Ressegna Stampa Congresso Nazionale SIMEUP 2014

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Ressegna Stampa Congresso Nazionale SIMEUP 2014
UFFICIO STAMPA & RASSEGNA STAMPA a cura di
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UFFICIO STAMPA & RASSEGNA STAMPA a cura di
Congresso Nazionale SIMEUP 2014
Torino, Arsenale della Pace
SERMIG
COMUNICATO STAMPA
Le Raccomandazioni SIMEUP per la gestione del trauma cranico in Pronto Soccorso pediatrico
Il trauma cranico è una crescente causa di accesso al Pronto Soccorso anche in età pediatrica ed è quindi sempre
attuale la sfida diagnostica che i bambini affetti da tale patologia pongono nella pratica clinica. Per questo la Società
Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica (SIMEUP), in occasione del suo Congresso Nazionale che
quest’anno si svolge a Torino, presenta le Raccomandazioni per l’approccio in Pronto Soccorso al bambino con trauma
cranico. “Queste Raccomandazioni – spiega Antonio Urbino, Presidente della SIMEUP - nascono con l’intento di
supportare il medico di Pronto Soccorso nel percorso assistenziale del bambino con trauma cranico. Esse derivano da
un’attenta analisi delle evidenze presenti nella letteratura scientifica e, in assenza di queste, dall’opinione di esperti della
materia che hanno contribuito all’elaborazione di questo documento”. Le raccomandazioni - elaborate da un gruppo di
lavoro della SIMEUP coordinato dalla Prof.ssa Liviana Da Dalt - non sostituiscono il giudizio e la responsabilità del
medico nelle decisioni per i singoli pazienti e si applicano bambini con trauma cranico sospetto o testimoniato avvenuto
nelle precedenti 24 ore alla valutazione in Pronto Soccorso. SIMEUP ricorda che nei Paesi sviluppati, dove i traumi
costituiscono la prima causa di mortalità in età evolutiva, il trauma cranico è quello più comunemente riscontrato con
un’incidenza annuale stimata pari a 1850 bambini/100.000 per la fascia di età 0-4 anni, di 1100/100.000 per quella 5-9
anni e di 1170/100.000 per i minori tra i 10-14anni. Nel trauma cranico grave la prima esigenza è legata alla necessità di
pronta stabilizzazione e prevenzione del danno neurologico acuto. Nel trauma minore, che costituisce oltre il 90% dei
casi, l’esigenza è invece fondamentalmente legata al dover bilanciare il rischio di perdere lesioni intracraniche
clinicamente significative con i costi, ma soprattutto con il potenziale danno radiante legato all’esecuzione, spesso
impropria, di Tomografia Computerizzata (TC) cerebrale, esame tuttora considerato il gold-standard per la diagnosi.
L’aumentata disponibilità e la crescente rapidità dei tempo di esecuzione di tale esame ne ha però anche aumentato in
maniera impropria l’utilizzo. E’ su tutte queste premesse che si colloca la necessità, espressa dalla SIMEUP, di rivedere
la sua linea guida sull’approccio in Pronto Soccorso al bambino con trauma cranico (pubblicata nella sua ultima versione
nel 2002) con l’obiettivo di assicurare il massimo grado di appropriatezza degli interventi e ridurre al minimo quella parte
di variabilità nelle decisioni cliniche legata alla carenza di conoscenze (molto evolute in questi ultimi anni) e alla
soggettività nelle scelte assistenziali.
