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ANNO XXXVIII - N °. 2 - euro 0.50 [email protected] sabato 21 gennaio 2012 i nostri servizi: • servizi di pulizia pubblica e privata • servizi di pulizie professionali per uffici, comunità ed enti pubblici • Disinfezione • Disinfestazione e derattizzazione • Pulizia e trattamento pietre naturali e di grande valore estetico • Pulizia e trattamento pavimenti e rivestimenti in cotto • Lavaggio grandi vetrate, vetri e finestre • Pulizia aree verdi “Et veritas liberabit vos” www.ilpontenews.it Settimanale Cattolico dell’Irpinia come uscire dalla odierna crisi è principalmente economica e finanziaria, ma ha anche profonde radici nel declino morale, sociale e politico degli ultimi decenni. La parola “crisi”, di origine greca, significa separare, valutare, giudicare un fatto o una situazione particolare in evoluzione e per questo è causa non solo di sofferenze e inconve+Luigi nienti, ma offre anche l’opportunità di mettere Barbarito* ordine nelle proprie cose e stimola a trovare soluzioni tempestive ed atte a superare la fase critica e avviare un processo di rinnovamento e di progresso. Infatti è dall’analisi e dallo studio delle cause che si può trovare rimedi e proposte nuove per riparare gli errori e le deficienze del passato e fare così un balzo in avanti per il bene delle future generazioni. Il cammino storico di una paese o di una società deve tener conto delle esigenze non solo della generazione presente, ma anche di quella futura in un comune impegno di responsabilità collettiva. Dal punto di vista morale è stato spesso rilevato che il prevalere dell’interesse personale o di ceti e di categorie a spese dell’interesse generale logora il senso della responsabilità sociale, del decoro e dell’onestà, produce squilibri economici, genera povertà e prepara il terreno per l’esplosione di gravi conflitti sociali e della violenza. Ne segue anche il ristagno nelle attività economiche e produttive, il ridursi dell’offerta del lavoro con graduale incremento della disoccupazione soprattutto giovanile. Vengono mortificate, inoltre, le energie creative, si erode il risparmio e alla fine ci si accorge che intere categorie sono passate da un decoroso benessere ad una strisciante povertà, senza contare quelli che vivono già in una stato di indigenza. Nel recente discorso di risposta agli auguri delle amministrazioni regionale, provinciale e comunale di Roma, Benedetto XVI ha menzionato alcuni dei mali più gravi e immediati che oggi ci affliggono, frutto delle illusioni e della miopia della classe dirigente non solo nazionale, ma anche europea e mondiale: il difficile inserimento dei giovani nel ciclo produttivo del lavoro e della ricerca, la speculazione e i grossi profitti eretti a movente principale delle operazioni finanziarie, la caduta della produttività e il restringersi dell’occupazione, la solitudine degli anziani, il degrado delle periferie delle grandi città, l’insorgere di sentimenti razzisti e di paure nei riguardi degli emigranti in cerca di una vita più dignitosa, la tragica catena di delitti, e soprattutto la ferocia e la crescente criminalità all’interno dei gruppi familiari e su donne e bambini. Abbiamo assistito al crollo di governi imprevidenti ed incapaci, con la politica che si è ridotta a rissa permanente e scambio di insulti e di scandali. Constatiamo un generale decadimento della privata e pubblica moralità, oltre che dai punti di vista economico e culturale. I rimedi che ci vengono proposti da uomini nuovi e competenti sono duri e richiedono da tutti senso di responsabilità, di moderazione, di realismo e soprattutto di fiduciosa collaborazione e di sincera condivisione di oneri e sacrifici. I più anziani ricordano lo stato di miseria, di distruzioni e di confusione seguito alla sconfitta della seconda guerra mondiale. Le generazioni che ne furono vittime seppero trovare il coraggio, la determinazione e la forza di riprendersi sotto la guida di uomini onesti e capaci, che anteponevano l’amore della patria e il bene comune ai meschini interessi di parte. Sosteneva i nostri padri una grande forza morale, che trovava nella fede e nella grande tradizione del passato, l’alimento alla speranza ed alla certezza di farcela. Non a caso, si parlò nel mondo del “miracolo italiano”. Abbiano bisogno oggi dello stesso coraggio, della stessa coerenza morale, degli stessi ideali e soprattutto di quel sussulto di orgoglio, di dignità e onore che sanno trovare i grandi popoli nei momenti più critici della loro storia. * Nunzio Apostolico Emerito TElEfoni E inTErnET L’era della comunicazione digitale Dal sole 24 ore, autorevole quotidiano economico e finanziario, abbiamo appreso, che in una ricerca che risale a 5 anni fa la città di Avellino risultava seconda solo alla città di Perugia per possesso di telefoni cellulari. Lo studio era realizzato dalla Consodata che attribuiva al capoluogo irpino una percentuale del 93,83 contro una media nazionale dell’89,30. Praticamente un telefono cellulare ad abitante. Oggi, il capoluogo irpino resta in testa alla statistica, le percentuali sono addirittura più che raddoppiate: 2,5 telefonini a testa. Tutti oramai conoscono l’utilità dell’ ”apparecchio” che ha segnato una svolta storica nella comunicazione. Una diffusione maggiore tra le giovani generazioni che usano il telefono non solo per conversare ma anche per lo scambio di messaggi (SMS) e per i numerosi Servizi internet offerti dai gestori: sport, musica, tempo libero,news, economia e finanza, gossip, meteo… E’ un mercato che vale complessivamente oltre 60 miliardi di euro,la competizione delle aziende si è spostata dalla conquista dei clienti senza telefonino verso i Servizi che ne incentivano l’uso. I VAS, così sono chiamati i servizi a valore aggiunto, secondo una ricerca realizzata dal Politecnico di Milano, veicolati attraverso i telefonini (giochi, loghi, suonerie, informazioni, intrattenimento, internet…) hanno raggiunto i mille milioni di euro. Il telefonino è uno strumento utile per tutte le età: aiuta a ritrovarsi ovunque, molto utile per le emergenze di ogni tipo, per gli anziani è uno straordinario strumento di assistenza. Il telefonino è soprattutto uno strumento di lavoro e svago che ha cambiato la nostra vita. iL Parere DeL MeDico a cura di Gianpaolo Palumbo a cura di Franco Iannaccone pag. 3 I forum della redazione ParcheGGiare in città... ieri e oGGi! pag. 6 Gli effetti fiscali i teLeFonini DanneGGiano della manovra del La SaLUte? governo Monti pag. 4 Intervista al manager dell’ACS (Avellino Città Servizi), Amedeo Gabrieli il Ponte è il primo settimanale dell’irpinia Via Due Principati n° 22 83100 Avellino – Italia Telefono +39 0825 756360 Fax +39 0825 768847 mail: [email protected] “a tU Per tU con iL FiSco” www.sis.av.it 2 Attualità 21 gennaio 2012 il Ponte aPPeLLo aL PreSiDente DeL conSiGLio ProFeSSor Mario Monti “Stanno morendo cento giornali. Pluralismo bene prezioso” Pubblichiamo il testo dell’appello al Presidente del Consiglio, Mario Monti, pubblicato da circa un centinaio di giornali in crisi, per i drastici tagli al Fondo per l’editoria. Ci troviamo costretti ad appellarci a Lei per segnalare la drammatica necessità di risposte urgenti per l’emergenza di un settore dell’editoria rappresentativa del pluralismo dell’informazione, un bene prezioso di cui si ha percezione solo quando viene a mancare. Alla data di oggi, infatti, queste aziende non sono in grado di programmare la propria attività, rischiano di dover a fine mese sospendere le pubblicazioni e anzi alcune hanno già chiuso i battenti. Si tratta dei giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni culturali politici, voci di minoranze linguistiche, di comunità italiane all’estero, no profit per i quali esiste il sostegno previsto dalla legge per le testate non meramente commerciali, ma per le quali oggi non ci sono garanzie sulle risorse disponibili effettivamente per il 2012. C’è inoltre un urgenza nell’urgenza: la definizione delle pratiche ancora in istruttoria per la liquidazione dei contributi relativi all’esercizio 2010 che riguarda una trentina di piccole imprese. In assenza di atti certi su questi due punti sta diventando pressoché impossibile andare avanti, mancando persino gli elementi per l’accesso documentario al credito bancario. Nell’ancora breve, ma intensa, attività del Suo Governo, non è mancata occasione per prendere atto della domanda di garanzie per il pluralismo dell’informazione, anche nella fase di transizione verso il nuovo quadro di interventi previsto a partire dal 2014. Siamo decisamente impegnati a sostenere una riforma. Con il Sottosegretario in carica fino a pochi giorni fa, Prof. Carlo Malinconico, era stato avviato un percorso di valutazione delle possibili linee di iniziative. E’ indispensabile riprendere questo dossier al più presto. Il nostro è un vero Sos che riguarda sia le procedure amministrative in corso, da sbloccare, sia la dotazione definitiva per l’editoria durante il 2012. Il Governo ha già preso atto dell’insufficienza dello stanziamento risultante da precedenti manovre sulla spesa pubblica e ha, perciò, condiviso una norma, approvata dal Parlamento, che include l’editoria tra i soggetti beneficiari del cosiddetto “Fondo Letta” della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’integrazione di questa somma con un prelievo (cifra ancora indeterminata). Ritenevamo e riteniamo che il provvedimento sulle “Proroghe”, divenuto frattanto “proroghe”, possa e debba contenere le misure opportune per stabilire l’impegno finanziario dello Stato durante il 2012. Siamo dell’avviso che sia indispensabile la destinazione da tale Fondo di una somma non inferiore a 100 milioni di euro, al fine di assicurare alle testate del pluralismo dell’informazione non meramente commerciale le condizioni minime di sopravvivenza, nelle more di un riordino del sistema di interven- ti per il quale ci sentiamo solidamente impegnati. Si tratterebbe di operare in una linea di equità, analogamente a quanto già fatto dal Governo per Radio Radicale, verso l’indispensabile costruzione di un nuovo e più chiaro modello di intervento. Condividiamo nettamente l’idea che i contributi debbano sempre più essere misurati sulla base dell’impiego dei giornalisti e dell’effettiva diffusione delle testate e che sia davvero “impensabile eliminare completamente i contributi che sono iL 26 gennaio convegno al Palazzo Vescovile “iL DiSaGio GioVaniLe” L’evento organizzato dall’Unione Giuristi Cattolici di Avellino e il Rotary Club G iovedì prossimo, 26 gennaio 2012, si svolgerà, alla presenza del Pastore diocesano di Avellino, Francesco Marino, organizzato dall’Unione Giuristi Cattolici di Avellino in collaborazione con il Rotary Club di Avellino, un interessante convegno presso la sede della Diocesi, avente ad oggetto il disagio giovanile ed il ruolo svolto dalla famiglia, dalla scuola e dalla comunità. Ne discuteranno insieme, dopo i saluti di rito del Delegato dell’Unione di Avellino, l’avvocato Pasquale Nunziata, del locale Presidente del Rotary Club, dottor Domenico Fioretti, e del Sindaco della città, Giuseppe Galasso, il dottor Doriano Pellecchia, psichiatra dell’A.S.L. di Avellino, la prof.ssa Angelina Aldorasi, Dirigente scolastico del Convitto Nazionale “P. Colletta” di Avellino, ed il professor Pasquale Stanzione, ordinario di Diritto Privato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Salerno. Il convegno vuole dare il giusto risalto ad una tematica molto sentita dagli organizzatori nell’ambito di un progetto comune teso a proporre alla Comunità irpina un utile e necessario momento di riflessione sul disagio che sta accompagnando i giovani del nostro tempo. Sono, purtroppo, circa 800.000 i giovani, in una fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, che in Italia soffrono di depressione, spesso posta alla base del successivo suicidio, che risulta essere la causa primaria tra i ragazzi di tale età. Secondo un sondaggio svolto di recente, risulta che il 32% dei giovani trascorre prevalentemente il tempo libero guardando i programmi televisivi, mentre il 28% di essi ascolta la radio, il 16% naviga per molte ore del giorno in Internet e l’11% gioca o parla con il proprio cellulare. Nell’ambito scolastico, poi, risulta che il 5% degli studenti delle scuole superiori abbandona i propri studi prima di conseguire la maturità ed il 30% non sia in regola con il corso di studi intrapreso; infine, 1 giovane lavoratore ogni 4 inizia la propria esperienza professionale con percorsi non del tutto regolari o precari e comunque in tarda età, mentre il 56,7 di essi, pur lavorando e potendo pensare ad affittare un’abitazione o a contrarre un mutuo per comprarla, preferisce ancora vivere con i propri genitori. Di tutto questo e di tanto altro ancora parleranno gli illustri relatori nel convegno, cui seguirà un lungo ed approfondito dibattito tra i presenti in sala. L’addetto stampa dell’Unione - avv. Ernesto Pastena - il lievito di quella informazione pluralistica che è vitale per il Paese”, come Ella ha recentemente dichiarato in sintonia con una risposta che il Capo dello Stato diede tre mesi fa a un appello dei direttori dei giornali. Grati per l’attenzione - d’intesa con Fnsi, Sindacati dei lavoratori, Associazioni di Cooperative del settore (come Mediacoop, Fisc e Federcultura/Confcooperative), giornali di idee, no profit, degli italiani all’estero, delle minoranze linguistiche Articolo21, e Comitato per la Libertà dell’informazione - vogliamo aver fiducia che una puntuale e tempestiva risposta eviti la chiusura di molte delle nostre testate e la perdita di migliaia di posti di lavoro tra giornalisti e lavoratori del nostro sistema e dell’indotto. Se i nostri cento giornali dovessero chiudere, nessuna riforma dell’editoria avrebbe, ovviamente, più senso. FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) Attualità 3 il Ponte 21 gennaio 2012 T iL teLeFonino, Uno StrUMento Per tUtte Le eta’ teLeFono ceLLULare: Da noVità tecnoLoGica a riFiUto SPeciaLe anti cellulari sospesi con delle mollette colorate, come panni stesi