Il Flormart autunnale rimane uno dei punti di riferimento del
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Il Flormart autunnale rimane uno dei punti di riferimento del
Edizione Flormart Miflor Il giornale del florovivaismo nel mondo settembre 2010 Charles Lansdorp Il florovivaismo nel mondo L’attività promozionale va a gonfie vele Sei paesi dominano il mercato floreale 05 Lilytopia Una vetrina spettacolare per presentare i nuovi Lilium 09 14 Il Flormart autunnale rimane uno dei punti di riferimento del florovivaismo italiano più stabile DI arturo crocI PadovaFiere è oggi l’unico riferimento fieristico professionale italiano del florovivaismo ma è anche un punto d’incontro molto importante per il florovivaismo europeo e del mediterraneo. Il Direttore del Flormart Sig. Enrico Bernardin ha illustrato a Floraculture Internazionale gli aspetti salienti della manifestazione ma anche il suo punto di vista sulla situazione nazionale e internazionale. L a crisi economica mondiale ha cambiato e sta ancora cambiando molti aspetti dell’economia e anche del florovivaismo internazionale, per quanto riguarda l’Italia, il parere di Enrico è abbastanza positivo. Il settore delle piante stagionali, primaverili e fiorite ha registrato un’evoluzione primaverile positiva, DI MarIna prEssato www.FloraCultureInternational.com fatto un grosso reportage sull’azienda floreale Ciccolella) e per la rivista mensile Italië in Bedrijf, che riporta notizie sul mondo imprenditoriale italiano legato al mercato olandese. In una serie di colloqui con imprenditori olandesi in Italia, imprenditori italiani in Olanda, ma anche italiani che operano e vivono in Italia, il lettore scopre il modo migliore per fare Segue alla pagina 3 ‘concordia res crescunt’ Foto: Sakis. Il mondo degli affari in Italia visto dagli olandesi: un’interessante e talvolta sorprendente libro getta un ponte tra i due paesi. Come vedono gli imprenditori olandesi il variegato mondo imprenditoriale italiano? Qual è il giusto atteggiamento per avere successo negli affari nel Belpaese? Il libro “Italiaanse zaken” di Maarten Veeger è una guida utile per gli imprenditori di entrambi i paesi. L Premiazione al Flormart PADOVA - Il Premio “La Città per il Verde”, giunto alla sua 11a edizione e forte di una sempre maggiore diffusione sul territorio nazionale, torna a conferire i suoi prestigiosi riconoscimenti alle amministrazioni pubbliche che hanno investito in modo eccellente il proprio impegno e le proprie risorse a favore del verde pubblico, in conformità ai dettami della Convenzione Europea del Paesaggio. La cerimonia di consegna dell’11a edizione del Premio ‘La Città per il Verde’ si terrà venerdì 10 settembre presso TVerde, il Salone del verde tecnologico al Flormart di Padova. La premiazione sarà preceduta da interventi su servizi ecosistemici, Expo 2015 ed Expo Verde. In particolare il Premio viene assegnato ai Comuni e alle Province italiani che si sono particolarmente distinti per realizzazioni o metodi di gestione innovativi, finalizzati all’incremento del patrimonio verde pubblico. Sono premiati inoltre gli enti che, attraverso programmi mirati e in maniera esemplare, hanno migliorato le condizioni ambientali del proprio territorio. Il Premio “La Città per il verde” è un’iniziativa della casa editrice Il Verde Editoriale. I suoi partner istituzionali sono PadovaFiere e l’associazione Touring Club Italiano. • Nuovo libro di Maarten Veeger getta un ponte commerciale tra l’Olanda e l’Italia o scorso mese di giugno, nel prestigioso Hotel Hilton di Amsterdam, è stato presentato il nuovo libro di Maarten Veeger: Italiaanse zaken (Affari Italiani). Lo scrittore è un corrispondente olandese che vive da diversi anni in Italia e che conosce bene entrambe le culture. Lavora per il quotidiano finanziario olandese Financieële Dagblad, per la rete televisiva NOVA (per la quale ha Giornaleo da t autorizzaaFiere Padov così com’era nelle aspettative. La situazione del fiore reciso è invece abbastanza stazionaria, mentre a quella delle piante da giardino la primavera non ha dato gli esiti sperati, e il tutto si sta riprogrammando per la prossima campagna. Il Flormart autunnale è sicuramente una piattaforma importante per le contrattazioni di questo settore. Enrico ha proseguito nella sua analisi del mercato dicendo che comunque il settore florovivaistico, facente parte del settore agricolo primario, sicuramente ha risentito meno della crisi economica generale perché più legato ad aspetti essenziali della vita del consumatore, ovvio abbastanza è comunque in corso un’evoluzione del settore che si sta comunque adeguando ad alcune mutate esigenze dei mercati europei e dei suoi consumatori. un punto di riferimento stabile Il Flormart rimane uno dei punti di riferimento del florovivaismo italiano più stabili, dice Enrico “Un po’ perché il Flormart fa parte di una tradizione consolidata ma anche perché I consumi dei fiori e delle piante per il momento sono sempre nel centronord dell’Italia. La produzione è sempre più dislocata nel centro-sud e in Sicilia, sebbene queste aree siano Segue alla pagina 3 Orchidea: la favorita assoluta ROMA - Attraverso l’analisi dei dati ISMEA relativi ai primi quattro mesi del 2010 è stato possibile stilare la classifica delle piante più vendute in quattro diverse categorie (“piante verdi da interno”, “piante fiorite da interno”, “piante stagionali” e “piante da esterno”). Nella categoria “piante fiorite da interno” le orchidee, soprattutto le Phalaenopsis, sono le più apprezzate grazie al fascino di un fiore ritenuto costoso perché raro, alla lunga durata della fioritura e ad un prezzo decisamente basso se rapportato a solo cinque anni fa. Una domanda in aumento è quella delle piante resistenti all’ombra e che siano in grado di creare un effetto cromatico aggiuntivo, fiorendo anche in condizioni difficili. • Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 3 Benvenuti al Flormart 2010 Un cordiale benvenuto a Padova a tutti gli operatori professionali che, da tutta Europa, si incontrano a Flormart per ammirare le novità e sviluppare nuove opportunità di mercato all’interno di un ambiente strutturato e sempre pronto a rispondere ad ogni esigenza di aggiornamento tecnico e professionale. Flormart si conferma la principale manifestazione in Italia e la più importante dell’Europa Mediterranea, dedicata soprattutto alle piante, alla loro coltivazione e commercializzazione. Con 70 mila metri quadrati di superficie espositiva ed oltre 1.000 espositori, Flormart è uno strumento di mercato che coniuga le proposte commerciali degli espositori con le esigenze di innovazione richieste dal mercato. L’offerta florovivaistica è molto ampia; a questa si va ad aggiungere una vasta gamma di prodotti professionali a favore della coltivazione. Non mancheranno una sezione dedicata ai macchinari e alle attrezzature per la lavorazione nei vivai e per la gestione del verde ed una sezione relativa ai materiali, ai componenti per l’arredamento per parchi e giardini e prodotti per l’arredo urbano e per gli spazi pubblici e privati. Infine, saranno presentate le ultime novità riguardanti gli articoli e gli accessori per i fioristi ed i garden center. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, saranno presenti a Flormart qualificate delegazioni estere di operatori/buyers, invitate con il preciso obiettivo di far conoscere e promuovere il prodotto “Made in Italy”. Una rassegna, quindi, proiettata sempre più verso l’estero, ricca di contenuti espositivi, ma anche di momenti congressuali e di formazione ed aggiornamento professionale. Per concludere, vorrei augurare a tutti un proficuo Flormart ed un buon soggiorno a Padova, città ricca di cultura, d’arte e di antica tradizione enogastronomica. Ferruccio Macola, presidente padovaFiere s.p.a. Il Flormart 2010 cade nel giusto momento importanti per loro espressione produttiva non dispongono ancora di strutture ed esperienze fieristiche ma soprattutto di una base distributiva e di consumo che supporti la nascita di un grande evento fieristico professionale ed è per questa ragione che I grandi produttori del Centro-Sud Italia hanno scelto il Flormart per promuovere I loro prodotti”. Le prospettive del Flormart 2010 Secondo Enrico Bernardin il Flormart 2010 è particolarmente importante e cade nel giusto momento a conclu- sione della stagione 2010 ma anche e soprattutto nella programmazione del 2011. Oltre al grande riconoscimento alla manifestazione dato dai florovivaisti italiani saranno presenti anche diverse collettive Europee. Dopo la ristrutturazione e la riprogrammazione dell’Ufficio Olandese dei Fiori, quest’anno l’Olanda sarà rappresentata da diverse aziende operanti sul mercato italiano e presentate dalla Zuidkoop, vi saranno altre collettive importanti dalla Danimarca, dalla Germania anche se in modo diversificato, dalla Spagna e per la prima volta ci sarà una importante collettiva dal Giappone. Una collettiva Etiope in visita a diverse aree in Italia farà tappa al Flormart. Quello che rimane dunque da segnalare è che il Flormart ha una solida base nella produzione e nel consumo nazionale ma è fortemente orientato ai mercati europei, ai Paesi del mediterraneo e dell’Est Europa. Le grandi collettive italiane Oltre alle collettive estere vi saranno importanti collettive dalle Regioni italiane più rilevanti dal punto di vista produttivo come la Sicilia (2 collettive), la Calabria, il Lazio, le Marche, gli Abruzzi e infine la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori – che organizzerà una grande collettiva di aziende di produzione da diverse Regioni italiane. I numeri del Flormat Enrico Bernardin è molto positivo anche per I numeri del Flormart, e sebbene l’intervista sia stata rilasciata a oltre un mese dall’evento il tutto lascia intravedere un’edizione stabile e leggermente in crescita: circa 1.000 espositori, 29.000 m2 coperti netti, 12.000 m2 scoperti, con una previsione 23-25.000 di visitatori professionisti. La primavera a roma o a padova? Presso la Fiera di Roma nel prossimo febbraio è in calendario Agri-Expo – Flor-Expo mentre a Padova è in programma Miflor presso Padovafiere. A questo proposito Enrico Bernardin afferma che le parti stanno dialogando per trovare una soluzione che sia positiva per il settore nel suo complesso, Roma ha risorse importanti, Padova ha grande know how e professionalità, se le due parti giungessero a un accordo potrebbe nascere un evento molto importante per il florovivaismo italiano ed europeo. • Veeger: “Gli olandesi vanno subito al dunque” affari nel nostro paese. “Gli olandesi vanno subito al dunque”. Durante le interviste per la stesura del libro sono emersi suggerimenti, aspetti sorprendenti e talvolta bizzarri (sicuramente se visti da chi italiano non è) del nostro mondo degli affari. conoscenza personale L’Italia rappresenta un importante partner commerciale per l’Olanda, dove moltissimi prodotti incontrano il favore dei consumatori. Pensiamo al settore alimentare e vinicolo, a quello floreale (è quasi impossibile trovare una piantina di rosmarino o di salvia che non provenga dall’Italia, lo stesso dicasi per gli oleandri e gli agrumi, tanto per fare un esempio) ma anche a quello dell’abbigliamento e della pelletteria. Ma quali sono le differenze fondamentali tra un imprenditore olandese e uno italiano? Diamo la parola direttamente allo scrittore: “Il primo aspetto che segna la differenza è che per gli italiani è importante sapere con chi stanno facendo affari e privilegiano la conoscenza personale. Durante un pranzo di lavoro, per il quale si riserva parecchio tempo, si parla anche della propria famiglia, ci si interessa dei rispettivi figli, degli hobby personali, eccetera. Insomma si intesse un tipo di relazione che esce dagli schemi prettamente funzionali. Attenzione però a non toccare argomenti delicati quali la politica ad esempio, è meglio parlare di calcio! L’imprenditore olandese deve capirlo bene, perché non è abituato a questo approccio. Gli olandesi vanno subito al dunque, prendono un caffè alla macchinetta o al tavolo della sala riunioni e iniziano subito, senza preamboli, a discutere di affari. Il secondo aspetto riguarda la leadership. In Italia è di tipo autoritario: il capo è colui che prende le decisioni e non ama essere contraddetto. In Olanda si apprezza lo spirito di iniziativa dei dipendenti, e la sua mancanza viene vista come scarsa partecipazione e motivazione. Una critica al capo viene vista in modo positivo, al contrario di quello che succede in Italia”. Sono aspetti fondamentali da tenere in considerazione quando ci si sposta oltre confine per lavoro. La lingua è sicuramente un ostacolo da non sottovalutare, anzi talvolta forma una barriera per lo svolgimento degli affari. Gli olandesi sono, per fortuna, abbastanza intraprendenti e cercano spesso di imparare un po’ l’italiano per capire meglio chi gli sta di fronte. redazione Vondelstraat 162 1054 GV Amsterdam Paesi Bassi t +31 6 121 033 73 F +31 15 215 8918 Direttore responsabile Jaap Kras grafici Alexis Wrona e Dirk van der Burgh caporedattore Ron van der Ploeg segretaria di redazione Angie Duffree redazione e traduzione Ron van der Ploeg, Marina Pressato corrispondenti Arturo Croci (Italia) www.FloraCultureInternational.com pubblicità Floraculture International, Dennis Seriese t +31 622 165 220 E [email protected] W www.floracultureinternational.com stampa Stadsdrukkerij Amsterdam creatività e pragmatismo Gli italiani, creativi e creatori, amano -è superfluo dirlo- il loro prodotto perché è stato fatto da loro e ne vanno fieri. Spiegano i procedimenti fatti per ottenerlo, ne evidenziano le varie caratteristiche e i diversi impieghi, lo mostrano in tutta la sua bellezza e cercano di farlo capire anche al cliente. Solo alla fine si arriva a discutere sul prezzo, che è sempre rapportato al valore del prodotto. Innanzitutto il cliente deve capire la qualità, l’unicità e il valore intrinseco del prodotto. “È importante sapere come muoversi in queste situazioni, dove un olandese invece, caratterialmente pragmatico, chiederebbe subito il prezzo e cercherebbe dall’inizio di spostare la discussione sul costo, il trasporto, gli ordinativi, gli sconti, eccetera. Non è una buona tattica, perché non soddisfa il produttore italiano che in questo modo non si vede riconosciuto il proprio talento e sa di avere a che fare con una persona che non capisce la qualità del prodotto. I prodotti italiani sono di grande qualità, e questo è l’aspetto principale al quale guardare”. Distribuzione Sul salone internazionale florovivaismo e giardinaggio Flormart/Miflor 2010 La tirature di Floraculture Internazionale Edizione Flormart Miflor di settembre 2010 è stata di 5.000 copie. Con la cortese collaborazione di Ezio Rettore e Morena Cavaliere di PadovaFiere! garanzia di riservatezza ai lettori Floraculture Internationazionale Edizione Flormart Miflor e una edizione speciale in lingua italiana della rivista Floraculture International a l’occasione cdi Flormart/Miflor 2010. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti, ma non ne puo prendere piena responsabilità. Le tesi espresso negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano necessariamente le opinioni della rivista. Copyright© 2010. nord e sud Talvolta gli esportatori olandesi lamentano carenze nelle infrastrutture e nell’organizzazione del Sud Italia, e per questo motivo alcuni hanno difficoltà a trasportare la loro merce (fiori e piante inclusi) oltre Roma. Anche qui i pagamenti sono meno veloci che altrove in Italia. “Da questo punto di vista, il Nord assomiglia abbastanza all’Olanda, e generalizzando si può dire che il modo di fare affari presenta molte similitudini. Se è vero, come ho detto in precedenza, che i manager italiani prediligono il contatto personale, nel Sud questo aspetto ha ancora maggior peso nei rapporti di lavoro tra aziende. Sviluppare relazioni personali buone e stabili con l’azienda con la quale si lavora, è ancora più essenziale ed è un punto sul quale vale la pena investire molto tempo. Molti imprenditori del Sud Italia sono altrettanto bravi, ci sono più problemi nell’amministrazione pubblica che non nel settore imprenditoriale. Si tratta di un altro tipo di maniera di fare affari, e probabilmente per gli esportatori olandesi sarebbe utile avere un referente nel Sud al quale appoggiarsi per sviluppare ulteriormente il proprio business” afferma Veeger. Per concludere trovo che l’Italia sia un paese fantastico per gli affari, dove ci sono ancora numerose possibilità. Gli imprenditori olandesi devono sapere che nei loro partner d’affari italiani trovano persone fedeli, leali e sincere. Costruire relazioni stabili e durature è un ottima base per costruire affari solidi” conclude Veeger. • Il libro “Italiaanse zaken” è disponibile in lingua olandese e può essere ordinato tramite l’editore DSV Media in Amsterdam. Ii giornale del florovivaismo nel mondo Ciclamini Jive®! Cambria Catatante Let’s Dance? Un raggio di sole Hawaiano nel vostro soggiorno La linea novità di Decorum Plants: New! piante nuove, particolari, sono I n n ovat i o ns of 2010! presentate in uno stile decisamente distintivo grazie ad una speciale confezione e al materiale pubblicitario che le accompagna. Lilium Aziaat Buzzer Leucothoe Whitewater Antico e tuttavia molto moderno Ogni stagione una sorpresa Le quattro novità di Decorum Plants Visita il nostro stand! Flormart 2010: padiglione 8 - stand A17 www.decorumplants.com IPM2011-AZ-270x197-Flormat-eng:Layout 1 30.07.10 11:22 Seite 1 Decorum Adv Plants V2 V06082010.indd 1 10-08-2010 11:12:46 I PM E SSE N International Trade Fair for Plants January 25 – 28 Plants Technology Floristry Sales Promotion EMBARKING ON NEW PATHS www.ipm-essen.de F LORMART: 7 H 233 Visit us in Hall Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 5 Charlie Lansdorp, responsabile dell’Ufficio Olandese dei Fiori: “Io sono al servizio del florovivaismo olandese ma ho anche un grande rispetto dei clienti ed amici italiani” Di arturo croci Charles (Charlie) Lansdorp è molto conosciuto nel modo floricolo italiano, risiede a Malnate dal 2007 e continua l’attività di un grande personaggio che si è ritirato a vita tranquilla, il Cav. Wim van Meeuwen. Charlie dal 1989 lavora nella promozione dei fiori e delle piante e dal 2000 come responsabile dell’Ufficio Olandese dei Fiori, ma anche in veste di collaboratore del Comitato della Festa dei Nonni, come rappresentante della Fondazione I Felini, e da 2010 come responsabile per PPH (Plant Promotion Holland). In questa intervista Charles parla dei ultimi progetti floreali in corso e spiega il suo ruolo dentro di questi. Charles Lansdorp: “Il collocare la data di Hortifair ai primi di novembre, in occasione di un evento religioso e di mercato importante per i Paesi del Sud Europa non è stata una scelta felice.” In occasione della Festa della Repubblica di San Marino, la più antica e la più piccola repubblica del mondo, Mara Verbena (vedi riquadro) lancerà un nuovo Delphinium di Bartels Stek. capito bene che cosa stia succedendo e nemmeno quante manifestazioni ci siano adesso in Olanda? “Io sono al servizio del florovivaismo olandese ma ho anche un grande rispetto dei clienti ed amici italiani e del Sud Europa. Il collocare la data di Hortifair ai primi di novembre, in occasione di un evento religioso e di mercato importante per i Paesi del Sud Europa non è stata una scelta felice, poi l’anticipo della data è stata un’altra scelta poco attenta. Dick van Raamsdonk mi ha chiesto di fungere come contatto per l’International Flower Trade Show e ho accettato per essere d’aiuto alla floricoltura italiana ed olandese”. FCI: Il 27 marzo 2010, all’inaugurazione del Castello della Contessa Pralormo è stato lanciato il sito web “Colour your life”, una campagna promozionale sostenuta da PPH Plant Promotion Holland, quali sono gli obiettivi, con quali fondi viene realizzata? “Colour your life riguarda la promozione degli alberi e gli arbusti da giardino ed è una evoluzione del progetto “La pianta del mese” di qualche anno fa. La promozione viene finanziata da un fondo dell’Unione Europea, interessa molti Paesi e da quest’anno anche l’Italia. Il sito web www.colour-your-life.it , nella parte riservata al trade, dopo la registrazione, dà l’accesso a diversi files, con la pianta suggerita mese per mese, a modelli, immagini etc. e permette la composizione personalizzata, anche con l’aggiunta del proprio logo, di cartelli promozionali, manifesti, depliants, etc. da usare presso i punti vendita. Dopo la composizione dei modelli è possibile richiedere la stampa in Olanda o scaricare il modello per la stampa presso la propria tipografia. Il tutto è velocissimo e permette di realizzare campagne su misura”. FCI: Per quanto riguarda la collaborazione con la mostra Orticolario, quali sono i progetti e gli obiettivi? “Orticolario (www.orticolario.it) www.FloraCultureInternational.com si svolge dall’1 al 3 ottobre nella splendida cornice di Villa Erba, a Cernobbio, sul Lago di Como, è un evento promozionale importante per il grande pubblico, copre un’area geografica interessante per il consumo dei fiori e delle piante (Lombardia, Svizzera, etc.) e in 3 giorni è visitata da oltre 14.000 visitatori. La collaborazione è iniziata lo scorso anno con l’inaugurazione da parte de ‘I Felini’ e con il lancio della ‘Pianta per i nonni’. Quest’anno vi sarà un’area allestita dalla Scuola Olandese di Arte Floreale AOC Almelo, con i fiori forniti dall’Ufficio Olandese dei Fiori. In collaborazione con PPH e Plantarium, vi sarà l’esposizione delle novità più interessanti presentate a Plantarium negli ultimi anni. La Fondazione ‘I Felini’, in collaborazione con il Comitato per la Festa dei Nonni e la Fondazione Don Gnocchi sarà presente ad Orticolario in molti modi. La Fondazione Don Gnocchi presenterà un giardino vivente; la Scuola Pavoni di Tradate, in collaborazione con “Colour your life”, un progetto didattico con il verde. Un altro progetto dell’Ufficio Olandese dei fiori consisterà nel lancio di una ‘etichetta’ personalizzabile. In altri termini una pianta di Anthurium è uguale ad un’altra, ma se quella che viene regalata da un bambino, per esempio per la Festa dei Nonni, ha una vistosa etichetta composta ed elaborata dal bambino stesso, sarà una pianta unica. Questo progetto sarà promosso anche in collaborazione con la rivista ‘Donna Moderna’”. FCI: L’Ufficio Olandese dei Fiori ha lanciata la campagna “Happywedding” vale a dire felice matrimonio (http://www.happy-wedding.it) da dove proviene l’idea e quali gli obiettivi? “A seguito di una ricerca di mercato è emerso che molti dei fiori usati per i matrimoni sono olandesi. Un buon sposalizio necessita di molti fiori, il giusto assortimento e nella giusta data, l’Olanda è in grado di soddisfare a queste necessità e quindi l’Ufficio Olandese dei fiori investe in questa direzione. I ‘promessi sposi’, sono giovani e adatti ad essere contattati tramite internet, questo permette una promozione a un costo accettabile. L’obiettivo è quello di evidenziare l’importanza dei fiori nel matrimonio e non relegarli in fondo alla lista. Il tutto è promosso in collaborazione con Condè Nast (Vogue) e abbiamo realizzato una pagina su Facebook”. Lei collabora in Italia per la promozione del Salone International Flower Trade Show organizzato da Dick van Raamsdonk. La situazione è confusa e molti italiani non hanno In occasione della Festa della Repubblica di San Marino, la più antica e la più piccola repubblica del mondo, Mara Verbena (vedi riquadro) lancerà un nuovo Delphinium di Bartels Stek, perchè proprio il Delphinium? “Mara Verbena è vulcanica, dopo il Florum, dopo la Guida ai Fioristi Italiani, dopo la Rosa di San Marino che aveva i colori della vecchia bandiera, dopo il garofano di colore bianco, voleva il fiore di San Marino con i colori dell’attuale bandiera e doveva essere azzurro, il nuovo Delphinium sarà battezzato con il nome di ‘Verissimo del Monte Titano’ il 3 settembre 2010 (Secondo la leggenda Verissimo, figlio di Donna Felicissima, riacquista la salute, dopo l’errore, per merito di Marino cui in cambio viene donata in eredità la terra in perpetua libertà). Il biancoazzurro del Delphinium ‘Verissimo del Monte Titano’ rappresenta dunque l’imprescindibile elemento umano per mezzo del quale si genera e si sviluppa la storia rappresentata dall’azzurro della bandiera di San Marino. In occasione della festa sarà inaugurata una statua dedicato alla Festa dei Nonni. È stato un onore per me di essere, il rappresentante del comitato della Festa dei Nonni, nella giuria che ha sceltol’opera più bella fra le varie scultori San Marinesi. La Repubblica più vecchia del mondo avrà dunque un monumento dedicato ai tutti nonni nel mondo” • Mara Verbena, una fior di manager Si tratta di uno dei manager più apprezzati e stimati del comparto fiori e piante, forse per la sua simpatia, forse per la passione che mette nelle cose che fa, certamente per la sua professionalità di altissimo profilo costruita in anni di studio e sperimentazione sul campo. Mara Verbena nasce professionalmente esattamente 25 anni fa, il 22 maggio 1983, insieme al suo negozio di fiori, Fior di Verbena, a San Marino, sua terra natale. Da allora ha percorso moltissima strada. Frequenta tutti i corsi di Federfiori e di Pianeta Fiore e all’estero con il Maestro Peter Hess, si diploma alla Scuola Agraria del Parco di Monza, diventa grossista di fiori, sale sui podi di importanti premi e concorsi, partecipa a trasmissioni televisive. Un impegno che va al di là di se stessa e della propria professione e che la porta a promuovere il florovivaismo come attività professionale e il fiore come prodotto da amare. Nel 1993 non soddisfatta dei sistemi in commercio per la conservazione dei fiori recisi inventa e brevetta “Fior d’Acqua” un espositore refrigerato a ricircolo d’acqua, che negli anni successivi darà vita all’omonima azienda, delegata alla vendita del particolare espositore ai suoi colleghi fioristi. Nel 2001 mette in linea in internet il portale Re Rospo, un simpatico spazio web con motivi di interesse per tutti: adulti, bambini, scuole e professionisti. • Ii giornale del florovivaismo nel mondo Dopo la tua prima Javo, non esiste più niente….. where horticulture meets 40 anni di esperienza florovivaistica, macchine affidabili e durevoli, ci permettono oggi di offrirvi INFONET. 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O di pia può n esser Plant bracc “Il cli www Novit giorn passa suoi Oggi ali è si pu che s Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 7 I giovani dell’Europa, Marsala ed Euroflora Di arturo croci I giovani della Comunità Europea dei Giovani Florovivaisti Europei (CEJH) si sono dati appuntamento a Marsala presso l’Istituto Damiani dal 19 al 24 luglio per il loro 51° Congresso dal tema “Sicilia, verde, dolce e salato”. I giovani della CEJH presso il Comune di Marsala I l primo congresso tra i giovani florovivaisti europei venne organizzato nel 1953 ad Amburgo. Il 2° congresso ebbe luogo 7 anni più tardi, e la Comunità Europea dei Giovani Florovivaisti fu fondata nel 1965 a Thun in Svizzera, durante il 6° Congresso dei Giovani Florovivaisti. Le principali nazioni fondatrici furono Francia e Germania, affiancate da Svizzera, Olanda, Danimarca e Austria. Oggi sono membri della CEJH organizzazioni professionali giovanili di: Belgio, Danimarca, Italia, Norvegia, Austria, Svezia, Svizzera, Germania, Lussemburgo, Polonia, Finlandia, Estonia; mentre Lituania, Lettonia ed altri paesi dell’Est partecipano temporaneamente come paesi osservatori. I partner La CEJH è la sezione giovanile della AIPH o associazione Internazionale dei Produttori Orticoli. Il partner italiano della CEJH è l’Associazione GFA Giovani Florovivaisti Associati fondata nel 1983 da Arturo Croci, Cesare Bonomini e Celestino Miola, attualmente presieduta da Rudy Casati con il supporto di Annajole Tonelli (segretario generale), di Barbara Bianchi, Luciano Bianchi, Giovanni Bonardi, Fabiano Oldani, Marco Introini, Simone Consonni. Il congresso a Marsala è stato possibile grazie soprattutto al florovivaista Michele Canale (membro della GFA ad honorem), al Comune di Marsala nella persona del Sindaco Avv. Lorenzo Carini, del vice-sindaco Avv. Michele Milazzo, della giunta Comunale, dell’Associazione Florovivaisti di Marsala e dall’ESA Ente di Sviluppo Agricolo sezione di Marsala. www.FloraCultureInternational.com L ‘apertura ufficiale Il numero dei partecipanti al congresso variava secondo i giorni da 40 a 100 con giovani provenienti da Austria, Danimarca, Estonia, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Sud Tirolo e Italia. Il più giovane congressita presente per tutta la settimana è stato Simone Consonni di anni 17, figlio del florovivaista e membro della GFA/CEJH Vittorio Consonni ma nel finale è arrivato anche Pietro Bonomini (figlio del fondatore della GFA Cesare Bonomini) che ha compiuto 14 anni il 23 agosto ed è stato festeggiato alla cena di gala. L’apertura ufficiale del Congresso è avvenuta presso l’aula magna dell’Istituto Damiani alla presenza del vice-sindaco di Marsala Avv. Michele Milazzo, del Preside dell’Istituto Damiani Dott. Domenico Pocorobba, di Enzo Trapani (Ass. Florovivaisti Marsalesi), di Gaspare Bonomo (ESA sezione di Marsala), di Giulio Saccoccio e Paolo Battistini