Craniosacrale: una porta sul mistero della vita

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Craniosacrale: una porta sul mistero della vita
“Craniosacrale:
una porta sul mistero della vita”
Dr. Roberto Rizzardi
Francesca Finotti
2011-2014
CRANIOSACRALE: UNA PORTA SUL MISTERO DELLA VITA
Il racconto della mia esperienza nel craniosacrale
in un viaggio intrecciato con la medicina tradizionale cinese
INDICE
Riassunto………………………………………………………………………………...………….3
Introduzione……………………………………………………………………………...………....7
Capitolo 1 – Dal condizionamento alla svolta……………………………………………..………10
Capitolo 2 – Dalla Medicina Tradizionale Cinese al Craniosacrale……………………………….11
Capitolo 3 – Craniosacrale e sensibilità………………………………………………...…………12
Capitolo 4 – Pranich Healing……………………………………………………………...………14
Capitolo 5 – Integrazione delle discipline…………………………………………………………15
Capitolo 6 – L’essere umano dalla Medicina Tradizionale Cinese all’embriologia……………....18
Capitolo 7 – Dall’embrione alla Potenza biodinamica……………………….…………………....23
Capitolo 8 – Nodo di Hensen e Ming Men…………………………………….……..……...……28
Capitolo 9 – 8 Canali Straordinari ed embrione……………………………………….………......31
Capitolo 10 – Biodinamica Craniosacrale e Linea mediana……………………………………....34
Capitolo 11 – Linea mediana e Be-tòkh……………………………………………...……….......38
Capitolo 12 – Si comunica da Cuore a Cuore…………………………………………….……….40
Capitolo 13 – Emozioni e memorie nel corpo…………………………………………..………...43
Capitolo 14 – Il cambiamento in me………………………………………………………………50
Conclusioni………………………………………………………………………….…………….53
Bibliografia………………………………………………………………………………….…….54
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RIASSUNTO
Nella tesi riporto il mio piccolo viaggio nel vasto campo del craniosacrale, tramite un intreccio
affascinante con la medicina tradizionale cinese. Dopo un’introduzione in cui accenno al mio
percorso di vita, effettuo una semplice analisi esplorativa tra vari argomenti: la formazione
dell’essere umano descritta attraverso la tradizione cinese, l’embriologia e la potenza biodinamica,
il punto di entrata nel corpo di tale potenza riconosciuto anche in medicina cinese, le emozioni e la
rielaborazione di memorie nel corpo, la comunicazione profonda tra gli esseri e il mio vissuto
interiore (espresso in parte nell’introduzione della tesi) con i relativi cambiamenti grazie al
craniosacrale. La mia visione segue quella che è la mia predisposizione prevalente, quindi
l’interessamento verso ciò che appartiene più alla mente e allo spirito. Si manifesta così il
craniosacrale come una porta sul mistero della vita al di là dei geni.
L’integrazione tra le discipline da me studiate, mi ha permesso di comprendere come l’energia
vitale trasportata dai meridiani energetici, l’energia luminosa dei chakras e la potenza biodinamica
siano diverse manifestazioni dello stesso fenomeno, vari livelli della manifestazione della Vita. In
ognuna di esse si ritrovano vari livelli di coscienza. In craniosacrale si è visto come il liquido
cerebrospinale sia il veicolo che trasporta la luce. Il flusso dell’energia attraverso i meridiani viene
condotto tramite la fascia. La contrazione delle fasce interferisce sulla loro capacità di condurre
elettricità e di trasmettere la luce. Quindi il craniosacrale, giungendo alla linea mediana e al Respiro
della Vita, costituisce un lavoro a monte dei chakras e dei meridiani.
L’essere umano è un sistema multifunzionale (direi anche multidimensionale), composto da
elementi energetici, psichici e fisici in condizione di costante interdipendenza. La Vita è data dal
movimento. Nel Taoismo si parla di equilibrio tra i due aspetti opposti-complementari. Se non viene
seguita la naturale parabola vitale sorge la disarmonia. L’uomo è responsabile della propria salute.
Secondo la medicina tradizionale cinese la formazione dell’uomo è data dall’unione delle virtù del
Cielo con i soffi della Terra. Il punto d’incontro è il Cuore (nell’aspetto psichico della medicina
tradizionale cinese). Il Cuore energetico accoglie gli Spiriti-Mente. Sono l’intelligenza universale
che guida il terapeuta anche in un trattamento completamente diverso da quello previsto
inizialmente. Si comunica da Cuore a Cuore. Così, l’operatore craniosacrale, nel mantenere un
equilibrio attraverso i fulcri adeguati, il radicamento alla terra e la sua apertura al Cielo, può
divenire strumento per stimolare l’autoguarigione nella persona che riceve.
Il craniosacrale è punto d’incontro tra corpo e spirito. Il liquido cerebrospinale è il principale
punto d’incontro tra corpo e Respiro della Vita, il collegamento tra fisico e spirituale. Basti pensare
che la ghiandola pituitaria è accolta nello sfenoide, la ghiandola pineale è situata sulla parete
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posteriore del terzo ventricolo. La ghiandola pineale in molte tradizioni spirituali è considerata la
sede dell’anima. Il terzo ventricolo, sede del centro di energia primaria del corpo è il luogo in cui
gli yogi vanno in meditazione. In biodinamica craniosacrale il terzo ventricolo è visto come il sito
del fulcro originale.
La matrice originaria avvia la differenziazione cellulare e lo sviluppo del corpo.
Il liquido cerebrospinale viene definito dal dottor Still come il più nobile elemento conosciuto
contenuto nel corpo umano, un grande fiume della vita. In medicina tradizionale cinese si afferma
che il liquido cerebrospinale viene controllato dall’energia dei Reni, serbatoio (batteria) dell’energia
ancestrale dell’Essenza (Jing), che regola la formazione dell’essere umano e dura 120 anni circa. Il
dottor Magoun parla di un “potenziale elettrico”. In craniosacrale si definisce come una sorta di
batteria fluida nel corpo. Kern scrive: “Nella MTC viene data importanza all’equilibrio del Qi e
della potenza dello Jing nel corpo. Curiosamente, lo Jing, o l’essenza, viene percepito come un
principio regolatore intrinseco nel corpo umano, strettamente legato al suo sistema dei fluidi.”
In biodinamica craniosacrale si ascolta un’energia, che viene percepita come un vapore che sale.
L’ideogramma di Qi, in medicina tradizionale cinese, è raffigurato da vapore che si alza al di sopra
di una pentola contenente riso. Tutto è mosso da una forza, la forza vitale, il qi.
Secondo la medicina tradizionale cinese, al momento del concepimento il Qi dell’Universo assume
una forma e questo assumere forma del Qi dell’Universo è detto Jing. Il “Jing del Cielo Anteriore”
è l’essenza che prende forma al momento del concepimento e costituisce la batteria. Ecco
l’importanza dell’asse Cuore-Rene in medicina cinese.
Le Essenze iniziano ad elaborare l’embrione (non sono l’eredità genetica).
In biodinamica craniosacrale Blechschmidt e Gasser affermano: “i fattori ereditari sono una
condizione importante, ma non l’unica per il processo di diversificazione. Gli stessi geni non
effettuano il processo di diversificazione”. Michael Kern scrive: “Secondo la medicina orientale ci
sono tre energie fondamentali che si uniscono per dare origine all’essere umano al momento del
concepimento: l’energia vitale della madre, quella del padre e quella del bambino che prende forma
come persona. Se l’espressione fondamentale della nostra forza vitale è libera, può annullare le
predisposizioni ereditate dai genitori. La salute intrinseca va oltre la genetica. La nostra matrice
intrinseca della salute è pre-genetica.”
Le essenze elaborano l’embrione. Un’energia organizzatrice dell’essere, la potenza biodinamica, ha
accesso all’essere in formazione. E lo schema specifico di movimento espresso da ogni organo
segue il proprio schema di sviluppo embrionale.
Il dott. Schatz ha indicato il Ming Men, da lui identificato con il nodo di Hensen, come il punto di
cui il Cielo Anteriore si serve per realizzarsi in figura umana. Il programma di sviluppo
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dell’embrione non si trova già presente nelle cellule, ma è nelle forze organizzatrici e formatrici che
stanno all’esterno delle cellule (stesso concetto di Sutherland e di Blechschmidt). La ricerca della
moderna embriologia va verso l’antico concetto di Cielo Anteriore della MTC (da dove giunge
l’Essenza). In epigenetica si afferma che due individui con lo stesso genotipo non necessariamente
hanno un fenotipo identico (morfologia, sviluppo, proprietà biochimiche e fisiologiche comprensive
del comportamento). Il Ming Men riguarda le energie cosmiche ancestrali, è la scintilla che accende
la vita. Tutto inizia dal Ming Men, tradotto come la Porta della Vita o la Porta del Destino.
L’ideogramma ming indica un comando che va eseguito, un proclama con i doveri di ciascuno; è il
proclama del cielo e l’uomo deve rimanere fedele alla natura che gli è stata affidata. Il destino
quindi è la forza vitale individuale. Il nodo di Hensen (nodo primitivo) nell’embrione è un
ammasso di cellule posto all’estremità encefalica della linea primitiva e nel quale è scavata una
fossetta (fossetta primitiva). Il nodo di Hensen nell’adulto si localizza proprio sul punto Ming Men.
I cinesi 2500 anni or sono, senza conoscere la moderna embriologia, avevano immaginato che la
“Porta della Vita” si localizzasse appunto sotto la seconda apofisi spinosa lombare decorrendo
internamente, come la moderna biomedicina ha dimostrato.
I meridiani straordinari in medicina cinese sono i primi beneficiari della potenza biodinamica del
Respiro della Vita. Subito dopo la fecondazione, si formano nell’embrione da un vortice di energie
che è l’origine della vita e scaturiscono dallo spazio tra i Reni dove ha sede il Ming Men, primo
centro dell’Energia dell’uomo, nel Nodo di Hensen. Commissionano le cellule nella
differenziazione. Durante l’embriogenesi hanno la capacità di indirizzare e stimolare la crescita dei
vari organi in formazione. Si può considerare lo sviluppo dell’individuo, iniziato dallo zigote,
proseguito fino allo stadio embrionale e dopo il secondo mese di gestazione a quello di feto, sotto
l’influenza dei Meridiani Straordinari. Costituiscono il primo abbozzo della trama energetica
intorno a cui si svilupperà la rete dei Meridiani Principali e delle varie parti dell’organismo.
Corrispondono al primo abbozzo dell’organizzazione della vita. Trasportano un’Energia più pesante
e lenta, costituita prevalentemente dall’Energia ancestrale, quella stessa Energia Vitale che funge da
clessidra della vita stessa. Vi è quindi un collegamento con il sistema craniosacrale e gli otto
Canali Straordinari, sia per l’aspetto più profondo, il collegamento con le energie ancestrali, con le
risorse, sia per quel punto di origine che coincide con il Ming Men e il nodo di Hensen, sia per i
collegamenti di questi meridiani con le strutture fisiche facenti parte del sistema craniosacrale.
La linea mediana in biodinamica craniosacrale è molto importante per l’organizzazione della
nostra crescita, del nostro sviluppo e per mantenere lo stato di salute. Costituisce un fulcro naturale
per i vari aspetti del movimento della respirazione primaria. Bleschschmidt sostiene che lo schema
di sviluppo lungo la linea mediana sia determinato dalle forze ordinatrici del Respiro della Vita
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espresse nei fluidi delle cellule che si dividono rapidamente. Si percepisce come una forza aerea che
sale muovendosi attraverso i corpi e i dischi nella parte frontale della colonna.
Il respiro della vita si manifesta e lo spirito conduce la vita dell’essere umano. Comprendere che vi
è una gerarchia di forze, che parte dallo Spirito, giungendo alla mente e poi al corpo, permette di
prendere più coscienza delle dinamiche della vita e quindi di divenire più padroni di sé. La crisi è
sempre un’opportunità.
“Quando lo schema originario dentro di te incontra lo schema presente nell’Universo, sembra che
le informazioni esplodano al centro delle tue cellule” (Michael Kern).
Attraverso l’esperienza con la disciplina craniosacrale la mia consapevolezza di quel collegamento
con la Fonte si è concretizzato anche in un aspetto fisico, un accesso concreto e palpabile alla forza
di autoguarigione in contatto con l’Energia Creatrice.
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INTRODUZIONE
Credendo che un Creatore dell’uomo intelligente e
amoroso abbia depositato in qualche parte del corpo
o in tutto il sistema un’abbondanza di farmaci per
curare tutte le malattie, sono riuscito a riportare un
carico di verità innegabili da ogni viaggio di esplorazione,
che tutte le medicine necessarie alla salute si trovano
nel corpo umano.
Andrew Taylor Still
Una porta sul mistero della vita è una frase che apre campi infiniti e indescrivibili. Il mio scritto è
un affacciarmi a questa finestra con la mia esperienza di crescita. Diverse sono state le strade che mi
hanno condotta davanti ad una porta, che una volta aperta non si può più chiudere e si può solo
camminare oltre, seppur i primi passi siano instabili. Da lì i passaggi sono diversi e più ci si lascia
fluire, più si trova quel centro che permette l’equilibrio nell’impermanenza delle cose, perché la
strada dell’amore è imprevedibile e non dà nessuna certezza, se non quella dell’amore.
L’esperienza con il craniosacrale mi ha permesso di unire attraverso una realtà palpabile le
dimensioni tra le quali mi sposto e ci spostiamo, cielo e terra, spirito e corpo, in quanto ne
costituisce un punto d’incontro. E’ divenuto quindi un sostegno concreto di approccio terapeutico e
anche nella vita. Anche se dovessi trattare una persona con altre tecniche, resta la visione tramite la
prospettiva craniosacrale, che si è integrata in me, ampliando le mie capacità di osservazione,
valutazione per quanto possibile priva di giudizio. Il percorso attraverso il craniosacrale mi ha
consentito di sviluppare uno stato ancora più impersonale nella relazione col cliente, nelle relazioni
umane e nella mia vita.
