Materiale sul comitato di valutazione prodotto dall
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Materiale sul comitato di valutazione prodotto dall
Scanno 31 ottobre 2015 Indicatori e protocolli per una premialità equa. Una rubrica per la valutazione dei docenti Mariella Spinosi Come è costituito il Comitato di Valutazione [comma 129 legge 107/2015, p. 1 e 2] 1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito il comitato per la valutazione dei docenti. 2. Il comitato ha durata di tre anni scolas- a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal tici, è presieduto dal DS ed è costituito consiglio di istituto; dai seguenti componenti. Gen doc Esterno doc DS Gen/ Stud doc b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; c) un componente esterno individuato dall'ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. 2 Cosa fa il Comitato di Valutazione? 3. Valuta il servizio su richiesta dell'interessato Teachers Anno di prova e 2. Esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo C o m p i t i 1. Individua i criteri per la valorizzazione dei docenti r e s p o n s a b i l i t à [comma 129 legge 107/2015] 3 Valutazione del servizio Entriamo nel merito del primo aspetto Individuare i criteri per la valorizzazione dei docenti Gen doc Esterno doc DS Gen/ Stud doc 4 Chi definisce e come si definiscono i criteri per la valorizzazione dei docenti? Le Istituzioni scolastiche USR c r i t e r i Al termine del triennio 2016-2018, gli uffici scolastici regionali inviano al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche per il riconoscimento del merito dei docenti ai sensi dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto 5 legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente articolo. Il comitato tecnico scientifico nazionale [comma 130 legge 107/2015] Sulla base delle relazioni ricevute, un apposito Comitato tecnico scientifico nominato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previo confronto con le parti sociali e le rappresentanze professionali, predispone le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale. Confronto con… Comitato tecnico scientifico Rappresentanze professionali Tali linee guida sono riviste periodicamente, su indicazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sulla base delle evidenze che emergono dalle relazioni degli 6 uffici scolastici regionali. In questi tre anni, le istituzioni scolastiche devono lavorare sui criteri. Come fare? • Avviare un percorso di ricerca in maniera collegiale • … meglio se attraverso le reti di scuole • Fare in modo che la ricerca dei criteri diventi un’azione collegiale e condivisa 7 Da quali documenti si deve partire? • Dalle indicazioni contenute nel punto 3 del comma 129 della legge 107/2015? 8 Però ci sono alcune difficoltà… anche per via di altri riferimenti non decaduti Il presente • Legge 107/2015, art. 1, comma 129, p. 3 • DM 27 ottobre 2015, n. 850 Il passato La legge 107/2015 prevede un tempo di riflessione (un triennio) attraverso un procedimento dal basso (Istituzioni scolastiche, USR, Miur). Compito della scuola trasformare le indicazioni in criteri • D.lgs 297/1994 n,, art. 448, Il futuro • Documento originario “buona scuola” • Documento ARAN 2004 • Studi europei di area francofona 9 Criteri per la valorizzazione dei docenti ai sensi del comma 129 legge 107/2015, p. 3 Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base: a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti; b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale. 10 Ci sono anche i criteri per la valutazione del servizio del personale docente su richiesta [punto 5, comma 129 Legge 107/2015 Riferimento all’art. 448, TU] 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Qualità intellettuali Preparazione culturale e professionale [anche con riferimento a eventuali pubblicazioni] Diligenza Comportamento nella scuola Efficacia dell'azione educativa e didattica Eventuali sanzioni disciplinari Attività di aggiornamento Partecipazione ad attività di sperimentazione Collaborazione con altri docenti e con gli organi della scuola 10. Rapporti con le famiglie degli alunni 11. Attività speciali nell'ambito scolastico 12. Ogni altro elemento che valga a delineare le caratteristiche e le attitudini personali, in relazione alla funzione docente Essa non si conclude con giudizio complessivo, né analitico, né sintetico e non è traducibile in punteggio. Il periodo di formazione e di prova è finalizzato specificamente a verificare la padronanza degli standard professionali da parte dei docenti neo-assunti con riferimento ai seguenti criteri: – corretto possesso ed esercizio delle competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche, con riferimento ai nuclei fondanti dei saperi e ai traguardi di competenza e agli obiettivi di apprendimento previsti dagli ordinamenti vigenti; – corretto possesso ed esercizio delle competenze relazionali, organizzative e gestionali; – osservanza dei doveri connessi con lo status di