E - Azienda Ospedaliero

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E - Azienda Ospedaliero
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INDICE RASSEGNA STAMPA
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1. Sanità Pisa e provincia
Nazione Pisa
04/02/2014
p. 8
I militari di Camp Darby ‘ispezionano' il Dea a Cisanello
Nazione Pisa
04/02/2014
p. 8
Truffa e peculato, condannato un noto medico
1
Nazione Pontedera
Valdera
04/02/2014
p. 15
Via l'amianto dall'asilo nido Bonifica a tempo di record
3
Nazione Pontedera
Valdera
04/02/2014
p. 15
Grave ciclista travolto da un'auto nella via buia
4
Tirreno Pisa
04/02/2014
p. I
«Risarcimento all'ospedale per danni da 245mila euro»
Tirreno Pisa
04/02/2014
p. I
Truffa e peculato: 5 anni a Genazzani
Pietro
Barghigiani
6
Tirreno Pisa
04/02/2014
p. VI
Al pronto soccorso arriva l'hostess per pazienti e parenti
Giovanni Parlato
7
Tirreno Pisa
04/02/2014
p. VI
Feriti nella lite a colpi di coltello
Tirreno Pisa
04/02/2014
p. VI
Sembra Alzheimer, ma "l'idrocefalo normoteso" si cura
Tirreno Pisa
04/02/2014
p. VIII
Ravelli parla dei traumi in acqua
10
Tirreno Pontedera
04/02/2014
p. VII
In troppi al pronto soccorso e senza posto
11
Tirreno
04/02/2014
p. 11
Il professor Genazzani condannato a 5 anni
12
Federico Cortesi
2
5
8
Gian Ugo Berti
9
2. Sanità fiorentina e toscana
Repubblica Firenze
04/02/2014
p. VII
Piano sanitario al rush finale al via la discussione in giunta
Toscana Oggi
02/02/2014
p. 7
A Pescia inaugurata una Casa della salute: Marroni, «un
pilastro»
Corriere Fiorentino
04/02/2014
p. 12
Malattie rare e responsabilità
Nazione Empoli
04/02/2014
p. 5
Supcam incassa elogi e punta al mercato
16
Nazione Firenze
04/02/2014
p. 8
Vaccinazione Papilloma virus, chiamata per le nate nel 2003 e
1999
17
Nazione Livorno
04/02/2014
p. 17
«L'Asl continua a fare promesse senza cogliere segnali di
discontinuità»
18
Nazione Lucca
04/02/2014
p. 9
Residenti, il comitato visita il S.Luca e prepara l'assemblea
pubblica
Nazione Lucca
04/02/2014
p. 13
«Pensate se l'ospedale unico fosse a Mologno: un vero incubo Federico
»
Santarini
20
Nazione Prato
04/02/2014
p. 7
Majno e associazioni a confronto sul 118
21
Nazione Prato
04/02/2014
p. 7
Un manager per completare l'ospedale
22
Nazione Viareggio
04/02/2014
p. 2
Versilia "infelix" Alta mortalità, poche nascite e molti suicidi
23
Nazione Viareggio
04/02/2014
p. 3
Bene le visite specialistiche Tempi lunghi per la diagnostica
24
Nazione Viareggio
04/02/2014
p. 1-3
L'Asl fissa gli obiettivi gestionali fino al 2016
25
Tirreno Cecina
Rosignano
04/02/2014
p. 1-VI Medici di base, cosa cambia
Tirreno Massa
Carrara
04/02/2014
p. V
Tirreno Piombino
Elba
04/02/2014
p. 1-III Sparisce la guardia medica
31
Toscana Oggi La
Voce Di Prato
02/02/2014
p. III
34
L'Opa si ferma: no al trasferimento
Medico pratese si rifiuta di visitare un anziano
Simona Poli
13
14
Andrea Del Re
15
Laura Sartini
19
Sara Bessi
27
Aronne Angelici
29
7. Volontariato
Nazione Viareggio
04/02/2014
Indice Rassegna Stampa
p. 2
Pubbliche assistenze, pronti 341mila euro E' il saldo dei
servizi di trasporto del 2013
35
Pagina I
, i. Camp Da rby
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il Dea a i ane.Ll
I MILITARI Usa della
base Nato di Camp Darby
hanno fatto visita al
Dea-Dipartimento di
emergenza accettazione
dell'Aoup. Obiettivo:
condividere le procedure
che l'ospedale di Pisa mette
in atto nella gestione di casi
di vittime di violenza
sessuale di nazionalità
americana, anche per
quanto riguarda l'aspetto
dell'acquisizione e gestione
delle eventuali prove da
fornire alla magistratura.
Così il direttore del Pronto
Soccorso, Massimo Santini,
insieme alla dottoressa
Luisa Ferrandino, referente
del Pronto soccorso per il
settore, sono stati ospiti a
Camp Darby, dove hanno
illustrato l'organizzazione
attuale e le procedure in
atto da anni in ospedale per
la gestione delle vittime di
violenza sessuale.
Successivamente, una
delegazione di militari della
Base di Aviano ha
effettuato una visita al Dea,
accompagnati da
Ferrandino insieme al
direttore del Dea, ì Eugenio
Orsitto e a Fabrizio
Maggiorelli . Visitando i
locali del Pronto Soccorso e
presa visione dei protocolli
in atto, i militari americani
hanno così potuto verificare
come questo specifico
settore dell'emergenza "al
femminile" abbia maturato
già una solida esperienza
nel trattare i casi di
violenza. Inoltre, proprio in
questi mesi è stato
costituito un gruppo di
lavoro, guidato dalla
dottoressa Mojgan
Azadegan, della Direzione
sanitaria, insieme alla
Dr.ssa Federica Marchetti,
che riunisce professionisti
di tante strutture per
mettere a punto il progetto
«Codice rosa» per
l'accoglienza di tutte le
vittime di violenza
interpersonale, senza
distinzione di età o di
genere.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 1
Truffa e peculato, condannato un noto medico
O ne anni al professor Andrea Riccardo Genazzani, ex primario diGinecologia
di FEDERICO CORTESI
ACCOGLIENDO le richieste del
pm Giovanni Porpora, i giudici del
primo collegio della sezione penale
del Tribunale - presidente Pietro
Murano, a latere Antonella Bencivinni e Paola Giovannelli - hanno condannato a cinque di reclusione il professor Andrea Riccardo Genazzani ex primario di Ostetricia e
Ginecologia dell'ospedale Santa
Chiara, difeso dall'avvocato Anna
Rosa Francini, finito sotto processo per i reati di peculato e di truffa.
Lo scorso anno il medico era stato
condannato - per truffa e assolto
dall'accusa di peculato - dalla Corte dei Conti di Firenze a risarcire
oltre 245mila euro all'Azienda
Ospedaliera Universitaria Pisana.
IN QUALITÀ di direttore del Dipartimento Medicina procreazione
ed età evolutiva, il professor Genazzani aveva optato per la cosiddetta
attività intramuraria allargata, ottenendo così l'autorizzazione a svolgere la propria attività anche presso strutture convenzionate con
l'università, come la clinica di San
Rossore, a Pisa, una struttura a Siena, l'«Exacta srl» a Modena e la
«Quisisana Eurosanità spa» a Roma, percependo un'indennità aggiuntiva allo stipendio per via del
rapporto di esclusività con l'azienda universitaria e, per la stessa ragione, un'indennità d'incarico.
Somme che portavano ad aumentare considerevolmente lo stipendio.
IN BASE alle indagini svolte, gli
investigatori si erano convinti che
il rapporto esclusivo con l'ateneo
era stato violato dal professor Genazzani, che non avrebbe segnalato
all'azienda di operare privatamente anche a Cagliari e Siena, in un
centro di cura e in uno studio medico privato e che avrebbe invece fat-
1. Sanità Pisa e provincia
to risultare dal proprio cartellino di essere i n servizio a
Pisa o di partecipare a dei
congressi, mentre in realtà
era impegnato i n tali centri.
I quasi 250mila euro percepiti dal luminare per le indennità di esclusiva sono così stati
considerati una truffa ai danni
dell'ateneo. Il professore era inoltre accusato di peculato. Secondo
le Fiamme gialle, Genazzani si sarebbe fatto consegnare denaro contante o assegni intestati a lui da pazienti visitati a San Rossore e alla
«Quisisana», un sistema adottato a
volte nel 70% delle visite, per evitare così di versare una parte del denaro all'università, come era previsto. Prima di finire sotto processo,
all'inizio del 2012, il professor Genazzani si era dimesso spontaneamente - quindi prima di aver raggiunto il limite d'età - da tutti gli
incarichi universitari. L'indagine,
condotta dalla Finanza, si era svolta in parallelo a quella della Corte
dei Conti sull'intera attività del Dipartimento Medicina procreazione
ed età evolutiva e la gestione di straordinari, borse di studio, attività extramoenia di alcuni medici e dello
stesso Genazzani.
OSPEDALE
II professor Andrea Riccardo
Genazzani ex primario
di Ostetricia e Ginecologia
[email protected]
IL PRECEDENTE
L'anno scorso la Corte
dei Conti di Firenze aveva
condannato il professor
Genazzani a risarcire
oltre 245mila euro
all'Azienda Ospedaliera
Universitaria Pisana
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Castelfranco : lavori pronfi entro una settíínana
IN SETTIMANA sarà risolto il
problema causato dall'amianto
nel pavimento del nido «Il Bruco» di Castelfranco. Fermo restando che la soluzione definitiva del
problema avverrò con i lavori di
bonifica e di realizzazione di una
nuova pavimentazione previsti
per luglio, quando saranno chiusi
sia il nido che la confinante scuola materna, in questi giorni ci sarà
il trasferimento dei piccoli delle
sezioni A e B nei locali della ludoteca inaugurata lo scorso anno nella parte di Villa Cavallini (attigua
allo stesso asilo nido) che il Comune ha da tempo acquistato dai privati e che ha destinato a ludoteca
al primo piano e a mensa scolastica al piano terreno. Per il trasferi-
mento, come è stato spiegato ai genitori durante una riunione in Comune, è previsto un giorno di
chiusura del nido per il quale tutte le famiglie si sono dette d'accordo "purché si giunga presto al trasferimento ". I genitori dei bambini e delle bambine che frequentano le due sezioni interessate al trasferimento saranno convocati per
un'altra assemblea nella quale saranno resi noti i dettagli dello spostamenti in quanto la sezione la sezione A sarà tutta trasferita a Villa
Cavallini, mentre cinque bambini della sezione B dovrebbero essere spostati nella sezione C che rimarrà negli attuali locali che, seppur attigui alle due classi che necessitano dei lavori a causa
dell'amianto, potranno rimanere
attivi dopo adeguato «isolamento» dall'area dove è stata rilevata
la presenza di amianto nel pavimento in linoleum. Tutta l'operazione è stata concordata e organizzata con le educatrici del nido e
proprio per la necessità di spostare i cinque piccoli dalla sezione B
alla sezione C è stato deciso che
una educatrice della B sarà sempre presente nella C per facilitare
il cambiamento di sezione riducendo al minimo i disagi per i
bambini coinvolti. Rimangono
ferme, come detto, le decisioni
che riguardano i lavori che saranno svolti a luglio. L'operazione decisa dal Comune è stata concordata con la Asl 11 che sta seguendo
il problema.
