la banca che vorrei - Credito Trevigiano

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la banca che vorrei - Credito Trevigiano
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
Scuola Primaria e Secondaria di I grado
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LA BANCA CHE VORREI
La banca che vorrei dovrebbe avere come principio ispiratore la soddisfazione delle
esigenze provenienti dal territorio nel quale è insediata, piuttosto che la realizzazione di
profitti da dividere con i soci.
La crisi di questi ultimi anni è stata causata principalmente da un comportamento
opposto al mio ideale di banca: si è passati dal concedere crediti a privati, società e Stati a
rischio di insolvenza (non curandosi, quindi, di prendere le adeguate contromisure), ad
una stretta del credito che sta soffocando i privati che avrebbero bisogno di liquidità per
costruirsi una casa o aziende che necessiterebbero di fondi per ampliarsi, creando nuovi
posti di lavoro.
Le banche che hanno perseguito queste politiche sono banche capitalistiche: delle
società, spesso quotate in borsa, il cui principale scopo è quello di generare profitti da
distribuire tra gli azionisti; per raggiungere questo obiettivo non si sono poste scrupoli di
alcun tipo: basti ricordare la rivendita ai propri correntisti di titoli in loro possesso di società
(Parmalat, Cirio) e Stati (Argentina, Grecia) ormai sull orlo del fallimento, causando ingenti
perdite agli ignari investitori loro clienti che si sono fidati dei loro consigli avendone in
cambio vere e proprie tragedie familiari.
La mia banca ideale, viceversa, è una banca mutualistica, attenta alla tutela del
risparmio dei propri correntisti (spesso frutto di una vita di duro lavoro) che mette a
disposizione della comunità i profitti generati, per il miglioramento del benessere dei
cittadini (mira, cioè, al cosiddetto bene comune ).
Per fare ciò, a mio avviso, ci sono molte strade da seguire: ad esempio il
finanziamento di borse di studio per gli studenti particolarmente dotati e magari in
situazioni economiche difficili che non consentirebbero loro di proseguire gli studi, oppure
l istituzione di concorsi a premio per aiutare i bilanci scolastici sempre più scarni a causa
dei tagli imposti dal Ministero.
Si potrebbero, inoltre, sponsorizzare le società sportive, aiutandole a reperire i fondi
necessari alla loro sopravvivenza ed organizzando manifestazioni per avvicinare i ragazzi
allo sport. Non va dimenticato, infatti, che lo sport porta benessere: salute fisica e mentale.
Anche l aiuto economico alle imprese attente alle politiche di rispetto dell ambiente (per
esempio nel riciclaggio dei rifiuti o nella costruzione di automobili ecologiche, che riducono
gli scarichi inquinanti nell atmosfera) è fondamentale.
Sempre in ambito ambientale, si potrebbe migliorare il territorio destinando fondi alla
costruzione di aree verdi per bambini e ragazzi, sempre più ristrette (quando non
addirittura assenti) per dare spazio a edificazioni selvagge.
Inoltre si potrebbe incentivare l agricoltura, un settore oggi in forte crisi, fornendo contributi
ai cittadini che coltivano i campi, che ci offrono il cibo necessario per vivere e finanziare il
commercio locale, favorendo la vendita dei prodotti a km 0, che, oltre ad essere più
salutari di quelli importati, favorirebbero la riduzione dell inquinamento dovuto al loro
trasporto.
Infine un ulteriore contributo al bene comune e alla salute pubblica potrebbe essere la
donazione in favore della ricerca medica per malattie che ancora oggi hanno un tasso di
mortalità molto elevato.
Queste sono soltanto alcune semplici proposte, ma se venissero seguite da tutte le
banche sono certa che migliorerebbero in maniera significativa la qualità della nostra vita.
Classe 2ªB