il Sass lino - Cattedrale di Aosta
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il Sass lino - Cattedrale di Aosta
© grafica by Mel il Sass lino n. 20 14 maggio 2016 Informazioni settimanali per i cristiani residenti e di passaggio nella parrocchia di SANTO STEFANO in Aosta. Si pubblica il sabato. Ufficio parrocchiale: Via Martinet, 16 - 11100 Aosta - tel. 0165 40 112 Dal lunedì al venerdì h 9:30 - 11:30. questo foglio è consultabile anche sul sito: www.cattedraleaosta.it 4 Celebrazioni Eucaristiche della Settimana Il simbolo + indica le feste di precetto. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su (At 2,3) ciascuno di loro. DOM 15 ● PENTECOSTE (vigilia) h 17:30 def. Attilio Rainero h 9:00 per la comunità parrocchiale LITURGIA DELLA PAROLA At 2,1-11 Rm 8,8-17 Gv 14,15-16.23-26 Termina il Tempo di Pasqua Riprende il Tempo Ordinario (7a settimana) lun 16 mar 17 mer 18 gio 19 ven 20 sab 21 h 18:30 def. Osvaldo Carozzo, Ettore Scarsi, Antonietta e Luisa | def. Domenico Lenti (messa di 7a) | def. Rosanna Brunetti h 18:30 def. Celestino, Giuseppina e Luigi | def. Lidia e Iolanda ———— h 18:30 def. Alberto-Maria | def. Federica Degiovanni (messa di 30a) h 18:30 def. Pietro Anania (messa di 30a) | def. Cesare, Ettore ———— DOM 22 ● SANTISSIMA TRINITÀ (vigilia) h 17:30 def. Germana, Stellina, Italia | def. Angelo Todeschi (9° ann.) | def. Mario, Marianna, Federico h 9:00 per la comunità parrocchiale LITURGIA DELLA PAROLA Pro 8,22-31 Rm 5,1-5 Gv 16,12-15 U Agenda Settimanale della Comunità (Parrocchiale, Zonale, Diocesana) DOM 15 ■ Cattedrale, h 10:30 / Celebrazione della Confermazione (2° turno). lun 16 ■ Parrocchia di Maria Immacolata, h 10:00 / Riunione mensile dei presbiteri e diaconi della Zona Pastorale n. 3. gio 19 ■ Cappella del Seminario, h 15:00 - 17:00 / Adorazione Eucaristica per le vocazioni (ogni terzo giovedì del mese). ven 20 ■ Salone parrocchiale, h 15:30, gruppo “Anziani sì… ma sempre giovani” / «I Valdesi in Valle d’Aosta», filmato e notizie storiche a cura del prof. Sandro Di Tommaso. Incontro aperto a tutti. sab 21 ■ Oratorio San Filippo, h 19:00, “Famiglie in Oratorio” / Dopo l’eucaristia delle h 18:00 in cattedrale, incontro di formazione con Fabio Brédy; segue la cena comunitaria. v L’Orazione della Liturgia (È l‘orazione pronunciata all’inizio dell’eucaristia domenicale o festiva. Facendo spesso riferimento alle tre letture, lungo la settimana può servire a ricordare la Parola di Dio ascoltata). O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del vangelo. Altre Notizie ■ Si può aiutare, senza alcuna spesa, il nostro Oratorio San Filippo con la Dichiarazione dei Redditi (“cinque per mille”), scrivendo nell’apposito spazio il codice fiscale dell’Oratorio: 910 455 600 74. ■ Nel mese di maggio, recita comunitaria della Corona in chiesa parrocchiale, alle h 18:00 (prima dell’eucaristia feriale), nei giorni: lunedì, martedì, giovedì, venerdì. ■ Se non ho avuto un’informazione errata, mercoledì 18, intorno alle h 20:00, la sede regionale della RAI dovrebbe trasmettere (canale RAI 3) un servizio storico-artistico sulla chiesa di Santo Stefano. ] Gita parrocchiale Appunti e Noterelle... Fratelli e Sorelle, la Pentecoste è la festa che ci ricorda che lo Spirito di Dio tutti ci unifica, nella stessa esperienza di salvezza che egli gratuitamente ci dona. Allora le lingue diverse, che gli illetterati Apostoli riescono miracolosamente a parlare a Gerusalemme, non sono più segno di divisione, bensì ricchezza, la ricchezza della diversità. E proprio ieri ho letto il racconto di un’esperienza di diversità superate, di dialogo intrecciato, di comunicazione riuscita; diversità che – dice il racconto – a noi «sembrano stonature, ma forse agli occhi di Dio formano un’unica bellissima collana variopinta». Un racconto, dunque, che mi è sembrato in sintonia con la festa di Pentecoste. Ve lo propongo nel box «Un minuto per pensare». Sì, lo so: già la sola lettura richiede più di un minuto, e così anche il tempo che utilizzeremo, se vorremo, per riflettere… Ma non sarà tempo perso, se servirà a contrastare almeno un po’ la tentazione, sempre emergente in noi, di costruire muri invece che ponti. Carmelo ■ Sabato 18 giugno ci sarà la consueta gita parrocchiale, con il seguente programma: nella mattinata visita del Castello di Racconigi; pranzo; nel pomeriggio visita del parco del castello. Ci si può iscrivere presso l’ufficio parrocchiale, a partire da lunedì 16 maggio, versando