Le Raccomandazioni della SIMEUP - pubblicate sull’ultimo numero della Rivista di Emergenza e Urgenza Pediatrica,
organo ufficiale della SIMEUP - interessano la fase della gestione in Pronto Soccorso del bambino che ha subito trauma
cranico e riguardano:
-
PRIMA VALUTAZIONE E PRIMI INTERVENTI ALL’ARRIVO IN PRONTO SOCCORSO
CLASSIFICAZIONE DI GRAVITÀ
PREDITTORI CLINICI DI LESIONE INTRACRANICA NEL BAMBINO CON TRAUMA CRANICO MINORE
INDICAZIONI ALLA TC CEREBRALE
INDICAZIONI ALL’OSSERVAZIONE CLINICA
INDICAZIONI ALLA RADIOGRAFIA (RX) DEL CRANIO
INDICAZIONI ALL’ ECOGRAFIA
TRAUMI CRANICI CON FATTORI DI RISCHIO “SPECIALI” (Coagulopatie e piastrinopenie immuni - Derivazione
ventricolare)
Torino, 28 marzo 2014
Ufficio Stampa
Lorenzo Inzerillo - mob. 3487455595
Simona Santini - mob. 3475942879
[email protected]
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Congresso Nazionale SIMEUP 2014
Torino, Arsenale della Pace
SERMIG
COMUNICATO STAMPA
SIMEUP (Urbino): Ictus cerebrale riguarda anche i bambini, fondamentali i Protocolli per la gestione in urgenza
L’ictus cerebrale (stroke) costituisce una causa di morte anche in età pediatrica. Eppure per anni è stata una patologia
poco conosciuta e riferita tipicamente al mondo dell’adulto. Se ne discute in occasione del Congresso Nazionale della
Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica (SIMEUP), in corso a Torino, durante il quale vengono
presentati i percorsi ad oggi attuati in Italia e delineate le progettualità future. Lo stroke può essere dovuto a
un’occlusione improvvisa, dovuta a un embolo o trombo, di un’arteria o di una vena, oppure alla rottura di un vaso
sanguigno. Quanto all’assistenza, “non ci sono sempre comportamenti omogenei nell’approccio diagnostico-terapeutico
allo stroke in età pediatrica - spiega Antonio Urbino, Presidente Nazionale della SIMEUP -. La gestione in urgenza
deve iniziare dai sintomi e l’infarto cerebrale va sempre sospettato in caso di sintomatologia neurologica acuta insorta
senza preavviso, di fronte ad un’alterazione della coscienza o ad una prima crisi epilettica”. Nella maggior parte dei casi
(circa l’85%), l’ictus è provocato da ischemia (infarto cerebrale). Le emorragie rappresentano il restante 15% circa e si
distinguono in emorragie cerebrali che incidono per il 10% di tutti gli ictus, ed emorragie subaracnoidee che riguardano il
5 % dei casi. “Difficilmente la diagnosi per distinguere tra ictus ischemico ed emorragico può essere eseguita attraverso i
soli dati clinici-anamnestici – dichiara Antonella Palmieri, Dirigente medico UOC del Pronto soccorso Medicina
d’Urgenza Pediatica dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova -, ecco perché il supporto della tecnica per mezzo delle
indagini strumentali eseguite con la tomografia assiale computerizzata (TAC) o con la risonanza magnetica nucleare
(RMN) si rivela fondamentale. Ma altrettanto fondamentale è saper riconoscere i sintomi di un ictus da parte di personale
formato in modo da intervenire tempestivamente. Per questo uno strumento fondamentale è costituito dai Protocolli in
Pediatria d’Urgenza”. I fattori di rischio dell’infarto cerebrale in età pediatrica differiscono significativamente da quelli
dell’adulto, nel quale sono soprattutto legati alla malattia aterosclerotica e cardioembolica. Sono stati individuati nel
bambino oltre 100 fra fattori di rischio e cause di stroke; i più frequenti sono le cardiopatie, le vasculopatie, i disordini
ematologici e le infezioni (es. varicella). “Nella gestione dello stroke in età pediatirca - prosegue Urbino - è fondamentale
fare rete, ovvero realizzare una sinergia ospedale-territorio e sensibilizzare tutti gli attori variamente coinvolti nella presa
in carico del paziente. Occorre omogenizzare i comportamenti e in tal senso il Registro Italiano Trombosi Infantili (RITI) è
uno strumento indispensabile. L’auspicio è che tale registri vengano realizzati anche a carattere regionale e vengano tra
loro collegati. In questo percorso di condivisione, proprio in emergenza/urgenza in particolare, - conclude il Presidente
nazionale della SIMEUP - anche la presenza di Protocolli aggiornati multidisciplinari in cui il pediatra d’urgenza è il punto
focale, sia per cultura sia per competenza, diviene quanto mai fondamentale”.