Ho acquisito un’aggiunta di consapevolezza alle mie percezioni, con la conseguente maggior
presenza in me, che durante le sedute dona tutto il tempo e tutto lo spazio al ricevente, lasciando
libero il campo alla sua autoguarigione, mentre nella stanza aleggia pace e leggerezza. Il mio campo
percettivo si è ampliato. Mi sono allenata ad allargarlo e restringerlo in una stessa seduta, per
passare dall’ascolto di eventuali richieste intrinseche del sistema della persona all’ascolto delle
diverse maree fino ai movimenti fasciali. Col tempo questi spostamenti di attenzione sono divenuti
più fluidi e naturali, permettendomi di migliorare l’ascolto. Inoltre i diversi livelli di percezione
sono divenuti possibili contemporaneamente, consentendomi di comprendere un singolo movimento
fasciale con le sue possibili influenze nell’intero sistema. Il che significa ampliare il campo, avere
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coscienza delle varie manifestazioni e dei loro collegamenti, percepire un campo unificato,
effettuare cambiamenti intenzionali nella percezione. I modi e i tempi di insegnamento della scuola
hanno permesso, nella mia esperienza, di “incarnare” la tecnica craniosacrale. Un sorprendente
assorbimento che mi ha consentito, con passione, dedizione, desiderio di ricerca e di conoscenza, di
crescere come terapeuta e come donna.
E’ avvenuta in me un’ulteriore rielaborazione di miei vissuti, fino al dissolversi di alcuni miei fulcri
compensatori. Ho trovato una chiave di lettura che ha portato luce in un momento difficile,
rielaborando le varie fasi, compreso un momento di sospensione, fino a ritrovare le mie risorse. Ho
così riconosciuto nel craniosacrale un fulcro di guarigione nel mondo e posso solo ringraziare il mio
insegnante Roberto Rizzardi per avermi fatto aprire la porta alle mie risorse anche attraverso questa
meravigliosa strada.
Approcciarsi alla cura verso gli altri richiede e porta ad un percorso personale di costante messa in
discussione di se stessi, che, nella mia piccola esperienza individuale con il lavoro sulle persone, ha
comportato l’espandere sempre più la visione dell’essere umano attraverso lo studio di varie
discipline che si possano integrare. E’ stato ed è potenziare la mia ricettività, imparare a discernere
per trovare la mia strada, senza perdermi nell’infinità di informazioni che giungono attraverso le
varie tradizioni umane più o meno antiche.
Ciò che sono lo devo negli ultimi anni in buona parte all’insegnamento craniosacrale,
all’applicazione nel mio lavoro di ciò che ho imparato, all’osservazione secondo questa prospettiva,
all’interazione con le persone nel mio studio attraverso tale tecnica. Un percorso che mi ha portata a
sviluppare lo stato di coscienza, rivalutando le percezioni in costante mutamento di aspetti.
La Potenza disponibile del Respiro della Vita dona all’essere umano la capacità di autoguarigione.
Come in tutte le tradizioni che si occupano dell’uomo in modo olistico, anche nel craniosacrale
emerge la realtà che curare i sintomi non risolve il problema, ma può depauperare ulteriormente la
persona delle sue risorse (in medicina tradizionale cinese si dice che intacca l’Energia ancestrale nel
serbatoio dei “Reni”). I sintomi di una disarmonia fanno parte di un processo intelligente, che può
indicare la strada della guarigione. I sintomi guidano, ma la guarigione avviene all’origine del
problema, a cui non è sempre facile giungere. Per cui contattare la Fonte, la Potenza biodinamica, è
un mezzo per andare all’origine e da lì possono emergere le risposte di cui la persona ha bisogno.
La potenza autoguarente è sempre attiva per tutta la vita e può sempre riemergere nelle aree che
hanno perso la loro vitalità. Le nostre risorse di autoguarigione si trovano solo nel presente.
L’Amore avviene oltre i nostri traumi e condizionamenti. L’Amore avviene nello scioglimento delle
rigidità, delle rabbie e delle memorie passate e delle paure future. L’Amore avviene, al di fuori del
nostro ego, libero dal tempo e dallo spazio. La vita diviene, attraverso le sue dinamiche,
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insegnamento di Amore. Il contattare la Fonte significa avvicinarsi all’Amore. La profondità della
tecnica craniosacrale è evidente.
Imparare a comunicare è un’arte, che emerge anche dalle considerazioni riportate nella tesi che ho
esposto. La vera comunicazione avviene da Cuore a Cuore, a livello spirituale, nell’anima. Penso
che tutto il resto sia manipolazione, dettata da bisogni egoici o anche dallo scopo di fare del bene.
Spero di riuscire a trasmettere l’entusiasmo, l’intensità del mio vissuto interiore attraverso il
cammino che ho presentato. Vivo con gioia la strada del mio cambiamento, in cui ogni esperienza è
vissuta con pienezza. E’ per me un’immensa ricchezza immergermi nelle prove della vita con
questo atteggiamento, con la forza dello spirito, che consente di affrontare i dolori con un senso di
libertà interiore. Tale libertà è data da uno scioglimento dei nodi, che prima mi bloccavano. Questo
dona una libertà di movimento nelle difficoltà della vita, che permette una prospettiva molteplice
nell’osservazione delle situazioni. E’ la libertà di essere, che non ha più prigioni imposte o ricercate
per senso di sicurezza. E’ lo sguardo libero sui vasti orizzonti della vita. E’ dire alla paura e al
dolore “ok, ci siete, vi prendo per mano, venite con me verso la fonte, l’amore, la luce
trasformante.”
In tutto questo la disciplina craniosacrale diviene notevole strumento di liberazione dai blocchi, dai
traumi dati dalle esperienze della vita e meraviglioso ponte per ricollegarsi alla potenza del Respiro
della vita, alla forza dello spirito che guida l’uomo.
E dopo l’agitarsi nei temporali dell’esistenza, si arriva a sedersi tra le maree della vita nella
profondità del Respiro della Vita, vivendo serenamente pervasi dal suo alternarsi di inspirazione ed
espirazione. La vita è inspirare ed espirare, così con calma, ricordarsi di inspirare ed espirare, è
l’Alito di Vita, Ruach.
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Capitolo 1
DAL CONDIZIONAMENTO ALLA SVOLTA
Quando ero piccola, come tutti i bambini, osservavo con attenzione cosa facevano i miei genitori e
gli adulti, non comprendendo molte cose. Era come vedere un film, che non mi apparteneva,
dall’interno di una bolla di sapone, da un ambiente ovattato. Le percezioni profonde del mio essere
mi davano risposte che non coincidevano con quelle che mi venivano date dall’esterno. Tutta
l’educazione e il condizionamento ricevuti, che non aderiscono alle leggi naturali cosmiche,
allontanano dal proprio essere creando dei conflitti interiori. Un bagaglio di eredità che diviene un
peso che non ci riguarda, ma che si rischia di far gravare sulla propria vita. E talvolta si finisce per
non ascoltare più la voce della coscienza, che in ogni istante ci guida lungo la Via. Direi che è il
primo impatto tra la nostra forza biodinamica e le energie biocinetiche, che si concretizza nei primi
fulcri compensatori. Da adolescente ho iniziato la mia semplice ricerca con letture, che potessero
portare più chiarezza nelle dinamiche della vita che osservavo. Nonostante fossi incline allo studio
di materie umanistiche ed artistiche, sono stata spinta a diplomarmi in ragioneria. Qualche anno
dopo, mentre tenevo contabilità davanti ad un pc, vidi delle immagini di me che posavo le mani
sulle persone per aiutarle. Ricordo che mi dissi mentalmente che era un sogno bellissimo, ma che
ormai avevo finito gli studi e avevo un lavoro sicuro. Intanto, mentre procedevo lungo gli
automatismi della vita, la voce della coscienza urlava con sintomi fisici sempre più forti, fino a
condurmi alla svolta. Una svolta fatta con l’intelligenza del cuore, che a volte usa la disperazione
per costringere al cambiamento, mentre la mente tentava di fermarmi dicendomi che facevo un salto
nel buio.
In breve tempo cambiai molte cose nella mia vita. Mi allontanai dalla casa in cui venivo
condizionata a non ascoltare i miei talenti, che in qualche modo percepivo. Dipinsi qualche quadro,
che esposi ad una mostra dove ricevetti un’ottima critica. L’apprezzamento sia di Ottorino Stefani
(noto critico di Montebelluna) e in seguito l’incoraggiamento di Gabriele Cattarin (uno degli ultimi
allievi di Salvador Dalì) fecero ravvivare la scintilla nel mio animo e rivalutare il valore di doti, che,
a detta di schemi imposti, non portano al guadagno.
Nel 2004 lasciai il lavoro di tenuta contabilità, bilanci, dichiarazioni redditi, ecc. per frequentare il
corso triennale di shiatsu. Il confronto con gli accenni di Medicina Tradizionale Cinese, che
giungono attraverso le scuole di shiatsu in Italia, mi permisero di iniziare a comprendere i
movimenti energetici e le disarmonie della mente e del corpo, osservandole da un punto di vista
olistico.
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Capitolo 2
DALLA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE AL CRANIOSACRALE
Florian Cortese (insegnante shiatsu, in riflessologia plantare, naturopata, psicologo) è stato il mio
insegnante di shiatsu, Medicina Tradizionale Cinese (MTC), approccio psicologico col cliente,
epistemologia delle medicine e riflessologia plantare. Un suggerimento che lui dava costantemente
era di non mescolare mai lo shiatsu con altre discipline. Questi “paletti” han fatto sì che per alcuni
anni mi dedicassi unicamente ad avviare la mia attività di operatore shiatsu, senza accogliere altre
correnti di pensiero. Questo iniziale limite mi ha permesso di approfondire il mio studio.
Probabilmente il mio insegnante voleva solo preservare tale disciplina da strane mescolanze new
age. Poi, di fronte alle esigenze delle persone che venivano in studio quotidianamente, si sono
aperte da sole altre porte, che mi consentissero di avere una visione più ampia nell’approccio alle
disarmonie che mi si presentavano davanti. Era la necessità di dare a me e alla persona di fronte
delle risposte più complete. A quel punto sono stata pronta ad unire in me shiatsu e craniosacrale,
senza creare mescolanze, mantenendo i loro rispettivi valori. Questa unione armoniosa mi ha fatto
sentir libera nell’ampliare la ricerca. Ho visto che queste discipline non si contrastano, ma anzi si
integrano. I trattamenti shiatsu e craniosacrale si accompagnano bene insieme per aiutare il corpo a
riequilibrarsi. Nello shiatsu la ripetizione ritmica di pressioni lungo i canali energetici di agopuntura
produce un effetto di stiramento-rilassamento dei tessuti connettivi e delle fasce. Ricerche effettuate
in Cina hanno dimostrato che il flusso dell’energia attraverso i meridiani viene condotto tramite la
fascia. E la fascia è l’apparato dell’essere umano alla base del lavoro dell’operatore craniosacrale.
Ogni disciplina richiede molti anni di studio e, cosciente di questo, mi impegno al massimo e con
tutto il cuore in quello che posso donare passo dopo passo.
Meridiani energetici
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Capitolo 3
CRANIOSACRALE E SENSIBILITA’
Avvicinare i miei clienti alla tecnica craniosacrale ha richiesto un po’ di tempo, perché per molti il
passaggio a percezioni più sottili era ostacolato dall’idea che per essere curati bisogna sentire
consistenti manipolazioni. L’entusiasmo con cui l’ho proposto ha reso fiduciose le persone, che poi
ne hanno potuto trarre giovamento. Fin dai primi giorni di scuola la tecnica craniosacrale ha
amplificato la mia sensibilità di percezione, conducendomi alla visualizzazione delle memorie
corporee delle persone. Ricordo il primo semplice rilascio di memoria dalle cellule, di cui fui
testimone. Avevo appena appreso la tecnica per lavorare sui tre diaframmi principali e alle caviglie.
Stavo trattando Lia, una compagna di studio, alle caviglie, quando ascoltai un’intelligenza superiore
che mi guidava al gomito sinistro. Non avevo mai posto mani alle articolazioni con il craniosacrale.
Andai al gomito e, mentre ero lì, visualizzai che il gomito sbatteva contro uno stipite. Finito il
trattamento chiesi a Lia se avesse problemi al gomito e lei mi disse che l’aveva sbattuto contro uno
stipite e che senza il dovuto riposo continuava a darle fastidio. Fu la mia prima visualizzazione di
un rilascio di memoria dalle cellule. In seguito queste esperienze si sono moltiplicate e le memorie
che vedevo erano anche molto complesse e comprendevano chiaramente anche l’età della persona,
gli ambienti del trauma e altri aspetti. Queste mie esperienze sono divenute quotidiane. Ho
compreso che la “visione”, in questo momento, è il mio canale principale di comunicazione, un
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linguaggio per me semplice, che ho sviluppato ancor più e una volta acquisite maggior sicurezza e
consapevolezza, ho potuto sviluppare altri sensi di percezione. In craniosacrale si dice ampliare il
campo. Dopo il primo anno di studi di craniosacrale, i trattamenti mi stancavano molto e non
trovavo risposte che mi aiutassero da un punto di vista più energetico. A questo si aggiunsero altri
problemi personali, che mi condussero a interrompere il corso di formazione, con l’intento
comunque di riprenderlo in futuro. E’ evidente che per poter divenire un buon terapeuta, serva un
percorso personale interiore, oltre che passione, devozione, ricerca continua, ecc. Ho intrapreso per
la crescita personale varie strade, anche di tradizioni differenti, sempre alla ricerca di sciogliere i
blocchi in me, di liberarmi di pesi non miei, di comprendere, per quanto possibile, fino al
raggiungimento della Pace nel Cuore.
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Capitolo 4
PRANIC HEALING
Il bisogno di gestire le dinamiche energetiche nella relazione con le persone che tratto, mi ha
condotta a partecipare ai corsi della scuola di Pranic Healing. Anche questo approccio alle
disarmonie mi ha permesso di sviluppare ulteriormente le mie capacità, di avere soddisfazioni e di
acquisire un’altra prospettiva.
Una volta aggiunte queste conoscenze, permettendomi di comprendere e gestire un po’ meglio le
energie, sono tornata alla scuola di craniosacrale per concludere anche questo percorso, trovando,
tra l’altro, la scuola in un’evoluzione costante, in cui aspetto biomeccanico e biodinamico, uniti
insieme, aprono ad un campo infinito, divenendo per me una porta sul mistero della vita.
Chakras Pranich Healing
Aura essere umano
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Capitolo 5
INTEGRAZIONE DELLE DISCIPLINE
Meridiani energetici
Chakras
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Come si integrano tra di loro queste diverse discipline? Di fatto tale domanda trova ottima risposta
nei risultati dei trattamenti. Anche a livello “teorico” ho raggiunto delle risposte.
