Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico

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Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
Rassegna Stampa
Martedì 31 maggio 2016
Rassegna Stampa realizzata da SIFA
Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende
20129 Milano – Via Mameli, 11
Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587
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Rassegna del 31 maggio 2016
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Avvenire
20
Media, si educa in parrocchia
1
Corriere Dello Sport
23, 2 Special olympics una manifestazione oltre l'apparenza
2
Corriere Dello Sport
23, 2 Paralimpiadi: gli ausili di pialli tra tecnologia ed esperienza
5
Gazzetta Di Mantova
45
I macron warriors possono esultare salgono in serie a1
7
Il Centro
38
Parco de riseis campione d'italia
8
Il Gazzettino Di Padova
46
Il gabibbo con isola: 3 giorni di solidarietà
9
Il Gazzettino Di Padova
41, 5 Coco loco a tutto gas: terzo tricolore di fila
M. Zi.
10
Il Gazzettino Di Rovigo
49
La "carta del tifoso" a trecenta porta a ventidue le sottoscrizioni
M. Sca.
12
Il Giornale Di Vicenza
20
Conoscere l'handicap gli allievi in carrozzina
Anna Madron
13
Il Mattino Di Padova
51
Una tre giorni di solidarietà con il gabibbo
Cri. S.
14
Il Resto Del Carlino
27
Allenamenti e piscine tra i padiglioni riminiwellness mostra i muscoli
Filippo Graziosi
15
Il Resto Del Carlino
(ferrara)
La Citta'
7
Assaggi di pampepato lungo la 'bike long ride'
17
14
Atri resta senza eventi sportivi e deve accodarsi agli altri comuni
18
La Gazzetta Della
46
Basilicata
La Gazzetta Dello Sport 29
Trevisani non smette di stupire: è decimo alla celebre maratona del passatore
19
La Nuova Sardegna
60
Gambella in messico: una nuova impresa nel nome di amref
22
La Sicilia
26
Il panathlon lancia la volata olimpica
24
La Stampa Vercelli
49
Pentagoni si migliora e "vede" gli europei
25
Tu Style
28
A rio ci vanno firmati
27
Rehm, un balzo verso rio «le protesi non mi aiutano»
Claudio Arrigoni
20
CIP WEB
Gazzetta.it
Web
Paralimpiadi, l’orgoglio di Craven: “Rio 2016
Riproduzione Riservata
28
(fi
Quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta
la Chiesa, le nostre parrocchie, diventino delle isole
di misericordia in mezzo al mare dell'indifferenza!
n
Media, si educa in parrocchia
Treviso. «Consigli di lettura»
perché la fame vien leggendo
ALESSANDRA CECCHIN
l termine della Messa domenicale, insieme agli avvisi della settimana, arrivano anche i "consigli di lettura". Succede dalla scorsa estate a Scorze, parrocchia della diocesi di
Treviso in terra veneziana, paese un tempo agricolo e oggi sede di
importanti industrie, dalla San Benedetto all'Aprilia: 19mila abitanti divisi tra il capoluogo e le quattro frazioni. A Scorze non c'è
una libreria, ma una piccola postazione volante di presentazione
e vendita di libri viene allestita ogni settimana nella chiesa di San
Benedetto abate, in collaborazione con la libreria Paoline di Treviso.L'iniziativasichiama«Lafamevien
leggendo», ed è nata dall'idea del parroco don Massimo Gallina e da un
A Scorze
gruppo di esperti lettori che si sono
chiesti come avvicinare ai libri chi nel
ogni settimana
tempo se ne è allontanato o ne ha poviene allestita
ca dimestichezza. «La proposta è
pensata anche per chi è un lettore auna postazione
bituale e desidera trovare spunti nuo"volante"
vi - spiega Silvia Barbato, una delle
responsabili -. I libri scelti, infatti, soper presentare,
no sia di carattere spirituale, sia rovendere
manzi classici o moderni che stimolino riflessioni». Nelle ultime settio prestare libri
mane, ad esempio, sono stati proposti David Grossman [Ci sono bambini a zigzag), Alessandro DAvenia,
[Ciò che inferno non è: storia di Pino Puglisi), la vicenda di Chiara
Corbella Penillo Siamo nati e non moriremo mai più, e così pure
Ignazio di Loyola e la storia di Bebé Vio, atleta paralimpica di fioretto, che si racconta in Mi hanno regalato un sogno.
I consigli vengono pubblicati anche nel foglietto degli avvisi parrocchiali e il bilancio, finora, è più che positivo: «Siamo convinti
che fede e cultura abbiano molto da dirsi - sottolinea il parroco . E poi, in un momento in cui anche nell'editoria si è sviluppato
molto il digitale, vogliamo provare a custodire la lettura del libro
stampato, introducendo i giovani a qualche lettura impegnativa.
Credo sia compito di una parrocchia anche aiutare le persone a
coltivare cultura e spiritualità». E, manco a dirlo, in testa alla classifica, ci sono le pubblicazioni di papa Francesco [Laudato Si'; U
nome di Dio è misericordia; Amoris Laetitia). Oltre che in vendita
i testi si possono trovare a disposizione per il prestito in parrocchia
o nella Biblioteca comunale.
A
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COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 1
Special Olympics
Una manifestazione
oltre l'apparenza
PLAY THE GAMES
OLTRE L'APPARENZA
La manifestazione organizzata da Special Olympics aiuta
a diffondere la comprensione delle disabilità intellettive
La testimonianza
di Laura, volontaria
diMetLife: «Anche
io ho avuto a lungo
molti pregiudizi»
«Conoscere Giorgio
e Miralem, e le loro
storie, mi ha reso
una persona
migliore»
La scorsa settimana, a Frascati e Lecco, si sono tenute
due tappe dei Play die Games di Special Olympics
nell'atletica. Con 18 eventi
in Italia e 3.000 Adeti coinvolti in 15 diverse discipline, i Play the Games sono
un prezioso strumento per
sensibilizzare i diversi territori, al fine di diffondere la
conoscenza sulla disabilità
intellettiva ed educare i più
giovani alla comprensione e
alla valorizzazione della diversità. Fondamentale ai fini
dell'organizzazione di questi stessi eventi è il coinvolgi-
mento di volontari aziendali, attraverso una partecipazione attiva ad alcune delle
tappe previste, espressione concreta dell'impegno
di diverse aziende che hanno deciso di sostenere Special Olympics Italia attraverso la condivisione di medesimi valori e di una visione
comune nel vedere lo sport
come strumento di aggregazione ed inclusione sociale.
Emblematica, a riguardo, la
testimonianza di una volontaria di MetLife, Laura Balla.
«Mi sono accorta di essere
stata a lungo prigioniera di
pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità intellettiva - racconta Laura Mi sono scoperta meno Ubera e aperta alla vita di quanto
pensassi e di quanto invece
lo fossero Giorgio e Miralem
che ho deciso di conoscere,
oltre l'apparenza».
LA SCELTA. «Mi sono svegliata sabato mattina alle 7.00,
per me non è generalmente un giorno lavorativo e
non nego di aver pensato,
sentendo la sveglia, che mi
sarebbe piaciuto restare a
casa e magari alzarmi dal
letto con più calma - continua Laura - Sono felice, se
avessi continuato a dormire
non avrei trovato due nuovi amici, la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e
probabilmente avrei rimandato, a chissà quando l'opportunità di aprire gli occhi
per abbattere alcune mie
barriere. Nessuno mi aveva chiaramente costretta a
partecipare ai Play the Games. Quando l'azienda per
la quale lavoro, ha proposto a noi dipendenti di partecipare, come volontari, a
una manifestazione sportiva che coinvolgeva Adeti anche con disabilità intellettiva, la cosa mi ha incuriosito
e senza pensarci troppo ho
deciso di aderire».
SENSIBILITÀ. «Non avevo mai
trascorso momenti così vivi
e partecipativi, di condivisione con persone che avessero una disabilità intellettiva, non ero mai andata al
di là di un semplice sguardo per strada, in metro oppure al supermercato - pro-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
segue il racconto della volontaria - La sindrome di Down,
la più riconoscibile dai tratti
somatici, mi rendo oggi perfettamente conto come possa facilmente finire per diventare un'etichetta, come
se fosse il nome di battesimo
oppure l'essere nel suo complesso, come se le persone
con sindrome di Down non
avessero particolarità, attitudini, sfumature. Come se
fossero tutte uguali, nell'aspetto e negli atteggiamenti.