la quota di 40,00 €. Questa quota comprende il costo dei biglietti di ingresso al castello e al parco (rispettivamente 5,00 € e 2,00 €), il pranzo (20,00 €) e il noleggio del pullman (495,00 €). Purtroppo i prezzi aumentano e così la quota di partecipazione ha dovuto essere “ritoccata” rispetto agli anni passati. L’ora di partenza verrà comunicata nei prossimi avvisi su questo foglio. Pochi secondi per un sorriso «Sai la differenza tra l’elefante indiano e l’elefante africano?». «No». «Seimila chilometri!». p Un minuto (anzi: più di uno) per Pensare... STORIA DI UNA COLLANA Franca Colombo Faceva molto freddo in quello scampolo d’inverno, al rientro dalla messa dopo aver ascoltato parole di invito alla misericordia. Tutta imbacuccata nella mia sciarpa, passo davanti al giovane africano che staziona sotto casa mia. Getto un’occhiata frettolosa alla sua mercanzia, esposta per terra, e in quel momento arriva una folata di vento più gelido che rallenta il mio passo e scompagina la sua precaria esposizione. Raccogliendo i bastoncini di incenso sparpagliati per terra noto che le sue mani tremano. Penso che tra poco io sarò nella mia calda cucina, di fronte a una zuppa fumante, mentre questo ragazzo se ne starà al freddo tutto il giorno per raggranellare pochi spiccioli. Perché dunque non dividere la mia zuppa con lui? «Come ti chiami?» chiedo. «Ahblay». «Bene, Ahblay, vuoi salire a casa mia a mangiare un piatto di zuppa calda?» Mi guarda con occhi stralunati: «Salire? Zuppa? Dove? Quando?» Avverto una certa riluttanza, forse teme un trabocchetto o un pericolo per la sua condizione di clandestino. Gli spiego che abito proprio qui sopra, gli mostro la finestra: «… e c’è anche mio marito che ha già scaldato la minestra: ci faresti compagnia!». La presenza del marito lo convince, accantona la sua valigetta in un angolo e mi segue. A tavola chiacchiera volentieri: mi chiede se ho figli e dove sono. Io racconto la mia vita di vecchia nonna e lui racconta la sua vita di giovane senegalese che ha abbandonato la terra, la casa, la moglie e un figlio che stava per nascere: «Non l’ho mai visto, ma non posso andare a conoscerlo altrimenti non mi permettono di rientrare, perché non ho un lavoro fisso e non ho il permesso di soggiorno». Racconta le peripezie dei suoi spostamenti in Europa: Spagna, Francia e infine in Italia dove si trova bene. Consuma velocemente la sua zuppa e poi si alza: ha premura di tornare in strada perché teme che qualcuno possa rubargli la valigetta… Uscendo chiede i nostri nomi: «Perché ora siamo amici, vero?» e infatti ogni volta che usciamo di casa volano i saluti: «Ciao, Franca!, Ciao, Piero!» «Ciao Ahblay!» e la giornata appare più leggera. Qualche giorno dopo, un sole splendente, primaverile accompagna i miei passi e il richiamo di Ahblay mi raggiunge dall’altra parte della strada: «Ciao, Franca!». Le sue lunghe dita sollevano da terra una meravigliosa collana variopinta. Mi avvicino e ammiro la collana fatta di tanti pezzetti di legno, di forme diverse e colori diversi. Bellissima davvero! Decido di comprarla, ma mentre mi affanno a cercare nella borsa le monete la sua mano si posa sulla mia spal- la e Ahblay dichiara esultante: «È regalo, è per te». La rigiro tra le mani e trattengo a stento una lacrima di commozione. Lo guardo con occhio nuovo: il ragazzo che giudicavo povero si rivela ricco, più ricco di me in dignità, nel voler contraccambiare il mio gesto di amicizia e in sensibilità nella scelta del regalo. Il giovane che pensavo lontano dalla mia vita mi appare vicino, con la stessa premura di un figlio. Lo straniero che sentivo diverso, nutre i medesimi sentimenti di tenerezza che abitano il mio cuore. E mentre le mie dita sgranano i piccoli frammenti di legno, così diversi tra loro ma legati da un filo invisibile e tenace e i miei occhi godono della varietà dei colori, il mio pensiero corre alle differenze tra gli uomini e alla difficoltà che abbiamo a considerarle belle. A volte ci sembrano stonature, ma forse agli occhi di Dio formano un'unica bellissima collana variopinta. A noi il compito di tenerle insieme con quel filo invisibile che Bergoglio chiama «amicizia sociale». Il mondo ha bisogno della cultura dell’incontro […] voi, dunque, uscite per le strade, andate ai crocicchi: tutti quelli che troverete chiamateli al banchetto, nessuno escluso (papa Francesco, Messaggio ai giovani - Quaresima 2016). Dalla pubblicazione “on line” Notam (n. 481, del 9 maggio 2016, p. 8).