Il Vangelo di Giovanni inizia con la frase: In principio era il Verbo. Ormai la scienza conferma che
tutto è luce, ma che prima della luce c’è il suono. Il suono stesso, infatti, può creare disarmonie e
può sanare. Dagli studi scientifici degli ultimi anni si è scoperto che lo stato di salute di ogni organo
corrisponde ad un determinato suono. La luce è una determinata vibrazione del suono. Il sistema dei
chakras delle varie tradizioni e il sistema dei meridiani proprio dei taoisti cinesi sono manifestazioni
dello stesso fenomeno. I meridiani distribuiscono l’Energia Vitale e i chakras l’Energia Luminosa.
Nella biodinamica craniosacrale si arriva alla Potenza biodinamica che si sviluppa dalla linea
mediana primaria come fattore di organizzazione per tutta la nostra vita. Questo concetto trova con
la Medicina Tradizionale Cinese un meraviglioso collegamento che descrivo più avanti.
Tutte e tre le diverse prospettive hanno in comune una visione a strati, da un livello più profondo ad
uno più superficiale di manifestazione del Respiro della Vita. In Medicina Tradizionale Cinese
(MTC) esiste la teoria delle 6 energie, che vede una schematizzazione a strati di diverse energie, sia
esterne che interne al corpo, alle quali vengono associati determinati meridiani. Oltre a questa
teoria, in MTC, vi sono vari livelli di energia anche in un’altra prospettiva, da quello più profondo
dei meridiani straordinari a quello più superficiale dei meridiani principali. Il sistema dei chakras
considera una corrente di luce pura che pervade il corpo, manifestandosi attraverso i vari chakras,
come attraverso uno spettro, in vari colori. Il colore associato ad un chakra non è necessariamente
un colore puro, ma è il colore predominante a quel determinato livello, che dà un’indicazione della
frequenza dell’energia trasmessa e della qualità della coscienza che chiede di essere espressa. In un
certo senso, come avviene in MTC, in cui ad ogni organo sono collegate emozioni, che possono
predominare, ma che non ne rappresentano l'equilibrio. Infatti viene abbinata al Fegato la rabbia,
come emozione predominante, mentre il suo equilibrio è la calma. Tra l’altro ad ogni chakras
corrisponde un determinato livello di consapevolezza. Anche in Biodinamica craniosacrale si ha
una percezione su vari livelli. Si passa dalla quiete dinamica, alla marea lunga, alla marea media,
fino all’impulso ritmico craniale, che è la manifestazione più fisica dei tre aspetti. Direi anche che i
meridiani sono una manifestazione più fisica dell’Energia Vitale rispetto ai chakras. Inoltre alcuni
studiosi sostengono che il liquido cerebrospinale sia il veicolo che trasporta la luce, dimostrato dal
fatto che nei fluidi vitali di tutti gli organismi viventi sono state rinvenute piccole particelle di
energia, i biofotoni, che possono emettere luce. Il dottor Sutherland descrisse la potenza nel fluido
come una “luce liquida”. Secondo il dottor Zvi Karni la fascia riesce a condurre elettricità, così da
trasmettere energia in tutto il corpo. Ricercatori come Herbert Frohlich e Fritz Popp hanno
dimostrato che una cellula vivente emette luce in un’ampia gamma di lunghezze d’onda e
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costituisce un mezzo di comunicazione tra le cellule. Per la salute delle cellule sembra necessario un
sistema di comunicazione basato sulla luce. Probabilmente la contrazione delle fasce interferisce
sulla loro capacità di condurre elettricità e di trasmettere la luce. E se la luce è una manifestazione
del suono, ecco che il suono può divenire strumento di disarmonia o di armonia.
La coscienza in sé, è, quindi, un attributo dell’energia e i vari stati di consapevolezza vengono
associati ai diversi livelli energetici.
Di fronte all’integrazione delle varie tecniche terapeutiche, il dott. John E. Upledger stesso
sosteneva che il trattamento ad una persona non si esaurisce con il craniosacrale, perché “sarebbe
come non aver capito nulla della globalità e dell’unitarietà di funzionamento dell’insieme ad
altissimo livello di integrazione costituito dall’essere umano”. Contemporaneamente, però, si può
dire che il craniosacrale, giungendo alla linea mediana e al Respiro della Vita, costituisce un lavoro
a monte dei chakras e dei meridiani. L’approccio craniosacrale è una scienza ed un’arte, che si è
sviluppata osservando le leggi della natura in azione nelle varie sue manifestazioni.
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Capitolo 6
L’ESSERE UMANO DALLA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
ALL’EMBRIOLOGIA
L’essere umano è un sistema multifunzionale (direi anche multidimensionale), composto da
elementi energetici, psichici e fisici in condizione di costante interdipendenza. L’assenza di salute, e
quindi di benessere, è l’espressione concreta e percepibile della perdita di equilibrio energetico o
“disarmonia”. L’organismo cerca sempre di ritrovare l’equilibrio e l’armonia con se stesso e con
l’ambiente circostante e spesso non ci si rende conto di questa sua capacità di autoguarigione, che
purtroppo viene pure ostacolata o negata da abitudini nocive, convinzioni, ecc.
Di fronte all’integrazione di diverse tradizioni mediche tra loro, mi viene in mente un articolo di un
giornalista sulla filosofia orientale. Il giornalista scriveva: “In realtà l’oriente non ci può salvare,
non può riempire il nostro vuoto. Può solo farci da specchio e farci capire meglio ciò che siamo”.
L’essere umano è nato dalla, nella e per mezzo della natura e per questo è soggetto a tutte quelle
variabili che contraddistinguono la natura stessa. L’uomo equilibrato nelle sue energie e nelle sue
funzioni globali conduce una vita lunga ed armoniosa secondo la naturale parabola vitale. L’uomo
non equilibrato nelle energie e nelle funzioni, se non riceve trattamenti riequilibranti, termina la sua
vita in anticipo, ammalandosi e invalidandosi.
La Vita è data dal movimento, che è una manifestazione delle vibrazioni generate dall’energia e
dall’informazione. Nel Taoismo, il Tao, l’Uno, si può sperimentare ma non descrivere. E’
l’esperienza mistica di comunione con l’Uno. Anche in biodinamica craniosacrale l’esperienza della
quiete dinamica è quasi indescrivibile. Anche se è vero che dall’Uno (Tao) nasce il Due (YinYang), il linguaggio fa parte della vita e la vita si esprime nella dualità. Quindi l’Uno che viene
enunciato, non è il vero Uno. La manifestazione della vita nel mondo fisico avviene attraverso
l’alternarsi di aspetti duali, opposti e complementari tra di loro. Questo movimento può essere
espresso attraverso delle onde, oppure attraverso una spirale, in quanto alla fine di un ciclo non ci si
ritrova al punto di partenza, ma all’inizio di un nuovo ciclo. E’ l’onda, che va e che viene del
Respiro della Vita. I cinesi per descrivere il movimento della vita attraverso l’alternarsi dello YinYang hanno sviluppato il simbolo del Tai Ji, in cui si vede bene il movimento a spirale da un
aspetto della vita ad un altro e come un aspetto contenga il seme dell’altro. Tale simbolo dà l’idea
dell’intima fusione dei due aspetti, che insieme costituiscono la totalità della vita.
L’essere umano immerso nel mondo duale deve mantenersi in equilibrio tra i due aspetti opposticomplementari. Quando un aspetto prevale o soccombe rispetto al suo contrario, si crea un
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disequilibrio ed eventualmente una malattia. Quando il microcosmo uomo perde l’equilibrio, perde
la capacità di difendersi dagli agenti esterni, sia che siano fisici, emotivi o energetici.
Interdipendenza
Tai Ji
L’uomo è responsabile della propria salute e la può deteriorare permettendo a passioni, emozioni
non governate con saggezza, di invadere il proprio Cuore. L’uomo riceve l’influsso celeste naturale.
Si potrebbero dare descrizioni meravigliose, attraverso le varie tradizioni filosofiche o religiose, che
riguardano l’equilibrio dell’essere umano nella sua vita. Secondo il Lingshu (opera che, insieme al
Suwen, forma il Huangdi Neijing, considerato la Bibbia della MTC, Medicina Tradizionale Cinese),
lo scopo della vita è di mantenere il “radicamento agli Spiriti (Shen)”, attraverso i quali si conserva
la relazione vitale con il Cielo. L’uomo non dovrebbe dimenticare la sua natura spirituale, in quanto
essere spirituale che vive l’esperienza umana. Le passioni possono attaccare e ferire gli Spiriti in noi
e creare degli squilibri a carico dei cinque Organi (secondo la MTC), compromettendo la salute. Gli
Organi sono i punti di espressione del macrocosmo nel microcosmo-uomo, contengono le forze
spirituali dell’uomo. Gli Spiriti accolti nei corrispondenti Organi guidano l’uomo, che deve essere
in grado di mantenerli nei loro ricettacoli e farli tornare quando si allontanano.
Ormai si riconosce il collegamento tra salute psicofisica e spirituale. Più importante ancora della
costituzione fisica dell’uomo è la sua capacità di adeguarsi armoniosamente alle leggi che lo legano
all’Universo (epigenetica). L’uomo può esser visto come un mondo brulicante di Spiriti e deve
raggiungere l’unità. Nel taoismo si dice che deve “custodire l’Uno”. Quindi la ricerca dell’essere
umano va verso l’origine e i processi dei movimenti che incidono sulla sua salute e la danneggiano
e verso la ricerca dei principi che moderano le passioni e la vita, sempre considerando la vita
dell’uomo tra Cielo e Terra.
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In questa visione dell’uomo come collegamento tra cielo e terra rientra il concetto di craniosacrale
come punto d’incontro tra corpo e spirito.
Le essenze del Cielo si uniscono alle essenze della Terra. Si esprime la potenza Cielo/Terra
(Yang/Yin). Il Cielo dà la vita. La terra vive dell’amore del Cielo e la grande virtù del Cielo/Terra si
chiama vita. “L’uomo vive grazie alla Terra ed il suo destino è sospeso al Cielo” (Suwen, cap. 25).
L’uomo nasce sulla Terra e vive nel Cielo, dalle cui energie trasforma le proprie in Essenze sempre
più sottili, che tendono al Cielo ma sono attivate dalla Terra e quindi appartiene ad entrambi. Lo
Yang (Cielo) diffonde e lo Yin (Terra) riceve. La creazione è virtù del Cielo che si versa sulla Terra
e si espande. I Soffi della Terra si concentrano per costituire le forme corporee. La virtù che
dischiude la vita si radica al Cielo. I Soffi attraverso i quali le forme sono completate si radicano
alla Terra. Quindi nell’uomo il Cielo è virtù e la Terra è Soffi. La virtù si riversa, i Soffi si
diffondono ed è la vita. La virtù della Terra è la virtù del Cielo comunicata. L’uomo vive in base
all’equilibrio tra ciò che ha all’interno e ciò che gli sta all’esterno. E’ parte dell’universo
continuamente percorso da interscambi energetici (Soffi) tra Cielo e Terra, dei quali è zona di
passaggio. Il Cielo e la Terra operano insieme, si incontrano. Il loro punto d’incontro è il Cuore,
centro vitale, che accoglie gli Spiriti venuti dal Cielo e che controlla lo scambio Cielo/Terra. Il
Cuore batte per la vita offerta dal Cielo. La Via è la Virtù del Cielo. Non è la somma dello Yin e
dello Yang, ma è il regolatore della loro alternanza. Ogni uomo ha il proprio percorso di vita, ma la
destinazione finale, il Cielo, è impressa nel Cuore di ognuno.
Quindi l’uomo ha un punto d’incontro tra Cielo e Terra nel Cuore, inteso in MTC come Imperatore
del Regno, come Capitano della nave. In craniosacrale si considera il LCS il principale punto
d’incontro fra il Respiro della Vita e il corpo, il raccordo tra fisico e spirituale. Si può anche
considerare come importanti ghiandole siano direttamente influenzate dal sistema craniosacrale: la
ghiandola pituitaria accolta nello sfenoide e la ghiandola pineale situata sulla parete posteriore del
terzo ventricolo. La ghiandola pineale in molte tradizioni spirituali è considerata la sede dell’anima.
In medicina indiana e tibetana si ritiene che il terzo ventricolo sia la sede del centro di energia
primaria del corpo e viene visto come il luogo in cui gli yogi vanno in meditazione. In sanscrito
quest’area è collegata al chakra dell’ajna, che i cinesi chiamano centro illuminato. In biodinamica
craniosacrale il terzo ventricolo è visto come il sito del fulcro originale, che si forma al
concepimento, e attraverso cui le potenze organizzatrici del Respiro della Vita trovano espressione.
La Matrice Originaria per la formazione dell’essere umano viene stabilita e in base ad essa avviene
la differenziazione cellulare e lo sviluppo del corpo, come descritto nei capitoli seguenti.
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Ghiandole
Ventricoli cerebrali
La prospettiva dell’uomo come punto d’incontro tra le forze del Cielo e quelle della Terra dà l’idea
di come sia importante per l’operatore craniosacrale, attraverso i fulcri adeguati, il radicamento
alla terra e la sua apertura al Cielo, poter mantenere un equilibrio, che gli permetta di essere un
buon strumento di stimolo alla possibile autoguarigione del ricevente il trattamento.
Quindi le forze naturali si esprimono sotto l’influenza che arriva dall’alto. Il Cielo istruisce l’uomo
e gli Spiriti sono il Cielo nell’uomo. Il Cuore accoglie gli Spiriti al momento del concepimento e,
custodendoli, tutta la vita può svilupparsi. Gli Spiriti (Shen) non sono dell’uomo, ma sono un
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patrimonio universale, ciò che accomuna gli esseri viventi. Sono l’unità assoluta, al di là della
dualità. “Ciò che lo Yin-Yang non può sondare sono gli Spiriti” (Suwen, pag. 56 Lingshu). Si
radicano in maniera specifica nell’essere umano e rappresentano la profonda guida spirituale
interiore, l’infinito che si radica nell’individuo. Sono l’Intelligenza Universale che guida il
terapeuta anche in un trattamento completamente diverso da quello previsto inizialmente. Gli Shen
vengono tradotti comunemente con i termini Mente e Spiriti. Sono la consapevolezza, la capacità di
conoscere e accettare le cose per ciò che sono, mantenendo un atteggiamento lucido e calmo nei
confronti degli eventi della vita. “Nella mente del praticante non vi deve essere desiderio, solo un
atteggiamento ricettivo e di accettazione, allora la Mente (Xin) diventa Spirito (Shen)” (Da Cheng
1600). “Lo Shen è la divinità celeste da cui derivano le diecimila cose” (Suwen). Il Cuore è il
Sovrano del corpo e i Diecimila esseri cercano di individuare il destino personale. Le “Diecimila
cose” sono gli svariati modi con cui l’uomo si manifesta: pensieri, idee, fantasie, meditazioni,
amore, consapevolezza, coscienza, sentimenti, progetti, invenzioni, arte, ecc. Gli Spiriti permettono
di giungere alla vera conoscenza, cioè alla percezione della natura intima, delle disposizioni naturali
degli esseri e delle cose. Quindi non si conoscono gli altri se non spiritualmente. Sono l’unione
originale, il rapporto intimo con l’unità originale. Il mistero originale produce gli Spiriti. Gli Spiriti
dal Cuore si irradiano in tutto l’essere: negli organi, nel mentale, ovunque vi sia l’animazione vitale.