al sole: con questa immagine, sottolineata dallo slogan "Abbiamo tanti progetti appesi ad un filo", è partita nel 2008 ed è tuttora attiva un'innovativa campagna di raccolta di cellulari usati, che servirà a finanziare progetti di cooperazione e sviluppo nel Sud del mondo. L'iniziativa, la prima in Italia in questo genere, vede impegnati più di 450 gruppi di raccolta in tutto il Paese. Ma quanti sono ancora i telefoni cellulari che giacciono inutilizzati nelle nostre case? Si tratta di oggetti la cui vita media non supera i due anni e per questo vengono dimenticati in un cassetto, anche perché non si sa mai bene dove buttarli. Oggi, grazie al Magis (Movimento ed Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo), questi oggetti acquisiscono un nuovo valore grazie al riuso da parte di una società specializzata che assicura un corrispettivo per ogni cellulare ricevuto dall'Italia. Il sito internet, a tale proposito, fornisce molti dettagli: www.magisitalia.org/campagnacellulari.php. Per quanto riguarda la dimensione offline, in Campania ci sono circa quaranta luoghi di raccolta. Nella sola provincia di Avellino, abbiamo: Stelf srl (Lioni), Distretto Sanitario (Calitri), Curia Diocesana (Sant'Angelo dei Lombardi). Per maggiori informazioni è possibile inviare una email al seguente indirizzo: [email protected] I l fenomeno del cellulare, negli ultimi decenni, ha sollevato enormi polemiche, critiche, elogi e ha stimolato approfondite ricerche scientifiche. Inoltre, nell’ambito dell’opinione pubblica, esistono annose discussioni riguardanti il rapporto tra i giovani e il telefonino; meno risalto viene dato, invece, al suo utilizzo da parte dei meno giovani. Andando con ordine, se si pensa che all’inizio degli anni Novanta il cellulare era considerato un costoso “giocattolone” per adulti, è diventato negli anni un mezzo indispensabile nella vita quotidiana. I “brand”(marchi) hanno poi, col tempo, attirato i giovani rendendo accattivanti i modelli fino a trasformare uno strumento utile in un gingillo modaiolo e ludico, tanto da generare un simbolo e una dipendenza per la maggioranza dei ragazzi. Guardando i dati Istat, si scopre che l’uso del cellulare tra gli 11 e i 17 anni, tra il 2000 e il 2011, è passato dal 55,6% al 92,7%. Parlando , appunto, degli adolescenti, l’azione più comune è quella dell’sms, una pratica tanto comune quanto bizzarra, se si pensa che in Giappone esistono gare per la velocità di digitazione, oppure se si considerano le patologie alle mani “per sforzo ripetuto”che in Inghilterra interessano quasi quattro milioni di persone. è chiaro, comunque, che in ogni campo possibile gli eccessi portano inevitabilmente disagi ma, se si mette da parte tutto ciò, ci si accorge che i vantaggi portati dal cellulare non interessano solo i giovani. Del resto, tutti gli strumenti tecnologici più comuni, dall’automobile alla televisione, sono stati criticati per i danni all’uomo e all’ambiente, ma hanno reso molto più confortevole la nostra vita, e non è poco. Infatti, anche “i grandi” usano più di quel che si pensa il cellulare, sia per lavoro, sia per svago, sia per rintracciare i figli. Una ricerca Istat del 2006, infatti, registra 7,4 milioni di abbonamenti per la telefonia fissa e 81 milioni di reti mobili attive. A questo si aggiunge che i moderni smartphone, più vicini ai computer che ai cellulari, stanno monopolizzando il mercato della telefonia, poiché permettono di portare sempre con sé le proprie immagini, la musica preferita, la posta elettronica, i “contatti”, insomma tutto. Non a caso, degli studi su un campione di individui hanno dimostrato che l’assenza del telefonino per ventiquattro ore genera ansia e tensione nella maggior parte dei soggetti. Tutto ciò per dimostrare che, a prescindere dall’età, il telefonino è diventato più vitale di un orologio, tanto da poter essere considerato un “amico intimo”. Francesco Varricchio DanneGGiano La SaLUte? il parere del medico a cura di Gianpaolo Palumbo ’Agenzia Internazionale L per la Ricerca sul Cancro, lo scorso anno ha comunicato che le onde radio emesse dai telefoni cellulari sono potenzialmente cancerogene. Nel mondo scientifico si è accesso un dibattito che ancora non si placa sui generici risultati pubblicati, anche in considerazione che era sulla via del traguardo lo studio più corposo, nel senso di arruolamento di soggetti, sull’argomento, e che era destinato a tutta una serie di polemiche. Infatti quello che si temeva è avvenuto. Sulla “Bibbia” della scienza medica, il British Medical Journal è stato pubblicato un lavoro dell’Istituto di Epidemiologia dei Tumori di Copenaghen che, dopo aver monitorato la salute di 358.403 persone per 18 anni, è giunto alla conclusione che non c’è legame tra l’uso dei telefonini ed il rischio di tumori al cervello. Ha diretto lo studio Patrizia Frei dell’Istituto dei Tumori danese, che ha registrato 10.729 casi di tumore al cervello tra il 1990 ed il 2007, con una percentuale molto alta tra chi non ha mai usato il telefonino. Questa recentissima pubblicazione taglia la testa al toro e mette definitivamente la parola fine sulla diatriba sui rischi per l’uso del telefonino. In Italia ci sono cento milioni di telefonini, ma la percentuale di ammalati di tumore al cervello è bassa rispetto alla diffusione di tali apparecchiature. Anzi, una ricerca a cui hanno partecipati gruppo di studio italiani ha evidenziato che non esiste certezza che l’utilizzo dei cellulari possa aumentare il rischio di tumore al cervello. Quest’ultima ricerca pubblicata nel mese di dicembre scorso ha sottolineato che l’uso prolungato del telefonino potrebbe aumentare la memoria e diminuire la fertilità, soprattutto tra le donne. Al giorno d’oggi si parla molto nell’ambito della prevenzione delle neoplasie ed ecco perché la “guerra” si è solo placata, ma i cellulari hanno creato la scomparsa della privacy (tutti parlano di tutto dovunque) e soprattutto problemi di sicurezza stradale. Usare il telefonino, comporre il nume- ro, tenere l’apparecchio in mano riduce la capacità del conducente di reagire adeguatamente ai problemi che il traffico crea continuamente. Molti si rifugiano dietro il fatto di utilizzare il sistema di parlare in viva voce, ma l’Istituto Nazionale di Statistica degli Stati Uniti ha concluso una ricerca molto capillare che ha dato come risultato l’assoluta parità tra le probabilità di avere un incidente parlando a viva voce o con il telefonino in mano. Infatti le apparecchiature che consentono il “viva voce” non risolvono in alcun modo il problema della distrazione. Parlare a telefono è più pericolso che farlo con in passeggeri in auto. Quest’ultimi vedono la strada sanno parlare o tacere a secondo delle difficoltà intrinseche. La rivista “NeuroImage” ha pubblicato uno studio che aiuta a capire che cosa succede nel cervello quando si è impegnati in diversi compiti. A tal proposito si è sempre detto che le capacità dell’uomo sono infinite, come quella di elaborare informazioni in parallelo, anche quando sono richieste capacità mentali distinte. Purtroppo non è così perché un gruppo di studiosi guidati dal Prof. Just dell’Università di Mellon negli Stati Uniti, ha verificato con certezza assoluta che due compiti contemporaneamente non sono sbrigabili perfettamente allo stesso modo. Just ha comminato ai volontari sani partecipanti allo studio due tipi di compiti: parlare e riconoscere oggetti tridimensionali. Da dire anche che il parlare dipende dal lobo temporale ed il riconoscimento dal lobo parietale. L’attività cerebrale è stata misurata con appositi strumenti che hanno monitorizzato le zone di cervello impegnate nei due compiti. Queste zone sono state chiamate “voxel” ed in esse le cellule più attive consumano più ossigeno e quindi sono più vitali. Quando il cervello dell’uomo è stato sottoposto solo al dialogo i voxel misurati sono stati ben 37. Lo stesso numero di voxel attivi sono stati riscontrati quando il lobo parietale ha dovuto riconoscere gli oggetti tridimensionali. Allorquando i due compiti sono stati dati insieme allora i voxel attivi era soltanto 42 e non 74 come ci si poteva aspettare. E’ successo che il cervello dedicandosi a due compiti ha ridotto il riconoscimento degli oggetti del 30% e la capacità di dialogo del 50%. Tutto ciò significa che il cervello non funziona bene quando ha due compiti da affrontare contemporaneamente, per cui guidare e parlare al telefono con o senza il viva voce è estremamente disdicevole, ma soprattutto pericoloso per coloro i quali condividono con gli spavaldi del volante le strade pubbliche. Flavio Uccello Da semplici telefoni a veri computer D ai prossimi mesi i cellulari sempre più si popoleranno di Internet. Questa volta davvero: daranno agli utenti non più un surrogato della grande Internet, vista dal buco della serratura dei portali mobili degli operatori, afflitti da sindrome del walled garden (giardino recintato). Ma una Internet più simile a quella che gli utenti hanno imparato ad apprezzare sugli schermi dei propri computer. Internet, telefoni e dintorni è un momento di svolta. Fino a ieri gli operatori mobili sono stati in posizione difensiva, hanno cercato di tenere lontano da sé tutto ciò che sulla grande Internet piace e funziona, in termini di servizi, contenuti, tariffe. Hanno infatti sposato un modello walled garden, dove tutto è concentrato nel portale mobile e l’utente viene scoraggiato a mettere il naso fuori. Ma hanno capito che non potevano più andare avanti così, e hanno messo da parte le remore, per spingere i consumi di Internet mobile. Il vento delle novità ha due facce. La prima è rappresentata da accordi che gli operatori mobili stanno stringendo con i big di Internet, con i quali sono in corso accordi paralleli anche da parte dei produttori di cellulari in Europa. La seconda novità, in tal senso, riguarda le tariffe per Internet mobile. Gli operatori le stanno aggiornando, riducendole e, soprattutto, spingendo verso piani flatrate (che in un canone mensile includono illimitati servizi/ contenuti/MByte trasferiti). Da tempo Internet mobile doveva essere flat per decollare. Gli operatori però, sperando di massimizzare i profitti, hanno insistito su piani a consumo. Ora stanno cambiando rotta. In una prima fase, al tempo in cui la navigazione via Gsm era a 14 Kbps, era una possibilità trascurata dagli operatori. Poi, dal 2002, con lo sviluppo dell’Umts, si è passati a una seconda fase: gli operatori mobili hanno cominciato a volere attingere dal giacimento, ancora intatto, di profitti rappresentato dai servizi dati evoluti (via Internet). La Commissione Europea sta tagliando i costi di terminazione su rete mobile e quelli di roaming. La minaccia viene anche dagli operatori di telefonia fissa, i quali stanno lavorando su servizi ibridi che mirano a strappare quote di mercato agli operatori mobili. Per i quali diventa quindi più urgente far decollare i servizi evoluti. Vittorio Della Sala 4 I forum della redazione 21 gennaio 2012 il Ponte Intervista al manager dell’ACS (Avellino Città Servizi), Amedeo Gabrieli ParcheGGiare in città... ieri e oGGi! L’ACS è una società di diritto privato pur essendo di proprietà pubblica, per cui ci sono concessi 5 anni dallo start up per definire il nostro organico. Abbiamo fatto richiesta di altre 13 unità dedite alla sosta, possibilmente giovani, ma non si è ancora raggiunto un accordo, anche se un maggior controllo del traffico significherebbe maggiori introiti per le casse comunali. Ospite della nostra redazione il dottor Amedeo Gabrieli (foto), amministratore unico dell’ ACS (Avellino Città Servizi) Dottor Gabrieli, qual è la funzione dell’ACS e in quali condizioni si è trovata ad operare al momento dell’affidamento da parte del Comune? All’inizio del mio mandato la condizione dei parcheggi in città era di totale abbandono, pertanto il nostro primo compito è stato quello di delineare delle regole. Un parametro di valutazione oggettiva è il confronto tra l’incasso antecedente l’intervento dell’ACS, circa 300 000 euro all’anno, e quello successivo, 2 milioni di euro annui, che mi sembra una cifra consistente per le casse comunali. Inoltre, le nostre tariffe sono ancora tra le più basse d’Italia. Per fare un confronto con una città a noi vicina, Salerno, l’introito dei parcheggi nei soli due mesi di festività, novembre e dicembre, grazie anche allo spettacolo delle luminarie, è stato di 7 milioni di euro, a fronte dei 19 milioni annui. La città di Avellino si assesta su circa 160 000 euro al mese, che mi sembra un buon risultato. Riguardo al personale dell’ ACS, quali sono le condizioni attuali e quali le prospettive future? All’inizio mi sono trovato di fronte a lavoratori demotivati e dubbiosi nel passare alle dipendenze dell’ ACS, ma oggi disponiamo di 43 dipendenti, lavoratori socialmente utili, dediti al lavoro e su cui non ho nulla da obiettare. È ovvio, sono rammaricato per i 6 lavoratori contrattualizzati che, a causa del patto di stabilità, non è stato possibile reintegrare. Quali sono i rapporti con l’amministrazione comunale e gli altri enti? Cosa intende lamentare nei loro confronti? Personalmente, sono molto grato al sindaco Galasso e all’amministrazione comunale per aver avuto fiducia nell’ACS. Questo ha agevolato lo start-up aziendale nonostante lo scetticismo iniziale. A noi sono affidate, oltre ai parcheggi, anche le funzioni di custodia e manutenzione, pertanto ci occupiamo di gestire tutte le ordinanze comunali, ad oggi circa 500, dalle transenne ai dissuasori del traffico. Durante il periodo natalizio, grazie al noleggio delle casette di legno al Corso Vittorio Emanuele, di cui l’ACS ha curato l’installazione e la custodia, nelle casse comunali sono entrati 50 000 euro. Considerando tutte queste attività a noi affidate, credo che possiamo ritenerci soddisfatti della reciproca intesa con il Comune. Con altre istituzioni ho invece rilevato talvolta un’eccessiva burocrazia, lamentata anche dai cittadini. E nel rapporto con i cittadini cosa si può rilevare? Purtroppo, devo amaramente riconoscere che il senso civico nella nostra città è molto carente. Spesso