LETTERA APERTA AL QUESTORE Dott. Mario DELLA CIOPPA

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LETTERA APERTA AL QUESTORE Dott. Mario DELLA CIOPPA
Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia
Segreteria Provinciale di Ascoli Piceno
LETTERA APERTA AL QUESTORE
Dott. Mario DELLA CIOPPA
Era da tempo che il SIULP di Ascoli Piceno e Fermo meditava di dedicarle una
“lettera aperta” come questa ma poi, ogni qual volta si evidenziavano le più svariate
problematiche e si effettuavano i relativi incontri con la S.V., le sue promesse ed i suoi
dichiarati buoni impegni ci portavano a desistere dall’iniziativa, nella speranza che alle
sue dichiarazioni d’intenti seguissero i fatti; CI SBAGLIAVAMO.
Ecco perché, giunti a fine anno 2016, quindi ad un anno e mezzo dal suo
insediamento alla guida della nostra Questura e del territorio di due provincie su cui questa
ha la sua competenza, abbiamo ritenuto opportuno dopo una attenta riflessione, realizzare
la presente nota e renderla pubblica a tutto il personale amministrato nelle due provincie.
Vede signor Questore, il SIULP per la storia politica che lo caratterizza è sempre
stato un fervido sostenitore di uno stile operativo molto semplice: UNITI SI VINCE! Cosa
vuol dire questo, vuol dire che se chi è al comando di apparati che si compongono di
“risorse umane” sa valorizzarle al meglio, queste risorse umane daranno il meglio di se
stesse e di conseguenza, lusinghieri saranno i risultati; di contro, i protagonismi, portano
gli apparati all’involuzione ed alla deriva motivazionale e dei rapporti interpersonali tra le
citate risorse umane. In campo sindacale, non a caso, evidenti sono i grandi risultati che si
stanno raggiungendo con l’attività del Cartello Sindacale che rappresenta la quasi totalità
dei sindacati di polizia più rappresentativi a livello nazionale. Ma restiamo a noi.
Dall’inizio dell’anno che sta per concludersi, pochi mesi dopo il suo insediamento quindi
ad oggi, numerose sono state le problematiche poste alla sua attenzione ma alcune di esse,
quelle con ricadute di un certo rilievo, lei non le ha mai risolte…. le ha dribblate, tanto per
usare una metafora calcistica.
Ci riferiamo per esempio all’adozione del PS Personale che, nonostante lo avessimo
più volte segnalato e fatto oggetto di comunicato sindacale, Lei ha sempre tergiversato
sull’argomento; sta di fatto che a tutt’oggi non è ancora adottato anzi, fatto del tutto
anomalo, è adottato ottimamente da anni al Commissariato di Fermo ed i colleghi possono
tranquillamente entrare nel proprio profilo e conoscere diritti, doveri e spettanze
economiche, tutto in un’ottica di trasparenza dell’azione amministrativa.
Ci riferiamo ad esempio di come Lei ha e sta tutt’ora gestendo i lavori dell’istituenda
nuova Questura e Comando Polstrada a Fermo, senza mai coinvolgere le OO.SS.
attraverso incontri interlocutori.
Ci riferiamo per esempio alla equa distribuzione dei carichi di lavoro tra Ufficio ed
Ufficio nell’ambito della Questura ed ancor di più in un contesto più ampio quale quello
provinciale, per quanto concerne i servizi di controllo del territorio. Nelle ultime due
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stagioni estive i due Commissariati, per i servizi serali e notturni, hanno spesso dovuto far
ricorso a proprie risorse umane nonostante l’età media degli operatori sfiori oramai i 50
anni, stravolgendo a volte il piano ferie già programmato, al fine di garantire servizi
essenziali quali quello della Volante ed accumulando ferie e riposi non goduti, come mai
era successo in precedenza. Nella limitrofa provincia di Teramo per tutta l’estate quasi
quotidianamente ci sono state pattuglie aggregate dell’RPC Abruzzo. Per non parlare dei
riflessi negativi che hanno avuto sul carico di lavoro, eventi particolari quali il “Giubileo
della Misericordia” oppure il fenomeno dell’Immigrazione dai paesi dell’Africa.
Non ci fraintenda; è chiaro che anche noi riteniamo sia naturale che questioni
internazionali di questo genere in un modo o nell’altro aggravino la già precaria carenza
degli organici dei vari Uffici della Questura e degli altri presidi di Polizia in ambito
provinciale ma siamo pervenuti ad una convinzione signor Questore, cioè che Lei è
scollato dalla realtà, perlomeno da quella in cui si trova ad esercitare le sue funzioni
attualmente. La cosiddetta prova provata, l’ha fornita Lei stesso recentemente quando quel
tardo pomeriggio di circa un mese fa, a pochi giorni dall’incontro di calcio Ascoli-Perugia
programmato per le ore 15.00 di sabato 19 novembre, Lei e solo Lei, nell’ambito di una
riunione operativa da Lei indetta in fretta e furia nel suo Ufficio, era l’unico a sostenere
che l’incontro di calcio si sarebbe dovuto tenere allo stadio di San Benedetto del Tronto,
non ammettendo repliche di merito neanche ai suoi funzionari, esperti collaboratori
aggiungeremo noi, li presenti che con non poco imbarazzo ancorché con gli sguardi
attoniti, avrebbero fatto chissà cosa per dissuaderla dalla sua ferma ed ostinata volontà di
far disputare una partita del genere in una città che tutti sapevano avrebbe comportato
inevitabili, tragiche conseguenze sotto ogni profilo per l’incolumità del personale, dei
cittadini e di una città intera con ricadute per chissà per quanti anni a venire; se non è
questo puro protagonismo o scollamento dalla realtà locale…. Ben vengano le riunioni
quotidiane con i suoi collaboratori e più saltuariamente con i dirigenti degli Uffici
periferici ma solo quando queste sono svolte su un piano di costruttivo e proficuo
confronto tra le parti e non sono solo utili a Lei per dispensare i compiti ai suoi funzionari.
In qualità di Questore, senza alcun dubbio Lei ha le sue prerogative ed è giusto che le
eserciti; ma se per taluni suoi “sogni nel cassetto”, l’esperienza sul nostro territorio dei
suoi funzionari o di altro personale qui in servizio da decenni le suggerisce con rispetto di
non incaponirsi su una questione, ebbene signor Questore noi riteniamo che Lei debba
ascoltarli; non peccherà di immodestia, anzi sarà più apprezzato e ritenuto sicuramente
persona pragmatica e ragionevole.
Buon Anno.
Ascoli Piceno, 30 dicembre 2016
Il Segretario Generale Provinciale
Massimo MELLOZZI
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