L’Essenza (Jing) che permette la vita del corpo va conservata, consumata correttamente e nel tempo
si esaurisce, mentre lo Spirito fa crescere la persona e dovrebbe svilupparsi durante la vita. L’uomo
alla nascita possiede il massimo della vitalità (Jing, Essenza, concetto ripreso da Michael Kern
come scrivo nel capitolo seguente) e il minimo della coscienza (Shen), mentre l’anziano dovrebbe
avere il minimo della vitalità e il massimo della coscienza. Se non si segue la corretta Via, uno stile
di vita con una giusta alimentazione ed un corretto ritmo, non viene rispettata l’Essenza e ne risente
la stabilità dello Spirito. Il depauperamento delle Essenze comporta la perdita degli Spiriti. Così si
perde lo stato di coscienza ideale, che permette all’uomo di vivere armoniosamente secondo la
propria natura. Tutto ciò che riguarda la psiche, lo spirito e le emozioni dipende dal radicamento
degli Spiriti (Shen). In base al grado di radicamento degli Spiriti si ha un certo grado di coscienza,
di sensibilità, di comprensione della vita, di consapevolezza di sé nel mondo, di lucidità mentale, di
discernimento, di scelte etiche, di velocità di pensiero, di memoria, di spiritualità, di modo di
interagire con gli uomini e con l’universo. Lo Shen si apre agli occhi e la sua buona qualità si può
vedere nello sguardo limpido, vitale, presente. Lo Shen viene accolto dal Cuore, ma si manifesta nei
suoi diversi aspetti attraverso i vari Organi. Gli Shen sono le fasi del processo mentale attraverso il
quale l’uomo organizza il proprio pensiero per poter agire, seguendo un ordine che coinvolge anche
gli Organi corrispondenti ad ogni Shen che viene da essi tesaurizzato.
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Capitolo 7
DALLL’EMBRIONE ALLA POTENZA BIODINAMICA
Tutto cambia e si trasforma. Tutto si modifica nel tempo. E tutto è mosso da una forza, la Forza
vitale, definita dai cinesi col termine QI. Qi è una parola di difficile traduzione. Ted Kaptchuk
(docente ad Harvard, direttore a Boston in programmi sugli studio placebo, è una figura di spicco
negli studi placebo, studioso di medicina asiatica orientale, autorità accademica sul pluralismo
medico) parla di “materia sul punto di diventare energia ed energia sul punto di materializzarsi”.
Ideogramma Qi
Ascolto craniosacrale
L’ideogramma di Qi rappresenta del vapore che si alza al di sopra di una pentola contenente riso.
Dà quindi l’idea di movimento, ma anche di materia (il riso dal quale si alza il vapore), che è
l’energia più manifesta. Anche in biodinamica craniosacrale (vedi capitolo biodinamica
craniosacrale e linea mediana) ho ritrovato il concetto di un’energia che viene percepita come un
vapore che sale e queste similitudini aumentano il mio entusiasmo nello studio e nell’ascolto dei
movimenti della vita. Il liquido cerebrospinale, considerato il più nobile elemento conosciuto
contenuto nel corpo umano (dottor Still), è come un grande fiume della vita. Il dottor Sutherland
paragonò le fluttuazioni ritmiche del LCS alla marea dell’oceano, considerandolo regolato dalla
stessa Intelligenza che regola la marea dell’oceano, la rotazione della terra e il movimento di tutti i
pianeti. E secondo la MTC il LCS è controllato dall’energia dei Reni (in MTC si intendono nel loro
aspetto energetico, funzionale e di interdipendenza), che sono governati dalla luna, che, appunto
regola le maree. In MTC i Reni sono visti come il serbatoio dell’energia ancestrale, Jing (Essenza)
del Cielo anteriore. Si ha un concetto di batteria ripreso anche in craniosacrale. Il dottor Magoun,
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in riferimento al concetto di Sutherland della potenza nel fluido come una “luce limpida”, parlò
come di un “potenziale elettrico”. Quindi si tratta di una sorta di batteria fluida nel corpo, che può
essere ricaricata con la potenza che arricchisce il LCS di caratteristiche risananti. Anche l’osteopata
Stone descrisse il LCS come un settore d’accumulazione di energie ultrasoniche e leggere e grazie a
questa essenza la mente funziona come luce dell’intelligenza. In MTC si parla di una batteria nei
Reni che ha una durata di circa 120 anni, ma che può, se depauperata, essere rivitalizzata da
adeguati trattamenti. Kern scrive: “Nella MTC viene data importanza all’equilibrio del Qi e della
potenza del Jing nel corpo. Curiosamente, il Jing, o l’essenza, viene percepito come un principio
regolatore intrinseco nel corpo umano, strettamente legato al suo sistema dei fluidi”. Kern scrive in
seguito dei concetti simili che si ritrovano in medicina ayurvedica e in medicina tibetana. Aggiungo
che il Jing viene poi diffuso nel corpo sotto forma di Qi attraverso i meridiani energetici.
In generale Qi viene tradotto col termine “Energia”. E’ il Soffio, la forza che muove l’incessante
cambiamento che avviene in modo circolare. E’ come un’onda. E’ il fluire della vita con i due
aspetti opposti e complementari: nascita e morte, espansione e costrizione, flessione ed estensione,
destra e sinistra, caldo e freddo, luce e buio, maschile e femminile, attività e staticità, ecc. In tutti i
fenomeni della vita si colgono aspetti opposti e complementari. E’ il concetto di Yin-Yang,
rappresentato nel cerchio del Tai Ji. La situazione di un momento viene analizzata attraverso il
concetto di Yin e Yang, che è anche relativo. Il concetto che “tutto” sia relativo non regge, perché è
un concetto assoluto. Attraverso la teoria dello Yin-Yang si osserva una situazione in relazione a
qualcosa. Non si può dire che un oggetto sia chiaro senza avere un confronto rispetto a
qualcos’altro. Il Qi è il movimento della vita, è l’espressione della forza che muove ogni cosa, che
gli dà vita e la riscalda. Grazie all’unione tra l’uomo e la donna, che sono opposti e complementari,
si ha il concepimento. Al momento del concepimento il Qi dell’Universo assume una forma e
questo assumere forma del Qi dell’Universo è detto Jing, tradotto con il termine Essenze. Il Jing è
uno dei “tre tesori” (Jing, Shen, Qi), che fanno parte delle Cinque Sostanze Fondamentali che
costituiscono l’essere umano e che sono: Jing (essenze), Shen (mente-spiriti), Qi (energia
individuale), Xue (sangue), Jin-Ye (fluidi corporei). Il Jing è una sostanza pura e preziosa. Il “Jing
del Cielo Posteriore” è l’essenza che si sviluppa dopo la nascita attraverso l’assunzione di cibo,
acqua, aria e anche tramite il nutrimento psico-affettivo. Il “Jing del Cielo Anteriore” è l’essenza
che prende forma al momento del concepimento. E’ come una batteria, il cui esaurimento
corrisponde all’estinguersi della vita e che va quindi preservata affinché la vita abbia il suo decorso
naturale. Le Essenze (Jing), che si formano al momento del concepimento, creano la condizione per
il “radicamento” del Cielo nell’Uomo. Le Essenze attraggono ed accolgono gli Shen (MenteSpiriti), che dimorano nell’uomo permettendogli la vita e lo sviluppo. Se non ci sono le condizioni
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per il radicamento degli Shen nella struttura che comincia a svilupparsi dal concepimento, questi
non vengono accolti e si ha l’aborto. Al momento del concepimento le Essenze iniziano ad
elaborare l’embrione (non sono l’eredità genetica). Gli Spiriti volano liberi nell’immensità sotto il
Cielo, anche se sono attratti dal corpo in formazione. Il fatto che vengano o meno fa sì che l’essere
si sviluppi o sia abortito. Se si seguono gli Spiriti, i Soffi sono condotti correttamente attraverso il
corpo. Per cui la realtà della vita sono i Soffi animati dagli Spiriti. I Soffi sono considerati qui il
sangue e i liquidi, il dinamismo e le essenze.
Questa chiave di lettura, che ai miei occhi è estremamente affascinante, coincide con ciò che ho
appreso al corso di introduzione alla biodinamica craniosacrale. Secondo l’embriologo tedesco
Erich Blechschmidt (1902-1992), a guidare il processo di formazione dell’essere umano vi sono
forze che agiscono dall’esterno attraverso il movimento dei fluidi, determinando le reazioni dei geni
all’interno delle cellule. Più precisamente, dal primissimo istante del concepimento, il corpo si
forma intorno a un progetto preciso e primario, dato da un grado straordinario di ordine e di
intelligenza. In questa fase non ci sono meccanismi genetici che possono favorire un simile
sviluppo organizzato. Blechschmidt e Gasser affermano: “i fattori ereditari sono una condizione
importante, ma non l’unica per il processo di diversificazione. Gli stessi geni non effettuano il
processo di diversificazione”. Il dottor Sutherland vedeva i fluidi come vettori della potenza della
Respirazione Primaria che trae origine da una forza misteriosa al di fuori del corpo: Respiro della
Vita o Alito di Vita. Si parla di epigenetica. Michael Kern scrive: “Secondo la medicina orientale ci
sono tre energie fondamentali che si uniscono per dare origine all’essere umano al momento del
concepimento: l’energia vitale della madre, quella del padre e quella del bambino che prende forma
come persona. Se l’espressione fondamentale della nostra forza vitale è libera, può annullare le
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predisposizioni ereditate dai genitori. La salute intrinseca va oltre la genetica, infatti la nostra
matrice intrinseca della salute è pre-genetica”. Ci sarebbe molto da dire anche sui fluidi secondo la
MTC in relazione al craniosacrale. Michael Kern scrive di come la potenza biodinamica del
Respiro della Vita è stata descritta come “l’energia libera di agire nei fluidi”, di come questa
potenza può essere sperimentata come una specie di “fluido all’interno del fluido” e di come la
medicina cinese ritenga che i fluidi corporei trasmettano le forze vitali e un principio ordinatore
fondamentale. Tutti i fluidi corporei esprimono il movimento della marea come il LCS e anche
parte di essi, come il LCS, trasmette la potenza del Respiro della Vita. Visto che la fascia ha
un’organizzazione prevalentemente longitudinale, la respirazione primaria viene trasmessa per lo
più longitudinalmente e quindi anche l’energia si muove lungo il corpo in tal senso. In MTC si
considera che il qi scorra nel corpo lungo i canali longitudinali.
Dato il concetto espresso sopra (nel capitolo “dalla MTC al Craniosacrale”), secondo il quale il
flusso dell’energia attraverso i meridiani viene condotto tramite la fascia, si comprende ora quanto
possa influire sulla salute il trattamento craniosacrale nell’essere umano e come partecipi anche al
miglioramento del flusso dell’energia vitale lungo i canali energetici dell’antica tradizione cinese e
dei nadi delle tradizioni indiane dello yoga e sulle strutture energetiche costituite dai chakras.
Secondo la classica teoria yoga, la rete neurologica è vista come un’immagine della sottostante rete
energetica. Inoltre, come già visto nel capitolo “Integrazione delle discipline”, su un altro livello il
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craniosacrale, andando a contattare linea mediana e Respiro della Vita, lavora a monte dei meridiani
energetici, dei nadi e dei chakras.
Poiché ogni cosa ha qualità differenti, anche il Qi si distingue per caratteristiche di funzionamento e
ha diverse forme. L’uomo, come ogni cosa, ha un Qi (energia individuale) al suo interno, che non è
trasmissibile. Il Qi inteso come Sostanza Fondamentale dell’individuo è l’energia che si sviluppa
all’interno dell’uomo attraverso l’assimilazione delle energie esterne (Jing del Cielo Posteriore)
elaborate attraverso il Jing del Cielo Anteriore nelle strutture energetiche del corpo (Zang-Fu,
Organi-Visceri). Il Qi così ottenuto viene poi diffuso a tutto l’organismo attraverso i Canali
Energetici. Le funzioni del Qi nell’organismo sono: attivare la circolazione, trasportare e diffondere
le sostanze necessarie alla vita, attivare i processi metabolici, mantenere il vigore delle attività
fisiologiche, proteggere, difendere e riscaldare il corpo.
Ho ritenuto i concetti di medicina tradizionale cinese valorizzanti per la descrizione del misterioso
processo attraverso il quale si crea l’essere umano, che diviene luogo d’incontro tra spirito e
materia. Durante il corso di biodinamica craniosacrale ho completato un tassello rimasto in sospeso
nel 2007 nei miei approfondimenti sul Ming Men (vedi capitolo seguente), punto importante dei
meridiani di medicina tradizionale cinese. A questo punto ho collegato tali concetti alla biodinamica
craniosacrale.
Le essenze elaborano l’embrione. Un’energia organizzatrice dell’essere, la potenza biodinamica, ha
accesso all’essere in formazione. E lo schema specifico di movimento espresso da ogni organo
segue il proprio schema di sviluppo embrionale.
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Capitolo 8
NODO DI HENSEN E MING MEN
Nel 1976 il dott. Schatz (grande medico e agopuntore) fondò con il gesuita Claude Larre (grande
sinologo e miglior traduttore al mondo del Huangdi Neijing) la Scuola Europea di Agopuntura a
Parigi.
Il dott. Schatz ha indicato il Ming Men, da lui identificato con il nodo di Hensen, come il punto di
cui il Cielo Anteriore si serve per realizzarsi in figura umana. Questa precocissima regione
dell’embrione se trapiantata su un altro embrione ne provoca una morfogenesi secondo le sue leggi.