siamo costretti a ricorrere ai vigili urbani, come nel caso dell’occupazio- ne con le auto delle strisce pedonali e degli scivoli per i disabili. Da parte dei cosiddetti “vigilini” c’è un’adeguata tolleranza nei confronti degli automobilisti, ma occorrerebbe più autodisciplina da parte dei cittadini. A tal proposito, a Corso Umberto I c’è la pessima abitudine di parcheggiare sui marciapiedi costringendo i pedoni a scendere in strada. Perchè non vengono fatte delle contravvenzioni? Purtroppo occorrerebbe anche maggiore personale adibito a questi compiti, sarebbe auspicabile l’affidamento all’ACS anche della gestione della sosta, operazione per nulla semplice e scontata, ma con la quale sono certo che la situazione migliorerebbe. La villa comunale è disseminata di escrementi dei cani, portati lì a fare i loro bisogni. Non sarebbe opportuna una maggiore vigilanza? Purtroppo questa è una disputa antica … la distribuzione di buste per la raccolta degli escrementi non è andata a buon fine in quanto non è stato stabilito di chi debba essere la competenza. Inoltre, per effettuare la sanzione bisognerebbe riconoscere a chi la applica la carica di pubblico ufficiale… Ci giungono molte segnalazioni da parte dei cittadini sulla mancanza delle aree libere di sosta a fronte del proliferare di strisce blu. Inoltre non vi è differenziazione di colore per le aree di sosta riservate ai residenti. È adeguata questa collocazione dei parcheggi a pagamento? Al centro ci sono molte strade gestite da cooperative sociali a tariffe ridotte per agevolare i cittadini. Inoltre le aree non a pagamento sono collocate al di fuori della zona a rilevanza urbanistica, come il tratto finale di Viale Italia o piazza Cavour, come previsto dalla delibera comunale. È stata affidata al Professor De Luca, della Facoltà di Ingegneria dei Trasporti dell’Università di Salerno, l’elaborazione di un nuovo piano parcheggi “a macchia di leopardo”, cioè alternando posti liberi a quelli a pagamento. Per i parcheggi riservati ai residenti, anch’essi a striscia blu per agevolare il controllo, è stata collocata una segnaletica verticale. L’ideale, e credo che sia in progetto, sarebbe che i residenti muniti di pass potessero parcheggiare dappertutto all’interno della zona e non solo nello spazio riservato. Sono previsti anche “parcheggi rosa” per le donne in gravidanza? Le donne in gravidanza possono recarsi dai vigili urbani e richiedere il pass per il parcheggio, come avviene anche per i soggetti disabili. Nella città di Cesena abbiamo potuto osservare un parcheggio a scomparsa, sotterraneo, sareb- Con l’apertura dell’autostazione cambierà qualcosa nel piano traffico?Mentre riguardo al parcheggio della città ospedaliera come si potrebbe migliorare la situazione? Non credo che con l’apertura della stazione degli autobus cambierà qualcosa nel piano traffico, in quanto il parcheggio interno sarà gestito Ad aprile ci sarà la scadenza del suo mandato. Può delineare un bilancio della sua attività?Ha qualche rammarico? L’ACS è una società di diritto privato pure essendo di proprietà pubblica, per cui ci sono concessi 5 anni dallo start up per definire il nostro organico, abbiamo fatto richiesta di altre 13 unità dedite alla sosta,possibilmente giovani, ma non si è ancora raggiunto un accordo, anche se un maggior controllo del traffico significherebbe maggiori introiti per le casse comunali. Ribadisco la reciproca stima e fiducia da parte del sindaco, avvalorata, d’altronde, da dati concreti. Noi non siamo un ente appaltante, per direttamente dall’AIR, mentre l’area di fronte all’autostazione è gestita da una cooperativa sociale, pertanto non è di nostra competenza. Neanche il parcheggio della città ospedaliera rientra nei nostri compiti, quello lungo la Bonatti è un parcheggio abusivo, mentre dopo il gabbiotto è gestito da una cooperativa sociale. cui non gestiamo soldi, il resto sono solo maldicenze. Il mio unico rammarico è il mancato affidamento dello spazzamento della città, il mio desiderio sarebbe almeno l’ “adozione” di Via Verdi, corridoio di accesso alla città, che mi piacerebbe rendere più accogliente, dedicandovi parte del mio ingaggio. Luigia Meriano be auspicabile qualcosa del genere anche nella nostra città? In passato era stata individuata un’ area, quella di piazzetta Perugini, dove poter collocare un silos adibito a parcheggio, ma poi il progetto non è stato sviluppato. il Ponte SPrecoPoLi Alfonso Santoli D Politica 5 21 gennaio 2012 La maxiretribuzione dei dipendenti delle camere La busta paga di uno stenografo (290mila euro) è superiore a quella del Presidente della repubblica ed è uguale a quella del re di Spagna Juan carlos a diverse settimane si va avanti con il tormentone delle tasse imposte, per necessità dal Presidente Monti per risanare il bilancio dello Stato. Fino a questo momento, però la casta è stata risparmiata dalla scure, perché la Commissione incaricata dal Presidente Monti per “alleggerire il portafoglio dei parlamentari” non ha concluso nulla. Prendiamo in esame le retribuzioni medie dei dipendenti della Camera (131mila euro) e riscontriamo che è oltre il triplo del collega di Londra. Le meraviglie non finiscono qui. Dal Bilancio della Camera riscontriamo che uno stenografo al massimo livello retributivo sfiorerà uno stipendio lordo annuo di 290mila euro; 2 mila euro in meno di quanto lo stato spagnolo dà al Re Jaun Carlos di Borbone e 50mila euro in più di quanto guadagna al lordo (239.181 euro) il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Gli esempi eclatanti, sfogliando i bilanci delle Camere, appaiono sempre più evidenti. Ad esempio, un commesso o un barbiere possono arrivare a percepire 160mila euro lordi l’anno; un coadiutore, 192mila euro; un segretario, 256mila, un consigliere, 417mila. A queste somme vanno aggiunte anche le indennità in base al grado. Un commesso del Senato, assunto con la terza media, andato in pensione nel 2010 a 58 anni, riceve la pensione mensile lorda di 9.300 euro (pari a 18 milioni e 60mila delle vecchie lire) per 15 mensilità, cifra superiore allo stipendio del primo collaboratore del Presidente deli Stati Uniti, Obama, il più pagato. Un consigliere parlamentare può andare in pensione a 53 anni con un’anzianità contributiva teorica di 38 anni, percependo 300mila euro (pari a 600 milioni delle vecchie lire) lordi l’anno, pari all’85% dell’ultima retribuzione. Leggendo attentamente il bilancio del Senato riscontriamo che, anche quì, gli sprechi della casta non conoscono limiti. Ad esempio, nel documento contabile c’è una voce relativa al personale “non dipendente” (consulenti delle Commissioni e collaboratori addetti alle meglio non precisate “Segreterie particolari”) per i quali è stata assegnata una spesa, salita, nonostante i tagli, nel 2011 da 13 milioni 520 mila euro a 14 milioni 990 mila euro. Potremmo continuare per dimostrare, dati sconcertanti alla mano, che i problemi degli sprechi sono anni luce lontani dal loro mondo dorato. Beati loro… La questione dell’articolo 18 sullo Statuto dei Lavoratori E ’ indispensabile oramai fare prima delle considerazioni preliminari, perché il cortese lettore possa venire a conoscenza, con pienezza d’intenti, dei contenuti effettivi del problema in esame. Si assiste oggi, infatti, specialmente in questi ultimi tempi, che l’intellettualismo dominante, caro da tempo immemorabile a taluni ambienti politici del nostro Paese, continua, come dire, ad “irrigidirsi” su aristocratiche posizioni, a parafrasare concetti semplici e facilmente accessibili con terminologie oscure alla massa della brava gente. Ciò Mario perchè si è influenzati dalla cattiva intenzione di far capire poco e di non consentire il Di Vito pieno apprendimento dei concetti, che sono alla base delle speciali espressioni inglesi, quali per l’appunto sono ad esempio i termini, oggi in voga, trattando dell’attuale crisi economica, di “spread” e di “rating”, che ricorrono spesso, di continuo, su tanti conosciuti quotidiani e servizi televisivi. Così, si sta operando analogamente da parte di siffatto “intellettualismo” anche sull’altro grave problema, quello più storico del famoso art.18, che tanta importanza ha assunto nei tempi contemporanei nella disciplina normativa dei rapporti nel mondo del lavoro. In verità, su questo argomento lo scrivente ha già espresso in passato suoi personali chiarimenti, che hanno voluto solo tentare di cogliere il vero significato delle soluzioni prospettate dalla dottrina, per assicurare sempre, nei tempi futuri, la protezione del lavoro in tutte le sue forme, così com’è prescritto dall’art. 35 della Costituzione, a cui fa eco anche l’art. 2060 ancora vigente del Codice Civile, quando sancisce che il lavoro, soprattutto quello subordinato o dipendente, deve essere sempre tutelato in tutte le sue forme organizzative, esecutive, intellettuali e manuali. Si coglie così intuitivamente la costante, reale portata dell’odierno rapporto di lavoro tra il lavoratore dipendente e l’imprenditore, ossia il datore di lavoro, portata questa che implica ancora oggi la piena consapevolezza da parte di tutti di agire in perfetta coscienza di classe, che oggi significa particolarmente libera, ma doverosa solidarietà agli interessi di tutte le categorie interessate, sia dei lavoratori, sia degli stessi imprenditori. Nel corso dei tempi, il mondo del lavoro si è, infatti, arricchito di una duratura e migliorativa legislazione sociale e principalmente della costituzione di valide associazioni di difesa degli interessi dei lavoratori, cioè degli odierni ed acclamati sindacati. La storia del pensiero, dal 1800 in poi, è tutta impregnata della prestigiosa testimonianza degli imponenti contributi degli illustri filosofi, dati e consacrati nel patrimonio culturale del nostro Paese. Fra tante meravigliose innovazioni e scelte apportate all’ordinamento, ispirate tutte all’effettivo consolidamento delle conquiste raggiunte con enormi sacrifici, va menzionato specialmente lo Statuto dei diritti dei Lavoratori (legge 20 maggio 1970 n.300), che costituisce la sacra volontà della nostra gente di assicurare perennemente, per sempre, ai lavoratori i loro diritti fondamentali, sia nella quotidianità dei loro impegni, sia soprattutto in materia di esercizio dei diritti politico-sindacali, relativi al lavoro e nel lavoro o meglio nei locali e nella fabbriche di lavoro e durante le ore di lavoro. Orbene, il discusso art. 18 del citato Statuto prescrive che i licenziamenti dovranno avvenire solo per “giusta causa o per giustificato motivo” e che i lavoratori licenziati, senza il verificarsi di tale presupposto dovranno essere immediatamente reintegrati ed anche risarciti con sentenza del Magistrato. Si professa per questo articolo, che ha prodotto e produce tuttora tanto “potere” all’azione dei Sindacati, negli ambienti culturali più accreditati, l’intendimento che è necessario migliorarlo, adeguandolo alle esigenze moderne e sopravvenute, forse anche per favorire la tanto auspicata crescita economica, che, come si sa, langue in una paludosa stagnazione per la completa inattività ed inoperosità degli imprenditori, che non vogliono più intraprendere iniziative economiche, né più assumere personale a tempo indeterminato e forse anche per sconfiggere definitivamente il lavoro precario, da pochi anni imperante nella nostra Comunità. Forse, la migliore modifica da apportare all’art.18 non riguarda tanto la sua effettiva applicazione solo in quelle aziende con un organico di dipendenti superiore al numero, come oggi si propone, invece di quindici, di cinquanta unità, ma va valutato nei suoi concreti contenuti di norma cosiddetta in bianco, cioè proprio nell’espressione normativa di “giusta causa”, dando alla stessa figurazioni chiare e precise, se si vuole anche nel contempo rinsaldare gli antichi e veri valori dei lavoratori laboriosi della nostra storia patria, quali quelli ad esempio dell’abnegazione, della fedeltà, della presenza, della costruttiva collaborazione, dell’intelligente professionalità e dell’encomiabile attaccamento al dovere e al servizio. il ponte Settimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc Proprietà Diocesi di Avellino fondazione “Opus solidarietatis pax onlus” Editrice “Coop. Il Ponte a.r.l.” Direttore responsabile Mario Barbarisi Redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino telefono e fax 0825 610569 Stampa: Poligrafica Ruggiero - Avellino Registrazione presso il Tribunale di Avellino del 22 dicembre 1975 Iscrizione al RNS n. 6.444 Iscrizione ROC n. 16599 sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino 6 Fisco 21 gennaio 2012 “A TU PEr TU Con il fiSCo” il Ponte a cura di Franco Iannaccone GLi inaSPriMenti FiScaLi DeLLa ManoVra Monti PER FAR QUADRARE I CONTI MOLTE SONO LE MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE N. 214 DEL 22.12.2011 L a manovra del Governo Monti, nell’ottica di procurare nuove entrate per l’erario, contiene molte misure mirate a tale scopo. Dopo quelle esaminate nel numero precedente del giornale con il passaggio dall’ICI all’IMU, con il ritorno alla tassazione dell’abitazione principale e l’aumento dei moltiplicatori delle rendite catastali, esaminiamo ora le altre misure che vanno ad incidere più concretamente sulle tasche degli italiani. • AUMENTO DELL’ADDIZIONALE REGIONALE ALL’IRPEF ALL’1,23%. La manovra Monti, tra i tanti inasprimenti fiscali, ha previsto, con applicazione già a decorrere dall’anno d’imposta 2011, l’aumento dell’aliquota base dell’addizionale regionale all’IRPEF che passa dallo 0,9% all’1,23% (art.28, comma 1), ciò in barba a quanto previsto dall’art.3 dello Statuto del contribuente (legge n.212 del 2000) che sancisce il principio dell’irretroattività delle disposizioni tributarie. Pertanto per lavoratori dipendenti e pensionati, l’effetto dell’aliquota maggiorata si vedrà già a partire dai primi mesi di quest’anno (tra gennaio e marzo), allorquando il sostituto d’imposta comincerà a prelevare dalle retribuzioni o dai ratei della pensione, in quote mensili da concludersi al massimo entro novembre, l’addizionale all’Irpef dovuta per