che hanno portato il saluto del Tavolo Florovivaistico e di Alberto Manzo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. In quella occasione Arturo Croci ha portato il saluto della AIPH e della Unionfleurs mentre Rudy Casati ha letto un bel messaggio di Jaap Kras editore di Floraculture International. Fra le personalità che hanno partecipato a vario titolo al Congresso si citano Anna Letizia Monti, vicepresidente dell’AIAPP, Associazione italiana degli architetti paesaggisti, Lino Bloise, presidente dell’Associazione Piante e fiori d’Italia, il Premio Nobel per la pace Francesco Bruno Gnisci (IPPW), Pippo Toscano (Confvivai), Natale Torre e Giuseppe Russo (Presidente e vice-presidente di Milazzoflora), Salvatore Gitto (Consigliere del Comune di Milazzo), Maria Alisci (Assessore del Comune di Terme Vigliatore), Carmelita Calì e Denise Scuderi (Associazione Culturale I fiori di Giarre e dell’Etna – Garofano d’Argento), GianVito Zizzo e la Dott.ssa Simona Aprile del CRA di Palermo, Aldo Colombo di Flortecnica, Marco ed Andrea Adornetto del Vivaio Campodeifiori e di Meditrade, S. Leotta della Regione Sicilia ed infine il Dott. Paolo Lombardi, Presidente della Fiera di Genova e il Dott. Ivano Tocchi, segretario di Euroflora 2011. La Fiera di Genova ha presentato ufficialmente Euroflora 2011, la grande mostra internazionale per il pubblico che si svolgerà a Genova dal 23 aprile al 1 maggio 2011 in comune agli operatori e durante la cena di gala alle delegazioni dei giovani europei. Visita guidata ai vivai I congressisti durante la settimana hanno visitato le seguenti aziende: Coop. Il Contadino (che ha offerto anche i fiori per una splendida serata floreale in piazza a Marsala presentata da Marco Introini e dove i giovani dell’Europa hanno preparato bouquet e parlato di fiori alla gente), Martinico Ornamental Plants e il Disio Resort, Trapani Piante, Azienda F.lli Tumbarello, Azienda Zichittella, Azienda Filippo Gentile, Azienda Ferracane. Hanno contribuito al successo, e non solo per aver dato un aiuto concreto, anche Vivai Torsanlorenzo, Compagnia del Lago, Vivai Nord, Norcom, Organizzazione Orlandelli, Flormart/ Miflor di Padovafiere. I giovani hanno potuto quindi rendersi conto degli aspetti produttivi Le visite tecniche alle produzioni del marsalese. e commerciali di un’area, quella di Marsala, che dispone di 400 ettari di produzioni di fiori, piante da interno e piante mediterranee in una Regione, quella Siciliana, che è sarà sempre più un polo produttivo per il florovivaismo dell’Europa. Il congresso ha avuto anche diversi momenti turistici con la visita delle bellezze di Marsala, del suo mare e dell’isola di Favignana. Vi sono stati anche momenti culturali con la visita al museo della Nave Punica prendendo quindi contatto con la cultura fenicia di circa 3.000 anni fa. E per tenere fede al tema del congresso: “Sicilia, verde, dolce e salato” con l’assaggio delle specialità gastronomiche marsalesi e un ‘tuffo’ nel marsala con la visita alle Cantine Florio. La CEJH è stato foriero di novità l congresso della CEJH a Marsala è stato foriero di novità: il presidente Klaus Schnaidt dopo 10 anni di lavoro ha lasciato il suo posto a una giovane floricoltrice estone, Maria Palusalu, affiancata dalla lussemburghese Josiane Walentiny (il prossimo congresso si svolgerà nel luglio 2011 in Lussemburgo) e dall’italiana Iwancha Lutt che hanno predisposto un importante programma di attività per dare un grande futuro ai giovani. I programmi prevedono anche di effettuare delle giornate di studio e anche l’allargamento della CEJH a tutti i paesi floricoli del mondo. Nella serata di gala a chiusura del Congresso il Presidente di Fiera di Genova, Dott. Paolo Lombardi, ricevendo una targa ricordo dalle mani Simone Consonni, 17 anni figlio di Vittorio Consonni (GFA/CEJH), al suo primo congresso. del presidente della GFA Rudy Casati, ha informato i partecipanti che un delegato della CEJH (e quindi dei giovani) sarà invitato a partecipare ai lavori della giuria di Euroflora 2011 riconoscendo quindi l’importanza che la Fiera di Genova e Euroflora danno alle nuove generazioni. Grazie a Cesare Bonomini e a Celestino Miola co-fondatori insieme ad Arturo Croci della GFA, a Liana Margheriti e Marco Consalvi. Grazie a Heidi Maria Tjelle e Reidun Stein per aver riavvicinato la Norvegia alla CEJH, a Christian Kornherr per aver portato al congresso i saluti di Rudy Dalhammer per molti anni delegato dell’Austria e ora in pensione. Grazie soprattutto a Simone Consonni, Pietro Bonomini, a Maurizio Abate e a tutti i giovani perchè loro sono il futuro non troppo lontano. • Il team GFA che ha organizzato il 51° Congresso CEJH a Marsala, da sinistra in piedi: Luciano Bianchi, Simone Consonni, Annajole Tonelli, Arturo Croci, Michele Canale, Rudy Casati, in fronte Giovanni Bonardi e Marco Introini. Ii giornale del florovivaismo nel mondo Pagina 8 www.FloraCultureInternational.com Edizione Flormart Miflor 2010 Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 9 Sei paesi dominano il mercato floreale mondiale Di Ron van der ploeg L’attuale industria floreale è dinamica, globale e in veloce aumento; inoltre negli ultimi decenni ha raggiunto notevoli tassi di crescita. Nuovi paesi produttori di fiori da taglio stanno guadagnando sempre più credito in un mercato mondiale in forte espansione, a scapito dei produttori già affermati. Questi ultimi cercano di stare in testa aumentando la produttività, diversificando e innovando il prodotto. Il quadro mondiale è dominato da un flusso commerciale che si sviluppa su un asse nord-sud: nell’emisfero settentrionale si trovano i maggiori mercati mondiali di consumo, mentre nell’emisfero meridionale, vicino all’equatore, sono situati i paesi produttori. 7 Mld 15 Mld 8 Mld Europa 150 Mln 2,8 Mld 50 Mln 20 Mln 200 Mln America del Nord 300 Mln Asia 400 Mln 1,1 Mld America del Sud Africa Valore delle esportazioni Valore dei consumi Totale 30 Mld valore dei consumi Valore totale delle esportazioni 4,8 Mld I Paesi Bassi, la Colombia, l’Ecuador, il Kenya e Israele sono i maggiori esportatori. L’Etiopia è un paese relativamente nuovo nel settore della coltivazione floreale, e negli ultimi cinque anni ha visto aumentare la superficie destinata a questo tipo di coltura da 40 a 1100 ettari. Gli abituali fornitori in Africa e in Sudamerica beneficiano di costi di produzione competitivi, manodopera abbondante e molta luce naturale, ma essendo situati a migliaia di chilometri dai mercati europei e americani, una delle sfide più importanti che si trovano ad affrontare, è quella di creare un processo logistico ben funzionante. I fiori sono un prodotto deperibile, nelle serre e nelle aree post-raccolta si è fatto molto per trasportarli in condizioni ottimali e per far sì che abbiano una durata la più lunga possibile. In mancanza della catena del fresco (cold chain), sarebbe praticamente impossibile produrre fiori da taglio per i mercati settentrionali. Un’altra sfida per questi paesi può essere rappresentata dalle laboriose procedure amministrative e, in alcuni casi, dalla criminalità. Inoltre, i coltivatori in Africa e in Sudamerica dovranno convincere gli ambientalisti della sostenibilità della www.FloraCultureInternational.com loro industria, concentrandosi sulla protezione ambientale e il benessere dei lavoratori. Vista la quantità di fiori destinata alla vendita attraverso le catene di commercio al dettaglio americane ed europee, i coltivatori nei nuovi paesi emergenti dovranno soddisfare standard di produzione sempre più esigenti. La dimensione del mercato floreale mondiale I dati sui flussi del commercio floreale mondiale esprimono la dimensione del mercato a livello mondiale. Nel 2008 le esportazioni hanno rappresentato un valore di 4,8 miliardi di euro, un valore di consumo di 30 miliardi di euro e un valore di vendita all’ingrosso di 10 miliardi di euro. I Paesi Bassi sono di gran lunga il maggior esportatore di fiori da taglio coprendo il 60% del mercato mondiale, ma sono anche il maggiore importatore. Infatti qui si trova la più grande asta dei fiori del mondo, FloraHolland. La maggior parte dei prodotti importati viene riesportata nei paesi europei: Germania, Gran Bretagna e Francia sono i mercati principali. La Germania, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il Giappone sono inoltre importanti importatori. La Germania, che nel 2000 ha importato circa il 20% del commercio mondiale, è senza dubbio il leader delle importazioni floreali. Secondo Jan Lanning, ex-consulente della Bedrijfschap, l’organizzazione olandese dei grossisti di fiori, la posizione leader dei Paesi Bassi nell’esportazione dei fiori deve essere vista nel giusto contesto. “I Paesi Bassi contribuiscono per il 60% al commercio mondiale, ma generano solo il 5% delle esportazioni di fiori recisi al di fuori dell’UE. In tal senso, il suo ruolo nel mercato mondiale è meno dominante di quanto la percentuale del 60% possa far immaginare. D’altra parte, il valore totale delle esportazioni olandesi non include il flusso delle esportazioni indirette dei commercianti olandesi. In Vietnam ci sono società olandesi che esportano in Giappone, e grossisti olandesi con una filiale in Gran Bretagna, che importano nel paese stesso direttamente dal Kenya. Per l’Olanda non mi aspetto un aumento dell’export dei fiori recisi al di fuori dell’UE: la produzione e il commercio rimarranno concentrati all’interno del mercato europeo, mentre fuori il paese fornirà solo prodotti speciali. Nonostante ciò alcuni mercati rimangono estremamente difficili da penetrare. Un esempio è il mercato americano, molto protettivo, dove i coltivatori locali, talvolta di origine olandese, fanno tutto il possibile per evitare le importazioni dall’Olanda. In passato abbiamo avuto numerose proibizioni di importazione”. L’organizzazione è fondamentale I motivi per cui l’industria floreale olandese è diventata così forte sono numerosi, spiega Lanning. “Il successo olandese nella floricoltura può essere attribuito al fatto che una grande maggioranza di coltivatori olandesi non vende i prodotti direttamente al consumatore, ma è membro di una delle due aste dei fiori. Così, mentre i coltivatori si concentravano sulla produzione, i grossisti si impegnavano a fondo nel marketing delle piante ornamentali a livello mondiale. Nel passato, i coltivatori olandesi erano piuttosto anonimi, ma oggi le cose stanno cambiando: i coltivatori e gli acquirenti collaborano più da vicino, la logistica e il packaging sono importanti argomenti di discussione. L’Olanda è conosciuta anche per il suo vasto assortimento, disponibile entro 24 ore, 365 giorni l’anno”. Alla domanda sul numero limitato di paesi leader esportatori di fiori -ce ne sono solo sei-, Lanning risponde così: “Il commercio dei fiori è più complesso di quanto si possa pensare, e una buona organizzazione è fondamentale per avere successo. Questo aspetto era ben chiaro non solo ai coltivatori olandesi, ma anche a quelli di paesi come la Colombia e il Kenya che, pur non avendo un grosso mercato interno, sono riusciti a ottenere un aumento della produzione eccezionale, ed ora si allineano tra i cinque migliori esportatori a livello mondiale”. Il Kenya e la Colombia sono paesi dove l’industria floreale è ancora forte, mentre in Israele e nello Zimbawe questa si sta leggermente indebolendo per vari motivi. “Le importazioni di fiori recisi provenienti da Israele, stanno decisamente calando. Israele è stato uno dei pionieri dell’industria floreale internazionale, ma oggi fronteggia una forte concorrenza dall’Africa. In Israele l’acqua e le risorse lavorative sono scarse, e questi fattori, assieme ad uno Sheqel con un cambio sfavorevole, non favoriscono le esportazioni di fiori. Nello Zimbawe il clima politico non è affatto stabile, e ciò impedisce gli investimenti degli altri paesi”. Segue alla pagina 10 Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 10 Colombia La Colombia ha iniziato la produzione di fiori da taglio negli anni sessanta. In quel periodo, il governo americano, attraverso l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID), cercava in tutti i modi di investire nelle economie dell’America Latina, in particolare in Colombia. Una forte economia colombiana molto dipendente dal mercato americano, avrebbe tenuto fuori dalla regione lo spettro del comunismo. Inoltre si sosteneva che la Colombia dipendesse troppo dalla coltivazione del caffè, ed era necessaria una diversificazione. Grazie al clima ideale che rende possibile la coltivazione dei fiori tutto l’anno, le regioni della Savannah (con il 79% della produzione totale) e dell’Antioquia (con il 17% della produzione totale), situate entrambe appena fuori la capitale Bogotá, hanno conosciuto una rapida espansione. Altri fattori che hanno reso possibile il suo sviluppo sono l’imprenditorialetà colombiana, le abbondanti risorse idriche, la vicinanza dell’aeroporto e il basso costo del lavoro. Nel 2008 in Colombia si contavano 7.266 ettari destinati alla coltivazione di fiori da taglio, di cui le rose e i garofani, che rappresentavano rispettivamente il 30% e il 20% della produzione, erano le specie più coltivate. L’80% delle vendite veniva fatto negli Stati Uniti, che erano il mercato principale per i fiori colombiani. Dal 1992 molti prodotti provenienti dalla Bolivia, dalla Colombia, dall’Ecuador e dal Perù possono essere esportati negli Stati Uniti con dazi doganali preferenziali. Come compensazione a tariffe più basse o a tassi zero, si presupponeva che questi paesi avessero collaborato strettamente con le autorità degli Stati Uniti nella lotta contro il narcotraffico. Il regime legale che sostiene questa politica è la Legge di Promozione Commerciale Andina e di Eradicamento della Droga (ATPDEA). Il successo della Colombia nel settore della floricoltura, può essere attribuito parzialmente all’ASOCOLFLORES, l’Associazione Colombiana di Esportatori di Fiori, che rappresenta più del 75% dell’exporto totale Kenya Etiopia Il Kenya è situato sulla linea dell’equatore, lungo la costa orientale dell’Africa, ed ha una superficie di 582.646 Km2. La sua posizione è strategica per i mercati dell’export dell’Europa e del Medio Oriente. Grazie alle sue diverse altitudini, nel paese si trovano zone ecologiche diversificate che consentono di svolgere diverse attività agricole, tra le quali la principale è l’orticoltura. Negli ultimi vent’anni l’importanza dell’orticoltura è cresciuta fino a diventare uno dei principali sostegni economici e fonte di lavoro. Ogni giorno si effettuano spedizioni aeree in varie destinazioni nel mondo di fiori da taglio di qualità, frutta e verdura. Le principali varietà di fiori esportate