IL S P t, LLUOGO II vicesindaco Gabriele Toti ail'interno dell'asilo nido «il B ruco»
1. Sanità Pisa e provincia
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UN UOMO di 74 anni è
ricoverato in gravi
condizioni all'ospedale di
Empoli per le ferite
riportate in un incidente
avvenuto ieri pomeriggio
poco prima delle 19 in via
di Stibbio, la strada che
dalla Tosco Roma gnola
porta alla frazione
collinare di San Miniato.
L'uomo - M.M., abitante
a Ponte a Egola - era in
bicicletta e, secondo i
primi rilievi effettuati dalla
Polizia Municipale di San
Miniato, sarebbe stato
tamponato da una Fiat
Panda condotta da un
trentacinquenne abitante a
Stibbio. L'incidente è
accaduto in un punto della
strada dove l'illuminazione
è carente ; resta da
accertare, da parte degli
agen ti della Municipale,
se la bicicletta del
settantaquattrenne avesse
il fanale posteriore acceso.
M.M. è stato soccorso da
un'ambulanza inviata dalla
centrale del 118 di Empoli
e dal medico
dell'automedica di La
Catena. Le condizioni del
pensionato sono apparse
subito gravi. Quando è
stato soccorso M.M. non
era cosciente . In tarda
serata la Polizia
Municipale ha informato il
Magistrato di turno per il
sequestro o meno dei
veicoli coinvolti
nell'incidente.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 4
MAGISTRATURA CONTABILE
«Risarcimento
.
per
PISA
Il professor Andrea Genazzani
ha un fronte aperto anche con la
magistratura contabile sugli
stessi episodi per i quali ha avutouna pena di 5 anni.
La Corte dei conti lo ha condannato a risarcire l'Azienda
ospedaliera versandole 245mi1a
euro. I giudici lo hanno assolto
per la parte del peculato, ritenendolo, invece, responsabile
per la truffa ai danni dell'Aoup.
All'epoca dei fatti il docente era
direttore del Dipartimento Medicina procreazione ed età evo-
all'o. spedale
»
Dal gennaio 2009, «in assenza di
autorizzazione, una o due volte
al mese visitava privatamente
nello studio medico del professor Giorgio Molinelli di Siena, incassando i relativi proventi, in
violazione del regolamento dell'
Azienda ospedaliera per la libero professione intramuraria».
Tra le contestazioni ci sono
anche quelle sugli orari di uscita. «Erano contraddetti (gli orari,
ndr) dalla riscontrata presenza
del convenuto in altre strutture
sanitarie inducendo in tal modo
in errore l'Azienda ospedaliera
circa lo svolgimento dell'attività
lutiva dell'Unilavorativa istiversità. Aveva
tuzionale svolAperto un fronte
optato per lo
ta, e circa l'otanche dalla Corte
svolgimento
temperanza
di attività proall'obbligo di
dei conti nei confronti
fessionale di
"esclusività"
dell'ex accademico
ginecologo inconseguente
accusato di visitare
tratnuraria coalla esercitata
siddetta allaropzione per lo
in
centri
privati
durante
gata. Ed era
svolgimento
gli orari in cui figurava
di attività prostato autorizzato a svolgerfessionale inin servizio perCisanello
la nella clinica
tramuraria».
di San Rossore
L'illecito sae nelle strutture mediche con- rebbe maturato «nell'aver incasvenzionate di Modena, la Exacta sato, oltre ai proventi dell'attiviSrl; Roma, alla QuisisanaEurosatà privata, anche la somma mennità Spa; Siena fino al luglio
sile di 1.539,44 euro a titolo di
2007. L'accusa della Corte dei "indennità di esclusività" e il riconti è quella di aver «omesso di conoscimento, pari a 1.305,42
segnalare le sedi dell'attività me- euro al mese, percepito perla cadico privata svolta e per quanto rica ricoperta quale dirigente
riguarda le visite effettuate a Camedico con incarichi di capogliari, nel far risultare dai cartellistruttura. Un incarico spettante
ni giustificativi segnatempo in per legge ai medici svolgenti atti uso presso l'Aoup la sua presen- vità "intramoenia", con danno
za in servizio o in congressi e patrimoniale per l'amministraconvegni, con automatico ricozione di appartenenza per il penoscimento di orario lavorativo riodo ottobre 2005-ottobre
paria sei ore eventi minuti».
2011».
Nel 2006 perla Procura una o
due volte al mese visitava pazienti privatamente, in assenza
di autorizzazione, al Centro di
Cura San Michele Srl di Cagliari.
1. Sanità Pisa e provincia
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Pagina 5
Truffa e peculato: 5
a Genazz
II Tribunale dispone anche la confisca di 180mila euro e una provvisionale di 250mila a favore dell'Azienda ospedaliera
ferita all'attività "intramoenia
allargata " nella clinica di San
Rossore in Pisa e nella casa di
cura Quisisana Eurosanità a
Roma, strutture convenzionate
con l'azienda Ospedaliera Pisana. Per la Procura «si faceva corrispondere personalmente in
contanti o con assegni "niio
proprio " i proventi delle visite
svolte pari a 200, 250 o 350 euro, anziché indirizzare i pazienti presso le " receptions" addette ai pagamenti; ometteva di rilasciare ricevuta e di versare la
percentuale spettante all'azienda ospedaliera pisan a sull'onorario di 250 euro stabilito per
singola visita, (30% dell ' onorario per le visite di San Rossore,
e 18% dell'onorario per le visite
in Roma) appropriandosene».
di Pietro Barghigiani
1 PISA
Cinque anni di reclusione per
truffa e peculato, la confisca di
180mila euro già sotto sequestro, l'interdizione legale per
cinque anni e una provvisionale immediatamente esecutiva
di 250mila euro da versare
all'Azienda ospedaliera.
L una sentenza più severa
delle richieste del poi, quella
pronunciata ieri mattina dal
presidente del secondo collegio del Tribunale, Pietro Murano (a latere Bencivinni e Fabbricatore) nei confronti del professor Andrea Genazzani, 72
anni, residente a Calci. La pena
è superiore a quanto invocato
dal pubblico ministero, Giovanni Porpora: 4 anni e mezzo. Accolta anche la richiesta della
parte civile, rappresentata
dall'avvocato Carla Fiaschi, di
risarcire l'Azienda ospedaliera.
Genazzani, luminare della ginecologia, ex docente universitario, assistito dall'avvocatoAnna Francini, nel corso del processo ha scelto di non farsi interrogare. ha reso dichiarazioni
spontanee respingendo su tutta la linea l'impostazione dell'
accusa. Niente soldi al nero. Le
missioni romane per il cattedratico erano anche un'occasione per l'Aoup che, a suo dire, avrebbe beneficiato di una
sorta di attività di pubbliche relazioni promosse dall'imputato. E, inoltre, l'azienda ospedaliera era a conoscenza della visite in altri studi privati. L'arco
temporale degli episodi finiti al
centro del processo va dal 2005
al 2011. L'accusa di peculato a
carico di Genazzani riguardava
i soldi che avrebbe percepito in
nero dai pazienti per la sua attività nelle cliniche private. Il tariffario era di 250 euro come
prima visita e poi 150-200 euro
per i consulti successivi. Un'attività extramoenia autorizzata
dall'azienda ospedaliera che,
però, avrebbe dovuto incassare
una parte della prestazione da
fatturare e di cui, secondo la
Procura, non sono stati trovati
1. Sanità Pisa e provincia
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I finanzieri hanno stilato anche un lungo elenco di pazienti
visitati dal professore. «Sono
state individuate differenze tra
le certificazioni fiscali (fatture,
ndr) e le prenotazioni registrate presso le strutture convenzionate, che in alcuni casi supererebbero il 70% del totale delle
visite». Tradotto: su cento pazienti che avevano prenotato
una visita , solo per trenta figuravano i versamenti.
CI, HIPRODIRIONEftISEFVATA
riscontri.
L'ipotesi di truffa, invece, era
riferita a una serie di visite che
sarebbero state fatte dal professore in studi e cliniche private
di Cagliari, Modena, Roma e
Siena in orari e giorni in cui risultava in servizio a Pisa. Tra le
contestazioni anche quella di
aver fatto «risultare dai cartellini giustificativi segnatempo in
uso presso l'azienda ospedalie-
ra universitaria pisana la sua
presenza in servizio o in congressi e o convegni , con automatico riconoscimento di orario lavorativo pari a sei ore e
venti minuti . Non avrebbe,
inoltre, ottemperato all'obbligo di " esclusività " conseguente
alla esercitata opzione per lo
svolgimento di attività professionale intramuraria. Per il
fronte del peculato l'accusa è ri-
Per la Procura
si faceva pagare
al nero dai pazienti
ricevuti nelle cliniche
Solo il 30% di fatture
Pagina 6
Al pronto soccorso
va l'hostess
per pazienti e parenti
Avrà il compito di accogliere e informare su tempi d'attesa
L'Azienda ospedaliera venerdì presenta il bando di gara
sponde il direttore generale - e
contiamo nel giro di due-tre
mesi di realizzarlo».
E quante saranno queste
persone che lavoreranno? «Basteranno una-due persone
che saranno al pronto soccorso per le dodici ore diurne perché la notte i casi sono relativamente pochi».
Ma quale preparazione dovranno avere questi assistenti
che sono già stati battezzati, a
secondo dei casi, hostess o
steward?
di Giovanni Parlato
1 PISA
«Per favore, mi dica: quanto
tempo devo ancora aspettare?». «Mio padre è entrato per
essere visitato e non so più
niente da due ore». «Dove posso trovare l'ambulatorio di endocrinologia?». «Quanto devo
pagare di ticket? E dove trovo
la macchinetta?».
Sono soltanto alcune delle
domande che il popolo di pazienti e parenti di pazienti che
ogni giorno affolla la sala d'attesa del pronto soccorso
dell'ospedale di Cisanello, potrà rivolgere ad una specie di
"assistente" al triage che farà
da anello di congiunzione fra
la sala d'attesa e il lavoro in
corso di medici e infermieri.
Questo particolare servizio di
accoglienza e informazione
sta decollando in quattro regioni italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Toscana.
Abbiamo telefonato a Carlo
Carlo Tomassini
Tomassini, direttore generale
dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana, il quale ci ha
informato che «venerdì prossimo sarà depositata la nostra richiesta di bandire una gara
per organizzare questo servizio».
E come verrà organizzato?
«Sarà realizzato con personale
addetto all'accoglienza - ri-
«Queste persone - è la risposta - non saranno sanitari, in
quanto il loro ruolo sarà quello
d'orientamento, di dare informazioni e di fare da collegamento da fuori del pronto soccorso a dentro il pronto soccorso. Dovranno essere un
supporto ai colleghi infermieri
che sono a lavoro al triage. In
quest'ambito, sono diverse le
informazioni che possono dare: orientamento di tutte le
pratiche come quelle sui tempi di attesa, sul pagamento tic-
ket, orientamento attività ambulatoriali, sull'accompagnamento e sulla gestione degli
spazi di attesa. Attività che sono tipiche, appunto, delle sale
di attesa».