l’anno 2011. Per tutti i restanti contribuenti, l’appuntamento avverrà in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi UNICO 2012, al momento di versare il saldo. • ADDIZIONALE COMUNALE A SCAGLIONI. Due sono le novità previste in materia di addizionale comunale all’IRPEF (art.13, comma 16). Per poter applicare già in fase di acconto le aliquote decise per l’anno successivo, i Comuni hanno una decina di giorni in meno per far inserire sul sito delle Finanze la delibera con la variazione: la pubblicazione del documento, infatti, dovrà avveni- re entro il 20 dicembre e non più entro il 31 dicembre. In caso contrario, l’acconto va determinato tenendo conto dell’aliquota e delle eventuali soglie di esenzione in vigore nell’anno precedente. L’altro intervento riguarda la facoltà riconosciuta ai Comuni stessi di stabilire aliquote differenziate. E’ stato puntualizzato, infatti, che tale possibilità è sfruttabile utilizzando esclusivamente gli stessi scaglioni di reddito previsti dalla legge statale. In altre parole, le Amministrazioni locali che vogliono seguire la strada della differenziazione, devono necessariamente adottare, all’attualità, cinque aliquote, quante sono oggi previste per la tassazione ordinaria IRPEF, in corrispondenza dei cinque scaglioni reddituali nazionali. • DA OTTOBRE SALE L’IVA DI DUE PUNTI PER GARANTIRE GLI OBIETTIVI DI BILANCIO. Liete notizie Gli 80 anni di Bruno Davide sono l'occasione per dichiarargli tutto l’amore e la gratitudine per quello che ha saputo insegnare ai figli eleonora e Paolo e per ciò che ha dato alla famiglia in termini di affetto, tempo, esempio e tante altre cose bellissime, ma soprattutto per la sua testimonianza di una fede grande e solida in cristo. auguri dalla moglie Maria, dai nipoti, Flavio, Danilo e Maria, dal genero Mimmo e dalla nuora Gabriella. auguri da tutta la redazione de iL Ponte. Il decreto “salva Italia” (art.18), ha modificato la cosiddetta clausola di salvaguardia introdotta dal D.L. n.98/2011, che prevedeva tagli nella misura del 5% nel 2012 e del 20% a decorrere dal 2013, a tutte le agevolazioni fiscali e ai regimi di favore presenti nell’ordinamento tributario ovvero, in alternativa, modifiche alle aliquote delle imposte dirette. Tutto ciò sempre che, entro il 30 settembre 2012, non venisse attuata la tanta auspicata riforma fiscale ovvero non venissero adottati provvedimenti legislativi in materia fiscale ed assistenziale tali da determinare risparmi per le casse dello Stato di almeno 4 miliardi di euro per il 2012 e di 20 miliardi annui a partire dal 2013. Adesso è invece stabilito che per conseguire quegli obiettivi monetari (tra l’altro modificati in 13.119 milioni di euro per il 2013 e in 16.400 milioni all’anno a decorrere dal 2014), si farà leva sull’IVA. Infatti dal 1° ottobre prossimo, l’aliquota ordinaria, già innalzata dal 20 al 21% a decorre dal 17 settembre scorso, e quella ridotta del 10% cresceranno rispettivamente di due punti percentuali e, quindi, attestandosi rispettivamente al 23% e al 12%, cui, a far data dal 2014, andrà aggiunto un ulteriore 0,5%. Esclusi dall’inasprimento resteranno i beni assoggettati all’aliquota minima del 4%, ossia quelli considerati di più largo consumo, come i prodotti agricoli e gli alimenti di prima necessità (pane, latte, burro, formaggio, latticini, olio, eccetera), i giornali, la prima casa (se viene acquistata direttamente dall’impresa costruttrice). Se, però, entro la data del 30 settembre saranno entrati in vigore gli annunciati provvedimenti di riordino del Fisco e della spesa sociale tali da produrre i risultati economici attesi, l’aumento di due punti percentuali dell’Iva non verrà confermato per l’anno 2013 e la sua applicazione resterà limitata soltanto agli ultimi tre mesi del 2012. • LE ACCISE SUI CARBURANTI CRESCERANNO ANCORA. In una manovra finanziaria alla ricerca di soldi, non poteva mancare il tradizionale “regalo” offerto agli automobilisti: l’innalzamento delle accise sui prodotti energetici. Il primo aumento è già scattato il 7 dicembre scorso, il giorno successivo all’entrata in vigore del DL. n.201. Ma con la lungimiranza di “vecchi politici”, è già stato programmato un ulteriore ritocco a partire dal 1° gennaio 2013 (Art.15). • IMPOSTA DI BOLLO: COLPITI ANCHE BUONI E LIBRETTI POSTALI. E’ una delle varie misure di imposizione patrimoniale contenute nel “decreto Monti”. Vengono colpite, in questo modo, un po’ tutte le forme di risparmio e di investimento, anche i libretti postali ed i buoni fruttiferi (art.19, comma da 1 a 5). Per il momento restano esclusi i conti di deposito, i fondi pensione e quelli sanitari. Prima di tutto bisogna dire che scompare il superbollo progressivo sui depositi titoli (che prevedeva l’applicazione di una tariffa fissa diversificata per scaglioni di valore), introdotta l’estate scorsa con il D.L.98/2011, e che colpiva soltanto i titoli con l’obbligo di deposito, come obbligazioni e titoli di Stato. Al suo posto, a decorrere dal 1° gennaio 2012,è stato introdotto un prelievo proporzionale - pari allo 0,1% quest’anno e allo 0,15% a partire dal 2013 – esteso a tutti i prodotti finanziari. Finiscono, pertanto, nel calderone, tra gli altri, anche,i buoni postali, i fondi comuni d’investimento mobiliari ed immobiliari (per espressa previsione normativa, si salvano come detto i fondi pensione e quelli sanitari), le polizze assicurative a contenuto finanziario ed i pronti contro termine. L’imposta proporzionale è dovuta per le comunicazioni relative ai prodotti e strumenti di investimento che le banche e gli altri intermediari inviano alla clientela con cadenza periodica (mensile, trimestrale o annuale); se la periodicità è inferiore all’anno, il tributo da pagare è rapportato al periodo rendicontato. La comunicazione si considera inviata almeno una volta nel corso dell’anno, anche per quei rapporti in cui l’obbligo non sussiste e, di fatto, l’invio non avviene; in tali ipotesi, pertanto, l’imposta resta comunque dovuta. Sono fissati un importo minimo di 34,20 euro annui, che corrisponde al minimo dell’imposta di bollo che si pagava sul deposito titoli, ed un importo massimo di 1.200 euro, quest’ultimo, però, esclusivamente per il 2012; dall’anno prossimo tali importi possono variare “ a piacimento” da parte del governo. Graziati da detto prelievo i buoni postali fruttiferi che hanno un valore di rimborso complessivamente non superiore a 5.000 euro; fino a quest’importo saranno esenti. Per quanto riguarda, invece, i conti correnti, agli estratti conto inviati alle persone fisiche si continua ad applicare un’imposta di bollo annuale di 34,20 euro. La tassazione, però, viene estesa, nella stessa misura, anche ai rendiconti dei libretti di risparmio, compresi quelli postali. Anche in questo caso si applica la soglia di esenzione laddove il valore medio di giacenza annuo del conto non supera, complessivamente, i 5.000 euro. Per le imprese e le persone giuridiche, l’imposta viene arrotondata da 73,80 a 100 euro. il Ponte Cultura e Vangelo 7 21 gennaio 2012 Quale economia non la distrugge, quale politica non la avvelena e, infine, quale Chiesa locale, tessuto prezioso di laici e presbiteri, può agevolmente attraversare il terreno fecondo dell’impegno che diventa testimonianza e della testimonianza che diventa crescita comunitaria secondo il progetto salvifico di Cristo Redentore? riScoPrire La noStra UManità «BUona» Il “laboratorio di cittadinanza”, delineato in una mia precedente riflessione, avrà senso e approdo fecondo se ci mette in cammino come popolo di Dio, sui sentieri che il tempo e la storia quotidiana ci assegna, purché non restiamo fermi senza avere il senso di marcia e la consapevolezza di un cammino da compiere. L ’inizio del nuovo anno è sempre tempo di elaborazione progettuale, di ricerca di senso, di interrogativi: è Gerardo un momento forte Salvatore* per domandarci se siamo pronti per non estraniarci più da noi stessi, dalla nostra umanità, dalla nostra appartenenza al popolo di Dio. Un momento in cui, più sicuri della nostra identità e del significato della nostra esistenza, ci sentiamo in cammino per costruire una comunità in cammino, pronta ad incontrare altre identità ed altre storie. Solo chi non ha paura sa essere accogliente e può costruire, con pazienza e saggezza, un cammino che aiuta a vincere la paura, come singoli e come società. Il “laboratorio di cittadinanza” ,delineato in una mia precedente riflessione, avrà senso e approdo fecondo se ci mette in cammino come popolo di Dio, sui sentieri che il tempo e la storia quotidiana ci assegna, purché non restiamo fermi, senza avere il senso di marcia e la consapevolezza di un cammino da compiere. E’ necessario, pertanto, non dimenticare e non oscurare la domanda di senso che sta nel nostro cuore. Ritorniamo, allora, alle domande profonde, alla ricerca del senso autentico dell’esistenza umana e della nostra vita personale. Ma ciò esige di «custodire la dimensione dell’interiorità», di comprendere l’importanza di un «silenzio abitato» che consente di scendere in profondità, di riscoprire la nostra umanità «buona», di capire chi siamo, e se lo vogliamo, nella libertà piena, trovare Dio e affidarci a lui, lungo l’itinerario che avevamo in precedenza individuato, invocando luce diffusa e direzione di marcia certa, che ci conduce alla meta auspicata. Questa ansiosa ricerca di Dio, certo, vale per ciascuno di noi. Ma vale anche per la città e la comunità che vogliamo costruire come primo approdo concreto di un viaggio che va oltre la città degli uomini e delle donne. Questo impegno nella costruzione della città dove abitiamo è anche attenzione all’interiorità che non vogliamo oscurare, perché l’interiorità ha pure una valenza civile: persino una società lontana da Dio è diversa se ricca di dimensione interiore rispetto ad una società votata alla superficialità. C’è da chiedersi allora: quale modello di città consente l’interiorità, quale modello di società non la traduce, quale cultura la incontra, quale economia non la distrugge, quale politica non la avvelena e, infine, quale Chiesa locale, tessuto prezioso di laici e presbiteri, può agevolmente attraversare il terreno fecondo dell’impegno che diventa testimonianza e della testimonianza che diventa crescita comunitaria secondo il progetto salvifico di Cristo Redentore? L’interiorità restituisce l’anima alla città: l’interiorità costruisce il nostro futuro. Non è pensabile ipotizzare una risposta più credibile. * Dirigente Nazionale ACLI La liturgia della Parola: ii Domenica del tempo ordinario Gesù era sceso da Nazareth di Galilea verso il fiume Giordano, per ricevere il battesimo di Giovanni e, successivamente, dopo essere stato dichiarato pubblicamente figlio di Dio dalla voce tonante del Padre, vive, con l’ausilio dello Spirito Santo, la lunga tentazione nel deserto. I n questa brevissima pagina del Vangelo di Marco, vengono ripresi tutti i personaggi che compaiono proprio all’esordio Stefania del Vangelo stesDe Vito so. Proviamo a ricordare le parole con cui l’evangelista ha aperto il suo scritto: “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, figlio di Dio” (cfr. Mc 1,1). E, poi, nei versetti immediatamente successivi, viene presentato Giovanni, il Battezzatore, come colui che precede Gesù, nel cammino di salvezza, per preparargli la strada. Gesù era sceso da Nazareth di Galilea verso il fiume Giordano, per ricevere il battesimo di Giovanni e, successivamente, dopo essere stato dichiarato pubblicamente figlio di Dio dalla voce tonante del Padre, vive, con l’ausilio dello Spirito Santo, la lunga tentazione nel deserto. Gesù, dunque, forte di queste due esperienze, che di certo segnano la sua persona e la sua relazione con Dio, risale in Galilea, nel luogo della sua ordinarietà. Dunque, Gesù discende verso il fiume Giordano per risalirvi verso la Galilea. Ora, è proprio questo movimento del discendere e del salire, che caratterizza questo primo viaggio umano di Gesù, è davvero singolare, soprattutto se lo collochiamo nello spazio geografico del Giordano. In ebraico, il nome di questo fiume significa proprio “colui che discende” e, in effetti, questo grosso percorso d’acqua subisce delle variazioni altimetriche, sino a correre, per un lungo tratto, sotto il livello del mare e a sfociare nel Mar Morto, che è il punto più basso della terra, circa 400 m sotto il livello del mare. Dunque, Gesù, immergendosi nelle acque del Giordano, tocca “il fondo della terra”, quel fondo che, da iniziale fonte di ricchezza, diventa sterile fino a procurare, con il Mar Morto, la morte di ogni essere vivente. Gesù affonda i suoi piedi proprio in questa realtà umana, qui una colomba discende su di lui e una voce, che viene dal cielo, lo proclama “il figlio, l’Amatissimo”. Ecco, dunque, condensata, in questa immagine di vita e di morte, la proclamazione della divinità e dell’umanità di Gesù. Questi, perciò, dopo aver toccato con mano la fragilità dell’uomo, la porta con sé nel suo viaggio dalla Galilea verso Gerusalemme, per poterla risanare e santificare, proprio come aveva fatto per le acque del Giordano. E il primo passo, in questo processo di risanamento, è la predicazione del vangelo di Dio: “Convertitevi e credete”. Ma è singolare che, in questa dinamica di guarigione, Gesù sceglie di non essere solo; lungo il mare di Galilea, lago molto pescoso e fonte di benessere per la popolazione galilaica, chiama dietro di sé, alla sua sequela, quattro uomini, quattro ricchi pescatori, ai quali promette una ricchezza che sovrasta quella umana. Con l’espressione “vi farò pescatori di uomini”, Gesù pronuncia parole di benedizione e di promessa; rende questi quattro uomini suoi amici, consente loro di condividere la sua ricchezza, la figliolanza divina, e trasforma la loro storia. La loro ordinarietà è assunta da Dio, tanto da trasformarla in straordinarietà. Ciò è detto non nel passo marciano, ma nel brano della liturgia tratto dal libro del profeta Giona: questo profeta, che pure era scappato alla sua vocazione, procurando, con il suo gesto folle, la morte di alcuni uomini, rientra in sé e in Dio, facendosi portatore della Sua Parola. E ciò è evidente dal fatto che le parole, proclamate da Giona, procurano la conversione del cuore della comunità di Ninive e l’esperienza della misericordia di Dio. Perciò, anche noi, chiamati a essere pescatori di uomini, possiamo riuscire nella nostra vocazione, proprio perché essa appartiene a Dio che, nel Figlio, l’ha assunta, insieme a tutta la nostra miseria. Dal Vangelo secondo Marco (1,14-20) Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. 