sono le rose, i garofani, lo statice, l’alstroemeria e diverse varietà di fiori estivi. Negli ultimi anni la produzione è rapidamente aumentata. Per lungo tempo i coltivatori kenioti hanno avuto il vantaggio di un euro forte, per cui i costi di trasporto, pagati in dollari, erano relativamente bassi. Le aspet- L’Etiopia è un paese relativamente nuovo nel settore della coltivazione di fiori. Iniziamo con i fatti: negli ultimi cinque anni l’industria floreale è passata da 40 a 1.100 ettari, i fiori da taglio coltivati sono le rose, l’Iperico, la Gipsofilia, i gigli, i garofani, la Fresia, le piante annuali e le talee ed infine le piante da interni. Nonostante il paese sia conosciuto per la fertilità del suolo, acqua abbondante e prossimità ai principali mercati, esso ha iniziato ad utilizzare il suo potenziale solo gli ultimi sette-otto anni. Nel 2006 l’Etiopia è stato il secondo maggior esportatore di rose a fiore grande alle aste olandesi (dopo il Kenya) e il terzo maggiore fornitore di rose a fiore piccolo (dopo il Kenya e l’Uganda). La maggior parte dei coltivatori coltiva rose, il primo ha iniziato la produzione nel 1997 e il secondo nel 1999. Dal 2001 in poi si sono aggiunti altri coltivatori. Un 20% dell’area destinata alla produzione viene utilizzato per la coltivazione delle talee e dei riempitivi per bouquet, principalmente Iperico, garofani, Gipsofilia, Allium e Cartamo. Il numero di coltivatori che produce fiori da taglio diversi dalle rose è in aumento. L’Etiopia ha un clima ideale per la produzione delle rose. Il caldo del giorno e il fresco della notte rendono la qualità eccellente. Grossi boccioli, tative sono di una crescita nella produzione, ma ciò dipende anche dal valore del dollaro e dalla tariffa zero degli oneri di importazione europei. L’Unione Europea (UE) è il principale importatore di prodotti freschi del Kenya. I Paesi Bassi importano grandi quantità di fiori destinati alla vendita attraverso il sistema di asta (50%). Il Regno Unito, la Germania, i Paesi Bassi e la Francia sono i maggiori importatori di frutta e verdura. Nel 2010 si prevede il miglioramento di un sistema CLIENT Kenya per la certificazione elettronica dell’export. • Israele Israele ha una superficie di circa 2.000 ettari destinata alla produzione, di cui 1.500 ettari sono all’aperto, e 500 in strutture serricole. Fino a qualche anno fa l’area destinata alla coltivazione di fiori da taglio era in aumento, eppure più recentemente il numero dei coltivatori è in diminuzione, mentre le dimensioni medie delle aziende aumentano. Negli ultimi anni la superficie totale di fiori da taglio è diminuita, e soprattutto i coltivatori di rose stanno subendo una grossa concorrenza da parte del continente africano. Molti coltivatori di rose israeliani hanno cercato di diversificare la produzione ed alcuni hanno chiuso l’attività. È importante ricordare che il successo di Israele nella floricoltura può essere attribuito in parte allo sviluppo della tecnica di irrigamento a gocce degli anni www.FloraCultureInternational.com Ecuador cinquanta. Questa è tuttora un efficiente modo di gestire situazioni di strutturale carenza idrica. Israele è il quinto maggiore esportatore di fiori da taglio nel mondo con un valore delle esportazioni stimato in 150 milioni di euro. • Secondo il Centro Ecuadoriano di Igiene e Agricoltura (SESA) nel 2007 in Ecuador erano presenti 612 aziende di produzione floreale sparse in tredici province, che coprivano un totale di 5.769 ettari. Le zone di Cotopaxi, con 1.204 ettari e Pichincha, con 3.542 ettari sono le aree di maggiore produzione. L’Ecuador è il quarto esportatore principale di fiori a livello mondiale. Tra il 2000 e il 2007 la superficie totale per la coltivazione di fiori è cresciuta con una dei fiori del paese. Di essa fanno parte più di 300 soci che si trovano nella savannah di Bogotá, nella zona del Rionegro (Antioquia) e nelle vecchie regioni Caldas e Valle del Cauca. Asocolflores è stata creata nel 1973 come associazione industriale non-profit allo scopo di promuovere il settore floreale della Colombia sui mercati internazionali e di ricercare lo sviluppo a tutto campo della floricoltura, specialmente in termini di ricerca scientifica, trasporto, sostenibilità ambientale e benessere dei lavoratori. Asocolflores partecipa attivamente, sia nel proprio paese che a livello internazionale, alle attività volte a rappresentare gli interessi dei coltivatori di fiori. In Colombia l’associazione è parte di una serie di comitati e consigli economici sia nel settore pubblico che privato. Al momento Asocolflores sta facendo una campagna imponente dal nome “Colombia, Paese dei Fiori” che si concentra sul programma di certificazione sostenibile Florverde. • steli lunghi e colori vibranti. Molte varietà di rosa tea ibrida, rosa intermediate e rosa a fiori piccolo sono prodotte in serre moderne. Le ragioni principali per cui i coltivatori scelgono un certo posto per la loro produzione, sono l’altitudine e la preferenza per il suolo. Il guadagno annuale dell’Etiopia per le esportazioni di prodotti dell’orticoltura, è già di 145 milioni di euro, di cui l’80% è generato dalle esportazioni di fiori. Sono presenti ottantacinque aziende produttrici di fiori con una grandezza media di 12,5 ettari. L’Associazione Etiope dei Produttori Orticoli ed Esportatori (EHPEA) ha dato un grande impulso all’industria floreale del paese. Il suo obiettivo principale è di promuovere e salvaguardare la posizione sostenibile e competitiva dell’industria floreale etiope. Con l’uso del proprio logo “Il nuovo volto dell’Etiopia” e concentrandosi sulla produzione sostenibile, l’Etiopia sta guadagnando sempre più approvazione da parte dei mercati internazionali. Il paese spera che nel futuro le esportazioni di fiori superino quelle del caffè. Nel giugno 2008 il governo ha fondato l’Agenzia per lo Sviluppo Etiope, il cui scopo primario è assicurare una crescita rapida e sostenibile del settore orticolo, coordinare i servizi e facilitare le esportazioni dei prodotti orticoli diversificati. La nuova agenzia richiama l’impegno del governo etiope sul tema dello sviluppo delle esportazioni di prodotti orticoli. • I Paesi Bassi I Paesi Bassi sono diventati una fabbrica d’idee del verde solo dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1967 fu abolito l’ultimo permesso per la coltivazione di piante ornamentali, e un anno dopo la Comunità Europea creò l’Unione Doganale dell’Unione Europea. Questo fatto ha contribuito a portare prosperità in Europa, facilitando il commercio all’interno dell’Unione Europea che in quell’anno contava solo sei stati membri: il Belgio, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, la Francia, la Germania e l’Italia. Il 60% della produzione olandese avviene in serra. Il totale delle piante ornamentali coltivate in serra ha raggiunto la sua massima espansione nel 2000 con 6.291 ettari. Nel 2006 le serre per la coltivazione di fiori e piante coprivano una superficie di 5.785 ettari. Negli ultimi anni i Paesi Bassi si sono ritrovati ad avere costi per l’energia più alti e ad affrontare una forte concorrenza da parte di paesi con bassi costi di manodopera. Questi fatti hanno portato ad un rafforzamento dell’industria nel suo interno. L’aumento della produzione di rose in Africa e in Sudamerica ha segnato profondamente l’industria delle rose olandese, la cui superfice destinata a questa coltura è scesa da 800 ettari nel 2000 a 450 nel 2008. Nello stesso periodo, la produzione di rose in Etiopia è cresciuta da 25 a 450 ettari! • percentuale media annua del 13%. Nel 2008, i redditi derivanti dalle esportazioni di fiori ammontavano a 450 milioni di dollari, risultati simili a quelli del 2007. Nel 2005 il settore ha esportato fiori per un importo di 365 milioni di dollari: questo è circa due volte e mezzo l’importo di 105 milioni di dollari esportati all’estero dieci anni fa. In termini di volume l’Ecuador ha esportato nel 2007 qualcosa come 162 milioni di tonnellate di fiori, 75% dei quali erano rose. I principali mercati sono gli Stati Uniti, la Russia e l’Europa, in particolare la Spagna. • Ii giornale del florovivaismo nel mondo Gli unici espositori che ossigenano l’acqua e la mantengono fresca a 6 gradi prolungando la vita dei fiori C’E’ UN CUORE CHE BATTE NEI NOSTRI ESPOSITORI • Cambio dell’acqua una volta al mese Nuovo modello al prezzo specialissimo di 7 euro al giorno per un anno. Dopo la tua prima Javo, non esiste più niente….. Presentazione Flormart 9 - 11 settembre 2010 Capienza: 500/600 40 anni di esperienza florovivaistica, macchine affidabili e durevoli, ci permettono oggi di offrirvi INFONET. 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Presente al salone anche la sezione espositiva dedicata ai materiali, ai componenti per l’arredamento da esterno per il parco e il giardino, prodotti per l’arredo urbano e gli spazi pubblici e privati. Infine, le ultime novità per i fioristi: una gamma completa di prodotti per la realizzazione del punto vendita, dal fiore reciso alla ceramica, al vetro, all’articolo da regalo, al fiore essiccato o artificiale nelle diverse composizioni. Anche quest’anno avrà particolare importanza la sezione riservata ai convegni tecnici e formativi che si confermano un importante momento di aggiornamento professionale per gli operatori del settore. • PAD. 1-3-15 Articoli professionali - Concimi Vaseria - Forniture Garden • PAD. 6 Articoli e accessori per fioristi Oggettistica • PAD. 2 Arredo da esterno • PAD. 11 Maver - Macchine per il verde T-Verde • PAD. 4-5-7-78-8 Vivaismo - Floricoltura Sementi - Informatica • PAD. 14 Tecnologie - Impianti e attrezzature I premi Tornano i tradizionali appuntamenti con premi e concorsi per gli espositori: Oroflor e Flormagazine sono i premi che la stampa di settore assegna ai prodotti più innovativi o significativi per il florovivaismo italiano. Oroflor è composto dalle sezioni: - prodotto innovativo per il florovivaismo di recente introduzione sul mercato; - novità vegetale; - prodotto innovativo per la creazione e manutenzione degli spazi verdi e dei giardini. Il premio, la cui giuria è composta dalla stampa tecnica, si rivolge ai professionisti. Flormagazine è dedicato ai prodotti innovativi più interessanti per gli appassionati di giardinaggio e orticoltura non professionisti, selezionati dai giornalisti della stampa periodica. Targa Fabio Rizzi è destinata ai professionisti del florovivaismo distintisi nell’associazionismo e nella valorizzazione delle risorse umane. I vantaggi della FlorCard La FlorCard, tessera che consente l’ingresso gratuito e senza formalità ai visitatori accreditati nell’edizione precedente della mostra, offre esclusivi vantaggi. Solo se hai la FlorCard puoi: • accedere gratuitamente al Salone in tutti i giorni di manifestazione; • entrare senza alcuna formalità alla mostra; • fruire del servizio dell’area hospitality (terrazza gall. 78); • ottenere assistenza per la tua card presso il centro dedicato in Sala Servizi (Palazzina uffici); 6 • beneficiare di uno sconto sul pranzo al Self Service Marco Polo, all’interno del quartiere fieristico; 8 78 5 7 11 4 • acquistare il catalogo espositori al prezzo ridotto di E 5 anziché E 10 utilizzando il buono sconto pubblicato sul tuo modulo florcard. 2 3 14 1 15 www.FloraCultureInternational.com Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 13 ."&&H:II:B7G:'%&% WORKSHOP INTERNAZIONALE T-Verde Promosso da Promozione e Sviluppo per l’Architettura del Paesaggio Salone del Verde Tecnologico Al Flormart la terza edizione di T-Verde, il salone del verde tecnologico dedicato alle installazioni e alle applicazioni che, attraverso il verde, migliorano gli aspetti funzionali, estetici ed ambientali delle opere, degli insediamenti (ospedali, centri commerciali, ecc.) e delle infrastrutture. Forti del successo della scorsa edizione tornano quest’anno le giornate di formazione incentrate sulle applicazioni più innovative e le ricerche più avanzate nel campo del Verde Tecnologico: venerdì 10 e sabato 11 settembre, all’interno di T-Verde (padiglione 11) si svolgerà la nuova edizione del Workshop Internazionale ECOtechGREEN Tecnologie Verdi per la Mitigazione Ambientale del Paesaggio Antropizzato, organizzato da PAYSAGE Promozione e Sviluppo per l’Architettura del Paesaggio in collaborazione con PadovaFiere Spa e promosso dalla rivista Architettura del Paesaggio Organo Ufficiale AIAPP Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio. In collaborazione con SALONE INTERNAZIONALE DEL FLOROVIVAISMO E GIARDINAGGIO Venerdì 10 e Sabato 11 Settembre 2010 CONVEGNO INTERNAZIONALE ECOtechGREEN Tecnologie Verdi per la Mitigazione Ambientale del Paesaggio Antropizzato Fiera di Padova - Salone T-Verde Padiglione 11 COMITATO SCIENTIFICO • Padova Fiere Paolo Coin • Padova Fiere Enrico Bernardin • PAYSAGE Promozione e Sviluppo per l’Architettura del Paesaggio Novella B. Cappelletti • Regione Veneto • Provincia di Padova Roberto Arcaro • Provincia di Venezia - Assessorato alle Politiche Ambientali Paolo Dalla Vecchia • Provincia di Vicenza - Assessorato all’Ecologia Filippo Squarcina • Provincia di Treviso - Assessorato alle Politiche Ambientali Ubaldo Fanton • Comune di Padova - Assessorato al Verde e all’Arredo Urbano Gianpaolo Barbariol • AIAPP Triveneto, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio Marco Tosato • Università IUAV di Venezia - Facoltà di Architettura Valeria Tatano, Fabio Peron, Antonio Musacchio, Maria Pia Cunico • Università degli Studi di Padova Facoltà di Agraria Lucia Bortolini e Roberto Zecchin • Università degli Studi di Padova Facoltà di Ingegneria Massimiliano Scarpa e Roberto Zecchin • Politecnico di Milano - BEST Oscar Eugenio Bellini e Laura Daglio • Università degli Studi di Genova - DICAT Luca G. Lanza e Anna Palla • Facoltà di Agraria Politecnico di Torino Marco Devecchi • Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Padova Lorenzo Benvenuti • Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Venezia Marco Pitteri • Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Vicenza Elisabetta Tescari • Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati Paolo Vigato • Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della Provincia di Padova Mariano Schiavo • Ordine degli Ingegneri della Provincia di Treviso Valentina Bazzotto • Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia Giuseppe Lapis • Ordine Architetti PPC Provincia di Padova Pierangelo Scattolin • Ordine Architetti PPC Provincia di Padova Sandro Voltan • INARCH, Istituto Nazionale di Architettura Michele Franzina • INU, Istituto Nazionale di Urbanistica Commissione nazionale Paesaggi Lorenzo Ranzato • AIDTPG, Associazione Italiana Direttori Tecnici Pubblici Giardini Gianpaolo Barbariol • AIPIN, Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica Andrea Salvagnini • CRA, Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Giovan Vito Zizzo • SOI, Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana Paolo Sambo • SIEP, Società Italiana di Ecologia Gianuberto Caravello • UNITEL, Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali Bruno Mazzina • ANVE, Associazione Italiana Vivaisti Esportatori Giovanni Andrea Menni • AIVEP, Associazione Italiana Verde Pensile Giorgio Boldini • Total Tool Giulio Ceppi • Poliflor Stefano Frapoli • Euroambiente Paolo Ercolini • Geoplast Matteo Rocchetto • Perlite Italiana Valter Campagnoli • Bellamoli Granulati Diego Bellamoli • Toro irrigazione Giandomenico Dorigo • Europomice Matteo Fiori • Antologia Adelio Gaviraghi • CS Florovavismo Stefano Ottoni • Daku Italia Paolo Menghetti Il Verde Tecnologico: Pensile e Verticale Uno sguardo d’insieme sul contesto mondiale del Verde Tecnologico: applicazioni e declinazioni, panoramica internazionale. Casi studio a cura di: • Dipartimento BEST Building Environmental Science & Technology, Politecnico di Milano • Università IUAV di Venezia, Facoltà di Architettura • DICAT Dipartimento d’Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del Territorio, Università degli Studi di Genova OSPITE D’ONORE Ken Yeang (1948) architetto malese diplomato alla Cambridge University in Bio-architettura, fondatore dello Studio T.R. Hamazah & Yeang a Kuala Lampur e direttore dello studio Llewelyn Davis Yeang a Londra è riconosciuto internazionalmente tra i principali esperti di “vertical landscape” e progettazione sostenibile. È considerato il padre dei “grattacieli bioclimatici” ed è noto per la progettazione di edifici “verdi” e masterplan innovativi per il perseguimento di una rinnovata efficienza ecologica. Il Verde Tecnologico: la Mitigazione delle Infrastrutture Mitigatore per eccellenza, anche il Verde Tecnologico trova ideale applicazione nel contesto delle infrastrutture, in relazione all’assorbimento del particolato e dell’abbattimento acustico e al generale miglioramento microclimatico. Focus on: • Menzione d’onore al “Premio per l’innovazione” Kilometro Zero Road, Total Tool • Studio S.P.A.A.: Strada Regionale 515 Noalese Padova/Treviso • Università degli Studi di Padova, Facoltà di Architettura Il Verde Tecnologico: il Risparmio Energetico Benefits economici e costruttivi tra ricerca e applicazione. Quali i vantaggi? Come si mantiene una realizzazione? Quale il punto di vista dell’Amministrazione Pubblica? Casi studio a cura di: • INU Istituto Nazionale di Urbanistica • Università degli Studi di Padova • Green Building Council Italia Il Verde Tecnologico: Specie Vegetali in ambiente mediterraneo Le ricerche e gli studi per lo sviluppo del Verde Tecnologico in ambiente mediterraneo, con presentazione di nuove applicazioni e risultati di sperimentazione di specie botaniche particolarmente performanti nell’applicazione tech. Con il contributo di: • CRA Consiglio per la ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - SOI Società Ortoflorofrutticoltura Italiana • CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche • Facoltà di Architettura e Facoltà di Agraria del Politecnico e dell’Università di Torino Il Verde Tecnologico: Normativa, Regolamenti, Prestazioni Sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e normativa dell’utilizzo del verde tecnologico. Le ricadute dell’applicazione della Certificazione LEEd Italia. Applicazioni della norma UNI 11235: bilancio tecnico, standard, prestazioni e destinazioni d’uso. Programma convegni Giovedì 9 Ore 14.0 - Sala 7B John Stanley - Il Social Media Marketing nel Garden Center Convegno organizzato da GreenLine Venerdì 10 Ore 10.00 - Salone TVERDE Pad. 11 Premiazione XI Edizione “La Città per il Verde” A cura de Il Verde Editoriale Ore 9.00 – Sala 7B Incontro tecnico su: Film Plastici e prodotti innovativi per l’Orto-Floro-Vivaismo Convegno ideato ed organizzato dal Dott. Agronomo Silvio Fritegotto, web: www.fritegotto.it mail: [email protected] Ore 14.00 - Salone TVERDE – Pad. 11 ECOtechGREEN Tecnologie Verdi per la Mitigazione Ambientale del Paesaggio Antropizzato Workshop Internazionale organizzato da PAYSAGE – Architettura del Paesaggio in collaborazione con Padovafiere Spa Ore 14.0 – Sala 7B Paolo Montagnini Garden Performance. I segreti del punto vendita Convegno organizzato da GreenLine e Studio Montagnini Sabato 11 Ore 9.00 - Salone TVERDE – Pad. 11 ECOtechGREEN Tecnologie Verdi per la Mitigazione Ambientale del Paesaggio Antropizzato Workshop Internazionale organizzato da PAYSAGE – Architettura del Paesaggio in collaborazione con Padovafiere Spa Ore 9.0 – Sala 11A Il Giardino creativo Una nuova visione delle piante Organizzato da Dossier Ambiente & Salute Segreteria Organizzativa: M & G snc, Via Savonarola, 228 – 35137 PADOVA - Telefax: 049.654231 – e-mail: [email protected] www.emporiodellanatura.com www.FloraCultureInternational.com Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 14 Concepita come una vetrina per i Lilium, Lilytopia ha regalato ai visitatori una scenografia di oltre 10.000 fiori di Lilium disegnata dal floral designer olandese Dorien van den Berg. Lilytopia una vetrina per presentare i nuovi Lilium Di Jürgen steininger Terminata lo scorso 31 maggio 2010, Lilytopia, la più grande manifestazione dedicata ai Lilium mai organizzata in Nord America, ha attratto più di 55.000 visitatori e accolto i professionisti del settore dal Nord America, Europa e Giappone. L a manifestazione della durata di 11 giorni si svolge a Long wood Gardens in Kennet Square, (Pennsylvania) più precisamente in Longwood’s East Conservatory. Una bellissima vetrina per oltre 210 varietà di Lilium ibridi, alcuni completamente nuovi per il mercato. L’impatto con più di 10.000 fiori dalle forme, colori e fragranze differenti, è davvero stupefacente! Un importante consenso “Longwood Gardens è molto soddisfatta del grandissimo successo che Lilytopia ha riscosso”, afferma Paul Redman, direttore generale di Longwood Gardens. L’evento non solo ha aumentato la consapevolezza sul numero sempre maggiore di bellissimi e profumatissimi Lilium provenienti dall’Olanda disponibili sul mercato per i nostri ospiti, ma ha inoltre fornito importanti opportunità formative per i coltivatori, ibridatori, grossisti, dettaglianti e floral designer. Henk Westerhof, presidente della Royal Dutch Trade Association www.FloraCultureInternational.com for Flower Bulbs & Nursery Stock Association (Anthos), durante la cerimonia di aperture del 21 maggio ha fatto notare che “la qualità nello svolgimento della mostra è paragonabile a quella di Keukenhof Lily Parade”. Si può affermare che Lilytopia 2010 segna l’inizio di “una nuova era d’oro dei Lilium ibridi”. Una vetrina finale Ospite speciale l’ambasciatore dei Paesi Bassi Renèe Jones – Bos ha partecipatoalla cerimonia di apertura in nome di una nuova varietà creata ad hoc per Lilytopia, Lilium Lilytopia. Jones – Bos ha espresso tutto il suo entusiasmo per la location e per la proficua collaborazione di quasi due anni che ha legato Longwood Gardens e l’industria dei bulbi olandesi per la riuscita di Lilytopia. Concepita come una vetrina per i Lilium, Lilytopia ha regalato ai visitatori una scenografia di oltre 10.000 fiori di Lilium disegnata dal floral designer olandese Dorien van den Berg. Sole le più belle, esclusive e innovative varietà di Lilium ibridi erano in mostra, selezionati da più di una dozzina di ibridatori e produttori di Lilium, che hanno spedito più di 20 tonnellate di Lilium a Longwood Gardens per l’evento. La creazione contemporanee di van den Berg accomunando sia lo stile europeo che quello americano grazie all’utilizzo di forme naturali e all’applicazione di tecniche internazionali. La sua “arte” è stata sicuramente apprezzata dai visitatori che hanno dimostrato il loro entusiasmo con lo staff di Longwood e nei social media. Un ospite ha scritto: “Lilytopia è stata assolutamente spettacolare. Mi aspettavo un mazzo di Lilium in vaso sistemati con gusto e ricoperti da terra. Credo di aver perso almeno 5 minuti prima che le fragranze mi facessero girare la testa! Ma no.. me l’hanno fatta girare! Abbiamo vissuto un’esperienza fantastica. Grazie, grazie mille per Lilytopia”. Una scenografia speciale per i fotografi Per completare le centinaia di composizioni di Lilium, lo staff di esperti Coltivatori, fioristi e esperti orticoltori hanno aspettato il Simposio di Lilytopia che si è svolto il 24 maggio per assistere alla presentazione delle novità Vasi giganteschi con Lilium. Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 15 Lilytopia è stato un omaggio alla bellezza mozzafiato dei Lilium ibridi. di Longwood Gardens ha lavorato in tandem con van den Berg e il suo team dall’Olanda. Le dimensioni delle composizioni andavano da vasi usati in set domestici fino ai vasi super size di produzione italiana larghi abbastanza da contenere 250 fiori. La progettazione di Dorien è stata richiesta anche per personalizzare con i Lillium colonne alte fino a 12 piedi, archi di Lilium, composizioni a forma di V, sfere di fiori galleggianti, oltre a un’enorme “parete di Lilium” che contiene 1.000 fiori. Gli archi di Lillium sono stati particolarmente apprezzati dai visitatori e sono divenuti il set ideale per i fotografici. C’è stato stile, lusso e divertimento per tutti! Lilytopia è stato un omaggio alla bellezza mozzafiato dei Lilium ibridi. Il Simposio di Lilytopia Coltivatori, fioristi e esperti orticoltori hanno aspettato il Simposio di Lilytopia che si è svolto il 24 maggio per assistere alla presentazione delle novità. Le ultime varietà coltivate, le ultime tecniche di allevamento, i risultai delle ricerche, e i nuovi trend in fatto di prodotto e di marketing sono state esposte a 143 professionisti, inclusi coltivatori e aziende dall’America, Giappone, Canada e Paesi Bassi. Inoltre, gruppi di aziende del settore hanno legato a Lilytopia riunioni tra soci, inclusa l’Association of Specialty Cut Flower Growers (ASCFG) e la Fondazione Gloeckner. La manifestazione di 11 giorni ha suscitato molta attenzione da parte della stampa consumer e trade. La copertura televisiva ha interessato le reti di Martha Stewart, NBC e ABC. Gli articoli dell’Association Press e Gannet News Service compaiono in diversi quotidiani attraverso gli Stati Uniti e le pubblicazioni di settore dai www.FloraCultureInternational.com Greenhouse Grower a GrowerTalks dedicano spazio per promuovere e dare visibilità all’evento. Non da sottovalutare come i report di Lilytopia siano stati pubblicati anche in olandese, russo, giapponese, cinese, indiano e tailandese, ed esposti ai rispettivi pubblici. A fronte del difficile clima economico, la partecipazione e la risposta a Lilytopia è stato un omaggio al fascino dei bellissimi Lilium. • Lilytopia offre cooperazione internazionale Longwood Gardens è stato molto felice di collaborare con un numero così elevato di professionisti da tutti i settori dell’orticoltura e ringrazia le organizzazioni e le aziende che elenchiamo qui di seguito per il supporto dato alla buona riuscita di Lilytopia: Royal Dutch Trade Association for Flowerbulbs & Nursery Stock (Anthos); American Specialty Cut Flower Association (ASCFA); Chrysal International; Copex B.V. and KLM Aircargo; De Jong Lelies; the Ferguson Caras LLC team at the Netherlands Flower Bulb Information Center (NFBIC); G.A Verdegaal & ZN; Fred C. Gloeckner & Co. Inc.; Florists Review; Greenhouse Grower magazine, Grower Talks magazine and Green Profit magazine; the International Flower Bulb Center (IBC); Laan Lelies, B.V.; Lily Company B.V.; Mak Breeding; Mark Lily; Natural Styling; North American Flowerbulb Wholesalers Association (NAFWA); Onings; Originals; The Royal Netherlands Embassy; Van den Bos; Van Zanten; Vletter & Den Haan; Western Overseas Corporation; World Breeding; così come Zabo Plant B.V. and Zabo Plant Inc. • Uno show spettacolare, lo stile di Longwood “Lilytopia è ancora il miglior spettacolo di Longwood” dichiara il titolo di uno dei maggiori quotidiani. Oltre all’evento floreale, aumenta anche la consapevolezza e la conoscenza di Longwood. Nel programma sono previsti anche concerti del campanaro olandese Gerard de Waardt sulle 62 campane di Longwood, dimostrazioni formative, workshop e uno show finale con fuochi d’artificio e fontane. Per tutto la durata dello spettacolo, ai professionisti e ai visitatori è stato chiesto di votare la propria varietà favorita in due votazioni differenti. I consumatori hanno partecipato alla votazione “Lily Idol” che prende spunto da “American Idol”. Queste sono state le scelte dei consumatori: 1 posto (26% dei voti) Oriental hybrid lily ‘Pico’ 2 posto (13% dei voti) Martagon lily red-flowered 3 posto (11% dei voti) Oriental hybrid lily ‘Tigerwoods’ Queste sono state le scelte dei professionisti: 1 posto Oriental hybrid lily ‘Pico’ 2 posto Martagon lily ‘Marmalade’ 3 posto Oriental hybrid lily ‘Tigerwoods’ Le altre varietà favorite dai consumatori sono state OR ‘Zanlorexus’ e LA ‘Original Love’, entrambi con 10% dei voti, seguiti da OR “Zanlorsig’ (8%) e OT ‘Saltarello’ con 7% delle preferenze dei consumatori. • Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 16 Da sinistra a destra Peter e Marco van de Wetering. Innamorati dei Lily Looks Di Ron van der Ploeg Nel 2006 il coltivatore di lilium in vaso Wetering Pot Lilium ha iniziato una collaborazione con l’ibridatore Mak Breeding allo scopo di creare lilium in vaso dall’aspetto straordinario. Da quel momento l’azienda di Den Hoorn, che inizialmente coltivava questi fiori nelle sue serre in modo tradizionale, ora, oltre a continuare la coltivazione dei lilium, è anche direttamente coinvolta nei processi di ibridazione, nella produzione dei bulbi e nelle attività di marketing dei suoi lilium. L’azienda, proprietaria di trenta varietà di lilium da vaso venduti con il marchio Lily Looks, non solo ha ottenuto maggiore indipendenza nel mercato, ma lo ha anche arricchito di prodotti esclusivi. C he tutto abbia a che fare con l’aspetto, è superfluo spiegarlo a Peter van de Wetering, perché il coltivatore di lilium da vaso Lily Looks, sa tutto al riguardo. “Gli standard qualitativi ai quali dobbiamo attenerci, sono persino più alti di quelli per la coltivazione dei lilium da taglio. Il lilium ideale da vaso ha una buona durata, una struttura compatta, è bilanciato ed è ben proporzionato. Tutto ciò crea una perfetta armonia tra i fiori, lo stelo e il fogliame. A differenza del lilium da taglio, un lilium in vaso deve avere foglie