storia della terra

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storia della terra
STORIA DELLA TERRA
INTRODUZIONE
Con questo termine si vuole rilevare il lungo e travaglioso percorso dello sviluppo
della vita sulla terra, dall'apparizione delle sue prime forme, individuabili in
tracce in alcune antiche rocce sedimentarie, in parte metamorfosate, fino alle
forme più evolute, per arrivare alla comparsa dell'uomo.
PRECAMBRIANO
IL PERIODO PIÙ LUNGO DELLA STORIA DELLA TERRA
Il Precambriano comprende l'85% della storia geologica del nostro pianeta.Con
questo nome gli studiosi hanno chiamato l'epoca immediatamente precedente al
primo periodo dell'era paleozoica.
Sinonimo di precambriano è criptozoico, termine che significa “tempo di vita
occulta” e indica la scarsità d'esemplari fossili rinvenuti nelle rocce originatesi
durante questo periodo geologico.
In questo periodo si sono verificati i principali processi di consolidamento del
pianeta, è comparsa la vita e si è passati dai procarioti agli eucarioti; hanno
avuto inizio le prime fasi dell'evoluzione della biosfera.
Le rocce di quest'erano costituiscono la parte più antica dei continenti.
E' raro rinvenirvi, per questa ragione, tracce fossiliere che non siano cancellate
dalla forte pressione o dal calore metto in contatto con masse magmatiche.
PALEOZOICO
LA DIVERSIFICAZIONE DELLA BIOSFERA E LE GRANDI ESTINZIONI.
La sua durata si aggira su 310 milioni d'anni Il suo nome deriva dalla parola
composta greca”vita animale antica”.
All'inizio dell'era paleozoica tutte le terre emerse erano raggruppate in un unico
super continente, chiamato Pangea, circondato da un solo oceano, la Pantalassa.
L'ERA PALEOZOICA
IL CAMBRIANO
L'ESPLOSIONE DELLA VITA AVVENNE NEI MARI, INTERESSANDO SOPRATTUTTO
GLI INVERTEBRATI
La maggior parte dei nomi attribuiti ai periodi dell'era paleozoica derivano da
quelli di località geografiche o di antiche tribù.
Il primo periodo è il cambriano che deve il suo nome a cambria antica
denominazione del Galles.
Il cambriano dura circa70 milioni d'anni (da 570 a 500 milioni d'anni fa).
Le rocce di questo periodo a differenza del Precambriano,
contengono numerosi fossili d'animali e di alcuni vegetali.
I mari erano popolati da molluschi, echinodermi, spugne
ma soprattutto gli artropodi di cui fanno parte i famosi
TRILOBITI. La flora di questo periodo è poco conosciuta, le
uniche piante, erano le alghe.
L'ORDOVICIANO
flora e fauna non hanno ancora colonizzato le terre emerse compaiono i primi
vertebrati: i pesci privi di mascella
Il secondo periodo del paleozoico è l'Ordoviciano il cui nome deriva da ordovices
che fu l'ultima tribù ad essere sottomessa ai Romani.
Nel corso dell'ordoviciano le terre emerse si raggrupparono in tre continenti, 2in
quello settentrionale e uno in quello meridionale.
Le rocce più abbondanti che questo periodo sono le quarziti, le ardesie e i
calcari. Nella prima metà prevalsero i materiali detritici, nella seconda le argille e
soprattutto i sedimenti carbonatici.
La biosfera ordoviciana è costituita da piante e animali esclusivamente acquatici;
la sua fauna è in ogni modo più ricco di quella del cambriano.
Un fenomeno molto importante fu la comparsa dei primi vertebrati,
gli ostracodermi, un gruppo di pesci senza mascella e che aveva il
corpo ricoperto da uno scudo osseo. Della flora di questo periodo
sono caratteristici i coralli costruttori di scogliere.
Alla fine di questo periodo vi fu una grave estinzione di massa che
decimò numerosi gruppi di invertebrati, soprattutto le trilobiti.