Torino, 28 marzo 2014
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Lorenzo Inzerillo - mob. 3487455595
Simona Santini - mob. 3475942879
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Link al servizio andato in onda il 28 marzo 2014 sul TG-R Rai delle 14.00
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f253ea50-a622-4566-87f8552e49ca5a31-tgr.html?refresh_ce#p=3
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Intervista al Presidente della SIMEUP, Antonio Urbino, realizzata il 27 marzo 2014
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29 marzo 2014
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Trauma cranico. Ecco le Raccomandazioni Simeup per la gestione in
Pronto Soccorso pediatrico
L’incidenza di trauma cranico è stimata pari a 1.850 bambini/100.000, ogni anno, per la fascia di età 0-4
anni, di 1.100/100.000 per quella 5-9 anni e di 1.170/100.000 per i minori tra i 10-14anni. LE
RACCOMANDAZIONI.
- “Il trauma cranico è una crescente causa di accesso al Pronto Soccorso anche in età pediatrica ed è quindi sempre attuale la sfida
diagnostica che i bambini affetti da tale patologia pongono nella pratica clinica”. Per questo la Società Italiana di Medicina d’Emergenza e
Urgenza Pediatrica (Simeup), in occasione del Congresso Nazionale che si svolge a Torino dal 27 al 29 marzo, presenta le Raccomandazioni
per l’approccio in Pronto Soccorso al bambino con trauma cranico.
28 MAR
“Queste Raccomandazioni – spiega Antonio Urbino, Presidente della Simeup - nascono con l’intento di supportare il medico di Pronto Soccorso
nel percorso assistenziale del bambino con trauma cranico. Esse derivano da un’attenta analisi delle evidenze presenti nella letteratura
scientifica e, in assenza di queste, dall’opinione di esperti della materia che hanno contribuito all’elaborazione di questo documento”.
Le raccomandazioni - elaborate da un gruppo di lavoro della Simeup coordinato dalla Prof.ssa Liviana Da Dalt – “non sostituiscono il giudizio e la
responsabilità del medico nelle decisioni per i singoli pazienti e si applicano bambini con trauma cranico sospetto o testimoniato avvenuto nelle
precedenti 24 ore alla valutazione in Pronto Soccorso”, sottolinea la Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica, che ricorda
come nei Paesi sviluppati, dove i traumi costituiscono la prima causa di mortalità in età evolutiva, il trauma cranico è quello più comunemente
riscontrato con un’incidenza annuale stimata pari a 1850 bambini/100.000 per la fascia di età 0-4 anni, di 1100/100.000 per quella 5-9 anni e di
1170/100.000 per i minori tra i 10-14anni.
“Nel trauma cranico grave la prima esigenza è legata alla necessità di pronta stabilizzazione e prevenzione del danno neurologico acuto”,
spiegano gli esperti. Nel trauma minore, che costituisce oltre il 90% dei casi, l’esigenza è invece “fondamentalmente legata al dover bilanciare il
rischio di perdere lesioni intracraniche clinicamente significative con i costi, ma soprattutto con il potenziale danno radiante legato all’esecuzione,
spesso impropria, di Tomografia Computerizzata (TC) cerebrale, esame tuttora considerato il gold-standard per la diagnosi. L’aumentata
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disponibilità e la crescente rapidità dei tempo di esecuzione di tale esame ne ha però anche aumentato in maniera impropria l’utilizzo”.
E’ su tutte queste premesse che si colloca la necessità, espressa dalla Simeup, di rivedere la sua linea guida sull’approccio in Pronto Soccorso
al bambino con trauma cranico (pubblicata nella sua ultima versione nel 2002) con l’obiettivo di assicurare il massimo grado di appropriatezza
degli interventi e ridurre al minimo quella parte di variabilità nelle decisioni cliniche legata alla carenza di conoscenze (molto evolute in questi
ultimi anni) e alla soggettività nelle scelte assistenziali.