Certo, non era proprio questa l'idea specifica che avevo personalmente, ma nella
sostanza, ancorata a una falsa idea e concezione di cosa
fosse realmente l'essere sensibile, non avevo prima d'ora fatto nulla per conoscere
un Giorgio o un Miralem».
OLTRE I LIMITI. «Eppure h o i m -
parato che questi limiti, in
un caso o nell'altro, possono essere superati - conclude
Laura - Miralem ha sviluppato, attraverso l'impegno
sportivo, grandi capacità, e il
suo arrivo al traguardo aveva
un significato profondo. Lo
Pag. 2
stesso vale per Giorgio: mi ha
raccontato che prima di iniziare a praticare sport passava gran parte della giornata
davanti alla televisione, solo,
senza amici. Oggi ha acquisito una grande consapevolezza e fiducia nei propri mez-
zi e si sente parte integrante di un gruppo. E io, che in
tutto questo tempo mi sono
persa occasioni meraviglio-
se, oggi mi sento una persona migliore».
0 COPYRIGHT UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO
Laura Balla insieme ai volontari MetLife e agli Atleti Special Olympics nella tappa di Frascati
Le premiazioni di Play the Games a Frascati
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 3
Laura Balla con gli Atleti Giorgio Masullo e Miralem Pavani
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UN1CUSAN0 FOCUS
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| Uncusam Ausila Nuoro
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Agi Europei di Lauta
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ILNUOVO
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> Rkky Koniphe. Ionia
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 4
AZIENDE
Paralimpiadi:
gli ausili di Pialli
tra tecnologia
ed esperienza
QUANDO L'AUSILIO
FA LA DIFFERENZA
L'azienda di Adolfo Pialli distribuisce le attrezzature
personalizzate per lo sport e per la vita quotidiana
L'ex nuotatore
è titolare di Amigo
Mollili tySport:
«A Rio materiali
super sofisticati»
«Siamo sempre
più vicini
al professionismo:
le tecnologie
si sono adeguate»
«Il nostro obiettivo è aiutare tutti i ragazzi che devono
fare i conti con una disabilità a uscire di casa e a vedere
la vita in modo diverso». Ne
ha di esperienza Adolfo Pialli,
ex campione italiano di nuo-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
to e oggi distributore esclusivo per tutta Italia del marchio
Amigo Mobility Sport, azienda leader nel settore delle attrezzature per disabili. I suoi
articoli non sono finalizzati esclusivamente a una
Pag. 5
funzione agonistica ma
ampiamente sfruttabili per il tempo libero. Ogni
prodotto
viene realizzato su misura, secondo le personali esigenze
del cliente, e l'intera gamma
di articoli è il frutto di una ricerca e di uno studio approfonditi a livello tecnologico e
di programma.
LA STORIA. Negli anni '80,
Adolfo Pialli, coinvolto in
prima persona dopo un incidente, girando l'Europa grazie alle gare di nuoto, si rese
conto che lo
sport per
disabili stava crescendo. E
con questa crescita stavano
cambiando anche gli ausili: «Nuotavo insieme a Luca
Pancalli, ma lui andava molto più forte». Dopo l'esperienza in vasca, Pialli, campione
italiano nello stile libero, dorso e misti, decise di contribuire al movimento dei disabili introducendo in Italia ausili sportivi all'avanguardia,
in particolare quelli del marchio Top End. «Oggi - ricorda
Pialli - le cose sono cambiate totalmente. Siamo arrivati a un livello professionistico notevole. Un adeta con disabilita che pratica sport viene assorbito totalmente dagli
allenamenti e questo è anche merito di Luca Pancalli,
che è riuscito a trasmettere
un'immagine più moder-
Handbike, l'atleta statunitense Monica Bascio
na dello sport paralimpico, e di chi c'era prima di lui, dal professor Maglio a Rob erto
Marson e ad Antonio Vernole».
RIO 2016. Ora, lo
sguardo dell'azienda di Varese si rivolge
all'appuntamento dei Giochi
Paialimpici. «Siamo alle battute finali per la preparazione
a Rio - ricorda Pialli - Gli adeti
sono carichi di speranze e orgogliosi di rappresentare l'Italia. Il presidente Pancalli sa di
avere dei ragazzi molto motivati. Ma uno dei fattori più
importanti che influenzeranno le loro prestazioni saranno le attrezzature: carrozzi-
ne da tennis, da basket, handibrke, biciclette a spinta manuale e carrozzine da corsa,
le cosiddette Rating da pista,
da maratona e oggi anche da
triathlon. Queste attrezzaurre
o carrozzine - prosegue Pialli
- sono costruite coni materiali più sofisticati di oggi e sono
tutte personalizzate affinché
ogni atìeta possa esprimere
il meglio di se stesso. Possiamo anche personalizzare le
attrezzature, a seconda delle esigenze e della potenzialità dell'atìeta. E questo non
è un dettaglio da sottovalutare. Il punto forte di Amigo
Mobility Sport di Adolfo Pialli - conclude - è l'esperienza
che fa la differenza».
i COPYRIGHT UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO
Maikel Scheffers, tennis in carrozzina
M MCUSMO FOCUS
•spwtTswcaa
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 6
I bravissimi giocatori dei Warriors di Viadana
(foto rn)
VIADANA
I Macron Warriors
possono esultare
Salgono in serie Al
» VIADANA
Macron Warriors Viadana, formazione di wheelchair hockey
(hockey su carrozzina elettrica) , ha trionfato nel primo campionato della sua storia, conquistando la promozione in serie Al per la stagione 2016-'17.
Nel fine settimana scorso, alpalazzetto Ge.Tur. di Ugnano
Sabbiadoro, i "Guerrieri" si sono imposti nella fase finale del
torneo di A2, conquistando nove punti contto i quattto dei
Magic Torino (anche loro promossi in Al), i tre dei Mandracs
Udine e lo zero in classifica delle Aquile di Palermo. Altra soddisfazione per i Warriors Viadana: Andrea Felicani è stato convocato per il raduno della Nazionale. Nel giro di pochi mesi
dalla fondazione, la squadra
viadanese ha concluso la stagione 2015-' 16 con undici vittorie su undici match disputati.
Al di là tuttavia dei successi
sportivi, il principale risultato
conseguito dai Warriors è stato
di ordine sociale ed umano:
grazie a questa squadra, il territorio Oglio-Po e Mantovano si
è arricchito infatti di ima importante realtà paraolimpica,
che ha permesso a molti giovani diversamente abili di trovare
un'opportunità per fare attività
fisica agonistica, integrarsi in
un gruppo di amici uniti da un
obiettivo, fare nuove conoscenze e viaggiare, anche all'estero.
Il wheelchair hockey è una disciplina particolarmente indicata per chi soffre di patologie
come disUofie muscolari, Sia,
sclerosi multipla, tetraparesi
spastica, para o tettaplegie, spina bifida e amputati. Anima
dell'iniziativa è Fabio Merlino,
25enne di Viadana affetto da
atrofìa muscolare spinale. Fabio è figlio del sottotenente dei
carabinieri Filippo, ex comandante della stazione cittadina:
fu proprio il militare a scoprire
questo sport per il figlio ancora
bambino, prima di perdere la
vita nell'attentato di Nassiryia.
Riccardo Negri
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Operata si aggrava | 2 | |
E non cammina più
Macron Wairtars
Salgono in serie Al
Pag. 7
Parco de Riseis campione d'Italia
I pescaresi hanno conquistato il tricolore nel calcio a 5 della Federdisabili
» PESCARA
Festa grande per gli atleti dell'
Asd Parco de Riseis. Il sodalizio
pescarese ha centrato un prestigioso traguardo, aggiudicandosi il titolo di campione d'Italia 2106 nel calcio a 5 organizzato dalla Fisdir (Federazione
Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale), categoria
Base.