Il servizio sarà soltanto al
pronto soccorso «perché è li
che si concentra l'esigenza di
avere questo servizio».
Poiché gli assistenti saranno
due e lavoreranno 12 ore, si
presume che i turni saranno
dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20.
Una sola persona per turno ce
la farà a resistere all'onda d'urto del pronto soccorso di Cisanello? E come verranno coperti riposi e ferie? Solo quando
questo servizio verrà realizzato, ci saràil banco di prova.
DRIPRODl1710NE RISERVATA
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L'interno della sala d'attesa del pronto soccorso di Cisanello
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 7
E:A
Feriti nella lite
a colpi di coltello
Violenta rissa in piazza delle
Vettovaglie sabato sera. Due
tunisini sono finiti all'ospedale
con ferite da arma da taglio. Il
presunto autore
dell'aggressione, un
connazionale, è stato denunciato
per lesioni per lesioni aggravate
dall'uso di un coltello dopo
essere stato rintracciato dalla
polizia nelle ore successive
all'episodio.
A uno dei due feriti, minorenne, è
stato notificato un
provvedimento di arresto per
reati inerenti gli stupefacenti.
La lite finita nel sangue sarebbe
stata originata da interessi nel
giro della droga e della
prostituzione che vedrebbe
coinvolta anche una giovane
italiana.
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1. Sanità Pisa e provincia
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CONVEGNO A SAN ROSSORE
Sembra Alzhe
PISA
I disturbi sono quelli dell'Alzheimer, ma le cause si dimostrano
ben diverse ed il malato può
guarire definitivamente: compaiono cioè difficoltà nel camminare, problemi di memoria e
perdita d'urina. A volte, troppo
in fretta si parla di Alzheimer,
ma nel 5% dei casi non è affatto
così ed il problema è invece più
semplice.
Si tratta d'una condizione
chiamata "idrocefalo normoteso" e colpisce persone sopra ai
60 annidi età.
«In condizioni normali - spiega Riccardo Vannozzi, direttore
dell'Unità Operativa di Neuro-
ma ccl'idrocefalo normoteso " si cura
chirurgia all'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, il fluido
cerebrale circola nel cervello,
nei ventricoli e nel midollo spinale ed assolve una funzione di
protezione e nutrimento dell'involucro del cervello. Al contrario, nel caso dell' idrocefalo normoteso il flusso si blocca, finendo per esercitare una pressione
sul cervello da cui consegue l'insorgere dei sintomi. La neurochirurgia - aggiunge Vannozzi,
organizzatore assieme all'Aoup
di uno specifico convegno l'8
febbraio a San Rossore - offre ai
pazienti prospettive di piena
guarigione che, a fronte di una
diagnosi tempestiva, sfiorano la
totalità dei casi. E in tempi mol -
to stretti: nella maggior parte
dei pazienti, la dimissione
dall'ospedale avviene nell'arco
delle 24 o 48 ore successive
all'intervento».
A Pisa vengono trattati circa
30 casi l'arino. L'incidenza è di
circa 70 nuovi casi per anno in
tutta la Toscana, cui si aggiungerebbero tutti i pazienti già affetti
dalla patologia ma non ancora
diagnosticati per un bacino potenziale al momento non conosciuto. Ed il punto critico della
situazione è proprio qui. Il percorso complessivo è multidisciplinare. Occorre in tempi rapidi
identificare questi pazienti che
devono essere valutati da specialisti neurologi e geriatri, per
differenziarli da Alzheimer o
Parkinson. Se emergesse il sospetto d'idrocefalo, interviene
la neuroradiologia che a Pisa dispone di una risonanza magnetica ad alta tecnologia. In caso
positivo, si passa ad ulteriori valutazioni invasive e verificare la
possibilità di inserire lo
"shunt", la valvola in grado di
scaricare il liquido accumulatosi nell' addome tramite speciale
sonda. Infatti, una volta eseguito l'intervento, il paziente dimostra un progressivo miglioramento delle condizioni di salute. La valvola, in caso di raro
malfunzionamento, è sicura e
comunque reversibile.
«Purtroppo, per un diffuso atteggiamento artigianale nel trattamento di questi pazienti - precisa Vannozzi- non esiste ancora un coordinamento regionale
neurochirurgico, che del resto
ha indirizzato verso Pisa gli specialisti di tutta la Toscana ed i loro malati. La disponibilità poi di
alta tecnologia ha compiuto il
resto. L'obiettivo dell'incontro,
il primo del genere nella nostra
regione è diffondere conoscenza e sensibilità verso una patologia normalmente trattabile, rna
ancora poco conosciuta o nota.
La ricerca di un confronto ampio e costante con tutte le categorie di medici impegnati sul
territorio rappresenta, infatti,
un primo strumento fondamentale per indirizzare correttamente il paziente verso un appropriato percorso terapeutico».
Gian Ugo Berti
ôRI PROOlJZIONERSERVATA.
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1. Sanità Pisa e provincia
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SALVAMENTO
.avelli parla dei traumi in acqua
Stasera, martedì 4 febbraio, alle 20 nella sede della Pubblica Assistenza di Pisa, in via Bargagna, si terrà una lezione
rivolta ai bagnini della Società Nazionale di Salvamento
che avrà come tema gli infortuni in ambiente acquatico.
La scorsa settimana, per il primo soccorso, ha tenuto la sua lezione il dottor Luca
Colombi che da circa 25 anni lavora col
118. I traumi cranico vertebrali saranno
l'argomento della serata e il professor Vitale Ravelli (nella foto), neurochirurgo
dell'ospedale di Pisa, farà una lezione
sulle metodologie d'intervento che un
bagnino può nel caso adottare. Gli incidenti con danni vertebrali, alla spina dorsale, sulle spiagge e nelle piscine non sono, purtroppo, rarissimi e gli esiti sono
spesso irreversibili. Ravelli come negli anni passati chiarirà ai presenti il protocollo che dovranno seguire: il tutto
per non sovraccaricare una gravissima patologia già in atto.
Pubblica ASSistenza Stasera alle 20 in via Bargagna lezione
rivolta ai bagnini della Società Nazionale di Salvamento
1. Sanità Pisa e provincia
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In troppì al pronto soccorso e senza posto
Un quarantenne di Perignano resta sulla barella perle cure da venerdì notte in attesa di un letto
1 PONTEDERA
Metti insieme l'ormai cronica
carenza di posti letto ed un fine settimana di grande lavoro
al pronto soccorso dell'ospedale Lotti, dove sono in corso
lavori di ristrutturazione, ed
ecco che può capitare quanto
raccontato da un quarantenne
di Perignano. «Sono arrivato
venerdì notte al pronto soccorso con una colica renale - comincia a spiegare il cittadino ho avuto subito le cure necessarie ma mi sono reso altrettanto facilmente conto che
non avrei avuto un posto letto.
In questi giorni sono rimasto
sempre su una barella all'interno del pronto soccorso».
Quando l'uomo ha chiamato
la redazione per segnalare
l'anomala situazione erano
passate da poco le tre del pomeriggio di ieri. Nella mattinata i medici lo avevano sottoposto ad alcune terapie e quando
era tornato dal reparto al pronto soccorso aveva anche
"perso" la barella. «Sì, fino a
stamani (ieri per chi legge,
ndr) sono stato sulla barella e
poi mi hanno assegnato una
poltrona. Devono idratarmi e
poi mi terranno ancora in osservazione. Ormai sono diverse ore che sono qui, anzi giorni. Mi chiedo se queste siano
le normali procedure o se ci sia
qualcosa di strano».
In effetti il triage del pronto
soccorso, ieri pomeriggio, era
abbastanza affollato. Molti i
cittadini in attesa. C'era chi
aveva accompagnato familiari
alle 8 e chi era arrivato alcune
ore dopo. Per ognuno di loro
una lunga e paziente attesa di
ore. 1 disagi sono dovuti al mo-
1. Sanità Pisa e provincia
do con cui l'ospedale organizza le dimissioni, cioè a partire
dalle 14. Per cui i primi posti
letto sono diventati disponibili nel pomeriggio di ieri.
Il direttore del pronto soccorso, informato dei disagi, si
è scusato per la lunga attesa. Al
tempo stesso però la dottoressa Laura Spisni, ha chiarito
che al paziente sono state prestate tutte le cure necessarie
anche attraverso indagini diagnostiche specifiche.
«Inoltre - aggiunge la dottoressa Spisni - l'attesa è dovuta
anche ai molti accessi del fine
settimana e che, vista la giovane età del paziente arrivato venerdì notte, non era opportuno il ricovero. Il picco di in-
fluenza ha portato al riacutizzarsi di molte patologie croniche, specialmente negli anziani, e al conseguente alto numero di ricoveri». Venerdì scorso
sono arrivate al Lotti 137 persone, altre 148 nella giornata
di domenica. «Infine, è bene
precisare che, presso il pronto
soccorso, sono in corso i lavori
di ristrutturazione del reparto
e tale situazione crea disagio
da un punto di vista dell'accoglienza. Ci scusiamo nuovamente con il paziente anche se
abbiamo messo in atto tutto
quanto è stato possibile per garantirgli una buona assistenza», afferma l'azienda sanitaria locale.
(s.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il pronto soccorso dell'ospedale Lotti
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PISA, ACCUSE DI TRUFFA E PECULATO
professor Genazz
c ondannat o
+
1 PISA
Cinque anni di reclusione per
truffa e peculato, la confisca di
180mila euro già sotto sequestro, l'interdizione legale per
cinque anni e una provvisionale immediatamente esecutiva
di 250mila euro da versare
all'Azienda ospedaliera.
È una sentenza severa quella pronunciata ieri mattina dal
tribunale di Pisa nei confronti
del professor Andrea Genazzani, 72 anni, residente a Calci.
La pena è superiore ai 4 anni e
mezzo chiesti dal pm. Accolta
anche la richiesta della parte
civile di risarcire l'Azienda
ospedaliera.
Genazzani, luminare della
ginecologia, ex docente universitario, nel corso del processo ha scelto di non farsi interrogare. Ha reso dichiarazioni
spontanee respingendo su tutta la linea l'impostazione dell'
accusa. Gli episodi contestati
vanno dal 2005 al 2011. L'accusa di peculato a carico di Ge-
1. Sanità Pisa e provincia
nazzani riguardava i soldi che
avrebbe percepito in nero dai
pazienti per la sua attività nelle cliniche private. Il tariffario
era di 250 euro come prima visita e 150-200 euro per i consulti successivi. Un'attività extrainoenia autorizzata dall'
azienda ospedaliera che, però,
avrebbe dovuto incassare una
parte della prestazione da fatturare. Per la Procura «si faceva corrispondere personalniente in contanti o con assegni "mio proprio" i proventi
delle visite svolte pari a 200,
250 o 350 euro, e non versava
la
percentuale
dovuta
all'azienda ospedaliera.