SILURIANO
LA COLONIZZAZIONE DELL'AMBIENTE CONTINENTALE:
LE PRIME PIANTE E I PRIMI ANIMALI TERRESTRI
Come per l'ordoviciano il Siluriano deve il suo nome ad un'altra tribù gallese
quella dei Siluri. IL Siluriano ebbe una durata di circa 30 milioni d'anni.
Le rocce più abbondanti sono le ardesie, negli strati inferiori e i calcari in quelli
superiori. La presenza d'importanti formazioni di scogliera, fa ritenere che in
questo periodo prevalesse il clima caldo. In questi periodi ci furono nette
trasgressioni marine durante le quali i mari raggiunsero l'estensione più ampia
dell'era paleozoica.
Anche nel Siluriano la flora prevalente fu costituito dalle alghe anche se
comparvero le prime piante terrestri.
La pianta terrestre più antica conosciuta sinora è Cooksonia Caledonica,
rinvenuta nelle rocce del Siluriano superiore dell'Inghilterra.
Per quanto riguarda la fauna, i graptoliti sono i fossili più numerosi e sono
fondamentali le suddivisioni stratigrafiche del periodo. Oltre a questi ci sono
anche brachiopodi molto frequenti nelle fasce calcari e di scogliera, i celenterati
ritrovati anche questi in zone costiere e infine i bivalvi i quali però ebbero una
diffusione nelle ere successive.
DEVONIANO
SVILUPPO DEI PESCI E LA COMPARSA DEGLI ANFIBI
Il periodo del devoniano deve il suo nome alla contea inglese di Devon e durò
circa 50 milioni d'anni.
Caratteristici del Devoniano sono i calcari delle barriere coralline originatosi in
ambienti marini d'acque calde poco profonde, con un'abbondante fauna di coralli
come i tetracorolli.
Gli eventi più importanti che questo periodo sono tre:
1-A quest'epoca risalgono i primi fossili di briofite (muschi) ed il primo gruppo di
vegetali che conquistò l'ambiente continentale; comparvero le Pteridofite (che
comprendono le felci e gli equiseti).
2-IL secondo evento fu la diversificazione dei pesci con mandibola e pinne pari.
3- IL terzo fu la comparsa degli anfibi, che costituti il primo tentativo dei
vertebrati di adattarsi all'ambiente caontinentale.
Alla fine del Devoniano occorro un'estinzione di massa: circa 360 milioni d'anni
fa, infatti, scomparvero diversi gruppi di brachiopodi, di cefalopodi ammonoidei,
di trilobiti, di corali e di pesci.
CARBONIFERO
AMPIE FORESTE RICOPRONO I CONTINENTI E
DANNO ORIGENE Ad ENORMI GIACIMENTI DI CARBONE.
COMPAINO I RETTILI.
Con questo nome, infatti, si è voluto mettere in evidenza che i terreni di quel
periodo contenevano enormi quantità di carbone.
Occorsero le principali fasi dell'orogenesi che diede origine ad importante catena
montuosa: in Europa si estesero dal Galles e dalla Penisola Iberica verso la
Francia e la Germania e nell'America del Nord ebbero origine gli Appalchi. Alla
fine del Carbonifero cominciò a configurarsi un supercontinente, Pangea, la cui
formazione termino durante Il Permiano.
La vegetazione continentale già sviluppata nel Devoniano conobbe una fase
d'eccezionale diversificazione ed espansione: felci, equiseti molti dei a carattere
arboreo e alti varie decine di metri, e le prime gimnosperme (fra cui le conifere)
diedero origine ad immensi e rigogliosi boschi, popolati da numerosi invertebrati
terrestri, come i millepiedi, ragni, insetti.....ecc.
Fra i vertebrati, gli anfibi si variarono e si diffusero notevolmente;
comparvero i primi rettili che ben presto sarebbero diventati
predominanti. Nei mari, ai gruppi primitivi subentrarono i pesci
cartilaginei e quelli ossei.
