Il fiore di lana - Fernanda Pugliese
Transcript
Il fiore di lana - Fernanda Pugliese
ILFIOREDILANA Dallafinestradifronteallasua,unabambinaloguardava.Nétristenéfelice.Lo guardavaebasta,immersanellalucebassadiunastanzavuota.Luichiusela portaepensòcheavrebbepiantoquellasera.Eratuttoilgiornochegligiravain testaunacanzonedeiPogues:“FairytaleOfNewYork”.FiabadiNewYork. L’avevaascoltatamoltissimianniprima,inunpubaLondra,inquellacheadesso gliparevalavitadiunaltro.Quellacanzoneparlavadisognispezzati.Piùditutti, glieranorimastinellamemoriaiversidellaprimastrofa:“EralavigiliadiNatale, piccola/Nellacelladegliubriachi/Unvecchiomidisse:nonnevedròun’altra/.” C’eranogiàtroppesedievuotenellasuavita,equellaeradavverolavigiliadi Natale.Perquestopensòcheavrebbepianto.Tornòacasadopounapasseggiata. Erastatoprimainunnegoziodiliquori,acomprareunpaiodibottigliedivinoe unadirum.Poiavevadecisodifareduepassi.Fuoric’erasoloilbuiodellasera, bucatodall’insegnadiunsupermercato. Dalontano,attaccateallacollina,lelucitremuledellacittàesopra,oltreilprofilo dellecase,ibagliorifreddideineon.Perstrada,insilenzio,nessuno.Soloifari delleautomobiliedell’ultimotram.Genteinviaggioversocasa. Fecelescaleapiedi.Adognipianerottolosentivalerisadeiviciniinfestaeil profumodellepietanzechepassavadasottolaporta.Mentresalivafece l’inventariodellasuavita,lalistadiquellichemancavano.Entròincasacon questopensiero,poisichiuselaportaallespalle.FuorieralavigiliadiNatale.Gli corseincontroilsuogattochesigiròapanciainsu.Facevasemprecosì, aspettandocheluiglielagrattasse.Giocaronounpo’,dopoluientròinbagnoa togliersilescarpe.Siguardòallospecchio.Apartequalchechiloditroppo,non stavamale.Ildesideriodiunadonnaviva,dastringererealmente,tutto sommatopotevaessereancoraesaudito.Poivideiltubettodeldentifricioesi ricordòcheleiloavevalasciatocosì,accantoalsuo.Luinonl’avevatoccato, nonostantefossepassatotantotempo.Loosservòconattenzioneelovide piegatosuduelati.Dentroallepieghec’eranoancoraleditadiquelladonnache avevatantoamato.Sentìdentrounromboditristezza,untiroincrociatodi nostalgie. Losapevano,loavevanosempresaputo:quellastoria,laloro,eranatacome certiesseriumani:segnatadaunamalattiaincurabile.Manonsieranoarresi, esattamentecomefannogliesseriumanisegnatidaldestinoedallamalasorte.Si lasciaronoungiornoapranzo,sedutialristorante,unodifronteall’altro.Si salutaronoconunbacioallastazionedellametropolitana.Poiluicorsea prendereuntreno,econgliocchiappannatividelacittàspariredentroleluci dellasera.NonmancavamoltoaNatale. Iltempo,unoallavolta,gliavevaportatoviatutti.Tuttoquellocheamavaera svanito.Adessopensavaquesto.Passòinrassegnaildorsoallineatodeipropri libri,incercadiqualcunooqualcosachepotessetenerglicompagnia:Carver, Cheever,Pavese,Marai,Cortàzar,Benedetti,Miłosz,Choen,Checov.Maerano tuttimorti.Poitrovòunfioredilanacottaerivideladolcezzadelsuoviso.Lo avevalasciatolei,nascostotralepaginediunquadernocomefosseunexvoto. Accantoc’erascritto:“Resteròquipercent’anni”. Senzasaperlo,quellaseraavevatrovatolarisposta.Nonerasolo,pensò.Quelli chemancavano,tuttiquanti,sieranoalzatidallatavolaesieranosedutinelsuo cuore.Elìsarebberorestati,percent’anni.Andòalettoconquestopensiero.Sul comodino,accantoalpostodoveleiuntempodormiva,adessoc’eraunpiccolo presepe.Primadicoricarsi,luiavevaaccesounacandela.Comefosseunexvoto. Quellaluceful’ultimacosachevide.Poichiusegliocchi.Appoggiòlatestasul cuscinoepensòallasuadonnaormailontana.“Miresterànegliocchiper cent’anni”,disse.Poisiaddormentò.EralavigiliadiNatale,eperluinoncene sarebbestataun’altra. CorradoSala(PasqualeDiBello) RaccontopremiatoalConcorsoletteraio“Amoremio…ricorda-2015”