Per ottenere l'ambito trofeo,
la squadra pescarese, guidata
dallo staff tecnico composto
da Maurizio D'Ottavio, Emilio
Tacconelli e dal professor Ruggero Visini, ha dovuto superare
un trittico di impegni di caratura nazionale. A cominciare da-
gli Adria Special Games, svolti
a fine aprile a Bibbione e conclusi con un primo posto assoluto, mentre a Pistoia, tra il 6 e
l'8 maggio scorsi, l'Asd Parco
de Riseis si è piazzata al quarto
posto assoluto, in occasione
del Trofeo delle Regioni. Un ottimo viatico in vista della fase
finale vera e propria del campionato italiano, ospitata a Loano n a il 19 e il 22 maggio. Qui,
al cospetto di altre 17 compagini, il team pescaese ha vinto
tutte le gare, battendo per 6-0 il
Quarto Tempo, per 6-2 il Briantea 84 e per 5-0 il Rossoverde.
Ma non è tutto, perché anche a
livello individuale sono arriva-
te grandi soddisfazioni. Rappresentate dal trofeo Fair play
assegnato al portiere Francesco Leocata, mentre per le loro
qualità tecniche si sono messi
in evidenza Matteo Simoni,
per i gol realizzati, e Simone Di
Giovanni per il suo senso tattico. Qualità che non sono di certo sfuggite ai selezionatori della Nazionale Fisdir, presenti a
Loano. Che, nel sottolineare la
crescita tecnica e di personalità dei ragazzi e la loro buona
organizzazione di gioco, hanno assicurato la convocazione
del terzetto pescarese ai Mondiali Trisome Game di Firenze
traill5eil 22 luglio.
Stefano De Cristofaro
I festeggiamenti della squadra pescarese dell 'Asd Parco de Riseis
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 8
MESTRINO
Il Gabibbo con Isola:
3 giorni di solidarietà
(Ba.T.) Entusiasmo alle stelle ieri mattina in
palestra a Mestrino dove l'intramontabile
Gabibbo ha coinvolto 350 alunni dell'elementare "Don Bosco" per presentare l'evento
sportivo e benefico che il Comune di
Mestrino e 42 associazioni, con un gruppo
di lavoro di 18 persone, hanno organizzato
per il 10,11 e 12 giugno allo stadio di
Mestrino. Evento il cui ricavato andrà a
favore dell'Isola che c'è, associazione che
sostiene l'impegno dell'Hospice pediatrico
di Padova. Una tre giorni dove lo sport, con
la partecipazione della nazionale pallavolo
dei dializzati, le giovani atlete paralimpiche
del sitting volley, la nazionale calcio cerebrolesi, la musica dei Nomadi e la solidarietà
andranno a braccetto. Evento clou domenica 12 alle 16 con la partita fra la Nazionale
Calcio Tv e il team dell'Isola che c'è.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 9
HOCKEY IN CARROZZINA
Coco Loco a tutto gas:
terzo tricolore di fila
La finale li vedeva opposti ai
Black Lions veneziani che sono riusciti a resistere metà
partita ai padovani, dominatori
alla distanza. Così il Coco Loco
ha conquistato a Ugnano il
suo terzo scudetto.
HOCKEY IN CARROZZINA Vittadello: «Adesso abbiamo bisogno del massimo sostegno»
Coco Loco, terzo scudetto di fila
In finale i gol di Salvo eFarcasel (doppietta) costringono alla resa i Black Lions veneziani
(m.zi.) Terzo scudetto consecutivo e terzo titolo dell'anno
per la Coco Loco. La squadra
padovana ha vinto a Lignano
Sabbiadoro le finali del campionato italiano di hockey in
carrozzina motorizzata, bissando il titolo dell'anno scorso. Dopo la Supercoppa e la
Coppa Italia, vinta sempre a
Lignano superando in finale
5-3 i Thunder Roma, i "pappagalli" mettono così in bacheca un altro trofeo.
A Lignano la semifinale
ancora con i Thunder non è
mai davvero in bilico, con la
tripletta di Farcasel e la doppietta di Salvo che decidono
la partita per il 5-1 finale per
la Coco Loco. In finale invece
regna l'equilibrio con i Black
Lions di Venezia, squadra
giovane e in crescita. Reti
inviolate nei primi due tempi, con la Coco Loco che alza
l'intensità però dopo la metà
gara. I tre gol dei gialloneri
padovani arrivano tutti nella
terza frazione. Segna prima
Salvo, poi dopo nemmeno
due minuti raddoppia Farcasel, che firma anche il 3-0
dopo altri sette minuti. Si
arriva all'ultimo tempo con
Venezia che prova ad accorciare le distanze e la Coco
loco che non si limita a gestire il vantaggio. Padova sfiora
la quarta marcatura, ma sono
i Black Lions ad andare a
segno su rigore. La difesa
giallonera però non concede
più nulla e il 3-1 alla sirena
finale consente al seguito padovano di far partire i festeggiamenti per il terzo titolo
consecutivo.
«Questa vittoria conferma
la bontà del lavoro che stiamo facendo grazie all'impegno di tutti - spiega il presi-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
dente, allenatore e giocatore
Luca Vittadello - Abbiamo
però bisogno di sostegno e
aiuto da parte della città.
Economico, ma anche di volontari che ci diano una mano
dal punto di vista logistico e
magari di un allenatore che
possa dedicarsi a tempo pieno a guidare la squadra».
Dopo due anni nel doppio
ruolo e due titoli italiani,
Vittadello vorrebbe infatti
concentrarsi solo su quello di
atleta.
Questa la formazione del
Coco Loco Padova per la
terza volta di fila campione
d'Italia: Claudio Salvo, Elisa
Baratti, Giorgio Bottacin, Fabio Toniolo, Luca Vittadello,
Luca Toniolo, Matteo Agheorghesei, Emanuel Farcasel, Nicola Schiavolin, Sofia Dalla
Pozza, Andrea Schiaroli, Marco Spolaore, Mahdi Silka.
Pag. 10
P*j OGNISPORT
Chi cerca, chi va sul sicuro
I
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 11
SITTING VOILEY
La "Carta del tifoso" a Trecenta
porta a ventidue le sottoscrizioni
(M. Sca.) Momento importante
per il volley polesano vissuto
pomeriggio al palasport di Trecenta. È stata sottoscritta la
"Carta del tifoso" (nella foto)
con la annesse linee guida per
un tifo consapevole e responsabile.
A firmare il progetto ideato
da Cuoredarena, sono state le
associazione Vinci l'epilessia
di Rovigo e Polisportiva Qui
Sport Trecenta. In campo si è poi giocato un quadrangolare di sitting volley,
che ha visto impegnate Vero Sitting Volley Rovigo, Nazionale italiana
pallavolo trapiantati e dializzati Aned e i suppoter di Imoco Volley
Cuoredarena Aps. Si sono poi aggiunti i giovani dell'Avis proviciale.
Organizzatrice dell'evento è stata Nadia Baia, presidente di Vinci
l'Epilessia, atleta di Vero sitting volley e della nazionale di sitting volley. La
firma della Carta del Tifoso tra Cuoredarena Conegliano, Vinci l'Epilessia
Rovigo e Polisportiva Qui Sport Trecenta, porta a 22 le sottoscrizioni, con 15
patrocini presenti. «Voglio dire grazie a chi ha dedicato un pò di tempo ed è
venuto ad assistere all'evento - afferma Nadia Baia - alla Nazionale italiana
pallavolo trapiantati e dializzati, a Cuoredarena active social supporters,
Avis gruppo giovani provinciale, Aido provinciale, Aned sport, Fondazione
Carobbi Cereggati, Fipav Rovigo. Grazie agli atleti di Vero Sitting Volley
Rovigo, alla Polisportiva Qui Sport Trecenta, per credere in questo
movimento, in questo sport e sostenere in tutti i modi possibili le attività».
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 12
IL PROGETTO. Alla media Carta tutti gli allievi «disabili per un giorno»
Conoscere l'handicap
Gli allievi in carrozzina
Sport e studio sperimentando le difficoltà motorie
Anna Madron
Disabili per un giorno. Spostandosi su una sedia a rotelle o mangiando la merenda
con gli occhi bendati. Ci hanno provato gli alunni della
scuola media Carta coinvolti
insieme a tutti gli insegnanti
in un progetto educativo pensato per accorciare le distanze con il mondo dell'handicap che rischia di restare distante e sfocato. Ecco allora
che il comprensivo 8 diretto
da Cristina Sottil ha proposto agli studenti "Specialmenteabili", iniziativa ideata come ampliamento delle attività realizzate tema della disabilità.