8 Ecclesia 21 gennaio 2012 il Ponte Monteforte Irpino - Ricordata la figura del Venerabile Padre Antonio Vincenzo Gallo irPinia terra Di Santi e teStiMoni DeLLa FeDe L a manifestazione che si è svolta a Monteforte irpino, alla presenza del nostro vescovo Francesco e di numerose autorità religiose, civili e militari, per ricordare la figura del venerabile Antonio Gallo, sacerdote di origini irpine prematuramente scomparso, rappresenta una bella pagina di fede e di cultura della nostra terra. Chi dimostra con i fatti di rispettare la memoria e le figure del passato che hanno operato il bene svolge un'azione di educazione e di formazione che ha valore per le generazioni presenti e future. Il valore dell'in-formazione assume, specie oggi, una dimensione da riscoprire e proporre in una giungla di messaggi e modelli devianti che circolano nella società contemporanea colpendo, talvolta in modo letale, le nuove generazioni sempre bisognose di avere riferimenti certi e inconfondibili. Dobbiamo essere grati agli organizzatori dell'evento che ha contribuito a rendere ancora più ricca la nostra diocesi. E' giusto e doveroso ricordare l'opera svolta dal nostro illustre conterraneo e collaboratore di questa testata, Sua Eccellenza Luigi Barbarito, nunzio apostolico emerito, autore di varie pubblicazioni, nelle quali vengono ricordate le Sante vocazioni provenienti nelle varie epoche storiche dalla terra d'irpinia, in cui, tra i santi Patroni Modestino, Fiorentino e Flaviano, di cui si è celebrato di recente l'anno giubilare, Il beato Paolo Manna,il più recente Giovanni Palatucci, è ricordata anche la straordinaria figura di don Antonio Gallo. Tutti costoro ci ricordano il buon esempio e la strada da seguire per imitare il loro difficile cammino di fede. Mario Barbarisi L’interVento DeL VeScoVo I FeSta Di MUSica Per iL VeneraBiLe antonio VincenZo GaLLo Il 14 gennaio a Monteforte la Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari era stracolma di fedeli – spettatori del concerto “Chiamato dal Signore” in onore del Venerabile Padre Antonio Vincenzo Gallo. Ad eseguire i brani contenuti nell’omonimo CD musical: la Corale Duomo di Avellino, con le soliste Romilda Festa (Soprano) e Rosanna Lombardi (Contralto), il gruppo vocale W Voce (Bruno Fontana, Grazia De Girolamo, Guido Maria Aquino, Priscilla Lauretano) con l’intervento recitato di Bruno Prezios; l’orchestra composta da Maurizio Severino (Organo); Sabatino Moschiano (Chitarra classica); Maria Rosaria Rainone (Flauto traverso); Gianluca Marano (Sassofono); Francesco Napolitano (Oboe); Gianluca Marino (Chitarra elettrica); Enzo De Somma (Basso elettrico); Lorenzo Petruzziello (Percussioni) e i violini di Vittorio Fusco, Nunzio Tartaglia, Erminio Polcaro e Yuko Okano. Direttore il M° Carmine Santaniello, guida del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino. Ha presentato i canti Enrico Russo, diacono. La presenza del Postulatore della Causa di Beatificazione padre Enzo Pinto scj e del vescovo di Avellino S.E. mons. Francesco Marino, oltre alle tante autorità, al sindaco di Monteforte Antonio De Stefano e i rappresentanti dell’amministrazione e delle associazioni territoriali e tanti amici provenienti da tutta l’Irpinia, ha fatto del concerto una festa di musica e spiritualità che si è conclusa con la preghiera per la glorificazione di Padre Gallo, condotta dal vescovo. Animatore della serata il parroco Antonio Testa che ha accolto gli ospiti con affetto. iL SaLUto DeL PoStULatore PaDre enZo Pinto ScJ I l Signore Padre Gallo ce l’ha fatto intravedere attraverso la sua vita, ma credo che adesso ce lo faccia vedere meglio, perché abbiamo la possibilità di leggere la storia e di riflettere sugli eventi. Il suo è un messaggio di santità veramente molto efficace per tutti quanti noi, perché credo che l’aspetto più importante della santità del nostro Venerabile sia senz’altro l’obbedienza. Lui ci ha dato l’esempio di come attuare quell’espressione del Padre Nostro “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”. Ci ha insegnato a fare la volontà di Dio nel silenzio, nel sacrificio e ci ha dato anche un grande esempio di bontà e di accoglienza soprattutto per i ragazzi. Bella la fotografia in cui è stato ritratto in mezzo a 35 chierichetti, cui insegnava a servire la messa e non solo si interessava della liturgia, perché a quei ragazzetti insegnava pure la buona educazione e la voglia di studiare. E, quando qualcuno si ammalava, lui andava al capezzale e lo confortava. Grande esempio, la sua accettazione della malattia, portata avanti nel silenzio senza farla pesare su nessuno, né sui suoi parenti né sui suoi confratelli. Veramente credo che anche questa vostra presenza qui sia una grazia del Signore che dobbiamo sapere valutare. Questa presenza è una grazia di Dio che dobbiamo sapere accogliere con gratitudine e riconoscenza e quello che noi abbiamo provato qua, ascoltando questi canti, queste parole, dobbiamo essere capaci di proferirlo pure agli altri, a quelli che noi conosciamo e a coloro che noi incontriamo imitando Padre Gallo che, nonostante le traversie che lui ha dovuto subire durante tutta la sua vita, è andato avanti, riproducendo in se stesso l’Amore di Cristo. nnanzitutto devo esprimere i complimenti a Antonio che è il vero animatore di tutte queste belle cose e esprimo il mio apprezzamento per la bravura e la capacità di cogliere la testimonianza di vita del Venerabile Antonio Vincenzo Gallo che gli autori dei canti che sono stati presentati stasera, la Corale e i giovani, hanno dimostrato. Padre Antonio Vincenzo Gallo è uno di quegli uomini che veramente ha incarnato quanto il Beato Giovanni Paolo II , che da papa ha riconosciuto le sue virtù, ha voluto indicare per tutta la Chiesa per tutti noi, cioè quella santità di vita che è straordinaria nella vita ordinaria. Il Signore ha disposto, nella vita di Padre Antonio, tanti avvenimenti con un percorso di esistenza, quel che si dice un life -motiv, di sofferenza, non soltanto fisica ma anche interiore, derivante da tante vicende. La più profonda è stata il dover rinunciare alla professione dei voti, cui lui teneva tanto, nell’Istituto dei Padri Dehoniani. Il Signore l’ha provato fino in fondo, nell’intimo della sua stessa esperienza di fede. Pensiamo ad altre esperienze di questo genere fatte da grandi santi, come Santa Teresa D’Avila, ma anche alla stessa Santa Teresa di Calcutta della quale, dopo la sua morte, si è venuto a sapere che ha vissuto anni e anni di profonda aridità interiore. Lei, che era una donna di fede e di carità, avvertiva una sorta di lontananza da Dio, nella notte del dolore anche spirituale che, però, purifica e fa vivere di puro Amore. E il riconoscimento delle virtù è un esempio per noi, perciò, la Chiesa le riconosce affinché noi possiamo imitarle. Quindi, se è nella volontà di Dio, chiediamo le grazie necessarie per intercessione di Padre Gallo, perché nell’iter del processo canonico c’è anche il riconoscimento di un miracolo. Allora, se ciò è per la gloria di Dio e per il bene della Chiesa, sia riconosciuto e glorificato anche Padre Gallo. Preghiamo il Signore che questo avvenga. Una raccoLta Di Brani ne ceLeBra Le VirtU’ Abbiamo chiesto ad Antonio Ercolino, autore dei brani composti in onore di Padre Antonio Vincenzo Gallo cosa ha l’ha ispirato e il perché di quest’ impegno nei confronti della figura del Venerabile. “Il CD, che abbiamo registrato con la Corale Duomo, i W Voce e i cari amici strumentisti, nello studio di Marco Ruggiero, sono sgorgati dal cuore negli anni. “Chiamato dal Signore” risale al 1994, quando celebravamo il 60° della scomparsa del sacerdote; “Fiamma viva”, “T’appartengo da sempre” e” Padre Antonio” risalgono tutti al 1999; mentre l’ultimo “Amare è donare” è del 2009. L’idea di farne un CD mi è venuta perché ho creduto che, in questo modo, il mio lavoro potesse essere utile per diffondere la conoscenza delle virtù del Venerabile, cui mi sentivo legato da sempre, come fosse per me un fratello maggiore, avendo preso parte all’organizzazione dei festeggiamenti per la traslazione del corpo del Venerabile da Roma a Monteforte, nel 1972. Mi ha sempre attirato come figura di sacerdote e ho sentito sempre viva la sua testimonianza, tornando a riflettervi spesso durante il servizio di animazione del canto cui in parrocchia mi dedico da tanto tempo. Non ci sarei mai riuscito, però, senza l’appoggio del parroco che ha anche contribuito alla raccolta musicale offrendo due canti composti da lui, in gioventù, per Padre Gallo “Il segreto della sua bontà” e “Vita interiore” e del maestro Carmine Santaniello, che mi è stato vicino nella stesura degli arrangiamenti e nell’organizzazione del concerto. Per il resto, credo che sia stato Padre Antonio Gallo ad ispirarmi, anzi lo spero. E spero che diventi santo prestissimo”. i “W Voce” e iL ricorDo Di PaDre VincenZo GaLLo Padre Gallo voleva che il popolo cantasse. Riuscì con dedizione a formare una discreta schola cantorum di fanciulli che seguivano litanie e semplici mottetti. Ma Padre Gallo aveva dato all’arte il senso giusto. Aveva capito che oltre a nobilitare l’animo, l’arte può aggregare. La cospicua partecipazione al concerto- evento, tenutosi in suo onore, da parte dell’intera comunità di Monteforte Irpino ne è la prova. I W Voce, gruppo polifonico di cui faccio parte insieme a Priscilla Lauretano, Guido Maria Aquino e Bruno Fontana, ha avuto l’onore di essere presente nella serata interamente dedicata alla sua memoria. Ma ha fatto anche di più: ha cantato per lui. Insieme abbiamo collaborato alla realizzazione dell’opera a lui dedicata da Antonio Ercolino dal titolo “Chiamato dal Signore”, CD del quale abbiamo registrato ed eseguito dal vivo, lo scorso sabato, i brani “Il segreto della sua bontà” e “ Vita interiore”, composti dal parroco don Antonio Testa. Un’esperienza nuova per noi, avvezzi ad un repertorio diverso e anche ad una prassi esecutiva diversa. Insieme, solitamente, eseguiamo a cappella brani di diverso genere musicale, sempre in cerca dell’interpretazione giusta da dare a una frase, ad un inciso, ad un accordo, all’armonia. Armonia è la parola chiave dell’esperienza che abbiamo vissuto, è l’unione delle forze e delle qualità di ognuno capace di rendere omaggio al ricordo di un uomo che ha saputo stare in armonia con se stesso, con la sofferenza e con Dio. Dall’atmosfera ovattata della sala registrazioni all’esecuzione dal vivo, supportata dall’orchestra, abbiamo avuto modo di maturare la convinzione che le parole di quei brani comunicassero un messaggio limpido e incisivo: una testimonianza d’amore. L’amore di Padre Gallo per la vita nella sua pienezza. Fu forse questo ciò che gli permise di custodire, fino alla fine dei suoi giorni, quella energia e quella voglia di fare che solo i giovani hanno ed è certo questo ciò che lo avvicina a noi e rende così viva e preziosa la memoria del suo vissuto. I “W Voce” escono senz’altro arricchiti da una parentesi fruttuosa, non solo in senso artistico, ma che va soprattutto ad accrescere il loro bagaglio di umanità. Grazia Di Girolamo il Ponte 9 21 gennaio 2012 l'angolo del Sociologo a cura di Paolo Matarazzo Strutture di eccellenza e territorio il Crom di Mercogliano T roppe sono le brillanti intelligenze che abbandonano la terra d'Irpinia, perché non c'è lavoro, perché non si è capaci di costruire posti di lavoro, che in prospettiva costituirebbero progresso, civiltà, conquiste nel campo del sapere, in particolare della salute. L'attuale momento di crisi economica, che investe tutti i campi della produttività intellettuale e materiale, richiede altissime dosi di coraggio individuale e collettivo, spirito di abnegazione, sacrificio e partecipazione attiva. Penso al Crom di Mercogliano alto Centro di eccellenza per la lotta e la prevenzione delle malattie oncologiche. I suoi 23 ricercatori profondono il massimo delle proprie energie, con contratti da cifre mensili molto modeste rispetto ai risultati che raggiungono: lottano e si impegnano per la creazione di farmaci efficaci per diagnosi e terapie anticancro. E' fondamentale che l'Irpinia tutta si mobiliti, unitamente ai suoi rappresentanti politici e alle amministrazioni locali, per far sentire autorevolmente la propria voce e la propria adesione morale ed intellettuale alle prestigiose attivita scientifiche di questo Centro. Come garantire una sempre piu costante e prioficua attività di ricerca? Con investimenti coraggiosi da parte di enti, banche, fondazioni locali e soggetti privati, le cui vedute siano molto ampie rispetto al presente e al futuro dell'uomo. Cosi come la comunità avellinese e i suoi alti imprenditori hanno dato linfa ad una straordinaria squadra di basket, lo stesso si ponga in essere da parte di fondazioni, enti, banche o soggetti privati, capaci di permettere l'acquisto di nuove tecnologie, con le quali i ricercatori vadano ad interfacciarsi per la conquista di nuovi saperi e nuove scoperte. Chi crede profondamente in questa terra d'Irpinia, chi crede nell'uomo, ha il dovere di partecipare al suo sviluppo e agli effetti benefici che questo produce nelle presenti e future generazioni. È L A K Trattoria Pizzeria Menù Di Terra Menù Di Mare Anti tipa pasto pa sto A Aff ffett ff ettati Misti Anti tipa pasto pa sto Di Mare Con Vari Con Ricottina e Bocconcino Assaggi Di Bufala Bufala e Contor orn ni Di Paccheri Alla Pescatrice Stagione Raviol violii Porcini e Tartufo tufo Vari Tipi Di Carne Alla Brace Frittura Di Pesce Misto Baccalà Dolce Dolc Dolc Dol ce 25,00 Φ 35,00 Φ Via Pianodardine, 55 - 83100A 83100Avell vellino (AV) Tel 0825/622041 Chiuso