L'ipotesi di truffa, invece,
era riferita a una serie di visite
in studi e cliniche private di
Cagliari, Modena, Roma e Siena in orari e giorni in cui risultava in servizio a Pisa. Da segnalare che Genazzani è stato
già condannato per questi episodi dalla Corte dei Conti a risarcire l'azienda ospedaliera
con 245mila euro.
Pagina 12
L'ok della maggioranza all'atto di programmazionePl-uimportante della legislatura
Piano sanitario al rush finale
al via la discussione in giunta .
SIMONA POLI
PIANO sanitario in dirittura d'arrivo. Dopo infiniti rinvii l a giunta
regionale ha fissato per venerdì
l'inizio della discussione dell'atto di programmazione più importante della legislatura che
l'assessore Marroni ha finito di
preparare e che ieri ha ottenuto il
sostanziale via libera dalla maggioranza. Non era scontato che
tutto il Pd (il renziano Marco Remaschi, presidente della commissione Sanità, avanzava perplessità per il ritardo accumulato), i Socialisti e il Centro democratico di Tabacci rappresentato
nellacommissione sanitàdaMaria Luisa Chincarini avrebbero
approvato un Piano che, ricordiamolo, non ha ottenuto il consenso dell'assessore al Sociale di
PalazzoVecchio StefaniaSaccardi. Il documento era stato addirittura sollecitato qualche giorno
fa dalpresidente del consiglio regionale Alberto Monaci che parlava di «disagio istituzionale causato dalla perdurante assenza di
un atto programmatorio obbligatorio e fondamentale» e Rossi
habenpensato chenonfossepiù
il caso di rimandare. Il piano, che
Marroni ha in parte ereditato dal
precedente assessore Scaramuccia, esamina in circa 400 pagine tutti gli aspetti del servizio
socio sanitario, dagli screening
neonatali alla diagnosi precoce
dei tumori fino ai livelli essenziali di assistenza al controllo della
2. Sanità fiorentina e toscana
REMASCHI
è il
presidente
della
commissione
sanità
spes afarmaceutica alla certificazione dei bilanci dellaAsl.
Una delle novità prese in considerazione è il superamento
delle Società della salute, previsto dall'emendamento votato
nell'aula del consiglio regionale
il 18 dicembre scorso. La maggioranza ha discusso la proposta
di legge del Pd che continua ad
affidare alla collaborazione tra
Comuni eAsl la gestione dell'integrazione socio sanitariaconun
nuovo strumento che non si
chiameràpiù "Società della salute" ma "Reti per l'integrazione"
Travagliata gestazione del
documento che era stato sollecitato
anche dal presidente del consiglio
Monaci
frutto di convenzioni o accordi
tra gli enti interessati «conlapossibilità», si legge nel testo del
provvedimento, «di inserire negli accordi tutto il rapporto con le
cure primarie e le Case dellasalute oppure, periterritori che lo decidessero, di mantenere forme di
consorzio. Sull'intero sistema
dell'assistenza governerà l'Area
vasta con il compito di organizzare le risorse e contenere le spese. Un'impostazione su cui Forza Italia, che chiede da anni l'abolizione delle SdS, difficilmente sarà d'accordo.
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Pagina 13
A Pescia inaugurata
una Casa della salute:
Marroni , «un pilastro»
e Case della Salute sono uno dei
lualiil
atto in Ii,(ana. IIn prog,
che tutta Italia (i invidia. Abbiamo fitto
un tonte investimento complessivo su
tutta la rete territoriale, perché il
territorio e tondaii ertale
nell'assistenza al cittadino'. I. questo il
commento dell'assessore regionale alla
Ai,ui,mi in o ,ìjione
sanità I
dell'in.iti,,ut.i, i ,a iedella (•i,.i della
Salute di Pescia avvenuta sa bai,,
orso,
25 gennaio, alla presenza delle at,torità
istituzionali e politiclue lo( ali e del
direttoregenerale,l, ll,i AI 3 di Pistoia
Roberto Abati- Dol),) il ,i,2lioi del
nastro il "vS(ur,) li l'c„ i,i nuinsignor
(i,nanni D, `,ivo li,i meni nett,, la
stnuuu,i I i (asa J, ILi . lute
in,iw2,,i i.ii;ieunadelleoltre40già
attv- in Toscana, la quarta nella
provincia di Pistoia. Realizzata
all'interno dell'area osped.ili, ra del SS.
Colma e Damiano, sarà un ponto di
riferimento chiaro per il cittadino per
l'a((esso all'assistenza territoriale.
finora la Regione ha finanziato 90 Case
della Salute, che saranno tutte attive
entro la Pinibavera del 2014. A quel
punto ne verranno finanziate altre 30,
che saranri,1 i,.ili,.mft entro la tinedel
2014. A re im,,, luin,li, la Casedella
Salute su tutto il territoriotos(ano
saranno 120. I -e Case della Salute sono
il punto di riferimento chiaro per il
(iti,iLlin„ p, i FA, , `,>,, ,ill
nIa
terrii,,ii,ilc 1tinuiucl,ii.ii, ,li 1, MI
nnilii'i'IL„i,in.ili,i, I(Ili i,ni.ino
(011K, tuia siila di rincic auibultitorio.
l'intersento rientra nel più ampio
programma cii riorganizzazione del
sistema sanitario toscano, avviato con
la delibera di fine 2012: un programma
chept iit,i ii,,'Ito stil potenziamento
deltas>i>i, n, i stil territorio,
assegnando un ruolo chiave ai medici
di medicina generale e rattoizando
tutte quelle modalità assistenziali extraospedaliere(Ile, tra l'altro, hanno il
vantaggio di evitare ricoveri impropri e
alleggerire dunque la pressione sugli
ospedali. I: tra le azioni prioritarie
individuate dal programma di
riorganizzazione c proprio la
promr i, ncdcll,i presi in r,arit,i
glt'laiIL ,, l , iit'i,Iin,, tii I , nit('ti,i,
atti.i , r„i I inl 'I, nI, nt,i i, ii,,l, I
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2. Sanità fiorentina e toscana
i.il,
i , ,cl Li `~altite.
Pagina 14
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ILIrI,A
di. ANDREA DEL RE
Atvocato
ì medico è esente da responsabilità se la malattia del paziente è così rara da non consentire una diagnosi precisa. Se il malato riceve cure sbagliate perché i
sanitari non sono riusciti a
decifrare la patologia di cui è
affetto, non ha comunque diritto al risarcimento dei danni subiti.
Così ha deciso una recente
sentenza che ha definitivamente chiuso la porta alla richiesta di un paziente che
aveva ricevuto dei trattamenti sanitari sbagliati e si era
deciso quindi a chiedere il risarcimento. Secondo il giudice, la patologia di cui risultava affetto l'uomo era particolare al punto che era difficile
stabilire una precisa diagnosi. Per questo motivo, ai medici non poteva essere attribuita alcuna responsabilità,
avendo svolto tutte le analisi
del caso. La diagnosi raggiunta li aveva condotti, erroneamente, a trasferire il paziente
2. Sanità fiorentina e toscana
in un altro reparto della struttura ospedaliera e a decidere
di asportargli la milza.
In realtà , è stato ritenuto
che in tema di responsabilità
contrattuale del medico nei
confronti del paziente per
danni derivanti dall'esercizio
di attività di carattere sanitario, il paziente ha il solo onere di dedurre le inadempienze avversarie, restando poi a
carico del debitore convenuto
l'onere di dimostrare o che
nessun rimprovero di scarsa
diligenza o di imperizia possa essergli mosso . In questo
caso , addirittura , sebbene si
potesse ipotizzare una qualche responsabilità dei sanitari in relazione alla decisione
di procedere all'asportazione
della milza in assenza di una
certezza diagnostica , il giudice ha escluso che le complicanze subite dal paziente fossero state causate dall'operazione . Nessun risarcimento,
quindi, è dovuto.
[email protected]
Pagina 15
lo
Supcam i ncassa elogi e punta a1` mercato
.PREVENZIONE DEL CANCRO AL
Presentati i risultati dell'iru2ovativo dispositivo ideato dal Tozzi dell'Asl
E' STATO accolto con un lungo precisato Ciuti - non riguarda
applauso, seguito poi da tante do- tanto la tecnologia, quanto i vanmande da parte degli `addetti ai la- taggi legati alla ridotta invasività
vori', il progetto «Supcam», l'in- della procedura. Questo permette
novativa videocapsula endoscopi- di individuare fasi precoci di una
ca per l'individuazione precoce eventuale malattia, che può quindel tumore al colon retto, ideato di essere trattata più efficacemendal dottor Alessandro Tozzi, te. Inoltre, ed è questa la vera assochiantigiano ma operativo all'Asl
11 di Empoli. Il dispositivo è stato il protagonista del convegno na- PUNTI DIE
zionale di gastroenterologia a Pa- Vi eocapsuta a loco ozione
dova, promosso dall'associazione attiva a ridotta invasivítà
Roberto Farini. Erano presenti
per uno screening mg
i Uore
circa 340 medici gastroenterologi
che hanno seguito con attenzione
le parole del dottor Gastone Ciuti, Iuta novità di Supcam, si tratta di
ricercatore di robotica biomedica una videocapsula a locomozione
della scuola superiore Sant'Anna attiva: per la prima volta il dispodi Pisa, che ha esposto la relazio- sitivo potrà essere movimentato
ne del primo anno di gestione del interamente e in modo volontario
prodotto. «La `rivoluzione' inne- dal medico che beneficerà di una
scata dal metodo Supcam - ha visione ottimale di tutto il tratto
2. Sanità fiorentina e toscana
analizzato. Infine - ha concluso
Ciuti - lo strumento è, orgogliosamente, un progetto italiano al
100 per cento; anzi, per maggior
precisione, è un progetto toscano». Toscana è anche l'azienda, la
S.E.D. (Special Electronic Design) di Certaldo, che sta sviluppando la tecnologia di Supcam.
«Supcam - ha detto il professor
Giorgio
Battaglia,
direttore
dell'Unità di endoscopia digestiva operativa ad alta tecnologia
dell'Istituto oncologico veneto è stato valutato positivamente anche dai revisori internazionali europei». «Adesso - fa sapere l'ideatore, il dottor Tozzi - è iniziata
la fase operativa e, nel mese di novembre, presenteremo il prototipo, con l'auspicio che nei prossimi due anni possa essere immesso sul mercato».
Pagina 16
'
[,I ap i
zc cin az ione
IL PAPILLOMAVIRUS, che si contrae
di norma con l'inizio dell'attività sessuale, è causa del tumore al collo dell'utero.
La vaccinazione - tre iniezioni intramuscolari (sul braccio) nell'arco di sei mesi
- è quindi un'arma efficace di prevenzione. Ed è raccomandabile farla perché previene il tumore al collo dell 'utero provocato dai papilloma virus '16'e `18'.
