musica nella scuola

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musica nella scuola
MUSICA NELLA SCUOLA
una proposta di formazione
ai docenti degli istituti comprensivi
aperta alle insegnanti
delle scuole dell’infanzia
progettata per le istituzioni scolastiche
che intendono aggiornare i loro docenti
marzo 2005
Premessa
L’educazione musicale è presente negli attuali ordinamenti scolastici del primo ciclo
dell’istruzione (primaria e secondaria di I grado) come disciplina che ha una forte valenza
educativa nella misura in cui contribuisce a favorire lo sviluppo integrato delle potenzialità
cognitive, espressive ed emotivo-affettive degli alunni.
In quanto linguaggio strettamente legato alla soggettività, la musica è un “medium”
utilizzato in tante occasioni per comunicare pensieri, sensazioni ed emozioni, per svolgere
attività in comune, per realizzare forme di socializzazione, per assolvere funzioni che
spaziano dal puro divertimento alla trasmissione di messaggi. È una forma comunicativa
complessa e “globale”, collegata strettamente al pensiero, all’affettività, alla corporeitàmotricità, in pratica a tutta la sfera esistenziale dell’uomo in quanto presente nel vissuto
esperienziale di ogni persona che direttamente od inconsciamente ne viene influenzata. In
questo risiede la sua forza coinvolgente.
All’educazione musicale nella scuola è affidato dunque il compito di potenziare gli
schemi percettivi con i quali interpretare la realtà circostante, e di sviluppare quei saperi e
quelle abilità necessari per organizzare i frammenti delle conoscenze derivate dall’esperienza
ed acquisite non sempre in modo organico e sistematico. La comprensione effettiva e
completa di quella rete di significati che ciascun evento sonoro veicola passa infatti
attraverso il riconoscimento e l’utilizzo degli elementi del linguaggio specifico. Si tratta di
creare e trasformare “contesti” significanti intorno alle esperienze fruitive e produttive degli
alunni, così da tessere la trama di intrecci per interpretare il “vissuto” percepito e giungere
gradualmente ad una consapevolezza per poter operare criticamente e creativamente su di
esso. Per questo l’educazione musicale non può essere trascurata o dimenticata nel percorso
formativo, né demandata al “curricolo nascosto” od elettivo-parallelo.
A fronte dell’importanza formativa dell’esperienza musicale e della necessità che
essa sia condotta in modo adeguato fin dai primissimi anni di vita del bambino
(unanimemente condivise e sostenute da ricerche e studi nel settore) si individua una
difficoltà da parte degli insegnanti, soprattutto nella scuola primaria, a predisporre attività e
percorsi che tengano conto delle più recenti ed importanti indicazioni didattiche, con il
conseguente rischio di perdere l’enorme potenzialità che la musica offre per la formazione
integrale del bambino.
Ogni discorso sull’educazione musicale deve “fare i conti” con le competenze che
l’insegnante ha, con la sua capacità di sfruttare e valorizzare tutte quelle componenti
formative che l’educazione musicale possiede e che non sviluppa se essa, ad esempio, viene
ridotta a semplice apprendimento passivo o ripetitivo. Per contribuire ad una formazione
integrata della persona l’educazione musicale, infatti, deve comprendere una fondamentale
parte di attività creativa che riguarda l’attività gestuale, la pratica vocale, la pratica
strumentale, l’ascolto attivo, la musica d’insieme, la drammatizzazione, i procedimenti di
improvvisazione e di composizione, con tutte le conseguenti implicazioni di acquisizione,
conoscenza, competenza e razionalizzazione.
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È necessario che l’insegnante sappia quali sono le conoscenze e le competenze che un
soggetto può raggiungere ai diversi livelli di età e nei diversi ambiti, che sappia individuare
le attività e le scelte più adeguate per sviluppare quelle conoscenze e competenze, tenendo
anche conto della situazione evolutiva degli alunni e recuperando le esperienze fatte
precedentemente, è importante che sia in grado di progettare percorsi ed itinerari didattici
che integrino realmente l’educazione musicale nel curricolo, utilizzando anche i
numerosissimi elementi di trasversalità che la musica offre per aggregare gli altri percorsi
disciplinari.