Il Lunedì OFFERTISSIMA Primo taglio di vitello 1 kg di cotoletta PROMOZIONE AFFETTATI 100 gr. Prosciutto crudo naz. 100 gr. Prosciutto cotto 100 gr. Salame napoli 100 gr. Mortadella Italia 1 kg di Pizzaiola 100 gr. Pancetta arrotolata 1 kg di Fettine (o maiale a scelta) 7 bottiglie di vino a soli euro 5,00 a soli € 19.90 agnello € 6.70 al Kg A soli euro 5,00 caciocavallo irpino (offerta) €/kg 7,49 S. Pio - 1Kg Scamorze - 1 ricotta (in omaggio) S. Pio 1 Kg Latticini - 1 scamorza (in omaggio) nuovo servizio consegne a domicilio avellino e Provincia 10 Scuola 21 gennaio 2012 il Ponte AVELLINO - ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE "LUIGI AMABILE" cento anni Di cULtUra e ProFeSSionaLita’ di Enrico Petruzzo * ProGraMMa centenario “a M a B i L e” 1) Il nuovo look dell’Istituto “Amabile” dopo la riforma “Gelmini” Incontro conferenza presso l’Auditorium “Minniti” dell’Istituto. Invitati: Autorità regionali e provinciali. Presiede la Dott.ssa Rosa Grano (Dirigente USP di Avellino) Sabato 25 febbraio 2012 – ore 17; … Mi sono iscritto all’Istituto Amabile di Avellino nell’anno del centenario, indirizzato dai miei genitori perché erano felici di essere stati, nel passato, alunni preparati ed orgogliosi. Una pagina di “storia scolastica” che potrebbe essere scritta, ricordata ed incorniciata da un alunno che entro il 20 febbraio 2012, con l’iscrizione, anche on-line, opta di frequentare questo storico Istituto. Ovvia, metteteVi comodi… Scegliere la scuola superiore non sempre è facile e indolore. Ci sono ragazzi che, come sopra, sono già orientati dai genitori e sanno di avere le attitudini per farlo, ma sono la minoranza. Per la maggior parte la scelta dell’Istituto superiore apre una serie di interrogativi, che alle volte sfociano in vera e propria ansia. E’ normale essere disorientati di fronte ad una scelta come questa, soprattutto se si pensa che viene a porsi in un momento delicato come quello compreso tra i 12 e i 14 anni, in cui tutto è in formazione e viene messo in discussione, dal fisico alla propria identità. I ragazzi sono chiamati ad interrogarsi sul loro futuro e sulle loro attitudini, sono costretti a chiedersi che cosa piace e che cosa vogliono fare, senza il più delle volte avere una risposta chiara in testa. Cosa si può fare per aiutarli in un momento così difficile? La scuola risponde con l’Openday, porte aperte a tutti con il POF. Il piano dell’offerta formativa è il documento fondamentale dell’identità progettuale e culturale di ogni istituto scolastico e rappresenta lo strumento operativo per realizzare in termini unitari lo sviluppo efficace delle capacità di ogni alunno, nel rispetto degli obiettivi generali stabiliti dallo Stato e dalle esigenze degli studenti. Sabato 14 gennaio, con grande partecipazione, si è svolto l’Open-day dell’Istituto Tecnico Economico “Luigi Amabile” di Avellino. Un anno particolarmente importante perché, quest’anno si celebra il centenario. Ricco il programma delle celebrazioni che sono state presentate, nell’apertura dell’open-day, dalla Dirigente scolastica Nicolina Silvana Agnes, presso l’aula Minniti dell’Istituto Amabile. Articolato ed interessante il progetto illustrato con genitori e giovani presenti nell’auditorium insieme ad ex alunni come il Cav. Rag. Angelo Trunfio. Ecco la scaletta. Si parte a febbraio, incontro-conferenza “Il nuovo look dell’Istituto Amabile” con la partecipazione della Dott.ssa Rosa Grano, Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, sarà l’occasione per riflettere attraverso dibattiti e confronti sulla riorganizzazione degli Istituti Tecnici Commerciali dopo la riforma Gelmini, sul ruolo svolto dall’Istituto Amabile nella storia degli “Economisti” passati e nella formazione della futura classe dirigente. Il 24 marzo, interessante appuntamento sul personaggio “Luigi Amabile” con protagonisti del panorama culturale irpino. A raccontare il deputato Amabile saranno: il Prof. Francesco Barra dell’Università di Salerno, l’ex Preside Avv. Paolino Salierno all’attivo 33 anni di servizio come docente e Preside dell’Amabile e il pronipote dottor Luigi Amabile di Verona. La storia dell’Istituto Amabile rivivrà anche nel periodo di Pasqua, con una mostra fotografica, presso il circolo della stampa di Avellino, “Ciack: Rivediamoci Amabil…mente” Raccolta inedita: 100 foto per i 100 anni a cura del Prof. Enrico Petruzzo. In programma anche due incontri con gli ex alunni per rievocare gli eventi scolastici vissuti tra i banchi dell’Istituto. In programma anche concerti e spettacoli come “Sotto le stelle dell’Amabile” e sabato 29 settembre, ore 21, “Cin, cin… Amabilmente in musica” con l’obiettivo di coinvolgere, proprio davanti all’Istituto, la cittadinanza irpina. Quanto amore professionale e sacrifici sono stati necessari perché l’Istituto Tecnico Commerciale “Luigi Amabile” sorgesse e fosse una forza viva per il progresso culturale e professionale della nostra provincia…Ma la volontà e la passione non hanno limiti. Il Prof. Alberto Salvagni è stato il primo Preside che con abnegazione ha diretto, nell’antica sede del convento di San Francesco di Avellino, con il contributo gratuito di grandi docenti, la prima classe di 14 alunni il 25 gennaio 1909. Era tanto tempo fa; la sua nascita giuridica: 29 settembre 1912 che divenne governativo con Regio decreto N. 1341, grazie al grande impegno dell’irpino On. Francesco Tedesco. Notizie riportate nel libro in allestimento, “Amabilmente riscriviamo.. l’Amabile”. Da quel lontano 1912 ad oggi l’Amabile ha svolto un ruolo importante e decisivo nella formazione professionale e culturale di migliaia di giovani “preparati con intelletto d’amore agli uffici della vita” ed agli studi universitari. Fra i docenti dell’Istituto anche il grande giurista Alfredo De Marsico. Fra gli studenti uomini come Federico Amodeo, docente universitario, negli anni cinquanta o ancora Pellegrino Capaldo, illustre docente di Ragioneria all’Università di Roma, ma anche dirigenti nazionali e docenti universitari, avvocati ecc. ancora in servizio –sarebbe lunga la lista, per elencarli tutti. Ordinario - Socio Accademia Italiana “Giuseppe Aliprandi” Informatica, Multimedialità della scrittura e dell’informazione – Firenze 2) LUIGI AMABILE: “Il carattere del personaggio, la scuola ed il territorio”. Convegno studi - Sede da definire: Auditorium Banca della Campania, Aula “Grasso” Amm.ne Provinciale – Piazza Libertà o Auditorium “Minniti” Istituto Amabile. Invitati: Dott.ssa Rosa Grano (Provveditore agli studi - Dirigente USP di Avellino), Presidente della Provincia, Sen. Cosimo Sibilia, Dott. Girolamo Giaquinto - Assessore all’Istruzione, Prof. F. Barra (Università di Salerno), Preside Paolino Salierno ( vanta 33 anni di servizio come docente prima e Preside dopo all’Istituto Amabile). Preside Franco Festa, altri Presidi disponibili. Esclusivo ospite: il Dott. Luigi Amabile (pronipote). Sabato 24 marzo 2012 – ore 17; 3) Avellino - Circolo della stampaCorso V. Emanuele, 6 “Ciack: Rivediamoci Amabilmente…” Raccolta inedita: 100 foto per i 100 anni dalla fondazione dello storico Istituto. Mostra fotografica a cura del Prof. Enrico Petruzzo. Periodo 3 – 6 aprile 2012; 4) Incontro spirituale in ricordo del Dott. Luigi Amabile che, in ricorrenza della sua nascita, verrà celebrata una messa dal Vescovo di Avellino S.E. Francesco Marino, alla presenza di autorità e rappresentanti dell’Istituto. Sabato 28 aprile 2012 - ricorrenza della nascita – ore 11; 6) “Come eravamo…” Incontro con gli ex alunni per raccontare gli eventi scolastici vissuti tra i banchi dell’Istituto “Amabile” sede Auditorium Minniti a cura del Cav. Rag. Angelo Trunfio (Poeta ed ex alunno dell’Amabile). Giovedì 3 e venerdì 4 maggio 2012 – ore 17; 7) “Sotto le stelle dell’Amabile” Serata musicale e spettacolo davanti all’Istituto (possibilmente chiusura traffico Via De Concilii) dedicata agli ex alunni e docenti. Sabato 2 giugno 2012 – ore 21; 8) “Cin Cin… Amabilmente in musica” - serata (possibilmente chiusura traffico Via De Concilii) dedicata ai 100 anni dalla fondazione dell’ Istituto. Sabato 29 settembre 2012 – ore 21. il Ponte Ambiente 11 21 gennaio 2012 riSoLLeViaMo L’aMBiente Cinque idee-progetto degli studenti del Suor Orsola per la tutela ambientale della Campania Condanna della Corte di Strasburgo, emergenza tumori, complicata solidarietà interistituzionale. E’ duro riaccendere speranza, rispetto e senso civico in Campania. Ci provano gli studenti del Laboratorio di Comunicazione ambientale del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che giovedì 19 gennaio alle ore 12.00 presenteranno presso la Sala Villani dell’Ateneo cinque progetti di marketing ecologico. Si tratta di 5 idee-intervento no profit facilmente realizzabili, finanziabili a costi contenuti e strutturate secondo la metodologia dell’evento-intervento Albero Vagabondo®. Indirizzati alla tutela e difesa delle risorse ambientali, in un’ottica di riduzione degli sprechi i progetti, di proprietà dei singoli gruppi di lavoro, intercambiabili operativamente in base alle necessità, saranno disponibili agli enti ed organizzazioni interessate tramite il sito www.alberovagabondo.it, nella sezione marketing ecologico. «I lavori presentati - spiega Virginiano Spiniello, docente del laboratorio di Comunicazione ambientale e marketing ecologico - hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione e sfatare i luoghi comuni riguardo l’indifferenza dei Campani alle proprie condizioni di salute. Si conta di aumentare la partecipazione attiva e concreta dei più grandi al fine di mostrare ai più piccoli che, unendo le forze, si possono migliorare le condizioni in cui si vive. Infatti il pay off della locandina è “Uniamo i nostri poteri” e il visual rappresenta cinque “supereroi” che rappresentano i cinque progetti e invitano alla riflessione e a mantenere viva la speranza di cambiamento e miglioramento». In ordine di fattibilità e in base all’impegno dimostrato, i progetti che verranno presentati saranno: La Fortezza delle Tartarughe (Castelvolturno), Fatt’ a Rota (Terra dei fuochi), I girasoli (Acerra), Mostra il tuo rifiuto (Napoli), PulezzammanCElla! (Reggia di Caserta). Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati del viaggio dell’Albero Vagabondo®, il Guardiano della Montagna, iniziativa di arte nel sociale che invita a considerare la situazione critica delle microdiscariche in montagna nei Monti Picentini (serbatoio idrico naturale del 35% della popolazione meridionale peninsulare) focalizzandosi sull’esperienza degli orti biologici didattici, in particolare quello di Santo Stefano del Sole, sviluppata attraverso l’Associazione culturale AGS. Sarà, inoltre, l’occasione per presentare progetti e idee di decrescita dolce come quella del Comune di Bagnoli Irpino, premiato dall’Associazione dei Comuni Virtuosi nel 2011 per il coinvolgimento della popolazione locale nella gestione sostenibile delle risorse territoriali e i laboratori di autoproduzione ecosostenibile di Alternativa naturale (Napoli e provincia). I progetti sono stati elaborati nell’ambito della terza edizione del Laboratorio “Piano di comunicazione ambientale, elementi di marketing ecologico” di Virginiano Spiniello all’interno della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Suor Orsola Benincasa. La comunicazione è stata gestita da allievi ed ex allievi del Laboratorio con la supervisione di Roberto Conte, responsabile dell’Ufficio Stampa dell’Università e di Antonello Petrillo, delegato del Rettore alla Comunicazione dell’Ateneo. INFO Progetto Albero Vagabondo® a cura dell’Ass. Cult. AGS Web: http://www.alberovagabondo.it. Atterraggio dolce - marketing ecologico Sezione Media Partner: www.ilcambiamento.it (Portale italiano della decrescita) www.periferiamonews.it (Portale di informazione regionale), www.scaput.it e www.ammaliato.it (Blog dalla Terra di Lavoro) Tesori d’Irpinia Tv, Il Mattino di Avellino, Settimanale Il Ponte news (Media Irpinia) Sintesi dei Progetti La fortezza delle tartarughe. Le tartarughe sono una specie in via di estinzione e a poche associazioni sta a cuore il problema, proprio per questo il gruppo propone un’azione per tutelarle. L’idea consiste nella recinzione dei nidi attraverso un gioco che coinvolgerà i bambini sulle spiagge sede di nidificazione. Per ogni nido i bambini saranno invitati a realizzare dei castelli di sabbia nel minor tempo possibile, colui che vincerà avrà in dono una maglietta dell’associazione “Turtle Point”, associazione nata proprio per la tutela di questo bellissimo animale. Approfondimenti su http://www.alberovagabondo.it/?p=1445 Fatt a rota. L’intento è quello di informare i meccanici dei possibili riusi dei pneumatici, la cui combustione nella Terra dei Fuochi crea seri problemi ambientali. Con l’aiuto di persone operanti nel settore, il gruppo propone un’azione divisa in tre fasi: la supervisione nelle aziende, un’intervista ai gommisti e la realizzazione di uno stand nella quale si danno informazioni e dimostrazioni pratiche del riutilizzo dei copertoni. Approfondimenti su http://www.alberovagabondo.it/?p=1531 I girasoli. Le sostanze nocive provenienti dalla discariche abusive nelle campagne di Acerra producono un aumento esponenziale dei casi di tumori nella zona. Il gruppo propone, con la tecnica della Bio-remediation, la bonifica del territorio. Con dei bambini di una scuola elementare si andranno a coltivare dei girasoli per bonificare nuovamente queste terre grazie alle loro qualità di assorbimento delle sostanze nocive. Mostra il tuo rifiuto. Il gruppo invita i cittadini a partecipare ad una gara in cui ognuno può esibire delle opere artistiche create con materiali riciclati e rifiuti. I 5 più significativi saranno poi esposti in una mostra organizzata per protestare contro il palese malfunzionamento del servizio di raccolta differenziata e sensibilizzare i cittadini napoletani sulla tematica. PulezzammanCElla!. Il piano di comunicazione prevede la sensibilizzazione dei cittadini di Caserta attraverso l’ istituzione di una giornata ecologica presso i giardini della Reggia. Il gruppo, con l’aiuto di una classe di bambini travestita da giullari, inviterà i passanti a partecipare alla giornata creando una rete di informazione attraverso il gioco. 