Per questo la Regione, tramite il servizio
sanitario, offre a tutte le adolescenti residenti in Toscana, a partire dagli undici
2. Sanità fiorentina e toscana
a
c hi a mata p ar le
anni compiuti fino ai diciotto non compiuti, l'opportunità di vaccinarsi gratuitamente. Gli effetti collaterali che possono
eventualmente manifestarsi in seguito alla vaccinazione (leggero arrossamento
nel luogo dell'iniezione e talvolta qualche linea di febbre) sono modesti e generalmente di breve durata.
E' necessario vaccinarsi in così giovane
età perché la risposta immunitaria in questa fase è maggiore e quindi il beneficio è
massimo . Inoltre la vaccinazione è molto
efficace se effettuata prima dell'inizio
le
n e l 2003 a 9? '
dell'attività sessuale perché induce una
protezione maggiore prima di un eventuale contagio con il virus Hpv che avviene
almeno una volta nella vita nel 75% delle
persone.
Per quest'anno chiamata attiva per tutte
le bambine e ragazzine nate nel 2003 e
nel 1999 (su richiesta dei genitori per le
nate nel 2002, 2001, 2000, 1998, 1997). Ci
si vaccina nei centri vaccinali, nei presidi
Asl di quartiere, dove sia le ragazze che i
loro genitori potranno ricevere tutte le informazioni.
Pagina 17
FERRUCCI, SEGRETARIO FIALS, C OMMENTA LE PAROLE DI PORFIDO
--- -- - --
*
senza cogliere seg
- PORTOFER 10 -
«LE DICHIARAZIONI ottimistiche del direttore generale
dell'Asl 6 sullo stato dei servizi e
l'attuazione di misure strutturali
nella zona Elba non ci sorprendono. E' un atteggiamento uguale a
quello delle precedenti direzioni.
Si continua nel percorso delle promesse senza cogliere dei segnali
di discontinuità».
AD AFFERMARLO è il segretario provinciale del Fials Massimo
Ferrucci annunciando per il mese
di febbraio iniziative di lotta sindacale. «Domandiamo - dice Fer-
2. Sanità fiorentina e toscana
rucci - se la presenza del consistente numero di anestesisti recentemente assunti ha prodotto
un innalzamento delle prestazioni chirurgiche e, sempre in finzione di eliminare i disagi per i cittadini, perchè sono stati soppressi i
posti letto a radioterapia nell'ospedale di Livorno determinando il
rientro in giornata all'Elba dei pazienti o, in alternativa, la necessità di accollarsi un affitto per fruire delle prestazioni».
IL SEGRETARIO del Fials punta il dito su dotazioni organiche e
strutture . «Sull'isola - aggiunge
Ferrucci - c'è un'insufficienza di
personale destinata ad aumentare. Ciò determina turni di lavoro
con gli stessi numeri delle giornate di sciopero . Emblematico è come la futura acquisizione di 2 ortopedici non comporti l'aumento
del personale in sala gessi, ridotto
ad un'unità. L'ospedale elbano è
caratterizzato da situazioni inaccettabili. Al pronto soccorso ed in
altre unità operative non ci sono i
lava padelle, il personale non ha
spogliatoi adeguati , il servizio di
elisoccorso svolto dal personale
Asl non corrisponde alle disposizioni regionali in materia , ci sono
carenze strutturali nelle aree adibite alla preparazione di farmaci
antitumorali».
Pagina 18
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APPU NTAMENTO IL PROSSI MO A T I' C IL DIRETTO RE
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QUESTA VOLTA l'ospite a sor- come prima».
presa del tour guidato dentro il
nuovo ospedale S.Luca sarà il co- «DUNQUE siamo stati posti di
mitato Lucca Est Sergio Ghiselli. fronte a un bivio - aggiungono
L'appuntamento è per martedì -: o l'acqua in casa d'inverno o i
prossimo 11 febbraio alle 15 quando i membri del comitato si ritroveranno di fronte all'ingresso
dell'ospedale, lato S.Filippo, accesso dalla rotonda di via di Piaggia, per una visita accompagnata
dal direttore generale dell'azienda Us12 Antonio D'Urso.
UN'INIZIATIVA che servirà
agli abitanti della zona per vedere
con i propri occhi pregi (e difetti?) del nuovo, ingombrante vicino di casa. Il più evidente è quello
per il quale non serve una visita
guidata: le enormi vasche di contenimento dell'acqua che circondano l'edificio e che gli abitanti temono saranno fonte di topi e zanzare soprattutto durante la stagione estiva.
«SULLE PRIME ci avevano
spiegato che le vasche erano funzionali alla regimazione idraulica
inerente il nuovo ospedale - spiegano i referenti del comitato - .
Invece adesso abbiamo appurato
che servono essenzialmente a non
far entrare acqua nelle nostre case, perché la cementificazione prodotta con il S.Luca non permette
alla rete di deflusso di funzionare
SUMM IT
L'incontro con gLi abitanti
si svolgerà it 28 fe bbraio
netta sede detta Croce Verde
topi e le zanzare d'estate». Scelta
difficile, ma almeno i lavori fatti
sulla rete dei canali sembrano dare i risultati rincorsi. «Dita incrociate - commentano gli abitanti
-, ma per ora, nonostante le abbondanti piogge, non ci sono stati
problemi di acqua in casa. Adesso
sembra che la Provincia sia intenzionata anche a coprire quel tratto di canale che corre dal cimitero
fino alla concessionaria Land Rover. Pare che le risorse ci siano concludono i residenti -, e in effetti sarebbe un ulteriore elemento di tranquillità».
GIGANTESCO Ecco il S.Luca: i residenti temono sempre effetti negativi sulla rete idraulica
UN NUOVO tassello del puzzle
che sarà uno degli argomenti
dell'assemblea pubblica che si terrà il 28 febbraio alle 21 presso la
sede della Croce Verde. Un'occasione per dare onore al merito a
chi ha lavorato, e anche però per
non tacere le critiche verso chi, al
contrario, ha solo fatto finta.
Laura Sartini
ú. il mmibtn úirn il ti.l
R,úknlxlra
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 19
CASTEL
LA RIFLESSIONE DEL SINDACO GADDI. MEZZI PESANTI, ATTIVATE LE FASCE ORARIE
«Pensate se l'ospedale unico fosse a Mologno: un vero incubo»
A QUESTO PUNTO l'unica via
di uscita da Castelnuovo, verso Lucca, rimane la strada di Monteperpoli, vale a dire una viabilità in pessime condizioni, ricca di curve, lunga, e non certo di facile percorrenza, specialmente per il traffico pesante. «Le condizioni della strada
di Monteperpoli sono brutte e precarie - è l'opinione del sindaco di
Castelnuovo, Gaddo Gaddi - . Dirottare tutto il traffico in questa zona significa andare incontro a disagi importanti». «Nel caso di ospedale unico a Mologno - continua le difficoltà sarebbero enormi. Non
potremmo nemmeno contare su
un'agevole opportunità di raggiungere l'ospedale di Lucca». Intanto
dalla riunione in Prefettura, alla
presenza del Prefetto Cagliostro,
del presidente della Provincia Baccelli, del sindaco di Castelnuovo
Gaddi, del presidente dell'Unione
dei Comuni Garfagnana, Puppa, e
dei rappresentanti di forze di polizia, Prociv e vigili del fuoco, sono
state decise fasce orarie di transito
per i Tir sulla via di Monteperpoli,
mentre nessuna limitazione per
traffico leggero e pullman. I mezzi
superiori ai 20 quintali non potranno circolare in queste fasce orarie:
7-9, 12.30-14.30, 17.30-19.30, 22-5.
Potranno transitare sulla SP43 a
senso unico alternato e sotto scorta
delle forze dell'ordine nelle seguenti fasce: 5-7, 9-12.30, 14.30-17.30,
19.30-22. La scorta condurrà i mezzi accumulati nelle aree di sosta individuate nel parcheggio pubblico
viale Pascoli (Torrite a Castelnuovo), via Fermi e nei parcheggi delle
cartiere lungo via Fermi, e sulla
SP20 Calavorno Campia, tra Gallicano e il bivio per la SP43 di Monteperpoli.
Federico Santarini
2. Sanità fiorentina e toscana
SICURA U sindaco di
Castelnuovo Gaddi (foto Borghesi)
Pagina 20
DOMANI I N REGION E
Majno e associaziom*
a confronto sul 118
STATO convocato anche il direttore dell'Asl 4
Edoardo Majno al tavolo
di confronto sulla centrale operativa del 118, che
si tiene domani alla sede
dell'assessorato alla sanità di via Alderotti a Firenze, fra assessore Luigi
Marroni, le associazioni
di volontariato regionali
e quelle pratesi di Misericordia, Pubblica Assistenza, Croce d'Oro e
Croce Rossa.
Le associazioni di volontariato sono compatte e
sullo stesso fronte: applicazione della delibera regionale del dicembre
scorso secondo la quale
Prato insieme ad Empoli
deve confluire con Pistoia e non con Firenze. La
Regione, da parte sua, si
è già espressa riguardo alla sorte di Prato: a Firenze, anche a seguito
dell'episodio dell'interruzione di corrente elettrica avvenuto qualche settimana fa al Misericordia
e Dolce, con switch off
per il 12 febbraio.
Data che a quanto pare
sembra essere rimessa
sul tavolo della discussione, «non condivisa» con
le associazioni e tanto
meno con i medici
dell'emergenza urgenza.
2. Sanità fiorentina e toscana
Proprio i dottori del 118
ricordano di essere ancora in stato di agitazione
in segno di protesta sulla
decisione dell'accorpamento Prato-Firenze.
«Non siamo stati mai interpellati al riguardo -
L . . _
IN
I medici: «Concertare
alternative prima
di fare il passaggio»
tuonano i rappresentanti
sindacali - Le ore mensili richieste saranno 720
e in base ai nostri calcoli
è probabile che 4-5 medici rimarranno fuori, se si
prosegue sulla strada fiorentina. Allora ci domandiamo: come saranno impiegati i professionisti
che rimangono fuori? Si
devono concertare delle
alternative prima di fare
il passaggio.
Poi la delibera regionale
parla di accorpamento
con Pistoia e non con Firenze... Noi siamo professionisti esperti del 118:
perchè si deve disperdere professionalità formate e alcune operanti da
anni in questo settore?».
Sara Bessi
Pagina 21
S_
LUCA BIANCIARDI GESTIRÀ I RAPPORTI CON IL CONCESSIONARIO
Un manager per completare l'ospedale
SI CHIAMA Luca Bianciardi ed è entrato in servizio all'Asl 4 da ieri con il
ruolo di mantenere e curare i rapporti con il concessionario del Nuovo ospedale di Prato «Santo Stefano».
D'ora in poi Gesat avrà come referente per l'azienda
sanitaria pratese il dirigente medico, classe 1957, che
all'ospedale di Borgo San
Lorenzo (è sotto l'azienda
Usl 10 di Firenze) ha ricoperto il ruolo di direttore sanitario oltre che di direttore della struttura organizzativa complessa innovazione
e sviluppo servizi sanitari.