IL Carbonifero seguì all'estinzione di massa che caratterizzò la fine
del Devoniano e rappresentò un periodo di grande espansione
biologica, durante IL quale occorse un fenomeno molto importante: la conquista
di tutti gli ambienti continentali da parte degli esseri viventi.
La formazione de carbone nel carbonifero
Il carbone è Il risultato delle trasformazioni subite dai resti vegetali (legno
soprattutto), accumulatisi in ambienti paludosi, lagunari.
Nella I fase dal carbonizzazione i microrganismi (batteri, funghi ...ecc)
trasformarono la materia vegetale -costituita principalmente da cellulosa e
lignina- in torba, un materiale spugnoso in cui si conservano i resti dei vegetali.
In una II fase le torbe, portate in profondità dall'accumulo di sedimenti successivi
o da movimenti della crosta terrestre, sono sottoposte a pressioni e temperature
elevate. Si formano cosi gli altri tipi di carbone: la lignite, il litantrace e
l'antracite.
PERMIANO
Alla fine di quest'ultimo periodo del Paleozoico occorse la più importante crisi
biologica che non abbia mai colpito la biosfera.
IL suo nome derivo dal nome della città Russa di Perm o a quello dall'antico
regno di Permiya, negli Urali. Questo periodo duro circa 40 milioni d'anni ed è
l'ultimo dei sei periodi dell'era principale o paleozoica, durante IL quale
occorsero notevoli fenomeni magmatici di tipo eruttivo.
All'inizio del Permiano la flora non era molto diversa da quella del Carbonifero.
Nell'emisfero meridionale si sviluppo una vegetazione tipica de clima fresco.
Mentre nell'emisfero settentrionale prevalevano le conifere
primitive.
Per guanto riguarda i vertebrati, i pesci permiani erano molto
simili a quelli del Carbonifero,
Gli anfibi e i rettili vissero una fase di grande espansione, con
forme di notevole dimensioni. I principali rettili furono i
cotilosauri, i pelicosauri e i terapsidi.
Alla fine del Permiano occorro la più importante estinzione di massa che non si
sia mai osservata nella storia della vita. Scomparvero i trilobiti, dopo aver vissuto
un periodo di successo evolutivo. Nelle faune terrestri gli anfibi e i rettili
conobbero una fase di regressione con l'estinzione dei numerosi gruppi.Per
quanto riguarda la vegetazione si calcola che alla fine del Permiano le specie si
fossero ridotte della meta.
MESOZOICO
COMPAIONO GLI UCCELI E I MAMIFERI,
MA SONO ANCORA I RETTILI A DOMINARE LA TERRA
Il termine Mesozoico significa “ Fauna Intermedia” ed ebbe una durata di 128
milioni d'anni.
Questa era viene anche chiamata era dei rettili perché, con forme adattate al
volo, all'ambiente acquatico e a quello continentale furono i vertebrati
prevalenti, essi diedero origine ai più giganteschi vertebrati che non abbiano mai
popolato la terra: i Dinosauri.
Per quanto riguarda la flora le Gimnosperme conobbero una fase di notevole
espansione, comparvero le prime angiosperme, le piante attuali prevalenti.
Alla fine dell'era mesozoica occorro la scomparsa di tutti i grandi rettili, (su 48
famiglia ne scomparvero 24).
TRIASSICO
HA INIZIO LA GRANDE RADIAZIONE DEI RETTILI
COMPOIONO I PRIMI MAMMIFERI
IL Triassico è il primo periodo dell'era Mesozoica, deve il suo nome alle tre grandi
formazioni rocciose della Germania (trias germanico).
Durante il Triassico, le terre emerse che erano già raggruppate un super
continente, la Pangea, cominciò a frammentarsi dando origine ai continenti
attuali.
La flora era dominata dalle conifere, ma vi abbondavano anche le Ginkgoali.
La scomparsa delle trilobiti e di diversi coralli, brachiopodi e delle ammoniti
fecero sì che i nuovi gruppi occupassero le nicchie biologiche rimaste libere.
In questo periodo i rettili si trovarono in una fase d'espansione e di
diversificazione.
In questo periodo comparvero i dinosauri che furono prevalenti durante il resto
del mesozoico.