«I ragazzi sono stati divisi
in gruppi, ognuno dei quali
ha sperimentato cosa significa muoversi, fare sport, mangiare, scrivere quando ci si
trova in condizioni svantaggiate», spiegano Nicola Infanti, Francesco Cola e Nadia
Damian, insegnanti referenti del progetto realizzato con
il comitato genitori e con associazioni che promuovono
lo sport per disabili. Tra gli
obiettivi, «fare esperienza di
pratiche sportive accessibili
a chi è affetto da disabilità,
scoprire modalità comunicative alternative, riflettere sul-
Una delle attività che sono state compiute dagli studenti, MADRON
la presenza delle barriere, imparare a conoscere se stessi
attraverso l'altro».
Ad ogni gruppo è stata assegnata una postazione dove
era prevista la presenza di un
genitore e di esperti pronti
ad intervenire quando gli studenti hanno provato ad andare in bici senza vedere, camminare a coppie legati braccio e gambe interne, percorrere un tratto attrezzato da seduti, senza vedere e senza sentire, giocare a pallacanestro
muovendosi con la carrozzina, giocare a tennis da tavolo
senza l'uso delle gambe. Oltre alle attività motorie gli al-
lievi della Carta si sono cimentati con la traduzione di
testi in braille, hanno realizzato disegni usando soltanto
una mano (non quella "forte") o indossando dei guantoni, hanno assaggiato cibi al
buio senza poterli vedere.
«Niente di più efficace per
sentirsi partecipi e vicini ai
compagni più deboli e meno
fortunati», spiegano gli insegnanti sottolineando che i lavori realizzati dagli alunni saranno esposti all'interno dei
locali della sede del Gruppo
sportivo non vedenti, in via
Vaccaril07- •
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SANITÀ VENETO
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 13
Una tre giorni di solidarietà con il Gabibbo
I MESTRINO
Incontenibile la gioia degli alunni della scuola elementare di
Mestrino quando ieri mattina
in palestra è arrivato il Gabibbo, che insieme a Moreno Morello è venuto a promuovere il
Tughedda Event 2016, una tre
giorni, organizzata dal Progetto
da Zero e promossa dal Comune, dal 10 al 12 giugno: sport e
spettacolo per solidarietà. L'11
giugno ci sarà il concerto dei
Nomadi e il 12 alle 16 la partita
tra la nazionale Conduttori Tv e
l'Isola che c'è Team, allo stadio
comunale che sarà intitolato a
Francesco Bertocco, il capitano
del Mestrino scomparso tre anni fa. E a dimostrale che lo sport
può essere rinascita, ci saranno
partite e tornei di discipline paralimpiche con la nazionale di
Sitting volley, la nazionale Volley trapiantati dializzati e il Calcio veneto for disable. I fondi
raccolti saranno devoluti all'Isola che c'è, che aiuta l'hospice
pediatrico di Padova, primo o
unico in Italia ad occuparsi delle cure palliative e del sostegno
ai bambini affetti da malattie e
sindromi gravi e incurabili,
«che non devono essere invisibili, ma aiutati» dice Stefania
Bettin, presidente dell'associazione e mamma di Francesco.
Divertimento e sport e la consapevolezza che a volte la vita pone di fronte alle difficoltà, ma
da queste possono nascere bel-
lissime esperienze. Se è vero
che Nadia Baia non può più
camminare, è anche vero che
grazie al sitting volley, pallavolo
che si gioca seduti a terra, ha la
sensazione di avere ancora
l'uso delle gambe. Uno dei promotori delle iniziative a sostegno dell'Isola che c'è è Maurizio Meneghetti, che quattro anni fa perse il figlio Alberto in un
incidente. Aveva promesso un
grande evento in suo nome: eccolo. È tornato sui campi di calcio Mattia Martinello, ex calciatore del Mestrino, caduto davanti al Colosseo mentre festeggiava il compleanno due anni
fa. Adesso gioca, insieme a Marco Bevilacqua, nella Calcio Veneto for Disable.
(cri.s.)
I Gabibbo nella palestra della scuola elementare di Mestrino
La "casolina" Stefania
va in pensione
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 14
Allenamenti e piscine tra i padiglioni
RiminiWellness mostra i muscoli
Giovedì parte la kermesse dedicata al benessere: 400 aziende presenti
Filippo Graziosi
• RIMINI
MUOVE miliardi di euro e fa muovere milioni di appassionati. Il
mondo del wellness è pronto a
mostrare i muscoli a Rimini. Da
giovedì nei padiglioni della Fiera
torna l'appuntamento con RiminiWellness, giunto all'undicesima edizione. E i numeri sono davvero imponenti: 16 padiglioni
aperti e un totale di 400 aziende.
Saranno 96mila i metri quadrati
di spazi indoor, mentre quelli
all'esterno si fermano a 66mila,
45 i palchi e quattro piscine, con
PRIMATO
Ci sarà la più grande
area acqua mai realizzati
in uno spazio al coperto
la più grande area acqua mai realizzata indoor: 350 metri quadrati
di vasche, per un totale di 1.200
metri cubi d'acqua; più di 1.500
ore di lezione. In programma 196
convegni e attività di formazione;
115 programmi singoli, per un to-
tale di 1.960 singole sessioni di allenamento in quattro giorni. E
poi un intero padiglione adibito a
FoodWell Expo, l'evento culinario che completa l'offerta della
kermesse; 20 chilometri di costa
'in movimento' e oltre 100 eventi
notturni.
INFINE più di 13mila metri quadrati per RiminiSteel, la parte più
dura di Riminiwellness, riservata
agli sport da combattimento, le arti marziali, e la cultura fisica.
L'elemento principale di questa
edizione sarà l'acqua. RiminiWellness offre la più ampia superficie dedicata al fitness in piscina
tra le manifestazioni del settore.
Tanti i protagonisti attesi a Rimini: a tagliare il nastro saranno il
vicecampione del mondo della Superbike Marco Melandri, il campione olimpico di scherma Aldo
Montano e il caporal maggiore
scelto Monica Contraffatto, atleta
dell'Esercito ferita in Afghanistan che parteciperà alle Paralimpiadi. Grande attesa anche per James D'Silva, l'inventore del metodo Garuda, un mix di pilates, yoga, danza e thai chi, famoso per essere il maestro dei vip: da Madonna a Sting (e consorte) sono tante
le stelle internazionali stregate
dai metodi di allenamento dell'ex
ballerino.
E IL wellness in Italia scoppia di
salute. I lavoratori occupati sono
oltre 120mila, con 40mila imprese e un fatturato di 14 miliardi di
euro. Solo in Romagna, in quello
che è il primo distretto per competenze sul benessere e la qualità della vita, si contano 2.500 imprese,
8.700 persone impiegate e il 10%
di popolazione attiva rispetto alla
media italiana. Inoltre l'Emilia
Romagna, assieme al Piemonte, è
la regione con il maggior numero
di start-up innovative del settore
wellness (11 su 54), ossia il 20%
del totale nazionale.
Gli spazi
Ospite
Saranno 16
i padiglioni aperti,
con 400 aziende
presenti; 350 i metri
quadrati di vasche
per un totale di 1.200
metri cubi d'acqua
Grande attesa
per James D'Silva,
l'inventore del
metodo Garuda,
un mix di pilates,
yoga, danza e thai chi,
famoso per essere
il maestro dei vip
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 15
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FORMA SMAGLIANTE
L'undicesima edizione
di Rimini Wellness prevede
un totale di 1.960 singole
sessioni di allenamento
in quattro giorni. Taglieranno
il nastro Marco Melandri, Aldo
Montano e Monica Contraffatto
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 16
TAPPA DEL PERCORSO CICLOTURISTICO
Assaggi di Pampepato
lungo la 'Bike long ride'
.^
SARÀ il tipico Pampepato, il gustoso ambasciatore di Ferrara a
Londra. Ha fatto tappa anche a
Ferrara, la Città delle Biciclette
per eccellenza, la "Bike Long Ride", con destinazione finale Londra il progetto di promozione cicloturisti ca itinerante, seguito anche dalla trasmissione Icarus di
Sky Sport, che arrivata domenica
scorsa all'ombra del Castello
Estense è ripartita ieri mattina da
piazza Castello A fare gli onori di
casa al gruppo di ciclisti impegnati nell'impresa (2100 km complessivi, con tappe in dieci città italiane, sei francesi e due inglesi) è stato Davide Urban direttore generale di Ascom Ferrara, affiancato da
Zeno
Govoni,
proprietario
dell'Albergo 'Annunziata', Simone Zannini, organizzatore della
'Gran Fondo del Po' e della ciclo
storica 'Furiosa' e dal designer costruttore Ciro Patricelli della CP Bikes & Design, start up ferrarese
nel mondo delle due ruote: un
modo insomma per dare anche
un "tocco" estense a questa esperienza internazionale. «Ferrara è
una città fantastica - ha esordito
Mauro Fumagalli, tour operator
f
ri
marchigiano promotore del progetto - la nostra è l'idea semplice
cioè quella di realizzare una vera
e propria fiera itinerante del cicloturismo portando poi con noi tappa dopo tappa qualcosa della città
che abbiamo attraversato fino al
momento clou a Londra».