Incarico di Rup (responsabile unico del procedimento, ndr) che, fino a qualche
tempo fa insieme a quello
di direttore di presidio ospedaliero, era nelle mani di
Alessandro Sergi, che prima di Natale ha presentato
le dimissioni. Simona Carli,
direttore
sanitario
dell'Asl 4, da ieri ricopre le
funzioni di direttore di presidio.
Bianciardi, fra l'altro, è stato direttore sanitario aziendale per quasi 4 anni
2. Sanità fiorentina e toscana
dell'Usl 8 di Arezzo (dal
2005 al 2009) e direttore medico (incarico supplente)
del presidio ospedaliero di
Livorno, dall'agosto del
2009.
INTANTO, la direzione
Servizi telefonici e rete informatica
Interruzione temporanea
OGGI dalle 13.30 alle 14, per motivi di
trasferimento e adeguamento di apparecchiature,
non saranno disponibili i servizi telefonici e la
rete informatica di alcuni presidi territoriali della
AsI 4 di Prato . Saranno coinvolti
nell'interruzione il servizio Cup e I' ufficio
relazioni con il pubblico . Non ci sarà
interruzione nel Nuovo ospedale «Santo
Stefano», nel presidio «Misericordia e Dolce» e
nel centro socio sanitario «Giovannini».
L'azienda sanitaria si scusa per eventuali disagi.
aziendale dell'Usl 4 ha deliberato il documento con il
quale dà il via libera
all'Estav centro perchè possa compiere gli adempimenti di competenza per le procedure concorsuali per il
nuovo direttore dell'ospedale. I candidati debbono avere esperienza di direttore
medico di presidio in ospedali di medio-grandi dimensioni, competenza nei
processi di miglioramento
della qualità e sviluppo organizzativo ospedaliero ede
esperienza di direttore staff
o di direttore sanitario. Il
concorso pubblico porterà
al conferimento di un incarico a tempo determinato
per la direzione del presidio ospedaliero, oltre che
per
la
responsabilità
dell'Unità operativa direzione sanitaria ospedaliera.
Sa. Be.
Pagina 22
Versilia "infeiix"
Alta mortalità,
poche nascite
e molti suicidi
SEMPRE più vecchi e
sempre meno nascite. E'
la cruda realtà versiliese
in base ai dati forniti dalla
Asl, con percentuali che
pongono la Versilia al di
sotto di tutte le medie, da
quella di zona a quella regionale. Il caso dei tassi di
natalità (ogni mille abitanti), rilevato al 2011, è emblematico: 7,98 in Versilia, 8,23 nell'area vasta e
8,61 in Regione. Ma sono
soprattutto il tasso di invecchiamento e quello di
mortalità a meritare il bollino rosso. Se nel 1995 gli
ultrasessantacinquenni
erano 19,67 ogni mille abitanti, nel 2011 il dato è salito a 23,85. Infine la mortalità: quella per tumori ha registrato i più alti valori di
tutta la Toscana, con
189,24 decessi ogni 100mila residenti. Migliora invece la mortalità di natura
(da
cardiocircolatoria
179,09 nel 2006-2008 a
162,88 nel 2008-2010). Molto alto il numero dei suicidi: 6,89 ogni 100mila abitanti.
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 23
LISTE D IA . - --
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SE PER UNA radiografia
temporomandibolare occorre aspettare 169 giorni. O ancora, se per una risonanza
magnetica all'encefalo ce ne
vogliono 132 allora qualcosa
nel sistema sanitario pubblico, forse, non funziona. Perché la legge imporrebbe, per
le visite diagnostiche strumentali, un tempo d'attesa
non superiore a sessanta giorni. E, in molti casi, ce ne vogliono più del doppio all'Asl
12 Versilia. Il dettaglio dei
tempi d'attesa per gli esami e
le visite specialistiche rilevato il 15 gennaio scorso
dall'Azienda Sanitaria locale
e pubblicato sul proprio sito,
racconta di una situazione
complessa ma, tutto sommato accettabile se paragonata a
quella di altre strutture ospedaliere nazionali.
QUESTO però non rinfrancherà chi, prenotando una
tac all'addome al centralino
del Cup è stato informato di
ripassare tra 99 giorni. Novantasette per una risonanza
magnetica alla colonna lombosacrale, altrettanti per
quella cervicale e così per
una toracica. E poi ci sono
quelle inspiegabili stravaganze. Per una risonanza magnetica alla gamba sinistra occorre aspettare 34 giorni, per lo
2. Sanità fiorentina e toscana
stesso esame alla gamba destra invece 152. Se proprio
dovete fare accertamenti, sperate almeno di farlo alla vostra sinistra. Perché per l'altro lato i tempi si allungano
di almeno cinque volte. Anche nel caso di una risonanza magnetica alla coscia il divario d'attesa tra destra e sinistra è di 118 giorni. Ci vogliono poi 132 giorni per una
ecografia ai testicoli e 125
per una di carattere transvaginale.
DECISAMENTE più in linea con i termini fissati dalle
legge invece i tempi d'attesa
per le visite specialistiche. Il
ministero per questi esami
ha infatti fissato un termine
tra prenotazione e visita di
massimo 30 giorni. Per una
visita neurologica all'ospedale Versilia non bisogna aspettare - stando ai dati fornita
dall'Asl - neppure un giorno. Ci vogliono cinque giorni per una visita dermatologica, sei per quella gastroenterologica. E ancora 21 giorni
per un consulto dall'otorino,
22 per l'ortopedico. Luci e
ombre dunque, che però testimoniano un piccolo miglioramento rispetto all'ultima analisi complessiva fornita dall'Azienda ospedaliera.
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Pagina 24
II direttore generale B runo
Baldacchini ha deliberato il
"Piano della performance"
Atte pagine 2 e 3
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 25
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QUESTA, per l'Azienda Sanitaria versiliese, sarà un'annata «lacrime e sangue», come abbiamo già riportato su queste pagine in occazione dell'approvazione del bilancio preventivo 2014, a causa soprattutto di circa 7 milioni di euro in
meno di risorse attese a Villa Pergher. Ci vorrà probabilmente un
po' di pazienza, ma in fondo al tunnel c'è sempre una luce, grande o
piccola che sia, e per il biennio
2015-2016 è prevista infatti una situazione di assestamento. Anzi, in
certi casi l'asticella si muoverà verso l'alto, in quanto il bilancio preventivo pluriennale ha disegnato
«Sarà attivato un processo
di miglioramento culturale,
normativo e gestionale»
un incremento dello 0,5% sia del
valore che dei costi di produzione.
E' questa la previsione-cardine del
"Piano
della
performance
2014-2016" deliberato dall'Asl versiliese, sigla dietro la quale si nascondono obiettivi strategici ben
precisi, come spiega il direttore generale Brunero Baldacchini.
«E' NOSTRA intenzione - ricorda - attivare da subito un processo di miglioramento in grado di
agire su tre filoni: culturale, normativo e gestionale. Mi riferisco
innanzitutto alla necessità di definire un piano di formazione che
contribuisca a diffondere la cultura della performance, della trasparenza e dell'etica organizzativa e
individuale. Sul piano normativo
mi riferisco invece ai tavoli di confronto attivati con i sindacati per
definire regole su vari fronti: dagli
orari di lavoro alle assenze, dalle attività aggiuntive fino al piano della trasparenza e a quello anticorruzione. A livello gestionale saremo
guidati, infine, dal rispetto delle
norme in materia di trasparenza,
anticorruzione e accreditamento,
primo esempio concreto di integra-
zione delle diverse normative». Fatta
questa doverosa premessa,
il direttore generale aggiunge che
saranno attivati anche dei gruppi
di lavoro, i quali avranno il compito sia di monitorare le capacità
dell'Azienda sia di gestire il ciclo
della performance. Un ciclo, dicevamo, che quest'anno sarà inluenzato negativamente dal taglio delle risorse ma che rialzerà la testa
già dall'anno prossimo.
LO DIMOSTRA la previsione
sui contributi elaborata dall'Asl
versiliese: se nel 2014 saranno pari
a quasi 248 milioni e 500mila euro, nel 2015 la cifra salirà infatti a
poco più di 249 milioni di euro e
nel 2016 a 250 milioni e 260mila
euro. Stesso discorso, ma con anda-
ASL II direttore generale, Brunero B r.tcchini, ha
deliberato il "piano della performance 2014-2016"
mento più lieve, per i ricavi garantiti dalle prestazioni sanitarie e sociosanitarie: 41 milioni e 119mila
euro nel 2014,41 milioni e 224mila euro nel 2015 e 41 milioni e
430mila euro nel 2016. Invariate,
invece, le voci relative a concorsi,
recuperi e rimborsi (3,3 milioni) e
alle compartecipazioni alle spesa
dei ticket (8,2 milioni). Anche per
quanto riguarda i costi di produzione, l'acquisto dei beni
passerà dai 37,5 milioni
di curo nel 2014 ai 37,8
milioni di euro nel
2015 e ai 38,2 milioni di euro nel 2016.
Mentre i costi per
il personale caleranno progressivamente (96 milioni
quest'anno, 95,3 milioni l'anno prossimo
e 95 milioni nel 2016),
l'acquisto di servizi sanitari seguirà invece la tendenza
delle altre voci e registrerà quindi
il segno «più», passando dai 134,2
milioni del 2014 ai 134,8 milioni
del 2015 e i 136,1 milioni del
2016: le somme più cospicue saranno destinate alla medicina di
base (17 milioni), alla farmaceutica (22 milioni) e all'assistenza
ospedaliera (46 milioni).
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 26
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base cosa cambia
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Via alla riorganizzazione della sanità territoriale
Partita la riorganizzazione della medicina di hase. Create due Aft locali
(medici di famiglie ed ex
guardie mediche), una
per la zona di Rosignano-Val di Fine e l'altra
per la zona Val di Cecina-Castagneto. Nominati i professionisti che coordineranno i due gruppi.
IN CRONACA
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 27
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Medici di base, via alla riorg
Partito il nuovo modello per i professionisti generici. Formati due gruppi (Aft) perle zone di Rosignano e Cecina
1 ROSIGNANO
Partita la prima tappa del percorso che porterà alla riorganizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale, per il momento riguardante esclusivamente gli adulti, attraverso
una nuova organizzazione di
medici di famiglia e di quelli di
continuità assistenziale (ex
guardia medica).
«La Regione Toscana - spiega Carlo Giustarini, direttore
sanitario dell'Asl 6 - è stata fra
le prima in Italia a tracciare la
strada per un'assistenza terri toriale in grado di rispondere
alle mutate esigenze dei cittadini, migliorando la qualità
delle prestazioni erogate dai
medici di famiglia ed ex guardie mediche, contribuendo a
ridurre i ricoveri, gli accessi
impropri al pronto soccorso e
migliorare le cure per i pazienti cronici. In un contesto economico e sociale come quello
attuale è importante sottolineare che tale obiettivo si otterrà
senza aumenti di spesa per i
cittadini».
