Diamo valore alla nostra storia SCHEDA PROGETTO PER

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Diamo valore alla nostra storia SCHEDA PROGETTO PER
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
Ente proponente il progetto:
AMESCI
Codice di accreditamento:
Albo e classe di iscrizione:
NZ00368
NAZIONALE
I
CARATTERISTICHE PROGETTO
Titolo del progetto:
DIAMO VALORE ALLA NOSTRA STORIA – COMUNE DI ALVIGNANO
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: D (patrimonio artistico e culturale) – Area: D03 (valorizzazione storia e
culture locali)
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto
con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Area di intervento
Le politiche culturali si collocano al centro delle strategie di sviluppo locale e vengono
assunte come fattore decisivo per la valorizzazione del territorio in tutti i campi della vita
sociale, economica e civile. Accanto alla imprescindibile azione di conservazione e
valorizzazione del patrimonio culturale, è ormai acquisito il ruolo della cultura come
risorsa economica per lo sviluppo locale, risorsa essenziale per la convivenza civile, il
benessere dei cittadini, per sostenere i processi di crescita economica della comunità.
Si parla spesso del patrimonio artistico italiano come del più grande e importante al
mondo. Infatti la lista del patrimonio mondiale include 981 siti che formano parte del
patrimonio culturale e naturale, l’Italia è il Paese che ne possiede il numero maggiore,
ben 49, seguita da Spagna, Cina, Francia, Inghilterra e Usa. L’Italia, come rileva
inoltre PricewaterhouseCoopers in un rapporto del 2009, possiede il più ampio
patrimonio culturale a livello mondiale con oltre 3.400 musei, circa 2.100 aree e parchi
archeologici.
Diamo valore alla nostra storia
Fondazione Symbola e Unioncamere nel giugno 2013 presentava Io sono cultura, un
dossier che metteva in chiaro il potere economico della cultura in Italia, con un valore
stimato del 5,4% della ricchezza prodotta, quasi 75,5 miliardi di euro. Se si considera
tutto l’indotto della cultura, fino al turismo legato alle città d’arte, il valore arriva
al 15,3% dell’economia nazionale.
La consapevolezza delle potenzialità del territorio, sia da parte dei residenti che dei
visitatori, è il fattore di base per la definizione di strategie di sviluppo, fondate sulla
conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. Le azioni previste
mirano a favorire una forte presa di coscienza del valore del patrimonio locale da parte
dei residenti, per stimolare e/o recuperare il rapporto identitario della collettività con i
luoghi, al fine di costruire e comunicare ai visitatori un’offerta culturale con una forte
valenza territoriale.
Contesto territoriale
Alvignano è una piccola cittadina in provincia di Caserta, situata di fronte al massiccio
del Matese e in posizione collinare, posta sulla S.S. 158, che collega Caserta con
Piedimonte Matese. Si estende su un'area di 37,65 kmq con un'altezza media di m. 150
s.l.m. Con una popolazione di circa 4.878 abitanti. Confina con i comuni di Alife, Gioia
Sannitica Caiazzo, Ruviano, Liberi e Dragoni. Dista da Napoli km 60, da Caserta km 28,
da Benevento km 55, da Salerno km 98, da Avellino km 70. II territorio comunale è
attraversato dal fiume Volturno e da piccoli corsi d'acqua, come il Rivo Tella, che
servono per l'irrigazione dei terreni agricoli. II territorio di Alvignano può essere
suddiviso in tre parti ben distinte: quella costituita dai colli Caprensi con numerose cime;
quella segnata dalle basse colline sulle quali si collocano i due boschi principali Selva
Spinosa e Selvapiana; quella caratterizzata dall'ampia pianura che si conclude con il
fiume Volturno.
Le origini di Alvignano risalgono a Cubulteria, antica città dei Sanniti Caudini, presa e
distrutta in parte da Quinto Fabio Massimo durante la II Guerra Punica. Costituita
municipio romano, divenne un importante nodo viario e commerciale fra l'entroterra
alifano e l'agro capuano. Fu abbellita con edifici pubblici e monumenti, nonchè
circondata da una cinta muraria fatta costruire dall'imperatore Adriano nel 119 d.C. Fu
sede vescovile fino alla fine del sec. VII, quando subì il saccheggio dei Longobardi. Nel
sec. IX fu totalmente distrutta dai Saraceni, durante le lotte tra i Longobardi Salernitani
e quelli Beneventani. Da tale distruzione ebbe origine Alvignano, poichè la popolazione
di Cubulteria, per sfuggire alle feroci incursioni, si rifugiò sui Colli Caprensi, dando
origine a numerosi casali: San Mauro, San Sebastiano, Rasignano, Marcianofreddo,
San Nicola, San Pietro. Il turista ha la possibilità di ammirare le bellezze culturali, di
carettere storico e artistico, ambientale e folkloristico, anche grazie al percorso
compiuto tra il 1999 e il 2005 dal gruppo di lavoro "Recupero e Valorizzazione dei centri
storici" di Alvignano. É il risultato di un impegno intenso, profuso dal gruppo per
restituire onore e lode alle bellezze della propria cittadina valorizzandone la realtà
locale.
É interessante per il turista visitare i borghi caratteristici di Alvignano risalenti al periodo
medievale. Ogni borgo presenta più o meno le stesse caratteristiche: è un centro chiuso
Diamo valore alla nostra storia
attraversato da una strada principale. Di notevole importanza è il borgo di San Mauro e
quello di Marcianofreddo, il quale hanno conservato nel tempo le caratteristiche originali
risalenti al Medioevo.
BORGO SAN MAURO
S. Mauro è uno dei "borghi" di Alvignano che si è mantenuto quasi intatto nel corso dei
secoli. La prima notizia su S. Mauro risale al 979, anno in cui fu ordinato vescovo di
Caiazzo Stefano Menicillo; proprio in un documento relativo a quest'ordinazione si fa
esplicito riferimento al borgo di S. Mauro con la citazione"Sanctus Maurus in
Albinianu". Presumibilmente la nascita di S. Mauro si fa risalire al periodo
immediatamente successivo all'invasione delle nostre terre da parte dei Saraceni,
avvenuta nel IX secolo. Questi distrussero l'antica città di Cubulteria, che sorgeva nella
pianura, e costrinsero i suoi abitanti a rifugiarsi sui vicini colli Caprensi. Qui i Cubulterini