E A RAPPRESENTARE Ferrara il suo dolce più apprezzato e conosciuto: cioè il Pampepato: «E'
un progetto di valorizzazione che
ha trovato il supporto della Confcommercio e Federalberghi e che
avrà una sua visibilità mediatica
attraverso Sky in un ottica che va
oltre i confini nazionali», ha spiegato Urban. A salutare il team in
partenza (tra i ciclisti impegnati
anche la campionessa paralimpica Antonella Rutigliano) il vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto: «Il cicloturismo è un fenomeno di nicchia sempre più importante all'interno dei flussi turistici. Per questo ogni azione strutturale e marketing di valorizzazione
trova il nostro sostegno». La
Long Ride è prevista in arrivo nella capitale inglese il 13 giugno.
re. fé.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 17
LA POLEMICA
Atri resta senza
eventi sportivi
e deve accodarsi
agli altri Comuni
ATRI - Il Movimento Civico "Atri non si tocca"
torna a farsi sentire con una nota diffusa sulla
propria pagina Facebook. In apertura del comunicato un'analisi delle attività e dei risultati
sportivi conseguiti dai due vicini comuni costieri: «dopo aver parlato di Silvi che grazie a
finanziamenti a fondo perduto creerà a breve
una cittadella dello sport che ospiterà l'unico
centro di formazione federale della FIGC in
Abruzzo, oggi parliamo di un altro comune a
noi vicino: Pineto. Sta attuando una politica
dello sport invidiabile che porta riscontri sia in
campo turistico e di indotto economico che di
visibilità per la città. A Pineto - continua il Movimento Atri non si tocca - vi è stato il meeting
nazionale di ciclismo giovanile (con oltre 3000
atleti), vi è stato il raduno della nazionale di ciclismo paralimpico capitanata da Alex Zanardi,
vi sarà il campionato nazionale di bocce per disabili, sono in corso i Giochi Nazionali per trapiantati e dializzati, a breve ci sarà il Torneo
Mariani-Pavone, la Notte bianca dello sport
con migliaia di persone che invadono le vie di
Pineto! ! !». I rappresentanti del movimento civico puntano il dito sul bilancio sportivo della
città ducale. «Ad Atri... poco o niente ad eccezione dell'Atri Cup. Tutto questo ci fa vedere
spesso il Sindaco Astolfi partecipare a conferenze stampa organizzate dal comune di Pineto
per promuovere i propri eventi sportivi. Astolfi,
come sindaco, ed Atri nel settore dello sport
sono costrette a vivere di luce riflessa e ringraziare Pineto che, per il Torneo Mariani-Pavone,
hanno scelto un impianto sportivo di Atri per
far disputare alcune gare. Sembrano crederci
più loro che il nostro Comune che in 10 anni
non è riuscito neanche a sistemare la problematica dell'illuminazione esistente». La nota termina con alcune domande rivolte direttamente
al primo cittadino ducale: «sindaco Astolfi ma
veramente ci vogliamo ridurre a vivere di luce
riflessa? Quando partecipa alle conferenze
stampa degli altri comuni per questi eventi non
si rende conto che ad Atri qualcosa non va?
Non si rende conto che non ci sono idee? Gli
altri membri della giunta hanno capito in che
direzione stiamo andando? Vogliamo veramente vivere solo di luce riflessa... o vogliamo
essere protagonisti? Sveglia perché ci state condannando ad essere subalterni e le elezioni si
stanno avvicinando».
Luciano Alonzo
n
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 18
HANDBIKE L'ATLETA HA CORONATO UNA MEMORABILE IMPRESA
Trevisani non smette
di stupire: è decimo
alla celebre
Maratona del Passatore
NANNI VEGUA
• MATERA. Antonio Trevisani nonfiniscepiù di stupire e corona
una nuova memorabile impresa. Sabato scorso, il ciclista paralimpico
materano ha partecipato alla storica Maratona del Passatore, la Firenze-Faenza, portando a compimento il lungo e tortuoso percorso di 100
km e conquistando il quarto posto. Trevisani, tesserato con la Paralimpica Calia Italia Matera A.S.D., su un totale di oltre 2600 partecipanti, ha concluso la sua prova in quel di Faenza in sei ore e ventitre
minuti, sfidando il durissimo Appennino Tosco-Emiliano e portando a
casa la prestigiosa decima piazza. «Ho partecipato a questa gara per
sfidare i miei limiti - ha affermato Trevisani -. Il percorso di montagna
era molto difficile, nascondeva molte insidie sopratutto per le pendenze
che andavano dal 15 al 27 per cento e quindi molto dure da sostenere, ma
io ho deciso di affrontarlo con grande coraggio e determinazione, con
l'obiettivo di stimolare altre persone a praticare sport paralimpico e
non". Dopo gli ottimi piazzamenti fatti registrare nelle tappe del giro
d'Italia e l'ultima buona partecipazione al campionato italiano, per
l'atleta materano arriva anche la consacrazione in questa durissima
prova di forza e resistenza, alfinedi guardare al futuro con maggiore
ottimismo e convinzione. "Ho raggiunto il mio obiettivo di terminare la
maratona più lunga e difficile d'Europa, scalando l'Appennino toscano
per arrivare a Faenza. È stata veramente dura - ricorda Trevisani -, non
riesco neanche io a capire come abbia potuto conquistare il quarto posto
su 2500 partecipanti. L'emozione più grande è stata all'arrivo, dove una
città intera e un maxi schermo indicavano il mio arrivo. Ho ancora le
braccia indolenzite e i crampi che durante le salite tentavano di fermarmi, ma, pur spossato, sono soddisfatto».
UNA GARA
NAZIONALE
Antonio Trésani durante
una manifestazione nel
corso dell'ultima stagione
,\Pozzovivo,unGiro
in chiaroscuro
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 19
Rehm, un balzo verso Rio
«Le protesi non mi aiutano»
•Secondo le ricerche commissionate dal saltatore tedesco non si può
determinare se ci sono vantaggi o svantaggi. La Iaaf decide il 17 giugno
Markus Rehm è nato a Gòppingen
(Ger) il 22/8/1988. Detiene il record
del mondo di salto in lungo
paralimpico con 8.40, a Londra 2012
Rutherford ha vinto l'oro con 8.31
Claudio Arrigoni
I
l sogno resiste. Era già diventato da tempo un obiettivo per Markus Rehm, amputato alla gamba destra sotto il
ginocchio, fra i migliori saltatori in lungo del mondo. Stacca
con la protesi in fibra di carbonio e questo ha fatto nascere sospetti di vantaggi tecnologici.
Ieri sono state resi noti i risultati
di studi condotti sulle sue prestazioni. Secondo le ricerche è
«difficile, se non impossibile»
stabilire se vi siano vantaggi e
definire con chiarezza i vantaggi e gli svantaggi dell'utilizzo
della protesi: vi è meno efficienza nella fase di corsa e maggiore
in quella di salto. «Si tratta di
due movimenti diversi, non
possono essere compensati», ha
spiegato il professor Potthast
PRO E CONTRO
Allo stacco è
dell'Università dello Sport di
Colonia, coinvolta negli studi,
promossi da una tv giapponese,
insieme a Istituto di Scienza
avanzata di Tokyo e University
of Colorado-Boulder. Sono stati
presi in esame tre saltatori con
protesi e tre senza. «Non si può
determinare un vantaggio dato
dalle protesi e questo mi rende
felice. Non ho abbandonato la
speranza di essere all'Olimpiade. Non per le medaglie, ma per
lo sport paralimpico»: Rehm,
«Biade Jumper» come «Biade
Runner» era Oscar Pistorius,
spera di diventare il secondo atleta con protesi in fibra di carbonio a partecipare a entrambi i
Giochi.