Quindi il programma di sviluppo dell’embrione non si trova già presente nelle cellule, ma è nelle
forze organizzatrici e formatrici che stanno all’esterno delle cellule (stesso concetto di Sutherland e
di Blechschmidt). La ricerca della moderna embriologia va verso l’antico concetto di Cielo
Anteriore della MTC. In epigenetica si afferma che due individui con lo stesso genotipo non
necessariamente hanno un fenotipo identico (morfologia, sviluppo, proprietà biochimiche e
fisiologiche comprensive del comportamento).
Il Ming Men è l’aspetto Fuoco dell’Acqua, rende attiva l’Acqua vitale. Riguarda le energie
cosmiche ancestrali. E’ la scintilla che accende la vita e le cui manifestazioni sono espresse dal
Rene Yang. Tutto inizia dal Ming Men, tradotto come la Porta della Vita o la Porta del Destino.
Esso è il fuoco dove si forma la vita, dove essa si crea e si genera in ogni istante. L’ ideogramma
ming indica un comando che va eseguito, un proclama con i doveri di ciascuno; è il proclama del
cielo e l’uomo deve rimanere fedele alla natura che gli è stata affidata. Ognuno deve seguire questa
sua dotazione naturale e portare a compimento la sua vita. Destino quindi è la forza vitale
individuale: la Porta del Destino (Ming Men) è il luogo dell’organismo dove ha inizio la vita. Il
Ming Men rappresenta l’ordine per mezzo del quale il Cielo chiama l’uomo all’esistenza e
attraverso il quale fissa a lui un destino. Può essere inteso come il luogo del passaggio dal Cielo
Anteriore al Cielo Posteriore. Per Cielo Anteriore si intendono tutte le forze che conducono alla
formazione di un essere vivente prima del concepimento. Il Cielo Posteriore rappresenta il divenire
di queste forze durante la vita, anche con l’apporto delle energie dell’ambiente. Il Ming Men è il
Fuoco dello Yuan Qi, qi originario che genera la vita, ossia l’energia essenziale che si attiva nel
corpo, della quale il punto costituisce una porta di entrata. Tutti gli organi hanno bisogno del calore
del Ming Men per poter funzionare. Il meridiano straordinario Vaso Governatore (Du Mai)
rappresenta, in MTC, la principale via per tonificare il Ming Men. Il Qigong lavora sul Ming Men
in tutte le sue forme. Il Ming Men è localizzato nel punto VG4 (Vaso Governatore 4), tra L2 e L3,
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sotto l’apofisi spinosa di L2. E’ il più potente punto di attivazione di tutto lo yang del corpo. La sua
spinta vitale (del Ming Men) si esprime nel Qi che si muove fra i due Reni, 3 dita sotto l’ombelico e
all’interno dell’addome. La funzione del Ming Men è di grande attivatore dei processi ancestrali per
la diffusione del Jing (Essenza), sotto forma di Qi, a tutto l’organismo.
Il nodo di Hensen (nodo primitivo) nell’embrione è un ammasso di cellule posto all’estremità
encefalica della linea primitiva e nel quale è scavata una fossetta (fossetta primitiva). Più
precisamente, all’inizio della terza settimana di vita dell’embrione comincia a delinearsi sulla
superficie dell’ectoderma, lungo la linea mediana, nella regione caudale dell’embrione, uno stretto
solco con margini leggermente in rilievo, la linea primitiva. L’estremità cefalica della linea
primitiva è indicata come nodo primitivo (nodo di Hensen) ed è una piccola area sporgente che
delimita una fossetta. In corrispondenza del nodo primitivo, cellule dell’ectoderma si insinuano tra
ectoderma ed entoderma, estendendosi in direzione cefalica verso il disco protocordale e formando
un processo tubulare: il processo notocordale. Questo raggiunge anteriormente il mesencefalo, dove
finisce come un uncino nella regione della futura sella turcica dello sfenoide, che accoglierà
l’ipofisi. Poi cresce in direzione cranio-caudale. La notocorda, così formata, si estende per tutta la
lunghezza della futura colonna vertebrale e, nell’adulto, il suo residuo si ritrova nel nucleo polposo
dei dischi intervertebrali.
Quindi è molto suggestivo sapere che il nodo di Hensen nell’adulto si localizza proprio sul punto
Ming Men. I cinesi 2500 anni or sono, senza conoscere la moderna embriologia, avevano
immaginato che la “Porta della Vita” si localizzasse appunto sotto la seconda apofisi spinosa
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lombare decorrendo internamente, come la moderna biomedicina ha dimostrato. Dà l’idea di come
la biodinamica craniosacrale sia una porta sul mistero della vita.
Linea primitiva e nodo primitivo a 16 giorni
Notocorda e tubo neurale a 20-21 giorni
Notocorda
Nucleo polposo
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Capitolo 9
8 CANALI STRAORDINARI ED EMBRIONE
Nel momento del concepimento in cui si realizza l’unione feconda tra Cielo e Terra, dal punto Ming
Men (Porta del Destino), si avvia un processo di individualizzazione che porta alla generazione del
nuovo essere vivente. Gli 8 Canali Straordinari derivano dalla divisione cellulare e si può dire che
sono i primi beneficiari della potenza biodinamica del Respiro della Vita.
Anteriore
Chong Mai
Posteriore
Meridiani di prima generazione
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I Meridiani Straordinari, chiamati anche Meridiani Curiosi o Vasi Meravigliosi, sono tutt’altro
che secondari. Essi, subito dopo la fecondazione, si formano nell’embrione da un vortice di energie
che è l’origine della vita e scaturiscono dallo spazio tra i Reni dove ha sede il Ming Men. Sono stati
chiamati Vasi Meravigliosi per esaltarne le potenzialità terapeutiche in quanto erano efficaci dove
fallivano i Meridiani Principali, ma anche perché è possibile tracciare un parallelo con la teoria
della singolarità morfologica, secondo la quale il sistema dei Meridiani Curiosi corrisponde ad un
sistema intercellulare di trasduzione dei segnali anteriori al sistema fisiologico e nervoso. Sono
chiamati anche Canali Psichici per alcuni punti di comando importanti per l’azione nella sfera
psichica e comportamentale dell’individuo. Il primo a individuarli e a parlarne fu il medico Li Shi
Zhen (1518-1593) della Dinastia Ming, il quale disse: “I canali straordinari sono la radice della
Grande Via del Cielo Anteriore, il Du Mai, il Ren Mai e il Chong Mai sono la Fonte della
Creazione” (I canali di agopuntura di G. Maciocia). Mentre la rete energetica dei Meridiani
Principali è paragonabile a quella di un fiume, quella dei Meridiani Curiosi è come quella di un
lago, lasciando presupporre una funzione di contenimento dell’Energia. Sono in relazione con i sei
Visceri Straordinari: Cervello e Midollo (comprende midollo osseo e midollo spinale), Ossa e Vasi,
Vescica Biliare e Utero. Per questa stretta relazione hanno una parte attiva nella funzionalità del
sistema nervoso, emopoietico e ormonale. I Meridiani Curiosi assumono un’importanza
fondamentale già durante l’embriogenesi, in quanto hanno la capacità di indirizzare e stimolare la
crescita dei vari organi in formazione. Oggi diremmo che commissionano le cellule nella
differenziazione. Costituiscono il primo abbozzo della trama energetica intorno a cui si svilupperà
la rete dei Meridiani Principali e delle varie parti dell’organismo. Corrispondono al primo abbozzo
dell’organizzazione della vita. Sotto questo profilo, si può considerare lo sviluppo dell’individuo,
iniziato dallo zigote, proseguito fino allo stadio embrionale e dopo il secondo mese di gestazione a
quello di feto, sotto l’influenza dei Meridiani Straordinari.
Il primo meridiano a comparire è Chong Mai, la “Madre di tutti i Meridiani”, che collega l’alto con
il basso e costituisce l’asse strutturale che collega il Cielo con la Terra, sviluppandosi secondo un
asse verticale. Chong significa vitale ed è un canale vitale perché comunica con tutti gli altri. Da
Mai (Vaso Cintura) fa la sua comparsa successivamente e ne costituisce l’asse orizzontale.
Compaiono poi i meridiani Du Mai (Vaso Governatore) e Ren Mai (Vaso Concezione). Questi
quattro meridiani sono chiamati Meridiani di Prima Generazione e trovano la loro origine comune
nella regione del Ming Men, Porta della Vita, primo centro dell’Energia dell’uomo, il più
importante, sede delle trasformazioni energetiche, nel Nodo di Hensen. Il Qi prenatale, postnatale e
l’Enegia cosmica si interconnettono e si trasformano nel Ming Men. Da qui si può cogliere il valore
di biodinamica craniosacrale e linea mediana. Gli altri quattro meridiani straordinari sono definiti i
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Meridiani di Seconda Generazione e partono dalle caviglie. Questi non hanno un rapporto diretto
con il centro energetico primitivo, ma ognuno di loro trova la sua origine in un punto specifico di
Rene e Vescica. Essendo i Reni sede dell’Energia ancestrale originaria (Yuan Qi), tutti gli 8 Canali
Straordinari sono legati all’energia che ha generato l’individuo, alla sua costituzione e sono la sede
delle sue potenzialità e lo strumento per attuarle. Tutti gli 8 Meridiani Straordinari hanno il
compito di trasportare continuamente durante la fase embrionale, in quella dello sviluppo e durante
la vita adulta, le informazioni ereditarie. L’Energia che trasportano è un’Energia più pesante e
lenta rispetto agli altri meridiani, costituita prevalentemente dall’Energia ancestrale, quella stessa
Energia Vitale che funge da clessidra della vita stessa. Hanno poi anche la funzione di riequilibrare
la circolazione dell’Energia difensiva e nutritiva dei meridiani principali, quindi una funzione
omeostatica. Il feto formato nel ventre materno ha già gli otto Canali Straordinari, mentre sono in
formazione i dodici principali. Dopo la nascita i dodici Canali Principali si orientano verso l’assetto
definitivo e sono influenzati da fattori esterni. Mentre gli otto Meridiani Straordinari, che non sono
influenzati da fattori esterni all’individuo (come la marea lunga), si orientano verso la funzione di
riserva energetica (da cui deriva il paragone ai laghi), continuando a mantenere una relazione
strettissima con il cervello, la colonna vertebrale e con importanti implicazioni sul controllo
ormonale, sul sistema scheletrico e sull’apparato riproduttivo.
Anche in questo caso si può osservare un affascinante collegamento tra il sistema craniosacrale e gli
otto Canali Straordinari, sia per l’aspetto più profondo, il collegamento con le energie ancestrali,
con le risorse, sia per quel punto di origine che coincide con il Ming Men e il nodo di Hensen, sia
per i collegamenti di questi meridiani con le strutture fisiche facenti parte del sistema craniosacrale.
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Capitolo 10
BIODINAMICA CRANIOSACRALE E LINEA MEDIANA
Il percorso di formazione craniosacrale ha contribuito a notevoli cambiamenti in me. Ha creato
anche dei conflitti interiori, che mi hanno permesso di lasciar andare aspetti egoici o difese
caratteriali, provocando un ulteriore denudamento della mia personalità, con la conseguente
manifestazione di ciò che sono di fronte a me stessa. In definitiva un’accettazione della presenza di
alcune mie resistenze ancora presenti dopo anni di lavoro su di me e un rinnovato amore verso me
stessa, che mi ha condotta ad una maggior centratura e sicurezza. Ho raggiunto una maggior
serenità nella consapevolezza di fluire nella vita senza aspettarmi punti di riferimento esterni e una
maggior forza interiore nel vivere gli imprevisti della vita.
Il passaggio alla biodinamica craniosacrale è stato una svolta importate, sia come terapeuta che
come persona. Tutto l’aspetto biomeccanico è decisamente necessario come percorso base prima di
passare a quello biodinamico. E’ un radicamento che permette poi di percepire oltre, senza perdere
il contatto con il mondo fisico. Già avevo integrato in me il craniosacrale, ma con la biodinamica è
avvenuta una connessione, un’unione più ampia con ciò che sono e con la realtà circostante.
Ricordo, sorridendo, che, dopo il corso di introduzione alla biodinamica craniosacrale, per un certo
periodo vedevo camminare per strada solo embrioni e linee mediane. Poi naturalmente
l’osservazione si è integrata nei suoi vari aspetti.
Riguardo la consapevolezza, dopo la biodinamica, si sono create in me una maggior forza e lucidità
di fronte alle maree della vita, una centratura dovuta sicuramente alla connessione alla mia linea
mediana. Quel collegamento con la Fonte si è concretizzato anche in un aspetto fisico, un accesso
concreto e palpabile alla mia forza di autoguarigione in contatto con l’Energia Creatrice e quindi
ancor più una centratura che dona una maggior velocità decisionale. Come descritto in MTC, in
questo mio mondo brulicante di spiriti in cammino verso l’unità, è aumentata la mia capacità di
percepire l’Uno, e quindi di osservare il mondo oltre l’aspetto duale, derivante sicuramente da un
rinnovato amore verso me stessa, che si riflette sugli altri. Sono certa che la presa di coscienza del
concetto di una linea mediana presente in ogni forma di vita attraverso il craniosacrale, ha
contribuito alla mia maggior centratura con un ulteriore scrollo di dosso di quelli che spesso
vengono definiti rami secchi, perché la centratura man mano che aumenta permette di liberarsi delle
varie forme di attaccamento, conducendo in conclusione alla libertà dell’essere e del divenire.