si stabilirono in gruppi di famiglie dando vita a diversi agglomerati di case che via via si
definirono come veri e propri borghi. Ogni borgo presenta più o meno le stesse
caratteristiche: ha un centro chiuso attraversato da una strada principale. Nel cortile
delle abitazioni vi era sempre un pozzo, più raramente un forno, un bene riservato alle
famiglie più agiate. Le strutture in pietra, risalenti all'età medioevale, epoca in cui nasce
il borgo, sono quelle più antiche. Di solito al di sopra della struttura in pietra troviamo il
tufo grigio, risalente al 1400, mentre il tufo giallo è più recente.
BORGO MARCIANOFREDDO
Marcianofreddo è un esempio di borgo del comune di Alvignano che ha conservato nel
tempo le caratteristiche originali, risultando di modesta entità le opere di trasformazione.
II nome deriva da Marzanum Frigidum (zona fredda) e, secondo alcuni storici, in origine
esso apparteneva probabilmente a Trebula (Treglia); secondo altri, invece, era un
centro autonomo legato in qualche modo a Cubulteria. Marcianofreddo sorge su una
delle strade che portava da Cubulteria a Trebula, situato, quindi, in un punto nodale
strategico, perchè la stessa strada, in quel luogo, si biforcava e, per un ramo,
conduceva fino a Caiazzo. La caratteristica più importante di tale borgo è data dalla sua
struttura, conservata quasi intatta fin dall'epoca medievale, salvo pochi rifacimenti
risalenti ai sec. XVII-XVIII, come testimoniato dalle date incise sulle chiavi di volta di
alcuni portali. Le strutture murarie sono tutte in pietra, materiale facilmente recuperabile
nella zona. A Marcianofreddo troviamo tipologie abitative similari a quelle di S. Mauro,
complete di tutto l'occorrente per le necessità familiari.
BASILICA DI SANTA MARIA DI CUBULTERIA
La basilica sorse probabilmente su una precedente struttura romana, sul luogo dove era
ubicata l'antica città di Cubulteria i cui resti sono ancora ben visibili all'interno della
basilica. Anticamente Cubulteria fu sede vescovile nel corso del IV secolo fino a
quando, per motivi ignoti, non è stata più diocesi (V-VI secolo). La basilica è uno dei più
pregevoli monumenti di età longobarda, in cui sono rintracciabili tracce di architettura
bizantina. Databile tra l'VIII e il IX secolo, attualmente è dedicata a san Ferdinando
d'Aragona, vescovo della diocesi di Caiazzo e protettore delle terre di Alvignano e di
Dragoni.
CHIESA DI SAN SEBASTIANO
Diamo valore alla nostra storia
La Chiesa come le altre in Alvignano è del XII-XIII secolo, ha la forma di croce latina
con una cupola centrale. All'interno ha due navate laterali con la volta a veli, mentre
quella centrale ha la volta a botte. all'interno nella navata di sinistra sono conservate le
reliquie di San Ferdinando d'Aragona Proprio sotto la statua del Santo, nella navata di
destra si trova un fonte battesimale del XVI secolo e sulla parete è raffigurato il battezzo
di Gesù. Sull'altare maggiore si può ammirare una tela del XVII secolo. All'interno si
trova un organo del 1700 recentemente restaurato.
II recente restauro ha riportato la chiesa al suo originario splendore neoclassico.
CHIESA DI SAN NICOLA DI BARI
La chiesa di San Nicola presenta un impianto estremamente semplice: manca infatti di
transetto ed è una chiesa a tre navate. II soffitto è piano sia sulla navata centrale sia su
quelle laterali, non presenta cupola alcuna e rispetto alle altre chiese del paese è quella
meno luminosa. In facciata, importante è il portale centrale fatto di pietra calcarea del
1500. La facciata ha subìto poi numerose modifiche nei secoli, l'ultima nel secondo
dopoguerra.
Prima di questo rifacimento la facciata era un'unica parete liscia nella quale venivano
ritagliate le aperture e il fronte, sulla navata principale, si raccorda dolcemente alle
navate laterali. Successivamente, proprio il fronte centrale è stato modificato con
l'aggiunta di lesene che ne delimitano la partitura. E' stata anche aumentata l'altezza
complessiva con una netta differenza tra le navate laterali e quella centrale. Sono stati
poi aggiunti elementi decorativi sul fronte: tre archi in tufo grigio, su fondo bianco.
L'accesso principale della chiesa era sul fronte laterale sinistro ed era ornato da un
elegante portalino rinascimentale in pietra, oggi, purtroppo, andato perduto.
CHIESA DI SS. PIETRO E PAOLO
Quella che oggi è la chiesa dei SS. Pietro e Paolo è il risultato di trasformazioni
avvenute negli anni. Originariamente la chiesa aveva un impianto molto simile alla
cappella di "S. Maria della Natività " sita in San Mauro: era caratterizzata da un'unica
navata centrale. Successivamente, come la vediamo oggi, è stata ampliata e sono stati
aggiunti due corpi laterali che ne hanno modificato l'originale tipologia.
La copertura della navata centrale è fatta di capriate lignee, ed è stata ricostruita così
come in origine. Importante ricordare che nella chiesa vi è un'epigrafe del periodo
romano e una tela del 1600 - 1700 raffigurante la Madonna con in braccio il Bambino
con ai lati i Santi Pietro e Paolo, di Scuola Napoletana (anonimo l'autore). Intorno alla
chiesa, poi, è sorta la canonica con aggiunte successive di vani.
Diamo valore alla nostra storia
IL CASTELLO ARAGONESE
Situato su una posizione strategica domina tutta la valle del medio Volturno, composto
da quattro torri angolari, la più grande funge da mastio. Ha mura ben fortificate, sono
ancora ben visibile all'interno resti di cucine, depositi, cisterne e un'antica cappella
chiamata S.Maria al castello. Il castello fu una fortezza visto lo spessore dei muri. Fu
definitivamente abbandonato nel XV secolo in seguito ad un rovinoso terremoto che lo
rese inagibile.
SANTA MARIA DELLA NATIVITÀ
Sita nella frazione di San Mauro, con tutta probabilità fu ricostruita su una chiesetta con
il nome dell'omonima frazione già citata nella bolla di consacrazione di Santo Stefano
Minicillo "San Maurus in Albiniani" nel VIII secolo. Nel suo interno conserva tre affreschi
rinascimentali San Mauro, Santa Lucia, e San Ferdinando in più è conservata una
statua lignea settecentesco raffigurante la Madonna col Bambino. All'esterno si trova un