GIURASSICO
CON UNA GRANDE VARIETA DI FORME I RETTILI DOMINANO LE TERRE EMERSE
Il Giurassico ha una durata di circa70 milioni d'anni è caratterizzato da un clima
caldo umida abbastanza uniforme, ottimo per lo sviluppo degli esseri viventi.
Le rocce più abbondanti nelle formazioni giurassiche sono i calcari e le marne.
Nel corso del giurassico occorsero sostanziali cambiamenti nella configurazione
dei continenti, Laurasia e Gondwana: nel primo ebbe inizio l'apertura nord
atlantica, col passare del tempo avrebbe dato origine all'America settentrionale
e all'Europa.
Il Gondwana continuò il proprio processo di frammentazione, con la separazione
dell'India eden Madagascar.
Il Giurassico fu il primo periodo di notevole espansione biologica: fauna e flora
furono molto ricche e attualmente sono ben rappresentate nella documentazione
fossile.
La flora era caratterizzata dalla prevalenza delle Gimnosperme e da conifere.
Nei mari erano presenti diversi gruppi di vertebrati: le colonie di esacoralli
costituivano grandi scogliere.
Per quanto riguarda i pesci abbondavano quelli cartilaginei, principalmente
squali, ma c'erano anche qualche specie di pesce osseo.
Erano anche presenti dei rettili marini come i Plesiosauri,
Cronosauri e i Corax ma soprattutto furono gli esemplari
terrestri come i dinosauri con una straordinaria varietà: della
classe erbivora facevano parte i SAUROPODI che
comprendevano i Brontosauri, i Brachiosauri e i diplodocus.
Poi c'erano i Parasaudopodi che raggruppavano gli Adrosauri,
gli anatosauro, i coritosauri ecc..
I carnivori erano meno numerosi: c'era
Tirannosauro, l'Allosauro, Il velociraptor ecc...
il
I cieli in questi periodi erano solcati dai primi rettili
ben
adattati
al
volo
i
Pterosauri,
i
Rhamphorhynchus e Il più grande Il Quetzalcoatlus
(aveva un'apertura alare di 15 metri quella di
un'attuale caccia bombardiere.
I mammiferi comparsi nel Triassico e nel Giurassico
diedero origine ad una grand'espansione.
Alla fine del Giurassico comparvero i primi uccelli
uno di questi era l'Archaeopteryx (Germania).
IL CRETACEO
DA UNA GRANDE ESPANSIONE AD UNA GRANDE ESTINZIONE
Il Cretaceo deve IL suo nome a “craie” termine francese che indica una roccia
sedimentaria di questo periodo.
Alla fine di questo periodo le masse continentali attuali erano già ben
individuabili anche se occupavano posizioni diverse rispetto a quelle attuali.
Le rocce più abbondanti depositatesi in questo periodo sono quelle carbonitiche,
soprattutto calcari.
La flora ancora dominata dalle gimnosperme soprattutto conifere.
Successivamente le angiosperme si espansero rapidamente e il cromatismo dei
loro fiori cambiò notevolmente il paesaggio.
Per quanto riguarda i vertebrati, negli oceani abbondavano gli squali, le
gigantesche tartarughe marine che potevano raggiungere i 3 metri di lunghezza
e altri rettili come i mosasauri che si erano già sviluppati nel Triassico e
Giurassico.
Nei cieli gli uccelli non si erano ancora diversi; i rettili volanti però presentavano
una notevole varietà di forme.
Nei continenti continuavano a dominare i dinosauri.
Alla fine del Cretaceo circa 65 milioni d'anni fa, una grand'estinzione di massa
ridusse notevolmente la biodiversità.
L'estinzione colpì soprattutto i dinosauri, i rettili marini e i rettili volanti.
Per spiegare l'estinzione con cui si concluse il mesozoico, sono state formulate
varie ipotesi.