La linea mediana del corpo è molto importante per l’organizzazione della nostra crescita, del
nostro sviluppo e per mantenere lo stato di salute. Costituisce un fulcro naturale per i vari aspetti del
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movimento della respirazione primaria. Bleschschmidt sostiene che lo schema di sviluppo lungo la
linea mediana sia determinato dalle forze ordinatrici del Respiro della Vita espresse nei fluidi delle
cellule che si dividono rapidamente. Come spiega Kern, la linea mediana e la notocorda forniscono
l’asse di sviluppo per il sistema nervoso centrale e per la colonna vertebrale. Quando questi tessuti
si sono formati, la notocorda scompare, lasciando suoi resti come nucleo polposo nei dischi
intervertebrali. La linea mediana primaria resta comunque come fattore di organizzazione per tutta
la nostra vita, influenzando forma e funzioni. Lungo la linea mediana si esprimono continuamente
quelle radianze che generano le varie manifestazioni ritmiche del Respiro della Vita. Si percepisce
come una forza aerea, che sale muovendosi attraverso i corpi e i dischi nella parte frontale della
colonna. Franklyn Sills dice che è il raggio di riferimento dell’ologramma. Sono concetti che
richiamano la descrizione in MTC del Qi, il cui ideogramma è del vapore che sale da una pentola
contenente riso. In MTC si considera che il cervello è il mare del midollo. A differenza della
medicina occidentale in cui il cervello è considerato notevolmente e da cui si fa partire tutto il
sistema nervoso che raggiunge la varie parti del corpo, in MTC il cervello non è considerato tra gli
organi principali. Come nella descrizione in biodinamica craniosacrale, si considera un flusso in
salita, dei fiumi che salgono e vanno a creare il mare del midollo, il cervello. L’importanza del
ruolo del sistema respiratorio primario risalta nel vedere in esso la profonda connessione tra la
struttura e la funzione.
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La potenza disponibile del Respiro della Vita dona all’essere umano la capacità di autoguarigione.
Come in tutte le tradizioni che si occupano dell’uomo in modo olistico, anche nel craniosacrale
emerge la realtà che curare i sintomi non risolve il problema, ma può depauperare ulteriormente la
persona delle sue risorse (in MTC intacca l’energia ancestrale nel serbatoio dei reni). I sintomi di
una disarmonia fanno parte di un processo intelligente, che può indicare la strada della guarigione. I
sintomi guidano, ma la guarigione avviene all’origine del problema, a cui non è sempre facile
giungere. Per cui contattare la Fonte, la Potenza biodinamica, è un mezzo per andare all’origine e
da lì possono emergere le risposte di cui la persona ha bisogno. La potenza autoguarente è sempre
attiva per tutta la vita e può sempre riemergere nelle aree che hanno perso la loro vitalità.
Queste descrizioni mi procurano un’estasi di fronte alle meraviglie della vita.
L’esperienza di biodinamica craniosacrale ha incarnato ancor più in me il concetto di linea mediana,
che conoscevo in altri ambiti. E’ avvenuta un’integrazione, un’ampliamento del campo, nel quale
si possono vivere le diverse percezioni dai livelli più superficiali e fisici a quelli più profondi e
misteriosi. Ho trascorso, quindi, gli ultimi mesi in studio alternando in ogni seduta le varie
percezioni, partendo dal contattare la mia linea mediana e poi quella del cliente fino a percepire una
calma particolare che si diffonde in studio. Allora apprendo che il mio campo percettivo è ampliato.
Mi sono allenata ad allargarlo e restringerlo in una stessa seduta, per passare dall’ascolto di
eventuali richieste intrinseche del sistema della persona all’ascolto delle diverse maree fino ai
movimenti fasciali. Col tempo questi spostamenti di attenzione sono divenuti più fluidi e naturali,
permettendomi di migliorare l’ascolto. Inoltre i diversi livelli di percezione sono divenuti possibili
contemporaneamente, permettendomi di comprendere un singolo movimento fasciale con le sue
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possibili influenze nell’intero sistema. Il che significa ampliare il campo, avere coscienza delle
varie manifestazioni e dei loro collegamenti, percepire un campo unificato, effettuare cambiamenti
intenzionali nella percezione. E’ stata per me un’aggiunta di consapevolezza alle mie percezioni,
con la conseguente maggior presenza in me, che durante le sedute dona tutto il tempo e tutto lo
spazio al ricevente, lasciando libero il campo alla sua autoguarigione, mentre nella stanza aleggia
pace e leggerezza. I modi e i tempi di insegnamento della scuola hanno permesso nella mia
esperienza di “incarnare” la tecnica craniosacrale. Non parlo di un’identificazione o di un ruolo di
cui mi compiaccio, ma di un assorbimento naturale nel mio essere di concetti delle manifestazioni e
dei movimenti della vita. Un assorbimento meraviglioso dato da passione, dedizione, desiderio di
ricerca e di conoscenza finalizzata alla crescita nella vita. Questo ha modificato anche le mie
relazioni.
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Capitolo 11
LINEA MEDIANA E BE-TOKH
La linea mediana come asse centrale della vita, la si ritrova in tutto il Creato. La cosa più importante
è in mezzo. Il nucleo dell’atomo è in mezzo. Le galassie girano attorno al loro centro. Il sistema
solare gira attorno al sole. La terra gira attorno al proprio asse. Il centro dell’uragano è il punto più
potente. I semi, che sono la parte più potente, da cui nasce il frutto, sono al centro del frutto. Lo
stelo è al centro e tutto si sviluppa attorno. Da qui mi ricordo una conferenza in cui Paolo Spoladore
spiegava come questo concetto fosse espresso anche nella Bibbia. Be-tòkh in ebraico significa inmezzo e nella Bibbia viene riportato 4.600 volte circa. Alcuni esempi sono: “Dio disse: sia
firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque” (Gn 1,6); “Il Signore fece
germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita
in mezzo al giardino…” (Gn 2,9); “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi…” (Mt 10,16);
“Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li
interrogava” (Lc 2,46); “…e nessuno dirà: Eccolo qui, oppure: Eccolo là. Perché, ecco, il regno di
Dio è in mezzo a voi!” (Lc 17,21); “Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in
mezzo a loro e disse: Pace a voi!” (Lc 24,36). Basta prendere in mano la Bibbia e leggere alcuni
passi. Prima o poi si incontrerà questa parola e la frase assumerà, ora, un altro significato. Nella
Cristianità Be-tòkh è Gesù Cristo, la Vita. Si nota che nella Bibbia “in mezzo” vengono posti anche
coloro che devono essere guariti.
In MTC è evidente che “in mezzo” è il Cuore e più precisamente si considera come asse portante l’
“asse Cuore-Reni”.
L’uomo ha decentrato il proprio asse, la propria linea mediana, ponendo a capo del Regno la mente
e questo si è riflesso sulla terra.
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Capitolo 12
SI COMUNICA DA CUORE A CUORE
Riprendendo i concetti di MTC, il Cuore è la dimora degli Spiriti-Mente (Shen), che lo guidano, e
lui stesso indirizza l’uomo nel suo percorso di vita. Per sua natura il Cuore è tentato di riempirsi
delle passioni, di esser coinvolto dalle informazioni ricevute dai sensi. Deve invece cercare di
svuotarsi. Così il concetto di “Vuoto del Cuore” è quella condizione in cui il Cuore accoglie tutto
per poi apprezzarlo e valutarlo, senza però permettere che si insinui in esso. Tutto vi trova posto, ma
nulla deve occuparlo indebitamente e stabilmente. Un Cuore vuoto nella cultura occidentale può
sembrare una figura passiva. In realtà il “non-agire” (Wu Wei) del Cuore non è un non fare, ma un
agire senza intenzione, liberi da desideri, ansie ed aspettative. E’ un non fare nulla che sia contro
natura. E’ un concetto legato all’idea di movimento, come in un fiume colmo d’acqua, in cui
l’acqua in un certo punto passa e lascia subito il posto alla successiva. Il vuoto del Cuore permette
di aumentare la percezione cosciente libera da vizi e pregiudizi. Gli Spiriti, che vengono dal Cielo,
dimorano nel Cuore solo se questi è sereno e vuoto, come il Cielo stesso. Vivere la propria vita è
l’arte del Cuore. L’avventura dell’uomo sulla Terra si compie quando l’uomo, pronto a innalzarsi
verso il Cielo, segue il movimento degli Spiriti, distogliendosi dalla relazione visibile con gli altri
uomini. La Virtù del Cielo si fa umile Virtù dell’uomo. Gli Spiriti scendono dal Cielo e si
incontrano con l’uomo nel suo Cuore, dove si radicano. Le emozioni non controllate perturbano il
radicamento della vita nell’uomo, nel suo Cuore e nei suoi organi.
Un Cuore vuoto permette di percepire l’intelligenza universale e, quindi, per conoscere la
disarmonia di un’altra persona bisogna entrare in contatto con il suo Cuore e questo si può fare solo
attraverso il proprio Cuore. Si comunica da Cuore a Cuore e si ha una comunione.
E’ lo stesso concetto che in PNL consiste nell’uscire dalla propria mappa unica e individuale per
poter conoscere la mappa di un’altra persona. L’incontro reale con l’altro è al di fuori delle mappe.
Avviene attraverso un dialogo intimo e silenzioso. A di là dell’attenzione posta nel relazionarmi col
cliente quando arriva in studio, tutto il mio cuore ed il mio dialogo li metto nel contatto silenzioso
durante il trattamento, dove avviene il miracolo di unione che avvolge operatore e cliente. Lavorare
con le persone mette in comunione i cuori in cui risiede il mistero della vita, mette quindi in
comunicazione con l’infinito ed il mistero della vita. Esser cosciente di essere solo un puntino che
respira nel cosmo, mi fa svolgere il mio compito nel rispetto e nella consapevolezza di quale sia il
mio spazio di azione al di fuori del mio campo.
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Ciò che in questi anni mi ha permesso di vivere un’apertura di Cuore, di aprire le porte a nuove
consapevolezze, di vedere la mia strada e di essere guidata è stata principalmente la costante pulizia
interiore, lavorare sui miei attaccamenti, conducendomi ad una libertà interiore che si traduce in una
libertà di scelta di vita, indipendentemente dagli altri, ma contemporaneamente nel rispetto verso gli
altri, consapevole di alcune dinamiche che regolano gli equilibri dell’essere nella vita e nelle
relazioni con gli altri. Direi che la parola chiave è la purezza di Cuore, che permette di osservare il
mondo con gli occhi dell’Amore. E questo è un percorso che non finirà mai, per tutta la vita. La
purezza di Cuore non è altro che una liberazione dai condizionamenti ricevuti durante la vita, dai
traumi, dalle aspettative, dalle imposizioni, dalle insicurezze, ecc., che trasformano la realtà in
interpretazioni che assecondano i bisogni egoici, compreso il bisogno emotivo di aiutare qualcuno
facendo perdere la lucidità. La purezza di Cuore è un costante ampliamento di coscienza, durante il
quale avviene uno svelamento, che in tradizione antica significa sollevamento della falce cerebrale
con unione dei due emisferi cerebrali, giungendo ad una visione non più duale del mondo.
Cambiando il modo di sentire, si arriva ad apprezzare la nostra intelligenza più profonda.
Lo sviluppo della percezione sensoriale superiore costituisce un passo evolutivo naturale per il
genere umano, che ci condurrà ad uno sviluppo in cui dovremo essere profondamente onesti gli uni
verso gli altri. I nostri sentimenti e la nostra realtà personali non saranno più un mistero per gli altri.
Guarire gli altri è guarire se stessi e quando si ha raggiunto una buona pulizia interiore allora il
nostro contributo è sano e privo di inutili interpretazioni, che solo la persona può dare della propria
vita. Condurre all’autoguarigione gli altri significa essere dei canali, degli strumenti puliti. Si
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impara a distinguere ciò che viene detto da ciò che emerge. Un terapeuta in equilibrio diviene come
un diapason che vibra ad una determinata frequenza e che fa risuonare anche lo stato del paziente
verso armonie autoguarenti.
Kern scrive: Quando si è presenti, possiamo incontrare qualcuno col nostro “essere”, anziché col
nostro “lavoro”. Franklyn Sills osserva che “la presenza si manifesta quando permettiamo alla
nostra salute di calmarsi e di basarsi tutta sul presente. Nel silenzio, è possibile avvertire la presenza
di un’Intelligenza più profonda in azione nel sistema umano”.
Il messaggio di guarigione dalla Fonte giunge alle cellule.
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Capitolo 13
EMOZIONI E FULCRI NEL CORPO
Un Cuore vuoto è una definizione dalla quale possono derivare un’infinità di argomentazioni. Può
essere lo scopo di una vita per liberare l’animo da sensazioni negative o ingannevoli, per seguire la
propria via nel percorso dell’autorealizzazione. Accade a volte di rimanere afflitti da emotività che
portano a sofferenze. Si perde quella ragionevolezza che permetterebbe di trarre il giusto beneficio
per una crescita interiore. C’è chi vive in preda alle angosce e alimenta sempre più le proprie fobie e
paure. L’aspetto triste è che avviene in una società che sfrutta e si nutre anche di questo. Si
arricchisce anestetizzando le menti delle persone. Così non ci sarà più panico, collera esplosiva o
rabbia repressa, niente tristezza ma imperturbabilità, niente invidia o gelosia, imbarazzo, vergogna,
palpitazioni, lacrime, mal di pancia o mal di testa, rossori, pallori, mani sudate o tremanti. Il
risultato può essere l’indifferenza, il disinteresse, l’inattività, problemi nel relazionarsi o altro.
Eppure le emozioni possono guidarci nelle scelte, nei rapporti con gli altri e influenzano anche la
nostra salute. L’emozione è un movimento che avviene all’interno dell’uomo, procura dei fenomeni
fisici nel corpo, può anche agitare lo spirito, far pensare in modo diverso, può turbare o rafforzare la
ragione, può essere una reazione ad un avvenimento e può spingere all’azione. Ci sono dei centri
del cervello, conosciuti col nome di sistema limbico, che interpretano i pensieri e le sensazioni,
traducendo queste e le varie condizioni psicologiche in cambiamenti fisiologici.
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L’emozione quindi coinvolge l’intero essere con componenti fisiologiche, cognitive e
comportamentali.
- Un evoluzionista, sostenitore di Darwin, direbbe che le emozioni sono state selezionate durante
l’evoluzione della specie, permettendo all’uomo di sopravvivere e riprodursi, e tuttora vengono
ereditate. Le emozioni permettono all’uomo di salvarsi in determinate condizioni. Alcune si
possono manifestare in un neonato in età precoce, confermando che vengono trasmesse con il
patrimonio genetico. Secondo questo punto di vista si può dire che le emozioni sono sempre state
utili e bisognerebbe prestarvi attenzione.
- William James (1842-1910), psicologo e filosofo americano, fu precursore della teoria secondo la
quale ci si emoziona perché il corpo si emoziona, l’emozione è sensazione. E’ vero che talvolta la
reazione fisica avviene prima dell’esperienza emotiva completa, come nel caso di un incidente
evitato, in cui il corpo reagisce subito con una scarica di adrenalina e con l’accelerazione del battito
cardiaco e dopo l’accaduto compare la paura. E’ come affermare che non si trema perché si ha
paura, ma si ha paura perché si trema. Un esempio è il feed-back facciale, nel quale mimare
volontariamente l’espressione facciale di un’emozione potrebbe provocare la reazione fisiologica e
anche l’umore corrispondente. Per questo motivo in certe filosofie si consiglia di mantenere sempre
un leggero sorriso sulle labbra. Quindi controllando il corpo si controllerebbero anche le emozioni.