bellissimo e unico portale in pietra del XV secolo raffigurante l'incoronazione della
Vergine Maria dagli angeli e vari raffigurazioni cristiana in bassorilievo. Nella chiesetta è
venerato il culto di Sant'Anna che si festeggia solennemente il 26 luglio.
Diamo valore alla nostra storia
CHIESA SANTA MARIA DEGLI ANGELI
La chiesetta più recente di Alvignano sorge in località Sagliutella nel comprensorio
parrocchiale di Santi Pietro e Paolo. La prima chiesa fu costruita con materiale
prefabbricato e inaugurata nel dicembre 1986, con il contributo della diocesi e
dall'ordine dei Cavalieri di Malta per volontà degli abitanti della contrada, su un suolo da
loro donato e dedicata a Maria regina degli Angeli. Di seguito la chiesa è stata costruita
definitivamente in muratura in stile neoclassico e inaugurata nel 2005. Madonna con il
culto a lei dedicata.
FESTE, PROCESSIONI, PELLEGRINAGGI
Tra le feste più rinomate celebrate ad Alvignano ricordiamo: il Carnevale alvignanese; la
processione di San Ferdinando d'Aragona e la Festa Patronale dedicata sempre a San
Ferdinando.
Il Carnevale si festeggia, come in molte altre località d'Italia, nel giorno del martedì
grasso con la tradizionale sfilata dei carri allegorici che attraversano Corso Umberto e
tutto il paese. Al termine il corteo si dirige presso l'area del mercato presso la stazione
ferroviaria ed il divertimento prosegue con varie rappresentazioni carnevalesche.
La processione di San Ferdinando d'Aragona si celebra il 29 Aprile a piedi e con la
statua del Santo in spalla. Il 27 Giugno si celebra una seconda processione all'alba, che
dalla chiesa di San Sebastiano, fa tappa alla basilica per poi ritornare al crepuscolo. La
festa patronale di San Ferdinando d'Aragona cade la seconda domenica di luglio e
viene preceduta il sabato dalla classica fiera della cipolla.
Nella piccola frazione di Marcianofreddo, oggi quasi completamente disabitata, si
svolge la festa di Maria Santissima del Carmine. Il 16 Luglio parte un pellegrinaggio a
piedi da piazza Giovanni Greco per dirigersi a Marciano, dove i pellegrini vengono
accolti da un clima festoso e dalla tradizionale processione che si svolge per le stradine
della piccola frazione dopo la celebrazione della Santa Messa. Il 2 Agosto, nella
chiesetta di Santa Maria degli Angeli viene celebrato il perdono con la processione della
Madonna per le vie della contrada. Nel mese di Agosto parte nel primo pomeriggio dal
santuario dell'Addolorata, un pellegrinaggio a piedi per il Santuario di Montenvergine
che dura tre giorni.
Inoltre durante il periodo Natalizio, si ha la rappresentazione del presepe vivente presso
la frazione di San Mauro, l'8 Dicembre con la ricorrenza della festa dell'Immacolata, i
cittadini alvignanesi espongono vari prodotti tipici, si svolgono spettacoli pirotecnici ed
eventi ricreativi e culturali, con l'accensione del consueto fuoco della luminera.
Il progetto intende salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale di
Alvignano, in provincia di Caserta, l’antica Cubulteria.
La popolazione, che come è stato osservato dai dati e report statistici prodotti dall’Istat
è di 4.878 abitanti nel 2013, possiede una densità abitativa pari a 129,4. L’andamento
della popolazione residente ha rilevato un aumento degli abitanti dall’anno 2007
(fig.1).La composizione femminile è leggermente maggiore , mentre, per quanto
riguarda gli stranieri, essi rappresentano il 4,0 % della popolazione (fig.2) .
Diamo valore alla nostra storia
Fig.1 Andamento della popolazione residente
Fig.2 Composizione della popolazione di Alvignano (CE)
Fonte: http://www.urbistat.it
Buona parte della tranquilla comunità alvignanese è ancora dedita nelle tradizionali
attività rurali: il ripiano vallivo del fiume Volturno e i contrafforti collinari del Monte
Maggiore si prestano alla produzione di cereali, legumi, frutta, uva e olive mentre nel
resto del comprensorio comunale si praticano la silvicoltura e l’allevamento ovino,
bovino e caprino. Il settore terziario, piuttosto dinamico, comprende una rete
commerciale abbastanza articolata e offre una buona gamma di servizi, incluso quello
bancario; la presenza dell’industria è invece ridotta a poche piccole imprese, attive nei
comparti alimentare, delle confezioni, dei materiali da costruzione, della lavorazione dei
metalli, del legno e dell’edilizia. Ospita gli ordinari uffici municipali e postali, una
stazione dei carabinieri, scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado; le
strutture culturali sono rappresentate da una biblioteca comunale; le strutture sanitarie
comprendono una farmacia e un presidio di guardia medica; l’apparato ricettivo
annovera esercizi di ristoro ma non strutture per il soggiorno.
Fondi comunitari
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale
dell'Unione Europea il comune rientra nell'Obiettivo "Convergenza" (che succede al
precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-2006). A partire dall'1 gennaio 2007
nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad
accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di
sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari
d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano,
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sviluppo dell'innovazione e della società basato sulla conoscenza, sull'adattabilità ai
cambiamenti economici e sociali, sulla tutela dell'ambiente, sull'efficienza
amministrativa.
Offre ai visitatori la possibilità di effettuare tranquille vacanze all’insegna del binomio
natura-cultura, grazie alle risorse culturali e ambientali che possiede; è possibile inoltre
effettuare la caccia al cinghiale, previa autorizzazione e secondo il calendario venatorio
regionale. Un ulteriore motivo di richiamo è rappresentato dalle manifestazioni
organizzate dalla comunità: tra queste figurano la festa dell’emigrante (ultima domenica
di agosto) e il concorso “Voci nuove” (tra agosto e settembre).
INDICATORI SOCIALI
INDICATORI SOCIALI
2001
2009
Famiglie
1.781
1.897
Celibi/Nubili
1.950
1.945
Coniugati/e
2.383
2.533
Separati/e
-
-
Divorziati/e
94
52
-
Vedovi/e
451