LA DECISIONE Ora la Federazione Internazionale di atletica
dovrà decidere. Lo farà entro il
17 giugno, quando si riunirà il
Consiglio a Vienna. Non potrà
non tener conto di questi studi,
che però sono aperti a diverse
interpretazioni. C'era anche un
italiano fra gli scienziati che
hanno condotto le analisi, Paolo
Taboga, che lavora con Alena
Grabowski, responsabile dell'Applied Biomechanics Lab della University of Colorado Boulder: «Gli atleti con protesi rallentano meno, risultando più efficaci al momento dello stacco,
quelli non amputati sono più veloci nella rincorsa. Opinione
personale, ma direi supportata
dai dati raccolti finora: secondo
me Markus dovrebbe partecipa-
più efficiente
• Rehm usa protesi Ossur
Cheetah Extreme in fibra di
carbonio per lame e invaso (ha
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
re, i dati evidenziano come non
ci sia un netto vantaggio e come
le performance tra atleti non
amputati e atleti con protesi siano comparabili, seppur ottenute
con mezzi diversi». Le nuove regole Iaaf, introdotte ad agosto,
prevedono sia l'atleta che li utilizza a dover dimostrare che dispositivi tecnologici non diano
vantaggi. Cosa fatta da Rehm,
che ha sempre voluto evitare la
via giudiziaria, di rivolgendosi
al Tas come Pistorius.
IL CURRICULUM Nello sport paralimpico è già da tempo un fenomeno: 2012, Paralimpiade di
Londra, oro e record del mondo
con 7.35; 2013, Mondiali paralimpici di atletica a Lione, oro e
record con 7.95; 2014, Assoluti
di Germania, campione con
8.24 metri (la Federazione tedesca lo ha poi bloccato, in attesa
di indicazioni Iaaf); 2015, Mondiali paralimpici a Doha, oro e
record con 8.40. Avrebbe vinto a
Londra 2012, dove Rutherford
fece 8.31. Il suo concorrente più
vicino saltò a 6.69. C'era anche
l'azzurro Roberto La Barbera: 7°
con 6.36 metri. Perse la gamba
mentre faceva wakeboard nell'estate 2003, a 14 anni: cadde in
acqua perdendo la corda e l'elica
di una barca gli maciullò la gamba. Iniziò con l'atletica nel 2008.
«Non avrei mai voluto che accadesse, ma l'incidente mi ha reso
la persona che sono oggi. E in un
certo senso devo esser grato».
gomma piuma all'interno), con
curvatura accentuata per
sprint brevi e soletta Nike Spike
Pad. Pesano circa 2 kg (918 g le
lame, ca. 800 g l'invaso).
Pag. 20
(
^
La protesi è passiva, rende
meno dell'energia immessa
(ca. 90/95%). In partenza, non
avendo la caviglia, accelera
meno e nella fase di corsa è
più lento (più di un secondo
sui 100 metri). Nella gamba
con protesi ha meno controllo,
non sentendo il terreno.
o
La protesi crea una maggiore
efficienza nel salto: l'atleta
guadagna velocità verticale e
perde meno velocità
orizzontale nella fase di
stacco, se viene fatta (come è
per Rehm e la quasi totalità
degli atleti amputati) con la
protesi, dal terreno.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 21
Gambetta in Messico:
una nuova impresa
nel nome di Amref
Da Cancun il campione raggiunge in canoa l'isola di Holbox
I fondi raccolti destinati all'emergenza acqua in Kenya
in Messico. Un'avventura che è
stata accolta con entusiasmo daFrancesco Gambella porta a ca- gli stessi messicani. Hanno orgasa un altro trofeo della solidarie- nizzato una conferenza stampa
tà. Ma soprattutto riporta il sorriso a chi ancora in Africa deve fa- con le autorità locali come se
re i conti con l'emergenza ac- fossi un campione di calcio. Una
qua. Il campione di kayak ha cosa davvero inaspettata. Ma
messo a segno un'altra impresa per loro l'impresa rappresentanel nome di Amref, l'organizza- va tanto anche per la promoziozione umanitaria che oltre mez- ne del territorio. Una terra merazo secolo si occupa di sanità in vigliosa ricca di bellezze naturali
Africa. Tre giorni nei mari del e di storia».
La traversata di 203 chilomeMessico a sfidare le correnti del
golfo, la fatica e i pericoli. Dopo tri a bordo di un kayak si è svolta
le traversate dell'Oceano India- in tre giorni. «Siamo partiti alle 6
no e del Lago Vittoria, dopo le del mattino da Playa del Carmen
tante sfide nel Mediterraneo per raggiungere Cancun: due
Gambella ha realizzato in Messi- metri di onda e vento contro.
co la Yucatàn Kayak Expedition Non sono riuscito a fare le soste
2016. Da Playa del Carmen fino programmate perché era pericoall'isola di Holbox. «Il viaggio è loso avvicinarsi alla barca d'apandato oltre le più rosee aspetta- poggio con al timone Jorge, uno
tive - racconta l'atleta al rientro skipper molto esperto che stua Olbia - grazie a un gruppo di dia gli squali toro e balena preimprenditori italiani che opera senti in quelle acque. A Cancun
» OLBIA
ho cambiato skipper, Marvin,
anche lui molto bravo. Fortunatamente il meteo è tornato a favore, ho fatto una sosta in un villaggio di pescatori, tra iguana e
pellicani, e poi ho tagliato il traguardo sull'isola di Holbox».
Come tutte le avventure targate Gambella anche la Yucatàn
Kayak Expedition 2016, patrocinata dalla Fick, ha avuto un risvolto solidale, sempre nel nome di Amref. «Ho sempre negli
occhi quello che ho visto negli
anni in Africa. E anche in America Latina ho voluto sfidare il mare per quei bambini, quelle madri, per dare voce e aiuto concreto all'appello di Peter Ondiba,
capo progetto di Amref nella
Contea di Kitui, che prima di
partire ha chiesto a tutti noi amici di aiutare il Kenya e la sua sete
di acqua pulita».
Per Gambella si è trattato di
un ritorno nel Caribe messicano
dopo 16 anni, quando compì la
traversata dal Messico a Cuba.
Da allora sono stati numerosi i
paesi toccati dalle sue imprese:
Polinesia, Indonesia, Tanzania,
Kenya, Uganda. L'ultima nel giugno 2015, insieme al campione
paralimpico Riccardo Marchesini: da Ostia a Porto San Paolo in
tre giorni. Con le sue imprese
che abbinano sport, turismo e
solidarietà, Gambella - che è anche socio onorario dello Yacht
club Porto Rotondo - ha sostenuto i progetti di Amref a favore di
bambini di strada, scuole e salute delle mamme. E ora le imprese estreme nel nome di Amref
sono diventate 6: il Giro d'Italia
in canoa, la Malindi Mombasa,
la Lake Victoria Kayak Expedition, la Zanzibar Kayak Expedition, la Ostia-Porto San Paolo e
l'ultima in Messico, (alpi.)
In alto
Gambella
durante
la traversata
A sinistra
all'arrivo
a Holbox,
a destra
durante
un'intervista
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 22
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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LE OLIMPIADI BRASILIANE. Serata
dedicata all'evento con in pole diversi siciliani
Il Panathlon lancia la volata olimpica
Verso Rio 2016. Ieri successo del convegno con relatori il gen. Gianni Gola e il col. Enzo Parrinello
LORENZO MAGRI
Il Panathlon Catania lancia la volata olimpica ai campioni siciliani. Ieri, il tradizionale meeting sportivo del lunedì di fine maggio organizzato dal club service etneo
diretto da Antonio Mauri con a fianco l'instancabile
consigliere Ignazio Russo con la collaborazione del Cus
Catania presente ieri con il presidente Luca Di Mauro e
dal Cusi Sicilia presente col prof. Michele Bevilacqua, ha
avuto come tema «Olimpiadi: verso Rio 2016».
Un incontro moderato sapientemente dal collega
Paolo Di Caro che ha visto salire sul palco dei relatori il
generale Gianni Gianni, ex presidente della Fidai nazionale e i colonnello Vincenzo Parrinello, vicepresidente
della Fidai nazionale e comandante del Gs Fiamme
Gialle e in platea tanti campioni siciliani del passato che
hanno vestito l'azzurro alle Olimpiadi come la «Freccia
dell'Etna» Alessandro Cavallaro, campione europeo juniores dei 200 e azzurro ai Giochi di Sydney affiancato
dal suo tecnico Filippo Di Mulo; Maddalena Musumeci oro con il Setterosa ai Giochi di Atene 2004; Walter
Arena e Dario Privitera ex azzurri di marcia e in una
staffetta ideale verso Rio, l'ex azzurro di scherma e tricolore assoluto di spada Gigi Mazzone, adesso componente dello staff tecnico azzurro.