Le Raccomandazioni della SIMEUP - pubblicate anche sull’ultimo numero della Rivista di Emergenza e Urgenza Pediatrica, organo ufficiale della
SIMEUP - interessano la fase della gestione in Pronto Soccorso del bambino che ha subito trauma cranico e riguardano:
-
PRIMA VALUTAZIONE E PRIMI INTERVENTI ALL’ARRIVO IN PRONTO SOCCORSO
CLASSIFICAZIONE DI GRAVITÀ
PREDITTORI CLINICI DI LESIONE INTRACRANICA NEL BAMBINO CON TRAUMA CRANICO MINORE
INDICAZIONI ALLA TC CEREBRALE
INDICAZIONI ALL’OSSERVAZIONE CLINICA
INDICAZIONI ALLA RADIOGRAFIA (RX) DEL CRANIO
INDICAZIONI ALL’ ECOGRAFIA
TRAUMI CRANICI CON FATTORI DI RISCHIO “SPECIALI” (Coagulopatie e piastrinopenie immuni - Derivazione ventricolare)
28 marzo 2014
© Riproduzione riservata
Allegati:
Le Raccomandazioni Simeup sull'Approccio in Pronto Soccorso al bambino con trauma cranico
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Salute: Pediatri, trauma cranico crescente causa accesso Pronto Soccorso
27 Marzo 2014 - 21:00
(ASCA) - Torino, 27 mar - Il trauma cranico e' una crescente causa di accesso al Pronto Soccorso anche in eta' pediatrica ed e' quindi sempre
attuale la sfida diagnostica che i bambini affetti da tale patologia pongono nella pratica clinica. Per questo la Societa' Italiana di Medicina
d'Emergenza e Urgenza Pediatrica (SIMEUP), in occasione del suo Congresso Nazionale che quest'anno si svolge a Torino, presenta le
Raccomandazioni per l'approccio in Pronto Soccorso al bambino con trauma cranico. ''Queste Raccomandazioni - spiega Antonio Urbino,
Presidente della SIMEUP - nascono con l'intento di supportare il medico di Pronto Soccorso nel percorso assistenziale del bambino con trauma
cranico. Esse derivano da un'attenta analisi delle evidenze presenti nella letteratura scientifica e, in assenza di queste, dall'opinione di esperti
della materia che hanno contribuito all'elaborazione di questo documento''. Le raccomandazioni - elaborate da un gruppo di lavoro della SIMEUP
coordinato da Liviana Da Dalt - non sostituiscono il giudizio e la responsabilita' del medico nelle decisioni per i singoli pazienti e si applicano
bambini con trauma cranico sospetto o testimoniato avvenuto nelle precedenti 24 ore alla valutazione in Pronto Soccorso. SIMEUP ricorda che
nei Paesi sviluppati, dove i traumi costituiscono la prima causa di mortalita' in eta' evolutiva, il trauma cranico e' quello piu' comunemente
riscontrato con un'incidenza annuale stimata pari a 1850 bambini/100.000 per la fascia di eta' 0-4 anni, di 1100/100.000 per quella 5-9 anni e di
1170/100.000 per i minori tra i 10-14anni. Nel trauma cranico grave la prima esigenza e' legata alla necessita' di pronta stabilizzazione e
prevenzione del danno neurologico acuto. Nel trauma minore, che costituisce oltre il 90% dei casi, l'esigenza e' invece fondamentalmente legata
al dover bilanciare il rischio di perdere lesioni intracraniche clinicamente significative con i costi, ma soprattutto con il potenziale danno radiante
legato all'esecuzione, spesso impropria, di Tomografia Computerizzata (TC) cerebrale, esame tuttora considerato il gold-standard per la
diagnosi. L'aumentata disponibilita' e la crescente rapidita' dei tempo di esecuzione di tale esame ne ha pero' anche aumentato in maniera
impropria l'utilizzo. E' su tutte queste premesse che si colloca la necessita', espressa dalla SIMEUP, di rivedere la sua linea guida sull'approccio
in Pronto Soccorso al bambino con trauma cranico (pubblicata nella sua ultima versione nel 2002) con l'obiettivo di assicurare il massimo grado
di appropriatezza degli interventi e ridurre al minimo quella parte di variabilita' nelle decisioni cliniche legata alla carenza di conoscenze (molto
evolute in questi ultimi anni) e alla soggettivita' nelle scelte assistenziali. red/mpd
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SALUTE. TRAUMA CRANICO BIMBI, SIMEUP SPIEGA COME GESTIRLO IN PS
IN CORSO A TORINO IL CONGRESSO NAZIONALE 2014 DELL'ASSOCIAZIONE
(DIRE) Roma, 27 mar. - Il trauma cranico è una crescente causa
di accesso al pronto soccorso anche in età pediatrica ed è
quindi sempre attuale la sfida diagnostica che i bambini affetti
da tale patologia pongono nella pratica clinica. Per questo la
Società italiana di Medicina d'emergenza e Urgenza pediatrica
(Simeup), in occasione del suo Congresso Nazionale che quest'anno
si svolge a Torino, presenta le raccomandazioni per l'approccio
in pronto soccorso al bambino con trauma cranico.