- Un cognitivista invece afferma che ci si emoziona perché si pensa. Si può pensare ad una persona
che non riceve una telefona attesa da un amico. Sarà triste se pensa che l’amico non vuol chiamarla.
Sarà felice per l’amico se pensa che è coinvolto in un momento gioioso della sua vita. Sarà
preoccupata se pensa che l’amico abbia avuto un incidente. E’ un approccio adatto ad un
razionalista, uno stoico. Epitteto diceva: “Non sono gli eventi che influenzano gli uomini, ma l’idea
che essi ne hanno”. In questo caso un consiglio è che pensando in modo diverso si potranno
controllare le emozioni.
- Si può infine sostenere che ci si emoziona perché è un fatto culturale. L’emozione diventa un
ruolo sociale che si apprende crescendo in una determinata società. Persone cresciute in un altro
continente potrebbero non condividere le stesse nostre emozioni in un ambito simile. Questo punto
di vista giustifica e rende tolleranti certi comportamenti che possono dipendere da emozioni
categorizzate. Perciò, prima di esprimere o interpretare un’emozione, bisognerebbe fare attenzione
all’ambiente in cui ci si trova.
In realtà questi diversi punti di vista si integrano fra di loro, non si negano, ma permettono di vedere
un aspetto particolare di ogni emozione.
Ormai è comune discutere di origine psicosomatica delle malattie. Sono da considerare però anche
altri fattori: alimentazione, abitudini, inquinamento. La maggior parte delle disarmonie può quindi
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considerarsi plurifattoriale. Sarebbe ingiusto far intendere ad una persona che le sue condizioni
dipendano esclusivamente dalle sue difficoltà psicologiche o dal rifiuto di risolverle. Quindi è
corretto comprendere, non tanto se certe emozioni causino determinate disarmonie, ma quale ruolo
abbiano le emozioni nella nascita e nell’evoluzione dei vari disturbi. E sicuramente approfondire la
conoscenza delle proprie emozioni permette di gestirle e salvaguardare meglio la propria salute. A
questo si aggiungono le nuove conoscenze in materia di dinamiche familiari o schemi ripetitivi
memorizzati nel corpo, che richiedono di essere “sciolti”.
Si ritrovano quindi nel corpo quei punti d’inerzia, attorno ai quali poi ruota il sistema, creando
compensazioni e spostandosi dal proprio asse naturale. Le forze biodinamiche possono incontrarsi
con le energie biocinetiche di una forza in arrivo data da un trauma fisico e tenteranno di contenere
e localizzare in un punto, cisti energetica o vettore di forza intrappolata, tali energie. Si ha un’area
di potenza biocinetica attorno a cui si struttura il movimento respiratorio primario. Le forze
intrappolate nei fulcri d’inerzia possono essere risorse per la guarigione e la trasformazione e
vengono anche definite nucleo di salute. Problemi di salute possono derivare, come già detto, anche
dall’alimentazione e dall’ambiente. I fattori ereditari possono essere annullati da un’espressione
della forza vitale libera, come in precedenza ho scritto che la salute di un essere umano è data dalla
sua capacità di adattarsi alle leggi universali, ancor più che dalla sua costituzione fisica. In
definitiva l’aspetto psichico è il più potente ad influenzare lo stato di salute. La mente ha influenze
sui traumi fisici, sugli effetti dell’ambiente e sui fattori ereditari. Le emozioni possono divenire dei
fulcri psicologici attorno ai quali si svolgono le nostre funzioni. Così le impronte di esperienze
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opprimenti rimangono conservate nel corpo sotto forma di inerzia, bloccate dall’incapacità di
accedere alle risorse per risolverle. I fulcri psicologici sono molto importanti nel processo di
guarigione, in quanto sostengono quelli fisici. Le nostre forze biodinamiche, la nostra potenza
energetica profonda, il nostro Respiro incontrano le vicissitudini della vita, creando i fulcri
d’inerzia, attorno ai quali ruota poi il sistema attraverso compensazioni e spostandosi dagli assi
naturali. Importante da ricordare tra i vari fulcri è che subito dopo il concepimento si forma il fulcro
originale, attraverso il quale si esprimono le potenze organizzatrici del Respiro della Vita e che si
pensa si localizzi nel terzo ventricolo. I fulcri di guarigione sono dati dalle nostre risorse.
Ecco che durante il trattamento craniosacrale il corpo non mente mai e comunica il proprio disagio.
Così da quella prima esperienza con Lia (capitolo “Craniosacrale e sensibilità”), i casi si sono
moltiplicati, fino a divenire per me un evento quotidiano e comune. L’avere il Cuore aperto
permette di percepire, ognuno con le proprie doti, le memorie intrappolate nel corpo e individuare
anche come si liberano. La visualizzazione, il sentire in me i sentimenti relativi, l’effettuare un
dialogo interiore diretto sono dei mezzi per me spontanei, in aggiunta alle percezioni ampliate
tipiche della tecnica craniosacrale, che mi aiutano a comunicare con le disarmonie della persona per
poterle aprire la strada all’autoguarigione.
Uno dei primi esempi è quello del mio amico Fabio. Durante una seduta stavo trattando il
diaframma pelvico di Fabio, quando visualizzai nel lato destro del suo bacino un soldato in guerra.
Questo giovane soldato si trovava seduto con i suoi compagni sul cassonetto posteriore di un
camion. Stavano percorrendo una strada sterrata in mezzo ad un ambiente di deserto arido e
stepposo. Il giovane stava molto male emotivamente. Non voleva andare in battaglia a morire.
Sentivo tutto il suo dolore. Mentre avevo questa visione, Fabio mi disse di vedere un soldato e stava
male, sentiva anche dolore nel corpo dove io vedevo localizzata la visione. Ero ancora sul pelvico e
vidi aprirsi un buco nero nella parte sinistra dello stomaco e contemporaneamente Fabio si lamentò
di sentirsi aprire il corpo in quel punto. Vidi il giovane soldato svanire dal bacino. Passai al
diaframma del torace. Stavo lavorando con le fasce, quando vidi diversi esseri di luce estrarre, quasi
forzatamente, dal foro, formatosi in precedenza vicino allo stomaco, quel giovane soldato, che
invece sembrava voler restare nel corpo. Nello stesso istante Fabio esclamò con lamento che aveva
sentivo qualcosa venir estratto dallo stomaco. Finito il mio lavoro di tecnica craniosacrale sul
torace, passai allo stretto toracico. Durante l’ascolto, vidi posizionarsi sopra il petto di Fabio un
immenso guerriero di luce, che alzò la spada e gliela conficcò nel petto. Nell’istante in cui la spada
entrò nel petto, Fabio emise un urlo dicendo “che dolore, sono stato trafitto”. Poi vidi luce
diffondersi nel suo petto. Di seguito completai la seduta di craniosacrale.
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I punti in cui si trovano le memorie che visualizzo sono punti di inerzia palpabili col tocco
craniosacrale. Il mio sentire il craniosacrale come porta sul mistero della
vita, ha preso
consistenza con queste esperienze, che continuano e avvengono anche in altre forme di percezioni
sottili. Non mi faccio interprete di tali visioni. Lascio che sia la persona a percepire il suo
cambiamento e a trovare la sua strada. Posso solo dire grazie alla Vita di rendermi partecipe e
quindi cosciente di dinamiche profonde che portiamo in noi e di come la vita si snodi tra concetti di
spazio e tempo che vanno oltre la comprensione mentale. Per questo l’interpretazione mentale non è
necessaria, dove si entra in un campo ampio, o meglio dove si esce dal proprio campo individuale
ed unico e inizia un’interazione con quel mistero della vita che si può svelare a noi in un livello di
comprensione superiore. Si diviene servitori dell’Intelligenza superiore. E’ un affidarsi al Respiro
della Vita, che guida verso le risorse.
Nella vita, come tutti, ho avuto e avrò ancora vari passaggi di crescita. Penso sia esperienza comune
vivere momenti di passaggio, di morte-rinascita. Ho appena attraversato (dicembre 2013) uno di
questi momenti speciali. Mi sono lasciata andare ad alcuni giorni di buio, quelli in cui si desidera
isolarsi da tutto e da tutti e restare fermi, decisa a restare sola con le mie emozioni da liberare. Dopo
il corso di biodinamica craniosacrale ho vissuto quel divenire piccola durante il trattamento, ma
anche nelle relazioni, permettendomi da un altro lato un’espansione. Ho osservato questo mio
desiderio di ritirarmi, mettendomi in discussione e bloccandomi anche con la tesi. Al momento
giusto ho letto i capitoli su “stress e trauma” del libro “Craniosacrale” di Michael Kern e sono stati
per me liberanti. Sono stati una chiave di lettura che ha portato luce in un momento difficile,
rielaborando il mio vissuto, il mio momento di sospensione, fino a ritrovare le risorse.
Tutte le emozioni appartengono al corpo e sono soltanto riconosciute dalla mente. Il corpo tiene in
memoria antiche procedure di sopravvivenza. Nel momento del pericolo o del trauma (fisico o
psichico) anche protratto nel tempo (stress per qualsiasi situazione), entra in atto il sistema nervoso
autonomo. Si entra nello stato di sovreccitazione, in cui si diventa sensibili alle provocazioni. Si ha
prima di tutto lo stato di attacco o fuga, che permette la sopravvivenza e dovrebbe durare poco per
tornare poi allo stato di allarme attivo (sempre in stato di stress). Se la condizione di stress persiste
(ma quanto si può essere testardi…), si passa allo shock, come avviene ad un’antilope in fuga dal
felino. Se lo stato continua, avviene la sopraffazione delle risorse. Allora si passa al congelamento
(quel congelarsi per non soffrire che attuano alcune persone) con tutte le relative reazioni del corpo.
Non essendoci un luogo in cui fuggire, o così si pensa, ci si finge morti, come gli animali, e il corpo
prepara la circolazione per un’eventuale fuga improvvisa. Poi si passa alla dissociazione,
separazione della coscienza dalla situazione. Tutte procedure sane. Le influenze sociali si
ripercuotono sulle nostre reazioni. Si ha poi l’accumulazione e gli effetti a lungo termine. Le forze
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biodinamiche corporee disponibili possono ridursi proporzionalmente, diminuendo le nostre risorse
di affrontare qualsiasi altro evento. Si arriva poi all’isolamento, che permette la separazione dal
dolore, dalla sensibilità fisica. Quando si arriva qui, si ritrovano diversi modi dire: aver perso il
cuore o la propria strada, ecc. Poi c’è il rifiuto. In questo caso il corpo rilascia oppiacei naturali e, se
si chiede alla persona come sta, lei risponde: bene, mai sentita meglio. Avviene anche il rinforzo dei
traumi. La vita ripresenta sempre le dinamiche che dobbiamo risolvere. Dopo la sopraffazione ed il
congelamento, arriva la sospensione. Nella sospensione, si è scollegati dalla Fonte, dalle risorse
profonde autoguarenti. In craniosacrale si sente la sospensione dei movimenti dei fluidi e dei
movimenti più profondi e bisogna rispettare il sistema. Intervenire in questo momento sarebbe
inutile e dannoso. La persona non ha accesso alle risorse. Sono tutte reazioni naturali e salva-vita, se
non protratte a lungo, e in alcune di esse ho riconosciuto il mio passaggio. Così, mentre leggevo, ho
visto alcune mie tappe e mi sono detta: che meraviglia, sono in sospensione. La sospensione, non
protratta ma temporanea, è un momento di riposo.
Dopo due ore di tali letture, ho sentito vecchia rabbia (bellissimo ammettere che non è mai finita la
salita) letteralmente dissolversi come una bolla di sapone. Ho vissuto una meravigliosa leggerezza e
sensazione di galleggiamento. Ho avuto nuovamente accesso alle mie risorse, con una nuova pace
ritrovata. La crisi è sempre un’opportunità e, mentre ero in sospensione, ero cosciente di ciò che
vivevo, quindi mi sono lasciata andare, con anche una gioia di fondo, al flusso che dovevo vivere
per liberarmi. “Un trauma si risolve soltanto quando le energie che lo strutturano possono cambiare.
Questo rende necessaria la presenza di risorse. I traumi possono essere guariti nel presente, perché è
qui che vengono mantenuti. Le nostre risorse di salute si trovano solo nel presente. Quindi la
capacità di essere in contatto col presente è una delle chiavi per la risoluzione del trauma” (Michael
Kern).
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Comprendere che nell’essere umano vi è una “gerarchia” di forze, come espresso nella
biodinamica craniosacrale, nella medicina cinese e nelle varie tradizioni antiche, aiuta a porre
ordine in se stessi e saper scegliere su che piano agire. Condivido la chiara spiegazione, espressa nel
libro “Il vento è mia madre” di Bear Heart, uomo medicina dei nativi americani. Bear Heart
descrive il corpo come una barca, la mente come l’equipaggio e lo spirito come il capitano. Quindi
è chiaro che se si vuole condurre bene la nave, se le si vuole corregge la rotta, ecc. bisogna lavorare
sul capitano, che comanda equipaggio e di conseguenza barca. Michael Kern fa un’analogia
riprendendo un’idea di Sutherland. Le membrane di tensione reciproca sono come gli assi delle
ruote, che guidano il movimento delle ossa. L’inspirazione e l’espirazione del sistema nervoso
centrale sono come il pistone del motore. Il LCS è il carburante. La potenza del Respiro della Vita è
la scintilla che dà fuoco al carburante e muove l’intero processo. La coscienza è il conducente.
Il nostro asse portante, che è in mezzo, è lo Spirito in noi, che si manifesta nella linea mediana, da
cui si diffonde. Ci può esser preso, o anche noi possiamo toglierci, spazio fisico. Ci può esser preso,
o anche noi possiamo toglierci, spazio psicologico. Ma nessuno mai può prenderci spazio spirituale.
Solo noi possiamo toglierci spazio spirituale e annientare il nostro Spirito. Mandela, dopo anni di
torture, mancanze di cure e di nutrimento, uscì di prigione e disse: “Il mio spirito è ancora invinto”.