Fino a qualche anno fa l’IPRASE, che aveva tra i suoi compiti specifici anche la
formazione in servizio dei docenti, organizzava regolarmente percorsi di formazione ed
attivava laboratori di didattica della musica (molto frequentati dai docenti della scuola
provenienti da tutto il territorio provinciale) in cui venivano affrontati in maniera sistematica
ed organizzata i grandi campi della fruizione, della produzione musicale, della conoscenza
degli elementi formali e del collegamento tra la musica ed altri linguaggi, secondo una
metodologia basata sulla convinzione che è importante fare con gli insegnanti perché gli
insegnanti possano, sappiano fare con i bambini.
In seguito alla deliberazione della Giunta provinciale del 19 luglio 2002, con la quale la
competenza in materia di aggiornamento e formazione in servizio del personale della scuola
è assegnata prioritariamente alle istituzione scolastiche autonome, l’IPRASE non interviene
più nella formazione generale degli insegnanti lasciando un vuoto ed una domanda di
formazione che rimane senza risposta.
Ciò di cui hanno bisogno gli insegnanti di scuola primaria (talvolta anche ai
musicisti), è una formazione didattica, completa, aggiornata ed omogenea.
Per rispondere a questo bisogno abbiamo elaborato una proposta formativa attraverso la
quale rendere i docenti, soprattutto della scuola primaria, capaci di progettare per i loro
alunni delle esperienze significative di incontro con la musica, esperienze attraverso le quali
raggiungere quegli obiettivi pratico-operativi, produttivi, conoscitivi e trasversali, che
garantiscono all’alunno di entrare in quella rete di esperienze, conoscenze, concetti che
organizzano il mondo sonoro, sviluppando in massimo grado la competenza fruitiva,
interpretativa e produttiva di ciascuno.
Tale proposta formativa, che vuole essere innanzitutto di sostegno alla progettazione
delle attività musicali nell’ottica di un curricolo verticale e di aggiornamento delle
conoscenze dei docenti e delle competenze richieste dai nuovi programmi, è articolata in tre
diverse tipologie, con modalità organizzative diversificate sulla base dei bisogni individuati
dai singoli Istituti e legati, sia alle diverse competenze, sia alle diverse situazioni in cui i
docenti operano:
a. moduli informativi e di approfondimento di specifiche tematiche (si vedano le
schede “La musica nella scuola” e “Laboratori di musica”;
b. interventi di sostegno alla progettazione delle attività didattiche musicali (si veda
la scheda “Progettare musica nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo
grado”);
c. consulenza (si veda la scheda “Consulenza ai docenti”).
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Le proposte di formazione illustrate nelle schede seguenti costituiscono dunque un
insieme di possibili attività di formazione rivolte agli insegnanti che prestano servizio negli
istituti comprensivi.
Per realizzarle è necessario che una o più istituzioni scolastiche decidano di proporle ai
loro insegnanti e contattino i componenti il gruppo di lavoro, anche attraverso l’IPRASE,
affinché si possa recepire la richiesta e acquisire la disponibilità dei docenti che sono
disponibili a condurre le diverse attività proposte nelle schede stesse.
La soluzione auspicata è quella che prevede un piccolo accordo di rete tra due-tre
istituti comprensivi affinché i costi di docenza/consulenza possano essere suddivisi tra
diverse scuole, anche in proporzione al numero di adesioni che in ogni scuola saranno
individuate. Non vi sono costi di progettazione e di documentazione, poiché l’IPRASE
sostiene indirettamente l’iniziativa mediante il supporto al gruppo di lavoro, che opera anche
nella ricerca curricolare.
il gruppo di lavoro
che ha elaborato la proposta formativa
Flavio Vadagnini
Maria Videsott
Michele Rosa
Maria Luisa Pollam
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