova Captiva, partendo dal frontale, particolarmente aggressivo per merito delle bombature e della griglia nera a nido d'ape, senza peraltro trascurare l'evidente protezione inferiore. Anche la fiancata si fa apprezzare per le linee pulite ed il taglio sportiveggiante della vetratura, pur con qualche vezzo tipicamente "USA" come la presa d'aria dietro i passaruota anteriori. La vista posteriore, però, ci ha lasciato un po' con l'amaro in bocca. Le proporzioni sono piuttosto equilibrate, a suscitare qualche perplessità è lo stile del portellone e dei gruppi ottici, particolarmente anonimi. Lo spoiler inferiore da cui sbucano i due terminali di scarico, non basta ad alleggerire un insieme piuttosto "goffo": non sarebbe un problema rilevante, se non fosse per quel frontale molto ben realizzato, che rende, a nostro avviso, arduo il paragone tra estetica anteriore e posteriore appunto. Passando ai propulsori, non si può che cominciare dal quattro cilindri common-rail da 2 litri, un motore davvero performante. Il suo DNA tradisce origini italiane: questo turbodiesel è stato infatti progettato da GM Daewoo Auto&Technology Company, da GM Powertrain e da VM Motori di Cento. Il risultato è un'unita a 16 valvole in grado di erogare 150 cavalli a 4.000 giri e 310 Nm a 2.000 giri, valori molto buoni e soprattutto sufficientemente "bassi" quanto a regime di rotazione, condizione ottimale per le caratteristiche tecniche di un vero Sport Utility Vehicle. Per quanto riguarda i consumi, premettendo che la Chevrolet Captiva non è di certo una piuma, la casa dichiara una percorrenza nel ciclo combinato ECE di circa 12,3 Km/l. Questo turbodiesel è destinato a prender posto in vari altri modelli della gamma Chevrolet, permettendo alla casa statunitense di conquistare fette sempre più importanti del mercato europeo, dato che nel vecchio continente, si sa, questo tipo di motorizzazioni sono tra le più richieste. Sul fronte benzina, invece, la nuova Captiva adotta un quattro cilindri da 2.4 litri ed un 3.2 V6, eroganti rispettivamente 142 e 225 cavalli, due opzioni considerabili adatte al nostro mercato. La dinamica poggia su sospensioni di tipo McPherson all'anteriore, mentre dietro lavorano delle strutture indipendenti "four link". Apprezzabile la scelta di freni a disco autoventilati su tutte e quattro le ruote, mentre i futuri acquirenti potranno scegliere tra la configurazione a trazione anteriore od una più consona e versatile trazione integrale. Non è noto al momento il listino ufficiale della nuova Chevrolet Captiva, mentre la commercializzazione dovrebbe avere inizio a Giugno 2006. C.V. M V V V G C F S © 2006 Athesis S.p.A. - Tutti i diritti riservati - P.IVA 00213960230 http://www.lautoaffare.it/nqcontent.cfm?a_id=7091 23/03/2006