Per fare questo tutti i medici
di famiglia e della ex guardia
medica dell'Asl 6, si sono aggregati in 10 grandi "gruppi",
chiamati Aggregazioni Funzionali Territoriali (Alt) guidati
ciascuno da un medico coordinatore eletto in questi giorni: 4 a Livorno, 1 a Collesalvetti, 2 nella Bassa Val di Cecina,
2 nella Val di Cornia ed 1 all'Elba.
Per adesso non cambiano
telefoni, modalità e luoghi di
riferimento dei propri medici,
ma l'Aft, una volta a regime
permetterà una nuova modalità di erogazione delle prestazioni di base, pur mantenendo il rapporto di fiducia fra
medico e paziente, oggi in carico a una singola persona: in
particolare la nuova organizzazione, anche attraverso la
realizzazione di reti informatiche comuni, permetterà ai
medici non solo di avvalersi
del supporto dei loro colleghi
nell'erogazione dell'assisten-
za, ma anche di approfondire
competenze divenute importanti per il medico di medicina generale: dalle ecografie alle cure palliativo fino alla medicina di iniziativa.
La figura della ex guardia
medica si integrerà completamente con i medici di famiglia: ogni Aft avrà i propri medici che garantiranno la continuità dell'assistenza e ciascuno di loro arriverà a conoscere
gli assistiti grazie proprio all'
utilizzo di sistemi infornatici
condivisi.
«Il traguardo futuro - spiega
ancora Giustarini - sarà porta-
re la continuità dell' assistenza
assicurata dall'Aft a coprire la
fascia oraria compresa tra le 8
e le 24, mentre dalle 24 alle 8
sarà assicurata dal servizio di
118».
«Una scelta - prosegue Giustarini - motivata dal ridotto
utilizzo notturno, in alcune sedi, dei servizi di guardia medica, che consentirà di gestire diversamente l'offerta e potenziare le attività di assistenza
diurna a particolari categorie
di pazienti. Ogni Aft avrà poi i
propri obiettivi di miglioramento a cui i medici appartenenti dovranno tendere in si-
nergia con i colleghi e con il loro coordinatore. La costruzione di questo nuovo modello
avverrà gradualmente, sia per
la sua alta valenza innovativa,
sia per consentire ai cittadini
di abituarsi alle modifiche organizzative, sempre finalizzate al miglioramento dell'efficacia ed efficienza dell'assistenza e non al taglio delle prestazioni».
I medici coordinatori delle
due Aft sono, per quella di Rosignano-Val di Fine Paolo Pirain e per quella della Bassa
Val di Cecina e Castagneto Andrea Panetta.
Un paziente durante una visita dal medico di base e nel riquadro Carlo Giustarini
2. Sanità fiorentina e toscana
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L'Opa si ferma: no al trasfer
ento
Assemblea di tre ore di tutto il personale contro il trasloco del materno infantile da Montepepe all'ospedale unico
1 MASSA
Si ferma stamani, per tre ore, il
cuore dell'Ospedale del cuore
ovvero il personale della Fondazione Gabriele Monasterio.
Si ferma per una assemblea
(ovviamente saranno garantite le urgenze, ci mancherebbe) nella quale i sindacati di
medici e lavoratori cercheranno di fare il punto della situazione dopo alcune settimane
di grande tensione per l'alternarsi di dichiarazioni e smentite sul futuro della cardiochirurgia infantile, di quella per adulti e del destino del dipartimento materno infantile.
Le certezze, dopo mille tentennamenti, riguardano appunto il destino del punto nascite dell'Opa. La Regione prima, l'Asl e il Pd poi, hanno decretato che il materno infantile andrà necessariamente nel
nuovo ospedale apuano (Noa)
in costruzione su viale Mattei
e, forse, pronto per la fine
dell'anno o poco più. I primari
Paolo Migliorini (ostetricia e
ginecologia) e Alberto Baratta
(dipartimento emergenza urgenza) hanno spiegato in diversi sedi il perché questa scelta tecnicamente è quella giusta per dare migliori servizi alle pazienti.
Il primario di cardiochirurgia infantile della Monasterio,
Bruno Murzi si è sgolato inutilmnete negli ultimi due mesi,
partecipando a consiglio comunali, a commissioni a dibattiti televisivi e non, e sulla
stampa ovviamente, per sostenere invece la bontà di un progetto che la stessa Regione aveva lanciato (a suon di miliardi)
ben prima che venisse deciso
di costruire l'ospedale unico.
Una difesa dell'eccellenza
del reparto chirurgico che è
nei numeri e nella fama internazionale del centro di Montepepe ma anche dell'unicità, rispetto ad altre grandi realtà
metropo0litane,
come il
Meyer di Firenze e il Gaslini di
Genova, dell'avere in fondo al
corridoio il punto nascite del
materno infantile. Murzi ha
poi parlato dei pericoli di un
freno, se non di uno stop, a ricerche di avanguardia sulle
stanuinali.
Un dibattito molto tecnico
che certamente sarebbe stato
meglio convogliare prima, per
tempo, anche solo per una
questione di immagine: i primari contro non è un bel vedere. La questione doveva essere
sciolta nel momento stesso in
2. Sanità fiorentina e toscana
cui si davano istruzioni per la
costruzione
dell'ospedale.
Adesso siamo alle toppe
Il problema dell'oggi, lucidamente segnalato dal consigliere massese del Pd, Stefano Alberti, è che la Regione ha detto
che il materno infantile verrà
spostato all'ospedale unico
ma ha anche promesso che un
potenziamento di Montepepe
edl rapporto con la Monasterio. Come? Con quali interventi? ha domandato, non solo, Alberti. Eforse un potenziamento - citiamo alcune delle ipotesi lanciate nei giorni scorsi - la
creazione di un mini punto nascite all'Opa? O il trasferimento della chirurgia infantile della Monasterio al secondo piano dell'ospedale unico lasciando il day surgery a Carrara? Insomma c'è molto da chiarire.
E questa chiarezza la deve fare
la Regione stessa. E non solo
sul punto nascite dell'Opa. C'è
anche la questione, non certo
da poco, della cardiochirurgia
per adulti. Nel progetto regionale questa avrebbe dovuto assorbire la cardiochirurgia della clinica universitaria di Pisana, in difficoltà secondo i dati
sulle mortalità per by pass e sostituzione delle valvole. Ma i
dati ad una successiva, e forse
non casuale, elaborazione
non sarebbero così negativi e il
piano sembra saltato. Tanto
che, pur non commentando, il
cardiochirurgo Mattia Glauber, che l'operazione accorpamento doveva guidare, ha lasciato la Monasterio per accettare l'offerta dell'Humanitas
di Milano. Il reparto è finito comunque nelle ottime mani di
Marco Solinas, 45 anni, chirurgo che dopo importanti esperienze all'estero è sempre stato nella Monasterio.
Non è che Pisa, respinto l'attacco, voglia prendere il largo
e fare la parte del leone togliendo spazio alla Monasterio?
Non è che Gaslini e soprattuto
il Meyer che sta facendo investimenti notevoli, nel giro di
un paio di anni si prendano
tutta la chirurgia infantile?
Dubbi, tanti, certezze poche.
Che la Regione batta un colpo,
presenti un piano preciso che
dia sostanza alle generiche
promesse.
Intanto stamani, dalle 8,30
alle 11,30, come dicavamo,
nella sala biblioteca del terzo
piano a Montepepe si terrà
l'assemblea del personale medico, infermieristico e amministrativo della Fondazione Monasterio.
Si battono contro lo spostamento del materno infantile
dall'Opa all'ospedale unico e
per la difesa della cardiochirurgia pediatrica.
Aronne Angelici
Pagina 29
7iirí Io FA
Un medica al lavoro al l'ospedale del Cuore; in alto da sinistra , i i primari Bruno Murzi eAlberto Baratta ; sotto da sinistra il primario Paolo Migliorini e l'assessore regionale Luigi Marroni
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 30
Sparisce la guardia medica
Piombino: ma l' sl promette maggiori servizi diurni
IN CRONACA
Vtedici
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 31
Me dici riuniti in gruppi
per garantire più servizi
il direttore sanitario dell'Asl mette al centro le "Aggregazioni" al via da febbraio
La guardia medica notturna era poco usata, al suo posto resta solo il 118
1 PIOMBINO
Ha preso il via dal primo febbraio il percorso che porterà
alla riorganizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale,
per il momento riguardante
esclusivamente gli adulti, attraverso una nuova organizzazione di medici di famiglia e
continuità assistenziale (ex
guardia medica). «La Regione
Toscana- spiega Carlo Giustarini, direttore sanitario dell'
Azienda Usl 6 di Livorno - è
stata fra le prime in Italia a
tracciare la strada per un'assistenza territoriale in grado di
rispondere alle mutate esigenze dei cittadini, migliorando la
qualità delle prestazioni erogate dai medici di famiglia ed ex
guardie mediche, contribuendo a ri durre i ricoveri, gli accessi impropri al pronto soccorso
e migliorare le cure per i pazienti cronici. In un contesto
economico e sociale come
quello attuale è importante
sottolineare che tale obiettivo
si otterrà senza aumenti di spesa per i cittadini». Per far questo tutti i medici di famiglia e
della ex guardia medica dell'
Azienda Usl 6, si sono aggregati in l0 grandi "gruppi", chiamati Aggregazioni funzionali
territoriali (Aft) guidati ciascuno da un medico coordinatore
eletto in questi giorni: 4 a Livorno, i a Collesalvetti, 2 nella
Bassa Val di Cecina, 2 nella Val
di Cornia ed 1 all'Elba.
Per adesso non cambiano telefoni, modalità e luoghi di riferimento dei propri medici,
ma l''Aft, una volta a regime
permetterà una nuova modalità di erogazione delle prestazioni di base, pur mantenendo
il rapporto di fiducia fra medico e paziente, oggi in carico a
una singola persona: in particolare la nuova organizzazione, anche attraverso la realizzazione di reti informatiche
comuni, permetterà ai medici
non solo di avvalersi del supporto dei loro colleghi nell'erogazione dell'assistenza, ma anche di approfondire competenze divenute importanti per
il medico di medicina generale: dalle ecografie alle cure palliative fino alla medicina di iniziativa. La figura della ex guardia medica si integrerà completamente con i medici di fa-
miglia: ogni Aft avrà i propri
medici che garantiranno la
continuità dell'assistenza e
ciascuno di loro arriverà a conoscere gli assistiti grazie proprio all' utilizzo di sistemi informatici condivisi. «Il traguardo
- spiega Giustarini - sarà portare la continuità dell'assistenza assicurata dall'Aft a coprire
la fascia oraria compresa tra le
8 e le 24, mentre dalle 24 alle 8
sarà assicurata dal servizio di
118. Una scelta, motivata dal
ridotto utilizzo notturno, in alcune sedi, dei servizi di guardia medica, che consentirà di
gestire diversamente l'offerta
e potenziare le attività di assistenza diurna a particolari categorie di pazienti. Ogni Aft
avrà poi i propri obiettivi di miglioramento a cui i medici appartenenti dovranno tendere
in sinergia con i colleghi e con
il loro coordinatore. La costruzione di questo nuovo modello avverrà gradualmente, sia
per la sua alta valenza innovativa, sia per consentire ai cittadini di abituarsi alle modifiche
organizzative, sempre finalizzate al miglioramento dell'efficacia ed efficienza dell'assistenza e non al taglio delle prestazioni».