«Una spedizione azzurra nella scherma - spiega Gigi Mazzone - che parlerà siciliano con ben sette atleti,
gli spadisti Rossella Ramingo, Paolo Pizzo, Enrico Garozzo e Marco Fichera; i fiorettisti Daniele Garozzo e
Giorgio Avola e la sciabolatrice Loreta Gulotta per la
gioia del presidente nazionale il modicano Giorgio
Scarso e del sottoscritto che dopo una carriera in azzurro da atleta, adesso sono rimasto nel team con altri incarichi e potrò provare con grande entusiasmo l'esperienza olimpica».
«L'Italia si prepara a calare tutti i suoi assi - ha tenuto a sottolineare il Generale Gianni Gola, cittadino onorario di Catania, che oltre a presidente Fidai è stato per
anni presidente del Cism, massimo organismo internazionale dello sport militare - in una 31 s edizione delle
Olimpiadi che a Rio si prepara a regalare grandi emozioni e che speriamo possa concluidersi con un buon
botitno di medaglie azzurre».
Il col. Vincenzo Parrinello ha sottolineato come sarà
ancora importante il contributo degli atleti con le stellette nella spedizione azzurra. «Ancora non si possono
dare numeri precisi - ha sottolineato il col. Parrinello ma è indubbio che anche ai Giochi di Rio 2016 il numero di atleti militari in azzurro sarà come sempre massiccio. Il Gs Fiamme Gialle è in corsa in diverse discipline e la settimana scorsa ha fatto festa per la conquista
del «pass» olimpico del giovane messinese Elios Manzi nello judo».
La rappresentativa siciliana ai Giochi di Rio è destinata a battere tutti i precedenti record di partecipazione,
visto che oltre ai sette schermidori e di Elios Manzi nello judo, già certi del viaggio in Brasile ci sono il fresco
vincitore del Giro d'Italia Vincenzo Nibali e la ginnasta
Carlotta Ferlito e vicini a staccare il «pass» olimpico almeno due pesisti di un terzetto composto da Mirco Scarantino, Genny Pagliaro e Nino Pizzolato.
In corsa ci sono diversi siciliani nel Settebello e nel
Setterosa di pallanuoto da Valentino Gallo a Valeria Palmieri e Rosaria Aiello; nel pugilato continua il sogno del
catanese Salvatore Cavallaro, mentre nella canoa paralimpica già sicuro di andare a Rio è il megarese della Poi.
Catania, Salvatore Ravalli e si spera nell'ennesimo exploit della canoista siracusana Irene Burgo, tornata
dalla Coppa del Mondo di Racice con un doppio bronzo nel Kl 1000 e Kl 500 di prestigio.
Sicilia azzurra.
Interessante iniziativa
del Panathlon Catania
in ottica Giochi di Rio
con grandi personaggi
dello sport (nella foto,
in alto da sn il col. Enzo
Parrinello, Alessandro
Cavallaro e Marcello
Maugeri; in seconda fila
da sn. Gigi Mazzone,
Antonio Aventaggiato,
Antonio Mauri,
Maddalena Musmeci, il
generale Gianni Gola e
Ignazio Russo)
nazionale e siciliano
(Foto Orietta Scardino)
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 24
Pentagoni si migliora
e "vede" gli Europei
Sfiora il personale ad Asti prima di Grosseto
Atletica
RAFFAELLA LANZA
VERCELLI
M
arco Pentagoni migliora il suo personale nel salto in lungo:
ad Asti l'atleta portacolori
delPAshd Novara ha messo a
segno un salto di 5.02 metri.
Ben mezzo metro in più rispetto all'ultimo salto, di
4,50 metri, che era valso a
Marco, dieci giorni fa, la convocazione agli Europei Paraolimpici che si terranno a
Grosseto dal 10 al 16 giugno
prossimi.
«Ho superato i cinque metri e sono felicissimo. Era da
settimane che con la mia allenatrice stavo lavorando in
questa direzione - racconta
Marco Pentagoni -. Tra l'altro
praticamente ho superato
anche il minimo richiesto per
le Paralimpiadi di Rio. So che
queste rimarranno un sogno,
visto che ho solo diciassette
anni, ma la soddisfazione è
grande. Non pensavo di fare
un salto così importante. In
questo periodo mi sto alle-
nando con grande intensità e
i frutti di questo lavoro si vedono in gara. Devo dire grazie ad Angela Clementelli, la
mia allenatrice: mi fa sudare
tanto, ma la gioia per i risultati raccolti è immensa».
La misura
Il giovane vercellese, che nel
2013 a soli quattordici anni
perse la gamba destra, dopo
una brutta caduta da un tetto su cui era salito per cercare di recuperare un pallone
mentre stava giocando con
alcuni amici, sta migliorando
giorno dopo giorno. Tra l'altro ai prossimi Europei gareggerà nel salto in lungo e
nei 100 metri.
«La misura ottenuta ad
Asti mi dà grande fiducia in
vista degli Europei - dice
Marco -. Lì gareggerò con atleti di grande spessore. Ragazzi di venti o trent'anni che
hanno la mia disabilità, ma
un fisico più importante e
maggiore esperienza in que-
ste competizioni.
Io ci vado con un po' d'ansia
e di agitazione, ma senza
aspettarmi nulla in termini di
risultati. Vado per fare una
bella gara e vivere emozioni
intense. Mi guarderò attorno:
so che ci sono campioni importanti in gara. La federazione mi ha fatto un regalo immenso con questa convocazione: ho toccato il cielo con
un dito. Me la sono sudata e
meritata. E son contento che
gara dopo gara, miglioro sempre più».
Pentagoni pensa ai giochi di
Rio: «So che alle Paraolimpiadi brasiliane non andrò, ma
quelle di Tokyo potrebbero essere un traguardo raggiungibile. E poi penso anche ai Mondiali del prossimo anno: non
mi dispiacerebbe viverli da
protagonista. Ma ora mi aspettano gli Europei di Grosseto: la
mi attenzione ora è tutta su
questa competizione».
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
e
SY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Pag. 25
•BK/
r
Un sogno grande
In alto Marco Pentagoni sul gradino più alto del podio e qui
sopra indica la medaglia vinta ad Asti. Ha raggiunto il minimo per
le Paraolimpiadi di Rio ma difficilmente ci sarà vista l'età
I li f i
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Bn W u t o M i
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 26
A RIO CI VANNO FIRMATI
e tute da ginnastica quest'anno vano di gran moda, ma per gli atleti clic
Ipartccipano alle Olimpiadi di Rio de
Janeiro (5-21 agosto) sono veri must
have. 1. molte portano la firma di stiRisultato: capi supertecnici
ma anche superbelli (alcuni, già in
vendita nei negozi e online). Gli Azzurri sono impeccabili grazie a Giorgio Armani, marchio EA7, che ha
pensato all'intero guardaroba (per le
gare, le occasioni fònnali, il tempo
Ubero) della nostra squadra olimpica
e di quella paralimpica. Ogni atleta è
"armanizzato" da capo a piedi con tu-
te, giubbini wateiproof, polo a manica corta e lunga, bermuda, pantaloni
cargo e due modelli di scarpe da running. Il team inglese, come a Londra
201 2, rimane fedele a Stella McCartnev, che ha studiato le nuove divise in
team con Adidas. Tutti i capi sono in
un tessuto speciale leggerissimo che
non pesa sulle performance e tiene gli
atleti più freschi. I francesi, ca va sans
dire, vestono Lacoste: elegantissimi in
bianco e blu, con il coccodrillo che
per l'occasione si tinge di biancorosso-blu, come la bandiera francese.
1 colori dei vessilli nazionali sono pre-
senti in tutte le dirise griffate. Anche
in quelle che H&M Ira disegnato per
if team svedese: gialle e blu (come da
bandiera, appunto) e realizzate in poliestere riciclato, amico dell'ambiente. Voliamo oltreoceano con gli Stati
Uniti firmati Ralph Laureili accanto
agli iconici capi casual come polo e
bermuda, nella collezione olimpica la
griffe ha incluso cinture e braccialetti.
