Televisione Dipendente

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Televisione Dipendente
TELEVISONE DIPENDENTE
Sapete, da poco sono andato a vivere da solo. Si, da poco. Non ci credo ancora, quanto tempo, quanta
fatica… e che paura. Un mutuo da pagare. Tanto. Minchia quanto costano le case. Proprio tanto. E nella
mia casa un divano e una poltrona per leggere, si per leggere vicino alla finestra, sarebbe bello un
camino. Ecco con un camino sarebbe perfetta. Ma non si può avere tutto… dobbiamo imparare ad
accontentarci. Poi, accontentarsi di una casa, oggi, mi sembra già un bell’accontentarsi!!!! E in questa
casa, beh, non ho voluto la televisione. Si lo so, è un po’ eccessivo non volere la televisione, forse. Mah,
poi chi dice se è eccessivo o no? Comunque, no, niente televisione. Sapete, la ritengo un po’
ingombrante nella mia vita. E tutti a dirmi, ma sei pazzo, senza tele. La tele tiene compagnia. Beh, a casa
tua non vengo più. Si lo so, scherza, qualcuno. A casa mia ci si viene lo stesso. Ma poi lo so, oggi senza
tele, siamo troppo tutti abituati, alla tele. Però è una mia scelta. Una scelta. Si, una scelta. Ma è difficile
sapere cosa c’è dietro una scelta di qualcuno. I motivi possono essere tanti. Ora, anch’io ho i miei. No,
tranquilli, non sono motivi così grossi, così importanti ...ma sono i miei motivi. Che volete che vi dica. I
miei motivi. Sapete la tele, diciamo che occupava un po’ troppo le mie serate. Si, la sera sapevo che lei
era li ad aspettarmi. Sia che io la volessi, sia che io non la volessi lei era li. Pronta. Sempre. Bastava
premere un tasto. E la mia sera si riempiva, di lei. Senza che io facessi molto più che sedermi davanti a
lei, su un divano, neanche troppo comodo, devo dirvi, ma ecco li il tempo assumeva altre coordinate. O
passava troppo in fretta o passava troppo piano. Io li, con lei. Beh, all’inizio sapete è stato bello anche
per me. Era interessante, una novità da scoprire. Davano quei programmi interessanti. La sera aspettavi
quel momento perché c’era quel programma che ti interessava. E lei li, fedele, come sempre ad
accompagnarti. Era bello, si la sera era bello, quando c’era qualcosa di bello. Poi non so, piano piano,
non so se io o lei, forse ci si abitua, forse diventa più conosciuta, più scontata. Si, non era così intrigante
come all’inizio. Però, sapete, ho scoperto che beh, se uscivo bene, facevo altro, ma se non uscivo beh lei
era li. La guardavo, prima spenta, e le dicevo no stasera no non mi freghi. Stasera non sei interessante.
Stasera voglio bastare a me stesso. Minchia che frase, stasera devo bastare a me stesso. Facile, mi
dicevo. Io sono forte. Le sto lontano. Poi dopo mezz’ora a girar per casa tra un giornale triste e un libro
faticoso da leggere, magari qualche tomo di qualche autore che ci fa sentire fighi, sai ieri sera ho letto
bulgakof, o dostoiesky, mica cazzi, non ho mica guardato la tele ieri, mi sono fatto uno spessore... si ma
dopo mezz’ora le mie gambe mi portavano verso il telecomando. Con movimenti quasi meccanici lo
prendevo, si, e intanto mi dicevo no cazzo non farlo lo sai passerai una serata di merda non vedrai
niente di interessante e poi te la menerai perché hai perso ore di sonno, non hai imparato niente, non ti
sei divertito e soprattutto non hai resistito a lei. Cazzo mi viene da ridere non ho resistito alla tele. Ma
cos’è in fondo la tele? Un oggetto come un altro. Si c’è qualche pirla che ci parla dentro e magari a volte
ci fa anche ridere ma è un oggetto.
Si può essere dipendenti dalla tele? All’inizio come dire dici no, io sono più forte. Io resisto alla tele
quando voglio. Ma quando ti accorgi che non è più cosi, minchia, dirselo. Fabio sei dipendente dalla tele.
Se c’è. Tra l’altro. Si perché se avevo altro da fare, non girare in casa in boxer, d’estate, con in mano
l’enciclopedia della storia di repubblica, no dico, interessante l’enciclopedia della storia di repubblica, si
ma mica è un romanzo di ken follet, cazzo, è sempre una raccolta di 25 volumi. Te l’immagini ieri sera ho
letto il volume 18 da pagina 9749 a 9832. interessante. Comunque, cosa stavo dicendo? Ah, si, dicevo, se
avevo altro da fare non ne sentivo la mancanza. Zero. Mi bastavano 4 amici, ma anche meno, un giro da
qualche parte, una cena da qualcuno, ed eccomi, tornare a casa soddisfatto, contento. Entravo a casa e
passavo davanti la tele con un aria di superiorità, di sfida. Oggi non ho bisogno di te. Ah, che
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soddisfazione avercela fatta. Per quella sera. Però sapevi già che il giorno dopo lei era li e tu pure, a
sfidarvi. Anzi tu a sfidare lei, o meglio a sfidare te stesso, perché la sfida, in questo caso è con te stesso,
non con lei. Tu contro di te. O tu e te, mi piace di più dire così. È come essere sempre in una gara, non
puoi mollare mai. È fin stancante...
E adesso sono senza di lei. Si se ne può fare a meno. Adesso ho tempo anche di leggere ...le cazzate.
Non solo i libri tomosi per tirarmela. Adesso con tutto il tempo che ho posso leggere gli uni e gli altri. E
poi beh, vedo molta più gente, bello. Si proprio bello. Si a volte a casa quando non esco, e torno presto,
allora dico e adesso che faccio? Beh, per esempio potrei incominciare a scrivere qualcosa, magari sulla
mia dipendenza dalla televisione.
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