Un paziente durante una visita in una foto d'archivio
2. Sanità fiorentina e toscana
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Ecco quali sono i dottori nelle singole Aft
Un'occhiata ai nominativi del medici che fanno parte di ciascuna
Aggregazione funzionale territoriale in cui è stata suddivista la
nostra zona dell'Asl 6. organizzazione che, come detto, al
momento riguarda esclusivamente gli adulti , attraverso una
nuova organizzazione dei medici di famiglia e continuità
assistenziale (ex guardia medica).
Atf 8 Val di Cornia-zona nord (5. Vincenzo, Campiglia,Suvereto,
Sassetta, Monteverdi , Riotorto), responsabile Stefano musi.
Componenti : Marco Adinolfi , massimo Azzimondi , Alessandra
Bani, Sara Belà, Fausto Bonsignori, Maristella Casini, Rosanna
D'Apice, Gian Paolo Degl'lnnocenti , Maurizio Donati, Giovanni
Doni, Alessandro Fossi, Maurizio Lani , Maria Patrizia Lenzi, Neri
Riccardo , Vittorio Pazzagli , Carmen Presti, Rina Rago, Guido
Tamberi, Andrea Quattrini, Fulvio Fanti , marco Puccini
(postazione veterinaria), Roberto Pisaneschi , Luca Bernacchi,
Mario Termite , [smail Faraj.
Aft 9 Val di Cornia- Piombino responsabile Patriza Moschini.
Componenti : Andrea Antonini , Walter cardi , Patrizia Becherini,
Riccardo Becherini , Giovanna Bianchi , DonatoCalocero, Nedo
Caporali , Luigi Casini Fidanza, Franco Cavicchi , Fulvio Cerri,
Giovanna Clarizia, Michela Di Bello, Alessandro Fulceri , Sandra
Ghilli, Domenico La Malfa, [vano Landi , Giuseppe Magno, Carla
Manfredini , Riccardo Micheai , Valter Pastorella, Giovanni
Severino Petri , Stefano Piacent ini, Fabio Regoli , Giovanni
Saglimbeni , Sergio Tognoni , Cristina laccarino , Claudia Cienlli.
Aft 10 Zona Elba: responsabile Valeria Barbagli.
Componenti : Fabio Balzi , Alberto Bartolommei , Carlo Burchielli,
Giuseppe Carano, Claudia Colombi, Graziella Conca, Riccardo
Conticellii , marina Danesi , Gianni Donigaglia, Patrizio Lemmi,
Rosa Manghiso , Annamaria Massaro, Amerigo Mattera,
Francesco Mezzatesta , Riccardo Palombo, Tiberio Pangia,
Maurizio Papi, Riccardo Pavia , Paolo Prignacca , Maria Paola
Scappini , Maria Cristina Serena, Silvio Ginanneschi , Angelo
Perrotta, Michele De Rosa, Giovanni Baldini, Mario Chiavaccini,
Giovanni Arena.
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 33
MALASANITÀ
MEDICO PRATESE
Si RIFIUTA
DI V1SFFARE
U N MQIANO
aso di mala sanità all'ospedale di Prato
C
finito anche in Regione Toscana con
un'interrogazione all'assessore alla Sanità
Luigi Marroni: è accaduto la sera di giovedì
23 gennaio al nuovo nosocomio di
Galciana. Protagonista un anziano di
ottant'anni, finito al Pronto Soccorso a
causa di un cotton fioc incastrato nel naso
che provocava fastidi e disturbi respiratori.
La vicenda nasce proprio da un piccolo
inconveniente accaduto al pratese, costretto
quotidianamente a curare le piccole ferite
nelle narici provocate dai tubicini utilizzati
per la somministrazione dell'ossigeno,
terapia al quale è sottoposto. A causa del
bastoncino di cotone rimasto per errore
all'interno del naso, l'anziano, assieme al
figlio, si è recato al pronto soccorso del
nuovo ospedale per farsi visitare; il medico
di turno, accortosi della situazione
preoccupante, ha chiesto subito l'intervento
di uno specialista, che sarebbe potuto
intervenire con mezzi specifici. Il problema,
però, è che l'otorino reperibile, dopo essere
stato informato del caso, si è rifiutato di
visitare l'uomo sul momento ritenendo che
non fosse una cosa urgente. Di fronte a
questa decisione e davanti allo sconcerto del
paziente e dei suoi familiari, il medico del
pronto soccorso non se l'è sentita di
2. Sanità fiorentina e toscana
rimandarlo a casa e ha subito informato
uno specialista di Gareggi dicendo che
avrebbe inviato il pratese a Firenze, dove poi
è stato curato. Secondo il collega
dell'ospedale fiorentino, il caso doveva
essere valutato quanto prima in quanto
esisteva il rischio di inalare il bastoncino
lungo circa sei centimetri.
Una vicenda che ha destato più di qualche
rumore, tanto che l'Azienda ospedaliera
pratese, il giorno dopo l'accaduto, ha deciso
di attivare una indagine interna «per
ricostruire l'accaduto e verificare quanto
segnalato», come si legge in una nota della
Asl. E due giorni dopo il provvedimento
dell'ospedale pratese si è fatto sentire anche
Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale
Ncd/Più Toscana e membro della IV
commissione Sanità, che ha chiesto
all'assessore toscano alla Sanità, Marroni, di
«fare chiarezza su quanto accaduto al
pronto soccorso dell'ospedale di Prato»,
come ha annunciato lo stesso Lazzeri.
«Secondo quanto stabilito dalla corte di
Cassazione con sentenza 1236/13 sottolinea il consigliere in Regione l'urgenza e il relativo obbligo di recarsi
subito in ospedale a prestare la propria
opera si configurano in termini formali e
pertanto il sanitario interpellato non può
sindacare a distanza la necessità e l'urgenza
della chiamata, affermando che, a suo
giudizio, non sussisterebbero i presupposti
dell'emergenza. In poche parole la
violazione di questo obbligo è rilevante ai
sensi dell'articolo 328 del codice penale. Per
questo motivo chiedo urgentemente
chiarezza su quanto accaduto sia alla
direzione generale dell'Asl di Prato che
all'assessore alla Sanità, Luigi Marroni,
convito che episodi del genere, se realmente
accaduti, non aiutino di certo l'ospedale
pratese che negli ultimi 3 mesi è finito
nell'occhio del ciclone per problemi di
natura strutturale senza che mai, finora, sia
stata messa in discussione la professionalità
e le competenze del personale medico».
Pagina 34
Pubbliche assistenze, pronti 34lmila euro
E ' il saldo dei servizi di trasporto del 2013
Ecco quanto riceveranno le associazioni dr volontariato
UN' ALTRA boccata di ossigeno
per le associazioni
di
volontariato.
Con due determine, l'Asl 12 ha approvato la liquidazione dei pagamenti a saldo relativi ai servizi, effettuati nel quarto trimestre 2013,
di trasporto sanitario e di trasferimento assistito con ambulanza in
stand-by. Le determina prevedono
l'erogazione di un importo complessivo pari a 341.329,18 euro
(263.192,47 per i trasporti sanitari
e 78.136,71 per lo stand-by). Complessivamente le associazioni hanno fatturato 549.946,50 euro per i
trasporti e 181.663,94 euro per lo
stand-by. In precedenza, l'Asl aveva versato acconti da 282.036,57 euro per i trasporti e 108.177,34 euro
per lo stand-by.
QUESTE le somme che saranno
erogate alle singole associazioni:
Misericordia
di
Massarosa
10.395,15 euro (su 27.635,46) per i
trasporti sanitari e 4.375,10 (su
10.937,76) per lo stand-by; Misericordia di Forte dei Marmi 4.457,25
(su 13.740,80) per trasporti sanitari; Misericordia di Torre del Lago
10.293,85 (su 31.080,80) per trasporti sanitari e 5.616,46 (su
14.035,20) per lo stand-by; Misericordia di Lido di Camaiore
20.751,85 (su 40.523,34) per trasporti sanitari e 10.719,46 (su
11.074,64) per lo stand-by; Misericordia di Stiava 35.873,09 (su
73.696,12) per trasporti sanitari e
4.375,10 (su 10.937,76) per lo
stand-by; Misericordia di Seravezza 20.836,93 (su 23.365,37) per trasporti sanitari e 6.593,21 (su
10.937,76) per lo stand-bv; Misericordia di Pietrasanta 12.541,20 (su
36.447,92) per trasporti sanitari;
Misericordia di Capezzano Pianore 6.254,42 (su 13.576,09) per trasporti sanitari e 4.375,10 (su
10.937,76) per lo stand-by; Misericordia di Marina di Pietrasanta
6.581,09 (su 11.813,10) per trasporti sanitari e 4.539,62 (su 11.055,04)
per lo stand-by; Misericordia di Camaiore 11.687,32 (su 22.266,06) per
trasporti sanitari e 4.375,10 (su
10.937,76) per lo stand-by; Misericordia di Viareggio zero (su
8.926,92, l'Asl ha recuperato fondi
già erogati) sia per trasporti sanitari che per lo stand-by (su 8.434,5 1);
Misericordia delle Sei Miglia
15.935,69 (su 30.701,73) per trasporti sanitari; Misericordia di
Quiesa zero (su 33,50) per trasporti
sanitari; Croce Rossa 6.620,05 (su
15.980,34) per trasporti sanitari e
4.739,91 (su 9.449,14) per lo standby; Croce Verde di Viareggio
15.807,05 (su 34.252,08) per trasporti sanitari e 8.750,20 (su
21.875,49) per lo stand-by; Croce
Verde di Pietrasanta 3.620,99 (su
11.757,55) per trasporti sanitari e
4.136,50 (su 10.699,16) per lo
stand-by; Croce Verde di Forte dei
Marmi 6.236,75 (su 14.017,70) per
trasporti sanitari e 4.375,10 (su
10.937,76) per lo stand-by; Croce
Verde di Lido di Camaiore
13.488,36 (su 27.221,41) per trasporti sanitari e 7.416,00 (su
4.468,26) per lo stand-by; Croce
Verde di Ami 20.250,01 (su
29.148,65) per trasporti sanitari e
841,45 (su 1.960,20) per lo standby; Croce Verde Collinare 4.030,69
(su 4.030,69) per trasporti sanitari;
Croce
Bianca
di
Querceta
24.585,48 (su 51.061,90) per trasporti sanitari e 4.497,54 (su
11.060,20) per lo stand-by; Pubblica
Assistenza
di
Stazzema
12.786,03 (su 28.509,75) per trasporti sanitari e 1.091,82 (su
8.977,80) per lo stand-by; Pubblica
Assistenza di Azzano 159,22 (su
159,29) per trasporti sanitari.
PAGAMENTI Stanziata un'altra
tranche di fondi peri trasporti
7. Volontariato
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