Infine, DSquared2, che peri canadesi
ha puntato su bianco, rosso e foglia
d'acero, hi attesa che salgano sul podio
dopo le gare, chi vince per voi la medaglia d'oro fashion? T
28_06 GIUGNO 2016
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 27
DATA
lunedì 30 maggio 2016
SITO WEB www.gazzetta.it
INDIRIZZO http://www.gazzetta.it/Paralimpici/30-05-2016/paralimpiadi-l-orgoglio-craven-rio-2016-cambiera-vita-chi-vedra-150892904057.shtml
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Paralimpiadi, l’orgoglio di Craven: “Rio
2016 cambierà la vita a chi le vedrà”
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Il presidente del comitato paralimpico internazionale: “Dopo il successo del 2012, ridefinirà
ciò che è umanamente possibile. Pistorius? Molti campioni hanno iniziato vedendolo, ciò
che è successo due anni fa non c’entra con lo sport. Zanardi atleta immenso, grandioso
che Roma corra per il 2024. Contemporaneità con i Giochi? Ormai non ha più senso”
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30 MAGGIO 2016 ­ MILANO
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Quando cominciò a fare sport dicevano ancora “handicappati”. Oggi chiede di
non usare il termine disabile. Il percorso di Phil Craven, numero uno dello
Altri­sport
sport paralimpico mondiale, è stato entusiasmante. Anni con dentro Oscar
Pistorius, il più grande di sempre, e Londra 2012, la più bella fra le
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Rio
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Paralimpiadi. Con la sua guida il Comitato Paralimpico Internazionale ha
fatto il salto di qualità. Come è successo in Italia grazie a Luca Pancalli: dalla
La vita della Caironi diventa un film
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Federdisabili al Cip, ora Ente Pubblico, con un passaggio epocale.
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La Paralimpiade è il secondo evento mondiale per numero di atleti, gare,
discipline. A Roma 1960 si svolse per la prima volta nella stessa città della
Olimpiade e occorse attendere Seul 1988 perché questo si ripetesse. Da
allora è sempre così: pochi giorni dopo i Giochi Olimpici luoghi e impianti
tornano a riempirsi. Come accadrà a Rio fra 100 giorni, dal 7 al 18
Caironi: “Zanardi è un riferimento”
LA CIVILTÀ DEL DESIDERIO
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settembre: sono attesi 4350 atleti da 170 Paesi a competere in 22 sport.
Sir Phil Craven, tre lustri da Presidente Ipc.
“Il focus è sugli atleti. La chiave: puntare sullo sport e non sulla disabilità. Lo
sport paralimpico cambia la società nelle radici. La Paralimpiade è l’evento
sportivo numero uno per guidare verso l’inclusione sociale”.
Londra è stata la più bella Paralimpiade. Ora Rio 2016.
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“Una festa dello sport nello scenario perfetto per lo spirito paralimpico.
Trasformeranno il Sud America per sempre. Lo slogan è ‘unmissable
Games’, Giochi da non perdere: ispireranno il mondo e ridefiniranno quello
che la gente crede sia umanamente possibile”.
Ci saranno campioni con prestazioni incredibili.
“Molti fanno sport a tempo pieno, come i campioni olimpici, e questo
permette grandi prestazioni. Prometto a chi li vedrà un cambiamento di
vita”. Un evento con record non solo sportivi.
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“A Londra furono venduti 2,76 milioni di biglietti. I Giochi di Rio saranno
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tramessi in 120 Paesi, per la prima volta fra gli estivi
diretta negli Usa, per
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Ci saranno campioni con prestazioni incredibili.
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“Molti fanno sport a tempo pieno, come i campioni olimpici, e questo
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permette grandi prestazioni. Prometto a chi li vedrà un cambiamento di
vita”. Un evento con record non solo sportivi.
“A Londra furono venduti 2,76 milioni di biglietti. I Giochi di Rio saranno
tramessi in 120 Paesi, per la prima volta fra gli estivi in diretta negli Usa, per
4 miliardi di persone, superando Londra”.
Fra pochi giorni l’Italia ospita un grande evento, gli Europei di atletica a
Grosseto.
“Sarà bello tornare in Italia. Non dimenticherò mai Torino 2006. Li avete
preparati bene, dal programma di educazione nelle scuole alla formazione dei
volontari”.
Ci saranno oltre 600 atleti da 40 Paesi, molti protagonisti a Rio.
“Fra quelli da battere c’è Martina Caironi. Ho voglia di rivederla. Peccato
manchi Assunta Legnante”.
Ci sarà il tedesco Markus Rehm. Amputato di gamba, vuole partecipare alle
Olimpiadi nel lungo, ma non si sa se potrà farlo. Oggi comunica i risultati
delle analisi sulle protesi. Anche la cubana Omara Durand: non ha protesi
come Rehm, ma una guida ed è necessaria una corsia in più.
“Due grandissimi atleti. Giusto facciano di tutto per seguire questo desiderio,
mosso da una grande passione. Ipc però non appartiene al mondo olimpico.
Io giocavo a basket in carrozzina, il mio amore era per quello. Lo sport
migliora le persone. Questo è ciò che conta”.
Ma Ipc appoggia le richieste di Markus e Omara?
“Non spingiamo in questa direzione, ma chi ha un obiettivo deve provare a
raggiungerlo”.
A Londra 2012 chiese ai giornalisti di non usare la parola disabile.
“Nello sport contano e si vedono le abilità. Ci sono atleti: il prefisso para non
è necessario nello sport, ma serve ancora per indicare una condizione”.
Rio, i primi Giochi senza Pistorius. Al di là del caso giudiziario, rimane l’atleta
paralimpico più importante della storia.
“Peackok, che lo battè a Londra, cominciò perché vide correre Oscar. Ha
ispirato molti, è il più conosciuto. Quel che successe a febbraio 2014 non
c’entra con lo sport. Ora il movimento paralimpico è andato avanti, ci sono
nuove stelle mondiali”.
Anche fra gli atleti italiani: Alex Zanardi e Francesca Porcellato
nell’handbike, Martina Caironi e Assunta Legnante nell’atletica, Bebe Vio
nella scherma, Cecilia Camellini e Federico Morlacchi nel nuoto.
“Zanardi è un immenso atleta e un grande uomo. Ho sempre ammirato
Francesca, la volevo anche nella commissione per le classificazioni. Tutti i
campioni citati contribuiscono alla società oltre lo sport”.
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Zanardi: "A Rio con entusiasmo"
Il Comitato Paralimpico Italiano è molto cresciuto con la guida di Luca
Pancalli.
“Luca è fantastico. I grandi progressi nascono dalle giuste scelte di un leader.
Pancalli ha esperienza, capacità di amministrazione e leadership. Guida il
movimento in Italia con strategia e impegno. Ho grande rispetto per lui”.
Roma 2024: una candidatura importante non solo per il movimento
paralimpico italiano. Qui si svolse la prima, nel 1960.
“Avevo 10 anni, ma ricordo l’Olimpiade a Roma. Grandioso avere città così
importanti a concorrere. Ho conosciuto Giovanni Malagò e Luca di
Montezemolo, un incontro molto utile”.
Le disabilità più gravi: lo sport paralimpico permette di gareggiare a tutti,
grazie a discipline come la boccia e regole negli sport di squadre per evitare
discriminazioni. Nell’atletica sembra stiano scomparendo.
“Daremo sempre supporto a chi ha disabilità gravi, non le toglieremo mai dai
programmi. Ma tocca ai comitati nazionali promuovere le attività sul
territorio e avere atleti”.
C’è chi vuole unificare Olimpiade e Paralimpiade e far svolgere nello stesso
periodo.
“Un punto di vista che appartiene al passato, quando si pensava che così si
acquisisse valore e attenzione. Ora non è necessario, i Giochi paralimpici
hanno ragione di esistere per come sono. Non sono contro o a favore una
unificazione, ma credo che la Paralimpiade abbia un ruolo preciso”.
Come immagina il futuro del movimento paralimpico?
“C’è chi crede che migliorarsi sia solo diventare più grandi. Ci sono altri
aspetti. Bisogna concentrarsi sulle persone e non sul denaro. Quelli di Rio
saranno i Giochi della gente”.
Claudio Arrigoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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