Queste raccomandazioni, spiega Antonio Urbino, presidente del
Simeup, «nascono con l'intento di supportare il medico di pronto
soccorso nel percorso assistenziale del bambino con trauma
cranico. Esse derivano da un'attenta analisi delle evidenze
presenti nella letteratura scientifica e, in assenza di queste,
dall'opinione di esperti della materia che hanno contribuito
all'elaborazione di questo documento». Le raccomandazioni,
elaborate da un gruppo di lavoro della Simeup, coordinato dalla
professoressa Liviana Da Dalt, non sostituiscono il giudizio e la
responsabilità del medico nelle decisioni per i singoli pazienti
e si applicano bambini con trauma cranico sospetto o testimoniato
avvenuto nelle precedenti 24 ore alla valutazione in pronto
soccorso.
Simeup ricorda inoltre che nei Paesi sviluppati, dove i traumi
costituiscono la prima causa di mortalità in età evolutiva, il
trauma cranico è quello più comunemente riscontrato con
un'incidenza annuale stimata pari a 1.850 bambini su 100mila per
la fascia di età 0-4 anni, di 1.100 su 100mila per quella 5-9
anni e di 1.170 su 100mila per i minori tra i 10 e i 14 anni. Nel
trauma cranico grave la prima esigenza è legata alla necessità
di pronta stabilizzazione e prevenzione del danno neurologico
acuto. Nel trauma minore, che costituisce oltre il 90% dei casi,
l'esigenza è invece fondamentalmente legata al dover bilanciare
il rischio di perdere lesioni intracraniche clinicamente
significative con i costi, ma soprattutto con il potenziale danno
radiante legato all'esecuzione, spesso impropria, di tomografia
computerizzata (Tc) cerebrale, esame tuttora considerato il
gold-standard per la diagnosi.
L'aumentata disponibilità e la crescente rapidità del tempo
di esecuzione di tale esame ne ha però anche aumentato in
maniera impropria l'utilizzo. È su tutte queste premesse che si
colloca la necessità, espressa dalla Simeup, di rivedere la sua
linea guida sull'approccio in pronto soccorso al bambino con
trauma cranico, con l'obiettivo di assicurare il massimo grado di
appropriatezza degli interventi e ridurre al minimo quella parte
di variabilità nelle decisioni cliniche legata alla carenza di
conoscenze e alla soggettività nelle scelte assistenziali.
(Com/Wel/ Dire)
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Trauma cranico. Ecco le Raccomandazioni Simeup per la gestione in
Pronto Soccorso pediatrico
L’incidenza di trauma cranico è stimata pari a 1.850 bambini/100.000, ogni anno, per la fascia di età 0-4 anni, di
1.100/100.000 per quella 5-9 anni e di 1.170/100.000 per i minori tra i 10-14anni. LE RACCOMANDAZIONI.
28 MAR - “Il trauma cranico è una crescente causa di accesso al Pronto Soccorso anche in età pediatrica ed è quindi
sempre attuale la sfida diagnostica che i bambini affetti da tale patologia pongono nella pratica clinica”. Per questo la
Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup), in occasione del Congresso Nazionale
che si svolge a Torino dal 27 al 29 marzo, presenta le Raccomandazioni per l’approccio in Pronto Soccorso al
bambino con trauma cranico.
“Queste Raccomandazioni – spiega Antonio Urbino, Presidente della Simeup - nascono con l’intento di supportare il
medico di Pronto Soccorso nel percorso assistenziale del bambino con trauma cranico. Esse derivano da un’attenta
analisi delle evidenze presenti nella letteratura scientifica e, in assenza di queste, dall’opinione di esperti della
materia che hanno contribuito all’elaborazione di questo documento”.