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Capitolo 14
IL CAMBIAMENTO IN ME
La vita è un costante rinnovamento e vivere ogni giorno con questo atteggiamento e impegnandosi
in ogni occasione nella scoperta di sé, può svelarne le meraviglie. Ciò che ho attuato e sto attuando
in me è la realizzazione di portare aiuto in modo disinteressato. L’uscire dal ruolo di crocerossina,
di voler guarire l’altro sono concetti che si concretizzano man mano che l’operatore migliora la
propria “centratura”, la conoscenza di sé, accettando tutti i propri aspetti in un percorso di messa in
discussione e di autoguarigione. Aiutare l’altro significa non farsi carico dei suoi problemi, ma
divenire strumento per fargli trovare: la strada verso la propria salute, verso se stesso, la
consapevolezza dell’origine delle sue disarmonie e quindi la possibilità di scegliere un percorso di
autoguarigione nella sua unica e piena responsabilità. L’inizio della sopraffazione delle mie risorse
mi ha condotta ad un distacco, quel desiderio di casetta isolata, che non era una fuga da me stessa,
ma al contrario un ritorno a me stessa. Mi sono sentita libera dal dover curare, fino al punto di
pensare di mollare tutto e di dedicarmi ad altro. Man mano che procedevo tutto diveniva più
impersonale, anche le relazioni affettive e avveniva un’ulteriore liberazione dagli attaccamenti. C’è
un coinvolgimento, anche nei trattamenti, fintanto che l’altra persona può far da specchio alle nostre
disarmonie. Sono divenuta strumento sempre più invisibile, senza bisogno di riconoscimento. E’
l’amore che si radica e cresce e conduce ad un distacco emotivo, che permette di aprire il cuore
senza subire danni, perché il chiudersi per paura e proteggersi non permette il vero donare. Allora
posso sentire il dolore della persona senza trattenerlo e farlo sedimentare in me. Come fossi
trasparente, sento, mi lascio attraversare e resto trasparente, come nel concetto di Cuore vuoto, in
cui tutto scorre senza sostarvi. Si apre il mistero della vita e si comprende qual è il proprio posto
durante la seduta, restando in apertura di cuore e la comunicazione è pulita, senza filtri personali. E’
l’arte di imparare a dare veramente, in un processo di affidamento alla Vita. Il percorso diviene
sempre più silenzioso perché non devo più convincere me stessa di ciò che sono. Attraverso il mio
essere sono cosciente di ciò che posso donare e nel poter agire in aiuto verso altre persone posso
solo gioire maggiormente della vita che prende spazio dove si erano insinuati dubbi nelle persone, o
carenze. Ciò che conta è ritrovare se stessi ed emanare amore, sia stando fermi che attraverso le
parole e le azioni. Attraverso il percorso di craniosacrale è avvenuta un’importante manifestazione
di me stessa a me stessa. E’ stata una doppia rinascita, verso me stessa e verso la terra, verso me
stessa e verso il cielo. Quindi vedo il craniosacrale come una doppia porta in un senso e nell’altro,
quel punto d’incontro tra corpo e spirito. L’amore avviene oltre i nostri traumi e condizionamenti.
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L’amore avviene nello scioglimento delle rigidità, delle rabbie e memorie passate e delle paure
future. L’amore avviene al di fuori di questo, al di fuori del nostro ego. L’amore è a livello della
marea lunga, non influenzata dalle esperienze e dai condizionamenti. La marea lunga contiene la
conoscenza per creare la guarigione. L’autoguarigione è una presa di coscienza e una
riorganizzazione di memorie nel corpo con ripristino dell’attività specifica per il proprio benessere.
Quando la consapevolezza giunge alla Fonte, emerge la quiete dinamica, in cui non c’è dualità.
Mi sono aperta ancora più alla conoscenza di me stessa, di pari passo alla capacità di non rimaner
più ferita di fronte alle vicende apparentemente negative della vita. Una maggior coscienza di me
stessa con una rinnovata lucidità di fronte alle scelte da prendere per poter seguire ciò che sono
venuta a compiere sulla terra. In questo percorso sono cresciuta come terapeuta e come donna.
Il craniosacrale è un fulcro di guarigione nel mondo, una meravigliosa strada che ha aperto la
porta alle mie risorse e ad una maggior presenza in me stessa, divenendo chiaramente cosciente
quando un voler fare può essere un’invasione di campo. Non intendo dire che prima io fossi
invadente, ma c’era sicuramente un desiderio di guarire. Il mio atteggiamento discreto e attento di
ascolto silenzioso ha avuto sempre buon riscontro nelle persone che tratto. Ma questo percorso ha
migliorato ulteriormente il mio atteggiamento interiore profondo verso la vita. Quando la pace
pervade il cuore, la vita si manifesta come un’onda, una marea, una danza silenziosa ed armoniosa
in equilibrio nell’interdipendenza reciproca di tutte le sue forme.
Come per tutti, le mie esperienze sono state diverse e altre ce ne saranno ancora. Non è sempre una
sola pratica a cambiare la vita. L’apertura mentale e di cuore permettono di provare, mettersi in
discussione, cambiare idea, sbagliare, ecc. Posso dire che ciò che sono ora è il frutto di più percorsi
in tradizioni differenti e nell’ultimo periodo il craniosacrale ha avuto un ruolo molto importante.
Probabilmente mi ha permesso di incarnare molti concetti, che spesso richiedono il loro tempo di
maturazione e che, per quanto da subito compresi, devono sedimentare, entrare nelle cellule.
“Quando lo schema originario dentro di te incontra lo schema presente nell’Universo, sembra che le
informazioni esplodano al centro delle tue cellule” (Michael Kern).
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Ogni cellula contiene tutto il potenziale e può vibrare in risonanza con il canto armonioso
dell’Universo, quel Suono originario.
Se il suono è la prima manifestazione della vita, rientrano nel contesto alcuni concetti di Rudolf
Steiner, di cui lessi diversi libri. Egli, sull’azione curativa della musica terapeutica, diceva: “Una
virtù terapeutica tutta particolare è quella della lira. Le sonorità di questo strumento si rivolgono
all’interiorità più che all’esterno e sono, tra tutte, le più vicine alla respirazione del liquido
cefalorachidiano. In questo senso, noi tutti portiamo una lira in noi. Non è un caso che le coppie
successive dei nervi rachidiani, che si espandono nell’organismo ai due lati della colonna
vertebrale, evochino l’immagine di una doppia lira. Quando questi nervi sono sfiorati dal liquido
cefalorachidiano che sale e scende, questo li fa “vibrare” come le corde di una lira sfiorate dalle
dita. Ne abbiamo in parte coscienza quando sentiamo che la musica è come se scorresse in tutto il
nostro corpo. Abbiamo già detto come la funzione dei nervi non sia limitata solo alla percezione,
ma abbia anche a che fare con la strutturazione. La musica, quindi, non solo solleva l’anima, ma
esercita anche un’azione strutturante che, attraverso i nervi rachidiani, si estende dal midollo spinale
a tutto il corpo. Partendo dalla respirazione del liquido cefalorachidiano, la melodia, l’elemento del
pensiero nella musica, è piuttosto in rapporto con la testa, mentre il ritmo del movimento musicale
riguarda soprattutto il sistema delle membra. L’armonia collega la melodia al ritmo e questo
sostiene la ricerca di armonia dell’anima umana. Non si tratta di un’armonia statica, ma di un
equilibrio dinamico che viene continuamente rinnovato dall’interiorità umana. Donde il rapporto
della musica con il cuore.” In relazione al liquido cerebrospinale, Steiner, nel suo libro “La
creazione del mondo e dell’uomo”, riferendosi al periodo in cui, secondo lui, l’uomo non era ancora
solido come oggi, esprime: “Quegli esseri erano perfino in grado di pensare attraverso l’acqua.
Adesso direte: vorrebbe farci credere che la gente a quei tempi non pensava con un cervello solido
ma acquoso? Di fatto, noi tutti non pensiamo con il cervello solido! Pensiamo con il liquido
cefalorachidiano, nel quale galleggia il cervello. Affermare che noi ragioniamo con un cervello
solido sarebbe una superstizione. Nemmeno i più ostinati, quelli che tollerano solo le idee che
hanno appreso nei primi anni della loro giovinezza, pensano con un cervello solido; ragionano
anch’essi con il liquido cefalorachidiano, sebbene ne usino le zone più concentrate”.
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CONCLUSIONI
Imparare a comunicare è un’arte, che emerge anche dalle considerazioni riportate nella tesi che ho
esposto. La vera comunicazione avviene da Cuore a Cuore, a livello spirituale, nell’anima. Penso
che tutto il resto sia manipolazione, dettata da bisogni egoici o anche dallo scopo di fare del bene.
Spero di esser riuscita a trasmettere l’entusiasmo, l’intensità del mio vissuto interiore attraverso il
cammino che ho presentato. Vivo con gioia la strada del mio cambiamento, in cui ogni esperienza è
vissuta con pienezza. E’ per me un’immensa ricchezza immergermi nelle prove della vita con
questo atteggiamento, con la forza dello spirito, che consente di affrontare i dolori con un senso di
libertà interiore. Tale libertà è data da uno scioglimento dei nodi, che prima mi bloccavano. Questo
dona una libertà di movimento nelle difficoltà della vita, che permette una prospettiva molteplice
nell’osservazione delle situazioni. E’ la libertà di essere, che non ha più prigioni imposte o ricercate
per senso di sicurezza. E’ lo sguardo libero sui vasti orizzonti della vita. E’ dire alla paura e al
dolore “ok, ci siete, vi prendo per mano, venite con me verso la fonte, l’amore, la luce
trasformante.”
In tutto questo la disciplina craniosacrale diviene notevole strumento di liberazione dai blocchi, dai
traumi dati dalle esperienze della vita e meraviglioso ponte per ricollegarsi alla potenza del Respiro
della vita, alla forza dello spirito che guida l’uomo.
E dopo l’agitarsi nei temporali dell’esistenza, si arriva a sedersi tra le maree della vita nella
profondità del Respiro della vita, vivendo serenamente pervasi dal suo alternarsi di inspirazione ed
espirazione. La vita è inspirare ed espirare, così con calma, ricordarsi di inspirare ed espirare, è
l’Alito di Vita, Ruach.
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BIBLIOGRAFIA
-
Dispense Corso Formazione Craniosacrale dell’Istituto Craniosacrale La Marea
-
Terapia Craniosacrale – John E. Upledger e Jon D. Vredevoogd – Ed. Red
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Craniosacrale Principe ed esperienze terapeutiche – Michael Kern – Tecniche Nuove
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La via degli Sciamani – Kenneth Meadows – Ed. Armenia
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Mani di luce – Barbara Ann Brennan – Ed. Corbaccio
-
Dispense Corso Operatore Shiatsu della Scuola MenteCorpo di Florian Cortese
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Huangdi Neijing SUWEN – C. Larre e E. R. De La Vallée – Jaca Book
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LINGSHU, la psiche nella tradizione cinese – C. Larre e E. R. De La Vallée – Jaca Book
-
Manuale di shiatsu – Franco Bottalo – Xenia Edizioni
-
Anche i cinesi morivano, però… - Terenzio Cantoni – Jaca Book
-
Il medico di se stesso – Naboru Muramoto – Universale Economia Feltrinelli
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La forza delle emozioni – Christophe André e François Lelord – Ed. Corbaccio
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Metamedicina Ogni sintomo è un messaggio – Claudia Rainville – Ed Amrita
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www.salutemigliore.it (Meridiani Straordinari e Ming Men)
-
www.demetra.org (Meridiani Straordinari)
-
it.wikipedia.org
-
internet varie
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RINGRAZIAMENTI
Ringrazio con tutto il cuore il dott. Roberto Rizzardi, che, in qualità di insegnante craniosacrale,
diviene inevitabilmente guida verso il campo infinito della Vita, per quel tratto di tempo in cui i
percorsi si incrociano e per sempre in quanto i semi che dona daranno il loro frutto anche in futuro.
La spinta che dà verso la mente limpida, la percezione dell’essenza pura, l’ascolto dato da un
contatto fisico adeguato ed aperto ad un campo ampio, sono strade che favoriscono lo sviluppo di
un cuore integro e quindi di un operatore craniosacrale concretamente attento alle esigenze che le
persone manifestano attraverso il corpo.
Ringrazio i tutor conosciuti: Grazia Sferrazza, Guerrino Favaro, Franca Barazzuol, Laura Galetti.
Sono state per me figure importanti all’interno della scuola di craniosacrale, sia per il sostegno
all’insegnante che a noi allievi, sia per la loro funzione di trasmettere ulteriore entusiasmo e stimolo
nel proseguimento degli studi. In particolare ringrazio Laura Galetti, che, oltre ad esser stata mia
compagna di studio nel primo anno, ho ritrovato come tutor quando ho ripreso gli studi, dopo un
anno di interruzione. Si è dimostrata una presenza discreta, attenta, disponibile, ben preparata,
pronta ad intervenire quando necessario, portando chiarezza sia a livello teorico che pratico. Oltre
che come tutor, la ringrazio come terapeuta per i trattamenti ricevuti da lei, nei quali ho potuto far
esperienza della sua professionalità e profondità di ascolto.
Ringrazio la dott.sa Ludovica Bellina e Satyam, dott. Umberto Bidinotto, per il loro prezioso
apporto nelle relative specializzazioni e nel loro aspetto umano. Li ho visti arrivare in punta di piedi
e donare conoscenze importanti con linguaggi semplici. Sono un importante punto riferimento della
scuola per garantire una maggior preparazione e professionalità di noi operatori.
Ringrazio mia figlia Silvia, che ha compreso, con molta pazienza, il mio impegno nello studio e con
cui ho anche discusso gli argomenti di craniosacrale con interesse da parte sua. E’ una ragazza
meravigliosa.
Ringrazio tutte le persone che si sono rivolte a me per ricevere trattamenti. Sia nel colloquio, ma
soprattutto durante il profondo e silenzioso dialogo durante le sedute, mi hanno permesso di aprire
ancor più il cuore alla vita e ad un miglioramento nella comprensione delle possibili dinamiche che
predispongono alle disarmonie.
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Ringrazio tutti i compagni di studio della disciplina craniosacrale, che ho incontrato in questi anni
di apprendimento. Nel confronto verbale mi hanno consentito una crescita relazionale e nello
scambio della pratica un perfezionamento nella tecnica, oltre che i relativi benefici nel ricevere.
Grazie di cuore a tutti.
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