dipendente pubblico e inerenti la funzione docente; – partecipazione alle attività formative e raggiungimento degli obiettivi dalle stesse previsti. Gli esiti della commissione ARAN, Ministero, OOSS [un po’ di storia:] Nel documento del 24 maggio 2004 si parlava di… Crediti formativi Partecipazione ad attività di ricerca, formazione, innovazione Spendibile per funzioni connesse all’area della didattica (dipartimenti, formatori, tutor..) Crediti professionali Svolgimento di attività di supporto all’organizzazione della scuola autonoma Spendibile ai fini dell’accesso a nuove professioni (dirigente scolastico…) Il documento non è stato mai tradotto in norme giuridiche 13 La ricerca psico pedagogica aggiungerà l’area della DIDATTICA [Rivalutazione della centralità del lavoro d’aula] Strategie didattiche • • • • strutturazione dell’insegnamento interazione verbale sostegno all’apprendimento feed-back, ecc. Sostegno personalizzato • • • • • supporti incoraggiamento, attenzione alle differenze, inclusione, Bes… utilizzo di strategie compensative ecc.; Utilizzo delle risorse didattiche • • • • uso del web piattaforme libri e altri materiali LIM e altre tecnologie Gestione della classe • • • • gestione del tempo, gestione delle attività organizzazione degli spazi ecc. Contesto • • • • • coinvolgimento degli allievi rapporti interpersonali, osservazione della scena educativa capacità di accompagnamento ecc Ne… Dal primo documento CARD 1 CARD 2 si ritornava a parlare di crediti… • Didattici • Professionali • Formativi CARD 3 Come riconoscere una professionalità che cresce… da studi europei di area francofona, ma anche dal documento ARAN, 2004 15 Dal primo documento Come riconoscere una professionalità che cresce [elaborazione di G. Cerini] Crediti didattici Al di là dei contenuti (lo stile di lavoro, la gestione dell’insegnamento, i risultati dei ragazzi) può essere utile adottare un protocollo metodologico che consenta di apprezzare aspetti della professionalità attraverso: • la disponibilità all’osservazione reciproca (peer review) • la capacità di documentazione didattica • il confronto con un discussant dei risultati ottenuti con i propri allievi. 02/11/2015 16 Dal primo documento Come riconoscere una professionalità che cresce [elaborazione di G. Cerini] Crediti professionali È il tempo destinato alla propria organizzazione professionale di appartenenza (andando oltre il plafond delle 40-40 ore). Ci sono: • attività istituzionali obbligatorie • attività progettuali come contributo al miglioramento • attività elettive come valore aggiunto personale (cosa “regalo” alla mia scuola?) Non c’è corrispondenza diretta con il riconoscimento di funzioni aggiuntive per lo staff dei collaboratori. 02/11/2015 17 Dal primo documento Come riconoscere una professionalità che cresce [elaborazione di G. Cerini] Crediti formativi È il tempo dedicato alla propria formazione. Esempio: • 1 CFU come base obbligatoria • 1 CFU ulteriore, incentivabile Necessità di reinterpretare e reinventare le attività di formazione, che non possono essere: • né solo corsi di aggiornamento • né solo corsi accademici. Come utilizzare la CARD tracciabile? Attività a diverso livello di cogenza (il piano della scuola, il progetto personale di formazione) 02/11/2015 18 Come tradurre i comportamenti professionali in crediti CREDITI DIDATTICI: PrenderPrendersi cura degli allievi e della didattica • Organizzare le situazioni e gli ambienti di apprendimento • Gestire e coinvolgere la classe nelle situazioni di apprendimento • Osservare e valutare gli studenti, secondo un approccio formativo Prendersi cura della gestione della scuola CREDITI PROFESSIONALI: • Fare uso di nuove tecnologie • Affrontare i doveri e i problemi etici della scuola • Curare la propria formazione continua CREDITI FORMATIVI: • Dare contributi nel lavoro di équipe • Partecipare all’organizzazione e alla gestione scuola • Impegnarsi nel rapporto con le famiglie e gli stakeholder Prendersi cura della propria professionalità 19 • • • • Sarebbe logico partire dalle indicazioni del p. 5 del comma 129 Ma le indicazioni sono affastellate e creano problemi di sovrapposizione Potrebbe essere fruttuoso utilizzare la tripartizione degli ex crediti Meglio tentare una tabella di corrispondenza tra quanto indicato nel punto 3 del comma 129 e la tripartizione degli ex crediti 20 a) • Qualità dell'insegnamento • Contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica • Successo formativo e scolastico degli studenti Aspetti dell’area della b) • Risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni • Innovazione didattica e metodologica • Collaborazione alla ricerca didattica alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche Aspetti dell’area della DIDATTICA Prendersi cura degli allievi e della didattica PROFESSIONALITÀ Prendersi cura della gestione della scuola c) Aspetti dell’area • Responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo • Responsabilità assunte nel coordinamento didattico • Responsabilità assunte nella formazione del personale Prendersi cura della professionalità FORMATIVA Punti qualificanti del’area della didattica 1 . Qualità dell'insegnamento 2. Risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni 3. Successo formativo e scolastico degli studenti Aspetti dell’area della Punti qualificanti dell’area della professionalità Aspetti dell’area della 1. Contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica 2. Responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo 3. Collaborazione alla ricerca didattica alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche Punti qualificanti dell’area della formazione 1. Innovazione didattica e metodologica 2. Responsabilità assunte nel coordinamento didattico 3. Responsabilità assunte nella formazione del personale PROFESSIONALITÀ DIDATTICA Prendersi cura degli allievi e della didattica Prendersi cura della gestione della scuola Aspetti dell’area FORMATIVA Prendersi cura della professionalità Indicatore 1 1 . Qualità dell'insegnamento Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 2. Risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni 3. Successo formativo e scolastico degli studenti Indicatore 1 Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 Indicatore 1 Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 23 1. Contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica Indicatore 1 Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 2. Responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo Indicatore 1 Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 3. Collaborazione alla ricerca didattica alla documenazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche Indicatore 1 Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 24 Indicatore 1 1 . Innovazione didattica e metodologica Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 2. Responsabilità assunte nel coordinamento didattico Indicatore 1 Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 Indicatore 1 3. Responsabilità assunte nella formazione del personale Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 Indicatore 5 25 Per ogni indicatore [relativo ad ognuna delle 3 aree] individuare i descrittori che rendano palesi i comportamenti da valorizzare In quale maniera si può In quanti step, azioni e/o comportamenti] si può articolare documentare [chi lo documenta…] Indicatore 1 Indicatore 2 Indicatore 3 Indicatore 4 • -…………………………………………………………… • ……………………………………………………………… • ………………………………………………………….….. • • • • • • ……………………………………………………………… ……………………………………………………………… ……………………………………………………………….. ………………………………………………………………. ……………………………………………………………… ……………………………………………………………….. • …………………………………………………………… • ………………………………………………………....… • …………………………………………………………….. 26 Chi fa cosa: in sintesi Step Responsabili Descrittori e rubrica [documento tecnico] Commissione [espressione del collegio] Valitazione del documento tecnico Comitato di valutazione al completo Approvazione e/o informativa Collegio dei docenti Pubblicizzazione Albo [leggasi sito della scuola] Raccolta documentazione e dossier Insegnante Validazione del dossier Comitato di valutazione [sola comp. tecnica?] Valutazione Dirigente scolastico Assegnazione Bonus Dirigente scolastico Pubblicizzazione dei bonus assegnati [ivi comprese le motivazioni] Albo [leggasi sito della scuola] Criteri e indicatori [schema di massima] Comitato valutazione al completo 27 Ma nel frattempo c’è il bonus. Cosa si può fare? Nell’anno 2015-2016 bisognerà decidere come usare le risorse per la premialità… Ripartiamo dalla legge [commi 126, 127, 128 legge 107/2015] 126 Per la valorizzazione del merito del personale docente è istituito 200 milioni annui presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca un dal 2016 apposito fondo, con lo stanziamento di euro 200 milioni annui a decorrere dall'anno 2016, ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando altresì i fattori di complessità delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a maggiore rischio educativo, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. 127. Il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, istituito ai sensi dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente articolo, assegna annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma 126 sulla base di motivata valutazione. Il DS Assegna una somma Con motivata valutazione 128. La somma di cui al comma 127, definita bonus, è destinata a Il Bonus valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle istituzioni è retribuzione accessoria scolastiche di ogni ordine e grado e ha natura di retribuzione accessoria. 