Le raccomandazioni - elaborate da un gruppo di lavoro della Simeup coordinato dalla Prof.ssa Liviana Da Dalt –
“non sostituiscono il giudizio e la responsabilità del medico nelle decisioni per i singoli pazienti e si applicano
bambini con trauma cranico sospetto o testimoniato avvenuto nelle precedenti 24 ore alla valutazione in Pronto
Soccorso”, sottolinea la Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica, che ricorda come nei Paesi
sviluppati, dove i traumi costituiscono la prima causa di mortalità in età evolutiva, il trauma cranico è quello più comunemente riscontrato con un’incidenza
annuale stimata pari a 1850 bambini/100.000 per la fascia di età 0-4 anni, di 1100/100.000 per quella 5-9 anni e di 1170/100.000 per i minori tra i 1014anni.
“Nel trauma cranico grave la prima esigenza è legata alla necessità di pronta stabilizzazione e prevenzione del danno neurologico acuto”, spiegano gli
esperti. Nel trauma minore, che costituisce oltre il 90% dei casi, l’esigenza è invece “fondamentalmente legata al dover bilanciare il rischio di perdere
lesioni intracraniche clinicamente significative con i costi, ma soprattutto con il potenziale danno radiante legato all’esecuzione, spesso impropria, di
Tomografia Computerizzata (TC) cerebrale, esame tuttora considerato il gold-standard per la diagnosi. L’aumentata disponibilità e la crescente rapidità dei
tempo di esecuzione di tale esame ne ha però anche aumentato in maniera impropria l’utilizzo”.
E’ su tutte queste premesse che si colloca la necessità, espressa dalla Simeup, di rivedere la sua linea guida sull’approccio in Pronto Soccorso al bambino
con trauma cranico (pubblicata nella sua ultima versione nel 2002) con l’obiettivo di assicurare il massimo grado di appropriatezza degli interventi e ridurre
al minimo quella parte di variabilità nelle decisioni cliniche legata alla carenza di conoscenze (molto evolute in questi ultimi anni) e alla soggettività nelle
scelte assistenziali.
Le Raccomandazioni della SIMEUP - pubblicate anche sull’ultimo numero della Rivista di Emergenza e Urgenza Pediatrica, organo ufficiale della SIMEUP interessano la fase della gestione in Pronto Soccorso del bambino che ha subito trauma cranico e riguardano:
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PRIMA VALUTAZIONE E PRIMI INTERVENTI ALL’ARRIVO IN PRONTO SOCCORSO
CLASSIFICAZIONE DI GRAVITÀ
PREDITTORI CLINICI DI LESIONE INTRACRANICA NEL BAMBINO CON TRAUMA CRANICO MINORE
INDICAZIONI ALLA TC CEREBRALE
INDICAZIONI ALL’OSSERVAZIONE CLINICA
INDICAZIONI ALLA RADIOGRAFIA (RX) DEL CRANIO
INDICAZIONI ALL’ ECOGRAFIA
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Stroke pediatrico: fondamentale fare rete
di redazione | 2 aprile 2014 in Attualità · 0 Commenti
Protocolli aggiornati e un coordinamento rete ospedale-territorio
sono indispensabili per migliorare la gestione dell’ictus cerebrale, patologia che costituisce causa di morte anche in età
pediatrica: se ne è parlato al 10° Congresso nazion ale della Società italiana di medicina d’emergenza e urgenza
pediatrica, svoltosi a Torino dal 27 al 29 marzo scorsi, dove sono stati presentati i percorsi a oggi attuati in Italia e i
progetti per il futuro.
Nell’85% circa dei casi, l’ictus in età pediatrica è provocato da ischemia; le emorragie rappresentano il restante 15%
circa e si distinguono in emorragie cerebrali (10%) ed emorragie subaracnoidee che riguardano il 5 % dei casi. Sono
stati individuati nel bambino oltre cento fra fattori di rischio e cause di infarto cerebrale: i più frequenti sono le cardiopatie,
le vasculopatie, i disordini ematologici e le infezioni, come la varicella.
«Riguardo l’assistenza, oggi non ci sono sempre comportamenti omogenei nell’approccio diagnostico-terapeutico allo
stroke in età pediatrica – spiega Antonio Urbino, presidente nazionale della SIMEUP. – La gestione in urgenza deve
iniziare dai sintomi e l’infarto cerebrale va sempre sospettato in caso di sintomatologia neurologica acuta insorta senza
preavviso, di fronte a un’alterazione della coscienza o a una prima crisi epilettica». E continua: «Nella gestione dello
stroke in età pediatrica è fondamentale fare rete, ovvero realizzare una sinergia ospedale-territorio e sensibilizzare tutti
gli attori variamente coinvolti nella presa in carico del paziente. Occorre omogenizzare i comportamenti e in tal senso il
Registro italiano trombosi infantili (RITI) è uno strumento indispensabile». Conclude Urbino: «Anche la presenza di
Protocolli aggiornati multidisciplinari in cui il pediatra d’urgenza è il punto focale, sia per cultura sia per competenza,
diviene quanto mai fondamentale».