larghe e verdi lungo tutto lo stelo fino alla base e dovrebbe avere fiori con una posizione eretta”. Tiny, Sunny e Sensation Le varietà dalle caratteristiche sopra riportate hanno tutte le carte in regola per poter entrare, un giorno, nella famiglia Lily Looks, della quale Lilium ‘Tiny Rocket’ www.FloraCultureInternational.com attualmente fanno parte tre membri: Tiny, Sunny e Sensation. La varietà Tiny include ibridi asiatici geneticamente corti in sei colori singoli. Questi sono stati selezionati per i loro ottimi risultati in vasi per patio e nelle bordure. La varietà Sunny include ibridi orientali fragranti, geneticamente corti, con fiori leggermente più grossi di quelli della varietà Tiny, mentre la nuovissima Sensation presenta fiori bicolori che hanno un grande successo negli Stati Uniti. “Gli ibridi orientali, dall’aspetto più esclusivo, hanno fiori rosa-porpora o bianchi, o sono bicolori. Gli ibridi asiatici sono spesso gialli o arancioni, mentre i lilium longiflorum sono generalmente di colore bianco candido e famosi per la loro classica, lunga forma a tromba. Per i lilium in vaso, questi ultimi non rappresentano neanche il 5% del mercato. Per quanto riguarda il lavoro di ibridazione, ci si concentra sugli ibridi asiatici ed Lilium ‘Tiny Spider’ orientali, con alcune varietà dagli spettacolari fiori doppi che verranno immesse sul mercato tra due anni”, spiega Peter van de Wetering, che assieme al fratello Marco gestisce una serra di 27.000 m2 a Den Hoorn, nei Paesi Bassi. Una nuova stagione La Wetering Pot Lilium è un’azienda familiare nel vero senso della parola. “L’azienda è stata fondata da nostro padre Cees, che iniziò a coltivare ortaggi e più tardi fiori da taglio a Naaldwijk. Durante la visita ad un’esibizione abbiamo scoperto il rinomato lilium da vaso ‘Orange Pixie’ e ci sono particolarmente piaciuti i suoi fiori dal colore arancio vivace e la sua forma compatta. E così, nel 1989, abbiamo iniziato a fare degli esperimenti con i lilium in vaso. Quando, nel 1996, abbiamo rilevato l’azienda di nostro padre, abbiamo deciso di specializzarci completamente nei lilium da vaso, utilizzando nuove serre altamente automatizzate a Den Hoorn, che è stata completata nel 2001” racconta Peter. Ben presto, per i fratelli Van de Wetering, si sarebbe aperta una nuova stagione nella coltivazione dei lilium da vaso. “Nel 2005 il lilium da vaso aveva raggiunto il suo massimo livello di commercializzazione”, ricorda Peter “non per il fatto che i clienti non avessero più interesse nel prodotto, semplicemente perché nell’assortimento non c’erano novità. Le varietà ‘Stargazer’ e ‘Orange Pixie’ hanno dominato il mercato dei lilium da vaso per quindici anni. In quel momento la Phalaenopsis da vaso aveva un enorme successo, tanto che stavamo pensando di passare alla coltivazione di orchidee o persino di lilium da taglio. Alla fine abbiamo deciso di continuare con la coltivazione dei lilium da vaso, ma in un modo diverso. Nel mondo dei lilium, ogni coltivatore cerca l’esclusività, ma è una cosa molto difficile da ottenere e solitamente più di dieci coltivatori posseggono una varietà sola. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di acquistare diciotto varietà ed inoltre abbiamo preso accordi con la Mak Breeding per futuri lavori di ibridazione. Era il perfetto momento per farlo, perché Mak Breeding aveva appena rilevato la BT Lilies, un altro rinomato ibridatore di lilium da vaso”. Lilium ‘Tiny Diary’ Un programma di ibridazione su larga scala Da quel momento, la Wetering Pot Lilium è stata direttamente coinvolta nel programma di ibridazione su larga scala della nuova linea rivoluzionaria di lilium da vaso, la serie Lily Looks. Le varietà della serie Lily Looks sono state selezionate tra centinaia di migliaia di piantine e analizzate congiuntamente da Mak e Wetering Pot Lilium. “Come azienda coltivatrice possiamo portare degli elementi preziosi, siccome siamo presenti nelle prove dimostrative in campo, abbiamo anche voce in capitolo circa le varietà che passeranno o meno il test”, spiega Peter. Solo quelle varietà che presentano standard di ibridazione superiori ricevono alla fine il titolo di Lily Looks, un marchio di proprietà della Wetering Pot Lilium. Durante il processo di ibridazione, l’azienda e la Mak Breeding hanno prestato particolare attenzione alla cura di alcuni aspetti quali la scarsa caduta di boccioli, il problema dell’ingiallimento delle foglie, la maggiore durata della pianta e il cospicuo numero di boccioli. L’eccezionale durata post produzione e la resistenza al trasporto sono dei veri vantaggi, perché i lilium tradizionali in vaso non si mantengono bene in tutta la catena di approvvigionamento come altre piante da vaso. Lilium ‘Tiny Sensation’ Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Produzione dei bulbi Arroyo Lilium Bulbs La serie Lily Looks è stata ampiamente sottoposta a test nelle università americane e segna un progresso globale nella genetica dei lilium corti da vaso. Anche nella produzione dei bulbi i Lily Looks hanno un andamento apprezzabile. Questo è un altro esempio delle attività dei fratelli Van de Wetering, che hanno fondato la Arroyo Lilium Bulbs per la produzione in campo dei bulbi di lilium nei Paesi Bassi e nel Cile. Il responsabile della qualità, Carl Kroon, visita settimanalmente i campi di bulbi in Olanda ed è impegnato a preparare i contratti. “Attualmente sta discutendo la programmazione per i trattamenti necessari, il numero di applicazioni e il momento in cui farli. Riguardo alla gestione integrata del trattamento dei parassiti, cerchiamo di avere il più basso impatto ambientale possibile. Spesso le persone al di fuori di questa industria dimenticano che un coltivatore non si preoccupa solo della salute delle altre persone, ma pensa anche al suo benessere. Credetemi, la protezione del raccolto non è fatta per divertimento, essa è anche estremamente costosa e purtroppo è essenziale” sottolinea Peter che continua “gli inventari che fa Carl sono molto importanti e ci permettono di imparare molto rapidamente tutte le sfaccettature delle nuove varietà. I risultati vengono discussi con i fornitori di bulbi della Arroyo e talvolta emergono dei risultati sorprendenti. I bulbi, piantati presso tre diversi coltivatori in tre tipi di suolo, possono dare rendimenti molto differenti da una zona di produzione all’altra, inoltre a volte scopriamo che la circonferenza di certi bulbi non li rende adatti per la produzione in vaso. Il fatto che la Arroyo Lilium Bulbs dedichi così tanto tempo ed energia a selezionare le varietà affidate, è un vantaggio in tempi di difficoltà economica, dove un massimo ritorno Pagina 17 L’odierna produzione di lilium da vaso è un’industria altamente automatizzata. e rischi minimi stanno diventando fattori maggiormente importanti nell’odierno ambiente economico sempre più competitivo”. Il Cile Più del 90% della produzione dei bulbi della Arroyo avviene in Olanda. “I primi bulbi vengono raccolti in ottobre. Vorrei sottolineare che non esportiamo direttamente i bulbi. La Arroyo Lilium Bulbs vende ogni anno alla Wetering Pot Lilium undici milioni di bulbi (sei milioni di ibridi del tipo Asiatico e cinque milioni del tipo Oriental). In più, grosse aziende olandesi per la preparazione ed esportazione di bulbi, acquistano dalla Arroyo per vendere a coltivatori e catene di grossisti nel mondo. Per garantire tutto l’anno la fornitura di bulbi di prima qualità, la Arroyo Lilium Bulbs produce il 10% dei suoi bulbi nell’emisfero meridionale. “I primi bulbi dal Cile arrivano solitamente a settembre, quando l’emisfero settentrionale è già a metà della stagione e i bulbi hanno già anche nove mesi. Nel Cile, la Arroyo Lilium Van de Wetering Pot Lilium propone i prodotti in buste speciali Lily Looks. Bulbs produce principalmente bulbi del tipo Oriental, mentre i bulbi del tipo Asiatico possono essere mantenuti più facilmente nei refrigeratori per forzare la fioritura tutto l’anno congelando i bulbi. I lilium Oriental, fatta eccezione per alcune varietà, non possono essere conservati più di nove mesi, per cui i prodotti freschi provenienti dal Cile ricevono sempre una calda accoglienza. Il futuro Ritorniamo alla Wetering Pot Lilium e la sua produzione di lilium da vaso nelle serre. Facendo delle riflessioni sul mercato mondiale dei lilium da vaso, Van de Wetering si aspetta di espandere la sua attuale quota del 35% di mercato in Europa, con la Germania in testa per le esportazioni. “Noi siamo membri dell’asta FloraHolland, e tutte le piante vengono fatturate direttamente da FloraHolland per poi essere vendute principalmente attraverso supermercati e centri fai da te in Germania (per il 50%) e centri giardinaggio (per il restante 50%)”. Con una produzione di 70.000 vasi a settimana, per Peter van de Wetering è molto importante intensificare i contatti con gli acquirenti, le aziende che si appoggiano all’asta. “Ci incontriamo due o tre volte l’anno per identificare la domanda del mercato. È nel nostro interesse che ogni ordine venga evaso velocemente, e sono abbastanza ottimista. Una recente indagine sui consumatori ha mostrato che i lilium in vaso incontrano il favore di un pubblico molto vasto, giovane e meno giovane”. La Van de Wetering Pot Lilium propone i prodotti in buste speciali Lily Looks sulle quali è indicato il sito web www.lilylooks.com e dove vengono riportate informazioni dettagliate sul prodotto. “Siccome i lilium in vaso vengono venduti quando i primi boccioli iniziano a colorarsi, tre o quattro giorni prima che si schiudano, il consumatore preferisce acquistare un prodotto con un’etichetta informativa dove ci sia anche una foto del lilium in piena fioritura, così da poter controllare meglio la forma e il colore”. Se gli chiediamo qual è l’aspetto più piacevole della coltivazione dei lilium da vaso, Van de Wetering conclude dicendo che essi non sono particolarmente difficili da coltivare come le piante da vaso. Il tempo del raccolto è relativamente breve, sei-otto settimane per gli ibridi Asiatica e dodici-quattordici settimane per quelli Orientale. Rimangono però alcuni aspetti basilari tipici di questa coltura che bisogna rispettare. “Consegnamo i vasi in tre dimensioni: 13, 19 e 24 cm. Il numero di bulbi da piantare per vaso è di tre per il vaso da 13cm, e cinque per quelli da 19 e 24cm, dove si fa particolare attenzione a piantarli in una profondità maggiore. Inoltre, la forzatura nei periodi di poca luce e nelle estati calde, ha come conseguenza la difficoltà di controllarne l’altezza. Comunque la nostra serie Lily Looks è geneticamente corta e normalmente non necessita di fitoregolatori, perciò i Lily Looks rispettano anche l’ambiente. A parte il lato sostenibile, a noi piace anche essere autonomi, infatti al momento fino al 90% dei nostri lilium in vaso sono nostre varietà. Entro due anni intendiamo essere completamente autonomi”. • Rinnovato il consiglio di amministrazione dell’ Associazione Nazionale Piante e Fiori d’ Italia Di Ron van der Ploeg Lino Bloise è stato rieletto all’unanimità Presidente dal nuovo Consiglio Direttivo riunitosi per la prima volta dopo l’Assemblea generale dell’Associazione svoltasi lo scorso 15 giugno. Il rinnovato Consiglio Direttivo riunitosi a Pistoia il 2 luglio scorso si è espresso favorevolmente all’imput dato dal Presidente uscente alle attività dell’ Associazione durante lo scorso mandato ed ha ritenuto utile dare continuità alle attivita e al metodo intrapreso dal 2005 ad oggi. Confermati nel nuovo consiglio direttivo anche Michele Maglio vice presidente fiori recisi e ricerca (C.C.I.A.A. Imperia), Catello Cafiero (C.C.I.A.A. Napoli).e Silvano Frigo (C.C.I.A.A. Novara). Completano il Consiglio Direttivo Stefano Peverelli vice presidente vivaismo (C.C.I.A.A. Como), : Arturo Nucci (vice presidente piante in vaso (C.C.I.A.A. Napoli) Giacomo Laurent (C.C.I.A.A. Imperia), Francesco Mati (C.C.I.A.A. Pistoia) Flavio Boninsegna (C.C.I.A.A. Como), Roberto Chiti (C.C.I.A.A. Pistoia), Luca de Michelis (C.C.I.A.A. Savona), , Francesco Gurrieri (C.C.I.A.A.Ragusa), Marco Miggiano (C.C.I.A.A. Lecce), Vito Tumbarello (C.C.I.A.A. Trapani), Mario Zecca (C.C.I.A.A. Lecce). Gli obiettivi primari del neo eletto Consiglio Direttivo saranno quelli di continuare a creare sinergie e collaborazioni fra i vari soggetti della filiera florovivaistica, senza interrompere il percorso iniziato al fine di ottimizzare le risorse e creare ulteriori interventi a favore del settore. L’associazione quindi continuerà con ancor maggior slancio in tutte quelle attività che l’ha vista impegnata nel corso degli ultimi anni. Importante sarà il contributo che potrà dare al settore con la sua presenza presso il tavolo florovivaistico nazionale e tutti i gruppi di lavoro che si costituiranno. Un impegno costante, che durante lo scorso anno ha visto il concretizzarsi del piano www.FloraCultureInternational.com floricolo nazionale. Il Piano di settore, coordinato dal Ministero, è stato fortemente voluto sia dalle Regioni sia dagli operatori che, da troppi anni, attendevano uno strumento operativo capace di dare opportunità concrete con l’obbiettivo di “fare sistema”. Un quadro innovativo Il Piano del settore florovivaistico per il triennio 2010/2012, è stato approvato il 29 aprile scorso dai Presidenti delle Regioni nell’ambito della Conferenza Permanente tra lo Stato le Regioni e le Provincie Autonome e, finalmente, fornisce al comparto un quadro innovativo attraverso la proposizione di molte ed interessanti azioni che caratterizzeranno il settore nei prossimi anni. E’ nelle direttive e gli indirizzi del piano di settore che l’associazione sarà impegnata, il Piano evidenzia la necessità di attivare azioni di comunicazione, promozione e marketing concertate tra le istituzioni e gli operatori della filiera tenendo conto delle produzioni tipiche, della stagionalità, e delle modalità di percezione/ interesse del prodotto florovivaistico da parte del consumatore. Ma anche azioni a sostegno della logistica della qualità, azioni che valorizzino le produzioni di fiore reciso, piante in vaso ed ornamentali da interno ed esterno, attraverso la certificazione di processo e di prodotto ma anche pongano massima attenzione nel proporre la riorganizzare della produzione. Inoltre Lino Bloise è stato rieletto all’unanimità Presidente dal nuovo Consiglio Direttivo sono previste azioni più incisive per il verde pubblico, privato, urbano e periurbano, con evidenti ricadute per la tutela dell’ambiente e del paesaggio nonché per le sue implicazioni sulla qualità della vita. In particolare sarà posta l’attenzione sulla mancanza di un capitolato per opere a verde ufficiale completo di schede