458
Fonte: http://www.italiapedia.it/
INDICATORI ECONOMICI
(numero di imprese/aziende per settore e variazioni intercensuali)
2001
1991
Variazione '91/'01
Industria
72
63
-12,50 %
Commercio
103
101
-1,94 %
Servizi
100
118
18,00 %
Artigianato
118
84
-28,81 %
Istituzionali
3
18
500,00 %
1990
Agricoltura
605
2000
Variazione '90/'00
604
-0,17 %
Fonte: http://www.italiapedia.it/
Domanda e offerta
In tema di domanda locale di medesime attività e relativa offerta, sul territorio si
svolgono i seguenti eventi e manifestazioni culturali, con il coinvolgimento attivo di una
serie di organizzazioni (anche queste di seguito elencate):
Carnevale Alvignanese
Come in molte località anche ad Alvignano il martedì grasso si festeggia il carnevale
con la sfilata di carri allegorici allestiti da varie contrade, organizzato dalla Pro Loco
Alvignanese, R.A.T.A. (Rinascita delle Antiche Tradizioni Alvignanesi) e l'associazione
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culturale Futuramente; si esibiscono per il Corso Umberto e lungo tutto il paese. Al
termine il corteo si dirige nell'area del mercato presso la stazione ferroviaria che si
prosegue con il divertimento con varie rappresentazioni carnevalesce.
Processione dell’Addolorata e del Cristo Morto
Ogni Venerdì santo si svolge la processione dell'Addolorata e del Cristo morto parte dal
santuario dell'Addolorata e fa il giro del paese.
Processione di San Ferdinando d'Aragona
Si tiene il 29 Aprile, con contadini che partono all'alba dalla località "Fraolise"
raggiungono la chiesa di San Pietro e Paolo e con la statua del santo raggiungono la
basilica di San Ferdinando già Santa Maria di Cubulteria. Dopo le celebrazioni ritorno
della processione nella chiesa di S. Pietro e Paolo. La festa patronale
di San Ferdinando d'Aragona cade la seconda domenica di luglio e viene preceduta il
sabato dalla classica fiera della cipolla.
Processione del Corpus Domini
Con le classiche infiorate, si svolgono tre processioni, dalla chiesa di San Sebastiano,
dalla chiesa di San Pietro e Paolo e dalla chiesa di Maria S.S. del Carmine a
Marcianofreddo.
Analisi dei bisogni.
Kermesse natalizia, organizzata e promossa dall’Associazione “Piccolo mondo
contadino alvignanese” che si è impegnata nell’organizzazione di eventi socio-ricreativiculturali che hanno visto la partecipazione di giovani adulti ed anziani. L’associazione
solo nell’ultimo anno ha registrato 150 nuovi iscritti. Promuove il territorio ed il rilancio
dell’agricoltura e dei prodotti tipici.
kermesse di fine estate, si svolge quasi tutti gli anni nel mese di settembre. La
manifestazione organizzata dal Comune di Alvignano con la partecipazione della Pro
Loco Alvignanese e la Protezione Civile, prevede spettacoli musicali, eventi, cultura, il
tutto arricchito con stand gastronomici e degustazione di vino. L’obiettivo della
manifestazione è quello di far conoscere ai cittadini e ai turisti la realtà delle culture
presenti sul territorio.
Le criticità della valorizzazione dal punto di storico – culturale di Alvignano consiste
sostanzialmente nel fatto che si tratta di beni culturali considerati minori e dei quali non
si riesce a cogliere le potenzialità turistiche e culturali, che sono sempre messe in
ombra da pratiche di turismo “tradizionale” e di sicuro impatto redditizio.
Seppure gli eventi organizzati vedono un’ampia partecipazione dei cittadini e non, come
riportato dalla stampa, sono pur sempre eventi isolati. Come affermato dagli impiegati
del comune gli eventi di rilievo in un anno sono solo due, messi in atto uno nel periodo
di Natale e uno a settembre. Saltuariamente il comune organizza visite guidate alla
chiesa di S. Maria Cubulteria. Anche gli incontri tematici a favore dell’arte e della
valorizzazione del territorio sono sporadici e occasionali, nel 2013 il comune è rientrato
nel programma provinciale “Mediebalia 2013”, per mostrare al pubblico la storia e i
restauri della chiesa di Cubulteria, consistente in un unico incontro nel mese di settebre.
Il Progetto intende quindi agire sui seguenti bisogni del territorio:
- La mancanza di una coscienza forte della cittadinanza sulle potenzialità inespresse
del territorio,soprattutto, nei giovani. Molte delle nozioni riportate nei libri e sui siti
d’arte relativi alla città di Alvignano sono conosciute solo da una minima parte della
popolazione, quella che partecipa e si impegna nell’attività associazionistiche locali;
- La scarsa valorizzazione del folklore, fatto salvo dei riti legati alle feste religiosi più
importanti. Così come non è dato il giusto risalto ai prodotti tipici locali come l’olio,
valorizzato in un unico evento dedicato alla pizza organizzato dalle attività private
locali;
- La mancanza di materiale divulgativo sulla storia del paese e sul patrimonio
artistico e culturale;
- L’assenza di campagne di promozione del territorio da questo punto di vista;
- La mancanza di un’organizzazione omogenea del territorio dal punto di vista di
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mappe e indicazioni.
Per rispondere a questi bisogni il progetto intende prendere come riferimento i seguenti
specifici indicatori di base, misurabili sia in fase d’analisi che di realizzazione,
posteriore, del progetto:
Bisogno
Mancanza di una coscienza della
cittadinanza sulle potenzialità inespresse
del territorio, soprattutto nei giovani
Indicatore misurabile
Numero e frequenza attività
sensibilizzazione della popolazione verso
la salvaguardia del patrimonio locale
Numero giovani coinvolti attraverso attività
svolte con la partecipazione delle scuole e
organizzazioni di terzo settore
Scarsità di ricerche sul territorio ed il suo
folklore
Mancanza
di
materiale
divulgativo,
promozione
turistica,
organizzazione
logistica del territorio
Numero cittadini, volontari e realtà
associative coinvolti nella strutturazione di
nuove ricerche sulla storia del territorio
Numero e frequenza attività di promozione
del turismo dal punto di vista storico e
culturale
Numero cartellonistica e realizzazione di
mappe del territorio
Destinatari del progetto
I destinatari diretti del progetto sono:






I 4.878 cittadini residenti
I bambini (media di 10/mese) che parteciperanno alle attività del progetto.
I ragazzi delle scuole medie (40) che aiuteranno a strutturare le attività per i più
piccoli.
Il patrimonio artistico culturale presente
Il Settore del turismo di Alvignano, che beneficerà di una promozione del territorio
dal punto di vista storico e culturale.
Le due associazione culturali ed i loro associati che saranno coinvolti nella
realizzazione del progetto.
I destinatari indiretti sono:





I turisti italiani e stranieri che beneficeranno di un’offerta turistica di maggiore qualità
Le istituzioni pubbliche della zona
I comuni limitrofi che potranno beneficiare del lavoro svolto
Le scuole dei comuni limitrofi che visiteranno il patrimonio culturale
Le molteplici organizzazioni non profit per permettere l’inclusione di tutti e la
possibilità di creare una rete di opportunità per tutti i soggetti presenti nel tessuto
sociale
Obiettivi del progetto:
OBIETTIVO GENERALE
Il progetto si propone di diffondere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale del
Diamo valore alla nostra storia
territorio al fine di incrementare la partecipazione agli eventi e alle manifestazioni legate
alle tradizioni, agli usi e ai costumi locali in un’ottica di cooperazione sistemica tra enti
locali, operatori del settore e in generale la comunità locale.
Risultato atteso
Rendere maggiormente fruibile il patrimonio storico e culturale a tutti i cittadini e turisti.
OBIETTIVO SPECIFICO: Valorizzare le risorse artistiche e culturali del territorio
coinvolgendo la cittadinanza, favorendo la nascita di una coscienza civica verso le
ricchezze dell’area
Logica dell’intervento
Migliorando il livello qualitativo e quantitativo delle informazioni destinate ai visitatori degli
eventi e manifestazioni locali sarà possibile partecipare alla salvaguardia e tutela del
patrimonio storico-culturale locale rendendo più appetibile la fruizione del territorio
attualmente poco conosciuto. L’idea che sta alla base del presente progetto è quella di
coniugare l’interesse a valorizzare e far conoscere, soprattutto ai giovani, non solo i beni
monumentali ma anche le tradizioni, gli usi e i costumi locali, puntando sulla promozione e
informazione dei giovani agli eventi e manifestazioni promossi dall’Ente.
Così come indicato nelle Note Esplicative per la redazione dei progetti del Prontuario,
trovandoci, nel caso di specie, in presenza di attività difficilmente misurabili attraverso
indicatori numerici (cfr.) si procede a quantificare il numero degli interventi che si intendono
realizzare nell’arco di tempo di durata del progetto, proponendone un’accurata descrizione
(cfr.)
Risultati attesi ed Indicatori di Output:








Brochure descrittive del patrimonio culturale locale
Catalogo informativo
Calendario eventi e manifestazioni
Aumento punti di accoglienza/informazioni
Ideazione e promozione di nuovi percorsi guidati
Organizzazione di eventi di promozione culturale
Organizzazione n. 4 percorsi di apprendimento partecipato presso istituti scolastici
Organizzazione di n. 1 campagne informative
Bisogno
Indicatore misurabile
Mancanza di una coscienza della
cittadinanza
sulle
potenzialità
inespresse del territorio, soprattutto nei
giovani
Incremento delle attività sensibilizzazione
della popolazione verso la salvaguardia del
patrimonio locale
Aumento del coinvolgimento delle giovani
generazioni attraverso attività svolte con la
partecipazione delle scuole
Scarsità di ricerche sul territorio ed il
suo folklore
Coinvolgimento dei cittadini, dei volontari e
delle realtà associative nella strutturazione
di nuove ricerche sulla storia del territorio
Mancanza di materiale divulgativo,
promozione turistica, organizzazione
logistica del territorio
Aumento della promozione del turismo dal
punto di vista storico e culturale
Aumento
della
cartellonistica
realizzazione di mappe del territorio
Diamo valore alla nostra storia
e
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Obiettivo Specifico: Valorizzare le risorse artistiche e culturali del territorio
coinvolgendo la cittadinanza, favorendo la nascita di una coscienza civica verso le
ricchezze dell’area
Azione A: attività di promozione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale
Attività A 1: Realizzazione e diffusione materiale informativo/promozionale



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

Raccogliere dati, informazioni, fotografie attuali e storiche
Raccogliere documentazione e informazioni sui servizi attivi
Analisi dalla documentazione raccolta
Scelta dei contenuti del materiale informativo (es. brochure, catalogo informativo)
Individuazione dei punti di distribuzione del catalogo informativo
Curare la corretta esposizione e presentazione al pubblico del materiale
promozionale e informativo
Attività A2: gestione dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico






Curare le attività di accoglienza dei visitatori per garantire la migliore fruizione del
patrimonio storico - architettonico
Comunicare informazioni essenziali su percorsi, patrimonio e servizi culturali
Assicurare la prima informazione al pubblico interpretando le esigenze delle diverse
fasce di utenza
Leggere e interpretare i comportamenti di fruizione dei visitatori
Utilizzare la strumentazione, anche informatica, per il controllo dei flussi di utenza
Utilizzare l’apposita modulistica per la registrazione degli ingressi
Attività A3: sviluppo nuovi percorsi guidati

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

Interpretare le potenzialità del patrimonio culturale del territorio e tradurle in
proposte diversificate
Porre a confronto le attività educative realizzate direttamente con quelle realizzate
da altri soggetti per valutarne punti di forza e punti di debolezza e individuare
possibili spazi di miglioramento e nuovi ambiti di intervento
Analizzare le caratteristiche, i bisogni e le aspettative dell’utenza reale e potenziale
attraverso indagini statistiche e ricerche mirate
Valutare i vincoli e le opportunità offerte dalle normative vigenti in diversi contesti di
riferimento
Elaborare un piano di attività educative in relazione alle specificità locali, alle
potenzialità, alle risorse disponibili e all’utenza
Individuare le tecniche e gli strumenti di comunicazione più opportuni alla
promozione dei percorsi
Realizzazione una specifica campagna di promozione
Azione B: sensibilizzazione dei giovani e della popolazione locale al recupero della propria
identità storica
Attività B 1: percorsi di apprendimento partecipato

Identificazione e selezione degli istituti scolastici
Diamo valore alla nostra storia










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
Individuazione associazioni e soggetti pubblici e privati da attivare e coinvolgere
Disposizione di cartelle per la raccolta dati istituti/associazioni/entri e creazione
mailing list
Identificazione tematiche specifiche da trattare
Definire le caratteristiche dei materiali didattici funzionali a veicolarne il contenuto
Pianificazione delle giornate degli incontri
Individuazione logistica degli incontri
publicizzazione degli incontri
Scelta degli stili comunicativi adeguati al target di utenza da raggiungere
Identificazione delle metodologie e tecniche formative (role play,workshop,
laboratori ecc) per favorire i processi di apprendimento
realizzazione giornate degli incontri
Sintesi e approfondimento degli incontri
Restituzione finale degli incontri
Attività B2: animazione socio-culturale sul territorio











Ricerca e selezione luoghi e momenti di aggregazione sul territorio (piazze, fiere,
manifestazioni, ecc.)
Programmazione date specifiche di attuazione campagna informativa out door
Scelta delle tematiche specifiche da promuovere
Predisposizione bozza grafica di locandine, opuscoli e volantini
Redazione contenuti da inserire nel materiale informativo
Inserimento contenuti informativi nella bozza realizzata
Invio a tipografia per stampa materiale informativo
Pianificazione delle giornate degli incontri
Montaggio e predisposizione stand durante la campagna out door
Diffusione materiale informativo (volantini, opuscoli)
Affissione manifesti
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Azione A: attività di promozione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale
Attività A 1: Realizzazione e diffusione materiale informativo/promozionale









supportare gli addetti nella raccolta della documentazione e delle informazioni
reperire fotografie attuali e storiche
collaborare nella creazione delle schede anagrafiche con foto sulle caratteristiche
storico artistico - culturali dei beni
supportare gli addetti nella raccolta della documentazione informativa già esistente
presso altri enti e strutture turistiche territoriali
collaborare nella creazione della bozza grafica di brochure, calendario eventi,
manifesti e locandine
collaborare nella redazione contenuti
inserire i contenuti informativi nella bozza realizzata
inviare a tipografia per stampa materiale informativo
ritirare la documentazione stampata
Attività A2: gestione dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico




accoglienza degli utenti, ascolto dei bisogni ed erogazione informazioni
affiancamento all’utente nella fruizione dei servizi
utilizzare i mezzi per il ricevimento e la trasmissione di comunicazioni interne ed
esterne
adottare le procedure previste per le prenotazioni e la regolazione di accesso ai
beni storico - architettonici
Diamo valore alla nostra storia




acquisizione, registrazione e trasmissione di corrispondenza in entrata ed in uscita
ricezione e smistamento di telefonate
collaborare alla redazione di report sui comportamenti degli utenti
prenotazione di visite guidate
Attività A3: sviluppo nuovi percorsi guidati










collaborare alla ricerca della documentazione e dei materiali inerenti il patrimonio
storico – architettonico e l’educazione al patrimonio
collaborare alla produzione di testi, grafici e tabelle
collaborare alla elaborazione dei contenuti educativo - didattici
collaborare alla redazione di locandine, brochure, pieghevoli, opuscoli informativi
ricerca delle scuole di ogni ordine e grado del comune
realizzazione e compilazione schede di contatto
attività di contatto con i dirigenti scolastici
trasposizione delle informazioni su supporto informatico
collaborare alla attività di promozione dei percorsi nei circuiti scolastici
implementazione e aggiornamento del sito web dedicato
Azione B: sensibilizzazione dei giovani e della popolazione locale al recupero della propria
identità storica
Attività B1: percorsi di apprendimento partecipato




contattare i referenti degli istituti scolastici indicati dagli addetti e fissare
appuntamento per definire le tematiche, le date e l’organizzazione degli incontri
stabilire contatto con referenti scolastici e definire le date e gli argomenti da trattare
collaborare alla redazione dei materiali divulgativi (opuscoli, manifesti, dispense,
ecc)
seguire la stampa del materiale e delle dispense da distribuire ai partecipanti
Attività B2: animazione socio-culturale sul territorio




ricercare e selezionare luoghi e momenti di aggregazione sul territorio
collaborare alla redazione dei testi e bozza grafica
supportare gli operatori nell’allestimento degli stand
diffusione del materiale informativo
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
6
Numero posti con vitto e alloggio:
0
Numero posti senza vitto e alloggio:
6
Numero posti con solo vitto:
Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
Diamo valore alla nostra storia
0
30
5
Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato
al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per
ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito
www.amesci.org
CONVOCAZIONE
La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata
contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando
integrale; progetto; procedure selettive, etc.);
Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle
informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio
telefonico e telematico.
SELEZIONE
Controllo e verifica formale dei documenti;
Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i
seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:
le esperienze di volontariato;
le esperienze di crescita formative
le capacità relazionali;
l’interesse del candidato.
Valutazione dei titoli massimo 50 punti
Precedenti esperienze
MAX 30 PUNTI
Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze
MAX 20 PUNTI
Precedenti esperienze massimo 30 punti
Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.
Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto
Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello
che realizza il progetto
Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg)
MAX 12 PUNTI
MAX 9 PUNTI
Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto
Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
MAX 6 PUNTI
Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il
progetto
Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
MAX 3 PUNTI
Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2)
Laurea triennale
Diploma scuola superiore
Frequenza scuola media Superiore
8 PUNTI
7 PUNTI
6 PUNTI
FINO A 4 PUNTI
(1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO)
Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale
accreditati presso le Regioni
Titolo completo
Non terminato
4 PUNTI
2 PUNTI
Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
(per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini
durante il periodo estivo, etc.)
Di durata superiore a 12 mesi
Di durata inferiore a 12 mesi
Diamo valore alla nostra storia
4 PUNTI
2 PUNTI
Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di
4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera,
informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).
Attestati o autocertificati
1 PUNTO
I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web
dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale
(con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel
settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e
complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle
sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato.
COLLOQUIO
MAX 60 PUNTI
Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate
sul sito www.amesci.org
La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il
punteggio finale del colloquio.
L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta
con un minimo di 36 PUNTI al colloquio
La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal
responsabile del Servizio Civile Nazionale;
REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE
Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla
legge 6 marzo 2001, n. 64:
Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.
E’ titolo di maggior gradimento:
- diploma di scuola media superiore;
- pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;
- pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;
- buona conoscenza di una lingua straniera;
- spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo
- capacità relazionali e dialogiche
- studi universitari attinenti.
Diamo valore alla nostra storia
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
Eventuali tirocini riconosciuti :
NO
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili
e validi ai fini del curriculum vitae:
Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di
questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita
professionale:
 competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto,
acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al
personale professionale): animazione e supporto alle relazioni sociali,
organizzazione logistica, segreteria tecnica, nozioni di storia dell’arte, nozioni di
patrimonio storico artistico, ideazione e realizzazione grafica e testuale di
materiale informativo informativi,predisposizione e gestione delle attrezzature
informatiche;
 competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e
organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità
decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving);
 competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione
che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni
sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro
all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una
buona dose di creatività;
 competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e
l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di
stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di
lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.
Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa
Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale
delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente
progetto (in allegato)
Formazione generale dei volontari
Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto
Modalità di attuazione:
In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori Amesci.
Amesci si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle
“Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.
Diamo valore alla nostra storia
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
Amesci sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative
centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle
modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici
volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario.
La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi
messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio
civile nazionale”.
Nello specifico si utilizzerà:
 formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie
materie trattate per 13 ore complessive;
 formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su: team
building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività
collaborative per 18 ore complessive;
 e-learning per 14 ore complessive.
Contenuti della formazione:
La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:

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
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


A come Amesci: La presentazione dell’associazione
Valori e identità del SCN
Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di
coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile.
Approfondimento su Don Lorenzo Milani.
Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa
della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di
sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è
evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica.
La difesa civile non armata e non violenta:
Il concetto di difesa civile non
armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è
sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.
Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il
Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e
funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con
l’ente.
Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e
solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è
opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della
cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma
anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche
educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della
criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della
lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza
attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità.
Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei
ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà
illustrate.
Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio
Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario
SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di
cittadinanza e di difesa della patria richieste volontario (ma
anche
ad
ogni
cittadino) e il fatto di sapere quali comportamenti tenere in caso di emergenza. Le
leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la
protezione civile ed il volontariato.
L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4
febbraio 2009 e successive modifiche)
La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale
Diamo valore alla nostra storia


Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per
progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di
Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di
meta competenze
Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
Durata:
45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del
progetto)
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto
Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori Amesci
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”.
Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended Amesci intende una modalità
“mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a
distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i
momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale
impostazione costruttivista.
Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della
responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita
dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle
sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli
approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari,
rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.
Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del
processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti
che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio
comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo,
ma anche su quello relazionale.
A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi
dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di
esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla
complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed
emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a
distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa
intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se
l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto
interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale.
Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e
senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento.
L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace
nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo
Diamo valore alla nostra storia
chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti
nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione
condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della
conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione
della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo.
La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui
20 in presenza e 55 in e-learning.
Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento
all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai
contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento
del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e
formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro.
Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci
anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in
quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto
erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP,
CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto
imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui
condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione.
La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a
ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile
e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso
tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e
condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta
dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di
volontariato).
Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di
accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul
proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per
poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione
degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di
interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera).
Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di
accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che
potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso
di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per
una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online.
Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più
efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi
in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia
cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità.
Per Amesci, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con
l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e
riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di
riferimento”.
Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari
parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma.
Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei
Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e
discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui
sono inseriti i Volontari.
Diamo valore alla nostra storia
Contenuti della formazione:
Argomenti della formazione specifica:
In aula:
I APPROFONDIMENTO:
Modulo I: La rete come strategia di azione: l’importanza di un’operazione di co-marketing
che preveda il coinvolgimento dei produttori, dei distributori, degli operatori turistici (ricettivo
e ristorazione) e della pubblica amministrazione; Elementi di storia, arte, geografia e cultura
del territorio; Durata 6 ore –
Modulo II: Predisporre spazi e materiali informativi; Nozioni di comunicazione promozionale;
Organizzazione di eventi culturali della tradizione storica: analisi, progettazione,
allestimento e concretizzazione. Durata 6 ore
II APPROFONDIMENTO:
Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore –
 Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro
 Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza
 Organigramma della sicurezza
 Misure di prevenzione adottate
Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1,
lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore –
Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro
 Rischi meccanici ed elettrici generali
 Rischio biologico, chimico e fisico
 Rischio videoterminale
 Movimentazione manuale dei carichi
 Altri Rischi
 Dispositivi di Protezione Individuale
 Stress lavoro correlato
 Segnaletica di emergenza
 Incidenti ed infortuni mancati
Corso e-learning:
 Comunicazione e organizzazione pubblica





Legislazione nazionale in materia di comunicazione
Elementi teorici di Comunicazione Pubblica
Comunicazione interna: Comunicazione organizzativa
Organizzazione del FrontOffice
Organizzazione del BackOffice
 Comunicazione interpersonale e animazione territoriale








Comunicazione interpersonale
Ascolto attivo
Feed back
Empatia
Stili di comunicazione
Regole di comportamento
Organizzazione setting eventi e appening
Tecniche di animazione del territorio
 Pianificazione della comunicazione e basi di progettazione



Analisi del contesto
Definizione degli obiettivi
Definizione del target di riferimento
Diamo valore alla nostra storia





Scelta delle strategie
Scelta dei contenuti
Scelta delle attività e degli strumenti
Comunicazione on-line e diretta
Misurazione dei risultati
 Informatica: Concetti di base della Tecnologia e dell’Informazione

WINDOWS (Uso del computer e gestione dei file - Pacchetto office)
-

WORD (Elaborazione testi)
EXCEL (Foglio Elettronico)
ACCESS (Basi di dati)
POWER POINT (Strumenti di presentazione)
INTERNET (Reti informatiche e comunicazione web)
-
-
Realizzare e gestire un sito Web: aspetti di progettazione
Progettazione delle pagine: i tempi di risposta, metodi di ottimizzazione, i
link, strumenti di controllo
Progettazione dei contenuti: il linguaggio, le modalità di lettura delle pagine
web, organizzazione dei contenuti, il valore, visibilità del sito, motori di
ricerca e web marketing
Design del sito: la home page, metafore, navigazione, la struttura del sito,
coerenza interna e aderenza agli standard, aiutare gli utenti, funzionalità di
ricerca
 I Contenuti della metaformazione
Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo
costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set
di metacompetenze quali:
 capacità di analisi e sintesi
 abilità comunicative legate alla comunicazione on line
 abitudine al confronto e alla discussione
L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente, indipendentemente dagli argomenti della
formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base
legate all'uso delle TIC e di Internet
Durata:
75 ore
Napoli, 30/07/2014
Il Responsabile legale dell’ente
Enrico Maria Borrelli
Diamo valore alla nostra storia