Molti paleontologi ritengono che l'estinzione sia stata provocata dai numerosi
cambiamenti geografici e alle conseguenti variazioni ambientali. Altri invece
ritengono che sia stata provocata dall'impatto di un asteroide con la terra la
quale effetto sarebbe stato un gran cambiamento atmosferico seguito da
numerose eruzioni vulcaniche. Di questa teoria esiste anche una “prova” che
consisterebbe nella quantità d'iridio rilevato in una zona dell'Umbria
(Italia).L'iridio, infatti, è un elemento di cui sono ricchi gli asteroidi e si è notato
che negli strati più bassi c'è una determinata fauna e flora, dopo c'è uno strato
con gran presenza d'iridio sopra il quale cambia a loro volta flora e fauna.
CENOZOICO
ANGIOSPERME E MAMMIFERI DOMINANO LA FLORA E LA FAUNA TERRESTRE
Nell'era Cenozoica si possono riconoscere due periodi: il terziario (da 65 a due
milioni d'anni fa) e l'era quaternaria che comprende gli ultimi due milioni d'anni.
Il terziario è suddiviso in Paleocene, Eocene e Oligocene mentre, il quaternario
comprende il Miocene e Pliocene.
All'inizio dell'era cenozoica la situazione dei continenti era
la seguente: l'America sett. Cominciava a staccarsi
dall'Eurasia; l'America meridionale si allontanava sempre
di più dall'Africa; l'India invece risaliva verso il continente
asiatico.
All'inizio del paleocene, il clima era generalmente tropicale
e subtropicale, anche a latitudini molto alte. Dall'Eocene
però le condizioni climatiche diventarono progressivamente più fredde e secche
con una chiara diversificazione delle stagioni, finche alla fine dell'Eocene occorse
una brusca diminuzione delle temperature.
PALEOGENE
IL CLIMA TEMPERATO PERMETTE LO SVILUPPO DI RIGOGLIOSE FORESTE
Paleocene
Il nome di quest'era significa etimologicamente "antica generazione", questa
denominazione fu data dallo studioso Schimper nel 1878.
Durante il Paleocene il clima era prevalentemente caldo-umido, e la terra era
ricoperta da foreste dense e pantenose. Per quanto riguardava la fauna c'erano
delle forme primitive di mammiferi come i multitubercolati, marsupiali didelfidi
etc. successivamente si svilupparono i primati (anche se alcuni ritengono che la
loro comparsa fu nel Cretaceo).
Eocene
Questa seconda era del Paleogene, trae il nome dal geologo scozzese Lyell, il
quale nel 1833 lo definì Eocene, che significa “alba dei tempi moderni”.
In questo periodo nella terra c'era foreste tropicali fino ai circoli polari; durante
l'Eocene medio e superiore, il clima cominciò a raffreddarsi e cominciarono a
esserci delle situazioni stagionali più temperate e stabili. Per quanto riguarda la
vita sulla terra, ci una grande espansione dei mammiferi fu proprio durante
questo periodo che comparvero molti degli ordini attuali come ad esempio:
artiodattili, perissodattili, chirotteri, i cetacei e i sirenoidi.
Mentre nei mari erano abbondanti i molluschi, i coralli e i briozoi; tra i foramiferi
ricordiamo i nummuliti i quali vengono usati per le datazioni e le correlazioni
stratigrafiche.
Oligocene
Il nome Oligocene deriva dal greco oligos = poco e kainòs =recente dal quale
deriva il nome poco recente. Le condizioni climatiche che si erano formate
durante l'Eocene superiore andarono sempre intensificando arrivando a un
raffreddamento generalizzato dei climi, formando nell'area antartica la calotta
polare e intorno a essa la tundra. Le foreste intertropicali occupavano un
estensione minore a quelle attuali.
NEOGENE
IMPORTANTI FASI DELL'OROGENESI ALPINA
CONFIGURARONO L'ATTUALE
RILIEVO TERRESTRE
Miocene
La durata di questo primo periodo fu di 18 milioni di anni. In questo periodo si
ebbe l'assetto finale delle principali catene montuose come l'Himalaya e le Ande.
