Kineo 10 - Fabrizio Bonomo
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Kineo 10 - Fabrizio Bonomo
L E H AV R E PORTI IL PORTO DI LE HAVRE Situato all’estuario della Senna, è lo scalo marittimo di Parigi e rappresenta un caso significativo di porto intercontinentale, che dopo un lungo periodo di stasi si appresta a rilanciare la propria attività, guardando in particolare alla via mondiale dei container e alle rotte delle grandi navi transoceaniche dirette ai porti concorrenti del nord Europa Quinto in Europa per il traffico merci, con 55 milioni di tonnellate nel 1994, il porto di Le Havre è il principale scalo marittimo francese, posizionato strategicamente all’imboccatura del canale della Manica e alla foce della Senna, attraverso la quale è collegato a Parigi e alla rete fluviale centro-europea. Non si tratta però un vero e proprio porto canale come i principali scali concorrenti del nord Europa, spesso situati molto all’interno, lontano dal mare; la parte originaria si affaccia anzi sull’oceano Atlantico e solo in seguito ha avuto il suo sviluppo verso l’interno, non sul fiume, ma lungo un profondo canale rettilineo tracciato parallelamente alla Senna, ponendo in questo modo tutte le attività portuali al riparo da piene e mareggiate (e proprio perché il traffico non è ostacolato dal movimento delle maree viene assicurata l’entrata in porto 24 ore su 24, senza sosta all’esterno, anche alle super petroliere o alle grandi porta container). IL RILANCIO DOPO LA STASI. Da sempre la sua attività guarda alle rotte transatlantiche, tanto da essere il principale scalo intercontinentale della Francia, soprattutto in relazione al petrolio grezzo, per il quale ha registrato, nel 1994, l’arrivo di oltre 30 milioni di tonnellate, cioé circa il 40 per cento delle importazioni francesi. Ma è in altre vie delle merci che guarda oggi al suo rilancio. Superato nel 1994 un lungo periodo di stasi, grazie agli Pianta del complesso portuale di Le Havre, situato alla foce della Senna. KINEO 10 1996 38 L E H AV R E accordi fra le parti sociali che hanno posto fine a un conflitto durato molti anni (dovuto ai problemi di riforma del lavoro portuale che nel decennio scorso hanno interessato gran parte degli scali europei) Le Havre ha iniziato dallo scorso anno in un ambizioso progetto di sviluppo commerciale, affiancato dal potenziamento dei servizi e delle infrastrutture, che punta a recuperare quote di mercato in molti settori merceologici; l’obbiettivo principale è il traffico transoceanico dei container, specie quello diretto ai porti del nord Europa (le cui rotte passano proprio davanti allo scalo francese), ma anche i collegamenti marittimi con l’Inghilterra e la logistica delle merci in Europa, specie quella legata alle rotte marittime intercontinentali verso le Americhe e l’Oriente. STRUTTURE. L’aggressiva politica di promozione con cui Le Havre si ripresenta sul mercato europeo e internazionale ha il suo punto di forza in una vasta area portuale e in una serie di attrezzature potenziate recentemente, oltre che su dati di traffico di tutto rispetto: è il primo porto francese per le merci varie, con oltre 12 milioni di tonnellate in transito, così come lo è per i contenitori, con circa 875 mila teus movimentati nel 1994. Le infrastrutture a servizio del traffico container registrano un progressivo ampliamento degli spazi fino alla recente entrata in funzione di un nuova banchina - il molo “Osaka” nel bacino marittimo del Pacifico - che con i suoi dieci ettari e due gru “post-panamax” porta l’offerta complessiva a 190 ettari e 22 gru, otto delle quali “post-panamax”. Ma il Duemila vede già in cantiere il progetto per un consistente aumento delle superfici, con un esteso complesso di banchine e piazzali In alto, schema delle rotte transoceaniche (in blu) e dei collegamenti marittimi fra Le Havre e gli altri porti europei. KINEO 10 1996 PORTI 39 L E H AV R E PORTI KINEO 10 1996 40 L E H AV R E Foto zenitale del porto esistente con inserito il progetto di ampliamento nella foce della Senna, attualmente in fase di sviluppo e comprendente attracchi e spazi Particolare del terminal autoveicoli. Veduta aerea della città e del porto di Le Havre con in evidenza il nuovo imbarco dei traghetti P&O per l’Inghilterra. KINEO 10 1996 movimentazione per le portacontainer giganti (da oltre 4.500 teu), del quale è prevista la realizzazione entro il Duemila di almeno un chilometro di banchine. PORT AUTONOME DU HAVRE da realizzare ampliando considerevolmente a sud gli impianti esistenti, restringendo la foce del fiume. Per i collegamenti con l’Inghilterra e l’Irlanda sono stati ampliati e migliorati gli spazi destinati ai traghetti, in particolare con un nuovo attracco costruito appositamente per la compagnia P&O; in questo modo lo scalo rilancia il proprio ruolo nel traffico di passeggeri e merci affrontando la sfida lanciata dal tunnel ferroviario sotto la Manica. Infine, un terzo significativo intervento riguarda il miglioramento della rete di comunicazione: la recente messa in opera del “Ponte di Normandia”, la più grande struttura strallata (sostenuta da cavi) del mondo, facilita i collegamenti nord-sud, integrandosi con la A13 da Parigi e trasformando l’area portuale in un importante crocevia autostradale. Le reti ferroviaria e fluviale, strutturalmente consolidate, sono invece oggetto di una serie di interventi per il potenziamento dei servizi di trasporto; sulla Senna ad esempio, accessibile a convogli di 5 mila tonnellate e da PORTI 41 PORTI Pianta della rete fluviale che collega Le Havre ai porti di Parigi, e oltre. Veduta aerea del porto sviluppatosi lungo canali tracciati parallelamente alla Senna. KINEO 10 1996 42 L E H AV R E PORTI PORT AUTONOME DU HAVRE Schema della rete autostradale nel nord ovest della Francia. PORT AUTONOME DU HAVRE sempre interessata a consistenti traffici di rinfuse e grandi macchinari verso l’interno, è da poco entrato in funzione un nuovo servizio su chiatte per il trasporto dei container verso Parigi, raggiungibile in circa 30 ore. È comunque l’insieme dell’area portuale e dei suoi servizi - fra cui quello informatico - che viene messa sul piatto del rilancio, proposta come condizione favorevole per l’insediamento o il transito di attività logistiche, ventilando anzi la possibilità di usufruire di sovvenzioni per gli investimenti e di un regime doganale favorevole nei depositi franchi. In alto, veduta del viadotto autostradale “ponte di Normandia”, realizzato recentemente sulla Senna. KINEO 10 1996 43 Particolare di una delle banchine per le rinfuse.