29 Nell’anno2015-2016 bisognerà decidere come usare le risorse per la premialità… • Condividere quali sono gli aspetti, le imprese, gli impegni… da valorizzare Imprese individuali o di gruppo? • Stabilire quali sono le regole da seguire • Predisporre gli indicatori per la rendicontazione delle azioni che sono oggetto di premialità 30 Partiamo da un dato di realtà [comma 126 legge 107/2015] La rivista “Tuttoscuola” ha fatto alcuni calcoli ipotizzando due modalità di distribuzione: 5% e 33% Noi non partiamo dall’idea che si debba scegliere a priori la percentuale di docenti da premiare Ma sono i numeri che tornano utili per capire il valore del bonus Ipotesi 5% categoria budget 200.000.000 organico 680.000 780.000 destinatari 30.000 35.000 bonus annuo 5.882 5.128 mensile 490 427 891 777 74 65 Ipotesi 33% categoria 200.000.000 680.000 780.000 198.000 231.000 31 Come procedere, in questa prima fase, all’assegnazione del bonus? • Come trasformare, cioè, una misura, che mette in campo prevalentemente le responsabilità del dirigente, in una scelta collegiale e condivisa? DS 32 Le scuole intanto possono ragionare sui vari modelli di premialità… Molti sono i modelli che derivano dalle esperienze fino ad oggi effettuate. Ne riprendiamo quattro 1. Modello muscolare brunettiano [elaborazione G. Cerini] 2. Modello collaborativo [google] 3. Modello negoziale 4. Modello distribuito 33 Modello muscolare brunettiano • Modello muscolare, brunettiano, d.lgs. 150/2009, con quote prefissate di riconoscimento: competition is competition. • Le quote di riparto sono variamente interpretate: 25-50-25 (d.lgs 150); 66-34 (Buona Scuola, proposta iniziale); 20-80 (Sperimentazione “Valorizza”). • Si investe sull’effetto emulazione, [elaborazione G. Cerini] • Ci si potrebbe trovare di fronte ad un effetto depressione e a tanta conflittualità 34 • Ogni persona ha a disposizione alcuni gettoni-incentivi che può regalare a quei colleghi che più lo hanno aiutato a migliorare il proprio lavoro (atteggiamento, stile, risultati…) • Il rischio è quello di scivolare nella logica amicale 35 [elaborazione G. Cerini] Modello collaborativo (Google) Modello distribuito • Orientato da standard professionali e con verifica del loro raggiungimento. • L’obiettivo è far sì che TUTTI i docenti (potenzialmente) possano aspirare ad avere un riconoscimento, ma altresì stimolarli al raggiungimento di determinati standard professionali… che però vanno definiti, resi visibili ed operativi • Come si costruiscono? Quali sono le fonti? Cosa dice la ricerca internazionale? [elaborazione G. Cerini] 36 L’incentivo viene erogato alla verifica del raggiungimento dei risultati programmati 37 [elaborazione G. Cerini] • Se un insegnante (o un gruppo di insegnanti) si impegna in un progetto ad alta intensità innovativa • Se c’è una situazione di forte disagio che richiede energia e impegno, • Se…. Una strategia di buon senso • Una volta eletto, il comitato può insediarsi e procedere all’individuazione dei criteri per la valorizzazione del merito i quali vanno condivisi con l’intera comunità scolastica e resi pubblici nel sito della scuola. • La necessità della pubblicazione dei criteri è legittimata dalla trasparenza dell’operato della P.A. e dal fatto che tutti i docenti concorrono indistintamente ad essere destinatari della valorizzazione e ciascuno ha il diritto di conoscere quali siano gli obiettivi da raggiungere. 38 Ma non basta…. Definire i criteri non è sufficiente: occorre che la scelta sia condivisa dalla comunità professionale • Si può ragionare non tanto sulla quota percentuale del bonus quanto sulla tipologia di “imprese” da valorizzare. • Si può riflettere sul rapporto di autovalutazione e sulle aree deboli. • Si possono approfondire i criteri di collegamento al piano di miglioramento (chi fa cosa, come, quando, quali criteri di controllo e valutazione…). • Può essere una commissione espressa dal collegio a perfezionare lo schema proposto dal comitato di valutazione. • Lo stesso prodotto della commissione può essere riportata al collegio (come informativa se non per il voto di approvazione). SCHEMA DOCUMENTO TECNICO (o approvazione Perché una comunità professionale funzioni bene? • Non bastano manovre di piccolo cabotaggio Quando • Non è sufficiente applicare alla lettera le leggi • Non funziona neanche che il dirigente si mostri sempre comprensivo e in ascolto delle esigenze di tutti la è perché si vola alto Per volare alto è necessario che si condividano prima i principi e che le azioni 40 conseguenti siano coerenti con i principi condivisi Primo principio: l’etica del lavoro ben fatto • Salvaguardare i criteri che permettono ad una scuola di funzionare bene • Riconoscere e valorizzare le persone che sanno far funzionare la scuola 41 Secondo principio: L’etica della condivisione • La scuola è luogo di condivisione • Deve prevalere la cultura della scuola e non dei singoli soggetti • Chi viene scelto (per qualsiasi compito di responsabilità) deve essere portatore di idee e concetti elaborati e condivisi collegialmente 42 Terzo principio: L’etica della trasparenza • Non ci può essere condivisione senza trasparenza • Niente può essere sacrificato alla trasparenza Amministrazione – scuola trasparente • La trasparenza aumenta il clima di fiducia, sollecita le persone ad impegnarsi e fa crescere il senso di appartenenza 43 Grazie 44