Nell'Miocene si ebbe un altro cambiamento climatico verso temperature calde e
secche; gli esperti ritenono che il Miocene sia stato addirittura il periodo più
caldo degli ultimi 35 milioni di anni. Questo nel primo periodo, mentre
nell'Miocene superiore si passo a temperature più fredde e secche.
Si estinsero in Europa e in Asia i marsupiali, mentre in
Australia e nel Sud America grazie all'isolamento riuscirono
a sopravvivere. I proboscidati diedero origine a numerose
forme di grandi dimensioni come i mastodonti.
Un importante evoluzione interessa i primati, i quali ebbero
una gran espansione e verso la fine di quest'epoca ci fu la
separazione tra uomo e scimpanzé. Nell'Miocene nel
Mediterraneo ci fu la cosiddetta crisi mesiniana, che ne
causo il quasi prosciugamento a causa della chiusura dello stretto di Gibilterra.
Pliocene
Il nome deriva dello studioso Lyell, il quale diede il nome di faune più recenti.
Non durò molto rispetto agli periodi, solo un 3 milioni di anni durante però il
quale il clima diventò i più freddo e arido.
Si svilupparono i principali tipi di vegetazione attuale come la tundra, la taiga e
le praterie temperate.
All'inizio si svilupparono i grandi erbivori, ma per quanto i primati comparvero gli
Australopitechi e Homo habilis, il più antico rappresentante del genere Homo.
QUATERNARIO
L'ALTERNANZA DELLE GLACIAZIONI
PROVOCÒ CAMBIAMENTI ALLA FLORA E FAUNA
Pleistocene
Questa, la prima epoca del Quaternario, comprende quasi l'intero periodo,
eccetto gli ultimi 10000 anni. Per un fare un paragone alle culture umane
corrisponderebbe al Paleolitico.
Anche se in tutta la storia della terra ci furono numerose glaciazioni, il
Pleistocene è proprio l'epoca delle grandi glaciazioni. Gran parte dei continenti e
delle catene montuose erano coperte dai ghiacci (Pirenei, Alpi), questo provocò
un abbassamento del livello del mare.
Si pensa che le glaciazioni siano state 4 (Günz, Mindel, Riss, Würm) le quali
interessarono principalmente Europa, Asia e Nord America; però si pensa che
prima di queste ce ne furono altre 2: Biber e Donau.
Nelle zone non interessate dai ghiacciai come in gran parte dell'Africa e
dell'Australia, ci furono lo stesso dei cambiamento climatici ma con solo un
alternanza di periodi umidi e aridi.
Tutti questi periodi interglaciali ebbero grandi conseguenze nella morfologia
della terra ma anche nella distribuzione delle zone climatiche.
Durante le glaciazioni si ebbero lo spostamento delle fasce climatiche verso
l'equatore. Questo provoco una diminuzione del livello del mare, con la
conseguente modificazione dei litorali e dei fiumi; ma anche migrazioni fino a
che la fauna non si adatto alle nuove condizioni ambientali.
Per quanto riguarda i periodi interglaciali si verificarono i processi inversi a quelli
appena elencati: le fasce climatiche si spostarono verso i poli e ci fu un aumento
del livello del mare e degli oceani.
Le glaciazioni si pensa che siano il prodotto di numerose cause:
1. la formazione di catene montuose, le quali crearono dei mutamenti nelle
circolazioni atmosferiche e oceaniche. 2. Altre astronomiche come la curvatura dell'orbita terrestre oppure come
l'inclinazione dell'asse di rotazione della terra. Infine durante il Pleistocene si ebbe l'evoluzione della
Australopiteco, Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens.
specie umana:
Olocene
La seconda era, che comprese gli ultimi 10000 anni, vien chiamata anche
postglaciale; viene suddivisa in 5 fasi floristiche che fanno riferimento all'Europa:
Preboreale, Boreale, Atlantica, Suboreale e subatlantica. Per quanto riguarda
l'uomo l'Olocene inizia con il Mesolitico, Neolitico e l'età dei metalli e prosegue
con gli altri tempi storici più vicini a noi.