12 21 gennaio 2012 il Ponte SoLiDarietà SenZa conFini Festività Beato Padre Paolo Manna 16 gennaio D opo la celebrazione, in Cattedrale, del X^ anniversario della beatificazione del beato Padre Manna con la benedizione della statua riprendiamo il cammino attraverso le testimonianze dei nostri missionari che ogni giorno offrono la propria vita per annunciare il Vangelo in terre lontane. Oggi parliamo della missione di Padre Raffaele Cefalo nativo di Fontanarosa, missionario comboniano, che da oltre 30 anni lavora in Africa. “Trovo molto significativo e incoraggiante – scrive Padre Cefalo nella sua lettera che mi è pervenuta – che l’inizio di ogni nuovo anno è preceduto dalla Solennità del Santo Natale. Il 2011 è stato un anno tremendo: in tanti parti del mondo tsunami, terremoti, guerre, massacri; in Italia e in Europa crisi morale e crisi economica, qui da noi nella Pasquale regione del Turkana in Kenya siccità ed emergenza fame. Come sarà il 2012 ? de Feo Risolveremo le nostre crisi? C’è da scoraggiarsi? C’è da disperarsi? Il compito principale di noi missionari è quello di seminare speranza. Non una speranza fasulla, fatta di parole ma una speranza concreta, reale perché crediamo in Dio fatto uomo. Il Figlio di Dio di è “incarnato”, è diventato membro della nostra famiglia umana, ha voluto condividere tutto con noi: gioie e dolori, successi ed insuccessi. All’inizio di dicembre del 1961 i primi due missionari arrivarono per la prima volta in questa regione del Turkana in Kenya. Trovarono un vero deserto, un distretto enorme, tribù di più di mezzo milione di abitanti, mancanza assoluta di tutto, neanche una scuola, neanche un dispensario, neanche un pozzo, neanche un cristiano. Sembrava una missione impossibile. Invece “Colui che è potente ha fatto grandi cose” (Luca,1:49). In soli 50 anni tanto è stato realizzato anche grazie alla vostra generosità e solidarietà. Vi sarò sempre tanto grato. Accogliamo Cristo che è venuto ad abitare in mezzo a noi, in ciascuno di noi. Quel Cristo che può operare meraviglie, che può cambiare il mondo. “Ecco io sto alla porta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, entrerò presso di lui e cenerò con lui e lui con me” (Apocalisse,3:20). Il Beato Giovanni Paolo II fin dall’inizio del suo Pontificato continuava a ripeterci: “Aprite, spalancate le porte a Cristo”. E anche Benedetto XVI fin dall’inizio del suo Pontificato continua a ripeterci: “Chi fa entrare Cristo non perde nulla, assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella, grande. Cristo non toglie nulla e dona tutto”. Questo vuol essere il mio augurio e la mia preghiera per ciascuno di voi per il nuovo anno. Dopo la bella riflessione che Padre Raffaele Cefalo ci ha inviato non possiamo che unirci a lui e al suo lavoro, nella vita quotidiana della sua missione, attraverso la preghiera costante. Il Missionario, scriveva P. Manna, è l’uomo scelto da Dio per continuare sulla terra la vita, l’opera e la passione di Gesù Cristo. riceViaMo e PUBBLichiaMo TENDAIDEA di Eduardo Testa Tendaidea di Eduardo Testa è da sempre Sinceri auguri di buon anno 2012 ai lettori e alla redazione, i collaboratori, giornalisti. Grazie per la comunicazione elettronica, e la lettura settimanale. il giornale il Ponte è il nostro preferito, lo seguiamo da parecchi anni. riconoscete la foto accanto a me? È Sua eccellenza Monsignor Francesco alfano in visita negli Stati Uniti, nostro ospite!!!! cordiali ossequi. Vostra lettrice Maria Libera Dipaolo. La SeGnaLaZione Vorrei dalle pagine di questo giornale dare un suggerimento alle competenti autorità. C'è in via Conti, accanto allo stazionamento dello 055, un vallone che per il suo abbandono contrasta con le nuove graziose costruzioni e con il decoro di tutto il nuovo quartiere. Si potrebbe riempire di alberi, belli a vedersi e certamente graditi a tutti gli abitanti, persone civili e quindi molto sensibili ad un ambiente sano e pulito. Potrebbe essere anche un'occasione di guadagno per qualche lavoratore. Buon anno a tutti Maria de Gennaro Gentile lettrice, sono anni che scriviamo di una città sempre meno verde. Il cemento sta mangiando quel poco rimasto. Speriamo in un serio ravvedimento di chi ha competenza in materia. Mario Barbarisi sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione al design, ricerca continua di nuove soluzioni. La nostra esperienza e i nostri lavori costituiscono una qualità che dura per sempre. Scegliere Tendaidea significa non accontentarsi di una semplice tenda, ma volere la tenda per eccellenza. LAVORAZIONE PROPIA DI: Avvolgibili, Porte a Soffietto, Oscuranti, Zanzariere, Tendaggi Tradizionali, Tende a Pannelli, Tende a Pacchetto, Tende Verticali, Tende alla Veneziana, Tende da Sole e da Giardino. Via E. Capozzi, 38/40 - tel. 0825 31565 www.tendaidea.org email: [email protected] Sopralluoghi e Preventivi gratuiti il Ponte Cultura 13 21 gennaio 2012 avellino - il conservatorio “Domenico cimarosa” ha celebrato 40 anni di attività VerSo Mete ancora Più aLte inConTro Con il DirETTorE CArMinE SAnTAniEllo di Eleonora Davide PEr Un ConSErVATorio Al PASSo Con i TEMPi I A bbiamo incontrato il Direttore del Conservatorio Domenico Cimarosa per chiedergli cosa rappresenta per la città la celebrazione del Quarantennale dell’istituto musicale alla luce del grande successo dello spettacolo di inaugurazione che sabato 14 è stato seguito al Teatro Gesualdo da un pubblico numeroso ed entusiasta, che ha affollato sia la galleria che la platea. “Il Quarantennale è l’occasione per ricominciare rilanciando la struttura e per raggiungere mete più alte” ha affermato deciso Carmine Santaniello, convinto del fatto che l’istituto è giustamente considerato il fiore all’occhiello della città dal punto di vista culturale, ma che non tutti sono ancora consapevoli di questa realtà. “E’ per questo motivo– ha continuato – che abbiamo deciso di riaprire il Conservatorio alla città, restituendo l’agibilità all’Auditorium che dal 2008 è stato chiuso al pubblico da un’ordinanza sindacale. Sono convinto che per la seconda data delle celebrazioni, il 24 febbraio in occasione del concerto del maestro Francesco Nicolosi, saranno completati gli ultimi ritocchi che competono al Comune, proprietario dello stabile, e alla Provincia, gestore dello stesso. Per quel che ci riguarda, abbiamo già provveduto a mettere a norma quanto di nostra competenza. Ora siamo fiduciosi che la storia dell’Auditorium avrà il suo felice epilogo”. E c’è davvero da aspettarsi che abbia ragione vista la determinazione che caratterizza il suo impegno e che ha permesso già tante volte al Conservatorio in questi anni, in cui il maestro ricopriva l’incarico di vice direttore, di realizzare con successo grandi eventi al fianco del direttore Carmelo Columbro. Ricordiamo le aperture di stagione del Teatro Gesualdo, che hanno segnato la storia del Civico e hanno infiammato il pubblico, coinvolto più che mai dalle produzioni di casa. Ma anche la partecipazione dell’Orchestra del Cimarosa a manifestazioni di prestigio, grazie alla grande capacità organizzativa e artistica propria di Santaniello. Il direttore, primo irpino ad assumere la guida dell’istituto, vi insegna da dieci anni, dopo aver ricoperto inca- PArolE D’orDinE: SToriA E innoVAZionE richi in diversi conservatori italiani ma, già poco dopo il suo arrivo, divenne un riferimento prezioso e irrinunciabile, sia per la sua capacità di guardare all’insieme delle cose, sia per la grande dedizione al lavoro, sia per la passione per il bello, da tradurre sempre in un’attiva ricerca della qualità in tutto. Un’altra passione è stata sempre per lui la Banda, quale retaggio di una tradizione musicale popolare da conservare nella sua essenza primitiva di strumento di comunicazione della cultura musicale, ma anche il Coro cui ha dedicato trenta anni di impegno dirigendo la Corale Duomo e portandola ad esibirsi in tutta Europa. Al lavoro e alle passioni ha affiancato da anni la presenza nel Consiglio di Amministrazione del Teatro Gesualdo, incarico che, da esperto, assolve con uguale bravura, promuovendo e consolidando il legame tra questa istituzione e il Conservatorio, cosa da cui stanno nascendo frutti vantaggiosi per la città e per il suo buon nome. Oggi, affiancato dal maestro Antonio Di Palma, eccellente pianista e uomo di grande sensibilità e competenza, pensa al rilancio, all’apertura del Cimarosa alla città e all’utilizzo più proficuo delle potenzialità ancora sottostimate, che certamente sarà capace di far emergere e far crescere nella ricerca della qualità superiore. l Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino accoglie oggi 1600 allievi distribuiti tra il primo e il secondo livello di studi. Negli anni, molti musicisti diplomatisi in questo istituto hanno raccolto il successo fuori dalla propria provincia o all’estero portando in giro, con la loro arte, il patrimonio culturale della nostra provincia. Sono tanti, ma fare qualche nome farebbe torto agli altri tanti e prestigiosi musicisti che compongono la rosa di docenti attualmente in organico all’istituto. L’organizzazione del piano di studi prevede corsi preaccademici per consentire l’accesso agli studi universitari, corsi ex ordinamentali e corsi di laurea triennale e magistrale. Da qualche anno il Conservatorio promuove il progetto di Orientamento in Itinere che prevede corsi di specializzazione per la formazione di nuove professionalità di cui c’è grande richiesta sul mercato. In particolare, queste riguardano: Digitalizzazione dei materiali musicali; Registrazione digitale del suono in ambiente lavorativo professionale; Editoria musicale; Formazione e gestione di eventi musicali. Frutto di questo lavoro è, per esempio, il CD dell’esecuzione dei “Carmina Burana” di Carl Orff, per soli coro e orchestra del Conservatorio Domenico Cimarosa, direttore Carmelo Columbro, avvenuta per l’apertura di Stagione 2007-2008 al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino (tra gli esecutori anche la Corale Duomo) e che è stato distribuito in occasione del concerto inaugurale del Quarantennale. Anche la Web Radio di Ateneo rientra nelle novità di un Conservatorio al passo con i tempi, mentre in questi giorni è stato riaperto il sito web dell’istituto dopo un restyling che lo ha reso più fruibile. La Storia Dei Direttori Vincenzo Vitale Dopo aver iniziato gli studi musicali a Napoli, si diplomò in pianoforte nel 1932 all' École Normale de Musique di Parigi.Fu direttore del Conservatorio di Avellino dal 1971 al 1972 . Insieme a Paolo Denza, che fu suo collega al Conservatorio di Napoli, è considerato il più eminente rappresentante della cosiddetta "moderna scuola napoletana". Pietro Carella Diresse il Conservatorio di Avellino dal 1972 al 1973. Aladino Di Martino Nacque il 13 novembre 1908 a San Pietro Avellana, in provincia di Isernia. Diresse i conservatori di Reggio Calabria e di Avellino dal 1973 al 1974, per poi, passare al conservatorio di Napoli. Riccardo Muti lo definì: ”Un compositore eccellente, grande insegnante, un uomo di bontà infinita”.Morì nel 1989, ancora nel pieno della sua attività. Bruno Mazzotta Nato a Follina in provincia di Treviso, ancora giovanissimo si stabilì a Napoli, che sarebbe diventata sua patria d'adozione, per seguirvi contemporaneamente gli studi universitari presso la facoltà di medicina e chirurgia, in seguito abbandonati, e quelli musicali presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Diresse il Cimarosa dal 1974 al 1979. Filippo Zigante Direttore ad Avellino dal 1979 al 1989. Ma è stato anche direttore dei Conservatori di Musica di Potenza e Napoli; direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli, del Teatro di tradizione “Pergolesi” di Jesi. Vincenzo De Gregorio Il maestro Monsignor De Gregorio è nato a Capri. Nel Pontificio Istituto di Musica Sacra ha studiato con Alessandro Santini e Vieri Tosatti. Prete nella Arcidiocesi di Napoli e Abate Prelato della Real Cappella del Tesoro di S. Gennaro è, dal 1988, Organista e Maestro di Cappella del Duomo. Già Direttore del Conservatorio Statale di Musica di Avellino per 11 anni, dal 2000 al 2008 è stato Direttore del Conservatorio "S. Pietro a Majella" di Napoli. Gaetano Panariello Nato a Portici nel 1961, ha insegnato nei conservatori di Bari, Potenza, Salerno, Napoli. E’ stato componente del Consiglio di amministrazione dell’OSPA – Orchestra Sinfonica Provincia di Avellino. Ha diretto il Conservatorio dal 2000 al 2005. Carmelo Columbro Napoletano, si è diplomato al Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella”. Maestro del Coro al Teatro “Giuseppe Verdi” di Salerno nella stagione 19981999 e al Teatro di San Carlo di Napoli dal 2005 al 2011, è stato Direttore del Conservatorio di Avellino nello stesso periodo. Carmine Santaniello E’ stato eletto Direttore a novembre 2011. Ha studiato presso il Conservatorio “ Domenico Cimarosa “ di Avellino ed ha contestualmente coltivato con rigore la Strumentazione per Banda, la Musica Corale e la Pedagogia della Musica. E’ autore di molte composizioni di musica sacra e revisioni di brani destinate ai Complessi di Fiati eseguite con successo da prestigiosi complessi. E’ Componente dell’Assemblea Nazionale della S.I.A.E. E’ membro del C.d. A. del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino dal 2005 e dirige la “Corale Duomo” di Avellino dal 1981. Luigia Meriano L’incanto DeL MaeStro ciccoLini V enerdì 13 gennaio, presso il Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, si è tenuto il concerto inaugurale delle celebrazioni in onore del 40° anniversario del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino. La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Presidente della Repubblica e della Presidenza del Senato della Repubblica e della Presidenza della Camera dei Deputati. A testimoniare, inoltre, l’importanza che nel corso della sua attività, è venuta ad assumere l’Istituzione musicale della nostra città è