la banca che vorrei - Credito Trevigiano
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la banca che vorrei - Credito Trevigiano
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola Primaria e Secondaria di I grado Distretto Scolastico n. 16 - Via Roma, 30 - 31037 LORIA(Treviso) Tel. 0423/485353 - 755542 e-mail: [email protected] Fax 0423/ 759558 Cod fisc. 81002790269 LA BANCA CHE VORREI La banca che vorrei dovrebbe avere come principio ispiratore la soddisfazione delle esigenze provenienti dal territorio nel quale è insediata, piuttosto che la realizzazione di profitti da dividere con i soci. La crisi di questi ultimi anni è stata causata principalmente da un comportamento opposto al mio ideale di banca: si è passati dal concedere crediti a privati, società e Stati a rischio di insolvenza (non curandosi, quindi, di prendere le adeguate contromisure), ad una stretta del credito che sta soffocando i privati che avrebbero bisogno di liquidità per costruirsi una casa o aziende che necessiterebbero di fondi per ampliarsi, creando nuovi posti di lavoro. Le banche che hanno perseguito queste politiche sono banche capitalistiche: delle società, spesso quotate in borsa, il cui principale scopo è quello di generare profitti da distribuire tra gli azionisti; per raggiungere questo obiettivo non si sono poste scrupoli di alcun tipo: basti ricordare la rivendita ai propri correntisti di titoli in loro possesso di società (Parmalat, Cirio) e Stati (Argentina, Grecia) ormai sull orlo del fallimento, causando ingenti perdite agli ignari investitori loro clienti che si sono fidati dei loro consigli avendone in cambio vere e proprie tragedie familiari. La mia banca ideale, viceversa, è una banca mutualistica, attenta alla tutela del risparmio dei propri correntisti (spesso frutto di una vita di duro lavoro) che mette a disposizione della comunità i profitti generati, per il miglioramento del benessere dei cittadini (mira, cioè, al cosiddetto bene comune ). Per fare ciò, a mio avviso, ci sono molte strade da seguire: ad esempio il finanziamento di borse di studio per gli studenti particolarmente dotati e magari in situazioni economiche difficili che non consentirebbero loro di proseguire gli studi, oppure l istituzione di concorsi a premio per aiutare i bilanci scolastici sempre più scarni a causa dei tagli imposti dal Ministero. Si potrebbero, inoltre, sponsorizzare le società sportive, aiutandole a reperire i fondi necessari alla loro sopravvivenza ed organizzando manifestazioni per avvicinare i ragazzi allo sport. Non va dimenticato, infatti, che lo sport porta benessere: salute fisica e mentale. Anche l aiuto economico alle imprese attente alle politiche di rispetto dell ambiente (per esempio nel riciclaggio dei rifiuti o nella costruzione di automobili ecologiche, che riducono gli scarichi inquinanti nell atmosfera) è fondamentale. Sempre in ambito ambientale, si potrebbe migliorare il territorio destinando fondi alla costruzione di aree verdi per bambini e ragazzi, sempre più ristrette (quando non addirittura assenti) per dare spazio a edificazioni selvagge. Inoltre si potrebbe incentivare l agricoltura, un settore oggi in forte crisi, fornendo contributi ai cittadini che coltivano i campi, che ci offrono il cibo necessario per vivere e finanziare il commercio locale, favorendo la vendita dei prodotti a km 0, che, oltre ad essere più salutari di quelli importati, favorirebbero la riduzione dell inquinamento dovuto al loro trasporto. Infine un ulteriore contributo al bene comune e alla salute pubblica potrebbe essere la donazione in favore della ricerca medica per malattie che ancora oggi hanno un tasso di mortalità molto elevato. Queste sono soltanto alcune semplici proposte, ma se venissero seguite da tutte le banche sono certa che migliorerebbero in maniera significativa la qualità della nostra vita. Classe 2ªB