tecniche che sia armonizzato perché troppa è la disomogeneità nella qualità di tali opere. Temi sempre attuali sono la formazione e la certificazione degli operatori per ultimo non per importanza la ricerca, primo e importante segmento della filiera florovivaistica essenziale per l’innovazione necessaria anche per quelle produzioni più tipiche che distinguono il florovivaismo italiano. • Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 18 Gruppo Padana sceglie la tecnologia Ellegaard Di Ron van der ploeg e antonio di mauro Gruppo Padana, azienda leader nella produzione di giovani piante da seme e da talea, ha trovato nelle macchine invasatrici di Ellegaard il modo più efficiente di ridurre i costi, producendo ‘cilindretti’ di alta qualità fatti con una miscela ad hoc. G ruppo Padana è una ditta familiare nel vero senso della parola. Negli anni cinquanta Albino Gazzola, il padre dei titolari attuali Giorgio e Paolo, cominciò a costruire una vera dinastia nella produzione di giovani piante specializzandosi in piantine da orto e da fiori. Nel 1989 Giorgio e Paolo Gazzola hanno preso in mano l’azienda ingrandendola con l’aiuto dei propri figli. Il padre ancora oggi vivo e pieno di vita abita nelle vicinanze dell’azienda tenendola d’occhio con amore. Attualmente, l azienda continua a fornire ai floricoltori una vasta gamma di giovani piante da orto e da fiori. É sviluppata in 17 ettari di serre e proprio quest’anno sono state create due nuove strutture produttive dalla ditta austriaca Rabensteiner. Star Tray L’azienda, con sede a Paese (TV) ha sempre puntato su nuove tecnologie e nuove soluzioni logistiche molte innovative. “Questo è proprio vero”, affirma il manager di produzione Claudio Vazzola, “abbiamo puntato sempre su questo, anno per anno, e anche tutt’ora continuiamo a farlo. Gruppo Padana è stata la prima azienda ad introdurre il proprio Star Tray, un nuovo tipo di cassetta in plastica con alveoli troncoconici che favoriscono un ottimo sviluppo delle radici”. Una domanda a Vazzola: Cosa rende il Star Tray cosi speciale? “Prima di tutto ha un supporto e un contenitore adatto alla coltivazione e al trasporto. E non viene mai cambiato. La forma degli alveoli è stata studiata appositamente con delle scanalature a stella ai quattro angoli per impedire www.FloraCultureInternational.com la formazione del “nido” di radici, agevolando le operazioni di trapianto, mentre l’ampio foro circolare sul fondo facilita il drenaggio”. La novità è che l’azienda trevigiana è la prima in Europa a produrre giovani piante in un vaso Jumbo Ellepot di 60mm, un vaso di carta biodegradabile che sostituisce in questo modo il classico vaso tradizionale di plastica. “Le piante prodotte nel Jumbo Ellepot possono raggiungere lo stesso aspetto vigoroso di un vaso da 8 a 10 cm. Utilizzando il Jumbo Ellepot, il Gruppo Padano è capace di ridurre significativamente sia il numero dei trapianti che il tempo di coltivazione”, ci spiega Vazzola. Nuovi mercati Applicando una tecnica colturale all’avanguardia, la ditta produce 250 milioni di giovani piante all’anno. “Gli ornamentali più venduti sono i ciclamini da seme e i gerani da talea e tutta una serie di piante annuali che vengono prodotte durante il periodo invernale come Begonia, Petunia, Impatiens ed altre annuali invernali. Attualmente lavoriamo nell’azienda solo con la propagazione, ma abbiamo in mente per il prossimo futuro di prendere in considerazione anche l’ ibridazione delle varie specie. I nostri clienti abituali comprano il nostro prodotto per ricoltivarlo in vaso e lo preparano per la vendita finale. Sono dunque aziende agricole che vanno dal piccolo produttore alla grande azienda. Questi preparano il prodotto semi pronto sia per il mercato italiano che per quello europeo” dice Vazzola. Secondo lui, attualmente il mercato italiano rapresenta il 50% del commercio totale mentre il 50% delle piante sono destinate all’esportazione. “Adesso íl mercato si va spostando più verso l’estero. L’esportazione diventa sempre più importante. L’espansione e la crescita nel mercato estero sono dovuti alla conquista di nuovi paesi in cui Gruppo Padana riesce a stabillire una rete di vendita per la distribuzione delle giovane piante. I mercati conquistati sono: l’Austria, la Germania, la Slovenia, la Croazia, la Serbia, la Romania, l’Ungheria, la Polonia, la Svizzera, il Belgio la Francia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia inclusi alcuni stati africani del bacino mediterraneo come la Tunisia.” La scelta per Ellegaard Piantine vigorose, sane e soprattutto ben radicate sono alla base del sucStar Tray:Layout 1 7-05-2010 10:24 Pagina 1 ceso del Gruppo Padana, si spiega così come l’azienda abbia puntato all’acquisto di macchine invasatrici e cilindretti di carta di una ditta danese ‘Ellegaard’, all’avanguardia in questo settore. “La scelta per Ellegaard è stata ben considerata”, dice Vazzola. “In Italia esistono gia macchine di alta technologia per la semina impiegate nella floriculture professionale, ma nel caso della ‘Paperpot’ abbiamo scelto la Ellegaard perché ci dava più sicurezza e piu possibilità di adattare la macchina alle nostre esigenze come contenitore. Inoltre, queste macchine già funzionano in molte aziende florovivaistiche europee. E la Ellegaard conosce bene il vasto assortimento che il Gruppo Padana tratta, includendo 2500 specie di piante ognuna con le proprie esigenze. Le invasatrice Ellegaard sono molto facili da utilizzare, nel caso di problemi meccanici si riesce a risolverli con i nostri meccanici ed elletricisti, gia in sede, e per qualsiasi problema non risovibilile dai nostri tecnici si può contare sempre sul personele specializzato della Ellegaard conttatabile per telefono e risolvere il problema in pochi minuti. Infatti, non ci sono mai stati problemi di questo tipo e siamo sempre riusciti a risolvere i problemi per telefono”. La Ellegaard NGL versus Multiflex Ellegaard ha venduto al Gruppo Padana due macchine NGL e una macchina Multiflex. La NGL ha una più alta capacità produttiva e riesce a creare circa 36000 cilindretti l’ora con un diametro di 35mm, mentre la Ellegaard Multiflex ne crea 4000 l’ora e hanno un diametro di 60mm. Dice Vazzola, “Abbiamo acquistato questo tipo d’invasatrice per poter giostrare nella scelta del substrato di radicazione. Questo substrato lo acquistiamo direttamente da un produttore professionista olandese ed abbiamo la possibilità di adattarlo sia alle esigenze dei diametri dei nostri cilindretti che ai diversi tipi di piante che trattiamo”. Con questa macchina si risolve il problema del cambiamento del substrato. Il substrato viene cambiato quando si raggiunge la capacità da 100 a 200 contenitori e questo avviene due o tre volte al giorno senza per questo dover interrompere il ciclo della macchina. I vasi Ellepot sono prodotti con carta EP che ha una struttura forata e contengono fibre cellulosiche e qualche polyestere come rinforzante. La carta EP è ecocompatibile ed adatta per quasi ogni tipo di pianta. L’investimento in queste nuove macchine Ellegaard, per l’azienda è stato un forte guadagno di ritorno. Ci spiega Vazzola, “Gruppo Padana punta sulla riduzione dei costi garandendo allo stesso tempo un prodotto fresco secondo le esigienze produttive del momento. L automatizzazione del processo di invasamento riduce significativamente i costi della mano d’opera. Praticamente, il risparmio arriva fino al 30% rispetto a un plug già pronto. Prima, per la preparazione dei sub- NEW “ P a l T ra y ” pyPolypro t lle lene pa delly a ci spe for signed y” to es with ra “Star T tized deliveri ling lle nd offer pa functional ha d n easy a ge. fect ra o in st is and nd d wash a iene. Easy to maximum hyg g assurin 450 plugs 300 plugs 180 plugs 128 plugs (2x64) 72 plugs 32 plugs Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 19 ‘Un fiore per voi Nonni’ L’investimento in queste nuove macchine Ellegaard, per l’azienda Gruppo Padana è stato un forte guadagno di ritorno. strati per l’impianto lavoravano otte persone, adesso è sufficiente una sola persona per macchina“. Il Jumbo Ellepot Gruppo Padana è il primo produttore europeo a lavorare su larga scala con il Jumbo Ellepot. “La macchina Ellegaard Multiflex ha una capacità di 4000 Jumbo Ellepots per ora con un diametro di 6omm. Questi “paper pot” vengono inseriti nel nostro contenitore Star Tray 32 Fori secondo la disposizione desiderata. Nel Star Tray 32 Fori vengono prodotte piante originate da talea tipo Gerani, Surfinie, Calibrachoa e Portulaca. All’ interno di questo contenitore le tale radicate possono raggiungere l’aspetto quasi uguale a un vaso da 10cm. Secondo me, questo Jumbo Ellepot potrà sostituire sempre di più il vaso di plastica, sicuramente il vaso da 8cm e per dimensione della chioma anche quelli da 10 cm. Si riesce a risparmiare così anche sul riscaldamento, soprattutto d’ inverno e quest’anno abbiamo avuto un inverno molto rigido quindi significa risparmiare giorni di riscaldamento. Inoltre, si riduce l’uso della plastica e si ha un trapianto in vaso molto facilitato”. Fino ad ora, i risultati sono ottimi. Dice Vazzola, “Le quantità trattate di Jumbo Ellepot sono state superiori a quelle previste raggiugendo il milione di vasi prodotti nella stagione 20092010. Si risparmia tuttavia anche sui prezzi del trasporto e vengono utilizzati dei cilindretti più grandi durante la coltivazione invernale per arrivare a una pianta già pronta in modo più veloce”. Buoni risultati In ltalia, le aspettative di mercato sono buone. “Il mercato quest’anno è partito un po in ritardo perchè abbiamo avuto un inverno molto rigido ma l’esportazione ci ha dato buoni risultati. Ci sono ancora mercati emergenti e in crescita. Se soffriamo della crisi economica? Nel settore agricolo l’effetto della crisi è un po sotto tono. Gli effeti della crisi non equivalgono a quelli del settore industriale, anzi per alcune aziende florovivaistiche la crisi non si sente per niente. Il nostro busi- ness nelle piante da orto è in forte incremento. Ormai la gente cerca cibo sano e possibilmente coltivato da sè stesso. In questo ci ha aiutato molto, pubblicizzando il suo orto alla Casa Bianca la First Lady Americana Michelle Obama, creando un’onda di pubblicità molto positiva”. Per quanto riguarda le fiere tipo IPM Essen o il Flormart a Padova l’azienda trevigiana si mette sempre in risalto. “Noi non dobbiamo mai trascurare l’ospitalità che dobbiamo offrire in fiera ai nostri clienti. Siamo nella zona del Prosecco e quindi abbiamo i migliori vini del mondo. Dunque una vendita si concluderà sempre con un brindisi di Prosecco. E questo è il minimo che possiamo offrire”, conclude Vazzola. Rabensteiner come partner di fiducia Di Erika Kusstatscher Da più di trent’anni Rabensteiner è esperto nello sviluppo e nella realizzazione di serre da produzione e da Gardencenter. Con l’acquisto della ditta Gabler nel 2005 – il più grande specialista di serre sul mercato tedesco – Rabensteiner diventò un marchio forte sul mercato europeo. Alla base del successo sta il knowhow acquisito nel corso di molti anni di attività. Oggi Rabensteiner è sinonimo d’innovazione ed elevata qualità nella costruzione di serre per la produzione e Gardencenter. Costruzione “chiavi in mano” Tuttavia questo non è sufficiente per occupare anche in futuro una posizione di leadership sul mercato. Un team ben assortito di esperti collaboratori è costantemente alla ricerca di soluzioni innovative e sempre più personalizzate. Iniziando con un accurate sopralluogo e la progettazione dettagliata della serra, Rabensteiner ha www.FloraCultureInternational.com una competenza impareggiabile nella costruzione “chiavi in mano”. In tal caso l’investitore proprietario non deve occuparsi di ogni dettaglio personalmente, ma riceve la serra pronta all’uso secondo le sue esigenze. In questo modo il proprietario ha la possibilità di concentrarsi già prima dell’apertura di marketing e successiva vendita. Inoltre ha un unico capo commessa come suo referente personale durante la fase di costruzione. Anche in caso di necessità di assistenze o garanzie il vantaggio di un unico interlocutore è evidente. Con la costruzione “chiavi in mano” Rabensteiner segue il progetto sin dall’inizio in ogni suo dettaglio e rimane il partner di fiducia per il cliente. www.rabensteiner.eu • Gruppo Padana, Paese (I), Costruzione di serre da produzione di 40.000 m2 con sistema di fotovoltaico. • WESTLAND - Simona Nardone, vincitrice dell’ undicesima edizione di ‘Un Fiore per Voi Nonni’, accompagnata dai genitori e dai nonni, ha ricevuto il suo premio godendo durante un piacevele viaggio-soggiorno in Olanda agli inizi di agosto. ‘Un Fiore per Voi Nonni’, è un’iniziativa rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado di tutta Italia, che si tiene in occasione della Festa dei Nonni, (il 2 ottobre, come stabilito per legge dal Parlamento italiano nel 2005) che ormai da diversi anni si celebra in tutto il paese, coinvolgendo nipoti e nonni. La finalità dell’iniziativa è quella di aprire un dialogo, con la poesia, tra le persone anziane e le nuove generazioni. Il concorso poetico vuole invitare ragazzi e ragazze a parlare dei propri nonni immaginando – come gesto di attenzione – di offrire loro il dono di un fiore, simbolo universale di amore, amicizia, simpatia, rispetto e stima. Con la sua poesia vincente, Simona Nardone, proveniente da Bitonto (Bari) ha trascorso quatro giorni indimenticabili nel paese dei fiori e dei mulini. Il primo giorno Simona e i suoi hanno visitato la Sfilata dei Fiori Gallegianti nel comune di Westland, dopodiché hanno ammirato la città in miniatura Madurodam, l’Aja e la capitale Amsterdam. L’ultimo giorno lo hanno trascorso a Utrecht. ‘Un Fiori per Voi Nonni’ ormai é un concorso molto conosciuto in Italia. Secondo Charles Lansdorp, rappresentatente dell’Ufficio Olandese dei Fiori (insieme al mensile scolastico Okay, il comitato Festa dei Nonni, uno degli sponsor della gara) quest’anno hanno participato 5000 bambini. Per un reportage fotografico completo sulla Sfilata dei Fiori Gallegianti guardate su: www.floraculture international.com> FCI Services> FCI Flower Fun • Prosegue il progetto Flormed SANREMO - Continuano le attività del progetto europeo Flormed, che ha come obiettivo quello di rafforzare la posizione del fiore mediterraneo sul mercato globale. E’ rivolto alla grande platea degli utilizzatori presenti e futuri del fiore Med e vuole informare i produttori delle aree interessate sulle potenzialità, innovazioni e referenti tecnici e scientifici a livello nazionale ed internazionale. Nasce da un’iniziativa congiunta di diversi paesi europei con tradizione floricola: Regione Liguria (Italia), Comunidad Valenciana (Spagna), Regione del Var (Francia), Regione Tessaglia (Grecia). I partner italiani sono: Regione Liguria (in qualità di capofila), Distretto Agricolo Florovivaistico del Ponente e Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo. Sono stati inaugurati in questi giorni il logo ed il sito ufficiali del Progetto Flormed. Per maggiori informazioni: www.progettoflormed.it • Ii giornale del florovivaismo nel mondo Pagina 20 Edizione Flormart Miflor 2010 Gruppo Padana, Paese (I), Costruzione di serre da produzione di 40.000 m² con sistema di fotovoltaico Rabensteiner Srl Via Julius Durst 88, 39042 Bressanone (I) Tel. +39 0472 27 29 00, Fax +39 0472 83 37 33 [email protected], www.rabensteiner.eu www.FloraCultureInternational.com Ii giornale del florovivaismo nel mondo Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 21 Trasporto di fiori e piante per treno: Ferroverde anticipa il futuro Di Ron van der ploeg Ferroverde è il primo spedizioniere olandese ad effettuare trasporti di fiori e piante per treno. Un eccellente servizio ed un occhio di riguardo per l’ambiente sono i fattori chiave del successo di questo tipo di trasporto intermodale. L a società di spedizioni Ferroverde con sede in Aalsmeer, è specializzata nelle spedizioni per l’Italia. Un anno fa ha partecipato al progetto pilota Green Rail dell’asta FloraHolland per spedire fiori e piante tramite ferrovia: da allora ha iniziato ad operare in modo autonomo (non ricevendo quindi nessun sussidio), usando il treno come principale mezzo di trasporto. Ferroverde è un’azienda pionieristica che guarda al futuro, e che individua già ora un cambiamento di tendenza nel settore. Il direttore Frank Hesselmann prevede una crescita del trasporto ferroviario delle piante e dei fiori. Il processo di cambiamento di mentalità si sta già attuando, seppur molto lentamente, e anche alcuni clienti finali trovano molto importante l’aspetto ambientale che si riflette nei prodotti venduti. Sicuramente se si parla di fiori e di piante. Trasporto intermodale “Siamo specializzati nel trasporto intermodale, i prodotti vengono caricati direttamente nei container che successivamente vengono messi sul treno. I terminal principali Frank Hesselmann: “Il treno ha una capacità paragonabile a 40 camion. italiani sono Milano e Padova. Una volta giunti a destino, i containter vengono scaricati dal treno e messi direttamente su camion speciali con ribalta per il trasporto al cliente finale. Il grosso vantaggio è che i prodotti rimangono sempre negli stessi container, dal carico in Olanda, allo scarico presso il cliente finale. Ovviamente i container hanno una temperatura interna regolata appositamente. Il cliente finale riceve il prodotto in perfette condizioni, e riusciamo in questo modo a contenere massimamente le emissioni di CO2 . Effettuiamo trasporti groupage, dove trovano posto anche piccole quantità di solo due carrelli di merce. In questo modo possiamo raggiungere in modo capillare tutti i clienti, anche il piccolo fiorista nel centro di Roma, per fare un esempio” spiega Frank Hesselmann. Ferroverde trasporta in tutta Italia, isole principali comprese, e i container che ritornano vengono a loro volta caricati non solo con piante, ma anche con frutta, verdura, formaggi e altri prodotti tipici italiani. I punti di carico sono Rotterdam, dove ha sede anche la loro agenzia di trasporto ferroviario, Venlo, e Anversa, in Belgio. Costi e mentalità Attualmente il trasporto ferroviario non è più economico di quello su strada, ma lo diventerà presto. Fattori quali gli aumenti del costo del carburante e delle autostrade, e i tempi di riposo dei camionisti, incideranno sempre di più sui trasporti su strada. “Prevediamo un risparmo del 10-15% a favore del trasporto ferroviario, ma sicuramente questa percentuale dipenderà da alcuni fattori variabili. Siamo l’unico spedizioniere in Olanda a fare trasporti di fiori e piante tramite ferrovia, alcune aziende proiettate al futuro e che vogliono anticipare i tempi, ci stanno contattando per trasportare la propria merce con il treno. Il basso Ferroverde è il primo spedizioniere a credere in un tipo di trasporto ferroviario dove i prodotti vengono trasportati in un solo container dall’inizio alla fine. impatto ambientale è la ragione principale della loro scelta. Vediamo già un’inversione di tendenza, anche se la strada da fare perché la mentalità nel settore floreale cambi, è ancora lunga. Esiste tuttora una sorta di pessimismo verso il trasporto ferroviario, visto come non completamente affidabile se paragonato a quello su strada. Le aziende del settore sono restie a scegliere il primo perché ancora poco conosciuto, e preferiscono la consuetudine. Quando le grosse aziende avranno spianato la strada, seguiranno anche le altre” conclude Frank Hesselmann. Ogni trasporto viene effettuato seguendo una scaletta ben precisa, che permette di individuare il carico in ogni punto si trovi. Il contatto con l’agente ferroviario è quindi essenziale. In caso di necessità (per esempio un guasto alla linea ferroviaria o eccessivo maltempo), grazie alla grossa rete di trasportatori, l’azienda ha sempre un camion a disposizione in grado di rilevare il carico dal treno e di trasportarlo a destino. Ferroverde è il primo spedizioniere a credere in un tipo di trasporto ferroviario dove i prodotti vengono trasportati in un solo container dall’inizio alla fine, ed il successo ottenuto finora è un ottimo auspicio per il futuro. • Youngplants from Poulsen ® - your way to a profitable business Visitat 12 - 15 e il nos ottobre stand tro p l’Hort resso i Fair l e a Flor aHollan d Trade F air • Full range of roses and clematis - from indoor miniatures to outdoor climbing plants • Low production cost guaranteed - low energy input needed • Total production time of 10-12 weeks after potting • Superior quality by high-end propagators • Ready for immediate delivery Anche tu puoi fare la differenza… I consumatori guardano con occhio sempre più critico l’origine e i metodi di produzione di una grande varietà di prodotti, inclusi fiori e piante. Rose collections PARTY® VICTORY® PARADE® PATIOHIT® PALACE® CASTLE® Floribunda POULSEN® PARAMOUNT® Hybrid Tea POULSEN® NATIONAL PARKS® RENAISSANCEv COTTAGE® TOWNE & COUNTRY® PAGODE® PAILLETTE® Clematis collections FLORA™ GARLAND® BOULEVARD® REGAL® Partecipando al concetto Fair Flowers Fair Plants (FFP), potete usufruire di un posto di nicchia in rapida crescita nel mercato, quando si parla di fiori e piante prodotti eticamente e con metodi rispettosi dell’ambiente. Valore aggiunto del FFP: • Espansione della vostra posizione di mercato • Soddisfate la richiesta del mercato • Vi profilate come imprenditore sostenibile Per l’Italia FFP collabora con Fiore Giusto e MPS. For budded and rooted plants, please contact PLANTBANC BARCELONA S.L., Josep Cusso Diaz via e-mail: [email protected] or mobile: +34 696459309. Siete interessati al FFP, l’etichetta internazionale del consumatore per i fiori e le piante coltivati con metodi sostenibili? Fair Flowers Fair Plants T +31 174 615 707 E [email protected] www.fairflowersfairplants.com Kratbjerg 332 · 3480 Fredensborg · Denmark · Tel.: +45 48 48 30 28 e-mail: [email protected] · www.poulsenroser.com Annonce Flora Culture 2010.indd 1 13-08-2010 08:15:08 Co-finanziata con il sostegno di Productschap Tuinbouw Edizione Flormart Miflor 2010 Pagina 23 JAVO, l’azienda vicina ai suoi clienti La JAVO offre da più di 40 anni soluzioni per coltivatori attenti alle innovazioni e prodotti di prima qualità che consentono massime rese giornaliere. Oltre alle invasatrici già conosciute come la Javo Standard, l’azienda è sempre alla ricerca di soluzioni per migliorare la qualità del lavoro e delle coltivazioni. Nello stabilimento ultramoderno di JAVO, sviluppo e produzione tengono conto delle esigienze del cliente. Una rete mondiale di clienti, rivenditori e partner, insieme all’esperienza pluriennale accumulata nel settore, rendono la JAVO un fornitore versatile e di fiducia. I prodotti JAVO comprendono invasatrici, sistemi di automazione per vasi e contenitori, sistemi per lo stoccaggio e l’utilizzo dei terricci, sistemi di trasporto e robot per l’automazione. Sempre più spesso il cliente richiede soluzioni che oltre alle single operazioni tengano conto della logistica aziendale: anche qui JAVO offre soluzioni innovative, serie e di qualità, impiegando moderne tecnologie. I tappeti di accumulo JAVO ne sono un bell’esempio, infatti sempre più coltivatori utilizzano questi banchi per accumulare e muovere vasi e contenitori arrivando a risparmiare fino al 40% di manodopera. Inoltre, grazie alla possibilità di acquistare un sistema a moduli, anche i piccolo vivai possono ammortizzare velocemente i costi. Nuovo sì, ma la fiducia è quella di sempre Durante il Flormart/Miflor 2010, JAVO mostrerà per la prima volta la JAVO Unimax XXL, la nuova macchina per invasare piante in grossi vasi. La sigla XXL sta per “in più”, infatti l’azienda offre una soluzione per riempire i vasi grossi e pesanti aggiungendo alla macchina base, la JAVO Unimax, un sistema preciso di dosaggio del terriccio e un trasporto per l’avanzamento dei vasi. In questo caso alla tecnica tradizionale si affiancano nuove alternative. Allo stand JAVO nel padiglione 14 verranno mostrate le diverse combinazioni e potrete vedere in prima persona i vantaggi che offre la Javo Unimax XXL. Il grande successo della Javo Economic L’introduzione dell’invasatrice JAVO Economic nel febbraio 2010 ha risolto il problema di molti coltivatori. Questa invasatrice, totalmente meccanica e compatta è molto facile da usare ed è adatta per vasi da 8 fino a 22 cm. Il nome “Economic”, oltre che a indicarne la versatilità, evidenzia anche il suo basso costo. Un’invasatrice le cui caratteristiche sono davvero la facilità d’utilizzo e la resistenza, in quanto non utilizzando aria compressa, ma un motore elettrico per disimpilare, muovere ed estrarre i vasi, risulta facile da spostare nel luogo desiderato. La regolazione della giostra porta vasi, per vasi di dimensione diversa, avviene in meno di un minuto: è un’esclusiva di questa macchina. Visitate lo stand JAVO e chiedete i numerosi vantaggi della JAVO Economic. In cerca di una soluzione e un rendimento ottimale? Vi aspettiamo al padiglione 14 stand 68 di Flormart/Miflor. Potrete vedere la JAVO Unimax XXL e la JAVO Economic e, assieme ai nostri partner italiani, saremo lieti di ascoltare le vostre richieste. JAVO, il vostro partner per le coltivazioni. La Javo Unimax XXL Casella Postale/Postbus 21 2210 AA Noordwijkerhout Olanda T +31 252 343 121 F +31 252 377 423 www.javo.eu Heembloemex, un’esportatore con una marcia in più Ambiente giovane, spirito di innovazione, dinamicità, tempestività ed entusiasmo sono la forza motrice dell’azienda export che vede aumentare il proprio volume d’affari in Italia. I prodotti acquistati il giorno stesso all’asta, raggiungono il cliente finale nel giro di ventinquattr’ore. Il gruppo Heembloemex è composto da quattro divisioni, Export, Import, Greenflor e Heembloemex Deco. La divisione Heembloemex Deco crea, importa e distribuisce articoli naturali di decorazione per il mercato dei grossisti e dei grandi dettaglianti. Il responsabile della Deco per l’Italia è Klaas Kortese che precisa: “Esponiamo nel nostro showroom, ma siamo presenti anche alle grandi fiere per l’ arredamento d’’ interni come quella di Francoforte.” Una crescita costante La divisione Export è attiva sul mercato italiano, francese, inglese e tedesco e fornisce esclusivamente a grossisti. La divisione Export è composta da circa trenta dipendenti, tra le quali, in particolare due seguono personalmente il mercato italiano che mostra una crescita costante. Marina Brun e Pedro Ovejero sono responsabili per le vendite in Italia. Marina Brun, essendo italo-olandese e avendo inoltre maturato una notevole esperienza nel settore in Italia, sa perfettamente come andare incontro alle richieste dei clienti italiani. “Il mercato italiano è grosso e per noi ancora in espansione. Attual- www.FloraCultureInternational.com mente serviamo clienti fino a Roma e stiamo lavorando per esportare anche nel sud. La risposta che riceviamo è buona, vediamo una crescita nel settore e il nostro gruppo ha una visione positiva del futuro. I nostri prodotti sono fiori recisi e fogliame. Abbiamo prodotti di nicchia, ricercati e di alta qualità. I mercati di Torino, Genova e Roma realizzano grossi volumi, e noi ci distinguiamo per la qualità dei nostri prodotti, la loro freschezza e per la velocità dei tempi di reazione tra l’ordine, la vendita e la consegna. Per realizzare una consegna veloce ci affidiamo a trasportatori di fiducia e veloci” spiega Marina. Heembloemex è un’azienda giovane, dove la voglia di fare è contagiosa. Recentemente è stato introdotto un nuovo sistema informatico dove il cliente può vedere in tempo reale le foto scattate pochi istanti prima della partita di fiori che ha appena acquistato ed interpellare il venditore. Gusti tradizionali e clienti esigenti I fiori che vanno per la maggiore in Italia sono le rose, le ortensie e i lilium. Il tipo di fiori richiesto è però molto soggetto al periodo. Nei mesi dedicati tradizionalmente ai matrimoni, si assiste ad un’impennata negli ordini di rose bianche per Da sinistra Walter Koek, Marina Brun, Pedro Ovejero e Klaas Kortese. esempio, mentre nei mesi estivi, dove molti negozi sono chiusi, arrivano richieste di fiori per mantenere consistente l’assortimento: gladioli, ortensie e lilium sono i fiori più ordinati nei mesi estivi. A settembre c’è invece una ripresa di ordinativi di fiori di varietà diverse. “Gli italiani sono clienti molto esigenti. Io stessa controllo che i fiori delle partite ordinate per l’Italia siano davvero freschi e qualitativamente perfetti. In Italia si guarda prima alla qualità e poi al prezzo, ed è per questo che la velocità nel lavoro è essenziale. Noi acquistiamo sia all’asta che da fornitori ai qua- li possiamo garantire ordinativi fissi, per esempio di rose, o di bouquet. I fiori che acquistiamo provengono sia dall’estero che da produzioni locali, le quali però riescono a garantire una maggiore freschezza” dice Marina. Nonostante la Heembloemex sia attiva sul mercato italiano da soli tre anni, e la crisi economica non sia ancora completamente smaltita, il volume delle esportazioni nel nostro paese è in continua crescita. Merito anche dei responsabili per l’Italia che stanno lavorando alacremente per offrire ai grossisti italiani i loro eccellenti servizi. Laan van Verhof 43 2230 AA Rijnsburg OLANDA T + 31 71 409 7420 F + 31 71 409 7421 Ii giornale del florovivaismo nel mondo