stato anche il conferimento di una medaglia di riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il concerto inaugurale ha magnificamente rappresentato quanto è oggi, per impegno e competenza, il Conservatorio di Avellino. L’Orchestra del Conservatorio, diretta dal Maestro Carmelo Columbro ha eseguito musiche di L. Mozart, W. A. Mozart e F. Liszt ed ha accompagnato, nella prima parte del concerto, un gradissimo Aldo Ciccolini al pianoforte, che si è poi esibito come solista nella seconda. Quest’ultimo, interprete della musica francese e del repertorio romantico, nonché ultimo grande testimone del pianismo storico del ‘900, famoso in tutto il mondo per le sue esecuzioni, ha letteralmente incantato il pubblico del gremito teatro. Una serata all’insegna della passione per la musica che meglio non poteva celebrare il luogo in cui essa prende vita grazie allo studio e all’impegno quotidiano di insegnanti e allievi. Maria Paola Battista reDaZione cULtUra, SPort e SPettacoLi coorDinatrice eleonora Davide [email protected] 14 Rubriche 21 gennaio 2012 La BiBLiocLaSSiFica SettiManaLe a cura di Claudia Tucci il Ponte Passa... tempo C ome ogni settimana, eccoci al consueto appuntamento con l’osservatorio dei libri più acquistati ad Avellino, più precisamente nella libreria Mondadori sita in Piazzale Amedeo Guarino. Come ad ogni sua nuova uscita, a dominare la classifica troviamo il nuovo lavoro di Camilleri, di cui ci siamo occupati la scorsa settimana, seguito dall’ultimo romanzo di Volo e da una nuova entrata: lo splendido spaccato ironico di due donne italiane, simbolo di due epoche completamente diverse che tracciano un divertentissimo ma, quanto mai reale, spaccato del ruolo dell’Uomo e della Donna a partire dagli anni Trenta fino ad oggi. E’ “L’educazione delle fanciulle”, scritto a quattro mani dall’irriverente Luciana Littizzetto e dalla pungente Franca Valeri, due eccellenze della satira italiana. Buona lettura! AVELLINO – LA CLASSIFICA MONDADORI DI QUESTA SETTIMANA 1 Il Diavolo, certamente - A. Camilleri 2 Le prime luci del mattino - F. Volo 3 L'educazione delle fanciulle L.Littizzetto F. Valeri 4 Un diamante da Tiffany - K. Swan 5 Non si direbbe che sei napoletano - A. Siani 6 Hanno tutti ragione - P. Sorrentino 7 Amore , Zucchero e Cannella - A. Bratley 8 Il sarto di Ulm - L. Magri 9 L'amico ritrovato - F. Uhlman 10 Il giorno in piu' - F. Volo oPen DaY aLL’itc FortUnato Di aVeLLino La scuola apre ai visitatori. Sabato 21 gennaio l’Istituto Tecnico Commerciale “G.Fortunato” di Avellino accoglierà studenti e famiglie per presentare loro le proposte dei piani di studio e dell’offerta formativa dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Per l’occasione, sarà anche possibile visitare una mostra fotografica originale dei campi di sterminio nazisti, visto l’approssimarsi del giornata della memoria della Shoà, che verrà celebrata il 27 gennaio. Il dirigente Michele Pippo, nell’invitare i visitatori, ha sottolineato l’importanza di queste iniziative perché i giovani sappiano. MESTiEri E fiGUrE SCoMPArSE nEl TEMPo a cura di antonietta Urciuoli “o’ Ferraro” I n gergo viene chiamato “’ o ferraro “, nella lingua italiana è il fabbro, termine che deriva dal latino “faber” ed è colui che crea oggetti di ferro o di acciaio. E’ un mestiere antichissimo che più delle volte si tramandava di padre in figlio e chi lo svolgeva lo faceva con passione, abilità e, soprattutto, tanto talento e creatività. “O Ferraro” in passato riusciva a realizzare gli attrezzi che servivano ai contadini e ai boscaioli: zappe, falci, asce, accette, forche e così via. Costruiva i “tre piedi di ferro”, dove veniva poggiata la pentola da mettere sotto il camino, le catene per apprendere i paioli, le “fornacelle”, i bracieri (‘ e vrasere) dove si mettevano i carboni che, una volta accesi, riscaldavano le nostre case e i cavalletti di ferro sui quali si poggiava il letto. “’O masto- ferraro” sapeva lavorare il ferro attraverso varie fasi come saldatura, chiodatura, fasciatura e realizzava lavori artistici molto spesso unici nel loro genere. In passato, lavoravano sulla porta della bottega arroventando pezzi di ferro grezzo sulla “forgia” che manteneva grazie a delle pinze dal manico lungo. Per poter forgiare un pezzo, la temperatura ideale doveva essere giallo- arancione e, in quel caso, poteva iniziare la forgiatura. Con un grosso martello, battendo il ferro sull’incudine, aveva inizio il modellamento. Al ferro incandescente dava la forma che desiderava. Il “masto- ferraro” costruiva arnesi che gli venivano richiesti come grosse chiavi per i portoni e soprattutto blocca porte che erano delle sbarre di ferro pesante che di sera venivano messe dietro i portoni per stare più sicuri perché, a quei tempi, non esistevano “ serrature casseforti “ come oggi. Costruiva anche chiodi antiscivolo per scarponi e ferri per il cavallo. Quando doveva creare oggetti di precisione e verificare l’esatto colore del metallo, lavorava nel buio della sua officina. Gli attrezzi che adoperava “o‘ ferraro” per il suo mestiere erano : martelli di varia grandezza, stampi, squadre, forgia, pinze di varie forme e grandezza, seghe a mano con lame in ferro, la morsa e tanti altri arnesi che negli anni hanno facilitato il suo lavoro. Indispensabile, oltre ai martelli e al fuoco, era l’incudine che veniva sempre adoperata battendo il ferro contro i due corni oppure contro la faccia piana o usandone il lato appuntito. Tanti e tanti anni fa “‘o ferraro” era molto richiesto perché realizzava cancellate, inferriate, porte e anche oggetti in ferro battuto che arredavano le case e gli amanti di quest’ arte commissionavano letti, consolle, portaombrelli. Per le famiglie facoltose costruivano sui portoni dei loro palazzi dei pezzi di ferro disposti a raggiera molto elaborati con le proprie iniziali. Soluzione della settimana precedente 15 il Ponte 21 gennaio 2012 orario Sante MeSSe Parrocchie aVeLLino “cinetica” U L’inDUStriaLe n film di grande attualità è presente in questi giorni nelle nostre sale cinematografiche: “L’industriale” di Giuliano Montaldo con Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini. L’attualità di questo film è data dal racconto della crisi economica da parte di un imprenditore sull’orlo di un fallimento finanziario. Nicola, infatti, ha quarant’anni ed è proprietario di una fabbrica ereditata da suo Shantala padre. L’attività è sull’orlo del fallimento, ma Nicola non si scoraggia e, seppur strangolato dai debiti e dalle banche, è deciso a risolvere i suoi problemi senza farsi scrupoli, esattamente come le finanziarie che lo vorrebbero al tappeto. Da tale atteggiamento scaturiranno una serie di cambiamenti repentini nella sua vita, anche con riferimento agli aspetti che lui ritiene essere più solidi. Pierfrancesco Favino riesce ad interpretare nella maniera migliore la figura di questo industriale in crisi amorosa ed economica, così come la coprotagonista femminile Carolina Crescentini. Il tutto ambientato in una città come Torino, non più considerata all’apice del suo sviluppo economico, ma raccontata alle prese con un crisi che mal si adegua alle abitudini di vita che questa società ha imposto. L’ambientazione risulta, quindi, glaciale e priva di colore, perfettamente in linea con le situazioni vissute dai personaggi. La protagonista indiscussa di questo film è, tuttavia, la crisi economica raccontata in maniera precisa e coinvolgente, anche in virtù del forte impatto che la stessa sta avendo nella nostra società. Il racconto di un momento negativo della società è, tuttavia, una buona occasione per mettere in discussione i punti cardini dell’economia mondiale e cominciare così a costruire una società alternativa, nella quale la ricchezza di pochi non è frutto della povertà di molti. L’internaUta - Guida al web MoMenti Di BeneSSere N ata da un progetto del Dott. Rocco Fusco, la Tenuta Ippocrate si presenta come una moderna azienda agricola, in grado di accogliere i suoi ospiti in una delle dieci lussuose minisuite, o nell’elegante sala-ristorante, dove le sapienti mani degli chef d’eccellenza trasformano in piatti prelibati i prodotti tradizionali della terra, coltivati direttamente nei quindici ettari della Tenuta. Ispirata al padre della medicina, la Tenuta Ippocrate si presenta come una novità assoluta nel panorama regionale della ristorazione e del benessere. Il territorio irpino è ricchissimo da vari punti di vista e ha delle caratteristiche Vittorio specifiche che lo rendono adatto proprio a creare una struttura degna di accoDella Sala gliere al meglio tutti quelli che vogliono vivere un’emozione, un ritorno alla natura, alla terra, e non semplicemente ritornando a quelle che sono le abitudini di una volta, ma anche validandole secondo studi scientifici che hanno dimostrato come un ambiente e un’alimentazione sani, sono veramente la strada maestra della prevenzione e dello star bene. Chi andrà a visitare i locali della Tenuta Ippocrate, promette il sito che la presenta, gusterà prodotti biologici, perché si tratta di un’azienda biologica certificata che, nei quattro ettari di vigneto, produce il Fiano DOCG, l’Aglianico, lo Sciascinoso, il Greco di Tufo, il Piedirosso, poi tutta una linea di ortaggi, sempre biologici, quindi senza concimi, senza diserbanti, e una parte zootecnica, che è in fase di allestimento, al fine di trasformarla proprio in una fattoria didattica. Un buon motivo per gustare le ricette di Tenuta Ippocrate può essere senz’altro il trovare un ambiente per rilassarsi e per passare una giornata o qualche giorno in completo stato di benessere e di riconciliazione con la natura. La Tenuta Ippocrate è sita in Via Bosco Magliano 62C a Montefredane. www.tenutaippocrate.it BaS K e t ( a cUra DeLLa reDaZione SPortiVa) C on una partita giocata con il cuore, anche se non con un alto livello tecnico a detta del coach Vitucci, domenica scorsa la SIDIGAS AVELLINO ha superato la UMANA VENEZIA, di tanti ex, con il punteggio finale di 84 a 63. Con questa vittoria, la Sidigas Avellino ha centrato un primo obiettivo della stagione 2011-2012 e cioè la qualificazione per disputare la FINAL EIGHT che si svolgerà a Torino a partire dal 16 febbraio e che la vede impegnata il giorno 17 contro la squadra di Cantù. In attesa di questo importante evento, domani inizia il girone di ritorno che vede impegnata la squadra, sul parquet amico, contro il Montegranaro che ci costò la prima sconfitta in avvio di stagione. Inizia,così, la seconda fase del campionato che ci vede proiettati, una volta assicurata la salvezza, verso la disputa finale dei play-off, obiettivo del tutto auspicabile e raggiungibile. Dal punto di vista societario, la situazione finanziaria, dopo la decisione del Consiglio Regionale che ha vietato la sponsorizzazione di società sportive e che ha fatto venire meno, di conseguenza, il contributo dell’Air Autotrasporti, si è appianata con l’aumento del contributo della SIDIGAS (con ulteriori 500mila euro) e con l’ingresso di un nuovo sponsor: la MICROGAME di Benevento (con un contributo di 150mila euro). A tale risultato ha giocato un ruolo fondamentale l’iniziativa degli ORGINAL FANS che hanno organizzato, venerdì 13 gennaio scorso, presso il Paladelmauro, un’assemblea di tutti i tifosi, membri del Consiglio di Amministrazione, sponsor vecchi e nuovi ed autorità politiche cittadine, per sensibilizzare tutto l’ambiente che ruota attorno alla squadra in questo delicato momento per le casse della società. CHIESA ORARIO Cuore Immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00) Feriali: 08.00, 18.00 (19.00) Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00 Feriali:17.00 (18.00) S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 10.00, 11.15 Feriali: 08.00, 18.00 (19.00) S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19,30) Feriali: 09.00, 18.00 (19,00) Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.30, 18.00 Feriali: 09.00, 18.00 S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00 Feriali:18.00 (19.00) S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.30, 18.00 (18.30) Feriali:18.00 (18.30) Chiesa dell'Adorazione perpetua (Oblate) Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00) San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00 Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00 S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00) Feriali: 07.30, 18.00 (19.00) S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00 Feriali: 17.30 (18.30) SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00) SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00 Feriali: 08.00, 10.30, 19.00 Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00 Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30 Festive: 11.30 Fraz. Valle S. Maria Assunta in Cielo Festive: 08.00, 10.00 (centro caritas), 11.30 (Feriali:18.00 (19.00) Rione Parco Festive: 10.30 Chiesa Immacolata Festive: 12.00 Contrada Bagnoli Festive: 11.00 Ospedale San Giuseppe Moscati Città Ospedaliera Festivo ore 9.00 - Feriali:ogni mercoledì ore 9.00 Festive: 10.00 Feriali: 11.00 Clinica Malzoni Festive: 08.00 Feriali: 07.30 Villa Ester Festive: 09.00 Feriali: 07.00 Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30 Feriali: 09.00 Casa Riposo Rubilli (ctr S. Tommaso) Festive: 10.00 Feriali: 08.00 Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00) Il primo Sabato di ogni mese adorazione Eucaristica notturna presso la Chiesa delle Oblate di Avellino inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00 Numeri utili Emergenza Sanitaria 118 Vigili del fuoco 115 Carabinieri 112 Polizia 113 Guardia di Finanza 117 Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015 Ariano Irpino 0825871583 Segnalazione Guasti Enel 8003500 Alto Calore Servizi 3486928956 Sidigas Avellino 082539019 Ariano Irpino 0825445544 Napoletana Gas 80055300 Farmacie di Turno città di Avellino dal 23 al 30 gennaio 2012 servizio notturno Farmacia Forte Via Tedesco servizio continuativo Farmacia Cardillo Via Due Principati sabato pomeriggio e festivi Farmacia Fiore Via Perrottelli 16 21 gennaio 2012 il Ponte