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PEDIATRIA, SIMEUP: RACCOMANDAZIONI PER GESTIONE TRAUMA CRANICO IN PS
(AIS) Roma, 28 mar 2014 - Il trauma cranico è una crescente causa di accesso al Pronto Soccorso anche in
età pediatrica ed è quindi sempre attuale la sfida diagnostica che i bambini affetti da tale patologia pongono
nella pratica clinica. Per questo la Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup),
in occasione del suo Congresso Nazionale che quest’anno si svolge a Torino, presenta le Raccomandazioni
per l’approccio in Pronto Soccorso al bambino con trauma cranico.
“Queste Raccomandazioni – spiega Antonio Urbino, Presidente della Simeup - nascono con l’intento di
supportare il medico di Pronto Soccorso nel percorso assistenziale del bambino con trauma cranico. Esse
derivano da un’attenta analisi delle evidenze presenti nella letteratura scientifica e, in assenza di queste,
dall’opinione di esperti della materia che hanno contribuito all’elaborazione di questo documento”.
Le raccomandazioni - elaborate da un gruppo di lavoro della Simeup coordinato dalla Prof.ssa Liviana Da
Dalt - non sostituiscono il giudizio e la responsabilità del medico nelle decisioni per i singoli pazienti e si
applicano bambini con trauma cranico sospetto o testimoniato avvenuto nelle precedenti 24 ore alla
valutazione in Pronto Soccorso. Simeup ricorda che nei Paesi sviluppati, dove i traumi costituiscono la prima
causa di mortalità in età evolutiva, il trauma cranico è quello più comunemente riscontrato con un’incidenza
annuale stimata pari a 1850 bambini/100.000 per la fascia di età 0-4 anni, di 1100/100.000 per quella 5-9
anni e di 1170/100.000 per i minori tra i 10-14anni. Nel trauma cranico grave la prima esigenza è legata alla
necessità di pronta stabilizzazione e prevenzione del danno neurologico acuto. Nel trauma minore, che
costituisce oltre il 90% dei casi, l’esigenza è invece fondamentalmente legata al dover bilanciare il rischio di
perdere lesioni intracraniche clinicamente significative con i costi, ma soprattutto con il potenziale danno
radiante legato all’esecuzione, spesso impropria, di Tomografia Computerizzata (TC) cerebrale, esame
tuttora considerato il gold-standard per la diagnosi. L’aumentata disponibilità e la crescente rapidità dei
tempo di esecuzione di tale esame ne ha però anche aumentato in maniera impropria l’utilizzo. E’ su tutte
queste premesse che si colloca la necessità, espressa dalla Simeup, di rivedere la sua linea guida
sull’approccio in Pronto Soccorso al bambino con trauma cranico (pubblicata nella sua ultima versione nel
2002) con l’obiettivo di assicurare il massimo grado di appropriatezza degli interventi e ridurre al minimo
quella parte di variabilità nelle decisioni cliniche legata alla carenza di conoscenze (molto evolute in questi
ultimi anni) e alla soggettività nelle scelte assistenziali.
Le Raccomandazioni della Simeup - pubblicate sull’ultimo numero della Rivista di Emergenza e Urgenza
Pediatrica, organo ufficiale della Simeup - interessano la fase della gestione in Pronto Soccorso del bambino
che ha subito trauma cranico e riguardano: prima valutazione e primi interventi all’arrivo in pronto soccorso;
classificazione di gravità; predittori clinici di lesione intracranica nel bambino con trauma cranico minore;
indicazioni alla tc cerebrale; indicazioni all’osservazione clinica; indicazioni alla radiografia (rx) del cranio;
indicazioni all’ ecografia; traumi cranici con fattori di rischio “speciali” (coagulopatie e piastrinopenie immuni derivazione ventricolare).
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